×

Title: Prattica di musica.

Author: Lodovico Zacconi

Publication: Girolamo Polo (Venezia, 1592)

Principal editor: Frans Wiering

Funder: Utrecht University Netherlands Organization for Scientific Research (NWO)

Edition: 2000

Department of Information and Computing Sciences Utrecht University P.O. Box 80.089 3508 TB Utrecht Netherlands
Copyright © 2000, Utrecht University, Netherlands
page i
PRATTICA DI MVSICA VTILE ET NECESSARIA SI AL COMPOSITOre per Comporre i Canti suoi regolatamente, si anco al Cantore per assicurarsi in tutte le cose cantabili. DIVISA IN QVATTRO LIBRI.
  • NE I QVALI SI TRATTA DELLE CANTILENE ORdinarie, de Tempi de Prolationi, de Proportioni, de Tuoni, & della conuenienza de tutti gli Istrumenti Musicali.
  • S'INSEGNA A CANTAR TVTTE LE COMPOSITONI antiche, Si dichiara tutta la Messa del PALESTINA titolo Lomè Armè, con altre cose d'importanza & diletteuole.
  • Vltimamente s'insegna il modo di fiorir vna parte con vaghi & moderni accenti.
COMPOSTA DAL R.P.F. LODOVICO ZACCONI da Pesaro, del Ordine di Santo Agostino, Musico del Serenissimo Duca di Bauiera, &c. CON PRIVILEGIO
VIS VINCI TVR ARTE
IN VENETIA, M D XCII. Appresso Girolamo Polo. page ii

AL SERENISSIMO ET GRATIOSISSIMO MIO SIG. ET PATRONE MO IL SERENISS. GVILELMO, CONTE PALATINO DELRENO. Duca dell'alta & bassa Bauiera &c.

CHI serue & si ritroua in seruitù legato Sereniss. Sig. non sòqual segno di maggior gratitudine possa (saticandosi) mostrare verdo il suo sempre reuerito, & amato padrone, quante che col'esporsi tutto sedelmente in suo seruitio, ò in quello che piu gl'aggrada & piace, domarli anco con la seruitù pronta & sedele vna delle sue piu care & stimate cose; che s'egli nel seruirlo con dilligenza & bene, certo & securo pegno del suo buono amorli porge, donandoli poi quello ch'egli piu prezza & stima, allhora senza alcun dubbio gli ne sa certa & indubitata sede.
Cosi s'io voglio dirli il vero, & non asconderli ciò che hò nel cuore m'assicuro bene che V>S>A> per la diligenza del mio pronto seruire conosca & sappia con quanto amore & affetione io lo serua; ma volendola ancor con altri maggior segni & opre certisicarla meglio, ho meco proposto di sarla piu certa & piu sicura con donarli queste nouelle & incolte mie fatiche, (quantunque io ben conosca & scorga dalla parte sua non essercene bisogno;) le quali se bene hanno hauuto principio & sieno nate sotto la felice page ii-v memoria del Sereniss Arciduca Carlo già mio Clementiss. Padrone, & che dal principio della sua origine & nascimento fossero dal pensier mio & mia intentione dessignate à lui; nondimeno hauendomi l'A.V.S. dopò la sua morte con tanta gratia & sauore oltra il sommo mio contento si gratiosamente raccolto nella sua Sereniss.Corte, & abbracciatomi qual sedelissimo suo seruitore, voglio che le non sieno d'altri, ma sieno sue qual anch'io (mercè sua) mi ritrouo essere: Et benche à i Sereniss. merti suoi altro piu riccho & preggiato dono di questo mio humil & vile si con uerebbe, & se pur l'istesso, da altra maggior persona che di me, che sono sra serui suoi l'vltimo, o'l minimo; nodimeno perche offeruando le grandezze sue, ho veduto quanto li piaccia & aggrade gli humili & semplici assetti de seruitori suoi, ò con quanto lieto & sereno viso miri & guardi à i doni & fatiche che spesse volta da suoi, & da stranieri li son presente & donate; ho preso tanto ardire, & hora (per sua bontà & gratia) son si audace che anch'io con quella humiltà che io debbo, & à suo seruitor sedele si conuiene riuerentemente li porgo queste mie. Degnisi dunque V.S.A. d'accettarle con quella solita bontà sua che sempre suole, & effer di loro com'è di me padrone.
Di Venetia satta il di primo Ottobre 1592.
D.V.S.A
Humiliss & Fedeliss. Seruitore.
Fra Lodouico Zacconi.
page iii

AILETTORI.

SE piu e piu volte io stesso nel publico conuersare non mi sosse abbatutto di vdire questo & quello sì con audacia & prontezza scioglier le loro pungente lingue in biasmo de scrittori al peggio che sanno non ricconoscendo le fatiche di penna per quello che si debbano ricconoscre, io lasciarei andar le presente mie fatiche senza altra annotatione ouer dissesa, perche mi basterebbe solo il pensar alle imperfettioni humane,& alla patienza che hanno i dotti in sopportar questi dicitori & lingue; ma dubbitando io che le non passino le douute limitationi & i debbiti segni, li dirò solo queste quattro parole.
Non si riguardan gli arbori se hanno diritti i rami e i tronchi con proportione ben tiratie, ma se v'hanno i frutti maturi & ben fatti; & molti corran al palio quantunque sappian ch'vn solo l'habbia d'haere. Jo prego ben quì ogni vno à gl'errori di stampa ò miei esser pietoso, & compassionenole, ne riguardare à gl'ornamenti, alle bellezze del dire, ò pur all'ortografia & allo stile, ma con lieto viso compatire ogni disgusto, & mala sodissattione; perche io ho cercato nel ragionare di non esser breue portando seco la breuità oscurezza & dubbitatione, ne meno d'esser poi si longo che vi sieno pochi sensi con assai parole per causa che la longhezza e'l troppo dire seco porta dimenticanza & oblione. Et s'alle volte i raggionamenti sono lunghi se si consideraranno l'occasione, & vi si riguarderà bene, non dubbito punto che non mi s'habbia compassione, & non mi si dia ragione. Cosi con pregar tutti à riceuere il buon animo mio con la mia pura intentione, & à prender di queste mie fatiche quello che piu à loro aggrada & piace, pregando ogni vno à corregger da se stesso tutti gli errori che vi troueranno scorsi come ho detto per ignoranza mia, & delle stampe, resterò à tutti in vniuersale di tanta benignità & cortesia sin che haurò spirto & vita sempre obligato.
page iii-v

TAVOLA DI TVTTE LE MATERIE PRINCIPALI CHE PER CAPITALI SONO IN TVTTA LA PRESENTE OPERA CONTENVTE.

Nel Primo Libro.
Ragionamento familiare intorno à i scrittori di musica. Cap. 1. fol.1
Che cosa sia Musica vniuersale. Cap. 2 fol.2
Per le diuisioni della Musica, qual cosa sotto il nome di Musica i Musici habbiano da intendere Cap. 3 3
Che cosa sia Theorica, Prattica, Musico, & Cantore, & chi s'intenda per Theorico Prattico Musico, & Cantore. C.4 3
Che cosa s'intenda sotto il nome di Prattica di Musica. Ca.5 4
Quanto sia stato bene à ritrouar la Musica, & quanto beneficio à gli huomini apporta. Ca.6 5
Quali & quanti buoni effetti produchi la Musica. Ca.7 5
Quale cosa piu astringe le creature humane a imparar di Musica. 8 6
Quali Musici s'intendino per antichi, & quale sieno quelle cantilene ch'hoggi giorno si chiamano antiche. 9 7
Di donde cauauano gli antichi gli effetti suoi Musicali. C.10 7
Di donde procedano i propri) effetti harmonici, & Musicali. 11 7
Se i moderni effetti Musicali hanno quella forza haueano gli anrichi. C.12 8
Quali sieno gl'effetti intrinseci della Musica. Cap.13 8
Quali sieno gl'effetti estrinseci della Musica. Cap.14 8
Se gl'effetti estrinseci della Musica nascano dalla dispositione de numeri, & caratteri Musicali; quali sono questi caratteri. C.15 9
In che modo si faceano l'harmonie prima che si fossero trouati questi caratteri Musicali che hora adoperiamo. C.16 9
In che modo si sia ridotta la Musica in scienza. C.17 9
Perche causa la Musica si sia ridotta in scienza. C.18 10
Se la Musica non si fosse ridotta in scienza, che cosa hora la fosse. C.19 10
In che modo fu conosciuto esser buono à redur la Musica in scienza. C.20 10
Quali furono i mezzi da ridurre la Musica in scienza. C.21 11
Se la Musica P scienza speculatiua ouer reale, & della conuenienza grande che ha con l'altre scienze. C.22 11
Delle antichità della Musica & suoi inuentori. Ca.23 13
In che modo, & per qual via sia stato ritrouata la Musica figurata. Ca.24 13
Come, di che cosa si formi, & quante cose sono necessarie alla Musica. C.25 15
Perche causa a collocar le figure Musicali si adoperano piu cinque corde che quattro ouer sei. C.26 15
Quante chiaue Musicali si trouano, come & perche causa cosi si formino. C.27 16
Che cosa sia inditio & à che seruano gl'inditii nelle cantilene. C.28 18
Del Tempo Musicale & delle sue diuisioni. Ca.29 18
Del origgine del tempo. C.30 18
Come sia stato ritrouato, o di donde sia venuto questo modo di dire Tempo per medium, o Tempo della Breue. C.31 19
Che cosa sia misura, tatto, & battuta. Cap.32 20
Della diuision del tatto & sua sumministratione. C.33 20
Quante sono le figure Musicali, & quale sieno. C.34 22
Perche causa le figure Musicali non sono piu di otto. Ca.35 23
Quali sieno i segni del tatto. C.36 24
In qual luogho s'habbiano da porre i segni del tatto, & se si possano diuersamente formare. Ca.37 25
Qual sia il nome delle figure Musicali, & come s'informino di suono. C.38 26
In che modo i Musici si seruino di vt, re, mi, fa, sol ,la. C.39 26
Perche causa tutte le figure Musicali si sum page iv ministrano con vt, re,mi, fa, sol, la, & come detti nomi fosser ritrouati. C.40 27
Che cosa sia punto nella Musica, & che effetto faccia. c.41 27
Del punto di agumentatione. C.42 28
Se le figure Musicali si possanofare sotto altra forma. c.43 28
Delle legature & figure legabili. C.44 29
Delle figure oscure legate ò sciolte, & del suo valore. C.45 31
Se le figure minori possano essere anteposte alle maggiori & come le si antepongano. cap.46 33
Delle pause sospiri, & mezzi sospiri. C.47 34
Che cosa sia [mus.brot] molle & [mus.brot] quadro. c.48 36
Dell'uso di [mus.brot] molle, & di [mus.brot] quadro. Capitolo 49 36
Del Diesis che cosa sia & perche causa nella Musica s'adoperi. C.50 38
Se si può in luoco del Diesis porre il [mus.brot] quadro, & il [mus.brot] molle in che luoco si deue porre. C.51 40
Delle Sincope; con le sue vere, & reale distintioni a perfetta dimostratione che cosa sieno. C.52 40
Di alcune strauaganze che si trouano nella Musica. C.53 42
D'alcuni passi difficili poche volte vsati, & della difficultà che hanno i Cantori a dirli bene. Ca.54 43
Alcune altre difficultà non da tutti conosciute. C.55 44
Che cosa sia Canon, & come vadi cantato. Cap.56 44
In quanti modi vna composition sola si possi cantare. Cap.57 47
Se la Natura ò l'Arte c'insegna a cantar di Musica. Ca.58 50
Del nouo & moderno modo d'insegnare a cantare. Cap.59 52
Da chi si ha da cercar d'imparar a cantar di Musica, & qual cosa vn scolare habbia da imparar prima. Cap.60 51
Chi, & quale debba essere il Cantore. C.61 53
Delle particulare qualità del Cantore. Capitolo 62 54
In che modo si possano le figure Musicali cantar con gratia le figure Musicali. Cap.63 55
Come, & in che modo si cantino le parole sotto le figure Musicali. C.64 57
Di quanto giouamento per le parole sia stato il punto d'agumentatione. Cap.65 57
Che stile si tenghi nel far di gorgia, & dell'vso de i moderni passaggi. Ca.66 58
Chi, & quale debba essere il maestro di Capella. Cap.67 76
Di qual sorte di voci si debbe far elletione per far buona Musica. Ca.68 77
Del modo d'incomminciar à cantare, & del dar la voce alle parte. Cap.69 78
De tutti quei inditii che dimostrano il fine delle cantilene. C.70 78
Per quai segni si finiscano le cantilene. Capitolo 71 80
Della fine che hanno le Villanelle, & le Canzonette. Ca.72 80
In che modo le Villanelle, & altre Barzelette possano contradire & non esser soggette alle regole Musicali. Cap.73 81
Quali sieno gli oblighi principali del Compositore. Cap.74 81
Quali sieno gli principali oblighi del Cantore. Cap.75 82
In qual caso tanto il sicuro, quanto che il timido Cantante può caddere in vn notabil errore. Cap.76 82
Nelle gratiose vaghezze, & vaghi accenti delle cantilene ordinarie & commune, qual cosa schiuandola si debbe piu fuggire. Capitolo 77 82
Se tutte le vaghezze & maniere di cantare che stanno bene & si concedano à vna parte, si concede all'altra. Cap.78 83
Qunat'auertenza & cura haueano gl'antichi nel segnar i loro canti, & che particulare autorità habbiano i Compositori, tenuta al presente da Cantori semplici quasi per inconueniente. Cap.79 83
Quante di quelle sotigliezze antiche i moderni compositori habbiano demesse, conosciute per sotigliezze di poco momento, & quasi da niente. Ca.80 84
Nel Secondo Libro.
Che cosa sia Modo, Tempo, & Prolatione in Commune. Cap.1 86
Come, & da che cesa habbi hauuto origine il Modo il Tempo & la Prolatione. Capit.2 86
Se le specie de Prolationi & Modali li possano vsare senza che c'intrauenghi il Tempo. Cap.3 86
Del Tempo perfetto & del suo segno. Capitolo 4 87
Come si procede per dare & torre la perfettione alle figure nel Tempo perfetto. Capitolo 5 87page iv-v
Del punto di diuisione, & d'alteratione. Capitolo 6 89
Del punto di Perfettione. Ca.7 89
In che cosa, & in quale occasione i Compositori antichi habbiano errato nell'assignar il valore alle figure del Tempo perfetto. Cap.8 91
Come tutte queste regole del Tempo perfetto si adattano alle Specie Modale, alle Prolationi, & alle Proportioni. Cap.9 91
Come si procede nelle cantilene che sono segnate con gli inditii del Tempo; & hanno con essi i segni del Modo, & delle Prolationi. Cap.10 92
La diuisione delle Specie Modali, del Tempo, & delle Prolationi. Cap.11 93
Con che occasione, & pur qual causa si sia diuiso il Modo, il Tempo, & la Prolatione. Cap.12 94
Se possano in qual si voglia specie di cantilene intrare tutte le figure Musicali. Capitolo 13 94
Quali sieno gl'inditii & segni del Modo & della Prolatione. Cap.14 95
Se le Specie Modali possano stare con le Prolationi. Ca.15 95
Quando il Modo ò le Prolationi sono insieme con il Tempo; chi di loro dua domini le Cantilene. Cap.16 96
Doi principali auertimenti intorno alle Specie Modale, con alcune cose da moderni osseruate, & non conosciute. Cap.17 96
Vn ordine che tengano i Compositori nel comporre, che molti non sanno le cause; & qual ordine si deueria tenere se si componesse vna cantilena Modale. Cap.18 98
Quali sieno i valori delle figure del Modo & del Tempo. Cap.19 99
Se tutti i valori delle figure del Modo, & del Tempo si possano con altri valori comparare. Cap.20 100
Come si procede nella numeratione delle pause Modali del Tempo, & delle Prolationi. Cap.21 101
Quando le figure del Modo & del Tempo mancano della loro perfettione. Capitolo 22 102
Auertimento particulare sopra le fignre alterate & diuise delle Specie Modali & del Tempo. Cap.23 103
Se le due principali Specie Modali si possano variare, & con che mezzo le si variano. Capit.24 104
Se la zifra binaria nelle compositioni del Tempo & le Modali fà sempre vn medemo effetto, ouero opera diuersamente. Capitolo 25 105
Come si diuidano, & quale sieno le specie delle Prolationi. Cap.26 106
Qual sia il tatto delle Prolationi; & perche causa vogliano piu vn tatto che l'altro. Cap.27 106
Perche causa le specie delle Prolationi sono solamente dua, & non quattro come le Specie Modali. Cap.28 107
Se tutte le figure Musicali possano intrauenire nelle Prolationi. Cap.29 107
Se le Prolationi vanno cantate sotto il tatto equale ouero inequale. Cap.30 108
Perche causa quando le Prolationi non sono segnate con altri segni che con li segni suoi, vanno cantate in foggia di Proportione, & quando che hanno la ternaria zifra si cantano con il tatto delle cantilene ordinarie, secondo il numero delle figure. Ca.31 109
Qual sia propriamente la vera, & natural Prolation perfetta. Cap.32 109
Quante belle cose ci manifesti il superiore essempio: & per lui nelle Prolationi quante cose difficile s'imparano, che non si veggano notate nelle regole. Cap.33 111
Qual sia la naturale Prolatione imperfetta. Capit.34 112
Auertimanto particulare intorno alle Prolationi semplice. Cap.35 113
Se le Prolationi si possano in altra foggia considerare. Cap.36 114
Che cosa s'habbia da osseruare per saper il proprio valore delle figure delle Prolationi composte. Cap.37 115
Come si proua esser il vero che nelle Prolationi si possino cantare una Minima per tatto, se di sopra sempre n'habbiamo vaduto andarcene tre. Cap.38 115
Quanta diligenza & osseruatione bisogna hauere nelle cantilene delle Prolationi. Capitolo 39 122
Come fuori delle Specie Modali & di Prolatione non si trouano valori di figure per poter comporre, senza non intrare nelle maniere ordinarie. Cap.40 122
Come nelle Prolationi imperfette possino essere le figure perfette, diuise, & alterate. Capit.41 123
Perche causa in conseruatione delle figure bianche, le figure imperfette delle Prolationi non si segnano con qualche punto. Capitolo 42 123page v
Se si possano vsar le Prolationi con le Specie Modali senza gl'inditij del Modo. Capitolo 43 124
Qual stile ò regola si possi tenere per hauer pronta, & facil cognitione delle cantilene di Prolatione. Cap.44 124
Perche causa sieno stati ritrouati questi tanti valori delle Prolationi. Cap.45 124
Se è lecito di adoperare in vna cantilena non solo piu valori delle figure naturali, ma anco i valori di diuerse specie. Capitolo 46 125
Perche via si possino i valori di diuerse Specie Musicali accomodare in vna cantilena sola. Cap.47 125
Già che i diuersi valori delle figure Musicali si possano accompagnar insieme, come si procede nelle cantilene che cantino per diuersi segni. Cap.48 125
Alcuni notabili auertimenti che si debbano hauere nella cantilena superiore. Capitolo 49 127
Se vna parte sola può hauer diuersi segni. Cap.50 127
Quando in vna parte sola sono dua ò piu segni, qual segno vadi cantato prima. Capitolo 51 128
Se con vn segno solo, si può far repetere vna cosa piu volte. Ca.52 129
Come alcune cantilene senza l'introduttione de piu segni piu parte possano cantar in vna con vna varia disposition di chiaue. Capitolo 53 129
Quando le parte d'vna cantilena hanno diuersi segni, come si ha da procedere per dar il valor giusto alle figure. Cap.54 139
Se nelle cantilene di Musica figurata si trouano altri segreti che sieno di momento & di consideratione. Cap.55 130
Come con vn essempio solo si possa hauer cognitione di tutte le difficultose & principali specie di cantilene che si ritrouano. Capitolo 56 131
Come per via di regole generale si possi sapere il valor delle figure di qual si voglia cantilene Musicale. Cap.57 131
Stante il gran numero, & la molta copia delle cantilene fatte sotto contrarii, & diuersi segni che si trouano per il Mondo sparse: perche nel presente trattato non se ne facci piu lunga, ò altra diffusa decchiaratione. Cap.58 132
Nel Terzo Libro.
Perche causa nella Musica si dichi Proportione. Cap.1 133
Che cosa particularmente nella Musica s'intenda sotto il nome di Proportione. Capitolo 2 133
Con che mezzo si distiunguino le Proportioni dall'altre cantilene. Cap.3 134
Quale sieno quelle figure che entrano nelle Proportioni. Cap.4 134
Perche causa nella Musica si dicha numero binario & ternario. Cap.5 135
Perche causa si pone la zifra ternaria nel principio delle Proportioni. Cap.6 135
Se necessario la zifra binaria nelle cantilene commune. Cap.7 136
Che differenza sia da Proportione, Tripla, Sesquialtera & Emolia. Cap.8 136
Con qual sufficiente mezzo si proua che Tripla, Sesquialtera & Emiolia non sieno Proportioni. Cap.9 138
Che cosa sia Dupla, Tripla, Quadrupla, Quintupla. Cap.10 138
In che modo la Dupla la Tripla la Quadrupla & tutte l'altre Specie d'oppositi nummeri sieno state ritrouate. Cap.11 139
Quando piu specie de diuersi oppositi nummeri son poste insieme; in che modo si conosca questa specie esser d'vna sorte & questa d'vn altra. Cap.12 140
Quali sieno i sostentamenti di tutte le superiori specie con la decchiaratione del genere Multiplice, Superparticulare, Superpartiente, Multiplicesuperparticulare, & Multiplicesuperpartiente. Cap.13 140
Come si proceda nelle nummerale oppositioni del genere Superpartiente. Cap.14 140
In che modo s'habbia d'hauer cognitione del genere Multiplicesuperparticulare, & perche via si cauino le sue specie. Cap.15 141
Perche via si possi hauer cognitione del genere Mutiplicesuperpartiente, & come si cauino le sue specie. Cap.16 142
Perche causa furono trouati questi generi di oppositi nummeri. Cap.17 142
Come si possa hauere piu chiara, & perfetta cognitione de tutti questi cinqui generi di oppositi numeri, & delle loro specie. Cap.18 142
Decchiaratione delle cinque figure quadrate poste ne i quadrati del Capitolo superiore, & come s'adoperano gl'essempii colloca page v-v ti nelle corde Musicali. Cap.19 146
Di donde sieno deriuati i nomi de i sudetti cinqui generi. Cap.20 147
Se stante i medemi numeri i sudetti cinqui generi possino hauer le specie variate. Capitolo 21 147
Se queste oppositioni de numeri, & comparationi Arithmetiche sieno di vtile alla Musica, & che giouamento apportino à i Compositori. Cap.22 148
Come sia nato questo errore che le Triple & le Sesquialtere con l'Emiolie sieno state per falso & tristo abuso tolto per Proportioni. Cap.23 148
Se le Triple & le Sesquialtere con qual si voglia specie di opposito nummero si possano introdurre dentro al principio delle cantilene ordinarie & commune. Cap.24 149
Come si potria remediare in far chiamar le Proportione Proportioni senza dirle Triple Sesquialtere ouero Emiolie. Capitolo 25 149
Quale siano le diffinitioni delle Duple, delle Triple, delle Sesquialtere, & dell'Emiolie. Cap.26 149
Già che l'Emiolia si forma di figure oscure; si cerca se tutte l'altre specie si possano come lei oscurare. Cap.27 150
Se essendoci tante specie d'oppositi numeri si può formar vna cantilena mista de diuersi numeri comparati. Cap.28 150
Che vtile n'habbiano i Compositori di tante specie di oppositi numeri. Cap.29 150
Non essendo le specie d'oppositi numeri di alcun vtile, perche causa i Theorici n'hanno scritto, & trattato si diffusamente. Capitolo 30 151
Come per distinguere le Proportioni d'inequalità di tatto & di figure, le Triple & le Sesquialtere non s'habbiano da chiamar Proportioni. Cap.31 151
In che modo le Proportioni vere si segnano con le zifre, se le zifre sono proprii segni delle oppositione de numeri. Cap.32 152
Se per la conuenienza delle zifre, & delle figure si possano introdur le Triple & le Sesquialtere dentro alle cantilene di Proprtoione. Cap.33 152
Se ci è nisciuna sorte di Proportione che habbia forma, & similitudine di Tripla, ò di Sesquialtera. Cap.34 152
Che vtilità ne cauano le cantilene dalle specie d'oppositi numeri. Cap.35 153
Che aiuto diano le Sesquialtere, & l'Emiolie alle cantilene ordinarie. Cap.36 153
Quante specie de Proportioni si ritrouano. Cap.37 153
In che modo, & in qual maniera si formino gl'essempii delle quattro specie di Proportione d'inequalità di tatto & di figure. Cap.38 152
Quali sieno i segni delle Proportioni, & in che modo le s'introducano & si cauino fori delle cantilene ordinarie. Ca.39 156
Qual si il tatto delle Proportioni. Capitolo 40 157
Perche causa nelle Proportioni si sumministra il tatto inequale. Cap.41 158
Quale figure nelle Proportioni sieno alterate & possino esser perfette. Cap.42 158
In che modo & quando le figure in Proportione sieno perfette. Cap.43 159
In che modo le figure Musicali in Proportione sieno diuise. Cap.44 159
Alcune particulare annotationi, & auertimenti che si debbano hauere ne i punti d'alteratione, ò nelle figure alterate di Proportione. Ca.47 161
In che cosa circa le regole Musicali i Prattici non conuengano con i Theorici. Capitolo 46 161
Oppinioni diuerse che hanno alcuni particulari professori intorno alle Proportioni. Cap.47 163
Come entrano le pause nelle Proportioni. Cap.48 165
In che modo pare che le Pause habbiano piu forza & maggior potere che non hanno le figure. Cap.49 167
In che modo si procede nelle cantilene di Proportione persaper quando le figure sono perfette & imperfette. Cap.50 pb167
Che cosa ci sforzi ad introdurre le figure delle Proportioni imperfette nelle Proportioni perfette. Cap.51 168
Quanta differenza sia delle figure oscure che si adoperano nelle Proportioni da quelle che si adoperano nelle cantilene ordinarie. Cap.52 169
Quale figure nelle Proportioni ci possino ingannare. Cap.53 170
Perche causa si sieno fatte tante longhe digressioni, & douendosi fare perche si sono fatte piu quì che altroue. Cap.54 170
Con quanta facilità quelle rego le che paiano si longhe & di tanta importanza, si raccolghino per summario in vno Epilogo. Capitolo 55 171
Con qual ordine & pulitia si debbano fare le page vi Proportioni conforme alle uere & buone regole. cap.56 172
Perche causa si trouano piu Proportioni maggior perfette che minor perfette. c.57 173
Quali sieno gl'effetri delle Proportioni. Capitolo 58 174
Perche causa i Compositori antichi andauano dietro alle Specie Modali, se da loro non ne cauauano altro effetti che l'ordinario. capitolo 59 174
Qual cantilena produce maggior diletto, le Proportioni ouero le commune comprese sotto il numero binario. Cap.60 175
Se l'effetto delle Proportioni è piu deletteuole che non è quello delle cantilene ordinarie, perche non si vsano piu le Proportioni che quelle. cap.61 176
Se tutte quattro le specie delle Proportioni producano vn'effetto istesso. Cap.62 176
Se tutte quattro le specie delle Proportioni producano vn medemo effetto; perche causa non se ne forma vna specie sola. c.63 177
Quando si adopera la Proportione imperfetta se fa bisogno d'introdurla con i segni del Tempo, ò se si può far senza. Cap.64 177
Con quante sorte di figure Musicali si possano sotto il tatto inequale accomodare le figure in forma di Proportione. c.65 178
Se nelle Proportioni si possano vsar figure in foggia di sincope. Cap.66 178
Come si conosca & proui che le Proportioni imperfette non possino esser introdutte in cantilene binarie senza li suoi segni. c.67 179
In qual caso si possino introdur le Proportioni senza segno. cap.68 180
Delli dua segni delle Proportioni, qual sia il piu proprio & particulare. cap.69 180
Se nell'introdurre le Proportioni nelle cantilene ordinarie, si può introdurre vna parte prima dell'altra. cap.70 181
Se nelle Proportioni si possano introdur figure in modo che produchino effetto improprio & sproportionato. cap.71 181
Dopo tutte l'essentiale demostrationi dell'essenza principale delle Proportioni, che differenza sia dall'effetto di Emiolie & di Proportione. cap.72 182
Se in vn canto di Proportione può esser vna parte ò dua che cantino le figure sotto la quantità binaria. Cap.73 183
Quale sieno le Proportioni bastarde. Capitolo 74
Quale sieno le Proportioni sciolte. c.75 186
Quale sieno le Proportioni alacciate. capitolo 76 186
Quale sieno le Proportioni rissolute. Capitolo 77 187
Se in qual si voglia sorte di Proportione vi è cosa ch'habbia bisogno di esser dimostrata & auertita. Cap.78 187
Nel Quarto Libro.
Sotto questo nome Tuono, quante cose s'intendano. Cap.1 193
Che cosa sia Tuono di grado, & de quanti Tuoni si formi vna scala naturale. Cap.2 193
Che cosa vogli dire Dittono Semidittono Trittono con la dechiaratione de tutti quanti i gradi che passano per il Tuono harmoniale. Cap.3 194
In che modo si sia introdutto nella Musica di dire Dittono Semidittono, & Trittono, se si potea dire terza maggiore terza minore & quarta falsa. Cap.4 195
Che cosa nella Musica vogli dire Medietà, & relatione. cap.5 195
Che cosa sia Tuono harmoniale. cap.6 196
De quanti gradi Musicali si formi vn Tuono harmoniale. cap.7 196
Se il Tuono harmoniale è vn solo ouer piu di vno. cap.8 197
In quante maniere è stato chiamato il Tuono harmoniale & se si può con altro nome chiamare. cap.9 198
Quanti sono i Tuoni harmoniali circa alla loro quantità & numero. cap.10 198
Come si procede nella nummeratione de Tuoni harmoniali, & in che modo si nummerauano anticamente. cap.11 199
Perche causa i Tuoni harmoniali non sono nè piu nè meno de dodeci. cap.12 199
Se i Tuoni harmoniali sono necessarii, ò se si può far senza. cap.13 200
Qual cosa sforza i Tuoni harmoniali à esser necessarii. cap.14 201
I sufficienti mezzi con i quali si proua che i Tuoni harmoniali non sono ne furono mai manco de dodeci. cap.15 201
In che modo sia nato questo errore di tenere che li Tuoni harmoniali sieno solamente otto, & non dodeci come sono stati sempre mai. cap.16 202
Quale sieno le vere & proprie forme de i Tuoni harmoniali. cap.17 203
Per qual via & con qual ordine le Quarte & le Quinte formino i Tuoni harmoniali. Capitolo.18 203
Di doue si cauino queste Quarte & queste Quinte & come habbiano hauuto principio. cap.19 204page vi-v
In qual lettera della Mano Musicale si pone il principio de i Tuoni harmoniali. cap.20 204
Essendosi posto il principio delli Tuoni harmoniali nelle corde di natura, perche piu si è posto in D sol re, che in C fa vt: se C fa vt è il primo luoco di natura. cap.21 205
Essendo il principio de i Tuoni harmoniali collocato nella corda di D sol re: vtrum se seria bene di leuarlo & di collocarlo nella corda di C fa vt; vera & prima corda di natura. cap.22 205
Se per l'antica institutione de i Tuoni harmoniali, si constituisce il principio in D sol re, & il fine in C sol fa vt collocandone dua per ciascheduna lettera; come possano esser dodeci, se le lettere sono sette. cap.23 205
Quale sieno le sensate, & reale demostratione de i dodeci Tuoni harmoniali. 24 206
Per la conuenienza che hanno i Tuoni harmoniali nella esteriore & semplice forma, in che modo si formano, & si fanno le loro particular denominationi. cap.25 206
Come in tutta la disposition d'vn canto facilmente si posi cauare la cognitione di vn particular Tuono harmoniale. cap.26 206
Qual particular auertenza bisogna hauere per conoscer bene questo & quel Tuono harmoniale. cap.27 207
Perche causa i Musici hanno trouato di trasportar i Tuoni harmoniali fuori delle loro corde naturale per collocarli in altre corde. cap.28 208
Con qual piu facil osseruanza si possi hauer breue & succinta cognitione de i Tuoni harmoniali trasportati. cap.29 208
Demostratione d'alcuni Tuoni naturali che hanno bisogno di esser con chiarezza dimostrati. cap.30 209
Auertimento necessario & particulare intorno alla cognitione di qual si voglia Tuono harmoniale. cap.31 209
Se ci è nisciun Tuono harmoniale che possa finire oltra gli superiori assignati modi. capitolo.32 209
Consideration particulare sopra il quarto Tuono harmoniale. cap.33 210
Quante sieno l'intonatione de cantici & Salmi noturni & vespertini. cap.34 211
Quali sieno i Tuoni misti infra li Tuoni harmoniali. cap.35 211
Se è lecito di variar le specie de Tuoni harmaniali con intrar di vna specie nel'altra, & farli esser Tuoni misti. cap.36 211
Di quanto giouamento sieno i Tuoni harmoniali al Compositore. cap.37 212
Nella conuenienza de gl'Istrumenti.
Che cosa sia & voglia dire Istrumento Musicale. cap.38 212
Quali sieno quegl'Istrumenti atti à far Musica & à produrre soaue & dolce harmonia. cap.39 213
Diuisione generica & specificata de gl'Istrumenti Musicali. cap.40 213
Se gl'Istrumenti Musicali che sono fatti con le diuisioni Diatoniche si possano diuidere Chromaticamente. cap.41 213
Quali sieno quegli Istrumenti, che hanno sempre il suono fermo & stabile, atto à non potersi mouere senza loro offesa & danno. capitolo.42 214
Quali sieno quegli Istrumenti che hanno il suono mobile. cap.43 214
Se tutti gl'Istrumenti Musicali hanno le voci reale: & quali sieno quelli che ne possano produrre del'altre oltra le proprie & vere. capitolo.44 214
Quali sieno quegl'Istrumenti che in se contengano piu voci, cioè partendosi dalle voci pi graue, vadino piu alto nelle acute. capitolo.45 215
Con qual Istrumento meglio si possi sonar tutte le parte. cap.46 215
Quali Istrumenti Musicali sieno soggetti al'accordature. Cap.47 215
Quali sieno quegli Istrumenti che accordati vna sol uolta, sono accordati per sempre. Cap.48 215
Se gl'Istrumenti Musicali che sono soggetti alle accordature tutti s'accordano in vn modo, ò pur diuersamente. cap.49 216
Se ci è Istrumento nisciuno che conuenghi con l'altro Istrumento nell'accordatura. cap.50 216
Che ordine & maniera si tiene nell'accordar gl'Istrumenti di suono mobile. cap.51 216
Di quanta fatica sia l'accordar gl'Istrumenti. cap.52 216
Quali sieno quegli instrumenti ch'essendo sotto vn nome solo hanno bisogno d'esser diuisi. cap.53 217
Se gl'Istrumenti che sonano vna parte sola, & che hanno il suono mobile, douendosi accordare, s'accordano tutti insieme. Capitolo.54
Come si può far senza maestro à imparar d'accordar gl'Istrumenti Musicali di suono mobile. cap.55 217
Vniuersal demostratione di quanto uadino alto & basso tutti gl'Istrumenti Musicali. cap.56 218
IL FINE
page 1

IL PRIMO LIBRO DELLA PRATTICA DI MVSICA DEL R.P.F. LODOVICO ZACCONI DA PESARO, DELL'ORDINE AGOSTINIANO. In cui si tratta di tutte le cose, che appartengono a i canti communi, & ordinarij, etc.

Ragionamento familiare intorno a i scrittori di musica. Cap. I.

COLORO che non sanno piu che tanto & che non si curano di sapere: poco ò nulla stimano le fatiche altrui, viuano infra le populare genti, & tra il numero grande delle persone come Olmo infra le piante, che senza produr frutto ne fiore, d'altro non è buono; che di multiplicar in quantità, & di far ombra: ma quei che sanno, & sempre s'affaticano di sapere, fanno ogni studio, & vsano ogni arte per communicar altrui i studij suoi: Ne si curano d'affanno, ò di fatica, nel consumar le notte intiere: purche vegghiando & faticandosi, si fatichino & vegghino in beneficio del compagno. Onde fra tutti gli oblighi ch'habbiamo à quei che fanno; tenendoli per grandi & d'importanza tutti, l'obligo ch'habbiamo a che ci ha aitato con lo scriuere io stimo lo maggiore: poiche il difendersi con le lingue, il porgerci maturi consegli, il persuaderci il meglio, il ritrarci dal peggio, & il souenirci ne i Ciuili, & Criminali trauagli è poco, ò non è nulla, al pari del giouamento delle scritture: perche le parole se le porta il vento; & passano i fatti mentre si fanno: ma quel che si fa, ò dice quando alla penna si sottopone; fatto ò detto che gli si sia, in atto viuo sempre rimane. Che ben si vede quanto i scritti durino, & quanto lontan si stendino: quando che per essi con giouamento si grande & dolcezza si incredibile habbiamo notitia come Iddio questo Mondo fabricasse: in che modo il nostro primo Padre da tanto ben cadesse: per qual causa la terra s'inondasse, che il primo homicidio commettesse, doue la prima vittima s'immolasse, per donde il guerreggiar n'uscisse, quanto ne i primi anni si viuesse, in che maniera Sodoma si punisse, che cosa di tempo in tempo ne seguisse, & altro ch'assai hauerei che fare, se ciò che è fatto ad vna ad vna io raccontasse, & tutto quello che ci narrano le scritture io dir volesse. A noi ci basta questo che li scritti altrui ci hanno fatto sapere glu huomini che già di grande reputatione furono, gli esquisiti pareri loro, le honorate occupationi, i fatti egregij, le conuenienze fraterne, l'espositioni rare, è quanto già migliaia d'anni da questo e quel fu fatto. Cosa certo di gran momento, & non di picciola consideratione: poiche se Mosè Profeta Santo, l'historie della creation del Mondo scritto non hauesse, non sapressimo che prima quì uenisse, in che modo ci siamo noi, la moltitudine delle genti che vi son state, sotto che leggi viuessero, che li gouernasse. Ma questo beneficio di saper i fatti & le cose anticamente occorse seria poco al par di quel page 1v lo che habbiamo riceuuto, quando che se non fossero i scritti di quello, & di quello: con le varie, & diuerse interpretationi che in tanto gran numero, & copia si son fatte: seriamo si ignoranti che di dottrina alle statue che in duro marmo sono intagliate, ò a quelle che son scolpite in secco legno ci potressimo somigliare. Questo è quel obligo si grande che al mio parere, con nissuna cosa si può ricompensare, ne che con qual si voglia riccho prezzo si può pagare. Non è egli cosa di prezzo incomparabile che quegli alti pensieri, quelle dottrine singulari, quelle sottile inuestigationi, & quei arguti detti che tanti e tanti, nelle lettioni, ne i ragionamenti, & ne i commercij familiari adussero i piu dotti, & i piu stimati del Mondo: non solo ci sieno rimasti nelle mani, & che chi gli vuole ne può esser padrone, ma anco dopò morte di poterle a gli heredi suoi, & essi a gli altri lasciare? diuenute si perpetue che senza pericolo di perderle, o da vermi esser corose sapiamo, & saprà che dopò noi hauerà nouello spirito, & vita chi fosse Diogene, chi Anassagora, chi Aristotele, chi Platone, & chi con la dottrina e il dire tra di noi si è fatto immortale, subintrare con diletto incredibile in tutte le loro humane, & naturale speculationi. Ma che diremo del obligo ch'habbiamo a chi della nostra fede si altamente scrisse: quando che per le scritture Euangeliche, & che le norme Apostoliche rendendoci testimonianza certa delle promesse diuine sappiamo, che il Verbo eterno si vestì di questa nostra carne, ch'egli morse per noi su la Croce, & che infin suscitato da morte in vita ne ha mostrato la via di salir in cielo? Non sò come quest'obligo fra tutti gli oblighi non sia il maggior: se maggiore è il frutto, il premio & la mercede, & se per scritture tale; facciamo acquisto del maggior bene che in vita, & che dopò morte possiamo hauere. Ond'io considero anco che a douerlo molto meglio conseguire; lo studio, & le occupationi che intorno alle scienze si fanno assai potente mezzo sia: poi che non solo con vtile, & guadagno grande del anima l'huomo in questa vita mortale si corona: ma anco coronandosi de gradi, dignità, & preminenze, fugge il male, & si dispone al bene: perche mentre egli studia, & che intento, & che fisso ascolta, ò legge, raccolto i sensi all'intelligenza di quello che egli legge ò ascolta vi s'occupa talmente tutto, che ne volontà, ne obietto visibile dal intelligenza lo distoglie. Cosi essendo la volontà e gli obietti, i primi mezzi per cui si commettano gli errori meriteuoli di pene; & trouandosi alhora in astratto occupati, è forza di dire che lo studio, & l'imparare sia vu potente mezzo, & vna buona causa da ritrar l'huomo dal ocio, & di farlo virtuosamente operare: ben lo conobbero gli antichi, che per non lasciar la volontà sciolta, & i sensi apparecchiati ad occuparsi intorno a diuersi obietti, tutto il tempo che vissero; intorno alle scienze s'occuparono, & gli anni tutti vi consumaranno, finche fatti mortali: morti, ancor uiuono, & viueranno sempre piu che mai, talmente i ritratti loro nelle menti humane sono si ben scolpiti, & radicati. Di questo ne fanno fede quelli i quali in occasione di ragionare, & scriuere di questa cosa, & di quella fanno mentione di che tra gli huomini rari, come raro visse, & e si altamente scrisse che per la singularità delle perfette dottrine, per i sensati giudicij, & per le sentenze si belle che vsciuano dalle lor bocche, singulari, & celeberrimi con tanto honore ancora viuano, che non paiano morti. Et si conseruano qual cedrino legno intatti, puri, & immaculati. Non vediamo noi di quanti huomini hoggi giorno si ragiona che non conoscessimo noi ne gli Aui nostri? da quanti valent'huomini sono honoreuolmente commemorati? che se fossero stati tristi, ignoranti, & simile a i stolti, non seria che di loro facesse pur una minima mentione. Or tra questi che da dotti, & valent'huomini per la dottrina, & la veneratione della persona spesse volte sono commemorati, quei scrittori ancor sono commemorati che di Musica scrissero: si perche scrissero, & c'insegnarano quelle cose nelle quali consistano le principali recreationi nostre, si anco perche le ridussero a tanta perfettione, & le posero in tanta esistimatione che le fecero da tutto il Mondo abbracciare, & infra le scienze humane, & acquisite collocare: che ciò sia il vero, vediamo prima che d'acutissimi Filosofi, & da tantissimi Theologi n'è stato si ben ragionato, & scritto, che ora non è dotto ne scrittore che scriuendo ò ragionando, in qualche parte, non ne habbia scritto ò ragionato, & poi che n'hanno trattato con tanta particularità, & distintione, che hora i trattati sono si ben distinti, & chiari d'ogni vno che l'intenda ne ha che dire. Non par egli che assai siamo obligati alli scrittori, quando che se non fossero state le loro scritture saressimo infra le altre cose senza veruna cognitione di Musica: perche quantunque i vecchi nostri fossero stati Musici, & che per via di traditione ne potessimo quel istesso sapere, chi di questo n'assicura? non seria egli stato facil cosa che in tanto tempo la traditione si fosse smarita ò persa? o pur se la ci fosse ancora, che la non fosse in pochi, & in qualche lontana parte? non vediamo noi ciò che è intrauenuto alle scienze Greche, & Hebraiche che se bene sono state scritte, & che habbiamo hauuto gran copia de scrittori, hormai le si son perdute? & come meglio non si seriano potuto perdere, & non si seriano perse se non ci fosse stato che ce l'hauesse lasciate scritte? non bisogna dire che hora le sieno sotto altra page 2 lingua: & che per questo le ci paiono esser disuenute, & mancate: perche questa ragione è ben vera in parte, ma non tutto, essendoche non tutte quelle cose che sono in lingua Greca scritte, sono in lingua Latina tradotte: che Dio il volesse che non vederessimo tanti belli ingegni faticarseli ritornò a piu potere, come si faticano, & molti piu virtuosi, & dotti fioririano che non fioriscano, oltra che molt'altre non se ne seriano perse come si son perdute: chi n'assicureria che le guerre, le pestilenze, et il lungo tempo, non ce l'hauesse fin hora tolte, & fraudate? per questo io dico che non mai a bastanza ringratiar possiamo quelli che ciò che seppero, come heredi ci donorno, & ci lasciarono scritto facendoci parte di quelle cose che essi con tanta fatica, & sudore non cosi in pochi anni fecero acquisto. I primi che scrissero di Musica diedero occasione a i secondi di scriuerne, & i secondi a gli altri finche al presente, in tanto gran numero, & copia sono multiplicati, & cresciuti che con stupor grande, & merauiglia incredibile n'empiano le librarie, a beneficio commune, & pro vniuersale di coloro che honoratamente si vogliano in questa particular professione, occupare, & nell'introduttioni di Musica esercitare; onde io hauerei assai che fare, se quì nel ingresso di questo mio trattato Musicale, particularmente nel principio del ragionare, volessi stare a raccontare, & descriuere ad vno ad vno tutti quei scrittori che si bene, & altamente di Musica han scritto, poiche di loro io non intendo ne pretendo di dirne altro, che se non fossero stato i scritti loro, molti hoggidì sono musici che non seriano, & di molte belle compositioni s'odano che non s'vdiriano: ma bene col anteporre le loro tante honorate fatiche, con tutti i beneficij che ci hanno fatto, voglio iscuoprire, ch'anch'io per desiderio grande che ho hauuto di giouar a quelli che son quì, altroue, presenti, et futuri: volentieri, et di buona voglia, mi sono esposto a queste fatiche, non per altro solo perche meglio dopò gl'interessi particulari si rendino gratie, et si doni il proprio guiderdone alle fatiche di penna. hora da molti tanto disprezzate, & in si poco conto tenute. Cosi con questo picciol mezzo di hauer commemorato, & fatta mentione vniuersale sale de gli honorati, & famosi scrittori di Musica con hauerne detto, & dimostrato l'obligo che di douemo hauere, per hauerci conseruato, quello ch'essi piu prezzaranno, & noi debbiamo prezzare: per esserci stato che con tanta forza, & si altamente n'habbia scritto; verò a questa particular conclusione che la Musica si per la fama de gli scrittori, & si per il ben ordine delle loro scritture hora la sia venuta in tanta stima, & reputatione che quali fa vergogna all'altre scienze, poiche i Musici son cresciuti in tanto numero, & copia, che a considerarli solo non che a numerarli ci fanno stupire. Il che se noi consideriamo ben non nasce da altro, & da altro non viene se non dalle fatiche tante che si son fatte per facilitar la professione, & arte, che per prima era si faticosa, & difficile. Perche sin quì non è stato scrittore, ne ci debbiamo presumere che n'habbiamo a venire, che col hauer letto le scritture altrui, non si sia faticato a piu potere di facilitarle, & di farle sempre piu chiare; volendo ogni vno che quella intelligenza facile che è in lui, sia in altri co i scritti suoi. Questo pensiero è stato quello che l'ha fatta diuenir tale, & farà che di continuo la s'habbia d'agumentare: si perche si son facilitate le cose oscure, & fatte chiare; si anco perche si faranno tutta via col tempo di bene in meglio. Di modo che la Musica di pouera che fu per prima verrà si riccha che farà tutto il mondo merauigliare. Se lo può ben ogni vno pensare che se hora al presente fioriscano tanti professori di Musica, d'honore e fama meritamente degni: che ne fioriranno anco per l'auuenire essendosi trouato con tanta facilità quanto si vede; della quale assai, & non poco ne douemo ringratiar Iddio largo donatore di tutte le cose, che per sua gratia, & bontà infinita senza nostri meriti s'è degnato per mezzo di questo & di quello d'apprirci la via, & di farcela con si poca fattica conseguire. Possiamo dunque gloriarci di hauere per le tante fatiche fatte intorno alla Musica facilitato le strade, & di poterci in breue impatronire di tal scienza per la quale i vecchi nostri conuennero durar tanta fatica se ne volsero far acquisto, & esserne patrone. Onde accioche questo meglio si possa fare, & che i professori s'habbiano a multiplicare parendomi che le genti incomincino a dipartirsi dalle regole, & buone vie; volentieri io mi son determinato di formarne il presente trattato, non tanto per ritornarle su le debite strade: ma anco per non far che altri l'habbiano a seguitar per le male vie, & in loro imitar il male. Cosi lodando gli antichi nelle loro fatiche incominciaremo à intrare ne i ragionamenti di Musica, et discorreremo intorno a tutte le cose Musicali.

Che cosa sia Musica vniuersale. Cap. II

SE io mi distolessi dall'uso antico, & dalla via commune a non proporre le cose nel piu largo, et vniuersal modo che si possano proporre, per venire in quelle particularità che io voglio, ò ch'io sarei tenuto per stolto, ò riputato per ignorante, fuggendo quelle vie che tutti gli honorati scrit page 2v tori abbracciano, et hanno abbracciato. Onde perche tal cosa io fuggo, come ogni persona honorata, et da bene deue fuggire; per non partirmi da quello che nissun partir si deue, propongo la Musica nel piu vniuersal modo che si possa, & dico; che Musica non è altro che vna consonante harmonia di tante proportionate, & ben mirate cose; nella quale secondo Empedocle si contiene le lire, & l'amicizia, & poi secondo gli altri tutti i regolari moti che fanno le sfere celeste nel riuolgere questa gran machina mondiale; dalla cui reuolutione si crede, et tiene che ne eschi harmonia soaue essendo mossa con ordine, et misura: di poi tutte quante quelle cose che sono, da proportionate misure, et ordini, tessute, et ordinate, dentro delle quali si contengano tutte le qualità naturali, le dispositioni elementare, i componimenti materiali, l'informationi corporee, & molte altre cose, che per la concordia, & la discordia fanno moti simili a i moti harmoniosi, & per questo dicano che in tutte le cose conuiene che ci sia Musica, se non Musica risonante, almeno naturale, ouero mensurale; cioè esser fatte con conueniente proportioni, & misure: perche non è cosa in che non si troui nummero peso, & misura; misura per vn termine finale, peso per l'essere presente, numero per la compositione nel fatto esistene. Ma noi già che douemo ragionar di Musica: presupponendo ne i ragionamenti nostri la Musica risonante, lasciaremo da una parte i ragionamenti Arithmetici, Mathematici, & Filosofici, i quali piu tosto appartengono a semplice Theorico, che al puro Prattico, & diremo che Musica è vna certa quantità de suoni per istrumenti naturali ouero artificiosi harmoniosamente raccolti: si dice vna quantità de voci, accioche si sappia che vna voce sola non fa harmonia: ma è parte di harmonia: di poi si dice per istrumenti naturali, ouero, artificiosi per dimostrare che gli istromenti naturali sono quelli per i quali naturalmente ne esce fuori la voce che produce le sopradette parte dell'harmonia, gli artificiosi poi sono quelli, che per via d'arte, & d'istrumenti a questo effetto fabricati fanno vdir il suono, simile al suono delle voci. vltimamente si dice raccolti harmoniosamente acciò si sappia che le voci raccolte insieme in dissonante maniera non fanno Musica, ne si può dire che sia Musica. Onde tuttauolta che si raccogliessero vna quantità de voci che cantassero senza accorarsi nelle consonanze Musicali, quel cantare non si diria Musica; ma confuso grido, ò dissonante canto se bene non si doueria dire in nissun modo canto: perche canto sempre in se dimostra dolcezza: nondimeno perche non si troua parola propria che ne possa queste voci cosi in dissonante maniera raccolti con proprio nome dimostrare: per questo le si possano dire confuso grido, & dissonante canto. Ma quando che le voci sono raccolte infra certi numeri sonori dentro de quali fanno vna soaue, & dolce harmonia, quella maniera dico si chiama Musica, & canto.
Musica perche le voci harmoniosamente sono raccolte, & canto, perche non è altro che vna dolcezza, & soauità de voci. di modo che separato dalle voci modulanti, le voci triste, & pessime, senza consonante maniera prodotte, quelle solamente che producano harmonia instituiscano, & formano la Musica, e però quando nei ragionamenti nostri diremo Musica sempre intenderemo queste tale harmoniose operationi, ò sieno produtte in atto presente, ò sieno state produtte, ouero che si possano produrre: perche l'harmoniosa Musica ò può esser stata fatta che è quella dopò d'hauer cantato che si dice hauersi fatta Musica, o mentre che si canta che pur si dice che si fa Musica, o veramente innanzi che la si canta che si suol dire come si vuol fare Musica. In tutti questi modi si può dir Musica, poiche per essa si comprende sempre vna sonora melodia, & vna soaue harmonia. Fatta la presente dichiaratione non mancherò poi di dire che alcuni nel diffinir la Musica dicano che non la sia altro che vn cantar bene, & regolatamente, volendo col dir bene, & regolatamente intendere quei canti che si fanno musicali, che vno cantando, sà quel che si dice, mouendosi con la voce non secondo la pura volontà; ma secondo che si trouano collocate le figure. Questi tali che producano simil diffinitione non s'hanno punto da riprendere, ò da sprezzare: perche questi e quelli la diffiniscano bene, che considerando la Musica nel piu largo modo, & chi nel piu stretto: e però di lei tutte le diffinitioni si lodano, & abbracciano per buone: massimamente che questa seconda non è niente contraria alla prima, non essendo altro il cantar bene, & regolatamente che vna quantità de suoni harmoniosi sotto d'alcune particelle di tempo raccolti; la seria ben contraria quando la dicesse che non fosse altro che vn semplice cantare; attento che sotto il semplice cantare si comprenda anco il cantar male. & il cantar fuori di consonanza. Ecco come separato la Musica da gli ordini naturali, da i moti celesti, dalle sferiche reuolutioni, dalle qualità elementare, dalle conuenienze Arithmetiche, & Mathematiche cose fondate tutte in numero peso, & misura, non si dice che sia altro se non quell'harmonia che fanno le voci ò gli istrumenti quando sotto mouimenti regolati si mouano insieme: Et benche il trarrare della Musica ne sforzi in alcune occasioni a trattarne Theoricalmente, in quel modo che già ne trattaranno gli antichi, ò in quello page 3 che ne hanno trattato li moderni: nondimeno perche hora pochi Prattici si trouano che sappiano ò che intendano in che modo vadino gl'ordini & gl'accompagnamenti de i numeri pari & impari; de gli pari composti & incomposti; de i contra se primi & contra se composti, dalli quali si cauano tutte le diuisioni harmoniche per non gittar via le mie fatiche scorgendo tal ragionamento per il mio proposito esser vano & inutile: per questo mi pare che conforme al tempo presente, & al bisogno, che io ragioni di quelle cose che il tempo ricerca. Però dopoi la diffinitione della Musica, andaremo vedendo de buone regole & con esse loro ricercaremo tutti quanti gl'ordini Musicali per vedere nelle cantile tutte quante quelle cause che oltra il farci merauigliare ci fanno rimanere di non saperle cantare, nelle cui cause procedendosi per via d'inuistigatione iscorgeremo, gl'abusi, l'ignoranze, gl'errori, le fallacie, l'oppinioni false & insomma ogni grande & picciolo errore: perche comparando questo à quello, & di loro le radice naturali inuestigando iscorgeremo cose che ci faranno stupire & merauigliare.

Per le diuisioni della Musica, qual cosa sotto il nome di Musica i Musici habbiano da intendere Cap. III.

QVando che i dotti e i veri professori delle scienze, hanno in qual si uoglia luoco & occasione, delle scienze loro à trattare, disposto l'animo & il pensiero al ragionamento sopra la diffinitione del sogetto incomminciano prima a ricercare tutte quelle cose che in qualche modo s'intenda ò si possa intendere sotto quel nome, & puoi diuiso questo da quello dicono ciò ch'hanno da dire, e però io che volentieri mi conformo con le volontà commune, seguendo quest'vtile & lodato stile tolto di campo tutto quello che ne potesse per Musica ingannare dico che stante la superiore diffinitione che la Musica sia vna quantità de voci per istrumenti artificiosi ò naturali harmoniosamente raccolte; si ha da sapere che la si diuide nella Musica istrumentale et naturale. Sotto l'istrumentale si contengano tutte quelle cantile che son fatte per via d'istrumenti, senza interuento di voce ne i quali istrumenti si contengano tutti gl'istrumenti da fiato, di tosto, & da penna; come seria à dire: gli Organi, i Leuti, le Cetbare, i Pifari & tutti gli altri istromenti che si trouano in cui, per sonarli il fiato o le mani vi conuenghino concorrere: sotto le naturale poi si contengono tutte quelle contilene che sono fatte dalla voce, et con la voce sumministrate, le quali si diuidano in due parte, perche di due sorte se ne trouano. Per questo diuidendosi la Musica nella artificiata & naturale, si dice che l'artificiale sia quella con quella con istrumenti artificiosi fatta; & la naturale dalla voce humana naturalmente fatta. Questa Musica naturale è di due sorte, vna piana & l'altra misurata: la Musica piana, si fa con figure di valore equale, et con tutte le voci in vna vnità essistente da Theorici chiamata Musica piana, ò canto chorale. da Prattici poi chiamata canto fermo la Musica misurata si fa con piu sorte di figure & con le voci, nel graue & nel acuto per misurare consonanze vnite: lasciamo da parte dunque la Musica chorale, essendo d'altra consideratione, & tolto la Musica misurata che è quella che i Prattici e noi chiamiamo canto figurato dico; che questo è quella Musica della quale io intendo ragionare; & si dice che sia vna quantità de voci harmoniosamente raccolte; come nella diffinitione si vede. Ma perche nissuna quantità de voci senza regole con harmonia si possano raccorre, non trouandosi quantità senza misura; per questo il canto figurato propriamente si chiama Musica: perche esso canto non si forma non altro che con misure: sopra di che è molto ben da notare, che Musica si chiama l'atto del cantare, quando più voce cantando danno soaue harmonia; et i libri ouero le carte oue sono affisse le figure Musicali, se bene propriamente l'attion sola si doueria dir Musica, & le carte oue sono collocate le sopradette figure, libri ò carte da cantare: Quando ch'à i libri si dice Musica; si dice perche in essi sono fatto et dipinte le figure che cantandole fanno melodia, et quando ch'al atto ancora si dice l'istesso; si dice prima perche lui solo è potentissima causa della diffinitione: et poi perche alhora dimostra essa diffinitione esser buona et vera: Però se bene sotto questo nome di Musica, non si doueria intendere nissuna altra cosa che quella dolcezza & melodia che fanno le voci quando nel cantar insieme producano effetto di harmonia; ouero l'ordine di quelle cose ch'harmonicamente si possano modulare & cantare; nondimeno perche l'vso presente dimanda ancora i libri di Musica oue sono notate le cose da cantare, se bene seria meglio et piu propriamente si doueriano dare i libri da cantare io concederò che sotto questo nome di Musica s'intenda l'atto che si fa & i libri oue sono descritte le figure cantabile; Questo à noi non fa nulla, perche quando io dirò Musica senz'altro intenderò di dire, & altri anco secondo il mio detto doueranno intendere quella soaue & dolce harmonia che fanno le voci ò gl'istrumenti quando che con tanta soauità et dolcezza percuotano l'aere con si soaui et dolci acenti che ci fanno godere di tanta dolcezza et soauità quanto che noi stessi prouiamo godere; conforme alla sua dif page 3v finitione; perche quando io uorò per Musica intendere le carte oue sono affisse et poste le figure Musicale, ò che io le dirò cantilene, ouer libri da cantare: essendo ragioueuol cosa, che l'uno e l'altro separatamente siano nominati come in se stessi diuisi sono. Cosi fatta le diuisioni, & veduto qual cosa sotto il nome di Musica si habbia da intendere si possiamo confirmare in questo, che per Musica s'intende le modulatione, & cantilene harmoniale, non solo quando le sono in atto produtte, & modulate: ma ancor quando le sono nell'intelletto considerate, in quel modo a punto, che noi consideriamo la specie humana hora sotto questa, & quell'altra forma, & hora in forma commune dall'intelletto compresa; perche io posso se uoglio considerarla Musica, quando ch'io l'ascolto & odo, ò quando io l'hò scoltata, & udita; in tutti i modi sempre la si ha da chiamar Musica, in quel modo a punto, che Pietro Giouanni, & Martino, sempre si chiamano huomini, se bene ci furono, & hora piu non si sono. Questo si dice acchioche si sappia, & comprenda, che qual si uoglia compositione, & cantilena quantunque stando ne libri serati non si canta si dimanda Musica, & questo perche le genti non si fermassero su le parole della diffinitione, che dicano la Musica essere un raccolto di uoce harmoniale, & dicessero, che quando quelle cantilene non si cantano non si potessero dir Musiche, attento che all'essere humano non si ricerca sempre, che l'huomo rida; ma bene, che egli possa, & sia risibile, e però alle Musiche non è necessario, che sempre le risonino sotto l'aggregatione de molte uoci harmoniale, che a loro basta di hauere attitudine, ò d'esser atte a qual si uoglia hora, & tempo di poter esser modulate, & cantate.

Che cosa sia Theorica, Prattica, Musico, & Cantore, & chi s'intenda per Theorico Prattico Musico, & Cantore. Cap. IIII.

MOsso da i grandi abusi, & dalla usurpatione, che s'ha tolto (se m'è lecito cosi di dire) il volgo di tribuire a una cosa quel nome, che si conuiene all'altra, m'ha fatto risoluere di discorrere sopra il nome de Theorici, Prattici, Musici, et Cantori, non già per uolerli riformare essendo la cosa si scorsa innanzi, che quasi non si può riparare, ma solo per dimostrare l'error che si commette nel chiamar uno per altro nome, che per il suo. Però quanto alla significazione de i sopradetti nomi si ha da sapere, che sotto il nome di Theorica s'intende quella scienza Musicale, che si estende intorno a gli accompagnamenti, & le proportione de i numeri sonori, & dissonori accompagnata, & quasi congionta con le proportioni, & accompagnamenti Arithmetici, della quale ne trattano tutti gli scrittori antichi che di Musica han scritto. Come seria a dire Santo Agostino, Boetio, Platone, Macrobio, Pithagora, & gl'altri, che han scritto della Musica in quanto, che è harmonia, & è compresa da numeri consonanti, & dissonanti, di modo, che per Theorico si ha da intender colui, che dottrinalmente della Musica sà discorrere, & ragionare, non già di saper dire della soaue dolcezza, & harmonia, ne della dellettatione, che all'udito porge; ma della compositione de numeri sonori, & dissonori, del modo di proportionarli, della oppositione, & comparation loro, delle aggregatione harmoniali, de' mezzi risonanti, delle proportionalità discrepante de' numerali generi moltiplici, delle dispositioni consonanti, & di tutte quelle cose, che tratta il Theorico nella consideratione della semplice scienza. propriamente chiamata speculatiua. Ma perche hora è mancata quella quantità grande de speculatiui, ch'era già anticamente, & la speculatione è ridotta in prattica, per questo il nome di Theorico s'adatta ancora a qual compositore, che discorre sopra le regole Musicali, & si fa, che il suddetto nome sia nome generico, & commune, che serui a qual si uoglia sorte di speculatione, riferendosi particularmente al puro speculatore, & non a quello, che insieme con le speculationi s'inchina alle essecutione della Prattica; perche che sia il uero; il semplice & puro speculatore, non considera mai quello, che speculando riduce il Prattico; essendo che il Prattico reduce in atto pubblico, & uisibile le forme, & i caratteri imaginati, che non sono altro, che le figure Musicali, con tutti quei segni, che ci danno inditio, & ci dimostrano in che modo s'habbia da portar la uoce. Ma il semplice Theorico considera solamente il suono, in quel modo, che fa il Filosofo la materia, & per questo la Musica è connumerata infra le scienze, non gia per esser formata con le figure Musicali, ne per quel canto harmoniale, che fanno le voci, quando di uoce sonante informano le figure. Che questo sia il uero, lo uediamo espressamente, che ne S. Agostino, nè Boetio, nè Platone, nè qual si uoglia altro, che anticamente trattasse di Musica, parlò mai de' caratteri, ne de segni Musicali con che harmonialmente si suministra la uoce; ma parlò solo, & scrisse sopra il suono, & la uoce sonante, & dissonante, uedendo, che le consonanze, & le dissonanze si formauano mediante le quantita de numeri ò mediante le distanze numerali, e però si uede, ch'essi procedano, nel modo, che procede il Filosofo, che parla della materia, della page 4 forma, er della priuatione in commune separato la forma, & la materia da ogni materia, & forma particulare. Cosi loro non parlano mai di questa Musica, che hora è ridotta in Prattica, ma di quella solamente, che già si soleua come scienza speculare, che ne mai Platone, ne S. Agostino od altro, che di Musica scrisse, seppe compor canti Musicali, come hora li compongono i compositori, e perche crediamo noi, ch'alcuni ponghino la Musica specie subalterna dell'Arithmetica; solo perche la scienza Musicale in se non ha altro soggetto ne si serue d'altro, che de numeri Arithmetici, & da quelli con le oppositioni, & comparationi ne caua questa, & quella proportione. Dunque Theorica non è altro, che quella scienza particulare di Musica, che tanto fioriua anticamente, la quale non uersa in altro, che nelle pure speculatione de numeri sonanti, & uoce Musicali, per ilche Theorico colui solamente si doueria dire, che di scienza tale fosse padrone, & essendone padrone, la potesse ad altri insegnare; ma perche la suddetta scienza da quella uniuersalità in che uersaua si e ridotta in una particular dimostratione, in quel modo a punto, che la materia, & la forma in astratto, si riduce in concreto, che è quando la se reduce sotto forma, & materia particulare; per questo si dice, che per Theorica, et Theorico s'intende quella scienza, che hora si ritroua nel compositore, in quel modo, che s'intendeua anticamente di coloro, che la possedeuano, come scienza infra l'altre scienze humane connumerate, & chi in tal maniera la possiede, che non solo la intende, che anco la può insegnar ad altri. Alcuni poi sotto il nome di Prattica intendano la Theorica speculatiua, & la compositione prodotta in essere, che è quella, che compongano i compositori, disponendo le figure Musicali secondo il suo uolere, accioche secondo, ch'egli le ha ordinate & disposte; cosi le sieno di suono informate, ne si diria altro in contrario se non fosse, che per Prattico non s'intende altro, che colui il quale riduce per scienze l'effetto della speculatione in uso; come uediamo che fanno i Medici, & gli Architetti, che dopò l'hauere ben ben inteso quello, che hanno studiato, riducano lo studio loro alle proue, & l'approbano con l'esperienze. Cosi si uede, che differenza sia tra i Theorici antichi, & tra i moderni; quando che considerando gli antichi, come quelli, che s'occuparano intorno alla consideratione del suono in quanto all'harmonia, trouaremo, che attesero solamente alla contemplatione, & speculatione senza farne con l'esperienza proua, massimamente di quelle esperienze, che fanno i moderni hora. Ma non per questo uoglio limitare il nome di Theorico, ò di Prattico con l'effetto, che haueuano i Theorici antichi per quella conuenienza grande, che hanno insieme, che a me basta di hauer aperto la uia, & di hauer mostrato, che cosa erano, & intorno a che s'occupauano. Lasciato dunque da una parte Theorico, & Prattico, & detto, ch'hora per Theorico s'intende colui, che ha la scienza di comporre, & che Prattico è colui, che la mette in esecutione dirò, che Musico alle uolte s'intende per il compositore, & alle uolte per un cantore; se bene piu propriamente s'intende per un compositore; & tra il Prattico, & il Musico casca questa differenza; che il Prattico è quello secondo, che si è detto di sopra, il quale per scienza la Musica dispone, et il Musico è quello che non solo l'ordina, & dispone, ma anco con altri la canta. Et per questo alcuni hanno preso, & si pigliano auttorità di dire Musico a un semplice cantore; perche in quell'atto di cantare sono conuenuti insieme, & non s'aueggano quanta differenza sia dal compositore, che canta, & dal cantore; Si dice Musico al compositore per farlo (come in fatti se ritroua) esser differente dal semplice cantante, & per constituirlo diuerso da quello, che è il Prattico, che non canta; ma dispone solamente le figure al cantare.
Di modo, che quando il compositore compone, & che non canta, cioè non si espone in alcun tempo ne in qual di uoglia occasione a cantare, allhora il si chiama Prattico; perche ha ridotto il suo sapere in proua; ma quando, ch'egli in occasione di cantare si dispone al canto, et che con cantori canta allhora si ha da chiamare Musico. Dico quando, ch'egli in occasione con altri canta per intendere quei compositori che hanno buona, & optima uoce, & che per la uoce non si schiuano di cantare. Doue che per concluderla in uno. Theorica è la scienza semplice, che hanno coloro i quali non per uia di figure Musicali; ma per uia di proportionalità de numeri intendano tutte le dispositioni harmoniche; Prattica è quella scienza, che reduce i proportionati numeri sotto figure Musicali. Musico e colui, che la sà ridurre, & ridotta con altri la canta, ouero, si espone al canto come cantore. Il restante da questo facilmente si può intendere; perche non ha nissuna cosa oscura, che li possi occupare l'intelligenza, & chi non l'intende può ben dire di esser al tutto ignorante, non potendo capire quelle cose, che per se stesse sono chiare, & per dichiaratione ancora sono state facilitate. Cosi nel mezzo delle dicharationi fatte, & delle ragioni adutte qualunque uolta, che ragionaremo de Theorici, & Theorica, perche hormai non ci è piu chi attenda a quelle speculationi in astratto, che attendeuano anticamente gli antichi, quando, che considerando il suono lo diuideano per uia de numeri; intederemo sempre coloro, che sanno la Musica per uia di scienza, & ne sanno in qualche parte Theoricalmente render ragione, & non è da merauigliarsi se ci man page 4v cano professori tali, perche l'hauer ridotto i numeri sotto figure, come uediamo, è stato causa, che in cambio di occuparsi piu intorno alli sudetti numeri si occupi ogni vno intorno alla disposition delle figure, essendo quelle, che danno l'esser harmoniale alla Musica.

Che cosa s'intenda sotto il nome di Prattica di Musica. Cap. V.

INanzi che io mi habbia fatta elettione del titolo di questa mia presente fatica son'andato vn pezzo infra me stesso considerando, che titolo li doueuo dare, & sotto quale inscrittione la doueuo far chiamare; poiche la non è Theorica semplice, ne Prattica di comporre, ne Musica, che in se comprenda veruna institutione harmonica: ma solo vna cognitione di tutte le Musiche, & le cantilene composte dalle quali molte regole per i tristi abusi introdutti se ne sono andate, & col'andarsene smarite, & perse: Onde dopò l'hauere molto ben discorso, & considerato, elettomi per il meglio n'hò formata la presente inscrittione Prattica di Musica, parendomi, che con questo nome meglio tutta la mia intentione s'habbia da manifestare, non essendo altra, che di uedere non solo se le cantilene composte hanno i debiti segni, et i debiti ualori delle figure: ma anco quelle, che sono composte sotto altri segni che li communi come vanno cantate: ma perche nel vedere, & trattare delle regole con che si cantano le figure Musicali, mi bisognerà alle volte, entrare in quelle che hanno i compositori di comporre: per questo, mi sono fatta elettione di tal nome, perche con vna elettion tale venirò a fare secondo l'intento mio vna mista attentione che serà di vedere se le cantilene ch'altri hanno composte, sono state fatte, & composte con quei precetti, & regole, che ricercano le compositioni, & in che modo per disporle regolatamente le habbiamo a esser fatte. Et è da notare che sotto il nome di regole, & precetti, io non intendo di dir altro, che se le hanno i proprij segni del tempo, le figure al detto tempo appropriate, & come le uadino cantate; accioche alcuno non sperasse, che io in quest'opera trattasse del modo di comporre, per imparare qualche nuoua, & moderna foggia di compositione, ò per vdirne di loro qualch'altro nuouo, & peregrino parere, ch'assai bene le Musiche, & li compositori si trouano di questa sorte di regole finite. Sotto il nome dunque di Prattica di Musica pian piano, & con gentil maniera andaremo vedendo tutte le qualità proprie, & gl'essentiali accidenti delle cantilene; con risoluere le difficultà, da pochi hora conosciute: per satiare l'appetito de molti, che uanno ricercando le sensate ragioni di quelle cose, che altri quasi hanno reprobate: Cosi con questa diligente, & sottile inquisitione vederanno i cantori di molte cose, che si presumano di sapere, & non le sanno, & li compositori de molte, che essendo richiesti non sapriano assegnare le vere, & proprie ragioni: & quantunque io m'hauessi potuto fare altra elettione, & sotto altro titolo disporre quest'opera: io nondimeno mi contento d'hauerla fatta tale, & di hauerla sottoposta a tal nome: prima perche con simil nome comprenderò la pratica, che i cantori hanno d'hauere nelle cantilene: & il modo che hanno da tenere i compositori per fare, che qual si voglia cantore le sappia cantare: & poi perche occorendomi, entrare ne i ragionamenti Theorici, & Musicali; hauerò libertà d'intrare senza pericolo d'esser ripreso, come hauerei potuto esser ripreso se c'entrasse, quando il titolo fosse stato Prattica di canto, & non Prattica di Musica, & n'hauesse qual Musico ò Theorico parlato: Però sotto di questo titolo con chiarezza, & distintione al possibile si vederanno come si cantano le cantilene moderne, & come vadino cantate quelle antiche con tutte quelle cose, ch'a tal negocio si ricercano; escludendone le cattiue, & approbandone le buone. Con questa occasione si vederanno non solo quale maniere s'habbiano da chiamare, Proportioni, Triple, & Sesquialtere: ma anco quale sieno quelle maniere, che gl'antichi chiamauano Modi, & Prolationi. Cosi si veniranno de molti abusi a scoprire, & scoprendosi ad emendare: perche sempre il mal che si conosce, piu facilmente si schiua, & fugge. I detti miei non haueranno bisogno di auttorità singulare, ò di gagliarde proue; perche con le cose fatte, & con gl'esempij altrui sufficientemente seranno comprobati, ne quelli che gl'essempij manifesti non si potranno comprobare seranno da reprobarsi, & da lasciarli gire; perche seranno con sensate, & viue ragione si ben circondati, & fortificati, ch'ogni vno serà forzato di abbracciarli, & di tenerli per buoni, & cari. Alcune volte i ragionamenti seranno si leggieri, & bassi, che forsi i dotti si sdegneranno di leggerli, & altri ancora seranno alle volte tant'alti che non tutti gl'interenderanno; quelli che seranno altri haueranno bisogno d'assiduità, & patienza: & quelli che seranno bassi lasciarli per coloro, che non sanno, & non sono atti ad alzarsi nelle cose alte, & grande: Io cercherò d'esser piu chiaro, che si possa, & d'abbassarmi al possibile: ma se ancora cosi abbassato non ci serà che troppo bene intenda i ragionamenti miei habbia patienza; & quello che non intende, piu volte li legga; che leggendolo con patienza, & attentione da se stesso se lo venirà a dechiarare: poi page 5 che questo per altro non auiene solo per non poter hauere le scritture quella viuacità, & forza che hanno le parole dalla bocca nostra vscite, & si suol dire, che chi legge scritture ò li scritti altrui parla con morti, volendosi inferire che quelle parole le quale nelle scritture si leggano sono poco viue, ò a similitudine di che non ha vita.

Quanto sia stato bene a ritrouar la Musica, & quanto beneficio a gli huomini apporta. Cap. VI.

RAre volte suol'auenire, che riducendo l'operationi nostre a qualche perfetto segno, oltra le glorie immortali, et gli stimati honori, non se ne caui mercede equiualente, & incomparabile vtile: perche prima gli inuentori con le inuentioni si fanno innanzi, et pongano il piede oue l'han posto gli altri da piu di loro, nel cui transito, si caricano di gloria incorruttibile, et poi a se stessi, et a gli altri fanno base preciose, & collonne d'oro: chi è che non vegga quanto famosamente viuino gli inuentori delle cose, & quanti con l'inuentione altrui si sono aricchiti, & fati famosi, & grandi? Nom viue ancor tra noi la fama di Dedalo Atheniese, che fu il primo maestro di legname, & quello che prima trouasse la Sega, l'Asia, l'Archipendolo, la Triuella, il Scarpello, la Colla, & fu il primo, che facesse l'arbore alle Naui, & l'Antenne per commodità di solcar il Mare, mediante i legni, & le vele? Non è forsi tra noi ancor memoria di Perodo figliulo di Cilicio Atheniese, che percotendo le pietre fu il primo, che insegnasse a trarne il fuoco? Non sono forsi i Sidoniesi stesso al dì d'hoggi tra noi commemorati, che furono i primi che trouassero il modo di far i vasi di terra? chi s'è di noi dimenticato, o forsi non si ricorda se Talete Milesio il primo fra i sapienti fosse il primo, che disputasse in lingua Greca? come non ci è piu forsi memoria di Eudose acutissimo Astrologo, & Giometra, che ritrouò l'anno lunare? Non ci è forsi chi si ricorda d'hauer letto, ò d'hauer inteso, che Ptolomeo fosse il primo Astronomo, ò chi di Pithagora, che fosse il primo Arithmetico, & di tanti altri, che fanno si gran copia, & si bel numero? E poi qual Arithemetico si troua che con la multiplicatione de suoi infiniti numeri possa descriuere, & numerare quelli, che con l'altrui inuentione, delle scienze, & dell'arte ritrouate si sono aricchiti, & fatti grandi? Non sono eglino in tanto gran numero, & copia hora cresciuti, & augumentati, che si possano ridurre, & porre dentro a vn numero illimitato, & incomprensibile? Chi è colui, che non vegga, come hora quasi tutto il mondo con il sapere altrui, & per l'inuention d'altri honoratamente viua? Certo, che non si può tanto pensare; quanto piu in fatti si ritroua esser il vero, & si viene a chiara, & manifesta proua, che mediante questa, & quella professione la maggior parte delle creature humane viuano, che se senza di loro viuessero, o che viuiriano de patrimoniali beni commodi, & ricchi, ò senza alcun bene poueri, & mendichi: per che non hauendoli il padre lasciato temporale sostanze, non hauendo altro mezzo con che poter viuere, necessariamente conueniriano pittocando mendicare. Questo è quello, che spessissime volte mi fa pensare, di quanto giouamento, & vtile ci sieno le scienze, & le lettere humane: poiche pensando a quanti senza, che habbiamo paterni acquisti, ò cosa, che si vegga in esser esistente, viuano al pari di quelli, che hanno gli acquistati, & hereditati beni, & viuendo s'arrichiscano. Cosi con tai pensieri discorrendo, a poco a poco vengo à considerare il Musico, & il cantore in che modo, & con che dolcezza egli uiue, & cessar non posso dalle gran merauiglie; scorgendo de gli artefici, & qual si voglia professore di scienza, nell'acquisto, & nell'essercitio delle sue scienze, & arte, con tanta assiduità, & sudore vi si affatica, & lui con quanta facilità, & diletto scarico di fatica e stenti si lautamente viuendo si mantiene. Non è egli forse cosa di gran merauiglia, & di alta consideratione il considerare, che il Legista, il Filosofo, il Medico, l'Astrologo, il Mathematico, & qual si voglia altro professore di scienza, s'egli vuole esser di fama tale, & delle sue scienze viuere, bisogna, che egli s'affatica giorno e notte, & che nel faticarsi vi si consumi la vita per acquistarsi vn pezzo di honorato quotidiano pane? Non dico poi de gli artefici, & de gli operarij quanto bisogna, che giorno, et notte stentino per guadagnarsi il vitto per viver fra gli altri mediocramente. Solo il Musico col cantore, si guadagna il pane con piacere, solazzo, & dolcezza. Et viue fra gli honorati honoreuolmente, & ne dubita ò ha timore, di esser discacciato, o di non hauer ingresso in quel si uoglia commercio honorato, & ciuile. Anzi che diuiene in tanta stima, & reputatione, che doue egli non è, vien chiamato, et doue si può trouare abbracciato: ogni vno l'ama, ogni vno l'accarezza, et ogni vno cerca di farli seruitio, tanto, l'arte, et il professore si prezza e stima. Io per me non sarei atto, ne hauerei poter ò lingua di dire in quanto prezzo, et stima sia vn cantore, poiche page 5v quantunque paia, che egli sia appresso i grandi de gli infimi, et minimi, ouero puro, et semplice mercenario, non per questo se li toglie come virtuoso, il loco, & l'honore; egli con tutti prattica, come persona honorata, in tutti i luoghi intrauiene, come persona degna, & per tutto vien raccolto, et fauorito: come ornato di virtù, & meriteuol di fauore: egli d'ogni hora, & d'ogni tempo è apparecchiato a seruire, il suo seruitio non stanca: ne ha briga di portarsi dietro istromenti, ò d'hauer officine, & case per poter la sua arte essercitare: ouunque egli và seco tutti gli istromenti suoi, ne predatori, ò ladri gli li può rubbare. Or se vn semplice cantore vien tanto stimato, & riputato, quanto piu riputato, & stimato serà vn vero Musico, & vn buon compositore. Se li stima tanto il discepolo quanto piu si stimerà il Maestro? certo, che non è lingua, che il possa dire, ne forsi intelletto, che si possa pensare, il beneficio, che ne apporta la Musica: perche non solo l'esser suo ci rallegra, et recrea l'animo, dalle passioni corporali afflitto, & trauagliato; ma anco aiuta molti, che per sua cagione honoratamente viuano. Io credo certo, che chi si disponesse, a numerare in qual si voglia parte del Mondo, habitata da ragioneuoli creature, la quantità de quelli, che hanno il lor vitto, et sostentamento con mezzo della Musica, che il numero loro supereria il numero de Filosofi, de Medici, de Leggisti, & di qual si voglia professore di scienza, ò s'almeno non lo superasse non si trouasse anco, chi lo passasse. Questo è quello, che io alle volte, discorrendo infra me stesso, & queste cose, & quelle meditando: dopò vn stupor grande, & vna gran merauiglia, mi rallegro, che i futtili ingegni, et l'inuentioni mediante il fauor di Dio habbiano fatto tanto, et tanto si sieno affaticati, che habbino scoperto si riccha cosa al mondo: Io dico riccha, perche molti col suo fauore si trouano oue per se stessi non seriano, et altri hanno ingresso, & sono da grandi fauoriti, che altrimente conueniriano star di fuori, et cercar altri mezzi per passar auanti. Perche oue non sono ricchezze s'accarezzano le scienze, et le scienze non furon mai totalmente pouere: Anzi, che arditamente io potrei dire, che le sieno d'ogni tempo sempre state ricche, perche colui, che si è trouato dotto, et pouero, ò che la pouertà sua è venuta nell'esserci poco atto nel loro acquisto, e nel conseruarle, ouero, che nella quantità non si satia: e però si può dire, che vno assai possiede: quando, che secondo il grado suo non ha da mendicar il pane, & con gli altri ciuilmente può conuersare. Di questo la Musica ne è stata vna potentissima cagione: perche innalza et arricchisce molti, et molti dalle mendicità, et affanni pauperimi gli leua, et pone in honorata conditione. Del che ogni vno, che si troua beneficiato per via delle virtù, et le scienze giungendo le mani insieme, et alzandole verso il cielo, ne deue lodar Iddio larghissimo distributore di tutte quante le gratie, et non sprezzandolo insuperbirsi a foggia de ingrato, et sconoscente: perche non potendo egli sempre le superbe ingratitudine nostre suffrire percotendoci con giusto sdegno, tanto ci abbassa, et opprime; che chi ci vede, et conosce, delle miserie nostre quasi lacrimando si duole, et compatisce. Questo dunque è il beneficio, che la Musica ci apporta, et di quanto bene sia stato al mondo la sua inuentione: procuri chi si diletta di vsarla in bene, et di farsene patrone: per possedere ne i suoi bisogni aiuto, et recreatione, e per soleuarsi dal stato in che la posto la fortuna per tenerlo soggetto alle calamità, et miserie; pur troppo all'huomo dispiaceuole, et noiose.

Quali, & quanti buoni effetti produchi la Musica.Cap. VII.

IO stimarei, che il mondo e gli huomini felici fossero, quando, che ne viuer diurno, et quotidiano non hauessero nè via nè mezzo di modulare, ò di potersi con le Musiche e i canti solazzare: perche ne i casi graui, et nelle cose di trauaglio piene con i trauagli, et l'afflittioni diueriano si tristi, et melanconici, che di tristitia, et melanconia non haueriano pari: et se bene tutte le nature non sono a vn modo melanconiche, nondimeno perche molti melanconici pensieri le domineriano per li disturbi, et l'inquiete, che di giorno in giorno ci sogliano assalire; anch'essi diueriano tali, che con gli altri si confermeriano, di modo che le complessioni nostre da molte percosse in breue tempo senza esser ristaurate, giongeriano al fine, et finiriano molto prima di quello, che per gl'ottimi, et buoni restauramenti non finiscano: Non basta per ristaurarci il viuer lieto, il ritrarsi dalle cose danneuole, et insopportabile, ò il procurarsi restauratiui, et conditi; che tutti insieme, alle melanconie, et a i trauagli, che d'hora in hora c'assaliscano non sono sufficienti mezzi di rallegrarci, et di ridurci in stato d'allegrezza, et gioia. Prima chi da trauagli è percosso, et ferito, lieto giamai non seria veduto, ne per cibarsi con preciose, et delicate viuande si medica le piaghe: perche anco mangiando, i mali pensieri c'affliggono il cuore: et ci tengono soggetti a mestitie, et melanconie, et poi gli animi per cibarsi, da passioni amare non si sole page 6 uano; ne li riffanno: ma le debilitate forze per quella via si vanno restaurando. E però si vede, che gli animi afflitti, et sconsolati se non sono dall'afflittione solleuati per altra via, che per il mangiare, sempre sconsolati, et affliti viuono: essendo le consolationi vn cibo proprio, et particulare dell'anima si come, i conditi, et gli restauramenti le consolidationi del corpo. Per questo infra gli effetti consolatrici dell'anima si pongano quelli della Musica: perche gli effetti Musicali ponno rilevare l'anima nostra nelle afflittioni in volta, et la ponno ritrare da quella melanconia intrinseca, che trauagliandola l'affligge: per essere i Musicali effetti sostanze spirituali di corruttibil aere composti, che tanto sono quanto durano, & tanto durano quanto sono; che ben si vede l'harmonia, che esce dalle modulationi, et cantilene: non esser altro, che vn dolce, et soaue aere dolcemente percosso, il quale per le percussioni delle ordinate, et ben disposte voci, lo percuotano con dolcezza tale, che il senso dell'udito nostro si compiace tanto, et tanto si diletta: che mentre l'ode, si intento l'ascolta, che togli a gli altri sensi non solo di sentire, ma anco di ricordarsi d'alcun male. Perche crediamo noi, che li Poeti dicano come Orfeo sonando la sua dolce Lira frenaua il corso a gli animali piu indomiti, et seluaggi, et gli moderaua da quella fierina rabbia? solo per dimostrarci, che per l'aere si dolcemente percosso i sensi nostri s'abbandonano tutti, et vnitamente si riducano in quel solo dell'udire, et si intento vi si affissano ad ascoltare, che dimenticatosi ogni alta cura, et importante cosa: lasciamo, che l'vdito solo prenda quello, che essi insieme con lui prenderiano: Vorremmo noi forsi pensare, che le crudeli Tigre, i forti Leoni, gli Orsi affamati, co i Lupi rapaci vedendolo sedere sopra de vn sasso, ne i luochi piu foresti, et seuaggi, et che passandogli a canto si dimenticassero la fame, ò che di crudeli diuentassero benigni, et mansueti Agnelli? Certo nò, che sotto simil figura ci dipingano, gli effetti Musicali, et quanta forza tenghino le soaue, et dolce melodie: volendoci far sapere, che non è ne voglia, ne pensiero si tristo, maligno, ò si possente; che con la Musica non s'allegerischi, ò non si soleui: sieno pur l'uno e l'altro intimi, e fissi quanto si voglia, che al primo apparir del suono harmoniale spariscano qual nume, ò nebbia per forte, ò fresco uento. Non vediamo noi, che questo è vno effetto naturale, che gli animali per vno che canta si fermano, et per ascoltarlo vi stanno in atto d'amiratione queti, et intenti? Et se loro, che non hanno quelle gratie, et prerogatiue, che habbiamo noi dimostrano per il canto di rallegrarsi, et di gioire: quanta maggior gioia, et allegrezza haueranno del cantare le creature ragioneuole, et humane, che hanno per natura, tutti i sensi piu purgati, et piu perfetti? Et sono quelle, che piu partecipano, et piu godono, delle qualità, et perfettioni celeste? Quando si dice, che gli animali per il canto restano amiratiui, et che mostrano esser dalla melodia presi, si ha da intendere quell'attione, che fanno mentre, che vno canta, che con drizzar il capo a quella voce, et star intenti danno segno di vdir cosa diletteuole. che ciò sia vero si vede, ch'eglino per il diletto, che hanno, imparano de molti versi, che col suono della voce se gli insegnano: Di modo, che se l'harmonia, che esce dal canto piace a gli animali, et diletta: molto piu diletto, et piacere renderà a gli huomini: essendo che, e ne gli affanni, e nelle allegrezze sempre gli apporta dolcissima recreatione: nellaquale si sente l'animo si dolcemente solleuare, che assomiglia quelle dolcezze, alle dolcezze diuine; conoscendo veramente, che trapassa, et soprauanza tutte le dolcezze humane. E però la Musica infra i varij, et infiniti effetti suoi suole disporre gli animi humani, alle humane, et diuine laude; alle contemplationi celeste, et heroiche, a gli acuti, et affettuosi sensi delle sensate, et ben disposte sentenze, et d'infinite altre cose particulare, che si possano in cosi poche parole comprendere, et descriuere: Che gli animi humani per mezzo della Musica si disponghino alle diuine laude: lo vediamo, che molti lodano volentieri Iddio, et meditano con dolcezza le parole, et i sensi, che sono dentro alle scritture nascoste: altri imitando gli Angeli, prononciano a gli ascoltanti, (che sono nel tempio di Dio diuotamente ad orare,) le modulationi celeste, et le Dauidiche confessioni, che sono tutte cose, che escano dal diletto delle melodie, et se ad alcuni pare, che questo non sieno i veri, et i reali effetti della Musica per non esser suoni disposti con harmonia: come non seranno effetti suoi: se le genti si partono dalle piazze, et dalle loro case per girsene al sacro Tempo, inuitato da i concenti spirituali per mezzo delle Musiche disposte, e però oltra gli effetti vniuersali, che sono hormai da tutto il Mondo conosciuti, che sono quelli di rallegrare i spiriti nostri afflitti, et bassi, di racconsolarci l'animo, di sollazzarci, di renderci disposti, et di trattenerci con diletto, c'incita, et ci spinge ancor elle deuotioni, et a i tributi diuini; perche mentre nelle Chiese si loda Iddio con canto dolce, et soaue, le genti vi corrano, et correndoui acquistano mercede, essendo che non vi corrano mai in darno, ne mai se ne partano senza qualche acquisto: acquisto da stimarsi, et sopra l'altre cose da prezzarsi. La Musica dunque è causa spesse volte del nostro bene, et ci si fa impatronire di quello, che noi alle volte lasciaressimo gire; il cui effetto per esser cosi gioueuole ci deue molto piacere, perche col suo mezzo l'huomo ne ha di page 6v letto, et guadagno, che tanto piu lo deue stimare. Onde per concludere dico, che gli effetti Musicali sono piu, che gli altri da prezzarsi, perche con il porgerci diletto ci tengano deuoti, et assidui nelle orationi; et ci fanno con dispositione prontamente render le gratie al sommo, et eterno nostro Redentore.

Quale cosa piu astringe le creature humane a imparar di Musica. Cap. VIII.

L'Esser virtuoso, et l'hauer delle scienze qualche buona cognitione, non solo gioua all'anima nostra, perche ci modera, et ritira da molte cose mal fatte, ci dispone al proprio bene, ci satia l'appetito, che brama sempre di saper; ma ancor dopò si fatte cose ci magnifica, et essalta, è acquista, et fa ricchi de molti temporali beni, e questo perche il sapere, si connumera, et rinchiude nelle cose singulari, et preciose. Onde colui, che non sà, ne anco cosa certa possiede; essendo che se bene, gli abondano le sostanze, et ricchezze corruttibile, et vane; non per questo egli è sicuro, che sempre l'habbiano da esser sue, et l'habbia sempre a possedere, per esser soggette all'vltime destruttioni, et a gli ingordissimi predatori. Non si vede egli come la fame, le pestilenze con le guerre ingordissime deuoratrici d'ogni sostanza mortale, et terreno bene, destruggano in vn tratto le copiosissime ricchezze, et i proprij prefessori? Solo con le persone viuano, & in ogni gran periculo, et trauaglio restano fidele le scienze acquistate, ò per diuina gratia particularmente infuse. Queste sono si care, et fidate compagne, che seguitano l'huomo per ogni via, et in nissun auuerso caso lo lasciano mai, ne mai l'abbandonano sino alla morte, tanto cordialmente l'amano. In loro non vagliano insidie, aguati, et strattagemme, che per le strattagemme, aguati, et insidie non possano mai esser predate ò per forza rapite. E però faccia pur guerra la fortuna quanto si voglia, et guerreggiando n'insulti: che riportandone al fin vittoria la possiamo sempre schernire; la ci si può ben spogliare o laccerar i panni; ma quantunque ignudi ci lasciasse, vsciti dalle sue insidiose mani; sempre quelli istessi di dottrina ci trouaremo essere, che eramo per prima, innanzi che ella ci spogliasse. Ilche considerando mi pare, che gli antiche hauessaro molto ben ragione di prezzar tanto le scienze, et di stimarle, quanto le stimarano, et prezzarano, conoscendo di essa fortune le larghe, & gran promesse, esser fallace, ò non esser nulla, & se pur sono qualche cosa, che poca cosa sono, esser hoggi nostre, & diman d'altri, vscendoci di mano, qual vento od aere, & sparendoci dinanzi da gli occhi qual ombra, & fumo: volendo come sprezzatori delle cose incerte, piu tosto amare, & far conto delle cose perpetue, & sicure, che amar le transitorie, & vane, o seguitar quelle, che a poco a poco se ne vanno, & se le consuma il tempo. E però chi vuol esser riccho, & posseder sicuramente le sue ricchezze, ami, & abbracci le scienze, che non serà mai mendico ò pouero, appliacandosele in suo fauore per disposition di bene; essendo che l'applicarle in male, il mal che poi ci danno s'accresce, & le pene al fin si fan maggiore: Ecco dunque come per possedere cosa certa, & stabile ogni vno è obligato ad imparare: piu che di affaticarsi in qual si uoglia altro acquisto, perche infra gli acquisti preciosi questo è il maggiore. E perche crediamo noi, che Iddio hauendoci aperto gli immensi suoi thesori habbia sparso per il mondo tante uaghe, & belle scienze? solo per che habbiamo per questa, & quella uia a riconoscerlo per Padre, Signore, & Padrone, & riconoscendolo gli adimandiamo quel pane, che quotidianamente con tanta humiltà, & deuotione li chiediamo. Onde vediamo ben alcuni hauerlo per vna uia, & altri per vn'altra: che alla fine infra tanti, che l'hanno ui trouiamo i Musici ancora, che con le virtù loro honoreuolemente s'acquistano il uiuere. e però le creature humane uolentieri, & di buona voglia s'hanno da impiegare, & disporre ad imparar di Musica, non solo perche è scienza, che orna l'animo, & dispone la persona a diuerse buone operationi: ma anco perche ornandogli l'animo, & disponendolo all'operationi virtuose, & buone, nelle afflittioni, & stanchezze lo conforta, & consola: & in ogni auuerso ouero tristo caso con ageuolezza mirabile li può porger aiuto, & lo può souenire, & tanto piu uolentieri ogni uno, che sia atto ui si deue disporre, quanto che è scienza, che in breue tempo s'acquista, & s'acquista non con fatica, & sudore: ma con diletto, & piacere, dal quale sempre ce ne deue nascere maggior voglia, & desiderio, essendoche le cose, che si bramano piu uolontieri s'acquistano. Io dico, che ogni uno si deue disporre a gli acquisti della Musica, uolendo per ogni uno intendere, quelli che ci sono inclinati, & che ci hanno attitudine, & per quegli altri, che per esser connumerati tra virtuosi & infra i ueri huomini ascritti, lo debbano per douere e debito fare: perche si vede, che un huomo al tutto di virtù uoto, & scarico, tra gli ociosi uiue; & è sempre (dalle attioni del volgo in fuora) desposto da una parte rimesso in una cantone, a guisa di cosa infruttifera, & inutile. & chi è che in simil page 7 caso non si penti ò doglia, vedendosi quasi come reprobato, (non discacciato;) ma riprobato, & aborrito. Per questo piu che per altro la Musica si deue imparare, accioche non potendo tutti esser Filosofi, Arithmetici, Astrologi, & Mathematici, habbiamo almeno qualche altra virtù per potere infra i virtuosi comparire: massimamente che ogni sorte de virtuosi con la perfettione di quelle virtù che posseggano s'inalzano in sublime loco, & fanno acquist d'immortal fama, & gloria: cosa che si conserua assai piu che l'oro, l'argento, & le gemme pretiose: della quale tutti siamo obligati a ricercarla, & ritrouatala vestirsene per non spogliarsene mai.

Quali Musici s'intendino per antichi, & quale sieno quelle cantilene ch'hoggi giorno si chiamano antiche. Cap. IX.

ACcioche i ragionamenti che si hanno da fare intorno alle cose di Musica habbiano da essere con quella chiarezza, & distintione che debbano essere tutte le cose che portano in se qualche difficultà, & debbano esser ordinate; prima che io vada piu inanzi, voglio col dechiarare quali Musici s'intendino per gl'antichi, si sappia quale sieno l'antiche cantilene, & compositioni: & però in quanto a i Musici antichi li trouiamo esser di due sorte; i primi per quei Filosofi che altamente scrissero della scienza Musicale come fu Pitagora, Platone, Macrobio, Anfione, Diodoro, Boetio, S. Agostino, & molti altri: i quali si chiamauano a qual tempo Musici, perche secondo la scienza sapeuano le proportionalità de numeri, & le vere consonanze. Oltra che i Poeti ancora erano tenuti per tali per la buona, & optima dispositione delle lor Rime: I secondi per quei compositori che col mezzo delle figure Musicali composero tante cantilene, quante hoggi giorno si veggano ancor esser conseruate: i nomi de quali sono Iusquino, Gio, Mottone L'Ochghen, Brumello, Henrico Isaac, Lodouico Senfelio, & molti altri che io li taccio per non hauer preso assunto di douerli desciuer tutti. Onde altro è il considerar la Musica in quanto al suono, & altro è a disponerla per le sue figure: per questo quando io douerò parlare di quei Musici che per speculatione considerarano il suono, & lo diuisero in tanti numeri sonori, misti, & dissonori dirò sempre qualche lor nome particulare, & nominarò Diodoro, Anfione, Boetio, Macrobio, Sant'Agostino ò altro; ma quando douerò parlare di quei che disposero i numeri in figure dirò sempre gl'antichi, volendo per gli antichi che s'intenda Iusquino, Giouan Mottone, Il Brumello ò altri che disposero i sonori numeri sotto figure Musicali, & questo si fa: accioche questo nome d'antichi non ci confonda, & che in cambio d'intendere questi che composero i canti di questa sorte che hoggi giorno sogliamo cantare, non intendiamo quei che considerarano il suono solamente, & non lo disposero in questa sorte di figure: Similmente ancora facendo noi distintione tra coloro, che disposero i numeri sonori per caratteri, & figure, et quelli che li disposero per numeri solamente considerando il suono diuidersi per tante vie, sapremo facilmente quale appresso di noi habbiano a essere le cantilene antiche: perche pigliando quelle cantilene, che hanno le figure Musicali, et da cantare, diremo che tutte quelle siano antiche che non solo sono state composte da i sopradetti auttori: ma anco da quelli che non son stati nominati. E però sempre ch'io dirò antichi, & compositione antiche s'hanno da intendere coloro, et quelle compositioni che furono a quel tempo che la Musica nostra fioriua che fu al tempo de quegl'huomini, che sono descritti quì di sopra: & non è da merauigliarsi s'io ne fò questa particular distintione: perche se nel trattar di Musica per antichi io volessi intendere quei Filosofi, & i Poeti che furono già gran tempo tenuti per Musici, confonderei li compositori che composero sotto i caratteri di figure Musicali, con chi compose Poesie, & Rime, ouero con chi considerò solamente il suono in quanto suono, & di lui ne scrisse come si troua scritto: Et se bene questi auttori, per douere, & per ragione si douessero chiamar vecchi, & non antichi per esser necessario secondo il nome che passino molte erà per douer esser chiamati tali: nondimeno si può in questo caso diuertir la sua natura senza detrimento loro, & del termine: per poter meglio distinguere i vecchi da gli antichi. Dunque i compositori antichi seranno tutti quelli che furono già gran tempo, & che si veggano al tempo presente vestigie ò copia delle loro opere, et i vecchi seranno come Adriano Vuilarth, Morales, Ciprian Rore, il Zerlino, il Palestina, & altri, i quali furono dopoi, & appresso l'età nostra, et noi non si possano chiamar altrimente che vecchi: cosi anco dal nome loro si farà distintione (bisognadoci) delle cantilene vecchie, et antiche: dalle moderne che seranno le piu fresche, & le piu nuoue: delle quale gl'auttori sono ancora viui, è se pur sono morti, sono mancati giouani, & inanzi l'età senile. Con queste distintioni precederemo piu sicuramente, perche nel dir Vecchi, Moderni, & Antichi sapremo di qual cosa, & di qual persona doueremo intendere quel che si dice. page 7v

Di donde cauauano gli antichi gli effetti suoi Musicali. Cap. X.

VAriandosi l'età, le stagione, e i tempi, come del continuo li vediamo cariare, è forza che si uariano ancora tutte quelle cose, che sono fatte sotto di esso tempo, che bene ce lo demostrano le loro forme, le quali spesso spesso si corrompano, se non a fatto a fatto, almeno in qualche grande ò picciola parte: e però nel considerare di donde gl'antichi cauauano gl'effetti Musicali suoi, non ci doueremo merauigliare se sono alquanti differenti da i moderni, perche gli effetti antichi produtti per via di figure Musicali: procedeuano bene per uia di consonanze, & numeri harmonici: ma erano disposti per altre vie: Onde si come si troua grandissima differenza tra le considerationi di Musica fatte da Boetio, Anfione, Diodao, ò Macrobio, & le dispositioni harmoniche fatte da Iusquino, & gli altri antichi; che cosi ancora si troua grandissima differenza tra l'harmoniche dispositioni anticamente fatte, & le moderne: perche se bene generalmente procedano tutte per le medeme regole, & consonanze, nondimeno perche le consonanze moderne sono altramente disposte, che non erano l'antiche, per questo si dice che gl' antichi cauauano gl'effetti Musicali suoi per via di fughe, & per altre osseruationi, che si disponeuano sempre a vn medemo stile, la verità di questo ce lo dimostrano le loro opere che cantandole sempre vi sentiamo per vna medema maniera di harmonia, & caminar quasi sempre per le medeme vie: e questo non per altro, solo perche haueano la mente fissa all'inuentioni, & alle diuersità di fughe: non tanto per ritrouarle: quant'anco per saperle ben tessere, & distendere: legandone molte insieme, con artificio & arte (come si vede ne i motetti del Gombert) per dimostrare la cognition grande ch'haueano de i numeri sonori, & consonanze: Ma poi col tempo per opera d'Adriano Vuilarth, & di Ciprian Rore, che furono quei Vecchi nella professione si intelligenti, & dotti, s'incominciò a ritrouarsi altri nuoui, & vaghi effetti: (se bene l'opere loro non furono cosi da principio conosciute, & stimate;) talche hauendo imparato i moderni dallo stile de nostri vecchi compongano hora Musiche con effetti assai dissimili da gl'antichi: perche oltra l'inuentioni, si sono ritrouate vaghezze, che a quel tempo, non erano scoperte, & se pur erano qualche poco scoperte non erano conosciute: perche la mira loro non tendeua in altro, che ne gl'oblighi, nelle fughe, & nelle osseruationi: pigliandosi piacere di condurre vn capriccio sin al fine, non hauendo rispetto piu che tanto alle vaghezze, & dolcezze. Anzi che io mi son trouato a ragionare con Musici vecchi, i quali in sua giouentù hanno conosciuto famosi di quel tempo, & compositori d'importanza, che cantauano le cantilene come le stauano scritte sopra de libri, senza porgerli pur vn minimo accento, ò darli qualche poco di vaghezza: perche non erano intenti ad altro, ne ad altro attendeuano che alla pura, & semplice modulatione: dalla quale non ne poteua riuscir altro che il semplice, & puro effetto harmoniale: cauato per via di consonanze buone diuersamente disposte, se bene nel desporle, non haueuano quelle perfette regole, & osseruanze che hora habbiamo noi; e però possiamo dire che gl'antichi non cauassero gl'effetti Musicali suoi se non dalle pure, & semplice loro inuentioni.

Di donde procedano i proprij effetti harmonici, & Musicali. Cap. XI.

COn vn cocente, & feruentissimo desiderio di rendere a lodeuol perfettione i Musicali ragionamenti miei son'andato considerando che per introdurre le genti nella cognitione della Musica non serà niente fuori di proposito di andar cercando di donde procedano gl'effetti Musicali, & harmonici, ch'escano dalle ben concertate, & disposte modulationi, essendoche questi simili quesiti, & inuestitatione, meglio ce'introduranno nella cognitione delle Musiche moderne, e però volendo noi sapere di donde procedano i superiori Musicali effetti, che sono quelli che producano soaui suoni, & harmoniose melodie, bisogna che noi consideriamo di che cosa la Musica si componghi, perche nel ricercar de i principij suoi, vederemo che componendosi de tanti numeri sonori, & dissonori disposti per gradi, & distanze secondo vn debito ordine, generano per uia di optima, & ben misurata dispositione, vn harmonia soaue; che si come bene, et optimamente uengono a esser disposti, et ordinati, cosi ancora gli fanno esser varij, & diuersi: Onde non è chi non sappia che componendosi la Musica di sonore voci, & consonanti suoni, il suo principio sia il canto: et che dal canto n'escano gl'effetti harmonici, et Musicali: ma questa non è la propria risposta del quesito: perche ogni uoce che canta, se harmonicamente non canta non produce mai page 8 buono effetto Musicale: essendoche l'effetto della Musica, eschi dalle proportione de numeri sonori. Dico harmonicamente per distinguere quelle voci che cantano insieme senza veruna cognitione di Musica, & s'accordano per via dell'udito, come fanno di molt'huomini, & donne mentre lauorano: attento che se bene s'accordano, & non fanno quelle brutte dissonanze che fanno quelle che discordano affatto affatto; nondimeno perche le voci non vi sono disposte, con i suoi debiti ordini, & proportioni, non si può dire, che da loro procedino i veri effetti di Musica; ma bene che n'habbia vn principio, & qualche poca di similitudine. E però per dire di donde procedano gli effetti Musicali bisogna che io dica; che procedano dalle buone, & optime voci, qualunque volta che cantando, cantano secondo l'optima & buona dispositione de numeri disposti, & ordinati per distanze sonore, & gradi consonanti, conforme alle regole harmoniche, dalle quali n'escano le soauità, & le dolcezze, che cibano, & nutriscano (col mezzo dell'udito,) gli animi di Musica amatrici, senza le cui regole nissun canto si può dire che produchi effetto Musicale, ma bene che li sia simile per rispetto della similitudine delle consonanze che quantunque non siano in tutta quella perfettione che doueriano essere vi sono almen vicino.

Se i moderni effetti Musicali hanno quella forza haueano gli antichi. Cap. XII.

SI può ben ogni uno da per se stesso immaginare, non solo per l'esperienze quotidiane, delle tramutationi, & varietà delle cose che si cambiano a poco a poco, & si mutano; ma ancor per l'effetto particulare che producano le Musiche da vn tempo dall'altro per non dire di hora in hora, che i moderni effetti Musicali sieno assai differenti da gli antichi, si per le Musiche, & compositioni in se stesse, che sono con alcuni stili piu vaghi hora tessute; si anco per li gratiosi accenti che i cantori li danno, & tanto piu i moderni effetti sono da gli antichi differenti quanto che sono da gli errori, & sporcitie molto piu ben purgati, & con piu bel ordine disposti, per esser stato i moderni con le regole de Vecchi con grandissima diligenza, & fissa attentione ad ascoltare che effetto faccino le modulate cantilene; quando che da buoni cantori sono cauntate, & fattone di molte esperienze si tiene che gli effetti de le Musiche moderne superano gli antichi, perche sono con piu vaghezza, & delettatione cantati. Et quì quando si cerca de gli effetti antichi da Musiche produtti, non si cerca de quegl'effeti che si leggano in alcuni libri che Orfeo mediante il suono, & il canto conducea gl'animali insieme ad ascoltarlo intenti, ò d'Alessandro che per il cantar d'uno fu ridotto a pigliar l'arme in mano, perche gl'effetti Musicali nostri del tempo presente s'intendano per quelli che escano dalle cantilene che hora adimandiamo compositioni, & non per quelle materie che n'esplicano per uia de versi o Rime; E però facendo comparatione de quegl'effetti ch'escano dalle compositioni moderne, & quelli ch'escano dalle compositioni antiche; dico che molto piu vaghi sono gli moderni che gli antichi si per le ben disposte consonanze: si anco per i buoni cantori che le cantano: & si può in ciò fare questa particular esperienza, che tolto dalle mani de mediocri cantori vna cantilena, & datola in mano de cantori famosi, & buoni, quella compositione ci parerà vn'altra, & non piu quella.
Per il che possiamo senz'altro concludere, che essendo i cantori quelli i quali con le buone Musiche raddoppiano gl'effetti, che essendo le Musiche moderne fatte con buonissime regole, & cantate da buonissimi cantori, patroni de gli accenti vaghi, & delle gratiose maniere, che le habbiano molto piu forza che non haueano l'antiche già che i cantori di quel tempo, non attendeuano ad altro che a cantar bene le loro cantilene, & a non fallarle: perche in quello consisteua tutto il loro honore, & la lor gloria: come ancor hoggi giorno la gloria, & l'honore di vn buon cantore non solo consiste nell'esser sicuro cantante: ma anco nel cantar con gratia, & accentuatamente.

Quali sieno gl'effetti intrinseci della Musica. Cap. XIII.

SE nel considerare gl'harmonici effetti, & le Musicale melodie, andaremo giuditiosamente considerando di donde n'escano le soauità, & le dolcezze delle cantilene, & per qual via le ci siano produtte, & fatto sentire facilissimamente trouaremo, che non escano da altre cose, ne per altra via, se non per alcune dispositione de numeri che hanno natura, quando che sono ben disposti, & ordinati di generare harmonia, tutta volta che seranno secondo i gradi loro, & le loro distanze con giuste, & terminate quantità di voci humane od istru page 8v menti percossi, & intonati: Onde se noi li consideriamo ben trouaremo, che si some gl'edificij prima, che si riduchino alle forme visibile, & che sieno di tutto fatti, sono integri, & compiti nella mente dell'artefice, & si dicano essere nell'Idee loro collocati, & posti: cosi ancora prima che le Musiche sieno cantate, & che si odino i loro effetti estrinseci; hanno dentro di se per la dispositione de i sonori numeri, & le figure, gl'effetti intrinseci, che per dirla in due parole sono quegl'effetti muti, & occulti, che dalle voci poi sono scoperti, & manifestati, quando che cantandole l'empiono di suono: se ben alcuni uogliano che sieno quelli, i quali intendano i compositori, quando che nel cantar d'una cantilena, conoscano se le consonanze vi sono ben disposte, & ordinate; ò se ui sono tutte quelle cose harmoniali che vi si richiedano, che io piu tosto gl'adimanderei intimi affetti, che intrinseci, essendo quelle considerationi dentro a gli effetti estrinseci come ogni uno ne può dir il vero. Con tutto ciò ogni uno li piglia per quello che si vole; che inquanto a me sempre intenderei per effetto intrinseco harmoniale quella dispositione delle figure, & numeri, che sono dentro alle cose da cantare: Et poi questo importa poco al ragionamento nostro, essendo speculationi a beneplacito, & volontarie, che da diuersi bell'ingegni diuersamente si possano fare: ma quello che sotto questa parola di effetto intrinseco si nasconde, & che debbiamo intendere, e quell'effetto che nasce dalla dispositione de numeri sonori, & caratteri terminati, con i quali si compongano poi le catilene, che d'intrinseci che sono: mediante le voci che le percuotono, & l'empiano di suono diuengano estrinseci. Questi intrinseci effetti sempre sono nella mente de compositori: perche riuolgendosi nel pensiero queste consonanze, & quelle, giudicano gl'effetti che possano produrre, & gli accompagnano in diuerse foggie, per hauerne copia, & abbondanza, & per possederne vna quantità infinita come posseggano, & allhora sono posti in essecutione che da loro ne sono formate le cantilene, che poi ne fanno sentire quali effetti hebbero per la mente.
Dunque gli effetti intrinseci della Musica sono quelli che non sono ancora produtti, de quali i compositori ne sono patroni: & anco possano esse quelli che sono dentro alle compositioni mentre le non sono ancor cantate: ma piu propriamente si può dire, che siano quelli che vanno per il pensiero di chi sà l'arte del comporre: Ne perche questo che non conuenghi al nostro presente ragionamento alcuno se n'ha da merauigliare, perche in breue s'accorgerà perche causa io l'ho detto: & vederà, che ne questo ne altro propongo, ò dico senza qualche mistero, & occasione, & che tutto a qualche buono effetto serue.

Quali sieno gl'effetti estrinseci della Musica. Cap. XIIII.

VEduto di donde n'escano gl'effetti intrinseci Musicali, & di donde procedano, facil cosa serà a vedere di donde procedano, & nascano gl'estrinseci; poiche se gl'intrenseci nascono dalla buona, & optima dispositione de numeri sotto quantità sonore raccolti, gl'estrinseci nasceranno dall'optima, & buona disposition delle figure, & caratteri harmonici, atti in ogni occasione ad esser dalle voci od istrumenti percosse, & fatte risonare, dalle debite distanze harmoniche raccolte, & abbracciate; essendoche l'harmoniche, & Musicale modulationi non si formino per altra via che per le sudette ben disposte figure, & caratteri, & per le sonore voci che l'empiano si suono. Io dico dalla uoce od'istrumento percosse; perche in nissun'altro modo all'udito si può produrre harmonia. Le voci la producano per natura, non essendo il nostro ragionare altro che vn picciol, & semplice suono, & gl'istrumenti per similitudine, accioche immitino le voci, & immitandole le possino accompagnare; E però si come gl'effetti intrinseci sono quelli principalmente, che vanno per il pensiero del compositore, mentre ch'egli discorre intorno alla dispositione delle consonanze, & dissonanze; cosi gl'estrinseci sono quelli che escano dalle cantilene quando le si cantano, ò da quelle che sono ridotte in forma da potersi cantare, che si ritrouano sempre a requisitione di chi canta. Et è da notare, che si come corre gran differenza tra il simile, & il somigliato, che cosi ancora si troua grandissima differenza dall'effetto che esce dalle cantilene di Musica, & quei canti che hanno qualche similitudine; perche quelli delle vere sono i proprij, & quegl'altri sono i simili. Questo si dice per separare da i proprij effetti di Musica gl'apparenti, accioche meglio si sappia di qual Musica si parla, non essendo conueniente che ogni voce che produce suono simile al vero suono harmoniale sia tolta per voce di Musica, perche molti cantano secondo che gli detta & l'insegna la natura, & producano col canto effetto simile; ma per non esser il vero si mettono da una parte per lasciare a gli effetti veri, il vero & proprio nome. Dunque gl'entrinseci effetti Musicali proprij, & veri, non sono altro, che quelli, i quali escano dalle cantilene, mentre che le si cantano. page 9

Se gl'effetti estrinseci della Musica nascano dalla dispositione de numeri, & caratteri Musicali; quali sono questi caratteri. Cap. XV.

GIache per formarla la Musica, & produrre a gli orecchi nostre l'harmoniche melodie sono necessarij con i numeri ben disposti alcuni caratteri, per segno e del numero già disposto, & della quantità del suono che a quel numero si ha da fare, per dimostrare qual sieno, dico, che sono alcune figure anticamente trouate, le quali sono di diuersa forma, & secondo la diuersità loro hanno distintamente i suoi particulari valori, che si possano in ogni occasione secondo le distanze melodiale, & in numeri consonanti distendere, & adattare in quantità picciola ò grande secondo il bisogno, & l'intentione del compositore. Perche in quanto alla intelligenza di questo debbiamo sapere, che per voler moderar la voce, & assignarli quanto ha da cantare: mentre che la si dispone al canto: furono anticamente trouati alcune sorte de caratteri con i quali si dimostraua a i cantori, in che luoco doueuano collocar la voce, & quanto in quel loco si doueuano trattenere per dare sucisiuamente il loco a gli altri che di doueuano cantare: essendo questa vn'attione, che non potendosi far sola; ma con aiuto, & soccorso del compagno: non si può per altra via che per segni dimostrare doue le altre parte hanno da cantare. Questi caratteri anticamente furono formati, & fatti in vn modo, che hora non se ne troua piu vestigie, per esserne stati introdutti d'altri migliori, & assai piu commodi, & intelligibili: per questo io di loro non ne dirò altro: solo che chi brama di veder questi tralasciati caratteri, veggha il Franchino nel principio del suo volume, che ne hauerà assai buona soddisfattione. Hora fa per noi di veder solamente quali siano questi caratteri per i quali gl'effetti intrinseci, che sono nella mente, & nel pensiero di questo, & quel compositore escano a gl'atti, & effetti estrinseci che sono a punto questi delli quali io ragiono. e però dico che i caratteri moderni intesi per quelli che hora s'adoprano, & furono adoprati da quella volta in quà che furono demessi quegl'antichi che io dico non sono altri che questi dua
[Music example]
i quali per hauer piu forma di figure che de caratteri, non si chiamano piu caratteri; ma figure: Onde perche le serieno poche per modulare, et con esso loro poca harmonia fariano, le modulationi per questo fu trouato per meglio, et piu d espediente di aggiungerui le code, & di oscurarne alcune come vederemo. Cosi gl'effetti intrinseci, che sono considerati dal compositore si riducano all'effetto estrinseco commodamente senza verun periculo di dissonanze ò confusione.

In che modo si faceano l'harmonie prima che si fossero trouati questi caratteri Musicali che hora adoperiamo. Cap. XVI.

SE bene di sopra nel capitolo nono, trattando de Musici antichi ò delle cantilene moderne & vecchie, io distinsi per maggior chiarezza i compositori, & le compositioni antiche dalle vecchie, & le vecchie dalle moderne: nondimeno perche tanto queste, quanto che quelle si trouano esser formate, & fatte con i moderni, & istessi caratteri diuersi, & differenti da i primi, che già centenaia d'anni s'adoprauano: per questo volendo noi entrare nella cognitione delli caratteri moderni, come che furono già formate quelle compositioni antiche delle quali di sopra io ne feci mentione, serà bene che sapiano non in che modo ci formauano, ma in che cosa, & donde si fondauano: però e da sapere come inanzi che si vsassero quelli caratteri, che noi hora chiamiamo figure Musicali, le Musiche si disponeuano per canto con alcuni caratteri, i quali erano insiememente fondati in altri luochi demostrati per nome: Et seruiuano in questo modo, che il carattere non solo dimostraua la quantità del suono, che si douea dare al canto; ma anco alla distanza di questo suono da quest'altro, & questo perche a quel tempo ha ueuano diuisi le distanze harmoniche secondo i gradi consonanti, & dissonanti per via de questi nomi greci di Proslambanomenos, Hypatehipaton, Parhypatehypaton, Lychanoshypaton, Hypate meson &c. & li disponeuano secondo l'usanza di quel tempo: cantandone le laude a i Dei, ò le merauigliose opere de gli Heroi. Et seguitò questa vsanza di cantare per quei caratteri fin al tempo di Guido Arethino Monacho della Religione di San Benedetto, il quale con l'accutezza dell'ingegno suo, ridusse i sudetti nomi a piu chiara, & intelligibile forma, disponendola in altre maniere, & la piu parte con nomi, & voci lattine: Onde si fatta dispositione fu di tanta vtilità, & giouamento, che da quella volta in quà non fu adoperata altra mai, tanto fu buona, et bella l'inuentione. Quindi poi con somma utilità della Musica ne fu page 9v rono ritrouate tutte quante le figure Musicali da una forma sola, disponendo un quadro per dritto, et per obliquo, hora in forma semplice, et hora composta secondo le necessità, et l'occasione: cosa non solo di farci stupire, et merauigliare: ma anco di farci mille volte l'hora, l'inuentione benedire; che se si benedicano l'anime di chi ci fece beneficio; quelle che in ciò ci beneficiarono tanto, punto non debbano esser admesse, & per altra cosa tralasciate: perche altrimente haueressimo cognitione di principij solamente della Musica, et non de le cose sue piu perfette, & essentiali che serieno i principij di conoscere la voce humana esser sonante, & atta a formare harmonia: non quell'harmonia che noi conoscessimo di poter formare, non hauendo mezzi, perche non potressimo ridurla a nissun buon fine: et se non se riducesse non ci seria ne nome d'harmonia, ne di Musica, essendoche la Musica, & l'harmonia si formino per via di consonanze, & le consonanze si dimostrino per via de numeri, & figure: Inanzi dunque che si trouassero le figure Musicali si dimostrauano le consonanze per via de caratteri disposti per numeri, & essi numeri disposti secondo i superiori termini Greci.

In che modo si sia ridotta la Musica in scienza. Cap. XVII.

NOn è che non sappia, ò chi non conosca, & vegga quanta gran difficultà sia nella inuentione: perche qualunque volta che le cose nascoste si sono ritrouate, col ridurle poco a poco sotto gl'ordini, et le regole; non solo le uengano tanto piu perfette, quant'anco meglio, & perpetuamente vengano a esser conseruate: che se le fossero confuse, & dissolute, per la confusione in che si trouassero in poco tempo veniriano nulle: essendoche quelle cose le quali sono agitate, & dalla confusion dominate, tosto si destruggano, & se ne vanno in ruina. pigliamo essempio da qual si voglia confusa moltitudine; che per non esser disposta regolatamente, & collocata con ordine, oltra la ruuida apparenza per ogni picciol cosa si dissolue, & strugge: e qual cose mi sono quelle che conseruano gl'edificij, & le fabriche con tanta maestria fatte; se non gl'ordini, & le regolate dispositioni? E però bisogna credere, che se la Musica non fosse ridotta in scienza, che sin hora non ce ne seria memoria non che uestigie, & se ne seria andata con quelle cose, che trouatole inutile, & infruttifere, se ne sono andate in nulla, & in fumo: Ma come cosa fruttifera, & gioueuole per via di scienza sin hora s'è conseruata: perche dopò la sua inuentione fu cominciato a poco a poco a distinguersi le consonanze dalle dissonanze, e quelle poi considerate secondo la perfettione, & imperfettion loro si è ridotta a tale, che si connumera tra le scienze compite, & perfette: Onde si come il giudicio humano iscopriua i diffetti suoi; cosi li purgaua, & ne purgò tanti, & tanti ne reprobò ch'al fin ridotta a questo termine, che la si vede; la si chiama scienza, perche è tutta fondata sopra de regole, & è tutta piena necessarijssimi precetti, simile a qual si voglia cosa ben radicata, & stabilita: ne bisogna credere, che li manchi cosa alcuna di quelle cose, che necessariamente li bisogna: perche l'ha tutte quante; prima ha tanta libertà, quanta gli ne comporta, & che se ne possi hauere, & poi è si ristretta, che par cosa impossibile a potersene si amplamente seruire: Che l'habbia pur assai libertà, si vede nella gran copia delle compositioni, che se non ci si fosse spatio, & campo pur assai, non ce ne seriano tante, ne sin hora seriano multiplicate in tanta copia quante sono che poi la sia angusta, & ristretta, si vede che intimamente la dispositione delle figure di qual si voglia cantilena refferirsi alla dispositione delle altre: perche in quel modo che questa è disposta con consonanze, & dissonanze mitigate, & che nel disporle si è hauuto questo riguardo di non disporre senza mezzi due consonanze vicine delle medema specie, & perfettione; cosi ancora sono tutte l'altre piene di osseruanze: ne per regole ò precetti si contradicano; talche tutto in vn tempo vi si vede libertà, & strettezza: Et chi m'adimandasse perche causa, & il che modo fossero fatte queste legge, & prohibitioni, direi che i primi in quest'arte dotti giudicando il suono della voce humana diuidersi in tanti gradi, udendo l'effetto, che producea nel esser accompagnata insieme con vn'altra, ne cauarano alcuni gradi detti consonanze perfette, della perfettion loro; perche infra tutti gli altri erano i piu soaui, & piu sonori: & quelli poi secondo, che si partiuano da questa perfettione cosi li chiamarano imperfette: ma perche infra tutta la diuisione ve n'erano de tristi, et cattivi, quelli chiamarano dissonanze: Cosi per non fare che si adoprassero solamente le consonanze; ma che fossero abbracciate ancora le dissonanze, ordinarano, che, & come di douessero adoprare; non tanto per adoprarle, quante per poter meglio mitigar la dolcezza, & soauità delle consonanze perfette, che per la soauità, & dolcezza loro generariano in breve tempo fastidio, & nausea. Anzi che qualunque grado dissonante, che fosse rimasto fuora, & che nella Musica non si potesse adoprare, la Musica per lui si chiameria imperfetta, per rispetto, che il moto dal quale nasce l'harmonia non potria in ogni parte, & page 10 ricercar qual si voglia loco: per questo come io dico abbracciando qual si voglia grado fu ordinato a poco a poco come di doueuano accompagnar i gradi consonanti con gli dissonanti, accioche vno per l'altro potesse hauer buon luoco, & non potesse l'udito offendere: Questa è la sua perfettione, che i gradi tristi, & cattiui in cambio di esser aborriti, & esclusi da i buoni, sono da buoni abbracciati, & raccolti come per buoni. A questa foggia fu ridotta la Musica in scienza, & per tale sempre fu da tutti abbracciata: perche ogni uno vidde esser stato bene l'ordinatione già fatta, & non fu chi non vi acconsentisse non tanto per il bel ordine, quanto che per l'utile che se ne potea trare. Però ne dobbiamo assai ringratiare Iddio, & quelli che intorno a ciò si faticarono tanto: essendo che per lo studio loro, & per il fauor diuino, hora habbiamo quello, che Dio sà come seria, & come seria andato se ogni uno l'hauesse adoperato a suo modo.

Perche causa la Musica si sia ridotta in scienza. Cap. XVIII.

NOn si riduce mai cosa nissuna a gli ordini, & alle regole per douerle perpetuamente conseruare, se le non sono di qualche vtile, & giouamento; essendoche ogni cosa inutile si reproba, & aborrisce. Onde debbiamo considerare, che se la Musica non fosse stata buona, la si seria lasciata gire, & non seria stata ridotta sotto buoni precetti, & regole: perche fattone le semplice prime esperienze, & veduto che la fosse stata cosa di poco momento ouero inutile: non ci seria stato chi piu l'hauesse prezzata, & non prezzandola chi l'hauesse ridotta a questa forma: oltra che se la fosse stata inutile, & di poco momento, non seria durata tanto, ne venuta in quel colmo, & a quella perfettione qual hora presente se ritroua essere per rispetto, che tutte le cose, che sono senz'ordine, & sregolate tutte dico hanno presto il fine, doue che se la Musica non fosse stata regolata, & ridotta sotto qualche buon'ordine la non seria piu prezzata, & stimata, che sono prezzate, & stimate le cose aboriose, & triste, le quali s'aboriscono si fattamente, che nissuno le vuol compatire: Et di piu se la Musica si fosse lasciata gire, & non si fosse prezzata che per il prezzo suo poi le fosse ridotto sotto questa buona forma, & conseruatiua institutione; ò che subito mancando gl'institutori, & formatori seria mancata ancor lei, ò che durando ancora, seria durata tanto quanto che ci fosse stato chi l'hauesse prezzata, & chi n'hauesse fatto stima, & siamo sicuri che non hauendo fondamento buono, il gran spatio de gli trascorsi, & trapassati anni, le sollecitudine repentine, i disturbi ciuili, le operationi mecaniche, le mortalità, le guerre, & cent'altre mila cose l'haueriano destrutta, & redotta in nulla; e questo perche fra le guerre, le mortalità, i disturbi ciuili, le repentine sollecitudini, in si gran numero, & quantità de anni, si seriano destrutti, & rouinati ancor coloro che ne hauessero hauuto qualche cognitione, se bene la cognitione che io dico: potesse essere almeno principio di scienza, e però coloro che la cominciarono a scoprire, scoprendola, a poco a poco ne formarano qualche regola per separarla da quelle tante immunditie naturali, & imperfettioni in che si trouano le cose da natura prodotte. Doue che non tanto per merito nostro, quanto che per merito suo particulare fu giodicato esser bene di farui sopra qualche fondamental consideratione, perche con la consideratione si fanno l'elelttioni, et l'elettioni sono quelle poi che formano le scienze come io dissi dianzi nel capitolo superiore, Ma discorrendo sopra di quelle cose che a quel tempo douettere occorrere; possiamo giudicare, che la non fosse cosi perfettamente conosciuta come la conosciamo noi hora: Anzi che la douettero riconoscere tanto imperfettamente; che con la cognitione nostra non s'haueria punto da parangonare, & per questo la douesse stare ancor sepolta fin tanto, che molt'altri ingegni con quella cognitione la riconobbero meglio: perche tutte l'inuentioni sono imperfette, & piene di materie immonde come tutti sanno, & l'ingegno humano purgandole hora di vna cosa, & hora di un'altra le si riducano a termine migliore. E questo non per altro solo per aggradire l'inuentione, & per donarci con il frutto qualche honoreuol fatica. Si che da i primi in quà, che ne scopersero la Musica conoscendo il diletto, & l'utilità sua, tutti si sono affaticati. (che però di lei ne ha hauuto cognitione) di formarla, & consolidarla, con diffinitione, & distintioni, accioche mediante le dette distintioni, & diffinitione perpetuamente habbia da durare: & per scienza da ogni vno s'habbia d'abbracciare; & ne fu ben degna, et meriteuole, quandoche mediante lei i sensitiui spiriti nostri dalli trauagli, ò fatiche quotidiane già languidi, et semiuiui, ritornano nel pristino lor rigore, et si rinforzano con tanto lor piacere: Dunque i meriti suoi ne furono degni di esser ridotta sotto scienza, et noi per refrigerio, et consolatione, meritissimo che la ci fosse ridotta, non tanto per page 10v noi che siamo hora viui: quanto per quelli che sono già stati & hanno da essere, accioche godino et hauessero da godere quel bene che di lei hora ne godiamo noi.

Se la Musica non si fosse ridotta in scienza, che cosa hora la fosse. Cap. XIX.

QValunque volta che la Musica si fosse ridotta in scienza, et che la si fosse, qual incolta, ouer seluaggia pianta lasciata gire: hora la seria si brutta et si difforme, che la si somegliaria alla piu orrida Selua che si potesse trouare, à paragone del piu bel giardino che si potesse vedere: e perche si somiglieria mai ad vn orida selua? perche ogni uno con l'aiuto della natura gittaria fuori voce di canto, et produrria suono: ma nel produrre il suono et gittar fuori la voce: per non hauerci ne maniera ne modo lo produrria si rozzamente che seria ridiculosa cosa d'vdire: et quando le voci si riducessero insieme incambio di produrre dolce et soaue harmonia, seria si piena di dissonanze che piu tosto si potria dire disharmonia che harmonia: se bene questo ancora non seria il suo vero et proprio nome: et quantunque le voci per opera di natura harmonicamente si potessero accompagnar insieme: come vediamo accompagnarsi quelle di coloro che cantano aeri senza saper di Musica: nondimeno quando la Musica non fosse ridutta in scienza, non si potriano fare nisiuno accompagnamento buono: prima perche non si seria sentito mai in che modo si potessero accompagnar le voci, per cauarne qualche buono effetto. & poi quantunque qualche purgata voce, ce ne hauesse potuto dar qual si uoglia buon saggio & buono inditio: non ce ne haueria potuto dar mai tanto. ch'à buono inditio & saggio s'hauesse potuto paragonare: perche qual egli si fosse stato, seria stato sempre pieno d'imperfettioni, & come cosa carica & piena d'imperfettioni non ci saria stato chi l'hauesse prezzata, ò n'hauesse fatto stima, essendo che quelle cose prezzandole si stimano, che per preciose & buone sono conosciute: Onde si può dure che se la Musica non si fosse ridotta in scienza, applicandoci la natura alle cose imperfette come si sà & vede, se bene vi fosse chi cantasse, i canti serieno sproportionati & pieni di dissonanze: per rispetto che non si troueriano si bene come si trouano le consonanze buone & perfette: & non seria chi le potesse in quel poco di buono ch'hauessero immittare: doue che morti che fossero stati quelli che in questo caso fossero assai riputati, se non ci fosse chi per natura gl'hauesse saputo immittare, quel poco che ce ne fosse stata seria perita e morta. Cosi di tempo in tempo seria cresciuta & marcata, et nel crescere et mancare, non ci seria stato chi se ne fosse doluto, ò rallegrato: perche la non si seria conosciuta: Ma chi sà se la Musica non si fosse ridotta in scienza se ci fosse chi sapesse in qualche harmonica apparenza cantare? dobbiamo piu tosto credere che se bene la natura n'inclina, ch'alhora non sapendo come si fare: facessimo cosa che non hauesse nisciuna similitudine di Musica: perche se bene gli huomini di questa professione al tutto ignoranti cantano Rime et aeri amorosi, con accenti harmonici et Musicali, non siamo sicuri che allhora li hauessero saputo ritrouare; essendo che quelli i quali hora li ritrouano; li ritrouano, per hauer vdito altri Musicalmente cantare che quantunque non vi fissassero la mente, per imparare quel canto per l'attitudine che gli ha dato la natura, la voce vi si dispone senza che se n'auegghino che forsi non si disponeria se non hauessero mai in nisciuna parte vdito à cantare; et io mi credo (discorrendo per natural ragione) che si come chi non insegnasse à vno di parlare, huomo fatto ch'egli fosse non sapria dir altro che far mugiti simili a quei Muti, che gittano fuori alcune strane voci che non si possano per mio parere somigliar ad altro che al muggire: cosi ancora se la Musica non si fosse ridotta in scienza, quantunque la natura ci porgesse aiuto, et che ci disponesse al canto, il canto seria simile al sudetto muggire, non essendo disposta, et accomodata con ragione: et perche il mugito non è suono, ma è streppito, et noiosa uociferatione: l'udito nostro che l'aborisce et fugge, lo fugirebbe et aboriria tanto, che non seria mai da nissun usato, se non da stolti et pazzi, ò da chi fosse afatto afatto priuo d'intelletto et sciemo di ceruello.

In che modo fu conosciuto esser buono à redur la Musica in scienza.Cap. XX.

GIà che le ragioni e 'l senso ne dimostra che se la Musica non si fosse ridotta in scienza, seria tant'altra aspra et seluaggia che per l'orridezza sua, non ci seria chi la volesse vdire (quantunque la natura ce ne porgesse qualche lume: et che ne facesse hauer qualche cognitione disponen page 11 doci la voce in foggia di suono, b canto & suono soave; ma piu tosto suono & canto simile al muggire:) serB bene che noi andiamo cercando in che modo la si riducesse in scienza: accioche meglio di lei ne possiamo hauere qualche lume & cognitione: e perb secondo che noi possiamo considerare, debbiamo credere che essendo da gli dotti & intelligenti (giB per lo studio versati, in diuerse scienze) considerato il nostro ragionare non esser altro che aere sonoramente percosso, & ch'egli secondo la nostra volon&tB per gradi & distanze si distende con facilitB mirabile, da quelle esperienze rozze che ne doueuano fare le genti incitati come ho detto da natura B gittar le voci: ne douessero sentire qualche d'vna deletteuole: & che quelle l'andassero cercando tanto finche lo trouassero, & le ricconoscessero per buone, B differenza di quelle altre che erano al tutto cattiue: perche in fra quelle voci che si gittauano alle volte si doueuano scoprirle cossonanze, come Oro minerale: & ricconosciute per le migliore, se ne douesse far scielta & elettione, & che col tempo poi purgandosele dalle loro imperfettioni, si riducessero a buon termine, & in buona forma: non tanto per lo studio fattoci di continuo; quant'anco per l'esperienze espresse chi gli ne douea dar compito saggio & matura cognitione: essendo che il suono non s'appropri per altra via che per l'udito: Onde se si nota bene: non per altro io ho detto, che essendo suono il ragionamento nostro, & considerando da dotti sentendolo per gradi disporre, ne cauassero i gradi piu buoni & migliori: solo perche si sappia che vna simil operatione non P stata per via d'ignorante fatta; perche vno ignorante, non essendo atto alle speculationi, non haueria potuto separar le voci buone dalle triste, ma bene debbiamo considerare, che i dotti versando del continuo nelle speculationi, et hauendo l'vdito assai miliore & piu purgato degli ignoranti; che meglio questo sudetto Oro minerale conoscessero; Et se alcuno ricercasse chi fosse colui che conoscendo questa bontB di suono che si sente vscire dalla nostra voce lo riducesse in buona forma, & ne formasse la scienza; sappia che per quanto possiamo giudicare in quel principio che fu comminciata B esser conosciuta non fu ricconosciuta in tutta quella perfettione che si ricerca: massimamente che tutto l'esser suo consista in voce, et duri tanto, quanto ch'egli in se stesso P che non altro se non quanto dura: ma che apoco apoco per proua del vdito ci sia stato chi l'habbia ricconosciuto meglio; & a meglior forma l'habbia ridotto, espurgandolo dalle pure imperfettioni & tristi effetti che ne douea produrre. Dalla esperienza dunque di hauer piu volte vdito la voce nostra rissonare, & produrre vn suono harmonioso possimo credere che ne fosse fatta ellettione, delle voci sonore et dissonore, et che con vna tale ellettione si comminciasse a distinguere il suono buono dal cattivo, et che il suono buono fosse diuiso dal migliore, et che trouando beneficio da una simil diuisione, contentissimi del tutto et sodisfatti B pieno ne formassero le prime regole; che poi ridotte in buonissiam forma, & discorse per ogni via si riducessero sotta buona scienza, e questo non per altro solo perche noi ne douessimo godere, quello che si hanno goduto gl'inuentori istessi, i quali come io dico se bene non hanno hauuto gratia di goderla cosi come la godiamo noi, l'hanno perb goduta tanto per quanto parue B loro di poterla godere; Anzi che ne godettero piu di noi; perche col goderne quello che per quel tempo se ne po&tea godere, godettero ancora dalla loro inuentione, che non ne possiamo goder noi, che non sciamo stati gl'inuentori. Di maniera che dal beneficio che ne riceuettero coloro che comminciarono B discorrere sopra la nostra voce, ne fu cauata la scienza Musicale, & la cauarono non solo per godimento delle inuestigationi, ma anco accioche le preciosa bontB del suono da loro conosciuta & messa in stima, fosse perpetuamente da posteri riconosciuta, & prezzata; non con ricognitione & prezzo vile ma con prezzo & ricognitione celeberrima & singulare.

Quali furono i mezzi da ridurre la Musica in scienza. Cap. XXI

IO per me credo, & gli altri s'hanno da immaginare che quelle ragioni con le quali speculando andiamo ricercando l'origgine & i principij della Musica; B quel tempo che le furono ritrouate le douessero essere, pubbliche note, & palese, ma che la traditione apoco apoco per tanti anni sieno mancate, fin tanto che si sia venuto B questo termine di hauerle quasi afatto afatto smarite; perche tutto quello che noi hora andiamo col discorrere inuestigando, essi che furono i proprij inuestigatori ne doueano saper altre piu sufficiente ragioni che non sono le nostre che hora quasi mendicando l'andiamo ritrouando. E perb giuditiosamente inuestigando quali furono i potenti mezzi da far ridurre la Musica in scienza non possiamo dire che fossero altri che le consonanze, le quali perche nelle diuisioni del suono si cauano da molte consonanze; per non farle rimaner triste page 11v & esser da tristi suoni coperte, b conculcate, ne furon fatte le distintioni; procedendosi dal primo fino all'ottauo; cosi nel procedere che si fece trouandosi alcuni gradi dissonanti, & altri consonanti fu con distintione detto a queste consonanze, & a quelle dissonanze: ma perche infra li suoni consonanti ne sentiuano alcuni de perfetti, & alcuni altri imperfetti, volendo che gl'imperfetti fossero separati, & riconosciuti per imperfetti a differenza de gli altri che erano perfetti, ne furono formate le distinte denominationi dicendosi consonanze perfette, & imperfette. In questo modo fu ridotto la Musica in scienza: perche tutte le cose che hanno le sue distintioni si possano diffinire, cauandosi dalle distintioni le differenze, & dalle differenze il genere, & le specie, vere forme delle diffinitioni. Onde poi che la fu diffinita: ne furono formate le regole prouando di disporre le consonanze perfette con l'imperfette, & l'imperfette con le dissonanze, & in tanti modi furono riuoltate che al fin ridotte a vn termine conueniente, con optime, & probatissime ragioni furono consolidate, & stabilite; della cui stabilitB, & consolidatione hora ne godiamo noi tutti gl'effetti harmoniali, & ne goderano gl'antecessori nostri, & gli posteri ancora ne goderanno a lor piacere tutto quello che loro ne voranno godere. Dalle prime considerationi poi ne vennero le seconde che furono le multiplicationi, dalla quale Arithmeticalmente ne furono formate tante scritture: quanto se ne veggano. Et pare che non ci sia stato dotto, che non ne habbia voluto trattare, & ragionare: il che si vede bene con quanta maestria, & arte ne trattassero gl'antichi Filosofi, & altri professori di scienze, che non ci fu chi non ne scriuesse: & al presente ancora non mancano chi di lei ne scriua.
I mezzi dunque di ridurre la Musica in scienza furono le regole, & gl'ordini, i quali espurgandola dalle sue odiose imperfettioni, & soauitB impure, la ridussero tal qual hora la se ritroua essere, & quantunque la non fosse da principio cosi perfetta hauendocela lo studio de molti cosi ridotta; nondimeno a quel tempo ancora era perfetta, perche non ci conobbero altra imperfettione; che s'altra imperfettione ci hauessero conosciuto, si come la purgarono da quelle, cosi l'haueriano ancor purgata da queste: & forsi con maggior prontezza, & sollicitudine: il che ne basta per dechiaratione & solutione del presente quesito.

Se la Musica P scienza speculatiua ouer reale, & della conuenienza grande che ha con l'altre scienze. Cap. XXII

POi che i superiori ragionamenti per sufficiente proua ci hanno dato certezza che la Musica sia scienza, & che i mezzi delle consonanze perfette, & imperfette, con le dissonanze sono stati quelli, che ce l'hanno fatta ridurre: possiamo ricercare se l'P scienza che tendi alla speculatione, ouero sia la scienza reale. Sopra di che si ha da sapere, che le scienze speculative sono quelle, il cui soggetto essendo compreso dalle mente, sempre rimane nella imaginatione: Et le scienze reale sono quelle, delle quali essendo il soggetto formato in cosa materiale, tutti i pensieri si riducano ad vna particulare materia. Onde se la Musica P scienza, conuiene che sia scienza speculatiua, ouero reale: perche queste dua sono le principale diuisioni: e perb in quanto al principal esser suo; possiamo dire che la sia scienza speculatiua quantunque i numeri sieno il suo soggetto, che sono cose reali: ma perche come io dico nell'esser suo principale, non comprende i numeri se non in quanto alla essenza loro, & il loro ordine, disponendoli per diuerse vie come li pare, & piace: per questo si dice che sia scienza speculatiua; poiche il Musico considerando non altrimente cauarsi le consonanze, & le dissonanze che per via di distanze numerali, dispone nel suo intelletto i numeri hora in vna maniera, & hora in vn'altra, & da quelli giudicando le collocationi, & distanze fa giudicio dell'harmonia che possano produrre: il che P tanto certo quanto che il senso con le mani ce lo fa toccare: poiche non P compositore che non discorra prima come, & in che modo si possino nelle cantilene ch'egli vuol comporre accommodar le consonanze con optima leggiadria, & vaga dispositione: & se non fosse che l'obietto Musicale essendo suono non si puo senza l'udito ridurre in proua, non faria bisogoo al Musico di ridurre i suoi pensieri, & li giB disposti numeri ad atto nissuno, & nissuna forma reale: ma perche le sue proue, non si possano per altra via prouare: per questo dalla speculatione bisogna venire alle proue sicure, & certezze reali: non resta perb che la scienza in se non possi tutta rimanere in speculatiua: perche versando lei intorno alla harmonica dispositione de numeri qualunque volta ch'egli hB disposto i detti numeri secondo le regole, & proportionatamente; egli P sicuro d'hauerli disposti in ordine modulante, & Musicale: Questa P la causa che molte Musiche, & modulationi non producano quelli deletteuoli page 12 effetti che producano di molt'altre: perche allo studio non corrispondano le maniere: Onde se quelle modulationi, & musiche sono considerate bene, si troueranno essere artificiose, & piene, di preciose considerationi, le quali non si fanno se non mediante le speculationi: & esse speculationi non tendano ad altro che ad vna regolata dispositione de numeri che possino senza diffetto risonare, & produrre artificiosa melodia. E perb quel Musico ch'attende solamente alle speculationi, & considera i numeri harmonici potersi disporre in tante maniere si chiama speculatiuo, ma se con la speculatione, egli descende all'atto reale di disporre i numeri sotto figure Musicali si chiamma Prattico come di sopra habbiamo veduto: per questo nel ricercare se la Musica P scienza speculatiua ouero reali; si dice che la sia speculatiua: mentre che il compositore non riduce ad atto nissun la sua speculatione, ma che poi riducendo le sudette sue speculationi all'atto, sia scienza reali: perche realmente l'essenza sua si pub toccar con mano: Et nota che si potria anco dire che la fosse scienza che participasse e dell'una e dell'altra, per rispetto che il Prattico non pub ridurre a realtB nissuna le sue figure Musicali: senza che non l'habbia premeditato prima; nondimeno la scienza in se tiene piu della speculatiua: non tanto per sua natura, quant'anco, perche all'esser Musico, & possedere la scienza Musicale basta il saperla in speculatione, ch'ogni speculatore la potrB per via de numeri ridurre in prattica: ma vn puro, & semplice prattico inteso per colui che non la possiede per speculatione non la ridurrB a mai per ragione: & serB sempre de fondamenti suoi ignorante; hauendo i principij suoi fondati nelle speculationi; massimamente che dalle speculationi n'P uscita e venuta. E perb volendo concludere, bisogna ch'io dica, che la Musica in se stessa sia scienza speculatiua: perche riducendola poi all'atto, quell'atto P certezza, & proua della buona, & ottima speculatione la quale ne certifica, & assicura come oro posto sul parangone.
Col riguarare poi a gli principij di queste scienze, & di quelle, b col essaminarle bene, & con diligente consideratione, si viene in vna chiara, et manifesta cognitione, che qual si voglia particular scien&za ha grandissima familiaritB, & domestichezza con la Musica; in quanto al suono, & l'harmonia sensibile: ma non in quanto all'ordine, & dispositione insensibile, che P quella dispositione che se ritroua in tutte le cose ben disposte, & ordinate, la quale per l'ordine, & dispositione fa esser le cose quelle che le sono, & le mantiene in quell'essere: Onde non P da merauigliarsi se si dice che la Musica conuenghi con qual si uoglia altra scienza, o qual si uoglia scienza conuenghi con la Musica: perche ricercando la natura di queste, & l'essenza di quelle si viene in cognitione, che gl'ordini, & le misure sono causa dell'uno, & dell'altro essere, & s'applicano gl'ordini consonanti, B gli ordini dispositiui, & mediante i numeri, & le misure, si vede vn retto ordine che le conserua come dall'ordine, & misure vien conseruata l'harmonia. Anzi che i dotti versando con le speculationi intorno alle cose naturali, dicano, che ne i Cieli, ne gl'Elementi, & in tutte le cose naturali vi si troua Musica: non in quanto a quella harmonia di suono che le voci ne producano, & ne fanno sentire, quando lo sono harmonicamente accompagnate insieme: ma in quanto alle misure, & gli ordini, i quali poi sono causa de i lor moti, & delle loro continue permanenze: In questo modo esaminando qual si voglia scienza vi si troua le conuenienze della Musica, & vi si vede gl'ordini si bene con misure disposti, che se hauessero voce produriano suono deletteuole, & harmonia soaue: Dove che si come il Musico speculatiuo discorrendo infra le consonanze buone, & cattiue quantunque non odi suono b voce, nondimeno ode col'intelletto quelle consonanze ch'egli dispone esser si ben disposte che a lui P tanto quanto d'udirle in uoce: cosi ancora l'altre scienze quando sono da professori suoi administrate, sono dico con tanta dolcezza administrate, che ne sentano quasi che vna soaue, & deletteuole harmonia, essendo che l'harmonia, & il diletto nasce da i buoni ordini, & perfette regole: Ma se noi vi consideriamo bene intorno, & con maturo giuditio ui discorriamo, trouaremo infra tutte le scienze l'Arithmetica principalmente hauerne piu gran similitudine, & conuenienza, & poi la Geometria, l'Astrologia, l'Astronomia, & l'altre non in quanto al suono, ma in quanto alle consonante misure, & proportionate distanze che si come queste misure corrispondano a quelle, & queste a quest'altre, cadendo infra di loro distanze, & spatij misurati per gradi in numero, & quantitB ternarie, quinarie, b senarie, cosi si dice che per le misure, spatij, & distanze numerali concordi, & discrepanti che l'altre scienze, & questo habbiano conuenienza con la Musica: Costando la Musica di distanze, spatij, & misure numerali, non solo concordi ma anco discrepanti. Onde se bene il quesito par che non vadi a proposito del trattato: massimamente che il titolo dimostra di presuppore la Musica essere scienza particulare: nondimeno perche meglio habbiamo da intrare nelle sue speculationi estrinseche: mi P parso di farne tutti i superiori quesiti, accioche mediante queste inquisitioni, veniamo a ragionamenti familiari, senza scropolo, & dubbio del suo particular essere; page 12v perche volendo discorrere & ragionare, delle sue cose essentiali pertinente alla prattica, se questi ragionementi prima non si fossero premessi, in molte occasioni non seriano intesi; & bene si vederB ne i ragionamenti frequenti se si riguarderanno le cose con giuditio, & discretione, di quanto giouamento sieno, & B che fine siano stati fatti; poiche non si trouerB inquisitione che B qualche buon fine fatta non si sia, b che non serui B qualche cosa: Perb ormai che si sono fatte tutte le presente speculationi possiamo inritrare, nelle cose di prattica & piu sensate: & se ci fosse cose che non si hauesse cosi bene potuto intendere; di lei se ne pub uno acquietare: perche le passate con quelle che hanno da venire si dichareranno con tanta facilitB & chiarezza; che l'vna per l'altra veniranno chiare & manifeste: Questo solo ho da dire, che non P merauiglia se noi alle volte non intendiamo le cose dotte & alte: perche se non le legessimo con attentione & bene; di loro ne cauassero ogni frutto, & ne haueressimo ogni sorte di contentezza & consolatione.

Delle antichitB della Musica & suoi inuentori.Cap. XXIII.

TVtti i scrittori che sin quX diffusamente della musica hanno scritto; b si sieno occupati intorno al arte del comporre da loro detta Theorica, b intorno alla decchiaratione delle cose composte & cantabile; tutti dico si sono posti B scriuere & dire cosa sia Musica; da che ne sia venuta; chi sia stato l'inuentore; chi fosse il primo a vsarla; & da che ne deriuasse; nelle cui ample, & profonde dechiarationi loro, incambio d'apprire B discepoli & secolari le cose occulte & nascoste, con decchiararli le dubbiose & incerte; piu tosto con la vagatione & reduttione delle cose lontane, appochrife, & strane; l'hanno al parer mio ricoperte, & oscurate: Puoiche quelli che bramano di sapere chi, inche modo, & in che tempo ella fosse vsata & introdutta al mondo; non intendano, ne ricercano che d'altra Musica li sia detto, che di quella ch'hoggi dX s'hode: Onde se bene il Poeta per vigor alle sue Rime & poesie (cantandole) si puo dir cantore e Musico; nondimeno questi doi termini; vcce, ò nomi che li vogliono dire, hora sono si malamente, appropriari B lui, & con tanta difformitB se gli adattano, che da veruno mai del tempo presente Poeta s'intenderB per tale: gl'antichi chiamauano Musici i Poeti anchora perche le Poesie et le Rime non son'altro, (considerandole bene) che versi, i versi cadenze, le cadeze consonanze, le consonanze numeri sonori, il numero sonoro harmonia, & l'harmonia Musica: cosi per questa lunga & apparente via poneano il Poeta col Musico, & faceano che per Musico anco il Poeta inteso fosse; & questo perche cantando le sue Rime veniua B fare vna soaue harmonia: ma io non intendo che Musico sia Poeta, ne che Poeta Musico sia; se non fossero l'uno & l'altro insieme: cioP che B caso si ritrouasse (come facilmente si potria trouare), che vn Poeta fosse Musico; b ch'un Musico foss'anco Poeta: perche gli atti & l'operationi loro sono tutte diuerse & contrarie dalle operationi & attioni Poetiche & Musicali. Per questo mi pare che sia bene volendo trattare della Musica in prattica, intesa per quella che uia di harmonia et concento s'ode; & che in mano B cantori, b di chi si fia, & si diletta di cantare spesso si vede, che io debba torre, & leuar tutte le oscuritB di campo che ci potessero confondere & far dubitare: perche si procederia dalle cose incognite all'occulte, & dalle dubbiose all'oscure. Dunque per sincerar le menti, et acquetar gl'intelletti de quei che bramano di sapere l'antichitB dalle Musica & dei suoi inuentori, dico che i scrittori tutti col l'andare ne gli antichi scritti a ritrouare i sauij, i sapienti, e i dotti che di Musica scrivessero per via di quelle scritture hanno prouato l'antichitB sola della scienza (se si ha da concedere che questa nostra Musica presente fosse B quei tempi) senza dire chi fosse mai questo primo, b se pur l'han detto l'han coperto con le fauole Poetiche; assignandone Vulcano per inuentore: ouero han detto che il famoso Pitagora passando per vna publica via, & udendo i fabri a battere il ferro con vna certa harmonia & ordine, col pesar i martelli ritroub tutte le proportioni de i nummeri; da i quali ne P discesa tutta la Musica che habbiamo al presente: eccetto che Pietro Aron con alcuni altri, i quali dicano che Tubal della stirpe di Caino fosse il vero primo inuentore: essendo stato il primo per quanto nelle sacre Historie Judaiche si legge che lodasse Iddio in suono & canto, ma queste lor proue & detti, al parer mio non mi par che uadino B proposito del quesito, ne che si sia risposto B chi dimanda di sapere chi sia stato l'inuentore della Musica, perche nisciuno ricerca di sapere chi ritrouasse la reuolutione de i numeri Arithmetici, chi ne facesse le comparationi; ne chi fosse il primo B gittar fuori voce sonante in modo di canto, che i fanciulli ancora mentre che tenerelli sono nelle fasce, sollazandosi nelle Culla da natura spinti sogliano gittar fuori alcune voci di canto, & cantar, ma ricerca & desidera di sapere chi trouasse il modo di dua, tre, quattro, b piu voci page 13 con ordine, & mouimento sonoro, & dilettevole formando le parte graue, & acute rendino alle orecchie nostre si vaga, & si dolce harmonia; tutta diuersa da quella, che faceano i Poeti antichi nel cantar le lor poesie, b i loro Versi, & chi sia stato quello ouer chi fosse colui che ordinasse il concertare tante parte insieme, senza difformitB o dissonanza alcuna. A quali io come mi sia (con pace de tutti) dico che mi sono merauigliato assai, & hor'anco mi merauiglio di coloro che ragionando della antichitB di questa nostra Musica, & de gli inventori suoi dicano che anticamente ella giB fosse, & hauesse essere, se quegl'istessi che loro chiamano Musici erano quei dotti, sauij, & sapienti che pur dianzi di sopra hor hora ho detto. Onde per certificare meglio chi tal cosa crede, dico che si come si ritroua da diuersi fatta mentione di Musica, molto piu facilmente si doueria non sol sapere il nome particolare di quei piu famosi, & principali Musici che furano a quei tempi; ma anco vedersi alcune delle loro Musiche che usauano, et non dimeno parlando con i professori che sono uiui al dX d'hoggi, non sanno per le piu antiche mostre & proue, altro mostrare che l'opere di Jusquino di Giouan Mottone, e gli altri che furono a quei tempi che in somma sono intorno a cento anni: Cosa da stupirsi, & merauigliarsi insieme insieme; che si come ci P rimasta, & ci rimarB sempre la fama, & la memoria di Platone, d'Aristotele, d'Anassagora, di Socrate, di Omero, di Ouidio, di Vergilio, & cento altri che sono stati diuersi di professione: perche non habbiamo anco memoria d'un sol Musico de quei tempi, se B quei tempi (come scriuano) erano anco Poeti? Non si nomina mai scienza senza non nominarsi di lei vno Eccellente professore, ne per contrario si nomina mai vn Eccellente professore, che non si faccia mentione, & non si mostri qualche manifesto essempio della sua si gran scienza ancora. Di piu si come ci sono rimaste con le memorie, l'opere & le scritture di tanti valent'huomini de quei tempi & massimamente le Poesie di coloro che dicano esser stati Musici; perche con esse non ne vediamo le Musiche ancora? Se questa nostra Musica era a quel tempo: perche non sappiamo noi che stile tenessero; ouero chi tra di loro fosse stato, il piu celebre & il piu raro? Questo non trouarsi nul la, ne dimostra chiaramente che la Musica di quei tempi non consistesse in altro, che nel cantar quelle Rime, & Poesie, b se pur le voci si fossero in due, in tre, in quattro unite & accoppiate insieme, che le si fossero accoppiate, & vnite in consonanza per operatione di natura, & non di arte: Che ben vediamo ancora l'Estate i Metitori nelle campagne, b altri in altre diuerse operationi che non sanno cib che si sia Musica cantar harmoniosamente, & per vago concento, & rendere diletteouol'harmonia. E cosi quando vna multitudine de genti cantauano le lodi de gli suoi Dei, b di qual voglia Heroica persona si doueuano senz'arte b cognitione di scienza in consonanza unire: perche mi par gran cosa questa che trouandosi in tanti, & tanti luoghi l'opere del sudetto Iusquino, di Giouan Mottone, e d'altri, che in un luoco solo per memoria b quasi per reliquia delle cose antiche, che erano almeno cinquanta b cent'anni prima qualche particular copia, & essempio non si trouasse. Et quelli che dicano che Mercurio, Macrobio, Luciano, Diodoro, Boetio, & Sant'Agostino con tutti gli altri habbiano scritto di questa Musica, s'ingannano di grosso, & pigliano per ueritB un grande errore: perche se uno studiasse dieci anni semplicemente quelle loro opere, non imperB mai di comporre, & non bisogna dire ch'essi trattano della scienza in particulare, & che il compositore sia quello che la pone in pratica; perche qual si voglia dotto ch'habbia quella dottrina non saperB mai di comporre, se non l'impara dal compositore: Vogliamolo noi veder meglio: consideriamo quanti dottori, & huomini sapientissimi si trouano che sanno cantare; & nondimeno leggano Sant'Agostino, Boetio, e gli altri che quantunque gli legghino, & stralegghino, non per questo per quella uia san comporre, che se voglian comporre bisogna che piglino altra strada, & vadino per altra uia: ne meno il compositore per dotto ch'egli sia studiandoli potrB dire che da loro habbia imparato a comporre: versando tutto il dir loro in cose, & termini Arithmetici, i quali per le diuisioni, le comparationi, le multiplicationi, le simplicitB, le dissonanze, l'unitB, & le altre cose hanno tanta similitudine che si dice essere una cosa istessa: ma chi vuole ridurla in atto non trouerB in tutti quei volumi in che modo s'habbiano a ordinar le parte nel graue, nel naturale, & nell'acuto, ne quale siano le figure Musicali; ne il suo valore in commune b in particulare con tutte quelle cose che sono necessarie al comporre. Per questo possiamo dire che questa Musica nostra a quei tempi non fosse: se non tanto quanto per ragion d'udito, se insegnaua, et si sumministraua. Perche debbiamo credere che allhora ci fosse tra di loro chi ordinasse il cantar le Rime con piu uoci, et le facesse rissonare harmoniosamente, non con questo ordine: ma con ordine semplice d'accordarsi insieme, et che a poco a poco ci sia stato chi habbia per far cantare coloro che non haueuano quella prontezza, et attitudine trouato d'insegnarli con caratteri, et segni, et che il giuditio humano a poco a poco quasi page 13v di nulla l'habbia ridotta in questo stato, & in quest'essere che noi la vediamo. Perb volendo io dire chi sia stato l'inuentore di questa Musica che noi habbiamo al presente, non trouandone altra chiarezza di quella che di sopra ho detto P forza che io dica che non si sB: se non voglio anch'io co gli altri entrare nelle fauole Poetiche: Et dobbiamo secondo il parer mio credere che gl'antichi nel cantar i loro versi, non essendocene scienza certa non facessero altro nel cantare, & in quelle Musiche che ordinare i cantori nelle consonanze per ragion, d'udito solamente, & che col tempo ci sia stato chi l'habbia moderate con noui ordini, & regole: fin tanto che la si sia ridotta in questo si buon termine. Onde per dirmi questo & quello (conforme alle scritture antiche) che Boetio, Diodoro, Anfione, & gli altri fossero Musici; non mi si prouerB B mai che fossero Musici di questa sorte, che si trouano al presente: perche quantunque uno canti su la Cethera, su'l Leuto, od altro particular istrumento, versi, & Rime, senza cognition di canto Musicale; non per questo con i Musici del tempo presente si hanno da comparare: Cosi mi credo che quella sorte de Musici che erano a quel tempo fossero semplicemente i Poeti b coloro che cantauano le loro Rime; che cosi ancora potressimo dire che il Dante, il Petrarcha, & l'Ariosto fossero da numerarsi nel numero de Musici perche composero Rime & Poesie: ma la propria, & vera voce di questa significatione, hora non si stende tant'altra: che per Musico altro s'habbia da intendere che quell'harmonia che fanno le voci, quando per uia d'ordini, & regole Musicale cantando queste, & quelle compositioni da compositori composte. Et quelli che dicano che questa nostra Musica a tutta quella perfettione che si pub mai ridurre: assai s'ingannano, & nell'inganno commettono tutto l'errore: perche vogliamo noi credere che coloro ch'erano al tempo di Giouan Ogkechem che fu maestro di Iusquino, & al tempo d'esso Iusquino, Giouan Mottone, e gli altri famosi Musici vedendola esser ridotta a quel termine, & perfettione, ancor loro non douessero dire che non fosse possibile di poterla ridurre a miglior perfettione & nondimeno la Musica moderna ci pare molto piu vaga, & molto piu soaue che non P la loro. Cosi col tempo potranno altri, altre piu vaghe vie ritrouare le nuove varietB, & vaghezze che di tempo in tempo si ritrouano, & anch'essi dire quello che hora diciamo noi; e questo non per altro solo perche se noi conoscessimo di poterla piu inuaghire, piu l'inuaghiressimo per renderla piu perfetta; ma non vedendoci altra via, ci pare che non vi si possi far'altro, pur non P impossibile, si come a noi non P stato impossibile di farla tale qual hora la se ritroua essere. Da questo che hora P presente, & da quello ch'essa fu giB molti anni si comprende, che quanto piu ci estendiamo, ne gli anni ch'ella fosse tutta uia piu imperfetta, & che dal cantar le Rime, & Poesie Heroiche sotto diuersi aeri da piu voci si cominciasse a darli ordine; fin che che l'ordine con la aggientione di questo, & la moderarione di quello fu ridotta qual'esser noi la vediamo; esser assai perfetto, non che ancora non possi esser piu perfetto di quel che se ritroua: essendo ancor da altri prima che fosse ridotto a questa perfettione tenuto per il piu perfetto che si potesse hauere, & per il piu pretioso che si potesse trouare; stimando ch'a maggior perfettione non potesse salire, & arriuare.

In che modo, & per qual via sia stato ritrouata la Musica figurata. Cap. XXIIII

PEr esser stato quX nel sestodecimo capitolo in proposito de gl'effetti Musicali, & suoi nascimenti fatta mentione di donde si cauino l'harmoniche modulationi, che si ci piacciano, et tanto ci dilettano, & detto che le si cauano mediante alcune figure, & caratteri, i quali per osseruata institutione dimostrano la quantitB del tempo che si ha da stare sopra i gradi harmoniali mentre che vno harmonicamente canta: Hora non farB bisogno che io dica altro, solo che prima, & inanzi che fossero stati ritrouati quei caratteri Musicali che adoperiamo hora al presente chiamati da Musici figure o note, s'adoprouano certi caratteri in figura di lettere greche (come si pub veder nel Franchino da lui postone alcune per mostra, & dechiaratione) i quali dauano inditio chiaro, & degno manifesto de i luochi harmonici, et modulationi da loro chiamati sotto questi nomi di Proslambanomenos, Hypatethypaton, Perypaton, Licanoshypaton, etc. Et che col fauore, & aiuto del R.P. fra Guido Aretino, Monaco della religione di S. Bendetto che fu intorno a gli anni del nostro Signore 960. da lui furono commutati in lettere et caratteri, hora assai bene intesi et conosciuti. E perb quanto alla interrogatione di sapere chi sia stato l'inuentore della nostra Musica figurata, et per qual uia fosse ritrouata si ha page 14 da sapere: che il sudetto Guido Aretino, vedendo quanta difficultB era nel insegnar a portar la voce con quei caratteri; con assidua meditatione, si dispose di facilitarci la via, & tanto vi pensb sopra, che in fatti, & alla fine la trovb di tal sorte, che insino al dX d'hoggi, si P conseruata la sua bella, & rara inuentione. Cosi dico pensando egli a quelle difficultB grande che si vsauano al suo tempo; prese per meglio, & per espediente di pigliar sette lettere lattine, incominciando dalla prima, & quelle piu volte replicarle: fin che fattone vna quantitB conueniente giudicb che per vinti gradi ouer positioni, tanto il graue, quanto l'acuto, si haueria potuto harmonicamente modulare: ma perche comutato le lettere di Greche in lattine, ui seria rimast'ancora l'istessa difficultB di cantare, meditando per quanto di dice & troua scritto l'Hinno di San Giouan Battista, che dice: Vt queant laxis, ne prese quelle prime sillabe che dicano vt, re, mi, fa, sol, la & formando vna figuretta quadra, quand'una, quando dua, & quando tre con esse sillabe le collocb appresso le superiore sette lettere: le sillabe accioche seruissero a sumministrare quei quadretti che noi hora chiamiamo figure, & note; i quadretti per mostra della voce per quando canta, & per poterla disporre hora alto, & hora basso: Et vltimamente le lettere, accioche si potesse sapere in che positione, & grado fossero tolte: Ma perche quantunque l'inuentione fosse facile, ancora la seria stata alquanto difficile; per facilitarla meglio, & farla ancor piu ageuole s'imaginb che queste sette lettere con quelle sillabe piu volte replicate in nissun loco seriano state meglio, quanto che meglio seriano state in collocarle tutte dentro alle disgiunture, b congiunture che uogliono dire della Mano: prima perche le non sono cose da tenerle da gli occhi de principianti discoste, & lontane; & poi perche resa la scienza ancora difficile, molti per la fatica grande l'haueriano lasciata da vna parte gire: Perb volendoli ogni difficultB torre s'imaginb che con questo modo, non solo gli huomini fatti; ma gli fanciulli ancora l'haueriano potuta imparare. Cosi presa in consideratione la Mano sinistra, come piu atta a questa demostratione, & in quanti lochi si snoda, & soglie, tante lettere, & figure vi pose, che replicate piu volte li fanno vn circulo attorno, & la circondano tutta, con tanta maestria & arte, che considerandola con diligenza, & bene ci fa stupire, & merauigliare. Ma per segno che l'inuentione era tolta dalle superore positioni Greche: per honore della Greca lingua; & del subietto che gli hauea dato causa di faticarsi tanto, tolse la prima lettera Greca che dice Gamma la quale si segna con questo carattere $ & ponendoci ui a canto la pose fu la summitB del dito grosso; di poi prese la prima lettera de Lattini che P A, & collocandola nella seconda disgiuntura; da Musici chiamata positione, con la sillba re che P la seconda nel predetto ordine; cosi disponendoui poi il restante, con il medesimo ordine, & stile alla fine peruenne alla summitB del dito di mezzo, & iui la fece finire. Ma perche, il tempo, il luoco, l'hora, & l'occasione; mi porge materia, anzi mi sforza, & spinge a discorrere altrimente sopra questo particular principio, ogni vivo serB contento di questa poca disgressione, & attento scolterB queste mie breue, & poche parole: che l'hauer io veduto, non solo alcuni scrittori moderni, ma anco vna buona parte de gli antichi diuersamente descriuere il principio della Mano Musicale, & in cambio di mostrare il suo principio con questa lettera $ hauerlo domostrato con questa particular parola, Gamma mi fa dire che non P da merauigliarsi di lor se l'hanno cosi mostrato: perche l'essersi hormai, (come io altroue ho detto) smarito la cognitione delle lettere Greche: per non porli vn principio quasi incognito, & che porti periculo di non esser inteso; alcuni de i sudetti scrittori per il meglio si sono eletto, & presi di scriuerlo Gamma. Cosi poi hauendosi lor presa questa licenza, anch'io mi piglierb questo ardire, mi farb lecito di scriuerlo hora con questa lettera greca $ & hora con questa parola Gamma; secondo che mi tornerB commodo & in piacere: volendomi in questo caso, & in una simil occasione preualere di quella libertB che mi uiene, & di quell'apunto che hanno hauutogli altri, tanto piu che simil licenza presa, non pregiudica a cosa alcuna, & in particulare essa Mano riman l'istessa. Et chi m'adimanda perche causa io non mi contento di usare & di seruirmi d'una descrittion sola; sappia che trouandomi dalla poca cognitione di essa lettera greca eeser astretto di formarlo con questa parola di Gamma, dall'altra volendo seruar il vero stile; & la sua propria descrittione dell'uno, & dell'altro modo me ne seruirb secondo l'occasione: ne perche in discriuerla, & in ragionare serb cosi vario, serb da gli intelligenti tenuto, per smemorato b poco intelligente: perche il tutto si farB per seuar l'ordine proprio, & naturale, & per non dechiarare esso principio se in qualche caso ad alcuno non fosse cosi intelligibile. Onde dechiarato che cosa nella Musica vogli dir Gamma, & perche causa in loco della lettera Greca si pone la sudetta descrittione, seguirb oltre e dirb. page 14v Che a volerla mostrare tutta in parole, si conueria introdur termini da Musici non conosciuti per nominar qual si voglia disgiuntura o positione di essa Mano: per questo dopb leggere sente dechiaratione fatta in foggia di ragionamento, se e forma l'infrascritta mostra. Et nota che per maggior chiarezza vi si pongano i numeri accioche chi ne vuol saper l'ordine, b senza che gli sia detto parola la vogli imparare; per via di essi numeri ne possi hauer ogni dispositione: Perb veduto tutte le positioni hauer sillabe che seruano a sumministrar le figure, ogni uno da per se stesso ue le pub formare essendo ch'egli ne formasse quel ordine di figure che si vede scritto nella palma della Mano chiamato da Theorici essacordo; & da prattici scala; la quale ne i bisogni di ascendere piu in alto, b di discendere, si distende con gl'istessi principij, et col medemo fine: come piu inanzi vederemo. Ma nota che si come per arriuar ad alcuni estremi, ouero a quei gradi che sono dal primo distanti piu di questo che nel sudetto essempio si vede, si aggiungano insieme le scale, & si arriua doue si uole: cosi anco questa Mano Musicale non P si limitata, & ristretta, che fuori da ogni parte non si possi vscirne: perche l'auttore, non negb di non poterlo fare, hauendocela formata in foggia di Scala: ma si contenttb di questo vigesimo numero ritrouato dentro alle positioni di detta Mano, si perche l'occupb tutta; si anco perche giudicb che la voce humana riducendosi sotto quattro forte di voce, & quelle dal graue che P la piu bassa che si troua, fin a sopra acuto, che P la piu alta ordinariamente, non passare di distanza questo vigesimo numero per questo egli la terminb come si vede; non perche piu oltre non si potesse andare: ma solamente che si hauesse inanzi l'ordine piu commune. Cosi formato le superiori figure con quelle sillabe che vi si vede sotto; sillabe simministratiue del suono; 1 Misici poi desiderosi di fama & lode cominciaranno per via di code, di priuatione, & di multiplicatione; disponendole hora in forma diritta, & hora in forma obliqua, lasciandole hora bianche, & hora oscure: con page 15 una ne formarono otto sorte di figure distinte: Come narra D. Nicola Vitentino nel principio del suo volume, che non ostante poi le diuise, & distinte figure; che gli aggiunse i punti, chi troub le pause, chi li distinse i segni del Tempo, & chi gli varib per mezzo de gl'inditij Modali: di maniera che da quell'hora in qua fino al tempo presente aggiungendoui chi una cosa, e chi l'altra: la Musica nostra si troua qual noi hora la vediamo.

Come, di che cosa si formi, & quante cose son necessarie alla Musica. Cap. XXV.

DAlla diligente investigatione, & sollecita inquisitione che fa l'intelletto nostro nel inquisire & investigare i principij, & le cause delle cose tanto artificiose, & manuali, quanto che pure, & naturali; si viene appresso alla perfetta cognitione del loro intimo essere; & non solo si scorgano le buone, & le cattiue, ouero si separano, le mediocre dalle vile, le vile dalle piu preciose, & le piu singulare, et le preciose dalle vile, & mediocre: ma anco con un diletto mirabile canto si va inuestigando & inquerendo, che si ritroua l'ordine che ha tenuto in farle la natura b l'arte, & si iscorge dentro alle lor forme mediante gl'ottimi, & opportuni mezzi sotto materie esistente come l'una o l'altra l'ordifichi, & informi: che senza inquirerle, & investigarle di loro non se ne sapria altro che dire, se non quello che semplicemente intorno alla superficial forma si potesse dire, come di cose sensibile ver, & proprio oggetto del proprio senso, che vedendole cosi formate, & fatte pervia de gl'occhi (finestre de gli altri sensi) se ne renderiano quelle ragioni che solo il senso visibile ne dimostrasse, & ne facesse rendere: Ma perche esso intelletto, mediante la sua natura, & questo senso visibile veduto le cose esser formate di materia, & forma difficilmente s'acquieta; onde non acquietandosi sempre va ricercando le cause intrinseche che producano gli esteriori effetti; per ritrouarne l'origine, & i principij: cosi dal solito inuito di natura, & dalla cagione di ricercare come, & di che cosa la Musica si formi spinto e mosso anch'io; ho deliberato dopb l'hauerlo ritrouato quX di mostrarlo, & di farlo veder a gli altri, che sono curiosi, & bramano di saper le cause: accioche si vegga di che ella s'ordifichi, & faccia; & quante cose per farla vi concorrino. Prima in quanto al suo esser in se stesso formato, & esistente si ricercano almeno cinque linee longhe, & diritte, alcuni segni inditiali del tatto e del valor delle figure cantabili, & non cantabili, alcuni altri segni in foggia de caratteri da Musici chiamate chiaui, otto forte di figure, ponti, & altre linee in altra foggia collocate & poste, con parte di dette linee spezzate, & rotte, & parte intiere, non superflue, & vane, ma utile e necessarie: In quanto poi all'essere harmonioso, et soaue per far corrispondere gli effetti al nome si ricerca che i segni, le chiaui, le figure, i ponti, et l'vna et l'altra forte di linee sieno con si fatto ordine, ordite, et collocate; che non habbiano in se stesse repugnanza b contraditione, accioche essendo le dette linee, le figure, et tutto il resto comparate nelle consonanti comparatione, non apparischi che intonandolo b percuotendole la voce dissonanza ouer disunione; Et chi ricercasse perche causa gl'entrino tutte le sudette cose sappia, che le cinque linee diritte et longhe, vi ci entrano per contenere dentro di se stesse, le chiaui, i segni inditiali del tatto, et del valor delle figure, le otto figure Musicali, i ponti, et l'altre linee intiere et rotte: le chiaui vi si pongano accioche siano fondamento, et base ad introdur le voci, et informar di suono le figure per, dar moto et terminar l'harmonia alla voce, i segni per poter sumministrar et reggere il suono, et le figure sotto ordine, et misura, i ponti per diuidere argumentare, condur a perfettione et per alterare, le linee hora intiere, et hora rotte per ornar i canti, et per dar riposo a i cantori. Senza queste linee che si chiamano pause le Musiche non seriano si ornate e belle: ne i cantori potriano resistere a cantarle per mancamento del fiato che vi concorrre; ne meno senza i ponti seriano le cantilene perfette secondo che piu inanzi vederemo; ne le figure potriano hauere il giusto valore senza gli inditij, et gli inditij serian nulla senza le chiaui. Cosi si vede che la Musica si forma di linee, de' chiaui, de inditij, de figure Musicali, de ponti, & de pause. Le righe contengano le pause, i ponti, le figure, gli inditij, & le chiaui. Le chiaui sono causa dell'ordine, de gl'inditij, delle figure, & de i ponti. I ponti dell'argumento, delle diuisioni del perfetto valore, & dell'alteratione delle figure. Et le figure per vigor de gli inditij che dimostrano il tatto, & il valore, del dolce, & soaue suono che ne da la voce sumministrandoci quelle figure dal che ne nasce la Musica, dalla Musica il concento, & del concento l'harmonia. Cosa si soaue che di soauitB si pub giustamente dire che sia incom page 15v parabile. Onde si vede che al formar questa nostra Musica due cose principali vi concorrano; prima queste linee, chiaui, ponti, figure, & pause, & poi segni, tatti, & voce, le quali s'astringano a vna chiara, & manifesta relatione; non potendo il tatto, i segni, le pause, le figure, i ponti, le chiaui, & le linee, produrre nissuna forte d'harmonia; ne men la voce vera & reale harmonia, senza esse chiaui, linee, ponti, figure, pause, tatto, & segno: & si vede che si come la materia P necessaria alla forma, e la forma alla materia (che mai si vidde materia hauer esser senza forma, ne forma prender esser senza materia) che cosi ancora la Musica della quale io parlo non hauerB mai esser senza la voce, & li sopra ennarati istromenti per regular la voce nel cantare, che malamente renderia diletto, & faria harmonia, se non non hauesse i termini, le misure, & le limitationi. Si che la Musica si forma con la voce humana, & se non per la humana voce, per istromenti che in somma sono suoni simili a i suoni delle voci humane, le quali per regulatione, temperamento, & modificatione delle regole & per condur con esse regole il suono, conuengono hauere le corde, gl'inditij, le figure, le pause, i ponti, & il tatto necessariamente. Oltra che se gli ricerca ancora con la bontB della voce tanta sapienza, & cognitione; quando sufficientemente basti a maneggiare col tempo le figure hora co i ponti accompagnate, & hora con le pause tramezzate: Et quantunque la natura c'insegni di gittar in foggia di canto che ce la disponghi al descendere, & al montare; non per questo cantante si pub dir cantore se del cantore non possiede le norme, & le leggi. Le leggi, & le norme del cantore sono queste ch'egli sappia conoscere, et distinguire le chiaui; perche causa le si son trouate, & si collocano hora in questa corda, & hora in quell'altra, qual sia il nome particolare, & il valore di ciascheduna figura, la differenza con l'auttoritB de ponti, i segni del tatto, & la distintion del tempo che da l'essere alle figure, quanto rileuino le pause, & quanto interuallo di silentio in se stesse portano, il valor accidentale delle dette pause, & figure, & ultimamente l'agilitB della voce, la quale P quella che alla pause da il silentio, alle figure il giusto valore, & le porta per le corde lontane, & vicine, secondo che vicine & lontane sono collocate. Tutte queste cose insieme fanno la Musica: perche accompagnando le voci in harmonia se ne caua quel soaue concerto, ch'hoggi giorno da tutti si chiama Musica. Et benche vna voce cantando sola o per via di regule, b per via d'aeri imparati si potria dire che la cantasse Musicalmente: nondimeno perche la non fa quel concerto che fanno piu uoce insieme quandoche per uia di dette regole si sono unite, & accompagnate; per questo si dice che quel tale canti, ma non canti di Musica; perche dicendosi ch'egli cantasse di Musica veressimo accadere in quella opinione, che hanno una gran parte (per non dire tutti) de i scrittori che gli antichi cantando le lode a i Dei per cantar quelle Rime con voce sonante, & diletteuole che questa Musica fosse anco a quei tempi. Dunque: la Musica si forma con tutte le sopra ennarrate cose, in quel modo poi che pare, & piace al compositore che P quello che ordina, & distribuisce le figure su le suddette corde come piu li aggrada, e pare che al suo proposito li habbiano a seruire, essendo a questo effetto, & per questa causa state ritro&uate. L'altre cose poi come gl'effetti nel cantare, le buone voci, i vaghi accenti, le belle prononcie, e gl'ornamenti, non sono necessarij perche senza di loro la Musica riman Musica: ma bene con essi assai meglio la comparisce, & ne rende maggior diletto, & piacere: Anzi che ogni vno che si diletta di cantare per renderla tale deue studiare, & si ci deue affaticare: poiche questi ornamenti, et vaghi accenti, non solo ornano le Musiche, ma anco tornano in honore del cantante; perche per quella via si fa stimare, reuerire, honorare, et in ogni occasion di canto chiamare, et abbracciare.

Perche causa a collocar le figure Musicali s'adoperano piu cinque corde che quattro ouer sei. Cap. XXVI.

NOn bisogna credere, che per ordinare Musica, & addattare le sue figure in ciascuna parte sieno senza particular consideratione stato instituito cinque corde: perche si come era in libertà de i primi institutori per li sette vt che sette volte si ritrouano nella mano di formar piu chiaue, ò di formar quelle che sono formate con altre varie, & piu figure di quello che si veggano esser formate, & fatte: cosi ancora poteuano porre quattro ouer sei linee da Musici chiamate corde, che questo non haueria punto alle Musiche, & a i canti derrogato, ne men fattole altre diuersità di quel la ch'hanno con le cinque: nondimeno hanno voluto che le siano cinque determinatamente, & non sei, ouer quattro, & questo perche le Musiche e i canti si formano per li Tuoni, & li Tuoni non ascendon piu di otto gradi naturalmente, & li otto gradi possano commodamente esser compresi, & contenuti da page 16 dette cinque corde. Et chi dicesse che ancora le quattro possano contenere i detti otto gradi, sappia che non le conteneria realmente: poiche per forza bisogneria che vna figura dalla perte di sotto ouer di sopra fosse fuori di dette corde: cosi non si potria dire che l'ottauo grado fosse da vna di esse corde contenuto: ma se tutti si pongano nelle cinque, ponendo i gradi figurati in spatio ouer in righa, non si può dire che tutti dalle dette cinque corde non sieno contenuti, et compresi; poiche nissun di loro può rimaner di fuora.
Per questo nella Musica figurata in particulare si adoprano cinque corde, chiamate hora righe, hora corde a beneplacito di chi le vuol chiamare, & non mai quattro ouer sei, se non accidentalmente, che accidentalmente si dicano essere sei corde quando che per collocarci qualche figura a caso, & non sempre la si vede essere in qualche parte. Ma se ancora fosse chi per curiosità piaceuole ricercasse, ouer dicesse che i canti chorali per regole de Tuoni si formano amch'essi di otto gradi, & conuengono salir, & scendere otto voce; rispondendoli dico che i detti canti per esser formati, & per hauer anco loro cinque righe: ma perche vna gran parte di essi sono imperfetti come si veggon essere quasi tutte l'Antifone, Alleluie, Offertorij, & Postcommunioni, per questo potendo i Tuoni imperfetti commodamente esser compresi, & contenuti da quattro corde; i se fanno col interuento di quattro, & non di cinque. Et ben si vede che spesse volte per voler arriuare al douere, & alla perfettione del Tuono che conuengano cambiar le chiaui, & in esso cambio cambiarli anche le corde. il che se si facesse ne i canti di Musica figurata, spesse volte per alcune velocità di figure si commetteria errore; conuenendo il Cantore in vn'istesso tempo essere a due diuerse cose intento, vna al esplicar con giusta voce le figure; & l'altra alla mutatioen della chiaue, per vedere doue si douesse trasportar la figura per la sudetta chiaue altroue trasportata: Per questo ordinariamente nella sudetta Musica, si vsano, & s'adoprano cinque corde, & non quattro; per far che i canti possino contenere i otto gradi de quali i Tuoni si formano che sono la quarta et la quinta, accioche contenendoli non habbia occasione di mutar le chiaui, ò di cambiarle di corda in corda, atte ben spesso a far errare qualche cantore. Onde se bene alle volte i canti per passar gli ordinati termini sono forzati di mutar le chiaue, ò di cambiarle in altra righa, non per questo sta bene di cambiarle, & di mutarle quando che a vn pare, & piace: perche nel commutarle se le si commutassero in tempo che si cantano Semim: ouer Chrome, massimamente quando le saltano, l che da mezi sospiri sono spezzate, & interrotte; molti per non hauerci l'vso, & esser al detto cambio assuefatti, potriano fallare, ò se puir non fallassero farsi come si suol dir strascinare, che seria quasi tanto quanto se egli fallasse: e perciò si dice ai compositori, & s'auertiscano i copiatori che nel deporre vna chiaue Musicale, & nel collocarla da vna righa all'altra debbino eleggersi sempre mai il loco piu commodo, & alla mutation migliore, che è quello oue sono le figure maggiori; perche con la ritardanza di dette figure, il cantore ha tempo di uede la già mutata chiaue: ma è meglio assai di seruirsi di vna corda in quel caso per accidente, che di mouer le chiaui; si perche la sesta corda cosi per vna caso, & per vna molta è piu intelligibile; si anco perche l'è piu in vso, & ridotto a cosa piu commune.
Non credo che faccia bisogno di dire perche causa si adoperano le cinque corde equale per sumministrar le figure Musicali: poiche ogni vno non ostante la difformità che fariano se le non fossero equale; può giudicare che secondo le figure, cosi ancora hanno da essere le loro corde; & essendo le figure in quanto alla grandezza tutte d'una istessa sorte,& forma, per questo le corde che l'hanno a contenere hanno da essere equale, & d'una istessa grandezza, altrimente gli si torria la vaghezza, & alcune figure in alcune occasioni potriano a cantori parer nulle, & non esser vedute.
Però si tiene questo stile, & ordine che tutte le corde hanno da occupar tanto spatio quanti che in vna possi stare qual si voglia figura che non superi le corde, ne men che manchi, & le figure hanno da essere tutte d'una istessa grandezza; perche le dette figure hanno da essere di due sorte de quadri, vn quadro piano, & vn quadro obliquo il quadro piano si forma per questa via
[Music example]
& il quadro obliquo
[Music example]
per quest'altra di modo che le corde con tanta formae, con quanta ageuolmente gli possi stare l'vna, & l'altra figura come quì si vede & ciò si dice accioche alcuno non pensi, & habbia opinione che ne
[Music example]
cessariamente le corde si debbino formare d'una grandezza, & distanza. si come tutte cinque d'vna equal distanza, & medema grandezza debbano esser fatte, perche se le corde pigliano la distanza dalle figure è ben ragione che le figure essendo hora grande & hora picciole, ch'ancora le corde hora siano larghe & hora strette secondo le opportunità, & le occasione.
page 16v

Quante chiaue Musicali si trouano, come & perche causa cosi si formino. Cap.XXVII.

NOn basta à gl'ingeniosi artefici, & solleciti operarih, di hauere per la construtione delle loro fabriche, operatione, & edificij, preparato tutte quelle cose c'entrano ò sono necessarie & at. te al componimento di quello ch'essi vogliano & itnendano di operare & fare. se dopo l'hauerle amanite & apparecchiate, non l'ordinano, distribuiscono, & pongano in essecutione per dimostrare à chi le vede, ò l'ha vedute cosi amanite & apparecchiate, à che fine da loro sieno state apparecchiate & amanite. Perche mentre le tengano cosi indisparte, diuise & separate; ouero confuse insieme: per la confusione in che si trouano, non sono punto conosciute ouer stimate, se non per quelle che puramente sono, cioè per schiette & semplice materie da natura od arte cosi informate: ma quando che con raro & bel giuditio, giuditiosamente le sono tessute & ordinate insieme, per il vago ordine & artificiosa tessitura le vengano non solo con stupor mirabile riguardate, ma anco riguardandole prezzate & stimate. Cosi possiamo dire delle preparationi della Musica che hauendo noi veduto tutti i preparamenti necessarij poco serieno vaghe ò nulla ci gioueriano se non ci affaticassimo di porle insieme per vdire quanta harmonia che fanno. Però è da sapere che si come gli huomini tra gli altri animali perfetto, particularmente senza piedi non caminano, senza mani non toccano, senz'occhi non veggano, senza orecchie non odano, & senza naso non odorano; che cosi ancora senza ordine & institutioni di chiaue Musicale ne si canta, o non si può cantare. perche ne i Pallaggi d'importanza, e ne gl'edificij superbi, non si ascende alle sale signorile, & alle Cammere Regali prima che no nsi sia entrato per la porta & apoco apoco si siono salite le scale. Le porte dunque della Musica (parlando di quella quando che la si pone in atto per volerla cantare) son le chiaui; & le corde dentro delle quali si pone questa & quella figura son le scale. Onde per procedere chiaramente senza collor di metaffora od altro dico che nel principio delle sudette cinque corde inanzi che vi si ponghi alcun inditio, pausa, figura, ò ponto. si pone alcuni quasi caratteri ò figure Musicali che si chiamano chiaue, veri fondamenti delle figure; & si dicano chiaue dalla similitudine dello effetto delle chiaue materiali et vere, per dimostrare in che si fondino le figure quando le si contano: che si come senza chiaue quelle cose che sonor inchiuse & serrate sotto di essa non si possano hauere & vedere; cosi senza le chiaui inditiali de principij dell'harmonie & contenti; i concenti & l'harmonie delle Musiche non si ponno vdire & godere: & benche per questo nome vt, nome di condur con voce le figure si formi qual si voglia chiaue Musicale, per esser il fondamento sopra del quale si sostentano tutti gli altri cinqui nomi cioè, re, mi, fa, sol, la, non per questi si può dire che tutti quanti gli vt che si trouano nella Mano Musicale siano queste chiaue inditiali; con le quali i cantori cantano le cantilene, & i compositori le compangano: perche altro è il fondamento delle scale particulari necessarie à montare & scendere; & altro è il principio sopra di che le scale particulari necessarie à montare & scendere; & altro è il principio sopra di che le scale che seruano alle chiaui si fondano. Se noi consideriamo, vt, re, mi, fa, sol, la, che sono i nomi con che si portano le figure in sù e in giù per le cinque corde: & lo consideriamo in _ vt, è forza volendo noi passare oltra di sei figure che ci seruiamo della sua scala piu propinqua, che è quella di C fa vt: ma se ci vogliamo seruire di ciaschedun altro indifferentemente in quel modo che de tutti ce ne vogliamo seruire, è forza che fra tanti che se ne ritrouano di presummerne vno principale: altrimente non si potria mai sapere quale fra à tanti fosse il presuposto, e però quantunque nella Mano come habbiamo veduto nel Cap.24. sieno sette volte vt; nondimeno perche quattro sono in altri luochi repplicati, se ne pigliano tre co i quali si formano & si constituiscanotre chiaue, le quali seruano à sumministrare tutte le figure di dette Mano. lA pri. ma si forma con l'vt di F fa ut, la seconda con quello di C sol fa vt, & l'vltima con quel di G sol re vt seondo: ne a questo proposito addurrò gl'essempij de i scrittori antichi che ne i scritti loro pogano vn altra chiaue in D la sol formandola con queste due lettere geminate dd volendo che quelle due lettere dimostrino in quel luoco D la so re, che è quel secodo per poter vscir fuori della Mano: si perche è cosa quasi fictitia & vana, si anco perche hora non è piu usata: ma seguendo i lragionamento dirò che si come queste tre chiaui vengano per ciascun vt formate; cosi anco dal luoco oeur quel vt particular si toglie le vengano chiamate & dette: e però la prima chiaue si chiama chiaue di F fa vt, la seconda di C sol fat vt, & la terza di G sol re vt, ( inteso per G sol re vt si comodo e non per il primo) a queste chiaui tutti gli altri vt si refferiscono, che sia il vero vediamo che _ vt si refferisce à G sol re vt primo C fa vt, a C sol fa vt, F fa vt secondo a F fa vt primo & naturale & G sol re vt page 17 primo a quel secondo; e questo non per altro, se non perche in occasione di passar fuori della Mano quei vt particulari faccino lo officio delle tre chiaue commune; accio che i canti habbino il lor douere: Ma perche queste tre chiaui che noi diciamo non vadino senza la decchiaratione che piu gl'importa si ha da sapere, che le non sono cantabili quantumque habbiano figure in quel modo che sono cantabili le figure che pigliano ordine di esser cantate, & hanno da esse l'essere & il stato fondamentale: perche le sono uie & instrumenti che fanno condur con ordine harmonisamente le figure Musicali senza disonanza ouer errore: e perciò nella forma loro ritengano parte di figure cantabile parte di lettere appartenente a quei nomi di donde son formate, & parte de ponti con i quali le figure hora s'agumentano; hosa si alterano hora si diuidano, & hora si mostrano perfette: togliendo le lettere dal ordine & compositura della Mano, le figure da i canti de quali esse sono fondamenti & ministre, i ponti da i mezzi che entrano nelle figure con che hora sono perfette hora diuise, hora alterate, & hora agumentate: che ciò sia il vero manifestamente si uede, et uedendolo manifestamente si tocca con mano, che l'uso tanto de antichi, quanto che de moderni è stato & è al presente di formar le tre sudette chiaui con lettere, figure, & ponti: che ben si uede in tutti gl'essemplarij del uno è l'altro tempo la chiaue di F fa ut esser formata con due ponti & mezzo circolo (se ben la si forma anch'altrimente come in breue uederemo) quella di G sol fa ut con due figure quadre, & quella di G sol re ut con la lettera G come quì tutte tre si veggano esser formate.
[Music example]
Ma chi con ansietà bramasse di sapere, ò curiosamente ricercasse perche causa particularmente la chiaue di F fa ut & di C sol fa ut non si formano et demostrano per le loro lettere da che sono dette & chiamate in quel modo che si forma & chiama quella di G sol, re, ut; ha da sapere, che non senza gran periculo di porre in dissolutione un bel principio di Musica se potriano con lettere formare: per rispetto che nisciuna chiaue in spatio si può porre per un preccetto che si ha di porle in righa come in luoco piu nobile dalle quale i sudetti spatij deriuano, & douendole per tal preccetto porre in righa bisognaria porle in questo mo
[Music example]
do ponendole doue paresse al compositore, et doue fosse piu commodo per la commodità de i canti: il che generaria una confusione si grande, che quasi si grande da nisciuno si potria stimare; & se noi lo uogliamo uedere rimiriamo i segni con che si sogliano dimostrar gli inditij del tatto et del ualor delle figure, segni che si sogliano collocar immediatamente dopo le chiaui, ne i quali non solo trouaremo conuenienza grande & similitudine: ma anco tanta similitudine & conuenienza che saremo forzati à dire che siano gl'istessi: poiche il piu delle uolte le compositioni (massimamente l'ordinarie) si segnano con un segno che si cahima Tempo imperfetto come piu inanzi a suol luoco & hora con commodità uederemo: il qual in conclusione non è altro che un c, in questo modo formato & fatto C il qual'anco perche è di natura diuisible & si può diuidere spesse uolte con una linea per trauerso si diuide, la cui linea non rapresenta altro che un s, che chi ponesse la chiaue di F fa ut & di C sol fa ut con le lettere in cambio delle figure come si pone quella di G sol re ut, & l'inditio del tatto & del ualor delle figure uicino alle dette chiaue, faria che il cantore hauesse spesse uolte à dubitare, qual di quei dua segni fosse la chiaue potendosi pensare che tutti dua fossero chiaui, hauendo tanta similitudine & conuenienza essi inditij con dette chiaue come appertamente quì si vede:
[Music example]
et questo non tanto perche le chiaue e gl'inditi sempre si pongano vn dopo l'altro senza alcun mezzo, quanto che alle uolte nasce occasione di por due chiaue in vna parte, acciò vn altro ui habbia da cantar sopra come spesse volte si suol fare in vn Canon ch'alle volte ui seranno due chiaue cosi poste
[Music example]
che se le si formassero con le lettere le si doeuriano formar cosi
[Music example]
& a questo modo non si saperia se particularmente la seconda chique seruisse per inditio, ouer per chiaue. et questi segni piu ch'ogni altro seriano causa di molti errori: Dal che si caua la cagione perche nel segnar la chiaue di F fa ut, & di C sol fa ut, non si usa di segnarle con le sue lettere come si segna quella di G sol re ut che le si segnano come habbiam ueduto. Oue si uede quanta auertenza & riguardo habbiano hauuto i ptimo institutori che trouarano maniera & uia di far con ordini regulatametne l'harmonia, quando che in questo ancora uolsero hauer riguardo & esser sottili consideratori & speculatori de i disordini che potriano alla giornata succedere & seguire: accioche i descendenti & posteri loro non hauessero occasione di biasimarli ò d'attribuirli dapocchagine & ignoranza. E però le due sudette chiaui non si segnano con le lettere; ma con le figure. & tra le figure, si ellegano anco le pin conueniente & opportune, le page 17v quali sono qelle di un tatto intiero; & quelle ancora si formano in figura quadra accompagnate con linee che leuano di loro ogni dubbio che le sieno figure da cantarsi; prima come figura piu nobile & graue che uiene occupata da ua tatto intiero; & poi come figura chorale che ben si uede esser figurata tale quando che è più figure simile alle figure di canto fermo che altro. Onde se bene il piu delle uolte non si segna la chiaue di F fa ut con le figure musicali: ma con un C posto alla riuersa con dua ponti acanto come si uede esser di sopra: non per questo, una tal maniera derroga al uso anticho et alla prima institutione: perche l'vna & l'altra senza periculo et riprensione si può usare; ho etto l'una e l'altra, perche la si può formare con l'interuento di tre figure come quì si vede;
[Music example]
Gl'antichi, anticamente assai l'usauano, dietro de quali hanno seguitato anco i moderni nel stampar le Musiche, et quelli particolarmente che l'hanno copiate
[Music example]
ne i libri grossi chiamati libri Chorali; et se pur si trouano libri Chorali et stampa ti segnati con l'altra foggia di chiaue questo non fa caso; perche essendosi introdutta quella fuggia superiore, anch'essi se ne hanno voluto seruire, non essendo piu obligati & ristretti loro à vsare vna foggia di Chiaue, che essi a vsarne vn altra: & chi mi adimandasse perche causa sia stata introdutta quella maniera prima, se prima di lei si tiene che fosse instituita quest'altra, essendo fatta di figura ò fatta quella di C sol fa vt; io risponderei che non per altro la non si facesse che per facilitare il modo di farla; ouero per porre assai piu differente distintione tra questa chiaue di F fa vt & quella di C sol fa vt: attesoche prima non tutti hanno gratia & attitudine di formar quelle figure in forma oblique cosi ben squadrate; & poi piu distintamente le si formano formandole nella prima foggia che nella seconda; il che sia abastanza del taccito questito, & occulta obiettione; essendo obiettione, & quesito che poco rileua: Ma da che habbiamo veduto che la chiaue di F fa vt, & di C sol fa vt, si fanno con figure simili a quelle che si adoperano nelle cantilene per non dar occasione a i Cantori di riuinare & guastare i concenti & l'harmonie, che le guasteriano & ruuinariano se le si formassero con le superiori lettere: vediamo perche piu formano la chiaue di F fa vt con tre figure & quella di C sol fa vt con dua solamente; Se di raggion di figure piu si conueriano à C sol fa vt che à F vt, non possedendo F fa vt altro che due figure, & C sol fa vt tre come si vede: alche si dice, che chi riguarda bene, tanto vna chiaue quanto che l'altra si formano con due figure, quantunque à noi ci paia che F fa vt con tre si formi: perche le principal figure della Musica sono le figure di tatto: & quelle due figure che si ci pongano ne i spatij fanno per vna figura di tatto intiero non essendo d'altro che di mezzo tatto l'vna; & già habbiam veduto che per meglio et piu conueniente gl'institutori della Musica hanno formato le chiaue Musicali con figure di Musica, & tra le figure si sono elletti quelle di tatto. E però se bene la chiaue di F fa vt, si forma con tre figure; nondimeno tutte tre insieme non vengano à rileuare se non dua tatti; & la cagione ch'essi hanno hauuto di diudiere vna di quelle figure di tatto in dua di mezzo tatto l'vna è stata, che non senza pericolo di confusione poteuano dimostar l'vna & l'altra chiaue che con figure si haueano à far vedere sotto due figure solamente; perche se non hauessero hauuto questa particular distintione di figure, spesse volte l'vna seria stata tolta per l'altra & l'altra per quel vna: dimodo che per obuiare qual si voglia disordine che dalla parte di dette figure potesse nascere, hanno seuato l'ordine di formarle con vna quantità sola di dua tatti: ma che F fa ut fosse con tre figure formato (che però rileuino i dua tatti,) & C sol fa vt con due rileuanti gl'istessi dua tatti.
Onde accio che meglio quel ch'io dico se intenda & si creda; si ha da sapere che non per altra causa gl'inuentori delle Chiaui con quelli che prudentemente si sono presi licenza di formar la chiaue di F fa vt con vn C fatto alla riuersa puntato di sopra & di sotto, solo per dimostrarci per li dua ponti le figure di Minime, che ben si vede qualunque volta ch'alle figure naturali di tatto se gli agionge il ponto che il ponto gl'agumenta vn mezzo tatto, il cui mezzo tatto riducendolo in figura non dimostra altro che vna Minima: essendo dunque la Minima mezzo tatto, & il mezzo tatto si rileua con un punto, hauendo nella Chiaue di F fa vt, la prima figura che è questa
[Music example]
dua punti apresso come quì si vede
[Music example]
i detti dua ponti altro non dimostrano se non che la sia tale;
[Music example]
che in somma tutte tre le figure fanno dua tatti. Ma se alcuno con debole & friuole obiectione dicesse: perche piu debbiamo dare la primitia di tre figure à F vt, che à C sol fa vt, se C sol fa vt e quello che naturalmente ha tre figure & F fa vt dua? Se à vna chiaue si deue dare dua figure, & al altra tre per constituirle diuerse & differente, molto meglio & piu ragioneuolmente le dette tre figure si conuengano a C sol fa ut che à F ut, per essere in C sol fa vt tre figure, & in F fa ut dua, al che rispondendo dico che le tre figure si danno à F fa vt page 18 per ragion di primitie, del suo ordine & non di figure, essendo nel ascendere il primo a ritrouarsi; & se vno di loro le douea hauere, di ragione al primo non si pote torre.
Ecco dunque che la chiaue di F fa vt ragioneuolmente si forma con tre figure, & per ragioni di primitia può ancora esser con ponti in cambio delle figure formata. Et come lei con la chiaue di C sol fa vt per la similitudine & conuenienza che hanno con gl'inditij del tatto & del valor delle figure si formano con figure Musicali, & in tutta la Musica non sono altro che tre. & questo voglio che per hora basti.

Che cosa sia inditio & à che seruano gl'inditii nelle cantilene. Cap.XXVIII.

LA voglia humana per giouar altrui con le fatiche sue è stata si gagliarda & si possente, che volontieri espetasi alle fatiche tanto si è occupata et affaticata, che alla fine con merauiglia & stupore tra l'altre cose rare & singulari, ha trouato modo & via di lasciar perpetua memoria di se stessa, & di tutto quel che vuole che di presente, ò di futuro si conserui, poiche tra le cose singulari, rare, & belle che con fatica & sudore hà ritrouato, mi pare ch'assai bella cosa rara, & singulare sia stata considerando in che modo ci habbia fatto ritrouare maniera & via col mezzo de pochi & piccioli carattheri di mandar lontano & di lasciar d'appresso i pensieri nostri perpetuamente in scrittura viui; che ben si vede quando si considera in che modo & perche via si scriue & legge, quanto essa uoglia nostra sia stata nelle fatiche assidua, quando che con tanta sotigliezza & pauicità de carattheri hà trouato modo & via che possiamo mandar lontano & conseruare in iscrittura qual si uoglia concetto & pensiero: che non ci resta nel petto, ouer nel cuore, che volendola altrui dire et communicare, ageuolmente non si possi con lo scriuere esplicar & dire.
Onde si come i carattheri che noi chiamiamo lettere sono inditij, & gl'inditij mezzi con che si scriuano & leggano le scritture; cosi ancora i Musici per voglia grande che hanno hauuto per quel che si vede di giouar à posteri & seguaci suoi, tanto si sono affaticati che hanno trouato modo &via di far che i bramosi, & atti à far concenti & harmonie, con quelli anco che non son atti, ma bramosi possino con assai piaceuolezza imparare; & però si vede che per regular le nostre voci humane accioche nel cantar insieme con l'altre voci non facino disonanza; ritrouarano el figure Musicali; & trouarano via mediante le cinque corde di sopra dimostrate di collocarle ouunque ci fossero piu commode, ò ci paresse: & questo non per altro, solo perche di loro si seruissero, &ce ne potessimo seruire come anch'essi se ne seruirano & se ne sono seruiti.
Et che haueria a loro, & a noi la bella inuentione delle chiaui giouato, ò che ne giouariano le figure Musicale, i ponti, & le pause, se le pause, i ponti, & le figure con fussero state sotto segni & inditij collocate, i quali ci dessero di loro i valori & le misure? Le voci non si seriano mai potuto senza qualche gran disonanza mouere, ne mosse si seriano mai potuto ben vnire; perche il uoler d'vno non conuiene con quel del'altro; & poi hauendo alle figure diuerso valore distribuito, necessariamente si douea trouar mezzzo di dare à ciaschuna il suo douere; accioche hauendone di piu ouer di manco, non discrepassero, & fossero diuerse da quelle che hanno il giusto lor douere. Questo lor douere non se li da con altro mezzo che col mezzo della misura, con la quale si misura ad ogni una il suo ualore, et prende il ualore naturale & accidentale, per questo col mezzo d'alcuni segni & inditij se ne da piena notitia & sufficiente cognitione, questi inditij & segni si restingono sotto un termine solo & con una parola si nomina & chiama; la parola & il termino che io dico è questo, Tempo: il quale si forma con un segno che ne da inditio, non solo del tatto che è la misura, ma anco del valor delle figure.
Cosi dunque ocn l'inditio del Tempo si sà quanto uagliano le dette figure qualunque volta che sono adoperate nelle compositioni, & per mezzo di esso ancora si ha la quantità & la misura: per accompagnarle col valore, che hanno ciaschiuna separate. Et si come si dice Orologgio perche ne dimostra & ne da inditio delle hore: cosi anchra si dice Tempo perche ne dimostra il tempo che hanno le figure, però il tempo si contiene anco sotto questa parola inditio, come sotto nome piu vniuersale & commune. & se alcuno si merauigliasse & ricercasse perche causa, come, & à qual fine io introduca quì questo nome inditio; sappia che non per altro, che per dimostrare apieno per quanto vie si possi sapere il ualor delle figure, perche il si può sapere per via del Tempo, & per uia di alcune demostratione Modali. Le demostratione Modali sono alcune pause chiamate pause inditiali; per esser pause che dimo page 18v strano la quantitàdel ualore delle figure del Modo: come nel Lib.Secondo trattandosi delle sue spetie si potrà vedere: per questo includendosi ne i segni del Tempo le dette pause inditiali; à i segni del tatto & del ualor delle figure si dice inditio, come segno commune & vniuersale ch'al'vno & al altro serue. Però inditio vuol dire segno che ne da notitia & cognitione del valor del tatto & delle figure; & si estende, ò uogliamo dir in se comprende le pause inditiali delle spetie modali, et qual si uoglia segno del Tempo; dimodo che qual si uoglia parte del Tempo si domanda inditio, con qual si voglia particolar inditio delle pause Modali. Questo inditio è si necessario; che si può dir che senza di lui le Musiche non possino essere, come Terra senza peso, Acqua senza diaffano, Aere senza rarità, Fuoco senza splendore, & Sole senza luce: perche se senza di lui le potessero essere ne seguiria che le non hauessero bisogno di misura, ma hauendo dibisogno di misura, & la misura contenendosi sotto il Tempo, & il Tempo mostrandosi con gl'inditij, è forza dunque che gl'inditij sieno necessarijj.
La necessità nasce dal ualor delle figure, le quali hanno il valor naturale, & l'accidentale: il ualor naturale è quello che per prima instintione naturalmente posseggano, l'accidental poi quello che in alcuni casi vengano à riceuere. doue che se non si hauesse per gl'inditij, i destini segni del ualor naturale & accidentale delle figure, vn segno selo seria bastante à dimostrarci il lor valore: ma hauendo hora vn uolore & hora un altro, è forza che per tanti ualori ci sieno patroni & ueri possessori de i lor nomi, & i nomi particulari sieno contenuti sotto un nome generico & non spetiale.
Inditio dunque vuol dire segno, & il segno è una demostratione che si fa con carattheri ò linee dalli quali si prende notitia dl ualore che hanno le figure, & del tatto sotto che deuano esser cantate: & nelle cantilene sono si necessarij che senza di loro canto non può hauer sonora forma. ne potersi harmonicamente modulare.

Del Tempo Musicale & delle sue diuisioni. Cap. XXIX.

CHi non sà che differenza sia tra inditio & Tempo, sempre si penserà che sieno una cosa istessa; quantunque io sin quì habbia detto che sotto di questo nome inditio si contengano tutti i segni che seruano alla demostratione del tatto & del ualor delle figure; perche non pensando piu oltra si crederà, che Tempo nella musica non uogli dir altro, se non un segno che si pone nelle cantilene; senza piu stretta & particular consideratione: & nondimeno s'inganna di grosso; perche Tempo non solo significa il ualore delle figure, & l'attioni del tatto; ma anco diuidendosi si estende a una dimostratione accidentale, che hanno le figure per una certa particular consideratione, quando che le si considerano in tute quattro le particulari spetie del Modo, nelle quattro spetie particulari delle Propositioni, & nelle due spetie delle Prolationi: oltra quello del infinite spetie che possano descendere da i cinqui generi de comparation de numeri. Per questo si dice che Tempo si piglia per tutto quel interuallo che hanno le figure naturali, & anco per quel ualore che hanno accidentalmente: perche se il ualore accidentale non si reclinasse sotto il Tempo, non si potria mai condurre con misura una buona modulatione, non potendosi dar quantità senza misura, & misura senza tempo per esser il tempo misura di tutte le cose: doue che tutte quante le cantilene di Musica che si trouano, si ritrouano esser fondate sotto il Tempo; perche le si compongno de tanti sonori interualli constituiti sotto numeri risonanti & dissonanti; i numeri sonanti per temperamento comprendano gli disonanti, & gli disonanti, da i sonanti uengano ad esser abbracciati: accioche restando ignudi non guastino le dolcezze & le melodie loro. Per questo è necessario la misura, efficace & sufficiente mezzo all'harmonie. Questa msirua ch'io dico si chiama Tempo, & per Tempo si pigliano tutti quelli interualli Musicali che sotto il Tempo si misurano. Questi interualli in dua modi possano esser misurati, vn modo taccito & occulto; & vn modo apperto & manifesto: il modo occulto è quello con cui componendole il compositore le misura & fa che gl'interualli di tutte le parti corrispondino in vno, & che le figure mensuralmente si mouino di tempo in tempo. Il modo manifesto puoi è quello quando le si cantano che sotto il tatto si pone questa figura & quella, & per questo si dice che l'harmonia nasce dalla consideratione di diuerse figure sotto vna determinata quantità di Tempo constituite, & perche il Tempo sotto del quale questa determinata quantità di figure si constituisce; nelle cose perfette & imperfette può esser compreso, et esser secondo la sua natura considerato perfetto et imperfetto; non volendo che la perfettione disturbi ò confunda il suo perfetto essere nella institutio page 19 ne Musicali: fù diuiso nel perfetto & nel imperfetto; & cosi mediante questa distintione si conoscessero i canti composti sotto le misure del Tempo perfetto, diuersi da quelli ch'erano composti sotto le misure del Tempo imperfetto: dalle cui distintioni se ne veggano tutte le regulate modulationi riuscire: perche distinto & diuiso le modulationi perfette dal imperfette; le perfette sono guidate dal principio sin al fine con le sue perfettioni; & l'imperfette, vengano à rimaner sempre con le sue imperfettioni si come imperfettamente sono composte. Dunque il Tempo Musicale à quello che si vede non è altro che quella misura ch'entro di se comprende le figure con lequali si sumministra la voce harmoniosamente sotto vna ò piu quantità de tatti: & per causa di esse figure che doppiamente possano esser considerate, egli si diude nel perfeto & nel imperfetto, conforme al tatto equale & inequale vscito dalla proportionalità delle figure, che hora sotto numero ternario, & hora sotto il binario sumministra le figure alle cantilene. Di modo che il Tempo è diuisibile & diuidendosi non si può diudiere in altro che nel perfetto ò nel limperfetto: essendo cosa formata in atto che tanto è fin che dura, & tanto dura finche è, come ogni vno espressamente vede & tocca con mano e però quando che nella Musica si dice Tempo sempre s'intende quel segno che si pone nel principio delle cantilene; ò per quella diuisione che fanno i compositori quando le compongano che nella tessitura loro dispongano tante figure sotto vn valor di Breue: ma ils egno veramente è il piu proprio; perche si diuide nel circolo, & nel semicircolo, vno inditio di tempo perfetto, & l'altro d'imperfetto: Et nota che il sudetto Tempo non può esser diuiso & multiplicato, in tre ò in quattr'altre diuisioni: ma solamente nelle dua: e questo perche hauendo vna inseparabile conuenienza con il tatto, nelle dette diuisioni non lo può superare: atentoche superandolo la conuenienza non seria del pari & equale, & diuisi in nisciun modo si potriano comparare; essendo che le comparationi cascano sempre in quelle cose che sono d'vna medema spetie & d'vna istessa natura di poter essere comparate. Per questo allhora che nella Musica si dice Tempo, sempre si ha da intendere quel segno che si pone nelle cantilene collocato dopò le chiaui; per il quale i cantori hanno notitia & sanno sotto di qual tatto le vadino cantate: & qual sia il valor delle figure. Onde si come il tatto si diuide, nel equale & nel inequale; cosi ancora essi segni contenuti sotto questo nome di Tempo si diuidano nel perfetto, & nel imperfetto, & non in altre diuisioni come consta chiarametne & come le ragioni ne lo fa toccar con mano. Coloro poi che non sanno perche causa nella Musica se dichi Tempo perfetto et imperfetto, hanno da sapere che Tempo si dice dalla quantità di quella particella di hora che ricercano le figure nel esser informate di suono; et perfetto dalla perfettione del numero sotto di che conuengano le dette figure: come anco imperfetto dalla imperfettion del numero che ordina il ualor, et le fa discendere dalla quantità perfetta.
Nella presente dimostratione del Tempo Musicale, ho uoluto dimostrare in quante diuisioni il si possa diuidere; accioche alcuno non si pensi che si come nelle distintioni delle cose commune, si trouano delle cose che sono imperfette, perfette, & plusquam perfette, che cosi ancora diuidendosi il Tempo nel imperfetto, & nel perfetto; che in tal diuisione corra il plusquam perfetto: perche pensandolo, pensaria male; & da se stesso si conduria ne i presuppositi falsi, & nelle falace cogitationi, dalle quali ne potria nascere la confusione di tutte le cose seguente, & di tutto quello che mai in questa professione uno potesse intendere, & studiare.

Del origgine del tempo. Cap. XXX.

NOi vediamo che non nascano mai i frutti, senza che prima non siano nati i fiori, ne i fiori na. scano mai prima de i rami, ne i rami si sostentano senza il ceppo, ne il ceppo si mantien senza le radice; perche dalla radice il ceppo si mantiene, & sul ceppo i rami si sustentano, da i rami nascano i fiori, & da i fiori escan i frutti: cosi debbiamo pensare che tante diuerse cantilene che si trouano composte, che le non siano composte senza le figure, ò che non habbiano essere senza il valore, et che il valore non si sostenti senza misura che è quando dal Tempo in atto le vengan misurate, & che le si cantano, come piu volte sin hora è stato detto. il qual Tempo nacque dal sostentamento, & informatione che fanno le voci, quando che per renderci diletto & piacere informano di suono le figure Musicali, facendole soauemente sotto vna terminata quantità risonare; in questo modo che essendosi formato otto figure per hauer dalla voce vn suono longo, vn picciolo, & vn mezzano, accioche ageuolmente si potesse moderare & raffrenare i cantanti nel cantar & per ridur quel suono sotto rgualte misu page 19v re, era necessario che infra tanti valori di figure, vi fosse vna figura che occupasse vn intiero, & compito tatto: non potendole senz'esso tatto far rissonare: cosi fra tutte, i primi Musici s'elessero la Breue, et fu detta figura di Tempo, & fecero che vn tatto occupasse tutto vn Tempo, per non far esser il Tempo diuerso dal tatto. Et per questo alcuni la chiamano madre delle figure, quasi che vogliano dire che dal suo valore sieno nati tutti gli altri; grandi piccioli e d'ogni sorte: i grandi per poterla agumentare, & i piccioli per poterla diminuire. Onde si tiene per certo che lei fosse la prima figura cantata, cioè che le prime cantilene fossero con questa sorte di figure formate dalle quali n'vscissero le diuisioni del Tempo, & l'inequalità delle Proportioni, in questo modo che ponendosi vna Breue per Tempo, & il Tempo essendo atto a diuidersi, diuidendolo fu forza d'accrescerli il velore, accioche mediante il detto valore fosse formata la loro vera, & real distintione: cosi mediante lei fu al Tempo perfetto tre Semibreue attribuito: perche lei nell'imperfetto ne hauesse di hauer dua, conforme alla superior diuisione: di modo che il Pempo hebbe origine insieme con la institutione del tatto, & delle figure, ne vno fu prima dell'altro: ma bene tutti insieme hebbero essere, & vita in quel modo a punto che noi vediamo, non esser mai materia particulare senza particular forma; ne particular forma, senza particular materia.
Onde si ha d'auertire che quando io dico che il Tempo hebbe origine insieme con le figure Musicali, non si ha da intendere di queste figure che habbiamo al presente: ma di quelle figure, et caratteri che furono anticamente ritrouati per terminar la voce in vna quantità mensurabile atta a potersi diuersamente disporre: perche fu forza nel formar i caratteri, & segni; di ordinar anco le misure, che altrimente le voci non si serieno potuto insieme mai accordare, quantunque anco hauessero cantato sole: E però in quanto al rimo essere del Tempo egli hebbe origine quando fu principato a cantare: ma in quanto al suo essere secondo che è quello che sempre ci passa per le mani nelle cantilene egli fu ritrouato nella institutione delle otto figure Musicali: & questo perche quando a ciascheduna di loro fu distribuito il valore per distribuirli anco le debite misure, li furono assignati i segni, accioche mediante essi segni fossero distinti le quantità de Prolationi, & Modali, che deriuano dalle quantità del Tempo. Doue che in somma per concludere possiamo dire che il Tempo fosse instituito immediatamente con il canto, & che ilcanto fosse constituito col mezzo de caratteri ò de figure: il quale per le distintioni delle figure da lui comprese si sia poi diuiso, & distinto nel perfetto, & nell'imperfetto.essendosi le quantità harmoniale ridotte nella terminatione delle otto figure Musicali; & sufficiente alla perfetta informatione di qual si voglia harmonica modulatione, poiche per poche che le sieno si possano in tanti valori disporre, che non si troua valore che da loro non possi esser compreso; & nota che io dico che il Tempo fu instituito con i lcanto; accioche s'intenda che non fu mai canto harmoniale senza di esso Tempo, & che se bene i primi che cantarano, mai non hebbero questi caratteri che hora habbiamo noi: bisogna ch'hauessero le misure per regolarle, & accordarsi insieme, che le misure alla fine non sono poi altro che quantità di tempo: essendo egli di tutte le quantità, & misure il vero padre, & sustentatore.

Come sia stato ritrouato, o di donde sia venuto questo modo di dire Tempo per medium, o Tempo della Breue. Cap. XXXI.

MOlti professori di Musica, et de quelli particularmente che con piu assiduità, & studio attendano a questa professione, ad vna interrogatione fattali perche nella musica si dica Tempo per medinm, ò della Breue, non sapriano che rispondere, ne che si dire: per esser cose da nissan Theorico, & scrittore considerate: Nondimento se noi ne ricerchiamo la particular cagione, quantunque nissun particular scritto ce ne possa dar lume. non diremo ch'egli sia stato cosi instituito, acccioche nel cantare, in cambio di vna Semibreue per tatto, se ne habbaiano a por due; & che quella Breue la quale per prima valea dua tatti, vagli per vno: perche con vna tal risposta non si leua, ò toglie l'inutilità sua: per esser vano in quantità eguale. Onde per saperne rendere la sua particular ragione se noi dico andaremo considerando bene, quello che in questo caso si deue considerare; trouaremo esser stato conueniente, et necessario di trouarne le superiore distintioni: poiche se al segno di Proportione page 20 si sono date, et assegnate tre Semib.parlando delle Proportioni principale, che sono le maggior perfette et al Tempo perfetto, per tre Semib. (però con questa distintione, ch'ogni vna di loro habbia da esser da vn tatto compresa, a differenza di quel altro segno, che è il segno di Proportione) era ben giusto & di douere che si trouasse mezzo, di far che si come potea andar vna et tre Semibreue per tatto: che cosi ancora ce ne fossero andate dua. Onde per distintione del Tempo perfetto che per suo segno s'era preso il circulo integro: se ne formò & instituì il semicirculo semplice; acciò che dimostrasse l'imperfettione delle figure perfette: ma se le diuisioni si fossero formate così, il tatto haueria hauuto quando tre Semibreue & quando vna: & non mai dua. per questo non volendoli dar questa imperfettione, si ordinò di darglile: e perche nel darglile non era giusto, ne conueniente che si adoprasse il segno del Tempo perfetto, hauendo due figure solamente: ne meno il semicirculo semplice quantunque per il numero delle figure fosse conueniente che lo douesse hauere: per esser stato assegnato à i canti che hanno d'hauere vna Semibreue per tatto & per consideratione: per questo giuditiosamente fù posto nel semicirculo il trauerso: accioche mediante lui, fosse distintione & differenza fra li dua segni imperfetti: & fù ben il douere che il semicirculo semplice hauesse vna semibreue per tatto; quando ch'egli non era di nisciuna cosa composto. & che il suo compagno, per hauerne dua, douesse hauere il trauerso in mezzo, hauendone dua: cosi poi ne fù fatta la denominatione, & alle cantilene che hanno il segno del semicirculo semplice fu detto dantilene della Semibreue, & à quell'altri che hanno il semicirculo trauersato fu detto cantilene per medium ò della Breue, l'vna e l'altra cosi denominati da quelle figure che contengano nel tatto. per rispetto delle loro distintioni.
La causa dunque che si ritrouano due sorte de Tempi imperfetti, vn semplice & l'altro trauersato è che il semplice serue alle cantilene imperfette che riceuano due Minime per tatto.che quantunque le riceua ancora il Tempo perfetto: questo si riserua le sue perfettioni, & quello n'è libero e sciolto, & il trauersato serue à quelle cantilene imperfette che per adempire & porr'ordine al numero ricerca due Semibreue: cosa secondo il parer mio non solo trouata per porr'ordine & adempir il numero di mezzo tra i nummeri: ma anco per poter diminuire i valori naturali alle figure di Musica, in quelo modo che se gl'erano acresciuti.
Però chi di questo da qual si voglai persona interrogato fosse perche causa nella Musica si sia introdutto il cantar per medium, arditamente può rispondere; che essendo dato al Tempo vna & tre figure per tatto d'una istessa sorte; vna nel perfetto, & tre nelle Proportioni; era conueniente di ritrouar via di darne anco dua; se non per altro, almeno per non porre disordine & confusione ne gli ordini & positione de nummeri.

Che cosa sia misura, tatto, & battuta. Cap. XXXII.

GLi ordini & le misure nelle cose sono si dibosogno & necessarij, che non è cosa per picciola ch'ella sia che non la ricerchi ò chieggia, et se in arte ò scienza mai esse misure et ordini furono necessarij nella Musica piu che in altro necessarij sono: poi che in qual si voglia cosa che si sia, l'uscir alle uolte qualche poco fur di uia non fa si danno ch'ogni cosa guasti, disolui, disfacci et mandi in ruina: Anzi che alle uolte (dicalo gl'artefici istessi) l'uscir de gli ordini et delle misure (non per buon uolere ma per caso) dimostra et apre la via di far qualch'altra cosa che non si ci pensa: per questo si ueggano ogni giorno cose nuoue, che cosi non è nella Musica. perche se poco ò quasi nulla sia uacilla od erra, tutta si disolue, tutta si guasta & alla fine tutta và in ruina, ò se pur la non và in ruina ò non si disolue: la ci apporta tanta noia, che non si può soffrire; et oue per prima si ci rilettaua et piacea, tanto piu allhora ci offende et ci dispiace.et di quella dissolutione non se ne caua cosa nuoua, ne meno cosa merauigliosa ò deletteuole; se non vogliamo dire che la dissonanza rendi diletteuol merauiglia. Et se bene tutte le cose artificiate sono con arte, ingegno, & maestria fatte & ne gli ordini & le misure fondate; non però sono da parangonare alla Musica cantaile, prodotta nel atto del cantare: per che la piu parte delle cose, (se non tutte) hanno in materia, ò in cosa soda, gli ordini et le misure. Ma la Musica parlando della Musica quando la se riduce in atto, non ha altro fondamento che la misura, douendosi sempre procede re l'ordine col quale si guida il compositore: Per il che è forza di dire che il canto sostentandosi in voce per fondamento nonhabbia altro che un picciolo interuallo di tempo: cosi la musica si pone in essere con le voci mediatne vna multitudine d'interualli: i quali tanto durano quanto durano le figure che dan page 20v no inditio della Musica. Questo interuallo che io dico non è altro che un picciol moto simile al moto del polso humano, ouero al palpitrar del core: col quale osseruando i cantori il ualor delle figure cantano le Musiche figurate. Onde si come da un contrapeso, il tempo del Orologgio uien retto et gouernato, dal quale tutte l'altre ruote con ordine reto et contrario; quale uelloci, et quale tardi si mouano, & col moto si reggono; cosi ancora da vna misura detto tempo, tutte le parte senza dissonanza alcuna si reggano, et reggendosi si cantano. Questo tempo, ò misura che vogliamo dire, ordina il ualore alle figure et li da il proprio essere: perche poco gioueria l'hauer ordinato alle figure il ualore se non fosse chi ci sumministrasse la misura e'l tempo. Però si ha da sapere che l'attione, ò l'atto che si fa, à far che le dette figure s'informino di suono & prendino il lor douere, alle volte si chiama tempo, alle uolte misura, alle uolte battuta et alle uolte tatto, secondo che pare e piace à chi l'ha da nominare fondando le ragioni loro nelle uarie & diuerse considerationi che in una istessa & medema cosa si fanno, perche altrimente ogni uoce, cioe ogni nome haueria diuerso effetto, & non un effetto haueria diuerso nome, come si veggano diuerse cose hauere; onde per dimostrar la causa perche quest'atto solo cosi diuersamente si chiami, dico che quelli che lo chiamano tempo, lo chiamano per cagione ch'egli ha conuenienza & similitudine col tempo dell'Orologgio; che si come quel tempo mentre che si muoue, ci da distinta & chiara cognitione delle hore: cosi ancora considerano che per quel atto veniamo à godere & a fruire le harmoniose modulatione & concenti, & per questo lo chiamano tempo à somiglianza di quel altro ch'anch'esso si chiama tempo. Quelli che lo chiamano misura fondano le raggioni nel valor delle figure che per quella attione vengano misurate. Gli altri similmente che lo chiamano battuta pigliano occasione di chiamarlo cosi dalla percussione ò atto percossibile che battendosi si suol mostrare; che ciò sia il uero vediamo chiaramente che quest'atto non è altro che moto che contiene in se vna leuata & una cadduta: & perche nel leuare & cadere per che ci entri vn atto di battere per questo lo chiamano battuta. Quelli vltimamente che lo chiamano tatto, considerano che con altro meglio nome il non so può chiamare; per rispetto che il battere ricerca un atto forzato & uehemente, & questa attione non essendo ne vehemente ne forzata gli pare che meglio sia di chiamarlo tatto da quel moto che in se ritiene simile a un tatto gentile. Ogni vno di questi quattro nomi gli stà bene & gli conuiene secondo l'occasione, perche di douere nisciuno se ne può riffiutare hauendo l'vso fin hora approbati tutti. Però può ogni uno liberamente & senza timore nominarli per questi quattro nomi a suo piacere, intendendosi, tempo, misura, battuta, & tatto, (a questo proposito) per una sola attione, & non diuersamente si come diuersi sono i nomi. Ma perche sotto questo nome & parola tempo si contiene anco la significatione, che si tiene il segno del ualor naturale & accidentale delle figure; per questo non volendo confondere i termini, & con i termini ogni altra buona cognitione, ogni volta che io ragionerò di quest'atto particulare, lasciando da vna parte tempo, misura, & battuta; dirò sempre tatto: per il quale serà intetso, tatto, misura, et tempo; non già che questo più che gli altri habbia particular prerogatiua di seruire: ma solo acciò dicendo io alle volte tempo per un segno che si adopera nelle cantilene, non s'intenda questa attione: ouero ragionando di proportione & misure, per quel giusto compimento et perfetta relatione che hanno alcuni canti; non s'intenda per questo tatto, che ci confonderiano le materie & i ragionamenti, quantunque fosser chiari. Et di ciò non seria tanto il pericolo nel dir battuta & misura, quanto tempo; nondimeno potendomi fare intendere meglio con un nome solo che con tanti, mi contento di quest'uno, lasciando in libertà ogn'vno di dirli quel che li pare. Il tatto dunque in ogni proposito & ragionamento s'intenderà per l'atto che fa colui che guida & regge le Musiche per trarne, ò farne vdire le loro melodie, dal quale le figure pigliano quella quantità di volore che per douer di segno inditiale hanno d'hauere, ò debbano possedere, conforme a i precetti, & alle regole Musicali che sono quelli ch'hanno mantenuto, & mantngono la Musica in stato si felice.

Della diuision del tatto & sua sumministratione. Cap. XXXIII.

IO sarei stato d'animo et di perere scriuendo questa mia Prattica di Musica di passarmente senz'altro alla consideratione delle figure s'a caso non mi fosse incontrato con gente ch'a fatto a fatto dissente dal parer commune. & tiene che sia vn sol semplice tatto, & questo sia il tatto equale: assegnandomi per ragione che gl'antichi non vsauan nelle loro Proportioni altro tatto: ma che il se sia corrotto a poco a poco per commodità de i cantori, & non per douere & per raggione: per il che page 21 io mi sono immaginato ch'anch'altri si potriano immaginar tal cosa & di esser di simil parere, & che serà bene di ragionar delle sue diuisioni, & della forza delle dette diuisioni; accioche per il mio dire si sinceri ogni uno, & ogni uno resti della verità pagato.Quanto alle ragioni ch'essi dicano non sanno altro assegnare solo che si ritroua vn tatto slo, & che questo sol tatto fosse quello di che gli antichi anticamente si seruiuano, ponendo sol questa differenza tra le cantilene binarie & tra le ternarie, che le binarie le conduceuano con due figure sotto di vn tatto, et che con tre conduceuano le ternarie; & non s'aueggano che cosi si destruggeriano le spetie del genere Moltiplice, & Superparticulare con tutti gli altri gneri, & si darebbe occasione di dire che uane seriano tutte le Proportioni che nascano dal numero inequale se con vn tanto solo le si potessero sumministrare. E però dubbitando che non si habbia dubbitatione se il tatto sia solo & indiuiso, ò si possi per sua natura diuidere dico, che in tutti i modi il tatto è diuisibile; non parlo di quella diuisione che egli ha in se stesso nel atto quando che nel attione si uede diuiderti in vna caduta et elleuata, ò in vna elleuata et cadduta, ma di quella che sumministrandolo equalmente si può diuidere in equale et in inequale, prima per il suo nome che dicendosi tatto equale, et equale essendo nome relatiuo è forza che ci sisia anco l'inequale, et poi per ragion de inditio ò di segno: perche non se instituisce mai ne i canti segno di Tempo che non dimostrati il tatto & il vallor delle figure: onde essendo il segno del Tempo diuiso nel perfetto et nel imperfetto, et il perfetto essendo tutto diuerso et dissimile del perfetto, è forza di dire che anco il tatto conforme al segno del Tempo sia perfetto & imperfetto: ma perche il Tempo quando si considera che egli dimostra il vallor delle figure, dalla perfettione & imperfettione delle figure si dice perfetto & imperfetto: per questo il tatto dal attione ch'egli fa nel sumministrar hora due & hora tre figure si dice quale & inequale; poiche non è difficile anzi è facil cosa di diuidere il numero binario in due equal parte, ma chi volesse diuidere il ternario, non si potria senza non diudiere il numero di mezzo; & perche il mezzo numero non fa nummero; per questo lasciando il numero di mezzo ritiene et si forma il tatto inequale, accioche con l'equale si regghino tutte le compositioni binarie, & con l'inequale tutte le ternarie. Contro à questa verità non ho trouato authore che ne contradichi, anzi tutti conformi dicano il tatto diuidersi nel equale & nel inequale; l'equale nato dalla equalità delle figure che equalmente si sumministrano sotto di esso, & l'inequale da i numeri maggiori delle figure comparati alli minori, ò per contrario secondo che occorre. Cosi con questa inequalità si conseruano distintamente tutte le spetie delle Proportioni, da qual si voglia altra spetie del genere Moltiplce & superparticulare, Et chi non mi crede vegga per cortesia tra gl'autori vecchi Gioanmaria Lanfranco nel primo suo volume: ò se pur di quello non si contenta, et voglia che il suo volere non sia si di forza & valore che ce lo facci credere: degnisi di riguardare il Zerlino nel 48.Cap. della terra parte delle sue institutioni harmoniche che parlando delle battuta la diuide nel equale & nel inequale, & legghi bene ogni autore, che leggendosi trouerà la verità di quel che io dico, et con la uerità trouerà tutte le cantilene di Proportione nel atto di farle cantar sotto misura di Proportione non ricercar altro tatto che il tatto inequale. Il tatto dunque è di due sorte; equale, & inequale; l'equale serue alle compositioni binarie, & l'inequale alle ternarie. Ma è da notare che tra le ternarie si contengano le Proportioni et le cantilene composte sotto la consideratione, et il segno del Tempo perfetto, et perche se le dette cantilene composte sotto il segno di perfettione fossero cantate sotto la sumministratione del tatto inequale, le seriano l'istesse che sono le Proportioni: per questo uolendosi che le sieno distinte, le Proportioni si cantano sotto il tatto inequale, & i canti segnati col Tempo perfetto si cantano sotto il tatto equale: Si che il tatto equale serue alle compositioni perfette et imperfette: l'imperfette sono sotto la consideratione et diuision binaria; et le perfette sotto la ternaria, nell quali corrano le diuisioni, l'alterationi, et le perfettioni, si come nel Lib.Secondo, et Cap.6. si può uedere. quando si dice sotto la consideratioin binaria, s'intende che due figure delle principali considerate sieno sotto poste alla diuision del dua che è di porre due figure delle prime considerate nella diuision del Tempo: quando poi si dice sotto la consideration ternaria s'intende che le diuisione de Tempi sieno ternarij et che il tatto (non essendo Proportione) sia tatto equale: per rispetto che non per altro si pongano le zifre nelle Proportioni se non per dimostrare l'inequalità del tatto, che senza di loro le veriano à essere sotto poste al tatto equale quantunque le fossero sotto la diuision ternaria. Credo che ogni uno uintenda & se pur alcuno non mintendesse, per far ch'egli mintenda meglio dico; che sotto il tatto inequale uanno cantate tutte le Proportioni d'inequalità di tatto e di figure, come piu commodamente à suo luoco et tempo siamo per vedere, et sotto l'equale le cantilene ordinarie che sono segnate col Tempo imperfetto, et quelle del Tempo perfeto con questa differenza che le cantilene perfette sieno soggette alle diuisioni, alterationi, et perfettioni, et l'imperfette sieno libere et sciolte da ogni perfettione, alteratione, et diuisione. page 21v Doue che seruendo il tatto inequale alle Proportioni, lascierò di ragionar di lui, & ragionerò del tatto equale, & dirò ch'egli deue essere si equale, saldo, stabile, e fermo, che nella diuisione non se li possi conoscere pr vna minima parte d'inequalità, & non consiste in altro che in vn alzar, & cadder di mano. perche piu tatti possano essere quali piu presti, & quali piu tardi, secondo il loco, il tempo, & l'occasione, che questa varietà alla Musica non aporta verun diffetto se però chi regge il tatto, lo sa restringere, & allargare, & far che la sudetta alzata, & cadduta venghi in atto equale, & non alterato; io dico questo essendoci alcuni che per volerlo fare commettano non picciolo errore per non saperseli addattare, & accommodare: vi sono ben altri ancora ch'errano non volendo; & errando quasi non se n'aueggano se non quanto che da altri vengano a esser corretti dell'errore, ò se pur se n'aueggano in quel punto non san che fare se non vergognandosi di lasciar stare.
I primi fallano perche non sanno; i secondo per non esserci essercitati. Quelli che per ignoranza fallano sono quelli che non sanno ancora ben cantare, & parendoli di sapere si pongno a questa impresa: quelli poi che errano non volendo sono quelli che cantando mai essercitano l'attione del tatto, per il che non hauendoci l'habito, & per non essersi assuefatti quando il conuien fat questo officio qualche poco sempre lo vanno alterando. Et fanno in quel punto che si vegga la poca prattica che ci hanno. I primi inanzi che lo facciano hanno da imparar bene, & dopoi che haueranno imparato si hanno a prouare se ne sanno. I secondi se vogliano riuscirne con honore non hanno da cantare: perche l'vso che hanno di cantare fa che nelle sincope e ne i passi difficili ancor essi s'alterino sentendo gli altri sincopare. Sono bene alcuni si prattici, & bene essercitati in questa attione; che cantando, sieno facili ouer difficili i canti quanto si voglia, lo reggano senza titubatione ouer diffetto. Forsi che si fatte cose a molti pareranno strane, & noue, per non esser a loro simil cose mai intrauenute: ma questi tali che questo offici o li par si facile credino a me che tutti non ci hanno questa facilità, & attitudine, perche ho trouato alle volte de professori di Musica, in simil attione errare per esser piu vsi a cantare, che a sumministrar il tatto: Et questo piu facilmente intrauiene quando si canta forte.
Questo tatto commune che io dico è in se facile, ma le compositioni che hanno delle minute pur assai alle volte lo fanno difficile per chi lo regge: che il sia facile chiaramente il si ved da molti, che quantunque non sappiano cantare, senza pensier, ne scienza alle volte lo reggano, che chi li vede dirà che siano buoni, & perfetti cantori. Che il sia poi difficile vediamo alcune cose composte che nel cantarle, ne intendersi di Musica reggano il tatto senza errore, lo reggano in quele cose che per la facilità loro non si possano creare: ma gli altri che sanno cantare, & sono della professione lo reggano bene nelle cole facile, & nelle difficile.
Il debito de quelli che lo reggano è di reggerlo chiaro, sicuro, senza paura, & senza veruna titubatione pigliando l'essempio dell'attione del polso ò dal moto che fa il tempo dell'Orologgio, & han da fare che si come dal tatto si reggano, & s'informano di suono le figure Musicali, che cosi ancora i cantori l'habbiano a seguire, & esser soggetti: Ne mai a qual si voglia voce di cantore piegar si deue, perche il piegarsi alle voglie di questo, & di quello per darli tempo ch'empiano i canti di vaghezze, fa che l'harmonie diuenghino debole e lente; & che i cantori si stsanchino fuor di proposito odiando quella ritardanza, & mal gradita attione, & se bene per vaghezza del cantare, i cantori alle volte ritardano alquanto, egli non deue riguardar a quella ritardanza: ma attendere al officio suo accioche i cantanti vedendo la sicurezza del tatto s'inanimischino, & prendino ardire, che s'egli vuole ritardar col tatto fin che il cantore habbia perfettamente informato le figure di sono, in ogni tatto conuerà ritardare; perche il cantore si piglia auttorità sempre di pronuntiar la figura dopò il tatto: per farla sentire con maggior vaghezza.
Questo nol dico per altro, se non perche ci sono alcuni che lo sumministrano si lento e tardi, che fanno partir la voglia al cantante di cantare, & d'hauer a sdegno ritrouarsi in quell'attione. Similmente ancora quel che ho detto della titubatione, l'ho detto per haue veduto alcuni a empir il tatto pieno de tremoli; di modo che chi l'hauesse voluto diuidere nella diuisione non haueria potuto cauar altro che vna quantità de detti tremoli, i cui tremoli fanno $$$ento danno, & male che no lasciano discernere al cantore ne principio ne fine. il che quanto stia brutto, ò sia male lo si lascia ad ogni uno giudicare
Oltra di questo nasce alle volte occasione di sumministrar quest'atto col'intervento de gli instrumenti: & perche nel sonar delle Viole, ò de Tromboni essi sonatori fanno attioen simile alle attioni del tatto: per questo bisogna esser auertito di non lasciarsi co gl'atti loro cauar di tempo, & vscir di misura: page 22 perche oltra il periculo in che si pone vn buon concerto; si da saggio di dapocaggine, & d'ignoranza. Se nissuno poi brama di sapere quanto interuallo, & distanza si ricerca da un tatto e l'altro, dubitando che di sopra non habbia posto mente al ragionar mio quando che per riprendere la titubatione del tato ho detto che rimiri il tempo del Orologgio, ò che osserui il moto del polso; sappia che tanto ha da essere quanto basti, & quanto che a quelli si somigli: ne tanto si ricerca che sia visibile, se non quanto senza fatica di chi canta possi esser veduto.
Ma quello in che piu i cantori hanno a esser auertiti, è che se per vigor di segno vanno due Semibreue al tatto, ouer due Minime ve le mettino; accioche possino cantar sicuramente, & accordarsi co gli altri: che se vno, non auertisse al segno, & che gli altri ci auertissero; non si accorderiano mai insieme, se non s'incontrassero però a cantare una cantilena segnata col semicircolo trauersato, che ricerca, & da inditio di due Semibreue al tatto; si come nel capitolo delle figure si può vedere. In conclusione il tatto si diuide nel equale, & nel inequale: & sotto l'equale vanno cantato tutti i canti del Tempo perfetto, & imperfetto, & sotto l'inequale tutte le Proportioni, & le Prolationi naturale. I canti del Tempo perfetto con quelli del Tempo imperfetto segnati col semicircolo semplice vanno cantati con vna Semibreue per tatto seruandosi le perfettioni doue vanno; quei canti poi del semicircolo trauersato vanno cantati con vna Breue per tatto.
Il tatto deue esser schietto, chiaro, & senza titubatione, dietro di cui sono obligati andar i cantori & non esso dietro a cantori. Iui egli principia oue finisce, cioè di donde si parte per finir ritorna, egli si parte, & principia nel caddere, & nel cadder si termina, & finisce. Ogni cantore al tatto deue esser vbidiente, come figliuolo al padre, ò discepolo al maestro, et non stà bene anzi si riprende, & biasmano quelli che nel principiar i canti non aspettano il segno di principiare, se però segno si ha da dare & fanno col prinicpiar loro che il primo tatto s'interrompa, & venghi diffettoso: Questo il piu delle volte suol intrauenir nelle capelle, quando che si canta vna cosa che habbia la seconda parte. Et che la detta seconda padte si principia immediatamente finita la prima. Ancora si biasmano i rettori del tatto che sono pigri nel far principiare, & quelli piu che inanzi al dar principio dicano alcune parole. Come seria a dire, ò sù, ò uia, ò altre simile, massimamente quando le dicano si forte che quasi tutti i circunstanti l'odano.
Et colui in vero è degno di lode, & di esser tra gli altri reuerito, & riputato, che nel dar principio alle cantilene presto, & sumessa voce, intona le parte, & senza dimora, ò interuallo le fa principiare: perche essendo venuto l'hora di cantare, & vdendosi vn ricercar di uoce, oltra che quelle uoci cosi ricercate offendano l'vdito di chi scolta: da inditio ancora di colui che lo ricerca, ch'egli ci habbia l'uso ò ci sia prattico: queste reprensioni s'appartengano a quelli che lo fanno, & tanto piu a quelli che nel farlo lo fanno peggio; perche quanto piu si tediano gli ascoltanti, tanto piu da quelle brutt'attioni restano offesi: si che volendosi dar piacere e diletto, bisogna auertire di non diuidere il tatto in tanti tremoli, ne di farlo languido, & semiuiuo, ò di strusciar il cantore, & simil altre cose. Di poi nel allargarlo, & nel stringerlo; di stringerlo & allargarlo con maniera, & modo, che non si habbia a por in periculo quel che si canta. Il restante si lascia in libertà di chi l'ha da vsare, & solo si ricorda che chi non ci è atto ò non ci ha prattica, per suo honore lo deue lasciar stare; accioche non si ponga a periculo di farsi beffeggiare. Chi cerca poi di sapere come si formi il tatto inequale legga il terzo libro, nel capitolo quadragesimo, che iui haueràe ogni sodisfattione; perche quì non mi par loco di parlar di simil cosa, essendoci quel particular libro, che tratta di tutte le cose di Proportione: massimamente che egli è il suo vero & proprio tatto.

Quante sono le figure Musicali, & quale sieno. Cap. XXXIIII.

Qvelle felice memorie de gl'antichi per dilettare l'udito nostro, & per lasciarci con qualche lor ricchezza memoria eterna d'essi, acciò vedessimo intorno a che studiosamente s'occupauano, & per mostrarci quanto l'ocio dalcro era cacciato, & bandito: inuitati dal ritrouato, & inuentione di Guido Aretino, che ritrouò di dimostare con figure quadre l'harmoniale dispositioni delle uoci come particularmente fu detto di sopra nel Cap.26. trouarano otto figure per suministar con soauità & dolcezza l'humana voce: figure l'una dall'altre diuersa & dissimile; per poter con esse porgere à gl'ascoltanti le voci hora tarde & hora un poco lente, hora succinte & preste, hora page 22v veloce, & hora mezzo corrente: la prima chiamarano Masima, la seconda Longa, la terza Breue, la quarta Semibreue, la quinta Minima, la sesta Semiminima, la settima Chroma, & l'ottaua Semichroma; & con tanto bel ordine le formarano che non ui si troua contrarietà ouero oppositione: poiche dalla mettà del valore di una, ne cauarano tutto il valor dell'altra: cosi diuidendo la Massima la diuisero in due longhe, la Longa in due breue, la Breue in due semibreue, la Semib. in due minime, la minima in due Semiminime, la Semiminima in due Chrome & vna Chroma in due Semichrome. accioche chi le volesse adoperare, se ne potesse in ogni occasion seruire, parendoli che sino à questo ottauo numero queste figure si potessero rompere, & spezzare: E perche se le cose non fossero limitate, ò non hauessero termine, le tenderiano per la via delle cose infinite: per questo volsero che si come la Massima non essendo parte di altra sua maggiore; ma essa maggiore, & principale; dalla quale tutte l'altre pigliano occasione di esser tutte, & parte; tutte rispetto alle inferiori, & parte rispetto alle maggiori: cosi fosse intesa per tutta sempre, & non per parte come fanno le susequente ch'alle volte sono parte, & alle volte sono tutte: parte per rispetto che comparandole alle maggiore, le vengano a essere una delle sue parte minore, & comparandole alle inore, le vengano a esser tutte come per essempio; la Breue è parte della Longha, essendo vna sua mezza parte, & è tutta rispetto alla Semibreue la quale è parte di detta Breue: però si vede che la Massima si diudie in due longhe, ma lei non è parte diuisa, perche se la fosse parte diuisa, conueniria hauere sopra di se altra maggiore. Cosi anco nel fine essendo la Semichroma l'ultima figura delle figure Musicali non hanno voluto che la si diuida, ne parte in altra figura minore, ma che la sia vna parte di detta Chroma.
Et se bene al presente si ritroua la Bischroma formata con la metta della Semichroma per far che detta Semichroma sia diuisa, & habia ancora lei la sua diuisione, questo non fa caso ne rompe gli ordini, ò guasta le regole che le non sieno otto figure, attento che questa Bischroma è stata ritrouata per uso del sonatore, & alle figure aggionta, potendo egli con le mani su gl'instromenti assai piu figure dell'ordinarie in vna tatto condurre che non può far con la voce vn cantore: & le figure furono trouate in seruitio della voce a quel che si vede: & si deue credere che per mezzo della voce si sieno poi ritrouati gl'instrumenti. Onde parendo a chi ne fu l'inuentore che sino alla Semichroma le voci spezzandosi, & rompendosi si potessero rompere, & spezzare gli posero fine. quantunque per quel che si vede (adoperandone essi solamente quattro) si possi dire che l'vltime da poco in quà sieno state ritrouate. Queste quattro figure ch'io dico sono le quattro prime chiamate figure maggiore, & si considera che vedendole d'interuallo si lunghe, & prolisse, cioè che generauano per l'assai tempo che in se stesse riteneuano, & occupauano, tedio & fastidio a ses tessi, & a gl'ascoltanti ancora, le comincaissero a diudiere: per il che vedendo quanto diletto apportaua la diuisione, le diuisero in tante quante fu necessario alla voce humana di diuidere: però debbiamo credere che pigliassero occasione dalla diuisione delle principali, che si come la Massima si diudiea in due lunghe; una Lungha in due breue, & vna Breue in dua Semibreue; che cosi ancora incominciassero ad diuidere la Semibreue in due minime, & poi vna Minima in due Semiminime, fin che i cantori gli dessero occasione di finir la diuisione nelle Semichrome. Nondimeno se bene hoggidì per la felicità de buoni cantanti le figure maggiori son quasi dalle compositioni, & cantilene bandit, non per questo voglio restare di dimostrarne il lor valore, che si come si felicemente cantano queste quattro ultime chiamate figure rotte, minori, & spezzate; cosi ancora, habbiano senza timore a cantar le quattro prime chiamate figure principali, & maggiore. Per questo ad intelligenza d'ogni uno si dice che la Massima è di ualor di otto tanti cosi per sua natura anticamente fatta ualere, la Longa di quattro, la Breue di dua, et la Semibreue di uno, doue che volendo poi diuidere la Semibreue, & non trouando valore di un tatto; nella sua mezza furono forzati afarne le sue diuisioni, & che si come due Minime faceano vna Semibreue: cosi si dicesse che fossero vn tatto, raccogliendo tutto il valore delle figure minori sotto vn valore di Semibreue. E però due Minime fanno una Semibreue; quattro Semiminime fanno due minime, otto Chrome quattro semiminime, & sedeci Semichrome otto chrome.
Queste otto figure si come sono in consideratione diuise & distinte, per causa & rispetto del valore, cosi alcune entrando intiere & tutte sotto il valor d'una tatto, alcune mezze, & alcun'altre con vna quarta parte; per questo dico che le si diuidano in due parte, nella prima parte si contengano le quattro principali dette figure maggiore, nella seconda si contengnao l'altre dette figure minori. Le quattro prime entrano nel Modo, nel Tempo, & nella Prolatione per natura, le seconde per accidente: dico per natura: perche vi entrano in propria consideratione, & si fanno particular figure di dette Prolatione, Modo, & Tempo, per uia della quale riceuano la perfettione come a suo tempo e luoco page 23 siamo per vedere: ma perche seria quasi nulla se col hauer detto la quantita delle figure Musicali, et dimostrato il lor valore, non si mostrasse in che forma le si fanno, & le sono formate, per questo riducendole in forma le si fan vedere sotto l'infrascritto essempio.
[Music example]
Et vi si pongano i numeri di sopra, accioche piu facilmente le siano itnese hauendo nelle figure minori questa partioular auertenza, che sempre il numero superiore dimostra il tatto, & l'inferiore, la quantità delle figure che vanno sotto di quel tatto: questo si dice accioche i numeri non guastino & confondino la quantità, & i valori. Quanto poi alla denomination loro si ha da sapere che per altro nel por nome alla prima figura la dissero Massima che per esser tra le figure la maggiore. Et perche il Tempo, al tempo de gli antichi itnesi per quelli che trouarano il modo di sumministrar con ordine, & misura le voci era il piu commune, & particular segno che adoperassero, al quale haueano attribuito la Longa due breue; da quel interuallo la chiamarano Longa.
Venne poi che diuidendosi il Tempo in due parte, dalla diuisione del tutto chiamarano la sua mezza parte semibreue, e questo perche le uoci incominciarano a esser piu veloci di quello che non erano per prima, & a non esser cosi pigre. Cosi da tale occasione spinti trouarano le seconde, & quelle ruppero, & spezzarano sino alla Semichroma, & tolto l'essempio della diuisione della Breue che si diuidea in dua semibreue diuisero anco la Semibreue in due minime, vna Minima in due semiminime, vna Semiminima, in due chrome, & vna Chroma in due semichrome. Per questo i moderni per commodità de i sonatori volendo diuidere la Semichroma hanno chiamato la sua diuisa Bischroma; se bene meglio seria stato a dire bis semichroma; poiche l'ethimologia, & intelligenza del nome dicendo Bischroma altro non si doueria intendere che Semichroma, attento che bis vuol dir due volte: nondimeno perche a voler dire Bis semichroma seria stato parola tropp'aspra, & troppo rozza; non curandosi che la sua propria intelligenza sia altro di quello ch'essi la fanno essere, l'hanno chiamata bischroma, per Semichroma diuisa, cioè per la mettà di vna semichroma.
Queste due figure Semichroma, et Bischroma non si pongano nelle compositioni da cantare, per rispetto della inhabilità del pigro cantore; percioche lo stringerle sotto di vn tatto, alla voce humana è difficile, per causa dell'aspirazione del fiato; nondimeno ci sono anco de cantanti che per vigore delle loro felice gorgie con facilità le potrian cantare: ma meglio è di seruirsene per ornamento delle cantilene che per figure essentiali: perche se si conoscesse facilità rispetto al cantante, le se potriano adoperare commodamente, & a piacere come si adoperano l'altre che li sono facile: ma non essendo, si debbano lasciar stare. Alla cui facilità assai mirauano gl'antichi, accioche le compositioni loro fossero commode a i cantori. Et piu si seruiuano delle figure principali che dell'altre inferiori, per causa che erano piu intenti, & piu rimirauano, alla soauità, & dolcezza delle consonanze, ch'alla vaghezza, & ornamento delle Musiche: perche ò ch'erano mossi da gl'inuiti de canti Chorali detti canti fermi; ouero da subietti particolari come l'opere loro chiaramente ne lo dimostra.
Son'otto dunque le figure Musicali, & procedano vna dall'altra, col valore diminuto, & moltiplicato secondo che le sono maggiore, & minore; eccetto che la Massima, & la Semichroma una per esser principio di figura, & l'altra fine non ponno esser tutte, & parte, perche la detta Massima è tutta in se stessa, & non parte d'altra figura non hauendo sopra di se altra figura maggiore, & la Semichroma essendo parte della Chroma, non può esser tutta rispetto a qual si boglia altra. La Bischroma poi è figura dalle piu minute figure discesa, & ha loco nelle otto figure per commodità de gli instrumenti.
Vltimamente il valore della seconda, sempre procede della mettà del ualore della prima, cioè il valore di qual si voglia figura inferiore procede, & deriua dal ualore della sua piu propinqua figuta maggiore. page 23v

Perche causa le figure Musicali non sono piu di otto. Cap.XXXV.

SE non si ricercassero, & inuestigassero le ragioni di quelle cose che particularmente son atte a esser inuestigate, & ricercate, di molte belle cose ignoraressimo le cause e gli principij: perche essendoci chiuso la uia di ricercare, & inuestigar come, & perche cosi sono, lasciaressimo da èarte ogni dotta, & sottile consideratione. Cosi veriano ben spesso a cedere i dotti, & sensati ragionamenti, alle semplice ò commune ignoranze, & le inuestigationi in particolare seriano rinchiuse, & serrate ne gli arichiuij delle cose ignorate, & annullate. Et quelle inuestigationi con i ragionamenti loro si diletteuoli non seriano piu in pregio che sono i ragionamenti inutili, & infruttiferi: Ma essendoci da Dio, Padre di tutte le creature, & le cose create, per mezzo della natura dato di ricercar le cause e gl'effetti, & da gl'effetti & le cause, i principij con l'origine,(non ostante che da essi principij, effetti, & cause;) oltra il diletto mirabile, & incredibile se ne caua vn principio di diuina cognitione, se ne caua ancora vn'allegrezza, vn contento, & una consolation mirabile, che ne consola, & ne tien contenti.
Cosi dapoi che da esso benedetto Iddio ci è dato facultà di poter ricercare le cause, & inuestigar gli principij di questo, & di quello; non mi par fuori di proposito per maggior chiarezza di quel che hora si tratta di andar cercando qual cosa astringesse gl'antichi ò i primi inuentori delle figure Musicali, a non formarne piu di otto, & se seria bene di ritrouarne delle altre, per poter con esse ritrouar altri valoro, poiche col l'inuestigare vna simil cagione, vederemo come le figure piu communi delle quali i compositori piu si seruano non esser piu di cinque, & restringendosi a piu particular diminutione non esser piu di tre, le quali per la paucità ci danno manifesto inditio che le sono a bastanza. Le cinque figure che vn poco piu delle altre sono adoperate sono la Longa, la Breue, la Semibreue, la Minima, & la Semiminima; & le tre che più di tutte s'adoperano, sono la Semibreue la Minima, & la Semiminima, le quali da ogno tempo sono state cosi adoperate: ma hora pare che le se resttringano anco in dueEt queste due essere la Minima, & la Semiminima: come dalle compositioni moderne si può vedere. Ne per questo che si poche se ne adoprnao, si può arguire che l'altre non sieno necessarie, perche con si poche i compositori non troueriano qual si voglia valore, ne meno potriano i valori multiplicare sin a qual si voglia termine Musicale. E però col numero di queste otto figure trouano qual si uoglia quantità, & valore: Prima nell'ordine suo naturale si vede che dalle prime maggiori si caua la quantità de otto tatti, & dalle minori tutta quella minutezza che può all'humana voce seruire, per il che nelle minori non ci è da dubitare toccandosi con mano che colui assai si può gloriare che cantando porta sedeci figure per tatto.
Dunque si come si trouano figure che pe la voce non possano esser piu minute, cosi bisogna ricercare se si trouano figure che possino, vn gran spatio, & lungo tempo occupare; perche altrimente fuora de gli otto tatti non si potria adoperare figura sola. Et aoperandola accompagnata non si potria constituire una silalba sotto una figura, à volontà, & beneplacito del compositore. Se noi le vogliamo con facilità trouare, bisogna prender vn mezzo dal quale lontanandosi, vederemo quanto lontano si può gire, altro mezzo piu atto, & piu conueniente non si ritroua che la figura di tatto, che essendo figura piu semplice che ci sia, ageuolmente vederemo, con qual valore, & figure la possiamo hauer multiplicata, già che l'habbiamo diminuta sino a quella diminutione che habbiamo di sopra veduto. Se noi dunque la vogliamo multiplicare, sappiamo che naturalmente sino a gli otto tatti la si può multiplicare, hauendo noi la Massima che val tanto: La quale disoluendola in otto parte ne vediamo vscire otto Semibreue: ma perche questo ualore alle volte non basta: agumentandola per via di ponto d'una sua compagna, le veniamo tutte quattro insieme a multiplicare: Di questo volendone hauer notitia si ha da riguardare al Capitolo del ponto di Agumentatione che in esso si trouerà tutto quello che si brama, & vuole.
Cia basta hora di sapere che le figure possano hauer altro valore del valor suo naturale, & che li danno per via d'vn punto detto punto d'agumentatione.Da questo agumento gli antichi mossi, con inuentioni rare, & belle, hanno trouato il Tempo perfetto, le Prolationi, le Proportioni, & tutte le spetie Modali; le quali per vna d'inditij accrescano il valore alle figure, et gli l'accresce in tanta gran quantità & copia, che dal valore de gli otto tatti che ha la Massima naturalmente, gli ne fanno hauere sin page 24 al numero di 81. come nel libro seguente ne i capitoli del Modo con commodità si potrà vedere. Et perche rare compositioni si trouano che sieno composte, & che comprendino i sudetti 81.tatti per questo possiamo dire che si come per figure si può vn tatto tanto diminuire che per la voce piu oltra non si può passare; cosi ancora tanto il si può multiplicare che per compositione, altra multiplicatione non ne fa bisogno, & nonhauendone dibisogno per diminuire ò multiplicar i tatti possiamo liberamente dire che le otto figure sieno a bastanza, & che non sia necessario di trouarne delle altre, perche tutto quanto quwl valore che si vuole dalla figura di tatto si può per via delle spetie Modali hauere: vadisi pur pensando quanto si vuole; che alla fine col mezzo di esse, & del ponto di agumentatione si cauerà ogni strano, & struagante valore, da questo si comprende se le sudette spetie Modali fossero destrutte, ò che mai non hauessero hauuto essere che non si potria, ò mai si haueria potuto hauer che valore si hauesse voluto, & in alcune occasioni haueria bisognato lasciar stare di porre in essecutione ogni buon pensiero, & studiosa inuentione, & cosi si seriano guaste assai Musiche, & di molt'altre se ne seriano lasciato stare, per occaione di non trouar figure a proposito de i capricci che sogliano spesse volte nascere. Vegga dunque ogn'uno con quanta consideratione si sono formate solamente otto figure, & che se bene se ne adoperano poche adoperandosene solamente la minor parte, non per ciò son priui i compositori di non poter cauare ogni sorte di valore, potendole adoperar a lor piacere, che se le non fossero tante, & in tanta quantità de valori distese, & accommodate, si potria dire che le non fossero abastanza, & che non tutto quel che vuole i compositori può con essere figure comporre.
Di modo che siano sicuri di poter con otto figure produr la voce tardissima ouero velocissima, et che per produrlo piu tarda o piu veloce non habbiamo bisogno di altre figure, perche se le fossero piu ce ne seriano delle inutile, & delle vane. & piu tosto ci potriano confondere che aiutare, come anco se le fossero di manco non potressimo da loro qual si voglia harmonica quantità hauere.
Si può dunque chi che si sia di queste otto figure a suo piacer seruire, poiche ricercando le specie Modali, le Proportioni, i Tempi, & le Prolationi trouerà qual si voglia valore atto a seruirlo in qual si voglia breue, & longa cantilena.

Quali sieno i segni del tatto. Cap.XXXVI.

VAne seriano state tutte le regule, gl'ordini, i precetti & l'informatione della Musica se con la diuersità, & varietà delle figure non si fosse instituito vna misura, perche nel ridurle con la voce in atto, se la detta voce non hauesse vna terminata limitaitone, ò che le seriano pronuntiate con piu interuallo di tempo che le non vagliano, ouer con manco, doue che non pronuntiandole con giusta misura si entraria col valor d'una figura nel valor dell'altra, senza pensarci, ò hauer intentione d'entrarci: il che facilmente auueniria; attento che tolto da ogni figura vna terza, ouero vna quarta parte subito s'instituisce l'altra figura sua compagna, o figura accompagnata col ponto di agumentatione, & questo massimamente nelle figure inferiori che in se stesse ricercano poco interuallo quanto si vede, che per discorsarsi co la diminutione dalla figura di tatto, tanto piu vanno diminuite, per questo non basta di hauer mostrato che il tatto (forma delle figure) è necessario nelle cantilene, se dopò l'hauerlo mostrato non si dice, & dimostra perche via, con che maniera, & per qual segno e'l si fa vedere.
Già piu volte è stato detto che i canti hauendo dibisogno di vna segno che ne dia inditio del valor delle figure, & sotto di che tatto le vadino sumministrate; hora meglio il se dimostra, & dice che per un segno e dell'uno, & dell'altro si ha cognitione. Et per procedere distinto, & chiaro dico, che sotto questo nome Tempo, si contengano tre cose; prima la diuisione che hanno le compositioni quando che componendole il compositore compone i tatti diuisi sotto la diuisione del Tempo che poi si diudie in binaria et ternaria, dipoi quel ualore che hanno le figure che è di ualore hora un tatto, hora dua, hora mezo, etc. Vltimamente quell'attione che si fa quando le figure si vogliano formare, & empir di suono, cioè per quel atto che si fa quando le si cantano.
Dell'uno, e l'altro è stato nel superiore Capitolo trigesimosecondo detto assai, & se ne diria ancora se io non conoscesse di hauerne detto a bastanza. Quanto al ualore delle figure, & all'ordine del compositore si ha da pensare ch'egli tessendo le sue compositioni col ordinar le dette figure, & tesserle: habbia sempre dinanzi a gli occhi l'attioni del tatto, & che per uia d'esso gli paia d'udirne la melodia. Però mi è parso che se bene sin quì habbiamo discorso delle dua prime attioni, & veduto tutto quello, page 24v che si può veder del Tempo pertinente al uatore, & alla diuisione delle figure quì esser piu opportuno luoco di dimostrare quali siano i loro segni.
Pr questo conforme a quello che si è detto altre volte intorno al tatto, hora si dice, che si come il tatto si diudie nell'equale, & nell'inequale, che cosi ancora si trouano dua segni che distintamente dimostrano l'vno, e l'altro tatto. Il segno che appartiene al tatto equale, si forma quando con vn circolo, & quando con vn semicircolo: ma perche il circolo ò sia semplice ò diuiso sempre si ripone sotto la consideration ternaria; & douendo della consideratione ternaria parlarne nell'occasione delle Proportioni, et del Tempo perfetto; per questo hauend'io hora da ragionar del segno del Tempio imperfetto, et del suo tatto, dico che'l si segna con vn semicircolo semplice ouer trauersato come quì si vede;
[Music example]
Questi dua segni in qua$$, e cantilena che si ritrouano sempre dimostrano in tatto equale, & di douersi per esso l'attione equalmente sumministrare, & non si chiamano tatti, ma Tempi; perche sono quelli che danno per mezzo di quella attual'attione di moto equale, il giusto valore alle figure; per i quali si ha la separata distintione della cantilene quando le sono binarie, & quando ternarie.
Lasciato dunque tutti quei ragionamenti che altroue s'han da fare intorno al Tempo perfetto, ò Proportioni, & tolto questi altri dua segni che sono il semicircolo semplice, & il trauersato dico, che questi dua particolari segni sono i priprij segni delle cantilene binarie, cioè de quei canti che si contengano sotto la consideration binaria, & che si sumministrano con il tatto equale; il primo de quali dimostra che i canti da lui segnati, se bene si contengano sotto la consideration binaria, hanno però questa distintione di non esser quelli he sono segnati col l'altro, con cui procedano da vn principio sino al fine: & per darlo meglio ad intendere voglio con queste quattro parole farlo sapere che si come di sopra nel Capitolo trigesimoquinto doue si tratta le sono necessarie piu di otto figure habbiamo veduto che presupponendosi vna figura di tatto, si può trouare per mezzo di figure maggiore, & minore qual si uoglia picciolo, & grande interuallo. Cosi nel tessere, & comporre le cantilene, i compositori si formano vna figura dinanzi l'Idea loro, sopra la quale formano ogni picciolo, & grande interuallo: Onde fra tante che vi ne sono, solo dua sono quelle sopra di cui tutti gli altri interualli abbracciati, & accettati sono, queste figure sono la Breue, & la Semibreue: le quali per questa, & non per altra via vengano chiamate figure del Tempo.
Or stante questo, il primo segno come quello che è piu semplice, & con la simplicità piu s'accosta alla perfettione si toglie la figure Semibreue, & con essa conduce le cantilene con tutti quei interualli che vuole adoperar il compositore fino al fine, di modo che la Semibreue si dice essere figura del Tempo imperfetto inteso per il semicircolo semplice: & essendo sua figura per essa figura, & esso segno si ha cognitione che ogni tatto vuole vna Semibreue, ouer tante figure, quanto possano rileuare il detto valore: quell'altro poi che è il semicircolo trauersato, si piglia la Breue come quello che dimostra esser mezzo segno di Proportione: Cosi l'uno, & l'altro dimostra il tatto equale; ma vno ricerca di hauer per ogni tatto vna Semibreue ò tante figure che faccino per vna Semibreue, & questo è il primo; l'altro poi ricerca la Breue ouero tante figure, che faccino per vna Breue: di maniera che, tutte le volte che le cantilene si trouano esser segnate con questo segno
[Music example]
in questa forma fatto, il detto segno darà notitia, & farà sapere che quelle compositioni sono compositioni binarie formate sotto il tatto equale col interuento della Semibreue: il cui tatto ricercherà sempre di hauer essa Semibreue ò tante figure, quante che rileuano tutto il suo valore. Quando poi le sono segnate con quest'altro segno:
[Music example]
questo tal segno dimostra che le cantilene sono fatte, et debbano esser cantate (secondo i preccetti, et le regole Musicali) iusta alla consideratione di una Breue per ciaschedun tatto, si come anco ne piglia denominatione, & vien detto segno della Breue, a differenza di quell'altro che si chiama segno della Semib. Ma perche fra le figure del segnodella Breue, & della Semibreue non corrano perfettioni ne diuisioni, ò alterationi; per questo spesse uolte se bene i canti sono segnati sotto questo segno
[Music example]
si cantano nè piu nè meno che se fossero fatti sotto di quell'altro: tolto questa libertà dalla conuenianza che hanno insieme la imperfettione delle figure: il che è stato causa che hora il cantar le cantilene al tatto della Breue da molti cantori non siano ben cantante, non hauendone l'uso: & molti altri che lo sanno, & l'in page 25 tendano, per l'uso grande che hanno del cantar col tatto della Semibreue, cantano al tatto della Breue come per prattica, & come in foggia nuoua.
Ond'io vedendo farsi questo cambio, & mutatione di segno, senza disordine di Muscia ò dissolutione d'harmonia, stò in dubbio, se tal mutaitone, & cambio io debbe lodare. poiche da vna parte veggomi dalle regole esser astretto; dall'altra parte l'uso grande da dette regole mi scoglie, & a contradirli m'astringe, vedendo per tutto vsarsi ne i segni del tatto della Breue cantarsi le Semibreue; però dopò l'esser stato alquanto in dubbio, mi son rissoluto per non dissentir da i precetti Musicali: & biasmar ciò che ogn'uno vsando approua & loda; di dire che il compositore, che nel comporre le compositioni sue si serue del semicircolo trauersato, debbe essere diligentissimo osseruatore di ciò che il segno ricerca, & richiede, & il cantore di cantarle comunque li torna commodo, & li pare ò piace. perche con l'attione, & sumministratione del tatto largo e stretto si può hauer l'istesso, & cauarne il medemo effetto.
Il non osseruare ciò che ne i segni è di osseruatione, fa che molti veggano la poca prattica che hanno quelli delle regole, & de i segni; ò se pur l'hanno, il disordinato modo che tengano nel comporle anteponendo le pause semplice, alle doppie, & le doppie alle semplice, ouero di terminar i canti con vn interrotto & imperfetto tato, & che dichino tutto quello che quotidianamentei si sente dire. Pr obuiar dunque l'occasione d'esser in bocca di questo, et di quello, et di esser soggetto alle burle, & alle rise altrui, già che si vede de'segni del tatto equale si formano hora con vn semicircolo semplice, et hora con un trauersato; i compositori hanno prima ad esser auertiti di non segnar quei canti che meglio uanno cantati al tatto della Semib.col segno del tatto della Breue; perche uolendoli li cantori per li suoi segni cantare li veriano esser scontrafatti, di poi ad osseruare tuto quello che dican le regole. LE regole vogliano che quando s'adoperano i segni del semicircolo trauersato s'habbia da constituire nella diuisione de tatti una Breue, et che con una compita Breue s'habbia da finire, et poi che nel segnar le pause si tenghi questo stile, et ordine, di non segnar mai dopò qual si uoglia figura pausa doppia, se per compir il ualor di vna Breue gli manca il ualor d'una Semib. perche nel cantarle per il suo uerso le vengano contra tatto. Et uolendone dar maggior chiarezza, et lume; dopò gl'infrascritti auertimenti si pone queuesto semplicetto essempio
[Music example]
ordito, et tessuto con ordine falso che cantandolo al tatto della Breue, cioè ponendosi una Bre.per tatto, si scoprirà non solo la difformità sua: ma anco si scorgerà con quanta fatica il si canta. In che si uede espressamente che tutta la difficultà nasce per la contrarietà delle pause, che se le fossero collocate cosi]
[Music example]
ogni difficultà seria leuata: perche quella tessitura prima è solamente buona in quei canti che sono segnati con i lsemicirclo semplice; ma quest'ultima è nel semplice, & nel trauersato. Ma perche ragionando del obligo del compositore dianzi ho detto ch'egli nel comporre, deue esser osseruatore de precettti, & regole Musicali; per auuertirlo meglio dirò ch'egli nondeue mai ne i canti suoi introdurre per segno del tatto, & del valor delle figure il semicircolotrauersato: se quella sua compositione commodamente non si può cantare al tatodella Breue; perche a lui tanto li fa vn segno, quanto che l'altro: ma se vien voglia ad alcuno di cantarlo ò farlo cantare per vigor del segno vi si troua vna difficultà incredibile, & non bisogna dire che col l'allargare il tatto ogni cantilena difficile si possa cantare: perche allargandolo page 25v si dà forma alle figure d'altro valore, et si parte dalla conuenienza, ch'egli ha col polso humano; perche il polso humano quando per sanità si muoue sempre ritiene vn moto, & se pur lo varia lo varia di si poco moto, che quasi non si conoscere. In conclusione dua sono i segni del tatto equale, vno serue al tatto della Breue, & quell'altro al tatto della Semibreue, quello che serue al tatto della Breue si forma con vn circolo trauersato, & quello che serue alla Semibreue si forma con vn semicircolo semplice. Il semicircolo semplice non ha bisogno d'altro ricordo che d'esser cantato bene: ma il semiciccolo trauersato ricerca che il compositore lo adoperi in cantilene che siano possibile a cantarsi, & di hauer sempre in sua diuisione due Semibreue:con la situatione delle pause superiore.

In qual luogho s'habbiano da porre i segni del tatto, & se si possano diuersamente formare. Cap. XXXVII.

QVantunque non paia necessario il ragionar del luogho, & del sito oue s'habbiano a porre, & situare i segni del tatto chiamati propriamente Tempi, per non far la varietà del loco diuersità ne'i canti: nondimeno perche di sopra si è mostrato ch'egli si forma con dua segni parlando de i segni del tato equale, per questo non mi par disdiceuole di dire, che tutti i segni del Tempo; tanto questi superiori che dimostrano il tatto equale; quanto il circolo perfetto che dimostra la perfettione delle figure, & la piu parte il tatto inequale, si possano collocare in qual si voglia righa ò spatio; purche siano collocati in loco che commodamente possino esser veduti: & perche quelle cose che sono collocate fra l'uno e l'altro estremo, sono colocate in loco piu atto è esser da tutti vedute; per questo lodandosi l'uso si dice, che il collocarli nel mezzo delle corde Musicali è il piu atto, & conueniente loco che ci sia. La corda dunque di mezzo è il proprio loco de i segni del Tempo; ma se per caso si ritroua canto che l'habbia ne i spatij, ò in altre righe, come quì si vede: questo non fa nulla; perche il collocarlo stà in libertà del compositore, ò del coppiatore.
[Music example]
Anzi che anticamente sempre si soleuano porre vicini alla prima figura di qual si voglia parte, e questo accioche essendo i segni gl'inditij del valor delle figure ageuolmente il cantore lo potesse sapere, & li togliesse la scusa di dire io non l'ho veduto, come in qual si voglia libro Musicale si può vedere. Similmente ancora si ritrouano i semicircoli trauersati quasi per sinistro, & non per diritto come i superiori sono; la qual cosa non fa nouità nissuna perche il trauerso non fa se non vn'effetto; sia diritto ò storto come si voglia, che è quello di diminuire le figure di tatto in mezzo tatto; per esser il taglio solamente quello che fa l'effetto di diuidere la Semibreue, che per prima era un tatto in mezzo tatto. Quando poi sono piu trauersi nel segno del tempo quei piu trauersi dimostrano tanta diminutione delle figure, quanti trauersi sono.
Di piu se anco nel semplice trauerso si ritroua qualche nouità nella parte superiore ò inferiore: ò d'accrescimento, ò di mancamento se bene si è detto che nella Musica ogni picciola cosa fa effetto: questo non fa caso; perche quel taglio si può formar in tutte queste manire che quì si vede; ne perciò fa altro che di diuidere la Semibreue, & di farla cadder sotto mezzo tatto. Questo si dice accioche nel
[Music example]
le occasione di adoperar piu segni in una Musica, si sappia che qual si voglia foggia di trauerso per strauagante che egli sia non dice mai altro che Tempo imperfetto trauersato, che per il trauerso la mettà si diminuisce, Ma bene si essort ogn'uno a seguitar l'uso presente, & di lasciar il passato; che se ho da dir il vero altro non mi ha mosso a fare il presente Capitolo, che alcune maniere moderne, le quali per accostarsi alle antiche vanno in questa parte e in quella intromettendo questo segno accompagnato co i segni ordinarij che poi veduto da cantori stanno in dubbio se quella uoua foggia al pari delle foggie moderne, vuol dir qualche altra ordinaria diminutione. Però sincerato ognu uno de i dubbij che possano nascere intorno al loco de i segni, & suoi trauersi, si conclude che li si possano porre in qual si voglia corda, ma che ordinariamente i se sogliano porre nella corda di mezzo. Et che il trauerso sia diritto, ò torto, ò habbia riuolti dalla parte di sotto ouer di sopra; ò non sia piu se non quanto page 26 taglia il semicircolo, questo non fa nulla, perche in qual si voglia modo che egli sia tagliato, sempre riman semicircolo trauersato. Tutto l'auuertimento che in questo fatto si ha da hauere consiste in questo se nel semicircolo è vn trauerso solo ò dua: perche se gli ne fossero dua in questa maniera posti dua trauersi dimostreriano doppia diminutione della Semibreue. & si come
[Music example]
per vn trauerso la viene a essere vn mezzo tatto, per li dua trauersi la veniria a essere vna quarta parte sola. Questa maniera è stata sempre poco in vso; perche in fatti non fa altro solo che instituisce la Semibreue per Semiminima, & non è lodeuole a vsarla se non in necessità di far vna compositione di segno contra segno, & di far cantare due parte in vna, che per dimostrarli il valor delle figure si pongano doi diuersi, & differenti segni.

Qual sia il nome delle figure Musicali, & come s'informino di suono. Cap. XXXVIII.

DOpoi che habbiamo veduto la forma, il valore, & il numero delle figure Musicali, & che di loro habbiamo ricercato ancora se seria meglio a ritrouarne delle altre per poterne hauere quantità d'interuallo, & multitudine de valori: trouato che ne per multitudine de valori ner per quantità d'interualli è necessario di alterare l'ottauo numero; serà bene di vedere come le s'informano di suono, cioè come le si cantano.
Perche tutto quello che di loro si è detto intorno al nome, si è detto per dimostrare in che modo le si chiamano: & per far non solo che le si sappiano nominare, ma anco ad ogni interogatione rispondere è dire questa figura è la tale, & la tale: Onde perche con il dire questa figura è vna Massima, quest'altra vna Longa, non se informeriano mai di sono, ò mai le si vdiriano con voce a cantare: per questo fa bisogno di veder come le s'informino, & da che cosa le vengano riformate, per poterle vsare, & vdirne l'harmonia che rendano.
Instituito dunque otto figure Musicali per fare vn giusto interuallo, & vna retta misura alle voci quando le si vogliano concatenar insieme; ò forza di dar ordine in che modo le si habbiano a disporre per cantare. Le se dispongano in questo modo, che si formano cinque linee diritte da i Musici chiamate corde come di sopra nel Capitolo vegesimoquinto è stato dimostrato; dentro delle quali i compositori pongano le figure, & secondo che le vanno in sù e in giù per dette corde, & spatij, seruandosi il lor valore le s'inalzano, & abbassano con la voce: & sicome nel patirsi dalla prima corda le s'inalzano per tre gradi, per dua, per quattro, ò per cinque: cosi per cinque per quattro, per dua, per tre, ò per vno le s'inalzano; di modo che partendosi vna figura dalla prima, & andandosene alla seconda per correrci tra d'una, & l'altra vn spatio, & due corde; la voce si douerà alzar per tre gradi cosa facile d'intendere quando si capisce bene il principio.
Anzi che se fosse alcuno cosi duro all'intelligenza, che senza porui la mano, & toccare quel che si dice non l'intendesse uolendoglilo io dare ad intendere, et far sentire; dopò l'hauerli detto che per quanti gradi le figure s'inalzano, et s'abbassano per tante voci s'abbassa, et s'inalza: io pongo questo essempio; accioche ogn'uno si proui d'al
[Music example]
zarsi, et d'abbassarsi gradatim con la voce, & si tenghi a menche che essendo le figure distante due, tre, ò quattro gradi; di porle su quei gradi che vanno: e questo perche non sempre i Musici le pongano cosi per grado, si come ne anco tutte di uno istesso valore le si veggano sempre essere: ma perche stante le figure ascendente ò descendente non si potriano senza qualche parola informarsi di suono, ne diuenir sonante come per rissonare le sono formate: essendoche ogni voce che risuona, se non rissona sotto qualche sillaba particulare; almeno non può essere che non rissoni sotto qualche uocale, come se ne può far esperienza: per questo fatta elettione di alcune particulari sillabe al primo suono ascendente fu dato questa silaba vt, alla seconda re, alla terza mi, alla quarta fa, alla quinta sol, et all'ultima la: cosi al descendere al primo fu detto la, al secondo sol, al terzo fa, al quarto mi, al quinto re, et all'ultimo vt, come in quest'altro essempio si uede.
page 26v
[Music example]
Dunque le figure Musicali s'informano di suono sotto questo nomi ouero sillabe vt, re, mi, fa, sol, la. con le quali sillabe, & nomi si possano sumministrare qual si uoglia figura: poiche leuando qual si vo glia di queste che sono quì cosi per grado poste vi si possano porre tanto le maggiori, quanto che le minori. Ecco come col porre una figura sopra l'altra per gradi di scala si ordina la voce descendere, & a salire; sumministrandola col mezzo di alcune particolari sillabe a questo effetto ritrouate, & per tale sumministratione instituite: queste figure si possano collocare in ogni chiaue, & in questo isteso modo pronuntiarle che sempre ritorneranno l'istesse, & faranno l'istesso effetto; perche essendo collocate nella Mano, & trouandosi in essa Mano sette volte vt, re, mi, fa, sol, la, per gradi ascendenti, per questo si possano pronuntiare, & porre in qual si voglia loco de i luoghi sopra nominati che in tutti vi si vdiranno risonar con dolcezza, & starci bene.

In che modo i Musici si seruino di vt, re, mi, fa, sol ,la. Cap.XXXIX.

SE il Geometra con vn picciol compasso & poca fatica da un picciol punto caua tante linee, quale piramidale ò distese, quale diritte ò curue, quale longhe ò storte, & quale concaui ò circulare, con le quali misura la Terra, gl'Elementi, i Cieli, & le Stelle, & dirci la grandezza, l'altezza, & la longhezza di questa machina Mondiale, & terrestre, & ci mostra la distanza che è tra la Luna & Mercurio, tra Mercurio e Venere, tra Venere e il Sole, tra il Sole e Marte, tra Marte e Gioue, & tra Gioue e Saturno, quanto largo sia il Cielo, di quanta grandezza sieno le Stelle, & in somma tutte quelle distanze, & grandezze che vogliamo da lui. Perche anco non ci merauigliaremo, & dopò il merauigliarci infinita lode non daremo a quelli che per porgerci (mediante la uoce) diletto, ò per darci piacere con si poco numero di figure, & con si picciol mezzo possiamo formare qual si voglia concento, & harmonia: certo che questa è cosa degna di consideratione, & di somma lode: poiche vediamo qual si voglia harmonia, & concento formarsi di queste poche uoci solamente vt, re, mi, fa, sol, la, & in se stesse non contener mai altro, che queste sei sillabe, & pur la Musica esser di diuersità cosi abondante come ogn'uno la vede? Per questo non mi pare disdiceuole, ò fuori di proposito il ricercare in che modo i Musici fanno con si poche figure, & con si poche sumministrationi tante diuerse harmonie atte a essere comprese dentro a vn numero infinito, & incomprensibile: essendone statefatte tante quanto noi sappiamo, & douendosenefare piu forsi di quello che ce ne possiamo pensare, per le vie si facile & diletteuole che si sono aperte: Onde si come per formar mille & migliaia d'orationi per longhe che le sieno; sono sufficiente, & bastabte il numero di 22. lettere, & n'auanzano pur sempre la medema quantità per riffarne dell'altre: cosi ancora con sei gradi di figure Musicali si possano formar quante Musiche che si vuole che sempre ci rimarranno in mano quelle istesse per poterne altre riffare: e questo perche sono elementi Musicali. Io dico elementi per similitudine; perche tutte le cose che sono per mezzo di materia composte, tutte constano di materia elementare cone tutti sanno senza che l'elemento in se rimanghi di tutta la sua quantità priuo, & non se ne possano mai tante comporre quanto ch'egli senza in se stesso sminuire può in tutti conuenire. Cosi anco i sudetti sei gradi Musicali con i quali si formano le cantilene possano in tutte le cantilene intrauenire senza esser sminuite, ne punto scemate: Onde è da notare che si come per formar commodamente le orationi, & qual si uoglia ragionamento infra le lettere si trouano instituite cinque uocali, cosi ancora per accommodar le Musiche, et seruir i compositori si sono formati sette essacordi d'alcuni chiamati esistemi, et da tutti intesi per vt, re, mi, fa, sol, la, iquali esistemi, et essacordi, si dispongano nelle informationi della Musica nè piu nè meno che le cinque uocali, et se bene le uocali sono cinque solamente, et gl'essacordi sette, si ha da pigliare ogni essacordo per simili, et se bene le uocali sono cinque solamente, et gl'essacordi sette, si ha da piglaire ogni essacordo per similitudine di una uocale, che se bene questi sono sette, et le uocali cinque, si fa la comparatione per la gran similitudine di una uocale, che se bene questi sono sette, et le uocali cinque, sifa la comparatione per la gran similitudine, et conuenienza: essendo che i compositori si seruano di esso per comporre i loro canti, come gl'oratori delle uocale, et consonanti, et lo fanno per questa uia, disponendo le figure Musicali nelle corde di Musica col estenderle per tanti gradi pigliano le distanze gli unisoni, delle seconde, delle terze, etc. et non page 27 hauendo piu termini da dismontare ouero ascendere che li termini di vt, re, mi, fa, sol, la, aggiungendo questo essacordo a quello ne fanno una schala atta ad arriuare ad ogni grado, pur che da uoce ò suono possi esser compresa. Cosi gli essacordi secondo la diuisione di Guido Aretino, & di Franchino, & de tutti quelli che per il lume, & cognitione di esso Aretino diuisero gli essacordi Musicali, per la distintione delle voci graue & acute le diuisero in questo modo: dicendo che il primo essacordo che si ritroua in _ vt sia di b quadro graue, quello di C fa vt di natura graue, quello di F fa vt di B molle graue, quello di G sol re vt di b quadro acuto, quello di C sol fa vt di natura acuta, quello di F fa vt secondo di B molle acuto, & l'vltimo del secondo G sol re ut di b quadro sopra acuto, accioche per questa Pitagorica diuisione si potesse formare qual si voglia cantilena esistente nelle corde Diatoniche: Cosi pigliando vt, re, mi, fa, sol, la, di C fa vt; & accompagnandolo con quello di F fa vt, di G sol re vt, & di C sol fa vt dispondendole per numeri, & distanze, dissonante, & consonante ne formano le compositioni, piu ordinarie, & si riseruano gli estremi per le compositioni che sono composte con piu parte, per hauer campo di poterle con gli harmonici interualli accompagnare: Anzi che non furono per questo limitati, accioche in ogni occasione si potessero si come i gradi sonanti produtti dalal voce humana, ò dal qual si voglia instrumento si riposano nell'ottauo perche ritrouano il suo simile cosi ancora gl'essacordi attaccare nelle sue ottaue inferiore: come seria a dire, in C sol fa per vscir fuori della Mano Musicale si attacca l'essacordo di C sol fa vt, & in _ vt per vscir fuor a quello di G sol re vt: Questo non ci parerà inconueniente, perche si come ne i numeri bisognandoci altro numero oltra il decimo, ci seruiamo de i numeri i suoi deriuatiui che sono i numeri suoi composti, & con essi procediamo in ogni gran multuiplicatione: cosi ancora ne gl'essacordi Musicali essendo naturalmente vn solo il quale per commodità delle harmonie si dispone in sette luoghi principali della Mano: non per terminata limitatione: ma per segno in che piu communemente le compositioni ordinarie possano piu conuenire, è fondamento a gli altri che poi di lui deriuano. E però vediamo che di loro i compositori si seruano a suo beneplacito, et gli dispongano doue vogliano, tanto nelle parte acute: quanto che nelle graue: secondo che piu li torna commodo, & li piace.

Perche causa tutte le figure Musicali si sumministrano con vt, re, mi, fa, sol, la, & come detti nomi fosser ritrouati. Cap. XL.

QVando che io considero in che modo si sumministri la voce, & in che maniera si cantino le figure Musicali non posso da merauiglia contenermi di dire quanto furono giuditiosi gl'inuentori di queste cose, & con quanto giuditio furon ritrouate, poiche sotto di vt, re, mi, fa, sol, la, quante diuersità de voci si possan trouare con esse tutte si possano vdire: Ma quello di che io mi stupisco, & merauiglio è che restringendosi tutte le maniere de canti sotto dodeci modi communemente detti Tuoni, e i Tuoni formandosi di otto interualli ascendenti, come anco per sumministrar i detti interualli non si è formato otto nomi, & di sei che sono, farli giungere sin al numero ottauo, il che considerando alal fine non trouo altra ragione, solo di dire che i sudetti sei nomi, douendo seruire alla voce humana era di douere ricercare di quanti ne hauea bisogno, & quelli solamente darli, accioche hauendone de superflui non nascesse occasione di leuarli, & però considerando che le voci humane in generale non ascendano piu di sei gradi: per questo terminarano, che con sei nomi solamente tutte le figure fosser sumministrate: che ciò sia il vero pigliamo qual si voglia grosso numero de cantori, & ricerchiamo da loro col cantar forte ò piano quante voci perfette intese per l'ascendere, & lo descendere ci possino dare; leuatone quelle che ci danno con fatica, & per forza, che trouaremo non potercene dare piu de sei, & massimamente quelli che hanno a cantar forte.
Questo s'intende per l'ordinario, & postposto quelle che cascano dalla perfettione delle principali come per essempio un Basso alle uolte descende otto, noue, & diece uoci; ma quanto infra se stesse sono diuerse, et differente? se lo vogliamo uedere diuidiamole un poco, & dopò la diuisione parangoniamole insieme che ne trouaremo cinque ouer sei diuerse da tutte le altre, le quali seranno d'un suono, & d'una perfettione che non seranno le altre: & poi dimandiamoli un poco quale delle diuise uoci sumministra meglio, ò quelle che non ci paian cosi belle, ò quell'altre che ci paian cosi buone, che in risposta trouaremo ch'egli sumministra meglio quelle che ci paian cosi buone. Cosi in tutte l'altre parte, & in page 27v qual si voglia voce si può fare, tanto nelle naturale, quanto che nelle acute. Per questo dico considerata la voce humana per lo piu ascendere sei gradi senza fatica et commodamente, $$$uirono questi nomi vt, re, mi, fa, sol, la. Ma perche si trouano delle voce assai che passano questi sei gradi, ò con faticha ò senza, & per non lasciar andar quelle voci che sono sopra le perfette alquanto buone, volsero che per intonarle si replicassero i sudetti sei nomi, accioche si conoscesse quelle essere naturale, & quell'altre accidentali; perche assai si trouano che non ascendano piu di sei gradi. Onde essendo stati gl'inuentori di queste cose auertiti in tutto il resto, seria stato difforme che in questo ancora non ci hauessero posto gli occhi, & hauessero hauuto auertenza. Cosi formarano questi sei gradi atti a esser replicati, secondo i propositi, & le occasione; con i quali poi le voci piu felice potessero con occasione passarsene all'ottaua, alla nona, & alla decima, che ciò sia il vero l'esperienza ne lo dimostra, che passando le figure cantabili il numero de questi sei gradi, iscambieuolmente s'aiutano, & fanno che nel ascendere col replicar il principio, & nel discendere col replicar il fine si porghino aita. Ecco dunque che in quanto al numero hanno hauuto questa consideratione di riguardar la voce humana, & dalla commodità sua torne le piu perfette voci.
Quanto poi al nominarle vt, re, mi, fa, sol, la, non è da dire che in vn modo le si doueano nominare, ò che cosi piacque di chiamarle a chi prima gli pose il nome: perche con simil risposte si lascieria di ricercare con sottiglieza la cagione di tutte le cose, e però volendo io fuggire questa commune ò piu tosto fuggitiua risposta conuengo dire, che chi gli pose il nome da quel che si vede hebbe quest'auertenza, che non potendosi sumministrar voce senza l'interuento di qualche lettera vocale per non ridurre lefigure sotto nomi faticosi, & strani s'elesse le cinque lettere vocali accompagnate con alcune liquide, & consonanti, cosi le formarano sotto sei sillabe: Ma è da notare che pigliando le cinque vocali haueriano potuto torle semplicemente come le sono cioè nude come quì l'appaiano. a e i o u, & nondimeno le volsero accompagnare con le dette consonanti, & liquide; sì perche le fossero sillabe pure separate dalle vocali, sì anco perche le fossero piu atte ad esser pronunciate; oltra che a farlo vna necessità li astrinse: la necessità ch'io dico è questa che essendo le vocali cinque, & i nomi delle figure per la possibilità naturale della voce douendo esser sei, non si potea con esse cinque dar questo numero senza non replicar qualch'una di esse vocali: doue che non potendosi replicare vna vocale che non sia l'istessa, ne sillaba formarsi senza vocale: per questo tolto le consonanti, & le liquide con le cinque vocali ne formarano questi sei nomi con semplice sillabe, dicendole vt re mif a sol la; in che si vede la prima vocale due volte esser replicata, perche non essendo esse vocali a sufficienza, & douendosi una di loro replicare, era piu conueniente di replicar la prima che qual si voglia altra.
Onde per nasconder meglio poi l'inuentione voltarano le vocali, & le preuertirano dal loro ordine, che per ordine de vocali in cambio di dire la re mi sol vt fa, le dissero vt re mi fa sol la; Si può anco aggiungere che hauendole prouato in diuersi modi trouarano che questo era il il piu atto, & il piu facil modo di pronuntiarle.
Ma volendola in breue parole concludere, & non tener le genti a tedio di quello che forsi fortemente si debbano merauigliare, dirò che Guido Aretino le ritrouasse come io dissi di sopra nel Capitolo vigesimoquarto, & tutto quello che io sin qui ho detto, l'ho detto per dimostrare come possa l'intelletto humano speculare dentro alle cose che si sanno, & con che facilità possa imprimere nelle altrui mente le sue persuasioni: Di questo ogn'uno ne serà contento, & riguardando all'ingegno crederà che dal sudetto auttore sieno state ritrouate. Come narra il Franchino, & tutti coloro che scriuano chi fosse inuentore di vt, re, mi, fa, sol, la: & come fu dimostrato nel Capitolo vigesimoquarto, & in altri luoghi ragiouandosi di questa particular inuentione.

Che cosa sia punto nella Musica, & che effetto faccia. Cap.XLI.

CHi non sà che le cose nella Musica per picciole ch'elle sieno fanno qualche diuersità, & dissimilitudine, molte volte si crederia tra l'altre cose checerti punti fossero iui doue si veggano esser collocati, et posti; postici da compositori inauedutamente, ò che dalla penna per abondanza grande ò gran copia d'inchiostro vi sieno cadduti, e non per volontà, ò per arte. & nondimeno ne gli sono a caso cadduti dalla penna, ne meno senza proposito vi sono posti: perche in qual si voglia modo che vi fosser fatti non potriano mai esserci posti cosi spesso, & regulata page 28 mente come vi sono, & in cambio di star vicino ò tra le figure, alle volte vi seriano di sotto, alle volte nel mezzo, alle volte di sopra, & alle volte su le linee delle figure; doue chi ritrouandolo collocato hora appresso le figure & hora fra di esse, sempre di vna stessa forma, ne mai più grande, ouer piu picciolo, ci dimostra chiaramente ch'egli vi facci qualche cosa, & vi sia collocato per qualche effetto & non cosi per caso, ò mala sorte. Essendoci dunque per qualche buono effetto, vediamo qual buono effetto vi faccia. Però sopra di questo è da sapere che i Musici nel adoperar le otto figure Musicali, alle volte hanno dibisogno di vn vallore per cagion delle sillabe che hanno per le mani, ilqual naturalmente non si troua: perche se ci fa bisogno di vna figura che vaglia tre tatti non la possiamo hauere se non prendiamo con la breue che val dua tatti vna Semibre. & essendo le due figure accompagnate, malamente sotto vna sillaba le si potriano accommodare. Per rimediar dunque à questo inconueniente fu trouato di aggiungere à tutte le figure la compagna dalla Semichroma in poi: per esser il fine delle figure, & questo per mezzo di vn punto.
Oltra di questo stante il Tempo perfetto che per la sua perfettione alle volte riceue le figure perfette & alle uolte le rifiuta, le non si seriano potuto accompagnare con le figure inferiori senza scropulo, ò confusione; per questo col situar il punto in altro luoco differente da quello inche le figure s'agumentano hanno trouato, et nel trouare instituito che situandolo ingra alcune figure, in cambio di dimostrar agumentatione dimostri diuisione: Cosi in altre occasioni ancora collocandolo diuersamente diuersi effetti gli fanno fare. Dal che ne è nata la loro denominatione, accioche per la denominatione s'habbiano distintamente à conoscere.
Ecco come il punto nella Musica è necessario, & non è fatto à caso: ma bene accioche egli faccia officio hora d'agumentare, hora di diuidere, hora di render perfette le figure, & hora d'alterarle: Da questi officij suoi d'alterare, di diuidere, d'agumentare et di render perfette le dette figure vien detto punto di perfettione, punto di agiumentatione, punto di diuisione, & punto di alteratione, il quale non si conosce, per diuersità sua, perche riman sempre in vn istesso modo: ma ben si conosce dalla diuersità del sito in che il si suol collocare. Chi vuol vedere qual sia il punto di perfettione, di alteratione, & di diuisione riguardi nel Lib.Secondo nel Cap.6. che trouerà di loro ciò che vuole, perche hora non è tempo; & questo non è luoco di raggionar d'altro che del punto di agumentaitone.

Del punto di agumentatione.Cap.XLII.

GIà che habbiam veduto come il punto nelle cantilene non è fatto à caso, ò per error di penna; & ch'egli per necessità d'agumento di diudiere, d'alterare, & di render perfette le figure è stato introdotto nelle compositioni: deposto il ragionamento di quando egli altera, diuide, & dimostra perfettione per raggionarne nel Lib.Secondo nel Cap.6. hora dico che il punto di agumentatione è vn punto che appoggiandolo alel figure cioè ponendoglilo accanto come quì si vede
[Music example]
l'agumenta di vna metta piu di quel valore: dimodo che pigliandosi qual si voglia figura & diuidendola in due parte equale: accompagnandola col putno, quel punto dirà tanto vallore quanto dice vna di quelle parte. & se per prima quella figura valeua vn tatto; per quel punto ne valerà vno ò mezzo. Cosi si p$$ dir di tutte l'altre tenendo l'istesso ordine, ma è da notare che chi adoprasse il punto et lo collocasse in altro sito di subbito gli torria quel officio; & questo non sol si dice per gli altri effetti di sopra nummerati: ma per far sapere che se il punto fosse collato così. Il non dirà agumentatione ne altro, ma semplicemente seria errore: perche il suo si
[Music example]
to è sempre nella mettà della parte di sopra e non mai nella parte di sotto: ne meno si permette ch'egli si ponga vicino alla summità della figura, ò assai lontano; che la lontananza faria credere ch'egli à nisciuna figura appartenesse, & l'esser nella summità, ch'egli, ò à caso, ò per nuouo & in usitato effetto vi fosse posto: e però in questo deue esser molto bene aueurtito chi lo vuol adoperare, di non porlo se non nel luoco suo che è tra la summità e il mezzo. (Se vuole però che per punto di agumentaitone gli sia preso:) altrimente entrando sotto altra consideratione diuerà ò punto d'alterarne, ò di diuisione, ò di perfettione ouero inutile e vano: perche fuori del suo sito si tiene per cosa superflua, & fatta senza proposito.
Gli altri punti dal punto di agumentatione in fuora dal occaisone di diudiere, di alterare, & di per page 28v ficere nascono: ma il punto di agumentatione nasce dal occasion d'accrescere & agumentare: & perche non agumentandosi tutte le figure ce ne rimaneriano alcune senza esser agumentate, & non essendo agumentate ne seguiria che in molte occasioni i compositori resteriano priui di vn vallore: che si il vero, piglisi qual si voglia figura & veggasi se senza il ponto di agumentaitone con l'accompagnamento dell'altre figure si può cauare l'istesso ualore; che si trouerà à non poterlo fare senza l'interuento di più figure: per far dunque che nel agumentatione non habbiano à intrauenire tante figure; ma che gli ne interuenghi vna sola: si fa che il punto ò qual si voglia figura dalla Semibreue in poi gli la facciai intrauenire: Cosi la Massima, la Longa, con tutte l'altre figure sino alla Chroma (inclusiue) possan esser agumentate. & si coe nel nascere & procedere habbiam veduto che dal mezzo vallore della figura maggiore, ne nasce tutto il valore della figura inferriore; cosi ancora nel agumentarsi, l'agumento nasce dalla figura piu propinqua. come seria à dire l'agumento della Massima, nasce dalla Longa, quel della Longa, dalla Breue quel della Breue dalla Semib:& uia di mano in mano: di modo che la Massi. col punto di agiumentatione, valerà per tre Longhe, vna Logna per tre Bre. & c. come quì si vede.
[Music example]
Che chi risoluesse i punti in figure, per le ragioni dette (che per lui le vengano d'vna terza parte accresciute,) altro non el trouerà essere che queste perche cauandone il vallore dalla compagna in
[Music example]
feriore dalla mettà della figura maggiore, & essa figura minore appogiandola alla sua maggiore di dua minore che la si troua essere, di tre la viene à diuenire. Questa è cosa chaira ogni volta che la si piglia per il buon verso; & non ha bisogno d'assai fatica per intenderla, ch'ogni volta che si osserua tutto quel che si è detto, & che si ha da osseruare si hauerà l'agumentatione senza confusione delle figure; principiandosi dalal Massima sino alla Chroma come si vede: Ma è d'auertire che la Massima: la Longa & la Breue si come quando le sono semplice & naturali & ch'hanno il loro natural valore; seruano à sumministrar le sillabe intiere senza interpositione d'altra figura: cioè vna Massima, & vna Longa non possano seruire ad vna sillaba; perche non per altro è stato ritrouato il punto di agumentaitone; cosi ancora quando le sono per esso punto agumentate: Che l'altre poi si come senza agumentatione piu figure seruano à una sillaba; cosi ancora agumentate piu figure a una sillaba psosano seruire.
Questo si dice, accioche si sappia che dalel tre prime in poi l'altre tutte possano ad una sillaba seruire che l'altre gli seruano per necessità & accidente, che ben si uede quanto spesso la Semibreue con tutte l'altre che li seguitano si sitrouino; & quanto di raro la Massima & la Longa ui si ueggano dalle quali senza fatica se ne può hauer notitia, & uenir in cognitione.

Se le figure Musicali si possanofare sotto altra forma. Cap.XLIII.

QVando si cerca se el figure Musicali possano hauere altra forma di quella che loro hanno; si ha da sapere che non s'intende se le figure cantabile possano eccedere l'ottauo numero, et essere per natura multiplicate; perche se bene le si formano sotto altra foggia & maniera: non per questo le uengano a essere piu di quelle che le sono; non introducendo fra di loro altra forma di figure che quella forma propria che hanno.
Però dato prima questo auertimento intorno al titolo; incomminciarò a dire che dalla conuenienza che hanno i canti Chorali con la Musica: i Musici per bisogno hanno preso delle sue figure non in quanto al ualore, ma bene inquanto alla forma; perche da esse figure Musicali poteano hauere qual si uoglia ualore senza l'aiuto d'altri; nondimeno astretti di legare alcune figure sotto di una silalba. tol page 29 sero da essi canti Chorali la forma di alcune figure: & in cambio di formar di due Semibreue così
le cominciaranno à formare in quest'altro modo.
[Music example]
Dal che ne nacquero poi tutte le diuersità delle legature
[Music example]
come vederemo nel Cap, sequente: di modo che dal occasione di douer legare alcune figure sotto delle sillabe fù introdutto la diuersità di alcune figure; lequali si come poi si vsauano legate; cosi ancora si vsauano sciolte: Onde se noi riguardiamo bene infra le legature, non troueremo mai altra figura che le Semib. ma mutarsi di forma; perche l'altre tutte rimangano come le sono: eccetto che per distinguerle hora le sono codate, & hora le sono senza coda. ma nelle figure sciolte ne trouaremo dua che stanno per altro di quello che le dimostrano. & queste sono le dua presente
[Music example]
le quali stanno per queste figure
[Music example]
& nota la seconda non solo stà per vna Minima puntata: ma anco per vna Minima semplice: & nondimeno la figura che sta per detta Minima è vna Semibreue, & quella che sta per vna Semibreue è vna Breue, tutte dua figure oscurate.
Che ciò sia il vero spessissime volte le si trouano nelle cantilene, come in questo essempio si può uedere:
[Music example]
Anzi che di piu debbiamo sapere che le sudette figure non haueriano luoco ne anco nelle legature se non fosse la necessità di legar le superiori Semibeue, & Minime puntate. Doue che io non posso fare di non prenderne merauiglia, & farne anco altrui merauigliare, considerando che senza occasione & necessità si adoperano queste figure, figure piu tosto di Emiolie & Proportioni che d'altro: & si lasciano di adoperare quelle che sono proprie & da tutti conosciute: Il che se si fa solamente per varietà & ornamento; si dice che sia male; lasciandosi le figure proprie per le incognite & quasi non conosciute: tanto piu che queste simil figure per regole non si permettano altroue che nelle legature per non poterci dimostrar per altra via questo simil valor diminuito: & tanto piu volontieri si doueria deporre & lasciar stare; quanto che queste figure spesse volte sono dalle Proportioni vsate:accioche douendole in qual caso adoperar altrimente di quello che quì le si adoperano, le non habbiano da confondere il canto & farle tener di piu ouer di manco. Da questa sorte di figure habbiamo assai, quando che in ogni caso et bisogno possiamo hauer figure che in qual si voglia valore ci possano seruire: et se ci debbiamo con le regole Musicali conformare, io non trouo chi per regola ch'nsegna che incambio di vna Semibreue & vna Minima puntata libera & scolta, possiamo ad operar le figure che ci seruano per necessità nelle legature, e però le si possano lasciar star da un canto, come cose superflue; et come figure che possano ren page 29v dere disordine nelle cantilene & farle disonare; ateso che lasciandole come io dico da vna parte, & trouatole nelle Proportioni doue vanno meglio per quelle che le sono, le seranno intese et riconosciute.

Delle legature & figure legabili.Cap.XLIIII.

L'Hauer diuiso le figure Musicali piu in due parte che in tre ò in quattro ci dimostra che non senza proposito le sieno state in due parte diuise; & che sia il vero hora hora ci nasce occasione di scoprirlo & vederlo; perche volendo noi trattar delle legature & delle figure legabili è forza di vedere se tutte possano esser legate.
Però è da sapere che non tutte le figure si possano legare per non esser tale la lor natura: da questa impossibilità n'è nata la loro distintione, essendo ragioneuole che quelle figure dalle altre sieno distinte, che possano per sua natura esser legate e sciolte; quelle che possano essere sciolte & elgate, sono le quattro prime chiamate figure maggiori si in quanto al ualore, si anco in quanto all'autorità che hanno e d'esser legate & d'esser perfette; quelle poi che sono escluse; sono le altre quattro seconde chiamate rotte, & minori, ò spezzate: che si come le sono escluse dalla perfetione, cosi ancora dall'esser legate.
Le quattro prime dunque sono quelle che possano esser legate, le quali in dua modi si considerano; un modo quando le sono secondo la lor forma naturale, l'altro quando le sono in forma di legature, & che piu figure si trouano esser legate insieme.
L'occasione di legarle; nacque dal bisogno & necessità di douer porre piu figure insieme sotto di una sillaba: & hebbero principio dalla Semibreue vltima & inferior figura legabile per quello che si comprende & uede. Perche nisciuna figura Musicale in legarsi muta forma saluo che la Semib. che essendo di questa forma
[Music example]
si muta in quest'altra
[Music example]
che è forma delle figure Chorale corrente per vn tatto l'una; dalla quale l'altre figure maggiori con autorità propria ne son discese: & questo perche molte uolte haueuano occasione d'immitarli: Cosi nelle imitationi spesse uolte nasceua occasione di seruirsi delle Breue, delle Longge, & delle Massime, & se si erano seruiti della Semibreue figura a loro inferriore era ben di douere che ci entrassero ancor loro, & non restassero di questa auttorità priua.
Quattro dunque sono le figure legabili cioè Massima, Longa, Breue, & Semibreue: le quali dalla prima in poi (non essendo soggetta a uerun altra figura, ma bene tutte l'altre esser soggetta à lei) ponno esser di forma quadra, & di forma obliqua: Obliqua si chiama quella figura il cui corpo è trauersato & non diritto come quì
[Music example]
& fu tolta da i canti Chorali che alle uolte ha le figure quadre & alle uolte trauersate co me in tali libri si può vedere, & questo accioche distinguesse alcune legature & si potesse legare qual si voglia figura: e perche se le non si formassero con qualche distintione, malamente le seriano intese: essendo la Longa, la Breue, & la Semibreue di forma quadra, per questo si formano alcune regole et per esse le uengano à esser distinte. Prima la Massima come principale, sia posta con qual si uoglia altra, nel principio, nel mezzo ouer nel fine, codata ò senza coda; sempre ritiene l'istessa quantità, & l'istesso vallore. Di piu ogni uolta che èiu figure quadrate insieme poste hanno l'ultima che pende; sempre quel ultima rittiene il ualor di Longa.
Similmente acora quando nel principio la prima e senza coda, et che descende la seconda essa prima stà per una Longa, l'altre figure poi ascendino ò descendino sempre si hanno per Breue come questi essempij lo dimostrano. Onde se si cerca perche in questo secondo ordine, la prima figu
[Music example]
ra descendente ritenendo la forma di Breue habbia il ualor di Longa, dico che non per altro, se non perche stante in questa forma
[Music example]
si potria dubbitare se la coda appartenesse alla prima, ouero alla seconda figura.
In questo bisogna auertire che con l'absenza della coda si elgano alcune figure che per condurle in luoco lontano le si conuengano acompagna page 30 re con vna linea, la quale non serue ad altro che à dimostrar le legato com quì si vede.
[Music example]
Il che si dice $$$ qualch'uno uedendo quelle code che le conducano non le togliesse per quelle che li da la distintione & il ualore, hauendo iov eduto che la distanza alle uol te ha ingannato il Cantore. Si trouano ancora spessissime volte queste due figure cosi legate
[Music example]
le quali vaghino per due Lunghe, la prima per ragion di primitia, et l'altra per ragion d'esser vltima pendente: ma tutta volta che infra di se stesse hanno abbaracciate altre figure, le figure di mezzo vaghiano per Breue se non hanno il corpo di Massima. Tutto questo si è detto in quanto alla priuatione & absenza della coda. Quanto poi alla sua presenza dico, ogni volta che la si troua collocata dalla parte sinistra elleuata & non pendente dimostra la figura Semibreue, à distintione di quando è riuoltata in giù, che dimostra la Breue come quì si vede: ma perche le possano esser multiplicate, si da questa regula: che quando le
[Music example]
sono piu di dua con la coda ascendente dalle prime in fuora che vagliano per Semibreue; tutte l'altre vagliano per Breue leuatone l'vltima se pende, che pendendo viene à esser Longa: ma se la coda pende, tutte vagliano per Breue come del tutto gli essempij quì dimostrano.
[Music example]
La coda vltimamente poista dalla parte destra sia nel principio nel mezzo ouer nel fine; ascendi, ouero descenda; sempre mostra & instituisce la figura Longa: Ma è da sapere che queste regole seruano tanto alle figure quadre, quanto che alle oblique. perche l'oblique entrano fra le figure quadre per rispetto che non si haueria potuto dopo la prima ouer nel fine delle legature pendente potuto mostrar senza coda la figura di Breue stante la regula che dice ogni vltima pendente, esser di vallor di Longa: per questo ancor loro entrano nelle legature, & entrandoci non hanno bisogno d'altro riguardo ò d'altra auertenza che di guardare se la coda è dalla parte sinistra ascendente, perche allhora la rittiene il valor di Semibreue: ma da quello impoi l'habbia come si voglia sempre riman Breue. La necessità ha fatto introdurre la detta obliqua tra le figure Musicali; perche facendosi due prime quadre pendente senza coda, & essendo del vallor di longa non si seria potuto legare con la detta prima figura vna Breue senza non porui la coda: cosi per questa via si è trouato modo di ptoerlo ageuolmente fare. Ma per non ragionar delle legature senza gli essempij deposto tutti quei particulari ragionamenti che sopra di loro si possano fare, con questa mostra uniuersale se dimostra tutte le difficultà loro.
[Music example]
page 30v
[Music example]
Dalla quale per i numeri postoli di sopra si potria di ciascheduna commodamente sapere la quantità del suo vallore, & da quelle imparar il modo di formarne delle altre, non essendo di necessità à formar sempre l'istesse, che cosi il compositore non potria legare qual si voglia figura delle figure legabile secondo la necessità & la sua intentione. Anzi che à questo proposito mi nasce occasion di dire che mai in nisciuna cantilena ho trouato le Semibreue nel mezzo ouer nel fine delle legature, e nondimeno essendo figura legabile, et numerata in fra le legature, doueria pur in qualche luoco trouarsi chi se fosse seruito altrimente essa Semibreue non potria intrauenire con le legature saluo che nel principio. Onde per dimostrar ch'anco nel mezzo ò nel fine delle legature si può legar la Semibreue, si forma l'infrascritto essempio.
[Music example]
con queste poche mostre accioche si vegga et si sappia che le si possano legare : tendendosi questa regula : che quando le figure legatre che sono collocate nel mezzo delle legature hanno la coda elleuata in sù, sempre la detta coda dimostra quella figure esser Semibreue; e questo perche volendo nel mezzo mostrar qual si voglai figura Longa si fa la coda pendente & non elleuata: poiche di hauerla nel vno e nel altro modo non se gli concede se non nel fine, & nota che quando io dico parte sinistra & parte destra parlando delle code delle figure, intendo parte destra & sinistra rispetto à noi, riguardando la materia sinistra & la nostra destra: se alla dimostratione di queste Semibreue legate alcuno dicesse che non è cosa da fare non hauendole fatto gli antichi; & che in cambio di formarle cosi legate le si possano formar sciolte come quì si vede.
[Music example]
Sappia che formandole sciolte si destrugge la necessità delle legature: perche in quel modo che si rissoluano queste in figure sciolte, si possano rissoluere tutte quante l'altre legature:poteano bene gl'antichi senza tante priuationi, & aggiuntioni di code formar le legature, che le seriano meglio, & piu commodamente state intese; ma hauendole cosi formate non possiamo dir altro solo lodare i studij loro & le loro inuentioni.
Il farle stà bene, & non è errore, & il non farle non istà male. Questo hanno da sapere i cantori, che trouandole, hanno da ridursi a mente quello che li fa la priuatione della coda; come per essa si distinguano il valor dell'ultima pendente, quanto val la prima quadrata che descende, & tutto quello, che si appartiene alle legature. Anzi che per dimostrarli vn'altra difficultà dico: non ostante che le presente quattro figure sieno legate: & che habbiano in se qualche cosa che nel principio ci facciano rimaner sospesi; che hanno ancora vn'altra difficultà la quale per nulla, & non pè da tralasciarsi; perche all'improuiso può si bene ingannarci che niente più si può dire: Questo che ci può ingannare si page 31 è il punto di agumentatione che essendo tra le legature può esser scorso senza esser veduto, ò se pur si vede non attribuirlo a quella figura che và attribuito, & però volendone proporre alcuni essempij fra quanti io ne ho potuto trouare mi sono eletto questi.
[Music example]
Accioche in ogni occasione sappia chi canta quanto vagliano le figure legate, & a cui s'appartenghino i punti quando che co i punti sono accompagnate. Perche tutti questi, & gli altri essempij si trouano in libri antichi, & sono corroborate con la ragione de tutti i scrittori buoni, i quali delle legature dicano che la Massima sia codata ò senza coda in ogni loco sempre riman l'istessa. Di poi la coda posta a banda sinistra eleuata pendente ò ascendente dimostra la Semibreue. La coda descendente dalal sinistra parte fa la figura Breue, & quando la pende dalla destra dimostra la Longa. Tutte le figure di mezzo ascendino ò descendino sono Breue. La prima tanto quadra quanto che obliqua pendendo la seconda sempre è di valor di Longa, & l'ultima pendente dimostra l'istesso. Ecco come in queste poche, & picciole regole si contengano tutte le gran difficultà delle legature, con le quali non sono si possano sapere, & risoluere le fatte: ma anco formarne delle altre in qual si voglia quantità, & numero. In queste quì raccolte non ho voluto citare il loco, & il nome de gli auttori che l'hanno vsate parendomi superfluo il farne mentione. Perche alla fine considerandole bene non vi si troua contradittione, ne cosa che sia contraria alle regole.
Di modo che con le presente legature, & sue dechiarationi, il cantore potrà esser sicuro di cantare ogni canto che contenghi dentro legature quando però le legature serannofatte conforme alle regole il che sempre si presuppone: Et non si merauigli alcuno se io dico conforme alle regole: perche si trouano delle compositioni antiche che ne hanno assai contrarie ogni ragione come si può vedere nel libro secondo, nel Capitolo ottauo, doue si dimostrano le legature false, & nal fatte.le quali iui piu tosto ho voluto porre per esser loco, & occasione piu opportuna di porle in quel libro, che di porle quì a confonder quelle che regolatamente sono fatte: massime che quelle sono constituite sotto altri Tempi come si può vedere.
Non resterò già poi quì nel fin di dire come alcune volte ho ritrouato delle legature che in cambio di hauer il punto di agumentatione nel loco che si vede ne gli essempij superiori, l'hanno di sopra come quì appare
[Music example]
il primo vsato da Meter Ian, & l'altro da Titelman Susato in alcuni mottetti, che per non esser stato cosa d'importanza, ò di rilieuo non l'ho notato, ne me men tenuto a mente: In ogni modo che egli si facci, i punti dicano agumentatione, & si può far senza sospetto di riprensione: ma per mio consiglio è meglio a seguitar l'uso presente che è quel che hora si ha per forastiero, & non conosciuto.

Delle figure oscure legate ò sciolte, & del suo valore. Cap.XLV.

NOn senza cagione è stato posto in vso tanto di oscurar le figure semplice che sono le sciolte quanto che le legate, perche essendosi trouato la uia, & isnegnato il modo di accrescer le figure senza accompagnarle insieme era forza di trouar il modo, & d'insegnar la uia di diminuirle, & non si seria potuto dire agumentatione se non fosse presupposto la diminutione. Alcuni vogliano che si come il punto dimostra l'agumentatione; cosi ancora che l'oscurità dimostrando la diminutione, la detta socurità si chiama punto di diminutione: ma io per non confondere quelle cose intorno page 31v alle quale io m'affatico che le siano chiare; l'oscurità & deuigratione non dirò mai che sia punto di diminutione, ma bene figure imperfette, oscurate, o diminuite, come realmente le sono & in vista appariscano. Lasciato dunque da parte il dire che le figure oscure & negre sieno figure accompagnate col punto di diminutione, dirò che quattro solamente sono le figure che possano esser per oscurità diminuite & queste sono le quattro prime che sono quelle apunto che possano esser legate.
Et si come il punto di agumentatione agumenta le figure d'vna terza parte cosi l'oscurità gli ne scema quanto sia per il uallore di vna quarta parte, dimodo che la Massima di otto tatti ne ualeria sei, la Longa tre, la Breue uno e mezzo, et la Semib. tre Semimin. le quali uolendole formare di corpo oscuro le aderiano cosi formate.
[Music example]
Ma perche chi bene considera queste due figure prime col punto di agumentatione si possano hauere sotto questi essempij; per questo le non si trouano in vso, essendo superfluo l'vsar
[Music example]
le per figure diminuite; che bene le possano essere cosi denegrite in occasione d'imperfettione in tutte le cantilene del Tempo perfetto, de Prolationi, de Modi, & de Proportioni, considerandosi allhora altrimente di quello ch'hora si considerano. Cosi veduto che la Massima particularmente ne i canti ordinarij del Tempo imperfetto non si denegrisce, vederemo che di raro la Longa si suol denegrire, & che per lo piu la Breue & la Semibreue sono quelle che oscurate si sogliano vsare: Et se le Breue & le Semibreue si oscurassero semplicemente come si uede nel superiore essempio non ci seria difficultà nisciuna à non conoscerle; ma perche le si oscurano spesse volte in compagnia delle legature con corpi quadri; per questo da molte compositioni ho raccolto questi infrascritti essempij.
[Music example]
Et benche oltra de questi se ne trouino de gli altri pur assai che hanno le figure oblique, nientedimeno si per esser cose difficile alle stampe, si anco per non esser quasi piu in vso; per questo si pongano gli essempij solamente delle figure quadre, accioche si vegga quanto l'accompagnamento, & la varietà delle figure, apparente diuersità gli approti & vi ponerei i numeri di sopra, se credessi per gli numeri spezzati non confonderli; per il che io ne pongo l'infrascritta resolutione.
[Music example]
page 32
[Music example]
si perche si vegga in che modo si possa fuggire la necessità di oscurar le figure, si anco volandole oscurare in che modo le si oscurano, & quanto le vogliano. Ma è da notare & di guardar bene al primo essempio della terza riga a quella Breue che è mezza denegrità, la quale per quella meza denigratione perde vna quarta parte di tatto, & doue tutta intiera vale otto Semim.cosi mezza oscurata ne uale solamente sette. Questo modo per esser stato non solo vsato da gli antichi: ma anco da mdoerni non si repproba: ma si loda & honora per il che volendone assicurare il Cantore da i moderni & da gl'antichi scritti ne ho raccolto l'infrascritte mostre.
[Music example]
le quali volendole rissoluere, le se risoluano come quì di sotto si uede.
[Music example]
Et non seria errore se incambio delle legature si ponno le figure cosi sciolte: essendo che si suole il piu delle uolte cantare un longo Kyrie Sanctus, vn Agnus Dei, & altro; sotto vna gran quantità di fogire. Si suole ancora oscurare una Semibreue sola & accompagnarla con una o piu figure di Semiminime si di forma tonda quanto che di forma quadra come gli essempij qui dimostrano.
[Music example]
Et questo perche essendosi gl'antichi seruitidella Semibreue informa quadra & rottonda, douendola denegrire l'hanno voluta poter denegrire nel vno &
[Music example]
nel altro modo. Ma è d'auertire che non sempre stando la Semib. in questa forma cosi sciolta è di quel vallore che dimostrano gl'adulti essempij, perche se li prece, le vna Breue oscura non rittiene piu il vallore di tre Semimin. ma entra sotto il vallor di Minima come quì si vede page 32v
[Music example]
& chi cerca la cagione, sappia che non per altro ha questo variato valore che per accompagnamento di figure oscure; per distinguere i Tempi bianchi da gli oscurati, à i quali i Cantori sempre debbano riguardare; accioche l'vso non gl'ingannino: perche se bene il piu delle volte la Semibreue cosi oscurata et denegrita sta per il vallore d'vna Minima puntata che è questa; nondimeno perche nel superiore essempio essa Semibreue oscura si ritroua hauer dinanzi vna Breue del istesso collore, volendo equiparar i Tempi non si possano con al
[Music example]
tra figura che con la Semibreue oscurata equiparare, e perciò volendo io che si vegga quanta differenza sia in vna istessa figura gli ho poste le Semiminime a canto; perche se le stessero semplicemente ogni vno s'auederia che la non può valer piu che per Minima: Ma stando cosi accompagnata molti la torrano per vna Minima puntata: & nondimeno la non è altro se non quello che quì si vede.
[Music example]
Di modo che la
[Music example]
Semibre. oscura hora sta per questa figura hora per quest'altra
[Music example]
& non è da merauigliarsi: perche se si guardano bene i primi essempii di figure bianche & oscure legate, si trouerà che seruano in tutti dua i modi. et però chi vuol sapere quando la serue à vn modo & quando al altro, si tenghi a mente questa regola; che precedendoli altra figura oscura non stà mai per piu di Minima; ma essendo lei posta nel principio stà per vna Minima puntata. Che sia il vero ne i libri vecchi assaissime volte si trouano queste figure
[Music example]
che stanno per queste.
[Music example]
Quando io dico che li precedi ò stia nel principio: intendo che li preceda figura c'habbia dibisogno d'accompagnamento, come seria questa;
[Music example]
ma essendo da altre figure accompagnate, & che li seguita figure con che i tatti si possino accompagnare, quantunque essa Semib. oscura non sia prima purche sia in principio di tatto, basta à farla far officio di Minima puntata. Si che si conclude che la Semib. oscurata nel principio di tatto sempre fa l'officio di Minima puntata; habbia dinanzi à se altre figure oscure, ò non l'habbia: che questo non fà nulla. Quanto al altre figure: di sopra ho detto che in cambio di oscurar la Longa si vsa la Breue col punto che dimostra la priuatione della quarta parte di essa Longa. Nondimeno perche Morales nella sua Messa di Vulnerasti nel Sanctus l'usa in questa maniera.
[Music example]
volendo ch'essa Longa sia denegrita per tre tatti è mezzo: fondando forsi la sua ragione che se la Semib. oscura può essere di dua vallori come di sopra si vede; perche non potranno l'altre figure maggiori hauer l'istesso?sopra di che altro non si dice se non che si lauda la persona per il suo vallore: ma meglio seria stato se egli l'hauesse fatta sotto quest'altra forma.
[Music example]
che cosi lo scolare essendoli passato per le mani assai de i superiori essempii, non haueria in che dubbitare, tanto piu che Henrico Isaac nel Alleluia della dedicatione del tempio vsa questa foggia di page 33 longa cosi mezza oscurata. Per la cui ragione bisognando la Massima ancora si potria oscurare, & denegrire, seruandosi l'ordine che si serua nel oscurar la Longa, cioè di oscurarne la mettà sola. come quì si vede
[Music example]
perche cosi oscurata de otto tatti che ella vale, ne uerria à ualere solamente sette. Ancora non ho trouato Compositore che per tale l'habbia vsata, non gia che la non si possi fare facendosi la Longa & la Breue: ma perche non gli n'è nata occasione: et se alcuno dicesse; che stante questa ragione, si potria oscurar mezza Semib.ancora, essendo comnumerata tra le figure negre; io li rispondo è dico, che la non si troua mai nelle compositioni: perche sin hora non è mai nato occasione di legar sette Chrome sotto vna figura.
Che se il bisogno & la necessità astringesse il Compositore lo potria fare, se bene cosi alla prima non seria intera.
Questo non faria caso perche anco la Breue, & la Longa se bene si trouano in vso per esser vsate di raro, le non si conoscano cosi facilmente; che sia il vero molti trouano queste figure. & trouate che l'hanno non sanno
[Music example]
quanto vaglia quella Breue oscura se prima non fanno vn computo de i tatti, & per via de tatti accompagnarla, & nondimeno la figura non è nuoua, ne meno nouamente vsata; perche oltra molti compositori antichi: Morales in tutta la Messa Quem dicunt homnes l'usa così accompagnata con quattro Chrome, la quale in somma non è altro che vna Semibreue così puntata Per questo dico che non solo la Longa di sopra & la Breue di sotto oscurata possano
[Music example]
ingannare qual si voglia Cantore: ma anco la maggior parte di quelle che sono ne gli essempij vniuersali, essendosi hora deposto la maggior parte delle legature per potersi sotto ogni picciola sillaba cantare ogni gran quantità di figure come in diuerse cantilene si vede (etiam che le siano sciolte:) non per questo ho voluto restare di dirne tutto quello che io ho veduto esser necessario di dire; si perche trouandole nelle compositioni antiche si sappia quanto le uagliano, si anco perche volendole i moderni usare sappiano in che modo se ne possano seruire cercando sempre di torre le piu facile per farle piu intelligibile, perche l'artificio delle compositioni non sta nelle legature, ne meno nella uarietà delle figure; ma bene nella diuersità de concetti, nelle inuentioni delle fughe, nel accompagnamento delle parte & nel saper trouar i proprij & naturali luochi delle Cadenze.
Ma se ricerchi ogni uno di quelle che io dissi dinanzi di sopra nel Capitolo 43. quando dopo l'hauer ricercato la cagione perche si oscurano le figure sciolte: se senza oscurarle l'huomo può far di manco; perche quello che nel presente Capitolo si dice delle figure oscure sciolte, si dice per quello che spesse uolte le si trouano & che molti l'hanno usate: & non per quello che perdouere si doueria fare.

Se le figure minori possano essere anteposte alle maggiori & come le si antepongano. Cap. XLVI.

NEl andar cercando i uallori delle figure Musicali, la quantità, et la natura loro; sono anco an. dato ricercando se indifferentemente le si possano accompagnar insieme, et in fatti ho trouato che alcune uolte & in alcuni casi sono impedite, et in alcuni altri si possano senza difficultà nisciuna accompagnare: non che sia prohibito al compositore di non usar dopo qual si uoglia figura Musicale quella figura che li torna commodo, ò che li piace, hauendole tutte in sua potestà & potere: perche cosi non potria comporre tutto quello ch'egli uuole, ne peruenire a buon fine de tutti i suoi pensieri: ma alcuni accompagnamenti si possano far in un modo che non vengano bene nel altro: questi accompagnamenti che io dico sono questi che non si può mai dopo vna ò piu Semiminime porre vna Minima page 33v col punto come seria à dir queste; perche ordinariamente le si sogliano sempre porre in questo modo.
[Music example]
Et infra tutte le compositioni che si trouano, non si troua in altro loco che ne'madrigali dello Strigio in quel madrigale che dice; Ahi dispietato Amore nel quale si veggano tutte l'inusitate maniere di cantare ridutte in quel tenore che canta sempre vt, re, mi, fa, sol, la; e però si dice che ordinariamente dopò vna ò piu Minime nissuna figura puntata si suol porre; come anco non si vede in veruna compositione le figure cosi poste.
[Music example]
$$ Essendo ordinario
[Music example]
di porle cosi.
Et quando le se ritrouassero si diria che le fossero cosi fatto per vn puro, & semplice capriccio, & non con ordine di compositione. Se le Semim.non possano ordinariamente hauere figura puntata dopò se come si vede, molto maggiormetne serà prohibito di usar le Chro.alla riuersa nelle cadenze, come in questo essempio si vede, ò in qual si voglia altra occasione. Di modo che nissuna
[Music example]
Semiminima, ne Chroma può hauer dopò se figura puntata, se però le dette Chrome, & Semiminime sono in numero disparo: perche se le fossero in numero paro non ci seria difficultà veruna: essendo il detto numero paro la propria, & vera diuision binaria che procede di dua in quattro, in otto, in sedeci, & c. ma quando che le sono in numero disparo non possano hauere l'accompagnamento maggiore dopò il minore, ne possano supprotare, che quello che loro hanno nel leuare, ò nel cadder del tatto, l'habbiano hauere ò inanzi ouer dopò essa eleuata, & cadduta.
Onde vi si conosce quasi per vn fatal destino, che simile figure non possono essere in altro modo accompagnate che nel accompagnamento ordinario, perche tale accompagnamento è sproportionato al sudetto numero binario, & piu tosto potria trouare in che accompagnarsi nelle $$$ compongano di numeri ternarij, che ne i binarij, se bene in tutti dua i luochi con difficultà il vi si ad$$ta, & accommoda: nondimeno per ragione di Proportionalità essendo numero disparo, meglio si può accommodare, & addattare sotto le Proportioni ternarie che sotto le binarie, per esser le ternarie radice de tutti i numeri dispari, & de quei numeri che in parità non possano conuenire. Cosi si vede, & col veder si tocca con mano che le otto figure Musicali possano essere anteposte, & postposte le minori alel maggiori, & le maggiori alle minori eccetto che la Semiminima, & la Chroma che non possano essere anteposte alle Semiminime, & alle Minime puntate: per vn certo instinto che hanno di hauer gli accompagnamenti inferiori dopò alle loro parte maggiore, & non dopo le minore. Cosa per se stessa chiara, & facile ad intendere ponendoui la esperienza di mezzo, maestra di tutte le cose dubbiose, & incerte. Le quali ho voluto porre accioche si vegga a quello, che ne astringe il punto di agumentatione, che in occasione di adoperar l'vltime figure Musicali ci vieta di porre inanzi alla Mini page 34 ma puntata vna Semiminima, ò Chroma inanzi di essa Semiminima agumentata. A tal che l'uso & la natura n'ha prohibito di vsar le figure, che sono ne i superiori essempij in quel modo che si vede; non già che chi le usasse collocare, collocandoel con le regole fosse degno di reprensione: perche come ho detto le si veggano essere da compositori state vsate: ma quello che ne lo prohibisce è la difficultà che hanno i cantori nel cantarle a tepo, & bene.
Onde se le sudette figure seranno dall'uso prohibite; molto piu seranno prohibite le loro pause tramezzate fra esse figure: le quali e per la difficultà grande, & per l'effetto strano non si potranno comportare, chi non volesse far canto per non douerlo mai far cantare. Queste prohibitioni non solo si fanno nelle cantilene ordinarie, ma anco in tutte le Modali, & Prolationi con qual si voglia comparation di numero, perche sempre le figure Musicali s'hanno da disporre in modo che le possino esser ben cantate, & non per farne vna mostra visibile, ouero al fin per lasciarle stare.

Delle pause sospiri, & mezzi sospiri. Cap. XLVII.

L'Huomo è di diuerse, & contrarie parte composto come tutti sanno, & il senso ne lo dimo. stra: il quale per l'aspiratione & moto del cuore viue, per il cui viuere, & aspiratione la natura molti instrumenti li sumministra, & concede; accioche mediante quelli possa aspirare, et aspirando viuere; questi istrumenti che io dico necessarij per l'aspiratione sono le fauci, il pallato, le labra, i denti, la gola, la lingua, la larghezza del petto con tutte quelle cose che seruano al parlare, i quali sono necessarij ancora al cantare essendo il canto vn dolce, soaue, & sonoro parlamento.
Per questo si come ir agionamenti si fanno mediante quei (istrumenti che ci sumministrano il fiato; cosi ancora mediante idetti istrumenti si canta: & si come senza l'aspiratione non si parla, cosi medemamente senza l'aspirare non si può cantare: Et se bene sotto ogni figura maggiore si pul respirare; nondimeno perche non sempre ci occorre cantar le figure maggiori, che assaissime volte ancora ci occorre cantar le minori, nelle quali per la velocità, et prestezza loro non si può cosi commodamente respirare, trouandosi alel volte alcune cantilene si ben fosse, et come si suol dir stringate, che difficilmente ò con difficultà grande si troua commodità nelle figure di respirare; Per questo non fia se non bene a dimostrar prima che cosa nella Musica sia pausa; perche causa el sieno state trouate; & poi come ne i luochi oue non sono pause si debba respirare.
Pausa dunque non è altro che figura tacciuta; per questo tutti i Theorici, & i scrittori che di regole Musicali han scritto dicano, che tante specie di pause sono nella Musica, quante figure vi si trouano; & essendo otto le figure, otto ancora dicano esser le pause: nondimeno appresso i Prattici non se ne trouano in uso altro che sette, & quelle ancora restringendole alal sensata cognitioen non sono piu che quattro; cioè pausa, sospiro, mezzo sospiro, & la mettà di mezzo sospiro: ma loro nelle specualtioni & considerationi pongano piu pause insieme: & cosi formano le tre figure principali con tante pause tacciute, cioè con tanti tatti tacciuti, & non cantati come di questo l'essempio quì dimostra.
Et nota che pausa s'intende per vn tatto; mezza pausa per mezzo tatto: questa mezza pausa poi si dice anco sospiro: a talche sospiro, & mezzo tatto è tutta una cosa medema: mezzo sospiro è la quarta parte di vn tatto, & la mettà di mezzo sospiro è la ottaua parte. I segni tanto delle pause intiere quanto che delle rotte, & spezzate sono questi, & c.
[Music example]
E si suol dir pausa di Breue, come anco si dice pausa di Semib. e questo perche l'una e l'altra figura può esser cantata sotto di un tatto. Gli antichi soleano segnar i mezzi sospiri, & le mettà de mezzi sospiri cosi,
[Music example]
& gli moderni gli hanno deposti, et gli formino come di sopra si vede; il che non fa caso perche in tutti dua i modi che si formassero sempre si conosceriano per quelli che sono, e non per altri. Qui si vede che i segni di tacere quando si canta sono alcune linee picciole e grande in dieurse maniere formate, vscite tutte dalla pausa di tatto: che sia il vero, la pausa di Breue si dice che siano due pause, quella di Longa a quattro, & quella di Massima otto, l'altre poi secondo che piu ò meno mancano dalla pausa cosi si chiamano; e però si dice mezza pausa, la mettà di page 34v mezza pausa, & c. Er già che pausa non è altro che figura tacciuta, diremo, ch'ella sia vn tatto muto senza suono è canto, il cui segno è questo che trouandolo in qual si voglia luoco egli ci darà inditio che iui si ha da tace
[Music example]
re per tanto spatio ditempo, quanto che in eesso spatio cantaressimo vna figura di tatto. Cosi quando questo inditio di tacere occuparà tutto vno spatio, & serà tirato da vna corda all'altra, come quì ci darà segno che in quel luoco, tanto si ha star quieto quanto che sia per il ualor d'una Bre. il medemo si dice delle altre che occupano due spatij, & che sono duplicare che tanto in quel luoco doue le si trouano si ha da pausare, quanto che le rileuano: di modo che si come in queste pause tanto si taceria quanto che passassero via dua tatti intieri: cosi ancora in queste tanto si tacerà, quanto ne passano via quattro. Il simile quando se ne trouano assai insieme; tanti tatti se ne tacciano,quanto rileuano tutte quelle pause: (quest'ultime numerandosi per quattro, & le altre perdua:) Ma si deue auuertire che douendo esser piu pause multiplicate non si può occupare oltra i doi spatij, ne oltra il binario accompagnamento per non entrare in quello, che non è conueniente; ma le si debbano segnare cosi: siano in quanta gran quantità che si voglia; & chi desidera di sapere
[Music example]
perche, & la cagione: guardi nel libro secondo, nel Capit.vigesimoprimo, che ne rimanerà contento, & sodisfatto.
Questo modo di far tacere le figure è stato ritrouato per due cause; prima per ornar le cantilene di diuersi concetti, & tessergli le fughe: & anco per commodare il cantore, che malamente senza respirare haueria potuto cantare: Et se bene queste pause sono per se facile ad esser intese, & commode ad impararsi, bastando vna sol volta di mostrarle allo scolare; nondimeno perche quanto piu le se diuidano, tanto piu le vengano difficile: per questo non serà altro che bene che delle particulari difficultà sue io discorra, & ragioni.
Però io dico che non è difficil cosa il numerare piu interualli di pause, come seria a dire il numerar tante pause, quanto sia per il valore d'una Breue, d'una Longa, ouero d'una Massima numerandosi tutte sotto vn particular cadder di mano: ma tutta la difficultà consiste ne gl'interualli piccioli, & interroti, come seria a dire nell'interuallo di un sospiro, di mezzo sospiro, o della mettà di mezzo sospiro: che queste sono quelle difficultà di pause che fanno errare li cantori: perche in esse non si sanno addattare in tacere si poco spatio di tempo.
Onde prima ch'io de sospiri & de mezzi sospiri dica niente voglio dir questo delle pause; che nissuna pausa apportà difficultà eccetto la pausa della Breue, la quale in due modi si suol segnare, il primo modo è quello che si vede nel principale essempio che è quello di occupar tutto vn spatio, & tendere da una corda all'altra, il secondo modo è di farle pendere tutte dua a qual si vogalia corda, come quì si vede
[Music example]
Il che non si fa per altro, solo perche essendo la Breue particular figura del Tempo, & diuidendosi il Tempo nell'interuallo di dua Semibreue se ne i canti della Breue si ponessero le pause, & le figure fuori delle regoe del Tempo: si veria a dar occasione di confondere il tatto; per questo conforme a quello che si è detto nel Capitolo quadragesimosettimo de i segni del tatto, si ha da sapere per auuertire i coppiatori, che quando dopò il ualor d'una Breue se ne ha da tacere vn'altra, & il canto sia segnato col semicircolo trauersato; le pause di detta Breue allhora hanno da essere intiere, cioè esser tirate da vna corda all'altra: ma se nel far tacere la detta Breue s'incontra essere nella mettà del Tempo, per accompagnare i Tempi giusti, & per mostrare i loro ben tessuti ordini bisogna mostrarle con le pause superiori cosi spezzate, & diuise: & non si merauiglino i cantori di questo: perche i canti composti sotto gli ordini del Tempo, & della Breue si possano anco cantare alal Semibreue, come ordinariamente tutte le compositioni quasi si cantano.
Et quando che le si volessero cantare per il lor vigore, & porre vna Breue per tatto; non stando quelle pause col detto ordine seriano causa di numerarle malamente. page 35
In questo errore sono caduti molti moderni compositori, forsi perche se bene le cantilene loro sono fatte, & segnate col segno del Tempo della Breue, le fanno cantar sempre alla Semibreue. ma piu di loro si son caduti, & continuamente ci cascano i stampatori che questa differenza non sanno, & forsi i correttori ancora non volendoci por ben cura per il che si veggano quest'opere, & quelle esser al dì d'hoggi nolto mal corrette. A chi tocca li prouegga, che prouedendoli dimostrerà posseder le regole, & di saper in che modo egli compone. Il che non darà occasione a chi sà queste cose di dire, ne meno a cantori cantandole di fallare.
Non senza causa dunque si disgiungano le due pause, & si pongano separatamente, & chi le congiungesse insieme quando che da compositori le son fatte separate faria errore, & seria degno di gran reprensione. pero veduto perche causa le si separano, & si diuidano possiamo vedere de i sospiri, che sono le mezze pause. Sopra le quali dico che si come nel Tempo della Breue due pause fanno il suo tatto, & che per accompagnare i Tempi nel tatto separatamente si diuidano le pause di vna Breue che partecipa dell'uno e l'altro Tempo: cosi ancora nel Tempo della Semibreue due mezze pause faran l'istesso; subintrando la Semibre.in tutte le ragioni della Breue: Et per questo spessissime votle sitrouano nelle compositioni doi sospiri vno dopò l'altro sena veruno intermezzo di pause, ò di figure, come quì si vede.
[Music example]
Et non si pensi alcuno che facendo i doi sospiri una pausa intiera, che meglio seria di congingerli insieme, & di farne vn tatto; perche quando i se congiungessero insieme: guasteriano tutti gli ordini delle Musicale tessiture, & porgeriano occasione di dimettersi vn mezzo tatto, & de intrar prima ò dopo ne i tatti che non si deue.
Per questo ad intelligenza de quelli che non lo sanno con questo particualr auuertimento, si da questa regola; che trouandosi doi sospiri insieme, come si trouano essere li superiori, il primo deue venire nel alzar della mano, & l'altro nel caddere: perche il primo è l'accompagnamento del tatto precedente, & che il secondo del susequente: Il modo di torli a tempo, & di pronuntiarli è facile; perche nell'alto che si come sono dalle pause diuersi, cosi diuersamente uanno pronuntiati: Le pause si sogliano numerare come si numerano i danari a uno a uno occupando ogni numero tutto quel spatio ditempo, che occupa tutto un tatto: ma le mezze pause vanno numerate con vn numero interrotto, & in cambio di dire vna e due, si dice vn, dò: l'un detto nel alzare, & l'altro nel caddere della mano: e questo perche nel dire una e due, si occupa piu tempo di quello che in se ricercano.
Quì si riprendano quelli che intale occasione li pronuntiano si forte, che da tutti si fanno sentire: cosa che al presente molto dispiace generando dispiacere, & nausea a chi nel goderl'harmonia gli ode. Però sia ilcantore nel numerarli secreto; & accorto nel torli bene: perche achi non ci ha troppo prattica sono alquanto difficiletti per il tatto contrario in che vanno sumministrati: & tutta uolta ch'egli nel cantarli trouerà che il primo gli casca nel principiar del tatto, sappia che il detto tatto ò è stato alterato, ò che la compositioni istà male, ouero ch'egli cantando ha commesso qualche errore; & questo che si dice delli doi sospiri, s'intende anco delle due superiori pause, essendo dell'una e dell'altra una medema ragione. Oltra di questo poi si trouano doi mezzi sospiri posti vno vicino al altro in quel modo che habbiamo ueduto di sopra esser poste le due pause rotte et le dua mezze pause, come l'essempio quì dimostra
[Music example]
i quali similmente non sono fatto à caso, ne meno senza volontà del Compositore: perche nella musica, poche cose sitrouano che diuersamente si possano fare & rimaner quelle istesse: ma vi sono fatti ac page 35v cioche diuidano i tatti: & non solo gli ho voluto mostrare in quel modo che io ho mostrato le pause & le mezze pause, ma anco li ho voluto accompagnare con le figure; accioche piu commodamente si veggano, & si piglia la maniera di poterli cantare.
Questi mezzi sospiri, possano venire dopo l'$$uar et dopo il cadder del tatto; e questa è lacagione che di dua che sono non se ne può fare vn sospiro intiero, senza detrimento delle regule, & disordine delle cantilene; ne meno pronuntiarli come i sospiri perche vogliano troppo poco tempo à pronuntiarli: ma si tacciano come due Semim. ò che si pronuntiano come dua singulti: con questo però che non siano li forti che incitiano alle risa le persone, le quali si pigliariano assai trastullo di quella maniera di respirare. Si potriano ancora vsare l'aspiratioen della mettà de i mezzi sospiri in quel modo che si vsano i mezzi sospiri, & le pause: ma da quello che io hò potuto vedere non ho trouato che sia stato vsato. & l'occasione che ho hauuto di ragionare de li dua tatti separati: m'ha fatto ragionar anco de li doi sospiri, & mezzi, sospiri prima che io n'habbia parlato d'vn solo, nondimeno questo non parerà strano se si giudica l'opportuna occasione che m'è nata di parlarne hauendo tanta similitudine & conuenienza con le pause spezzate quanta si vede. Insegnato dunque ome si pigliano i sospiri, & i mezzi sospiri, dirò hora che il sospir solo può essere tanto nel leuar del tatto, quanto che nel caddere & il mezzo sospiro può essere tanto dopo il caddere & nel caddere, quanto che nel leuare & dopo il leuare portando seco solamente vna quarta parte di tatto, come nel essempio quì si vede.
[Music example]
Ma bene il piu delle volte il sospiro casca nel leuare, & i mezzi sospiri ò nel caddere ò nel leuar del tatto.per questo quando sono posti contra l'elleuata & la cadduta sua, dura fatica il Cantore a farli bene: si perche vanno contrario alle attioni del tatto; si anco perche poche volte sono vsati.
Si troua ancora alle volte vn sospiro & poi vn mezzo sospiro con figure ch'assai trauagliano i mal prattici Cantanti per non saperseli accomodare; & accioche si vegga la difficultà doue consiste se ne forma l'infrascritto essempio per assicurarne i Cantori. Che prouandosi i nquesto, ogni difficultà si
[Music example]
mile si facci familiare; non essendo tanta la difficultà del Canto, quanta è piula facilità di saperle misurare & torre à tempo. Questo passo non seria si difficile se dopo il sospiro & il mezzo sospiro non seguitasse la Semim. & le Chrome, & piu il Cantore se lo fa difficile col appresciarsi, quando si vede in simile difficultà alargarsi il tatto, che quando il tatto s'accellera & và velloce. Et si come si trouano assai Canti composti col l'intermezzo di vn sospiro & mezzo sospiro. Cosi anco si trouano alle volte Cantilene che hanno non solo vn sospiro & mezzo sospiro, ma anco la metà di mezzo sospiro, come questo essempio quì dimostra. Il quale nel primo apparire può spauentare il timido Cantore;
[Music example]
page 36 ma s'egli bene lo riguarda & misura; facilmente & senza dubbitare lo saprà cantare; perche non è tanta la difficultà de i mezzi sospiri, & della mettà de i mezzi sospiri, quanto che al Cantor non pratico è più difficile il sapersegli accomodare, & darli il suo debbito tempo.
Q$$$ cosette meglio si fanno tacendo che col dir qualche cosa; perche qual si voglia cosa che si voglia $$$ non può mai esser si poca che piu poca non habbia à essere il spatio di tacere.
Doue che se quelle mettà de mezzi sospiri molestassero i cantori che ne in vno, ne meno nel altro modo li sapessero intendere, cioè che non sapessero pigliarli a tempo; si prouino in questo ò in altro essempio et in quel luoco vi cantino vna Chroma, et ve la cantino tante volte fin che per l'uso gli diuenghino si facile che non vdendola cantare la possino tacere: Cosi faccia in tutte l'altre occasioni, & riguardi per qual figura stà quel segno di pausa, & iui nelle difficultà pronontij quella figura piano che non essendoci pausa doueria cantare che sempre ne riusciria con honore.
Ecco in che modo fanno i compositori respirar le parte, & le fanno pigliar fiato; si per farle rihauere; si anco per ornarle de concetti & di fughe. Ma perche anco doue non sono le pause, il Cantore ò per debilità di petto, ò perche da vna pausa è l'altra corrano assai figure, con più interuallo di tempo di quello che ricerca la natura per respirare; per questo dico che in tale occasione si guardi di torlo nelle Semiminime, & nelle Chrome, se la necessità & il bisogno non l'astringe; perche la vellocità loro piu del douere lo ponno ritardare, & per la tardanza farlo fallare: ma con agilità & destrezza lasci in qual si voglia altra figura vna delle più picciole particelle & rinfrancandosi faccia che l'occhio scrorendo nelle più propinque figure, gli mostri il luoco più atto & più opportuno à potersi rihauere & respirare. Si guardi ancora di non torlo si spesso nelle cadenze che venendogliene per le mani cento in ogni vna si uogli riposare: ne meno in esse tanto vi fermi et posi; che li tolghi tutta quella crudezza che con si subbita dolcezza si suol condire: perche alhora piu piace & diletta il dolce che si è gustato l'amaro prima; & togliendoli quella durezza, il canto resta spogliato et riman senza il suo douere.
Ne deue il cantore lasciarsi nel ripigliar del fiato si lontano condurre; che si conoschi col torre la viua forza alle figure, ch'egli piu inanzi non potea gire: perche nel ripigliarlo, tanto piu bisogna che rittarda; & se per sorte ouer egli ha ripreso il fiato li seguita qualche figura delle Minime, come Semiminima, ò Chroma facilissimamente lo puo far errare: Oltra che quel modo di ripigliar di fiato è offensiuo, odioso, & disdiceuole, & tanto piu si deue fuggire, quanto che apporta maggior fatica al Cantore: Cosi ancora non si deue riposar si spesso che dimostri nel cantare non hauer forza nel fianco di cantar quattro figure: perche si come il ritardar piu di quello che può la natura ci affanna & ci molesta; cosi anco il torlo senza proposito & senza necessità ci dispiace.
A questo assai deuano auertire i maestri quando ch'insegnano di non lasciar che lo scolare pigli si cattiua piega: perche pigliatola piu difficilmente si distoglie.
Resta solo di dire che vn buon cantore sà anco nelle Semiminime ripigliar fiato togliendogliene vna mezza parte, & prononciando l'altra in figura di Chroma, il che fa bel sentire; & se l'hà fatta tanto familiare & amicha che in molte occasione etiam di pause quantunque il bisogno non lo astringa gli la toglie si bene; che l'vdir quella figura scemata & quella che rimane esser pronontiata in foggia di Chroma rende grandissimo diletto & piacere. Lui l'ha tolta dalle moderne compositioni, nelle quali spessissime volte i compositori pongano la mettà di vn mezzo sospiro & puoi vna Chroma, & cosi del cantarle spesso se l'ha facilitato et fatto familiare che hora sono commune à qual si uoglia Cantore.
Dunque tutte le pause possano essere tolto bene: eccetto quelle che vanno contra l'attioni deltatto, le quale al mal prattico cantore sono vn puoco difficilette: & doue non sono le pause egli per tutto può respirare eccetto nelle Semibreue, & nelle Chrome, se la necessità non l'astringe: doue che per concludere essortatolo à non rompere le cadenze col torli quella piu grata parte che hanno; se li dice che respiri nelle figure piu longhe che gli passano per le mani, & che vi s'accomodi à pigliarlo in modo che non trauagli lui, ne faccia dispiacere a chi l'ascolta.

Che cosa sia [mus.brot] molle & b quadro. Cap. XLVIII.

ALcuno forsi potrà merauigliarsi ch'hauendo io di sopra nel Cap.25. tutte le cose necessarie alal compositione della Musica raccolto insieme; non habbia con esse posto il [mus.brot] molle & il b quadro, & il Diesis: e pur anch'essi vi concorrano & si ripongano tra gl'sitrumenti harmonici, in s$$ntio della voce a questo effetto ritrouati. & nondimeno s'egli vi considera bene non ha page 36v[EU p.36v ontbreekt]
page 37 dro; accioche per il primo b s'intenda quello che noi diciamo [mus.brot] molle, & per il secondo quello, che diciamo b quadro. Quando i canti l'han d'hauere per tutta la cantilene il si pone immediatamente dopò la chiaue, & formandosi la chiaue di C sol fa vt, il si pone nel spatio di sotto alla chiaue, come quì si vede.
[Music example]
Se poi si forma la chiaue di F fa vt, il si pone nella corda di B fa B mi
[Music example]
ouero di B mi, come questi essempij dimostrano
[Music example]
Se vltimamente il si forma nella chiaue di G sol re vt, il si pone nella corda di B fa B mi, secondo, come quì si vede.
[Music example]
Dal che si caua, & si com
[Music example]
prende, che il primo B fa B mi naturale fia causa, & fondamento a tutti i [mus.brot] molli, & che sopra di lui tutti gli altri si fondino. Queste sono le corde naturale, & i luochi ordinarij del [mus.brot] molle il quale subintra in luoco del b quadro; ma non per questo resta che'in altri luochi il non si possa porre secondo che sebe rappresenta occasione: che cosi di lui ne haueressimo a seruire sotto troppo stretti legami, & non potressimo collocarlo infra tutte le scale naturali. E però si tiene questa regula che in tutti i luoghi oue naturalmente si forma vt, re, mi, fa, sol, la; in tutti egli può esser colloeato: come da gli infrascritti essempij si può vedere.
[Music example]
Con i quali si possano formar l'ottaue, & collocar il detto [mus.brot] molle in tutti quei luochi ascendenti, & descendenti che si troua mi, che poi considerato bene non si troua in altro luoco che in E la mi, & in B fa [mus.brot] mi.
Però tutte le uolte ch'egli si troua nel principio di qual si uoglia compositione, ci ha da essere sino al fine, & si come nella chiaue di F fa vt, & di C sol fa vt, sempre si dice fa quando che le non hanno altro segno, & che le sono semplicemente secondo la lor natura: cosi ancora essendo in esso prin. cipio posto il segno di [mus.brot] molle per tutto quel luoco si douerà dir fa: come quì si vede.
[Music example]
Ma quando egli è posto dopò detto principio; non si deue dire se non in quel luoco oue si ritroua, come l'essempio quì dimostra.
[Music example]
Tenendosi questo a mente che se in un canto cento uolte ui fosse posto: in quel luoco fa cento uolte douersi dire, & passato che si ha quel [mus.brot] molle ritornar il canto su la sua natura. page 37v
Onde perche quando il canto è per [mus.brot] molle formato con la chiaue di C sol fa vt, le figure che passano oltra a D la sol, re, non tutte le volte sono pronuntiate bene; per questo auertisco i cantori, che se bene la corda che seguita dopo D la, sol, re, à la corda di E la mi, & che in E la mi non si troua fa; non per questo sempre gli si deue dir minima alcune volte, & in alcune occasione ancora fa: (non ostante che vi sia l'absenza del [mus.brot] molle, perche passando le figure poste in esso canto solamente vn grado oltra la corda di D la, sol, re; per ragione che nelle scale Musicali di vt, re, mi, fa, sol, la; se li concede vn fa di sopra: per questo anco in E la mi in tal caso si douerà dir fa quantunque non vi sia come per darlo meglio ad intendere con l'essempio infrascritto il si dimostra.
[Music example]
Ma quando che le figure passano da D la sol, re, in F fa vt, allhora le si cantano secondo la loro natura, che qoesta concessione è fatta solamente per quando le passano vn grado solo oltra l'ordinaria scala. E però si vede che nella detta corda di E la mi, senza che vi sia posto alcun segno alcune volte se li dice mi, & alcune altre volte fa, come quì si può vedere.
[Music example]
Questo io lo dico, perche molti cantori non vedendoci il [mus.brot] & sapendo che nella corda di E la mi non vi si troua fa, col dirci mi quando non bisogna fanno dissonanza tale che piu nou si può dire: Anzi che si riprendano ancora quei compositori che non passando le figure piu sù della corda di E la mi, vogliano che senza porui il b quadro quella figura sia pronontiata in mi; & non si ricordano della iurisdittione delle scale che possano per vn grado seruirsi del fa, senza pigliar aiuto ò far cambio con altre scale. & che non s'intende mai di dirci mi; se non in occasion di quinta, come quì si vede;
[Music example]
Perche il cantore camina per l'uniuersità delle regole, & per le vie piu commune lasciando le particulare a chi le uuole: e però essi comositori sono obligati ogni uolta che i canti non arriuano per essempio in F fa vt secondo, et uogliano che in E la mi si canti la figura per natura, di porci il b quadro, altrimente contrafaranno alle regole de gl'antichi i quali si sono molto ben guardati di commetter questo errore, non essendo errore supportabile, come l'opere loro ne lo dimostra, & fa fede. Et quello che io dico della corda di F la mi; intendo di dirlo, tanto del primo, quanto che del secondo, per la chiaue graue, & in qual si uoglia altra occasione.
Et poiche io ho fatta mentione della quinta di A la, mi, re, in E la mi, non voglio lasciar di dire che alle volte col mezzo delle pause, ouero col mezzo di vna sol terza si può far passaggio da mi fa in quinta, come questo essempio dimostra.
[Music example]
Altrimente non si concede mai per le principale cattiue relationi, che infra di loro si trouano essere, et caddere. page 38
Per questo molte volte si troua vna figura che naturalmente si doueria pronuntiar mi; e perche la sua sequente è fa posta in quarta bisogna leuarla dal suo naturale, & porla in Tuono per accidente per accompagnar la quinta senza cattiue relationi, come quì si vede.
[Music example]
Se bene tanto in questo essempio quanto che nel superiore vi si suol porre alle volte il b. onde se bene non vi si pone non è errore: si per l'auttorità delle scale Musicali; sì anco perche fa in quinta chiama vn'altro fa, si come mi vn'altro mi: perche fa mi infra se stessi sono nemici capitali, & ogn'uno che trouaua il compagno lo cerca di destruggere, quando però sincontrano in quinta vno seguitar dopò l'altro, che in tale occasione sempre il primo discaccia il secondo.
Anzi che io li trouo si discrepanti in quinta, che anco in quarta non li trouo mai concordi, per il vero Trittono che di mezzo vi corre, come quì si può vedere.
[Music example]
Di questa sorte d'essempij se ne possano formar mille, che apertamente si vedrà che non si possano mai accordare se non son tutti dua d'una istessa specie. Sia dunque il cantore auertito tanto nella quinta quanto che nella quarta d'accompagnar fa con fa, & mi con mi, per riconoscerli per quelli che sono, perche risconoscendoli male da se stesso si può torre fuori della propria voce, & dissonare in quello ch'egli cerca, & si crede piu rissonare: e questo perche la natura loro mette in libertà il compositore di porci il [mus.brot] molle ò di lasciarle compositioni cosi senza. Oltra di questo si trouano ancora alcuni canti composti, & segnati con doppio [mus.brot] molle distante quattro, ouer cinque gradi vno dall'altro; i quali vanno cantati, come gli altri; eccetto, che in quei luochi oue si trouano si dice fa: Tal variatione di doppio [mus.brot] molle non fa diuersità nella Musica; ne meno gl'approta nuoua melodia, & chi m'adimandasse perche vi si fanno non saprei altro, che rispondere, ne altro che dire: solo che trouandosi in E la mi di poterci cantar fa; come habbiamo ueduto di sopra: per facelo dir sempre si compongano i canti con quei doppi, [mus.brot] molli, cosi si corrobora la ragion adutta, & di lei ciò che è detto, meglio s'intende: poiche in tale compositione da E la mi, a B fa b mi non si potria intradur la quarta senza mezzi; del tutto questo essempio ce ne fa fede, & la verità ne manifesta.
[Music example]
Et acccioche i cantori che non sanno piu che tanto s'habbiano a inanimire, et sicurare in tal sorte di cantilene, dico che il [mus.brot] molle posto nella corda di B fa b mi è quello che come principale regge tutto il canto in quel modo ch'egli li reggeria se fosse solo, e tra questi, & quelli non ci è altra differenza che questa; cioè che il primo [mus.brot] molle posto in E la mi superiore mostra che per quella corda si ha da dir sempre fa: et perche ottaua per esser giusta ò senza diffetto, sempre ricerca una figura sotto il suono d'un'istessa spetie; et dicendoci per causa di [mus.brot] molle di E la mi si conuien por l'altro. Et chi non ce lo pone tanto il se c'intende, come anco in B fa b mi non sempre il si pone nell'ottaua, come nella chiaue di C sol fa vt posta nella prima corda ascendente, come quì;
[Music example]
v non per questo resta che nella sua ottaua non si habbia da dir fa, perche presupponendocelo il si lascia con presupporcelo che ogni vno ce l'habbia da intendere. Per questo nell'essempio de'tre [mus.brot] molli ho posto il nome sotto le figure, accioche imparino i scolari come quelle cantilene si solfeggiano; & accioche page 38v non dichino sol mi F fa vt: ma fa come naturalmente si de dire; perche dicendoli sol trasportarebbeno il canto di vna spetie nel altra, & facilmente potria strano effetto produrre, & partuire come facendole ogni vno può sentire, & altrui farne fede.

Il Diesis che cosa sia & perche causa nella Musica s'adoperai. Cap.L.

IL Diesis non è figura cantabile: ma è un segno che si pone sotto le figure Musicali, il quale ha virtù & possanza di torli ouero d'agiungerli vna particella di quel suono di che le veniriano informate se non vi fosse posto il detto segno, la cui forma è questa
[Music example]
& mai nelle cantilene non si pone se non quando che la sudetta particella à qualche figura si vuol dare ò torre: onde di sei figure che si formano nelle scale Musicali; tre sole hanno natura, & sono atte à poterlo riceuere: & queste sono vt, fa, sol; & l'altre che non lo vogliano ò nol possano hauere re, mi, la; & nota che non per altro dico per natura; solo perche si sappia come in alcune occasioni lo possano quasi tutte hauere per vna certa diuisione che si fa Monochordiale, la quale piu tosto serue à gl'istrumenti ch'alle voci.
Le voci solamente sono quelle che sumministrano bene questo Diesis quando però ch'egli è collocato nelle corde naturali; & è posto sotto le figure che lo possino per natura hauere: ogni volta dunque che il Diesis si pone sotto le figure, s'esse figure descendano abasso, li toglie quasi vna terza parte del suo proprio natural suono: ma se l'ascendano in alto gli n'accresce quasi vna terza parte; cioè se la figura che è dinanzial Diesis è collocata in spatio ò in corda & che li sia di grado inferriore: il detto Diesis accresse a quella figura sotto di cui è posto tanto di più accuto sono quanto è quasi una terza parte di vn Tuono, lasciando hora da parte le diuisioni che si doueriano fare di vn Tuono per cauarne le come, i Trittoni, & il Diesis separati; per esser cose troppo speculatiue & di poco momento al cantore.
Per questo dico ch'egli dona ò toglie alle figure quasi vna terza parte, per dimostrar mediante questa parola, quasi, che io di lui non intendo parlarne se non quanto, è a bastanza per vn cantore: accioche trouandolo sappia che effetto faccia, & come con lui si habbia da procedere: non essendo segno cantabile. Questo modo di dare ò torre alle figure vna particella del naturale suo suono, per due cause è stato posto in vso, prima pr potere da vn gennere di Musica al altro con mezzi sufficienti e buoni passare; & poi per potere mostrar co i canti le cose meste, pietose & lagrimeuoli, che senza di lui non ci seria stato differenza da canto giocondo & festeuole, da quelli di dolore, passione, ò morte. Ma perche da queste mie poche parole non si può comprendere, ne cauarne la vera ragione, perche causa il Diesis sia stato posto in vso, & introdutto nelle compositioini: masimamente chei o ho detto per poter entrare da vn gennere di Musica al altro; per questo è forza che vn poco piu profondamente io dica, che tutte le cantilene sieno delle communi, ò di quelle che sono composte, sotto gli ordini & le misure de Modi, di Proportione, ouero di Prolationi, tutte dico si compongano con alcune sumministratione de voci, ch'escano dalle scale naturali da Theorici & Prattici chiamate Tuoni & Semitoni dequali se ne tratterà nel vltimo Libro. Or douendosi in molte occasione cambiar i Tuoni in Semituoni: da tutte le scale sono stati raccolti tre cambij, cioè tre maniere di poter subintrare da un Tuono al altro: & secondo detti cambij è stato fatto vna generica distintione, per essersi veduto che le cantilene non possano essere altro che di tre sorte di scale formate: Queste generiche distintioni si sono ritrouate per uia della uoce; la quale ascendendo sopra gli essacordi naturali in tre modi si è uariata, procedendosi hora per Tuoni Tuoni et Semituoni, et hora per Tuoni Semituoni et Semituoni: per distintione de quali si ha da sapere che anticamente diuidendosi il suono della nostra uoce, fu diuisa in tre sorte d'essacordi, chiamate le diuisioni sotto il nome de genneri, et il primo genere per esser piu puro et piu naturale fu chiamato genere Diatonico, il secondo per esser de piu Semituoni composto, fu chiamato genere Chromatico; et il terzo per esser composto di Tuono, Semituono, et Semituono fu chiamato genere Enarmonico; dimodo che le cantilene sono composte di queste tre sorte de generi: qualunque uolta ch'entrano con gl'essacordi da un genere al altro. Onde per darne di loro qualche cognitione breuemente dico: che questo primo infrascritto ordine di figure.
[Music example]
Modo & procdere del genere Diatonico. page 39
[Music example]
Dimostra l'ordine del genere Diatonico, il secondo del genere Chromatico & il terzo del genere Enarmonico, secondo che dimostrano & si vede nelle loro sottoscrittioni, & si può nel 72. Cap.della terza parte del Zerlino commodamente vedere. I cui Semitoni per esser collocati nelle corde oue sono naturalmente i Tuoni non si conosceriano mai se non ci fosse qualche segno che ce lo dimostrasse; per questo furono trouate nella Musica quelle doppie linee incrociate & quelle semplice acciò l'incrociate dimostrassero i Semituoni del genere Chromatico collocati nelle moderne corde de Tuoni; & le semplice i Semituoni che sono collocati dentro delle corde de Semituoni, come sivede.
Da douer dunque introdur le voci improprie nelle corde delle voci proprie furono trouate questi segni & caratteri, se bene i segni semplici non sono mai stati vsati da compositori, se non descritti del sudetto Zerlino, & Don Nicola Vicentino nella diuisione del suo Monochordo. & furono chiamati Diesis: i quali indolciscono le figure tutta volta che vi sono collocati appresso,ouer di sotto: ponendoci questa particular cura che descendendo le figure abasso li toglie del suo natural furono quasi che una terza parte come quì si sente & vede.
[Music example]
Et cantandolo si sente, & ascendendo gli ne n'aggionge pur tanta parte quanto nel descender ne gli taglie, se poi le figure che hanno il Diesis sono tutte distese in una medema corda ouer spacio non essendoci altra figura di mezzo le uanno tutte cantate in la medema uoce che si è cantata quella del Diesis: come anco se dopo gli ne sia una che ascendi ò che descenda, & che immediatamente dopo quella gli seguita figure nel medemo luoco, & corde collocate il Diesis serue per quelle che sono senz'altro mezzo, sussequente, come quì si uede. page 39v
[Music example]
Il ce si dice non tanto per li cnaatori, quant'anco per li compositori che vogliano alle volte che il Diesis del secondo essempio serui all'altre figure che sono nell'istessa corda se bene gli n'è vna con vn grado piu alta intramezzata: Similmente ancora quando sono due figure digrado ascendente, le quali sieno atte a riceuere il Diesis, la prima sempre lo riceuerà meglio che la seconda. Essendo che il mutar due specie di suono in propinque corde senza mezzo, la voce humana non lo può senza gran fatica fare, come l'essempio quì dimostra.
[Music example]
Per questo formandosene la presente regola si dice, che naturalmente il Diesis senza mezzi non camina se non vna corda, & non ascende se non per grado ouer per terza, & non mai in quarta se non nella infrascritta occasione.
[Music example]
Dalla quale si può pigliar lume, & formarne essempij in tutti gli essacordi naturali, per hauer tutti i luochi pronti oue si possano collocare. page 40
Ne meno si troua di poterlo naturalmente formar in quinta, & qunado il si forma; si forma per via de i sudetti tre generi, che hanno habilità di subintrare per Semituoni nelle corde reale.
Onde se per la difficultà sua malamente si toglie in quinta; tanto piu difficilmente per la distanza grande si torrà nella sesta, nella settima, ò nell'ottaua: E però volendo io concludere questo ragionamento dico, che il Diesis sia vn carattere posto duplicatamente in croce per trauerso, & che posto vicino alle figure ascendente gli accresce vna particella, & alle descendente gli ne scema la medema parte: Il Diesis semplice si lascia per coloro che se n'hanno da seruire nel comporre vn canto nel genere Enarmonico. Ne meno dirò nulla della opinione del Lusitano intorno al segnare il Diesis triplicato; & quadruplicato volendo egli che la moltiplicatione dele linee facci in lui maggior effetto: perche io trouo che la voce humana con gran fatica rileua il primo che è il piu semplice in quanto alla rileuatione. & che se bene queste linee fossero multiplicate a decine, sempre la voce le formaria in vn medemo modo: perche non è atta ad vna tal diuisione come serà vn'instrumento, che diuiderà vn Tuono in piu parte, & ne formerà tre Semituoni distinti, come nelle diuisioni dell'istrumento di Don Nicola Vicentino si può vedere. Et nota che io per altro non ho formato questi essempij che si possano cantare; solo perche cantandoli si troui la verità di quel che io dico, & lo farò sempre che mi bisognerà in vn essempio mostrar simil cose.

Se si può in luoco del Diesis porre il b quadro, & il [mus.brot] molle in che luoco si deue porre. Cap.LI.

COn l'occasione di hauer ragionato del Diesis, mi si è aperto la via di mostrare ad alcuni in che modo egli s'adoperi; & se è lecito di adoperare il b quadro in luoco suo: come alcuni fanno; contrario alle piu famose, & reputate regole che dicano il [mus.brot] molle rifferirsi al Semituono proprio, & naturale, & il Diesis alla commutatione del Tuono in Semituono per potere col uo mezzo intrare da vn genere all'altro, & hauere diuersi effetti d'harmonie. Pero volendo ch'ogni vno conosca quanto sia male il collocare il b quadro nel luoco del Diesis, & il Diesis nel luoco del b quadro, fa bisogno di considerare di donde siano nato, & di doue procedino, perche col ricercare la deriuatione, & il nascimento loro veniremo in cognitione in che modo si habbiano da vsare, & vsandoli d'adoperare.
Considerando dunque la natura del b quadro principalmente otruiamo ch'egli è vn puro Semituon compito, che nasce tra gl'essacordi naturali, che si trouano collocati ne gli ordini della Mano Musicale, & è di natura trasportabile in qual si voglia luoco, & positione, pur che trasportandosi lui, si trasporti seco tutto il suo essacordo. Et nota che io dico ch'egli nasce tra gli essacordi naturali, & gli trasportati; accioche si sappia, & che s'intenda, la propria potestà delle positioni musicale che sono quelle oue si trouano collocati i caratteri da solfeggiare, che possano quantunque sieno per natura ne i suoi luochi riposti, essere altroue trasportati. Onde accioche ogni uno chiaramente m'intenda dico, che il b quadro non solo nasce nelle scale naturale di vt, re, mi, fa, sol, la; collocate ne gli ordini naturali; ma anco in tutti gli altri luochi che sieno esse scale trasportate, come seria a dire: se in E la mi primo ponessimo il [mus.brot] per ritrouar il sostentamento di quel fa che vi và cantato bisogna formar l'vt accidentalmente in B mi:cosi si dice che il sudetto b quadro nasce in tutti questi modi come si può vedere nel Toscanello di Pietro Aaron; & nacendo come si vede, bisogna che noi non l'adoperiamo altroue che in quelle corde ou'egli per accidente, ò per natura vi si troua; & serà quando in vn luoco serà vt, re: ò fa, sol,. & chi vi potrà esser il mi, come seria a dire: se in tutti questi luochi.
[Music example]
Oue sono i b quadri in suo cambio si ponesse il Diesis, perche in quel luoco ui è naturalmente seria errore; perche il Diesis è ben page 40v segno che diminuisce il suono naturale d'un Tuono: ma non lo diminuisce tanto che infra di loro nelle diuisioni non sieno differenti: e però non volendo io andar dietro alle sottigiliezze che poco importano, dirò; che chi si tiene a mente questa regola, non potrà mai nell'vso del Diesis fallire: La regola è questa che se in quelle corde che sono i Semituoni naturali occorre porci segno, accioche non habbiano a produrre Trittoni, ouero false relationi, per hauer essi Semituoni il proprio segno, non vi si ha da porre altro segno, che il segno suo, che è il b quadro: ma se poi in altri luochi occorre commutar vn Tuono in vn Semituono, & che il Tuono che si ha da commutare sia vt, fa, sol, sempre si douerà porre il Diesis, come quì si vede.
[Music example]
Che osseruandosi questo non si caderà mai in biasmeuol errore. Et è da considerare quel che io ho detto di sopra che il [mus.brot] molle, si vsa ancora in tutte le scale trasportate; le quali non sono altre che quelle che si possano adoprare con le trasportationi di b quadro; il che seria qunaodin E la mi si ponesse il b quadro per tutta una cantilena, come se ne sogliano trouare; il che se bene rare volte il si suole adoperare; nondimeno adoperandolo nelle corde oue per vigore di detto [mus.brot] molle si douerà dir mi; sempre vi si porrà il b quadro: Quanto all'uso semplice poi del Diesis, egli uà in tutte le figure che producano naturalmente Tuono: in tutti i luochi che sieno naturali ò trasportati, & può intrauenire in tutte le parte, perche egli è un aiuto che non solo indulcisce, le cantilene: ma anco salua de moltigradi che serieno falsi, & serue a far gli accompagnamenti reali, che se non fosse lui malamente si potriano accompoagnare.
Cosi hormai che si sà quando, & in che luoco s'habbia da porre il b quadro in luoco dal Diesis; non ci serà chi piu l'adoperi falsamente, come sin quì ci sono stati alcuni che l'hanno adoperato &, come il si vede nelle loro opere.

Delle Sincope; con le sue vere, & reale distintioni a perfetta dimostratione che cosa sieno. Cap.LII.

SI troua nella Musica un effetto causato da alcune interpositioni di figure da tutti ordinariamentr chiamato sincopa, il quale non è altro che un suono per il ualore d'alcune figure contra tempo tolte; che per quiterasi, & riposarsi ricerca un'altro suo simile.
Questo si fa tutta uolta che s'interpongano piu figure maggiori fra una ò due minori atte a farle sincopare, come feria a dire; se dopò un Minima si ponessero una ò piu Semibreue; tutte le dette Semibreue cascano sotto una maniera di cantare che si chiama Sincopa; la quale non finisce mai sin tanto che essa Minima non ha trouato la compagna: il che nasce dalla natura delle figure che essendo diuisibile in dua, in quattro, in otto, ò in sedeci che sono numeri pari, non posano supportare d'esser disgiunte, & sotto la Breue, la Semibreue, & la Minima. La Breue casca in sincopa tutta uolta che le cantilene sono segnate col segno del Tempo imperfetto, & con quello particularmente che serue al ualor della detta Breue, & che sono cantate sotto il loro proprio tatto; & però dopò una Semibreue ponendosi una, ò piu Breue tutte quelle seranno sincopate fin tanto che le trouaranno la detta Semibreue la sua compagna, come quì si vede.
[Music example]
Questa maniera di sincope uà per le mani solamente a quei cantori che cantano nella Cappelle, & in quelle particularmente in che il tatto delle Breue si suole usare. page 41
Però lasciandole da una parte dirò dell'altre due; cioè della Semibreue, & della Minima. La Semibreue dunque casca in sincopa, ogni uolta che inanzi a lei uien posto, ò si ritroua una Minima: senz'altra compagna, come quì si può uedere.
[Music example]
Essendocene molte interposte: & nota che non solo la si forma con le presente figure che quì si ue. de: ma anco con le Minime puntate, come ogni uno quì può vedre.
[Music example]
Et quello che si dice delle figure minori anteposte alle maggiori, s'intende anco delle pause, & mezze pause, essendo tanto quanto che le figure. Però si dice che le figure possano esser sincopate ancora con le pause, interponendole in quel modo che s'interpongano le figure: Questa maniera di sincopar le figure era la maniera che haueano gli antichi per quanto narrano i scrittori: ma però la non è quella sincopa che intendano i cantori moderni; perche loro non intendano che le figure sieno sincopate quando le vanno contra la mettà del tatto, per il qnale si ha la mettà della intiera sua diuisione; chiamandole essi moderni figure contra tempo, poiche contra tempo le uengano a daddere; me intendano che sia sincopa, & che le figure sieno sincopate quando dopò un Semiminima si troua una ò piu Minime, che per uolerle sumministrar bene, & non uscir di tatto conuengano i cantori nel cantarle star come legati, & soggetti; sin tanto che trouano figura di poterla accompagnare.
Per il che conueniamo dire, che i sudetti antichi quelle figure che noi chiamiamo contra Tempo, essi chiamauano sincope; ò perche allhora forsi non era in uso la Semiminima, ò se pur l'era in uso che la fosse usata sempre accompagnata; ò pur perche non conosceuano che differenza fosse da figura sincopata, & contra Tempo. Ond'io che tale differenza ui scorgo distinguo da figure contra tatto, & da figure sincopate, & dico, che le figure contra tatto sono quelle che compitamente occupano tutta la contraria attione di esso tatto, come seria a dire: una Semibreue per ordinario suole occupare tutto un tatto chi la ponesse nel suo eleuare, conueniria finire nell'eleuata. & osi andando contra l'attione, si diria fignra contra tatto. Le figure poi di sincopa sono quelle che ui uanno con una quarta parte, le quali ci possano entrare inanzi, & dopò qual si uoglia attione, ò sia nell'attione ordinaria, ò nella contraria: Perche la sincopa si può fare col porre una figura inanzi, ò dopò la leuata del tatto, & dopò inanzi la caduta: di modo che le non uengano mai in tatto ne meno in mezzo tatto; ma sempre dopò ò inanzi qual si uoglia attione; come cantando qnesto essempio ogni uno può uedere.
[Music example]
Io fo questa distintione, perche alcuni scrittori pongeano la sincopa solamente contra Tempo, come quella che è notata in tutti tre i superiori essempij leuatone questo quì propinquo, & non fanno ueruna mentione della sincopa posta in quest'ultimo essempio: Et se bene nel primo essempio delle figure Breue si può intendere che trouandosi dopl una Minima piu Semibreue cantandole per il suo uerso, cioè con il suo tatto, le fariano l'istesso effetto che fariano se le fossero piu Minime poste dopò una Semiminima, nondimeno per non hauerne loro fatta mentione, dico, che la sincopa uerà tolta per quella ch'inten page 41v dano hoggidì i Cantori non è altro che vna ritardanza di vna quarta parte di tatto che si fa nelle Minime, ò nelle Semibreue: nelle Minime nel Tempo ordinario, & nelle Semibreue nel suo Tempo come quì si vede.
[Music example]
Questo dua essempij quantunque sieno di figure dieurse & differente, nondimeno fanno vn effetto solo; quando però sono cantati per vigore de i suoi segni: perche cantando il primo essempio secondo che le figure si sogliano cantare ordinariamente, le non seriano sincopate ma contra tempo: per questo io pongo vna cosa istessa sotto doi essempij: accioche si sappia che cosa sia sincopa.
Lasciamo dunque di ragionar del primo essempio come quello che rare volte passa per le mani a Cantori, & diciamo del secondo che si fa col trattenere una quarta parte del tatto nelle figure superiori: la quale tanto si può fare con vn mezzo sospiro quanto che con vna Semiminima, ò con vn sospiro & mezzo sospiro appresso, come in questo essempio si vede.
[Music example]
Il che nasce, perche la proportione del tatto equale, consiste in vna, in due, in quattro, in otto ouer in sedeci figure: et tutta uolta che le figure non cascano sotto questa diuisione, sempre le ueniranno si$$$$.
Questa interpositione di figure spesse uolte trauaglia il mal sicuro Cantore; al quale bisogna che col cantarle von vna forza s'impara, che quando si ha imprato: Quando le si imparano; le si sogliano pronontiare ne piu ne meno s'iui in quel luoco oue è la Minima fossero due Semiminime sciolt$ & separate, & per pronuntiarle bene non ci vuol altro che agilità & destrezza: ma bene colui che non è sicuro habbito fattoli) che non le canti bene, & tanto piu egli si deue astenere di farlo per non pigliar si cattiua piega: quanto che ancora sumministrandosi il tatto, si distoria da sumministrarselo bene, & in cambio di giouarsi, dua danni si faria in un medemo tempo.
Ecco che cosa è sincopa & che differenza è da fegure sincopate & contratempo. Resto solo che in due paroel io dica che nelle Proportioni ancora possano essere figure sincopate: e questo perche se nel tatto equale ci ponno essere; bisogna che anco nel inequale vi ci siano: essendo esso tatto causa della sincopatione come uno cantando vede: però delle Proportioni sincopate in questo luoco non ne dirò altro, per douerne meglio con maggior commodo ragionar nel libro delle Proportioni. page 42

Di alcune strauaganze che si trouano nella Musica. Cap.LIII.

TVtte quelle cose che poche volte si sogliano vedere, quando le si veggano ci rendano merauiglia grande; & ci empiano tutto l'animo di stupore: non dico di quelle cose che di raro sogliano vedere, come seria à dir le Perle, et l'altre Gioie pretiose: ma di quelle che hauendole ogni hora per le mani trouandoci cosa non cosi spesso veduta ci fa stupire & marauigliare. Però non serà fuori di proposito il ragionare di quelle cose che rare volte nella Musica si trouano; non dico delle difficultà de fegni & numeri proportionabili: ma di quelle difficultà che ne i canti ordinarij communemente si trouano: per questo si ha da sapere che nelle cantilene alcune volte si sogliano porre alcune zifre sotto di alcune figure che danno indiio di raccogliere tre figure sotto di vn tatto; alle quali giunto il Cantore si troua alquanto impacciato, & par ch'habbia qualche difficil cosa da fare; & fin tanto ch'egli non ha passato quelle difficultà, sempre stà in dubbio di possarle bene: anzi che giontoui le passa con tal prestezza che sempre al altre ordinarie inanzi tempo giunge: Il che quanto dissoni & facci cattiuo effetto lo lascio dire à loro stessi, s'afatto afatto non sono del vdito priui: che meglio seria a loro hauendo in quelle tre figure tanta difficultà, di tacerle, che di cantarle, si sciaguratamente come le cantano: cosi non dariano mal saggio di se stessi, ò non seriano cagione di brutto effetto, effetto, in uero dissonante et disdiceuole: perche l'vdito commune meglio supporta il mancamento di una parte in si picciol tempo; che essendoci, faccia simil dissonanza. Queste strauaganze che io dico si sogliano in quattro modi vsare; i quali sono i piu communi & i piu ordinarii che si trouano; & si formano, ò con tre Semiminimi, ò con dua & vna Chroma di mezzo, e il ponto su la prima; ò con tre Mini. ò con dua & vna Semim. & il porto al modo delle Semimi.come questi essempii ne lo dimostrano.
[Music example]
Le due prime maniere non solo gli antichi l'vsauano; ma al dì d'hoggi i moderni ancora spesse l'vsano per fuggire il poco buono effetto che sogliano fare due Semiminime cosi sole: ma bene questo è da notare che i sudetti antichi vsauano i dua primi essepij sempre nel semicircolo semplice, & gli altri dua di Minime gl'usauano sotto il semicircolo trauersato ponendoli in questo modo.
[Music example]
Et chi non mi crede & si vuol certificar dal vero riguardi nel opere di Iusquino, di Giouano Motone di Henrico Isaac egli altri che vele trouerà spessissime volte. Anzi che riguardandolo trouerà l'istesso vallore formato & constituito sotto altre figure: per il che io più che altro mi son mosso à fare il presente Cap. Però dimostrato queste quattro maniere ordinarie; me ne descenderò al altre che rare volte si sogliano vedere; & dirò prima che guardino l'opere de gl'istessi autori, che troueranno ancora una Breue oscura cone due Semim.appresso, ouero vna Semib.oscurata con due altre Semim.in questo modo poste
[Music example]
sopra di che è da notare che il primo essempio non ha quelle compagne della Breue per Semimin. come le paiano: ma bene per Minime oscurate; le quali con esse Breue per segno della zifra ternaria si riducano sotto di vn tatto: dimodo che nel primo vengano à essere tre Semibreue & nel secondo tre Minime:ma le tre Minime & le tre Semibreue vengano à essere contenute tutte da vn tatto solo come anco vengano contenuti tutti gli altri superiori essempij. page 42v
Oltra di ciò Felice de la Iyolle nel motetto Hodie natus est Saluator mundi in piu luochi. Iusquino nel Liber generationis IESV CHRISTI. Iscob Obrecht nella gioia & nel Credo della Messa Aue Regina Coelorum. Et Henrico Isaac nel Sidus radio sequenza della Pasqua l'vsano cosi diuersamente, come quì si vede.
[Music example]
Et non solo cosi diuersamente, ma anco come à loro è tornato commodo, et in piacere non hauendo riguardo piu à vn segno che al altro. Di piu si troua ancora chi l'ha vsate senza zifra, tra quali il sudetto Iacob Obrecht nella sequenza di S.Giouan Batista.
[Music example]
Et nel Alleluya della Madonna di Settembre, & nel Agnus Dei della Messa Aue Regina Coelorum, l'vsa in tutti questi modi: oltra che con esso lui tutti gli autori antichi cosi l'hanno vsate, & non è da dire che questi essempij vadino cantati in Proportione. perche l'altre parte caminano con le figure ordinarie, & douendole cantare sotto l'istesso tatto, le uengano a essere le medeme figure che sono quelle che hanno la zifra: Ond'io mi credo che dalla introduttione di queste figure che hanno fatto gli antichi nelle cantilene ordinarie, habbiano i moderni cauato di vsar queste figure:
[Music example]
figure vere & proprie di Emiolie, in cambio di vsar l'ordinarie: Il che non si biasma se non tanto quanto in questo proposito fu detto di sopra nel Cap.43. ma ben piu si biasmeriano quelli che senz'altro inditio le tolessero per figure di Proportione, quantunque con altre simile le fossero accompagnate, standone l'altre parte senza: perche prima le Proportioni s'hanno da introdurre con altre maniere; & poi le non s'internderiano mai in una parte sola: non potendo il tatto equale, con l'inequale conuenire se non in successione, come chiaramente si uede. Di tutte queste sorte di figure le quattro prime, col primo essempio di Iusquino sono da vsarsi; perche sin hora si è sempre conseruato la loro intelligenza, & l'altre si possano lasciare da una parte; perche molti cantori trouandole, le torriano per figure di Proportione, & non per quelle che le sono. Quanto al modo di cantarle si ha da sapere che le uanno cantate sotto il tatto equale; & se bene in occasione che un canto fosse composto con i segni della Breue, & ch'egli fosse cantato col tatto della Semibreue; non per questo si toglie che tutte tre quelle figure non uadino sotto vn tatto: perche sotto gli altri si possano cantare le figure comunque l'huomo vide; purche s'osserui di porle come ho detto. In somma si raccoglie, che tutte queste figure, & tutti i superiori essempij uanno cantati con tre figure per tatto sotto il tatto equale; ma che i quattro primo sono piu da usarsi che gli altri che li seguitano; & chi uuole adoprarli senza commettere errore; adoperi i quattro primi sotto il semicircolo semplice, & gl'altri delle tre Semibreue, nel semicircolo trauersato: & sappia che i primi essempij delle figure oscure stanno per Minime denegrite, & non per Semiminime naturali. Onde accioche si uegga in che modo il compositore le habbiano da usare, si pongano questi infrascritti essempij
[Music example]
page 43
Perche in quanti modi, & maniere vna cosa istessa si possi fare; si farà elettione di quelle che sono piu vsate, & al presente intelligibile: per non dare occasione di merauiglia al cantore; & con la merauiglia causa di fallare: Il che tanto piu serà conueniente, & ragioneuole, quanto che da tutte queste diuersità di figure non se ne caua altro che vno effetto solo, che è questo di hauer tre figure sotto di vn tatto equale. E però se non si vogliano vsar sempre l'istesse: almeno vsandole variate, si elegga nella variatione le figure piu note, & conosciute: accioche per la cognitione, i cantori si sappiano gouernare, & non habbiano occasione di cantar quelle figure in Proportione, & che per cantarle si fermino, & aspettino che il tatto si muti in quel modo che sogliano fare quando i canti ordinarij si trasferischono da i numeri communi a i numeri ternarij.

D'alcuni passi difficili poche volte vsati, & della difficultà che hanno i Cantori a dirli bene. Cap.LIIII.

SI trouano ancora nelle cantilene alcun'altre strauaganze; che non procedano da figure cosi inusitate, ne dalla velocità ò d'altra interpositione di figure: ma bene da alcune voci stranamente poste, ò da distanze che si trouano tra figura, & figuram non cosi atte, & facile per il cantore; perche l'astringerlo a transferirsi da vn Tuono all'altro con propinqui mezzi, fa ch'egli trasferendosici con lontani con difficultà se ci transferischi: massimamente quando che i detti mezzi sono di natura contrarij, & non sono de quelli che in se stessi conuengono, ò possano senza contrarietà conuenire. Quei mezzi di natura contrarij, i quali fanno che il cantore con difficultà di Tuono in Tuono si transferischi sono questi: che douendo cambiare alle corde naturale i suoni, & el voci, non può cosi ageuolmente darli il sudetto cambio, & è quando ch'egli ha da commutare il mi, in fa; ouero il fa in mi; in una istessa corda: come seria a dire: I canti naturali sempre ricercano che passando la scala di G sol, re, vt, piu sù di E la mi se gli canti mi per tutta la sudetta corda: nondimeno dopò l'hauer cantato vn pezzo per natura entrano i b. a cambiare il [mus.brot] molli quadro, & fanno che in essa corda di E la mi in cambio di dirli mi, se li dica fa: cosa che difficilmente i cantori vi si adattano; & tanto piu vi durano fatica, quanto che con salti bisogna darli il sudetto cambio, come per dimostrar la difficultà loro ne formo l'infrascritto essempio.
[Music example]
Questa mutatione di Tuono non seria si difficile se non fossero i salti, i quali se non sono tolti bene, trasportano il cantore in altre piu strane voci, & lo destolgano da questo, & da ogni altro buon Tuono melodiale. Di simil cose se be trouano assai chi riguarda nelle compositioni di questo & di quello; & hanno bisogno di perito cantore. perche il mediocre può esser causa di disconcertare quelli che dicano bene, & di produrre in esso strano, & monstruoso effetto. Il trasferirsi poi dalle corde naturali di b. quadro nelle corde di [mus.brot] molle non è si difficile, perche si procede da cosa maggiore alla minore, & non come prima che si procedea da cosa minore alla maggiore che era di procedere di Tuono in Semituono, hora si procede di Tuono in Tuono, & rare volte di Semituono in Tuono come quì si vede.
[Music example]
Si trouano ancora difficultà, & strauaganze nei salti strani che fanno le parte quando da vna figura all'altra vi si troua inusitata, & poco men che impropria distanza: poiche le distanze naturale page 43v & proprie sono la seconda, la terza, la quarta, la quinta, & l'ottaua. Onde tutta volta che si vsano le distanze di sesta, di settima, & di nona; per esser distanze come ho detto improprie, & inusitate, le portano vna certa difficultà seco atta a distorre il cantore fuori delle naturali, & vere voci: & chi non mi crede con questo essempio si proui.
[Music example]
Et poi mi parli che mi sappia dire se io dico il vero ò pur menzogne. Ne vale che mi si dica, tale distanze non trouarsi; ò che se bene le si potriano trouare, che in vso non si trouano; perche secondo l'occasioni cosi le sono state vsate: e che sia il vero guardino l'ultimo. Kyrie della Messa fortuna di Iusquino, nel quale son queste figure.
[Music example]
Cosi come quì si veggano poste; & nonostante questo guardisi Iacob Obrecht nel Agnus Dei della Messa, Aue regina Coelorum; che conduce le figure in questa forma.
[Music example]
Se bene le non sono si difficile a pigliarle. Non si vede ancora Iusquino vsare nel Credo della Messa di la, sol, fa, re, mi, queste figure?
[Music example]
Nelle quali se bene vi sono doi salti di ottaua, & vno di sesta, nondimeno l'esser cosi vicini con quella sesta di mezzo, par che apporti vn poco di difficultà. Ma lasciamo che questi quì siano nulla; che diremo de quei salti che fa Iaces Vverth in quel Madrigale che dice. Solo pensoso i piu deserti campi, nel quale vsa queste distanze.
[Music example]
Et questo non solo nella parte del Basso, ma anco in tutte l'altre parte le và imitando. Similmente l'istesso auttore nel motetto: O altitudo diuitiarum fa salti difficili, & inusitati; i quali con gli altri tutti non sono da biasmarsi, ne biasmandoli da rifiutarsi; perche quando sono fatti con tale occasione di parole, quale dimostrano le superiori; dimostrano i Compositori che hanno inteso, et meditato le parole: ma bene serà vergogna di quel cantore che facendo professione di cantar bene all'improuiso non le saprà cantare; che quì non vale la scusa di dire che le sono difficultà de Modi, de Tempi, ò di Prolatione, & che l'huomo non si cura di saperle essendo cose demesse: ma bisogna confessare di non hauer prattica page 44 in trasportar la voce si lontana, & si distante. Mi è parso di far mentione de questi quasi inusitati salti: accioche vedendole il cantore s'esserciti in essi, & se li facci familiari; accioche in ogni occasione si possi trasferire di Tuono in Semituono, ò di Semituono in Tuono, & che se vsi a portar bene le voci nelle distanze improprie.

Alcune altre difficultà non da tutti conosciute. Cap.LV.

ALle volte si trouano delle compositioni che in prima vista le paiano facile; nondimeno cantandole poi le si trouano difficile, non per le distanze inusitate, non per i salti lontani fuori de i salti ordinarij, non per il modo strauagante dell'vso delle figure, non per il valore accresciutoli con l'hauerle introdutte sotto gl'inditij de Modi, & de Prolationi: ma solo per il natural valore, & sostentatione delle voci.
Però è da sapere che i canti i quali paiano facili, & sono difficili: sono difficili per due cose; prima per douersi portar le voci in altre corde che nelle naturali, ò per douer torre le figure contra tatto in vna maniera che le vengano contrarie alle ordinarie. Onde accioche meglio ogn'uno me intenda, dico che allhora il timido, & poco sicuro cantore si spauenta delle cantilene che piu le vede esser cariche, & piene di Chrome, & mezzi sospiri interposte con le Semiminime: & nondimeno se ne trouano alle volte di quelle che sono tutte fatte con figure bianche, & sono si difficili che ha da fare assai vno a cantarle bene, come per essempio si può vedere il Secondo Libro de Madrigalli a 6. dello Strigio in quel Madrigale che comincia: Ahi dispietato Amore che non essendoci altro che vt, re, mi, fa, sol, la; è tanto difficile per la interpositione di una sola Semiminima, che tutti quei cantori che l'hanno veduto, & cantato; possano ad altri che forsi non lo credano la difficultà sua narrare. Et non si pensi già qualch'uno che d'altri simili non se ne trouino; perche se ne trouano pur assai che sono fatti la maggior parte con figure bianche, e nondimeno i cantori gli hanno da cantar piu di quattro volte prima che li cantino bene. Io pigliarei vn grande assunto, & assai hauerei che fare, se à questo proposito di cantilene difficile, volessi queste & quelle difficultà raccontare: Coloro che si dilettano delle cose difficile, lascino ogni altra difficultà che si ritroui in canto; & guardino quel Madrigale di Cipriano a quattro che dice Calami: nel quale vederanno quanta difficultà sia in vn Madrigale: Ma queste non sono quelle difficultà che io voglio dire: attento che io non ho intentione di andar cercando, & di produrre quì in questo luoco quelle difficultà nelle cantilene inserte, che i cantori non le vogliano uedere: ma intendo di mostrarli quelle che spessissime uolte gli passano per le mani; & non sono da loro considerate se non dopoi che si sono aueduti di hauerle fallato. E però dico che non ostante i sopra nominati Madrigali, & gli altri che sono per difficili conosciuti; se ritroua alle volte una Semibreue puntata posta al contrario del tatto, la quale a molti cantori non è si facile come alcuni la credano; perche egli è vso quasi sempre a uederla caddere in tempo, allhora che se la uede andar contra, s'imagina di hauer errato, ò pur cantandola di darli piu tempo di quello che per sua natura vuole; & acciò si uegga la difficultà che io dico, ne formo l'infrascritto particulare essempio.
[Music example]
Con il quale essercitandosi chi non ci ha prattica, & ci è mal sicuro; potrà schiuarsi dal fallire; perche mi son trouato che i cantori in simile occasioni alle uolte hanno errato; & tanto piu facilmente li ho ueduto errare quanto che il tatto era largo, cioè sumministrato adagio. Loro si credano di errare perche communemente le dette Semib.cosi puntate sogliano finire nel mezzo del tatto, & douendole allhora finire nel tatto compito, s'imaginano, & li pare di darli piu tempo del suo douere; & nondimeno non gli lo danno. I buoni cantori ne da questo ne da altro si lasciano scorgere: perche s'aueggano, quando le tolgano in tatto, & quando contra; ma li cantori mal prattici, uedendole gire al contrario di quello che l'hanno ueduto altre uolte, si pensano di hauerle fallato: per il che io piu che per altro mi son mosso a farne il presente capitolo. page 44v

Che cosa sia Canon, & come vadi cantato. Cap.LVI.

DOpò l'hauer molto ben ricercato le cose che si appartengono alle figure Musicali, dechiarato ogni dubbio, insegnato come, quanto, & di che valore sieno esser figure; è ben ragione che vediamo le cose piu intrinseche, & piu profonde: alle quali volendo io dar principio conuengo hora dimostrare, & auertire, che spesse volte due parte cantano una dentro all'altra; cioè quella istessa cosa che canta vna parte, dopò l'hauer aspettato alcune pause le canta ancora l'altra.
Questa sorte di cantilene si chiamano da cantori Canon, il quale non vuol dire ne precetto, ne legge, ne statuto, ne decreto ò constitutione: ma canto di due ò piu parte in vna contenute. Alcuni uogliano dire che si dice Canon a canendo; ma non è da credere: perche se questo, fosse ogni sorte di canto si chiameria Canon, perche si cantano, & seria vn nome che seruiria ad ogni sorte di cantilene: ma credo bene che in Greca voce rissoni altro di quello che rissona in latino. Venghi dunque da qual si vogli cosa, basta che Canon appresso i Musici vuol dire una compositione fatta con artificio tale, che vna parte canta quello che canta l'altra: Et è di due sorte vno chiamato semplice, & l'altro resoluto. Il Canon semplice è quello che non ha altro accompagnamento di parte solo quelle che cantano l'istesso, & si vanno dietro l'uno all'altro, come per corona. Il Canon resoluto è quello che nell'accompagnamento delle altre parte si può risoluere, cioè è una parte che ne contien dua, vna delle quali può essere in un'altra parte risoluta. Il primo modo è il piu commune che si troua, & si può dire che per lui li cantori intendino il secondo, & si suol fare sempre all'Vnisono che uiene a dire in vna istessa voce. Ma perche le parte che hanno da andarli dietro, & seguitare, se non hauessero qualche inditio o segno, non sapriano mai quando incominciare; per questo li pongano un.S.cosi puntato da ogni banda: per il quale uogliano i Compositori che i cantanti sappiano quel segno esser inditio di dar principio, non hauendo piu riguardo a ponerlo di sotto che di sopra, come quì si uede.
[Music example]
Cosi principia chi che si sia, & giunto al primo segno incomincia l'altro; come questo secondo è giunto anch'egli al primo segno, incomincia il terzo: cosi uengano a cantar tutti; Et nota che non per altro gli si pone quella fine; solo che per poterlo intorno a beneplacito de cantori girare, & farne corona fin tanto che a loro piace di cantarlo. A questa sorte de canti non ui si sogliano porre altre parole, essendo fatti per cantarli a modo di circolo, & li basta di hauer di sopra notato Canon, mostrando ò col numero ò con gli S.puntati, quante parte ui hanno da cantar sopra.
Ma prima che io vada piu inanzi, ò che io descenda alla dechiaratione del Canon si risolue; dirò di questo commune che di lui nisciuno ne ha da dubitare, essendo nella Musica, & tra cantori cosa si publica, & notoria, che non ha punto bisogno di altra proua ò dimostratione: Et quello che in questo caso piu si deue auertire è che si come simil sorte de Canoni communi rissonano bene con figure, & possano a modo di circulo ò corona seruire, & esser cantati: cosi ancora possano esser accompagnati con parole, & hauer la sua terminata fine. Dell'uno e dell'altro in prima vista par che non vi sia contradittione, ò in che contradirli: perche se vi sono le figure Musicali, è ben ragione che sotto vi si possino cantar le parole: massimamente se le sono commode, & atte ad esserui cantate.
Et poi in quel modo che si finiscano quando si vogliano finire, ò che chi canta si determina di romperui la corona et imporui il fine, cosi ancora in qual si voglia caso non bisogna credere che tutti si possino cosi volgere & girare, come si gira & volte questo superiore: perche se ne page 45 trouano de quelli che sono della medema sorte in quanto che sono Canoni semplici, & nondimeno finiti che si sono di cantare vna volta, non si possano ritornar a dire: Questo ne lo dimostrò Pietro Molu per quanto si tiene, & crede; tenendosi per cosa certa ch'egli sia stato quello che habbia composto questo infrascritto Canon.
[Music example]
Scriuendoli sotto queste parole Trinitas in vnitate, & vnitas in Trinitate, non per altro effeto, & causa, che per dimostrare sotto la prima parola Trinitas, la quantità delle voci che possano cantar questo canto; & con quell'altra in vnitate la distanza, ouero la conuenienza della voce in che si ha da principiare: ma perche esso canto è fatto con tal misterio, & arte, che venendosi al fine non si può passar piu oltre, come si passa ne gli altri, che se ne fa quella corona che l'huomo vuole; per questo immediatamente vi pose, & vnitas in Trinitate; volendo che per simil parole s'intendi queste tre voci conformemente in vna vnità finale vnirsi insieme.
Questa maniera e questo stile è lodeuole, per non esserci pur imaginata ragione che li cotnradichi, & qui per altro il non si pone che per dimostrare come ci sono, & si fanno de i Canoni semplici che si riuolgano a modo di corona, & d'altri che terminati vna volta non si possano circulare, ouero ridire, senza non imporui il fine. A i Canoni i corona che sono quelli del primo essempio bisogna porui i ritornelli che sono quelle linee puntate che hanno nel fine, chiamate segni di repetitione; Ma alli secondi per esser priui di questa habilità di poter circulare, & andar a torno a modo di corona, vi si pone il fine ordinario che ordinariamente si suol porre alle cantilene commune.
I Canoni di rissolutione, poi sono sempre inserti, & concertati con altre parte, & hanno non solo le parole di sotto che hanno l'altre parte; ma anco si sogliano fare al Vnisono, alla Seconda alla Terza, & via di mano in mano sino all'ottaua, come per darne vn poco di notitia se ne forma l'infrascritto essempio, ponendoui vna parte dentro all'altra co i segni, & le parole che ordinariamente sogliano hauere. page 45v
[Music example]
page 46v
Questo modo di cantare da Compositori spesse uolte viene usato, sopra del quale non nascie veruna difficultà; attento che due parte cantano in una, incomminciando l'altra à cantare quando la prima che canta è giunta al segno della sudetta lettera puntata. Bisogna saper pigliar la uoce: perche quando il Canon è al Vnisono, hora è alla seconda, alla terza & c. non solo bisogna alzarsi dal primo che commincia una ò due uoci quanto dicano le parole: ma anco con l'alzarsi mutar il nome alle figure: come seria a dire se la parte che incommincia dice colui che l'ha da seguiare alla secon
[Music example]
da; quando serà giunto al determinato segno, bisogna che comminci & dica.
Cosi ancora se uno ha seguitar alla ter
[Music example]
za, spettato tutto quello ch'egli ha da spettare in questo modo ha da comminciare; che com
[Music example]
minciando cosi tutti, tutti incomminciaranno bene. L'inditio di principiare si mostra nel istessa maniera che si è mostrato nel primo essempio: ma per farlo finire gli ne pongano un altro simile come si uede: accioche quello che ha principiato prima essendo giunto con l'altre parte al fine, tutte loro non habbiano da spettar quello che ha principiato dopoi, e però ui si pone quell'istesso inditio che si pone nel principio, accioche si come il primo è per colui che ha da seguitare; cosi ancora il secondo per quando ha da finire: Mi pare che intende bene il primo essempio, facilissimamente habbia da intendere anco il secondo, essendo nelle regule & ne gl'ordini quasi una cosa istessa. Quel cantore che gl'ha da cantare, altro non ha da osseruare, solo che, essendogliene proposto ch'egli sia al Vnisono, se bene al dì d'hoggi molti Compositori non li segnano con altre annotationi, & nondimeno uogliano che siano intesi per quelli che sono; che seranno alle uolte alla quarta, ouero alla quinta. Quante questi faccino bene lo lascio al giuditio altrui giudicare; uolendo che un semplice Cantore intenda i loro misteriosi canti. Però dico che non essendoci ne parole ne numero che dimostri s'egli è alla quarta, ouero alla quinta; sempre si ha da intendere al Vnisono: ma quando dopo la parola Canon seguita altra parola; ha da guardare se quella parola dice seconda, terza, quarta & c. & da quella pigliar l'ordine di cantarle; incomminciando à cantare colui che seguita, quando la prima parte è giunta al inditio. Questa maniera di cantar una parte dentro del altra; tanto nel Basso et nel Tenore, quanto che nel Altro & nel Soprano può stare; & la parte che ha da seguitare tanto può seguitar di sotto quanto che di sopra: e però nel porui di sopra Canon, sempre ui si sol porre ad secundam, ad tertiam, ad quartam & c. agiongendoui superius ouero inferius, che dimostra se si ha da seguitar di sotto ouero di sopra: Ma perche passando dal Vnisono al ottaua, ui passa la quarta, & la quinta; le quali il piu delle uolte sono chiamate con altri nomi & dette sotto altre uoci; per questo fa bisogno di sapere, & oltra il sapere di tenersi a mente che la quarta si chiama Diatessaron, la quinta Diapente, et l'ottaua Diapason tolte dalle parole Greche come nella Theorica di ogni si può uedere: per questo dici che non solo bisogna auertire di incomminciare a tempo & bene: ma anco di non torre un significato per l'altro, cioè che per la Diapason non fosse tolto la quinta, la Diapente per la quarta, ò la Diatesseron per l'ottaua; perche oltra il grand'errore che si commetteria; quel tale dimostreria una grande ignoranza, & da Musici seria molto ben beffeggiato. Il Canon dunque è una maniera di cantare che piu parte cantano una cosa istessa; & può esser all'Vnisono, alla seconda, alla terza & c. sino alla ottaua; & se si troua alle uolte Canon ad nonam ad decimam & ad bis Diapason, le se riducan sotto à queste prime di donde sono deriuate, & si cantano all'ottaua di sotto ouero di sopra come sono gl'inditij delle parole: basta che da questi principij si caua il modo di cantare qual si uoglia Canon.Resta solo che io dica come ui sono alcuni che componendo i canoni suo: gli hanno inscritto con queste uoci; Canon in Tuono, in Semiditono, in Exacordo & c. che uoligano dire Canon ad secundam ad tertiam minorem & ad seztam: come nel Lib. Quarto & nel Cap.3. la dechiaratione de tutti questi nomi si puotrà uedere: Cose piu tosto da dotto Theorico che da semplice Prattico. page 47
Similmente ancora si trouano alcuni scrittori degni per la loro fama di veneratione; i quali ragionando di questi Canoni riprendano coloro che cosi li chiamano, volendo che meglio, & piu propriamente si chiamino, fughe, repliche, consequenze, ouero reditte: essendo questo modo di cantare, vn riddire quel che dice il compagno; vn seguitarsi l'un l'altro; vn replicar l'istesso; & vn caminar per fughe: sopra di che io non voglio mouer parola, parendomi che il dire sia vn dir contra il vero: Ma perche i Prattici non nominano mai queste sorte di cantilene sotto il nome di reditte, di consequenze, di repliche, ouer di fughe; non volendo che i cantori per queste parole intendino altro di quel che ho detto. Per questo mi sono eletto di parlar di loro sempre sotto questo nome Canon. Essendo da tutti i cantori cosi chiamato, & da tutti i compositori nelle compositioni cosi scritto.
Però escusatomi di quello ch'io potrei esser biasmato, dico che ogni uno li può nominare come li pare, & piace; ma bene serà sempre Canon, meglio inteso per questa sorte di cantilene, che con qual si voglia altro nome. Essendo hora il mutarglilo vn voler quasi mutar nome al pane.

In quanti modi vna composition sola si possi cantare. Cap. LVII.

QVelle cose che sono piu intime, piu segrete, & piu nascoste; quelle iscoprendole sono di piu gran merauiglia, admiratione, & stupore; & iscopertole ci fanno oltra modo stupire, & merauigliare.
Onde se noi maturamente discorriamo, poche cose trouaremo che non habbiano in se qualche particular secreto nascosto; & se poche si troueranno di segreti scariche: molto piu dobbiamo credere che la Musica non ne sia vota, ma ben carica, & ripiena; hauendone fin quì scoperto tante. Però non mi pare di douer lasciare in tanta bella occasione di dire, che nella Musica, quale quotidianamente cantiamo, gli sono segreti non cosi da tutti conosciuti, intesi, & veduti; perche il cantore non hauendo altro riguardo che al cantore non si cura, ò forsi non si crede che dentro a quelle cose ch'egli ha dinanzi a gli occhi, ò per le mani, li sia segreto che senz'arte, ò cognitione di comporre si possi intendere, & sapere: Non dico segreti, per intendere de quei canti che sono segnati con diuersi numeri; ne meno per quelli che sono constituiti sotto gl'inditij de Modi, & de Prolationi; perche se bene quelle sorte di cantile fanno assai volte sudar la fronte a qualche buon cantore; non è però che le cantilene in se habbiano segreti oculti, & nascosti; essendo ogni figura constituita sotto regole, & le regole essendo publiche, & vniuersali; ne segue anco che i canti sieno publici, & palesi.
Cosi dunque non si può dire che i detti segni, numeri, & Modi sieno segreti: ma bene segreti sono quelli che nella Musica senza veruno inditio si trouano. Questi segreti che io dico sono di due sorte, vna sorte quelli che il Compositore componendo le sue compositioni in diuerse parta ha nascoste; coser seria a dire: quando ch'essi fanno che vna parte canti per il suo diritto, & l'altra incominci al contrario, cioè dal fine: ouero che vna canti, come cantar si suole, & l'altra canti le figure solamente con il lasciar le pause, ò col torre tutte le figure di tatto raddoppiate, lasciar tutte l'altre che sono di mezzo tatto. L'altra forte quelli che sono naturalmente nelle parte, a volontà, & complacenza di qual si voglia acuto, & speculatiuo cantore.
La prima sorte s'appartengano a i maestri dell'arte, & a quelli i quali sono della professione. La seconda sorte poi a tutti quelli che si dilettano di cantare. Però è da sapere che può ogni cantore senza cambiar il valor delle figure, uariare qual si uoglia compositione, non in un modo, ma in diuersi se egli uuole: Et questo si fa tutta uolta che le cantilene che si cantano alla diritta, cantarle alla riuersa. cioè che se le figure delle dette cantilene ascendano, descendere nella reuolutione; & se le descendano ascendere: non altrimente he s'egli riuoltasse il libro oue egli canta, & facesse che chi tiene il libro in mano da cantare, lo tenghi riuolto alla riuersa, alzando la uoce se le figure uanno in sù, & bassandola se la uiene in giu: cosi con questa poca cosa i cantori possano far sentire a gli ascoltanti un'altro canto, & uasciarli l'harmonia: ma bisogna esser padrone, & osseruare di queste poche, & breue regole, che in detta reuolutione in luoco di ut, si dice la; di re, sol; & di fa, mi: mutando le parte estreme una nell'altra, come seria dire; la parte che canta il basso darla al Soprano, & farla cantar in uoce di Soprano; il Soprano darlo al Basso cambiando l'Alto nel Tenore, & il Tenor nell'Alto; che cosi ne sen:irà mirabile effetto, & ne hauerà ogni sodisfattione. page 47v
Et quantunque uolendosi fare in tutte le cantilene questa reuolutione per non esser a questo effetto cosi considerate, & fatte; non solo alcune cattiue rimaneranno scoperte; ma anco molte consonanze che doueranno all'udito esser soaue, & diletteuole, seranno aspre, & dissonore: nondimeno per mostrar che si fanno anco delle compositioni con le cattiue, & con le cadenze: che riuoltandoel sono saluate, & fanno l'istesso effetto, io pongo questo infrascritto essempio.
[Music example]
La resolutione di questo canto si fa come quì in quest'altro essempio si vede.
[Music example]
page 48
[Music example]
Accioche i cantori veggano meglio il modo di riuoltar le parte, & odino l'harmonia dieursa causata dal moto contrario che fanno le figure; contra la opinione d'alcuni Prattici che non cogliano concedere in nessun modo che le parte si possino riuoltare; dubitando che non si possino saluar le cattiue.
Ma perche non solo cosi come si vede; che anco in altra maniera vna cantilena istessa si può cantare; hauendo io già mostrato in che modo si faccia questa reuolutione, le difficultà che ci possano nascere, & come le cattiue con le consonanze si possano fare, & vengano bene: voglio anco dire che ogni cantilene per difficile che si sia, dal numero binario si può al numero ternario transferire: & questa è stata la mia principal intentione nel formare il presente Capitolo; poiche ogni compositione può l'una; & l'altra harmonia fare: Et se bene il fine delle cantilene ordinarie per esser fatte, in numero paro con le ragioni del binario stile, & le cadenze venir tutte nel cadder della mano: noudimeno queste due cose non sono di si momento graue, che possino alla Musica si gran danno apportare: & questo perche tre Tempi binarij, cascano sotto dua delli ternarij, & le cadenze per tal diuisione non andaranno sempre in contrario, che ancora le se vedranno caddere in tempo: & quelle che vi andaranno in contrario; non dissoneranno tanto, che gl'ascoltanti s'habbiano a chiduer l'orecchie, ò vero se n'habbiano a fuggire.
Quì non ci è difficultà di quarta, ne di cattiua; ne meno si ricerca di hauer reogle per riuoltar le parte; perche i canti rimangano nel loro proprio natural modo in quanto al mouimento ascendente, & descendente: ma bene bisogna saper questo che volendo quelle cantilene che sono sotto il binario nuno, che se le fossero poste nelle Proportioni maggiore, & minori imperfette: accommodandosi sempre con la piu facile; accioche meglio i cantori cantandole possino riuscire; & se pur non vogliano hauer questo fstidio di considerar le figure oscure, & priuate del loro proprio natural ualore: le cantiuo come fughe bianche, lasciando di hauer a mente le perfettioni, el diuisioni, & l'alterationi. Onde accioche ogn'uno meglio m'intenda, tolto l'essempio riuoltato come piu propinquo, & postolo con le proprie figure sotto la diuisione de tatti ternarij se li mostra in che modo quello che già si è cantato col tatto ordinario; hora si canti in Proportione. page 48v
[Music example]
et se questo modo a i cantori fosse assai difficile per la quantità delle figure diminuite; diuida ogni tatto per mezzo che dalla diminutione ne vederà risultare, & vscire la Proportion minor perfetta: cosi le si faranno piu ageuole, & tutti i cantori le potranno cantare, come cantandole sotto questa diuisione si puòvedere.
[Music example]
page 49
[Music example]
Il simile si può fare del principale, lasciando come io ho detto di considerare le perfettioni, l'alterationi, & le diuisioni delle figure che potriano essere per ragion di Proporitone, diuise, alterate, & perfette: perche qualunque volta che le si hauessero à dimostrare in foggia di Proportione ò che bisognaria oscurar quelle figure che potriano pattire per gl'accompagnamenti delle pause ò delle compagne; ò che per vietare gli accidente delle Proportioni, farle tutte oscrure: Et io l'hauerci quì fatte, se hauessi creduto di non confondere ò l'uno ò l'altro: poiche oscurandole, mi haueria bisognato far le Semiminime di altra sorte riceuendolo la Minima tutto il suo colore: per questo io le ho fatte tutte di figure bianche, senza oscurarne veruna.
Chi desidera di sapere in che modo s'habbiano da fare le Semiminime, nelle Proportioni imperfette douendosi far la Minima a quella similitudine, guardi nel Libro terzo, nel Capitolo trigesimo ottauo, che iui haueuarà piena sodisfattione.
Questo modo di cantar le cantilene fatte sotto le considerationi del numero binario, nel numero Proportionato, & ternario, non è inuention nuoua, ne meno è cosa da non douersi fare; perche si trouano auttori che hanno vsato questa foggia di cantare, tra quali è stato vno Iacobo Vaed Musico antico, & celebrato; il quale ne gli Hynni suoi non solo in una occasione fa questa reuolutione: ma anco in diuerse, & questo particularmente si vede in quel Hynno di Natale che dice: A solis ortus cardine che Gloria tibi Domine, fa riddire tutto il primo verso in Proporitone; formando tutte le figure; in figure di Proportione imperfetta.
Ma perche ci potriano essere delle persone le quali per vn certo vso naturale, & per vna consueta ostinatione non crederiano che il sudetto compositiore si sia seruito di simil commutatione in ne pongo quì l'uno, & l'altro verso accompagnato con tutte le parte, sì perche si veggano esser quelle che io dico: sì anco perche cantandole si senti il procedere che fanno. Et si habbia certezza del buono effetto che producano, contrario al parer d'alcuni che credano, & vogliano che tal cosa non si possi fare, gli essempij sono questi.
page 49v
[Music example]
page 50Av
Anzi che per corroborarci meglio questa verità il sudetto auttore, non solo ne formò il verso superiore: che ancora ne formò il verso di San Michele Archangelo voltanto in Proporitone nel verso di Gloria tibi Domine, tutto quello ch'egli hauea fatto cantare nel verso Collaudamus venerantes.
Lascio poi al giuditioso, & perito Musico l'altre dotte, & profonde inuestigationi che intorno a ciò si possano fare; che a me basta per hora di hauer mostrato questo poco, non hauendo intentione di trattare de i secreti della Musica ò delle cantilene Musicale.

Se la Natura ò l'Arte c'insegna a cantar di Musica. Cap.LVIII.

FTanto proprio all'huomo il cantare, che quasi infra gli accidenti inseparabili si può connumerare, & porre: Onde spesso considerando la natura dell'huomo in questo particulare: mi merauiglio come la natura cosi leggiadramente a cantar l'inchini: poiche non si troua huomo che da natural voglia spinto non canti a qualche tempo, ò non gitti fuori voce simile al canto: e questo non per altro; solo perche essendo egli atto al parlare, (parlando) sente che il suo parlar rissona. & rissonando il suono non è simile al suono delle campane che dal suo grado mai non si moue: ma simile a vn suono mobile, & trasportatiuo, che hora s'anza, & hora s'abbassa; & di forte che si fà, si può moderare, inasprire, & far dolce: Cosi disponendo il ragionamento per sonori gradi, lo distingue; & di ragionamento lo riduce in canto: Di maniera che per dirla in breue la natura è quella; la quale c'insegna a cantare: facendosi alzar la voce con altra maniera che con quella che si parla: ma non però col disporci la voce in canto, c'insegna à cantar di Musica: perche la Musica è scienza, & arte che s'acquista per fatica, & non insertaci per natura & quì si vede quanta differenza sia da canto, & Musica; poiche sotto questo generico nome di Canto si contengano tutte le musiche harmoniali; ma non sotto il nome di Musica si contengono tutti i canti; essendocene de molti che non hanno nisciuna forma di harmonia: come quello che fanno i fanciulli alle volte nel sollazzarsi che cantano puerilmente come gl'insegna la natura.
E però quanto al quesito, se la uatua ò l'arte c'insegna a cantar di Musica, debbiamo à sapere che la natura c'inchina. ma l'arte è quella poi che abbracciando simil dispositione, ci mette su la via a ridur il canto in foggia d'harmonia, nè piu nè meno, che se vno non hauesse chi gl'insegnasse a ragionare; per grande che egli fosse non sapria pur chieder il pane, non che l'altro cose di maggior importanza; con tutto ciò, ch'egli hauesse libero la lingua, et hauesse voce atta a poter formar parole. perche se il ragionar nostro non venisse dall'arte ò dall'acquisto; tutti quanti c'intenderessimo, & non seria differenza alcuna tra il parlar Francese, & Spagnuolo, tra l'Inglesse, & l'Italiano, tra il Pollacco, & il Germano: ma essendo per arte acquistato, secondo ch'egli si è imparato, cosi s'intende. Il simile auiene alla Musica che se la non s'impara, non è chi harmonicamente possi cantare.
Onde è da notare che chi canta di Musica, et fà col cantare harmonia, può anco cantar semplicemente senza produrre alcuna sorte di modulatione, & esser canto di Musica come seria a dire, colui che sà cantare, qualunque volta che canta solo senza hauer altra compagnia che lo aiuti a cantare; s'egli canta secondo le regole, & gl'ordini Musicali: quel canto si dice che sia $$$, & semplice canto di Musica: ma s'egli è accompagnato si dice senz'altro che sia Musica: e questo perche la Musica consta di piu voci, & il semplice canto d'uan voce sola: Ci sono bene alcuni talmente da natura fauoriti, & aiutati, che quantunque non sappiano per arte cantare: cantano solo vna parte simile a una parte di Musica: & fanno che chi li ascolta, et ode, li giudichi per cantore: nondimeno presentandoli le parte d'una cantilena in mano, non conoscano pur vna figura.
Questi che hanno si bella, & fauorita inchinatione, fanno torto alla natura non imparando di cantare: perche con facilità mirabile impareriano, & de questi se ne trouano assai che per hauer vdito, & ascoltato altri, hanno per dir come si suol dire rubbato gli aeri da cantare a questo e quello senza hauerui fatto studio, & sono anco de nouelli inuentori: Il che ci mostra, che la natura per sua gratia ci promoue al canto; con la qual dispositione poi, applicandoli le regole, & imparando a conoscere le voci triste, & false, si viene a cantar di Musica; & far in compagnia d'altri quelle soaue harmonie che sogliano tanto dilettare, & piacere: cosa che molti tanto se ne delettano che quasi se ne nutriscano, & viuano. page 51

Del nouo & moderno modo d'insegnare a cantare. Cap.LIX.

SOleano gli antichi, et molti de moderni ando al dì d'hoggi sogliano, che il nouo et moderno modo d'insegnar non sanno; per certe uie lunghe caminare: le quali assai di quel tempo ch'al imparare faria bisogno tolgano: et molti in progresso di tempo s'aueggano, che de quei principij cosi lungo studio & fatica acquistati, & imparati; quando hanno imparato & sanno cantare nulla se ne seruano; Anzi che chi alhora gli li adimanda tanto se ne ricordano, quanto che se non li hauessero imparati mai. Quello in che si dura fatica in uano non è altro che il consumar il tempo nel insegnar la Mano con tutte le sue cose accessorie notate & poste di sopra nel Cap.24. la quale trattiene lo scolare senza profitto & utile: Non dico che la non sia buona & necessaria a quelli che vogliano passar oltra a i contrapunti, & alle compositioni: ma dico che a chi brama d'imparare a cantare è una cosa infruttifera: & quelli di piu anco che hanno pensiero di diuentare contrapuntisti, ò Compositori, mentre che si uanno assicurando nel cantare possano queste, & se le fosser anco cento altre cose imparare. In tutte le scienze & l'arte, i professori riffiutano le cose cattiue, & lascuano da parte tutto quello che non fa per loro, & quando lo scolare troua la uia piu breue; piu uolontieri impara, & imparando s'inanimisce. Onde n'auiene poi che gli altri vedendo che cosi presto s'impara, dalla uolonta spinti, & dal diletto di saper cacciati, anch'essi si mettano a imparare. Doue che i Maestri caminando per le uie moderne & breue, agumentaranno il numero d'assai piu scolari & cantanti, che non agumentariano se tenessero gli antichi stili. Questa breuità è tutta gloria loro, & per uia d'essa s'acquisteranno honore, vtile, & fama. Perche sempre hauerà maggior lode, & farà acquisto di miglior nome chi breuemente & presto insegna; che chi ci mette, & consuma lungo tempo nel far l'istesso. Però ogni maestro deue studiare questa breuità; & procurare che da scolari conoscinta sia: per non imbrattarsi le mani, & macchiarsi il uiso di quella infamia brutta, che molti per cupidità & auaritia si macchiano; non hauendo quella sincerità d'animo ch'à Christiano si ricerca & conuiene; tenendo gli scolari nel insegnarli piu che possano; che per lo stentare & lo spendere, fanno a gli altri che li ueggano fuggir la uoglia d'imparare: perche essi assai perdano, & fanno piu perdere al arte di quello che la non perderia, se non fossero cosi cupidi & ingordi; poi che il guadagno & l'acquisto quotidiano non consiste in altro che una multiplicatione, ò nelle cose per numero multiplicate.
Il modo dunque moderno et breue è questo di lasciare il principal ordine della Mano intesa per vt A re B mi, & c. per quelli che uogliano passarsene a i contra punti et alle compositioni che le possano imparare nel progresso che fanno del imparar di cantare; et uenire immediatamente alla consideratione delle sue principali lettere di che lei è composta, et perche chi bene ricerca in tutta la Mano non si trouano altro che sette lettere tre uolte multiplicate et la multiplicatione del istesso è un ridire la medema cosa: per questo si dice conforme a quello che si è detto di sopra nel sudetto Cap.24. che in tutta la Mano, non sono altro che queste sette lettere A B C D E D G. Come seria a dire per principiar da un capo A re, B mi, C fa ut, D sol re, E lami, F fa ut, G sol re ut: le quali si debbano mostrare et insegnare per la prima cosa allo scolare; & poiche l'hauerà imparate se fia bisogno gli le faccia multiplicare doue piu uede lo scolare hauerne necessità: & cosi introdurlo nella cognitione sotto quai nomi si sumministri la uoce quando si uogliano cantar le figure Musicale. Alcuni sogliano principiare dalla lettera C tolta in C fa ut; ò in C sol fa ut: & questo lo fanno perche la piu parte delle uoci conuengano nel graue ò nel acuto. L'una e l'altra uia è buona: perche quelli che caminano per la uia delle prime lettere che trouano nella Mano, si reggano dal ordine di esse lettere che principiano A B C D & c. & gli altri caminano per uia di natura: & benche senz'altro dal principio di natura si douesse incomminciare: nondimeno per la facilità delle lettere, et per non confonderle si debbe incomminciare dal principio di esse lettere: quando però i Maestri non conoscano che a un scolare sia molto piu meglio un ordine che l'altro: perche tutti dua sono in libertà sua. Fatto questo gli mostri poi che per la lettera C s'intende le figure cantarsi per natura; per F il b molle, et per G il b quadro; cioè che in tutti i luochi doue si troua questa lettera C quel ut cantarsi per natura, che uuol dir naturalmente senza ueruna accidentale occasione: & doue si troua l'F quel ut cantarsi per b molle, & ultimamente doue sitroua il G quel ut cantarsi per b quadro. Di modo che il C; et il G si cantano per natura; & l'F per b molle. Onde perche questo parlar di graue, di natura, & di acuto non da $$$ forsi serà inteso per decchiararlo & Darlo ad intendere ciò che ogni uno di loro uoglia dire dico, che per la diuersità delle uoci humane che seruano ò possano seruire à cantare, esse uoci si diuidano in quattro sorte principali: et cosi secondo che alle orecchie nostre diuersi effetti porgano; cosi diuersamente sono no page 51v minate. Quando che la uoce è grossa et che descende si come i Prattici la chiamano Basso, cosi i Theorici la chiamano graue. Quando che l'è alta in quell'altezza che la si può trouare, la chiamano Canto ouer Soprano, et essi uoce sopra acuta: dimodo che il Basso si chiama graue, il Tenore naturale, l'Alto acuto, et il Soprano sopra acuto: graue perche fra tutte le uoci si discerne esser le piu basse: naturale perche quasi tutti gli huomini naturalmente conuengono in quella uoce; acuta perche supera et trascende la naturale: sopra acuta, poi perche è sopra la naturale & sopra dell'acuto. Onde perche tutte le uoci humane, sieno di qual sorte che si vogliano, tutte dico conuengano in queste quattro sorte principali per questo è bene à torre le sette lettere di sopra nominate, et da quelle incomminciare à insegnar di cantare a chi brama imparar di Musica, & perche le uoci hemane naturalmente non ascendono piu di otto gradi; ouero otto diuerse uoci che uogliamo dire, ascendente una sopra l'altra:per questo si dice & prohibisce alle uoci acute imparar le lettere del graue: come anco alle parte graui imparar l'acute: essendo in gittar uia il tempo, et uno affaticarsi senza proposito. Però dal ordine delle lettere di natura & da quello che hanno in se stesse le dette lettere, si ordina & Distribuisce alla parte graue che è quella del Basso il principio di A re sino A la mi re; alla parte naturale che è il Tenore da C fa ut sono à C sol fa ut; alla parte acuta che è l'Alto da A la mire primo sino al secondo: alla parte poi sopra acuta che è il Soprano, da C sol fa ut in sno à C sol fa: & se bene queste parte etrano alle volte di vna nel altra: non per questo si ha da intrare da un ordine al altro; perche entrandosi si confonderiano tutte le principali maniere d'insegnare, & si entraria da vn ordine distinto, & chiaro; in vn ordine riuoltato & confuso. Et quel maestro che ha per le mani nouello scolare, non gli ha da proporre altre lettere, ne dechiararli altre cose che quelle che si conuengano alla proportione della voce: cioè s'egli ha voce bassa proporli le lettere nel Basso, & con quelle mostrarli la chiaue & tutte le cose che si appartengono alla voce graue; proponendoli le cose chiare et le piu semplici: se poi quel scolare ha uoce di Tenore proporli quello che al Tenore s'appartiene; procedendo con quest'ordine in tutte le parte: perche intesi che haueranno le cose principali della sua parte, à poco à poco entrando nella cognitione delle parte altrui; & senza fatica di chi gl'insegna si faranno patroni delle lettere multiplicate, trouandole l'istesse nel graue & nel acuto. A questo proposito di hauer distinto le voci graue & naturali, dall'acute & sopracute; non voglio restar di dire, che se bene in tutto l'ordine della Mano si troua anco b molle graue & b molle acuto, oltra gli quattro nominati: non per questo si reprobano dal detto ordine & si dimettano per cose inutile; perche quando si considerano le voci humane, si lascia di considerare tutti quei luochi che nella Mano sono per natura atti à riceuere le scale di vt, re, mi, fa, sol, la: ma solo si considera la voce bassa esser diuersa dalla naturale, la naturale dal acuta, et l'acuta dalla sopracuta: essendo essi luochi case oue sono reposti gli principij et l'introdutioni delle scale per natura & per b molle. Habbiamo dunque sin quì la voce humana distinta nel Basso, nel Tenore, nel Alto, & nel Soprano: & dimostrato che volendosi insegnare a cantare à qual si voglia nouello scolare, si debbano torre le sette lettere che si ritrouano nella Mano, in A re graue per il Basso, in C fa ut naturale per il Tenore, in A la mi re acuto per l'Alto, & in C sol fa vt, per il sopra acuto; & se il Maestro che l'insegna conosce esser bene à pigliarle in altro modo per accomodar il discepolo; non se li chiude la via, ò se li prohibisce di non poterlo fare, essendosi questo ordine dato nel vniuersale, seza pregiuditio del particulare.

Da chi si ha da cercar d'imparare a cantare, & qual cosa vn scolare habbia da imparar prima. Cap.LX.

Nisciuno al mondo per saggio, riccho, virtuoso, ò possente che suo padre sia; dotto ò uero con dottrina nasce; et chi poco, ouero assai di qualche cosa ha cognitione, non dalla Cuna ò dalle fasce quella cognition seco ha portato: Perche la scienza è vn vaso di dolcissimo liquore ripieno, al quale quando se gli và per torne, oltra che la via è faticosa, longa, ardua, et difficile: altro non se ne porta se non quel tanto ch'iui si beue; & veruno al compagno per torli la fatica ne può portare, se ei da se stesso faticandosi non se ne và a torre: perche ogni vno che ne uoglia conuiene andar al fonte, il quale è in defficiente. & che cio sia il uero; appertamente il si vede: che i piu saggi virtuosi ch'al Mondo fosser mai; ne a suoi figliuoli, ne ad amici, ouero heredi nel morire gli hanno potuto le loro virtù lasciare: cosa in uero di alta conditione, poi che quelle teste cosi sauie, & si di dottrina pieue, che già per le virtù singulare, & le belle qualità rare, tutto il Mondo prezzaua, stimaua, reueriua, & honoraua; morendo, è morto seco ogni lor sapere. Però fa dibisogno & è necessario che chi qualche cosa vuol imparare, col page 52 sudore delle fatiche se l'acquisti: & a chi l'ingegno & la natura assai aiuto porge: Lodi Iddio si largo dono vniuersal dispensatore delle gratue, che senza di lui nulla di buono si troua, & non se ne insuperbischi & glorij; che ben spesso ciò ch'hoggi amando si loda, domani odiando si disprezza: & quel fiore ch'hor hora è vago & bello sul suo piede; da quì à poco in terra pallido & disteso giace.
Si uede che il mondo de superbi quantunque dotti sieno stati, nulla honoreuol memoria di essi tiene, & appresso tutti sempre è stato piu in peggio l'humiltà semplice & ignorante; che la dottrina superba et ambitiosa. Questo si dice; accioche i scolari sappiano che si nasce ignorante et che chi vuol saper qual che cosa conuien che studiando l'impari: & accioche anco quelli che sanno vn poco piu de gli altri, non s'insuperbischino del lor sapere: perche i piu superbi edificij & le piu alte torre dal ciel percosse si sono rouinate & al fine destrutte. Onde uolendo dimostrare che i maestri non s'hanno delle loro dottrine à insuperbire dico: che non tutti gli huomini che sanno & hanno cognitione di qualche scienza, di quella scienza che hanno cognitione et sanno, possano esser maestri: perche molti sanno vna cosa & la intendano; ma non la sanno ad altri bene insegnare; che si come in tutte l'arlte gl'artefici con la cognitione hanno d'hauere l'attitudine; cosi anco i maestri conuengnno hauer gratia & modo d'insegnare: perche la facilità delle scienze consiste nel saperle altrui dare ad intendere. Colui dunque si può chiamar maestro che non solo è atto, ma ancora sà la sua scienza insegnare; & allhora si consoce s'egli sà insegnare, & se in segna bene; quando che dalla sua scola, ne sono vsciti, & n'escano scolari che subbito se vogliano possano esser maestri. Da questi bisogna andare chi vuole imparar presto & bene: perche scolar nouello malamente sà dar lettione, & perche prima che uno diuenghi maestro conforme al dir di sopra conuiene ch'egli prima sia stato discepolo & scolare; & ch'anch'egli ciò che insegna ad altri, da altri imparato l'habbia: io uoglio à chi si sente gagliardo & forte di poter insegnare apprirli la via d'acquistarsi honorata fama & lodeuole riputatione.
Però deposto da vna parte tutte le ambitioni, & pensato qual sia la uia piu breue, di quella faccia elettione, & innimischi lo scolare al imparare: accioche tanto piu se gli confermi la uoglia di sapere, & datoli scritto dinanzi le prime lettioni della Mano & con che nome si sumministrino le figure con la uoce, gli msotri vna delle infrascritte scale.
[Music example]
Quale che piu fanno a proposito dello scolare: accioche da se stesso possa studiare di legger le figure, & nota che si come egli li mostra la uia con che si ascende: che cosi ancora gli ha da mostrare con che mezzo si decende; tenendosi altro ordine di quello che si è tenuto nel ascendere: & però fattoli imparare vna di quesse scale ascendendi li mostri & li facci imparare vna di queste scale descendenti che sono l'infrascritte.
[Music example]
page 52v
[Music example]
Cosi per questa breue via imparato di leggere, li mostri tutto il numero delle figure Musicali, & li dichi di ciascheduna il particular ualore, tanto delle maggiore quanto che delle minore; di poi li mostri il tatto, & li dica in che modo si sumministrano le figure sotto di lui; & preso un libro oue egli intende di darli le prime lettioni, incomminci alquanto di quelle figure lette con esso à cantare, & tanto seco le canti che cantandole hoggi & domani, le cominci al quanto à cantar bene, doue che poi assicuratosi alle uolte lo possi lasciare. Sono alcuni che trouano cantilene per darli le prime lettioni, nelle quali il cantore non sia astretto di far m$ntatione: accioche piu facilmente l'impari; ma quello di che il maestro debb'essere auertito è ch'egli seco non canti sempre come fanno alcuni; massimamente quando lo scolare incomincia à intendere il valor delle figure, & ch'egli se ci accomoda à portarle bene: perche oltra la fatica che inuano egli dura: mette assai piu tempo nel insegnare; piglino in questo essempio, dalle nostre madre ouer nutrice; che per non tenerci ogni hora nelle braccia, uolendoci insegnare à camonare, esse con uno de suoi passi ci fanno mouer i piedi & ci guidano; che quando poi li pare che siamo alquanto assicurati ci lascia da noi stessi gire: ma quando per debolezza nostra mostriamo di uoler cadere, presto le ci porgano la mano.
Cosi deue fare ogni buon maestro che brama & ha dessiderio di far delli scolari assai. Si guardi ancora, di non seguirare quel si (da buoni) biasmato stile, di cantar si forte, che piu corte cantar non possa: parendoli forse che il ben cantare consista nel gridare, & non si auede che egli stanca le uoci senza alcun profitto, & fa ridere gli vicini & chi passa per quelle contrade: che se lo scolare non potesse imparare senza gridar forte, direi che gli hauesse ragione: ma si vede che cantando piano anco s'impara: però si come tutte le attoni ricercano modo, & moderatione, modo per farle riuscir belle, & moderatione per far che le durino: cosi anco l'istesso deue fare il maestro: moderarsi nel gridare: & hauer modo di non seguitar sempre chi piglia le lettioni: In questa tale occasione basta di vdir tanto la uoce; quanto che intonando le figure, non se li conoschi diffetto ò mancamento: Cosi poi conuenendo lo scolare (col tempo fatto cantore) di cantar in Cammera: canta si fattamente che per cantore da chi fa eletion delle parte non è riffiutato mai: che se egli hauesse l'uso di cantar forte, in quel caso seria difficil cosa ch'ei si potesse moderare: & chi dice che col gridar forte le uoci si fanno; s'inganna doppiamente, prima perche molti imparano di cantare per cantar piano & nelle Cammere, oue s'abborisce il gridar forte, & non sono dalla necessità astretti a cantar nelle Chiese, ò nelle Capelle oue cantano i Cantori stipendiati; & questi sono i Gentilhuomini: & gli altri che non hanno dibisogno per questa uia di guadagnarsi il pane: & poi perche si stabiliscano le uoci solamente quando le si mutano; & chi da natura non l'ha fote per gridar non l'ingrandisce mai; gridi pur quanto sà gridare. Similmente quando i scolari hanno imparato di nummerare le pause, non permettano mai che cantando le cantino forte, ch'oltra il disturbo che si da à chi li ua dietro ò inanzi nella numeratione, mostrano la poca accortezza che hanno hauuto i maestri nel insegnarli & nel darli le lettioni. Queste cose tutte uanno vna dopo l'altra insegnate; secondo che si uede colui che impara piegarsi alle cose cattiue: Ma perche non resti con la cognition sola del notegiar per natura; dopo ch'egli si serà assicurato nel leggere ogni cantilene naturale; li proponghi poi gli essempij accidentali che sono quelli fatti per b molle in una de queste maniere che quì per commodità di ogni vno si vede.
[Music example]
page 53
[Music example]
Perche se gli ponesse inanzi con le naturali, seria vn volerlo confondere senza verun guadagno, che ne anco i fanciullu quando vanno alla scuola i maestri non gl'insegnano tutto in vn tempo di compitar le lettere, & di releuar le silalbe: ma gl'isnegnano prima vna cosa, & poi l'altra: Cosi si può seguitare fin che li pare di poterlo far cantare in compagnia: allhora poi gl'insegni il modo di cantare, & di raffrenar la voce per non superare gli altri: ne però permetta che canti si piano, che vna Musica oue egli è introdutto a cantare paia vota, ò senza quella parte: perche l'uno, & l'altro sono deffetti insupportabili.
Et questo si dice perche molti hanno voce detta voce di testa; la quale è da cantanti produtta con vn certo suono frangibile, & il frangente è una certa cosa che per ogni poco si sente; e però si auertiscono a moderarglila; sì perche non habbiano da superare gli altri; sì anco perche la detta voce di testa il piu delle volte offente.
Queste & simili altre cosette sono necessarie di essere al cantore con le lettioni mostrate: accioche poi nel cantare dia di se a tutti buona sodisfattione; altrimente sappia che non serà se non in qualche bisogno prezzato, & si farà di lui come si suol far delle Gemme pretiose che alle volte si legano in piombo non perche le habbiano cosi sempre da stare: ma perche allhora non hanno occasione di legarle in oro, in quel modo che le legano poi con commodità, & opportuno tempo.
Qui non resterò poi con l'occasione di hauer posto le scale naturalu, & le trasportate, di dir ancora che non tutti sanno con che mezzo s'eschi fuori della Mano Musicale: Et accioche ad ogni vno a cui si rappresenterà occasione d'vscir fuori tanto nella parte superiore quanto che inferiore, non paia strano, & l'habbia per cosa difficile se be formano questi quattro infrascritti essempij. page 53v
[Music example]
Cosi con questi mezzi non solo saprà le scale che sono dentro della Mano Musicale: ma anco in ogni caso di vscir fuori saprà come si esce. Coloro poi che non si voelssero seruire delli superiori essempij: Adopri gl'essempij del Tigrino; ò se pur anco quelli non li piacciano se ne formi a suo volere: che tutto quello che quì si dice; si dice in quanto al'vso commune, & non particulare.

Chi, & quale debba essere il Cantore. Cap.LXI.

QVanto le scienze, & l'arte sono piu nobile, tanto piu nobile professere, & artefice ricercano, et richiedano: perche cominciando dall'arte; brutto seria di vedere chi maneggia l'Oro, l'Argento, & tutte l'altre pietre pretiose; che maneggiasse ancora le cose sozze & immonde.
Et si come per corrispondenza della persona, al Villano comparisce bene in mano, la zappa, l'Aratro, e'l Vomere; & non gl'Elmi, i Stocchi, i Stendardi, & li Destrieri: cosi anco nelle mani de molti non istanno bene le cantilene. Onde perche la Musica è vna certa scienza della quale i nobili volontieri se n'ornano, & con essi loro molte volte i Signori di grande importanza l'imparano per hauer honoreuol solazzo, & piacere, per questo fia bene di mostrare chi, & quale debba essere il cantore.
Però dico prima che l'arte in se, & la professione della Musica; ha piu del nobile che del meccanico, & hauendo piu del nobile come ogn'un vede; si prohibisce a chi che si sia l'impararla, & imparata essercitarla, ch'essendo occupato in arte mechaniche, per essercitar gl'essercitij suoi conuien portar zinnali ò paramanzi: che se bene quando si congregano in vn luoco per cantare, per quel poco tempo li depongano; non per questo di equità, & di ragione li si concede: perche chi li conosce, per quelli sempre li tiene: non solo perche i detti parananzi, & zinnali fanno nauesa qualunque volta che si veggano in questa delicata attione: ma anco perche sempre ritengano del'odore di quelle cose ch'essi maneggiano: Et se a veruno mai licenza si douesse concedere, & dispensare: Muschiari, & Profumineri piu che a qual si voglia altro artegiano si doueria dispensare & concedere, i quali per le cose odorifere, & delicate che continuamente maneggiano potriano tra persone honorate, & ciuile conuersare; nondimeno perche l'arte manuali son contrarie a questa professione a tutti gli artegiani senz'altro se li prohibisce: & non ostante gli artefici ( le cui arte i Signori, & i Gentilhuomini hanno a schiuio, & sono vili) non si debbano occupare in questa scienza, & professione, si prohibisce ancora a Vecchi, massimamente a quelli che piu di dottrina, & prudenza sono ornati, & pieni. Onde per non tediar la gente in far scielta del cantore dico, ch'egli deue essere giouine, pullito, ben vestito, non al tutto ignorante, non di fauella impedito, ne men mordae nel parlare; ma gentile, cortese, mondo, & adorno: che gl'ornamenti per dell'honestà non passino i terminati segni. Non debbe esser buffone, ne de quelli che si dilettano di burlar li compagni, ne meno di notabil vitio macchiato: perche i vitij notabili, il burlar li compagni, & l'esser buffone, causano il disprezzo della persona; oltra che toglie ogni honesto ardire, & chi non si cura di conuersar tra l'honorata gente con infamia, dimostra esser sfacciato, & senza honore. Et se nisciuno ricercasse l'intima ragione perche a Vecchi piu che a gioueni l'imparar di cantare, & etiam l'imparato si prohibisce; sappia che non per altro prima, perche molte volte ò per dir meglio in pochi vecchi la vaghezza, la pulitia, & gl'ornamenti della persona esteriore si ritroua. & poi perche la Mu page 54 sica è vn sollazzo piaceuole, & vna dolce recreatione, & essi non hanno bisogno di sollazzarsi & recrearsi: ma bene (à guisa di buon soldato che essendo sfidato alla battaglia s'arma, & vigilante aspetta lo nemico) d'apparecchiarsi & disporsi alla morte: che se i giouani moiano; tanto piu essi della morte debba temere & dubbitare. Or dico che la conuersatione humana, non solo ama, ma anco abbraccia & accarezza le vaghezze, gl'ornamenti, & le pulitie humane; & per contrario, le difformità, l'immonditie, & le cose sozze sprezza, condanna, & fugge. A quei vecchi solo si comporta il cantare, che de canti sono compositori: perche se bene in loro qualch'vna di queste imperfettioni appariscono: nondimeno l'aspetto venerabile, & la dottrina che hanno in questa professione, ogni diffetto cuopre. & percio si vede ch'essi il piu delle volte tacciano, & non cantano; se però de cantori non hanno gran bisogno & penuria; à quali i diffetti & le imperfettioni senile si supportano, essendo à Cantori come Maestri & Padri. Ma non si deue già comportare che le donne imparino, & faccino questa professione; se non hanno à essere nel secuitio di Dio collcate: ouero se quelli che l'hanno, non si compiacciano cosi d'hauerle per vdirle à cantar sole: poiche essendo questa professione di non poterla fare senza compagnia, per douersi accompagnare & mescolar tra giouani & huomini fatti, (non trouando gran numero & copia di donne che sappiano cantare) fariano che in cambio di cantare le se stariano con essi à sollazzare; & i suoi prorpij che hanno carico di custodirle bene, gli apprirebbono la via; & li spallancharebbono le porte à farle cadder nel male in che essi cercano di ritrarle: & cosi de disonori suoi seriano le prime & principal cagione: Perche se bene tra le donne ancora si troua chi habbia animo & cuore di maneggiar le spade, non per questo se concede che le tolgano in mano, & che se le cingano al fianco: perche togliendole et cingendosele: conueriano con gli huomini arditi et valorosi praticare: & praticando seria sicura via à farle trabboccare: Oltra che fuori de canti dedicati à Dio: (che poi non si cantano in altro loco che nelle Chiese) altro mani non si canta che le doglie, le passioni, le pene, gl'affanni, & gli martirij che per amor di donna patiscono gli amanti: per il che i Cantori cantandole, si sforzeriano di dirle & mostrarli ch'essi le cantano in suo fauore, quantunque anco non ci hauessero pensiero; & cosi le direbbono si affettuose, & non sospiri si caldi, che le farebbono di se stesse in vaghire, & inuaghite cadder dentro alel rete di chi fosse tra cantori piu auenturato & piu ardito; ò di chi meglio l'hauesse saputo tendere.
Questo dunque io lodo & per commun zelo io uorrei che si come un huomo per necessitò grande ch'egli habbia di uiuere, non stende le mani sù l'ago, sù là connocchia, sul naspo, ouer sul fuso: che cosi anch'esese lasciassero da parte quelle attioni virile con le quali senza macchia, ò periculo di macchiarsi, non si potriano far uedere: & che attendessero à qnello che pin gl'importa; & non uolessero esesere à se medeme le reti, i fossi, i precipitij, & le ruuine: che se molti non permettano che le figliole loro imparino di leggere & di scriuere, per torli l'occasione di far male: & nondimeno col leggere particularmente possano al anima assai giouarsi, legendo & recitando le deuote et sante orationi: quanto maggiormente il doueranno prohibire il cantare; non apportandoli il canto uerun bene spirituale? Anzi che se noi vogliamo ben considerare il tempo ch'essa una tal attion et virtù può essercitare; lo trouaremo si poco & si breue che senza altra ragione gli lo prohibiberemo: poiche ne gli anni solo in che ella Vergine viue; si troua di fatiche scariche & uota: perche dopoi l'essersi accoppiata in Sacramento matrimoniale, comminciano i parti à trauagliarla, & i figliuoli a disturbarla in maniera tale, che non li manca mai che fare.
Et però dico ch'a lei ancora questa attion si vieta: et al huomo si concede: trouandosi l'huomo piu libero, piu faciel ad adoprarlo, & piu schietto ne gli adornamento che non è la donna.
Il Cantor dunque debbe esser giouine, vago, pulito & bello senza veruno de quei diffetti di sopra commemorati, & quelli che non sono tali non riguardino al mio dire. ma si sforzino di esser tale tra persone honorate quale à persone honorate si conuiene, che copriranno ogni difformità & imperfettione.

Delle particulare qualità del Cantore.Cap.LXII.

NE l'arte, nè la natura conducano tutte le lor cose à perfettione, che l'una e l'altra per diffetto, et mancamento di materia ne fanno delle mostruose et strane: Anzi che le nostre madre proprie che pur hanno buona & pura intentione di farci compiti & belli; per il sudetto mancamento & diffetto ci fanno mostruosi stroppiati & guasti: che se non fosse alle volte l'ingegno & l'istess'arte: per mezzo dela quale molte cose si rispettano & racconciano; non seria chi ci volesse vedere: & page 54v può tanto questo ingegno & quest'arte, che se le cose alle uolte fossero del suo abellimento spogliate & nude, rimariano si difforme & brutte, che le ci seriano odiose & abomineuole.
Per l'ingwgno & l'ornamento dunque si trouano molte cose si vaghe, che non solo sono poste tra le cose belle; ma anco nel numero delle bellissime. Onde è auenuto che hoggi giorno tutto quel che si vede per l'artificio grande ch'in se tiene, da tutti con stupore & merauiglia si ci mira: Il cui artificio da altro che dal giuditio humano non deriua ò uiene: perche eglio è quello che l'arte signoreggia & possiede; & con esso ordina, diude, applica, & dispone sopra tutte le cose quanto li pare ò piace.
Or se l'huomo detto animal perfetto à cui è dato con l'ingegno & l'arte di poter ne i bisogni aiutar la natura: nelle cose monstruose tanta diligenza & studio pone nel coprir i diffetti altrui; quanto piu ei deue faticarsi in ornarse stesso, & in cuoprire i diffetti suoi? Certo che gli habbiti & le vestimanta belle, nascondano di grande difformità, & di brutte cose: le quali ancor che senza vergogna le si potessero vedere, per non essere delle repprobate, ò delle uergognose: nondimeno volontieri le si tengono nascoste & coperte: perche nisciuno ama uedersi brutto & difforma; & tanto piu l'huomo vi studia in coprire i diffetti suoi: quanto più specchiandosi brutto si vede: Il che si loda quando si può fare: ma perche non tutte le difformità & imperfettioni ch'uno ha in se stesso può v edere come altri le ueggano bene. però mi è parso cosa honorata & Degna; di auertir il Cantore con questo presente Cap.
Però li dico che l'ornamento del huomo non consiste solamente nel habbito, & nelle vestimenta; che anco consiste nel procedere, ne gl'andamenti, nelle attioni, & nei costumi: & perche i costumi mostrano le attioni compite & perfette, le attioni poi perfette & compite si ueggano nel operar bene: per questo dico che essendo anco la Musica vna operatione; ricerca costumi, creanze, & bel procedere.
Bisogna dunque che il cantore sia ben qualificato & compitamente de costumi ornato: perche cantando opera & operando fà atti, i quali se non sono bene accompagnati lo rendano odioso & disdiceuole. Non si dice ch'egli non habbia tra gli huomini di questa pofessione star ardito, & essere animoso & viuace: che in ciò tutta volta che non si passano della modestia i segni, non se li ha da dar legge; ne meno io intendo di moderarlo nel parlare, nel scherzare, nel motteggiare, nel audatia, ò in altro che che si sia: poiche può bene ogni vno pensare, che ragionando de canti, di Musica, & di Cantore; non vorò toccare di quelle cose che non fanno à proposito del ragionamento mio: ma solo dirò di quelle che piu vanno à proposito.
Quelle che piu vanno à proposito sono tutte le attioni mal fatte, che il cantore non auedendo si fa nel cantare. Però prima habbia riguardo mentre che canta di non far atto non solo con la uita; ma anco con la bocca: torcendola hora da una parte, & hora dal altra; ò di riuoltar gli occhi à modo di spiritato: perche chi l'ode & scolta: non solo lo scolta & ode; ma anco l'osserua & mira: & perche le belle fatezze piacciano piu che qual si voglia altra cosa: per questo dico che sempre piu piacerà à gl'ascoltanti schietto Cantor modesto: che l'artificioso scontrafatto.
Di quì nace la cagione che molti prohibiscono à Sig. il sonare gl'istrumenti da fiato come le Trombe i Cornetti, i Pifari, e gli altri: perche con essi si conuien guastar il uiso, & di bello ch'egli appare, farlo mostruoso & difforme: & se alcuno mi dicesse che tal cosa ista bene ad un Signora che à un altro ista male: come seria male à immitarli, nelle pompe & nelle spesse, ò nelle attioni delle giostre ad altro: & che per questo non serà anco cosa da farci stuppire & merauigliare se à Sig.non è lecito il far simile attioni difforme: che à un altro si comportano ne sono punto disdiceuole, rispondogli li dico che altro è l'immitar uno nelle facultà di fortuna, et altro è l'immitarlo ne i beni & nelle facultà della natura: I beni di fortuna si debbano tener stretti et cari, perche facilmente si perdano. ma i beni di natura per non potersi perdere, ogni uno è obligato à spenderli largamente: oue si vede che tanto al pouero; quanto che al ricco stanno bene i costumi.
Perche dunque se la natura ha fatto ad vno la bocca dritta profilata & bella: & gli occhi immaculati sinceri & netti: perche dico torcerli, & in atto difforme riuoltarli vuol egli quelle bellezze guastare: se quelli che l'hano storte & guaste, con ogni ingegno & arte cercano di rassettarsele? Ogni vno deue: anzi si de forzare di mostrar a tutti le piu belle qualità del corpo ch'egli habbia, et che siano degne di esser vedute; & non quelle che per natura sono belle guastare, ò con difformità cuoprire.
Secondariamente si guardino i Cantori di non caddere in quel errore che molti ci cascano; che per accomodar la uoce, et pronuntiar le figure Musicali con il tremolo, mouano con tremolo il capo, come se quel tremolo dal capo venisse: & nondimeno esso col capo nulla hà che fare: et che cio sia il uero (se però non lo uogliamo credere) rimiriamo molti che lo fanno, et non solo non mouano ilcapo; ma ne anco pur la uita, et lo fanno si bene che non si puo far meglio: Anzi che de quelli i quali mouano si la page 55 testa, ce ne sono assai che quantunque la mouano non lo fanno, et si credano di farlo: Questi sono simili a quei fanciulli che caualcando un elgno si credano di caularcar ogni gran bel destriero. Il tremolo nella Musica non è necessario; ma facendolo oltra che dimostra sincerità, et ardire; abellisce le cantilene: ma lo star sauio col capo, co gl'occhi, e con la vita, è quasi una necessità ne i canti, inseparabile: che si come il cantar male alle punghate orecchie dispiace; cosi anco dalle difformità et bruttezze che si fanno con la vita nel cantare, gl'occhi non hanno buon diletto ò sodisfattione. Coloro ancora fanno male che per farsi consocere et stimarsi da qualche cosa nel cantar che fanno, cantano due ò tre figure su'l libro, et quattro e sei con gli occhi girati altroue; chinando il libro in he cantano, ò coprendolo con le mani: perche nel cantare non si ha da far attione che dimostri disprezzo: et tanto piu quest'atto disdice, quanto che volgendo gl'occhi hora à un compagno, et hora al altro; gl'astanti che stanno ad ascoltare et che non sanno piu che tanto, pausando quelle parte ch'esse riguardano; si credano che col guardarli si siano aueduti di qualche errore commesso da quel tale che alhora pausa. Cosi per questa uia fanno credere a quelli ch'iui sono congregati et ridutti per sentir à cantare che i Cantori non sieno cosi buoni perfetti, et sicuri come lui, et pur alle uolte ce ne seranno de li migliori. Ne meno vogli otacere il biasmo de quelli che hauendo vicino a loro un Cantore di poca stima, sentendo qualche da loro non conosciuta disonanza; cagioata per artificio delle compositioni, o per la prestezza, ò intardanza di qualche altro compagno, alla prima gittan gli occhi sopra il sudetto Cantore, et fanno che la gente creda che quel tale della disonanza sia cagione. Di piu anco non s'hanno da lodar quelli che hauendo alle uolte udito un passo, ouero che per scienza lo sanno tacendo in quel punto la lor parte, per dimostrare che sanno qualche cosa si mettano à cantar le parte altrui; dando mala sodisfattione a quel cantore che in tale occasione senza uerun proposito d'altrui si sente à cantar la sua parte; et spesse uolte lo distolgano dalle uaghezze ch'egli in quei luochi si sente di ptoer fare. Quand'uno attende a i fatti suoi dimsotra a circonstanti d'esser prudente et chi fa bene ciò ch'egli deue, ogni obligo adempisce, et non si reputi mai ueruno che l'entrar nelle fatiche altrui honor li sia, et ultimamente chi impedito et occupato si ritroua, malamente gli altri aiuto porge. Questo non si dice per li maestri del arte, et per quelli che sono della professione: perche essi col cantar loro non tolgano i luochi, ne l'animo al cantante di fare i suoi fioretti: per esser tutto quel che fanno sempre con artificio fatto, et non porgano aiuto se non à chi stà in procinto di caddere, et di piu quando hanno la parte in mano la cantano come cantore, ascoltando il concento come Compositore, et non cercano in quest presuntioni, tolte (da chi se ne intende) per uanità et sciochezze. Sono altri cantanti che non sanno cantare, se non tengano il libro con il capo uoltato alla parte sinistra, ouero alla destra, et piu altri ancora che sempre si maneggiano la barha, ò che con diti si purgano il naso, o che si poggiano con le mani al viso, et molt'altre cosette, ch'ogni vna tanto disdice; quanto che rimirandole in altri le non ci piacciano.
Cosi ancora non ista bene à chi canta di giocar con le mani, co i piedi, ò con che si sia in tauola; ne maneggiarle senza proposito ò pensiero: perche stando in quella attione, deue pensare ch'ogni vno mirandolo l'osserui: Et si come una vaga, & bella giouine trouandosi in luoco publico oue si conuiene con modestia stare: perche sa da tutti esser rimirata, si guarda di far atto per cui chi la mira l'habbi da burlare & beffeggiare: Cosi anco il Cantore considerando ch'ogni vno mentre egli canta, volontieri lo guarda, si deue emendare di tutte quelle cose ch'egli in altri vede star male. & di quelle ch'egli crede che in lui non stiano bene: s'egli però di lui vuole à gl'astanti dare buona & compita sodisfattione: Et benche non ogni volta che si canta si troua gente ch'osserui questo & quello; perche non sempre si canta per delettar altri ch'ancho si canta per dilettar se stessi: nondimeno i compagni proprij che cantano rimirandosi alle volte l'vn l'altro, veggano le attioni brutte & belle:Cosi dopo il cantare pigliano con summo diletto piacere de quei atti si difformi & scontrafatti: Altri senz'auedersi ciò che fanno cantando cantando, accompagnano con il capo le figure; dimodo che se le figure descendano, essi col capo s'abbassano; se l'ascendano s'inalzano.
Altri non potendo nelle figure che sono collocate in certe corde alte giungere & ariuare; slungano il collo & inarcano le cighia mostrando vn viso dispiaceuole che par apunto che ci sieno tirati per forza. Altri vltimamente ritirano la faccia sotto la gola, & pare che cantando si bogliano cacciar la barba dentri il petto; per il che chi li vede resta di quel'attione molto mal sodisfatto. Perche la vaghezza del cantare stà nel porger con gratia & attitudine la voce, & ne gli atti & la modestia della uita: & si come al oratore si ricerca & conuiene non solo la vaghezza della fauella con che il suo bel concetto dichi & narri: ma gli atti, i gesti, & i costnmi con che i concetti suoi sieno ben esplicati & dimos trati: cosi anco si ricercano al Cantore. Molt'altre cosette sono da notarsi che cosi da tutti non sono vedute & osseruate. page 55v
Però fra tutte l'altre si pongano queste uniuersale, & si dice che ogni Cantor si guardi dopo l'hauer alquanto cantato, parlando ò non parlando di non sbadacchaire, ne di voltar le carte, ò di nummerar quante cose sin allhora si sono cantate, ouero col tor licenza dimostrar di uoler partire per qualche suo afare: perche tutte queste cosette dimostrano che colui è stuffo di cantare, et quando l'huomo per ricrear altrui ò per sodisfar à se stesso od à chi l'inuita in alcun luoco ò chiamato andandoci deue patientemente quel poco d'affanno suffrire: Perche se pensiamo bene a i fatti nostri, molte uolte da pura volontà, ò da preghiere de gli amici siamo condotti a uedere una Pastorale, vna Commedia, ouer Tragedia; nientedimanco non ad ogni hora noi ne possiamo uscire: & si come quel hore odiose & dispiaceuole si suffriscano, cosi maggiormente nelle attioni nel cantare questo & altro si può suffrire. Tutte queste cose per volerle ben fuggire, nel princidio quando s'impara le si debbano schiuare. Però quando i maestri insegnano di noteggiare, habbiano auer tenza di non permettere che il scolar canti col capo torto, che torchi la bocca, che riuolga gli occhi, ch'alzi, o ch'abassi con le figure il capo, che non guardi altroue se non sopra del libro, che non giochi con le mani, et ch'vultimamente non faccia cosa ch'à gl'occhi altrui offenda: perche destolto da quei vitij, piglia si bella et fatta piega che in ogni luoco oue egli è veduto à cantare, la gente s'inamora di lui, vedendolo stare à quita di pudica sposa, o di timida donzella.

In che modo si possano le figure Musicali cantar con gratia. Cap.LXIII.

IN tutte le operationi humane, sieno di qual si uoglia sorte che si vogliano, ò da che chi si sieno fatte, si ricerca gratia, & attitudine; non dico gratia, per itnendere di quella gratia ch'hanno i sudditi particualri sotto i Re & l'Imperatori; ma ben per quella ch'hanno gli huomini quando in fare vn attione dimostrano di farla senza fatica; & all'agilità, aggiungano le vaghezze e'l garbo.
In questo si consoce quanta differenza sia nel uedder star à cauallo un Caualiere, un Capitano; ò un Zappa terra, & un Facchino: & con quanta leggiadria, tenghi in mano, spieghi, & moua lo stendardo perito & buono Alfiero; che vedendolo in mano a un Calzolaio non sol si scorge che non lo sa spiegar & mouere: ma ne anco tenerlo in mano: Questa gratia, & queste vaghezze, alcune ce ne sono insegnate dalla natura come l'andar su la uita, di caminare, di portar gl'habbiti & altro: alcune altre poi si prendano dal commun conuersare; come per veder le molte & diuerse attione altrui, le quali ci fanno à questo & a quello diuenir seruitore: Perche molti sono amici, a cuidel amicitia furono istrumenti le gratie & le belle attioni: Anzi si trouano molti, che senza essersi mai ueduti ò conosciuti; dalle vaghe attioni & belle gratie che mostrano nel far le lor cose essersi inamorati.
E però alle volte si uede ne i giochi publici come di Balla ò di Ballone gl'astanti hauer particular affettione piu a uno che à un altro senza ch'egli di ciò ne sappia nulla; non per altro se non per accompagnar con gratia & attitudine le botte.
Similmente ancora per i bei atti fatti da un Chualiere in giostra li huomini restano in amor legati & uinti. Non è dunque fuori di proposito, hauendo il Cantore a ritrouarsi alle uolte tra diuersa gente, & fare una publica attione di mostrarli come le si facciano con gratia: perche non basta l'esser corretto & moderato in tutti quei atti che lo possano far difforme; ma se ricerca, che gli atti & le attioni con garbo & legiadria accompagnati sieno. Alhora il cantare accompagna gli atti con la gratia, quando che cantando oltra le cose diffusamente dette nel Cap.superiore, accompagna le uoci con vaghi accenti. Però sia auertito prima di pronuntiar le parole schiette, intelligibile & chiare, che ogni vno facilmente le possa intendere; & non se le rattenghi la mettà fra denti, che non è si bello il sentir la Musica: quanto che in essa Musica vdir le parole: Et quelli che si ritrouano in luoco oue conuengano gridar forte, auertino d'intonar le figure giuste, allegre, con voce ne forzata ne meno lenta, ma con tanto quanto la natura li concede: perche la forzata voce essendo deffettuosa sempre offende, ne mai con l'altre unisce, et se a sorte le cantilene ch'essi cantano uan si alto ch'essi commodamente non ui possino ariuare: non si forzino per ariuarli di gittar un grido che pazzi ò spiritati paiano: Le lascino piu tosto gire che renderle all'orecchie si strane et strauagante: Similmente nel cantar piano nelle altre non si debbano forzare se commodamente non ui ariuano: perche meglio è di fingerle, ò di taccerle, che cantandole pronuntiarle male: et perche le compositioni non caminano sempre di grado in grado: ma alle uolte sono distante una dalaltra una terza, una quarta, una quinta, un ottaua etc.per questo serà bene per acquistarse beneuoli glascoltanti page 56 che procurino di dar qualche vago accento alle figure: perche il compositore che le composte ad altro non attese che all'ordinar esser figure, secondo la conuenienza dell'harmonice dispositioni: ma il cantore nel sumministrarle è obligato d'accompagnarle con la voce, & farle rissonar secondo la natura, & la proprietà delle parole.
Però egli a da sapere che le dette figure s'accompagnano con alcuni accenti causati d'aclune rittardanze, & sustentamenti di uoce che si fanno col torre vna particella d'una figura, & attribuirla all'altra. Et per cominciare a darli ad intendere in che modo le se inuaghiscono, dico che quando si ha pronuntiato vna figura, & che quella che si ha da pronuntiare è distante da quella vna terza; su la prima si ha alquanto di ritardare: la qual ritardanza, non ha da esser di piu spatio che d'una Semiminima: Onde non solo si deue questa Semiminima dalla secunda figura torre, & darla all'altra: ma anco nel trattenersi, & ascendere alla compagna, si fa in mezzo (fuggendo) sentire come vna Semichroma essendo auertito di non far simil vaghezza se non in re, fa; mi, sol; fa, la; sol, fa, massimamente nelle terze, come quì si vede.
[Music example]
Si pone vna Chroma puntata con la Semichroma; accioche i cantanti vegghino come s'ascende: perche sono alcuni essendo queste vaghezze quasi come naturali che nel propontiarle, le pronuntiano si lente, & tardi che per languidezza fanno vn effetto strano, & non danno niente di buona sodisfattione all'orecchie. Queste sono cose che con la penna difficilmente si possano dar ad intendere, & dimostrare; bisogna che l'accorto, & diligente Cantore se l'accomodi in modo che l'orecchie sue li msotri se le pronuntia bene ò male: ma perche questo modo di cantare è vn modo diletteuole, & dolce, & la dolcezza se bene è amica della natura perche satia, & molte uolte fa nausea, et noia: per questo non è lodeuole sempre a vsarle; per non dare a gl'audienti disgusto, & mala sodisfattione. Similmente ancora questa vaghezza si può vsar nella terza, eccetto che in mi, & vt, come nel descendere da fa, mi, & da re, vt; vno perche la sua natura non è d'hauer dolcezza, l'altro non hauendo sotto di se altra sequente figura non può hauer appoggio; perche tutte le figure si poggiano in lui; essendo egli quello che le regge sostenta, & mantiene, come quì si vede.
[Music example]
Nel pronuntiar la quarta, & la quinta, bisogna tener altro stile; perche la Semichr. che corre di mezzo a quella terza per grado, bisogneria correrla per salto; & perche il salto alla uoce humana è difficile, & di dolcezza voto; per questo la detta Chroma puntata, & la Semichr.si pronuntia sempre su la prima figura hauendo questa auertenza di tor sempre alla seconda tutta quella quantità che si vede, et pronuntiarla su la prima in tal maniera, che dal principio al fine, non habbiano piu valore di quello che per natura ricercano: ma bene nel mezzo pronuntiarli con la uoce quelle vaghezze senza farle rissonar per figure.
Onde accioche si vegga, come con simil vaghezze si procede se ne forma questo infrascritto essempio.
[Music example]
page 56v
[Music example]
Per far che meglio ogni uno ce se li possa accomodare, et farsene patrone. Ma perche come ho detto queste cose difficilmente senza l'essempio della uoce si danno ad intendere: per questo tralasciando molte cose che diffusamente intorno a ciò si potriano dire; dirò sol questo; che si come trouando noi per uia l'Oro, l'Argento, ò altro che pretioso sia; contente et uolontieri ci pieghiamo a raccorlo: Cosi sentendo il Cantore le uaghezze d'uno (non dico le gorgie, et quei passaggi che non si possano cosi alla prima torre) deue cercar quanto ei piu può d'immitarle; accioch'il diletto ch'egli prende in altri, à gli altri lo renda ancor lui. Deue un cantante in questo esser auertito, che cantandosi alcune sorte di fughe, ouero fantasie per non rompere et guastar quei bei ordini d'immitatione di non ritardar veruna figura: ma cantarle equale, secondo che vagliano senza veruno adornamento; accioche esse fughe habbino il suo douere: Sono ancora altre figure che per le parole non hanno bisogno di veruno accento; ma della sua naturale & viua forza; come quando si hauesse da cantare Intonuit de Celo Dominus; Clamauit: Fuor fuori Caualieri vscite; Al arme al arme, & di molt'altre cose; che il discreto & giuditioso Cantore le ha da giudicare: Cosi per contrario ancora ne sono d'altre che da se stesse chiamano le uaghezze et i uaghi accenti; come serià a dire dolorem meum; misericordia mea; affanni e morte; le quali senza che a Cantori le sieno isnegnate, gl'insegnano in che modo le si habbiano a cantare. Si vsa ancora di romper aclune figure con alcuna uiuacità et forza, che nella Musica fanno grandissimo buono effetto, delle quali volendone dar qualche notitia se ne formano questi essempij.
[Music example]
Acioche da questi pochi de molt'altri ne possa hauer scorta et prender lume, perche assai hauerei che fare, se quì tutti in uno epillogo li uolessi raccore, et non è da merauigliarsi se io mi sono inchinato tanto quanto quì si uede; col por gl'essempij di quelle cose che quasi la natura istessa ne insegna et porge; parendo ch'in questo caso io uoglia far come colui che per mostrare a gl'ignoranti di saper qualche cosa produce in man a dotti l'Abc; perche l'hauer ueduto alcuni scolari usciti delle moderne page 57 scuole senza queste vaghezze, & questi accenti: m'ha fatto risoluere di porre in carta queste poche cose; le quali si lasciano per quelli che non hanno verun garbo ò veruna buoina maniera di cantare. Et nota che questi vltimi superiori accenti non si pongano perche cosi in scrittura possino stare: ma solamente per quello che si concede alla voce per accentuar le figure.
Questo quì nel fine ho da dire, che gli maestri nel insegnare questi accenti, & vaghezze sieno auertiti di moderar lo scolare che non li faccia si spesso che quasi li faccia sempre; perche si come il troppo dolce guasta le pretiose, & delicate viuande, cosi ancora tante dolcezze, & vaghezze poste insieme, fanno fastidio, & nausea, & non per altro si pongano tante dissonanze nella Musica: solo perche raddoppiano la dolcezza alle consonanze.

Come, & in che modo si cantino le parole sotto le figure Musicali. Cap.LXIIII.

DOpò che habbiamo ragionato di tutte le cose particulari di che si forma la Musica; & che intorno al pronuntiar delle figure si sono fatti tutti quei discorsi, & ragionamenti particulari che si doueano fare: E se ben pare ch'intorno a loro non ci sia che dire, quando si sia detto che le si cantano secondo che le stanno; informandole di quella quantità di suono che dimostrano le figure che li sono di sopra: nondimeno perche vi corrano alcune difficultà non cosi da tutti considerate: per questo dico ch'ogni volta che si canta, emendatosi prima il cantore di tutte le cose che lo possano rendere brutto, & difforme; si guardi nel pronuntiar delle parole di pronuntiarle chiare, intelligibile, & bene, & di non dir mai vna cosa per vn'altra; essendo cosa piu tosto da farsi schernire, & ridere: Poi di non replicar mai vna parola se non vi è fatto il segno di douerla replicare: perche prima si guasta l'ordine delle giuditiose, & sensate parole. massimamente nelle Poesie volgari, & poi anco spesse volte replicandone in gran quantità le non vi si possano metter bene; non essendoui le figure per loro disposte.
Et nota che infra le parole si pongano alcuni segni che danno inditio di douersi replicar le parole. & sono di due sorte, vna sorte vsata da gli antichi, & l'altra da moderni, quella che vsruano gli antichi e questa; & quella de moderni è questa ij nelle copie scritte a mano si vsa l'anticha; nelle stampe le moderne ogni una cognita, & intelligibile; sopra di che non occorre a dirne altro ma sequendo gl'auertimenti che appartengano alli cantori dirò che mentre cantano non vogliano per niente fare come fanno molti che interrompano le parole, & cosi spezzate le replicano; che in questo dariano segno di grandissima ignoranza: poiche cosi spezzate, & rotte, le rissonano altrimente di quello che loro non fanno ne i loro proprij sensi.
Onde per esser meglio inteso, dico che ogni uno si guardi di fare questa sorte di proferta. Exaudiet do Dominus, a anima mea, il vago aspet aspetto, miriire, amoore, & simil altre triste pronuntie che sono infinite. che di tal pronuntia, le donne, & quasi i fanciulli, burlandosi se ne prenderiano spasso, & piacere. & tanto piu volontieri debbano fuggire queste sciagurate sorte di pronuntie: quanto che spessissime volte fanno variar il senso, & in cambio di rissonar vna cosa, ne rissonano vn'altra. I Compositori quando le vogliano spezzare, per imitarle con le figure, sanno ben ritrouarla via; come fanno allhora che vogliano imitar sospiro, che l'interrompano si bene per uia di figure mute; che pare a punto che si sospiri. Similmente ancora i cantori s'hanno da guardare di pronuntiare le parole che col fine partecipano del principio dell'altra come nel proferir di queste parole. Spesso conuiene che sospirand'io dica di non dire conuiene che sospirando: perche se li tolgano le proprie vaghezze, & le si priuano delle loro natural dolcezze: & si guardi anco che si scriue Figliuol di Vennere, non perche si pronuntij quel u scoperto, ma che se gl'includa con maniera tale che mezzo s'intenda come si fa quando che'l si legge in Prosa ò in Rime. Quest'istesso si dice delle parole lattine che hanno bisogno di esser pronuntiate, bene. perche chi dicesse in cambio di Rex, res diria un'altra cosa che seria tutta cotnraria come significano ordinariamente; delle qual parole ce ne sono assai per le scritture sacre: & il medemo si dice de quelli che in cambio di pronuntiar fructus pronuntiano fructus cosi languido, & in cambio di dire per omnia fanno tutta una parola, & dicano pronia.cose tutte da fuggirsi a piu potere, perche tra le belle cose che si nota in vn cantore quando che egli canta vna è questa, di ascoltare s'egli col pronuntiar chiaro le parole, le pronuntia senza diffetto, & offensione. page 57v
Il restante che intorno a questo ragionamento si doueria dire, si rimette al giuditio particulare di ciascheduna persona; effendoche nel insegnare come si cantino le parole sotto le figure Musicali; basta di hauer proposto i superiori auuertimenti, & di hauer detto che le si cantano sotto quelle che sono scritte.

Di quanto giouamento per le parole sia stato il punto di Agumentatione. Cap.LXV.

EStato si bene, & di tanta importanza l'hauer ritrouato il punto di agumentatione, che non solo gioua al agumento delle figure, & li multiplica il valore senza darli compagna che sia compagna figurata, non essendo il punto figura; ma segno che dimostra il valor delle figure: che anco gioua tanto all'accompagnar le parole, & a disporre le sue sillabe, in forma longha ò breue; che se non fosse lui nel canto molte perche bisogneria pronunciare Barbarescamente, & contro ogni rissonanza Gramaticale.
Onde già che la sorte ha voluto che per accrescer le figure, venghi tanto bene alle parole gran dissonore, et vergogna serà sermpre di quel Compositore che hauendo si bella commodità, et occasione le faccia a modo de Barbari pronuntiare, tanto piu che al dì d'hoggi le orecchie nostre sono si ben purgate, ch'ogni minima, & picciol cosa l'offende. Questa auertenza non solo si deue hauere nelle parole lattine: ma anco nelle volgare: perche se in vna disdice, nell'altra disdice, & dispiace.
Anzi ch'io ardirei di dire che l'inuentore del punto di agumentatione non solo lo ritrouò, & ritrouatolo l'introdusse nella Musica per agumetnar vna figura della sua figura piu propinqua: ma anco per fare ageuolmente pronuntiar le parole, & forsi questa fu la sua particular intentione: perche se ui consideriamo bene esso punto di agumentatione, non serue ad altro che alle cantilene binarie come a cantilene piu imperfette: & se pur serue alle ternarie, serue solamente in caso di agumento, & non di perfettione. ilche rare volte auiene.
Onde qualunque volta che i compositori moderni disponendo le figure Musicali tanto alle parole latti ne, quanto che alle volgare, debbano hauere vn gran riguardo; essendo che non solo le rissonano meglio: ma anco si fugge il periculo di farsi burlare: Oltra che ne riporta grandissima riputatione dimostrando ad ogni vno ch'egli intende, & ch'egli non è da connumerarsi nel numeri de gli ignoranti. A questo proposito molti essepij potrei addurre: ma per non esser copsa di rilieuo ò d'importanza, non ne adurò altri; solo che auertito ogn'un di questo con le mie parole; si guardi di far le pronuncie triste, se cattiue, & nel disporui le figure, riguardi prima, & habbia a mente se le parole nel suo senso hanno da esser pronunciate longhe, ouer breue; & secondo il suo bisogno le facci in canto pronunciare, perche in nisciun luoco trouerà mai quantità di figure Musicale; che non si possi rompere, & spezzare; come habiamo veduto che si spezzano tutte dalal Semichroma in poi, per essere vltima figura cantabile, & quella quantunque non si spezzi non può generar mai per la sua velocità pronuncia cattiua, ouero offenderci; nascendo simil offesa dalla longhezza, & ritardanza che fanno le sillabe lunghe, et breue sopra di questa, & di quella particular figura.
Però questo particular ricordo giouerà, & serà per quelli che sin quì no nci hanno hauuto auertenza, ò no nci hanno pensato piu che tanto: perche l'essersi ridotta questa cosa in vn mediocre, & assai buon termine, fa che sentendosi questo errore ogni un se n'accorghi, & auegga. Coloro solamente sono quelli che non se n'accorgano, che nell'opere altrui non hanno fatto questa particualr osseruatione, & nel sentirle a cantare non pongano mente alla bella dispositione delle parole: ma intenti alla melodia riguardano solo, se vi è per conto delle consonanze perfette, & imperfette, ò relationi, in che poterli tassare, & nondimeno che vi riguarda bene non tanto piace l'harmonia per le ben disposte figure, quanto che per le ben collocate parole. Cosi cascano in quelle rete, & si stringano in quei lacci, che essi piu doueriano fuggire, & sono di se stessi proprie cagione de i disonori, & delle vergogne.
Onde se noi vogliamo considerare bene con quanta facilità questo si possi fare, saremo forzati a dire che il non farlo,. & il non accomodarui bene sotto le parole sia mera ignoranza, ò sciocchezza semplice; perche le figure di Chrome, & Semichrome non portandoci per cagione della velocità loro verun tristo accompagnamento, ò pronuntia disdiceuole; & le Massime con le Loghe, & anco page 58 le Breue per la ritardanza grande che ricercano non possano fare di non render la pronuntia alquanto odiosa, & disdiceuole, ci rimarà solamente la Semibreue, & la Semiminima, che ci potranno rendere buona pronuntia; & serà buona causa, ouer potente mezzo a farci biasmare qualunque volta che noi non gli la faremo far bene. Il mezzo di farlo è si facile che forsi si facile non può essere; essendo che nel essaminar particularmente queste figure.
[Music example]
Sieno in qual si voglia luoco & positione della Mano, in occasione di uolerci accommodar sotto questa parola Dominus; senza fare che tanto tempo occupi la seconda sillaba mi, quanto che la prima in quest'altro modo si possano dispor le figure, et farle nella quantità sua rimaner l'istesse, come quì si vede.
[Music example]
Et si come per questa via con facilità mirabile si può accommodar Dominus, che rissoni bene, & sia inteso ne piu ne meno che s'egli fosse letto: cosi ancora si possano accommodar tutte le altre: Anziche chi non ve l'accommoda bene da segno oltra la poca cognitione delle parole, di non hauerci voluto far studio, ò non hauerci voluto durar fatica: poiche essaminando i passi bene non si troua disposition di figure che mediante la sua natural dispositione, & l'aiuto del sudetto punto di agumentaitone non si possi accommodar qual si voglia parola longha ouer breue.
E però con questo particualr auertimento ogn'uno serà auertito di far fare alle parole quella pronuntia che fariano se le fossero lette: essendoci il modo, & le commodità che si vede.

Che stile si tenghi nel far di gorgia, & del'vso de i moderni passaggi. Cap.LXVI.

QVanto piu le cose che dall'artificio già abellite furono si sono inuecchiate, tanto piu dallo studio particualr de molti hoggi abellite sono; per causa che gl'acuti ingegni sempre nuoui abellimenti trouano.
Anzi che chi mira questa cosa, & quella quantunque una uolta sia stata abellita; per fisso studio, & lunga fatica particulare; nuoua bellezza, alle bellezze ha giunto: Onde per non diffondermi nelle cose che poco a proposito fanno, tralascierò di dire de i particulari abellimenti che sono fatti intarno alle operationi dell'arte, & della natura: ma dirò solo che la Musica è stata bella sempre, & ogni hora piu per la diligenza, & per lo studio che ci fanno i cantori si abellisce. la quale non si rinoua, ò si muta per via delle figure, che sempre le sono d'una sorte, ma con le gratie, & gl'accenti la si fa parer sempre piu bella.
Le vaghezze, & gli accenti si sono fatti col spezzar, & rompere delle figure, tuta volta che in vn tatto, ò mezzo si aggiunge vna quantità di figure che hanno natura di esser velocemente pronuntiate: le quali rendano tanto piacere, & diletto, che ci pare d'vdir tanti bene amaestrati Augelli, che col cantar loro ci rapiscono il cuore, & ci fanno rimanere del cantar loro molto ben contenti.
Questi tali che hanno tanta prontezza, & possanza di pronuntiar a tempo tanta quantità di figure con quella velocità pronuntiate: hanno fatto, & fanno si vaghe le cantilene; che chi hora non le canta come loro a gli ascoltanti da poca sodisfattione, & poco da cantori vien stimato. Questo modo di cantare, & questa vaghezze dal Volgo communemente vien chiamata gorgia: la qual poi non è altro che vn aggregato, & collettione di molte Chrome, & Semichrome sotto qual si voglia particella di tempo colligate. Et è dital natura, che per la velocità in che si restringono tante figure; molto meglio s'impara con l'udito che con gl'essempij: & questo perche ne gl'essempij quella misura, et tempo non si può porre, in che le hanno a essere senza diffetto pronuntiate.
Et essa piu nel tempo, & nella misura consiste che nel correr velocemente: poiche se presto ò tardi page 58v al statuito fine s'ariua, tutta quella cosa nulla di bontà vale: De cose si ricercano à chi vuol far queta professione petto, & gola; petto per poter vna simil quantità, & vn tanto numero di figura à giusto termine condurre; gola poi per poterle ageuolmente sumministrare: perche molti non hauendo ne petto ne fiancho, in quattro ouer sei figure conuengano i suoi disegni interrompere, ò con interrotto mezzo finire; & se pur non finiscano, per forza nel riceuer del fiato si occupano tanto, che non possano esser à tempo oue bisogna, & altri per diffetto di gola non spiccano si forte le figure, cioè non le pronuntiano si bene che per gorgia conosciuta sia.
Alcuni la sogliano hauer facile, & questi sono quelli che la natura gli l'insegna & porge: Alcuni altri l'han con fatica, & questi sono quelliche per lo studio grande n'han fatto acquisto.
I primi sempre seranno piu vaghi et piu delettaranno che non li secondi: Ma quelli che la natura gli la porge, et l'arte gli l'accomoda, sono sopra tutti gl'altri di questa profession fellici.
In tutte l'arte particulare, chi tutto intieramente vi si occupa; col tempo ne fa largo acquisto: ma in questa professione faticandosi uno; dura fatica un uano, tutta vlta che la natura qualche poco non l'aiuta che ciò sia il vero vediamo espressamente che colui a cui la natura è stata si benigna & liberale, per poco cantar che sappia; toglie il luoco al primo cantore che corra fra gli honorati circoli, & perche questa è vna sopra tutte l'altre eccellente qualità del Cantore; scoltando ogni vno volontieri queste vaghezze si auertisce che per non far ridere la gente di lui; s'emendi prima de tutti i superiori diffetti, & di tutte quelle abomineuol cose che di sopra sono state commemorate: che se mal costume à cantore mai disdice, à quello che cantando gorgheggia piu che ad ogni altro disdice. per rispetto che da gli ascoltanti è piu osseruato & rimirato; come quello che per il cantar bene & con vaghe maniere piu diletta.
Chi vuol far di gorgia bisogna ch'auertischi a questo di farla appresso che bene, ò di lasciarla stare se non la può far perfettamente, perche non è cosa ch'habbia piu bisogno di giusto termine, & perfetta misura, quanto questa: poiche ogni poco di difetto & mancamento che se li scorga & conosca; cio che ha di bello in se li guasta & ruuina. & incambio di piacere ò dilettare; non solo satia & stuffa: ma anco tedia & offende: Onde per douere & per ragione volendosi vno conseruar l'honore, non bisogna che ci ponga mano per non farla poi con gratia & bene, ch'allhora piu tosto vn si fa schiernire & beffeggiare.
Ogni volta dunque che il Cantore si vuol prouare se li riescano l'imparate gorgie dette communemente passaggi; si proui prima quando egli con gl'altri canta in compagnia: & quelli ch'alla parte loro non hanno compagni, si prouino quando tutte le uoci fanno vna piena harmonia. & tanto cosi s'essercitino; che si possono poi talhora far sentire: ma perche chi facesse come io dico conueria essere di se stesso giudice, & l'huomo nel giudicarsi da se medemo spesso per non dir sempre falla: per hauer sincero & giusto parere è bene a ricerca da fedeli amici, se il farla rende diletto & risona bene: et questo perche molti si credano di farla, et ne fanno si poca che quasi si può dir nulla.
Anzi ch'io ho veduto alcuni che col tremar della voce, et col mouer del Capo si credano di farla, et non la fanno, et chi gli ne dice si forzano di farla meglio, et la fanno peggio, per il che gl'ascoltanti piu volontieri gl'udiriano se cantaassero le cantilene come l'hanno inanzi, che non l'odano a cantarle si sciaguratamente.
Per questo dico che il farsi giudicar da altri, et volontieri scoltare il parer altrui; schiua l'huomo da molti intoppi, et lo distoglie da molti abusi et errori.
La piu bella et perfetta cosa che nel gorgheggiare si ricerca, è il tempo et la misra, il quale tutto quel raccolto et aggregato di figure orna et condisce, et chi fuori d questa misrua et tempo le guida ò mena; cioche con essa di bello semina, senza veruna gratitudine perde nel fine.
Questo dunque è la piu difficil cosa che nalla gorgia sia, et questo ha piu bisogno di diligenza et studio, che non ha il voler ridurre tante figure insieme, e però sempre serà piu ldoato quel cantore che con poca gorgia a tempo fatta, poco si lontana, che chi lontanadosi molto tardi, o per tempo ariua; Anzi che; chi scolta et ode, à colui che ne fa poca et bene danno infinità lode, et mirandolo sempre ne stanno ad aspettar della migiore. et quanto è piu meglio che per poca et bene se ne partino contenti, che per assai et male se ne vadino per disgusto et tedio mal sodisfatti.
Però chi si mette a quest'impresa si guardi priam di farla bene, et poi di misurarla a tempo, acciò che con essa consoli et sodisfacci ogni uno, et si guardi per la prima regola, che nel principiare qual si voglia canto, tacendo l'altre parte di non principiar con gorgia; ne meno immediatamente dopo detto principio noncantando gl'altri si facci con quelle vaghezze sentire; perche si suol dire che piace l'acu page 59 to, per l'opposition del graue, & una voce sola come tutti sanno poco diletto rende: ma bene molte uoce insieme, dolce & soaue harmonia fanno.
Per questo si uede che il contrapunto nel graue ò nel acuto senza altra parte non piace; perche l'opposita parte lo fa dilettare: Cosi ancora la dolcezza della gorgia nasce da quel vago & succinto mouimenti che fanno le parte, alhora che una di loro si moue piu veloce.
I principij dunque se non sono communi & seguenti, si debbano sempre pronutniate con gl'accenti semplici & schietti accioche meglio s'odino entrar tutte le parte: Perche quella cosa è piu cara, che men si aspetta, & tanto più quanto ch'al improuiso viene.
Onde per iscoprir meglio quanto sia disdiceuole il comminciar à cantare vna parte con gorgia, quando l'altre parte tacciano dico, che ogni vno può gorgheggiare cantando solo; perche se bene di quelle gorgie gl'huomini non ne prendano tutto quel diletto che ne prenderiano se le fossero accompagnate con altre parte: nondimeno han pur questo che non scordan con ueruno: ma il bello & la difficultà consiste nel dar piacar altrui senza difformità ò dissonanza: & il giocatore di qual si uoglia cosa non si loda per giocare solo: ma per giocar bene & viuere accompagnato.
Di più quel cantore che nel ingresso de cantori da lui non conosciuti tutto s'ingombra nel gorgheggiare, non solo è degno di reprensione, per forzarsi di far credere ch'egli sappia qualche cosa: ma anco fa cosa da riportarne vergogna: & disonore. Perche s'iui doue gli si ritroua s'incontra esserci uno meglior di lui, nel mezzo delle sue fatiche con noua maniera può subintrare, & cosi torli tutto quello che egli sin a quel hora si è guadagnato: per il che molto bene & sauiamente fanno quelli che ne circoli oue si canta douendo cantare non iscoprano mai al primo tratto quel che sanno: ma con prudenza & arte vanno pian pian scoltando gli altri; per udire quel che gli altri fanno: poiche in ogni luoco, & ad ogni tempo l'huomo può imparare: però stia al quanto ad ascoltare, & poiche hauerà scoltato comminci a poco a poco a vscir fuori con le sue vaghezze; che cosi destando gla'scoltanti à nouo diletto, s'acquista una fama immortale.
In oltre si guardi il cantore nella fine di qual si voglia cantilena di non far ciò che fanno molti poco accorti, & molto poco prattici in questa profissione: che fanno tanta gran copia di vaghezze, che ogni cosa vogliano mostrar nel fine, & hanno tutto il mezzo lasciato uoto & secco.
Perche anco i Fanciulli senza verun periculo & fatica corrano sopra di un diritto Traue quando però ch'esso Traue in terra giace: et se ne sta la nel piano longo e desteso: perche si veggano la terra appresso & uicina, & sanno che cadendo non si possano far male; ma quando che egli è leuato in alto, & che dalle parte si ueggano i pericoli & i precipitij cona la facilità del caddere: non solo essi si spauentano et temano di caminarui sopra, ma anco gli huomini fatti temano et si spauentano della minacciosa daneuole caduta.
Cosi colui che fa di gorgia, non deue solametne nel fine mostrar il suo uallore: ma nel mezzo ancora deue con audatia mostrare l'ardito cuore.
Similmente si riprendano quelli che nel detto fine non si satiano mai di gorgheggiare: et fano che li compagni tutti, nel terminar de i canti lo stiano ad aspettare, il che quanto stia bene, lo si lascia giudicare à qualunque persona che di questo giuditio habbia.
E ben lecito alquanto di scorrere nel fine et vaghare: quando però anco nel mezzo si è vaghato e scorso: altrimente non si concede; et quelli che lo fanno sono dgni di molto biasmo: poiche non potendo far cosa buona, distrurbano gli altri che ci son per fare qualche cosa di bello.
Non è anco da tralasciare il vitio de quelli che per hauersi la gorgia fatta amica, vogliano in ogni figura qualche cosetta fare, et facendola etiam che buona si guastano le sillabe et le parole.
Onde per ischiuarli da molti errori, oltra l'altre regole voglio darli questo auertimento che si guardino di far passaggi nelle Semimi.massimamemte quando che le vanno accompagnate con le sillabe: perche la natura della lor prestezza non acconsente lunga diminutione, et non sapportano rottura se non in queste et in simile altre occasioni.
[Music example]
page 59v
[Music example]
Però qualunque volta che le si troua cosi per douerle accomapgnare con vna sillaba sola le si possano sicuramente inuaghire: perche sempre per la vaghezza riusciranno piu belle. Nelle Minime poi per esser di natura piu lunghe, & ricercando piu tempo ageuolmente si può far quel che si vuole; pur che non si guastino le dette sillabe ò le parole.
Anzi che trouandosi piu Minime insieme le si possano tutte fiorire, ogni volta che il fiorirlo torna commdo al Cantore, & che non se li occultano le parole. Nelle Semibreue nelle Breue; & nell'altre figure maggiore, perche ricercano naturalmente lungo tempo quant'uno le vede ricercare: per questo in esse si possano motle vaghezze insieme raccorre, & raccolte ornarle come ad ogn'un pare, & piace: ò di esse seruirsene ne i luochi piu necessarij, & opportuni, tanto distintamente sotto vna sillaba, quanto che sotto vna parola; Et accioche chi ha desiderio d'imparar a gorgheggiare possa vedere i luochi ,& come i si fioriscano, gli si propongano questi pochi infrascritti essempij.
[Music example]
Perche rimirandoli, & prouandoli di cantare, s'esserciti tanto in essi che poi col tempo se ne facci patrone. page 60
Questi essempij si possano accommodare in qual si voglia parte, tanto nella naturale, & acuta quanto che nella graue, & sopra acuta. Ma perche i professori di queste cose potrebbon ridersi di queste mie cosette, vedendosele proposto dinanzi a loro, ch'hanno bisogno di cosa piu dotta, & piu matura; per questo iscusandomi dico, che io non m'affatico di insegnar queste cose a loro che sanno, che dimostrarci non hauer ceruello; ma bene intendo di mostrarle a bramosi scolari, & di proporli con essempio chiaro, & visibile, tutte quelle cose ch'essi bramano di vedere, & di sapere: perche non hauendone cognitione, n'ardano, & si consumano per hauerne qualche lume.
Quelli dunque che queste mie cosette con le sussequenti vuol hauere, & se ne vuole impatronire, s'armino prima di partienza, & poi li studij spesso, che le fatiche fattoci, col lungo studio facilmente gli ne farà esser patrone.
Onde per facilitarli ancor meglio la uia di piu di quello ch'essi ueggano di sopra hauerglila facilitata, li dico, che si come cantando le figure di vn difacil Duo, cosi communemente detto egli si sforza di dire, et s'affaticano di pronuntiar le dette figure a tempo tale che le Chrome particularmente che in esso trouano non habbiano diffetto ò mancamento; cosi faccia pensiero di douerle pronuntiar in gorgia, & s'egli in ciò vuole prender vn buon stile pigli vno de detti Duo; oue sieno delle Chrome pur assai, & poi che di quello si serà bene assicurato proui di cantarci sotto qualche parola, & doue sono la multitudine di esse ci canti vna sillaba, che in breue s'auederà oue la difficultà consista: & se ci proui vna dua, tre, ò piu volte fin tanto che si auede farne buon profitto.
Però doue ch'egli nel pronuntiar di dette sillabe dura fatica, & stenta, bisogna che si sforzi di cantarle tante volte, che per vn habbito le canti bene; & si auegga di cantarle con le sillabe cosi viue, & polpose, come le canteria se le notegiasse, ò che con vna particella di qualche parola le cantasse: per il che se le facci tanto commune, & familiare che non solo quelle (tante volte studiate) sappia prontamente con sillabe pronuntiare: ma anco (bisognandoli) qual si voglia altre dire.
Perche da quell'essercitio, ne nasce vn principio di mouer con velocità la voce; che da se stesso uno poi, secondo il commodo della natura senza maestro nelle gorgie, & passaggi si può introdurre.
Onde similmente per facilitarli meglio questa via, & per metterlo nella strada di farsene vero professore, & proprio patrone, dico che vno se vuol far bene; bisogna che sopra qual si voglia mostra, & essempio li canti tutte le cinque vocale che sono A E I O V; perche alcune di esse uolendo esser pronuntiate chisue come I, & V: alcune altre mezze aperte come E, & O, & vna larga come A.vederà che facilmente si pronuntiano I, & V; Et checon vn poco piu di fatica si sumministrano E, & O; ma che l'A per voler piu fiato di tutte l'altre si stenta piu a pronuntiare.
Cosi essercitandosi in esse non li potrà accadere veruno intopo; perche tutte le parole volgare finiscono in vocale, & anco vna gran parte delle latine. Et per non lasciare in questa materia che dire, per il zelo grande, & voglia che io ho di giouar al cantore dico ancora, che il tremolo, cioè la voce tremante è la vera porta d'intrar dentro a passaggi, & di impataonirse delle gorgie. perche con piu facilità se ne và la Naue quando che prima è mossa; che quando nel principio la si vuol mouere. & il saltatore meglio salta, se prima che salta si promoue al salto.
Questo tremolo deue essere succinto, & vago; perche l'ingordo, & forzato tedia, & fastidisce: Et è di natura tale che vsandolo, sempre vsar si deue; accioche l'uso si conuerti in habito; perche quel continuo mouer di uoce, aiuta, & uolontieri spinge la mossa delle gorgie, & facilita mirabilmente i principij de passaggi; Qusta mossa che io dico non deue essere se non con giusta fretta, ma gagliarda, & vehemente.
Il fine d eue esser giusto, & compito, il mezzo tutto equale, & seguente, che non piu s'oda i ldetto principio, che il mezzo, & il fine. ne piu il fine, & esso principio, che il suo mezzo: perche ogni occ$ltatione che se li faccia; oltra che dimostre un timore tutto il buon diletto toglie. Et se fosse alcuno che per lo studio assiduo, & particuparticulare, prendendo piacere, & diletto de primi essempij miei se ne fosse fatto padrone: per darli occasione che da quei semplici, & pochi altri maggiori se ne habbia a passare; ne formo quest'altr'ordine che quì si vede.
[Music example]
page 60v
[Music example]
Con il quale si può con piu di otto Chrome allargare, & diffondersi lontano: Ma è da notare che difficilmente la uoce humana in queste prestezze, et velocità può caminar per salti: per rispetto che la nostra voce non ha quella facilità che hanno le mani, nel toccar le tastature ne gl'istrumenti: e però se li mostra le figure per grado con queste poche rotture, accioche ei uegga in che modo le si rompano, & si proceda di salto: ne si mancherà nel progresso de i passaggi di mostrare in che modo si possa saltare, per tener il cantor sciolto, & libero. Quei luochi poi ch'inuitano i cantori a far fioretti, & passaggi sono le cadenze, le quali sono di una natrua che chi non le fa bene; li toglie, & guasta ogni bellezza, & le rende all'orecchie nostre di difformità piene: onde per mostrarne alcune se ne formano tutti gl'infrascritti particulari essempij.
[Music example]
page 61
[Music example]
page 61v
[Music example]
Accioche da lontano, & da presso i cantanti le possino torre, & se ne possino tanto in vna parte quanto che nell'altra ageuolmente seruire.
Di piu si troua vn modo di fiorire vna cadenza, la quale felice quel Cantore che la tira bene, et perfetttamente la conduce: laquale non entra se non in la, fa, la, come qnì si vede.
[Music example]
Non solo in questa maniera che quì appare: ma anco per farla cadder bene bisogna che li preceda il fa accidentale per volerlo far rissonar secondo che la debbe rissonare nella sua natura; & perche dubbito di non esser cosi da tutti inteso; accioche ogni uno m'intenda, & che una tanta bella maniera non si perda; nonostante che se ne sia formato, & fatto il superiore essempio: se ne forma quest'altro nel suo proprio modo, & nel proprio luoco oue egli s'ha da vsare.
[Music example]
Si trouano ancora alcuni passi, i quali si possano dire che sieno come le cadenze communi; perche in ogni cantilena quasi si ritrouano; & quei Cantori che di gorgia non sanno piu che tanto, sentendosi inuitati; voriano pur farci qualche cosa di bello, & per l'inhabilità malamente vi si accommodano.Ond'io per ritrarli dalle cose cattiue & brutte, & per porgerli qualche aiuto, et lume: accioche con questo lume, & aiuto s'habbiano à correggere, & moderare od'a prender buona maniera, ne formo quest'altro infrascritto ordine.
[Music example]
page 62
[Music example]
Et se ad alcuno auenisse quel che io piu bramo, & che alla fine io piu vorrei; cioè che di queste mie vaghezze, fioretti, & passaggi se ne fesse patrone, & possessore; li ricordo che no nsempre è bene di vsarle; che anco alle volte piace di donna vn semplice adornamento: però per intramezzarle, & render l'altre piu vaghe si pongano queste semplice rotture; accioche di queste ancora à luoco, & tempo se ne possa preualere, & à sua commodità seruire. page 62v
[Music example]
Tutte queste cose ricercano attitudine, agilità, & tempo, senza de quali no nsi fa nulla: & il Cantore nell'usarle ò nel seruirsene ha d'hauer questo riguardo; di pigliar tante figure in un fiato, quante ne possa commodamente pronuntiare: Qnesto si dice perche molti nel far di gorgia passano il numero di otto figure per tatto: ma perche gli l'acconciano, & adattano bene, rendano grato piacere, & veruno (etiam che sia buon Cantore ò Compositore) dell'essercene di piu se n'accorge: Anzi che piu tosto se mettessero il terminato numero sotto i suoi tatti, & che detto numero non cadesse in tempo; seria sempre giudicato ceh gli ne fosse ò di piu ò di manco. Per questo auertisco i scolari che se bene nelle gorgie loro il numero delle figure non corrispondano al numero delle figure del tatto, non fa caso; pur che caschino senza diffetto sotto una misura, & tempo, & che nel pronuntiarle non se li conoschi diffetto, & dissonanza: perche in questa facultà, & professione; molti che gorgheggiano bene fanno vaghi, & bei passaggi, che chi in iscrittura li ponesse se gli se ne troueria sempre di più ouer di manco; & nondimeno non se li consoce pur un minimo diffetto ò mancamento. Similmente nelle cadenze quella replicatione di sol, fa, sol; la, sol, la; fa, mi, fa, & l'altre si può tener si logna quanto dura tutto il tempo che in se ricerca: Sono alcuni che le replicano in figure di Semichr. & perche replicandole con simil figure, le non son altro che multiplicate; per questo io non ne pongo altro essempio credendomi con semplice paroel esser inteso: ma nel seruirsene possano piglairne quanto ne hanno bisogno. Questo uoglio auertire che si guardino di non pronuntiar il fine delle cadenze languide e morte come alcuni fanno; che credendosi di farle vaghe, et belle; le fanno si difforme, brutte, & disconcie, che fanno quasi chiuder l'orecchie a gl'ascoltanti per non'vdirle: perche il deffettuarle dalla parte inferiore le fanno parer si rozze che le diuengano saluatiche, & villanesche: Credo di esser inteso, & se per sorte alcuno non m'intende: per far ch'egli m'intenda dico; che l'ultima parte della cadenza, che è quella piu propinqua al fine volendola accentuare di doppio accento ò semplice, non debba mai la sua terza inferiore pronuntiar si languida, che nel l'ascendere dimostri di lasciaruici tirar per forza, et farsici strascinare: Questo non si può dimostrar con essempio; poiche questa difficultà consiste nella mala pronuntia delle figure. Però se tuti non m'intendano m'habbiano per iscusato, non sapendo io come meglio farmi intendere: ne con che oparole meglio dimomostrarle; tra Cantori la si page 63 suol chiamare, cadenza languida, strascinata, ò semiuiua; dalla poca uiuacità, & uigore che i cantanti li danno. Non manca poi ancora modo di poter nel Basso ò nelle parte piu graui abellire alcune figure con accenti ordinarij, i quali seruano in tutti quei luochi che le dette parte graui sostentano le acute. Onde per mostrarne qualche essempio se ne formano l'infrascritte mostre.
[Music example]
page 63v
Del restante poi accioche meglio i scolari si sappiano impatronire de i passaggi miei, & che se ne faccino patroni, ne ho formato questo infrascritto essempio, il quale è tutto vn Motetto compito; cosi da lui potranno meglio hauer lume come si fiorischino le cantilene, & per maggiore intelligenza; non solo ho voluto fiorire vna parte, ma anco con essa parte fiorita ho voluto porre la parte come stà naturale: Però sempre il primo ordine di corde dimostra l'acconciatura, & il secondo la parte nuda. L'essempio è questo.
[Music example]
page 64
[Music example]
page 64v
[Music example]
Questi pochi ornamenti, & uaghezze possano in ogni altra occasion seruire: Et quel Cantore che di queste poche se ne seruirà bene; si potrà chiamar contento: che le molte vaghezze se bene sono deletteuole all'orecchie nostre, non per questo le piacciano sempre; anzi che io ho trouato alle votle i Compositori hauer fuggito l'occasione di far cantar alcune cose loro: per non farle cantare, & darle in mano à simili Cantori: non per altro solo perche haueano a paicere di sentirle con gli accenti schietti, & semplici: accioche s'udissero gli artificij con che le haueano tessute, & fatte.
Ma se alcuno si merauigliasse, & dopò il merauiglairsi ricercasse la causa perche piu un Motetto che un Madrigale, per fiorirlo, & msotrar i fioriti essempij io m'habbia elletto. sappia che io me'l sono elletto perche i Madrigali ordinariamente son piu difficili de i Motetti: per questo ho giudicato che conforme à i principianti, à quelli che non sanno; sia meglio questo che altra cosa: che essercitato in questi pochi si potrà preualere di ciò che lui uuole: Onde perche meglio lo possa fare ho deliberato di porne tutti gl'infrascritti essempij.
[Music example]
page 65
[Music example]
De quali che nie piglierà uno, & chi ne piglierà vn'altro sin tanto ch'alla fine seranno presi tutti; perche quel Guanto che non stà bene ad vno stà bene all'altro, cosi tutti alla fine sono spacciati, & dati via: Ma perche ce ne potriano esser alcuni che piacessero piu de gli altri, & coloro à cui piacessero esesr dicontraria voce, & parte: per aprirli la via in che modo vna cosa sola si accommoda in tutti i luochi; tolto il primo essempio posto in questi passaggi vniuersali, & collocatolo per tutto oue egli si può collocare si dimostra quel che de gli altri si possa fare, & in quante parte della Mano vna cosa sola possa intrauenire, come quì si vede.
[Music example]
Et non per altro ho voluto dimostrare in quanti luochi vna cosa sola si possa adattare; solo perche se uno per l'inchinatione, & aiuto della natura, ò per lo studio particulare, se impatronisse piu di vno che dell'altro come spesso suol'accadere, vegga che in diuersi luochi se ne può seruire, & si può con vn passaggio solo in più, & piu luochi farsi honore: che la gorgia non tanto consiste nella variatione, ò nella diuersità de passaggi, quanto che in vna giusta, & terminata quantità di figure: per rispetto che la gran velocità che essa ricerca, non lascia discernere se ciò che inanzi è stato detto, se si repplica, ò si ritorna à dire. Anzi che una poca quantità di figure si può per modo di circulo, ò di corona piu volte ridire, & repplicare: perche chi scolta & ode, per udire & scoltare sente tanto gran diletto di quel soaue, et veloce moto della uoce; che per la dolcezza, & velocità sua, di quel poco senza esser interrotto piu volte repplicato non se n'accorge: & poi è meglio senza paragone che vno faccia vna cosa spesso & bene (massimamente nelle attioni de fioreti & passaggi) che facendone diuerse, farle diuersamente male: perche se ne riporta manco biasmo. & manco in ciò se ne riporta quando che non sempre si ha gran copia d'ascoltanti che sappiano ò che s'aueggano se si repplica l'istesso, ò se ne ritrouano delle nuoue: & quelli ancora che per l'arte del comporre, ò per la professione se be aueggano, non hanno alla presenza de gli ascoltanti, che si compiacciano di quel buono piu volte repplicato, ò biasmare il cantante, & iscoprire l'honorata frode; perche se nisciuna nostra attione si può con buona fronte iscusare, quella della gorgia è vna delle principali, & la piu meriteuole; non hauendo la voce quell'attitudine che hanno le mani in toccare qual si voglia tastatura, che sono siv eloce ch'alle volte ci fanno istupire, & merauigliare.
Onde se noi bramiamo di vedere con quanta fatica la voce humana porti quelle figure si presto, et si veloce, & se con essa si può fare tutto quello che particularmente l'huomo vuole: Consideriamo vn poco quanti Cantori vanno per il mondo con leggiadra, con assai felice voce, et cantano sicuro tutte le cantilene che li vengano presentato inanzi; & nondimeno per una certa naturale inattitudine, non hanno passaggi ò gorgia: crediamo noi che se potessero à i felici gorgheggianti torre i fioretti, & passaggi che gli togliessero volontieri? certo sì: perche potendoglili torre, molti che per la mediocre voce mediocramente viuano, con l'accompagnamento della gorgia viueriano da Signori.
E però quando che da vn Cantore non si odano le cose à nostro modo, & in tutta perfettione, ò purche sempre s'ode vna cosa istessa: bisogna giudicare, ch'egli ha intentione di farle perfette, & bene, faticandosi ogni uno di fare oltra il suo potere: Et per questo ho cercato di rompere tutti i superiori passaggi & fioretti mancho ch'io potuto, pe non proporre à li scolari cose faticose, & per loro quasi impossibile: cercando che le mie fatiche non sieno inutile, et vane, che se tale io le credesi essere, io stesso ne sarei come si suol dire il proprio micidiale, et destruttore. Però se ben ho detto che i passaggi della voce humana hanno da esser sequenti, & non spezzati, non per questo hauendone rotto alcuni, col romperli io stesso mi son contradetto; perche pareria che nisciuna voce lo potesse fare, et nondimeno ce ne sono assai di quelli che li spezzano: per questo io li ho rotti no nsolo perche si vegga in che modo le rotture si possino fare: ma anco accioche alcuno non si creda che sia necessario di camminar sequente. Hor mai posso por fine al presente Capitolo delle gorgie, hauendo di loro detto tutto quello che si douea dire: questo sol mi resta: cioè che io sò bene quanto alcuni seranno diligentissimi speculatori di queste mie cosette, & non mancheranno dopo l'hauerle vedute, diuise, & considerate; di dire che sono di poco momento & page 76 vile ò che non vagliano nulla: ma io mi consolo in questo; che per contrario anco mi loderà chi per lori si sentirà aiutato.
Non mancherò quì poi di dire che se alcuno ricercasse la cagione per qual causa io ne i superiori essempij de passaggi, non habbia posto verun essempio di Semichrome; sappia che hauendo io questo particular riguardo di mostrare i primi veloci solleuamenti alle voci pigre, ho posto quelli di Chrome solamente; accioche con piu facilità i principianti l'imparino: essendo che queste fatiche non si fanno per chi è dotto in questa professione: ma per coloro che non sanno piu che tanto, & hanno volontà d'imparare. Se alcuno se ne facesse si bon patrone che solleuandoli bene, habbia bisogno di piu veloce rotture, muti gl'essempij di Chrome in Semichrome, che sa se stesso se ne formerà altri essempij, & si porgerà l'aiuto ch'ei piu desiando brama.

Chi, & quale debba essere il maestro di Capella. Cap.LXVII.

NOn ci serà (credo) persona alcuna che elggendo l'inscrittione, ò il titolo di questo Capitolo non si merauigli della mia intentione, attribuendola à grand'ardinre: poiche non solo ho trouato in che riprendere il Cantore: ma anco in che tassare il maestro di Capella: & molti curiosi integni prontamente con desiderio grande diveder ciò che io dico vi porgeranno gl'occhi & con attentione lo leggeranno, per sapere i diffetti, & mancamenti di una tal persona.
Però prima ch'io dica ciò ch'io son per dire, à tutti vò far sapere che la natura non m'ha fatto lingua à dire male contra nisciuno; ne meno da nisciuno mai fin quì mi ho fatto conoscere per maldicente: Cosi ne ancoer per hora voglio incominciare: perche del male mai non se ne riporta bene ne guadagno. Et quantunque io incominciassi; tra che non ci è mal da dire; non hauendoci le maneire & l'uso, non me li saprei accommodare.
Proposto dunque da vn canto il male, dirò che non ogni Cantore è atto à reggere vna Musica, et vna Capella: che si come non ogni soldato è atto di hauer l'officio del Capitaniato: cosi anco non ogni Cantore il gouerno di Capella, ò di qual si voglia altra Musica. Colui solamente è atto, ò meriteuole, che oltra la cognitione de Tuoni, errando una parte conosce l'errore, & sà chi ha bisogno d'esser rimesso: Non si prohibisce, ne meno si limita ch'egli sia giouine ò vecchio potendo essere l'uno, & l'altro: ma bene per la maestrà & veneratione si lodano piu i maturi, & gl'attempati; che i puerili, & giouinetti: Et si come i vitij disdicano, & non istanno bene nelle persone l'audatia, l'animo, l'autorità, l'ardire; & le spogliano della riuerenza, dell'honore, & della reputatione: & perche essi caminano con l'adornamento di questo nome Maestro, che vuol dir precettore, debbano forzarsi di essere accostumati, modesti, gentili, & ben creati: accioche i Cantori meglio in loro immitino le creanze, le gentilezze, e i bei costumi.
Et non pe altro ho detto che debbano hauere la cognitione de Tuoni: se non perche molti fanno questo officio, & non li sanno, & punto si curano di saperli: ma si reggano, & gouernano per una lunga prattica: la quale assai gioua, & non si può dire che la non sia buona, ma è molto migliore, & piu gioua l'hauerne cognitione: perche e molto piu al chiaro, ò si camina meglio col splendor del Sole, che col picciolo, & artificioso lume della candela; & anco molto meglio si và doue si vuole di giorno, che palpitando di notte.
Ho detto ancora ch'egli sappia rimettere, & conoscere vna parte quando ch'erra: accioche in cambio di rimetter vno non rimetti vn'altro: perche si trouano de quelli che sono si ignoranti, che oltra il non sentire cosi pesto vna parte che dissona per hauer commesso errore, fanno vna ruuina nel volerla rimettere che disconciano, & guastano tutte l'altre, & quel che è peggio non rimettano chi n'ha bisogno. E ben vero che vno piu dell'altro ha l'udito pronto & acuto, che però si vede ch'alle volte anco chi non compone rimette prima di vn compositore; ma quella tanta grossezza d'udito che si chiama durezza in chi compone, si parte dal proprio naturale, et da gl'ascoltanti piu tosto vien giudicata ignoranza. Et perche le parte principali della Musica sono la voce, & l'udito; à chi manca particularmente questa seconda, può lasciar ad altri questo tal officio fare; perche ne anco il Cieco si vanta, ò si pone ad infilzar le Perle, ne il Muto à raccontar l'Historie. page 76v
L'officio poi de quelli che sono atti & buoni à gouernar la Musica, è di misurar le cantilene secondo la possibilità delle voci (perche nel concertare vna cantilena non solo si ricerca il luoco, il tempo, e il modo di concertare: ma anco el voci & i cantanti che sieno atti a far concerti & harmonia si dolce che grata al vdito sia) & di reggere mentre si canta il tatto: & se mai tatto ha bisogno di esser sicuro & schietto, nelel cose faticose & difficile piu che nelle ordinarie & commune bisogna che sia; perche tra che i Cantori per la difficultà delle cantilene facilmente possano vscir fuori; tanto piu volontieri & con facilità vsciranno se il tatto niente vacilla.
Onde se io ho da dare i lverò, & confessare qual cosa m'habbia spinto à porre in questa Prattica di musica il presente Cap. conuengo liberamente confessare & dire che il tatto ne sia stato cagione: poiche in molte persone giuditiose ho veduto à di miei essere non solo la instabilità del tatto, ma anco vna biasmeuole sumministratione non cosi da tutti considerata, & è che cantandosi cose difficile; per la difficulta delle figure alargano tanto il tatto per facilitarle; che col suo mezzo vengano à commutare vna figura nel altra.
Doue che per esser da tutti inteso, accioche si tolghi del stato presente questo si biasmeuole abuso, & si leui à fatto à fatto questo errore dico; che si trouano alcuni sumministratori del tatto, che regendolo in alcune cantilene difficle oue siano gran copia di Chrome; per far che i Cantori le contino meglio, & con minor difficultà; allargano tanto i lsudeto tatto che le fanno pronuntiare per Semiminime, & non si aueggano che se il compositore che le composte hauesse voluto che le si fossero per Semiminime cantate, non l'haueria fatte Chrome. però è bene che da gl'ascoltanti la sieno conosciute per Chrome come dal Compositore le sono state fatte, & tanto piu quelli di biasmo sono degni, quanto che col tatto strusciano & stancheggiano il Cantore, parendoli col stancheggiarlo & strusciarlo, di porgerli mano, d'aiutarlo, ò di darli tempo di potersi in quelle difficultà meglio accomodare, & non si aueggano che il Cantor sicuro odia quella ritardanza come cosa disdiceuole, & ama solamente l'equalità de tatti: perche egli non ha mai conformi et del pari et benche chi seguita essendo per la seruitù suggetto, ha da seguitar forte & piano: nondimeno perche questa suggettione non è simile all'altre per essere vna misurata suggettione. per questo qualunque volta che i tatti non sono di misura giusti spezzandosi la suggettione, si guasta & rompe ogni buon ordine.
Si possano ben cantare le figure diuersamente: perche il Compositore è obligato à comporle secondo l'ordine de i segni & le regole del Tempo ch'egli adopera; & il Cantore a cantarle come li pare & piace: perche chi vuol tener à vno che quella Semibreue che communemente vale vn tatto non la canti per vna Breue, ò per una Longa, dando il vallore à ciascheduna multiplicato? ouero diminuirle per la pettà et farle gire sotto di esso tatto la metta piu presto et piu velloce? ma si come questo modo ci cantare seria vn capriccio, & vna maniera strauagante, per non dir temeraria: cosi ancora il commutar le Chrome in figure di Semiminime non è lodeuole. perche in ogni modo che l'huomo le può cantare & riuoltare; il Compositor che le composte volendo l'haueria potuto cosi formare: Et questo si dice perche il commutar il valore dalle figure con la ritardanza del tatto è vna cosa di far errare questo & quel Cantore: perche non hauendoci le maniere et l'vso non si sà rettamente gouernare: & tanto è il volerle commutar col pensiero, quanto che di porre inanzi à scolar nouello vn libro da cantare; che se bene egli conosce, & sa il valore di tutte le figure, per non hauerci il modo & la maniera alla prima falla & se ne và fuori: Coloro che si merauigliano che io dichi tantodella sicurezza del tatto sappiano che io non per altro lo dico, solo perche ho ueduto à maestri questo tatto fallace; & benche el paia una cosa facile massimamente la sumministration del tatto equale: nondimeno possiamo dire ch'egli sia simile al maneggiar d'un Cauallo, al spiegar d'una bandiera, ò al giocar di spada: quantunque le paian facil cose à fare, nondimeno non le fa bene se non chi ci ha la mano, & chi ci è uso.
Il tatto dunque non solo debbe essere sicuro et senza diffetto di equalità: ma anco con l'esser giusto & equale, non debbe passar il suo uso ordinario, cioè non si debbe sumministrar tanto adagio ch'eschi fuori del suo costume ordinario: perche al cantore è piu facil cosa di considerare et di portare una figura nel vallor d'un altra: che di tenerle per quelle che le uagliano sotto un allargato Tempo: Et quando le cose difficile da buoni Cantori non si dicano bene: il nasce che quei cappricci, et quelle cose da i Compositori sono state giudicate facile, et nondimeno le sono difficile: Ond'io à questo proposito ho ueduto Compositori hauer composto cose, che ne per una, ne per due uolte, da buoni cantanti sono state dette bene, che sempre ha bisognato rincominciarle; non gia per le maniere del Modo, ò della Prolatione; ma semplicemente per la strauaganza delle figure: di piu essi che le haueano composte con pena le diceano, quantun page 77 que nel farle se le hauessero facilitate; in che si scorga ch'anch'essi le haueriano fallate se più non l'hauessero vedute.
Per questo piace alle volte piu vn'opera che vn'altra; perche colui che la fece, nel farla la testè con alcune vaghezze nouelle & facile, che se le fossero difficile non seria chi le dicesse ò chi desiderandole le prezzasse. E però si veggano nelle Librarie alcune moderne compositioni che per esser senza dolcezza & melodia tutte difficile, le si sono inuecchiate, senza honor del Compositore & vtile del Librario.
Questi si credan col far l'opre loro difficile di hauer trouato noua melodia, & nuoua inuentione d'harmonia & non si aueggano che i Cantori le conuengano lasciar stare: Ouero per cantarle far quella variatione di figure che io di sopra confondendola hò ripreso, cioè di cantar le Chrome per Semiminime, & le Semiminime per Minime; cosa tanto odiosa & dispiaceuole, quanto che i giuditiosi da se stessi rettamente lo possano giudicare; conuenendo i Cantori emendar gli errori del Compositore: è perche crediamo noi che si siano demessi i canti antichi composti con tanti segreti & tante varietà de segni: solo perche il Cantore, non vuol hauer pensiero di tener le figure se non per quello che naturalmente le sono, non apportando quel tenerle altrimente altra melodia che la commune.
Cosi dico delle compositioni di costoro, che se l'apportassero altra dolcezza ouer melodia, direi che le si douessero admettere & approbare; ma non dandocene altra di quella che trouiamo nelle commune dico; che le se doueriano lasciar stare.
Questo voglio che sia à bastanza per rimouere questa larga sumministratione di tatto nelle cose difficile: sperando che da quì in poi si sentiranno le Chrome per Chrome, & seranno da gl'audienti le Semiminime conosciute per Semiminime & non per figure di vallor cambiate: che io à molti ho fatto toccar con mano che ilcantar le cose difficile sotto vn tatto mediocre, le si dicano meglio con manco pena & fastidio de Cantori che col dirle si adagio, & di piu ho veduto anco in detta sumministratione per l'interuallo grande che casca da vn tatto è l'altro; distorsi i tatti dalla equalità propria, & cadere in vna sproportionata misura in modo tale che un tatto, d'equalità & misura non corispondeua al altro.
Questo vogolio che basti per la sumministratione di esso tatto: Quanto al restante: perche pochi sono quei cantori che si trouano soggetti à maestri di capella, à paragone de quelli che non hanno veruna suggettione dico; che trouandosi i Cantori in alcun luoco congregati per cantare, & iui non essendoci veruno di questo titolo, ò che sia del arte, & ne facci professione: il tatto debbe essere sumministrato dal piu atto, & piu sufficiente; accioche se i cantanti vacillano qualche pochetto gli sia chi li sostenti: ne tutti si debbano ingerire di rimetter una parte, quando la non dice bene, perche molti fanno confussione, & la confussione, è madre delle dissonanze: però tutto quello che si è detto del maestro di Capella si ricerca che sia in chi si pone nella sua attione, subintrando nel suo particular officio.
Quando poi che la necessità & penuria d'homini intelligenti li fa esser contrarij & diuersi, bisogna stringere le spalle, & hauer patienza: perche non sempre el stagioni vanno à vn modo, ne meno si ha sempre commodità di mangiar conditi pretiosi & uiuande dellicate.

Di qual sorte di voci si debbe far elletione per far buona Musica. Cap.LXVIII.

QVando ch'vno occultamente intorno à qualche particolar professione s'occupa; senza che nisciuno sappia ciò ch'egli ha per la mente, da parer altrui và sempre ricercando quelle cose che conuengano sotto diuerse oppinioni: per potersene in occasion seruire: & con sua sodisfattione à questo & à quello raccontarne il commun parere. cosi ho fatt'io che con ogni mio studio & diligenza, senza che nisciuno mai habbia saputo l'intention mia sono andato ricercando i diuersi pareri altrui sopra le voci humane, alhora che cantandosi di Musica le voci sogliono più delettare & piacere: & in fatti ho trouato ch'à chi nè piace vna sorte, & à chi un'altra: Ma in fra tanti & diuersi pareri (osseruando) ho trouato, che tra le uoci di testa & quelle di petto, quelle di petto sono le migliore per commun parere.
Onde perche tra le voci di petto, si trouano alcune che si chiamano uoce obtuse per distinguerle dirò; che le oci sono ò meramente di testa, ò meramente di petto, ò meramente obtuse: & nota che io non per altro dico meramente; perche se ne trouano alcune mezze di testa, & mezze di petto.
Quelle uoci che sono meramente di testa sono quelle che escano con un frangente acuto & penetratiuo senza punto di fatica del producente: le quali per l'acutezza loro percuotano si gagliardamente page 77v l'orecchie nostre, che se bene ci sono delle altre voce maggiori & piu gagliarde; sempre quelle appariscano al'altre superiore.
Quelle poi che son meramente di petto sono quelle che nel intonar che fanno, vscendo dalle fauci, par ch'eschino fuori, cacciate da vehemenza pettorale; le quali sogliano assai piu dellettare che le di testa: & in loro si uede questo effetto che non tediano mai; che quel altre non solo tediano & fastidiscono, ma anco in breue tempo s'odiano, & s'aborriscano: L'vltime che sono le meramente obtuse, sono quelle voci che per ordinario si sogliano chiamar mute, le quali fra l'altre per gagliarde che le siano (che poco al fub oissibi essere) non si sentano mai, ma sono tanto quanto che se non vi fossero: In fra queste tre sorte de voci se ne trouano alcune che sono mezzane; cioè che sono parte di petto, & parte di testa: & alcun' altre che sono parte di petto & parte obtuse: & queste vengano cosi chiamate per l'effetto che di loro si sente, che sono mezze d'vna sorte & mezze de vn'altra: e però redutto le uoci, in queste voi mezzane: si dice, che quando le tengano più della voce di petto che di testa deletteranno piu sempre che non faranno quelle di petto & obtuse; perche il frangere che fa la voce in quella tuba forte, si chiama mordente & è per la temperanza si grata & diletteuole, che l'orecchie restano sodisfatte & consolate, piu che non fanno di quel'altre che per esser spogliate di questo mordente, restano in gran parte mute, & non porgano quella delettatione.
Anzi che se noi vogliamo ricercare vn poco piu intimamente l'essential natura della voce; trouaremo, che la voce di petto è la piu propria & piu naturale: non tanto perche il petto la forma, perche contiene dentro di se gl'instrumenti con che formarla. ma anco perche la si troua sempre esser piu giusta: & non si trouerà mai che voce di petto si falsa come quella di testa & l'obtusa; che rare volte sono senza questo particular diffetto di esser false.
Però infra tutte le voci si hanno sempre da torre, (per hauer consolatione di vna buona compositione) le voci di petto: & quelle particularmente che hanno il sudetto dileteuol mordente che alquanto frange, ma non offende: & si hanno da lasciar da vna parte tutte le voci obtuse, & quelle che sono semplicemente di testa: perche le ottuse, in fra l'altre non si sentono; & le di testa superano troppo.
Similmente quando in fra le voci si ha da far ellettione de voci che sono alquanto false, tra quelle che calano & che crescano nel cantare, si hanno piu tosto da torre quelle che crescano, che l'altre che calano: per esser diffetto piu dalla natura suportabile: & è d'auertire che dicendosi delle voci false s'escludano quelle che sono falsissime, accio che quelle non sieno per nisciun conto introdutte nella elettione: perche quando il diffetto è poco volontieri l'altre parte lo riceuono. ma quando ch'egli è troppo, non lo possano comportare.
Questo si dice non tanto per la elettione delle voci che hanno à cantar forte: quant'anco per quelle che hanno da cantar piano, essendo che il diffetto d'esser false & di testa, in ogni modo si sente & offende: Ne per questo quando non vi seranno quei Cantori con quelle singulare & perfette voci che io dico che si debbano ellergere per fare vna buona Musica si resterà di cantare, essendoci altra sorte de cantori, che non sieno però de i piu tristi & sciagurati che si trouano: perche si sà bene che quì in terra ci sono poche voci simili alle voci Angeliche & diuine: assai si fa quando se ne trouano delle mediocre, & di quelle che sono appresso che buone: Ma perche anco le voci obtuse habbiano à seruire, & non s'habbiano al tutto da mettere da vna parte, ellegendosi quelle che piu tengan del chiaro, s'introduranno con le altre; & s'hauerà riguardo che le sieno giuste in gran parte, & non à fatto à fatto deffetose; accioche le faccino buon corpo Musicale, & rendino l'harmonia equale.
Non dico poi nulla di quelle voci che non ariuano à nisciun segno di perfettione: ma che corrano infra l'altre imperfettissime, essendo che di loro ogni vno ne può dar giuditio: Ma dirò bene di quelle uoci che non sono cosi buone. ma hanno vaghissime maneire di cantare, che no nsi debbano mai lasciar da una parte; perche le uaghezze rare, & gli deleteuoli accenti sono quelli che piu piacciano, & che in quel caso cuoprano ogni diffetto disdiceuole. massimamente quando i sudetti accenti sono ben fatti, & accompagnati bene:Il che nasce dal diletto grande che si prendano le persone nel ascoltare quelle legiadre roture & figure spezzate che non s'odano cosi da tutti; ne meno tutti ci hanno attitudine di romperle & spezzarle.
Le uoci dunque che sono ne gli estremi deffetuose & che hanno parte insuportabile; se non hanno in se cosa che le possi in qualche parte condire, & far dellettare; fuori de i bisogni grandi, & delle necessità sforzate si debbano alsciar da una parte: et quelle che hanno di hauer nome di esser delle ellette se non sono tutte integre di petto, sono mgelio quelle che hanno un poco di moderato frangente, che quel altre che partecipano delle obtuse che paian sorte ò quasi mute: & perche come ho detto di sopra ci sono puo page 78 che voce sommamente perfette, se si hanno da elleger voci che habbiano imperfettioni di ascendere ò calare, quelle che ascendano seranno le migliore: e questo perche è piu facil cosa che le voci giuste & buone (se però per deffetosa voce s'hanno da mouere del suo buon tuono) ascendino con quelle, che calino con quest'altre: Quando poi non si hanno cantori, se bene tutte le voci non sono buone, abbracciandosi vna con l'altra scorrano per quelle che sono.

Del modo d'incomminciar à cantare, & del dar la voce alle parte. Cap.LXIX.

QValunque volta che gl'huomini sono in qualche luoco congregati, & insieme redutti per udire & scoltare qualsiuoglia cosa; bramano con gran dessiderio che si dia principio; onde se per mala sorte esso principio non è di sodisfattione, & contenuto: poco piu contento & sodisfattione speran sentir nel mezzo ouer nel fine; perche quello sempre con maggior attentione si scolta & ode: & se mai cosa nisciuna ha bisogno d'esser cominciata bene, la Musica è una di quelle: perche nel altre cose, se il principio non riesce, il mezzo può riuscere, & se l'bno ò l'altro manca, almeno il fine può sodisfare: ma se nella Musica il principio non riesce poco bon mezzo, ò poca bona fine si può sperare: perche rare volte si principia male, che non sia bisogno di ritarnar à comminciare: è però piu che nelle altre cose è necessario di comminciar bene, se si vuole conseguir delle compositioni le melodie & le loro dolce harmonie: & acciò che ogni uno lo possa fare, dico: che congregato i Cantori, & distribuitoli le parte, chi uuol dar le voci bisogna che sappia, ouero che habbia qualche poca cognitione de i Tuoni Musicali, altrimente uà sempre à pericolo di commtetter disordine.
Quando che si conoscano i Tuoni si piglia la uoce dalla corda finale, formandoui sopra la terza secondo la qualità delle quarte & delle quinte che formano il detto Tuono.
Da questa intonatione i Cantori hanno da pigliar le voci: & si guardino prima nel pigliarle, di non pigliarle disonanti & male: & poi di non andar lungo tempo uagando intorno alle intonationi inanzi che si dia principio al cantare: perche quelle uoce cosi senza proposito sparse, danno inditio di timore, et non di sicurezza; & tanto piu uergogna, smaccho, & disonore è di quel Cantore che ha da cantare; quanto che essendosi fatto sentire il Tuono in che si ha da comminciare, da se stesso non si pigliar la uoce; ma conuiene mostrar il Libro à qualche compagno, ò à chi si apparecchia di sumministrar il tatto.
Ciascuno ha da esser auertito nel dar le prime voci di pigliarsi la sua & di considerare, quanto la parte ch'egli tiene in mano debbe star distante dalla detta voce: poiche queste cose non la dottrina; almeno l'uso si può dire che ce l'insegna.
La necessità che hanno i Cantori nel attioni del cantare, di hauer un maestro di Capella, ò uno che faccia l'officio suo, non è per altro, che per potere nel principio trouar le uoci propriate à i Tuoni, & per potere aiutar quelle parte che fallano: e però quando si è intonato la uoce del Tuono che è quella prima che si da fuora per distribuirla alle parte particulari; è uergogna di colui che ha la parte in mano, di non sapersi trouar la uoce, in che la sua parte ha da comminciare.
Similmente chi regge il tatto & fa l'officio del maestro di Capella; nel dar la uoce del Tuono, si ha da guardare di non far quello che fanno molti che non sanno piu che tanto: cioè che in cambio di toccar la prima uoce in ut, non la tocchino in re, formando la sua terza in cambio di mi con un fa: perche oltra la ignoranza trande che si dimsotra; talmente si distuona, che le uoci non si possano rettamente mai pigliare: L'ordine dunque di dar le uoci: è questo, re fa la, per il primo Tuono & per il nono; sol re & re la per il secondo: mi mi per il terzo; la mi per il quarto: fa fa per il quinto: fa ut et ut sol per il sesto et per il duodecimo; ut sol per il settimo et per l'undecimo; sol re et ut sol per l'ottauo: ultimamente la mi et re la per il decimo; In questo modo non si potrà mai essare; toccando le corde con quella sincerità di suono che si ricerca, & secondo la qualita et proportione delle uoci; perche togliendole fuori della loro natura nisciuno si sapria gouernare, & le uoci in sproportionalità tale non potrian oseruire; perche seria non uolere al Basso far cantar il tenore, al Tenore l'alto, & al Alto il soprano; giudichi ogni uno come questo si può fare; Et se questa maniera fosse ad alcuno assai difficile, habbia queste quattro regole à mente; prima che re la serue alla intonatione del primo, secondo, nono, & decimo Tuono; mi mi al terzo, & al quarto; fa fa al quinto & sesto; & ut sol al settimo, al ottauo, al undecimo, & duodecimo; che à questo modo non potrà falare; & cosi non uenirà à intonar ut mi, in cambio di re fa, ò di fa la.
Io porrei quì un essempio per dimostrar meglio l'intonatione de Tuoni; ma trattandosene nel ultimo page 78v Libro non voglio occuparmi in quello che con altra occasione altroue io mi ho da occupare.
Chi brama di vederli meglio vegga il detto Libro nel Cap.24. che sopra ciò hauerà ogni sodisfattione: Per hora basta questo.
voglio anco dopo l'hauer auertito chi ha carico di mettere in ordine & di dar principio à vna Musica in che modo s'intonino le uoci de Tuoni, auertire nella intonatione si hà d'hauer riguardo à quelli che hanno da cantare, che stiano commodi di Tuono non troppo alto, ne troppo basso; se si uuol hauer di loro gusto & paicere: & non fare come fanno molti che si dilettano di cantar tal'alto; che scomodano tutte le parte per accomodarsi con un Basso in mano: perche non uale la ragione ch'essi con alcuni altri di questo parere che dicano, il canto douer esser allegro, essendo una recreatione de gli animi nostri: che cosi per cantar le cantilene alte & fuori del tuono ordinario, ne seguiria questo; che cantandosi le lamentationi, & i canti mesti piu alto del lor douere le mutassero natura, & di meste che le uenissero gioconde & allegre; & nondimeno ne quelle, ne altre cantandole alte, ò basse si mutano.
Però fia bene di stare in un giusto termine & in una proportionata misura di uoce: accioche la musica di questa & di quelllla compositione di dolce & soaue, non diuneghi, aspra & acuta.
Quando poi bisogna principiar cantilena d'altra natura di quella che gia si è cantata, fa bisogno di rintonar le uoci nelle loro proprie corde; et auertire che se si conuien passare dal primo Tuono al terzo, non si debbe mai nella uoce di re introdur la uoce di mi: perche procedendosi di Tuono in Tuono, & di Tuono in Semituono le uoci non s'intoneriano mai perfettamente & gisute: doue che seriano causa il piu delle volte quello che già è incominciato, per le triste & false voci che produriano douerlo rincominciare.
Similmente ancora quando che le corde principale del Tuono passato, risonano per vt mi sol; & che le corde del Canto che uiene per la variatione di detto Tuono risonano per re fa la, bisogna alquanto piu alto ouer piu basso rintonarle: per non hauer occasione di tornar quel che già è principiato à farlo ridire.
Cosi si procede ne gli altri, tuta volta che i Tuoni inse non hanno qualche conuenienza: perche quando conuengano in qualche cosa; facilmente & senza pericolo di disoluere vn principio di cantilena si passa da vn Tuono al altro.
Questi Tuoni che hanno conuenienza insieme sono tutti quei quattro che io ho posto di sopra; cioè il secondo il nono et il decimo: che per la relatione di re la conuengano con il primo: et l'ottauo l'undecimo, et il duodecimo con il settimo & c.Coloro poi che non hanno cognitione; ne meno sanno che cosa sia Tuono hanno da gouernarsi con la fine del Basso: & se vogliano commettere manco errore, auertino quando che in vn Canto vi è la seconda ò piu parte, di non tor la voce dal fine di essa prima parte: ma da quella che è l'vltima: perche l'altre sempre finiscano imperfettamente: in questo modo intonando la figura finale veniranno à formar la voce del Tuono, & accomodaranno tutte le parte.
Vna sol cosa nel vltimo voglio auertire, accioche le cantilene sieno cantate bene, la quale è quesa: Che cantandosi nelle Chiese, ò ne luochi oue si habbia da gridar forte, i Cantori habbiano da intonar le figura con giusta forza & assai vehemente, che però non sieno si forzate che rozzino & si conoschi la fatica come altroue è stato detto: ma douendosi cantar piano, le voci si hanno da vnir insieme; & alhora dimostrano d'essersi bene vnite, che vna non supera l'altra, & cantando non si fanno da i uicini sentire: perche chi canta si forte si può porre nel numero de gl'ignoranti, hauendo diletto di gridare oue altri cercano di dir piano.
Onde io per corregger vno ch'una uolta meco cantando disse che io douerssi dir piu forte li risposi che s'egli piu piano dicesse facilmente m'intenderia: & ch'io in tale occasione, non ero vso à dir piu forte: cosi col iscusarmi, copertamente lo ripresi & li faci veder l'errore ch'egli commettea nel cantare; & da quello in poi, ne lui & io hauessimo in ciò altro che dire.

De tutti quei inditii che dimostrano il fine delle cantilene.Cap.LXX.

NOn è tanto bello & diletteuole il principio & il mezo di qual si voglia cosa perfetta & compita: quanto che è uago & dileteuole anco il fine. Et se il principio c'inuita, c'inanimisce, & occasion ci porge di ueder esso fine; bisogna ch'anco il detto fine al principio corisponda: altrimente in uano esso principio c'inuiteria. Però se in tute le cose che finite sono, è necessario il page 79 principio, il mezzo, & il fine. bisogna che anco nella Musica, come cosa finita, & terminata l'un e l'altro sia: di questo credo che nisciuno ne dubbita dimostrandocelo chiaramente il senso.
Hauendo io dunque parlato del principio, & del mezzo delle cantilene, è cosa conueniente che io parli anco del fine; il quale è si d'importanza quanto che sia l'uno & l'altro: poiche se nel dar principio ci bisogna il modo, & l'arte; e nel mezzo le maniere, & le vaghezze: nel fine ci voranno le vaghezze, & le maniere, con l'arte, & il debbito modo: Et se bene il fine par che sia vna cosa facile. nondimeno molte difficultà vi si trouano non cosi da tutti conosciute.
Però volendone dimostrar alcune dico; che i cantori nel finir di cantare vna cantilena si guardino di far quello che fanno alcuni poco accorti, che nel finire danno mala sodisfattione alle orecchie de gli ascoltanti per non auertire alla figura finale, la quale può esser di due sorte principalmente, cioè commune, & soggetto: Commune si chiama quel fine quando le parte tutte conuengano nel valore delle istesse figure, come seria a dire quando le parte finiscano, come quì si vede.
[Music example]
Allhora su la penultima figura a tanto si hà da fermare quanto che tutte l'altre parte vogliano, & si contentano; & poi salire all'ultima figura, termine & luoco oue conuengano tutte le voci sonore: per questo si chiama figura finale, non l'ultima figura che si troua nel fine delle cantilene. ma quella solamente che è vicina a questa fine.
La figura del fine poi che è soggetto è vna figura sopra la quale tutte l'altre parte con sumministratione di voce finale fanno quasi come vn poco di girandola, ò torneamento: non meno artificioso che vago, & diletteuole; scherzando intorno al detto fine: Et però deposto il ragionamento che si doueria fare intorno al final commune, come quello che poco importa, & che poco disturbo ci suol dare; ragionerò del finale che è soggetto all'altre parte di finire: Però è da sapete che non ogni volta che si finisce di cantare vna cantilena, il cantore su la penultima figura si ha da fermare: perche fermandosi in alcune occasione faria dissonanza con tutte l'altre parte, essendo quella parte soggetto all'altre che vogliano finire: & ritardano, il ritardare seria si strano quanto che da questo essempio ritardando il Tenore su l'ultima figura a canto a quella del fine si può sentire.
[Music example]
Onde per dimsotrar al cantore in quante occasione de finali egli debbe essere accorto, et auertito dico; che oltra questo premesso finale. quanttro altri se be ritrouano che vanno diuersamente cantati; ne quali bisogna essere auertito, & diligente: altrimente chi li canta rimanerà sempre con vergogna.
Il primo è quando la penultima figura, cioè quella vicino all'ultima è con il Basso ottaua, & è dalla dett'ultima distante vna quarta, come quì si vede.
[Music example]
Allhora il cantore on ha da aspettare che il Basso descenda al suo fine: perche in quella penultima figura del Basso che è quella Breue puntata, è vna fiura dell'vltima del Tenore; & s'egli pri page 79v ma di lui non descendesse, & che aspettasse di descender con esso lui veniria a far due ottaue; o se pur con esso non descendesse, & che tardasse a descender faria vna quarta scoperta con assai dissonanza, & strano effetto.
Questa sorte de finali il piu delle uolte si troua nelle compositioni compsote a cinque a sei, a otto, & in conclusione in canti composti a piu di quattro uoce; & piu nelle parte di mezzo che nel Soprano: se il cantore ui userà diligenza non solo li ritrouerà cantando: ma anco ritrouatoli li canterà senza verun errore.
Vn simil passo ancora si troua posto alla quinta; nelal quale chi uolesse descendere prima del Basso nella figura del fine faria una seconda, come qnì si uede.
[Music example]
Et però per auertirne ogni uno li pongo con due parte semplice; accioche senza confusione dell'altre perte ei uegga, & ritroui la verità di quel che io dico, & ne habbia uera notitia per poterle in ogni occasion schiuare.
Di piu si trouano alcune figure psote in modo di cadenze che a uederle ogni uno le giudicaria tale, niente dimeno le non sono come quì si può vedere.
[Music example]
Le quali tanto possano esesr cacciate nel mezzo, come quì nel fine: E però bisogna che il cantore non si perda quella lode nel fine, che egli nel principio, & nel mezzo honoreuolmente si è acquistato, che facilmente se la perderia se di queste cose non fosse auertito: & però io gli le propongo; accioche uegga, come no nsempre stà a un modo il finale.
Vltimamente poi si ritroua, una certa rotta, & spezzata fine fatta con l'interpositione di sospiri, & pause, come questo essempio ne lo dimostre.
[Music example]
Alla quale non risguardando il cantore, da questo, & da quello si fa beffeggiare: poiche qualunque uolta che egli uede le cantilene non terminare nelle figure communi. ma hauere dopò le figure pause ha da sapere, ceh le dette pause danno inditio che l'ultima figura non si ha da tenere se non quanto la uale.
Questi sono cinque finali fuori dell'ordinario usati; ne quali molte uolte le compositioni finiscano: & hanno bisogno di essere maturamente considerate: perche se fallo dissona nel mezzo, ò nel principio, molto piu dissona nel fine, nel quale tutte le dolcezze si sogliano raccogliere, & raunare.
Io son stato forzato, & astretto di dir questo. sì perche molti nelfinire finiscano malamente, non riconoscendo le figure per quello che le sono: sì anco perche ne i finali ordinarij, ho sentito alle uolte qualch'uno faruisi strasemare. e perl ne i finali che tutti non conuengano, ò in quelli che si conuiene, si deue nè tardi nè per tempo con gli altri conuienire, lasciando da parte le superflue moltiplicationi di vaghezze, & gorgie; perche la ritardanza di vna parte, fa che non si oda bene va dolce, & delicata fine; & ciò si dice perche sono alcuni che nel finire delle cantilene, vogliano con le gorgie tenerle vn hora lunghe; & fanno che tutti gli altri compagni lo stiano ad aspettare, otlra che molte volte se bene l'hanno vn pezzo aspettato, le finiscono dopò loro. page 80
Non si negano a Cantori le vaghezze, i passaggi, ouero le gorgie: ma se li prohibisce il troppo, & quel fare ritardar le parte: perche l'importanza stà nel mezzo, come di sopra altroue ho detto; essendo che anco i fanciulli che non sanno natare gitandosi nell'acqua stanno scherzando vicino a riua: ma il franco & buon natatore; natando, in alto tira; & doue è piu profondo, iui della sua sicurezza gode.
Si ricordino ancora quello che si è detto di sopra nel Capitolo sessagesimo quarto, di non replicar l'vltime parole del fine se non vi è segno che le sieno replicate, che in ciò molti commettano errore: & si riprendano quelli che quando hanno finito di cantar vna cosa si alzano con la vita: essendo forsi loro per la difficultà de canti stati alquanto piegati, & dimostrano di hauer durato vna gran fatica; ò che non hanno piu voglia di cantare; poiche questa attione vuol essere senza vn minimo diffetto.
Molt'altre cose hauerei che dire: ma per non parere ch'io m'habbia tolto l'assonto di rifformar il cantore, le lascierò stare: Queste poche ch'io sin quì ho detto; la gran volontà ch'io ho di giouar altrui me le ha fatto dire: come credo che ogn'uno se lo può pensare.

Per quai segni si finiscano le cantilene. Cap.LXXI.

LA cosa de i finali è tanto chiara, manifesta, & commune ; che quasi non ha bisogno che ne sia ragionato, ne meno ch'io ne faccia mentione, & per certo molti si merauigliaranno ch'io ci habbia trouato che dire: tutta via il dir mio no nserà frustratorio ne vano: perche se tutti i finali delle cantilene si facessero a vn modo, & che conuenissero in vna maniera non ci seria da dir altro: ma perche sono diuersi: per questo io mi son posto a parlar di lui. Però dico che la maggior parte delle compositioni Musicale si terminano, & finiscano con vna Longa, ò con vna Breue, seguendoli vna ò piu linee aprresso trauersate da vno estremo all'altro delle corde, come quì si vede.
[Music example]
Et nota che non per altro se li pongano dietro all'ultime figure di Musica, le linee trauersate che occupano dalle estremità delle corde tutti i spatij; prima perche le linee che non si estendano sino alle estreme corde possano dar inditio di replica; come si fa nelle Villanelle, & Canzonette: & poi perche essendo l'vltima figura sola senza altro accompagnamento, come quì. Molti quando vi fossero gionti cercheriano di tener quella Longa vltima
[Music example]
figura quanto la vale, & non quanto alle Musiche fa bisogno, volendola finire con tutta la sua intiera quantità de tatti.
Il che staria tanto male: quanto che ogni vno si può pensare: poiche se accadesse alle volte che il compositore vi ponesse vna Massima, i cantori cercheriano di tenerla quanto la vale, & in essa si forzeriano di hauer la sumministratione del tatto; per non mancarli del suo douere: la qual cosa generaria piu tedio che diletto; & nel fine si haueria piu disgusto che dolcezza: & però dopò la figura del fine si pognano i trauersi, accioche la detta figura sia tenuta quanto bisogna, & a beneplacito de chi canta.
Si vsa ancora di termianr vn canto col porre vn semicircolo puntato sopra la figura di vn tatto ò di altra figura che habbia la quantità de tatti compiti, come quì si vede.
[Music example]
Et tanto si vsa, & si pone di sotto, quanto che di sopra: facendo sempre vno sitesso effetto: questa sorte di finali si chiama communemente incorronata; & non si suole vsare se non in quelle cantilene che hanno la prima, & la seconda parte, ò vero i nquelle che con qualche misterio, ò per qualche particular effetto le parte si hanno da riposare: & questo si fa per dimostrare che quello non è l'vltimo fine: ma vn certo commun riposo per non doueri molto ritardare a ricominciare: & nota che tanto page 80v questo fine, quanto che qual si voglia altro, ha da finire almeno din una figura di tatto: se però per imitar le parole non si ha da porre vn final spezzato, & rotto, come si vede nell'ultimo essempio del superior capitolo che allhora quella figura troncata, & rotta; con sospiri & mezzi sospriri s'accompagna. per non lasciare, & finire in vn tatto imperfetto che tanto seria quanto che a non finire: Et perche il fine essendo vn raccolto di tutte l'attioni, in cui si riposano, & douendosi nella Musica raccorre tutte le soauità, & dolcezze in vno epilogo finale: per questo ordinariamente si finiscano in figura di Massima, di Longa, ouer di Breue; come in figure che riceuano assai tuono, & lungo suono; & possano commodamente sumministrar tutto quel tempo di suono che si vuol dare a vna fine; per questo si vede che le figure di detto fine non si tengano a misura, ma secondo che pare, & piace a i cantori di tenerle, & d'intonarle; che allhora hanno auttorità di poterlo fare: & non quando le si cantano altroue.
Quel modo d'incorronar le figure con quel semicircolo puntato alcuni l'hanno vsato nelle cose graue, & nelle figure che vanno insieme incorronando ciaschuna figura come ha fatto il Brumello in quel poco di luoco, Et homo factus est, della Messa, Fulgebunt iusti; il che dimostra di douersi quelle figure cantare con grauità, & adagio: e non che in ogni vna si habbia da far pausa, & riposare. chi hora l'vsasse non seria errore: ma bene appresso i Compositori d'importanza seria cosa ridiculosa, & di douersene ridere per vn pezzo: perche quel modo d'incorronar le figure non si usa se non quando si vuole che tutte le parte ri riposino per tanto spatio di tempo, quanto che in esso commodamente vi si numerasse vna pausa.

Della fine che hanno le Villanelle, & le canzonette. Cap.LXXII.

L'Occasione che hanno hauuto i compositori di far diuerse cantilene, a fatto anco trouarle diuersa fine, accioche essa fine imitasse i canti, & le compositioni: per questo si vede che sicome le Canzonette, & le Villanelle sono d'altra maniera che non sono i Motetti, & i Madrigali, cosi anco per non farle in nisciuna cosa cnonuenire se lida vn'altro finale.
Però è da sapere che alle Villanelle, & Canzonette dopò l'ultima figura se li pongno doi trauersetti puntati a modo di pause di Longhe, come quì si vede.
[Music example]
Et se bene alle volte i sudetti trauersi toccano da uno estremo a l'altro delel corde non fa caso: stando in libertà di chi ha la penna in mano di tirarle comunque li pare e piace; pur che s'osserui quello che nel segnarle si ha da osseruare: Io dico questo, accioche icantori trouandole in altro modo collocate, & fatte, non credino che le sieno fatte, & cosi collocate per nuoui effetti, hauendo io detto nel Capitolo quadragesimo secondo, ragionando del punto di agumentatione che nella Msucia ueruna cosa vi si pone a caso: ouer senza occasione. Non seria piu necessario due linee ò doi trauersi, che tre ouer uno: ma l'vso, ne lo dà per legge, & ci commettte che cosi cene debbiamo seruire. I punti si può ben dire che sieno di essenza: poiche per loro solamente si sà di douer tornar a cominciare, che ciò sia il uero vediamo che punti sono quelliche ci danno inditio di douer tornar a riddire quella cosa che già s'è detta. Alcuni vogliano che essi punti ancora ci diano inditio di quante uolte douersi tornar a replicare; il che non mi pare che sia conforme all'uso; essendo i punti almeno quattro, & l'uso di replicarle solamente dua; ma ben mi pareria che le linee essendo ordinariamente dua; fossero quelle che ci desero inditio di douer dire quella cosa due volte: sia come si uoglia habbiamo da saper questo che tutte le cantilene, che nel mezzo ouer nel fine hanno il sopradetto segno, quel segno dimostra che quella cosa due uolte si ha da dire.
Però si tiene quest'ordine che trouandolo nel principio delle cantilene, cioè inanzi che si sia al fine; dimostra quel principio douersi dir due volte, in questo modo; che giunto a quel segno si rincomincia da capo. E t se bene questo principio, ò il fine non casca sotto perfetto tatto; nondimeno la sua perfettione è posta dopò il detto segno, alla qual replicatione si ricerca il cantore page 81 che sia prattico, & auertito, per non esser lenno alla sudetta replicatione. Onde se per caso vna di queste Canzonette ò Villanelle non ha nel mezzo altro segno che quello che si è fatto per dimostrare la replica del principio: douendosi replicar il fine: si replica il canto da quel segno in qua che ha mostrato la replica del sudetto principio, come quì si vede.
[Music example]
Ma se dopò il segno della prima replica inanzi che si venghi al fine sitrouino altri trauersi senza punti; sempre mai il fine si rincomincia da quel trauerso che è piu propinquo a i trauersi finali; come chiaramente in questo essempio si può vedere.
[Music example]
Cosi ancora se dal principio al fine di dette Villanelle, & Canzonette non vi si trouasse trauerso: ma che le cantassero distese sino al fine, & che solamente nel fine vi fossero gl'inditij di replicare; quella cosa si doueria replicar dal principio, come quì si vede.
[Music example]
Ordinariamente tanto vno quanto che l'altro si suol replicar due volte, come già si è detto: ma se auiene che alcune cose sieno da cantori replicate tre ò quattro volte; questo è fuori dell'vso, & dell'ordinario costume, & fuori del pensiero del compositore.
Il che si fa solamente a complacenza di chi le canta, ò le fa cantare. I cantori in questo hanno da essere auertiti: che se bene gli inditij di douer cantar due volte vna cosa sono d'una istessa sorte, & maniera: non per questo in quel modo che si procede nel principio; si procede anco nel fine: perche nel principio si canta quello che si ha da cantare sin a quel segno di incominciare, & ricominciando si seguita sino al fine: ma ilfien finito la prima volta, si torna a riddire quel poco che è di quà all'ultima linea.
Onde in questo proposito non mancherò anco di dire che alcuni paesi vsano a porre, gl'inditij di repliatione, nelle corde sopra ouero di sotto dalle figure.
Il che non fa caso perche tutti fanno vn medemo effetto. Questo io lo dico accioche se in qualche caso vn cantore li vedesse colloati fuori delli ordimarij siti suoi, si sappia reggere, & gouernare; & non si creda che ci sieno per altra causa messi: Il restante poi si lascia al giuditio del cantore, che bene mi posso credere, & persuadere che come accorto si sappia gouernare: ne permetterà mai che in alcun caso, nisciuno l'habbia da correggere, et riprendere: perche l'esse ripreo, et corretto ad ogn'uno dispiace, page 81v quando però si fanno attioni virtuose, per esser le virtù nemiche del ignoranza. però dopò gl'infrascritti auertimenti, procuri di farsi honore: accioche col mezo dell'honore creschi in reputatione, & da se stesso s'inalzi a gloria immortale.

In che modo le Villanelle, & altre Barzelette possano contradire & non esser soggette alle regole Musicali. Cap.LXXIII.

SOno alcuni che grandemente si merauigliano, & col merauiglirsi forte, ricercano perche regola, & come le Villanelle con tutte l'altre cosette a se simile si possano formare, come si formano; che non hauendo riguardo alle principale prohibitioni si formano con due, tre, ò quattro quinte, una dopò l'altra senza mezzo di dissonanze ò consonanze imperfette: sopra di che hanno da sapere come (secondo la risposta commune) ogni regola patisce eccettione: ma non ostante questa eccettione ui è anco questa risposta, & ragione. che non si ha d'hauer per inconueniente se in simil sorte di cantilene vi si trouano due, tre, ò piu quinte: per rispetto che sono cantilene, imitatrice de quei aeri che trouano piu voce senza cognitione di Musica, allhora che cantando insieme s'uniscano per uia di consonanze naturali: come uediamo fare ad ogni sorte di persone che uolendo cantare quel medemo uerso, che canta un'altro; và cercando i suoni, & le voci delettuole, per rendere il canto simile al canto Musicale: onde possiamo credere che i Musici, vedendo queste operationi fatte mediante l'udito, & la natura: gl'habbiano redutti a questa forma: che ben si uede quando le Villanelle, & l'altre cosette non sono semplici aeri: che tengano del Musicale, & sono fatte secondo le Musicali regole: ma che essendo di quella sorte d'aeri che io dico; vanno quei rozzi aeri imitando.
Et in questo si uede una singulare auertenza, che se bene coloro che non sanno di Musica, & che cantano i sudetti aeri in foggia di Villanelle non hanno riguardo (perche non sanno) di fare non solo due ò piu quinte: ma anco due ò piu ottaue.
I Musici che sanno quanto disdica due ottaue una dopò l'altra: si sono contentati di imitar solamente le piu quinte, che sono consonanze piu coperte: Et di piu si uede bene, che non se ne seruano mai nelle compositioni a dua ouero a quattro: ma solo in quelle che sono a tre: & in quelle anco, quando le parte uanno di grado: ad imitaitone delle sudette uoci che trouandosi in simil consonanze, ne i moti propinqui non si sanno altrimente mouere: perche si sentano essere accompagnati bene.
Per questo non ci doueremo merauigliare se i Musici ancora nel imitare quei canti, & quell cantilene ne i moti gradati, introducano due ouer piu quinte; essendo che altrimentenon li possano imitare: Et chi m'adimandasse perche causa le se adimandano Villanelle: io direi che hauendo essi forse osseruate alcune Verginelle a cantar insieme i versi loro sollazzeuoli, con quelli accenti Musicali che le ui sogliano dare, qualunque uolta che nel lauorare sogliano cantare: hanno tolto per il meglio di dirli Villanelle: & forsi anco perche osseruarano le Villanelle a cantare: quando che nelle campagne sogliano star a lauorare.
Questa dunque è la cagione che i Musici nel formar d'alcune Villanelle non hanno riguardo che ui sieno piu quinte: perche allhora non imitano il canto come Musici: ma come quelli che cantando, cantano senza veruna cognition Musicale, & s'accordano per via delel consonanze mediatne l'udito ritrouate. Et non l'usano nelle Villanelle a dua, & a quattro; perche in quelle a quattro, bisogna fuggir l'ottaue che sono consonanze troppo scoperte, & nella a dua perche ci è la terza.

Quali sieno gli oblighi principali del Compositore. Cap.LXXIIII.

QValunque volta che si ha per le mani una uirtuosa operatione, si deue sempre secondo le regole di quella procedere, & caminare: perche se si uolesse caminare, & procedere secondo le particulare opinioni, l'opinioni che sono sempre deffettuose, al piu delle uolte riusciriano cattiue: & tanto piu riusciriano cattiue, quanto piu le fossero semplice, & pure senza participare di nisciun'altra: essendo che se le opinioni particulare sono con l'opinioni d'altre accompagnate: possano essere in qualche parte buone: ma se sono sole è forza che le sieno se non in tutto almeno in una gran parte cattiue. page 82
E però noi vediamo che i principali oblighi del compositore, non solo sono di intramezzar le dissonanze, tra le consonanze; ma anco di star nelle corde di quel Tuono ch'egli si ellegge di voler finire la sua cantilena. Perche non è lecito di entrar di vn Tuono nel altro, se non per qualche occasione, & per i suoi debiti mezzi, altrimente entrandoci, oltra lo strano effetto che all'orecchie si porge; si fa dir di lui, & si da occasione di repensione & biasmo: Onde per non voler esser ripreso, oltra gli dua sudetti principali oblighi di dispor bene le consonanze, & star nelle corde del Tuono: deue anco vsar ogni diligenza & opra; per fare che le compositioni sue sieno cantabile, & habbino in se vna certa maniera facile & diletteuole, si per delettare gl'ascoltanti, si anco per dilettare & dar piacere al cantore; perche se il cantore per sorte non ci hà gnsto & diletto, ò che non si compiaccia di cantarle; cantandole, le canta meste & semiuiue, & cosi li toglie le maggior bellezze che possino hauere. Di questo nisciuno se ne deue merauigliare: perche ogni vno che ha giuditio può da per se stesso giudicare & immaginare che non potendosi produrre l'harmonia con altro mezzo che col mezzo del suono & con la voce, se la voce ol suono non è sumministrato con diletto ò viuacemente, ogni harmonia rimarà come morta, non hauendo quel viuo spirito che potria hauere. Questo si dice per coloro che spesso & fuor di proposito vsano le strauaganze, & hanno a piacere che le loro cantilene sineo faticose & difficile: godendo forsi di vederle da Cantori lasciar stare: accioche lascino le difficultà da vn canto: & che procurino di farle volontieri da tutti cantare: e perche chi di queste cose particularmente ne volesse ragionare, conueria formarne altro volume; o almeno esser si lungo che ageuolmente se ne dicesse ogni cosa: per questo conforme al tatulo superiore si dirà breuemante che in fra tutte le sudette cose gl'oblighi, i soggetti, l'inuentioni et altro debbano sempre esser condotti con tanta pulitezza & legiadria: che non solo i semplici ascoltanti s'habbiano da compiacere & delettare: ma anco gl'intellignti & professori, s'habbiano delle inuentioni, de gl'oblighi, ouero assunti à stupire & merauigliare: & alhora si merauigliano et stupiscono, quando che nel sentire gl'assunti, gl'oblighi, & l'inuentioni le sentano attacate bene, et ben collocate.

Quali sieno gli principali oblighi del Cantore. Cap.LXXV.

DAl ragionamento superiore facilmente si può venir in cognitione di quello che stante il tittulo di queso Cap.s'ha da dire: poiche hauendo di sopra fatta mentione delle strauaganze che si trouano dentro à queste et quelel compositioni; ricercando de gli oblighi principali del Cantore, si haueria per certo che uno de principali sia il cantarle bene & sicuramente: ma perche spesse volte le cantilene non si cantano bene, per rispetto che i cantori non si curano di saper il vigore con la forza de i segni Musicali, i quali hanno autorità & iurisdittione, di variar il valore alle figure; per questo si dice che il Cantore è obligato di saper quali sieno gli segni Musicali, & che forza habbiano nelle figure; le regioni delle cantilene ternarie & perfette: quale sieno Proportioni, d'inequalità di figure: & quale sieno quelle di inequalità di tatto & di figure, per saper constituire le differenze loro: Oltra di questo egli deue non solo sapere gl'accidenti della Musica che sono le pause, i sospiri, & i mezzi sospiri ma ancor con essi loro deue sapere i punti, & formarne le loro distintioni, accioche in qual si uoglia occasione sappia agumentar le figure, le sappia diuidere, alterare, & rendele perfette: e perche queste cose sono d'importanza et difficile; per non confondere quel che è chiaro, et metter le cose senz'ordine et distintione: per questo io ne formarò gli sequenti libri, et coloro che seranno gionti à quiesto termine non restino di seguitar oltra, et di compir valorosamente la già incominciata impresa: attento che tuto quello che sin quì si è detto, si è detto quasi per introdutione, & per meglio dar ad intendere le cose difficili.
Seguiti dunque ogni uno arditamente, ne per nisciuna cosa s'intepidischi ò raffreddi: perche si come dal hauer letto le cose antecedente, & le presente, oltra il diletto & piacere, che hà hauuto in hauer letto queste cose & quelle; ha anco imparato assai cose ch'egli no nsapea: cosi anco dalle sussequente penderà maggior gusto & solazzo, trouandoci cose diletteuole & nuoue. Per far dunque ch'egli da se stesso si disobblighi, & resti scarico di quello chi gli deue, se ne formano le breue infrascritte regole: cioè ch'egli per vn studio particualre si sia fatto padrone di tutte le cose che concorrano à formare la Musica, nottate di sopra nel Cap.25. Di poi che sappia secondo i gradi, & la quantità del suono trasportate la voce in ogni positione & distanza Musicale: accioche discorrendo con la voce epr questa corda & per quella, riconoschi le figure, per quello che le vanno ricconosciute. Vltimamente ch'egli sappia tutti i valori naturali di esse figure, con i piu famosi accidentali: dico famosi accidentali per distinguer page 82v gl'accidentali ualori delle cantilene perfette dalle Modale, & di Prolatione.
Qualunque volta che vno serà padrone di queste cose particulare, & hauerà questo particulare riccordo potrà andar sicuro tra cantanti, & in quanto al saper cantare da tutti serà sempre ricconosciuto per sicuro & buon Cantore.

In qual caso tanto il sicuro, quanto che il timido Cantante può cadere in vn notabil errore. Cap.LXXVI.

SOglian ben spesso alcuni far quello che il commun prouerbio dice fuggendo schiaur Sylle, & cadere in Chariddi: & questo al Cantore assai volte intrauenir sole; essendo che guardandosi di non far cantando cosa ridiculosa & disdiceuole, atta à farsi schernire & beffeggiare, non si riguarda ò schiua da quello che spesse volte li suol'intrauenire. Quello che non ischiuandolo spesse volte l'intrauiene non è altro se non ch'egli dopo l'esserci impatronito de fioreti gratiosi, & gratiosi accenti, con l'essersi emendato de tutti quei tristi & cattiui atti che lo possano far difforme & scontrafatto per un vso ch'egli ha di pronuntiar queste figure.
[Music example]
In foggia di cadenze sostentate, fa che trouandone una imparticualre la ricconoschi con trista & falsa riccognitione: poi che alhora si dice che la riccognitione sia falsa & trista, che i rispetti, et le relationi sono contrarie & cattiue, ò che in fra di loro non caschino le debbite conuenienze che vi doueriano caddere: Però volendo egli per debbito suo fuggire queste particular odiose pronuncie, hà da sapere che tutte el cadenze semplice & ordinarie sono di natura di esser dal Diesis sostentate, & di hauer appoggio di sostentamento su la penultima figura come nel essempio superior si vede dalla presente in poi.
Che per suo essere & natura aborrisce il sosten
[Music example]
tamento: per rispetto che esso sostentamento di subbito instituisce vna falsa sesta maggiore trista, & insuporabile, la qual è caggione che scopertamente il si neghi, et omminamente il si prohibischi & vieti.
[Music example]
Guardisi dunque ogni vno di non proferrire simil passo col sostentamento del Diesis su la penultima figura: perche il sostentamento è fal so come ogni uno lo può senitire. Onde quei cantori che cantando cantando non ci hanno auertenza piu che tanto, senz'altro alla prima vi cascano, ne se n'accorgano mai, se non quando che nel fne della falsa proferta, a se stessi ouero altrui scoprano simil dissonanza fatta: cosa non solo trista da sentire; ma anco afatto afatto da fuggire: perche piu facil cosa è che vno quantunque non sia della professione senta le dissonanze, che conoschi le consonanze; & che piu s'attristi di quel falso suono, che del suono perfetto & buono.

Nelle gratiose vaghezze, & vaghi accenti delle cantilene ordinarie & commune, qual cosa schiuandola si debbe piu fuggire. Cap.LXXVII.

RAre volte suol'accadere, che trouandosi vn huomo occupato intorno ad vna honorata & singular attione per se stesso ò per diuerso gusto altrui, non habia bisogno, o non facci cosa che in qualche parte si possi chiamar trista ò cattiua, et ben che infra le cose cattiue et triste ui cor page 83 rino le scelerate & pessime, con l'obrobriose & infame: non pe questo voglio nel proposito presente restringere & abbracciare, tutte quelle cose che sono di bontà vote, & dal precioso essere separate: massimamente ch'io in questo mio ragionamento particualre non hò altra mira, ne altra intentione che di mostrar al cantore, qual cosa che cantando ei debba fuggire: Però considerando noi tutti i vaghi mouimenti, & gl'accenti dileteuoli, fatti dal Cantore sotto questa figura & quella, tutti dico sono belli & buoni, se sono da immunditie purgati & netti: ma sempre uno piu del altro suol piacere & delettare, si come'uno piu del altro, è ben posto & accomodato.
Già noi sappiamo per qnanto altroue è stato detto, che gl'accenti semplici, & i passaggi di gorgia sono nelle cantilene cose che rendano grandissimo gusto & sodisfattione: onde perche vi ne sono d'alcuni malamente pronunciati: per auertirne il cantore, & per renderli purgati dico che se ne sentano alle volte de quelli che sono odiosi & offensiui: per rispetto che facendoui i passaggi vi fanno di queste odiose sorte de ritornelli.
[Music example]
Tenendo piu lungo che possano quelle redupplicatione di figure che sempre vi si raddoppiano, & non s'aueggano quanto simil passo sia odioso & disdiceuole Perche in questo caso come in ogni altro, non ha mai il Cantore da repplciar le gorgie sue ò i snoi passaggi, se i suoi passaggi ò le sue gorgie non habbiano altre rotture; perche quoste simil rotture non son buone se non nel fine delel cadenze, nella penultima figura, quando che si vuol finire; & tanto piu disdiceno quanto che chi l'vsa non le spicca chiare, & le fa perfettamente ò bene.
Anzi dirò di piu che simil passi di cadenze per il parer commune sempre sono meglio quando il moto si rileua di sopra come mostrai nel Cap.66. in quel passo particualre di la fa la; & non di sotto come quì si uede: perche riesce meglio, & meglio si sente di sopra che di sotto.
Similmente ancora se ne trouano del altre, le quale in altrui osseruandole, vno da se stesso può imparar di fuggirle: perche chi ne fa ogni poco di professione, sentendole fare ad altri conosce le buone & le cattiue.
Queste poche voglio che bastino; perche al intelligente un semplice zenno basta, che al ignorante non bastano le decine delle lettioni: & se anco l'intelligente bramasse molt'altri piu riccordi; osserui nel cantar gli altri non solo quel che piace à lui; ma anco quello che piace à diersi, et alla piu parte; perche con tale osseruatione si ellegerà le cose buone, et lascerà da una parte le cattiue.

Se tutte le vaghezze & maniere di cantare che stanno bene à vna parte si concede al'altra. Cap.LXXVIII.

PEr ripparare al grand'inconueniente che sogliono i cantori alle uolte cantando commettere, & far sentire; ho deliberato di farui sopra il breue particular presente ragionamento; accioche vn gran parte de famosi Cantori vegghino & iscorghino l'errore ch'essi ben spesso non volendo commettono, pensando di far bene quello ch'essi piu fanno male: però qualunque Cantore, ha da sapere che molti accenti & uaghezze si concedano alla parte del Soprano, che si vietano a ciascheduan altra parte, & molte di quelle che si concedano à ciascheduna altra parte con il Soprano, non si cocnedano al Basso, perche qualunque uolta che le sudette vaghezze & accenti hanno certi accompagnamenti sequenti et ordinarij, il piu delle uolte à tutte le parte si concedano dalla parte del Basso in fuora, che per esser parte graue, & con contrarij ordini tessuta, ha altre maniere, che non hanno l'altre parte: dico contrarij ordini, perche l'ordne suo tanto è piu uago e bello, quanto che piu i moti suoi sono distanti et lontani.
E però molti passi staranno bene ad esso Basso che non conueniranno a l'altre parte come seria a dire page 83v il torre di questa ottaua
[Music example]
è sua particular prerogatiua, & ad altra parte non si concede. Onde se bene par che il Tenore habbia questa autorità di farlo, massimamente quando ch'egli è fondamento al'altre parte, nondimeno il farlo è errore; e tanto è piu maggiore, quanto che se il detto Tenore canta forte, perche spesse volte in quei luochi oue egli per torre quell'ottaua descende non si sente & è caggione che s'oda quel strano & brutto effetto: Anzi che nel farlo si riprendano quelli che pronuntiano con troppo vehemenza quella figura della quale vogliano poi torre l'ottaua.
Et dirò anco di più che al Basso si concede quando che chi lo canta si conosce atto & forte di poterla fare: ma quando ch'egli ci è inatto, & non ha voce che la possi far ben sentire, la debbe lasciar stare, & di piu nel cantar forte se il finale è nelle corde ordinarie per nisciuna cosa ne debbe formar l'ottaua. perche formandola se la voce nelle basse non è assai possente & gagliarda, riman la Musica di quella voce vota.
Per questo si dice che ogni cantore ha d'hauer questa particular consideratione; che s'egli canta forte, cantar le figure oue il Compositore le ha collocate et poste, & se canta piano di farui le ottaue quando conosce che le ui stiano bene. & alhora egli saprà che le vi stanno bene; quando che le sono intelligibile & formate che ogni vno senz'offesa le possino intendere & sentire.
I passi dunque da formar l'ottaua si prohibiscono à tutte le parte dal Basso in poi, & lui non la debbe fare se non consoce di poterla fare optimamente et bene: perche il farla male tanto piu dispiace, quanto piu ne tedia & offende: Anzi che molti non vogliano che il stia bene se non sono cosi accompagnati,
[Music example]
ò con altri accompagnamenti simili pur che non sieno cosi schietti & semplici, che si conoscano esser spogliati & nudi.
In questo vale piu il giuditio che le lettioni in iscrittura, non potendosi cosi in iscritura porre certi essempij che ragionando si dimostrariano con la voce. Assai giouamento fa la penna, quando con lo scriuer suo ci dimostra & scopre qual sia la intention dello scrittore.
Quì si uede che l'intention mia è di mostrare alcune sottigliezze da Cantorei malamente vsate; le quali se io non le facesse sentir in voce, malamente chi non vi considera bene sopra le può intendere.
Però dopo l'hauer fatto tutto quello che à scrittor si conuien fare, ad ogni vno rimetterò il snso & l'intellignza: assicurandomi, che se non tutti, pur qualche d'vno serà si attiuo & perspicare, che mediante le mie parole in questo saprà quello che io voglio dire.

Qunat'auertenza & cura haueano gl'antichi nel segnar i loro canti, & che particualr autorità habbiano i Compositori, tenuta al presente da Cantori semplici quasi per inconueniente. Cap.LXXIX.

QVello che ben spesso manco stimar si suole, il piu dele volte suole intrauenire: perche non hauendoci uno il pensiero piu che tanto, ad ogni altra cosa suol'auertire che à quella ch'egli deue.
Onde perche gl'antichi volentieri fuggiuano l'ccasione che non solo i piu semplici; ma anco i piu dotti Cantori che vi fossero hauessero à cantar male & far dishonore alle compositioni loro; due cose principalmente vi soleano fare, una di collocar il Tempo sempre vicino alla prima figura di qual si uoglia parte, non hauendo riguardo di trasportarlo piu in questa riga ò in questo spatio che in quest'altro, pur che trasportandolo fosse collocato appresso alla figura come fu detto di sopra nel Cap. 37. et poi di facilitar alcune corde con gl'inditij de b molli, quantunque non ue ne fosse bisogno, e questo era quando che le compositioni loro passauano oltra certi termini ordinarij come seria a dire, se il Basso page 84 hanendo la chiaue di F fa vt nella seconda corda fosse venuto tanto in giù, che hauesse passato i primi ingressi della Mano Musicale, allhora nel'ottaua di F fa vt di sotto haueriano posto il b molle accioche il Cantore vi douesse dir sicuramente & senza verun dubbio fa; come anco faceano l'istesso quando che il Soprano cantaua per b quadro, & che le figure erano collocate in F fa vt fuori di essa Mano di sopra: accioche i sudetti Soprani nel cambio delle scale non commettessero qualche nottabil errore.
Questo nel proua & manifesta, l'Odhechaton de Musici stampato in Venetia l'anno 1503 volume cosi chiamato che contiene assai belissime cose de Musici di quel tempo: & anco il si vede in molti altri libri antichi che nelle due sudette corde particularmente hanno collocati il b molle, non obstante che in quel luoco senza di esso vi si debba dir fa, l'vna & l'altra cosa al presente, oltra di molt'altre che io non ne voglio far commemoratioen da moderni sono state admesse, hauendo veduto & scorto esser cose di nisciun momento ò di picciol rileuo.
La particulare autorità che hanno i Compositori poi, è questa di poter comporre tutto vn canto per natura, & dentro introdurui vna parte che tutta canti per b molle come fece Iusquino nel Sanctus della sua Messa Lomme Arme, il quale in tutte le parte di natura, introduce il Tenore con il b molle in tutta la corda di B fa [mus.brot] mi.
Il che non si ha d'hauer per inconueniente, essendoui tessuta come si deue, senza veruna dissonanza ouero errore: & ogni uno lo può fare, quando che lo facci bene; & benche al presente non sia più in vso,chi lo facesse non commetterebbe fallo ne faria male, se però ve lo disponesse come si deue.
Però i Cantori non se ne hanno da merauigliare, ne credere che l'altre parte le quali ne sono senza sieno fallate & che l'habbiano d'hauere, come io mi sono abbatuto in alcuni che nol' voleano credere, fin tanto che io non gli lo feci toccar con mano: perche nel creder simil cose credano il falso, & sopra il falso fondano le loro ragioni.
L'hauer dunque vna parte sola il [mus.brot] molle, & non l'altre, non è inconueniente: ne meno secondo i moderni è necessario di porre ne gl'estremi: F fa vt della Mano Musicale il sudetto [mus.brot] molle per essersi fatte quelle corde à Musici assai familiare; massimamente quella del Soprano.
Anzi che al presente chi ve lò ponesse seria tenuto per sciocco, ò per ignorante dubbitando che in quel luoco si dichi altro di quello che per sua natura si ha da dire; o che vi si canti figura che naturalmente non vi si ritroua.

Quante di quelle sotigliezze antiche i moderni compositori habbiano demesse, conosciute per sotigliezze di poco momento, & quasi vane. Cap.LXXX.

GL'assidui artefici, & gl'intenti operarij dal diletto grande, & paicer del operar quotidiano, vanno sempre dilucidando l'arte & di molte superfluità vane la purgano, & purgandola rimondano, non volendo compatire c he le vie migliore, & piu breue, sieno conculcate dalle più tediose & cattiue; poiche le vie cattiue & tediose non solo procurano, & sono causa della sua destruttione: ma anco di sua manco finezza, & maggior imperfettione.
E però qualunque volta, che si considera bene dietro à quale sotigliezze andauano gl'antichi Musici, si vede ch'andauano dietro ad alcune che erano in fatti di si poco momento ch'eran quasi ridiculose: mirisi di gratia dietro à che andauano alle volte che godeano di vedersi dinanzi à gl'occhi hora una quantità di figure tutte col punto d'agumentationi puntate, hora da equal salti tramezzate, hora da sequenti gradi ascendenti collocate, & hora da diuersità de valori disposte & accomodate: di queste cose non ne voglio adurre altri essempij che gl'essempij presenti.
[Music example]
page 84v
[Music example]
il primo di Iacob Obrect & l'altro di vn certo Vaqueras: perche volendone vedere pur assai si può guardare in qual si voglia libro delel compositioni antiche che vno ne trouerà quanto ne vuole: cose che al presente si tengano quasi che per sciochezze, volendosi vn compositor famoso occupare intorno a queste cose di si piccio rileuo, & momento, per lasciar le preciose & piu famose.
Similmente ancora gl'antichi andauano dietro ad alcune quantità de ualori, che hora sono riputate per nulla: questi valori erano quei valori accidentali che essi dauano alle figure, per uia de gl'inditij Modali, & li segni di Prolatione.
Tutte queste cose i mdoerni hanno risposto da vna parte per esser cose che nel effetto altro non rileuano che le cose già rileuate che sono gl'effetti ordinarij & communi.
Non per questo se bene sono cose gia demesse io resterò di mostrarle & mostrandole di discorrerci sopra, se non per altro almeno per accompagnar il volume, & per darli tutte quelle cose che per volume egli debbe hauere: oltra che io son sicuro che molti le leggeranno volontieri per la curiosità che hanno di saper che cosa sia Modo, Tempo, & Prolatione. e però già che siano giunti a questo termine, si come chi legge si è degnato di legger sin quì tutti questi particulari ragionamenti fatti sopra le cantilene ordinarie & commune, cosi ancora si degni di seguitar oltra, & di leggere questi che seguitano, perche de gli presenti, & de i passati voglio che questo quì sia la fine. Il fine del Primo Libro.
page 85

IL SECONDO LIBRO DELLA PRATTICA DI MVSICA DEL R.P.F. LODOVICO ZACCONI DA PESARO, DELL'ORDINE AGOSTINIANO. Nel quale si tratta di tutte le difficultà de Modi, de Tempi, & de Prolationi, etc.

Che cosa sia Modo, Tempo, & Prolatione in Commune. Cap. I.

QVELLE cose che piu di raro ci sogliano passar per le mani: piu difficilmente le sogliano riconoscere come altroue è stato detto; e questo perche le spetie loro, & le loro immagine non si ci possano lungamente nella memoria conseruare: poiche spesse volte, il tempo & l'altre cose che di nuouo vi poniamo, discacciano le vecchie che vi trouano: le quali per non essere spesso da noi commemorate, & rinouate; ò che le si occultano in parte, ò che affatto affatto le se ne vanno.
Quindi è che alle volte si legge vna cosa, & ci pare di hauerla letta altre volte, ne la riconosciamo fin tanto che la non ce n'ha dato diuersi inditij: ò uero che se si vede uno ch'altre volte si sia visto, ma che sia tempo assai che'l non si sia riueduto alla prima vista non si ricconosce: ma quando che'egli si mira bene, & che vi si pensa sopra subbito ci torna a mente chi egli si sia; doue l'habbiamo veduto, & conosciuto. Cosi si può discorrere sopra tutte le cose: perche tutte con il tempo ci possano vscir di mente: Et se mai cosa nisciuna di mente c'esce volontieri, le cose per via di memoria acquistate sono di quelle: che per non commemorarle spesso, & per riporui sempre altre cose nuoue, le se ne vanno qual'ombra, sogno, ò fumo: Onde fra le cose che noi discorriamo di douersi facilmente smenticare, possiamo introdurre le lettioni, & le cantilene de Modi, de Tempi, & di Prolatione, le quali per hauerle lasciato gir da una parte, & non si spesso commemorate: molti che già l'hanno intese, non se le riccordano. Et questo perche rare volte le ci passano per le mani. Doueche siamo venuti a tale, che pochi per non dir pochissimi sono quelli che al dì d'hoggi ci sappiano insegnare come si cantino le cantilene composte sotto gli ordini, & le regole del Modo, del Tempo, & delle Prolationi: il che per altro non è auenuto solo perche quelle foggie, & maniere de canti, si sono deposte, & lasciate gir da vna parte: conoscendosi che da loro altra harmonia non se ne trahea che l'ordinaria, & commune. Et certamente possiamo dire che il deporle sia stato vna cosa assai bene intesa: se si potea per via piu facile cauar da i canti l'istessa dolcezza, & melodia: Nondimeno come fatiche, & studio anticho sempre le debbiamo honorare: perche se noi con le vigilie notturne, & studij particulari non si fossimo faticati per facilitarle: bisogneria che ci faticassimo ancor noi, se volessimo seguitare la dottrina loro: & molti (per la facilità che hora page 85v n'habbiamo) imparano di comporre & altri di cantare; che non si cureriano d'imparare; ò che quelle maniere & foggie di cantare ci seriano tanto familiare: che le hauerissimo per facile & commune: & che hauendole di continuo nelle mani, & dinanzi à gl'occhi seria forza che ne hauessimo tutta quella cognitione che habbiamo al presente delle cantilene ordinarie: poiche ancora queste ch'hoggi di ci sono si commune & facile: se fossero per l'acutezza de bell'ingegni variate in quella maniera che sono state variate l'antiche, in breue tempo non ne haueressimo piu cognitione: Ma perche habbiamo gustato la dolcezza delle moderne & vi ci habbiamo trouato vna facilità mirabile: per questo seguitiamo piu loro che le antiche: & piu ci dellettiamo di scoltar queste che quelle: poiche da queste ne prendiamo l'istesso diletto, & ne sentiamo l'istessa melodia che prenderessimo da quelle senza tanta diligente osseruatione & inane fatica: Di quì nasce che le si sono quasi à fatto à fatto spente, ne se ne ritroua pi? quasi vestigie: atento che il seguitarle & l'immitarle è vna fatica senza frutto, & vna occupatione senza premio & mercede; & chi è colui che senza frutto & guiderdone faticar si voglia? certo che nisciuno: poiche per la mercede e'l frutto ogni vno stenta & si fatica volontieri, che già si vede quanto vn huomo per vn suol guadagno sudor vi spenda: Ma non per questo resta che ritrouandosene ancora qualche vestigie non ci sia chi desideri & brami di hauerne lume & cognitione: non permettendo l'intelletto nostro che se ne passi cosa (perfetta ò imperfetta che si sia) senza diligente essaminatione: & tanto piu volontieri ci nasce questa volontà & dessiderio: quanto che vediamo questa intiera cognitione esser rimasta in pochi; & in alcuni particulari: per il che altri particulari bramano fra quelli essere nummerati: non per essere inuentori di noue melodie & harmonie: ne per vincere & superare gli altri che nulla si curano d'anummerarsi fra questi: ma solo per vn natural contento, & piaceuol diletto di sapere: che si trouano molti i quali hanno contento & diletto di saper vna cosa non per vsarla come l'vsa noi professori; ma per esserne padrone à sola contentezza & sodisfattione della natura.
Quanti studiano Poesie, & non si curano di esser Poeti: Quanti s'occupano nello studio dell'Astrologia, della Arithmetica, della Geometria & del altre; & nondimeno non si curano di esser tenuti & chiamati per tali? & certamente fanno bene: perche dispensano almanco il tempo secondo le particulare inchinationi, & i proprij genij.
Però non è da merauigliarsi se alcuno si occupa & fatica intorno à cose che da altri sono state riputate vane: perche ogni vno brama di satiarsi intorno à quelle cose proprie, che altri ancora se l'hanno satiate, & ne fan fede che le son vane.
Onde che chi volesse al presente questa strada chiudere, seria cosa si difficile, quanto difficil seria di ritornarle la dentro di donde sono vscite.
Cosi chi volesse ad alcuni Musici & cantori torre che non si dilettossero, & non si houessero da occupare intorno alla intelligenza & cognitione delle cantilene et compositioni antiche, seria vn volerli chiudere la strada de le loro sciolte voluntà & liberi pensieri: perche per far questo bisogneria che quelle cantilene non fossero piu in essere: il che quand'anco le non ci fossero, per esserci state ce ne seria maggior desiderio di vederle: Già dunque che le ci sono: se bene per la difficultà loro, & alla fine per non esser altre che quelle che si son ridutte alle moderne: non per questo debbiamo restar di vederle, per satiare le voglie, & d'appetiti altrui: i quali forsi si credano che sieno qualche gran cose per vederle cosi con tanti segni formate, & le figure con tanti valori cantate.
Però è da sapere; che le cantilene hora dalla maggior parte de Cantori reprobate sono le cantilene composte sotto i segni de Modi, de Tempi, & de Prolationi: le quali non hanno pi? difficultà che le ordinarie; poiche tutte vanno cantate sotto il tatto ordinario, quello che di loro à noi per difficile, non è altro che il diuerso valore che si fa nelle figure ordinarie: cioè il considerare vna figura hora di vn tatto, hora di dua, & hora di quattro, di sei & c. Ma il non ci deue parer difficile: perche chi ne tiene à noi che non diamo piu valore à questa figura che à quella? & piu à questa che à quest'altra? certo che non possiamo altro dire; solo che sappiamo, l'ordine suo esser di valere tanto: Or si come noi siamo acorti di non tenere vna figura piu del suo douere: perche non la potremo noi tenere quanto che vogliamo, appoggiandole ad altre osseruationi & regole? questo è quello che ne par difficile douendoci distorre dal vso commune: & nondimeno è facile quando però che se intendano ben le regole: perche tutte le difficultà delle cantilene ch'ora piu quasi non si sanno cantare, non consistano in altro che in vn diuerso valore che hanno le figure; le quali ogni volta che per gli'inditij & segni si sanno distinguere, le sono forsi piu facile che non sono le altre, attentoche di tante che le sono, le vengano a tre maniere ridutte & secondo le regole di quelle cantate, & questo non per altro che per hauerle gli antichi in tre maniere diuerse considerate. Il canto Musicale si fa mediante le figure di Musica: & però possia page 86 mo dire che il Modo, il Tempo, & le Prolatione non siano altre che certe diuerse quantità de valori che si fanno intorno alle figure Musicali: & questo perche anticamente in tre maniere furono considerate, alle cui maniere si riducano tutte le foggie di cantare che si ritrouano dalle Prolationi in fuora, & quelle ancora con le Prolationi hanno vna grandissima conuenienza per essere l'une e l'altre naturalmente sotto il tatto inequale sumministrate, & in foggia di Proportion cantate.

Come, & da che cesa habbi hauuto origine il Modo il Tempo & la Prolatione. Cap. II.

DAl premesso ragionamento si caua che non se ritroua cantilena ò compositione che non sii composta & fatta con le regole, e gli ordini del Modo, del Tempo, & della Prolatione: perche sotto vno de questi ordini & regole conuengano esser fatte & composte: Et benche il Modo sia quello, che habbia le figure nella maggior quantità & valore, non per questo de gli altri dua egli è l'institutore: ma bene vno de gl'instituiti; essendo il Tempo quello il quale instituisce il Modo & la Prolatione in quella maniera che nel Cap. 30. del primo Libro habbiamo veduto: doue che hora presuponendo che questo si sappia diremo come il Modo & la Prolatione habbia da esso Tempo hauuto origine: è però circa alla intelligenza di questo si ha da sapere, che fatta come si tiene la elettione delle otto figure Musicali da Giouanne Muri Filosofo Parisiense, & distribuitoli la quantità del valore, i studiosi compositori ui fecero si lungo studio che si come con i naturali valori di esse figure componeuano qual si voglia compositione che hauesse auuto dibisogno d'una figura per il valsente de dodeci tatti; cosi ancora per poterne hauere piu lunghi valori mossi dal punto di argumentatione incomminciarano à crescere senza punto il valore à dette figure; ma per non confondere i valori che facilmente si seriano confusi con la distintione de i segni del Tempo & con altre pause inditiale ne furono formate le Specie Modali con le Prolationi: le Modali accioche douessero seruire à i tatti equali, & le Prolationi à i tatti di Proprortione: pigliando occasione con ogni sorte de valori che fossero possibile à immaginarsi di ampliar la Musica & ingrandirla à piu potere per farla copiosa & riccha non già senza proposito & occasione come alcuni credano; ma pur necessità & bisogno di hauer come ho detto alcuni valori che non si trouano ne i valori naturali: perche il sudetto authore che ritrouò le figure Musicali le formò nude per quello che le vagliano, altri poi con l'agiongerui il punto l'agumentarano, & diuidendo il tempo diedero il valore delle figure principali che sono le quattro prime al Tempo perfetto, con qual agumentatione senza punto: Onde per questa via ne furono poi da diuersi instituite, le pause per gli'inditij del Modo: & il punto in mezzo al Tempo per inditio delle Prolationi, ch'assai hauerei che fare se io volessi stare à raccontare chi habbia trouato esso Modo & Prolatione & chi l'habbia diuise in tante specie oltra che non ci è quasi memoria, per hauerci chi agiunto le pause, & chi li punti per distinguerle dal Tempo che si formaua con i cercoli & semicircoli.
A noi per hora ci basta questo che del valore accidentale che conuenne hauer la Breue nel tatto inequale; che l'habbia ancora nel tatto equale, & che da questa occasione ne sieno nati tutti quanti gli altri valori che sono le distintioni delle dette specie: Il che è stato molto commodo & ageuole; prima perche qual si voglia quantità & valore non douea esser constretta à sottogiacciere à vn particular tatto: ma à diuersi, quanto erano i valori multiplicati; & poi con questa multiplicatione, si è trouato la via di hauer qual si voglia immaginato valore; che non si serà potuto hauere se i valori delle figure per questa ò altra uia non si fossero multiplicati.
Facilmente questo discorrendolo si può sapere, et se ne mancasse mezzo di poterlo fare che sono infiniti faccisi questa consideratione, che dal valore di dodeci Semibreue impoi, non si potria hauer altro maggior valore come io dissi nel Cap. 42. del primo Libro se non si agiungessero una quantità di figure insieme che rilueassero tutta quella quantità che si volesse; il che quanto stesse bene lo si lascia giudicare à giuditiose persone: poiche il veder in vn spatio ò in vna Corda, Musicale tante figure raccolte da vna sola syllaba faria stomaco è non so chi mi dire.
E pero non è da merauigliarsi de questi tanti valori: perche l'vno ha hauuto orrigine dal altro cosi come habbiamo veduto, che con l'occasione di dare il ternario valore alla figura del Tempo multiplicando in lei & nel altre figure, se ne formano, il Modo & la Prolatione, con tutte le specie loro, distribuendo con ordine & misura i valori à ciascheduna figura, & assignandole alle loro spe page 86v cie particulare per conseruarle distinte; si perche le non douessero generar confusione; si anco perche ogni vna di loro hauesse la sua figura particulare, non volendo che le maggiore fossero da manco delle minore, ne che le minore fossero da piu delle sue maggiore: Ecco come queste diuerse maniere di cantilene habbiano hauuto orrigine, & sieno discese: delle quali sin quì essendosi detto assai con pace de tutti li voglio por fine.

Se le specie de Prolationi & Modali li possano vsare senza che c'intrauenghi il Tempo. Cap. III.

PEr facilitar meglio il ragionamento nostro, & per cauar frutto da quello che si è detto con quello che si dice, reducendo le cose oscure sotto vn visibile & chiaro lume, è necessario di sapere se queste tre maniere di cantilene si possano usare et cantare ogni vna separatamente, come hanno le loro proprie & diuerse considerationi: sopra di che si dice che qual si voglia cantilena ci porge occasione & ci sforza à ricercar la misura: perche si come mai serà possibile di trouar quantità senza la sua limitatione, cosi ancora non serà possibil mai di cantar vn canto senza presuporui ò che ci sia il tatto, constituendo egli in essere qual si voglia sorte di harmonia: che ben di questo la verità si vede come le compositioni & cantilene fin che non sono cantate, non fanno verun effetto di harmonia, & tanto serà a loro in quel tempo che le stanno cosi senza cantarsi, se in cambio delle figure vi fossero posti al tri segni ò caratteri che in ogni modo tanto quelle quanto che le vere & proprie figure in quel hora ci dariano harmonia, se harmonia fanno le cantilene che sono ne i libri di Musica rinchiuse, & riposte in vn Cantore.
Dunque à quel che si vede, & appertamente senza alcuna contraditione si tocca con mano, qual si voglia cantilena presupone il tatto che è la misura del valor delle figure; Il tatto non è altro che il Tempo in esser presente. & però quando si dice se qual si voglia Specie delle Specie Modali ò delle Prolationi si può sustentare & cantare da se stessa senza l'interuento, & l'aiuto della compagna; si cerca per maggior chiarezza, se le specie del Modo & delle Prolationi si possano cantare & regger da istrumento che misura la quantità del suono alle figure: & perche le Specie Modali & le Prolationi non sono altro che certi accidentali valori di figure secondo le particulare considerationi fatte: per questo si dice che tutte hanno da presuporre il Tempo, & con il Tempo il tatto.
Di questo non occorre à dubitarne ne à prenderne merauiglia; poichè chi sà ciò che sia Musica se lo può pensare, & da se medemo immaginare, è però veduto che il Tempo si ricchiede in ogni compositione & cantilena Musicale, possiamo concludere ch'esso Tempo sia base & fondamento non solo del Modo & della Prolatione; ma anco delle Proportioni, ne senza di lui nisciuna di loro si può vsare, non essendo atte di hauere i fondamenti loro in aere; ma in misure vere & reali, necessarie in ogni cosa d'ordine; perche gli ordini non vanno mai senza le misure, come le misure ancora non vanno mai senza i loro ordini, solo dunque le specie del Tempo si possano vsare senza interuento di Prolatione ò di Specie Modale: ma le Specie Modali ò le Prolationi con le Proportioni non si possano vsar sole senza l'aiuto di esso Tempo: è però quando le cantilene del Modo sono poste in vso, ò bisogna che le sieno poste et segnate con il Tempo, & gl'inditij Modali, ò bisogna che lo presupongano, et se ce lo presupongano non hanno da presuporci altro che il Tempo imperfetto, volendo coloro che l'usano ch'esso Tempo imperfetto nelle cantilene Modale sia cosi necessario come è necessario la zifra binaria nelle cantilene commune, che come di sopra nel primo Libro habbiamo veduto è cosa piu presto superflua & vana: cosi in simil occasione si presupone che il Tempo imperfetto nel Modo sia superfluo: perche con la sua absenza dimostra che la Breue sua figura non è atta alla perfettione, come la seria s'egli ui fosse et massimamente che ui fosse intiero con tutte le sue perfettioni. Nisciuno della sua absenza si ha da merauigliare: perche essendoci è quanto se non ci fosse, et non essendoci è tanto quanto s'e gli ui fosse: poiche in ogni foggia le figure sono l'istesse, et non si dice per altro ch'egli ui si c'intenda, solo per dimostrare che si come generalmente tutte le cantilene ò sono binarie ò ternarie e che quantunque le binarie non habbiano il segno della binaria zifra, non per questo le restano di non esser tale perche il sudetto numero sempre gli si presupone; ma bene gli è necessario il ternario; perche se non ci fosse, la sua absenza non uelo presuporia: cosi ancora nelle specie de Modi quando in qualche caso non ci fosse nisciun segno di Tempo; allora perche senza di lui nisciun canto si presupone, si tiene che la sudetta Specie sia constituita page 87 sotto il Tempo imperfetto, et che come segno che in quel caso non apporta nisciun accidental valore alla sua figura si lascia da vna parte per poter piu distintamente dimostrar il valore della propria figura di quella particular specie, che ha bisogno di esser ben considerata & conosciuta. Delle Prolationi poi non ci è che dire, perche non si può sognar Prolatione che non si segni nel Tempo come al suo luoco vederemo.
Atalche il Tempo si presupone in tutte le cantilene, & nelle Specie Modali solamente egli può esser demesso; & quando ch'egli si dimette non si può mai dimetter altro che l'imperfetto, come quello che in simil caso è di nisciun valore ne meno ci sforza à dar piu valore alla sua figura di quello che lei naturalmente suol hauere, ò che per sua natura possiede. Ben quando vna cantilena Modale douesse hauere il segno del Tempo perfetto & che non l'hauesse, alhora seria grand'errore, & non seria soportabile; perche senza di lui non si potria sapere se la sua Breue douesse essere perfetta, ò imperfetta, oltra che si commetteriano falli grandissi intorno alle diuisioni, & alterationi delle Semibreue, & insomma non se ne potria cauar construtto ò cosa buona. Per questo se à nisciuno mai accadesse di vsar le sudette specie, habbia quest'auertenza di non vsarle mai se non come le vanno: Anzi che per dargline una breue & succinta regola: li dico che l'ordine di queste specie è sempre di esser accompagnate le perfette con le perfette, come anco per contrario l'imperfette con l'imperfette: cosi seguitando quest'ordine non si potrà mai fallare, ne meno chi che si sia si potrà mai ingannare: perche se in caso che nel imperfette non si ponesse il segno del Tempo imperfetto: per l'assenza sua, & la imperfezione della specie si sapria che le fossero tale.

Del Tempo perfetto & del suo segno. Cap. IIII.

AVenga che la perfettione delle cose venghi dalla loro perfetta natura & perfetto essere mediante il fauore & aiuto naturale, & che la perfettione non sia altro che vna cosa d'ogni sua imperfettion purgata: non potendosi dir perfetto chi è soggetto, & suggiace alle volte a qualche imperfettione: tutta via perche la perfettione della Musica è una perfettione separata dalla perfettione vniuersale che è quella di rimaner sempre in una istessa foggia perfetta: per questo io dico che non è da merauigliarsi se la Musica in vno istesso ponto, & in vna istess'hora sia perfetta & imperfetta: perche tale è la sua natura: ma si ha da sapere che in quanto al suo essere essistente & formato è perfetta se però dal Compositore che l'ha composta è stata urdita & tessuta con tutti i suoi particulari & necessarij ordini: perche quantunque la si possi far meglio, non per questo se li toglie che la non sia stata perfettamente composta; atentoche quel anco che l'ha fatta riffacendola alle volte la riffaria meglio, non trouandosi al Mondo artificiosa cosa per perfetta ch'ella si sia che dal ingegno humano non si possi a piu perfettion ridurre.
E però considerando noi le perfettioni della Musica mediante i suoi segni perfetti, & le perfettione che piu ò piu volte si nominano, debbiamo sapere che vna cantilena ò che può esser perfetta in quanto alla buona & perfetta dispositione delle buone & vere consonanze, ò in quanto alla vera & reale dispositione delle ben ordinate figure & pause: quella che con perfette consonanze ottimamente è stata disposta, è quella che piu grande dolcezza & melodia al vdito rende: essendo l'udito il uero obietto delle cantilene & Musiche, quella poi che con buona & ottima dispositione delle figure casca sotto la perfettione, è quella che conforme a i suoi segni & regule giustamente è stata disposta & ordinata: Ma perche fra i segni inditiali & dispositiui delle ben disposte Musiche & cantilene se ne ritrouano de perfetti et imperfetti; non obstante che sotto gl'imperfetti ancora perfettamente sieno le cantilene composte & con le consonanze buone & perfette tessute & disposte, si trouano alcuni segni che essendo segni perfetti, & cosi chiamati fanno altro effetto nelle compositione che gli dua di sopra nominati, perche mediante lui non solo le cantilene hanno quella perfettione delle ben concertate consonanze, & quella giusta misura finale che suol ridurre le cose alla sua perfettione: ma anco alcune figure hanno vn certo particular valore; che per quel valor particulare le si chiamano perfette.
Onde per dimostrare quando fuori di tutte le cose che io ho detto le figure per uigor de segni sieno perfette, lasciando da una parte il ragionar del tempo imperfetto, et di quella perfettione che hanno le copositioni per uigor delle consonanze dico, che tempo perfetto è un segno che ordinata et dispone le figure se condo una debita dispositione di numero ternario, il quale con la sua forma da inditio di ternario ualore: et perche il ualore come si sa non si misura con altro che con il tatto, per questo esso Tempo si forma con un se page 87v gno sotto di cui s'intende il tatto t$ il ualor delle figure, il segno è questo
[Music example]
per lui qual si uoglia parte ò cantilena intiera uiene à esser coustituita sotto la consideration ternaria; consideratione che adatta le figure & pause, non sempre; ma secondo l'occasione, & il bisogno alla perfettione; & d'imperfette perfette le fa essere, & a perfettione le riduce.
Questa perfettione dalla perfettion del Tempo cagionata che è il segno superiore non s'adatta mai à tutte le figure: ma solamente à quella che naturalmente è atta ad esser perfetta et per via d'essa à tutte quante l'altre sue maggiore: quella figura che per natura si troua atta ad esser perfetta, è la Breue per esser figura del Tempo come habbiamo veduto nel Libro superiore, lei sola dunque nel Tempo perfetto potrà hauer perfettione con tutte l'altre sue maggiore.
Dimodo che il Tempo perfetto da i Musici vsato & spesse volte posto in vso, è vn segno formato in foggia di circolo, che dimostra contenere in sua consideratione tre Semibreue per tatto, non separato dal tatto binario: & queste parole sono da notare perche in esse consiste tutta la decchiaratione, & però ritorno à dire che questo segno formato in foggia di circolo contiene in sua consideratione tre Semibreue sotto l'attione del tatto equale, & non apporta nouità à nisciuna al tatto, ne al valor di tutte le figure: ma solamente al valor della Breue, et alle sue maggiori, che in occasione di equiparare i tatti sotto la detta ternaria consideratione, la constituisce di vn ternario valore, & quelle che li sono superiore, per la superiorità & l'esser cosi maggiore vengano à suggiacere all'istessa perfettione.
Però qualunque volta che le cantilene si troueranno hauer il segno del Tempo perfetto sempre le sudette cantilene andaranno cantate sotto il tatto equale, in quella maniera apunto che vanno cantate l'altre cantilene ordinarie; eccetto che la Breue potrà esser di valore di tre Semibreue secondo che quÏ di sotto vederemo, & le Semibreue diuise & alterate.
Onde s'alle volte occorre di adoperar una figura di perfettione senza tanto perfetto valore & che non ci sia altra via di poterglila leuare dopo vna diligente essaminatione quella figura che non si uuole che sia perfetta si può denegrire & afatto afatto oscurare: che cosi mediante quella oscuratione la venirà a perdere la sua perfettione: & nota che io non per altro dico dopo vna diligente essaminatione che le si possano oscurare: solo perche si sappia che le non si hanno da oscurar senza proposito & occasione; quando per altra commoda via si può hauer l'istesso, perche si come nelle cantilene ordinarie, non si adopera vna figura se con un altra piu propria & intelligibile quel medemo si può hauere: cosi ancora nelle cantilene ternarie & perfette si fugge d'incorrere in simil errore & si cerca di adoperare le figure piu proprie che sia possibile per non leuarle dalla loro forma. Questo si dice per alcuni che facendolo alla riuersa non si credano di far male, & che sia in libertà di ogni uno di poterle oscurare quando le sono imperfette, et che per gl'accompagnamenti inferiori non sono atte alla perfettione.

Come si procede per dare & torre la perfettione alle figure nel Tempo perfetto. Cap. V.

L'Hauer cognitione & il saper cantare le cantilene del Tempo perfetto è facile perche le non si leuano dal tatto commune et ordinario, come si fanno le Propositioni, & la maggior parte delle Prolationi; in questo solo bisogna esser auertito, di saper torre & dare la perfettione delle figure quando le hanno da esser perfette & imperfette: Però stante la decchiaraton superiore che la Breue sia figura del Tempo perfetto, si ha da sapere come qualunque volta che la si trouerà sola senza compagna inferiore, sia figura ò pausa: che sempre la serà perfetta. Già si è detto quel che sia la perfettione: doue che non ci resta di hauer altro riguardo se non quando la detta Breue si troua sola senza inferiore: di farla perfetta, et di attribuir l'istesso alle sue simile ouer maggiore: perche naturalmente vn simile non destrugge mai, vn altro simile; ne meno il minore ha piu autorità del maggiore: ma per procedere con vn poco pi? d'ordine & distintione; se bene in queste poche parole consiste tutta la resolutione delle difficultà del Tempo, nondimeno perche la breuità non è mai chiara ne porta seco si gran lume che ne chiarisca & illumini: per far ch'ogni vno n'habbia d'hauer cognitione dico che la Breue è figura del Tempo, la quale sempre serà perfetta se dinanzi à se hà vna sua simile, ouer maggiore: sieno figure ouero pause di quel valore la serà sempre imperfetta, & nota che io non per altro ho detto che se la Breue hauerà dopò se qual si voglia figura inferiore serà imperfetta; solo perche s'habbia da inten page 88 dere che se bene dopò la Massima, vi seguita vna Longa, & che dopò vna Longa vi seguita vna Breue che sono figure inferiori rispetto alle sue maggiore, non per questo ne la detta Massima ouero Longa per quella figura minore serà imperfetta: ma bene quando li seguitasse quelle figure, & pause che rendano essa Breue imperfetta; come seria a dire se dopò vna Longa ouero Massima li seguitasse, Semibreue, Minime, ò altre figure, allhora le serieno imperfette.
Cosi ancora nasce alle uolte occasione di diuider vn tatto dall'altro, ò di formar vna Breue seguitandogline vn'altra che per esser vicina a vna sua simile seria perfetta: per questo s'accommodano tra i spatij delle figure alcuni punti i quali quando diuidano, & quando alterano, oltra che possano anco dimostrar perfettione. Di loro si dirà tutto quello che si ha dire per non lasciarci cosa di gran momento: ne per mancarli in questo del suo douere. Et perche se non ci fosse altra via di render imperfette le figure che possano hauer perfettione, spesse volte le si conueniriano lasciar stare douendole collocar vicine senza accompagnamento di figure tale; per questo le si oscurano, et priuano del loro natural colore, & cosi le rimangano imperfette.
Quando si dice che vna figura per suo simile ouer maggiore ha da esser perfetta ò riceue perfettione, si ha da hauer questo riguardo di diuider quella figura soggetta alla detta perfettione in dua equal parte, & appresso aggiungeruene vna, che sia tanto quanto ciascheduna di dette parte, & si come naturalmente quella figura diuisa in due parte le due parte, rileuano tutta la figura; cosi ancora l'habbia con la terza parte a rileuare, che questa è la vera perfettione: il che si dice per rispetto di quello che di sopra è stato detto: accioche trouando per regola che la perfettione è vn riceuer tre Semibreue in consideratione di vn Tempo, non s'habbia da credere che le dette tre Semibreue si estendino in ogni figura: perche quello che si disse delle tre Semibreue, si disse & s'intese di dire della perfettion della Breue: volendo per questa via introdurre a poco a poco colui che non sà come si cantino le cantilene del Tempo perfetto nella sua cognitione.
Però la perfettione della Breue è di hauer in se il valore di tre Semibreue, quello della Longa di hauer tanto che vaglia per tre Breue; & vltimamente quello della Massima di hauer il valsente di tre Longhe. Et se bene generalmente tutte le quattro figure principali sono atte a esser perfette, nondimeno perche altroue trattandosi delle Prolationi, & delle Proportioni si dirà della Semibreue quello che si ha da dire: per questo voglio che basti il ragionamento presente per non intricar vna cosa con l'altra.
Sin quì ogni uno ha inteso come le tre prime figure maggiori sono atte alla perfettione per ragion di simile o superiore, & come con le inferiori si rendano imperfette: Hora fa bisogno di ricordarsi di quello che nel Capitolo quadragesimo settimo, del Primo Libro, fu già detto intorno alle pause: le quali essendo figure mute hanno nel Tempo perfetto l'istessa auttorità, & iurisdittione: di maniera che vna pausa di Breue valerà tre Semibreue vna di Longa tre Breue, & vna di Massima tre Longhe: ma perche la Massima si serue delle pause della Longa, & la Longa delle pause della Breue, diremo dunque ch'ogni pausa di Breue serà per il valsente di tre Semibreue questo lo si può vedere nel Motetto, Sancte Pater di Lodouico Senfelio in tutte quattro le parte nelle quali sono notate l'infrascritte figure.
[Music example]
page 88v
Doue s'impara non solo il valor delle pause, & delle figure perfette: ma anco s'impara, & si vede come per l'oscurità, & denigratione quelle figure che possano esser perfette si leuano dalla perfettione. Le Semibreue poi con tutte l'altre figure inferiori in questo segno non patiscono nulla, ne sono soggette a perfettione ò a imperfettione; solo possano esser oscurate, per accompagnare i Tempi ternari rimanendo però dell'istesso valore che serieno se fossero bianche, come si può vedere in questo essempio di Henrico Isaac.
[Music example]
Nel quale se la maggior parte delle Breue che sono oscurate fossero bianche, le valeriano tre semibreue; che cosi denegrite le vogliano solamente dua; l'altre figure che sono oscurate, sono oscurate per accompagnar i Tempi, per non lasciarli cosi disformati che serieno contrarij alle misure ternarie, ne serieno conformi alla perfettion del segno che ricerca questo particulare, & preciso numero. Di piu ancora si trouano alle volte le figure minori essere immediatamente dopo le maggiori, & nondimeno le maggiori restano perfette, come quì si vede.
[Music example]
Che l'usò Iacob Obrecth nel Credo della Messa Petrus Apostolus questi simili passi per la distintion chiara delle figure minori che sono fra le due maggiori dimostrano quanto uaglia la Longa: ma ben bisogna auertire nelle pause spezzate, & semplice; perche alcuna uolta dimostrano la figura anteriore esser perfetta.
Di questo come anco di molte altre cose quì non ne dirò altro riserbandomi a trattarne nel seguente Libro delle Proportioni a suo luoco & hora: parendomi quel luoco piu opportuno di questo; piu perche le Proportioni sono vn poco piu conosciute che non sono le cantilene del Tempo perfetto, o sia perche le sono vn poco piu usate, ò perche le genti ui habbiano posto un poco piu studio, & diligenza per impararle. Solo dirò questo delle due pause separate come rendano perfetta una Breue, & altra figura maggiore: quando ui sono collocate appresso, come quì si vede.
[Music example]
Delle quali in occasione di ragionarne intieramente io ne adurrò tutte le ragioni sue, & non ci lascierò cosa che non fia dechiarata, ò che possi in alcun caso generar confusione.
Per hora uolendo por fine a questo Capitolo con breuissime parole mostrerò un'essempio di Iacob Obrecth trouato nel Motetto, Salue crux arbor preciosa a 6. il quale è questo.
page 89
[Music example]
Accioche non solo si vegga come le figure possano esser imperfette con hauer gli accompagnamenti inanzi ouer dopoi: & come per maggior distintione vi si pongano i punti di diuisione non per necessità naturale; ma per maggior chiarezza, & distintione.
Il simile ancora nella terza parte s'impara come astretti dal bisogno ci possiamo seruire d'alcuna forma di figura inusitata, hanendo lui per bisogno di cinque Semibreue vsato vna Longa mezza denegrita, come quì si vede.
[Music example]
Dall'uso dunque di queste figure, come di tutte l'altre superiori si può vedere, et imparare come si vsino le figure di perfettione, & come le si rendano per gli accompagnamenti imperfette.

Del punto di diuisione, & d'alteratione. Cap. VI.

IO conosco molto bene, & sò per esperienza, che molto meglio conoscano, & molto piu prattica hanno i cantori delle Proportioni, se bene anco di quelle ne hanno pocha che delle cantilene del Tempo perfetto: nondimeno quantunque io mi riserui a parlar di queste cose nel Libro sequente, non per questo posso restare per intelligenza delle Specie Modali, & delle Prolationi di non dire che cosa sia punto di diuisione, & di alteratione; tanto piu che in questa occasione del Tempo perfetto, io ne ho da mostrare alcuni essempij, onde per incominciare, & dar principio dico che il punto di diuisione è vn punto che ponendolo infra due figure minori che sieno collocate infra due maggiori diuide quei tatti di Tempo in due parti: come quì si vede.
Et questo si fa perche qualunque volta che le dette
[Music example]
figure non sono diuise, la prima Breue viene a esser perfetta, & l'ultima Semibreue alterata: Alteratione è vn'altro tanto valore quanto è quello della figura che si ha da alterare, & si altera sempre in questa maniera che quì si vede;
[Music example]
non ostante che inanzi gli sieno piu e piu figure dell'istes sa sorte; perche quello non li fa niente: ma bene se dopoi quelle due figure minori in cambio di seguitarli vna figu ra maggiore ò pause dell'istesso valore li seguitassero altre figure simile ch'allora nisciuna figura seria alterata ma ben diuisa: Del punto di diuisione habbiamo mol ti essempij, tra quali si vede hauerlo vsato Iusquino nel Sanctus della Messa la, sol, fa, re, mi; nella parte del Tenore. Similmente nella Gloria della Messa Fortuna desperata, & nella Gloria della Messa superiore, come quì si vede.
[Music example]
Oltra che con esso lui su trouano molti auttori che l'hanno vsato; il che ci da segno manifesto che se non fossero quei punti l'ultime Semibreue serieno alterate: che per segno di ciò ben si vede come il sudetto Iusquino l'habbia vsate nel Kyrie della sudetta Messa Fortuna, & nel principio delle gloria page 89v nella parte del Tenore quando l'usa cosi;
[Music example]
Per manifestare la forza che hanno le figure perfette. Questo essempio per due cause è difficile; prima perche le figure sono legate, che non da tutti sono intese, & co nosciute, & poi perche rare uolte si trouano esser cosi que ste figure alterate; che quando anco le fossero semplice, & sciolte le serieno vn poco piu intelligibile; nondimeno io volontieri me ne son seruito, sì per dimostrar la verità delle regole; sì anco per auertire il Cantore a non lasciarsi ingannare dalla regola delle legature: perche non solo le si trouano in quella forma che si vede; ma anco nell'istessa Gloria le si trouano cosi formate.
[Music example]
Et meglio ancora ci manifesta la possanza delle due figure maggiore; quando poco inanzi se bene vi è vna pausa non per questo la priua della sua alteratine come quì ogni vno lo può vedere. Ne si può dire che
[Music example]
quel punto dimostri l'alteratione di quella Semibreue; perche in due figure minori poste infra due maggiori non può mai alterare, perche l'absenza del punto di diuisione in dette figure dimostra l'alteratione: ma bene dimostra la perfettione della prima Breue, potendo per quella pausa che li seguita dopo esser tolta per imperfetta.
Cosi ancora doueria stare il punto di quell'ultima Breue dell'essempio superiore, & debbiamo credere che l'auttore posto nel debbito luoco, ma che da altri sia stato corrotto, & posto in luoco di punto di agumentatione. Quanto poi alle figure alterate si può riguardare all'essempio di Henrico Isaac nell'Alto del Mottetto: Ascendit Deue in iubilatione, il quale vsa queste figure.
[Music example]
Et Iusqui, nella Gloria della Messa la, sol, fa, re, mi; pur nella parte dell'Alto che douendo alterare vna Semibreue, l'altera per questa uia.
[Music example]
Da questi dua essempij si può comprendere, & imparare in che modo, & qual figura vadi alterata senza adurne de molti. Anzi che io non hauerei anco adutto gli altri, se non fosse stato per mostrare queste poche difficultà che si trouano nelle cautilene del Tempo perfetto in materia de i punti di diuisione, di alteratione, & delle figure alterate: il restante si dirà nel sequente Libro nel ragionamento che si farà, delle figure alterate, et diuise delle Proportioni parendomi che questo per hora basti, & che meglio sia il differire il ragionamento sino a quel hora: per poterne trarne maggior frutto: & darne ad altri piu compita sodisfatione.
Coloro dunque che integramente voranno intender bene queste cose, & sapere tutte le difficultà del Tempo perfetto si degnino di ricorrere al sudetto Libro in quei Capitoli particolarmente che si tratterà delle figure diuise, & alterate, che vi s'impareranno molte belle cosette, & vi si vedranno cose che sommamente piaceranno, & daranno alla cognitione vn gran lume.

Del punto di Perfettione. Cap. VII.

DAlli scrittori antichi in poi, pochi moderni si trouano che ne i loro trattati di Musica, & nelle scritture loro habbiano ragionato ò fatta mentione del punto di perfettione, & nondimeno egli è punto si necessario quanto qual si voglia altro: che si come per l'absenza del punto di diuisione, la seconda figura delle due minori che sono collocate infra le due maggiori viene esser alterata come di sopra si è veduto; cosi ancora molte figure che sono atte a esser perfette, per l'absenza del punto di perfettione rimangano imperfetto ò per accompaguamento di figure ouero di pause che li page 90 seguitano appresso: Onde se bene il suo luoco, & il suo sito conuiene con il sito degli altri dua superiori punti, non per questo può generar disordine, & confusione; perche in quel modo che noi habbiamo veduto di sopra che le figure per questi punti si diuidano, & si alterano.
[Music example]
Et hauendo riguardo in che maniera egli sia collocato, & posto: cosi ancora mediante questo
[Music example]
La figura maggiore serà perfetta per esser il detto punto collocato tra vna figura di perfettione, & vna sua inferiore come si vede: Ma da vn tempo in quà per quello che noi vediamo, & che possiamo comprendere, ò sia stata la poca cognitione delle regole, ò il non hauer hauuto occasione di adoperarlo se n'è quasi perduta la memoria, & che hoggi dì non ci sia piu nisciuno che l'usi, ò pochi che l'intenda; essendo stato a poco a poco ritirato a basso, & posto vicino alla sua figura maggiore, & fattolo diuentar punto di agumentatione: Et però non è da merauigliarsi se coloro che non sanno piu che tanto trouando questo passo con queste figure cosi collocate, & poste.
Stimano, & si credano, che quel punto appartenghi alla se
[Music example]
conda Semibreue per farla alterare, & non ch'egli sia in aiuto della Breue che per l'accompagnamento anteriore ò posteriore potria esser creduta imperfetta, stante la regola che dice come le figure minori standoli vicine, & essendo propinque alle sue maggiori le possano render imperfetta, & farla inhabile alla perfettione. Questo punto di perfettione doueria esser da tutti i Compositori abbracciato, & introdutto nelle loro compositioni quando hauesser bisogno di simil valore; & non in suo cambio seruirsi del punto di agumentatione; sì perche si fa cosa contraria alle regole; sì anco perche tutta volta che qual si voglia figura di perfetione si rende per via del punto di agumentatione perfetta: quella tal figura cosi accompagnata non si dirà mai di ragione che la sia perfetta; ma bene agumentata; perche tale è l'ufficio di detto punto di agumentatione. Et se chi non è vso à vedere simil punto infra le cantilene ternarie tanto in quelle del Tempo perfetto; quanto in quelle delle Proportioni si merauigliasse di questo particular ragionamento mio, & volesse seguitare gli abusi cattiui, & l'opinioni false: sappia che la maggior parte de gli scrittori antichi di lui n'hanno scritto: & quelli che non ne hanno scritto, l'hanno presuposto per noto & commune: fra quelli i quali che ne hanno scritto è vno Sebaldo Herden; & il Fabro Lictinfelse, & da Iusquino posto in esecutione nel Credo della sua Messa: Aue maris stella, nella parte del Tenore. Et anco da Henrico Isaac nel Sanctus della sua Messa; Salua nos pur nella parte del Tenore; come l'istesso si vede nella parte del Tenore di vn'altra sua Messa titulo Frelich VVessen come in fede di ciò gli essempij quì dimostrano.
[Music example]
Oltra che l'usa ancora Antonio Brunello nel Tenor della Messa titulo Bon temps particularmente nel & resurrexit; & insomma molti altri che io non voglio star a raccontargli per non parere che io habbia voluto raccogliere tutti quanti i passi difficili page 90v che si trouano nelle cantilene del Tempo perfetto da questo, & quel Compositor composte; che à me solo basta questo di dimostrare come si troua il punto di perfettione, & come vsandolo i Compositori l'hanno in diuerse occasione vsato, & adoperato, & si deue in simil caso adoperare.
Anzi che il sudetto Brumello volendo dimostrare quanto egli sia d'importanza, nel Tenor del Credo della sua Messa titolo Bon temps hora gli pone il punto dinanzi hora di dietro secondo che gli n'è nata occasione, come nell'essempio quì si può vedere.
[Music example]
Et questo lui lo fa mosso dalla ragione che ne insegna, & dimostra come le figure di perfettione possano esser inhabilitate, & rese imperfette tanto dalla parte anteriore, quanto che posteriore; accioche in occasione di perfettione si possa leuar via ogni dubbitatione, & scropolo che in simil caso potesse auenire. Non si renda dunque nisciuno difficile à credere che ci sia il punto di perfettione; perche già gli nominati auttori ne scriuano, & questi essempij ne lo dimostrano; & chi uolesse credere, & tenere che simil punto fosse punto di diuisione ò di alteratione; essamini bene le superiori regole, & consideri maturamente tutti gli adutti essempii che si chiarirà del vero: possiamo ben credere quel che già dianzi ho detto; cioè che ci sia stato chi a poco a poco l'habbia accostato alle figure, & che ve l'habbia introdutto per punto di agumentatione, essendo che il valore de vna figura perfetta è tanto quanto è quello de vna figura agumentata.
Ma si ha da sapere che il punto di agumentatione nelle cantilene ternarie si esclude, & non si accetta mai, se non in quel caso che io son per dire; e questo perche se con il punto di agumentatione si potesse render perfetta quella figura che fosse soggetta alla perfettione vana seria la regola, & la constitutione di render per via di maggiore ò simile perfetta vna sua simile: perche tanto in quel caso senza douer esser auertito, & hauer riguardo di darli perfettione, si potria renderle di quel valore con il sudetto punto di agumentatione. Et cosi non si accettariano i valori ternarij per valori naturali delle specie perfette come si debbano accettare: E però nelle cantilene perfette non si concede ne si da luoco mai al punto di agumentatione nelle figure che possano per sua natura esser perfette, se non in quella occasione che le dette figure hanno da andare contra il tempo ternario, come quì si vede.
[Music example]
Et tutta volta che bisognando dar questo valore à una figura che venghi a caddere con l'atto ò consideratione del Tempo, & che lo se gli darà per altra uia che per il punto di perfettione sempre si commetterà errore, & si farà cosa contra le regole; poiche non si troua chi concedendolo lo permetta, ò permettendolo lo conceda.
Sincerato poi che si serà ogni uno di questo sì per le ragioni adutte, sì per le regole chiare ha d'hauer questo riguardo di non vsarlo se non ne i luochi one egli debbitamente si può vsare; perche la regola sua dice che egli non habbia luoco, ne che possa stare se non ne i circuli perfetti, cioè in quelle cantilene che hanno per segno del suo Tempo il circolo. Et questo si dice accioche che non si creda ch'egli possa entrare ne i semicircoli, & in particulare nella Proportione minor perfetta: ò nella Prolatione, attento che egli non si estende piu oltra che nelle tre prime principal figure: & questo perche, tutte tre le dette prime figur entrano in quelle Specie Modali che per vigor del Tempo perfetto sono perfette, come in breue vederemo.
Di maniera che nel vsarlo, si ha da riguardare che la figura venghi sotto la misura del Tempo, & di non darlo se non a quelle figure che lo possano hauere: collocandolo nel suo debbito luoco per non confonder gli altri che da lui potriano esser confusi hauendo tutti vno istesso sito.
page 91

In che cosa, & in quale occasione i Compositori antichi habbiano errato nell'assignar il valore alle figure del Tempo perfetto. Cap. VIII

OGni volta che io ho potuto diffendere l'opere de vecchi nostri, & degli antichi Musici io l'ho fatto volontieri, & volentieri ho tolto la loro protettione quando pero ho conosciuto per qualche buona via poterli saluare; non tanto perche io mi sono affaticato nel considerar le cause, & misurarle con le regole: quanto che non ho voluto mai che una semplice, & ignorante opinione, uinca quello di che essi forsi ne saprieno rendere buonissime ragioni, persuadendomi come ogn'uno lo debbe fare, che ritrouandosi à quei tempi tanti eccellentissimi Compositori, vno non si sia posto à dar fuori vna sua compositione senza hauerla prima essaminata bene se la sia conforme à i precetti Musicali, ò se li sia cosa che le ripugni: per questo quando gli ho trouato buoni osseruatori di dette regole, non solo gli ho lodati; ma anco lodandoli commendati: come per contrario, in cambio di biasmarli ne gl'errori, gli ho sempre attribuiti à i copiatori, & à gl'impressori, che non hanno saputo quelle differenze che sapeuano loro quando le formarono.
Hora in occasione di dar la perfettione ad alcune figure che possano esser perfette, non posso far di manco di non dire, et col dire di non mostrare in che danneuole errore sieno caduti: poiche per quanto sin hora è stato detto, la perfettione che casca nelle figure, non è altro che un ualor di piu per tanto quanto è tutto il ualore di quella figura piu prossima è piu propinqua alla figura che ha da esser perfetta, che però si disse di sopra che vna Mass. perfetta vale per tre Longhe, una Longa per tre Breue, & una Breue per tre Semib. et nondimeno essi l'hanno fatte ualere per piu di quello che le uagliamo: Vno de questi è stato Iusq. nel Credo della Messa, Da pacem: nella parte del Tenore, il quale usa queste figure con i presenti ualori.
[Music example]
Et l'altro Henrico Isaac nel Sanctus della Messa; Salua nos: nell'istessa parte che l'usa, come quì si vede.
I valori di queste Longhe non sono veri, & reali: ma contrarij alle regole, & falsi: prima perche nisciun scrittore ci concede di poter accrescer una figura perfetta con accostargli il punto di agumentatione, & farle valere quello che quì si vede: & poi se questo fosse che le figure perfette potessero essere agumentate, non si potriano di ragione dir perfette, poiche veramente secondo la sua diffinitione quella cosa è perfetta che è in tutto il suo perfetto essere, & che da nisciuna parte può esser accresciuta: come seria a dire per questo il circulo è figura perfetta, perche da nisciuna parte può esser accresciuto.
Onde se le figure sono perfette quando hanno la loro perfettione, hanno tutto quel valore che possano hauere in quella particular consideratione che sono constituite. Anzi che se le figure perfette si potessero oltra la perfettione agumentare ne seguiria questo grandissimo inconueniente, che hauendo questi essempij dua valori; molte volte in molte occasioni non sapressimo di quanto valore fossero le figure: perche se una Longa può valere sei Semibreue, & noue; trouandola puntata col punto di agumentatione vno può dubitare di quanto valore la sia senza il sudetto punto, & non bisogna dire che in questo non possiamo fallare: poiche se in occasion tale.
[Music example]
page 91v
Si troua vna tal figura che quantunque i tempi da vna parte & dall'altra sieno compiti & perfetti, non ci serà chi non dubbiti del valor della Longa, che per quel punto di agumentatione non voglia per sei Semibreue: ma se la si troua collocata in quest'altra forma.
[Music example]
Come si vorà sapere vedendoli seguitare tutto vn compito Tempo di figure se l'vltima Longa è perfetta ouero imperfetta, & se la vale senza quel punto sei Semibreue ouer quattro: quì non ci è dubbio che senza il sudetto punto la non vaglia per sei Semibreue; perche oltra mille ragioni che vi sono; Iusquino non diuideria queste figure.
[Music example]
Et non faria valer questa Longa cinque Semibreue con accompagnarla con quell'altra che li seguita appresso come si vede che lo fa nella Gloria della Messa; Aue maris Stella dentro alla parte del Tenore. Se non fosse che quelle due figure minori non essendo diuise dimostrariano la sua perfettione, & la seconda seria alterata, come le altera poi quando le fa stare senza nisciuna sorte di punto. E però se vna Longa ch'habbia gl'accompagnamenti intieri dopò di se è perfetta; come si potria sapere se l'vltima delle tre superiore Longhe per quel punto vaglia sei Semibreue ò noue?
Da questo si può comprendere quanto stieno male quelle figure cosi puntate per quei valori di noue Semibreue, & molto meglio seria stato l'hauer trouato qualch'altra uia per ritrouarli quel valore, che hauerle fatte cosi come le sono: In simil caso non ho già voluto vn poco di cognitione: ma sono andato essaminando i scritti di ciaschedun scrittore che di regole di Musica habbia scritto, & in fatti non ho mai trouato che lo conceda: anzi di piu cercando questo; non ho trouato, che nisciuno dica che le figure perfette, si possano mostrar per perfette con il punto di agumentatione; ne meno chi di lui nelle cantilene perfette, & ternarie ne habbia fatto pur vna minima mentione: & chi non mi crede lo cerchi, & vegga, che non mi trouerà bugiardo, & venirà in buona cognition del vero.
Ciascuno dunque sia auertito di non adoperar simil ualore per questa via, ne meno di seruirsi del punto di agumentatione, se non nelle occasioni adutte: per conformarsi con le regole, & per non caddere in quelli errori che si veggono altri esser caduti.

Come tutte queste regole del Tempo perfetto si adattano alle Specie Modale, alle Prolationi, & alle Proportioni. Cap. IX.

SE qual si voglia particular maniera & specie di cantilena perfetta, hauesse al parer mio precetti & regole particulare; ogni una di loro seria da Cantori piu cognita & intelligibile, non essendoli necessario altro che di saperle, & d'impararle bene alla mente: ma perche alcune regole particulare seruano à tutte quante; il douerle adattarle à questa cantilena & à quella, & il douerle considerare hora sopra d'una figura, hora sopra d'un'altra; fa che se bene le sappiamo, non le sappiamo dominare, & commodamente sumministrare: che in ciò per essempio si vede come vn Cantore saprà rendere buone ragioni de vna cantilena di Proportione, & la saprà ben cantare, che essendoli poi presentato, & postoli dinanzi vna cantilena che sia di consideration Modale, non saprà doue ch'egli si sia, ne che si dire:Il che non auien per altro solo per non saperli applicar le regole, & secondo quelle cauarne i valori.
Onde per volergline dare vn poco di lume, & insegnarli la uia come ha da fare per saperle sicuramente cantare dico; che con vna sorte di regole se rissoluano tutti quanti i ualori delle figure Musicali.
Queste regole sono le regole del Tempo perfetto che si applicano à i bisogni doue è necessario di applicarle, & si ha da sapere che si come i valori delle figure che sono dentro alle cantilene page 92 si distinguano per li segni del Tempo perfetto, & imperfetto, & per mezzo loro le perfette hanno quei sopra naturali valori cagionati dalle perfettione che noi di sopra habbiamo veduto: cosi ancora tutte le Specie Modali, le Proportioni, & le Prolationi che sono abbracciate da questo nome perfetto, haueranno diuersamente le loro perfettioni; & mediante le perfettioni del Tempo, loro fondatore, & sostentamento si reggeranno, & gouernaranno: Di maniera che per intenderle bene si possano escludere tutte le specie di cantilene imperfette, & tenersi solamente le perfette sopra delle quali formando i nostri ragionamenti diremo che quattro sono le specie di cantilene perfette come meglio ancora in altra occasione vederemo, & secondo che tutte in se sono diuerse: cosi anco hanno diuerse & particular figure.
La prima specie principale è la specie del Modo maggior perfetto; & come prima, & sopra tutte l'altre; domina & è padrona della Massima: la seconda è la minor perfetta che essendo ancor lei nel numero delle specie perfette per non togliere quello che già è fatto d'altri, & che per nisciuna via può esser suo, si piglia la Longa. Il tempo già habbiamo veduto che si è tolto la Breue, resta solamente a vedere che figura appartenghi alla Prolatione, essendo che la Proportione si serui delle figure del Tempo perfetto, come quella che con essa lei ha natural conuenienza, doue che non essendoci altra figura che la Semibreue, la Semibreue serà figurà della Prolatione.
Hora che noi sappiamo quale sieno le particular figure delle specie delle cantilene perfette possiamo incominciare a raccoglierle insieme, & dire che nella Prolatione, si ha da dare la perfettione alla semibreue, & à lei attribuire tutte le ragioni che di sopra habbiamo attribuito alla Breue: distinguendola con i punti di diuisione, & facendoli alterare la sua piu propinqua figura inferiore, formandosi nella nostra idea tutte quelle ragioni che habbiamo veduto, & trouato nel tempo perfetto: et perche come io dissi di sopra che non si troua mai inferiore hauer piu possanza di vn suo maggiore; per questo in detta Prolatione la Massima, la Longa, & la Breue li faranno compagnia nella perfettione, & veniranno à godere di tutte quelle gratie, & prerogatiue che gode lei.
Ma quando che si hauerà per le mani una cantilena di specie del Tempo perfetto se non è delle minor perfette si lascierà la Semibreue, & si attenderà alla Breue come di sopra si vede. Cosi poi hauendo per le mani una cantilena di specie del Modo minor perfetto restringendo le regole à piu poco numero di figure, si darà perfettione alla Longa come sua figura, & da essa si escluderanno le Breue, & le Semibreue applicandoli tutte quelle regole che si sono applicate alla figura principale del Tempo perfetto.
Ultimamente in quelle cantilene del Modo maggior perfetto si procederà con consideratione della Massima, & à lei si attribuiranno tutte le perfettioni, et regole di esso Tempo, escludendosi da lei tutte l'altre figure che hanno perfettione: Et cosi potrà una Longa nel Modo maggior perfetto rendere imperfetta vna Massima; nel Modo minore vna Breue torre la perfettione della Longa, in quella maniera che una semibreue la toglie à vna Breue nel Tempo perfetto, & nella Proportione; & questo auiene per essere i piu propinqui accompagnamenti delle figure delle principale considerationi. Io dico principale considerationi quelle figure che sono principalmente considerate da ciascheduna particular specie: & per questo vna Longa nel Tempo perfetto non è fatta imperfetta da una Breue, come essa Breue perde la perfettione per una Semibreue, perche la detta Longa allhora non è principal figura di quella specie. L'istesso si vederà nella Prolatione che quantunque vicino a vna Breue ui sia vna Semibreue non per questo essa Breue resterà di esser perfetta; perche gl'accompagnamenti che possano rendere inhabile una figura di perfettione cascano sopra la Semibreue, come in quella figura di principal consideratione che principalmente in la Prolatione è considerata.
Con questo procedere si ha tutta la cognitione che si può hauere delle cantilene perfette, tanto delle modale quanto anco delle Prolationi, & Proportioni. E però ogni volta che noi haueremo le figure di perfettione per le mani, & che vorremo sapere i suoi valori veduto prima in che consideratione le si trouano, & applicatoli le regole del Tempo perfetto, ne potremo hauere ogni sufficiente cognitione; & io ne formarei qualche particular essempio se io non ne douessi piu à lungo ragionare; ma perche io ne ragionerò à sufficienza; fatto questa espositione, & datone questo poco di lume deposto i premessi auertimenti, me ne passarò inanzi, volendo che questo in simil ragionamento sia il fine.
page 92v

Come si procede nelle cantilene che sono segnate con gli inditii del Tempo; & hanno con essi i segni del Modo, & delle Prolationi. Cap. X.

GIà che con occasione del Tempo perfetto, habbiamo iscoperto come si proceda ne i diuersi valori delle figure che si ritrouano nelle cantilene Modale, & nelle Prolationi; & veduto che non si troua canto che non presuponga il Tempo che è il segno della quantità, & misura di esse figure; non possiamo far di manco di non cercare come si proceda quando vn canto è composto con gl'inditij de Modi, ò con i segni di Prolatione: poiche sin hora si è detto come si proceda nel valore, & nella perfettione delle figure che si ritrouano sotto le specie del Modo, & sotto quelle delle Prolationi, con dechiarare tutte le regole communi del Tempo perfetto, insegnando come le si applicano à questa & à quella specie: ma in tutti questi diffusi ragionamenti non si è mai detto come si ha da fare quando vna cantilena Modale serà congiunta con vna Prolatione ò con una semplice maniera Modale: poiche in qual si voglia canto si presupone che il Tempo sia perfetto ouero imperfetto; et trouandosi una specie del Modo cosi congiunta con il Tempo, molti se non tutti potriano dubitare del ualore di qualche figura: e però prima che io uada piu inanzi già ch'io ho ragionato delle regole in commune, & insegnato d'applicarle in particulare; voglio anco dimostrare, & dimostrandolo insegnare come si proceda quando vn canto è con gl'inditij de Modi, et con i segni del Tempo ò con quelli di Prolatione.
Qualunque uolta dunque che si haueranno dinanzi ò per le mani cantilene che sieno composte sotto le consideratione Modali, et che habbiano i segni del Tempo: la prima cosa che si ha da fare; si ha da riguardare se il Tempo è perfetto ouero imperfetto; s'egli è imperfetto non accade di hauer altro riguardo: ma s'egli è perfetto, bisogna raccogliere insieme tutte le sue regole, et applicarle alla sua figura secondo quel valore che la douerà hauere nei ualori del Modo. Di poi pigliar quella figura che è la principale della sudetta Specie Modale, & applicargli l'istesse regole. Onde se la figura principale di quella specie serà la Mass. alla Mass. s'adataranno le sudette regole; & perche il Tempo ancora ui ha che fare tutte tre le prime figure maggiori, ui entraranno con le sue perfettioni, & la Mass. con la Breue potranno esser inhabilitate, & fatte imperfette delle sue figure piu propinque, & piu uicine. La Longa solamente in questo caso non potrà dalla Breue pattire imperfettione perche, la sua perfettione procede da altre figure, & non da lei, in quella maniera che noi uediamo auenire alla Mass. & alla Longa nel Tempo perfetto, che se bene dopò una Mass. ui seguita una Longa; ò dopò una Longa una Breue, non per questo le sono imperfette, & chi cercasse perche causa una Mass. nel Modo maggior perfetto può pattire imperfettione per una Longa sua uicina, sappia che questo gli auiene per esser figura particulare di quella specie, et allhora posta in consideratione: che se non fosse il Tempo che fa riceuer perfettione, non solo alla Breue: ma anco alla Longa nisciuna di loro seria perfetta; perche nisciuna specie considera mai piu un canto, è forza di dare la perfettione à tutte dua le particulare loro figure. Il simile anco si osserua quando una compositione è fatta con il Tempo perfetto, & l'interuento dell'inditio di Prolatione; che per la Prolatione, la Semib. subintra in tutte le ragioni della Breue come figura principalmente considerata, & gli s'adattano tutte le regole della Breue; et essa Breue come figura del Tempo perfetto ancor lei si serue delle medeme regole. A talche nelle cantilene la prima cosa bisogna riguardare à i segni del Tempo, & vedere s'egli ricerca che sia fatto la sua figura perfetta: dopò uedere se vi è Prolatione, perche nella Prolatione si piglia la sua figura, et secondo quella si formarue i tatti dando alla sudetta figura del Tempo, quel valore che li uiene, & che debbe hauere; notandosi questo che sempre nelle cantilene perfette, ò si ha d'hauere tre Semib. ouer tre Minime per tatto: & questo quando i segni seranno per il tatto inequale: quando poi, i segni seranno di tatto equale allhora ciascuna di quelle tre figure andarà sotto un tatto equale come piu inanzi meglio vederemo; & questo si dice accioche le genti non si credano che come la Breue uiene à formar un tatto, che cosi ancora la Longa, & la Massima l'habbiano à formare, & che di tanto ualore che le hanno, le venghino à rimanere per il valor di una Semibreue, perche questo seria cosa fuori di proposito, essendoci tra le figure naturali figura che naturalmente rileua quel valore. Quanto poi all'ultimo che si ha da riguardare, si ha d'hauer mente se ui è inditio di Modo, perche essendoci si hauerà d'hauer riguagdo a tutte quante queste figure riducendosi alla memoria tutte le regole del Tempo, & appliccarle a ciascheduna figura, secondo il bisogno, & l'occasione, che cosi non si potrà mai commetter errore.
page 93
Ho fatto questo ragionamento per dimostrare in che maniera s'habbiano d'applicar le regole alle figure che possano riceuer perfettione, & esser diuise, & alterare: Et poi che io sono in questo ragionamento di dimostrare come s'applicano le regole del Tempo à tutte le Specie Modali, & alle Prolationi; voglio escusarmi in questo, che se alle uolte io tornerò à replicare in un luoco quello che ho già detto nell'altro, io non lo farò per vitio di memoria ò per parere di hauer detto assai: ma solo lo farò per ridurre a memoria quello che in simil proposito altroue io dissi, ò per renderlo in quel luoco piu intelligibile, & piu facile: perche in questa particular professione, spesse volte quello che non si è bene inteso in vn luoco s'intende meglio in vn'altro: massimamente quando gl'istessi sensi sono collocati sotto diuerse parole: però in questo ogni uno prenderà mia diffesa, & appresso di se, & d'altri mi farà escusato.,lb>

La diuisione delle Specie Modali, del Tempo, & delle Prolationi. Cap. XII.

NOn bisogneria quasi piu ricercare se il Modo, & le Prolationi si diuidano in specie, hauendosi nel ragionar che si è fatto piu volte detto, & veduto che il Modo, & la Prolatione nascano dal Tempo, & come esso Tempo si diuida nel perfetto, & imperfetto: nondimeno per procedere regolarmente, & senza diffetto & mancamento, dico che si come il Tempo si diuide; che cosi ancora si diuide il Modo, & la Prolatione; perche chi ricerca ben che cosa sia essa Prolatione, & Modo; trouerà che non sono altre che certe particular maniere di cantilene dal Tempo cauate, & discese; a talche diuidendosi il Tempo nel perfetto, & nell'imperfetto, è forza che il Modo, & la Prolatione ancora si diuidano in tante diuisioni dicendosi Modo perfetto, & imperfetto; Prolatione perfetta, & imperfetta, in quella maniera à punto che si dice Tempo perfetto, & imperfetto.
Ma perche il Modo è vna di quelle principal maniere, nella quale ogni consideratione di valor pertinente alle figure musicali si termina, & finisce; cioè che oltra la sua consideratione non si ritroua di poter considerar le figure in maggior quantita, & valore. Per questo lui come maniera piu ampla, & piu grande, non solo si diuide nel perfetto, & nell'imperfetto come si è detto: ma anco il suo perfetto, & imperfetto si diuide nel maggiore, & nel minore; dicendosi Modo maggior perfetto, & imperfetto; & Modo minor perfetto, & imperfetto.
Il che si fa per abbracciare tutte quante le figure principali che sono le quattro prime assignando la Massima al Modo maggior perfetto, & imperfetto; la Longa al Modo minor perfetto, & imperfetto; la Breue al Tempo perfetto, & imperfetto; & vltimamente la Semibreue alla Prolatione perfetta, & imperfetta.
Si che diuidendosi il Tempo come si vede è causa di tutte queste diuisioni, per esserli appoggio, & fondamento: Et nota che le diuersità de valori, & le diuisioni presente, nascano da i varij & diuersi valori delle figure, che per via de valori accidentali vagliano alle volte di piu di quello che non valeriano nella sua natura, & esso accidental valore è stato si gagliardo & si possente, che distinguendo queste specie da quelle ad ogni vna ha assignato vna particular figura. Per questo di sopra ho detto che ogni una di queste principal maniere si diuide, & diuidendosi fa che la prima maniera si diuida in maggior perfetta, & imperfetta; & in minor perfetta, & imperfetta, per dimostrare, che se non fossero i sudetti diuersi valori, che infra di loro gl'instituisce le differenze, & le diuisioni, non serieno punto diuerse e differente, ò se pur vi cadesse qualche poco di differenza, che infin seria poca, non seria bastante & sufficiente a farlo si ben distinguere, come si distinguano. Ma essendo il ragionamento à chi troppo bene queste cose non intende, & à chi non legge con attentione alquanto oscuro, & difficile, per la replicatione che si fa quì & di sopra, di perfetto, & imperfetto ho deliberato di formarne vn'arbore, dal quale visibilmente si possa vedere in che si fondino le Specie Modali, & le Prolationi: però dopò l'hauer ben letto questo Capitolo con tutti i superiori ragionamenti chi non gli intende, & non ne ha tutta quella intiera sodisfation che vuole, per chiarezza delle sue dubbitationi rimiri quÏ, & vegga con qual maniera schaturischino i generi di cantilede, & da i generi le loro specie.
page 93v
In quest'ordine non si ha da procedere come è il proprio valor delle figure; perche essendo la Semibreue figura della Prolatione, la Prolatione doueria essere posta la prima à esser fondamento alle altre maniere come seria à dire al Tempo, & al Modo; è però non serà da merauigliarsi se hò posto la Prolatione nel mezzo: perche dopò l'hauer statuito, & posto il fondamento vero & reale, son andato con l'ordine del ualor delle figure parendomi conueniente che prima si habbia da porre le figure minore per ascendere alle maggiore.
Qui poi da quello che si vede si caua la vera ragione perche causa gl'antichi in queste varie, & diuerse considerationi de i valori delle figure, non sieno andati multiplicando queste loro presente considerationi come hanno fatto quelle del genere Moltiplice, & Superparticolare come poi vederemo, & si vede apertamente che si sono contentati di queste poche; non perche non habbiano potuto andar piu inanzi: ma perche si sono aueduti di esser ariuato à un numero perfetto, riposandosi la perfettione de semplici numeri nel numero ternario.
Cosi si vede con che giuditio, & con che prudenza sieno andati inuestigando i ualori delle figure, & postole sotto le considerationi del Modo, del Tempo, & della Prolatione; fattone le diuisioni delle loro distinte, & particulari specie, diuidendole in specie perfette, & imperfette, eccettuandone l'ultima che si diuide in quattro parlando però di quella che nell'arbore è sopra tutte l'altre: per dimostrare che sin à questo numero si possano esse specie diuidere.
Et chi ricercasse perche piu il Modo si diuida in quattro specie, & non il Tempo & esse Prolationi, ha da sapere come altroue è stato detto che il Modo, il Tempo, & la Prolatione hanno tutti le loro proprie, & particular figure; perche la Breue è figura del Tempo, la Semibreue della Prolatione, & la Longa conueniria esser del Modo: ma perche cosi rimaneria di fuora la Massima figura principale senza particular consideratione per non farla di maggiore diuenir minore, fu diuiso prima il Modo in due diuisione principali, & fu detto Modo maggior perfetto, & minor imperfetto, & poi ciaschuna di queste già diuise maniere secondo il costume dell'altre diuisioni ordinarie: cosi al Modo maggior perfetto, & imperfetto fu assegnato la Massima, & al Modo minor perfetto, & imperfetto la Longa, a talche cosi ogni uno di loro viene hauer la sua figura in principal consideratione.
Di questo chi brama, & desidera di hauer sufficiente, & perfetta cognition di loro, bisogna prima che sappia come il Tempo è fondamento, sopra del quale tutte queste maniere diuerse di valor di figure si fondano; quale & quante sieno le loro diuisioni; & quale sieno le principali loro figure, altrimente seguitando à leggere questi discorsi, & regole, non ne cauerà frutto, ne meno ne hauerà sodisfattione: perche poco diletta quello che non s'intende, & mal s'intende quello che per ignoranza ò per poca cura si lascia.
page 94

Con che occasione, & pur qual causa si sia diuiso il Modo, il Tempo, & la Prolatione. Cap. XII.

POssiamo giudicare che non senza proposito & occasione, sia stato diuiso il Tempo, il Modo, & la Prolatione; perche nisciuno nelle sue cose ben ordinate, introduce quello che con li fa bisogno; attentoche introducendolo lo faria riputar stolto & quasi pazzo: oltra che le daria, occasione & materia di disordinare quelle che già per inanzi fossero con diligente osseruatione & studio tessute & ordinate.
Per questo non debbiamo credere, che senza proposito & occasione queste tre maniere principali di cantilene che habbiamo veduto di sopra sieno state diuise: poi che se la loro diuisione ci fosse stata vana & inutile piu tosto le ci confonderiano le cose chiare & manifeste, che ci dessero lume di qualche cosa à noi nascosta, come per non esser loro inutile & vane grandissimo lume ci danno.
Et che sia il vero, tolto dalle sudette maniere queste diuisioni, le conueniriano ritornare in una; si come da vna sono discese & venute, & quest'una non seria altro che il Tempo: perche come habbiamo veduto da lui scaturiscano tutte quante l'altre, come riui da fonti, & fonti da Mare. Dunque del occasione che s'hebbe già di diuidere il Tempo,; si diuise il Modo, & la Prolatione; essendo descendenti loro: & nota che non si serieno mai diuisi, se egli prima non hauesse posto mano alle sue diuisioni: ma non debbiamo già credere ch'egli si sia diuiso senza proposito & occasione; che cosi le diuisioni sue serieno poi tosto riffiutabile che d'accettarsi per buone: Onde per vedere se lui si sia diuiso con proposito & occasione, bisogna sapere che il tatto l'hà constretto à diuidersi; essendo anch'egli diuiso come si vede: cosi dalla diuisione del tatto sono discese tutte quante l'altre diuisioni: hauendo esso tatto con il Tempo, tanta conuenienza & similitudine, che si può dire che tutti dua sieno vna istessa cosa: non essendoci fra di loro altra differenza, solo che il tatto si piglia per l'attione del Tempo, & il Tempo per il segno del attione.
Onde diuidendosi il tatto è forza che il Tempo si diuidi ancora, altrimenti non haueriano la detta similitudine & conuenienza insieme: Già nel Libro precedente & nel Cap. 32. in particulare habbiamo veduto che il tatto non solo si diuide nel equale & nel inequale: ma anco qual si voglia tatto equale ò inequale che si sia, si diuide in due mettà.
Hora debbiamo sapere che dal tatto inequale il Tempo hà tolto occasione di diuidersi, quando ha veduto che esso tatto inequale per equipararsi vn tatto s'è tolto vna figura naturale considerata dal numero binario secondo la sua natura, & ridottola sotto la consideration ternaria l'ha fatta valere per piu di quello che naturalmente la vale: perilche esso tatto equale ancor lui si è voluto torre quella istessa figura di quantità ternaria, per seruirsene, nella sua equalità: & perche s'egli se l'hauesse tolta & riceuuta sotto un tatto solo; seria conuuenuto con il tatto di Proportione per hauer simil figura sotto d'vn tatto, ò se pur ci fosse caduta qualche poco di differenza, almeno non si seria potuto negare che non fosse stato vna cosa istessa con la Tripla seconda specie del genere Moltiplice: per questo volendo seruar tutte le specie intiere, & non conuenire con nisciuna; in cambio di riceuer vna figura di valor ternario sotto d'vn tatto solo; sotto di tre tatti l'ha voluta riceuere: cosi per questa via con l'altre specie non hà hauuto che fare: et accioche meglio questo che io dico per via del senso sia inteso dico; che nella prima institutione delle figure,, la Breue fu instituita sotto vn tatto equale come tutti sanno; cosi venendo occasione al tatto inequale di riceuer tre Semibreue in alcune occasini non poteua riceuer quella quantità di valore col mezzo di vna Breue principal figura di tatto, & bisognandoli riceuer il segno del Tempo come quello che senza di lui non si può hauer le figure, ne tampoco i loro valori: per questo in occasione che i tatti non si potessero equiparare & finire in misura, fu ordinato & instituito che la Breue valesse per tre Semibreue; cosi fa giudicato di ritorla nel suo segno & Tempo con quel istesso valore, & tolta che fu; subbito fu espediente di diuider esso Tempo, si come erano diuisi non solo i tatti, ma anco i valori, per non confondere i valori delle sue figure che facilmente si serieno confusi con i valori naturali. Si che con questa occasione si diuise il Tempo nel perfetto & nel imperfetto, assignando al ualore della figura del perfetto il ualore di tre Semibreue, & al imperfetto il proprio & naturale della qual diuisione ne escano le diuisioni del Modo & delle Prolationi: perche in quella maniera che il Tempo perfetto non riceue quella quantità di$ vso$ e sotto vn puro & semplice tatto; ma sotto tre tatti di Tempo: cosi ancor loro viddero di poter page 94v riceuer diuerse quantità de valori sotto le loro consideratione Modali & di Prolatione: & si diuisero, formando con distintioni le diuisione del Modo & delle Prolationi: accioche in qual si voglia opportuna occasione si potesse adoperare qual si voglia valore, & hauere ogni sorte di quantità harmoniale; che altrimente non si seria hauuta come ogni vno se lo può pensare.
Con questo mezzo dunque & per questa via di hauer distinto & diuiso il Modo, & il Tempo, con le Prolationi; si è apperto la strada ad hauere qual si voglia quantità et valore pertinente alle Modulationi: & se bene i valori grandi & principali non s'adoperano quasi mai; non per questo si può dire che siano in vtili & vani: perche le Semichrome ancora che sono le piu picciole quanta de valori Musicali, non s'adoperano quasi mai; & da i compositori non s'intromettano nelle compositioni, se bene conseruatione della libertà della Scienza Musicale, la quale l'abbraccia tutte come madre & le conserua per ogni sorte di occasione, necessità , & bisogno.

Se possano in qual si voglia specie di cantilene intrare tutte le figure Musicali. Cap. XIII.

NOn basta al parer mio che di sopra habbiamo veduto quale sieno le figure di perfettione con quale si facciano le diuisioni, & l'alterationi, con hauerne dimostrato quale sieno quelle figure che fanno distinguere & diuidere il Tempo perfetto del imperfetto, la Prolatione del Tempo, & le Specie Modali dal Tempo & dalle Prolationi.
Perche alcuno forsi potria giudicare et credere, che il Modo maggior perfetto come maniera piu ampla & piu difusa, potesse hauere qual si voglia figura in sua confideratione per perfetta, & che tanto vaglino le figure minori quanto le maggiori nella loro quantità perfetta; poiche ho trouato molti che si sono creduto questo, & nondimeno la verità stà tutto al contrario di quello che si falsamente credano. Però non ostante quello che di sopra si è detto, che qual si voglia specie habbia le sue figure particulare soggette & atte alla perfettione per natura & forza de gl'inditij & segni: che anco si ha da sapere, che non tutte le figure entrano in qual si voglia specie: l'ordine & la natura de Modi per i gran valori che ricercano, & che in se riceuano: non è di hauer altre figure che le quattro prime: vna delle tre principali soggette all'esser perfetta, et l'altre à priuarla, et à separarla da detta perfettione; et se per sorte le figure minori vi entrano, non vi possano entrare se non le Minime & Semiminime: come si può vedere in qual si voglia volume di Theorico scrittore: non per propria natura, ma per accidente & bisogno di accompagnare le misurate figure Modali nella integra quantità de Modi come si fanno quelle del Tempo.
Il Tempo poi come patrone di tutte le figure le adopera & riceue tutte secondo che li pare o piace: ma la Prolatione che ancor lei è delle specie descendente non si estende piu oltra nel vso delle figure che in sino alla Minima, et hauendo bisogno ch'altro pi? picciolo valore vsa le figure in vna foggia che si conosce essere sue accidental figure.
Questi auertimenti si danno, acciò che meglio si sappia distinguere le perfettioni delle figure quando le seranno collocate sotto gli inditij Modali & di Prolatione, per poterli dare gl'accompagnamenti veri et proprij, con le figure che seuano d'accompagnar i Tempi, et le misure Modali, et di Prolatione. Onde si può dire che tutte le figure possano entrare in ogni vno dei tre sudetti generi: & che se nelle Prolationi non ci entrano tutte, ch'almeno ci entrano, i medemi valori sotto altre figure: ma si ha d'auertire che le quattro figure principali c'entrano, per natura et propria dispositione; et che le quattro descendente et inferiori ci entrano per via di douere accompagnare le figure di consideratione quando non ci sono altri accompagnamenti: come anco nelle cantilene ordinarie: se bene si possano adoperare tutte le figure Musicali non per questo chi adoperasse piu le Chrome et Semichrome, si potria dire che quelle cantilene fossero delle commune: perche con quelle figure si possa da vno effetto ad altro; cosi ancora: in qual si voglia genere possano come ho detto intrauenire se non tutte le figure Musicali almeno tutti i suoi valori: ma propriamente in quanto alla loro forma non riceuano altre figure che le bianche: come ogni vno dalle compositioni lo può vedere.
page 95

Quali sieno gl'inditii & segni del Modo & della Prolatione. Cap. XIIII.

HOrmai con facilità mirabile siamo giunti à vn buon termine†: poi che con molti auertimenti & regole siamo venuti tanto inanzi, che siano giunti à i segni del Modo & della Prolatione, essendosi veduto che sono venuti & discesi da Tempo.
Però con tutta la superior cognitione†; possiamo (seguitando inanzi) entrare nella cognitione de i loro inditij per saper in ogni occasione che si trouaranno cantilene di Prolatione & Modale, quanto vagliano le figure che vi seranno dentro†: Quanto à gl'inditij del Tempo non occorre à dirne altro per esserne stato detto assai in occasione di ragionar di lui†; ne meno farà bisogno di mostrare quali sieno i segni suoi, essendo stato mostrato che il circolo appartiene al Tempo perfetto & il semicircolo ad imperfetto.
Dunque lasciato da vna parte gli sudetti segni, & venuto à i segni & inditij delle Specie Modale & della Prolatione dirò prima che la Prolatione si segna con vn punto, & poi che (conforme à i ragionamenti superiori) tutte le cantilene preesupongano il Tempo, e però il detto punto va posto insieme con il Tempo, nel piu nobile & principal luoco come quì si vede.
Il primo essempio per il circulo perfetto dimostra la Prolation
[Music example]
perfetta, & il secondo per il semicircolo dimostra l'imperfetta: di maniera che ogni volta che si troueranno i punti in mezzo à questi segni del Tempo si haueranno gl'inditij di Prolatione perfetta ouero imperfetta secondo che seranno i suoi segni in che seranno posti.
Il Modo poi non si segna con punti ma con pause & perche egli prima si diuide come di sopra habbiamo veduto nel maggior perfetto & imperfetto, & poi nel minor perfetto & imperfetto; per questo bisogna notare che è ben vero che l'vno e l'altro si dimostrano con le pause, ma con pause diuerse & distinte: perche altrimente le se confonderiano in frà le stesse & le c'intricariano il capo d'vna sorte che in qualche occasione non sapressimo doue ci fossimo†: le specie dunque maggiori & minori del Modo hanno le sue pause diuerse & differente, per le quali distintamente si connoscano†: & perche le pause come si è detto nel Cap. 47. del primo Libro sono figure mute & à quel hora che in quel luoco si doueria cantare qualche figura, si fa silentio & si tace†: per questo si ha da sapere che gl'inditij & segni Modali in due maniere si possano mostrare; la prima delle quali è che si possano nummerare come pause, & l'altra tacere come inditij; per questo se ne forma questa distintione & si dice†; che le pause Modali sono quelle che dimostrano il Modo & con esso lui si munerano come pause; & le pause inditiali sono quelle che di lui solamente danno inditio & non si nummerano. Ma per non confonderle, & farle dubbiose quando le non si hanno da nummerare come pause le si pongano immediatamente dopo la chiaue tra il Tempo & essa chiaue: che per esser in quel luoco poste si ha sufficiente inditio che iui le non son poste per altro che per inditio†: quando poi le si hanno da nummerare le si pongano dopo il Tempo: Osseruandosi quest'ordine, che le pause ò gl'inditij treplicati dimostrano il Modo maggiore, & le dupplicate il minore: ma perche tanto il Modo maggiore quanto che il minore si diuide nel perfetto & imperfetto come habbiamo veduto di sopra: per questo si dice & se ne statuisce questa sensata distintione che le pause treplicate quando le sono dupplicate & che le si distendano per tre spatij et quattro corde, allhora dimostrano il Modo maggior perfetto: come anco quando le si distendano solamente per duoi spacij & tre corde le dimostrano l'imperfetto.
Cosi ancora per dimostrar il Modo minor perfetto con chiara distintione, non s'adoperano piu le pause treplicate; ma in suo luoco se ne adoperano due distendendole per i sudetti tre spatij et quattro corde come le maggiori; & per l'imperfetto similmente due distese per dua spatij e tre corde come quì chiaramente si vede.
[Music example]
page 95v
[Music example]
Onde accioche alcuno non si creda che questa sia mia particular oppinione ouero che sia mia noua inuentione quantunque ogni Musico scrittore conuenghi in vn parere†: guardisi l'opere del Heiden & del Lictinfelse, & chi non hauesse il modo di vedere le sudette opere, ò non le trouasse guardi nella seconda parte delle Scintille di Gioan Maria Lanfranco, che vederà come io dico il vero, & come non sono mie inuentioni.
Oltra di questo poi ci resta vna consideratione, la quale non è da lasciarsi: perche l'importa assai à questo particular negotio, & è questa che si come nel Tempo tanto perfetto, quanto che imperfetto si possano segnare & dimostrar le pause in due maniere come quì si vede.
[Music example]
Cosi ancora nel Modo minor perfetto l'inditio suo in due foggie si può dimostrare, vna foggia come ne gl'essempij superiori si vede di hauer le pause dupplicate & l'altra con pause semplici come queste & questo non per altro si fà, solo perche egli è principal Signore delle pause del
[Music example]
Modo: che ben si uede ne gl'inditij del Modo maggior perfetto esse pause non esser altre che tante pause di Longhe; è però in questa simil occasione non potendo pregiudicare à nisciuno si piglia questa liberta di adoperar queste pause semplice, & le superiori duplicate.
Per questo si dice che tanto queste, quanto che quelle sono pause del Modo minor perfetto & imperfetto, nel restante bisogna osseruare tutti quegl'ordini che di sopra si sono dati†: perche con la treplicatione delle pause si forma la distintione del Modo maggiore & minore, & con l'estensione delli tre spatij & quattro corde quella del perfetto & del imperfetto.

Se le Specie Modali possano stare con le Prolationi. Cap. XV.

OGni vno che habbia intelletto e discorso non solo per quello che già fu detto: ma anco da se se stesso può giudicare che nisciuna cantilena senza il Tempo può esser ben fondata & hauer harmoniosa forma; essendo egli nella Musica quasi l'anima: perche senza di lui à che si reffeririano le figure? in che maniera si constituiriano i loro valori? ò chi gli terminaria gli giusti & misurati interualli Musicali? & poi di chi sono le figure se non sue? è però il Modo & la Prolatione hauendosi à seruire delle sue figure è forza che c'intrauenghi ancor lui per sumministrarli il valore. Egli dunque intrauien per tutto; Ma se noi cerchiamo in quanto alle Specie Modali (poi che in tutti i canti intrauiene esso Tempo) se le si possano trouar insieme con le Prolationi, noi per natura le trouaremo essersi contrarie che le trouaremo non solo fuggersi: ma anco impedirsi; poi che ogni vna di loro si applica à particular figura, & vna propriamente è di natura contraria al altra: essendo sottoposta vna al tatto di Proportione & l'altra al tatto equale: Onde quì è molto ben d'auertire perche se bene io dico che le Prolationi sono da natura contrarie alle Specie Modali & al Tempo perfetto, lo dico in quanto alla sua principal natura, essendo questo genere atto à riceuer qual si voglia tatto come poi vederemo: e però quando si cerca se questi tre generi Musicali si come non possano stare senza il Tempo, se possano mai tutti tre conuenir insieme; si cerca se perla sua natura sono tali di poter conuenire; al che come ho detto la Prolatione, per natura mai non conuiene, & se pur alle volte & in qualche caso la vederemo conuenire, quella conuenienza serà accidentale, & non naturale: quanta differenza poi sia tra naturale & accidentale lo si lascia giudicar ad altri per esser cose chiare & facile ad esser giudicate: & però nel progresso di questo Libro vederemo che volendosi accompagnare le Specie Modali con esse Prolationi, page 96 le Prolationi non li cede le sue figure; ma col riceuere la quantità del valore del vltime figure del Modo, tutto l'integro numero si conserua, & questo perche à lei tanto li fa di far comprendere tutte tre le sue figure sotto vn tatto inequale, quanto che di esser ciascheduna sua figura in tre tatti equali compresa; bastandoli come ho detto di conseruarsi tale con l'integrità del numero.
Da questo si caua & comprende che infra tutti i superiori generi, i generi compresi da i numeri equali solamente sono quelli che non hanno natura di esser informati da tatti inequali, & hauer forma di modulata Proportione: ma bene di hauer l'integrità del numero circa alla quantità delle figure perfette: & che quel il genere, il quale è compreso dal tatto inequale, per conuenire con gl'altri senda discrepanza conseruandosi il numero delle sue figure si muta di tatto in tatto: & hora riceue il tatto equale & hora l'inequale: secondo che li occorre & gli ne nasce occasione; & questo perche in fra tutti i generi è vltimo & inferriore, come ogni vno dalle sue figure lo potrà conoscere & vedere.

Quando il Modo ò le Prolationi sono insieme con il Tempo; chi di loro dua domini le Cantilene. Cap. XVI.

ALcuni fanno difficultà, ne si sanno imaginare come due di cantilene possano star in vna & cantarsi insieme: essendo le considerationi contrarie: poiche non solo il Tempo considera vna figura, & il Modo vn altra: ma anco la Prolatione ne considera vna particulare: Il che non arguisce contrarietà, ne meno ci apporta dubbio quando però si considera bene l'officio di uno, & officio del altro, & in che maniera s'accompagnano insieme porgendosi aiuto & soleuamento senza offensione & preiuditio del compagno; che se per sorte si pregiudicassero ò si facessero danno non potriano conuenire in vno, & falso seria quel che si è detto; cioè che ne il Modo, ne la Prolatione può stare senza il Tempo: poiche quelle cose separate vna dal altra non possano stare; hanno infra se stesse vna grandissima conuenienza & vna strettissim'amicitia insieme, & calcano sotto la consideratione delle cose inseparabile che senza destruggersi non si possano mai separare come il calor del fuoco, & lo splendor del Sole.
Però è tale e tanta l'amicitia del Modo & della Prolatione con il Tempo, che quando esso Modo piglia il tempo per suo compagno, lo piglia come ligitimo patrone delle figure & come agente ò sumministratore del tatto; & esso si piglia cura del valore di dette figure: & questa è la causa che nè il detto Modo nè la Prolatione possano stare senza di lui: poiche l'officio di vno & del altro non si estende piu oltra che in informar questo è quel valore sotto questa & quella particular consideratione.
Dunque tanto la Prolatione, quanto che il Modo conuengano amicheuolmente con il Tempo, ne ripugna che si trouino tutti dua insieme; perche ogni uno di loro fa l'officio suo senza disturbo del compagno: cosi il Tempo domina & signoreggia il tatto, & l'altro la quantità del valore delle figure: & ben da questo la verità si comprende; & conosce la verità di quello che già di spora io dissi & mostrai come il Tempo è fondamento à tutte l'altre considerationi & che da lui prendano origgine & essere, quando che senza di lui ogni consideratione si riduce in nulla, et come con esso lui hanno tutto quel buon essere che possano hauere.
Onde in proposito di essere vn Canto Modale ò di Prolatione accompagnato con il Tempo, si douerà sempre dire che il Tempo domini & regghi il tatto; ma lo domini & reggha con la consideratione del Modo ò della Prolatione, secondo ch'egli serà in questo caso accompagnato; ne si tenerà questo per inconueniente; perche quando le cantilene sono composte semplicemente sotto il Tempo, esso Tempo dimostra allhora l'vno & l'altro, cioè con qual tatto vadino cantente quelle cantilene; & qual sia il valor delle sue figure: & però quando vi ci entra il Modo, ò la Prolatione; egli si riserua l'attione del tatto & lascia à loro le cura del valor delle figure: & chi brama saper di questo la cagione sappia che trouandosi già esser due sorte de tatti come habbiamo veduto; se non si segnassero le compositioni, ò se non vi se introducesse il segno del Tempo: l'huomo non potria sapere sotto di qual tatto l'andassero cantate.
Si che hormai che si è veduto con che amicitia conuenghino insieme il Modo, & la Prolatione con il Tempo, et come l'vno domina il tatto, et l'altro il ualor delle figure; non si hauerà per inconueniente se una cantilena serà segnata con il Tempo et gl'inditij Modali, ò con la Prolatione come alcuni con i quali io mi son trouato à ragionare si son creduto, ne se lo poteuano persuadere non che immaginare.
page 96v

Doi principali auertimenti intorno alle Specie Modale, con alcune cose da moderni osseruate, & non conosciute. Cap. XVII.

COn l'occasione di ragionare de gl'inditij Modali accompagnati con i segni del Tempo, mi nasce l'occasione di dimostrar tre cose importanti, non meno di vtile & giouamento, che di diletto & piacere; poiche in vna particularmente vi vederemo quello che nisciun non vede, & pur continuamente l'ha dinanz'agli occhi: & nel altre le cose piu principali che sono dentro alle specie Modali & alle Prolationi.
Però deposto ogni ragionamento vano & inutile dico, che la prima cosa che noi ci debbiamo tener à mente è questa che nel Modo maggiore & minor perfetto sempre si ha da porre il segno del Tempo perfetto; perche allhora le figure sono sotto la consideration ternaria; & essendo tale gl'inditij serieno discrepanti del segno, ouero che il segno non seria conforme à gl'inditij: Ma perche gl'inditij del Modo non si estendano piu oltra che nella Mass. & nella Longa dominando ogni vna la sua figura particulare, et constituendosi il segno del Tempo perfetto, la Breue ancora si viene à constituire sotto la ternaria consideratione; & molte volte occorre di non volerla constituir per tale: per questo le regole vogliano che in simil caso si possi porre & vsare la zifra binaria collocata immediatamente dopo il Tempo; la quale, punto non deroga alla iurisditione del Modo non hauendo egli nella Breue che fare.
Questa binaria zifra in quel luoco posta ha tal possanza che toglie ogni perfettione che potesse hauere la figura del Tempo. Doue che con obstante le cantilene che habbino per segno il Tempo perfetto, in questa & in ogni altra occasione; & che sieno segnate con gl'inditij di perfettione; ogni volta che hanno la zifra binaria sempre s'esclude la Breue dalla sua perfettione, di questo ce ne fa fede il Motetto di Lodouico Semfelio che commincia Tota formosa formato con queste figure.
[Music example]
Del quale io presto ne farò diffusa consideratione, che tutte le Breue quantunque sieno vicine à pause, sue simile ouer maggiore; sempre le vagliano quanto due Semibreue: al contrario di quando il Tempo perfetto è senza la sudetta zifra che sempre le Breue riceue la perfettione, si come ce lo dimostra & insegna Iusquino nella parte del alto di quel Agnus Dei della sua Messa titulo Lommè Armè quando in quel Canon propone queste proprie figure.
[Music example]
Questi due essempij aiutano assai & danno vn gran lume alla cognitione di queste specie hora non cosi ben conosciute: in conseruatione delle quali questo auertimento bisogna hauere di non propor mai Specie Modale che sia perfetta senza i segni del Tempo perfetto, come anco non si deue mai proporre Specie imperfetta con i segni del Tempo perfetto; che il proporle seria grandissimo errore, & non si potria di ragione osseruare il valor ternario, ò la ternaria quantità delle figure; che non per altro nel detto Tempo perfetto s'introduce la sudetta zifra, solo accioche in occasione senza proporre contrarij segni, & vsar difformità nelle proposte; si possi lasciare, & leuare la perfettione della sua figura: & questo è quanto à quello che primieramente debbiamo sapere: Quanto poi al secondo debbiamo auertire che quando gl'inditij del Modo sono collocati di dentro al Tempo cioè dopo il suo segno, ch'allhora le pause significano l'inditio, & si nummerano come habbiamo ueduto, et come anco se lo può immaginar ogn'uno da se stesso: ma quello che in alcun caso ad alcuno potria apportar dubbio è questo; che vedendo nelle mostre & gl'essempij superiori segnarsi i sudetti inditij con pause treplicate & dupplicate, hora accompagnate & hora semplice, trouandole alcune volte in gran capia & numero multiplicate, li potria come ho detto generar dubbio se le fossero altre sorte di pause; hauendo altre varietà d'inditij: sopra di che si diche, che la detta quantità & multiplicatione non fa caso, quando però si serua l'ordine della dupplicatione & treplicatione: perche come pause le si possano multiplicare sin à quanto ne fa bisogno ò che l'huomo le vuol multiplicare: & gl'inditij Modali si restringano à questo di dimostrarci le loro distintioni col mezzo dell'occupatione di dua page 97 ouer tre spatij. Dunque in qual si voglia occasione che si trouaranno li Modali inditij seruire alle pause come fa il primo superiore essempio, quando seranno in piu gran nummero delle superiori, dalla occupatione delli tre spatij & l'ordine di esser treplicate & duplicate, si hauerà la differenza delle specie; & per il numero la quantita de tatti che si ha da tacere: se di questo ne vogliamo hauer certezza guardisi in quel famoso motetto Preter rerum seriem Iusquino nel quale non solo vi si vedrà quel che io dico, cioè che le pause per l'occupatione de i tre spatij danno inditio del Modo minor perfetto, & sono nummerate: ma anco vi trouaremo la certezza di tutto quello che io ho detto quì di sopra, cioè che il Modo maggior & minor perfetto non va mai segnato con altro segno che col Tempo perfetto; et che per leuarli la perfettione della sua Breue perde la sua perfettione, & rimane per il valore di due Semibreue. Di questo non altro, essendosi detto assai.
L'vltima cosa che io ho quì da mostrare è questa, che i Compositori componendo, & i coppiatori raccoppiando seruano vn ordine nel collocar le pause; che chi da loro ricercasse la ragione io so che non saperiano che dire; & nondimeno senza saperlo si va si diritto & si bene, che non si commette mai errore: Onde per dimostrarlo & dimostrandolo insegnarlo, dico, che gia noi ne i Capitoli superiori habbiamo veduto che le pause del Modo maggiore & minor perfetto sieno poche ouero assai sempre le si segnano cosi come quì si vede.
Et quel altre del Modo
[Music example]
maggiore & minore imperfetto si segnano in quest'altra maniera.
Multiplicandole tutte sin che l'huomo
[Music example]
vuole: sopra delle quali molto bene si considera, & questo particularmente vi si nota: che stando elleno cosi situate, per quella diuersità de spatij che occupano, non solo si ha la differenza del Modo maggiore & minore, ma anco del perfetto & imperfetto: perche il perfetto occupa tre spatij, & l'imperfetto dua; & il maggiore ricerca ogni ordine di pause treplicato, & il minore solamente doppio ouero semplice come fu veduto nel 14. Cap. di quest'istesso Libro. E se bene le prime pause di quest'ultimo essempio occupano solamente dua spatij, niente dimeno per quella maniera & ordine treplicato rimangano le sue figure sotto la ternaria consideratione: che non rimangano quelle che sono solamente dupplicate; ond'io considerando questa maniera che si ha da tenere insituar le pause & quanta differenza faccia il variarle vn poco poco, dopo vna particulare & lunga consideratione mi son merauigliato assai, & altri meco hann'anco à merauigliarsi, che essendosi hormai persa & smarita la cognitione del Modo si sia conseruato questo buono et perfetto ordine, di collocar gl'inditij del Modo minor imperfetto come vanno collocati: il quale non consiste in altro che in questo, di ordinare et situar le pause, con dupplicata dispositione, e non mai treplicate come quelle del Modo maggiore: perche vno che non sappia questa differnza & quanto importi à treplicarle ò à lasciarle cosi dupplicate pensando di non far errore quelle pause che ordinariamente & di ragione vanno cosi segnate.
[Music example]
Le può segnare in quest'altra foggia.
[Music example]
Poi che in qnanto alla quantità & numero le sono l'istesse; & nientedimeno le si trouano page 97v sempre esser segnate bene: ò se pur si segnassero cosi bene & regolarmente almeno con qualche diuersità difforme le si doueriano pur in qualche caso ritrouare; come seria à dire: trouarne hora accoppiate in dua, hora in tre, et hora semplice come quì si uede.
[Music example]
Et quale è la causa che quest'ordine si sia cosi ben conseruato? Se non che questa maniera di segnarle sudette pause à quattro à quattro, con osseruanza della dupplicatione è vna maniera che appartiene al Modo minor perfetto, la quale per quest'ordine & situatione dimostra la Longa sua particular figura esser di valore di due Breue, & ogni Breue di due Semibreue, et che non per altro si segnano dupplicate lasciando le treplicate al Modo maggior perfetto & imperfetto se non per dimostrare quanto rileua il valore della sua Massima.
Onde à questo proposito voglio scoprire quello che pochi ouer nisciuno de presenti ha forsi mai saputo: & è questo che si come le pause semplice della Breue, tirate da vna corda ad altra nel Tempo imperfetto, ci danno segno & ci fanno sapere il valore di essa Breue; cosi anco le pause della Longa che sono quelle che noi di sopra nel Cap. 47. del primo Libro habbiamo veduto che occupano dua spatij & passano per tre corde, dimostrano quanto in quelle occasioni che la si adopera vale: per questo vediamo che cosi come multiplica il ualore delle pause della Breue, che multiplica ancora il suo; di maniera che se la pausa di Breue val dua Semibreue, la sua ne val quattro: & se quella ne ual tre, la sua ne val sei: cosi per dimostrare di quanto valore sia la Massima principal figura tra le figure Musicali si radoppiano le pause: per questo nel Modo maggior perfetto & imperfetto si segnano le pause trepplicate, & per constituire specificata differenza tra il perfetto & l'imperfetto, per segno del perfetto le pause occupano tre spatij, & per l'imperfetto dua: notandosi questo che con la quantità loro ci danno notitia del ualore della Massima et della Longa loro proprie figure in questa maniera; che ogni pausa di questa sorte.
[Music example]
Se l'occupa tre spatij come si vede, & che il Tempo sia perfetto come habbiamo veduto che ha da essere; senza esserli impedito il suo valore con la binaria zifra ò altro con che si possa impedire, valerà per noue Semibreue per esser in sua diuisione per tre pause di Breue: come anco se ne occuparà dua la serà per il valore di due Breue naturale.
Cosi ancora nel dimostrare il valore della Massima, se le pause sono treplicate si multiplica il valore, & si vede quanto rileuano in tutte, che tanto serà il sudetto suo valore del quale in poco tempo io sono à longo per ragionarne: per hora ne basta questo che in simil occasione di collocar le pause, si vede quanto gl'antichi Compositori furono distinti & chiari; quando che le pause semplice & pure; segnaranno in vna maniera chiamandole pause del Tempo imperfetto; & segnando quel altre che sono le prime composte diuersamente dicendole pause del Tempo perfetto, per constituire la differenza della pausa di Longa che serue poi anco alla Massima.
Da questo espressissimamente si vede quanto errore si commetteria nel segnar le pause; segnando le commune con ordine treplicato, & non come vanno segnate: nondimeno si osserua di segnarle bene non già come ho detto perche si sappia: ma perche dalla deponenza & demissione che si è fatto di comporre le cantilene perfette delle Specie Modali, senza che le genti se ne sieno auedute si è conseruato quest'ordine del Modo minor imperfetto, & non è permettesse che le si segnassero altrimente: & se per sorte non si sapesse che ragion s'adurre, ò che si dire: si diria che tale è il costume & l'vso: nondimeno quello che io quì di sopra ho detto è la sua proria & vera ragione, come ogni vno lo potrà giudicare.
page 98

Vn ordine che tengano i Compositori nel comporre, che molti non sanno le cause; & qual ordine si deueria tenere se si componesse vna cantilena Modale. Cap. XVIII.

OSseruano vn ordine i Compositori nel comporre, hereditato quasi similmente per traditione, & non per certa scienza; perche se volessero comporre ò si disponessero di fare vna cantilena del Modo maggiore ò minor perfetto, io mi credo, & per quanto ho ricercato da molti non mi credo di creder male, che non saperiano vn certo particular ordine con che vanno composte: & pur s'osserua si bene nel ordinarie che è vna marauiglia à vederlo: & se pur non si osserua, si vede che nisciuno incorre in questo errore se non gl'ignoranti, & quelli che non sanno ciò che si pescano per dire come si suol dire. L'ordine ch'essi tengono, & che gennera assai merauiglia è questo, che nel comporre le cantilene del Tempo imperfetto osseruano sempre di comporle sotto la binaria consideratione, & secondo quella sua binaria diuisione; con l'instituirli una Breue per ciaschedun diuiso Tempo. Il che quantunque il piu delle volte i Cantori non riguardano al segno le contino alla Semibreue; ponendo vna Semib. per tatto, non per questo essi restano di darli questo compito fine: poi che il finirle di questa diuisione è si male &è si fatto errore ch'ogni vno si reputeria à vergogna di finirle altrimente facendo nel diuiderle a dua a dua ch'al fin s'hauesse vna Semib. sola: et questo non per altro, solo perche non ostante che incambio di torre vna Breue per tatto si tolga vna Semib. le debbano restare di esser fatte con la constitutione di due Semib. per consideratione: perche altrimente le non si potriano chiamar di ragione contilene binarie; & tutta volta che diuidendole a dua a dua ponendo per ciascheduna diuisione il valor di due Semib. nel fine ne riman vna senza compogna: se bene nel cantarle non si conosce questo errore nondimeno in quanto al ordine le stanno male: & chi di questo brama di saper la ragione: sappia che secondo la diuisione de tatti, cosi ancora ne sono fatti gl'ordini diuisi. I tatti ò che sono equali ouero inequali.
Tutte le compositioni che adoperano il tatto quale hanno da esser formate sotto la binaria & ternaria diuisione, come per contrario, quelle che adoperano l'inequale hanno da esser formate sotto la ternaria solamente: per questo non si può dar cantilena senza diuisione; è però diuidendosi le cantilene ordinarie, ò che le si diuidano in due Semibreue, ouero in dua Minima: le dua Semib. si refferiscono alla differenza delle tre Semib.del Tempo perfetto & delle Proportioni; & le due Minime alle tre Minime delle Prolationi: Cosi se ne formano le debbite distintioni, & le conueniente diuisioni. Questi ordini sono necessarij perche, le figure sono abilitate di hauer diuersi valori come sin hora habbiamo veduto, anzi che si recchiederiano in ogni compositione per particular segno del valor delle figure, se non fosse che l'vso presuponendocelo sempre, l'hà deposto & lasciato andare. I diuersi valori che io dico la prima cosa si trouano nelle cantilene del Tempo perfetto che la Breue val oltra due Semib. il che è causa che quelle cantilene sieno fatte, diuise, & considerate sotto il numero ternario, numero di perfettione: onde si come seria errore & disordine nella diuisione del Tempo perfetto ritrouar nel fine figure che non hauessero gl'accompagnamenti ternarij: cosi ancora nelle cantilene ordinarie gli accompagnamenti binarij: et de compositori non è chi non ci auertischa, se non uagliamo dir de quelli che hanno imparato à comporre senza Maestro et senza regole. Di questo buon ordine chi da molti ricercasse le cause, molti non le sapiano assegnare; et molti ancora disponendosi à comporre una cantilena di particular Specie Modale non sapria che ordine si tenere. E però esposto prima et narrato tutto quello che si uede esser narrato & esposto di sopra: per intelligenza di questo, io dico: che nel comporre sempre si deue far capitale et capo della figura che si uuol torre in principal consideratione: come seria à dire; se io ho da comporre una cosa sotto il segno del Tempo imperfetto, bisogna che io mi pigli la Breue sua figura in prima consideratione et che io tessi la cantilena mia con tante figure et tanti ualori ch'alla fine diuidendole in tanti valor di Breue, ui troui esser la sua quantità compita: ne piu ne meno che io farei se componessi un canto alla Semib. che per niente io non finirei in una Minima, facendola esser senza compagna: cosi ancora bisogna fare in una cantilena del Tempo perfetto per corrispondergli nella perfettione, si pigliarà in consideratione tante Breue perfette, & secondo quella quantità finire come si fa nelle Proportioni, che sempre si finisce in vn tatto perfetto. Di maniera che si come per douere & per ragione nelle cantilene ordinarie è obbligato chi compone di osseruar quest'ordine, cosi anco è obligato di osseruarlo nelle cantilene delle Specie Modali: per questo io ne formo questo infrascritto ordine.
page 98v
Il Tempo imperfetto del semicircolo semplice vuol hauer nella sua diuisione due Minime.
Il Trauersato due Semibreue: Il Tempo perfetto tre Semib. Il Modo minor imperfetto quattro, Il Modo minor perfetto noue. Il Modo maggior imperfetto dodeci, & vltimamente il Modo maggior perfetto vintisette: perche nel detto Modo maggior perfetto la Massi. è principal figura di sua consideratione & vale per vintisette Semib. come anco nel Modo maggior imperfetto essendo nel istessa consideratione ne val solamente dodeci. Nel Modo poi minor perfetto si cambia figura & la consideration principale casca sopra la Longa, per questo la vale per noue Semib. nel imperfetto solamente quattro.
Vltimamente nel Tempo perfetto entra la Breue, & secondo quella si fanno le diuisioni, sottoponendola alla consideration ternaria per vigor del segno perfetto. Cosi per questa via si vengano à formar le compositioni con tutte le debbite quantità de suoi valori, & però per ridurselo meglio à memoria ogni vno si può formar questa regola che il Modo maggior perfetto vuole per sua particular diuisione la quantità dei valori di 27. Semibreue il maggior imperfetto 12. il minor perfetto 9. il minor imperfetto 4. il Tempo imperfetto tre, & l'imperfetto dua.
Quest'ordine non si può riffiutare: perche se noi ci seruiamo delle pause, è ben ragione che scruiamo ancora l'ordine delle sue figure.
Che noi adoperiamo le pause si vede chiaramente in ogni cantilena commune; che trouandosi vna quantità di pause i compositori sempre le segnano cosi.
Et se queste pause sono pause del Modo minor imperfetto, è
[Music example]
ben ragione che si osserui anco l'ordine & la quantità del valore delle sue figure: & non bisogna dire che questa quantità di pause non si possi segnar altrimente, et che non essendoci de Tempo pause distinte che possino questa quantità rileuare che per forza bisogna cosi segnarle: perche si dice & presupone vn falso: essendoci come habbiamo veduto le pause del Tempo imperfetto trauersato & del semplice tutte distinte & separate; & non repugna ne meno ci è prohibito di segnare a dua a dua, ò interrotte come si vuole: purche si osserui questo di non entrar nelle pause d'altri: che si come nel segnarle; se si facesse la variatione superiore posta nel precedente Cap. & che in cambio di segnarle a dua a dua (parlando delle pause quaderne) le se signassero à tre, à tre seria tanto errore che di subbito si variaria il valore alla Massima: ouero che in cambio di farli occupare due spatij gli se ne facesse occupar tre come occupano quelle del Modo maggiore, con esse si diuertiriano i valori delle due principal figure: Cosi segnandole nella maniera delle pause del Modo minor imperfetto quantunque non apportino nisciuna variatione à i valori suoi & delle figure, non per questo si deue restare di non diuiderle secondo la sua quantità & consideratione: massimamente che questo non da impaccio al compositore: & io mi credo che il si sia demesso a poco a poco; perche i Compositori moderni non hauendoci questa auertenza poco se ne sono curati: Ma se noi rimiriamo le compositioni antiche & le misuriamo ben bene; le trouaremo esser quasi tutte di questa misura: & se per sorte qualche d'vna ne trouaremo che le seranno rare, le seranno cosi per diffetto & particulare inauertenza di colui che le compose che questo non repugna ne meno ci debbe far credere che gl'antichi ancora non habbiano potuto fallare: Che se noi misuriamo ancora alcune cantilene perfette, non le trouaremo tutte conuenire nel ternario numero & misura, & piu peccanon in questo quelle che sono fatte sotto il Tempo perfetto trauersato che l'altre che sono fatte sotto il Tempo perfetto semplice.
Questo che io dico intorno alle cantilene imperfette che hanno conuenienza con il sudetto Modo minor perfetto; io lo dico perche si habbia da seruare quel ordine che si deue; & s'habbiano da formar distinte le considerationi loro: perche si come si osserua nel comporre le Cantilene del Semicircolo trauersato la diuisione della Breue, ponendoli tanti valori per ciascheduna diuisione; cosi ancora in ogni altra questa lodeuol diligenza si debbe osseruare: accioche nel trouare vn canto del Modo maggiore & minor perfetto, si sappia secondo le sue considerationi formar le diuisioni sue Modali.
Se noi non osseruassimo la superior diuisione, io direi che fossimo da quest'obbligo esclusi: Ma osseruando quella, siamo obligati ad osseruar anco questa, per non partirci dal douere delle regole, & per non far vna cosa senza fondamento & ragione. Ecco dunque con qual ordine si debbano diuidere le Compositioni conforme alle loro considerationi; & come molti Compositori si page 99 trouano che diuidano le sue compositioni binarie secondo l'ordine della Bre. & sanno bene non gia ch'essi sappiano che le si diuidano cosi, per distinguerle dalle compositioni del Modo minor imperfetto, ò perche tale è la sua figura di principal consideratione: ma solamente per vn cert'vso & tradittione acquistata nel hauerlo inteso da gl'altri à dire, ò dal'hauerle cosi veduto diuise nel opere altrui.
E però hora col saperne la ragione si saprà anco non solo diuidere le compositioni Modale: ma anco volendole comporre saper sotto qual consideratione uadino diuise.
In quest'occasione mi resta solo di dire: che se bene di sopra nel Cap. 14. di questo è stato detto che gl'inditij del Modo minor perfetto & imperfetto possano esser semplici & dupplicati: nondimeno chi volesse far bene & vsare vna conueniente distintione se non è piu che astretto seria cosa lodeuole di adoperar le doppie & lasciar le Semplici al Tempo tanto perfetto quanto de imperfetto: che cosi trouandosi queste pause.
Si hauera per certo che le fossero pause del Tempo, et quando le fossero
[Music example]
dupplicate del Modo; sopra di che non accaderia poi di uedere di condurre le compositioni sotto la quantità quaderna, ò d'altra quantità Modale: ch'in fede di ciò io posso dare di hauer veduto vn motetto di Clemens non papa scritto in Libro Chorale hauer tutta la moltitudine di pause collocate a dua a dua, & esser con il segno del semicirculo trauersato; il che mi diede segno, et di subito mi fece credere che anticamente guardassero molto bene à questo, & che se le compositioni loro hanno in questo caso qualche diffetto & mancamento, che non sia per causa loro: ma bene per causa delle stampe ò de coppiatori come altre volte ho detto: perchè non solo le trouai cosi in vna parte, ma anco in tutte, & essere per volta sino al numero di quaranta: giudichi ogni vno se colui che le scrisse l'haueria potuto accomodare a guisa delle pause del Modo minor imperfetto; & nondimeno l'accomodò cosi come ho detto: ne bisogna credere ch'egli le facesse di suo capriccio; ma bene perche cosi gli lo comise il proprio autore: Questo è tutto quello che in materia de l'ordine che tengano i moderni Compositori nel diuidere le loro compositioni hò hauuto che dire; & con qual ordine s'habbiano da diuidere le compositioni Modale.

Quali sieno i valori delle figure del Modo & del Tempo. Cap. XIX.

COn la passata occasione di vedere & considerare le pause inditiali del Modo, siamo entrati nella consideratione delle sue figure; & habbiamo veduto in quanto valore le si stendino, hauendo prima distribuito à ciascheduna specie le sue figure: Onde per non pretermettere il presente trattato & ragionamento senza le sue debbite espositioni & narrationi, massimamente intorno à quello che quasi piu li si ricchiede, rittorno à dire che se noi consideriamo bene tutte quelle cose che sono si tenute per difficile nella Musica, come per le sudette cose già esposte & narrate le si vengano à decchiarare & manifestare; ne prenderemo della manifestatione & chiarezza vna merauiglia si grande che à narrarla ad altri serà incredibile: poiche sin hora habbiamo scoperto che le pause sono quelle che nelle cantilene che si teneiano per si difficile ci danno inditio, & ci dimostrano qual si uoglia Specie Modale con questa chiara & manifesta distintione, che quando le pause sono dupplicate, non solo dimostrarci le specie minori del Modo, et le treplicate le maggiori; ma anco per la sudetta duplicatione de spatij & pause, le figure esser contenute sotto le considerationi binarie; & per la treplicatione sotto le ternarie.
Però desiderando io ch'ogni vno le intenda & che chi brama d'impararle l'impari ne formo le regole presente: Che la Massima del Modo maggior perfetto val tre Longhe, ogni Longa tre Breue, et ogni Breue tre Semib. La Massima del Modo maggior imperfetto ual tre Longhe, ogni Longa due Breue, et ogni Breue due Semib. La Massi. del Modo minor perfetto ual tre Longhe, ogni Longa ual tre Breue et ogni Breue tre Semib. La Massi. del Modo minor perfetto ual due Longhe, ogni Longa due Breue, & ogni Breue due Semib. La Massi. del Tempo perfetto ual due Longhe, ogni Longa ual due Breue, & ogni Breue tre Semib. Vltimamente la Massi. del Tempo imperfetto ual due Longhe, ogni Longa due Breue, & ogni Breue due Semib. Io non comprobo questo con l'authorità di nisciuno; poiche ogni scrittore esponendo i ualori delle figure del Modo et del Tempo cosi l'espone: & tanto piu mi pare che non ne habbia bisogno; quanto che l'ordine de questi ualori è si bello & si destinto, che piu destinto non può essere: Ma perche alcuni termini repplicati, & alcuni che paiano simili non lasciano troppo ben page 99v discernere quello che si voria; per fare che ogni vno l'intenda, & con intenderlo lo vegga, io ne ho formato questi infrascritti essempij posti & formati come quì ogni vno espressamente li discerne et vede.
[Music example]
Et questo io lo fò accioche quel che io ho detto sia meglio inteso; & accioche anco in qual si voglia occasione si delle pause, come anco delle figure constituite & poste sotto le considerationi del Tempo, & del Modo non si habbia da temere ò dubbitare: & benche quì ne gl'infrascritti essempii non si faccia veruna mentione della Minima & del altre figure inferiori; non per questo le si escludano afatto afatto: perche quantunque le non sieno di natura di entrarci, nondimeno per alcuni rispetti & accompagnamenti vi possano entrare come si vede che io dissi di sopra nel Cap. 13. di questo Libro. Di loro io non ne fo veruna mentione; si perche come ho detto per sua natura non sono atte da intrauenire nelle Specie Modali in altre specie che nelle specie imperfette: si anco perche non hanno natura di patire imperfettione, ne d'esser perfette: ma bene di porger aiuto & suuenire à i mancamenti delle figure di Perfettione.
Il simile anco si dice delle pause minute & semplice; che non essendo atte ad hauer dupplicato valore se non quanto è il valore delle sue figure Semibreue: quantunque sieno adoperate nelle Specie Modali; non vagliano mai per piu di quello che le sogliano valere ordinariamente, che insomma non son altre che l'occasione delle Prolationi.
E però sempre che si troueranno le sudette pause semplice & minute, sempre le significaranno l'istesso valore di Semibreue naturale; ne seranno mai causa di nisciuna perfettione; perche chi non ha, ne meno è atto ad hauere; nisciuna cosa ad altri mai può dare. Et tutto quello che hora si dice della Semibreue & delle sue pause; si dice inquanto alla consideratione & ingresso che l'vno & l'altro può hauere nel Tempo perfetto & nelle Specie Modale; perche quando saremo nel considerare le Prolationi, allhora ne faremo di loro altra consideratione.
Per adesso basta questo & assai serà se ogni vno si tenerà à mente tutto quello che si è detto: perche molte volte nel apprendere & abbracciar vna cosa, ci scappa l'altra, non potendole la mente vostra tutte in vn fascio restringere & abbracciare: massimamente trouandole in scrittura come queste: che per darle bene ad intendere bisogna con cinquanta parole descriuere quello che non quattro à viua voce si daria ad intendere & faria capire.
Però non parà strano se alle volte viene à thedio il dire; perche chi vuole che le cose sieno bene intese, bisogna che non vi manchi de preamboli & decchiaratione.
page 100

Se tutti i valori delle figure del Modo, & del Tempo si possano con altri valori comparare. Cap. XX.

NOn è dubbio nisciuno, che stando queste maniere, & queste Specie Modale cosi diuise, & separate come le stanno, che l'apporteranno qualche poco di difficultà seco: massimamente à quelli che sono impatienti, & che voriano saper ogni cosa senza fatica: bisognando hora d'accrescer il valore à vna figura, & hora all'altra, & hora scemarglilo, & hora lasciarle come le sono per natura.
Ma se per facilitarle, & hauerle piu facile le compariamo insieme, & vi scorgiamo se hanno qualche conuenienza, infrà di loro per certo vi trouaremo vna facilità mirabile, & di difficile che le ci paiano, le ci pareranno facile per non dir treuiale, & commune.
E però volendone causare sufficiente cognitione, & leuarli ogni difficultà: bisogna compararle insieme, & vedere se si possano per qualche via questi diuersi valori accomodare: perche è impossibile, che infra tanta varietà de ualori non ci sia conuenienza, & che non conuenghino in qualche cosa: che cosi restringendole in poche piu facilmente se ne potrà hauer qualche chiarezza.
Per dar principio à questo negotio dunque, & cominciare dico, che se noi compariamo la Breue del Tempo perfetto à quella del Modo maggiore, & minor perfetto la trouaremo essere d'una istessa quantità, & di un medemo ualore, che è il rileuare la quantità di tre Semibreue. Di poi se noi pigliamo la Longa del Tempo imperfetto, & la compariamo à quella del Modo minor imperfetto, la trouaremo esser l'istessa, & non solo trouaremo questa figura conuenire in una medema cosa, ma anco tutte l'altre esser l'istesse.
La Massima del Tempo perfetto se noi la compariamo con quelle del Modo maggior imperfetto la trouaremo valer tutte un medemo valore. Atalche non ci resta altro che la Massima del sudetto Modo maggior perfetto, & minor perfetto, che col valore non si possano con nisciuna comparare ritenendo quella del Modo maggior perfetto il valore di 27. Semibreue, & quella del Modo minor perfetto 18. Cosi ancora ci resta la Longa del modo minor perfetto, che essendo di valore di 9. Semibreue, non si può con altra figura sua simile comparare.
Tutte l'altre poi hanno conuenienza con il Tempo perfetto ò col imperfetto. Di maniera che dalla conuenienza della maggior parte delle figure Musicali, se ne può formar questa regola; che le figure del Tempo imperfetto conuengano tutte con le figure del Modo minor imperfetto, & anco con la Longa la Breue, & la Semibreue del Modo maggior imperfetto.
Di poi che con la Breue del Tempo perfetto conuengano tutte dua le Breue del Modo maggior, & minor perfetto: Con la sua Longa, la Longa del Modo minor perfetto: & con la sua Massima la Massima del Modo imperfetto.
Vltimamente ne restano tre che sono sole senza compagne, ne meno conuengano con il valor di nisciuna: queste sono la Massima del Modo maggior perfetto che vale 27. Semibreue, & quella del Modo minor perfetto che ne val 18. con la Longa del Modo maggior perfetto che val 9. come quÏ espressamente ogni vno può vedere.
[Music example]
page 100v
[Music example]
Dal qual essempio si vede in che si riducano tutti quanti questi valori, & con quanta chiarezza si raccolgano insieme: e però non bisogna pensare che à quel tempo che si usauano queste specie modali fossero difficile, & che gl'istessi autori che furono suttilissimi speculatori, & inuentori di queste cose; si come furono acutissimi nel ritrouarle, che ancora non fossero stati accorti, & diligenti nel facilitarle: perche piu tosto debbiamo credere che à quei tempi si sapessero bene che altrimente: ma che l'hauerle noi lasciate andare le ci paiano difficile: anzi che se nisciuno si merauiglia come se ne siano quasi perdute le regole, & la cognitione; & merauigliandosi brama anco di saper la causa perche piu hora non si componghino le compositioni sotto le consideratione Modali, sappia pur che non per altro, solo perche i Compositori veggano di poter hauere il valore di simil figure nell'istesse figure con il punto di agumentatione accresciute, & agumentate.
Ma questi che lo fanno non s'aueggano che à poco à poco perdiamo l'uso delle Proportioni, specie Musicali si buone, & si diletteuole; destruggendo per questa via il punto di perfettione nelle cantilene perfette, & i punti di diuisione, & di alteratione nelle cantilene ternarie: Et se bene con ogni diligente essaminatione andiamo trouando d'accomodare tutti i valori Modali con i valori delle figure commune non per questo trouaremo mai d'accomodare il valore della Longa nel Modo minor perfetto, & la Massima nel maggior perfetto, per esser in queste due specie la Massima hora di valor di 27. Semibreue, & hora di 18. come habbiamo veduto, non ostante che la Longa non si può per nisciuna via rileuare col valore di 9. Semibreue, quantunque di sopra nel Capitolo ottauo di questo Libro l'habbiamo veduta esser col punto di agumentatione accresciuta sino à questo valore: perche in questo caso come anco in quella non voglio che vaglia altro solo che la ragione addutta circa la forza della perfettione; cioè che quella la quale è già perfetta, per nisciuna via si può agumentare.
E però in quanto al parere mio direi sempre che le si douessero consuerare cosi con queste distintioni; sì per non priuarne le compositioni, sì anco per potersi in ogni occasione preualere di questi sopra naturali valori.
Et se in questo caso alcuno mi dicesse che a i Compositori moderni non occorre mai di preualersi de tai valori cosi prolissi, & longhi, & che però non fa piu bisogno, di osseruar punti che ne intrichino il capo, quasi senza proposito: io li rispondo & dico che à nisciuno si può chiuder la via, essendo da altri che da noi che siamo nulla rispetto à loro, stata fatta, & vsandola approbata: Et si come egli è riposto in uoler del Compositore il seruirsene: ma per l'uso moderno, che non lo ricerca non se se serue: Cosi anco potria nascer occasione à vno in una sua occorrenza di obligo, ò d'immitation di fughe di seruirsene: Per questo non mi pare che le sudette considerationi con le loro buone regole siano cosi da sprezzarsi, & conculcarsi: ma bene lodandole lasciarle star da una parte, acciò se ne possi seruire chi n'ha piu bisogno, & chi piu seruir se ne vuole, adropando solamente quelle maniere che sono al presente piu facile: & in occasione di douerse seruire de i punti che hora non sono quasi piu conosciuti in cambio di formar le figure dubbiose: ò contra il douere & le regole, le formi in quella maniera che possino stare con gl'istessi ualori, & effetti senza verun dubbio ò periculo di reprensione; che de queste uie essaminando bene la Musica non ne mancano: essendo di questa, & d'ogni altra cosa abondante & ripiena, se bene al alcuni la par pouera, & ristretta: E però non solo fia bene di ricercar queste uie: ma anco trouandole usarle, & se per sorte per uolerle usare fa bisogno di adoperar quelle cose che son hora quasi incognite per non dir reprobate, l'adoperi piu chiaramente che sia possibile non partendosi mai dalle sue regole: perche in questo caso è meglio di dubbitar d'esser inteso, che di far cosa contra gl'ordini.
page 101

Come si procede nella numeratione delle pause Modali del Tempo, & delle Prolationi. Cap. XXI.

SIn hora habbiamo veduto come le figure Musicali per le varie & diuerse considerationi che vi si fanno sopra, quando sono d'un ualore, & quando d'un altro: doue che essendo le pause sue compagne, per esser loro l'istesse in quantità tacciute, bisogna di loro diligentemente ricercare tutto quello che si è ricercato delle figure: le quali non fanno tanta difficultà nelle poche, & nelle semplice, quanto piu fanno nelle assai, & multiplicate: perche le semplice & poche sempre rappresentano una istessa figura: ma l'assai, & le multiplicate rappresentano hora una, & hora vn altra, come si può uedere nelle Semibreue ch'alle uolte ancora uagliano per Breue naturale diuenute col mezzo del punto di alteratione di simil ualore. E però quanto alla cognitione delle pause si ha da sapere che dalle pause del Tempo si caua la cognitione co' l'intelligenza delle pause Modali, & di Prolatione: perche si come le pause che occupano uno spatio solo nel Tempo imperfetto ci dimostrano il ualor di due Semibreue, & quelle che sotto della istessa sorte nel Tempo imperfetto tre, per causa della perfettione della Breue sua figura: cosi anco in qual si uoglia occasione di Specie Modale perfetta le pause si nummerano secondo l'uso del ualor delle Bre. di maniera che se nel Tempo perfetto, queste pause.
[Music example]
Le prime sono per tre dell'ordinarie, & le seconde per sei; cosi ancora, trouandole nelle Specie Modali in quantità picciola ò grande che si sieno ogni uolta che le seranno situate in questa maniera, & che ui seranno tirate, come quì si uede.
Le seranno noue: perche multiplicando il primo ordine per terzo, & rileuandolo fa noue: come si sà.
[Music example]
Onde se bene io douerei presupporre che questi ualori si sappiano: nondimeno, per douer col mezzo loro uenire alla sequente cognitione, dopò ch'io ho dimostrato quanto rileuano le pause semplice del Modo: dico che le pause in se, sieno semplice, dupplicate, ò treplicate quando le occupano tre spatij come fanno le ultime, sempre le sono di quel ualore: ma tutta la difficultà loro consiste nelle figure che vi sono collocate appresso dalla parte dinanzi; perche si come nel Tempo perfetto quelle Breue che ha dopò se pause interrotte, & spezzate, come queste.
È imperfetta, perche per hauer la sua perfettione biso
[Music example]
gna che le pause sieno tirate per tutto un spacio da una corda all'altra, & che sieno congiunte in foggia di Breue perfetta, come quì si vede, & non come quelle.
Il simile ancora si ha da osseruare nel
[Music example]
le Specie Modali facendo le pause semplice discadere le figure dalla sua perfettione, come anco le multiplicate fanno esser perfette quelle che sono di perfettione:
E però uolendo io che ogni uno ne possi hauer buona, & sufficiente cognitione, ne formo l'infrascritta regola: che nel Modo maggior perfetto tutta uolta che le pause non seranno treplicate, come quì ;
[Music example]
Quella figura che li serà inanzi non serà mai perfetta quantunque sia una Massima, perche quaste sono le pause di perfettione nel sudetto Modo maggiore: cosi ancora se nel Modo minor perfetto non sono dupplicate, ò semplice, come queste.
Non possono mai dar perfettione alla figura inanzi. Et no
[Music example]
ta che quando si dice le figure non esser perfette se non hanno il numero, & la quantità delle pause superiore, sempre s'intende di quelle figure che sono le principali nella consideratione; accioche alcuno non creda che trouandosi la Breue inanzi à quelle pause che io dico che possano rendere imperfette le figure, possi perdere la sua per page 101v fettione; perche lei è perfetta per vigor del Tempo, & non del Modo si come habbiamo veduto: Ma questo che si dice, si dice sempre sopra quella figura che è principalmente considerata; che se nel Tempo perfetto si trouano pause di perfettione, & d'imperfettione: & vna Breue può essere per le pause hora perfetta, & imperfetta: cosi ancora bisognerà che ci sia nelle Specie Modali pause che faccino il simile effetto: E però si dice che quelle pause le quale cosi collocate per ordine rileuano il valore della principal figura di consideratione, che quelle sono le pause proprie di perfettione, & che possano dimostrar la figura già considerate esser perfetta: come per contrario tutte quell'altre che sono collocate finora di quell'ordine rendano la sudetta figura imperfetta.
Onde per vn poco di dubbio che io ho che le genti in questo non commettino errore, & che dalle pause non sieno ingannate, ne formo questo primo essempio nel quale si vedrà le figure esser perfette per via di pause, & come le pause si porgano la perfettione.
[Music example]
Queste figure dunque qualunque volta che seranno ritrouate cosi appresso à queste pause sempre seranno riconosciute di quel valore che dimostrano i suoi superiori numeri, perche quando le pause le dimostrano imperfette, le hanno da essere collocate cosi come quì si vede.
[Music example]
Dalla cui cognitione se ne formano queste breue, & succinte regolette, che le figure in qual si voglia segno, tanto vagliano quanto tutta la summa delle loro pause: & che dalla disposition loro possano esser perfette, & imperfette; nè piu nè meno che possano essere perfette, & imperfette le Breue nelle Proportioni, ò in qual si voglia altro segno ternario.
Ma debbiamo auertire che se dopò li segni del Tempo seranno le zifre binarie, come di sopra habbiamo veduto che spesso si trouano; le pause seranno in altra quantità numerate, & dalla numeration loro, le figure haueranno altro valore, essendo le figure, & le pause in quanto alla quantità una cosa istessa: e però in questo caso debbiamo sapere che si come queste pause che si ritrouano in questo segno;
[Music example]
Per vigor del numero binario si trasferiscano dalla ternaria consideratione alla consideration binaria, & si fanno di tre, & sei che serieno; che siano solamente dua, & quattro: cosi ancora tutte quante l'altre pause maggiore, pigliano la maniera di numerarsi da queste minori: per il che tutte le figure, & pause delli dua superiori essempij per la presenza delle binaria zifra mancheranno à rata portione come quì espressamente si vede.
[Music example]
page 102
Et per hauer di loro qualche particular auertimento, ouer pronta cognitione riguardando in prima alle pause minore, che sono quelle à punto che occupano solamente vn spatio; chi che si sia potrà tenersi à mente che la zifra binaria forma sempre la multiplicatione, & di dua si distendano alle quattro, & dalle quattro alle sei, & cosi dalla multiplicatione delle pause con facilità mirabile si potrà sapere la quantità del valore di qual si voglia figura collocata in qual si voglia segno: riducendosi sempre à memoria le regole assegnate di sopra ne i ragionamenti del Tempo.
Questa variatione di valor di pause è stato vn potente mezzo à farmi fare la presente dechiaratione: non solo perche s'habbia da sapere come si numerano le pause maggiore, & minore; ma anco quando le sono collocate sotto le zifre binarie quanto le mancano di quantità, & valore: accioche le compositioni che sono già state fatte sotto questi inditij & segni, si sappiano cantare; & anco che chi ne vuole formar dell'altre, possi sapere come le vanno disposte, & in che maniera se ne possi seruire. Perche chi le pause non dispone con fondamento & bene, è segno che non intende il valor delle figure, & chi non sà quanto vagliano le figure sotto questi, & quegl'altri segni; oltra che le dispon male, & con valori tristi, & falsi: dispone anco le pause si malamente, che per la loro mala dispositione le Musiche ben spesso si vengano a dissoluere, & ruuinare: & se pur non si dissoluano, & ruuinano; non è per gratia della loro buona, & ottima dispositione: ma per gran prattica, & buon giuditio del Cantore, che in quel caso aiuta il diffetto del Compositore che nel comporre quelle particular sorte di cantilene, non ve le dispose come ch'egli douea, & come che egli era obligato di fare.

Quando le figure del Modo & del Tempo mancano della loro perfettione. Cap. XXII.

COn l'intellligenza del Capitolo vigesimo di questo Libro, & il precedente facilmente vno potria commetter errore, & si potria ingannare se io col presente non lo preuenisse; & delle cose opportune, & necessarie non lo auertisse: perche hauendoli dimostrato ne gli essempij delle figure quanto le vagliano per vigore de i segni del Tempo, & de gli'inditij Modali, si potria pensare ogni volta che le sudette figure si trouano in ogni specie particulare, che indifferentemente le vagliano sempre tanto, & che le sieno in quelle specie tale, sempre l'istesse: & nondimeno alle volte le sono di quel valore, & alle uolte di manco, per rispetto delle pause minute, & semplice, ò per le figure inferiori che li sono collocate vicine, che hanno questa auttorità, & possano impedirli le perfettioni, & accompagnarle la quantità del valor perfetto con le figure minori: poiche se questo non fosse il Compositore non seria libero; ne meno potria ageuolmente come può nelle sue compositioni seruirsi d'ogni ualore; attento che egli non ha sempre dibisogno del valore delle figure perfette, che anco se ritroua hauer bisogno del valore dell'imperfette; oltra che cosi l'imperfettioni seriano per niente.
Onde per dimostrare particularmente nel Modo, quando le figure rimangano imperfette già che di sopra in diuersi luochi habbiamo veduto l'imperfettioni delle figure del tempo dico; che di quelle figure le quali sono poste nell'essempio del sudetto Capitolo vigesimo, formate sotto il segno del Tempo imperfetto, di nisciuna cosa ci occorre à dubbitare: non essendo per vigor di segno sottoposte alla perfettione: Et benche vi sia la Massima del Modo maggior imperfetto che rileua la quantità di 12. Semibreue, non per questo si tralascierà di dir di lei tutto quello che si hauerà da dire. Ma diciamo hora di quelle che sono poste, & considerate sotto il segno del Tempo perfetto che per uigor di detto segno, & de gl'inditij Modali hanno diuerso valore, & non per altro io di sopra nelle regole del Tempo perfetto dissi, che quelle istesse regole bisognaua applicare non solo alle Prolationi, & Specie Modali; ma anco alle Proportioni. E però tutte quelle foggie, & maniere di cantilene Modali che sono constituite sotto il segno del Tempo perfetto, conuengano subintrare sotto le sudette regole, & ordini; cioè di hauer le figure quando perfette, & quando imperfette, & oltra di questo quando alterate, & quando diuise.
Il che assai ci può ingannare per hauerle noi rare volte vedute, & con l'inganno suuertendoci farci andar prima ò piu tardi al ualor d'una figura che non si deue: massimamente che la maggior parte delle difficultà nella pause consiste: essendo quelle che spessissime volte danno, & tolgano la perfettione alle figure che possano esser perfette, si come habbiamo veduto che la tolgano, et la danno nel Tem page 102v po perfetto. Doue che volendone io con qualche essempio dar qualche lume non trouandone in compositione essempio che possa ad altri, & à me sodisfare: per questo mi son disposto di formarne vn'essempio, & quello riuoltarlo in tutte le specie che sieno atte ad hauer figure perfette: & questo io lo farò accioche i Compositori imparino d'adoperar le figure nelle Specie Modali; & gli Cantori l'imparino di cantare.
Ma prima che io venghi al particulare, & che descenda à gl'essempij voglio dire che nisciuno in questo ò in altro s'hà da merauigliare se io ne gl'essemplari non tengo lo stile che hanno tenuto tutti li scrittori di Musica, che sempre ogni loro essempio hanno mostrato sotto la compositione d'un duo, ouer d'un terzo: perche io hò tanto fissa la mia intentione à farmi intender bene: che non mi curo se non sono astretto di mostrar gl'essempij miei sotto l'essempio d'un terzo ouer d'un duo: dubbitando che molti piu non s'occupino in cedere la maniera che io tengo nel comporre, che nel considerare con attentione tutto quello che io ho detto sotto vn essempio tale.
Anzi che dopò varij pensieri d'essempij immaginati non mi sono potuto immaginare uia piu facile per dare ad intendere queste difficil cose, che di trarne da vn'essempio solo tutte le demostrationi; per fare che quello che si vede sotto una maniera, quell'istesso s'habbia da vedere sotto d'un'altra: che cosi piu commodamente si vedranno tutte le difficultà che hanno. Gli essempij seranno con tutti i loro punti, come quì si potrà vedere.
[Music example]
Da questi essempij & mostre, si vede la varietà, & i diuersi ualori delle figure: sopra le quali prima si ha da considerare che non per altro nel Modo maggiore, & minore perfetto si sono mutate le figure di Semibreue in Breue, le Breue in Longhe, & le Longhe in Massime; solo perche con le figure del Tempo perfetto non si haueria potuto iscoprire il valor della Massima: Et benche nel primo essempio che è quello del sudetto Tempo perfetto si hauesse potuto spessissime volte per uia delle figure principali introdurre la sudetta Massima; nondimeno io che ho voluto seguitar lo stile gl'antichi non ce l'ho introdotta mai per poterla introdur meglio nella reuolutione delle figure: perche per piu chiarezza è stato meglio che io habbia dimostrato il Tempo perfetto con le sue figure piccole; & le Modali con le grosse; portando periculo di non esser troppo bene intese, & considerate: Et poi le figure grosse sono le vere figure del Modo, si come le picciole del Tempo.
Ma quello che sopra di dette figure grosse debbiamo piu considerare à che solo le possano star cosi sciolte come le stanno; ma possano anco esser legate. Et già sappiamo quale effetto faccino in prima vista le variate legature, potendoci in vn subbito ingannare: massimamente in questo che bisogna esser intento à due regole; prima alla regola delle legature, & poi alla regola delle figure minori poste infra le maggiore: perche alla fine queste sono le medeme cose sotto d'altre figure rapresentate. e però ogni uno da se stesso se ne può formar vn'essempio assai difficile interponendoci le legature, & qual si voglia cosa atta ad ingannarci; che se ne farà padrone, ò se pur questo li paresse cosa di non poterla fare e non essendo tutte le mente, & i pensieri atti à formare queste forte d'essempij; pigli vna Proportione, & riducendola in questa sorte de figure grosse, ne hauerà ogni contento, & sodisfattione; pur che la sudetta Proportione habbia pause & figure alterate, diuise, & perfette: perche in questa page 103v sorte de figure tutta la difficultà consiste: Ma per conformare questo ragionamento mio à i ragionamenti superiori, lasciato da vna parte questi auertimenti delle legature & del ingrossar le figure per ueder le difficultà delle Specie Modali: dirò che che douendosi ogni compositione diuidere, & le diuisioni esser conforme alle sue particulare considerationi; questi dua superiori essempij ancor loro sono fatti con le sue debbite dispositioni di figure et diuisione Modali, et si possano diuidere come si fanno le cantilene binarie, ouero ternarie; seruandosi nelle sue diuisioni tutto quello che in questo caso si debbe osseruare: Anzi ch'io m'hò pensato di diuiderne il primo ordine; perche nelle diuisioni appariscino tutte le cose chiare, & si prendi vn gran lume di quello che l'huomo non intende; essendo il diuiderle, come vn spogliar un corpo, & diuidarlo de tutti i suoi adornamenti. Ma poi ripensandoci meglio & dubitando di non esser in questo à tutti grato, ho deliberato di lasciar stare & di dir solamente, che si come le diuisioni del Tempo perfetto si fanno con tre Semibreue per ciascheduna diuisione, cosi quelle di qual si voglia Specie Modale si fanno secondo il numero della sua figura, come si può vedere nel Cap. 19. & 21. di questo Libro.

Auertimento particulare sopra le fignre alterate & diuise delle Specie Modali & del Tempo. Cap. XXIII.

IO son sicuro che molti non pensando piu oltra, si crederanno che le superiori cantilene Modali con tutte quelle che sono urdite et composte sotto il medemo ordine, sieno sciolte da alcune regole particulare, nelle quali sono constituite et soggette: non gia che le sudette regole non si sappiano, ma bene che in questo caso le non si pensano, essendo intenti, & occupati intorno ad altre considerationi: e però volendo io in parte auertirne i Cantori, et in parte insegnarli di schiuar un errore dico: che quando si hanno per le mani le compositione Modali; massimamente quelle che hanno le figure di spora natural valore, & che sono soggette alle alteratione & diuisioni, bisogna considerarle in due maniere, si come in due maniere sono formate & fatte: prima secondo l'esser loro principale che è quello di quella particular specie del Modo col la quale sono state fatte & formate: & poi secondo il Tempo sotto del quale si trouano constituite: perche gia habbiamo veduto nel Cap. 3. di questo Lib. che nisciuna Specie Modale si può formare & instituire senza la institutione & formatione del Tempo seruendo questo al attione, et l'altro al ualore delle figure: et per questo essi Cantori non solo hanno da esser auertiti, & accorti nel guardare alle figure del Modo quando le sono perfette & imperfette; ouero diuise & alterate; ma anco hanno da esser accorti & auertiti nelle figure del Tempo; perche ancor loro sono soggette à tale alteratione, diuisione, & imperfettione: & se si adopera il suo segno con le sue figure è ben ragione che si adoperi ancora le sue regole.
Atalche quando gli si rapresenterà vna cantilena Modale delle superiore che sieno delle perfette segnate col segno del Tempo perfetto, bisogna ch'egli riguardi & miri alla perfettione & diuisione, con l'alteratione & imperfettione non tanto delle figure del Modo che seranno la Massima ouero la Longha: quant'anco à quelle del Tempo che seranno le Breue con le Semib. quelle per una ragione & queste per vn altra: se ben poi tutte dua conuengano in vna, & sono vna medema cosa.
Onde accioche il mio dire non paia strano per non dir superfluo, & anco per non empire questo volume d'essempij senza proposito dico; che se si riguarda bene ne i dua essempij del Modo maggiore & minor perfetto nel fine della prima estension di corde vi si trouerà vna Breue che per seguitarli dopo vna Semib. rimane imperfetta: perche tale authorità hanno le figure minori quando sono vicine alle sue piu propinque maggiore: & non si creda alcuno che io ce l'habbia fatto à caso: perche io non soglio reggermi mai per caso ò per fortuna: ma ben inanzi ch'io dimostri vna cosa, d'hauerla prima meditandola misurata; & però s'iui si vede quella figura; la non vi si vede per altro, solo perche con quella voglio prima che si vegga che in simil cantilene ancora, non sempre la Breue si troua esser di valor di tre Semibreue, & poi che non per altro la diuiene imperfetta che per ragion di Tempo. Se ben per ragion di Modo anco io in tal caso la seria tale: ma in questo si attende al equità, & al douere che hauendo lei madre, non è conueniente che si recclini ò riposi nel altrui braccia, ò sotto l'altrui ale.
Per questo bisogna ch'egli, & ogni vno sia molto bene auertito di diuidere, alterare, & di dare o torre la perfettione tanto alle figure del Modo, quanto che à quelle del Tempo, & di hauer riguardo alle loro pause; perche molte volte per la nouità del valor delle figure si stà tanto intento à quel valore che alle pause non se ci pensa.
page 104
Non mi par anco di lasciar il ragionamento presente senza questo auertimento particulare, che il punto di agumentatione si può accostar solamente alle figure imperfette come fu detto nel Cap. 5. di questo Libro & à quelle che sono tolte fuori del principio di consideratiooe: et non può mai nelle figure perfette hauer luoco, non tanto per la ragione che nel sudetto Cap. si adusse: ma anco perche chi vi considera bene egli veniria à far dua officij, i quali seriano di doppio accrescimento: l'vno seria di agumentar le figure imperfette, & l'altro d'accrescer le perfette; il che ci faria spessissime volte per non dir sempre dubbitate se quella figura che per la sua presenza douesse esser agumentata, fosse senza di lui perfetta ouero imperfetta: et cosi tutte le Specie Modali serieno dubbiose: Questo io l'ho detto perche in esse Specie Modali piu che in altro questo punto ci può ingannare, e però dopò l'hauerne auertito se ne forma la presente regola che il punto d'agumentatione in qual si voglia cantilena Modale & perfetta; sempre riduce la figura in ualor di perfettione, come anco fa il proprio punto di perfettione; vno si vsa quando le figure non cascano nel principio della diuisione; & l'altro quando con essa diuisione principiano le figure che hanno da esser perfette, & patiriano per le figure minori qualche imperfettione.

Se le due principali Specie Modali si possano variare, & con che mezzo le si variano. Cap. XXIIII.

TVtte le scienze humane si restringono & rinchiudano sotto de preccetti & regole; le cui regole & precetti sono causa della loro certezza et perpetuità; & non si può dire che per quel nodo & legame le sieno si rinchiuse & ristrette, che le non habbiano anco libertà tale ch'appertamente non dimostrino esser soggette, ma libere. E però non è da credere che se bene i Musici antichi si restrinsero sotto di molte regole come vediamo che si sono restretti: non si restrinsero mai per questo in maniera tale, che non fossero ancor liberi & sciolti. Che ciò sia il vero, il si comprende & vede dal maneggio delle figure: che per poche che le sieno l'hanno si ben riuoltate & maneggiate, che piu non le poteano maneggiare ò riuoltare; & hora piu lo siamo per vedere & comppendere, quando che non contenti di hauer formato queste diuerse foggie & maniere di cantilene Modale, non ostante quelle delle Prolationi & Proportioni; che hanno ancora le medeme Specie Modali voluto di ristrette che seriano state, ingrandirle & ampliarle: perche se le hauessero cosi lasciate, & fatte stare in quel termine che sin quì habbiamo veduto che le stanno, non si potria porre il Modo maggiore & minor perfetto in altra maniera che in quella che di sopra nel Cap. precedente si vede. Et cosi si potria mai formar una cantilena Modale separata dalla consideratione del Tempo perfetto; stante che l'uno & l'altro Modo cioè maggiore & minor perfetto non si può mai constituire senza la constitutione & l'interuento del circulo: Il che parue à quelli che trouarano queste inuentioni di hauer vna gran suggettione, & di essere assai ben legati & stretti, se non prouedeano alla libertà loro.
E però desiderosi di esser liberi, pigliarano per espediente di ritrouar via di poter formare le maniere del sudetto Modo maggior & minor perfetto, senza l'ingresso & l'interuento della perfettione del Tempo: accioche questa maniera et quella separatamente si potesse vsare: poiche io forsi ho intentione di formar vna cantileua del Modo maggior perfetto, ma non voglio seruirmi ne meno considerar le figure del Tempo per piu di quello che naturalmente vagliano, per poter meglio attendere alla consideratione della figura principale di esso Modo. Onde s'io la voglio constituire sotto il segno del Tempo imperfetto, la constitutione di esse figure appertissimamente arguisce contraditione, constituendosi figure perfette sotto inditij d'imperfettione: et darei occasione che le maniere Modali in fra se stesse si hauessero da confondere. Per questo ritrouammo uia di poterlo ageuolmente fare senza verun disordine et confusione. La via ch'io dico ch'essi trouarano fu questa; che quando non uoleano che nelle maniere Modali pfettione si hauessero le figure del Tempo perfetto per perfette, ui ponueano una zifra binaria dopo esso Tempo come quì si uede,
[Music example]
& cosi dimostrauano per quella zifra che le figure del Tempo perfetto come quì si uede, priue di quella loro perfettione: conseruando con gl'inditij naturali, i proprij segni delle cantilene; et con quel numero separando la perfettione delle figure che non voleuano che fossero perfette.
Ma perche tolto il ualore accidentale alle Breue che è quel valor di perfettione: la non rimane d'altro valore che del ualor naturale; et essendo stato detto di sopra in diuersi luochi che la Mass. nel Modo maggiore perfetto ual per tre Longhe et nel minor imperfetto dua; ogni Longa poi tre Breue; et ogni Breue tre Semi. per questo non potendosi piu far la detta compositione: dal ualore della Breue naturale si douerà fare la comparatione secondo quel numero che dimostra la quantità binaria, conseruando page 104v la cosi come io dico; cioè che la Breue non uoglia per piu delle due sue Semib. ma che la Longha ne uagli tre insieme con la Massi. Di maniera che dalla imperfettione della Breue, tutte l'altre figure uengano à pattire: Il che ci manifesta la verità di quello che io dissi di sopra nel Cap. 30. del primo Lib. quando ch'io dissi che dalla figura del Tempo si tiene che tutte l'altre figure Musicali sieno discese; con tutti quanti i valori che si trouano nelle Specie Modali et Prolationi. Che le figure per lei partischino facilmente il si può vedere: poiche valendo la Massima tre Longhe, la Longa tre Breue, & la Breue due Semib. solamente; ogni Longa non venirà à valere per piu di sei Semib. & ogni Massi. 18. contrario à quello che si è detto di sopra che la Massi. nel Modo maggior perfetto ne gl'inditij del Tempo perfetto ne vale 27. Con quest'ordine dunque si possano formare l'istesse maniere di cantilene sotto altri valori leuandosi di campo l'obligo di considerar la Breue perfetta posta nel suo segno: dalla qual figura quella particular cantilena constituita sotto quel segno, separata col mezzo della binaria zifra dalla sua perfettione; le figure principali & l'altre pigliano il valore et subintrano nelle sue regole: Doue che per non far disordine & confondere le cose, che per lasciarle quale che le sono le si confonderiano, si tiene quelistesso stile che si tenea, quando che le erano constituite senza la sudetta zifra, & che le erano ancora incluse sotto la consideratione ternaria; perche dalla perfettione della Breue inpoi, se bene lei et l'altre figure non sono piu di quel valor di prima non per questo sono escluse da quel ordine di consideratione cioè che ogni Massima del Modo maggior perfetto non vaglia tre Longhe, ogni Longa tre Breue, & ogni breue due Semib. perche la zifra non fa altro solo che priua la Breue del valor di perfettione: Di maniera che se la sudetta Breue essendo priuata della sua perfettione, fa pattire & mancare il valore à tutte quante l'altre figure: è ben ragione che le pause ancora si venghino à minuire: e però quelle che occupauano tre pano vn spatio intiero et che per prima erano per il valor di tre Semib. con quelle che occupauano tre spatij che valueano per noue; ne gl'essempij della zifra binaria valeranno solamente quello che le sogliano valere: come seria à dire; la Breue per vn ingresso tale non val piu di dua Semib. cosi anco la sua pausa non valerà piu di dua: & quando che le pigliano piu spatij & che le sono piu pause multiplicate le pigliano ordine di nummerarsi dalle dua a talche se le occupano vn spatio le serenno dua, se occupano doi spatij le seranno quattro: se tre, sei: come fu detto & si vede nel Cap. 21. di questo Lib. Il che se si cosidera bene, senza inconueniente alcuno l'una & l'altra regola si osserua: perche la Breue rimane secondo che la si troua nel Tempo imperfetto; & nondimeno se ben la Massima, et la Longa per lei mancano alquanto del suo valore, non per questo le mancano tanto che le non siano, & che le non habbiano per le pause numerabile & inditiali à esser ricconosciute et intese per maniere Modali, rittenendo le pause l'istessa occupatione de spatij con l'istesso ordine di dupplicatione & treplicatione.
Questa maniera è stata sempre molto piu amica de compositori, & da loro molto piu spesso è stata vsata, che non è stata vsata la maniera grande & principale: forsi perche le figure cosi apportano manco fastidio & generano manco thedio che non fanno le altre che hanno i valori longhi et thediosi: ouero perche escludendosi la Breue dalla consideration ternaria, i ualori rimangano piu facili venendo à esser piu semplici. Per questo dico che si trouano piu compositione Modali composte con l'interuento della binaria zifra che senza: Tra le quali principalmente si ritroua il Motetto di Iusquino Preter rerum seriem: commemorato di sopra nel Cap. 17. del presente Lib. dal quale si prende il lume & la cognitione di tutto quello che già si è detto: & poi molti altri Compositori si trouano che hanno composto cantilene sotto il medemo segno: ch'assai hauerei che fare se io li volesse qui tutti porre et raccontare: ma perche infra tanti vn solo ho trouato che piu degli altri in questo ci può illuminare, accioche ogni vno megli di questo si certifichi & vegga se io dico il vero ho deliberato di por quì quella parte che ha le figure con le pause simile alle pause & figure del ragionamento superiore.
[Music example]
Doue che hormai si può dire di hauer veduto tutte le difficultà delle Specie Modali non solo congionte con il Tempo perfetto: ma anco separate da quella sua perfettione: & se in fine ad alcuno pur paresse che stando le figure con altro differente valore da quel primo valor principale: & che per esser particularmente la Breue del suo natural valore, si potriano formar queste maniere con altri inditij, & se non ti sapesse con quali, con gl'inditij del Tempo imperfetto: che cosi si haueria tolto & leuato vial'occasione di porui la zifra binaria; se li risponde che gia di sopra f? detto che cosi non si potria seruar nelle figure grosse & maggiore la consideration ternaria come si serua: & poi per nisciuna raggion di segno imperfetto le Longhe & le sue pause potriano valere per piu di quattro Semibreue, se però di lui et di loro non ne vogliamo di nuovo formar altre regole, che quantunque anco ne formassimo delle altre, partendoci dalle regole ordinarie le noue non si potriano dir regole imperfette: perche per qualche via le veniriano à caddere sotto la consideration ternaria per rispetto delle figure principali che veniriano à volere secondo l'ordine perfetto.
Similmente ancora se non si potessero comporre le maniere Modali in altra foggia che in quella perfettione & con quei valori che di sopra si è veduto nel Cap. 22. ne seguiria questo che, nisciuna specie parlando delle perfette si potria vsare sola senza la consideratione del Tempo perfetto: il che ci faria esser sempre astretti di considerar le figure in vna medema perfettione.
Questa è quella via che ci scioglie da quella suggezzione in che saressimo stati se non ci fosse altra strada di poter conseguir ogni sorte de valore, & di potere in ogni occasione à nostro beneplacito adoperare, & preualersi di ogni quantità terminata & mensurabile.

Se la zifra binaria nelle compositioni del Tempo & le Modali fà sempre vn medemo effetto, ouero opera diuersamente. Cap. XXV.

HOra che noi siamo in questo ragionamento della zifra binaria collocata & posta immediatamente dopo il Tempo perfetto, non voglio mancare di dir di lei tutto quello che altroue douerei dire, & di raccontare tutti i suoi particulari effetti: perche non sempre fa vna cosa istessa: ma opera diuersamente secondo l'occasione, & secondo che la viene à essere adoperata, & nelle cantilene introdotta.
Però à maggiore intelligenza di quello che sin quì si è detto bisogna notare & tenersi à mente che nelle Specie Modali la sudetta zifra fa quel effetto che si vede; che in somma non è altro che di leuar la perfettione alla Breue: ma in altre occasioni & interuenti de segni; opera altrimente: perche già vedessimo di sopra nel Cap. 36. del primo Libro che la sua presenza nel Tempo imperfetto non apportaua nisciuno nuouo effetto, & che in ogni cantilena ordinaria sempre vi si presupone, essendo cosa superflua il porcela, hauendola l'vso col presuporla sempre, deposta & leuato via: ma non vedessimo quello che la potea fare nel Tempo perfetto segno diuerso dal imperfetto: e però hora con questa occasione si ha da sapere; che nel Tempo perfetto fa altra operatione: apportando con l'interuento suo medietà ò dupplicatione di valore: cioè ò che lei dimostra le figure douersi cantar la mettà piu presto che non andarian cantate se lei non ci fosse; ouero che il valore del altre parte che non l'hauessero douersi dupplicare, & incambio di dare alla Semibreue il valor d'vn tatto dargliene dua, accomodando tutte l'altre figure con questa dupplicatione.
Il che spesse volte si è fatto, & da molti è stato vsato: non tanto per variar i segni & le specie di cantilene; quant'anco per esser inuentore di cose nuoue: Questo ce lo dimostra & ne fa fede, Il Christe della Messa Aue Regina Coelorum di Iacob Obrect nel qual si vede come il Tenore canta per il segno del Tempo perfetto, & tutte l'altre parte con il Tempo perfetto & la zifra binaria appresso, & si vede come mediante quella zifra le parte uanno cantate la mettà piu presto che non va qual sudetto Tenore; & fanno quella differenza giusta che fanno quando in vn canto ordinario vna parte canta per il semicircolo semplice, & l'altro per il trauersato.
page 105v
Nel primo segno perfetto le figure sono soggette alla perfettione come vuole il doue; nell'altro per il dua perdano ogni perfettione.
Alcuni vogliano che la presenza della zifra binaria non faccia altro, solo che leui la perfettione alla Breue, & alle sue pause; & che quelle parte che ne sono senza habbiano à essere col valore delle sue figure dupplicate: non volendo per niente che per la sudetta zifra le figure s'habbiano da diminuire, essendo che il diminuirle le faria esser tanto quanto che se le fossero segnate con il semicircolo trauersato, & seria cosa vana il porle sotto quel segno quasi confuso, se sotto di quest'altro le potessero star meglio, & esser meglio intese, non facendosi mai queste variationi senza qualche disegno.
Il che assai mi piace, & lodarei che in simil occasione sempre il si facesse, quando che io non considerasse douerne riuscir maggior confusione, douendosi raddoppiare il valor alle figure senza mezzo, & inditio che ne lo possi dimostrare: attento che quando si trouassero delle cantilene che hauessero le parte diuise con i circoli perfetti semplici, & con l'accompagnamento della zifra binaria; quei Cantori che cantassero le parte con i circoli perfetti semplici, non saperiano di douer raddoppiare il valore à ciascheduna figura; perche simil inditio non dimostra altro che la perfettione della Breue: e però mi pare che seria meglio di ritrouar altra uia per darle ad intendere, che di seguire questa loro opinione, potendone come ho detto riuscir non poca confusione.
Non bisogna già fidarsi in questo che simil maniere di cantilene non si possino vsare; ne meno che le non sieno mai state usate ecceto che dal superiore auttore in quella occasione, & questo piu tosto per capriccio straordinario che altrimente, perche non solo lui l'usò con fondamento; ma anco molti altri l'hanno vsate; tra quali vno è stato Antonio Brumello nel Et resurrexit della sua Messa titolo Bon Temps: che l'usò nella parte del Tenore, come quì notato si vede.
[Music example]
Segnando tutte l'altre parte con la zifra binaria appresso il circolo perfetto: & si comprende che questa parte ò che bisogna cantarla secondo l'ordine del Tempo perfetto, & quell'altre parte che hanno la sudetta zifra cantarle la mettà piu presto; ouero quelle cantarle come vanno, & questa raddoppiarli il valore; facendo che la Breue bianche in cambio di valer tre Semibreue habbiano da valere sei, & le negre in cambio di dua quattro, seruando l'istesso ordine nelle pause come ogni uno lo può uedere, & giudicare.
Ond'io vi hauerei posto i numeri di sopra come ho fatto ne gl'altri essempij, se non fosse che io non voglio determinare come habbia da esser cantato, cioè con il valor doppio ò naturale non essendoci scrittore che ne parli, & essendo per quel che io veggo, & sento buone tutte dua le opinioni. Se io fossi forzato à dirne il parer mio, io non direi altro solo che questa parte si cantasse con il suo natural valore, & l'altre che hanno la zifra binaria douessero mancar per la mettà hauendo quel segno che in gran parte ne fa sicuri, & certi. Et quando che tutte le parte hanno la sudetta zifra, perche allhora non mancano d'altro che della perfettione direi, che quelle cantilene si possano cantare per vna uia, & per l'altra; cioè per dire ch'ogni uno m'intenda alla Breue, & alla Semibreue: perche se bene cosi le veniriano à esser l'istesse che sono quelle; nondimeno vi è pur questa differenza che le segnate con il circulo perfetto si chiameriano compositioni, & cantilene perfette separate dalla perfettione, & l'altre che fossero segnate con i semicircoli semplici, & trauersati si chiameriano imperfette. Cosi l'una, & l'altra maniera si conseruaria distinta senza pericolo di reprensione, ò dubbio di disordine. Di poi ne perche nel superiore essempio si vede le Breue oscurate senza accompagnamenti intieri à canto si ha da credere, & credendo arguire contra quello che già si disse intorno alle figure oscure nel Capitolo quinto, di questo Libro; perche si vede bene che l'auttore non le oscura per altro, solo per far quella diuersità di figure bianche & negre, che ben si vede far anco l'istesso nella prima parte del Credo della medema Messa: producendo nel Tenore queste figure.
[Music example]
page 106
Il che faceano gl'antichi come ho detto per ornar una parte di simil obligatione, tessendoli questi ordini di figure come si vede che fa anco Tomaso Chrecquilone nell'Osanna della Messa; Tanto tempore in vn Soprano replicando una scala dal terzo G sol, re, vt; sino in D la, sol, re.
Dunque la zifra binaria nelle cantilene perfette, non solo priua le figure di perfettione del suo valor perfetto: ma anco alle volte dimostra la mettà della sua diminutione.
Doue che per ridurre sotto qualche regola queste diuersità, & valori; si dice che la sudetta binaria zifra posta nei segni perfetti delle Specie Modali leua prima la perfettione alla Breue, & consequentemente il valor all'altre figure maggiori secondo la sua debita quantità & consideratione, non togliendo che le sudette figure non si habbiano da considerare, & misurare secondo le misure ternarie: Et poi che posta nel Tempo perfetto, se tutte le parte hanno il medemo segno, tutte vanno cantale la mettà piu presto che non anderiano se la sudetta zifra non ci fosse: ma se una è piu parte l'hanno, & che ce ne sia ancora chi non l'habbia: quelle parte che non l'hanno vanno cantate secondo le cantilene perfette, & quell'altre secondo l'imperfette: diminuite nè piu nè meno che se le fossero cantilene da cantarsi sotto il tatto della Breue.
Il che si fa piu per conseruatione de i segni perfetti che per altro, per hauer libertà di potersi nella perfettione de segni seruire de i ualori perfetti congionti con gl'imperfetti; Et de gl'imperfetti separati da i perfetti: come habbiamo ueduto che si può fare nelle Specie Modali soggette alla perfettione de segni; che si possano anco separatamente considerare tutte imperfette, et con conseruationi de i suoi segni. & però in questo douerà esser auertito ogni uno, & douerà tenersi à mente ch'effetto soglia fare la presenza della sudetta zifra: perche la si potria introdur'anco nelle Specie Modali in una parte sola, & farli fare il medemo officio: se bene sin quì non ho trouato ancora chi nelle sudette Specie Modali con i valori diminuiti & manchi l'habbia adoperata, & fattone qualche cantilena.

Come si diuidano, & quale sieno le specie delle Prolationi. Cap. XXVI.

PEr la variatione che fanno le cose naturali mutandosi d'una forma in l'altra, viene la natura nell'aspetto à parer piu bella, da cui l'arte poi pigliando occasione d'immitarla, l'immita si bene che non è cosa infra le cose variate che si muti varij, che l'altra ancora come maestra, & immitatrice non la cambij sotto altra forma.
Il che vedendo i Musici per quanto posso immaginarmi, da si fatta occasione trouarano strada, & via di variar anco la Musica per renderla piu vaga, & bella: et anco per renderla piu perfetta, & compita. Che ben si vede come non contenti, & sodisfatti della diuisione del Tempo, & delle quattro Specie Modali, che volessero anco variarla per uia delle Proportioni, & particularmente delle Prolationi; considerationi certo importante, & speculationi in vero rare: perche se bene in quanto all'harmonia, & effetto harmoniale inquanto alle diuersità delle modulationi non l'hanno agumentata: nondimeno hanno dimostrato i loro bell'ingegni dediti alle inuentioni, & speculationi; & i loro studij non al tutto infruttuosi, & vani.
Onde non si può dire che in poco spatio di Tempo et in breue hore l'habbiano fatto; ne che con facilità di mente l'habbiano ritrouate, perche ogni ragion vuole che senza parangone l'inuentore molto piu fatica duri nel ritrouar le cose, che chi delle cose ritrouate ò delle inuentione altrui al suo piacer si serue: poiche colui che cerca si può dir che camini al buio, & nelle tenebre: & che chi l'ha ritrouate se ne vadi con il chiaro lume in mano.
Per questo si può dire che molto meglio & non minor fatica colui se ne vadi & camina, che caminando se ne va per il sole: che chi camma per le fosche et spessissime tenebre: E però gl'antichi assai si debbano lodare, che non solo furono inuentioni di si vaghe & belle maniere Musicali: ma anco per le compite & perfette considerationi che vi fesero sopra: Che cio sia il vero sin quì l'habbiamo veduto nel trattare del Tempo, & delle Specie Modali: & hora anco siamo per vederlo nel trattare delle Prolationi: Poiche nel formarle non solo gli diedero i segni suoi particulari, à real distintione di tutte quante l'altre Specie Musicali; ma vi assignarano anco particular figure per hauerne piu compita distintione. & però hauendo io sin quì diffusamente discorso, & ragionato sopra le quattro Modali specie, & del Tempo: mi par hora di douer ragionare, & discorrere delle Prolationi le quali come fu già detto di page 106v sopra non si dimostrano con altro segno che con vn punto in mezzo al Tempo: & si come il Modo, & il Tempo ha le sue particular figure che si chiamano figure del Tempo, & del Modo; cosi ancora le Prolationi hanno altre figure diuerse da quelle: perche il Modo hauendo per sue figure la Massima, & la Longa. Il Tempo la Breue, è ben ragione che douendo anch'essa Prolatione hauer le sue, non rimanendoci altro che la Semibreue; la Semibreue sia sua particular figura.
La Semibreue dunque come si vede & sin quì chiaramente è stato detto, è la propria figura delle Prolationi, la quale in sua consideratione riceue le perfettioni, & le diuisioni, nè piu nè meno che di sopra hanno fatte l'altre figure particulari del Modo, & del Tempo & perche essa Semibreue è figura di tatto; per non conuenire con le cantilene ordinarie che per il semicircolo semplice riceuano due Minime per tatto, gli si dà tre Minime, & queste tre come anco ho detto per tenerle diuise, & separate dalle Proportioni gli si danno alcune variationi facendole caddere sotto il tatto inequale, per rispetto che il numero delle figure non permette altra sorte di tatto, come nel sequente Capitolo siamo per vedere.
Per hora basta di saper questo che la Prolatione per se stessa non si diuide, essendo il punto di cui essa li forma indiuisibile: ma perche egli non và mai senza il Tempo, & il Tempo diuidendosi nel perfetto, & nell'imperfetto; per questo ancor lei si diuide nella perfetta, & nell'imperfetta. Che ciò sia il vero, il si vede da quello che fu detto & mostrato di sopra nel Capitolo decimoquarto, del Libro presente che tanto nella Prolation perfetta, quanto che nell'imperfetta il punto riman sempre à una foggia: ma si ha la differenza sua dalla varietà del Tempo, il quale quando è perfetto si dice Prolation perfetta, & quando è imperfetto si dice Prolation imperfetta.
Questo terzo genere, non solo si diuide come habbiamo veduto: ma anco alle sue particular figure s'applicano tutte le superiori regole del Tempo perfetto, & delle Specie Modali; & vi si applicano si fattamente che à pieno si scorge di donde in lui nasca la sudetta imperfettione: poiche non ostante il termine d'imperfettione ò ch'egli habbia una Specie imperfetta, egli seguita sempre di riceuer le figure perfette, alterate, & diuise; rimettendo solo una certa quantità di figure, che si conoscano rimetterla per cagion del Tempo, & non per altro.
Onde molto piu riguardo bisogna hauere, & molte piu strette considerationi bisogna fare nelle specie di Prolatione, che in quelle del Tempo, & delle Modali; restringendosi gl'ordini, & le misure Musicali nelle piu inferiori figure che si trouano infra le figure bianche, poiche si come per prima nelle compositioni del Tempo, & del Modo erano soggetti alla perfettione delle tre figure principali: hora la soggettione si estenderà sino alla quarta figura che serà la Semibreue per esser quella figura che nella misura di Prolatione, & nel suo tatto contiene la quantità maggiore.
Il che facilmente si proua, & vede che diuidendo esso tatto in dua parte inequale, la parte maggiore riceuerà tutta vna Semibreue integra, & lascierà una Minima per l'altra parte minore.
Tutti questi ragionamenti si fanno per dimostrare l'essenza delle Prolationi, & per poterle bene dar ad intendere, hauendone assai piu bisogno che non hanno le Specie Modali et l'altre, e però non paia strano quel che si dice: perche cosi à poco à poco si venirà à scoprire che cosa che le siano, & come le vadino contate; hauendone sin hora questa cognitione che le si segnano con vn punto in mezzo al Tempo: diuidensi in dua specie una perfetta & l'altra imperfetta, dalla imperfettione & perfettione de segni d'esso Tempo: & che ricercando tre Minime sotto il tatto inequale, la Semibreue uiene à essere la sua principal figura di consideratione, & le Minime di diuisione, & d'alteratione.

Qual sia il tatto delle Prolationi; & perche causa vogliano piu vn tatto che l'altro. Cap. XXVII.

IL proprio valore delle figure del Modo, & del Tempo, dimostra qual habbia da esser il loro tatto, fondandosi ogni loro accidental valore sopra il loro proprio valor naturale; il quale propriamente si fonda sopra il tatto equale essendo che qual si voglia quantità si può diuidere, & comprendere sotto misura equale.
Ma le figure delle Prolationi: per esser figure spezzate & rotte senza propria natura di rileuar vn tatto, possano render dubbitatione se le habbiano d'andar cantate, sotto il tatto equale ouero inequale; quantunque per vn certo segno chiaro della quantità, & numero che si riduce al segno del nu page 107 mero ternario douessimo comprendere, che le non ricercano altro tatto che il tatto inequale: nondimeno accioche si sappiano le ragioni dico, ch'essendosi distribuito tutte le figure principali, & assignatole al Modo, & al Tempo, si vede che non ci resta altro che la Semibreue, la quale perche se la si considerasse sola secondo la sua quantità si veniria à entrare nella consideratione del Tempo imperfetto segnato con il semicircolo semplice: per questo inconseruatione dell'uno, & dell'altro segno, & per distinguer le specie si piglia la sudetta Semibreue, come parte maggiore, & gli s'aggionge la Minima per compagna: ma perche non si concede di adattare tre figure di Minime sotto vn tatto equale senza non entrare nelle specie del genere Multiplice, & Superparticulare, per questo tutte tre le si adattano sotto il tatto inequale. Et chi dicesse che si come si adattano tre figure sotto d'un tatto inequale: che cosi ancora si potriano adattare sotto vno equale non essendoci che, ne chi ce lo prohibisca; sappia che secondo la natura, & il numero delle figure arguisce contradittione; perche seria inconueniente: prima che le figure di mezzo tatto l'una, fossero comprese da vn tatto, & poi douendone hauer tre per ciascheduna consideratione, non seria giusto ne bene che le fossero per il numero comprese da altro tatto che dall'inequale.
Onde se bene la Tripla, & la Sesquialtera: sono comprese dal tatto equale come vederemo nel sequente Libro, non per questo si può dire che le Prolationi ancora si potriano reggere con quel tatto: perche non ostante le cose già dette, che le seriano vna cosa istessa; le Sesquialtere, & le Triple vanno sumministrate sotto il tatto equale, & sono da lui comprese per oppositione de numeri; essendo che in quei dua primi generi d'oppositione si prucede dall'uno al dua, dal dua al tre, dal tre, al quattro. & via di mano in mano sino al decimo oue si riposano poi tutti i numeri semplici. Cosi con queste tre figure di Minime sumministrate naturalmente sotto il tatto inequale, & con la variatione delle sue figure inferiori si conseruano tutte le specie di cantilene con una distintion mirabile, & si vede apertamente che una non è l'altra; & che infra di loro non s'impediscano ne meno hanno che fare.

Perche causa le specie delle Prolationi sono solamente dua, & non quattro come le Specie Modali. Cap. XXVIII.

DA che noi siamo venuti alla diuisione delle Specie di Prolatione: non mi par fuori di proposito di mostrare perche causa le non si diuidano secondo le diuisioni Modale. Però si ha da sapere che le Specie de Modi si diuidano mediante le pause inditiali, & le figure che sono diuerse ò con attitudine tale di poter esser à l'una, & l'altra applicate: ma le specie di Prolatione perche dependano da uno inditio indiuisibile non si possano diuidere se non con ragion del Tempo, il quale per sua natura si diuide nel perfetto, & nell'imperfetto: Che le figure del Modo siano diuerse non ci è chi ne possi dubbitare: hauendo il sopra veduto che sono la Massima, & la Longa; ne meno delle pause inditiali perche le sono varie, & diuerse: come si vede nel decimoquarto Capitolo di questo Libro.
Che l'inditio poi delle Prolationi sia indiuisibile è chiaro & manifesto, essendo il punto secondo i Mathematici parte indiuisibile. Dunque le Prolationi per gl'inditij suoi non si possano diuidere; & poiche le se diuidano; diuidendosi per cagion del Tempo, non si possano le sue diuisioni multiplicare in maggior quantità che nella quantità del Tempo.
Per questo nelle diuisioni sue non si dice altro che Prolatione perfetta, & imperfetta, lasciandosi da parte di dir maggiore, & minore: perche maggiore, & minore si dice per causa delle figure & inditij che sono piu grandi & di piu gran valore come si vede ne gl'inditij & valori delle figure Modale: Et non è da merauigliarsi se quì si ricerca se le Specie delle Prolationi possano essere nella quantità delle Specie Modali: perche questo quesito ne darà lume grandissimo alla cognitione delle Specie composte che seranno quello che in qualche occasione seranno poste insieme, & che si troueranno in un luoco Modo, Tempo, & Prolatione: maniere spesse volte da gl'antichi usate come nelle compositioni loro si può vedere.
Il che si fa piu perche si sappia come per questa semplice diuisione della Prolatione le sue figure sono sempre l'istesse, come anco sono sempre le medeme nelle Specie del Tempo, che se bene si variano i suoi segni, si variano i valori delle figure in quanto alla perfettione, ma non in quanto à se stesse che page 107v non siano sempre le medeme figure del Tempo: Cosi anco nelle Specie delle Prolationi, in ogni luoco, & occasione sempre seranno l'istesse; perche le Prolationi non hanno se non vna sorte di figure, & quelle secondo che sono i segni del Tempo cosi vengano à riceuer la perfettione, & imperfettione & ad essere nelle sue particulare considerationi perfette, & imperfette.

Se tutte le figure Musicali possano intrauenire nelle Prolationi. Cap. XXIX.

IN tutte quante le foggie, & maniere di cantilene commune & strane, non si è mai vietato ne prohibito che non s'habbiano à voglia, & complacenza del Compositore d'adoperare tutte le figure Musicali, & che tutte non vi ci habbiamo da intrauenire: massimamente quelle che entrano nelle ordinarie non volendomi io restringere alle Chrome, & Bischrome figure piu tosto de fioretli, & passaggi, che d'altro.
Solo nelle Prolationi piu che in altre se ne vietano, & prohibiscano alcune: per rispetto che se le non si vietassero, & prohibissero, non seria nisciuna differenza tra la Proportione minor perfetta, & la Prolatione: stante le regole che ogni vna di loro adopera, & vuole tre Minime per tatto con l'istesse osseruatione de punti: Et cosi superflua cosa, & omniamente riffiutabile seria questo tal genere di cantilena, essendoci quell'altro: tanto piu che quello conforme alle figure del Tempo hora riceue tre Minime, & hora tre Semibreue per tatto.
Per questo volendosi distinguere queste specie de Prolationi dalle Specie de Proportioni si vietano, & prohibiscano tutte le figure inferiori dalla Minima in poi: cioè tutte quelle che vagliano manco che non vale essa Minima, che in somma non sono altre che la Semiminima, la Chroma, & c. Di maniera che cinque sono le figure che possano intrauenire nelle Prolationi, & queste sono la Massima, la Longa, la Breue, la Semibreue con la Minima. Ma perche con queste figure sole le compositioni di questo genere seriano troppo astenuate & strette, ò che stante queste prohibitioni il sudetto genere ueniria hauer mancho figure, et valori da preualersi che non hanno gli altri dua generi del Modo, & del Tempo.
Per saluar dunque il sudetto genere delle Prolationi, & per farlo diuerso, & differente dalle specie di Proportion minor perfetta si sono instituite tutte le cinque superiori figure; ma per non torre la libertà à i Compositori di seruirsi del valore di qual si voglia figura Musicale, si sono formate & instituite alcune figure bianche che habbiano da seruir per tutte quelle che non vi possano entrare sieno totalmente differente, & diuerse dall'ordinarie, che cosi si multiplicariano le otto figure Musicali: ma bene con vna noua forma & foggia, ne cauano altro significato, & altra demostratione. Onde accioche intieramente si sappia quello che particularmente in questo negotio si ha da sapere dico; che dalle Prolationi sono bandite tutte le figure che per natura sono oscure: ma per seruirsi di quei ualori per non rendere questo genere diffettuoso & manco, s'aggiunge alla Minima alcuni segni, & cosi con detti segni si hanno i ualori di tutte le figure prohibite, questi segni si pongano nelle code delle sudette figure, & non sono segni noui, & inusitati, perche con quell'istessi che hanno le proprie figure si formano queste differenze, & si procede per questa uia; che quando la Minima ha da fare il suo officio naturale, & ha da seruire per il proprio suo ualore la rimane nella sua propria forma: ma quando che si ha bisogno del valore della Semiminima, se li pone nella coda il segno della Chroma, lasciandoli il corpo bianco. Come anco bisognandoci il valore della Chroma si pone su la detta figura il segno della Semichroma. Come dell'una e l'altra le figure quì dimostrano.
A talche col mezzo delle Chrome, & Semichrome bianche si hanno nelle Pro
[Music example]
lationi i valori delle Semiminime, & delle Chorme. Di questo uoglio che con l'auttorità, & essempio d'altri ci certifichiamo, come sin hora in altro ci siamo certificati; & non voglio che le parole sole ce ne faccino certi; che voglio ancora con le dette parole dimostrare come fra molti Compositori che si sono seruiti di simil figure in cantilene de Prolationi, vno è stato Henrico Isaac nella Sequenza dell'Epifania formandone questo essempio.
page 108
[Music example]
Et se bene quì non vi sono tutte le parte, ma queste due sole che sono le due principali; non per questo alcuno si debbe merauigliare: perche come altre volte ho detto, io fuggo di empire i fogli de superflui essempij, & di dare occasione à i Cantori di cantarli, parendomi che sia meglio, & che piu faccia per loro la commodita di potere considerare quello che già si è detto, & quello che giace sotto quegl'essempij: che di darli occasione di veder se le parte cantino bene, se sono fugate, ò se fanno bell'harmonia: poiche cosi non veniriano à intendere, & à capire quel che si dice: E però io mi sono eletto le due superiori parte, perche essendo l'estreme diuidendole ouero cantandole trouerà il uero di quel che io ho detto.
Onde se qualcheduno per l'insolite figure non l'intendesse troppo bene; accioche non resti dubbioso, & habbia mala sodisfattione di non poterle intendere; riducendo questo essempio in Proportione minor perfetta potrà hauerne maggior lume: Et per mostrarli come, il se riduce sotto queste figure.
[Music example]
Chi anco di queste hauesse dubbio, & non l'intendesse, le formi con figure di Proportion maggiore che sono le Breue, & le Semibreue, che per esser piu commune l'intenderà meglio: io non l'ho voluto formare sotto di dette figure; perche si cambiariano particularmente le figure del Soprano, & cosi l'essempio principale seria cauato fuori della sua forma, & non haueria niente di similitudine; che pur cosi ne ritiene in gran parte.
Per questo si dice che naturalmente non possano tutte le figure intrauenire nelle Prolationi come anco fu detto di sopra, che non tutte per natura intrauengono nelle Specie Modali: ma che per non farle deffettuose si come per gl'accompagnamenti si concede, & permette che adoperino tutte le figure del Tempo, che cosi ancora si permette, & concede alle Prolationi: Ma perche nel Modo l'interuento di dette figure non apportano verun periculo di confondere alla Specie Musicale le sue considerationi, & nelle Prolationi l'interuento confonderia una Specie di Proportione, & le faria essere una cosa istessa; per questo le Prolationi hauendo bisogno di piu picciolo valore della sua figura, l'adopera cosi come si vede; per le quali si conserua lei, & è causa che quell'altra ancora di Proportione si conserui senza verun periculo di esser guasta & confusa.

Se le Prolationi vanno cantate sotto il tatto equale ouero inequale. Cap. XXX.

LE Prolationi sono alcune Specie Musicale che hanno natura d'esser cantate sotto il tatto equale, & sotto l'inequale, contrarie à tutte l'altre specie di cantilene che non possano mai hauer natural forma harmoniale se non da vn tatto solo, sia poi qual tatto che si voglia: Onde page 108v quando gli antichi l'usauano con il tatto inequale, l'usauano sempre in cambio di Proportion minor perfetta; conseruando l'una, & l'altra specie distinta col mezzo delle sue figure: & questo quando vedeuano esser astretti di oscurar certe figure ouero di seruirsi delle figure oscurate, con periculo di non esser ben intese: Che le Prolationi possino esser cantate sotto il tatto equale ce lo dimostra Henrico Isaac: nel suo Motetto à 6. Optime pastor, in mezzo del quale nella parte del Basso senza variar segno ò tatto all'altre parte, in quella parte sola vsa queste proprie figure.
[Music example]
Le quali volendole pur ridurre sotto vno essempio chiaro riducendolo in forma di Proportion minor perfetta, le si formano, come quì si vede.
[Music example]
Et se alcuno si merauigliasse che gl'antichi ponessero nelle cantilene loro queste figure, & adoperassero queste Specie: potendosi con le figure della sudetta Proportione hauer l'istesso valore, & dal valore cauarne gl'istessi effetti: sappia che questo non si può fare per non derogare al tatto delle Proportioni che non si muta mai: perche s'egli si potesse mutare tutte le cantilene conueniriano in una Specie di tatto: & poi non si saperia quando le douessero esser informate dal tatto equale, & inequale; e però si lasciano che le Proportioni si regghino sempre con il loro tatto inequale, & in occasione di hauer tre figure sotto il tatto equale, ò tre valori sotto una consideratione, che le Prolationi ce le possino dare: Et chi con questo ancora non si quietasse, essendosi detto nel Capitolo superiore che quando le cantilene sono semplice Prolationi, cioè che tutte le parte cantano per i segni di Prolatione, che le vanno sempre cantate in foggia de Proportioni, & dicesse che tanta confusione, & disordine generaria, & potria succedere con queste mutatione, & cambiamenti: quanto che per quelle, ò che si come quelle sono formate sotto di vn tatto dal quale non si possano ragioneuolmente mouere, & separare: che cosi queste ancora essendo formate sotto dell'istesso tatto conuenendoli da natura, non doueriano mai in alcun caso esser separate, & mosse: sappia che la Prolatione è vna maniera, & specie di cantare che quando è sola per sua natura non ricerca altro tatto se non il tatto di Proportione, nè piu nè meno che se la fosse pura, & semplice Proportione, non essendo infra di loro altra varietà, che la varietà delle figure.
Ma quando la Prolatione, è introdotta in cantilene che habbia le parte segnate con altri segni differenti da i segni di Prolatione; allhora quella parte che ha il segno di Prolatione, non è piu sottoposta al tatto ternario: ma bene al tatto commune, perche ogni genere & specie di cantilene, dalle specie & genere di Proportione in fuora, tutte si sottopongano à quel tatto: & in caso che vno all'altro habbia da cedere, sempre cede il posteriore, & quello che sempre vien dopo per il possesso in che si troua il primo. Onde se la cantilena ricercasse il tatto inequale nell'ingresso della Prolatione non ci seria che fare altro, solo di adattare tre Minime per tatto se però per l'inditio primo le non fossero già adattate: E però volendo vno sapere queste particularità & queste cose, bisogna ch'habbia à memoria, & che si tenghi à mente, che quando le cantilene sono semplice Prolationi, che le vanno sempre cantate in foggia de Proportioni ponendosi tre Minime per tatto: ma quando le sono accompagnate con altre parte che habbiano segni, & adoperino il tatto equale, le si accomodano sotto di quel tatto: & perche meglio le si habbiano da intendere quando le vanno cantate come è la loro natura, non se gli pone altro segno che il suo segno ordinario della Prolatione: ma se le si hanno da cantare sotto il tatto d'altri segni; allhora per segno di douer porre tre figure per tatto, gli si pone la ternaria, zifra la quale allhora non dimostra il tatto di Proportione, ma solamente quante figure sono sotto il tatto constituite.
Di questo ne habbiamo la sicurezza nell'essempio superiore: perche cantandolo con l'altre parte si page 109 tocca con mano come tutte cinque le parte seguitano à cantare con il suo tatto ordinario senza alcuna variation di figure, & questa del Basso in questo particular luoco, variando il numero, & le figure col mezzo della ternaria zifra constituisce tre Minime per tatto come si vede: Et non solo esso Henrico l'usa in questo Motetto che anco altri l'hanno vsato, tra quali si può vedere il Senfelio ne gl'Introiti suoi che alcune volte interpone questa sorte di figure con il medemo segno, non mutando nè tatto nè figure all'altre: come anco Iacob Obrect ne i suoi Tratti, & Graduali.
Il che ci assicura, & ne fa certi in occcasione che vna parte sola habbia le figure di Prolatione, & la ternaria zifra, & l'altre i communi segni del Tempo, che quella parte per l'inditio della zifra ternaria habbia sempre per regola vniuersale da porre tre Minime sotto un tatto equale, à foggia di cantilena commune.

Perche causa quando le Prolationi non sono segnate con altri segni che con gli segni suoi vanno cantate à foggia di Proportione, & quando ch'hanno la ternaria zifra si cantano con il tatto delle cantilene ordinarie, seruando il numero delle figure. Cap. XXXI.

CHi nell'aspetto mira le Prolationi, & le vegga particularmente segnate con la ternaria zifra: par ch'egli sia certo, & sicuro di douer dire che quelle cantilene per quel segno habbiano à esser cantate come Proportioni sotto il tatto inequale; & che quell'altre che sono senza per non hauerla habbiano da esser cantate sotto il tatto equale in foggia delle altre cantilene binarie: et non dimeno per sua natura sono tutte al contrario di quello che in detto primo aspetto appariscono: poiche quando le non hanno la zifra ternaria appresso, è segno che le sono semplicemente naturale, & che per la loro natura hanno da esser sumministrate sotto quel tatto che comporta, & ricerca il numero delle loro figure, che è il tatto di Proportione; & che quando si troua l'inditio della sudetta ternaria zifra, che per tale, & simil inditio le si sottomettano al tatto ordinario conseruandosi il numero delle figure mediante quel segno che ne lo dimostra.
Ne ciò paia strano perche se questo non fosse, il genere di Prolatione non potria mai conuenire con gl'altri generi che per loro natura sono da i numeri binarij misurati: Onde se non conuenisse mai, superfluo seria stato il ritrouarlo, & l'hauerlo con essi instituito: potendosi tutto quello che si ha da lui hauerlo dalla Proportion minor perfetta; & perche non potria con gl'altri conuenire? Solo perche tutti gli altri cantano le loro considerate figure sotto il tatto equale, se questo non hauesse natura di accomodarsi all'uno, & all'altro tatto, ò che seria genere da per se solo senza potersi mescolar con gli altri; ouero s'egli si mescolasse, & inducesse gl'altri generi à sottoporli al tatto suo, egli nè piu nè meno seria superfluo & vano: essendo la Proportion di simil natura di non cambiarle mai il tatto, essendo il tatto inequale suo tatto proprio, & naturale. Et quì in proposito tale si potria ben dire, che il genere delle Prolationi, fosse un genere che non hauendo tatto particulare s'accomoda con l'uno, & con l'altro, secondo che egli ne nasce occasione: ma quando ch'egli non ha chi lo sforza per il numero delle sue figure piu s'accomoda, & adatta sotto il tatto inequale che sotto l'ordinario, per il numero, & la quantità delle sue figure che sono in quantità ternaria, quantità propria di Proportione: che cosi non è nisciun$ altro genere: che ben si vede come nisciun'altro genere che lui ha questa habilità, & natura di adattare le sue figure all'uno, & all'altro tatto. E però essendo per causa del numero delle figure le Prolationi piu atte al tatto inequale che all'equale: per questo si dice che per sua propria natura voglia piu il tatto di Proportione che altro tatto: Ma che per esser genere sotiabile, & atto à potersi con le Specie Modali accompagnare, riceue l'altro tatto commune: In segno del quale per conseruatione della quantità ternaria delle sue figure, si pone la zifra ternaria: Et nota che se bene con il tatto comune si pongano tre Minime per tatto à similitudine di Emilie, et Sesquialtere, che non per questo le sono sotto$, o$ con loro hanno che fare; perche oltra le variate figure che entrano nelle Prolationi, che non possono$ entrare nelle sudette Emiolie & Sesquialtere vi casca questa particular differenza, che le Proportioni sole possano dotto ogni tatto hauer le figure diuise, perfette, & alterate, perche comunque le si$ cantano$ sempre sono l'istesse, che le due specie sudette sono sempre separate dalle alterationi, perfettioni, & diuisioni, come ce lo demestreranno i suoi particulari ragionamenti.
page 109v
Questa dunque è la causa perche quando le Prolationi s'hanno da cantare con il tatto equale è necessario la ternaria zifra per conseruatione del ternario numero delle figure, che con altro inditio non si potria sapere: & che quando le non ricercano altro tatto che il loro tatto naturale non hanno bisogno d'altro: perche l'inditio delle Prolationi è sufficiente mezzo à darne questa chiara notitia, & manifesta cognitione.

Qual sia propriamente la vera, & natural Prolation perfetta. Cap. XXXII.

CHi serà colui che hauendo sin quì veduto in questi generi principali di cantilene si bel ordine, si ben distinto & ordinato, che non lodi l'ingegno l'opera, & l'inuentione; poiche se bene al dì d'hoggi piu non si vsano; non dichi almeno quando che le si vsauno, doueuano pur apportare à i compositori per l'arte, & sottigliezza di si belle & ordinate regole vna infinita lode: Ond'io mi credo che à quel tempo tra i professori di quest'arte, si douessero fare, & vdire quei vaghi pareri, & ragionamenti, ch'alle volte vdiamo farsi delle dotte & rare scienze ch'hoggi si scoltino nelle schuole piu principali, & nelle piu celebrate Accademie: perche quì non solo si vede l'ordine che non ha diffetto ouero oppositione: ma anco con l'ordine distintion tale che chi lo vede, giudicandolo si conuien merauigliare: Et chi mai non si merauigliaria à vedere che per far conuenir insieme il Modo, il Tempo, & la Prolatione, si sieno gl'antichi, (& chi di queste cose fu inuentore) si bene ingegnati, che senza confonderle l'habbiano in uno congregate: Certo che io non posso fare di non lodarli: & di non merauigliarmi quando ch'io scorgo, & veggo con quanta differenza habbiano formato le Prolationi distinte dalle Proportioni, & che per non confonderle habbiano trouato via di formar le Chrome, & Semichrome bianche, per il valore delle Semiminime, & delle Chrome nere, che sono figure negre: & tanto piu io mi merauiglio, quanto che veggo ogni cosa esser ordinato, & fatto senza pregiuditio, & detrimento del compagno.
Che ciò sia il vero ogni cosa ce lo dimostra, ma piu ne lo dimostrano queste due specie particulare delle Prolationi, che per non pregiudicare al Tempo, & al Modo s'hanno elletto altre figure, che non sono figure nè del Modo nè del Tempo parlando sempre delle figure proprie, & principalmente considerate: & per non farle conuenire con le figure delle Proportioni quantunque habbiano il suo tatto, non per questo hanno voluto hauer tutte quelle sue figure; ma se ne sono elletto dell'altre che nisciun altro genere, ne meno nisciuna particular specie ci ha che fare: Anzi che le due sudette specie de Prolationi per causa del loro inditio & segno, hanno una prerogatiua che non hanno le altre specie superiori: perche sia la Prolatione perfetta ouero imperfetta sempre le figure loro riceuano perfettione, & possano esser alterate: Ma perche questo par che ne repugni, & ne i proprij termini ne dimostri contradittione si ha da sapere, che le figure particulari delle Prolationi che sono le tre Minime, & particularmente non patiscano mai imperfettione senza gl'inditij, & accompagnamenti che le possano render imperfette: perche qualunque volta che si vuole in ogni una si può hauer le figure perfette, & imperfette: attento che sempre s'adopera vn'istessa sorte di figure, cioè che sempre tre Minime formano vn tatto di Prolatione, tanto della perfetta quanto che dell'imperfetta, hauendo sempre esse figure habilità, & natura di esser perfette diuise, & alterate: Questo si refferisce à quello che il dissi di sopra ne i superiori Capitoli dicendo che il segno delle Prolationi è segno indiuisibile, & che però in quanto à loro le non si diuidano: ma bene che si diuidano per ragion di Tempo, il quale per sua natura è diuisibile, & si diuide come si è veduto.
Dunque le Prolationi per raagion di Tempo si trouano diuise in due Specie, l'una chiamata perfetta, & l'altra imperfetta. Non è dubbio che tutte dua per i segni del Tempo non s'habbiano à conoscere hauendo prima dimostrato nel Cap. 4. di questo Libro qual sia il segno del Tempo perfetto, & nel Capit.36. del primo Libro, qual sia quello dell'imperfetto, & anco di piu quì di sopra nel Cap. 14. fatto con essempij vedere quali sieno i segni, & come si dimostra la Prolation perfetta, & imperfetta.
Per questo al presente non occorre à dir altro solo, che la Prolation perfetta, si dice perfetta, perche in lei la sua figura di Breue può riceuer perfettione, et essere al suo solito perfetta. Onde in occasione che nella sudetta specie di Prolation perfetta (che serà quella la quale serà segnata con il circolo perfetto) si troueranno dua ò piu Bre. Ouer altre figure maggiore; haueranno quella perfettione che haueriano se fossero con il segno del Tempo solo, hauendo quell'auertenza delle pause, et delle figure che le possano rendere perfette, et imperfette per darli quel valore che le debbano hauere: perche alcuno forsi sapendo per quel che s'è detto che la Bre. perfetta ual tre Sem. et l'impfetta dua: douendo dare alla Sem. pfettione non gli l'hab page 110 bia da dare per sei Minime sole ma per tre Semibreue, sappia che in tutte dua le Specie di Prolatione la Semibreue, come figura principale, con la quale si formano le sudette Prolationi, in ogni occasione può esser perfetta: doue che formandosi la Breue perfetta del valor di tre Semibreue, & ogni Semibreue perfetta contenuendo in se il valore di tre Minime; la Breue perfetta nella Prolation perfetta, valerà noue Minime, che seranno la quantità de tre tatti di Prolatione: In questo simil ualore, consiste tutta la difficultà della Prolation perfetta: perche le tre figure maggiori,douendo esser tale, non s'hanno da misurare con il valore della Semibreue, se però la non si misurasse con il suo valor perfetto ch'allhora non si potria dubbitare di commetter errore: ma si hanno da torre le misure dalla quantità delle Minime ò da i tatti ternarij che comprendano: procedendosi di tre Minime in tre Minime, ouero in tre compiti tatti, come piu pare, & piace: per questo tutta volta che le Breue, le Longhe, le Massime ò le loro pause, si hanno da numerare, & cantare, si ha sempre da dare alla Breue tre tatti di Prolatione, alla Longa sei, & alla Massima dodeci, che tenendosi questa regola non si potrà mai fallare: massimamente se le Prolationi si canteranno con il loro tatto naturale, che in altro tatto poi si tiene, & piglia il valore del valor delle sue Minime.
Ma perche io sò quanto importa il ragionar di queste cose senza hauerne qualche essempio per le mani: hauendo io sommo desiderio che le sieno intese, acciò le non sieno in questo Libro come cose riffiutate & inutile, per sodisfar à tutti, e per dar certo segno della verità ch'ho detto: tra molti essempij che mi sono venuti per le mani ho deliberato con uno essempio solo del Palestrina farlo vedere: & tanto piu volontieri di lui io me ne voglio seruire: quantio che per lui tre cose venirò à dimostrare: prima io mostrerò come si cantino le Prolationi naturale: essendoci de molti Cantori che non l'intendano, ne meno le sanno cantare: di poi farò uedere qual differenza sia tra le Prolationi, & le Proportioni minor perfette hauendo ogni una di loro diuersa sorte di figure.
Vltimamente con questa occasione farò che i Cantori habbiano à pigliar prattica delle sudette Proportioni minore, & à imparare quale sieno le figure perfette, & quale l'alterate: hauendo nelle figure principali, & nel tatto una istessa conuenienza, & natura.
Quest'essempio che io son per torre serà tolto nel primo Libro delle Messe del sudetto autore nella Messa particularmente sopra: Ad coenam magni prouidi nell'Osanna, il quale è questo, & si canta in foggia di Proportione à tre Minime per tatto.
[Music example]
page 110v
[Music example]
Et se ad alcuno paresse che per tener l'opera mia in maggior grandezza, reputatione, e stima, seria stato meglio che io ne hauessi formato vn'essempio mio particulare, & per via di quello mostratone tutte le difficultà superiore, senza gl'essempij d'altri, ouero che volendomi pur al fine seruir de gl'essempij altrui, bastaua di azzennar il luoco col produrne vn poco di mostra, senza porci tutta vna mostra delle parte intiere, come se le douessero seruire per quello che le sono state fatte: sappia che quest'opera mia hauerà piu riputatione con gl'essempij d'altri che con li miei: perche con loro dimostro, & fo vedere che tutte le genti m'habbiano da credere, che non mi crederiano se io le mostrasse con gl'essempij miei, & dimostrasse di dirle di mia propria opinione; attento che sempre si presupongano, & sempre si debbano preporre l'approbate opinioni altrui alle sue proprie, chi vuole che anco le sue sieno approbate. Questa dunque è la causa che io sempre comprobo la mia opinione con l'opinione altrui, et da gl'essempij altrui ne cauo le buone, & ordinate regole; perche con le regole, & gl'essempij d'altri nisciuna cosa in contrario si può adurre, & con essa arguire.

Quante belle cose ci manifesti il superiore essempio: & per lui nelle Prolationi quante cose difficile s'imparano, che non si veggano notate nelle regole. Cap. XXXIII.

DI hauer posto l'essempio d'altri con tutte le parte intiere, non si pensino le genti che io l'habbia fatto senza proposito, ò senza qualche mia particular intentione: che ben si vede in tutte le cose superiori, quanto io habbia fuggito, di empir il volume di essempij senza proposito adutti: quando che nell'adurli ho adutto solamente il luoco di doue sono stati tolti, con quelle poche figure che hanno hauuto bisogno di esser state scoperte, & dechiarate: & se si vede che quì nell'essempio superiore io l'habbia fatto; si può ben giudicar che non hauendolo fatto altroue, non l'hauerò anco fatto quì senza qualche particular disegno: e però quelli che di ciò si merauigliassero, & non sapessero la cagione, hanno da sapere che io non solo l'ho fatto per dimostrar come vanno cantate le Prolationi naturale, la differenza delle Proportioni, con le difficultà che possano intrauenire nell'una, & nell'altra parte come io dissi di sopra nel Capitolo superiore: ma anco per tutte queste che quì si son per dire. Prima io l'ho fatto accioche si vegga, come vanno cantate quelle due prime Breue del Soprano essendo Breue perfette, & come l'altre patiscano imperfettione, il che si conforma con quello che io dissi di sopra nell'altro Cap. cioè che essendo la Breue perfetta di valore di noue Minime che fanno giusto tre tatti perfetti: cosi conoscendo quanto vale la Breue perfetta nella presente Prolatione, si potrà facilmente uenir in cognitione dal valor della Longa, & della Mass. che se le Breue superiore per ragion di Tempo s'accrescano tanto quanto si vede; loro ancora s'accresceranno à rate proportione per esserli superiore. Dipoi volentieri ho posto tutte le parte accioche si veggano quelle Semibre. & Minime oscurate, & particularmente che si consideri quelle Minime che paiano Semiminime, che se bene le sono oscure à similitudine di Semiminime, non per questo le restano di non rattenere l'istesso valore che le haueriano se le fossero bianche. Le Semibreue s'oscurano perche se le fossero bianche le seriano perfette nè piu nè meno che se le fossero tante Breue naturale nel Tempo perfetto. Le Minime s'oscurano, perche i tatti ternarij restariano senza i suoi debiti, & compiti accompagnamenti. Similmente ancora in tutte le parte si vede come il punto diuida, & come alteri le Minime, oltra che si vede come alcun volte le Breue per gl'accompagnamenti delle figure del Tempo rimangano di dua tatti.
page 111v
Si veggano le pause del Tempo perfetto valer tre tatti, & le semplice uno con tutte quel altre cose che ui si veggano notate: al che per quanto io posso credere ogni vno s'acquietaria prouandolo di cantare: & se bene vi trouasse qualche cosetta di che egli non ne sapesse la ragione, non per questo cercaria di saperne il particulare: ma io che l'ho considerato bene, non voglio mancare di scoprir à tutti quel che io ci ho trouato: perche non tanto per mostrare quelle cose ch'io ho mostrato quì sopra hò posto l'essempio con tutte le parte: quant'anco per scoprirne le sequente.
Però oltra che si è veduto come la Breue quando ha dinanzi à se vna figura sua simile, & che dopo se non ha figura che la possi accompagnare la vale tre tatti: & che quando per figure inferiori può esser accompagnata la riman di dua: Se si riguarde bene nel mezzo del Soprano ui si troua vna Semibreue oscurata senza compagna, la quale sta per il valor d'una Minima puntata: & benche l'autore l'hauesse potuta far Minima naturale come ha fatto tutte l'altre, nondimeno egli si è contentato di farla tale: per mostrare che nel genere delle Prolationi quantunque vi sia prohibitione di usar le figure oscure: non per questo el si troua talmente ristretto che anco in qualche gran caso, & urgente occasione non se ne possi vsar vna: piu che le Prolationi ancora possino hauere delle legature nelle quali se si considera bene entrano spesse volte de simili valori: per questo egli l'vsa vna volta sola, per dimostrar che il farlo di raro non è male; ma che il si vieta & prohibisce di farlo spesso.
Di poi se si rimira nel mezzo del Alto quelle due Semibreue, che hanno in fra di se due Minime, & dopo la prima Semibreue vi è vn punto il qual è simile al punto di perfettione, & nondimeno in quel luoco altera la seconda Minima, il che è contrario à tutto quello che si è detto di sopra intorno al punto di diuisione, di perfettione, & di alteratione; non essendo quello il suo luoco tanto piu che senza nisciun punto quelle figure sono alterate: Onde lui in questa occasione si è contentato di preuertir l'ordine, & di contradire alle regole, giudicando (come facilmente potria intrauenire) che vn Cantore poco esperto in queste cose le potria cantare senza l'alteratione, quando le fossero state senza qualche inditio: Non per questo egli si debbe biasmare, ne meno li debbe essere attribuito à biasmo, essendo egli sempre stato nelle sue cose diligentissimo osseruatore delle buone regole; che bene ce lo dimostrano le sue Proportioni & l'altre Prolationi: ma bene quelli si debbano biasimare che senza verun proposito & occasione introducano le figure dell'altre specie, & possano con le proprie hauer l'istesso.
Il simile si dice di quelle due Minime che sono infra due Semibreue con l'istesso punto di alteratione nel principio del Basso: che egli non lo fa per altro, solo per render piu facile quel passo al Cantore, non essendoli cosi noto le regole delle Prolationi.
Oltra di questo si troua nel fin del Alto vna Breue oscurata con vna Semibreue la quale da tutti non è stimata che vaglia per quattro Minime come la vale: per esser contrario à quello che la valeria se la fosse sola & branca che ne valeria noue: & chi brama di saper la cagione perche la non si lascia bianca, sappia che se la si lasciasse ne seguitaria questo; prima che la seria almeno di valore di due Semibreue perfette: & poi che seguitandoli tre Semibreue che dimostrano vna diuisa quantità del Tempo perfetto, la potria esser tolta & giudicata per simile à vna di quelle due prime Breue che sono nel principio del Soprano che vagliano tre tatti l'vna; la prima perche dopo se li seguita vna sua simile, & la seconda perche li seguitano tre Semibreue perfette che fanno vna compita quantità del sudetto Tempo: atalche necessariamente la si oscura per due Semibreue imperfette, ne piu ne meno, che si suole oscurar la Longa nel Tempo ò nella Proportione: & si oscura la sua vicina, tra che non ha altra figura che la possi in quel luoco accompagnare, & tra che la non seria accompagnata con tutta la quantità di figure oscure.
Vltimamente nel mezzo del Tenore dopo vna mezza pausa li seguita vna Minima; dietro alla quale si uede il punto di alteratione: che chi la considera bene nel considerarla vi trouerà due cose; prima la verità di quello ch'io piu volte ho detto, & che particularmente io dissi di sopra nel Cap. 6. nel ragionamento del punto d'alteratione, cioè che l'absenza del punto tra le due figure inferriori altera sempre la seconda figura: & poi che il sudetto punto non è necessario d'esser posto dopo la prima figura maggiore: il che ce lo dimostra bene l'essempio di questo autore: che hauendo egli dubbio (per l'vsanza del tempo presente, & per l'vso cattiuo che si è tolto di lasciar simil figure senza punto di diuisione per diuise), che quella Minima alterata non fosse tolta per compagna della piu propinqua Semibreue, li pone il punto di alteratione di dietro, come ne gli altri luochi gli si pone dinanzi: et vuole che per quell'inditio inusitato s'intenda che quella figura è alterata.
Il che secondo il parer mio in simil occasione mi par molto ben fatto, si perche si vede la collocatione del detto punto non essere, ne conuenire con le collocationi regolate & ordinarie, che ci dimostra l'esserci page 112 stato introdutto per sicurezza & non per bisogno: si anco perche nelle Prolationi si hanno sempre da conseruar piu che si può le figure bianche, non volendo la sua natura riceuere le naturale figure negre; & non volendo quelle, molto maggiormente non vorà che se li oscurino le bianche, se senza oscurarglile possano starci di buona ragione: Onde se in quel luoco quella Minima alterata fosse stata vna Semib. imperfetta; sola non si seria potuto oscurare: perche le figure che sono oscurate senza compagnie rendano difformità & fanno brutto vedere, et se la si hauesse voluta accompagnare, haueria bisognato guastare circa tre tatti di figure, et cosi si seria empita quasi tutta quella parte di figure oscure, le quali ripugnano alla vera forma delle Prolationi: perche non se gl'oscurano mai figure se non in occasione di non poterne far di manco, come si vede nel principio dell'Alto del Tenore, & del Basso che non si può far di manco di non vsar quelle figure oscure; non essendoci altra via di poter hauere & produrre in forma quei valori.
Queste considerationi particulari m'hanno astretto di seruirmi del superiore essempio, & di porci tutte le perte: poiche in tutte le parte ci è qualche cosa di particular consideratione: massimamente che si vede come spesse volte l'occasione di adoperar diuerse figure, astringe il Compositore per chiarezza loro, à quello che non concedano le regole: & che quando si fa vna cosa con giuditio & prudenza non si merita biasmo, mai piu tosto lode; hauendo con quel giuditio particulare trouato via di farsi intendere, & di rendere i difficultosi passi chiari senza periculo di scropolo ouero confusione. L'altre cose minute poi che intorno al adutto essempio si possano considerare, si rimettano nel giuditio di qual si voglia persona della professione: essendo che la cognitione & l'intelligenza sua conferisce à tutta la cognitione delle Proportioni Minor perfette. Tutte queste considerationi m'hanno astretto à seruirmi del superiore essempio; & seruendomene, di adoperarlo con tutte le parte come si vede.

Qual sia la naturale Prolatione imperfetta. Cap. XXXIIII.

BEnche io potessi per il superiore ragionamento senz'altre parole scorrere alla demostratione & all'essempio della Prolatione imperfetta: nondimeno per procedere ordinatamente & per dimostrare & narrare la sua particular essenza ò dirne tutto quello che si conuien dire; deposto molte cosette che non sono di troppo momento dico; che la Prolatione imperfetta è vna specie di cantilena simile alla perfetta, & infra l'una & l'altra non ui occorre altra differenza, solo la diuersità de segni del Tempo, del quale le pause di Breue con l'istesse Breue & Longhe con le Massi. pigliano occasione di non esser piu di quel valore che erano nel segno del Tempo perfetto: onde si come prima le Breue con le sue pause valeuano tre tatti (quando però non haueuamo accompagnamenti appresso che li potessero impedire simile perfettione; & l'altre figure & pause maggiore pigliauano essere & valor da lei:) cosi hora dall'occasione del segno imperfetto, le rimangano manco della loro perfettione: atalche la Massi. la Longa, & la Breue, con ciascheduna pausa loro valeranno quello che naturalmente le sogliano valere, cioè due tatti, quattro, ouero otto secondo che sono le figure.
Del restante colui che intende bene la Prolation perfetta, intenderà anco la imperfetta. Se però nel essaminar del essempio superiore, hauerà hauuto quel riguardo che in questo caso si debbe hauere, & si serà tenuto à mente, le regole, & quei particulari auertimenti che si sono dati: perche non essendoci stato intento et auertito, egli stesso del suo male ò del suo danno seria stato cagione; et non hauerebbe giusta causa di dolersi ne di me, ne di quelle cose che noi hora habbiamo per le mani; dicendosi le cose vna volta per sempre: attentoche non per altro le si dicano, solo accioche intese che le si hanno vna sol volta, conseruate per via di memoria: le si habbiano in ogni simil caso, & occasione à riseruire. Questo si dice per fuggir quel obligo di douer in simil ragionamento tornare à ridire quello che già dianzi è stato detto, et per fare che chi legge, se vuol intender bene l'essenza della Prolatione imperfetta, se non ha letto bene i ragionamenti superiori fatti intorno alla Prolation perfetta, gl'habbia da ritornar à rileggere.
Ma per non lasciarla passar cosi come si suol dir asciutta senza qualche particular essempio: accioche non si dica che hauendo posto l'essempio della Prolation perfetta, doueuo anco porne vno del imperfetta: ouero che sia specie non vsata: e però volendone produr qualche mostra; non mi è perso di tralasciare vn essempio del sudetto autore notato dentro al suo primo Libro delle messe à quattro in quel Osanna della Messa Ecce Sacerdos magnus: il quale è questo.
page 112v
[Music example]
Sopra del quale le cose piu principali che si hanno da considerare sono queste: prima quelle due mezze pause che rendano perfetta quella Semibreue nel mezzo del Soprano; perche in quel luoco le fanno l'istesso effetto che fariano due pause in quella maniera situate inanzi à vna Breue nel Tempo perfetto, ò nella Prolatione; il che si deue molto ben notare; accioche ritrouandole particularmente nella Proportion minor perfetta, in vn tratto si sappia quello che le fanno, essendo che questi simil passi in diuersi luochi assai volte si sogliano trouare.
Di poi si veggano le pause di Breue non esser piu di quel valore che erano per prima quando l'hab page 113v biamo trouate nell'altro essempio di sopra: oltra che si vede con vaghezza mirabile la pulitia delle figure bianche, che mai sono state forzate à esser denegrite, eccetto nel fin del Basso che per non hauer bisogno di quelle figure con la perfettione, le sono oscurate; perche con altre figure non si può hauere simil valore: il che sempre si debbe osseruare, per essere queste specie, specie di un genere che naturalmente riffiuta tutte le figure oscure, ne l'accetta mai se non in occasion tale come si vede. In questa Prolatione si ha riguardo à tutte le figure maggiore quando che per causa d'imperfettione le sono oscure, attento che la Breue denegrita non rileua piu che due Semibreue imperfette che sono quattro Minime: cosi la Longa non rileua piu di due Breue imperfette che serà la quantità di otto Minime; & la Massi. che val due Longhe imperfette non rileuarà altro che sedeci Minime.
Tutto questo si dice accioche in qual si voglia occorrenza & occasione si sappia il valore del vna & l'altra specie di Prolatione: ma quando le sudette tre figure seranno bianche & in luoco di poter esser perfette, per la prima cosa la Breue valerà due Semibreue, & ogni Semibreue tre Minime; che fanno sei: La Longa poi, valerà due delle sudette Breue, & la Massi. due delle sudette Longhe. Questo si dice accioche ogni vno sappia come nisciuna delle dette tre figure riceue la compagna se non in quantità ordinaria che in somma è quella del numero binario cioè la Breue per causa d'imperfetto segno non riceue mai se non il valore di due Semibreue: La Longa di due Breue, & la Massi. di due Longhe: à differenza di quella volta che per il segno perfetto la Breue val tre Semibreue: La Longa tre Breue, & la Massi. tre Longhe, che bene ogni uno da se stesso lo puo giudicare, stante il Tempo perfetto & imperfetto, dal quale le figure principali pigliano perfettione & imperfettione.
Dalla diuersità dunque de i valori che hanno le figure maggiore, ne risulta & nesce la vera & propria differenza della Prolation perfetta & imperfetta; & chi non li conosce bene, non può hauer di loro integra & compita cognitione; & non hauendola in questa sorte de Prolationi semplice, manco la potrà hauere nelle composte, che sono in quelle che sono accompagnate con i generi Modali, i quali sono causa che riseruandosi il numero ternario delle figure nella consideratione & tessitura, si triplicano i ualori per terzo.
Non dico già questo accioche il poco sicuro & timmido cantore si diffidi di seguire arditamente inanzi alla cognitione di queste maniere inusitate; ouero ch'egli seguitando inanzi, il restante che si ha da dire gl'habbia da essere si difficile, che non l'habbia da intendere: perche io mi forzero di produrle succinte & chiare: ma lo dico accioche s'intendino bene queste Prolationi semplice, per poterle in ogni auento cantare, & passar bene ad altra consideratione piu sottile.
Et se bene io lascio di risoluere tutti dua quelli essempij, con essempij di Proportione minor perfetta; come io feci quei dua che io posi di sopra nel Cap. 29. io non li lascio perche non si possino risoluere: ma perche mi occuparei in cose che non ce n'è bisogno; hauendosi per la resolutione de quelli imparato come si risoluano: & poi chi li volesse tutti risoluere, se ne perderia la propria cognitione: Quelli furono resoluti; si per decchiararli che erano oscuri; si anco per dar principio & introdurre le genti nella cognitione delle figure di Prolatione.
Ma se in alcun caso occorresse ouero si trouase in qualche cantilena & compositione passo difficile, & che per le figure non s'intendesse; riuolatandola in figure di Proportione, & applicandoli tutte le sue regole, & quelle del Tempo perfetto si facilitarà ogni dubbiosa cosa: perche non si possano raccogliere insieme tutte le difficultà & dubbij che quà & la si trouano sparsi; massimamente che vna cosa ad vno serà difficile che à vn altro parerà facile; & quella che à colui serà facile ad un altro potrà esser difficile: è però si contenti ogni vno di queste poche, che al altre può supplire l'ingegno, con il lume di queste poche regole: le quali sono à sufficienza per chi l'intende & le sa ben dominare.

Auertimanto particulare intorno alle Prolationi semplice. Cap. XXXV.

VNa difficultà sola non mi fa esser contento di tutto quello che io sin quì ho detto, parendomi che i Cantori per il leggere che faranno tutti i superiori Capitoli delle Prolationi non si terranno à mente quello che pi? importa: è però dopò l'hauerglile diuise & distinte; mostratoli quale sieno le perfette & l'imperfette; i valori delle figure di perfettione & del Tempo, con tutte l'altre cose piu particulari: li ricordo che quando tutte le parte non sono con i segni di Prolatione, ma con i segni communi, quelle parte che sono con i segni delle sudette Prolationi vanno cantate con la sumministra page 114 tione del tatto equale.
Per il cui segno si pone la ternaria zifra, la quale dimostra solamente il numero & la quantità delle figure che vanno sotto il tatto commune: poi che il tatto vien formato da altre parte: & questo è quello in che molte volte i cantori si potranno ingannare: per l'vso che hanno di cantare per la ternaria zifra le figure in foggia di Proportione.
Onde se vi auertiranno bene, non vederanno mai Prolation perfetta, posta infra parte che habbia i segni del Tempo imperfetto; ne meno Prolatione imperfetta in fra parte che habbia i segni perfetti, per esser cosa difforme, & contra le regole vniuersale: al che sono obligati i Compositori d'esserci auertiti, & di non proporle cosi disordinate.
Quando poi che tutte le parte sono segnate con i segni di Prolatione, tutte vanno cantate sotto il tatto inequale come si vede di sopra: Onde non è da merauigliarsi se io dico & repplico questo; poi che la zifra ternaria, è piu atta ad ingannare vn cantare in simil occasione, che di darli inditio di quello perche la si pone, essendo collocata in quei luochi per contrario effetto; & non si può far dimeno di non porcela; perche se la non se ci ponesse, non si potria hauer inditio delle tre figure che hanno d'andare sotto vn tatto equale: & cosi molti in quel luoco non hauendo questo particulare auertimento, non vedendosi mutar il tatto, canteria le Prolationi come si cantano gli altri canti, ponendo sotto ogni tatto tante figure equale; quantunque vi fosse la ternaria zifra, pensandoci che in quel caso la ci fosse stata posta senza intentione, & senza buon pensiero.
E però si tenghi à mente che la zifra nelle Prolationi che se refferiscano al tatto equale, dimostra il numero delle figure: & che quando tutte le parte cantano per vn medemo segno; non fa bisogno d'altro inditio per hauer l'inditio del tatto di Proportione; perche l'inditio suo è sufficiente & atto à questa demostratione; ne piu ne meno, che sono i segni communi nelle cantilene binarie; che senza altro alla prima s'intendano: Anzi che chi ci ponesse la ternaria zifra seria causa di guastar ogni ordine: essendo da tutti adoperata come si vede nel Cap. 30. del Lib. presente.

Se le Prolationi si possano in altra foggia considerare. Cap. XXXVI.

TVtto quello che sin quì del Tempo, del Modo, & della Prolatione si è detto; tutto quanto si è detto intorno al loro essere semplice & particulare; & non inquanto al esser composto; poiche di loro si è cercato solamente ciò che sieno: per quali inditij & segni si dimostrino; quale sieno le loro proprie figure, gl'effetti, il valore, gl'accompagnamenti, le pause di perfettione & d'imperfettione, i punti nelle diuisioni & l'alterationi, l'absenza loro, & in somma tutto quello che appartiene à tutto il particular suo essere: ma della loro compositione sin hora non si è veduto nulla: cioè come possino esser composte & accompagnarse insieme, essendo questi tre generi principali di cantilene, generi sotiabili & di potere in vno conuenire: massimamente che il Tempo conuien con tutti; & che il Modo per il tatto equale ha maggior conuenienza con esso Tempo che la Prolatione.
Però dopoi che habbiamo veduto, gli inditij le figure, & i valori di ciascheduna specie loro particulare; bisogna sapere che le due specie del Tempo, & le quattro Modali, in qual si voglia conuentione & luoco che se ritrouano, sempre hanno le figure di vno istesso valore, cioè sempre vagliano in vna istessa foggia & maniera, secondo che sono i loro segni & i loro inditij particulari: Ma la Prolatione, perche hà tre figure per tatto, non può senza doppia consideratione con l'altre specie conuenire per quello che di sopra si disse della discrepanza che hanno i numeri; e però essendo le Specie delle Prolationi, specie che si possano adattare sotto il tatto equale & l'inequale come fu detto di sopra nel Cap. 29. Dalla variatione del tatto si piglia occasione di variar anco il valore alle sue figure senza però suo detrimento & danno: poiche se noi siamo astretti per causa delle altre parte à cambiarli il tatto naturale, & con esso dal tatto inequale sottoporci al tatto equale: chi ne astringe & vieta che si come poniamo tre figure sotto vn tatto equale non facciamo che ogni figura di quelle voglino vn tatto l'vna, seruandosi la diuision ternaria delle figure come si osseruano nelle diuisione Modali? certo che questo nisciuno ce lo prohibisce: perche ci seria giusta ragione di prohibircelo, quando che in loro non si potesse cambiar tatto come gli si cambia: ma poi che il tatto si può cambiare, si potranno anco cambiar li valori alle sue figure; pur che si serui il numero & l'ordine come si serua nelle Specie Modali.
Dalla varietà dunque & mutation di tatto è nata la variatione del valor delle figure; & questo per page 114v che, i compositori con la natura di questo genere che è atto à riceuere ogni sorte di tatto, hanno trouato che meglio con questa commutatione & cambio si possano accompagnare queste due spetie di Prolatione con tutte le Specie Modali, che col lasciarle come da principio furono instituite: Anzi che chi ricerca bene la loro inuentione, trouerà che non furono formate per altro che per poter fare questo cambio et commutatione: perche dalle Proportioni si ha tutto quello che si vuole, massimamente dalla Proportion minor perfetta: & quando anco dalle Prolationi si vogliano hauere le figure sotto il tatto equale, si possano commutare in Triple ouero, in Sesquial. Specie del genere Moltiplice et Superparticulare e, accomodando le figure con ogni sua debbita dispositione; che si haueranno tre Minime per tatto sotto il tatto commune: Ma da nisciuna specie di genere Superparticulare ò Moltiplice: ouero da qual si uoglia altro particular genere si potranno hauer tre Minime in consideratione del suo segno, & ciascheduna di vn particular tatto: parlandosi delle Minime; che le Semibreue si hanno nel Tempo perfetto, & le Breue nel vitime Specie Modali; riuoltisi pur quanto si vogliano i numeri ouero i valori delle figure Musicali, che non si haueranno mai questi valori in simil figure.
E però bisogna dire che quando queste due Specie di Prolatione furono formate & instituite, che non furono instituite & formate per altro che per considerarle in questa maniera; accioche per meglio poterle congiungere & farle conuenire con tutte le Specie Modali: ch'assai brutto & difforme seria stato, se le fossero cosi rimaste quando le fossero state incompagnia delle Specie Modali, quelle con i valori prolissi & longhi, & queste, con i valori breuissimi & velloci, & tanto seria stato in questo caso, quanto che di hauer posto l'vso della Tripla & Sesquialt. sotto forma d'altre figure.
Che ciò sia il vero, lo vediamo chiaramente che quantunque le Triple le Sesquialte. & l'Emiolie, con quali si voglia altra Specie dei generi Moltiplici ò Superparticulari si potessero riuoltare cosi come si riuoltano le due Specie delle Prolationi: non si potriano mai riuoltar si bene, che non confondessero le altre sue compagne: Ma le sudette Specie di Prolatione in tre foggie si possano riuoltare, & riuoltandole cantare; prima si possano cantare in foggia di Proportione, ne con le Proportioni hanno che fare: perche hanno proprie & particular figure che nisciun'altra specie ci ha che fare; di poi si possano cantare in foggia di cantilene commune con l'osseruanza del suo numero delle figure si come si cantano le Sesquialte le Triple, & le Emiolie: ma sono da loro differente; non solo in quanto alla forma delle figure, ma anco in quanto alle alterationi diuisioni, & perfettioni; vltimamente si possono cantare in foggia di Specie modali, & sono dalle dette Specie Modali diuerse & differente: perche altre sono le figure delle Specie Modali che si riducano alle considerazioni del Modo, & altre sono quelle delle Prolationi.
Atalche le Specie solo delle Prolationi sono quelle che si riuoltano & si possano voltar come si vede: senza toccar le Specie d'altri; dua delle quali di sopra ne habbiamo veduto, vna ne resta à vedere: quelle che si sono vedute, vna è quella che si vede nel Cap. 30. & l'altra è quella che si vede nel Capito. 33.& 34.
Hora si ha da vedere quando le si cantano nella piu larga & ampla consideratione & maniera sotto il tatto equale, & che per ogni tatto si pone vna delle tre Minime, riseruandosi il numero ternario, & la quantità di Prolatione, nella sua diuisione & consideratione come fanno tutte l'altre specie Modali: sopra di che per procedere distintamente si hà da sapere, che presuponendosi il Tempo per fondamento & base di tutte le cantilene harmoniali, tutta uolta che si troueranno cantilene formate con gl'inditij del Modo, & il segno delle Prolationi, tutte le volte dico quelle cantilene andaranno cantate con il tatto equale, ponendosi vna Minima della Prolatione per tatto: & si come le figure del Modo et del Tempo riceuano secondo la natura de gl'inditij suoi la perfettione & la diuisione; cosi ancora con l'interuento de i segni de Prolationi, le figure di Prolatione seranno sogette alle medeme diuisioni, alterationi, & perfettioni: di maniera che se la Minima nel Modo vale vn tatto, alterata ne valerà dua: il simile delle Semibreue imperfetta, se la val dua tatti, perfetta ne valerà tre: agumentandosi sempre il valore delle figure maggiori, secondo la debbita quantità delle figure minori che non si potrà mai fallare, & si hauerà la terza maniera di cantare le Prolationi: della quale molti Compositori se ne sono seruiti, & con essa ne hanno formate diuerse cantilene & compositioni come in molte opere loro manifestamente si vede.
page 115

Che cosa s'habbia da osseruare per saper il proprio valore delle Prolationi composte. Cap. XXXVII.

QVanto piu le cose sono alte di consideratione, & difficile ad esser intese: tanto piu le hanno bisogno di sottile, & diligente dechiaratione: & chi vuol esser diligente nel decchiararle è forza alcuna volta di esser vn poco longo & passar i termini: perche con simil longhezza si dice tutto quello che intorno alle difficultà si ha da dire; & però se in queste decchiarationi io son stato vn puoco luogo, non è da merauigliarsi; perche le cose che habbiamo veduto, me ne hanno dato occasione: & poi io dubbito tanto di non esser ben inteso, che io cerco spesso di repplicar vna medema cosa sotto altre parole: accioche per qualche via la s'intenda bene: Non serà dunque merauiglia se quì in questo luoco, io tornerò à repplicar quello ch'or hora ho detto di sopra, & dire che le Prolationi quando tutte le parte hanno vn medemo segno che le si cantano in foggia di Proportione; & che quando vna parte ò dua tra l'altre solamente sono segnate con li segni di Prolatione; & che immediatamente dopo detti segni li seguita vna zifra ternaria, le dette due parte allhora vanno cantate sotto il tatto delle compagnie, ponendosi tre Minime per tatto: perche con il repplicar questo, voglio che meglio s'intenda questa particular suttigliezza, cioè che quando vna parte ò dua hanno i segni della Prolatione senza la zifra ternaria, & che l'altre parte hanno altri diuersi segni, ch'alhora quelle parte della Prolatione non solo s'hanno da sottomettere al tatto delle compagne; ma anco sottoponendosi; mutar costume nella quantità delle figure: & in cambio di porre tre Minime per tatto, porne vna solamente come se la fosse vna Semibreue: questo si fa per accomodarle nelle Specie Modali, & per trarne i piu gran valori che si possino cauar dalle figure Musicali: & chi non osserua & riguarda bene alla presenza, & all'absenza della sudetta zifra, non cauerà mai buon construtto dalle Prolationi essendo specie che hora si cantano à vna foggia, & hora al'altra: Onde se non fosse questa terza maniera: non solo ci seria che fare à componerle insieme col Modo: ma anco non si potria ariuare alla summa de i valori chi io dissi già di sopra nel Cap. 35. del primo Lib. è però qualunque volta che si troueranno le cantilene di Prolatione si hanno d'hauere tutti i superiori riguardi; accioche si ricconoschino le figure per quelle che le sono, & si sappia come l'habbia adoperato il Compositore: ne di questo alcuno si ha da merauigliare: perche essaminando la cosa bene trouerà esser statà fatta con giuditio & prudenza; hauendo con si poca cosa & picciol segno seruato tre distintione: le quali piu si causano dalle opere de Prattici, che da i scritti de Theorici come si vede: & questo perche essi Theorici non hanno intorno alle Prolationi, & Specie Modali discorso in altro che al essere loro viniuersale: che i Prattici da suoi detti ne hanno cauate tutte queste tre diuerse forme, & riduttole sotto diuersi essempij come si vede, & ce lo dimostrano le loro opere.

Come si proua esser il vero che nelle Prolationi si possino cantare una Minima per tatto, se di sopra sempre n'habbiamo vaduto andarcene tre. Cap. XXXVIII.

SI come di sopra in tutte l'altre cose ho dimostrato di non dirle di mia testa ò di mio cappriccio che sempre con gl'essempij di questo & di quello io l'ho comprobate: cosi hora per non parer di dir cosa fuori di proposito, ò senza comprobatione: massimamente in questa che pare alquanto strana: mancherò per proua & per chiarezza di non produrne qualche particular essempio.
Però hauendo io detto che quando vna parte ò dua hanno i segni delle Prolationi senza l'interuento della zifra ternaria, & che l'altre parte hanno altri diuersi segni, che le parte delle Prolationi si sottomettano al tatto del altre parte col riceuere vna Minima per tatto, riseruandosi il numero delle figure ternarie nella sua diuisione: si ha da sapere che questo si comproba con l'autorità & gl'essempij de diuersi Compositori, chi guarda nelle compositioni antiche: ma per mia proua mi voglio contentar d'vn solo: perche da lui si hauerà la chiarezza di qual si uoglia altra cosa che in questo caso ci potesse far dubbitare: & quantunque io sia in libertà di torre vn istesso essempio fatto da dua diuersi autori, & che io douessi dire piu di quello che di antichità supera l'altro; nondimeno perche l'vno và intorno & si ritroua con la sua risolutione: per questo io mi seruirò pi? del moderno che del anticho.
Dunque ogni vno sappia che si trouano due Messe intiere, composte da diuersi, senza l'altre parti page 115v cular compositioni, le quali tutte dua hanno vn medemo suggetto, vna medema fuga, & quasi i medemi segni, il titulo delle Messe si chiama Lommè Armè, gl'autori vno si è Iusquino, & l'altro il Palestina: ma perche come ho detto la Messa di Isquino si troua di tutte le difficulta sue decchiarate & resoluta: se bene quelle resolutioni, haueriano anco bisogno di qualche particular ragionamento, per essere à cantori alquanto dubbiose & oscure: per questo mi pare di lasciar quella da vna parte, & di seuirmi in proua delli premessi ragionamenti di quella del Palestina; tanto piu volontieri quanto che è Messa piu intelligibile, & con piu ordinati segni tessuta, della quale molti bramano di hauere la resolutione con le sue particulari regole: E però discorrendoli intorno veniremo à discorrere & alle strette proue dell'essenza principale delle Prolationi, & vederemo, che, & come se ne seruino i Compositori.
[Music example]
Nel quale il primo auertimento che vi bisogna hauere è d'intendere il segno di tutte quattro le parte, che è il segno del Tempo perfetto, et inteso darli il suo douere non solo in quanto al valor delle Breue et del altre figure principali: ma anco in quanto alle pause: Onde perche io mi ho da presuporre che le sieno conosciute et intese dirò di quel Tenore che ha il segno della Prolatione, che douendosi treplicare il valore delle pause et delle figure risoluendolo nel segno del altre parte, non serà altro se non quello che quì si vede.
[Music example]
Et nota che le pause sono da nummerarsi à sei per sei; perche ogni spatio contiene il valor d'vna Breue perfetta, di maniera che tutte quelle pause fanno per 18. & ogni Longa per sei Semibreue, perche ogni Breue ne val tre.
Questa resolutione è fatto secondo l'ordine de i segni per farli corrispondere senza difformità ò discrepanza: ma chi non ci volesse hauer fastidio lo risolua in quest'altra foggia.
[Music example]
Perche cosi si uede il valore di tutte le figure senza verun scropolo ò confusione: & se alcuno si merauigliasse che quelle due Breue del superiore essempio non sieno diuise, se ricordi che quelle non sono le figure che nel Tempo habbiano da esser diuise, perche sono le Semibreue, e però cantandoui l'ultimo essempio vi trouerà ogni cosa riuscire. Di poi se noi vogliamo cantar il Christe hauendo questi segni che quì si vede.
page 116v
[Music example]
Le pause, & le figure di tutte le parte; dalle figure, & pause della parte di Prolatione in fuori che và cantata altrimente, andaranno cantato come si cantano le cantilene ordinarie ponendosi vna Semibreue per tatto, & ogni Semibreue della Prolatione valerà per tre dall'altre parte, la cui risolutione serà questa.
[Music example]
In che si scorge esser il vero quello che già fu detto nei ragionamenti di sopra, che in quanto alla Prolation maggiore & minore, non ci è differenza se non nella Breue & sue pause, quando le sono ne i segni della Prolation maggiore: perche nella maggiore le pause di Breue, & esse Breue vagliano secondo la quantità del numero ternario, & nella minore secondo il binario: cosa che hormai per tanto mio dire doueria essere si chiara & manifesta che piu non potria essere: onde per questa cagione lascierò di dirne altro: ma venuto al terzo Kyrie che è questo.
page 117v
[Music example]
Dirò che la parte ha la Proportione, ha da nummerar le pause, secondo che le si sogliano nummerare, nonostante il valore delle figure che hanno l'altre parte: ma ha da attendere al fatto suo che è di metter tre Semibreue ad'incontro di vna; et di metterle tutte sotto vn tatto equale. Quanto poi alla Gloria queste sono le parte.
page 118v
[Music example]
page 119v
Le quali per cantarle bene bisogna cantarle al tatto della Breue; che non per altro io ho detto che sempre bisogna hauer riguardo à i segni, & secondo quelli dar il valor alle pause & alle figure: perche chi volesse particularmente cantar questa Gloria al tatto della Semib. la parte che ha la Prolatione seria obligata à fare doppia consideratione, et hauer riguardo al valor già per la detta Prolatione multiplicato, et poi di nouo à multiplicarlo per causa della simplicità del tatto: et sappiamo bene che uno intento à piu cose, è forza che in uno manchi. Però stante il segno del semicircolo trauersato, questa quì è la resolutione di quel Tenore che canta la Prolatione hora alla diritta, & hora alla riuersa.
[Music example]
Cosi col l'intelligenza di questa Gloria, et delli Kyrie si può procedere nella cognitione non solo de restante della Messa, ma anco di qual si voglia altra cantilena: quando però si osseruarà bene le pause della Prolation maggiore, et della minore. Ond'io seguitarei oltra, et dimostrarei il Qui tollis: ma perche la parte del soggetto canta per il semicircolo semplice, et l'altre per il trauersato presupponendo che ogni vno sappia come vadin cantato: me ne passerò al Credo; & di quel anco non ne dirò nulla, per hauer i medemi segni del primo Kyrie: chi dunque lo vorà cantare hauendo il libro della Messa per le mani; pigliato la maniera di cantar il sudetto Kyrie canterà anco il Credo: essendo le difficultà di vna parte le difficultà dell'altra: ma perche questa difficultà già conosciuta dura sino al Crucifixus: et iui lascia cantar un quarto senza interuento di difficultà nisciuna; et poi nel & in Spiritum Sanctum quattro parte entrano à cantar in Proportione, et la parte del soggetto canta per il Tempo perfetto parendomi superfluo il porne quì nisciuna parte distesa, dirò solamente ch'hauendo il sudetto Tenore del soggetto queste figure.
[Music example]
Non riguarderà all'altre parte che cantano in Proportione: ma intento al fatto suo farà conto, et si presuporà che quel tatto sia il suo, et ui adatterà una Semib. per ciascheduna uolta: numerando le pause secondo l'ordine del segno, et distribuendoli col numero di dette pause le alterationi secondo che vi seranno gl'inditij chiari delli suoi punti: fin che venuto à quelle parole di & especto resurrectionem mortuorum; che iui accommodandosi le parte tutte nel segno del semicirculo trauersato se ne andarà con loro sin al fine: Ne meno mi affaticherò di dire, come vadi cantato il Sanctus, perche hauendo i medemi segni del Christe eleyson presupporrò che il si sappia cantare.
Il simile dirò del Pleni che hauendo i medemi segni del Sanctus andarà cantato come lui, ma l'Osanna perche canta in Proportione, come quì si vede.
[Music example]
Bisogna che gli faccino queste annotationi, & se ne diano questi particulari auertimenti; che hauendo tutte quante le parte le zifre ternarie, tutte quante s'accomodano sotto vn tatto, ma diuersamente; perche le parte che non hanno la Prolatione vi mettano tre Semib. per tatto, & quella della Prolatione tre Minime: di maniera che ogni pausa di Semib. valerà per vna di Breue, & ogni Minima per vna Proportion minor perfetta la canterà bene, & senza nisciuna difficultà ouer fatica; perche questa è la Prolation naturale che habbiamo veduto di sopra nel Cap. 34. che canta contra à vna Proportione maggior perfetta: della quale non occorre à dirne altro; per rispetto che il lume delle cose antedette, & la cognitione de i primi Kyrie già dec page 120v chiarati; decchiaramo, & insegnano queste & tutte le difficultà che si possano trouare. Similmente il Benedicuts quantunque hauesse bisogno di qualche auertimento, & annotatione: nondimeno perche la parte del soggetto ha tre segni diuersi con occasione di ragionar delle cantilene che nelle parte hannon diuersi segni dirò di lui ancora; & dicendo dimostrerò come vadi cantato, & in fine qual sia la sua risolutione.
Però postolo da canto venirò al primo Agnus Dei: il quale per mio parere non haueria bisogno d'altro ragionamento, chi però non hauesse posto ben cura al Christe, & particularmente al Sanctus, & al Pleni: perche i segni delle parte, le figure, & i valori sono i medemi; ma perche in quelli non vi sono quelle Chrome bianche che sono nel sudetto Agnus Dei, per far che i Cantori non s'impaurischino di loro, ò che tremino di non saperle cantare, lo proporò quì con tutte le parte come si vede.
[Music example]
page 121v
Accioche dopò l'hauerglilo proposto possa dire, & vedere che le Chrome bianche non fanno veruruna difficultà, se le si ricconoscano per quelle che le sono: perche si come egli per prima non ha hauuto difficultà in dare à i superiori essempij del Sanctus & Pleni il valore di tre tatti à ciascheduna Semibreue di Prolatione quando però che non era da pausa ò da figura minore accompagnata; cosi ancora il simile un questo douerà fare; perche facendolo trouerà che nel dare alla Minime il valor di vn tatto, serà di necessità di dare alle Chrome bianche il valor di mezzo tatto, & di farle valer tanto che se le fossero Minime, & si serà leuato ogni difficultà d'auanti: ma perche tutti gl'essempij di sopra sono stati rissoluti: per non lasciar questo ancora senza la sua rissolutione: lo porrò quì come si vede.
[Music example]
Dal quale non solo in questa occasione: ma anco in qual si voglia altra si potrà hauer cognitione delle Chrome bianche, quando le sono in questo valore.
Resta poi vltimamente di vedere il secondo Agnus Dei fatto à sei voci, le cui parte cantano per il segno del semicirculo trauersato: & la parte del soggetto, che è quella di Prolatione canta per il semicirculo con la Prolation dentro, con le figure di Semibreue, come quì si vede.
[Music example]
Et perche le non sono difficile essendo già di sopra stato veduto quanto vagliano le sudette Semibreue in simil occasione, per questo non sarà bisogno per hora di dir altro solo di auertire il Cantore che hauendo l'altre parte trauersato il Tempo, egli douerà esser auertito di formarsi nella mente Christe eleyson, nel Sanctus & nel Pleni, le Semibreue li veniuano à essere quanto che una Breue con il punto: hora perche il trauersato che risiede nel segno dell'altre parte ricerca di hauer una Breue per tatto, & per prima hauea solamente vna Semibreue; la parte della Prolatione ancora bisognerà che si varij le figure, non per accrescerli la quantità de tatti: ma solo per arriuare alla summa giusta; perche si come la Breue puntata li dimostraua prima il valor di tre tatti; cosi ancora in occasione del trauerso che hanno le altre parte, egli si formerà vna Longha puntata: & ridurà l'essempio in questa forma.
[Music example]
page 122
Perche cosi haueria ridutto l'essempio al tatto del altre parte, & si conseruarà gl'integri ualori delle figure sue, che sono di ualer tre tatti l'vna: e però sempre che si hanno cantilene per le mani che habbiano diuersi segni, si debbe sempre mediante il tatto conseruarli il valore delle sue figure; & non fare che se gl'inditij suoi che sono gl'inditij della Breue, si cantino come se fossero sotto quelli della Semib. perche è molto meglio & piu ageuole al cantore di cantar la Semibreue per Minima che di cantarla per Breue, essendoci uso, per hauerla conuenuto cantar spesso.

Quanta diligenza & osseruatione bisogna hauere nelle cantilene delle Prolationi. Cap. XXXIX.

ESsaminando diligentissimamente & bene tutte le cose superiori, si vede quanta diligenza bisogna hauere in quest'vltimo genere delle Prolationi quando vna istessa figura hora si canta à vna foggia & hora al altra cadendo sotto tre diuerse & varie considerationi come si vede: & però qualunque volta che si troueranno cantilene di Prolatione, si hauerà prima da riguardare se le sono naturale, ò pur d'altra sorte; & poi trouandole ne i piu gran valori che possino hauere, di dare alle sue figure le giuste & debbite quantità de valori che hanno d'hauere, per non defraudarle del suo, & per non caddere in quegl'errori ch'ogni vno cerca di schiuare & fuggire: I valori possano esser di due sorte vno di tre Minime per tatto sia che tatto si voglia delli dua che seruano alla informatione delle cantilene: l'altro essere ogni Minima per valor d'vn tatto, la quale è causa che la Semibreue hora sia di valore di tre tatti, & hora di dua secondo che sonno gl'accompagnamenti suoi, con dispositione lontana ouero propinqua: e questo perche ancora nelle Prolationi naturale che sono quelle che si veggano di sopra ne i Cap. 32.& 34. essa Semibreue contiene et riceue due sorte de valori, cioè hora di valere per dua, & hor per tre Minime: per questo, la reuolutione che si fa di porre vna Minima per tatto, non deroga ne fa che le Semibreue non habbiano à riceuere quella quantità di valore, & à esser l'istesse che le seriano se le fossero comprese nella natural consideratione delle Prolationi: il che auiene & nasce dalla stabilità & permanenza di esse Prolationi; che in quanto ad essere loro particolare di perfettione, sono sempre l'istesse & non diuerse: & chi meglio per sicurezza del vero se ne vuol assicurare; si troui, ouero da per se se ne formi vno essempio senza interuento di Breue ò d'altre figure maggiore, e lo ponghi sotto l'vno & l'altro segno di Prolatione, che sempre lo trouerà il medemo, et non vi trouerà nisciuno differente valore: Cosi si certificherà & si farà sicuro che non variandosi mai il valore delle Semibreue, se non in quanto che gl'accompagnamenti delle figure minori & delle pause che rileuano l'istesso valore le possano leuare quella sua quantità perfetta: E però tutta la difficultà consiste, nel saper ricconoscere tutte tre le prime figure principali che sono la Massima la Longa con la Breue, & ricconosciute per quelle che le sono di darli tutti i loro compiti valori: & oltra di questo di hauer la Semibreue sempre per figura che può esser perfetta & imperfetta, secondo che seranno gl'accompagnamenti suoi & che la serà collocata, osseruandosi in lei tutte le regole delle perfettioni che sono quelle di diuidere i tatti che vanno diuisi, & di alterare quelle figure che per via de i suoi punti vanno alterate come si suol fare in tutte le cantilene che habbiano nella loro principal consideratione, figure soggette & atte ad esser perfette & imperfette.
Il che se tanta diligenza si osserua nelle Prolationi naturale, che non si permette ma che le vadino senza le sue diuisioni, alterationi, & perfettioni; tanto maggiormente bisogna osseruarlo in quelle che hanno questi valori grandi, conformi à i valori del Modo, per non farle esser diuerse se non nella gran quantità del valore di ciascheduna sua figura.
Ond'io non dubbito punto che in tutte le foggie le non habbiano à esser per quello che le sono ricconosciute, (hormai che di loro se ne sono dati tutti quelli auertimenti che si debbano dare per farle riconoscere & intendere, & dettone tutto quello che in tale occasione se ne douea dire:) E però qualunque volta che se haueranno per le mani Cantilene de Prolationi secondo le tre superiori consideratione, non si douerà mai restare di dare alle figure perfette le sue perfettioni, disponendole ne i valori, conforme alle sue considerationi; perche il titulo della imperfettione che si pone nelle inscrittioni delle Prolationi imperfette; ha possanza solamente nelle tre figure principali, & solo quelle priua della perfettione: ne piu ne meno che habbiano veduto di sopra nel Cap. 24.la binaria zifra nelle Specie Modali posta dopo il Tempo perfetto hauer posanza nella Breue solamente di renderla imperfetta.
page 122v
Con queste osseruationi si canterà sempre mai bene qual si voglia Prolatione, & di loro se ne hauerà tutta quella sufficiente cognitione che si brama, & che se ne debbe hauere.

Come fuori delle Specie Modali & di Prolatione non si trouano valori di figure per poter comporre, senza non intrare nelle maniere ordinarie. Cap. XL.

CHi nelle speculationi non si è affaticato, & non si è nelle inquisitione de gl'effetti Musicali occupato come ho fatt'io; si crederà sempre, che si come gl'antichi si faticarano tanto intorno à i naturali, & accidentali valori delle figure che seruano alla sumministratione della voce nel modulare, (che pur trouarano tante diuerse foggie & maniere, quante sin hora si sono vedute:)che volendosene de gli altri trouare, possino i moderni trouarne de nuoui, & de non piu vsati; et nondimeno se vi guarderanno con diligenza & bene, troueranno che d'altri non se ne può trouare, chi gl'istessi adur non vuole: ouero produr in campo cosa da non potersi mai ridurre in attto, ch'habbia buona forma & diuerso essere: E però contentisi ogni vno che dal minimo valore delle figure Musicali sino al maggiore, proprio & accidentale; tutti i valori che si possano immaginare, tutti dico si possano hauere, disponendoli con ogni buono ordine sotto li suoi segni & inditij: per i quali si hanno le differenze di tutte quante le specie modulanti, & per mezzo d'esse tutti quanti i suoi valori: potendosi i valeri naturali per gl'inditij & segni Modali ò di Prolatione agumentare, & accrescer anco mediante il punto di perfettione le figure per essi segni & inditij agumentate: oltra che con i punti di diuisione & di alteratione, si possano distinguere & alterare di molte figure che seriano di piu ouer di manco valore: punti veramente ritrouati per conseruare le cantilene perfette con le sue perfettioni, & per distinguerle dal'imperfette che sono separate dalla perfettione: Ho detto di sopra valor proprio & accidentale; accioche per il proprio sia inteso il naturale che è quel valore che si adopera nelle cantilene commune & ordinarie; & per l'accidentale s'intendino tutti i valori di fuora de i naturali.
Come naschino, & di donde procedino questi valori accidentali, l'habbiamo veduto nel trattare del Tempo, del Modo, & delle Prolationi: nelle cui considerationi habbiamo ritrouato tutte quattro le figure principali & maggiore, hauer hora vn semplice, hora vn dupplicato, & hora vn treplicato valore; secondo che sono stati gl'inditij Modali, & li segni del Tempo, ò li punti di Prolatione: Di maniera che non si può dissiderare si gran valore dalle figure Musicali, che sotto qualche d'vno de questi inditij & segni non si possi hauere, incomminciando da i valori delle prime figure, sino alla Minima vltima figura delle figure bianche.
Il che tutto si è fatto per adempire la perfettione della Musica, la quale secondo che per le sue quattro figure inferiori s'haueano tutti quanti piu piccioli valori che fossero possibile da portarsi dalle voci humane: cosi ancora per le quattro maggiore si potessero hauere i piu grandi che si potessero hauere da le cantilene terminate.
Onde accioche meglio ogni vno lo sappia dico; che chi si credesse col suo ingegno poterne ritrouar de gli altri; pigli le quattro figure maggiore (poiche delle quattro minori non ci è in che dubbitare,) & incomminci dalla Semibreue sino alla Massima à considerare i valori di ciascheduna, secondo li superiori ragionamenti, disponendole come habbiamo veduto che le vanno disposte; che infine non trouerà, di poter formare altro valore; ne meno hauer bisogno di valore che da vna delle dette quattro figure non lo possi hauere: & se non fosse che il ragionare intorno à queste cose: generaria assai tedio & dispiacere: per esser cosa di poco vtile & picciol momento: con vna multiplicatione de numeri sufficienti & atti à questa demostratione; dal numero primo sin al vltimo, farei toccar con mano che dal vno sino al ottantauno con queste quattro figure sole, qual si voglia altro mezzano numero si troua & si può hauere: ma perche come ho detto il ricercarlo; ne il Compositore, ne meno il Cantore ne guadagna cosa alcuna, la via di potersi ogni vno scapricciare; se però si trouasse qualche d'vno che ne hauesse volontà & desiderio, come alle volte si suol trouare.
page 123

Come nelle Prolationi imperfette possino essere le figure perfette, diuise, & alterate. Cap. XLI.

NOn vorrei per bene assai che hauend'io ridutto à questo termine che si vede tutte le difficultà delle Prolationi, & dimostrato come le sue figure si possano cantare con tre sorte de valori, alcuno si credesse che nelle Prolationi imperfette le figure che sono atte ad esser perfette perdessero la loro perfettione secondo che risona il nome, & si come habbiamo veduto di sopra nelle cantilene del Tempo imperfetto, che le figure non hanno veruna perfettione: perche s'egli si ricorda bene non per altro io dissi di sopra nel Capitulo vigesimo sesto, che per se stessa la Prolatione non era diuisibile; & che le sue figure sempre erano soggette alla perfettione, & imperfettione; solo perche s'habbia da sapere che le sudette figure sue non sono mai da simil suggettione sciolte & separate: & che quando si dice Prolatione imperfetta, sempre s'intende della perfettione di detta figura; e però; la Semibreue nelle Prolationi che è figura di perfettione sempre che serà sola, ò che hauerà accompagnamenti di pause che la possa render perfetta, serà di tutto il suo integro & perfetto valore; nonostante che il titulo della Prolatione sia imperfetta.
Dico titulo perche, la imperfettione delle Prolationi non consiste in altro che nel nome et nel vigore de i segni del Tempo: che ben si vede quanto i fatti sieno diuersi da esso nome; quando che le sue figure non mancano mai della loro perfettione; ma mancano solamente quelle che ne i segni di detto Tempo possano esser perfette & imperfette.
Onde io non per altro faccio la presente inquisitione: solo perche s'habbia d'hauer questa auertenza, & si sappia che si come di sopra nel Capitolo trigesimo secondo & trigesimo quarto, habbiamo veduto, non solo le figure del Tempo caddere sotto le considerationi delle cantilene perfette, & imperfette: cosi ancora nelle figure de Prolationi, sieno sotto qual si voglia consideratione delle tre superiore, esse figure non perdano mai la sua perfettione, se non per gl'accompagnamenti imperfetti che l'accompagnano come in tutte le specie perfette si vsa & vede.
Per questo bisogna essere molto bene auertito che quando si haueranno perle mani, & che si doueranno cantare le Prolationi con i valori suoi piu lunghi, che sono questi vltimi della Messa titulo Lommè Armè; di dare la quantità de valori,alle figure che sono per Prolationi perfette secondo che le ricercano; & non credere che per quei lunghi valori, le habbiano hauuto tutto il suo douere: perche si crederia il falso, & se lo scopriria nel cantarle, che le troueria valer altrimente.
Et nota che io non per altro dico figure che possano essere perfette per via di Prolatione, solo per escludere le figure del Tempo & le Modali che sono perfette per altra via che per la uia di Prolatione, come altroue habbiamo veduto: Onde se le figure che possano esser perfette; sempre sono sottoposte alla perfettione, le figure d'alteratione & di diuisione ancora sempre potranno essere diuise, & alterate; non essendo in cantilena mai figura perfetta che non habbia le figure diuise, & alterate: POIche l'alteratione, & diuisione, non nasce da altro che dalla perfettione delle figure.
E però hauendo veduto che le figure delle Prolationi non perdano ò demettano mai la sua perfettione (quando però che sono atte ad esser perfette;) si douerà anco sapere & essere auertito di dare, & ricconoscere le figure alterate & diuise: non ostante che il titulo di esse Prolationi sia imperfetto; essendo che in ogni luoco oue intrauengano le figure perfette, intrauengano anco le diuise, & l'alterate, sì per causa della loro perfettione, sì anco perche di molte figure in alcuni casi rimaneriano senza i suoi diuisi accompagnamenti, & le sue quantità alterate; per esser molte volte le figure collocate, in modo che se le non fossero per il punto di diuisione diuise, le figure maggiore rimaneriano perfette, & alcune delle minori alterate, come habbiamo veduto di sopra.
In somma per concluderla; le Semibreue nelle Specie di Prolatione sempre sono atte ad esser perfette; quantunque il titolo alle volte sia d'imperfettione, & con l'esser perfette ne seguita che le Minime possino in qual si voglia debita occasione esser diuise, & alterate.
page 123v

Perche causa in conseruatione delle figure bianche, le figure imperfette delle Prolationi non si segnano con qualche punto. Cap. XLII.

ALl'obligo, & prohibitione che hanno le Prolationi per loro conseruatione di vsar le figure bianche senza interuento delle figure negre, si doueria trouar qualche strada per via de punti, di rendere in ogni occasione le figure di perfettione imperfette; come s'è trouato di diuiderle, alterarle, & renderle perfette: poiche seria assai meglio se per via de punti ò d'altro si potessero adattare alla imperfettione senza oscurarle: per renderle delle sue figure piu schiette, & piu sincere; & mi merauiglio che gli antichi non le trouassero, ò se pur non hauessero trouato i punti, almeno qualche altra cosa di effetto simile, che hauesse in qual si voglia occasione conseruato le sue figure bianche, senza esser sforzato à mescolarci le negre.
Onde per iscuoprire perche causa si oscurino le figure nelle Prolationi, se la sua natura non comporta le figure oscure n'ho fatta la presente inquisitione; accioche si sappia che non ci è bisogno di hauer altro punto per dimostrar le figure imperfette: attento che la natura delle Prolationi è tale, che non riceue nisciuna figura che naturalmente sia oscura come si vede; ma non è che le figure bianche, le quali possano per causa de i segni del Tempo, & degl'inditij di Prolatione esser perfette; non possino anco in occasione di dimettere, & lasciare la loro perfettione esser oscurate, & denegrite: perche cosi denegrite & oscurate, le rimangano medemamente nel proprio loro natural valore: Et se si brama di saperne vna piu intrinseca ragione; si ha da considerare che nelle Prolationi intrauenendoci i segni del Tempo come si vede, le sue figure non possano esser priuate della loro auttorità, & iurisdittione; che è di poter anco in occasione di esser imperfette fatte oscure, & esser denegrite: per questo essendo dalle Prolationi comprese, le vengano à esser comprese secondo la loro natura: che ben si vede come ancora le non mancano di hauer quella perfettione che le haueriano se le fossero da esse Prolationi separate.
Doue che hauendo tale auttorità la Breue di essere oscurata, & bianca: bianca in segno di perfettione, & oscura in segno di essere imperfetta: potendo il simile hauer la Longa, & la Massima è conueniente che l'habbia d'hauere ancora la Semibreue, perche essendo la principal figura di Prolatione, & quella figura che può esser perfetta & imperfetta; subintrando in tutte le regole del Tempo perfetto, conuiene che la subintri ancor nel poter esser oscurata, & bianca: Et quello che io dissi di sopra nel Capitolo 43. che si debbe sempre cercare di conseruare le figure di Prolatione secondo che le sono bianche, & di non oscurarle; (perche la natura loro non lo comporta;) si ha da intendere che le non si hanno da oscurare se non in occasione delle figure imperfette, & degli accompagnamenti intieri, & che si debba prima essaminar bene il passo che si vuole oscurare, se per altra uia il si può conseruar bianco, quasi che in quello come in questo ancora si voglia inferire, che le figure negre, & oscure siano dalle Prolationi riceuute, & abbracciate per causa & ragione del Tempo che le abbraccia, & riceue bianche & oscure: ma che per sua propria natura non riceuendo nisciuna figura che sia naturalmente oscura come la Semiminima, & la Chroma; che ancora non riceua l'altre figure se non come le sono di natura bianche, & se pur le riceuano oscure; non le riceuano se non in quelle occasioni che si vede di sopra; & questo per vigor del Tempo.
Questa dunque è la causa che le figure imperfette delle Prolationi, quando per figure simile ouero maggiore hanno da esser imperfette, si possano oscurare senza esser astretto di ritrouarli qualche via per mezzo de punti ò d'altro di farle rimaner bianche.
Il che tanto piu si conferma, quanto che non si ritroua altro che una sorte di regole che possa seruire alle cantilene perfette, & ternarie; intese per le cantilene che sono segnate col Tempo perfetto, per le Prolationi, & le Proportioni.
page 124

Se si possano vsar le Prolationi con le Specie Modali senza gli inditij del Modo. Cap. XLIII.

HAuendo io detto di sopra in diuersi luochi che non per altro si sono trouate le Prolationi, & variatoli i valori delle figure che per poterle vsare, et farle intrauenire nelle cantilene Modali: serà bene di ricercare se quando le si trouano insieme, hanno d'hauere gl'inditij dell'uno, & dell'altro: come vediamo che si vsa quando le Specie Modali sono in compagnia de gl'inditij del Tempo: massimamente che trouandosi gl'inditij di esso Tempo con gl'inditij di Prolatione; se non si ha qualche segno che ne possi dimostrare le considerationi del Modo ancora, con difficultà grande per non dir che sia impossibile si potrà sapere, se il Modo vi c'ha che fare. E questo perche li sudetti segni sono quelli che ci danno non solo inditio del tatto come altre volte io ho detto: ma anco del valor delle pause, & delle figure.
E però quanto alle regole, debbiamo sapere che i Theorici c'insegnano di proporre vna Prolatione con l'interuento di qual si voglia Specie Modale, mediante li segni delle zifre, ponendo le zifre perfette immediatamente dopò il Tempo che habbia dentro di se l'inditio di Prolatione per segno del Modo maggiore, & l'imperfette per le minori: ma sin hora io non ho trouato mai che i Prattici l'habbiano vsate.
Questo che io dico che li Theorici ce lo insegnano, si comproba con la opinione, et regole di Sebaldo Heiden il quale non solo lo dice in parole: ma anco con una sua tauola da poter imparare il valore delle figure di qual si voglia Specie Musicale ce lo dimostra, & fa vedere: volendo che questo segno
[Music example]
ci dia notitia che il canto sia del Tempo perfetto, della Prolatione perfetta, & del Modo maggior perfetto. Cosi ancora con il porre quest'altro segno ci dimostra, & vuole ch'egli sia segno del Tempo imperfetto,
[Music example]
della Prolation perfetta, & del Modo maggior imperfetto.
Di maniera che constituendo le zifre ternarie, & binarie appresso li segni del Tempo, con l'absenza, & l'interuento del punto vogliano tutti, che si habbia d'hauer notitia che le cantilene sieno di Modo, di Tempo, & di Prolatione, dicendole perfette & imperfette secondo gl'inditij del Tempo, & maggiore ò minore secondo i numeri, & le zifre; percioche le zifre ouero il numero se è ternario dimostra il Modo esser maggiore, se è binario dimostra esser il minore.
Queste regole sono sensatissime, & buone; perche prima sono fatte con buoni ordini, & poi fondate sopra fortissime ragioni, non essendoci cosa che repugni ò che ci possa guastar gl'ordini delle cose già ordinate: ma per dire come dice il Lengembrunero nelle sue Regole non essendo fin hora à nisciun Compositore venuto occasione di seruirsene; non se ne troua compositione: & se ben pare che la zifra ternaria mostri di contradire à quello che già si disse nel Capitolo terzo di questo Libro, mostrando che per la detta zifra, si ha segno della quantità delle figure, che vanno sotto il tatto equale; nondimeno se vi si riguarda bene, non ci è; ne meno si dice che per dimostrar simil valore, le zifre habbiano d'hauer il Tempo appresso: doue che apertamente si vede ch'ogni cosa è fatta regolatamente, & con distintione, ch'ogni vno ricconoscendole per quelle che vanno ricconosciute, non potrà mai in loro commetter errore.

Qual stile ò regola si possi tenere per haner pronta, & facil cognitione delle cantilene di Prolatione. Cap. XLIIII.

PEr dimostrar il desiderio mio qual sia in verso coloro che bramano d'intendere, & saper maneggiare le cantilene fatte con i segni di Prolatione, dopò l'hauer formato tutti i superiori ragionamenti, & espostone per regole tutte le cose dubbiose, che in esse si possano trouare; volendo che ogni uno (intese) in un subbito le possi cantare; ho determinato di formarne l'infrascritte succinte regole; accioche non paiano tanto difficile, ò le non sieno cosi tediose à tenersele à mente.
La prima cosa dunque che nelle Prolationi si ha da fare; hauuto la intelligenza quali sieno i segni page 124v suoi, & la differenza che è tra Prolation perfetta, & imperfetta, si ha da guardare, se le sono Prolationi pure & naturale: perche se le sono naturale et pure, le vanno cantate in foggia di Proportione: se poi le sono introdutte dentro à cantilene d'altri segni, le cui parte per detti segni cantino con il tatto ordinario; se le parte del segno di Prolatione, non hanno altro che la ternaria zifra, le s'accompagnano con l'altre del tatto equale disponendogli il valore di tre Minime per tatto.
Ma se le non hanno zifra, & che le sieno solamente col segno di Prolatione; allhora se l'altre parte del tatto equale & suoi segni sono informate, la parte di Prolatione disponerà sotto d'ogni tatto vna Minima, adattandogli l'altre figure di quantità maggiore à rata portione del segno del Tempo & delle Prolationi; à talche la maggior difficultà che ui sia, è quest'ultima maniera; la quale hauendo ogni Minima per tatto; ciascuna Semibreue andarà multiplicata per terzo, & valerà tre tatti l'una; (se non haueranno però pause ò altri accompagnamenti appresso che li possino torre ò pregiudicare la sua perfettione).
Le Breue poi, le Longhe, con le Massime; se il segno del Tempo serà perfetto, i valori suoi seranno treplicati; se imperfetti dupplicati. Se la Breue dunque serà perfetta valerà te Semibreue, che multiplicate per terzo fanno la summa de noue tatti: la Longha per tre Breue che fanno 27. & la Massima per tre Longhe, che fanno per 81.tatto.
Cosi con queste poche & succinte regole, si potranno risoluere & cantare qual si voglia cantilena di Prolatione, ricconoscendo i valori delle sue figure per quello che vanno ricconosciuti, & disponendole secondo che habbiamo veduto che le vanno disposte: Se dentro poi altro vi occorre, soccorrendole con le regole del Tempo perfetto, & delle Proportioni che sono l'istesse, non ci serà cosa che non sia ben risoluta.

Perche causa sieno stati ritrouati questi tanti valori delle Prolationi. Cap. XLV.

NOn si fu mai di nisciuna cosa apparecchio & preparatione, che non habbia in qualche caso à seruire: Onde essendo stati ritrouati tanti valori nelle Prolationi, è forza che sieno stati ritrouati à qualche fine: altrimente l'inuentione seria vana, & omnimamente da rifiutarsi: però intorno à questo si ha da sapere che il primo valore che è quel naturale di dette Prolationi fu trouato, per hauere nelle cantilene vna specie simile alle Specie di Proportione tutta di figure bianche, separate à fatto à fatto dalle figure per natura negre: il secondo per hauer vna specie di cantilena che sia simile alle Sesquialtere con l'interuento della perfettione, & imperfettione delle figure, & sue pause; & è quello che s'intromette nelle compositioni binarie col mezzo della ternaria zifra, & figure di Prolatione.
Il terzo che è quel valore vltimo & grande: che si vede nelli Capitoli 38. e 39. di questo Libro il quale fu trouato per hauer commodo mezzo d'intromettere le cantilene Modali con quelle di Prolatione: accioche mediante questa sorte de valori, si potessero hauere tutti i piu gran valori che si possino trouare tra i valori delle figure Musicale; & benche non sieno stati adoprati mai, ci sono però posti per commodità di poterli in ogni occasion adoprare: perche quello che non bisogna à me può bisognar à vn altro, & non essendoci la scienza non seria compita, & perfetta.
Però qualunque volta che uno hauesse dibisogno de valori grandi fuori de i valori naturali, riccorrendo alle Specie de Prolationi congionte con il Modo, potrà commodamente hauer qual si voglia gran valore: con questo che nel constituir delle figure, le sieno constituite sotto li suoi proprij segni: per non defraudarle, & farle essere al contrario ricconosciute: perche come si vede le figure possano sempre esser l'istesse: ma non già d'un istesso valore: quando però le sieno disposte, & accomodate sotto altri segni.
Dunque le tre superiore ragioni, sono state causa che nella Musica si sieno stati ritrouati tanti valori, demostrati nelle Prolationi per via delle medeme figure con le semplice variationi de segni, come di sopra habbiamo veduto.
page 125

Se è lecito di adoperare in vna cantilena non solo piu valori delle figure naturali, ma anco i valori di diuerse specie. Cap. XLVI.

CHi non sà che tanti diuersi valori di figure Musicali, sono stati ritrouati per douerli in occorrenza delle compositioni adoprare? & che non sono stati ritrouati per mere diuersità apparente? è però non solo in quanto à i valori naturali che hanno le figure, si possano adoperare in qual si voglia occasione di cantilena: ma anco adoperar quelli che non sono naturali che sono tutti quelli delle Specie Modali & delle Prolationi: perche altrimente le fatiche & le inuentioni serieno state di nisciun momento, & vtile: che i valori accidentali si possino adoprare à commun volere di chi compone: il si vede nel opere antiche che qual si voglia anticho se n'è seruito come gl'è parso: ma bene chi di loro se ne vuol seruire, bisogna che habbia tutta quella auertenza che si debbe hauere per non entrare di una, nel altra senza mezzi, & di non volere che per volontà propria le habbiano quel ualore che le non possano hauere; perche col confondersi da se stesso le sue cantilene, ueniria à farli quel danno ch'ogni uno cerca di leuarli: & in questo ueramente per andar diritto & non errare, bisogna non solo riguardar alle sudette opere antiche: ma anco intender bene le loro regole per esserci nelle copie antiche di molte cose errate come l'esperienza ne fa vedere; Onde chi seguitasse quelle, senza hauerne cognitione in vn error commesso, con nisciuna ragione si potria saluare; ne ualeria à dire d'hauerle cosi uedute da altri Compositori fatte; perche molte ragioni ui sono dentre nascoste, che le sapeano loro, & di noi pochi sono che le sappiano: et poi seguitando vn reprobato stile, faria come quel cieco che per andar bene si fa guidar da vn altro Cieco che non sappia la via ne doue si vada: che per esser priui della luce, sen vanno tutti dua al precipitio.
Stà dunque in petto di ogni vno per quanto si vede di adoprar gl'accidentali valori delle figure: & di seruirsene à suo piacere: ma la difficultà consiste nel saperli adoprare & di disponerli con ordine & regole, le quali se bene veramente paiano difficile; non per questo le sono tante; che le non si possino imparare, & imparate che sono tenersele amente.
Però coloro che li vogliano adoprare non guardino per mio consiglio al opere d'altri: ma cerchino prima di intenderle, & di saperne le ragioni: ma anzi che si mettino à far cosa alcuna, perche oltra la falsa dispositione che ne potria fare; si potria anco abbattere in qualch'vno che gli ne chiedesse la ragione, e non sapendola rendere rimaner con vergogna: & essere da lui & da tutti tenuto per ignorante.

In che modo si possino i valori di diuerse Specie Musicali accomodare in vna cantilena sola. Cap. XLVII.

DOpo che tanti valori sono stati ritrouati per douerli in qualche caso & à qualche buon fine adoperare, vediamo come si disponghino nelle cantilene per potersene seruire ogni vno à suo piacere: però dico che chi de i valori accidentali si volesse seruire come sono, e non cercasse di disponerli con valori moderati ò veloci: le cantilene serieno si prolisse & tediose che non ci seria chi le volesse vdire: massimamente quando che le fossero fatte con le prime figure principali: che ciò sia il vero consideriamo vn poco; chi seria colui che volontieri scoltar volesse vna compositione che fosse formata tutta di Massime & di Longhe, ò di Breue Longhe & Massime che valessero à rata portione per 9. tatti l'vna per 18. ò 27.come sogliano valer le Massime le Longhe & le Breue ne le Specie Modali, ò nelle Specie de Prolationi congiunte con le Specie del Modo? certo che nisciuno; perche quel suono cosi continuo & longo gennera tedio, & incambio di piacere & delettare; offende & dispiace: cosi accioche non habbia di offendere & dispiacere, si mittigano i valori con altri valori piu veloci & delletteuoli, & infra la maggior parte delle voci che hanno à cantare, se ne dispone vna che habbia i valori longhi, & l'altre velloci: perche la vellocità delle piu parte intorno à quel vna sola rende assai vaghezza; & fa che quel vna li sia soggetto. A questa foggia si seruiuano gl'antichi de i ualori grandi & principali, per non dar molestia & dispiacere à gli ascoltanti, essendo che assai gli haueriano molestati: quando che in questa maniera non fossero stati mitigati; le cui mitigationi, non solo hanno giouato alla dolcezza & harmonia Musicale: page 125v ma anco all'osseruanze, & inuentioni; perche molti con i valori cosi lunghi hanno composti cantilene: come s'hauessero soggetto dinanzi, & che fossero obligati ad immitarlo: E però i valori di ciascheduna Specie si possano adoprare: purche nell'adoprarli sieno adoprati bene; & che in cambio di douer porger diletto à gl'ascoltanti non li porghi cosa noiosa, & abominevole.
Onde in questo ha da darne il parere il proprio maturo giuditio; & ha da giudicare che se le cantilene non seranno delletteuole, le seranno disprezzate; la cui delettatione nasce non tanto dalla congrua & buona dispositione delle consonanze; quant'anco dalla velocità & vago moto delle figure ch'astringono la voce à trasferirsi tardi, ò presto nelle distanze harmoniche, & Musicali.
Facci dunque ogni vno buona ellettione, & tra i moti veloci ponghi vna parte ò dua, con i moti tardi & longhi: accioche i moti lunghi, & tardi sieno abelliti da i moti veloci, & che l'vno per l'altro habbia da delettare; come si vede che ha fatto il Palestrina.

Già che i diuersi valori delle figure Musicali si possano accompagnar insieme, come si procede nelle cantilene che cantino per diuersi segni. Cap. XLVIII.

DAll'ampla libertà delle regole Musicali, & dalla sottigliezza dell'ingegno, andavano gli antichi Compositori essaminando tutte le vie con che potessero compor cantilene con variati segni, & molte ne disposero in tutte quelle maniere che fosse mai possibile, & chi di ciò incredulo ouero dubbioso fosse, si potria di lui ben dire ch'egli fosse senz'occhi in capo, ò che hauendoli non ci vedesse: poiche le opere loro ne sono tanto piene, che è vn stupore & merauiglia à riguardarle.
Ond'io essendo sicuro che di questo nisciuno ha dubbio; con l'occasione di hauer di sopra detto che si possano i valori di qual si voglia specie adoprare in ogni compositione dirò; che ci sono stati Compositori, i quali per dimostrar la libertà che la scienza li porge, non solo hanno composto cantilene con li segni Modali semplici, con le Prolationi; & con le Prolationi & Segni Modali insieme: ma anco disposte vna parte con un segno, & vna parte con vn'altro: Intorno di che non ci è che dire; potendosi fare senza riprensione stante le facultà superiore.
E però il Compositore nel comporre delle sue cantilene non solo si può elleggere qual segno ch'egli vuole: ma anco ellettosi questo e quello ne può fare vna composition sola, disponendoli i segni, & secondo i segni le figure con i valori dell'uno, & dell'altro: sopra di che si ha da sapere che la difficultà consiste nella ellettione de i segni ternarij & binarij che sono gli perfetti, & gl'imperfetti; che molte volte volendosi accompagnare insieme, si ha d'hauer riguardo alle perfettioni dell'uno, & alle imperfettioni dell'altro: perche chi volesse disporre le figure delli segni perfetti con quella consideratione che si dispongano l'imperfette: le considerationi non seriano alli segni suoi conforme: & tanto seria in quel caso di adoprare vn segno solo, quanto che d'adoprarne dua: per questo nell'vsare diuersi segni, se riccordi ogni vno di adoprarli secondo la loro natura; & di disporui le figure secondo le sue regole.
Onde se io mi credesse che per gli superiori ragionamenti fatti, & per gl'essempij adutti, ci douesse ancora qualche difficultà trauagliare; con altri essempij nuoui cercarei di leuare di campo ogni dubbio apparente: ma non vedendoci nisciun bisogno: me ne voglio descendere particularmente al segno delle Proportioni; potendoci lui dare qualche poco do trauaglio: però, già che si è veduto che il Compositore piò adoprare qual si voglia segno; & seruirsene con gli altri in vna cantilena sola: habbiamo à sapere che il segno delle Proportioni il quale è il Tempo perfetto trauersato, si può accompagnare con i segni binarij ricerchino l'equale: quando ne gl'acompagnamenti il segno ternario è solo senza le zifre, si sottopone al tatto equale riseruandosi la perfettione delle sue figure nè piu nè meno che s'egli fosse senza il trauerso.
Et chi ricercasse la cagione perche se in simil luoco egli ha da seruire come Tempo perfetto semplice: vi si pone il trauerso: sappia che per l'interuento suo, quel canto và cantato alla Breue col porre due Semibreue per tatto: che essendone senza non potria di ragione hauere altro che vna Semibreue per tatto.
Questo ne lo dimostra le compositioni de diuersi che essendo con segni tali fatte, non vanno cantate altrimente: page 126 ma piu dell'altre ce lo dimostra la quarta parte del Motetto; Optime pastor, di Henrico Isaac che dice: E rubescat Iudeus: la quale hauendo le parte questi dua segni
[Music example]
tutte quante vanno cantate alla Breue riseruandosi il Tempo perfetto trauersato la perfettione della sua figura che è la Breue, & delle sue pause: & accioche non si creda che questa sia vna nuoua mia inuentione la si pone tutta intiera come si vede.
[Music example]
page 126v
[Music example]
page 127
Non solo perche si habbia d'hauer certezza di quel che io dico, ò che si tocchi con mano: ma anco perche si vegga & imparo come il segno di Proportione nel esser accompagnato, è segno che và sumministrato alla Breue: ne per questo egli rimane di non esser perfetto, & le sue figure di non hauer perfettione.
Et di piu questo è quello che io sin hora ho tardato à scoprire in materia di questo segno; volendo che insieme con questa occasione di vedere come cantino queste parte: si sappia che gl'antichi soleuano adoprare il circulo trauersato, non solo per cantar le cantilene in Proportione senza l'interuento delle zifre: ma anco per poterle cantar alla misura della Breue: perche se non si fosse trouato via di cantar le cantilene perfette à quella misura; le cantilene imperfette serieno state di maggior facultà & iurisdittione: essendo che le si possano cantare al tatto della Breue & Semibreue, e come dunque si diriano perfette se patissero questa imperfettione? e però debbiamo sapere che tanto le perfette, quanto che l'imperfette si possano cantare alla Breue & Semibreue; & che si come le cantilene imperfette per il trauerso che hanno ne i segni suoi del Tempo, si conoscan esser diuerse da quelle che non l'hanno, & di douer esser cantate alla Breue: cosi ancora le perfette per il trauerso che hanno, dimostrano esser diuerse da quel'altre che ne sono senza: & di douer esser cantate come quelle alla Breue: ma per segno della loro perfettione hanno questa iurisdittione & facultà che non hanno l'imperfette; di poter esser cantate alla Breue & in Proportione: per questo io di sopra ne i Capitoli del Tempo non ho voluto ragionar di questa cosa; per hauer maggior commodità di ragionarne hora con la presente occasione di comparare vn segno al altro segno: poiche se io ne hauessi ragionato allhora, hauerei conuenuto preporre questo ragionamento delle cantilene di Proportione, al'ordinarie: & se bene questo ragionamento hauendolo lasciato per douerlo preporre: seria stato meglio à porlo nel sequente Libro tratandosi iui delle Proportioni: nondimeno perche in questo Secondo Libro per l'ordine delle cose mi ha bisognato cagionar del Tempo perfetto: per questo dico non mi pare inconueniente di hauer in questo luoco proposto il superiore essempio: attento che io l'ho proposto, accioche si vegga come vna cantilena possi cantare per diuersi segni, & come la parte del soggetto è quella che informa l'altre parte del tatto: non ostante quelle cantilene dimostrate di sopra nel Capitolo 38. & 39. che le perte cantano per vn segno & hora per vn altro.
Però qualunque volta che si troneranno cantilene che habbiano segni di contrarij tatti, se li segni del tatto di Proportione sono accompagnati con le sue sollite zifre, quel tatto signoreggia & domina quella particular compositione: ma se i sudetti segni non sono con le zifre accompagnate, non ostante dico che sieno piu le parte che hanno il segno di Proportione, sempre si sommetteranno al tatto commune, (se però ci serà parte che l'habbia, che non può essere altrimente, non essendoci altro che dua sorte de tatti come di sopra in diuersi luochi habbiamo veduto) e questo in quanto alle cose & regole vniuersale: Quanto poi ad vna certa particularità di segni che si sogliano trouare in queste cantilene e in quelle; si tiene questa regola di dare à ciaschedun segno quella quantità di figure; & à ciascheduna figura quel valore che li debbe dare: perche stante li dua superiori tatti, ò che seranno sottoposte al tatto commune, ò al tatto di Proportione; se al tatto commune ciaschun segno disponerà le figure, secondo la quantità binaria, se poi al tatto di Proportione, secondo la ternaria: come mi posso persuadere (per quello che io sin quì tante volte ho detto) che ogni vno lo sappia.
Il che non ci farà parere inconueniente ch'essendosi di sopra detto; che il circulo trauersato era, & è ancora particularmente il segno delle Proportioni; hora si canti per il tatto equale, & non per il tatto di Proportione: poiche per fare ad vna cantilena perfetta conseguire il tatto & il valore imperfetto delle figure, se può procedere in quella maniera che si vede, & questo non ad altro fine; solo perche quando le cantilene del sudetto circulo trauersato hanno da essere cantate sotto il tatto di Proportione vi si pongano le zifre appresso, le quali hanno possanza d'astringerle & di disporle per Proportioni: ma cosi senza; per hauer l'accompagnamento d'altro segno può rimaner canto perfetto & esser cantato alla foggia di cantilena commune: Onde da quì in poi non serà necessario di dir altro in simile occasione: perche hauendo io hora scoperto per qual cagione si ponghi il trauerso nel Tempo perfetto; si saperà ancora come, & quando simil sorte di cantilene vadino cantate sotto il tatto equale; & quando sotto l'inequale.
page 127v

Alcuni notabili auertimenti che si debbano hauere nella cantilena superiore. Cap. XLIX.

CHi discorresse in alcune cantilene senza d'alcuni auertimenti, & particulare annotationi; spesse volte in cambio di cantarle bene, le canteria male; perche ignorandosi di molte cose le sue ragioni si uiene ad vna certa confusa cognitione che ne confonde: Però affaticandomi io di ridurre le cose confuse al chiaro lume; ho deliberato di dare sopra la cantilena superiore questi particulari auertimenti; prima che nel cantarla si cantino tutte le parte al tatto della Breue; & perche le pause che vi sono, sono pause perfette, parlando di quelle che sono tirate davn spatio al altro, per questo ogni uno serà auertito di cantarle per tre Semibreue, non ostante che la terza Semib. venghi contra il tato; il che sempre si douerà osseruare, tutta volta che si troueranno cantilene con il circulo trauersato; & che le non si canteranno per Propositioni; perche si uede bene in questo segno quanta differenza sia dalle pause di Breue perfette & imperfette, se le perfette si distendano da un spacio al altro, & l'imperfette si dispongano separatamente per queste corde & per quelle, secondo il commodo & l'occasione.
Similmente ancora quelle figure oscurate che sono nella parte del Alto; sono oscurate perche se quelle due Breue fossero bianche la prima seria perfetta per ragion di segno, & valeria per tre Semib. cosi per torli la perfettione la si denegriscano; ma perche se lei sola fosse denegrita, non hauerebbe compagnia; per accompagnarla dunque s'oscurano tutte quel'altre che fanno le diuisioni perfette & compite come si uede, & coloro che in simile occasione si uolessero seruire del'superiore essempio per formane vn'altra cantilena con quel particular segno del circulo trauersato; comparato, ò posto contra vn segno imperfetto; hanno non solo di hauer questo particular riguardo delle figure & pause perfette; ma anco di misurarle si bene ch'ogni parte corrispondi al suo segno in quanto alle misure; perche se nel diuidere quelle parte del semicirculo trauersato, le diuisioni non sono ternarie, le dette diuisioni seranno false & cattiue; come anco serieno quelle de gli altri segni che sono binarij; ne questo parerà inconueniente che le misure ternarie habbiano da corrispondere alle binarie; perche in questo caso, ogni parte ha d'attendere al fatto suo; & si come, non ostante i segni, con vn tatto solo s'accordano; cosi anco s'hanno d'accordar nelle misure: Questi auertimenti si danno perche facilissimamente chi non fosse di ciò auertito potria caddere nel'errore di dette pause & diuisioni: doue che cadduto non che ci fosse, non seria degno di ueruna escusatione: perche si come vn Compositore è obligato à capire la congrua & buona dispositione delle consonanze; cosi ancora è obligato, à sapere la buona & congrua dispositione de segni, essendo che vn huomo sufficiente in ogni luoco lo può far rimaner con vergogna: con dirli solamente questo non uà cosi, & se non mi credete guardate le regole, che tutte vi sono contra: è necessario dunque, non solo nella superior cantilena: ma anco in tutte le altre di simil sorte, di hauer riguardo, non tanto alle pause perfette, & alla perfettione delle figure del Tempo; quant'anco alle diuisioni, & misure ternarie, per far ch'ogni cosa corrispondi à quello che per douere ha da corrispondere.

Se vna parte sola può hauer diuersi segni. Cap. L.

SEria molto da merauigliarsi di chi dubbitasse sè una parte sola può hauer diuersi segni: quando che continuamente si ueggano essere le Proportioni interposte nelle cantilene binarie.
Dalle quali possiamo comprendere che si come loro possano esser interposte; che cosi ancora si possa interporre qual si uoglia altro segno: non essendo in quanto al uso piu ragione di uno che del altro: ne che l'uno preuagli il compagno in iurisdittione; ma bene interporli, & nel adoprarli bisogna adoprarli & interporli in maniera tale, che infra l'vna & l'altra interpositione ui sieno i debbiti mezzi, collocati con le debbite proportioni, perche qualunque volta che s'adoprassero i segni d'vna natura & che gl'altri fossero di natura contrarij; gl'accompagnamenti serieno sproportionati & niente conformi.
I segni che sono per sua natura contrarij sono tutti quelli delle considerationi ternarie, i quali per esser naturalmente contrarij à i segni binarij; voglino nel comporli insieme altri mezzi che non vogliano essi binarij quando sono adoprati insieme.
page 128
Questo riguardo l'ha d'hauere il Compositore quando che si risolue di volerli adoprare: perche molte volte quello che si ha per vn segno, si può meglio hauer da vn' altro, & rimaner l'istesso, e forsi anco esser meglio inteso; del che io ne lascio hauer la cura à chi la deue hauere, hauendone assai di sopra ragionato: ma quello che io voglio dire quando che con questo titulo io ricerco se una parte sola può hauer diuersi segni; non è altro, se non che di sapere se in vna parte sola possano esser piu segni in vn medemo tempo & hora, & non successiuamente, ò che una parte habbia vn segno, & l'altra vn'altro; perche questo già l'habbiamo veduto e nel primo Libro, & in questo presente.
Però quanto à questo quesito non si hauerà per inconueniente se in vna parte sola seranno alcune volte due segni vno dopò l'altro: perche in quella maniera che di sopra nel Cap. 56. del primo Libro; habbiamo veduto che sopra di vna parte sola possano cantare dua tre ò quatro. Cosi ancora si può una cosa istessa cantar due volte: & accioche ogni uno con facilità m'intenda dico; che col il porre in vna parte dua segni; una medema cosa si può cantar due uolte. E perche se nel cantar due volte vn'istessa cosa non si facesse variatione ne i valori delle figure, quella particular parte che le cantasse seria simile alle Villanelle che si sogliano per sua natura sempre repplicare: per questo quando le si vogliano comporre vi si dispongano dua diuersi segni: per non farle conuenir con quelle.
Ma per non confondere il ragionamento, & il pensiero de molti; procederò con altre piu chiare distintioni; & per hora ci basterà di saper questo che si come di sopra nel 38. & 39 Capitolo di questo Libro habbiamo veduto vna cantilena le cui parte cantano per diuersi segni; cosi ancora vna parte sola, ne potrà diuersi contenere.

Quando in vna parte sola sono dua ò piu segni, qual segno vadi cantato prima. Cap. LI.

SI trouano de Compositori che per artificio maggiore delle loro compositioni, & per far cantare una sorte di figure in diuerse maniere, si sono seruiti di diuersi segni, ponendoli in quelle parte che vogliano cosi uno sopra l'altro; ma perche non ogni uolta nasce occasione, ouer si vuole che dua cantino cosi una istessa cosa, che si come dua hanno questa commodità di cantarla: cosi ancora vn solo la possi hauere: per questo si trouano maniere di fare che vna parte sola canti per diuersi segni: non collocati vn dopò l'altro come si suol fare nelle Proportioni: ma vno sopra l'altro.
Onde perche si sappia che uia s'habbia da tenere in cantilene tale dico; che non solo si può formare vn canto con diuersi segni, & fare che due voci cantando l'istesse figure con diuersi valori faccino harmonia: ma anco si può fare che i sudetti segni in vna parte di compositione à 4. à 5. ouero à 6. & colui solo che canta quella parte li canti tutti, quanti ce ne sono: & per sapersi reggere in simil compositione: si ha d'hauer riguardo che sempre nel fine debbano hauere i segni di repetitione i quali si dimostrano di douersi repetere le medeme figure vn'altra uolta. Cosi la prima uolta si cantano le figure secondo la natura d'un segno, & la seconda uolta secondo la natura dell'altro: Et perche il Cantore sappia qual segno uadi cantato prima, & qual secondo se ne forma questa regola generale; che sempre il segno superiore è primo à douersi cantare, sotto le cui regole, tutte le figure & pause uanno cantate: & finite che sono, si ritorna da capo à ricantarle secondo le regole dell'altro segno, & se ui si trouano piu di dua segni, finite che sono di cantare si ritorna di nuouo à riccominciare.
Quest'ordine si tiene, tutta uolta che i canti non fanno altra mentione di ordine ascendente; perche si come stà in libertà d'un Compositore di adoperar piu segni; cosi ancora stà in libertà sua di darli qual'ordine che egli uuole; con questo però che uolendo darli il principio per il segno inferiore, con parole atte & opportune gli ne facci segno, che in ogni occasione, & qual si uoglia Cantore lo possa intendere & sapere; perche come ho detto l'ordinario è di descendere, & non di salire: & se alcuno si merauigliasse che nell'adoprar questi segni; si procede al contrario di quel che si procederia in altra occasione, facendo essere il principio di sopra; doue l'altre cose lo sogliano hauer di sotto; sapia che non per questo si procede alla riuersa: perche in questo non si procede con ordine ascendente, ò descendente: ma con ordine superiore, & inferiore: E perche il superiore sempre precede l'inferriore come cosa piu nobile, & piu possente; per questo nel porre, & collocar de i segni Musicali; quel segno che è superiore sempre di ordinaria ragione, serà il primo à esser cantano; E però qualunque uolta che il Compositore, uorà che si procedi al contrario, page 128v necessariamente ci conuenirà porre inditio ouer parole che in somma dichino che s'habbia da principiare dell'ordine ascendente: come anco si debbe fare quando che vn canto và cantato alla riuersa, senza pause al contrario delle figure, ò con le figure di tatto solamente come se ne trouano pur assai: perche il far le compositioni con questi segreti, non fa che il Compositore sia tenuto per valente: essendo egli obligato, in tutte le cose che nelle parte delle sue compositioni si trouano nascoste; di scoprirle, & manifestarle con detti intelligibili, & parole chiare; massimamente quando non cascano sotto vna vniuersità commune: come seria à dire i Canoni che per esser noti & manifesti con ogni poco di motto si possano manifestare: Et accioche le persone non credino che queste decchiarationi, & regole, sieno pari capricci, & pensieri miei, tra molti essempij che in questo caso io potrei adurre; mi contenterò di quell'essempio solo del primo Kyrie della Messa, Aue Regina Coelorum di Iacob Obrect che è questo.
[Music example]
Che per volerlo cantar bene, bisogna principiar le figure con il valore del segno superiore, che è quello del semicirculo con la Prolatione: Et finito ch'egli si è di cantare, si torna da capo, & il se canta un'altra volta secondo il segno del circulo intiero: che non per altro se gli pone nel fine quel segno di repplicatione che si suol porre nelle Villanelle.
Ma se però alcuno volontieri lo vedesse risoluto, per poter meglio in simil occasione ricconoscer qual si voglia altro canto, eccome quì la sua risolutione.
[Music example]
Nella quale si vede la verità di quello ch'io già dissi di sopra nel Capitolo 38. parlando del valore delle figure di Prolatione: Onde chi si merauigliasse, perche l'vltima Breue vagli tre tatti se douendola cantare sotto il segno ordinario per gl'accompagnamenti propinqui ne valeria solamente dua: sappia che quel punto collocato nel mezzo delle figure dell'essempio superiore, per altro non è posto, solo per diuisione de i tatti ternarij, & per esso diuidendolo si vedrà la prima Breue esser di tre tatti, che senza rimaneria di dua: Et nota che non solo si possano adoprar dua segni, che anco se ne possano adoprare de gl'altri in quantità differente. Questo ce lo dimostra il Benedictus del Palestina titulo Lommè Armè il quale è questo.
Che per cantarlo bisogna incomminciare dal
[Music example]
primo segno, & finito ch'egli si è una volta, tornarlo à repplicare per il secondo segno, et vltimamente dirlo secondo quel segno inferiore; che se per sorte vno non l'intendesse troppo bene per rispetto dell'altre parte che cantano per il semicirculo trauersato; sappia ch'egli si dispone con questa sorte de valori.
[Music example]
Di maniera che per questo essempio, & per il superiore: possiamo esser sicuri che douendosi cantare vna parte, che habbia piu segni, sempre si debbe incomminciare dal segno superiore, & venir gi? di grado fin all'ultimo se ce fossero dieci, ò mille per modo di ragionare.
page 129
Et che volendosi tenere contrario ordine, tutti sono obligati à porci parole che ne diano sufficiente inditio, altrimente si doueranno sempre cosi cantare.
Questo si fa in occasione di far repplicar vna cosa istessa sotto altri valori; & non solo si potria vsar in vna parte sola, come quì di sopra habbiamo veduto: ma anco in tutte l'altre; nelle quale, quando che le fossero cosi formate, si teneria il medemo ordine & stile, che si tiene nelle parte superiore: perche quella medema ragione che è di vna è anco dell'altre; & si come queste possano hauer questa forma, l'altre ancora possano essere cosi formate & fatte.

Se con vn segno solo, si può far repetere vna cosa piu volte. Cap. LII.

A Far repetere piu uolte una cosa istessa non è dubbio che il se può fare per uia de gl'ordinarij segni di repetitione, che sono quei segni che si adoprano nelle Villanelle poste nel Cap. 72. del Primo Libro: ma la difficultà consiste si nel repeterla piu di due uolte (massimamente quando che nella repetitione si debbano lasciar le pause) sì anco nel darli principio, & ordine: perche in quanto al repeterla piu di due uolte, i segni non sono sufficienti, ne hanno facultà di dimostrarlo: non essendo la natura loro di passar oltra le due uolte: Et in quanto al principio, può entrar la prima uolta con pause, & l'altre volte senza.
Però in decchiaratione di questo si ha da sapere che si può comporre vn canto, con vna parte ò dua, che sempre repetino l'istesso, senza variatione del ualsente delle figure, & allhora che la repetitione non ha da passar oltra le due uolte, bastano le linee dupplicate con li quattro punti appresso come si vede nel primo essempio del Capitolo superiore: ma quando la douerà passar oltra le due uolte: bisognerà sempre darne inditio di quante uolte quelle parte andaranno repplicate: Et di piu, se nella repplicatione non si hauerà bisogno di quelle pause, che se n'hebbe bisogno prima; si potrà dopò le pause porre gl'istessi inditij de repetitione; come Clemens non Papa c'insegnò di fare; quando che nel comporre quel suo Motetto. Deus qui nos Patrem, & Matrem honorare praecepisti, nel cauto vi dispose queste proprie figure.
[Music example]
Con parole sotto che dicano: Pater meus & mater mea dereliquerunt me, Dominus autem assumpsit me; doue che il si conuien repplicar cinque volte; non tanto perche l'altre parte prima non finiscano: quanto perche egli istesso conoscendo che gl'inditij non possano dimostrar altro che una semplice repetitione, col porci di sopra queste parole; Tantum hoc repete, quantum cum alijs sociare videbis, n'insegna & dimostra come simil sorte di cantilene s'habbiano da formare.
Onde se in caso di repplicar una cosa piu uolte, non si hauesse dibisogno di pause; dalla prima volta in poi per segno si doueranno porre gl'inditij come in quest'essempio si vede; Et se alcuno dicesse che stante la natura del segno di repetitione, che non si estende piu oltra che della repplicatione, l'ultimo essempio del Superior Capitolo stà male; perche si repplica tre uolte; se li dice che seria errore, s'egli senza quei tre segni, tre uolte si douesse repplicare; poiche in quel caso i segni seruano e per gli inditij di repplicatione, & per il valor delle figure.
Di maniera che da questo si comprende che ordine si ha da tenere, nel far repetere vn'istessa cosa piu volte; & non ci farà merauigliare; quando che trouaremo le cantilene segnate con li superiori inditij di repetitione, uno posto nel principio, & l'altro collocato nel fine; perche l'uno, & l'altro vi è posto regolatamente & per buon rispetto.
Anzi che come io ho detto, & se non vi fossero, & che bisognasse replicarle piu di due uolte; il Compositore nisciuna causa haueria di dolersi, se quelle sue particular cantilene fosser da Cantori cantate male.
page 129v

Come alcune cantilene senza l'introduttione de piu segni, piu parte possano cantar in vna con vna varia disposition di chiaue. Cap. LIII.

NEl repplicar d'una cosa istessa, non sempre nasce occasione di repplicarla in quel medemo suono che la si è repplicato prima; e questo perche essendo alcune cantilene vna sorte de canoni coperti, si come essi Canoni si possano fare all'vnisono, alla seconda, alla terza, & c. Cosi ancora le repplicationi si possano replicare hora all'vnisono come ci dimostrano le superiore, & hora alla seconda, alla terza, alla quarta, & c. ma perche le variationi delle voci non possano comportare gli inditij di repetitione che sono i segni delle Villanelle: per questo le si dispongano altrimente.
Le dispositioni sono queste; che in quella parte oue si hanno da disporre le medeme figure piu altre ouero piu basse, in quella parte dico vi si dispongano le chiaui che ne habbiano da dare i segni chiari, & gli manifesti inditij; & coloro che le hanno da cantare, s'hanno d'accomodare secondo quelle, & tenersi lontani quanto che esse chiaue li dimostrano, & gli ne danno segno: perche non per altro cosi si fanno.
Di questa sorte de cantilene se ne trouano infinite: doue che non ne farò troppo lungo ragionamento; solo dirò che per sapere, & hauer notitia di quel che io ragiono: rimiri ognuno quest'essempio di Sisto Theoderico.
[Music example]
Posto in quel suo Motetto à sette che dice Sex sunt quae odit Dominus: & septimum detestatur anima eius; che facilmente imparerà di cantar ogni altra cosa che sia di questa sorte: perche il Soprano, l'Alto, & il Tenore nummerando ogni uno le sue pause, & cantando le figure ogni vno nelle sue corde, li darà quel che li viene.
Onde accioche meglio, & con manco fatica questo si possa fare: separando le parte, le vengano à esser queste che quì si veggano.
[Music example]
Dalle quali come ho detto si piglierà informatione di tutte le cantilene di questa sorte: & si tenerà per regola generale, che le pause ogni volta che haueranno piu d'una chiaue sempre si doueranno cantare come le parte superiore. Et nota che se non haueranno pause, tutte doueranno incomminciar insieme; & hauendole per loro chiarezza & segno, bisognerà che le sieno accomodate con le chiaui come stanno le pause superiore.
I finali si hanno da fare con quegli S. puntati che furono demostrati nel Cap. 56. del primo Libro: con quest'ordine che il primo che comincia ha da esser l'vltimo à finire, & quel che è l'vltimo à comminciare ha da esser il primo à finire, ne piu ne meno che se fossero Canoni scoperti; perche tra queste page 130 cantilene & essi Canoni non casca altra differenza: solo che questi per esser cosi; si chiamo Canoni mezzo coperti, per hauer gl'inditij delle chiaue & delle pause: & questo si fa per noi ci porre quelle parole che si pongano nelli Canoni quando se gli assegnano parole che dicano ad secundam, ad tertiam, ad quartam, ad quintam & c.

Quando le parte d'vna cantilena hanno diuersi segni, come si ha da procedere per dar il valor giusto alle figure. Cap. LIIII.

NOn ostante i diffusi ragionamenti, & le sufficiente decchiarationi che si sono fatte intorno alle quattro Spetie Modali, alle diuisioni del Tempo, & alle due specie di Prolatione: ne meno quelche si è detto di sopra intorno à quei canti; che per vigore di dua, ò piu differenti segni repplicano l'istesse figure; mi pare che per sicurezza delle difficultà che si trouano sparse ne i segni di queste parte, & di quelle dopo l'hauer di loro detto quanto si spetta à dire: di farne vna mostra generale, & oltra la general mostra, farne diuerse comparationi per assicurar ogni vno, & per darne à chi non gl'intende vn vero & chiaro lume: Se bene io sò che molti non se ne curano; essendo cose poco da prezzarsi.
Però non tanto per decchiarare la cosa delle diuerse comparatione de segni, quant'anco per liberarmi da coloro che ricercando queste cose, mi molestano del continuo dico; che le compositioni si possano segnare con tutti gl'infrascritti segni.
[Music example]
Et benche per la multitudine grande, par che al cantore mettino qualche poco di timore, vedendo che le cantilene possano hauer tanti segni: nondimeno perche molti hanno conuenienza insieme, & sono vna cosa istessa; per facilitarli et redurli à quelli che sono piu cogniti, et intelliggibili che sono i dua Tempi ordinarij, il primo detto Tempo perfetto & l'altro Tempo imperfetto: per questo si dice che cosi ancora tutti gl'altri da questi pigliano il principal lor essere: perche diuidendoli rimangano semplici Tempi: & tutte l'altre cose che li distingue si riducano al numero di quattro, cioè nel punto, nel trauerso, nella reuolutione, & nella zifra; Prima in quanto al punto habbiamo veduto, ch'egli dimostra Prolatione, & che per qual si voglia cosa non si muta mai; di maniera che il punto in qual si voglia segno ch'egli si ritroua, sempre dimostra Prolatione. Cosi i trauersi sieno ne i segni dritti ò riuoltati, non mutando mai forma sempre seranno gl'istessi.
Tutta la variatione dunque rimanerà nel circulo perfetto, & nel Semicirculo: & di piu nel Semicirculo diritto & riuoltato: però in quanto alla differenza loro dirò, de i dua primi segni che sono questi.
[Music example]
Che essendo l'vno Tempo perfetto, & l'altro Tempo imperfetto, le pause & le figure del Tempo perfetto seranno sotto la consideration ternaria, et quelle del Tempo imperfetto sotto la binaria: per il che ne seguirà quello che ne suol seguire, se i segni fossero semplici senza interuento di Prolatione: cioè che le Breue con sue pause in opportuna occasione seranno perfette: non per altro vigore che per uigore del Tempo perfetto: che nel Tempo imperfetto seranno sempre imperfette.
Per conto poi del terzo & quarto segno si ha da sapere che sono simili al primo et secondo: perche il trauerso non fa altro, se non che dimostra quel canto potersi cantare in Proportione, che è tanto quanto se fossero Prolatione naturali: & si possano vsare, tutta volta che fossero Prolationi di quella sorte; altrimente usandoli seranno sempre mai usati fuori di proposito, & senza verun fondamento.
Quanto alla reuolutione non solo del quarto & quinto segno, come anco de tutti gl'altri che sono riuoltati: si ha da sapere che essendosi veduto i segni per diritto valere per quello che habbiamo ueduto che vogliano, fu fatto consideratione di riuoltarlo anco alla riuersa, & cosi per distinguerli fu detto, che se per diritto vagliano tanto; alla riuersa si valeranno la mettà manco: però bisogna sapere come vadano prima i segni alla diritta; & poi alla riuersa farli valere la mettà manco del suo valore, per la su page 130v detta riuolutione; doue che questi segni.
[Music example]
Essendo cosi riuolti valeranno la mettà manco, che valeriano se fossero posti alla diritta, & particularmente il secondo per quel trauerso non serà punto differente dal primo, & serue solo quando la Prolatione non è naturale, et che si vuole che la si canti per naturale.
Di maniera che essaminando bene quest'agregatione de diuersi segni, & conosciuto in somma che non sono altre che alcune diuersità poste ne i dua segni del Tempo; si tenerà quest'ordine che li punti dicano Prolatione; i trauersi segno da cantarsi quelle cose alla Breue: le riuolutioni del semicirculo, cantarsi la mettà pi? presto che non si canterieno se fossero alla diritta: & le zifre binarie dar inditio che la Breue con le sue pause non son mai di piu valore che di due Semibre.
Di queste cose io ne trattarei vn poco piu diffusamente se conoscessi essercene bisogno: & tanto piu volontieri io farò quì fine, quanto che chi brama d'hauerne piu diffusa enarratione potrà con sua commodità vedere il compendio di Oratio Tigrini Cannonico Aretino, che ne hauerà ogni compita sodisfattione.

Se nelle cantilene di Musica figurata si trouano altri segreti che sieno di momento & consideratione. Cap. LV.

QVanto alli segreti che vniuersalmente si trouano alle compositioni; alcuni sono palesi, & alcuni nascosti: I nascosti sono quelli, i quali da Compositori vi sono posti senza alcun titulo d'intelligenza ò di decchiaratione: che quantunque vi sieno, nisciuno altro che lui stesso che gli ha fatti li sà, & li và scoprendo à chi li pare e piace: quegl'altri poi che sono palesi, sono tutti quelli che hanno titulo & che per via di lui sono, & possano da tutti esser intesi: come quando ch'alcun compagno vn canto, & che vi pongano parole che insegnano come quelle cantilene vanno cantate: di questa sorte se ne troua vn numero quasi che infinito: perche ce ne sono alcune che dicano canorizet, che vuol dire andar alla riuersa, questo l'vsa Iusquino nel Quitollis della Messa Lommè Armè: alcune altre volte dicano. Qui Sesquitur me, non ambulet in tenebris, che vuol dire colui che ha da seguitare, non ha da cantar altre figure che le figure bianche, & questo motto l'vsò Henrico Isaac in vn Motetto suo che dice.
Per Signum Crucis. Onde se io volessi star à raccontare ad uno ad uno, i motti e coloro, che hanno composto canti con simil sorte de segreti & motti, troppo hauerei che fare, & troppo senza proposito mi occuparei: ma dirò bene che infra queste cose vi si troua tutta vna Messa di Pietro di Mol?, il cui titulo è missa sine pausis, la quale è fatta con tale artificio & arte che si può cantar con pause & senza pause: hauendoci questa particular auertenza nel cantarla senza pause di nummerare li sospiri: perche sono gl'integri accompagnamenti delle figure; Et vn altra di Giouanni Ogkeghen che dice Missa cuius vis toni; che per cantarla si può torre in qual si voglia Tuono che si vuole.
E però quanto à i segreti nascosti, non è obligato il Cantore à saperli trouare; ne anco quasi i palesi, quando che i motti sono troppo oscuri; ma bene sono obligati di saperli quando sono di questa sorte che sono gl'ultimi dua superiori che dicano sine paucis, & cuius vis toni, perche i titoli non son tali che non sieno chiari.
Coloro dunque che haueranno per le mani simil cose seranno auertiti di cantarle bene, & i Compositori che le voranno formare, le doueranno formar in modo che le habbiano à esser da tutti senza difficultà intese, perche la difficultà non dimostra il profondo saper del Compositore; ma il se conosce della melodia che si sente uscire delle sue compositioni, per questo i presenti capricciosi pensieri, sono lodeuoli, quando però che sono fatti con facilità tale, che i Cantori li sappiano cantare; ma quando che i sono di una certa sorte, che dopo l'hauerui ben pensato sopra non si sà come uanno; sono degni di essr posti in un cantone, & di biasmar anco chi li compose, potendoli fare con maggior chiarezza, s'habbia voluto occupare in farli ch'altro che lui gl'habbia da intendere; ò che per intenderli ogni uno gli ne habbia à dimandar la resolutione.
page 131

Come con vn essempio solo si possa hauer cognitione di tutte le difficultose & principali specie di cantilene che si ritrouano. Cap. LVI.

ESsaminando io alla fine qual si voglia particular specie di cantilena, & vsandoci quella diligenza che per intenderle vi si debbe vsare; ho scoperto come tutte le difficultà loro si riducano in poche; & in tanta gran picciola quantità che mi fa stupire come ad alcuni le habbiamo parse si difficultose, e però volendo che chi brama d'intenderle con facilità l'intenda dico: che quanto alle Specie Modali, non ne douemo hauer nisciun dubbio ouer sospetto, se però non volessimo dubbitare della Specie maggior perfetta: ma di lei ne debbiamo esser sicuri: perche prima è vna Specie che non si vsa, & poi anco vsandola, quando si conoscano le pause del Tempo perfetto, si conoscano anco quelle, & il valor delle sue figure.
Cosi ancora dell'altre Specie, qualunque volta che si hauerà compita cognitione del Tempo perfetto, si sapranno cantare, quante sorte di cantilene che se ritrouano; essendo che ò le sono misurate con misure binarie ò con ternarie: se con le binarie seranno separate da ogni perfettione, e se con le ternarie, tutte le perfettioni di esso Tempo perfetto gli s'applicheranno, facendole partecipare di tutte le sue prerogatiue; & la difficultà non è mai dalla parte loro, (quando però le sono cantabile come si presupone che le habbiamo da essere:) ma bene dalla parte del cantore, che non sà, ouero in vn tratto non si ricorda delle regole che seruano & appartengono alle cantilene ternarie: per questo prima tutti quei necessarij ragionamenti che in questo caso si debbano fare venuto poi ad vna certa breue & succinta decchiaratione dirò, che volendo noi ridurre tante difficultà in vno, à voler far questo presto & bene, non serà bisogno di far altro che di pigliar un essempio di canto commune in quella maniera che f? tolto di sopra nel Cap. 22. vn canto del Tempo perfetto per dimostrar come si formauano le cantilene del Modo: & tolto ch'egli si serà formarlo sotto qual si voglia Specie Musicale, procedendo con questo ordine, che trasferendolo dal suo naturale in altre figure maggiore, ouer minore di trasferirlo con i suoi segni, & con ogni sorte de punti di diuisione, di alteratione, & di perfettione: cosi non solo vederà lo stile & le maniere che tengano le cantilene del Tempo perfetto, & delle Prolationi; ma anco ogni particularità Modale, & di Prolatione.
Anzi ch'io con il formarne quì di ciascheduna specie il suo particular essempio rittornarei à dimostrare come con un essempio solo si forma ogni sorte di valore: sia naturale ò accidentale: ma perche come ho detto parrebbe che io volessi ritornar à dire quello che già di sopra è stato detto vn altra uolta: dirò solamente che ciaschedun bramoso professore, hauendo nel sudetto Cap. 22. veduto come per hauer gl'essempij Modali si cambiano le figure, cosi ancora, volendosene formar essempij proprij et particulari può tenere il medemo ordine & stile, formandosene con vno essemplar solo ciaschedun particular essempio.

Come per via di regole generale si possi sapere il valor delle figure di qual si voglia cantilene Musicale. Cap. LVII.

GIà che col aiuto & fauor diuino siamo giunti à questo termine; & che di tutte le cose essentiali habbiamo veduto le particulare essenze loro; non voglio mancare di darne l'vltima cognitione; si per non torre allo scolare quel aiuto che io li posso dare, si anco per attender la promessa che io feci altroue ragionando di questa particular cognitione.
Però infra tanti autori che trattando di Musica intorno alle quattro Specie Modali particularmente hanno scritto, hò trouato Giouanni Lengembrunero, & Sebaldo Heiden che tutti dua hanno fatto questa quì infrascritta tauola.
page 131v
[Music example]
Che chi l'intende bene, & la sà dominare, è padrone di ciascheduna Specie Musicale; perche tutte conuengano essere sotto le regole del Tempo, del Modo, ò della Prolatione: Et è si facile che per sino à i fanciulli la possano intendere, & imparare: onde accioche si sappia, & s'impari come la si adoperi dirò, che nel mezzo sono posti tutti i segni delle cantilene come si vede; accioche le annotatione che li sono di dietro, seruino alle sue denominationi, & li nummeri che li sono dopò seruino à i valori delle figure che sono atte ad hauere quando piu, & quando men valore.
Si riguarderà dunque alla prima descrittione di parole che è di dietro à i segni del Tempo, & principiando da quelle prime parole che dicano Prolatione, Tempo, minore, & maggiore si vederà se il Tempo è perfetto ouero imperfetto; se ci è Prolatione, & se ci è Modo, per questo nel fine che sono l'vltime caselle di sotto si pongano le quattro figure principali: accioche vedendosi la Massima, si sappia che l'è figura del Modo maggiore, la Longa del minore, la Breue del Tempo, & la Semibreue della Prolatione.
Ma perche dopò li segni del Tempo li seguitano i numeri, da i numeri piu propinqui si vede quanto vaglia la Massima, da i secondi la Longa, da i terzi la Breue, da i quarti la Semibreue, & da gli ultimi la Minima, per poter hauere de tutte queste cinque figure i variati valori.
Et nota che i nummeri, i quali sono collocati appresso li segni del Tempo dimostrano il Modo maggiore, & minore; conoscendosi per il numero ternario il maggiore & per il binario il minore. Il che vsarano assai i Theorici antichi come altroue è stato detto.
Anzi che non solo essi Theorici li dimostrano con le zifre come questi della superior tauola si vede: ma anco li soleuano dupplicare, facendone sempre dua vna appresso l'altra, & non lo fanno per altro che per dimostrar quello che hanno dimostrato i Prattici poi nel dispor le pause à tre à tre, come di sopra habbiamo veduto.
page 132
Di maniera che i Prattici hanno voluto che bastino le pause nummerale, ouero inditiali in cambio di quelle zifre, & l'han fatto per conseruatione delle Proportioni, & d'alcune sorte de Prolationi che in alcuni casi ricercano le zifre: che di queste zifre semplice, & dupplicate fosse bramoso di vederne vn poco piu il particulare, & di sapere con che piu particular ragione essi Theorici segnauano il Modo con le zifre vegga Gio. Lengembrunero, & le scintille di Giouan Maria Lanfranco, i quali assai ragionano di questo fatto.
Il che non contradice à i Prattici: perche come ho detto quello ch'essi dimostrano con le zifre, loro lo dimostrano con le pause: E però nell'adoperare la tauola superiore, faccisi conto che in quel luoco oue sono le zifre, sieno le sudette pause che si hauerà ogni intento; & sapendo questa particular conuenienza si saprà ancora per in numeri che sono alle figure di quanti tatti sieno.
Onde assicuratomi che volendo il Cantore sapere & hauer cognitione quali sieno gl'inditij delle cantilene che gli si proporanno dinanzi; sappia ricorrere à questa tauola vniuersale, & vedere se gli inditij suoi sono di Tempo perfetto, ò imperfetto; di Modo ò di Prolatione; & guardando à i numeri che seguitano dopò essi segni, saprà trouar il valore delle figure di ciascheduna, & applicarle doue vanno, porò fine al presente Capitolo. Per introdurmi à ragionar del sequente, & iui dopò l'hauer fatto alcune considerationi particulare por fine al presente Libro hauendolo ornato de tutti quei ornamenti che li fa bisogno, & li sono in questo fatto necessarij.

Stante il gran numero, & la molta copia delle cantilene fatte sotto contrarii, & diuersi segni che si trouano per il Mondo sparse: perche nel presente trattato non se ne facci piu lunga, ò altra diffusa decchiaratione. Cap. LVIII.

AL grande & copioso numero delle cantilene diuerse che si trouano sparse in queste parte e in quelle; non è dubbio nisciuno che si douerebbono fare molto piu lunghi, ò piu diffusi ragionamenti de quelli che io sin quì ho fatto, & che si douerebbono in questo fatto fare: & sò che molti intenti à queste suttigliezze, & bramosi di queste cose si merauiglieranno, che hauendoli dato si vago & bel principio, si tosto senza piu lunghi discorsi me ne voglio passar al fine; & costoro non sanno che se bene dopò l'hauer sufficientemente discorso, & ragionato del Modo, del Tempo, & delle Prolationi, son venuto alle cantilene con diuersi segni fatte, non per volerne à lungo ragionarne: ma per volerne sol dare vn puro & semplice principio di cognitione: Et questo sì perche le sono cose già demesse in vn cantone, & quasi dalle Musiche moderne bandite: sì anco perche la piu parte di queste strane, & capricciose cantilene vanno à torno per il Mondo scritte à penna; che per esser solamente à penna scritte sottoposte al dominio & vso particulare & non commune & vniuersale, le ho voluto lasciar stare.
Anzi che quì in questo caso, & con questa occasione dirò che se tutti i superiori canti con tutti quelli che seguitaranno, à tutti non corrisponderanno in quelle considerationi che sopra vi sono state fatte; non serà perche io cosi realmente non gli habbia veduti, & dopò l'hauerli realmente veduti, con sincerità, & fede proposti & citati: perche prima à me le citationi false essendomi di vergogna & dishonore, non mi possano fare se non perpetuo smaccho & danno; scoprendosi in chi lo fa con questo particular intento per dirla in due parole vn souerchio, & temerario ardire: & poi io posso ben sperare, (anzi persuadendomi credere) che i puri detti miei, & le semplice mie ragioni adutte, sieno per se stesse di tanto potere & forza, che vinchinoogni ostinato parere, & schacino ogni pensier fallace: essendo che ogni cosa si conformi con le regole, & le regole esser stabilite, & fondate sopra le ragioni. Et prometto certo che ricercando con accuratissima diligenza, & fissa intentione l'approbate opere antiche, s'io m'hauessi creduto di ritrouar quelle istesse altroue diuersamente stampate, & non somigliarsi alle prime impressioni, io di loro hauerei segnato gl'anni, i luochi, & gl'impressori che l'impresse; accioche per maggior mia gloria & giustificatione, si vede quanto io sia nemico di menzogne, & della verità amatore: ma già che tardi, io me ne sono aueduto, & conoscendo non poterui riparare escusandomi dico: che se ad alcuno l'opere de i citati auttori li veranno per le mani con altre figure di quelle che page 132v si trouano notate nelle citationi, non trouerà mai che di valore sieno variate; perche io col diuiderne tutte le parte ho voluto vedere & toccar con mano la verità di quello che io me ne voleuo seruire; per il che se vi riguarderà bene non vi trouerà variatione se non ne gl'accidenti. Quali sieno gl'accidenti Musicali credo che ogni vno li sappia, & sapendoli se li ricorda: & se pur non se ne riccordasse troppo bene, sappia che non son altro che i punti, le pause, le legature, & molti valori di figure, che sotto vn segno & inditio particulare, diuersamente si possano fare.
Però in quanto al trattare quì in questo Libro particulare delle cantilene che cantino per diuersi segni, con molti capricci & segreti dentro, non se ne tratta piu diffusamente di quel che si vede, si come ho detto: per esser cose che si ritrouano piu in penna che altro; sì anco per esser cose che piu non si vsano.
Per questo risoluto il dubbio del titulo superiore; & detto che se in alcun caso nelle copie che gl'inquisitori di queste cose haueranno per le mani, le figure di questi essempij non si somiglieranno à quelle, non serà però che le non sieno l'istesse, & che non habbiano gl'istessi valori intorno à i quali si sono fatte le considerationi: porrò fine non solo al Capitolo presente, ma anco à tutto questo secondo Libro per dar mano su'l terzo, & incomminciar tutti i suoi particulari ragionamenti.
Cosi piaccia à Dio che si come ci siamo condotti al fine del presente Libro, cosi ancora ci possiamo condurre al fine del sequente. Essendo del presente questo quì il fine.
page 133

IL TERZO LIBRO DELLA PRATTICA DI MVSICA DEL R.P.F. LODOVICO ZACCONI DA PESARO, DELL'ORDINE AGOSTINIANO. Doue si tratta di tutte le difficultà delle moderne, & antiche Proportioni, & si vede in che modo le si hanno senza deffetti à formare, e formate che le si sono à cantare.

Perche nella Musica si dichi Proportione. Cap. I.

NON è cosa al Mondo tra tutte le cose naturale, artificiose, & fatte: in che secondo l'essenza sua, & l'intelletto nostro non ci sia congruità, misura, & proportione: poiche ò le sono materialmente, ò intellettualmente mensurabile: quelle che secondo la sua natura si misurano, sono quelle che hanno forma visibile & palpabile, per la cui forma loro sono atte, ouero che hanno attitudine di esser misurate: quelle poi che secondo l'intelletto nostro possano esser misurate, sono à punto quelle le cui specie figure & immagine, si rinchiudano dentro all'intelletto humano, & non hanno essistenza se non in forma intellettiua: l'essempio delle prime sono tutte le cose materiale; le quali hanno per la materia forma palpabile, sensitiua, & visibile: per il che è forza che le sieno soggette alle misure, quello delle seconde sono tutte le cose spirituali & intellettiue, cioè col l'intelletto in spirto senza materia visibile, sensitiua, & palpabile intesa: come seria à dire i Pianeti, il Cielo, & le Stelle, le quali per essere non solo da noi lontane & assai distante non si possano con mano materialmente toccare & misurare: ma anco perche la materia loro da queste inferiori è diuersa, & dissimile.
Queste seconde cose che intellettualmente si misurano, sono da gl'Astronomi, & Filosofi particularmente considerate, & poi da gl'Astrologi, Geometri, Mathematici, & Arithmetici: perche l'Astronomo, & il Filosofo l'vno faticandosi intorno alla misura de Cieli, & delle Stelle; & l'altro intorno alle loro materie & moti; per via d'intellettiua speculatione, & per opera dell'intelletto trouano la lontananza, le distanze, i moti, & le loro proportioni.
Gl'altri poi come l'Arithmetico, il Giometra, & l'Astrologo se bene hanno nelle mani istrumenti, & cose materiale con i quali ne formano le misure, & ne cauano le congruità & le proportioni: non per questo toccano sensibilmente ciò ch' essi intendano sotto quelle misure: perche l'uno misura la larghezza, l'altezza, & la profondità della Terra; & gli altri la distanza, la congiuntione, la ritardanza il progresso, la machinatione con le conueniente misure, & gli proportionati numeri di questa cosa, & di quella sotto quelle misure intellettualmente intese: perilche si può con buon giuditio dire, che di tutte page 133v le cose che sono proportionate & di misura; che le sensibile, le palpabile, & le visibile da noi con rette misure & proportioni proportionate & misurate: & fra queste piu le manuale & artificiose, che le pure & naturale: perche l'artefice & l'operario non può senza le proportioni & le misure ridurre à perfetto fine veruna sua buona volontà & intentione: che ciò sia il vero da questo il se comprende; che l'inetto & mal prattico artefice & operario per non saper proportionar le misure, & vrdire con buono & retto ordine ciò ch'egli intende di fare & operare; spesse volte l'opera fatta & fattura sua conuien riffare; che non la riffaria quando che nelle preparationi & vrditure ci fossero state le debbite proportioni & misure: & tanto piu colui di questa verità se n'auede & accorge; quanto che nel operare li manca la vera cognitione & l'arte: poiche se bene il giuditio è bello & che le forze sieno assai potente; nondimeno alle dette forze & giuditio il piu delle volte mancano le proportioni & le giuste misure: e però molti pongano le mani in questa & in quel arte per fare secondo l'Idea ò il suo disegno vna segnalata cosa, nel farla i disegni vengano fallaci: che non veniriano se colui l'hauesse lasciata fare al vero artefice & proprio professore: perche per la professione & l'arte sa con che disegno le debbano esser vdite, con qual misure esser misurate, & con che proportioni esser proportionate.
Essendo dunque necessario in tutte le cose artificiose & manuali le proportioni & le misure; serà necessario di darle anch'alla Musica includendosi fra le cose artificiose.
Onde perche di sopra nel Cap. 32. del primo Libro assai sufficientemente è stato dimostrato la necessità & il bisogno della misura, per non esser lei altro che numero sotto giuste misure, posto sotto sonorità tale che rende dolce & sonora harmonia: per questo è necessario ch'io dimostri, & che dimostrandolo ogni vno sappia che cosa nella Musica vogli dir Proportione.
Però deposto quella diffinitione che dice la Proportione essere una equal distanza, per vn puro & semplice mezzo tolta, cioè quel mezzo fra l'vno & l'altro estremo posto, che il fine & il principio equalmente praportiona, dirò che la Proportione di Musica sia quel numero che equalmente con equal mezzo si può diuidere: e perche fra tutti i nummeri non ci è nummero che con equalità (seruendo le parte integre) si possi ben diuidere, quanto che si diuide il numero ternario: per questo si dice ch'esso ternario nummero sia nummero di Proportione: prima perche secondo gl'Arithmetici è nummero perfetto, & nisciuna cosa è perfetta che non sia proportionata; come anco non è proportione che non costituischi cosa perfetta: & poi perche tra il principio & il fine casca vn mezzo si equale, ch'egli è tanto quanto sono ciascuna delle sue parte, & tanto è ciascheduna delle sue parte, quanto è tutato il mezzo, dimodo che fra di loro vi è tanta congruità, & proportione che piu non vi pò essere.
Il nummero ternario dunque è causa che nella Musica si dichi proportione se bene quasi tutte le comparatione de numeri secondo l'opinione de Theorici si chiamano Proportione & è in quella volta che comparando esso nummero ternario al nummero binario, s'adattano le sue figure sotto tatto inequale; proprio & vero tatto di Proportione.
Per hora basta questo; perche se nel primo ragionamento io introducessi di molte cose, tutte quelle cose insieme fariano che il meglio, & quello che piu importa fosse con assai difficultà inteso; il che non fa per chi poco intende, ò per chi s'affatica di sapere.
Quello che si douerà dire intorno alla distintione & cognition loro, si dirà quì ne i sussequenti Capitoli con la maggior breuità et chiarezza che sia possibile, essendo cosa meriteuole d'esser ben trattata & dal qual si voglia Musico bene intesa, per hauerne vna uera notitia, & vna propria cognitione.

Che cosa particularmente nella Musica s'intenda sotto il nome di Proportione. Cap. II.

VOlendoci noi meglio assicurare per qual cagione nella Musica si dichi proportione non è male di ricercare che cosa sotto vn nome tale s'intenda: perche col ricercar tal cosa veniremo in cognitione di alcune particularità che ci daranno inditio manifesto di che s'intenda, ò s'habbia da intendere quando i Musici dicano Proportione: poiche vedendo noi come i Theorici sotto questo nome comprendono tutte le comparatione de nummeri che possano essere infra se stessi comparati; veniremo in questa consentanea & particulare oppinione: che Proportione page 134 nella Musica non possi essere se non la particulare comparatione che si fa del numero ternario al binario sotto l'inteuento del tatto inequale; attento che se bene il nome di Proportione si adatta à tutte le comparatione & oppositione de numeri; non per questo tutti i numeri opposti & comparati si potranno dire Proportioni: prima perche infra de molti non vi cascheriano le debbite distanze e i debbiti interualli equali che sogliano entrare infra tutte le cose ben proportionate; & poi i mezzi de vna quantità de numeri veriano tutti diuisi, & non vi seria l'intiero mezzo; ma solo vna parte. Et però tutti i numeri alla diuision ternaria sproportionati, non possano caddere sotto proportionata diuisione: la diuision Proportionata è quella che in tante parte equale si diuide senza superiorità di nisciuna parte: come il tre che si diuide in tre parte equale, & nisciuna parte è maggior del'altra, ne tutte dua fanno per piu di dua delle sue parte.
E però fia bene di sapere che quando i sopradetti Theorici dicano Proportione, intendano quella gusta misura che casca tra le figure contenute da questo tatto: in questo modo che opponendosi il dua al vno, tre, quattro, cinque, & ogni altro numero, s'adattano tante figure di tatto sotto vna tal misura quanto dimostra il numero opposto: & perche vi cascano senza difformità & diffetto; per questo à qual si voglia oppositione dicano Proportione; volendo che si come gl'Arithmetici dicano à qual si voglia comparatione di numero Proportione, essendo collocate le distanze sonore infra tanti nummeri, per questo ancor loro le chiamano tale: Ma i prattici che non vanno dietro alle conuenienze Arithmetiche, se bene la Musica si compone de numeri, non per questo vogliano altro dell'Arithmetica che la denominatione de numeri per seruirsene è dire seconda, terza, quarta, quinta & c.
E però volendo io seguitare lo stile de Prattici, non ragionando io d'altro che di Prattica, considerato questo nome di Proportione vn poco piu particularmente, lascerò di dire che le comparatione che si fanno de nummeri sieno Proportioni: & dirò solamente che Proportione nella Musica ordinaria, non vuol dir altro che vna cantilena cantata sotto l'amministratione del tatto inequale, tolto questo modo di dire, dalla gran proportionalità che casca infra vna figura & l'altra che con vna equalità mirabile entrano sotto d'vn tatto inequalmente formato; sopra di che non è da merauigliarsi, se queste cantilene solo chiamano Proportione; e perche volendole cosi indifferrentemente chiamare con tutte quante l'oppositone de numeri, non si formeria distintione tra le cantilene del tatto equale, & quelle del inequale; & si potriano ancora tutte le cantilene ordinarie con questo nome di Proportion chiamare.

Con che mezzo si distiunguino le Proportioni dall'altre cantilene. Cap. III.

PEr procedere con quella distintione che si deue, & che sin quì si è proceduto; ricercato quello che nella Musica s'intenda sotto il nome di Proportione, hora fa bisogno di dimostrare qual sia il mezzo che ne da la vera distintione delle cantilene ordinarie & commune, dalle proportionate: perche qualunque volta che noi non sapessimo qual sia il detto mezzo, facilissimamente potressimo commetter errore; & con l'errore fallo irreparabile.
Però il mezzo che distingue le Proportioni non è altro che il tatto inequale, che con la sua inequalità ne le distingue: che ciò sia il verò, appertamente il si vede; che le figure cantabili tutte d'vna istessa foggia senza variatione alcuna di piu ò manco valore, tanto nelle cantilene ordinarie, quantoche in quelle di Proportione entrano in una istessa maniera: & se pur alle volte le vengano agumentate, questo non è per altro che per alcune oppositione di figure, le quali in Proportione hanno autorità & iurisditione di alterare, ò d'agumentare le sue piu propinque à se di valore inferiore: & non che sempre le habbiano da esser tale: che cosi altre seriano le figure delle compositioni binarie, tolte per quelle nelle quali si sumministra il tatto equale; & altre serieno quelle di Proportione: & benche le fossero simile in quanto alla forma, nomdimeno le haueriano altro valore.
Per questo le figure se ne rimangano sempre l'istesse, et il tatto si uaria; secondo la cui uariatione si distinguano le cantilene ternarie dalle binarie.
Onde è da notare che non per altro le cantilene binarie non sono, ne si possano dir Proportione, solo perche il detto numero non ha mezzo col quale possa i dua suoi à se equali estremi proportione, come il numero ternario; il quale con vna equalità mirabile li proportiona: e però i Musici antichi à questo ternario nummero solo dissero Proportione, & alla comparatione de gli page 134v altri numeri dissero Dupla, Tripla, Quadrupla, & c. perche ogni altro numero ò che non ha le parte, & il mezzo equale à potersi proportionare, ò che hauendolo non è altro che vn numero raddoppiato, come per essempio il numero 6. per le sue parte equale si può proportionare, col porne dna per parte: ma questa sorte di diuisione è piu tosto vn raddoppiamento di numero che semplicemente con semplici mezzi proportionato.
Et si come i canti orditi & composti con gl'ordini, & con le regole del numero binario, hanno il tatto che congruamente con equal proportione li misura; cosi quelli che sono composti con gl'ordini, & le regole del ternario, hanno non solo il tatto che con proportionalità li misura: ma anco le figure che sotto di lui sono atte à render compita ogni Proportione.
Per questo alcune volte quell'istesse figure che in vn luoco vagliano à vn modo, nell'occasione d'altre figure ò di pause vengano à valere à vn'altro.
Il mezzo dunque che distingue le Proportioni dall'altre cantilene non è altro il tatto inequale; il quale formandosi la sua diuisione in tre parte equale, per forza conuiene à esser contenuto dal numero ternario primo numero di vera proportione, in quel modo à punto che diuidendosi il tatto equale in dua equal parte formano il tatto equale, dalla cui equal diuisione, ne nasce la binaria denominatione, per contenere in se solamente due figure come ogn'uno vede.

Quale sieno quelle figure ch'entrano nelle Proportioni. Cap. IIII.

SE nel formar delle Proportioni si hauesse voluto formare altre figure diuerse da quelle che sono già state formate per le cantilene ordinarie, che sono quelle che già sono state poste di sopra nel primo Libro particularmente nel Cap. 34.si haueria hauuto assai che fare; non solo intorno alla nuoua inuentione, ma anco intorno alla demostratione, & loro decchiaratione: perche quel tanto che è stato detto delle otto prime che sono quelle che seruano à tutte le cantilene binarie, seria stato necessario di dirlo intorno alle nuoue figure delle Proportioni: & poi piu tosto la inuentione seria stata fallace vana, & inutile; che chiara, facile, & gioueuole: per questo fu giudicato esser meglio di seruirsi delle prime, che farne dell'altre; accioche l'altre non apportasssero seco confusione. E però si vede che tanto le cantilene ordinarie, quanto che quelle di Proportione sono composte con le medeme figure, & la differenza non consiste in altro che nella variatione del tatto, & nel valore di dette figure ch'alle volte eccedano il naturale: doue che in quanto alle figure siamo certi, & sicuri che quelle delle compositioni binarie, seruano anco alle ternarie secondo la natura & il bisogno di douer esser proportionate.
Et si come nel precedente Libro, & nel primo particularmente nel Cap. 34. habbiamo veduto che le figure Musicali sono diuise in due parte, & si dicano figure maggiore & minore, cosi ancora secondo la sudetta diuisione, le Proportioni si seruano piu delle maggiore che delle minore, come di quelle che meglio, & con piu attitudine formano i proportionati tatti.
Onde se bene si distinguano le figure; non per questo si dice vna parte sola vi possa intrare; perche vi entrano tutte dalla Semichroma in poi; le quali secondo che nelle cantilene ordinarie due Semibreue ouer due Minime sogliano formare vn tatto; cosi ne i canti di Proportione tre dell'una ò dell'altra sorte ve ne sogliano entrare: & questo perche col mezzo della Breue, ouer Semibreue si suole formare ogni Proportione: ne mai si troua Proportione che non sia segnata, ò che non presuponga il Tempo: che se altrimente fosse non si seria ragione che piu tre Semibreue ò tre Minime facessero vn Tempo di Proportione che tre Massime, tre Longhe, tre Breue, tre Seimiminime, ouer tre Chrome: & stante queste difficultà & dubbitationi, per intelligenza & chiarezza de cantanti, ogni volta che si volesse dimostrare vna Proportione, bisogneria nelle cantilene metterci un segno che dimostrasse il canto Proportionato; & un'altro che dimostrasse quale figure fossero di Proportione; il che non seria senza gran difficultà, & errore, potendo spesso il Cantore star in dubbio qual figura per Proportionalità, in Proportione si douesse alterare: poiche le Proportioni col segno del Tempo, dimostrano i qual figura caschi le dette alterationi.
Per questo si dice che seria stato cosa vana, & danneuole il dire che tre Semib. ouer tre Minime formano un tatto di Proportione: quando che le dette Proportioni si hauessero potuto segnare senza segno page 135 di Tempo; essendo esso Tempo nella Musica, come nella materia la propria, & vera forma: Et poi se si hauessero potuto dimostrar le Proportioni senza Tempo, senza verun proposito seriano state le alterationi: perche chi bene, & maturamente considera qual sia la causa perche nelle Proportioni sieno alcune volte le figure alterate; ritrouerà che non per altro le si alterano che per equiparare; cioè per vguagliar i Tempi, & distinguere questo Tempo particulare da quest'altro. Le figure dunque delle Proportioni sono le figure ordinarie, & quelle piu proprie & particulare che formano sotto li segni del Tempo i loro tatti.
Ma se alcuno brama di sapere perche causa i Compositori Antichi & moderni, nel comporre le sue Proportioni non si sieno seruiti della Semichroma, & Bischroma se li dice; prima perche seria troppo gran fatica al Cantore di portare tanta gran quantità di figure sotto il valor d'un tatto: & poi perche anco potendole portare, le non haueriano forza d'informar le Proportioni: ma piu tosto le fariano effetto di gorgia, di passaggiò, ò le pareriano qualche colloratura: ò pur vogliamo dire che le non ci entrano per quella causa che anco non entrano nelle compositioni ordinarie: che in somma poi non è per altro che per la loro troppo prestezza, & velocità: anzi che per l'aggionta, & multiplicatione che bisogneria fare di otto Chrome alle dodeci, le Chrome ancora non vi c'entrano se non in occasione di cadenze, come anco le Semichrome ne i canti ordinarij & communi: & si come i canti ordinarij & communi, nell'atto del cantare da altro non si conoscano che dalla Breue, ò dalla Semibreue, percioche con il tatto ò l'una ò l'altra sogliano entrare: cosi ancora i canti di Proportione si conoscano nell'atto del cantare, quando riceuano vna Breue, & quando vna Semibreue.
Onde per esser piu chiaro dico, che si come nel Primo Libro habbiamo veduto che per inditio & ragion di Tempo hora si deue porre vna Breue per tatto, & hora vna Semibreue: che cosi ancora nelle occorrenze di Proportione con l'istessa consideratione del Tempo in cambio di considerare & porre due figure per tatto, se ne poneranno tre: di modo che se il Tempo ricerca due Semibreue se ne poranno tre, se due Minime, giungerli la terza, & farle essere tre.
Cosi non solo si haueranno le figure che entrano nelle Proportioni in generale: ma anco, s'haueranno quelle che vi entrano sotto il tatto in particulare che seranno le tre figure dell'una ò dell'altra sorte.
Questo nel presente Capitolo bisogna notare che nelle Proportioni imperfette non entrano se non quelle figure che sono di natura bianche, le quali sono dalla Massima sino alla Minima, escludendosi le figure che sono naturalmente negre come la Semiminima, & l'altre sue inferiori: il che non per altro si fa, solo perche nelle Proportioni nisciuna figura si può oscurare per renderla imperfetta che di natura non sia bianca, di modo che formandosi la Proportione imperfetta tutta di figure negre; quelle figure che sono per natura tale non vi possano entrare, perche confonderiano le Minime che sono fatte per l'oscurità simile alle Semiminime come piu diffusamente vederemo nel suo particular ragionamento: ne di ciò bisogna merauigliarsi, attento che se le fossero di quella iurisdittione che sono le perfette, cioè di hauer tutte quelle figure che hanno loro, le non si potriano chiamar tale quale le si chiamano: poiche in altro non seriano differente, solo in quelle poche figure che potriano esser perfette & imperfette.

Perche causa nella Musica si dicha numero binario, & ternario. Cap. V.

DVe solamente sono le figure che si considerano nel tatto come nel primo Libro è stato detto, cioè la Breue, & la Semibreue, le quali si considerano come figure formatiue, & costitutiue di detto tatto; cioè come quelle che senz'altro aiuto, & mezzo constituiscano, & formano vn tatto: Et perche il valore dell'una, & dell'altra si può in parte diuidere, lasciando tutte quelle diuisioni multiplicate che non fanno à proposito, & tolto la diuision semplice come diuisione piu perfetta: con esso tatto si diuide il valore di ciascheduna sua figura in duplicato, & triplicato valore: per questo si dice che si come si diuide in due; ò in tre parte qual si voglia particular tatto, che cosi ancora quelle figure che cascano sotto la detta diuisione, instituiscano vna particular denominatione, cioè se il detto tatto si diuiderà in due parte; quella diuisione si dirà binaria, se in tre ternaria: & secondo la diuisione si ritrouano quelle figure che in quantità equale page 135v rileuano tutto il tatto; come seria à dire, due Semibreue ouer due Minime; equalmente rileuano il valor di una Breue ouer Semibreue contenuta sotto un tatto: & tre il medemo adattando il tatto che con equalità le releui: & facci che diuidendosi il tatto in tre parte, ciascuna habbia la sua senza pregiuditio delle altre due compagne. Cosi da queste due diuisioni, che si fanno nelle attioni del tatto, n'è venuto questo dire; diuision binaria, & diuision ternaria, che non vuol dir altro, solo quella quantità di figure che vanno sotto i tatti in quantità di dua, ouero di tre: che in somma è considerar vn tatto diuiso in dua ouer tre parte; con questo però che le parte sieno equale & non vna dal'altre discrepante, & se il tatto si hauesse potuto senza diuisione ò dimensità dimostrare; difficil cosa seria stato il trouare questa binaria & ternaria diuisione; perche si haueria per cosa certa ch'egli fosse indiuisibile; & di più se difficil cosa seria stato il trouare la diuision binaria; molto piu difficil cosa seria stato il trouar la ternaria; con tutte l'altre diuisioni di Sesquialtere: perche quel principio che à noi è piu lontano, incognito, & distante, tanto piu i suoi mezzi & le sue parti sono da noi distante, incognite, & lontane, & essendo i principij de numeri Musicali da noi lontani, incogniti, & distanti; douemo dire che molto piu distanti incogni. ti & lontani ci seriano stati i suoi mezzi: & però si come per uia delle dimensità & delle diuisioni è stato facil cosa à trouare la diuisione & dimensità binaria; cosi anco è stato facil cosa à ritrouar la ternaria; essendo che i numeri maggiori sempre deriuano da i minori come da principio relatiuo, che ben si vede che se non fosse vno non seria il dua, & se non ci fosse il dua, non ci seria il tre, procedendosi al infinito si come al infinito numero possano tendere: dimodo che dalle due figure ch'entrano sotto il tatto equale, si dice canto bianrio, & dalle tre ch'entrano sotto l'inequale si dice ternario, cose che per l'vso & la similitudine ch'hanno con le cose che si riducano in atto visibile, non hanno bisogno di longa ò molta decchiaratione, chi non volesse senza proposito quel ch'è chiaro & manifesto, con assai parole starlo à decchiarare.

Perche causa si pone la zifra ternaria nel principio delle Proportioni. Cap. VI.

CHi stimasse, ò si credesse che il non porre la zifra ternaria nel principio, & nella introdutione delle Proportioni fosse bene: s'inganeria si fattamente, che non solo si crederia il falso; ma col crederlo anco, presuporia che le Proportioni fossero specie simile alle specie di oppositi numeri contenute da i cinqui generi delle oppositione principali.
Onde accioche si sappia perche causa i Musica nel introdurre le Proportioni nelle cantilene l'introducano con la zifra ternaria, e da sapere; che se non fosse la natura delle figure di potere in quel modo che ne vanno dua, quattro, otto, e sedeci per tatto; andarne tre, cinque, sei, sette, noue, ò diece, non seria necessario altrimente d'introdurle con essa; poiche basteria solo che nella intrata le se introducessero con i segni del Tempo particulare delle Proportioni che serieno abastanza: ma perche il Tempo delle Proportioni è il Tempo perfetto trauersato; il quale per sua natura non solo serue alle Proportioni, che anco può seruire in far cantare le cantilene perfette secondo le misure & quantità di figure pertinente al tatto della Breue: per qnesto qualunque volta che si hanno da introdurre ouer proporre Proportioni, per Proportioni vere & reale: sempre le s'introducano con le zifre: à differenza di quelle Proportioni che per sua natura si possano cantare sotto l'vno & l'altro tatto: ne però si merauiglino alcuni che io dica che ci sieno Proportioni che si possano cantare sotto l'vno & l'altro tatto: perche alcuni vogliono che gli antichi nelle Proportioni non adoperassero zifre: ma solamente il circulo trauersato, & questo lo prouano con quello che anch'io altoue ho detto, cioè che molte compositioni delle loro sono con il circulo trauersato, & riescano meglio, (non solo quanto all'effetto quant'anco al modo di cantare) sempre mai che sono cantate in foggia di Proportione: e però volendo io che si sappia come non repugna, vna cantilena segnata con il circulo trauersato potersi cantare e per Proportione e per cantilena sumministrata d'inequalità di tatto & di figure, & nota che la zifra ternaria, solamente non è atta à dimostrare maggiore che è la ternaria: cosi siamo obligati à porui la minore che è la binaria: perche in quanto alla oppositione è oppositione contenuta nelle vniuersale Proportioni d'inequalità di figure; & per questo vi si pongano le zifre: ma poi in quanto al inequalità del tatto vi si pone il segno trauersato; il quale page 136 con l'accompagnamento delle zifre dimostra le Proportioni vere.
Ogni volta dunque che si doueranno proporre Proportioni, l'obligo & il douere delle regole vogliano che le si habbiano da proporre con le zifre non semplice; ma accompagnate; & con il Tempo trauersato: & chi credesse che bastasse una zifra sola senza Tempo s'inganna: perche se sola bastasse, l'accompagnarla seria superfluità, & non bisogno: & non bisognando sin hora daTheorici seria stata reprobata.

Se necessario la zifra binaria nelle cantilene commune. Cap. VII.

NOn mi è parso di pretermettere nel ragionamento presente l'inquisitione della zifra binaria: si perche la ternaria me ne da occasione; si anco perche dall'absenza si venirà in cognitione di quanta autorita ella sia; & quanto nelle cantilene faccia la sua presenza.
Però in quanto à questo: si ha da sapere che si come non si troua altro tatto che il tatto equale & inequale; che cosi ancora non si troua cantilena che nelle Musicale diuisioni, non si diuida in binaria ò internaria; & stante queste due diuisioni le non se dimostrano con altro segno che con questi 2.3. i quali collocati immediatamente dopo li segni del Tempo dimostrano la quantità delle figure che si contengono sotto vn tatto: onde qualunque voltà che le cantilene sono senza zifre, segnate con i semicircoli tutte le si chiamano cantilene binarie: perche sotto ogni tatto vanno due figure, & se le non gli vanno sempre, gli vanno almeno l'altre in quantità tale che rileuano quel valore, & fanno che distintamente vadino le figure sotto il tatto in quantità di dua, di quattro, di otto, ouer de sedeci; numeri sempre con il dua in simil quantità multiplicati, come tutti veggano: Et perche fra le diuisioni binarie & ternarie le binarie sono le più communi & le piu familiare; dal vso credo se non da altro è stato il segnarle con il dua segno delle binarie cantilene; & hora non è piu necessario, attento che il se c'intende sempre senza altro inditio ò manifesta positione: Anzi coloro che ce lo pongano, col porcelo non fanno altro, se non che pongano il ceruello à partito di qualche buon cantante, à fare ch'egli non sappia in quel caso se quella nouità et positione di numero faci altro nuouo effetto in quella cantilena, di quello che faria la sua absenza, e però ogni volta che dopo i sudetti segni del Tempo si trouerà la zifra binaria; si ha da sapere che la sudetta zifra tanto fa, quanto che se la non ci fosse; perche oue lei manca & non è; la natura ve la presupone; & è assai meglio à non porcela che ponendocela porre à periculo qualche buon concento & delicata harmonia: per causa che le cose nuoue sempre apportano merauiglia, & la merauiglia dubbio; per il cui dubbio spesso sortiscano de gli errori, & falli: il che piu nella Musica si debbe fuggire che in altra artificiosa operatione: come altre uolte è stato detto: essendo ch'ogni poco di disordine & di errore, porta periculo che non la disolui, & che al tutto non la ruini & guasti. Et come di disturbo & di disolutione, non si doueria dubbitare: se incambio di torre dalle cantilene le oscurità & le dubbitationi, leuandole quei numeri che senza porceli vi sono intesi, col porueli le si faranno dubbiose & oscure?
Però con il presente Cap. si auertiscono i cantori à non lasciarli scorgere dalle capricciose inuentioni de molti compositori; i quali si credano di hauer trouato qualche gran bel secreto, quando segnano vna cantilena commune con la zifra binaria assignandone questa ragione, che gl'antichi spesse volte lo soleuano fare: & non fanno che gl'antichi l'hanno fatto nelle quantità delle variationi; ò in altre occasioni, che assai hauerei che fare à volerle quì raccontar tutte: possiamo ben presuporre che al tempo anticho le si douessero vsare, come quelli che indifferentemente soleano vsare le Proportioni, & l'altre cantilene: ma hora che il tempo & gli moderni ce le hanno tolte, non è se non bene à lasciarle stare portendo si gran periculo quanto che habbiamo veduto.
Quel ch'io dico della zifra binaria intendo sempre di dirne semplicemente ne i sudetti semicircoli: perche altroue, & in altre occasioni fanno altro effetto come nel Lib. precedente si è veduto, & come ogni persona giuditiosa dalle cose che sin quì son state dette senz'altro può giudicare.
page 136v

Che differenza sia da Proportione, Tripla, Sesquialtera & Emolia. Cap. VIII.

L'Vso che hanno posto i moderni nel chiamare con improprii & diuersi nomi le Proportioni: ha fatto che il nome di Tripla, Sesquialtera, & Emolia; confonda le Proportioni: & il nome delle Proportioni le Emiolie le Sesquialtere, & le Triple: perche alle volte diranno Sesquialt. à vna Proportione, Proportione à vna Sesquialtera, ouero tripla à vna Sesquialtera, & à vna Proportione: per il che hora si vede che non solo vna gran quantità de buoni Cantori non sanno propriamente quale sieno le Proportioni, le Sesquialtere, le Triple, & l'Emolie: ma anco con essi loro vn gran numero & vna buona parte de Compositori non l'intendano: perche se l'intendessero, ò se l'hauessero intese; non si vederiano le loro opere & compositioni, si sporche & mal ordinate girsene sotto le stampe, & dalle stampe in queste mani e inquelle; dando occasione à i dotti & intelligenti che sanno queste cose che di loro fabrichino cattiui concetti; et habbino occasione della loro ignoranza à ragionare. Questo, secondo il parer mio nasce, dal poco studio che fanno nella professione di Musica quelli i quali con il comporre s'acquistano nome di Compositore.
E però mi pare che non solo sia conueniente & buono il torre & diuertir quest'abuso del Tempo presente: ma anco opportuno è necessario, per correggere & emendare il Tempo auenire: poiche lasciandolo cosi scorrere, ne seguiriano dua non piccioli errori: prima ò che il male si faria maggiore, stante la regola che dice, come da vn picciolo errore che si commetta, molti poi ne seguitano: ò ch'egli rimanendo sempre tale, sempre si commetteria vn medemo errore; & cosi serieno co i Cantori, i Compositori anco da gl'intendenti tenuti per ignoranti: Oltra che con il Tempo si potriano destruggere le buone regole, et perdersi à fatto à fatto la loro vera intelligenza et cognitione: per questo si ha da sapere che altro è Proportione, altro è Tripla, altro è Sesquialtera, & altro è Emiolia: perche se particularmente la Sesquialtera, la Tripla & l'Emiolia fossero vna cosa istessa con la Proportione, ne seguiriano questi inconuenienti; prima che i sudetti termini & nomi fossero Sinonimi che è tanto quanto che dire piu nomi significare vna cosa; del che la Musica non ne ha bisogno, potendo la quantità de nomi in essa generar confusione, & non chiarezza si come ne ha bisogno & se li ricerca, non potendosi senza confondere quel che si dice, ò di che si tratta vna cosa in lei con piu nomi nominare & dire: & benche paia che sia leccito, & che si possa fare; poiche ancora si dice tatto, misura, tempo, & battuta al atto che si fa per voler trare dalle figure Musicali il sonoro valore; non per questo si debbe arguire, & arguendo concedere che stia bene alle Proportioni, alle Sesquialtere, alle Triple, & alle Emiolie hauere piu nomi & sotto piu termini significare vna cosa medema: perche prima le sono cose tutte da vna al altra diuerse & differente: & poi quando le cose per multiplicati termini & nomi non possano significar altro, i Sinonimi non la possano variare: ma quando le possano hauere altro significato, facilmente con i Sinonimi si passa da una significatione al altra: Et poi quanto al chiamar il tatto con i superiori nomi; si ha da sapere che quando le Musiche da Compositori sono composte, in quattro modi si possano considerare: prima secondo il tempo sotto del quale si ordinano le figure à esser rette & cantate; secondo la misura con che le si debbano modulare; secondo il tatto per il quale l'orecchie ne odano il concento & l'harmonia, & vltimamente secondo le Theoriche diuisioni che sono quelle con le quali i Compositori le misurano & adattano sotto le misure binarie ò ternarie, onde perche tutte queste quattro considerationi versano intorno à quella attione che si fa per dare alle figure il suo valore & trarne le sonore & harmoniose dolcezze: per questo dico che quel atto diuersamente è stato nominato: non potendosi col nominarlo in diuersi modi dare occasione d'intendersi vna cosa per vn'altra; ma chi volesse con diuersi nomi massimamente con gl'improprij nominar le Proportioni, commetteria grandissimo errore & daria materia & occasione di gran fallacia, appartenendo quei nomi ad altre cose particulari.
Vogliamolo noi meglio vedere: consideriamo questo, che se le Proportioni fossero vna cosa istessa con le Triple, le Sesquialtere, & l'Emiolie; ne sequiria questo che le figure di tatto in occasione, tanto nella Tripla, quanto che nella Sesquialtera, potessero essere alterate; il che è falso, & non è da dire secondo che si vederà in tutte le particulari specie delle Sesquialtere, & del primo genere de gl'oppositi numeri. Molt'altre ragioni si potriano adurre in prouare che le non sieno l'istesse; le quali si lasciano al ben giuditio del speculatiuo lettore: perche alla intelligenza de prattici, sono assai meglio le dimostrationi chetutte le sottigliezze & le speculationi.
page 137
Però dico che Proportione è vn nome generico secondo il parere de Theorici come è stato detto di sopra nel Cap. 2. di questo Libro & abbraccia tutte quante le comparationi & oppositione de numeri; ma restringendolo al proprio & sensato suo significato, non è altro che una oppositione di ternario numero sotto inequal tatto & diuisione sumministrato; & si diuide in quattro specie.
Onde accioche meglio si sappia & in che modo si possa dire, ò in che modo essi Theorici dicano Proportione alla Tripla, Sesquialtera & c. si ha da sapere che si come, homo, nel Idioma lattino quantunque significhi l'huomo & la donna non per questo si nomina mai la donna sotto quel nome: perche qnando in quello Idioma si dice, homo, s'intende maschio & femina: altrimente l'vno è l'altro si nominano sotto nomi particulari; rimanendo sempre questo termino, homo, al huomo, & non mai alla donna se non in quella occasione che habbiamo veduto: Cosi troua questo nome di Proportione che serue à tutte le comparatione de numeri per esser lei vna delle principali: doue che volendole dire & accomodare alle Triple alle Sesquialtere & al altre; bisogneria dire Proportione di Tripla, Proportione di Sesquialtere & c. perche con il nome di Proportione s'intenderia la comparatione del numero; & agiungendoli poi Tripla & Sesquialtera: s'intenderia à qual particular specie d'opposito numero fosse fatta la comparatione: ma dicendosi Proportione senz'altro accompagnamento di nome si come s'intende, homo, per huomo, & non per donna; cosi ancora Proportione s'intende per la comparatione del numero perfetto & principale, atto à essere inequalità proportionato.
Questo essempio del huomo se bene non si somiglia in tutto, almeno si somiglia in qualche parte: perche à questo proposito volendo dimostrare l'vniuersalità di questo nome Proportione, non si troua essempio migliore: & credo anco che il ragionamento fatto basti in dimostrare come si possa dire Proportione alle Triple, Sesquialtere, & alle Emiolie: ma per vn dubbio che mi nasce di non esser creduto non voglio restar per nulla di non dir questo, che se queste specie particulari non fossero differente dalle Proportioni, le potriano equiparare & proportionare i suoi tatti quando fossero imperfetti: & se le hauessero tale & tanta auttorità, l'auttorità si estenderia anco nella Quintupla, Settimupla, Nonupla, & in tutti i numeri inequali: perche quella ragione che è della Tripla, è anco della Dupla, Quadrupla, Quintupla, & l'altre: il che quanto sia falso lo demostrano tutte le compositioni antiche; che ogni volta ch'hanno hauuto dibisogno di mostrare la Dupla, la Tripla, la Quadrupla, con tutte l'altre sue specie sequenti, l'hanno dimostrate senza alteratione, ò perfettione de figure; Essendo queste specie vna semplice oppositione di numero separate da tutte le perfettione & alterationi. Et nota che tanto piu la Proportione non è Tripla: quanto che propriamente la Tripla è l'oppositione del numero ternario all'unità, & non al numero binario; cioè quando si oppone il tre all'uno, escluso le perfettioni & le alterationi.
Et quando si oppone il tre al dua, se si oppongano con alcun segno di Tempo sempre l'oppositione denota & dimostra Proportione; pur che c'intrauenghino le sue debbite figure: ma se i detti numeri sono opposti senza il Tempo, & con altre figure; allhora non serà Proportione; ma specie di Sesquialtere, ò d'altri generi: & se alcuno volesse dire che quando si oppongano i numeri sempre ò che sono opposti con il Tempo, ò che lo presupongano; se li risponde e dice che le specie delle Proportioni non si possano introdurre senza il segno del Tempo, ne etiam introdutte introdurne vna dopò l'altra col mezzo de numeri come si può fare delle specie delle Sesquialtere.
Onde per non versar sempre intorno alle speculationi, essendo cosa assai difficile d'intendere i ragionamenti alti senza dimostratione di sensato essempio, riserbandomi di mostrar gl'essempij di Proportione altroue ponerò quì per ordine gl'essempij delle Triple delle Sesquialtere, & dell'Emiolie: accioche si vegga quel che l'una e l'altra sia. Ogn'uno dunque rimiri & consideri questi tre infrascritti essempij tolti nel Libro di Henrico Lictenfelse.
[Music example]
Sopra questi essempij è da votare la praua, & falsa opinione d'alcuni moderni, i quali hanno mostrato ne i loro impressi essemplarij la Emiolia maggiore & minore, formando la minore con le superiori figure, & la maggiore con le Breue oscure: come se infra l'Emiolia, & la Proportione imperfetta non ci fosse differenza alcuna: Et nondimeno, nel ragionar che fanno, & nelle vniuersali regule che ne danno, conuengono con tutti gli altri espositori & dicano che Emiolia è una parola Greca, che tanto nella nostra lingua sona, quanto che Sesquialtera: ma se le Sesquialtere secondo che dice Sebaldo Heyden, & con esso lui Henrico Lictenfelse è l'oppositione delle tre Minime alle dua, cioè quando che alle due Minime che sono constituite sotto vn tatto se ne oppongano tre; come dunque voranno formare l'Emiolia maggiore & minore, senza non confondere le Proportioni?
Però è da sapere che secondo le vere regole, & gl'essemplarij veri; & particularmente secondo i superiori essempij. Sesquialtera è vna semplice oppositione di tre figure di Minime alle dua, la quale si mostra senza Tempo; perche ponendocelo è cosa vana & superflua; di modo che essendo l'Emiolia l'istessa Sesquialtera fatta di figure negre; tra l'vna & l'altra non vi serà differenza alcuna; solo che la Sesquialtera serà di figure bianche, & l'Emiolia di figure negre; le quali perche sono oscure possano essere introdutte in qual si voglia luoco senza nisciuno interuento di numero.
Ecco dunque la decchiaratione che cosa sia Emiolia & Sesquialtera, & come la Sesquialtera, & l'Emiolia non si può dir maggiore ne minore: sì per le ragioni adutte, sì anco perche essendo specie del genere Superparticulare, la Sesquialtera solamente veniria à esser maggiore & minore, & non la Sesquiterza, la Sesquiarta, la Sesquiquinta, & l'altre sue compagne.
Et se bene l'Emiolia habbia le figure simile alle figure della Proportion minore imperfetta: non per questo: le sono vna cosa istessa, perche secondo i scrittori, & gl'essemplarij antichi, ò che l'Emiolia non entra mai in tutte le parte, ò se pur vi ci entra sempre, riserua il suo essere senza mutatione di tatto, come di ragione l'osseruano tutte l'altre specie di Sesquialtere.
Da questo è nato l'errore che le Proportioni non sono conosciute per quelle che le sono; & che le Triple, le Sesquialtere, & l'Emiolie sono tolte per Proportioni; cosa assai d'importanza, & di grandissima consideratione.
Onde per non tediare il Lettore esposto tutto quello che intorno à ciò si douea esporre: si conclude in fine che Tripla, Sesquialtera, & Emiolia sono specie d'alcuni diuersi generi che in breue siamo per vedere: & che le Proportioni sono alcune altre diuerse specie di figure inequale sotto il ternario page 138 numero constituite, & sotto vna inequalità di tatto sumministrate; stante il famoso detto, & la ragola vniuersale che dice dalla inequalità di figure nascere qualunque specie di Proportione; per l'inequelità del numero. Si come il senso, & la ragione ne fanno indubitata fede.

Con qual sufficiente mezzo si proua che Tripla, Sesquialtera & Emiolia non sieno Proportioni. Cap. IX.

OGni volta che le genti sentissero il contrario di tutto quello che sin quì s'è detto intorno alle Triple, le Sesquialtere, & l'Emiolie, & che tenessero per certo secondo l'vso presente; ouero abuso che vogliamo dire; che queste specie sieno Proportioni, non ostante le ragioni superiore adutte, voglio con poche parole breuemente dimostrarlo meglio; accioche si creda al vero, & si lasci di seguire il falso: hora si gagliardamente in questo radicato.
Però ricerchiamo di gratia vn poco, se la varietà de oppositi & comparati numeri ricerchino varietà di tatto; ò pur tutti seguitano vn tatto istesso, che vederemo, come non possano esser contenuti, & sumministrati se non sotto il tatto equale: pigliamo la Dupla, & la Quadrupla che chiaramente vederemo non poter esser cantate se non sotto il tatto ordinario: dipoi pigliamo vna Quintupla, vna Sestupla, & c. che in summa serieno questi numeri
[Music example]
all'vnità comparati, che vederemo non potersi cantare altrimente: anzi che s'alcuno dicesse che la Dupla, & la Quadrupla vanno cante sotto il tatto equale, & che la Quintupla & l'altre si cantano sotto il tatto inequale, io direi che di gratia mi mostri vn poco, come il genere Multiplice habbia specie che sieno infra di loro diuerse, & di auttorità differente, ch'allhora mi sottoporrò à qual si voglia parere: E però essendo specie tutte d'una medema sorte in quel modo che si cantano le Duple & le Quadruple; in quell'istesso modo si cantano le Quintuple, & l'altre sue compagne: ma se si debbe per quanto si vede & per quanto il douere, & la ragion vuole cantar le Duple, le Quadruple, le Quintuple, & l'altre sue specie sussequente sotto il tatto equale: perche voremo noi variar il tatto alla Tripla alla Sesquialtera, & alla Emiolia? non sono forse specie de gl'istessi generi? ò non son forse contenute sotto le medeme considerationi che sono contenute quelle ?
Quì si scuopre l'errore; che hauendo la Tripla, la Sesquialtera, & l'Emiolia similitudine ( in quanto alle tre figure per tatto) di Proportione, le proprie Proportioni alle volte sono chiamate Emiolie, Sesquialtere, & Triple; come anco le Triple, le Sesquialtere, & le Emiolie sono chiamate Proportioni; & non hanno riguardo ne meno considerano, che tanto la Tripla, quanto che l'Emiolia, & la Sesquialtera non ricercano che per cagione di opposito, & variato numero variatione ò mutatione di tatto; come lo ricerca le Proportioni: non voglio che si creda à me perche io riputarei che si facesse torto alla ragione antica, & alla autorità d'altri, i quali con le compositioni loro comprobano questa verità, & dimostrano quale sieno le Proportioni vere d'inequalità di tatto & di figure: & quale sieno le Triple, le Sesquialtere, & l'Emiolie: poiche ricercando le cantilene antiche ne trouaremo de molte che haueranno dentro parte le quali per via de oppositi & comparati numeri poneranno tre figure contra vna, ouero contra dua: & nondimeno l'altre parte manteneranno il tatto fermo & stabile che non lascieranno variare, & non variandolo non possiamo dire che le parte de comparati numeri sieno Proportioni d'inequalità di tatto: essendo come ho detto dall'altre parte nelle equalità sua fermato & stabilito: onde se di tante che sene ritrouano, non ne vogliamo hauere quella ferma certezza che ne doueressimo hauere, rimiriamo il Madrigale dello Strigio che dice Al acqua sagra del nouello fonte, che nel fine per immitar queste parole, cangiar fa in mille dissusate forme, e per comparatione de numeri, & per oscurità di figure introduce vna Quadrupla, vna Emiolia, et vna Sesquialtera, nell'entrar del tatto equale, & le fa cantare tutte sotto vn medemo tatto, come tutti sanno, ò commodamente possiamo vedere.
Anzi ch'io per certificarne ogni uno, & meglio comprobare il mio dire, dissegnauo di porlo quì tutto disteso, ò se pur non tutto, almeno da quelle parole che dicano, ò che à quest'ombre dorme: ma poi considerando quanto egli sia noto, & commune, l'ho voluto lasciar stare per non ingombrar senza page 138v proposito questo volume: essendo che assai ne basta, quando per saperne il vero: si sà doue si ha da guardare: me se per maggior chiarezza ancora meglio qualch'ostinato di questo si vuol chiarire; guardi nelli Motetti à 5. à 6. à 7. & à 8. di Constanzo Porta, in quel particular Motetto à 6. che dice Vidi Specio sam, nel quale vi è vna parte che canta tutto quello che canta vn altro in Sesquialtera, disponendo tre figure sotto il tatto equale oue gl'altri ne dispongano dua: che cosi ogni vno conuerà pagarsi di ragione, & confessare che le sono specie di cantilene che vanno cantate sotto il tatto commune, con tre figure per tatto, come se non fosse che io l'ho per notissimo lo porrei quì à farlo vedere. Di maniera che oltra le superiore assegnate queste ancora ne dimostrano che le Triple, Emiolie, & Sesquialtere non sono Proportioni, & che le Proportioni sono cose che ricercano esser cantate sotto il tatto inequale: non tanto per la natura loro, quant'anco per la particular distintione di esse Sesquialtere Triple & Emiolie che nelle comparationi loro riceuano pur la quantità di tre figure.
Onde se bene à noi ci pare che queste & quelle sieno tutte vna cosa istessa & vna medema cosa; nondimeno fra di loro vi casca tanta differenza quanta se ne vede caddere; & non bisogna credere che sia poco errore l'adimandarle cosi confusamente, ò che non faccia caso l'adimandarle piu Triple che Proportioni, ò piu Proportioni che Sesquialtere: perche con il credere il falso: si viene à correr in periculo di non intender le scritture Theoriche: massimamente quando le parlano di queste cose, & il non intenderle è cagione che nella loro administratione gl'huomini procedino senza ordine & cognitione.
Però qualunque volta che si haueranno di adoprarle le Triple, ouero le Sesquialtere & l'Emiolie: ricconosciute prima per quelle che le debbano esser ricconosciute, & intese bene le regole loro; le si disporanno come le vanno disposte; per poter meglio disporre le proportioni con i suoi valori & figure: perche non ostante le confusioni che ne seguitano, si veniria anco à commetter fallo nelle regole, & commettendolo dar occasione à ciascheduno di che dire.
Onde poi seguendone gli biasmi, ne seguiria ancora il dispreggio delle persone: il che sempre piu si prezza & stima: & se ciò alcuno ne prende merauiglia & si stupisce che io si spesso commemori il biasmo delle persone che nel formar le cose contra le regole lo può macchiare: sappia che percotendo l'acuto ferro il duro Marmo tanto lo percote che al fine lo frange & rompe: cosi anch'io col dimostrar le cose mal fatte & cattiue, & ripprenderne chi le seguita & l'vsa: col repplicarle tante volte, vna volta farò che le si corregghino & lascino gire: perche non si ha d'adoprar mai vna cosa che non se ne sappia rendere la ragione et non gioua di hauerla veduta fare ad altri; che non sapendo con qual fondamento colui la fece: in cambio di farla come la fece lui, la farà d'altra sorte; se bene in apparenza apparerà simile.
Questo mi credo che basti per dimostrare che le Triple le Sesquialtere & l'Emiolie non sono Proportioni di quella sorte ch'intendano i Cantori: ma sono semplice comparatione de numeri per non dire Proportioni inequale che per il nome di Proportioni possano confondere le Proportioni vere & reale; le cui comparationi nascano semplicemente dalla oppositione de numeri inequali che opponendosi vno al altro, fanno risultare la Proportione d'inequal figure tutto contraria alla Proportione d'inequalità di tatto come in breue piacendo à Dio dimostraremo.

Che cosa sia Dupla, Tripla, Quadrupla, Quintupla & c. Cap. X.

DA quello che sin quì ho detto, et da quello che con facilità al possibile io mi apparecchio di dire son constretto et forzato di decchiarare ad alcuni una sorte de nomi che corrano atorno in alcuni ragionamenti, et che si trouano scritto in alcune diffuse et ample decchiarationi Theoriche, che non sono cosi da tutti intesi; essendo appresso di loro nomi incogniti et quasi forastieri: et questo non per altro, solo perche seruano à quelle cose che tendano et versano intorno alle considerationi et speculationi sottile; le quali piu tosto si richiedano à buono Arithmetico, che à Semplice Musico che ha bisogno di hauer le cose sue facile, domestiche, et familiari.
Però è da sapere che col mezzo di ricercare che cosa sia Dupla, Tripla, Quadrupla & c. veniremo à intrare nella cognitione d'alcune voci le quali non sono da tutti cosi bene intese.
page 139
Io non dubbito che il nome di Dupla Tripla & Quadrupla non sia inteso, ne meno il dir specie: perche l'vno & l'altro nome sono per se stessi & per l'vso intelligibili: ma perche ragionando di queste specie, conuerò alle volte nominare con il nome di genere, il genere Multiplice, Superparticulare, & Superpartiente; per questo nel ingresso dal presente ragionamento s'auertisce che non si troua specie la quale non sia da qualche particular genere contenuta: e però essendo la Dupla la Tripla & l'altre, alcune maniere particulare di cantilene; si dice che tutte le comparatione & oppositione de nummeri che si fanno al vno: tutte conuengano esser abbracciate da vn particular genere che si chiama genere Multiplice: il cui essere & essenza non è altro che di contenere & abbracciare tutti gl'oppositi & comparati nummeri che si fanno al vno, se sino à mille i Musici li volessero comparare: e però Dupla non vuol dir altro che dua comparato al vno; il che si fa per via di questa comparatione, che quella figura la quale per prima soleua andare & entrare integra sotto vn tatto per quel nummero dua, dua di quella sorte n'habbiano in esso tatto da esser contenute: dimodo che si come ordinariamente vna Semibreue suol valere vn tatto, per l'oppositione del dua ne venirà à valer mezzo come questo essempio me lo dimostra.
[Music example]
Sopra di che è da notare che il nummero superiore sempre dimostra l'attion presente, & l'inferriore la passata, cioè quando che entrano i nummeri opposti, il nummero superiore dimostra la quantità delle figure che hanno d'andare sotto il tatto, & la inferiore quella che già ne sono andate.
Similmente ancora tutte le oppositione che si fanno, si fanno sempre alla figura di tatto, perche l'altre figure possano in qualche quantità conuenire come con il quattro & con l'otto: che non per altro sono state ritrouate queste specie d'opposti nummeri, solo perche si come naturalmente si suol porre vna figura per tatto; per i segni & gl'inditij de nummeri se n'habbiano à porre dua, tre, quattro, & in somma quanto ne dimostra i detti nummeri.
Da questa cognitione della Dupla, l'huomo facilmente può intendere che sia la Tripla, la Quadrupla & l'altre; si perche la tripla è la piu propinqua specie della Dupla, si anco perche assai di lei n'è stato detto di sopra: ma per l'ordine delle specie con la presente occasione di mostrar gl'essempij della Quadrupla non uoglio restare di porui anco la Tripla: accioche quello che forsi non s'è inteso meglio s'intenda, gl'essempij del vna & del altra sono questi.
[Music example]
page 139v
[Music example]
Da i quali l'huomo vedrà come vadano formate le Quintuple le Sestuple con tutte l'altre specie del primo genere delle comparatione de nummeri caminando tutte sotto le medeme regole, onde se in qualche occasione in vna cantilena fossero fatte diuerse comparationi. Allhora si ha da hauer questo riguardo che nel entrar de i nummeri se hanno da riuoltare tutti i valori delle figure in quel modo appunto che si è fatto nel ingresso della prima comparatione: il che per esser chiaro & poco difficile, non ne dico altro: perche basta di hauer detto quel che si ha da dire intorno alla comparatione del dua.

In che modo la Dupla la Tripla la Quadrupla & tutte l'altre Specie d'oppositi nummeri sieno state ritrouate. Cap. XI.

FOrsi che con l'inuestigatione del principio delle oppositione de nummeri coloro che sin hora non haueranno potuto capir bene la Tripla non esser diuersa in la suggettione del tatto dalla Dupla & Quadrupla: sensatamente capiranno esser il vero, & in qual si voglia occasione prenderanno con ragione l'arme in mia diffesa contra quelli i quali lontani dalla verità, mi voranno contradire, & voranno essere connumerati nel nummero de gl'ostinati.
Per che quando noi ricercharemo in che modo siano state nella Musica introdutte queste oppositione de nummeri, se non ci vogliamo dalla verità partire conueniremo confessare & dire, che dalla diuisione del tatto equale, & dalla institutione di porre due figure per tatto fosse instituito di dire Dupla: poiche due figure s'opponeuano à vna, onde in quel modo che vna figura si solea cantare sotto un tatto con il porre vn due contra vno la veniuano per la mettà à diminuire come si vede ne gl'essempij superiori: ma per la natura del nummero ch'in estensione è infinita; faticandosi il giuditio intorno alle inuentioni, hauendone gia hauuto occasione dalla Dupla: si pigliò per buono & espediente di pigliar quella figura che vale vn tatto & con l'opporgli per via di nummero la diminutione, la diminuirano hora per terzo, hora per quarto, hora per quinto, hora per sesto & c. di maniera che le figure di tatto hora ne andauano dua per tatto, hora tre, hora quattro & c. secondo che erano i nummeri opposit, & secondo ch'erano le comparationi: che ciò sia il vero, si vede che le prime specie delle comparationi & oppositioni de nummeri sempre sono opposte & comparate all'vnità, che altro non vuol dire, solo che in quel modo che si suol porre vna figura per tatto; per l'oppositione di quel nummero che al altro si oppone, se n'habbiano à porre tanto quanto dimostra il nummero superiore: e però queste maniere di cantare, essendo diuerse dal ordinarie, & douendosi in qualche modo nominare era ben conueniente che da i nummeri pigliassero la denominatione & che secondo il dua si douesse dire Dupla, & secondo il tre Tripla; dal quattro
Quadrupla, & via di mano in mano, sinche procedeano i nummeri; notandosi questo che se bene i nummeri possano secondo la lor natura procedere in una quantità infinita; i Musici perche di loro non se ne seruano, se non quanto che à loro bisogna; ne pigliano tanto quanto sieno sufficienti ad accomodar le voci, le quali non sono atte à portarne se non vna limitata quantità: per questo si vede che quantunque le oppositioni & comparationi possino essere infinite: essi Musici non passano il nummero decimo, & lo dicano Decupla per accompagnare la denominatione principale che dice Dupla: non però sotto questa limitatione si prohibisce & vieta il poterlo fare: perche quando le voci seruano; si può fare tutto quello che comporta la voce, attento che si fanno le figure non perche le stiano cosi figurate; ma accioche le sieno cantate.
Ecco dunque come le Specie di Dupla, di Tripla, di Quadrupla & c. sono state ritrouate, dalle quale poi sono discese tutte l'altre varie oppositione de nummeri.
page 140

Quando piu specie de diuersi oppositi nummeri son poste insieme; in che modo si conosca questa specie esser d'vna sorte & questa d'vn altra. Cap. XII.

POtrebbe ogni vno con facilità mirabile nella oppositione di diuersi nummeri confondere le specie di vn genere & de l'altro in quella volta che i nummeri inferriori fossero uariti; perche se sempre il nummero inferriore fosse uno, et che al unità s'opponesse qual si uoglia numero, non è dubbio ch'ogni uno riconosceria quelle specie per quelle che le sono, et le denominaria secondo il nummero superiore: ma quando il nummero inferiore hora fosse un dua, hora un quattro, hora un sei, et qual si uoglia altro nummero indifferente; molti quelle specie non sapriano conoscere, ne conoscendole denominare: attento che se bene il nummero superiore fosse il dua il tre, il quattro ouero il cinque; quando che l'inferriore non fosse l'vno si potria dire che quelle oppositioni fossero Duple, Triple, ò Quadruple, & però hauendo altra denominatione bisogna saper che tute le oppositione de nummeri si rippongano sotto cinqui generi d'oppositioni & comparationi: perche facendosi le comparatione & l'oppositione con i nummeri superiori à i nummeri inferriori; & i nummeri inferiori potendo essere diuersi, per questo conforme alle oppositioni & comparationi si fanno le denominationi: dimodo che quando i nummeri superiori seranno comparati à gl'inferriori, & che gl'inferriori seranno sempre vno, che è il principio de tutti i nummeri tutte quelle spetie d'oppositioni seranno contenute da un genere d'oppositione il quale si dirà Multiplice: ma se i superiori nummeri comparati seranno comparati à gl'inferiori, & che gl'inferriori siano d'vn grado solamente à i superiori inferiori come seria à dire se si oponerà il tre al dua, il quattro al tre, il cinque al quattro procedendosi sempre in questa maniera; quelle comparationi seranno contenute da un altro genere; e cosi non solo si formeranno le specie distinte; ma anco con la distintione delle specie la distintione de i generi con si bello & pulito ordine che piu non si può dire, ne piu bello si può ritrouare: onde per decchiaratione & intelligenza loro si formano queste regole, ch'ogni nummero al vnità opposto instituisce una particular specie del genere Multiplice; oppositione del nummero maggiore al piu propinquo minore forma le specie del genere Superparticulare: Quelle che il nummero inferiore entra tutto intiero vna volta nel nummero superiore & n'auanzano parte che passano piu di uno; si chiamano specie del genere Superpartiente: Quando tutto l'intiero nummero entra due volte nel nummero superiore, & che n'auanzano parte che fanno piu di vn nummero quelle specie seranno specie del genere Multiplicesuperparticulare: Vltimamente se il nummero inferriore entra piu di due volte nel nummero superiore, et che il nummero superiore auanzi l'unità & che sia piu d'uno; quelle specie si diranno specie del genere Multiplicesuperpartiente: ma perche queste cose sono un poco alte et difficile, le lasciaremo vn poco stare, fin tanto che uenghi l'hora, & che habbiamo commoda occasione di ragionar di loro che serà in breue; per adesso basta questo che si sappia come si distinguano le oppositioni, & per l'oppositioni le specie in quel modo che l'habbiamo diuise; il che si è fatto per introdurre piu facilmente il lettore nell'intelligenza delle comparatione & oppositione de nummeri senza della quale egli con piu fatica le ueniria à intendere, & ne haueria cognitione.

Quali sieno i sostentamenti di tutte queste specie con la decchiaratione del genere Multiplice, Superparticulare, Superpartiente, Multiplicesuperparticulare, & Multiplicesuperpartiente. Cap. XIII.

PIaccia ad ogni uno che sin quì si è degnato di leggere queste mie fatiche d'alzarsi vn poco piu con la mente, & di star attento à tutto quello che io son per dire; che se bene non solo nelle cose superiori, ma anco in tutte l'altre che sono nel trattato, io procedo al contrario di quello che fanno tutti gl'altri scrittori, che procedano sempre dalle cose vniuersale alle piu particulare come da cose piu commune & piu atte à dimostrare la particularità di quello che si vuole; non per questo repputo di commetter errore, ne mi credo che da dotti io serò tenuto per ignorante: perche se si hauerà mira al vero, & si riguarderà al fine, non dubbito punto che non sia conosciuto come io proceda page 140v dalle cose particulare alle vniuersali per via d'vn certo concatenamento di ragionare, che dimostro sempre prima una parte di quello ch'altri cercano di mostrar dopoi: e questo non per altro; solo perche per questa via introduco lo Scolare et l'intelligente nella cognitione di quello che io bramo d'introdurre & di quel che io uoglio, con una facilità mirabile: Per questo io di sopra non solo in tutto il progresso del opera; ma anco particularmente nel ragionamento presente delle oppositione & comparationi de nummeri alle uolte ho detto genere Multiplice et Superparticulare, et hò anteposto le specie à i generi, non gia che io non sappia et non conosca se si deue in questo modo procedere: ma bene perche ho conosciuto, et mi sono eletto per cosa migliore et piu espediente di ragionar prima delle specie et poi de i generi suoi: poiche le dette specie appresso Musici sono in qualche parte conosciute, che cosi conosciuti non sono i suoi generi: Onde se io prima ch'hauessi ragionato della Dupla, et della Tripla hauessi discorso intorno alla fondamentale agregatione di essa Dupla & Tripla: pochi per non dir nisciuno m'haueria inteso, et cosi potrei dire di hauer ragionato al uento; ouero à sassi. Però dopoi che io ho dimostrato perche causa io procedo, et sin quì ho proceduto, dal particulare al vniuersale ordine da dotti reprobato, & confutato: si ha da sapere che constando la Musica di molte figure risonante, et questa quantità di figure diuidendosi per ordinario in dua in quattro in otto e in sedeci come habbiamo veduto; per la libertà che hanno le nostre voglie humane si fa Arithmeticalmente vna comparatione di nummero à nummero; et perche le comparatione nummerali non s'habbiano à confondere, si come le sono specie et maniere diuerse: cosi da diuerse vniuersità de generi sono comprese. Le comparatione de i nummeri semplici, quantunque di sopra gli habbiamo veduti, et assai con diligenza essaminati: non per questo io restero quì di porli per ordine; & di dire che il genere Multiplice si forma con la comparatione delli nummeri semplici al'vnità particulare; comparando il secondo il terzo & c. al vno: ma perche comparando qual si uoglia numero semplice al altro composto nummero si entra di vn genere in altro; si dice che quelle comparationi non sieno piu del genere Multiplice: ma del genere Superparticulare: perche i numeri non si comparano piu al unità come si comparauano prima: e però tutta uolta che le comparatione non si faranno giusto al modo superiore; si entrerà con esse comparationi in altri diuersi generi: et perche queste due comparationi prime per la simplicità loro sono assai ben chiare et intelligibile; per questo hora lasciandole da una parte voglio che ueniamo alle sue composte: doue si ha da sapere che volendosi formare altre sorte de comparationi, le specie seranno diuerse, et anco diuersi seranno i generi; questo si fa con il suttrare dal nummero maggiore quante uolte comprenda il nummero minore facendosi le denominationi di dette specie, dal nummero inferriore, et la nummetatione dal nummero superiore.
Onde accioche queste cose meglio da ogni uno sieno intese; riserbandomi di dire in che modo se facciamo le nummerationi et denominationi per hora vorò che solamente basti questo, che il genere Superpartiente è un genere che abbraccia alcune oppositione de nummeri che diuidendoli in due parte, sempre una parte è maggior del altra; le cui specie possano esser infinite. Il genere poi Multiplicesuperparticulare; è un genere che comprende una quantità de nummeri opposti; i quali diuidendosi secondo il nummero inferiore se ne cauano piu parte, tutte d'vna istessa quantità & sorte. Cosi ancora si procede nel ultimo genere detto Multiplicesuperpartiente facendosi che il nummero inferiore sia il nummeratore cioè che sia quello che uenghi comparato al nummero superiore: Ma perche questi tre vltimi generi sono per l'oppositione molto più difficili che non sono gli altri dua primi; per questo lascierò li dua; & nel sequente Cap. dimostrerò come si faccino queste comparationi, et di donde uengano le loro denominationi.

Come si proceda nelle nummerale oppositioni del genere Superpartiente. Cap. XIIII.

IO son certo & sicuro, che le presente decchiarationi seranno ad alcuni alquanto difficile & oscure: si per causa de i generi che hanno nomi à molti Compositori incogniti: si anco perche le oppositioni loro procedano per uia d'una certa multiplicatione che chi non ci sta attento, & habbia qualche poca notitia de nummeri non può cosi ageuolmente intenderle & capire: Ond'io che conosco quanto le sieno oscure & difficile mi affaticherò tanto che in fine con facilità mirabile le darò ad intendere. Però ogni vno stia attento, & sciolti bene ciò che io dico.
Debbiamo dunque sapere che i numeri non si oppongano altrimente che à dua à dua come habbiamo veduto che si oppongano quelli de i dua primi generi, & perche il genere Superpartiente con tutti gli altri generi che li seguitano da i suoi nummeri hanno da pigliare le denominationi come fanno le prime specie che si nummerano, & nummerandosi pigliano la denominatione dal nummero inferriore: per page 141 saper dunque come esse denominationi si fanno; bisogna che ci teniamo à mente come si fanno le denominationi & qual nummero delli dua sia il nummeratore & il denominatore: perche con un nummero si nummerano le specie specificatamente, & con l'altro si denominano come ho detto.
Però se noi constituiremo questi dua nummeri %53% in opposita comparatione tenendo il nummero inferiore per il denominatore, & il supe riore per il nummeratore; doueremo riguardare quante volte il nummero il ferriore en tri nel maggiore, & trouato che non ci entra se non vna volta, & che ne auanzano dua; per quel dua la specie si dirà Superbipartiente, & per il tre che è il denominatore si dirà terza: dalla oppositione de i superiori nummeri la specie si chiamerà Superbipartienteterza.
Similmente ancora se si opponeranno questi nummeri %54% 54 facendosi l'istessa inquisitione, trouaremo che il 4. entra vna volta nel cinque, & ce ne auanza vno: & perche l'vno è principio delle nummerationi questa specie si dirà super partientequarta, & nota che tutte le specie di questo genere Superpartiente come anco tutte l'altre che doueremo vedere; il nummero superiore non hà da esser manco di tutto il primo nummero del genere Superparticulare che non è altro che il 3. & il 2.
Cosi per questa via, haueremo tutta la cognitione delle specie del genere Superpartiente, & dalla seconda in poi che ha la sua numeratione semplice, per non auanzarli altro che vno; tutte l'altre si nummeraranno secondo il nummero che gli auanza: perche se il nummero auanzato serà dua, si dirà superbi: se serà tre, supertri: se serà quattro, superquatri seguitando sin doue si vorà fare le comparationi et le oppositioni che possano essere infinite: A questa parte poi di superbi: supertri, & superquatri: si riguarderà al nummero inferriore & se serà tre si dirà terza, se serà quattro quarta, & via seguitando sino al fine, che si faranno le denominationi di tutte quante le specie del sudetto genere Superpartiente: osseruandosi sempre questo che il nummero inferriore non entri mai se non vna volta nel nummero superiore; per non entrare nelle specie degli altri generi, come ogni vno essaminando l'infrascritto essempio lo potrà vedere.
5 6 7
3 4 5
Superbipartienteterza. Superbipartientequarta. Superbipartientequinta.
Onde poi se le specie di questo genere si vorranno multiplicare per altra via secondo la loro natura; con l'opporre & comparare altri nummeri inequali che siano dalla minor parte rileuati, & che nella rileuatione auanzino nummeri in maggior quantità delli primi che sono sempre dua; secondo la quantità del nummero che auanzaranno, cosi si faranno le denominationi delle specie; come seria à dire, se noi compariamo il 7. al 4. & ricerchiamo quante volte vi entra il 4. trouaremo ch'egli vi entra tutta una sol volta, & ve n'auanzano tre; da i quali si farà la nummeratione dicendosi Supertripartientequarta: Cosi ancora se noi compararemo il 5. al 9. & riguardaremo quante volte vi entra il cinque, ne vederemo risultare la specie Superquadripartientequinta: à tal che da questi nummeri haueremo l'infrascritte specie.
7 8 9
4 5 6
Supertripartientequarta. Supertripartientequinta. Supertripartientesesta.
Et da questi altri: quelle che quì si vede.
9 10 11
5 6 7
Superquadripartientequinta. Superquadripartientesesta. Superquadripartientesettima.
Con questa sorte d'oppositi nummeri & comparatione se ne cauaranno quante specie si vuole, le quali perche il nummero superiore non contiene se non vna volta tutto il nummero inferriore si dimanderanno sempre specie del genere Superpartiente: Come di genere di prime quantità composte cauate per via de i primi nummeri del genere superiore che è il genere Superparticulare: Et si variano le loro Specie principali secondo la quantità di quel nummero ch'auanza dal nummero minore per ariuare à tutta la summa del nummero maggiore si come è stato detto & ne gl'essempij superiori si vede.
page 141v

In che modo s'habbia d'hauer cognitione del genere Multiplicesuperparticulare, & perche via si cauino le sue specie. Cap. XV.

FAtto la conueniente, & debbita inquisitione per ritrouare qual sia il genere Superpartiente, & quale sieno le sue specie, non serà tanto difficile à ritrouare qual sia il genere Multiplicesuperparticulare: poiche la decchiaratione di vno serue assai alla decchiaration dell'altro: & fra di loro non casca altra differenza, solo che il genere Multiplicesuperparticulare, oltra che il suo numero inferiore due volte almeno vien contenuto dal numero superiore, le sue denominationi non si fanno piu con questi nomi superbi, & supertri: ma pigliano parte delle denominationi deli dua primi generi, cioè delli nomi delle loro specie; & esse specie si multiplicano in altro modo, et per altra via che non si multiplicano le altre: perche la prima specie del sudetto genere Multiplicesuperparticulare nasce dal 2. & 5. parte della prima specie del genere Superparticulare: doue che entrando il 2. nel 5. due volte, & rimanendoci ancora parte che lo tien maggiore, per quello ch'egli si ritroua hauere la specie si dirà Duplasesquialtera: dupla perche due volte il numero minore è compreso dal maggiore, Sesquialtera: perche tutto il numero rileua il primo numero della Sesquialtera.
Cosi ancora se noi faremo comparatione del numero 2. al 7. & cercaremo quante volte esso dua entri nel detto 7. & trouato che vi entra tre volte; per entrarci tre volte diremo questa specie Tripla Sesquialtera: tripla perche tre volte il maggior numero contiene il minore, & Sesquialt. perche la comparatione si fa con vna parte del numero di Sesquial. di maniera che queste due oppositione de numeri
5 7
2 2
Duplasesquialtera. Triplasesquialtera.
seranno oppositioni del genere Multiplicesuperparticulare, & seranno oppositioni della prima specie potendosi ancora comparare il dua al noue, & cauarne la Quadruplasesquialtera: per esser quatro volte il 2. nel noue.
Ma volendosi hauere la seconda specie del sodetto genere si fa la prima comparatione del tre al sette; e pur per esser due volte il numero minore nel maggiore si dice dupla: ma non essendo piu esso minore il 2.che se ritroua esser il tre: da esso tre si dice Duplasesquiterza, & si può con esso lui far le comparationi del 3. al 10. Et tenendosi il medemo stile, ne risulterà la Triplasesquiterza perche tre volte il 3.entra nel 10.
Similmente ancora per hauere la terza specie si farà comparatione del 4.al 9. & veduto che il 4. entra due volte nel 9.si dirà Duplasesquiquarta, & comparandolo al 13. per entrare tre volte si dirà Triplasesquiquarta: Con le cui comparationi tenendosi sempre mai questo stile di riguardare quante volte sia il numero inferiore (che sempre douerà esser minore) nel superiore che douerà esser maggiore, & farne le prime numerationi di Duple, Triple, & Quadruple; si hauerà notitia facilmente di far le denominationi di Sesquialtere, di Sesquiterze, di Sesquiquarte, & di Sesquiquinte.
Onde se alcuno si merauigliasse di questo genere come habbia, & possa hauere le specie in terza, in quarta, in quinta & oltra multiplicatione, vedendo che la sua prima specie procede dal 2. al 5. dal 2. al 7.dal 2.al 9. & c. & che la seconda similmente procede dal 3.al 7.dal 3.al 10. dal 3.al 13. sappia che le specie de tutti li generi d'oppositi numeri dalle specie delli dua generi in fuora che nascano da numeri semplici; tutte si possano multiplicare come habbiamo veduto che si multiplicano quelle del genere Superpartiente che per via di bi, tri & quattri, possano procedere in infinito; chi all'infinito ce le volesse tirare: e però queste ancora del genere Multiplicesuperparticulare con l'osseruatione del numeratore, & del denominatore si possano tirar in lungo, & multiplicare quanto si vuole: ma per non confondere gl'intelletti in queste speculationi si pongano queste poche; le quali possono molto bene apprir la via à multiplicarle sin à che numero l'huomo le vuole per esser specie di natura multiplicabile.
page 142

Perche via si possi hauer cognitione del genere Mutiplicesuperpartiente, & come si cauino le sue specie. Cap. XVI.

COloro che nel leggere il Capitolo superiore haueranno osseruato bene come proceda il genere Multiplicesuperparticulare, haueranno anco buona notitia, & cognitione del procedere del genere Multiplicesuperpartiente: perche l'uno, & l'altro nascano dalli minori numeri delle oppositione che si fanno nelli suoi generi semplici che sono li generi Superparticulari, & Superpartienti: & per ridurlo in forma essemplare, ouero informata distintione non si ha da far altro, se non che à tutto il primo numero del genere Superpartiente si ha da giungere il dua, il tre, & gl'altri numeri da quali nascano le distintioni delle specie; che si haueranno le specie & esso genere Multiplicesuperpartiente: come seria à dire, se noi compariamo il 3.al 8.& veduto quante volte esso 3.sia dal 8.contenuto, & trouato che l'è contenuto due volte; da lui ne faremo la nummeratione dicendo Duplasuperbipartiente, & riguardando al numero inferiore dal quale ne douemo far la denominatione, diremo terza per esser vn tre: Cosi ancora se noi compararemo esso 3.al II. & vi faremo l'istessa consideratione ne vederemo riuscire la specie detta Triplasuperbipartienteterza, & questo in quanto alla prima specie delle sue multiplicationi: perche se noi compararemo il numero 4.al II. ne vederemo riuscire vna specie detta Duplasupertripartientequarta: Dupla perche riducendo il numero inferiore nel superiore quante volte vi può entrare, vi ne restano ancora tre da fare la solita nummeratione: si dice supertripartiente perche sopra tutto il numero inferiore due volte compreso; n'auanzano tre che è il minor numero della prima specie del genere Superpartiente; s'aggiunge poi alle sudette numerationi quella quantità che dimostra tutto il numero inferiore dal quale se ne formano le denominationi dicendosi terza, quarta, et quinta secondo che sono. Di maniera che queste specie seranno
8 11 11 15
3 3 4 4
Duplasuperbipartienteterza. Triplasuperbipartienteterza. Et quest'altre. Duplasupertripartientequarta. Triplasupertripartientequarta.
Da loro poi si possano cauar tutte le altre: perche tutte le altre si cauano per questa via. Onde per hora sopra la loro deriuatione non ci è da dir altro riserbandomi à dirne il restante ne i seguenti ragionamenti.

Perche causa furono trouati questi generi d'oppositi numeri. Cap. XVII.

CHi bramasse di saper la ragione, ò ricercasse la cagione perche gl'antichi professori di Musica si faticarano mai tanto di comparare, & opporre contra il tatto diuerse quantità di figure Musicali per via de oppositi & comparati numeri, sappia che non lo fecero per altro solo perche essendo stata ritrouata la quantità delle figure Musicali formate con diuersi valori; & veduto che andauano sotto il tatto in quantità multiplicata; dalle prime multiplicationi che furono le multiplicationi semplice del dua, & del tre; ne cauarano tutte l'altre: & fecero che si come nel tatto equale possano entrare dua, quattro, & otto figure: & nell'inequale, tre, sei, & dodeci; cosi ancora si potesse fare in qual si voglia occasione.
Onde perche naturalmente non si ritroua specie, che non sia sottoposta al suo vniuersal genere, per non fare che queste Specie Musicali fossero specie confuse, da una lunga essaminatione, & diligente inquisitione trouarano che tutte le oppositioni che si possano fare: tutte dico ridursi sotto questi cinqui sopra nominati generi; i quali sono base ad ogni comparatione di numero modulante & harmoniale; & si come non è numero composto che non deriui da numero semplice: cosi ancora non si troua page 142v numero in gran quantità multiplicato che non si sottometta per uia de principij alle quantità prime; dalle quali ne pigliano gl'ordini, & le forme. Per questo dalli dua primi generi in fuora che si compongano de numeri semplici come si vede; tutti gl'altri sono composti delle simplicità prime; accioche con i numeri semplici, & composti; si possi fare qual si voglia comparatione, & oppositione; & che ogni oppositione, & comparatione sia distinta per specificata, & particular distintione.

Come si possa hauere piu chiara, & perfetta cognitione de tutti questi cinqui generi d'oppositi numeri, & delle loro specie. Cap. XVIII.

SE io fossi certo, & securo che i superiori ragionamenti miei, & le premesse decchiarationi fossero da ciascheduno bene intese sarei contento, & del tutto m'acquetarei: perche almeno infra tutte l'altre consolatione che io hauerei, d'hauermi alla prima fatto intendere seria la principale, & hauerei con il piacere anco gloria d'hauer in si poche parole dato ad intendere quelle cose che sono appresso de Cantori, & Musici tanto difficile; ma perche io ne son dubbioso, & incerto: hauendo sin quì durato la maggior fatica che in questo negotio si possi durare: non volendo che per mia colpa le genti ne restino irresoluti & confusi: ho deliberato con essempij manifesti di dare ad intenrere questi superiori cinqui generi: per intelligenza de quali si ha da sapere che hauendone trattato Boetio nel 7.& 8.Capitolo del suo Libro di Musica & altri ancora, & particularmente il Zerlino hauendoli decchiarato, & ridotti in forma visibile: sono stato da molti ricercato di decchiarargli i: perche quantunque le vedessero in quelli essempij non li sapeuano intendere: doue che douendo io mettere in forma le demostrationi mie conforme à i ragionamenti fatti: mi pare di douer mettere anco quelle; sì perche quelle ancora sieno intese & non habbiamo piu bisogno di esser decchiarate, sì anco perche gli essempij miei meglio per quelli sieno ricconosciuti; essendoche chi non intenderà l'uno; almeno intenderà l'altro.
Però dopò l'hauer letto, & riletto tutti li Capitoli, che contengano le decchiarationi de questi cinqui generi, venuto à gl'essempij & proue; dico che.

Questa è la figura del genere Multiplice.

page 143
Chi non intende il superiore essempio, rimiri & essamini bene questo secondo che serà tutto il primo ridotto in foggia che'l si suol vsare; notandosi questo che tanto in lui, quanto che in tutti gli altri sussequenti, i numeri aggregati insieme dimostreranno di qual genere sia l'aggregatione, & gli particulari dimostreranno le specie secondo che si troueranno per linee distinti, come quì si vede.
Questa aggregatione de numeri dimostra il genere Multiplice.
2 3 4 5 6 7 8 9
1 1 1 1 1 1 1 1
Dupla Tripla Quadrupla Quintupla Sestupla Settimupla Ottupla Nonupla
Queste sono le specie particulare del genere Multiplice.
Di modo che in tutte le cantilene che si troueranno questa sorte d'oppositi numeri si saperà che sono oppositioni del genere Multiplice, & si faranno le denominationi loro secondo che si vede.

Questa è la figura del genere Superparticulare.

Per vedere, & intendere la seconda figura del genere Superparticulare perche le comparationi non si fanno piu all'unità: ma à qual si voglia differente numero che sia piu propinquo, & inferiore; redutto questo superiore essempio nella infrascritta forma essaminandolo ogni uno ne potrà conoscere le specie sue particulare.
page 143v
Questa aggregatione de numeri dimostra il genere Superparticulare.
3 4 5 6 7 8 9 10
2 3 4 5 6 7 8 9
Sesquialtera Sesquiterza Sesquiquarta Sesquiquinta Sesquisesta Sesquisettima Sesquiottaua Sesquinona
Queste sono le specie particulare del genere Superparticulare.
Doue si vede quando in vna compositione si troueranno vno de questi comparati numeri di qual genere sia la comparatione, & con qual nome s'habbia da chiamar la specie.

Questa è la figura del genere Superpartiente.

Quanto al terzo genere per esser figura multiplicata la cui multiplicatione è alquanto difficile si ha da tenere questa via per hauerne sufficiente cognitione: si riguarda prima à quel semicirculo nel quale si vede scritto prima specie; & si piglia il numero collocato nella sua sinistra parte che è il 3. & si compara con il 5.che è collocato nel secondo suo semicirculo: & da quello si ritorna all'altro capo, che è la destera parte, nel quale si troua collocato il 5. & il 7. cosi se n'ha la prima specie. Dipoi si riguarda in quel semicirculo oue si vede scritto seconda specie, & dalla parte sua sinistra si piglia il numero che è 4.et si compara al 7. che è collocato nel fine del semicirculo che è da quella parte con lui congiunto; & da quello si ritorna alla parte destra si ritroua il 7.& il 10. & le denominationi page 144 si fanno secondo che si vede ne i suoi semicirculi particulari. Vltimamente si piglia il semicirculo maggiore nel qual si troua scritto terza specie, & si piglia il numero della sua sinistra parte che è 5. & si compara con il 9. che è contenuto da quel semicirculo suo compagno; & dal numero 9. si và al numero 13.con il medemo stile che si è andato per ritrouar le specie prime, & le seconde: da i quali numeri poi si fanno le loro particular denominationi, come in essi semicirculi si vede. Ma perche tutte queste tre specie con difficultà si trouano nel superiore essempio: dipoi ch'io ho insegnato in che modo s'adoperi la superior figura, ne formerò vn'essempio della prima specie il quale era questo.
Questa aggregation del numeri dimostra la prima specie del genere Superpartiente.
5 6 7 8 9 10 11
3 4 5 6 7 8 9
Superbipartienteterza Superbipartientequarta Superbipartientequinta Superbipartientesesta Superbipartientesettima Superbipartienteottaua Superbipartientenona
Queste sono le specie particulare, della prima specie del genere Superpartiente.
Quì si ha da notare che non per altro si dice prima specie del genere Superpartiente: perche le Specie di questo genere si possano multiplicare in infinito chi le volesse multiplicare.
Et questo per via di bi, tri, & qnattri, come io dissi già di sopra nel Capitolo 14. Onde dopò che si hauerà essaminato questo essempio con l'essempio superiore, & veduto come si cauano le prime specie, rimirando quest'altro si vederà di donde nascano le seconde.
Questa aggregatione de numeri dimostra la seconda specie del genere Superpartiente.
7 8 9 10 11 12 13
4 5 6 7 8 9 10
Supertripartientequarta Supertripartientequinta Supertripartientesesta Supertripartientesettima Supertripartienteottaua Supertripartientenona Supertripartientedecima
Queste sono le specie particulare della seconda specie del genere Superpartiente.
In queste come anco nelle superiori si procede in vno istesso modo, & riguardando nella figura de i semicirculi di questo genere si vederà come nascano queste specie, & riguardando in quest'altro essempio si vederà come si procede nella inquisitione della terza specie principale.
page 144v
Questa aggregatione de numeri dimostra la terza specie del genere Superpartiente.
9 10 11 12 13 14 15
5 6 7 8 9 10 11
Superquadripartientequinta Superquadripartientesesta Superquadripartientesettima Superquadripartienteottaua Superquadripartientenona Superquadripartientedecima Superquadripartienteundecima
Queste sono le specie particulare della terza specie del genere Superpartiente.
Con tal procedere si possano cauar tutte quante l'altre specie di questo genere Superpartiente, tenendosi quest'ordine che si è tenuto in formar le tre presente, & hauendoci le debbite auertenze che si debbano hauere: sopra delle quali io non dirò altro che questo, che non è da merauigliarsi se le specie di questo terzo genere hanno sotto di se specie particulare: perche sappiamo bene come c'insegna Porfirio ne i suoi Predicabili che non repugna vna cosa esser genere, & specie; specie rispetto al superiore, & genere rispetto all'inferiore: E però l'aggregatione de numeri che sono ne gl'essempij miei dimostrano qual specie sia del genere Superpartiente, & i numeri particulari quale sieno le particulare sue specie, il che mi par che basti per sua dechiaratione.

Questa è la figura del genere Multiplicesuperparticulare.

page 145
Chi non intende questa quarta figura, sappia che questo quarto genere ancora nasce da diuerse specie, come nasce il genere superiore, e però questo essempio dimostrerà la sua specie: le quali sono queste.
Questa aggregatione de numeri dimostra la prima specie del genere Multiplicesuperparticulare.
5 7 9 11 13 15 17
2 2 2 2 2 2 2
Duplasesquialtera Triplasesquialtera Quadruplasesquialtera Quintuplasesquialtera Sestuplasesquialaltera Settimuplasesquialtera Ottuplasesquialtera
Queste sono le specie particulare della prima specie del genere Multiplicesuperparticulare.
Questa aggregatione de numeri dimostra la seconda specie del genere Multiplicesuperparticulare.
7 10 13 16 19 21 24
3 3 3 3 3 3 3
Duplasesquiterza Triplasesquiterza Quadruplasesquiterza Quintuplasesquiterza Sestuplasesquiterza Settimuplasesquiterza Ottuplasesquiterza
Queste sono le specie particulare, della seconda specie del genere Multiplicesuperparticulare.
Questa aggregatione de numeri dimostra la terza specie del genere Multiplicesuperparticulare.
9 13 1 21 25 29 23
4 4 4 4 4 4 4
Duplasesquiquarta Triplasesquiquarta Quadruplasesquiquarta Quintuplasesquiquarta Sestuplasesquiquarta Settimuplasesquiquarta Ottuplasesquiquarta
Queste sono le specie particulare della terza specie del genere Multiplicesuperparticulare.
Quest'ultimo genere procede & nasce come il superiore, hauendo ancor lui le specie multiplicate, che rispetto à tutta l'aggregatione sono specie, & rispetto alle specie particulare sono generi come dimostrano le sue diuisioni simile alle diuisioni passate.
page 145v

Questa è la figura del genere Multiplicesuperpartiente.

Per la cui decchiaratione si pongano gl'infrascritti essempij, quantunque non sieno necessarij per esser assai bene stati decchiarati ne gl'essempij superiori: ma per non lasciar l'ordine imperfetto li pongo tutti, accioche anco loro sieno veduti, & per quel che sono ricconosciuti.
Questa aggregation de numeri dimostra la prima specie del genere Multiplicesuperpartiente.
8 11 14 17 20 23 26
3 3 3 3 3 3 3
Duplasuperbipartienteterza Triplasuperbipartienteterza Quadruplasuperbipartienteterza Quintuplasuperbipartienteterza Sestuplasuperbipartienteterza Settimuplasuperbipartienteterza Ottuplasuperbipartienteterza
Queste sono le specie particulare della prima specie del genere Multiplicesuperpartiente.
page 146
Questa aggregatione de numeri dimostra la seconda specie del genere Multiplicesuperpartiente.
11 15 19 23 27 31
4 4 4 4 4 4
Duplasupertripartientequarta Triplasupertripartientequarta Quadruplasupertripartientequarta Quintuplasupertripartientequarta Sestuplasupertripartientequarta Settimuplasupertripartientequarta
Queste sono le specie particulare della seconda specie del genere Multiplicesuperpartiente.
Questa aggregatione de numeri dimostra la terza specie del genere Moltiplicesuperpartiente.
14 19 24 29 34 39
5 5 5 5 5 5
Duplasupertripartientequinta Triplasupertripartientequinta Quadruplasupertripartientequinta Quintuplasupertripartientequinta Sestuplasupertripartientequinta Settimuplasupertripartientequinta
Queste sono le specie particulare, della terza specie del genere Multiplicesuperpartiente.
Queste sono le decchiarationi di tutte quante le comparatione et oppositione de numeri delle figure Musicali; le quali chi le volesse multiplicare si come si multiplicano sino à dieci; cosi anco si potriano multiplicar insino à cento: ma quanto le sieno di utile et di giouamento lo lascio giudicar à chi che si sia, ch'habbia giuditio: et dirò bene che le siano simil à quelle cose, che sono impotenza di poter essere: ma che il detto esser loro, non si riduchi all'atto mai; per non dire che non si possi mai ridurre: et che lo studio che intorno d'essi i Musici fanno, per volerli pur ridurre all'atto sia studio totalmente superfluo & vano. Ond'io in questo assai mi merauiglio & stupisco d'alcuni prudenti & dotti, che hauendo omninamente biasmato quelli che s'occupano & già s'occuparono intorno alle considerationi, regole, & intelligenza de Modi, de Tempi & de Prolationi: non hauendone ne i trattati loro uoluto far sufficiente & chiara digressione ò ragionamento, s'habbiano poi uoluto occupare intorno alla decchiaratione & al modo di formar questi generi, assignando à ciascheduno le sue specie particulare: che molto meglio, & piu condecente al parer mio seria stato se si fossero occupati & faticati intorno alla decchiaratione, delle Prolationi, de Tempi, & de Modi; essendoche si trouano senza veruna comparatione molte piu cose composte sotto gl'ordini & le regole de detti Tempi, Modi, & Prolationi, che con gl'oppositi numeri di qual si uoglia genere: come espressamente vediamo, che non è quasi anticho che non habbia composto cantilene, cioè Messe, Motetti et altro sotto li sudetti segni, se bene queste et quelle sono cose poco gioueuole, et di poco frutto, essendo già demesse; non risultandone altra uaga harmonia, ne piu diletteuole concento, di quello ch'hoggi giorno n'udiamo uscire dalle moderne: nondimeno hauendone biasmata una, era manco male di lasciar stare anco l'altra: perche l'altra (che è questa della quale hora ne ragioniamo) è stata sempre manco in uso, et meno intelligibile, si come espressamente si conosce et uede: Et chi uolesse che anch'io fosse degno se non di doppia, almeno di una semplice, (ma graue) et seuera riprensione; prima per trattare di page 146v quelle cose, che non sono piu usate et sono si può dir inutile; et poi per hauer io veduto et biasmato questo errore in altri, io dico che se da loro fossero stati satiati gli appetiti de Cantori, et de scolari che già bramarano & ancor bramano d'intendere & sapere quali fossero quei studii antichi & quelle fatiche tanto per prima stimate fatte intorno à i Modi, à i Tempi, & alle Prolationi; hora non mi faria bisogno di mostrarle: perche contenti & sodisfatti una volta, non cerchariano di saper altro, intendendo per gli loro scritti quanto in questa materia fa bisogno & è necessario di sapere. Ch'io ben conosco (non essendo di giuditio priuo) come essi ancor conoscano, non esser necessario & utile una tale inquisitione: ma vedendo che molti ne sono desiderosi, & si struggano quasi d'intendere quelle compositioni amtiche, & di hauerne le loro regole particulare: per questo io piu che per altro, volontieri mi sono esposto alla presente fatica; sperandone, oltra il leuare dal tempo presente molti uitiosi & danneuoli errori, di satiar anco ogni uno & di riportarne al fin laude: faticandomi quanto piu io sò & posso di farmi intendere: Che se fin hora certamente i scritti communi, con i trattati particulari che in man di questo e di quello artorno vanno, intelligibili et chiari fosser stati fatti; intesi una sol uolta bene; non si seria chi piu bramasse d'intenderli, perche leggendoli s'haueriano prima contentati & sodisfatti: & poi haueriano veduto ch'egli è una fatica & uno studio piu tosto uano & inutile, che di guadagno ò di profitto.
Questa dunque è la causa ch'io si diffusamente ho trattato de i cinqui generi d'oppositi numeri, & di sopra nel secondo Libro ho ragionato del Modo del Tempo & delle Prolationi: però coloro che sono di parere, che i particulari trattati, & gli ragionamenti tanto della Prolatione, del Tempo, & del Modo: quanto che de i sudetti cinqui generi de comparatione de numeri sieno cose piu tosto da occupar le persone, senza verun giouamento & guadagno: sappiano che io non ne tratto per mostrare che le sieno cose che giouino alla Musica: ma accioche da quì in poi nisciuno ne habbia da trattare; & anco accioche non vadi piu nisciuno à studiar tant'opere come ho conuenuto far io: per vedere & intenderle, che legendo bene una sol volta questa mia; credo che rimanerà del tutto pagato & sodisfatto.
Però in questo come anco in ogni altra cosa sieno cortese le genti in escusarmi & in pigliar la mia protettione; essendo ch'io conosco molto bene quello che ci è di utile, & quello che non ci gioua nulla: ma per far il debbito mio ho fatto tutto quello che quì si vede: & volontieri con le figure d'altri, ho posto gli essempij miei, sì perche quelle sieno intese meglio di quello che non erano per prima, sì anco perche gli essempij miei incontrati con quelle & essaminatoli con qual si voglia scritto si vegga se l'ennarationi mie sieno ennarationi false ò vere; & per quelle che le sono le sieno tenute.

Decchiaratione delle cinque figure poste ne quadrati del Capitolo superiore, & come s'adoperano gl'essempii collocati nelle corde Musicali. Cap. XIX.

PEr la difficultà grande che hanno in se stessi le comparatione & oppositione de numeri pertinenti alla quantità delle figure Musicali; & per il dubbio ch'io (stante le loro suttigliezze grande) che gl'essempij con le figure superiore non siano si ben'intese come io vorrei; dopò l'hauerci fatto assai considerationi sopra; ho deliberato in fine di farne la presente breue, et succinta decchiaratione: & dirò prima che le figure de i quadrati s'hanno cosi da intendere: che sempre si fanno comparatione de numeri di quantità maggiore à i numeri di quantità minore; & togliendo la prima figura si compara qual si voglia numero che vi sia attorno, à quel uno che si troua in quel circuletto di mezzo; le cui specie vengano à esser denominate, secondo il numero superiore; Nella seconda figura si pone il 2.per primo fondamento & si toglie il 3. & opponendoglilo si fa la denominatione della Sesquialtera; di poi si piglia il 4. & comparandolo al 3. se ne caua la seconda specie; facendo sempre che quel numero che era il comparato sia fondamento alla piu propinqua comparatione. Ma perche la terza figura è vna delle prime figure de i generi composti; la prima cosa si piglia quel semicirculo, oue è scritto prima specie & tolto quel numero che si troua collocato nella parte sua sinistra si suppone per fondamento & comparatoli il 5. che si troua nel fine dell'altro semicirculo con lui da quella parte legato, se ne caua quella specie, ch'esso semicirculo ha dentro scritto. Similmente si mette il 5. per fondamento, et comparatoli il 7. del terzo semicirculo ne nasce quella specie particulare che vi si vede scritto dentro.
Dipoi si và à quel semicirculo nel quale è scritto seconda specie pigliando il principio dalla sua parte sinistra, & tolto il 4. per fondamento gli si compara il 7. & si fa la denominatione della specie page 147 particulare secondo la scrittura di esso semicirculo: di maniera che con la intelligenza & cognitione del primo ordine, si ha la cognitione & l'intelligenza de tutti gl'altri dua.
Quanto poi alla quarta figura si ha da sapere che per hauerne cognitione bisogna riguardare in quel semicirculo oue è scritto prima specie & tutti quei numeri che sono infra quegl'anguli ch'egli abbraccia & dentro di se contiene, tutti dico s'hanno da comparare à quel dua che si ritroua serrato in quella parte del circuletto che si ritroua nel mezzo, & secondo quelle descrittioni che si troua dentro a quelle caselle, cosi si chiamano le specie particulare di quella prima specie; & tutto quel ordine che si è tenuto in lui per hauerne le sudette specie particulare; si ha da tenere non solo nell'altre dua: ma anco in tutta l'ultima figura; essendo che tutte procedano à vn modo.
Questa dunque è la decchiaratione delle cinque figure ne i quadri situate: le quale da me sono state poste per figure piu chiare che si trouino ne i scritti Musicali & Theorici: & perche come io dissi di sopra non erano cosi da tutti bene intese, per liberarmi di douerle sempre à questo & quello decchiarare; mi sono elletto di porle decchiarate quì insieme con le mie.
Però fattone vn sufficiente ragionamento, & dimostrato come le si habbiano da intendere: me ne descenderò à i numeri che si trouano collocati dentro dalle corde Musicali: & dirò che quelli essempij sono gl'istessi che si trouano dentro di esse figure quadrate: & iui sono posti in quel modo che si hanno d'adoperare: & non vi manca altro che le chiaui & le figure di Musica: di maniera che tutte le cantilene che canteranno per via de comparatione de numeri, i numeri doueranno esser opposti con l'ordine che si vede, & si dirà che le oppositioni sieno di quel genere che vi si vede scritto sopra, & le specie essere secondo la descrittion di sotto. Et cosi non solo si saperà che cosa voglia dire genere Multiplice, Superparticulare, Superpartiente & c. ma anco si sapranno discernere quale sieno le specie particulare di questo & di quell'altro genere.

Di donde sieno deriuati i nomi de i sudetti cinqui generi. Cap. XX.

PEr satiar le voglie, & l'appetito de molti, che bramano di sapere in che modo, si siano cauati, & di donde ne siano vsciti i sudetti cinqui generi è forza che io dica che i si sieno cauati dalla quantità delle figure, che io dissi di sopra poco fa nel Cap. 17. di questo Libro, i quali con l'istesse figure per via de numeri multiplicate & diminuite furono redutti in questa quantità che si vede: & si dice genere Multiplice dalla multiplicatione che fanno le sue specie partendosi dall'unità, ò multiplicandosi à volontà particulare, ouero à complacenza commune: che poi veramente in esso non si vede altro che vn'aggregatione di numero multiplicato.
Il genere Superparticulare nasce da quella particular parte che si toglie del genere Multiplice, che è il maggior numero della sua prima specie; con la quale se ne formano le sue specie particulare.
Il genere Superpartiente si dice dal primo numero maggiore che si troua collocato nella prima specie del genere Superparticulare; il quale à soggetto per formare la prima specie del sudetto genere Superpartiente. Il genere Multiplicesuperparticulare nasce per via del minor numero della prima specie del genere Multiplice, & tutto il numero della prima specie del genere Superparticulare per oppositione comparati; i quali secondo che si multiplicano i suoi ambidua numeri, cosi si fanno le sue denominationi: pigliandosi le denominationi dal numero inferiore, & numerandosi le specie dal numero superiore come già consta & habbiamo veduto. L'vltimo genere poi detto genere Multiplicesuperpartiente, nasce & deriua similmente dal minor numero contenuto nella prima specie del genere Superpartiente, è da tutta la quantità del numero formato di essa specie; il quale medemamente produce diuerse specie, che sono alle specie particulare generi discesi da esso genere principale: doue che essendo il primo genere detto Multiplice, dalla multiplicatione che si fa con qual si voglia numero all'unità comparato, & il genere Superparticulare detto dalla particularità del numero del primo genere: haueremo che si come si chiama il secondo & il terzo genere Superparticulare & Superpartiente, gl'altri dua vltimi procedendo per uia di multiplicatione, per ragione si doueranno chiamare generi Multiplicesuperparticulare, & Multiplicesuperpartiente. Cosi hanno le loro informationi, & con le informationi di donde sieno deriuati i loro nomi, ò di donde sieno stati cauati.
page 147v

Se stante i medemi numeri i sudetti cinqui generi possino hauer le specie variate. Cap. XXI.

FAttosi ogni diligenza, & trouato ogni via per hauer qual si voglia, genere con qual si voglia specie delle oppositione, & comparatione de numeri pertinente alle quantità inequale, da Theorici dette Proportione d'inequalità mensurabile; si ha da sapere che si come sono sempre dua i numeri che si oppongano, vno sempre maggior dell'altro, & che opponendosi il maggiore al minore nel modo che di sopra habbiamo veduto: cosi anco si può instituire la oppositione in contrario, & secondo la contrarietà de gli oppositi numeri cauarne altre specie alquanto diuerse, & differente. Onde se noi pigliaremo i numeri della prima specie del genere Multiplice, & gl'opponeremo in contraria comparatione, & faremo che l'uno il quale era di sotto sia di sopra, & il dua che era di sopra sia di sotto; perche essi numeri sono comparati per ordine contrario & non naturale, è forza che quella specie per distintione dell'altre che sono comparate per il loro verso, muti qualche particella del suo nome si come sono in lei mutato gl'ordini: E però nelle oppositioni improprie, che si chiamano da Theorici Proportione di minor inequalità, & che io chiamo comparationi contrarie si ha da tenere questa regola generale: che in tutti i luochi oue si troueranno nummerale oppositioni, se il numero superiore soprauanza di quantità l'inferiore, si faranno le denominationi delle specie secondo le superiori decchiaratione: ma se il numero superiore serà di minor quantità rispetto al numero inferiore, le specie seranno dei medemi generi; ma à qual si voglia sua particular denominatione si aggiungerà questa particella sub; di maniera che se la prima oppositione serà Dupla si dirà Subdupla, se serà Tripla, si dirà Subtripla, come per darne qualche lume se ne formano questi dua principali infrascritti essempij.
1 1 1 1 1 1 1
2 3 4 5 6 7 8
Subdupla Subtripla Subquadrupla Subquintupla Subsestupla Subsettupla Subottupla
2 3 4 5 6 7 8
3 4 5 6 7 8 9
Subsesquialtera Subsesquiterza Subsesquiquarta Subsesquiqinta Subsesquisesta Subsesquisetti. Subsesquiot.
Con la chiarezza de quali sicuramente si può procedere in tutte quante l'altre specie de i tre principali generi, & attribuendo à tutte sub formarne le specie in contrario; & se bene in questi essempij miei, & ne gli altri superiori io non arriuo con i numeri al numero decimo, mostrandone la nona & la decima specie: nisciuno se ne ha da merauigliare, essendo che io mi son seruito di quella quantità de numeri de quali le corde erano capace di hauer con essi loro la descrittione delle sue specie: & tanto piu io gli ne ho posto secondo il commodo mio: quanto che di sopra ho detto che le specie non hanno per suo termine, & numero limitato il dieci, che possano oltra procedere in infinito secondo la natura de numeri: se però le voci fossero atte à ridurre le quantità grande delle figure per numeri multiplicate sotto vn tatto Musicale che è quel poco di tempo che corre tra vn tatto & l'altro. E però contentisi ogni v$no del numero che io ho posto; perche tutti gli altri numeri che si possano nelle medeme specie opporre, gli ho lasciati in libertà di chi in queste oppositioni si vuol trattenere. A me basta di hauer mostrato quale sieno le specie de i cinqui generi principali delle comparatione de numeri, & decchiarato che cosa sia, & vogli dire genere Multiplice Superparticulare & c. come si vede.
page 148

Se queste oppositioni de numeri, & comparationi Arithmetiche sieno di vtile alla Musica, & che giouamento apportino à i Compositori. Cap. XXII.

HOrmai da quello che sin qui è stato detto possano vedere & comprendere i moderni Compositori & qual si voglia altro Musico particulare, quanto poco sia stato di vtile alli concenti & harmonie questo modo di tessere le cantilene, & di formarle con oppositi & contrarij numeri essendoche per le naturale figure consituite per adoperarle naturalmente ne i canti ordinarij, senza oppositione ouero contrarietà de numeri alle volte habbiamo due figure per tatto, alle volte tre, alle volte quattro, & c. Et molte volte il punto di agumentatione ci aiuta hauerne in disparo numero; per il che siamo forzati di dire, & confessare che le contrarietà & le oppositione de numeri sieno cose & fatiche per chi non ha altro che fare: poiche vltimamente quelle cantilene non vanno mai in mano à Cantori senza la resolutione; essendoche i cantanti non sieno soggetti, & obligati à sapere queste speculationi Arithmetiche: per esser cose di non potersi all'atto ridurre secondo ch'habbiamo veduto: che dalli primi dua generi in fuora, & particularmente dalle specie del genere Multiplice, & prime & seconde del genere Superparticulare non si può conseguir l'intento, oltra che non si possano trouar figure che ci habbiano da dimostrar quei valori. La voce, ne qual si voglia buona cantante potrà portar giuste quelle tante diuerse quantità: perche se noi consideriamo bene come un Cantore canti le Chrome, & le Semichrome, trouaremo che le canta per vn habbito che vi ci ha fatto, & non già che alla prima egli sappia raccorre vna quantità tale sotto d'un tatto.
Per questo io dico che non solo è stato vano, & inutile lo studio, & la inuentione di simil specie & generi di cantilene, ma anco inutile & vano è stato per li Compositori il trattarne: massimamente l'hauerne trattato sotto figure & termini Arithmetici: per i quali io sono stato astretto & forzato di farne la presente decchiaratione: Essendomi piu volte abbatutto à ragionar con Compositori delle cose di Musica; & esser da loro stato interrogato che cosa volessero dire, & significare quei termini, & quelle parole che pongano i Theorici quando dicano genere Multiplice & Superparticnlare, con tutte quell'altre parole che li seguitano per formatione delle specie loro, le quali da me come si vede sufficientemente sono state decchiarate. Et ne son stato assai contento & sodisfatto: poiche non solo hauerò risposto & satiato l'appetito à molti curiosi, che si faticauano, & faticandosi in vano si struggeuano d'intendere quei generi, & quelle specie trattate, & piu tosto nascoste sotto quelle parole: credendosi forse in essi di ritrouar altro vago, & diuerso stile di comporre le moderne compositioni: ma anco hauerò fatto che dal progresso del ragionamento mio, si vegga la verità di quel che sin quì sempre ho detto discorrendo intorno alle Triple, & alle Sesquialtere: poiche ritrouando noi le Sesquialtere, & le Triple infra le specie del genere Multiplice & Superparticulare, in nisciun modo potremo dire, (se però la verità non vogliamo negare) che le Triple, & le Sesquialtere sieno specie di Proportione, intese per quelle Proportioni che vanno sotto il tatto inequale sumministrate: perche se le volessimo infra le Proportioni porre, conueniressimo porci tutte le specie di qual si voglia genere: il che quanto fosse bene lo si lascia giudicare à chi di queste cose ha qualche cognitione.
Però possiamo concludere è dire ch'à i Compositori & Musici queste inuentioni sieno state di nisciun giouamento, & che siano cose da lasciarle per i speculatiui, che si pascano tanto di reale, quanto che di soffistiche inuentioni, non potendosi hauer da loro altro che intricamenti di testa, & affittioni d'animo per le difficultà grande che hanno in se stesse di poterle accomodare, et disponere con la uoce: Delle quali io non ne pongo altro essempio volendo che quei primi della Dupla della Tripla, & gli altri delle Sesquialtere sieno bastanti: ma se pur anco di quelli si trouasse chi non ne fosse sodisfatto et contento, & che molto piu essempij ne bramasse, può per satiarsi la voglia leggere Franchino Gaforo, il quale nel fine del suo trattato di Musica dispone con essempij qual si voglia specie d'opposito numero, disponendole sotto i suoi proprij & particulari nomi che se ne potrà cauar la voglia & sodisfare, non essendoci altro che con essempij & mostre n'habbia trattato si diffusamente.
page 148v

Come sia nato questo errore che le Triple & le Sesquialtere con l'Emiolie sieno state per falso & tristo abuso tolto per Proportioni. Cap. XXIII.

QVando ch'io considero in che modo si sia abbusato di torre le Triple, le Sesquialtere, & le Emiolie per Proportioni, & come questi nomi gli si sieno stati applicati vengo in cognitione che questo è auenuto per la similitudine che hanno i nummeri opposti & comparati, i quali perche si compara & oppone il nummero tre con il dua ouer con l'vno, come si soglino far le comparatione delle Proportioni; si è à poco à poco venuto à tale che essendo state deposte tutte le specie delle oppositione numerali, i nomi si sono fatti communi, & si è fatto che per Tripla & Sesquialtera s'intendino le Proportioni vere che vanno sumministrate sotto il tatto inequale, & la consideratione delle sue semplice figure, & nondimeno sono tante diuerse & differente, quanto piu diuersi & differenti sono gl'effetti et la natura loro.
Di quì n'è nato vn ridiculoso errore, che quando i compositori hanno voluto per lor capriccio come cose piu facile & reducibile al atto formar vna Tripla & Sesquialtera si sono partiti dalla vera consideratione delle loro proprie figure, & se ne sono passati alla consideratione delle figure che sono constituite sotto li segni di Proportione: non hauendo piu quei respetti che haueano gli antichi di conseruare mediante l'interuento delle perfettioni & alterationi, le Proportioni vere dalle Triple & Sesquialtere, che essendo quantità ternaria misurata dal tatto equale non ha bisogno ne de perfettioni ne d'alterationi.
Onde da questo si vede l'inconueniente grande che ne segue; che se la Dupla la Quadrupla la Quintupla & c. sono specie d'oppositi nummeri che vogliano & per lor natura ricercano di esser cantate sotto il tatto equale; perche le Triple & le Sesquialtere le voremo cantar sotto il tatto inequale? Se tutte sono formate con le medeme & istesse regole: non hanno forsi tutte vna istessa & medema raragione? Questa veramente è quello che hora al presente molti Compositori, & con essi loro molti Cantori ancora confondano il nome di Proportione con i nomi di Sesquialtere di Triple & Emiolie cosa inuero molto brutta & disdiceuole.
Da quello dunque che noi sin qui habbiamo veduto espressamente conueniamo dire che le Emiolie, le Triple, & le Sesquialtere non sieno specie de Proportioni di tatto inequale: ma solamente di nummero conseruate dentro del tatto ordinario; per esser specie de i sudetti cinqui generi: & che le Proportioni vere non si possino chiamare con quei particulari nomi essendo d'altri & non suoi, se però non volessimo instituire & formar altre noue foggie de Proportioni, foggie inutile & confusue.
Et se bene le Proportioni si segnano con la zifra ternaria in opposito della binaria, quello non si fa per dimostrar in quel caso, ne Tripla ne meno Sesquialtera; perche prima non è Tripla opponendosi in la Tripla il nummero ternario al vnità particulare, ma si fa solo accioche si vegga doue ch'entrano le Proportioni d'inequalità di tatto, à differenza delle Proportioni d'inequalità di figure che sotto il medemo tatto, variano per via di zifre la quantità delle figure.
E però mediante questi mezzi, queste & quelle Proportioni si conseruano distinte: per la cui conuenienza che hanno delle medeme: zifre delle Sesuqialtere: n'è nato l'abbuso di dire Triple Sesquialtere & Proportioni riguardando solamente al nummero superiore, & non hanno hauuto quest'auertenza che le Specie de gl'oppositi nummeri che sono queste Proportioni d'inequalità di figure si segnano solamente con le zifre, & che le Proportioni d'inequalità di figure & di tatto si segnano sempre con i segni del Tempo & l'interuento delle zifre; le quali sono sufficiente distintioni (à che ci vuol ben riguardare:) di farle riconoscere per quello che le sono, & come da tutti le debbano esser ricconosciute: deponendosi di segnar le Proportioni vere con le zifre sole & le oscure senza zifra per le specie de gli oppositi nummeri che non si segnano per altra via, ne altrimente che per le comparationi delle zifre, & l'Emiolie con la presenza sola delle figure oscure.
page 149

Se le Triple & le Sesquialtere con qual si voglia specie di opposito nummero si possano introdurre dentro al principio delle cantilene ordinarie & commune. Cap. XXIIII.

TRa tutte le differenze particulare che si trouano infra le Triple, le Sesquialtere & qual si voglia altra specie di opposito nummero, vna è questa che le Proportioni d'inequalità di tatto possano esser introdute, in ogni luoco & in ogni tempo: che le sudette Triple Sesquialtere & specie de nummeri comparati non possano esser introdutte se non nelle cantilene binarie & imperfette: & non mai inanzi che si siano introdutte fugure di natural valore: Io dico binarie & imperfette per far sapere che nelle cantilene perfette per rispetto della perfettion delle figure non si può far altra oppositione che quella delle Proportioni d'inequalità di tatto: ma bene nel ordinarie perche il principio & l'origgine delle oppositioni nasce dalle prime comparationi che sono le comparationi pure & semplice, dalle quali n'escano poi tutte le multiplicationi, le semplice & pure comparationi sono l'vno e'l dua: che comparati insieme fanno risultar la Dupla: e però oltra che le sudette oppositioni non si possano mai fare sotto i segni del Tempo perfetto; nel Tempo imperfetto ancora non si possano mai introdurre simil oppositioni, che prima non ci siano le oppositioni ordinarie: perche facendosi le oppositioni per uia di nummero & non di segno, proponendo vna oppositione nummerale nel principio di qual si voglia cantilena seria falso il nummero comparato: quando almeno non si potessero opporre ad altre parte, & se noi meglio ce ne uogliamo certificare, consideriamo questo che se nel principio d'vn canto proponiamo vna Quadrupla, l'oppositione del nummero quattro al uno non serà vero; perche non si è fatta ancora nisciuna comparatione; ma bene quando il canto serà principiato allhora si potrà fare qual si voglia oppositione; perche le oppositioni ordinarie sono già fatte & proposte.
Questo ne lo certifica & dimostra Franchino Gaforo & Adriano Petit nelle loro opere che insegnandoci con buonissime regole la natura delle specie de questi generi Multiplice & Superpartiente, formandone di tutte i loro specificati essempij, le propongano sempre dopo che il canto ha hauuto principio, e però mediante loro & la natural ragione si dice che tutte le specie superiore, non solo vanno proposte senza nisciun segno di Tempo; (perche il segno del Tempo con le zifre è particular segno delle Proportioni d'inequal tatto & figure:) ma anco vanno sempre proposte dopo le proposte ordinarie, che sono le proposte commune, come si vede ne gl'essempij delle Duple, delle Triple & Quadruple poste di sopra nel Cap. 10. di questo Libro.
Il che si dice: si per distinguere le sudette Proportioni d'inequal tatto & figure dalle specie d'oppositi nummeri, si anco accioche volendosene alcun seruire n'habbia d'hauere tutta la integra cognitione: essendo che à nisciuno si prohibisce l'adoperarle: ma bene si dice che sieno cose di poco vtile & di assai fatica, et che tanto piu volontieri si debbano fuggire, quanto che pochi nuoui effetti possano produrre.

Come si potria remediare in far chiamar le Proportioni senza dirle Triple Sesquialtere ouero Emiolie. Cap. XXV.

GIà che il tristo abuso di chiamar le Proportioni di tatto inequale, per Triple Emiolie & Sesquialtere è scorso tanto inanzi che piu oltre non può scorrere: per volerci rimediare & leuarlo via; si come à poco à poco per la conuenienza del nome con il quale l'hanno chiamate i Theorici dicendole vniuersalmente tutte Proportioni inequale, si è fatto la falsa denominatione; cosi ancora à poco à poco hormai che si sà qual differenza sia tra Proportione di tatto inequale, & Proportione di figure inequale si potrà ogni vna di loro per i suoi proprij nomi chiamare: tanto più che hormai à fatto à fatto le Sesquialtere l'Emiolie con le Triple si son demesse con tutte l'altre specie d'oppositi nummeri. Perche se si permette la sudetta falsa & impropria denominatione: non solo si và à periculo di ridur le Proportioni sotto forastieri nomi: ma anco di destruggere i loro fondamenti & regole per hauerne sempre sin quì i Musici trattato sotto i suoi proprij nomi quantunque da pochi Prattici sieno state intese: Anzi che il permettere che le sudette Proportioni habbiano d'hauer piu nomi, & che con page 149v piu nomi possino esser chiamate può far credere à vn Cantore che chiamandole diuersamente, per i diuersi nomi le sieno altre & non più quelle: & io sò bene che quando i Compositori vorranno, & i Maestri ancora ch'insegnano à cantare si disporrranno à farle chiamar con i proprij nomi che in breue tempo si remetteranno in piede, non essendo cosa si difficile che non si possa fare: ne meno voglio che le parole mie sieno di tanta efficacia che per autorita loro s'habbiano questi nomi da deporre; ma voglio che si considerino bene le ragioni: Et chi fosse ostinato, & non volesse in nisciun modo al vero credere, per trouar che i Theorici, & qual si voglia scrittor di Musica chiamano tanto le Proportioni, quanto che tutto cinqui i sudetti generi Proportione d'inequalità; per il che si voglia far lecito di chiamarle communque li pare e piace: sappia (come altre volte ho detto) che Proportione d'inequalità si considera in due modi per inequalità di tatto, & inequalità di figure. Tutte le speice d'oppositi nummeri si chiamano Proportione d'inequalità di figure, et non di tatto; perche nella introduttione de i nummeri il tatto rimane et si muta solamente la quantità delle figure, come ne dimostra la Dupla et la Quadrupla: ma le cantilene che per oppositi segni & zifre sono sotto le considerationi ternarie, et vogliamo il tatto inequale per non esser l'istesse Proportioni che sono le superiore si chiamano Proportioni d'inequalità di tatto & di figure: Onde se ho da dire il vero, io mi credo che chi fu l'inuentore di distinguere queste Proportioni da quelle, non per altro queste segnasse con i segni del Tempo & le zifre, & quelle con le zifre sole come si vede; solamente perche queste con le zifre & i segni dimostrassero per vno inditio l'inequalità del tatto, & per l'altro l'inequalità delle figure: & quelle per le zifre sole dimostrassero l'inequalità delle figure: però se bene queste & quelle conuengano sotto questo nome commune di Proportione, nondimeno accioche meglio si leui il superiore abuso, & meglio si conseruino le Proportioni d'inequal tatto & figure; hò voluto chiamare tutti i generi delle oppositioni et le loro specie; specie & generi d'oppositi & comparati nummeri come in tutti i superiori capituli si vede.

Quale siano le diffinitioni delle Duple, delle Triple, delle Sesquialtere, & dell'Emiolie. Cap. XXVI.

IO mi riccordo bene & son sicuro che in proposito di hauer di sopra ragionato delle Triple & Sesquialtere hauer anco secondo la loro propria diffinitione dimostrato che cosa essentialmente siano: nondimeno perche io soglio discorre con certi ragionamenti concathenati; dentro de quali spessissime uolte chi ci pon ben cura, ci sono le cose diffinite con vna maniera, che chi le legge scorrendo se non è ben accorto non le giudica ne se n'auede: per questo dopo i sufficienti discorsi fatti, & per certezza delle cose antedette voglio che di ciascheduna specie si sappia le sue diffinitioni.
E però Dupla si dice che sia vna comparatione di figure Musicali, che tanto nella oppositione de nummeri ne vagliano due, quanto che altroue ne ualeua vna.
Tripla è vna comparatione che si fa per via d'oppositi nummeri quando che tre figure s'adattano sotto d'vn tatto, ch'altroue ogni vna separatamente si adattaua sotto di vno.
La Quadrupla è quella comparatione che si fa di quattro figure in opposito nummero adattandole sotto di vn tatto, in quel modo che altroue ciascheduna di loro veniua à esser adattata & compresa sotto di vno: cosi si diffiniscano poi tutte quante l'altre specie del primo genere.
La Sesquialtera poi che è la prima specie del secondo genere, non può essere se non di Minime, & è allhora che sotto d'vn tatto si come se ne adattauano dua cosi allhora per l'inteuento del nummero, tre se n'hanno d'adattare.
L'Emiolia non è altro che Sesquialtera negra; l'altre diffinitioni si formano come le prime formandole secondo le oppositione de nummeri le quali per formarsi tutte d'vna sorte si lasciano da vna parte; accioche col lume di queste le possa poi ogni vno diffinire: & nota che le superiore diffinitioni, sono secondo la mente di qual si voglia Theorico che habbia diffinito le sudette specie; & particularmente di Sebaldo Heiden come ogni vno può vedere: le quale sono da me quì state adutte non solo perche le si sappiano diffinire: ma anco perche meglio si vegga quel che io cerco & mi affatico con chiarissime ragioni di confutare; cioè che le Sesquialtere non sieno quelle Proportioni di tatto & di figure inequale: che di sopra habbiamo veduto, & poi che essendo l'Emiolie Sesquialtere oscure formate di medeme figure non possano essere diuise in maggiore et in minore come alcuni hanno creduto; et tanto piu che se questo fosse le superiore diffinitioni delle Emiolie & Sesquialtere serieno false: perche non hanno figure da potersi dimostrar distinte; & poi ne seguiria questo non picciolo inconueniente, che tutte l'altre specie si potes page 150 sero diuidere in maggiore & minore: perche la risibilità non si predica di vn animal rationale che non si pratichi ancor del altro.
E però se le Duple le Triple & le Quadruple non si diuidano in maggiore & in minore, ne meno qual si voglia specie del genere Superpartiente ò Multiplicesuperparticulare; ne anco si potranno diuidere con giusta ragione le specie del genere Superparticule del quale la prima è la Sesquialtera. Dunque l'Emiolie & le Sesquialtere sono comparatione di nummeri della prima specie del genere Superparticulare, & sono semplice oppositioni di tre Minime alle dua; le Sesquialtere dimostrate per via de nummeri & l'Emiolie per via di figure oscure, le quali conuengano insieme con tutte l'altre specie inquanto al modo della oppositione; ma in quanto al nummero opposto sono altre come gl'istessi nummeri ne fan vedere: Ecco quello che ci ha scoperto le superiore diffinitioni: per il che da quì in poi potrà ogni vno ricconoscere le Proportioni d'inequalità di tatto & di figure dalle Emiolie & Sesquialtere: & per quello che le sono ricconoscendole cantare.

Già che l'Emiolia si forma di figure oscure; si cerca se tutte l'altre specie si possano come lei oscurare. Cap. XXVII.

OGni douere & ragion vuole che ciò che si dice di vno indiuiduo si dichi anco del altro, che altrimente gl'indiuidui di qual si voglia genere non serieno tutti compresi sotto vna medema Specie. E però l'Emiolia per la diffinitione superiore non è altro che Sesquialtera formata con figure oscurate & negre, & che quella ragione che è sua è anco del altre specie de gl'oppositi nummeri bisogna ricercando vedere, se l'altre specie ancora si possano formare con figure negre & oscure: sopra di che si dice (stante gl'inconuenienti grandi che ne potriano seguire) che nisciun'altra specie può esser di simil sorte, se non l'Emiolie: e questo perche senza gli nummeri comparati non si potria hauer notitia della quantità delle figure che fossero in comparatione opposte, non essendo ordinario mai che le si potessero oscurare: Il che generaria tanto disordine, et confusione quanto che ogni vno da per se stesso può pensare: non essendo conueniente che vna figura cosi colorita habbia senza verun altro segno d'hauer multiplicato valore; che vediamo bene ne i valori Modali & di Prolatione se non fosse i segni che ce li distinguano, quelle specie ci confonderiano tutte l'altre, & ci destruggeriano la Musica.
Dunque l'Emiolie sole si possano oscurare: perche bianche sono Sesquialtere & non Emiolie; & questo non parerà strano & contra il douere che vna specie habbia questa gratia & prerogatiua, & che l'altre ne siano priuate: perche se ui consideriamo bene, questa non è gratia che rileui essendo che la specie sempre riman l'istessa, & muta solamente il nome: & credo che non sia per altro, solo che per esser Sesquialtera nome dal Greco tolto, in quella lingua si debbe trouare vna cosa sola in dua modi dire, onde per farle poi differente vna dal altra alla Sesquialtera si siano date le figure bianche, & all'Emiolie gli si siano assignate le negre, non già per farle Proportioni d'inequalità di tatto, ma per conseruarle per Proportioni d'inequalità di figure: Intorno di che si ha da sapere che l'Emiolie solamente per l'oscurità delle figure possano in qual si voglia caso esser proposte senza le zifre; per il segno chiaro che in se stesso tengano, & per lasciar i detti segni alle Proportioni d'inequalità di tatto & di figure che iuridicamente non possano esser proposte mai senza; si perche le sono semplice specie d'oppositi nummeri si anco perche non si pongano mai nelle cantilene doi inditij per vn solo: & essendo nell'Emiolie l'oscurità sufficiente inditio, quel solo basta à dimostrarle. Si potria ancora dire che l'Emiolie si oscurano, & non l'altre specie; per la similitudine che hanno delle Proportioni minor imperfette di hauer tre figure per tatto: massimamente che secondo i Theorici tutte quante conuengano sotto questo vniuersalissimo nome di Proportione: & che per la conuenineza delle figure si concedi alle Sesquialtere di hauer le figure negre, et esser chiamate Emiolie: sia come si voglia da nisciun Theorico si caua altro in questo proposito, se non che le sono Emiolie & che cosi senza zifra le vanno segnate: & l'altre specie rimangano come naturalmente sono ne si possano in altra foggia variare.
Delle figure di Emiolie se ne trouano spessissime volte per le cantilene, le quali sono segnate con vna zifra di sotto in caso di esser poche; accioche le non sieno cantate per figure naturale: & se ne sogliano trouar ancora senza zifra come si può vedere nel Cap. 53. del primo Lib. nel quale si mostrano alcune figure con accidental valore pronuntiate & tolte.
page 150v

Se essendoci tante specie d'oppositi numeri si può formar vna cantilena mista de diuersi numeri comparati. Cap. XXVIII.

DAlla gran copia & multitudine delle specie d'oppositi numeri che diuersamente si possano formare & formate rimanere tra li termini suoi, ò esser contenute sotto i loro principali generi di donde n'escano & deriuano, non essendoci oppositione che per opposito numero non si riduchi à suoi termini generici, da i quali sono comprese; n'è nata vna libertà tale: che si come i generi composti che sono i tre vltimi si possano multiplicare in infinito; cosi ancora per volontà particulare si possano in suo seruitio adoperar qual si voglia oppositione, potranno ancora formarne vna quantità & adoperarle tutte successiuamente essendo specie atte à potere essere successiue adoperate.
Et nota che se bene vn canto habbia vna quantità di queste specie, la summa non si potrà dire che sia di vn genere misto: perche non è necessario che volendosi adoperare piu specie de oppositioni s'habbiano da torre quelle particulare di vn genere ò dell'altro: perche le comparationi sono libere & sciote, & solo li basta che le specie sieno per quello che le sono ricconosciute.
Onde stà in libertà di ogn'uno di adoperarle come li piace, pur che adoperandole ne facci le debbite sue comparationi & sappia di qual genere le siano. Questo si comproba con l'auttorità di coloro che l'hanno vsate, & particularmente del superiore Franchino Gaforo, & Adriano Petit che fu discepolo di Iusquino, i quali trattandone diffusamente ne mostrano con gl'essempij diuersissime comparationi: & poi anco non repugna al senso che le si possino indifferentemente adoperare: perche i numeri comparati sono à bastanza & sufficienti à dimostrare la quantità della comparatione: che però si vede bene che quelle poche compositioni che vanno à torno con le comparatione de numeri, coloro che l'intendano & le sanno cantare sapranno come vadino riuoltate: ma non sapranno distintamente render conto, & dire questa specie è del tal genere, & questa di quest'altro, formandone i loro particulari nomi: se però coloro non sono peritissimi Theorici, & perfettissimi Musici: ch'allhora per lo studio che ci hanno fatto possano sapere tutte le particulatità & le cose loro essentiali: ma i Cantori semplici che non attendano à queste speculationi sottile: sanno per quella comparatione che si fa di numero à numero la quantità delle figure che vanno sotto il tatto. Cosi le cantano senza saperne assignar di loro altra ragione.
E però si hauerà per inconueniente se da tutti quanti i sopranominati generi si possano torre queste specie & quelle; & di tutte insieme formarne una cantilena: potendosi ancora da vn bello vago & fiorito Prato cogliere diuersa quantità de fiori; & farne vn mazzo senza lesione & offesa del suo proprio genere. Il che ho voluto dire per maggior sicurezza di chi ama queste comparationi; accioche piu arditamente se ne preuagli & serua; poiche se bene le sono cose che non rileuano; non si possano ne anco prohibire essendo in libertà di ogni uno l'vsarle: purche nell'adoperarle si faccino le debbite comparationi che vn numero sia all'altro inequale: perche con le comparationi equale le comparationi si risoluano in nulla; & vengano à essere di nisciun momento, & valore.

Che vtile n'habbiano i Compositori di tante specie di oppositi numeri. Cap. XXIX.

CHi non vuol esser tenuto sciocco ò riputato da niente, hauendo sin hora veduto molto bene che cosa vogli dire genere Multiplice, Superparticulare, Superpartiente, Multiplicesuperparticulare, & Multiplicesuperpartiente, & quale sieno tutte le loro specie particulare; bisogna che confessi arditamente che di queste comparationi di numero contra numero il Compositore non se ne serua per niente: (non già che le non sieno cose vere distinte & reale; ma perche l'intelletto solo le può ridurre, & quelle che si possano ridurre in forma & essempio cantabile sono si poche che à par di tutte l'altre si può dir che siano nulle, essendo solamente alcune specie del primo genere, & la prima del secondo:) ò Che l'intelletto sia quello che le possi ridurre.
page 151
Questo dalli suoi numeri consta espressamente, che pigliandosi la Sesquiterza, la Sesquiquarta: ò Superbipartienteseconda ò Bipartienteterza le figure comparate non si potranno dalla voce soleuare, & questo non per altro solo perche sono quantità inequale inusitate, che per l'inequalità loro rendano la cosa impossibile: ma bene l'intelletto le comprende perche le sono ragioneuole, & sotto misure & regole si ben disposte & ordinate che à lui sia facile & possibile; Onde s'alcuno di questa impossibilità si merauigliasse comsideri che non è inconueniente: poiche tutte l'Idee che sono nell'intelletto nostro essistente, non sono alla forma reale reducibile per esserci di molte chimere & fantasie che in nisciuna forma & atto si possano ridurre: & che si come quelle quantunque sieno dall'intelletto comprese & che in esso intelletto essistano in forma reale, non per questo quella realtà si può condurre à forma che si possa vedere & toccare: cosi ancora se bene le comparatione de numeri & oppositione che si fanno di numero contra numero sono cose reale dall'intelletto comprese; & che si possano ridurre in buona & ottima forma: non per questo redutte che le sono possano da Cantori esser cantate: se ne facci la proua che ogn'uno si chiarirà del vero, & si certificherà se queste tante specie de oppositi numeri sono state di vtile alla Musica ò di ornamento; le cui quantità sono nate dalle prime che dall'intelletto & l'atto possano essere essequite, nè piu nè meno che sono i valori delle prime specie Modali, che se bene per la tediosità & ritardanza loro non sono state quasi mai adoperate; perche sono nate dalle prime specie de i valori semplici sono state per questo effetto ordinate, accioche in ogni occasione le possino seruire, non però si mettano mai in essecutione per non tediar le genti; cosi queste oppositioni se bene sono riposte dentro della Musica, & sono cose Musicali, perche i Cantori non le potriano cantar bene le si lasciano da una parte, & non giouano ad altro che à saper distinguere le Proportioni d'inequalità di tatto & di figure: le quali se fossero state per il passato bene intese, non si seria commesso l'errore di chiamar le Proportioni d'inequalità di tatto et di figure, per Triple, Sesquialtere, & Emiolie; ma si seriamo chiamate Proportioni come veramente per la Proportionalità, & l'alteratione delle sue figure le si debbano chiamare.
Questa dunque è l'utile che n'hanno i Compositori, tutta volta che l'intendano & si preuaglino della loro cognitione nella cognition'uera & propria delle Proportioni: Il che è stato causa che io uolentieri le habbia decchiarate, per dargline notitia et porgerli vn poco di lume di quelle cose di che egli ne ha da far professione: non dico delle oppositione de numeri che già habbiamo veduto: ma dell'intelligenza delle Proportioni d'inequalità di tatto & di figure.

Non essendo le specie d'oppositi numeri di alcun vtile, perche causa i Theorici n'hanno scritto, & trattato si diffusamente. Cap. XXX.

LE cose certo che sono di poco utile ò di nisciun momento, sono al parer de tutti da lasciarle gire, ò deporle in un cantone; per non confondere ò disturbar quelle che sono buone & da qualche cosa: perche se le non facessero altro mai, le possano impedir l'ottima operatione della altre che sono necessarie: E però hauendo noi sin quì veduto quanto poco giouino alle compositioni questi cinqui generi d'inequalità di figure cauate per via de oppositi et comparati numeri; fa bene ricercare perche causa i Theorici moderni & antichi ne habbiano con tanta sottigliezza trattato: perche nel trattarne par che habbiano mostrato di non hauer conosciuto l'inutilità loro, ouero che le sieno pur cose di qualche grande importanza et consideratione; Onde per dirne il mio puro & semplice parere, dopò l'hauer cercato bene & inuestigato tutte le cause, dico che non l'han fatto per altro solo per rendere la Musica piena di tutte quante le sorte de oppositioni et comparationi di ualor di figure ridutte sotto numerate quantità: come anco fu fatto per disporre i valori alle figure Musicali che poi per via de multiplicati valori sotto le Specie Modali li ridussero à quella quantità che di sopra habbiamo veduto: che se bene quelle quantità tediose & longhe come dice Gio. Lengembrunero nel suo trattato di Musica, per la molestia grande, e il tedio insupportabile da nisciuno ancora sono state adoperate; non per questo le si debbano tor uia, et (leuandole) prohibire; sì per decoro et ornamento della professione; sì anco perche forsi à qualcheduno vn giorno verà voglia di adoperarle. Cosi ancora queste oppositione et comparatione de numeri sebene non sono in uso, ne usandole seriano cantabile, non si può per questo dire che seria bene di leuarle via.
page 151v
Et possiamo ben credere che gli Theorici habbiano conosciuto questa inutilità che noi conosciamo: ma che per la perfettione dell'arte n'habbiano trattato si diffusamente come si vede; volendo per i trattati loro che si conosca & vegga quanta libertà sia in questa scienza; & tanto piu volontieri l'hanno fatto, quanto che i fondamenti Musicali da loro non si considerano altrimente che per via de numeri consonanti & dissonanti: da i quali hauendo preso i principij delle prime comparationi gli hanno disposti secondo la natura loro, non essendo obligati à riguardare se quelle quantità opposte sono commode alla voce, ouer discommode: perche essi non riguardano ad altro che alla harmonica dispositione de numeri come si vede che face Anfione, Boetio, Diodoro e gli altri; che considerando il suono per via de numeri lo diuisero in tante consonante & disonante quantità; quanto che nelle opere loro commodamente si può vedere.
E però quantunque queste tante sorte de oppositi numeri non sieno di alcun frutto alle moderne Musiche, non si può far di meno di non trattarne: ne i Theorici hauendone si diffusamente trattato sono degni di biasmo ò riprensione; perche se bene ancor loro hanno questa inutilità conosciuto, per loro debbito & officio & per non togliere alla Musica quello che può giustamente hauere n'hanno trattato, come anch'io conosco che le non sono vtile ma per decchiararle & per render l'opera compita ne tratto: Cosi non serà merauiglia il vederne i presenti discorsi, perche chi li vederà vna volta, per il suo poco frutto che producano credo che non li tornerà à riuedere.

Come per distinguere le Proportioni d'inequalità di tatto & di figure, le Triple & le Sesquialtere non s'habbiano da chiamar Proportioni. Cap. XXXI.

SE le Triple & le Sesquialtere si fossero conseruate nella lor natura come per douere e per ragione si doueano conseruare, non si seria venuto à questo inconueniente di chiamar le Proportioni d'inequalità di figure per Proportioni d'inequalità di tatto & di figure & di cambiarsi à vicenda l'un l'altro il nome: ma perche come di sopra ho detto non si è hauuto quel riguardo nel nome che si douea hauere, che se bene queste & quelle conuengano sotto questo generico nome di Proportione, si douea quelle secondo il proprio nome delle loro specie particulare conseruorsi la denominatione, per lasciar à quest'altre il nome di Proportione; non hauendo altro assignato nome di che specialmente se ne possino preualere & seruire dirò, che nel chiamar le Triple & le Sesquialtere si hanno da chiamar cosi semplicemente senza inteuento del nome di Proportione quantunque per natura il nome sia à tutte l'inequalità commune; accioche si come sono conosciute le Duple le Quadruple & le Quintuple, per Quintuple Quadruple & Duple; cosi ancora sieno conosciute le Sesquialtere, & le Triple. Questo è quello che io dianzi dicea nel 2. & 3. Cap. del Libro presente ragionando sopra il particular nome delle Proportioni, assignandole solamente à quelle cantilene ternarie che per le zifre & gli inditij del Tempo s'hanno da cantare con il tatto inequale: Perche se noi consideriamo bene perche causa piu quelle cantilene ternarie sumministrate con il tatto inequale s'hanno da chiamar Proportioni che queste; noi trouaremo che meglio quelle specie che non hanno particular nome rimangano sotto il nome del suo genere, che l'altre che sono specialmente nominate: Anzi che io credo essersi fatta questa cosa con grandissima consideratione & arte; & che i primi che trouarano queste Proportioni d'inequalità, non per altro assegnassero i suoi particulari nomi alle Triple & Sesquialtere: che per lasciar poi libero il nome di Poportione per quelle cantilene di inequalità di tatto & di figure.
Et si scorge anco la verità di questo dalla denominatione delle altre specie d'oppositi numeri, che nè la Dupla, nè la Quadrupla sono mai da nisciuno intese per Proportioni. E però per distinta & chiara conseruation loro le cantilene solamente che ricercano le figure in numero ternario & il tatto inequale si chiameranno Proportioni, & l'altre specie inequale con i suoi proprij nomi che nè piu nè meno li serà generico il nome: perche secondo che quì in breue vederemo le Proportioni d'inequalità di tatto & di figure, si diuidano in quattro specie. Onde se i Theorici voranno rimanere, ne i loro antichi termini & voranno tutte le comparationi, porre sotto il nome di Proportione inequale: per distinguere queste da quelle doueranno aggiongerci questa parola di figure, ouer di tatto & di figure che cosi tutte rimaneranno conseruate; altrimente i ragionamenti non seranno chiari, & molti ne po page 152 tranno pigliar admiratione: I Prattici poi che si seruano di loro solamente per quello che le sono non hanno da ricercar altro solo di dir Triple alle Triple, & Sesquialtere alle Sesquialtere: per dir Proportioni à quelle cantilene che vogliano tre figure sotto d'un tatto inequale.
Il che serà causa che meglio per l'auenire le si haueranno da intendere: & che con maggior facilità & chiarezza le habbiano da esser intese & cantate.

In che modo le Proportioni vere si segnano con le zifre, se le zifre sono proprii segni delle oppositione de numeri. Cap. XXXII.

A Considerar bene che le zifre sono i veri & proprij segni delle comparatione & oppositione de numeri, pare inconueniente che le possino senza qualche periculo di confusione seruire alle vere Proportioni; perche hauendo ogn'un di loro vn medemo segno di zifre si può in ogni occasione dubbitare qual di loro dua sieno. Onde si come i segni delle Duple non seruano alle Quadruple, ne quelli delle Quadruple seruano alle Sesquialtere; cosi ancora per ogni ragione & buon rispetto, si doueriano le Triple segnar con li segni delle sue zifre, & le Proportioni segnarsi altrimente: sopra di che si ha da sapere che questo non è inconueniente à chi intende bene la ragione: perche quando le Proportioni si segnano con le zifre si segnano per dimostrare che sono di quelle cantilene che vogliano tre figure à similitudine delle Sesquialtere: ma che per douerle riceuere sotto il tatto inequale vi si ci pone appresso il segno del Tempo: Et se bene per quanto possiamo giudicare, & alcuni fermamente tengano che gl'antichi non per altro ritrouassero di trauersare il Tempo perfetto, che per seruirsene commodamente nelle Proportioni per lasciar le zifre alle specie d'oppositi numeri: come ne dimostrano molte delle loro opere: nondimeno perche in alcune Proportione difficile i Cantori per dirle meglio le cantauano à una Semib. per tatto in foggia di cantilena perfetta: vi introdussero le sudette zifre: & si vede bene che le regole c'insegnano che nisciuna Proportione si debbe mai proporre senza l'interuento del Tempo & particularmente del Tempo trauersato: E però non parerà strano se vi si mettano ancora le zifre: perche con l'interuento loro vogliano i Compositori che si sappia che quelle compositioni vanno cantate sotto il tatto inequale à tre figure per tatto: accioche le non siano cantate in quel modo che le si soleuano confuse: perche se le si segnaranno con le zifre solamente le seranno ricconosciute per Triple: come anco se le Proportioni seranno segnate con le zifre & il Tempo seranno per Proportion ricconosciute: Per questo io non fo altro che dire non si proponghino mai in cantilena Proporitone (sia perfetta, ò imperfetta) senza li suoi segni del Tempo per conseruare questa necessaria & particular distintione, & non seguitarne il tristo abuso che l'gnoranza n'ha introdutto al Mondo, se non vogliamo come Ciechi gl'altri Ciechi seguitare, & con essi in traboccheuoli lacci cadere.
Le zifre dunque s'introducano nelle Proportioni per segno della quantità delle figure: & i segni del Tempo per l'inditio del tatto.

Se per la conuenienza delle zifre, & delle figure si possano introdur le Triple & le Sesquialtere dentro alle cantilene di Proprtoione. Cap. XXXIII.

CHi è colui che hauendo sin quì inteso quale sieno le Triple & le Sesquialtere, con qual si voglia altra specie d'opposito numero & che sappia la natura propria delle Proportioni (che io per tanti ragionamenti fatti mi sono affaticato di scoprire & dare ad intendere che non siano ne Sesquialtere ne Triple) hora voglia credere che le dette Triple & le Sesquialtere, possino hauer luoco & ingresso nelle Proportioni d'inequalità di tatto & di figure; se sempre nelle comparationi le sussequente si oppongano all'antecedente nella quantità delle figure?
Certo che io credo che non ci sia nisciuno: ma se per sorte alcuno ci fosse, che hauesse pensiero ò si credesse che le ci potessero intrare, dopò qual si voglia sua sorte immaginatione consideri la forza & il page 152v vigore che hanno i numeri tutta volta che si oppongano uno con l'altro, che trouando come tutte le oppositione che si fanno, si fanno sempre con figure inequale opponendo la quantità maggiore alla minore, ò la minore alla maggiore non crederà se non al vero.
Onde se nelle Proportioni s'opponessero particularmente le Triple ò le Sesquialtere: le figure seriano opposte in quantità equale perche le Proportioni similmente vogliano tre figure per tatto quanto che esse Triple & Sesquialtere: & non vi ci potrebbano intrauenir le zifre: perche se le zifre delle Sesquialtere, & delle Triple sono il 2. & il 3. opponendole in Proportione, serieno false, perche volendole opporre rettamente, bisogneria opporre il 3. al 3. che mostreria oppositione di figure equale. E però ogn'uno di questa falsa credenza si può desingannare, & col esser anco di questo desingannato, si può credere che ne anco qual si voglia specie d'opposito numero come la Dupla ò la Quadrupla può hauer ingresso nelle Proportioni, perche i numeri fanno le denominatione delle specie come habbiamo veduto, & comparando qual si voglia numero al numero ternario ne risulterà piu tosto le specie del genere Superpartiente ò Multiplicesuperparticulare se però i numeri fossero maggiori; che se poi fossero minori serieno di specie di Subsesquialtere: & non haueriano luoco in simil cantilene: per esse le Proportioni che di natura non amano, ne meno uogliano nisciun'altra comparatione: questo perche s'ogni altra comparatione alla prima distrugge la sua forma, si conuien distruggere anco il tatto, e ridurre il tatto all'attione ordinaria & commune essendoche se il tatto non è inequale conuiene che sia equale, non trouandosi altro che dua sorte de tatti come tutti sanno, & nel Cap. 32. del primo Libro habbiamo veduto.
Però in quanto al loro essere non si possano mai altroue introdurre che nelle cantilene, le quali per gli inditij de segni, & loro natura non ricercano altro tatto che il tatto equale che sono tutte le cantilene imperfette.

Se ci è nisciuna sorte di Proportione che habbia forma, & similitudine di Tripla, ò di Sesquialtera. Cap. XXXIIII.

QVanto alla forma estrinseca delle figure, non ci è dubbio che ci sono alcune Proportioni che hanno similitudine particularmente di Sesquialtere: ma quanto alla forma intrinseca poi sono Proportioni & non Sesquialt. Se le Triple seranno segnate con le loro zifre, non è dubbio nisciuno che le non haueranno nisciuna forma di Proportione; perche il numero opposto al numero ternario serà l'uno, & non il dua: ma seranno semplice Triple: & non potranno con le Proportioni in altro conuenire che nella pura quantità ternaria delle figure: le quali sono state causa che si sieno fatte queste mescolanze de nomi da gente che non hanno per quello che si vede conosciuto la natura delle Proportiotioni & delle Sesquialtere.
Onde se noi riguardiamo alla sudetta forma delle figure che è d'esser à tre à tre comprese; trouaremo la Tripla hauer quasi similitudine di Proportione maggior perfetta: se riguardaremo poi alle figure della Sesquialt. le trouaremo somigliarsi alla Proportione minor perfetta: come anco l'Emiolia si somiglierà all'imperfetta: perche tutte tre queste specie hanno la medema quantità di figure: ma poi riguardando al tatto le trouaremo essere dalla sudette Proportioni separate; perche altro che le Proportioni & le Prolationi naturale vogliano il tatto inequale: Et si potria ben dire: che per non hauere la Proportione maggior imperfetta figure d'altre specie alle sue simile si potria introdurre in un canto senza segni, essendo segno sufficiente l'oscurità delle figure: nondimeno perche la minor imperfetta non può godere dell'istesse iurisdittioni per esser simile all'Emiolie, per questo si dice che le non si possano mai senza introdurre; essendoche le regole in loro siano commune, & non particulare: Et se bene il si usa et non ci è quasi chi non l'intenda debbiamo credere che lo si sappia per vn poco di prattica; & non per diritta ragione: perche la ragione non l'acconsente & non lo vuole. E però stante come che ho detto il douere & la ragione, se bene le Sesquialt. & l'Emiolie con le Triple hanno qualche poca d'apparenza di Proportione; non per questo le si hanno per Proportioni d'adoprare: per non derrogare all'altre specie loro compagne, & per conseruarle per quelle che le sono, & tanto piu che adoperandole per Proportione, i sudetti cinqui generi serieno deffettosi d'alcune specie & non haaueriano le loro quantità compite & giuste.
page 153

Che vtilità ne cauano le cantilene dalle specie d'oppositi numeri. Cap. XXXV.

GIà che nell'essaminar le specie di qual voglia opposto & comparato numero habbiamo veduto l'inutilità loro, & che infra tante che ce ne sono solamente quelle del genere. Multiplice & le Sesquialtere: che è una delle prime specie del genere Superparticulare si possano ridurre in forma & in atto cantabile: non ci serà molto che vedere hauendole ridotte in si poche: però quanto all'utilità che ne cauano di loro le cantilene si ha da sapere che per ridursi l'utile della Musica, ne i diuersi effetti; si troua molto poco vtile da simil sorte di cantilene: perche gl'effetti pigliando dal tatto varietà & forma, trouandosi solamente dua sorte de tatti, non si possano accomodare in altra foggia che in effetto equale ò disequale: & questi dua effetti perche sono effetti delle principale cantilene nell'interuento & nell'auenire che faranno le oppositioni equale che seranno quelle del 4 & del 8. oppositioni del primo genere faranno sempre mai un'istesso & medemo effetto, et serà al tutto conforme con l'effetto delle cantilene ordinarie.
L'oppositione poi de numeri tutti inequali, & parte inequali che seranno il 5. il 6. il 7. & il 9. del medemo primo genere s'accosterà piu all'effetto delle cantilene ternarie, che alle binarie: & quanto piu i numeri seranno in quantità contrarij, che per la contrarietà loro non si potranno mai equalmente diuidere come sono il 5. il 7. & il 9. sempre seranno assai piu difficil da ridurre sotto la uoce per l'inequale diuision del numero, à talche i numeri equali producendo gl'effetti simili à gl'ordinarij seranno alle cantilene di poco giouamento; & gl'inequali se seranno d'nequal diuisione per la natura del numero, & per la difficultà che hanno le voci à raccorle, da loro molto poco utile ne possiamo hauere; Ci resta solo il numero delle Triple delle Sesquialte. & delle Sestuple, i quali possano produrre vn'effetto simile à quello delle Proportioni, & si possano con maggior facilità ridurre all'atto. Questo è tutto l'utile che ne cauano le compositioni di tante specie d'oppositi numeri; che di tante che sono, non si troua di poterne in qualche caso adoprar altro che le Triple & le Sesquialtere.

Che aiuto diano le Sesquialtere, & l'Emiolie alle cantilene ordinarie. Cap. XXXVI.

IN fra tutte le specie d'oppositi et comparati numeri per quello che di sopra pur hor hora habbiam'ueduto, le Triple & le Sesquialtere solamente sono quelle specie che possano in qualche parte produr nuouo effetto nelle compositioni, auicinandosi piu tosto all'effetto delle Proportioni che altro, le quali perche hanno il piu semplice numero inequale facilmente si riducano à qualche buona forma. Onde perche l'Emiolie non sono altre che Sesquialt. oscurate; diremo che se le Sesquialtere, & le Triple per esser specie cantabile possano hauer qualche luoco nelle cantilene che gli l'hauerà ancora l'Emiolie: & esse cantilene col mezzo loro & il loro aiuto potranno in qualche caso produrre vn'effetto simile all'effetto di Proportione: dico simile; perche non serà l'istesso; ma hauerà bene quella similitudine. Et questo serà sempre tutta uolta che nelle cantilene binarie vi seranno introdutte hauendo noi veduto di sopra che nelle ternarie non si possano introdurre. Allhora perche prima il tatto comprendeua due figure per uolta, comprendendone tre, è forza che varij l'effetto; & che lo muti in altra sorte; ma perche il tatto riman l'istesso, & lascia che solamente la quantità delle figure si mutino; per questo si dice che l'effetto sia simile all'effetto di Proportione. Anzi che se simil sorte di cantilene fossero vn poco piu in prattica à Cantori di quello che non sono; fariano vn'effetto assai vago & deletteuole, & à molti delettaria quanto che le Proportioni: ma l'esser stato pochissime volte adoperato, per questo molti non sanno ciò ch'egli sia, ne che si dire: Gl'antichi se ne seruiuano spesso, & spesso nelle cantilene loro l'adoprauano come nelle loro opere si può vedere che da molti moderni Cantori, & Compositori sono tenute per Proportioni: nondimeno essaminandole bene, si troua che le sono Emiolie & Sesquialtere, fatte per douerle cantare sotto il tatto equale: e questo è che molti, hauendole vedute con quelle figure, l'hanno non solo tolte per Proportioni: ma anco formandone ancor essi, per Proportioni senza segni l'hanno proposte.
Che quelle che già produssero gli antichi nelle loro cantilene sieno pure Sesquialtere ò Emiolie, & page 153v non Proportioni, consta da questo, che spessissime volte le si trouano introdutte in vna parte sola; & hanno anco hauuto quest'auertenza d'introdurcene poche per la difficultà che seco portano, conuenendosi fare due attioni contrarie, vna del tatto, & l'altra delle figure.
Questo è quello che io dissi di sopra nel Cap. 53. del primo Libro, parlando d'alcune strauaganze: le quali per esser di Sesquialtere & di Emiolie aiutano le compositioni in certi casi che non sono disdiceuoli come commodamente nel sudetto Capitolo si può vedere.

Quante specie de Proportioni si ritrouano. Cap. XXXVII.

TOlto hormai di campo ogni dubbitatione che ne poteua i ragionamenti chiari et manifesti confondere, & reprobato tutte quelle cose che ne poteuano le chiarezze impedire hormai potremo sicuramente delle Proportioni ragionare: essendo che sempre mai quando che dalle cose importante si sono tolte & leuate via le oscurità & le dubbitationi, meglio le si possano intendere & trattare.
Però veduto ne i Capitoli superiori che ne la Tripla, ne la Sesquialtera; ne l'Emiolia essendo specie constituite sotto i suoi particulari constituti generi ha che fare con le Proportioni, ricercando loro i tatti equali & le Proportioni gl'inequali: possiamo dire che le Proportioni della Musica sieno una comparatione & oppositione di tre figure alle dua sumministrate sotto un tatto inequale; che si come per prima si sumministrauano due figure sotto vn tatto equale, cosi per quella ternaria oppositione douendosene tre sumministrare, le si sumministrano sotto un tatto inequale. Dal che nasce la vera & propria differenza che tra l'Emiolia, la Sesquialtera, la Tripla & la Proportione se ritroua; ricercando quelle vn tatto & queste vn'altro. Et si come i Tempi constituiscano il valore delle figure, & dimostrano il tatto; cosi ancora i Tempi constituiranno le Proportioni: & però di sopra ho detto che non si mostra mai Proportione senza Tempo; à differenza di quelle specie de gl'antidettti generi, che non ricchiedano mai esser proposte con il Tempo: quantunque ancora alcuni non ce lo pongano sempre: pensandosi forse che quelle specie d'oppositi numeri sieno hoggi giorno al tutto nelle Musiche annichilate et spente: ò perche presupongano che l'oppositione del tre al dua, s'habbia da intendere per proportionata oppositione: ma per mio parere et conseglio è molto meglio à proporle et constituirle in essere con il Tempo come si vede che faceuano gl'antichi: che di lasciarle senza: per non si partire dal douere, & dalle buone regole, poiche piu siamo obligati ad osseruare i precetti & le constitutione di Musica immitati, & osseruati da ciascheduno buon professore, che di andar dietro à i nostri subitanei pensieri & di seguire i nostri ancora non ben maturi giuditij: massimamente quando le sudette constitutioni & regole tendano ad vn compito ordine, & ad una perpetua conseruatione.
Il Tempo dunque constituisce il tatto, & il tatto le Proportioni, & quì è molto ben d'auertire che hora dicendo io Tempo, non intendo di dirlo per il tatto che cosi una cosa istessa uenirei à dire; ma sotto questa parola di Tempo intendo quel segno per il quale le cantilene pigliano ordine ad esser cantate: onde per questo di sopra nel primo Libro, nel Cap. 32. del tatto, ho detto che deposto da una banda tutti quei nomi che seruano à quell'atto che si suol fare quando i Cantori per mezzo delle figure Musicali cauano dalle compositioni i soaui con centi, & le delicate harmonie; (da cui esse figure prendano la sua giusta misura, & tutto il suo compito valore) mi seruirò solamente di questa parola tatto, per non confondere esso tatto con il Tempo, l'uno tolto per quel segno che hanno i canti dopò la chiaue, et l'altro per quelatto che si suol fare quando che i Cantori con le lor uoci informano le figure di suono harmoniale; hora dal volgo detto battuta, misura, tatto, & Tempo. Questo che io dico cioè che il Tempo constituisce il tatto, & il tatto le Proportioni è quello che dianzi nel principio di questo Libro io dicea; il che non repugna ne meno ha contradittione, hauendo le Proportioni l'istesse figure che hanno i canti ordinarij, per le quali non fa bisogno ne meno è necessario che per mostrare vna Semibreue si habbia da formar una Breue ouero una Longa; come habbiamo veduto che è necessario & fa bisogno di farlo nella oppositione de numeri constituenti le specie di qual si voglia genere. Et si come si trouano due sorte de Tempi, vno detto Tempo perfetto, & l'altro imperfetto; cosi si trouano due sorte de Proportioni; ma perche se queste due sorte de Proportioni si dicessero come i Tempi perfette et imperfette; non si potriano ageuolmente et senza confussione mostrar le Proportioni bianche et oscure, per questo volendosi fuggire page 154 ogni inconueniente, se bene i Tempi si dicano perfetti & imperfetti, queste due principali maniere di Proportione si dicano maggiore & minore, per poterle diuidere, & diuise mostrarle per perfette & inperfette: & si come il Tempo perfetto preuale l'imperfetto, cosi la Proportion maggiore preuale la minore: Et di piu si come le figure del Tempo perfetto hanno vn poco piu di authorità che non hanno quelle del Tempo imperfetto (come habbiamo ueduto nel Lib. Secondo,) cosi le figure della Proportion maggiore seranno diuerse, & con la diuersità haueranno altra iurisditione, che non hanno quelle della minore; essendo cosa conueneuole che il maggiore sempre preuaglia di authorita & di iurisdittione il minore; che s'egli in ciò non preualesse frustatorio & vano seria dir maggiore.
Hormai che sappiamo come sono dua sorte de Proportioni cioè maggiore & minore; bisogna sapere che la Proportion maggiore, è vna collettione, ouero agregatione di tre Semibreue sotto d'vn tatto inequal raccolte: il che si fa tutta volta che tre delle dette figure si constituiscano sotto l'interuallo & la misura d'un tatto inequale, à differenza delle Sesquialtere & delle Emiolie che come habbiamo veduto sono tre figure constituite sotto vn tatto equale.
Cosi anco la Proportion minore è vn'agregatione, & colletione pur di tre figure constituite sotto vn medemo tatto inequale non di quella sorte, ma d'vn altra: perche l'vna e l'altra Proportione seria l'istessa: ma le figure della prima sono tre Semibreue & quelle della seconda tre Minime. Atalche qual hora che si troueranno tre Semibreue constituite sotto vn tatto inequale diremo che la sia Proportion maggiore; se le seranno tre Minime nel istessa maniera constituite, diremo che la sia minore. Et perche queste Proportioni si possano considerar in due maniere, cioè secondo che in occasione le sue figure ò per pause, ò per altre figure maggiore possano esser alterate, et da tatti perfetti proportionate, & poi secondo il lor proprio & natural valore separate da ogni alteratione: per questo ogni Proportione secondo che doppiamente si considera, cosi anco si diuide.
Però quando la detta Proportion maggiore si considera con l'alterationi & le perfettioni, alhora la si chiama Proportion maggior perfetta à differenza del imperfetta; perche quando se gli si leua & esclude le sudette perfettioni & alterationi alhora la si chiama Proportion maggiore imperfetta: dalla imperfettione delle figure che non hanno piu quell'authorità & quel vigore di alterare le figure & di equiparare i tatti sproportionati.
L'istesso si dice della Proportion minore, che escludendosi la Perfettione la si chiamerà Proportion minore imperfetta come anco lasciandoglile si chiamerà Proportione minor perfetta. Onde per conoscer l'vna & l'altra fa bisogno di riguardar al Tempo & alle figure, le quali di subbito ci daranno notitia & buona cognitione.
Per questo si ha da sapere che quando le Proportioni seranno formate con le figure bianche & naturale, quella loro natural forma, & bianchezza darà segno che le seranno Proportioni perfette: ma quando le sudette figure seranno oscurate & negre senza interuento di figura biancha, alhora si hauerà segno che quelle Proportioni seranno imperfette.
Ma è da notare che non senza causa io dico che non ci habbia à intrauenire figura bianca; perche infra le figure bianche delle Proportioni perfette possano intrauenire le figure negre, & esser con le naturali: non già perche le dette figure bianche & negre mescolandole cosi insieme le si possino dir Proportioni miste hauendo del una & del altra sorte di figure; ma perche alle volte occorre nelle Proportioni perfette di seruirsi di quelle figure che possano essere perfette & imperfette; per questo volendole far esser imperfette si seruano d'oscurar le figure, accioche le si cantino senza veruna perfettione.
Da questo si caua, che in quel modo che si trouano due sorte de Tempi, cosi anco si troua due sorte de Proportioni, & ciaschuna Proportione secondo che in dua modi si può considerare (vn modo secondo il valor naturale delle figure & l'altro secondo l'accidentale dal quale ne nasce l'alterationi & le perfettioni:) cosi anco le vengano dette Perfette & imperfette.
Di piu ancora si è detto che le Proportioni perfette in certe occasione possano hauere le figure negre, proprie figure delle Proportioni imperfette formandosi in questa maniera la diuisione: Proportione maggior perfetta & imperfetta; & Proportione minor perfetta & imperfetta.
Atalche quattro specie de Proportioni si ritrouano da formarsi & constituirsi sotto il tatto inequale, per l'inequalità di due sorte di figure che non solo inequalmente entrano sotto il sudetto tatto; ma anco alcune volte vi entrano bianche & naturale, & alcune altre volte negre & oscure.
Dalla diuersità delle figure bianche ne viene il dire Proportion maggiore & minore, & dalle figure oscure il dire perfetta & imperfetta.
page 154v

In che modo, & in qual maniera si formino gl'essempii delle quattro specie di Proportione d'inequalità di tatto & di figure. Cap. XXVIII.

MEntre che col pensiero io son stato occupato intorno alle reale speculationi della Musica, per redurre le cose sue sotto alcuni ordini & osseruanze: per torre da i pensieri altrui le false immaginationi atte à confonderci e per illustrare la professione e l'arte, meco stesso piu di dua volte mi sono andato immaginando che pochi forse al dir mio daranno fide, trouandosi vna gran parte de i detti miei contrarij à i più famosi pareri altrui: poiche per vna certa antica traditione, al dì d'hoggi quasi ogni vno tiene & crede che il comporre sia vn arte, la quale non habbia bisogno d'altro che di saper con le consonanze buone saluar le cattiue, & che le Proportioni imparticulare sieno certe apartate maniere di cantilene, che le stieno in petto, & in potere del Compositore di formarle comunque li pare ò piace, & ch'egli altro obligo non habbia che di porre tre figure per tatto, & d'introdurle con le ternaria zifra. Onde dopo molte repugnanze & contrasti, trouando questa facile & familiar via di comprobar il detto mio col dire & con gl'essempij di questo & di quello; non ho voluto che mi rimanghi come si suol cosa su la penna: che per le sudette speculatione & studij io n'habbia fatto acquisto.
Anzi che io mi terrei à scorno & vergogna, se esponendo i pensieri miei cosi come io gl'espongo, non gl'esponessi in quel modo che i buoni & ottimi pensieri debbano esser esposti; massimamente quando che con tale espositione si viene à demostrare la fallace oppinioni et ridiculose credenze che hanno quelli che piu le debbano hauere perfette & buone.
Però considerato alla fine in quanto errore si trouino quelli che si credano di hauere vn autorità tale, & di poter formare le Proportioni come li piace (purche seruino la ternaria diuisione delle figure,) & quanto gioueuole serà a i Compositori il mostrarli le particulare & distinte specie delle Proportioni, dopo le superiore decchiarationi, ho deliberato di mostrarli anco gl'essempij.
Coloro dunque i quali credano che le Proportioni sieno maniere Musicale di potersi fare à volontà particulare, & non esser soggetti ad altra regola che alla osseruatione delle tre figure per tatto sieno Semibreue, ò Minime: sappiano che nisciuna cosa nella Musica è si semplice che non habbia origgine ò non dependi da qualch'altra che si sia: perche considerandole le si ritrouano & veggano vna dal altra si ben scaturire che le ci fanno con stupor grande merauigliare.
Che ciò sia il vero vediamo che dal Tempo nascano tutte le varie maniere di cantare, cioè tutta la varietà delle cantilene.
Onde si come nel compor le Musiche ordinarie, siamo soggetti & conueniamo esser diligentissimi osseruatori de gl'ordini & delle regole di quel Tempo particulare che noi adoperiamo: si ancora ne conuiene essere nelle Proportioni: non solo perche le non sono fuori delle dette regole & ordini; ma anco perche le deriuano da esso Tempo per via della inequalità del tatto, per il quale vengano à esser diuerse dalle comparatione ordinarie & commune.
Per questo in quel modo che chi vuol comporre le cantilene ordinarie necessariamente ha da sapere che cosa in esse si ha da osseruare; cosi ancora l'istesso nelle Proportioni ha da sapere. Però conforme alla promessa, & al ragionamento superiore, diuidendosi le Proportioni in quattro distinte et separate specie, si dice ch'ogni specie si formi con distinte et particular figure; et nota che quando si dice particular fifigure sempre s'intende di quelle che formano il tatto, & che integramente da vn tatto sono comprese. Le figure dunque della Proportion maggior perfetta, si forma con l'interuento del valore di tre Semibreue per tatto, con questo particualr segno & queste particular figure.
[Music example]
page 155
In questa forma di Proportione possano intrare tutte le figure Musicali che in Proportione possano hauer luoco; si come si può vedere nel superiore Cap. 4. per essere la prima specie & in essa possano essere l'alterationi; gl'agumenti, le diuisioni, & le perfettioni in quel modo à punto che se il canto fosse regnato solamente col Tempo perfetto senza l'interuento di veruna zifra.
Dimodo che per voler cantar bene vna di queste simil Proportioni, bisogna ridursi à mente tutte quelle regole che già son state dette & poste di sopra nel Secondo Lib. nelli Capitoli 6. & 7. parlandosi del Tempo perfetto; perche quelle regole seruano à quella maniera di canto, & qual si voglia inequal Proportione di tatto: Ma quando si vuole quest'obligo fuggire, et non esser soggetto, ò sottoporr'altri alla consideratione delle figure perfette diuise & alterate, s'oscurano tutte le figure & cosi tutte diuengano imperfette: Il modo di formarle è facile; perche pigliando l'istesso superiore essempio & oscurandolo se ne vederà riuscire la sudetta Proportione com quì si vede.
[Music example]
Onde se non fosse che il sudetto Tempo si diuide si come si è veduto & è stato detto di sopra; queste due specie particulare basterieno alla sumministratione di qual si voglia effetto di tatto inequale, trahendosi da queste dua tutti quelli effetti che da Proportione inequale si vuole hauere: ma stante il Tempo diuiso & esse Proportioni descendere dal Tempo, bisogna necessariamente al vno & l'altro Tempo dare le sue proprie & particulari specie.
Per questa via con il Tempo perfetto si constituisce la Proportione maggior perfetta & imperfetta, & con il Tempo imperfetto la Proportione minor perfetta & imperfetta: dimodo che per uoler formare la Proportione minor perfetta, bisognerà formarla sotto il segno del Tempo imperfetto con l'interuento del valore di tre Minime per tatto formandone gl'essempij in questa forma che quì si vede.
[Music example]
Et volendosi da gl'oblighi particlari disobligare, & non esser astretto à perfettione diuisione ouero alteratione, si possano queste istesse figure oscurare che per l'oscurità & denigratione diuenendo imperfette, si trouerà sciolto da ogni obligatione & ne hauerà l'istessa sodisfattione, il che volendosi fare si farà come quì vede.
[Music example]
page 155v
Cosi si haueranno tutte le quattro specie delle Proportioni diuise & distinte senza periculo di poterle vna con l'altre confondere: Ma bene quelli che delle sudette specie si vogliano senza periculo di reprension seruire, hanno prima da far ellettione di qual specie si vogliano preualere, & elletta poi hanno da osseruare tutto quello che in specie tale si debbe osseruare: & serà lodeuol cosa appresso chi le Proportioni intende, di non mescolar mai le figure d'vna Proportione con le figure d'vn altra per conseruatione delle specie distinte, che quando questo si vsasse seria forza senza verun proposito di dare vna quinta specie, & di chiamarla specie mista che altrimente la denominatione non potria hauer nelle Proportioni luoco; & allhora veramente questa quinta specie seria necessaria, quando che con le figure di vna non si potesse formare tutto quel valore che l'huomo vuole: Anzi secondo il parer mio conformato prima con la ragione, & poi con quello ch'ancora non ho trouato in scrittore non si può mai in qual si voglia Proportione imperfetta, introdur figura che per sua natura sia oscura, come seria à dire le Semiminime le Chrome & le Semichrome: perche introducendocele è forza d'introdurle sotto altra forma, & cambiando forma naturale in altra forma accidentale, si venirà à entrare non solo informe delle compagne; ma anco informe disusate da nisciun scrittore concedute: come se per essempio io mi disponessi di commutar vn tale essempio di Proportione perfetta nel imperfetta, serà forza che io le commuti in questa che quì si vede.
Ma se io la pongo sotto i segni del Tempo imperfetto & che io la facci diuenire Proportione minor perfetta; formato che io ne hauero questo primo essempio.
[Music example]
Non potrò formarne il secondo per separarla dalla perfettione, perche si vede come volendosi formare le Semiminime à differenza delle Minime che serieno già oscurate, bisogneria formarle in foggia di Chrome: il che di buona ragione non può stare essendoci la Chroma naturale: Perche se si oscurano le quattro figure maggiore, le si oscurano perche di lor natura sono bianche, & oscurandole non hanno veruna similitudine di figure oscure: & se bene si oscura anco la Minima la quale oscurata è simile alla Semiminima, questo è perche nella Proportion minore le tre Semiminime sono quelle che formano il tatto di Proportione; e però si dice che le si oscurano per grata permissione, ò per esser loro l'vltime figure delle bianche.
Da questo maggiormente si caua la necessità di queste quattro specie: poiche spesso quel che si forma sotto di vna, non si può senza periculo di fallo ò di commetter errore formar sotto del altra: Onde tanto piu questo errore si debbe schiuare & fuggire, quanto che le Semiminime fatte in foggia di Chrome ponno da Cantori senza verun dubbio esser tolte per Chrome naturale & non per Semiminime: perche se bene le Minime oscure quando nelle Proportioni le sono oscurate le non si pigliano per Semiminime questo auiene più per l'vso che per altro, & anco perche le sogliano esser sempre le piu propinque compagne delle Semibreue.
Questo è quello che nel ingresso & principio di questo Cap. sotto quelle parole io dicea: che pochi forsi daranno fede al mio dire: per rispetto che molti antichi, & moderni hanno composto questa sorte di Chrome per Semiminime aducendomi gl'essempij loro, & per porne vno particularmente, porrò l'essempio di Iacob Obrecht nella sequenza della Resurrettione, ò in quella della Visitatione il quale nel Alto le forma cosi come quì si vede.
[Music example]
page 156
Alquale io son forzato di rispondere & dire, che si come i moderni riffiutano molte cose dell'antiche ch'essi antichi l'approbano per buone; cosi ancora non seria inconueniente se si riffiutassero queste particulari; tanto piu che le ripugnano à la raggione: ma voglio anco concedere che in vna occasione il si potesse fare; vediamo di gratia qual cosa forzò & strinse il sudetto autore à formar piu quelle figure oscure che bianche che noi trouaremo come nisciuna cosa l'astrinse: Or s'egli non fu astretto; perche quello che potea esser chiaro lo fece esser confuso & dubbioso?
Io per me sin hora non solo in questo vi trouo la repugnanza & la contraditione del senso: ma anco con essa contradittione & repugnanza sin hora per quanto ho potuto vedere & leggere non ho trouato scrittore che nel insegnarci di formar Proportione, n'insegni et dica che fia leccito alle volte di formar le Chrome per Semiminime & le Semibreue per Chrome.
Di gratia coloro che in questo haueranno altro parere si paghino prima di ragione, & poi da curiosità & voglia di sapere spinti di gratia cerchino se in nisciuno Autore che sin quì di Musica habbia scritto si troua questa concessione, & se n'insegna in che modo si possa fare che mi farà grandissimo appiacere: & col farmi appiacere venirà à imparar questo che non li serà discaro ò di danno.
E però possiamo dire che alhora saressimo constretti & obligati ad introdurre nelle Proportione Musicale altre figure per quelle che già sotto altra forma & in foggia d'altra figura fossero formate; quando che non ci fossero altre vie di poterlo fare; & di produr l'istesso sotto altre maniere & foggie: ma essendoci, perche in occasion tale ci vogliamo noi impuntare & far forza di passar per altra via che per la porta?
Noi vediamo che quando nel comporre le fughe di obbligo, la fuga non entra per vna via, cerchiamo di porcela per l'altra? e perche dunque ci vorremo impuntare & star'ostinati in fare una Proportione imperfetta, se facendola perfetta possiamo schiuare tutti gli scogli che ne potessero rompere, et fuggire ogni sorte di reprensione? Che si credano costo che le Poportioni imperfette sieno dette imperfette per quella oscurità delle figure? & non sanno che le si dicano tale perche non possano hauer tutto quello che hanno le perfette: che non per altro le sono state fatte che per leuare la perfettione delle figure, con l'alteratione & le diuisioni, & per poter conseruarli il valore naturale.
Però mi pare che il Compositore dolo l'hauersi elletto vna particular specie di Proportione & di hauerla comminciata à ordine & tessere, che vedendo d'esser astretto & di douere oscurar le Minime, & dopo l'hauerle oscurate di douer adoperare le Semiminime esser contento di seruirsi di quelle specie nelle quali usando ogni figura, le può usar arditamente et senza dubbio d'esserne ripreso ò tenuto per ignorante, non ostante qual si voglia essempio in contrario, che essempio non torrà mai al douere & alla ragione, ciò che di ragione & di douere li preuiene.
Anzi che noi non possiamo sapere se quest'error commesso nelle opere & compositioni antiche sia per colpa de i copiatori o dà i stampatori commesso; ò pur per pura colpa de proprij autori: poiche in molte cose le opere di vno, sono & si trouano diuersamente stampate come tutti possano vedere: & io piu tosto attribuisco la colpa à i stampatori & à i copiatori che à i Compositori, trouandoli in altro esser stati cosi diligenti osseruatori delle regole.
Questa è la conclusione che le Proportioni imperfette, per sua natura non possano hauere altro che le quattro figure principali, & per la ragione delle tre Minime che vanno sotto d'vn tatto nella Proportion Minore vi entra anco la Minima: dimodo che si può dire che la detta Proportione imperfetta si formi solamente di quelle figure che naturalmente sono bianche: nella quale oltra tutte le cose che si è detto si ha da fuggire quello in che cascano molti, cioè di non porre mai per qual si voglia cosa figure bianche nelle sudette Proportioni oscure: perche è piu comportabile per causa delle alterationi & perfettioni che vna Proportione di figure bianche ne habbia delle negre; che le negre ne habbiano delle bianche: perche come n'insegna Aristotele dalla priuatione all'habito non si da mezzo ne via: & l'imperfettione non è mai di natura di poter esser perfetta: come per contrario, la perfetta può in qualche caso caddere nella imperfettione. Oltra che di ciò non si ritroua autore che ce lo proponga, ò ce lo concedi.
page 156v

Quali sieno i segni delle Proportioni, & in che modo le s'introducano & si cauino fori delle cantilene ordinarie. Cap. XXXIX.

POchi sono stati quelli, per quanto si vede (da i principali antichi in fuora) che nel proporre le Proportioni loro, habbino seruato i stili conuenienti & i segni necessarij delle Proportioni: Onde il dissordine si fattamente è scorso inanzi ch'al dì d'hoggi con poco honore et fama d'alcuni Compositori moderni, che si reputano di sapere & si tengano sufficienti, opere si veggano vscir dalle stampe con Proportione sotto si contrarij segni tessute, che danno materia et occasione a gl'osseruatori veri, & à i particulari intelligenti di questa professione che con trastullo mirabile & sollazzo incredibile ragionino della loro poca auertenza & cognitione: Perche non basta di sapere che le Proportioni vogliano hauere tre figure per tatto, al contrario de i canti ordinarij che ne vogliano solamente dua; che se questo fosse in nisciun caso hauerieno i Compusitori da seruirsi del punto di diuisione, d'alteratione, ò di perfettione come si seruano.
Per il che io son forzato & constretto (amando l'honor de quelli che queste cose non sanno) di dire che si come vn segno posto per l'altro nelle compositioni ordinarie le fa subbito esser diuerse & l'introduce in altra consideratione, cosi ancora nelle Proportioni disponendole sotto altri segni de quelli che per natura loro vanno disposte, ò che le si dispongano sotto ragioni confuse, ò sotto ragioni contrarie: questa è cosa chiara, ma perche di gratia; si come si ha auertenza (et sempre in ciò si debbe hauere) di non porre le compositioni binarie sotto altri segni che li segni suoi: perche dunque non uoremo noi esser auertiti di porci anco le ternarie, se le ternarie per l'esser loro & la poca pratica che hora ne hanno i Cantori si trouano esser piu difficile delle commune?
Anzi che molto meglio si potrà sopportare vn contrario segno nelle cantilene ordinarie per la prattica & l'vso grande che si ha di esse, che in quelle de Proportioni; atento che spesse volte si fanno scambij & mutationi di cantar quelle che sono fatte con l'interuento et la consideratione della Breue formata sotto vn tatto, al tatto delle Semibreue, ò per contrario quelle della Semibreue al tatto della Breue. Il che meglio si supporta & è piu comportabile che il disporre le Proportioni sotto d'altri segni che li segni suoi.
Perche come altroue ho detto il Compositore è obligato à comporre i canti suoi con tutte quelle regole che essi ricercano, & stà in libertà del Cantore di cantarle comunque li pare e piace: Che ben si vede quante cantilene sono falte sotto il segno del Tempo imperfetto segnate con il semicircolo trauersato che dimostra vna Breue per tatto, ò tanta quantità di figure quanto rileui il detto valore; & nondimeno il piu delle volte sono cantate al tatto della Semibreue, & si propongano tante figure per tatto quanto faccino per il valore d'vna Semibreue.
Questo non fa caso: ma bene nelle Proportioni fa più di quello che vn'non crede: poiche le dette Proportioni non solo non si possano colocare sotto segni che non sieno segni suoi: ma ne anco colocate cantandole sotto il tatto equale escluderle dalle perfettioni, dalle diuisioni & alterationi. E però si debbe hauere molto bene auertenza come le si pongano: Perche non è chi bene non iscorga, & vegga chiaramente se i canti per la varietà delle sue particular figure, ò per la diuersità & variatione de diuersi segni sieno cosi infra di loro diuersi & differenti: atentoche noi vediamo in qual si voglia cantilena & compositione, con una istessa forma esse figure entrarci sempre: & se pur alcune si variano, come nel interuento delle legature si veggano variare: le si variano ancor quelle naturalmente, perche la maggior parte delle legature sonformate con le figure principali & maggiore, & esse figure maggiore sono tutte di forma quadra come tutti sanno, & nel primo Lib. nel Cap. 44. delle legature facilmente si può vedere.
Onde perche la varietà delle maniere di cantare, non nasce da altro che dal valore et dalla variatione de segni inditiali del tatto (che sono quelli, che si pongano ò si trouano esser posti nel principio delle cantilene detti Tempi in piu e piu luochi decchiarati & in diuerse occasione esposti) da i quali si comprende se quelle parte & cantilene vanno cantate sotto la ministratione del tatto equale ò inequale ouero se pur con il tatto equale, qual figura caschi nella consideratione del tatto, ò se con l'inequale, con che maniera, & qual figura formi l'inequalità di tatto tale: per questo ritornando sempre à vn principio, & quello spesso spesso commemorato; hora non douerà parer strano se si torna à commemorare e page 157 dire quel che già è stato detto; cioè che dal Tempo nascano tutte le diuerse maniere di cantare: perche cosa piu chiara non possiamo trouare, ne si Mathematical sentire: & però si come habbiamo veduto in che modo si segnano & s'introduchino le cantilene binarie per farle commode & regulatamente da Cantori cantare: cosi ancora non serà danno ne male di vedere (per beneficio de molti) in che modo le ternarie s'habbiano à introdurre & segnare. Sopra di che si ha da sapere che in quel modo che s'introducano le cantilene binarie; che cosi ancora s'introducano le ternarie: le binarie s'introducano per uia del Tempo perfetto, & imperfetto: cosi ancora le ternarie per via delli dua Tempi s'introduranno.
Di questo non ci è molta difficultà, ne meno molti dubbitano; perche sanno bene che senza Tempo non si può cantare: ma la difficultà consiste nel saperli accommodare, & alle cantilene adattare.
Già di sopra conferme à quello che quì si è detto; si è veduto, ò di bel nuouo rimirando gl'essempij di Proportione si può vedere che le Proportioni non s'introducano con alti segni che con questi.
Il primo rifferendosi alla Propotion maggior perfetta & imperfetta, il secondo
[Music example]
alla minore dell'istessa perfettione & imperfettione: ma la difficultà consiste li doue l'error ne nasce, cioè i Compositori non hanno nell'introdurle ò nel finirle riguardo al Tempo & à i segni anteriori & primi. Et cosi vengano nel finirle ò nell'introdurle à caddere in si grand'errore che non si può permettere ne supportare:
E però per introdurle regolatamente bisogna che il Compositore habbia riguardo al segno ch'egli adopera nella sua cantilena quando che l'ordina & instituisce sotto l'ordine & le misure delle suggettione binarie, & che se il detto segno sia il segno della Breue ò di institutione perfetta: che anco le Proportioni hanno da corrispondere à quei segni in questo modo; che opponendosi il numero ternario al numero binario: se il numero binario voleua due Semibreue per tatto: che nell'ingresso dell'opposito numero ne habbia d'hauere quanto ne ricerca & richiede la zifra: che in summa seranno la quantità di tre. Le Proportioni dunque d'inequalità di tatto hanno sempre di hauere tre figure in opposito delle dua, & se le figure che li sono inanzi, sono sotto il semicirculo trauersato nell'introdurre le dette Proportioni le hanno da esser introdotte con questo segno: perche le sue tre Semibreue corrispondano alle dua del primo, & nel finirle
[Music example]
sempre si risottiglie il segno di prima quantunque non fosse nata occasione di proporre il canto con altro segno che col segno di Proportione: & tutta volta che le si proporanno altrimente, le propositioni loro seranno false & cattiue. Cosi ancora se il segno che precede le Proportioni serà il semicirculo semplice le Proportioni si doueranno proporre con quest'altro.
[Music example]
Et se li darà tre Minime per tatto, dandoli il tatto inequale: e questo perche il numero ternario comparato al binario ricerca che si come per prima si cantauano due Minime per tatto: che nelle Proportioni se n'habbiano da cantar tre. In somma quel segno che si adopra inanzi, che si adoperino le Proportioni; quel medemo si adopra dopo, & al semicirculo trauersato deue corrispondere il circulo con il trauersato dentro; & al semicirculo semplice, il semiciruclo senza trauersato per le ragioni adutte: Onde accioche di questo si sappiano le loro piu particulare & intime ragioni, si ha da sapere, che punto non ci debbiamo merauigliare che il semicirculo come segno imperfetto possa dimostrare una Proportione: perche non essendoci altro che dua segni del Tempo non si può con altra differenza dimostrare la Proportion maggiore et minore: il che non arguisce contrarietà, come arguiria se ue ne fossero d'altri. Et se mi si dicesse che in quel modo che si può formare la Proportion minore con il segno che serue alle cantilene binarie che è il semicirculo semplice, cosi ancora si potria formare la Proportion maggiore con il semicirculo trauersato, simile al segno ch'essa ricerca dinanzi oeuer nel fine: al che si risponde & dice che questo non si ha per inconueniente: perche quantunque i Theorici voglino che il circulo trauersato sia il vero & proprio segno della Proportion maggiore; non per questo resta che il semicirculo trauersato non lo possi fare senza scropolo: che ben si vede che senza temer di riprensione si può l'uno & l'altro segno adoprare, quando che le opere antiche se ne sono cariche, & piene, & si veggano essere da qual si voglia buon Musico immitate & seguite: i cui seguiti & immitationi sono non altrimente che ample libertà date à Compositori, per potersene seruire & accommodare: Cosi ancora chi ricercasse perche causa; se la Proportion maggiore si può segnare con dua segni, non si segna ancora le Proportion minore? Sappia che la Proportion maggiore non seria maggiore se non fosse da piu della minore, et poi non si troua altra uia di potere con diuersità formare altri diuersi segni, che non sieno gl'istessi: e però la Proportion maggiore si può segnare con il circulo & semicirculo page 157v trauersati, & la minore solamente con il semicirculo semplice, perche il circulo trauersato è il proprio & particular segno della Proportion maggiore, alla quale non repugna di hauer anco il semicirculo trauersato essendo che rimangano l'istesse comparationi & alhora si doueria deporre et lasciar stare, quando che con la presenza sua s'impedissero le vere intelligenze di queste & di quelle: ma quelle & queste rimanendo chiare, senza verun periculo l'vno & l'altro si può adoprare.
Ecco come si segnano le Proportioni di inequalità di tatto, & come vanno cauate: non resta altro solo che le sieno proposte, & cauate fuora bene: accioche da quì in poi non si vegghino piu quelle defformità di Proportioni che si sogliano vedere con segni si contrarij che fanno stomachare, perche se coloro che le fanno cosi contrafatte & disformate riguardassero le opere vecchie & antiche, non troueranno mai che dopo vna Proportione de segni trauersati, si ponghi vn segno senza trauerso; ne meno dopo vn segno senza trauerso, porsi vn segno trauersato: perche tutte sono cose che repugnano alla natura delle comparatione Musicali, & in nisciun conto possano essere supportate, chi non vuol supportare le cose mal fatte & impertinente, ch'a più potere s'aboriscano, & aborrendosi si fuggano.

Qual si il tatto delle Proportioni. Cap. XL.

SE dentro al primo Libro di quest'opera; particularmente nel Cap. 34. non si fosse detto che cosa sia tatto, hora bisogneria quì farne vn lungo ragionamento, & vna lunga digressione: per dimostrarne secondo il suo essere, qual sia la sua propria essenza, di donde habbia hauto origgine, & come si formi: ma essendosi in quel luoco secondo la diuersità de i nomi suoi diuiso il tatto dal Tempo, l'vno tolto per i segni che dimostrano qual sia il valor delle figure, & l'altro attione che si fa per informarle di suono; & dimostrato anco che per ragione di relatione, & d'inequalità di figure si dà il tatto equale & l'inequale; statuito prima il tatto equale alle cantilene binarie come quelle che riceuano & contengano la quantità delle figure in nummero equale: per questo hora secondo l'occasione, & il tempo che si ci rapresenta diremo del tatto inequale vero & proprio tatto delle Proportioni, il quale non è altro che vn moto d'inequalità formato, & si forma con una inequale attione per via di tre figure da lui inequalmente compreso. Sotto il cui essere si contengano le figure in Proportione; in quella maniera che habbiamo veduto contenersi quelle, che dal tatto equale sono raccolte & abbracciate.
Questo tatto inequale non per altro si chiama tatto delle Proportioni solo perche, non serue ad altre specie di cantilene che alle Proportioni, & alle Prolationi che sono d'vna istessa natura, & hanno quasi vn medemo essere come nel Lib. superiore habbiamo veduto, & per dimostrare che sotto questa denominatione s'hanno da escludere da lei tutte quante quelle specie che sono considerate & constituite sotto il tatto ordinario & commune, che quantunque habbiano alle volte le figure inequale come la Tripla, la Quintupla con l'altre specie de i superiori oppositi numeri: nondimeno perche gl'oppositi numeri non hanno autorita di formar tatto come quelli che in oppositione competano, & discaciandosi si tolgano il luoco l'vn l'altro: per questo si dice che il tatto inequale, è quel moto & attione che si fa inequalmente nel sumministrare le cantilene che hanno la quantità delle figure in quantità perfetta, à differenza di tutte quante le specie di qual si voglia genere di comparato nummero che in nisciun caso, da figure possano esser accompagnate in perfettione, & si dice tatto di Proportione di inequalità di tatto à differenza, delle numerale oppositioni che sono solamente d'inequalità di figure, che per il nummero delle loro figure inequale non hanno bisogno di altro tatto che del tatto equale. Onde se bene quattro sono le specie di Proportione d'inequalità di tatto: vn solo è il tatto di Proportione: atentoche si come il tatto equale serue alle cantileae perfette & imperfette: cosi ancora l'inequale serue alle Proportioni maggiore & minore, & non ostante à quelle, che anco serue alle Proportioni perfette & imperfette: di maniera che il tatto inequale serue, à tutte le specie de Proportioni, & Prolationi naturale: come habbiamo veduto: & nota che io non per altro dico Prolationi naturale, solo perche si sappia che dalle naturale infuora tutte quante vanno summinsitrate con il tatto equale.
Il tatto dunque delle Proportioni, intese per le Proportioni ch'intendano i Cantori non è altro che il tatto inequale che con l'inequalità sua riceue sempre tre figure di Semibreue ouer di Minime, ò se pur non riceue quelle, ne riceue altre nella medema quantità sotto vn istesso valore, il cui essere è causa che si distinguino le cantilene binarie dalle ternarie, & che con vna real page 158 distintione apparischino reali gl'effetti di Proportione da gl'effetti ordinarij: & nasce per relatione; ne piu ne meno che vediamo nascere il primo dal secondo; ò il maggiore dal minore: Et nota ch'egli si dice tatto di Proportione accioche il non si habbia d'attribuire alle cantilene del Tempo perfetto et Modo maggiore: che quantunque sieno cantilene di ternarie considerationi, & che habbiano le sue limitationi secondo il nummero ternario, non per questo ricercano altro tatto, che il tatto commune.

Perche causa nelle Proportioni si sumministra il tatto inequale. Cap. XLI.

ACcioche non paia (si come forsi à molti potria parere) che le cose le quali hanno qualche poco di difficultà, da me sieno lasciate andare & che io in questo me la passi come si suol dire con il piede asciutto, non voglio mancare di fare il presente ragionamento sopra il tatto di Proportione, quantunque assai diffusamente se ne habbia fatto vn altro nel Cap. 34. dal primo Lib. ragionandosi delle diuisioni del tatto, si perche con il presente ragionamento sii comprobito meglio quel che già si disse: si anco perche si vegga tutto l'essere & la natura del sopradetto tatto di Proportione.
Però quanto al esser suo: non ci è dubbio ch'egli non sia inequale conforme alla inequalità delle figure che lo formano & li danno essere: perche se dalle figure equale ne nasce il tatto ordinario & commune è ben forza che dalle inequale ne naschi quello delle Proportioni: Che le figure equale faccino nascere il tatto commune è cosa chiara & manifesta; poiche esso tatto non si forma con altro che con figure equale che sono in quantità di dua, di quattro & c. se il sudetto tatto commune si forma per via delle figure equale, è ben ragione come ho detto che dalle figure inequale venghi & deriui quello delle Proportioni.
Questo tatto inequale nasce per via di relatione come nel Cap. superiore ho detto, & è cagione che le Proportioni, & Prolationi habbiano diuerso essere dal commune essere ternario: perche quantunque le Prolationi naturale, & le Proportioni habbiano il medemo essere delle cantilene ternarie & perfette; caddendo infra di loro le medeme considerationi: nondimeno perche queste vogliano vn tatto et quelle un altro: per questo si dice che quelle & queste habbino diuerso essere: Onde si come l'essere constituisce le differrenze; cosi per le differrenze si constituiscano le separationi, perche quella cosa si seppara da quel altra, che da quel altra è differrente; essendo che se l'vna e l'altra fossero vna cosa istessa per la conuenineza non vi caderia distintione. E però le Proportioni in particulare: per causa della sumministratione del tatto inequale si vengano à separare dalle cantilene perfette, non in quanto alla perfettione; perche procedano per le medeme vie: ma in quanto alla risonanza delle figure ch'altrimente sono dal tatto raccolte, la cui sumministratione è inequale non tanto perche l'altro tatto è commune; quanto che perche douendo sotto di se riceuere tre figure, non le potria riceuere intiere s'egli equalmente si diuidesse: per rispetto che bisogneria diuider vna figura, & diuisa che fosse non vi entraria integra secondo la sua quantità, si come ci deue entrare: Questa è la propria cagione della sua inequalità: oltra quella ragione della relatione: Dunque le tre figure che vanno sotto d'vn tatto di Proportione, sono causa che in esse si sumministra il tatto inequale. Et già che il tatto delle Proportioni non si può equalmente sumministrar per causa dell'inequalità delle figure che ui entrano, s'alcuno ricercasse poiche il se sumministra con un moto inequale perche causa la maggior parte dell'attion sua, si tiene piu nel caddere che nella elleuare? Alche chi uolesse rispondere che l'istesso quesito si seria potuto fare quand'anco l'attione fosse stata al contrario di quello che la si fa hora, seria vn rispondere fuggitiuo, & fuori di ragione, perche di tutte le cose bisogna saperne assignare qualche poco di ragione; essendo che simil risposte si sogliano dare quando non si sà che si dire però se ben è vero che l'attione essendo inequale douea nel elleuare, ò nel caddere hauer la sua maggior parte, nientedimeno l'hà hauuta piu nel caddere che nel elleuare; perche douendola l'huomo sumministrare, si è elletto la maggior parte nella caduta, come in parte più quieta & riposata, ò come in parte piu commoda à lui, che se la volesse tenere nell'elleuare, tanta fatica vi durarebbe, che in breue diuenuto stanco, per distancarsi conueria lasciar stare, & nel piu bello hauer bisogno d'aiuto, ò di lasciar l'impresa, cosa piu tosto biasmeuole & odiosa, che degna & suportabile.
Questo è che diuidendosi il tatto di Proportione in due parte inequale, la maggior parte si tiene, nella cadduta & la minore si tiene nell'elletta.
Altre ragioni ancora si potriano adurre che per essere semplice considerationi, & non molto necessarie alla cognitione delle Proportioni si lasciano stare.
page 158v

Quale figure nelle Proportioni sieno alterabile & possino esser perfette. Cap. XLII.

HAbbiamo sin hora veduto & constituito quattro specie de Proportioni ristrette sotto due capi detti maggiore & minore, secondo il nummero de Tempi, & veduto che solamente le Proportioni perfette, possono hauere figure perfette & alterate. Però deposto da un canto le Proportioni imperfette, come quelle che non riceuano fugure ne alterate & ne perfette; diremo di quel altre principali, le quale hanno due figure atte à essere in vna occorrenza & occasione alterate & perfette: & queste dua figure vna riceue la perfettione & l'altra l'alteratione; & da notare che ho detto non sempre: perche non ogni volta & sempre hanno questa autorità & iurisdittione: che se l'hauessero sempre non ci occorreria dir altro; basteria solo di mostrarle con due parole: ma perche le rimangano secondo che sono le loro naturali & proprie forme, & alcune volte sono constituite per quello che le sono, & alcune altre volte con alquanto di piu valore: per questo si decchiara & dice che nella Proportione maggior perfetta, la Breue alcune volte riceue perfettione & la Semibreue viene à esser alterata.
L'alteratione è vn altro tanto valore, quanto che è tutto quel natural valore della figura alterata: & la perfettione è un tanto ualore quanto che è la mettà del ualore della figura che ha da esser perfetta come seria à dire: ogni uolta che la Semibreue, serà posta in modo, ò che hauerà segno di esser alteratà la diuenirà di altro tanto valore quanto che è il suo proprio & naturale.
Cosi quando che la Breue hauerà segno, ò serà posta in modo di poter esser perfetta, alhora la venirà a riceuere la mettà di quel valore che naturalmente la rittiene: atal che ogni volta che si douerà dare perfettione alla sudetta Breue, se gli darà tanto valore quanto sono tre Semibreue, & quando che si douerà alterare la Semibreue segli ne aggiungerà altro tanto, & la si farà valere quanto che per natura uale una Breue, in modo tale che la Semibreue in alteratione si constituischi per vna natura Breue; & la Breue in occorrenza di perfettione si constituischi per il valore di tre Semibreue & questo si osseruarà sempre; tutta volta che nascerà occasione di alterare le sudette figure ò di darli perfettione.
Sopra di che poi è molto ben d'auertire che tale alteratione & perfettione s'intende sempre in queste figure: quando però le Proportioni sono formate & instituite sotto il Tempo perfetto: & questo perche l'altre Proportioni del Tempo imperfetto che sono le Proportione minori; secondo che in se & sotto il suo tatto riceuano altre figure come habbiamo veduto di sopra; cosi anco si vengano à formare et constituire l'alterationi & le perfettioni: & però si come si lascia & si depone di considerar piu la Breue formatiua della Proportione maggior perfetta: cosi anco alhora s'introduce la Semibreue & se li da l'istesso essere che ha la Breue, & in luoco d'alterare la Semibreue si altera la Minima, & la Semibreue si fa perfetta.
Si che ogni qualunque volta che ci si rapresenterà occasione di formare, ouero di cantare la Proportione maggior perfetta si come habbiamo veduto che la ricerca tre Semibreue per tatto sotto vn tatto inequale, & che la sua Breue in occasione de tatti ò di figure può esser perfetta: & la Semibreue alterata: cosi nella Proportione minor perfetta lasciandosi da vna parte la consideratione delle tre Semibreue già sotto vn tatto inequale considerate, & in suo luoco togliendosi à considerare tre Minime: la Semibreue infra le dette tre Minime in occorrenza venirà à esser perfetta & la Minima alterata; mutandosi tutte quelle ragioni che si sono date di sopra & attribuite alla Proportion maggiore, nella minore: Ma perche tanto in vna Proportione quanto che nel altra, spesse volte occorre di seruirsi delle prime figure Musicale, & delle piu principali: come seria à dire delle Massime & della Longha per questo quì si auertiscono tutti; che quella consideratione che già si è fatta intorno alla Breue & alla Semibreue inquanto alla perfettione, & al valor perfetto: si fa anco intorno à tutte l'altre sue maggiori: essendo che la Longa non è altro che vna doppia Breue, & una Massima una doppia longa che vengano à essere quattro Minime fanno una Breue, & che se per ragione di compagnia la Longa per esser due Breue et la Massima due Longhe uengano à riceuer perfettione; cosi ancora si potria dire delle quattro Minime, & farle ancor loro in occorrenza perfette ouero alterate: al che si risponde che altra ragione è delle figure maggiori & altra è della minore: le maggiore uengano hauere & à conseguire questa perfettione: perche essendo la Breue loro figura descendente & à se inferriore; non è giusto, ne si vede che sia di douere, che lei habbia piu autorità & iurisdittione di loro: per il che si vede page 159 che quella autorità et ragione che hanno le Massime et le Longhe nelle Proportioni, deriua et viene dalla Breue, come quella che compitamente riceue tutto uno integro interuallo nel suo essere che è un tatto perfetto & compito.
Di quì si caua & vede quello che altroue è stato detto, che altra figura è la propria figura del Tempo perfetto, & altra è quella del Tempo imperfetto. Per il che basta di sapere che si come ogni Tempo ha la sua propria figura che cosi ancora ogni Proportione; questa propria figura è quella che con un giusto & semplice interuallo occupato, occupa & dimostra vn compito tatto: le altre maggiore poi uengano hauere l'istessa perfettione che hanno quelle figure che entrano sotto il detto tatto senza auanzarne ò dar luoco alle compagnie non per essere alhora sotto la principal consideratione: ma solamente per essere à quelle figure maggiore & superiore: Ecco dunque come la Breue nella Proportione maggior perfetta, & la Semibreue nelle minor perfetta riceuano la perfettione, & che quando la Breue è perfetta la Semibreue viene à essere alterata; come anco per contrario quando la Semibreue è constituita & posta in luoco che possa riceuer perfettione, la Minima si viene ad alterare.
Questo presente Cap. perche piu volte fa mentione di maggiore & minore con commemorar spesso perfetto & imperfetto, ò perfettione & imperfettione pare in prima uista alquanto confuso: ma chi lo legge con attentione & sensatamente ritroua che senza la replicatione di quelle parole malamente si potea decchiarare & dimostrare quale figure in Proportione sieno alterate ouero perfette.

In che modo & quando le figure in Proportione sieno perfette. Cap. XLIII.

L'Occasione di equiparare (si come in diuersi luochi è stato detto) & di dare una compita terminatione à i tatti inequali, è stato causa che nelle Proportioni, si sieno instituite et formate le figure perfette; & questo perche piu uolte occorre nel spatio di vn tatto inequale pronunciare vna syllaba sola la quale se la si ponesse sotto di vna Breue; & che la detta Breue non hauesse piu ualore del suo ualor naturale; la non potria dare al tatto il vero compimento: et cosi molte uolte ueniriano i tatti à rimanere imperfetti: Oltra che non si troueria figura, che formasse un tatto ternario inteso per un tatto inequale senza accompagnare le figure con i punti agumentabili, come si troua sotto di un tatto binario inteso per un tatto equale. Per questo fu ordinato che qual si voglia figura formatiua di tatto; potesse senza interuento di punto agumentabile, ò d'altro aiuto & soccorso, riceuere tanto valore quanto ricerca il bisogno del suo tatto: questo è quello che nel secondo Lib. nel Cap. 7. si dicea: parlandosi del punto di perfettione, doue che in tale occasione per intenderne quello che fa bisogno, a lui si può riccorrere; che in lui si trouerà ogni sodisfattione, & di lui si hauerà ogni decchiaratione.
Per hora diciamo che la figura di perfettione alhora serà perfetta che serà posta et collocata vicino ad una sua simile, sia bianca, Pausa, ouero oscura; in qual si uoglia modo ch'ella si sia, sempre è perfetta: & nota che questo non solo si osserua et dice delle sue simile: ma anco delle sue maggiore: perche quando si dice simile si dimostra il principio & l'origgine delle perfettioni. Che ciò sia vero, che le Breue sieno perfette trouandosi vicine ad ogni altra sua maggiore; prima nisciuna raggione ce lo contrasta, o contradice; & poi il si proua con l'essempio di Henrico Isaac in quel Motetto che dice Super solium Dauidi il quale l'vsa in questa maniera.
[Music example]
Come anco ogni vno cosi l'ha vsate: Ma quello che in piu e piu luochi nelle cantilene de gli antichi è da notare è questo; che non sempre la Breue bianca quantunque sia vicina ad vn altra sua simile di color naturale è perfetta: perche vogliano essi à quel che si vede che la detta Breue, ogni volta che nel principio di tatto li precede vna Semibreue che la resti imperfetta, senza oscurità & denegratione: & page 159v vogliano che sia in libertà di chi compone di farle oscure ò di lasciarle bianche: il che non contrasta alla ragione quando si considera che vna figura tale può hauer l'accompagnamento della imperfettione dinanzi ouer dopoi: al che bisogna che il Cantore sia in se raccolto & molto bene auertito.
Questo si comproba con gl'essempij di Iusquino & di Giouan Mottone, non in vn luoco ma per tutto le loro opere come per adurne qualche d'vno si proponga questi che quì si vede.
[Music example]
Atalche la regola superiore data intorno alle figure simile s'intende & ha luoco solamente un quelle figure che cascano nel principio del tatto: cioè in quelle che nel entrar del tatto entrano, & hanno dopo se vna simile ouer maggiore: ch'alhora rittiene & diuenta figura perfetta non hauendo ne inanzi ne dopoi figura con chi s'accompagnare: Dimodo che potendo le figure di perfettione hauere gl'accompagnamenti dinanzi ò dopo, & non ostante che le figure le quale gli possano far compagnia li sieno vicine, le possano hauere la sua perfettione & esser perfette: bisogna che il Cantore habbia quest'auertenza che cantando cantando riguardi alle figure che possano esser perfette, & vedere come stanno gl'accompagnamenti, se sono separati da esse figure, ò se le sono con esse compresi: assicurandolo di questo che quando la figura di perfettione casca in battuta del tatto non mai può hauer l'accompagnamento inanzi: ma ben dopoi: come ogni giuditiosa persona si può pensare, cosi ancora se il detto accompagnamento casca nel tatto; la figura di perfettione che li seguita appresso non può mai esser perfetta.
Questa consideratione che io dico è facile da farsi: quando che il Cantore l'intenda bene: & gl'vsi io venirei à confondere le menti di ciascheduno, ò ch'io generarei si gran tedio ch'ogni vno fuggiria di leggere il presente Cap. Però son risoluto nel fine di questo Lib. di porre vna tauola con molti essempij, con tutte quelle difficultà che possano rendere à Cantori dubbiosi le cantilene, che cosi hauendogliele raccolto & posto intenderia se quì, & altroue in altre occasione volessi ogni cosa dire.
Questo che quì ho posto, non l'ho posto per altro che per decchiarare & dimostrare vn principio delle figure di perfettione inche modo le sieno perfette & perche via le perdano la perfettione: volendo che tutto quanto quello che si è detto della Breue; s'habbia da intendere anco della Semibreue, quando però nelle Proportioni la serà posta in quel officio, che hora vediamo esser posta la Breue: perche tutte le ragioni di vna, casca sopra sopra del altra: quando che vna subintra nel luoco della compagna.

In che modo le figure Musicali in Proportione sieno diuise. Cap. XLIIII.

SE io credessi che il ragionamento fatto intorno al punto di diuisione bastesse: & fosse sufficiente a dare ad intendere in che modo nelle Proportioni si duidano le figure; lasciarei gir questo Cap. & me ne passarei ad altre cose di piu importanza & maggiore: ma per dimostrarne al page 160 cuni pochi essempi, & per dirne di loro alcune cose che ci sono da dire, non l'ho voluto lasciare: perche lasciandole si perderieno & molti non ne haueria cognitione.
Però è da sapere che si come si diuidano i tatti del Tempo perfetto con vna diuisione che vederemo alle volte entrarui vna Breue senz'altro accompagnamento, & alcune altre uolte essere da vna Semibreue accompagnata, ch'ancora in alcune occasioni per rispetto d'alcune autorità di figure le vengano à esser diuise: perche quando le non fossero cosi diuise le caderiano sotto altra consideratione, essendo che le regole dicano come due inferiori infra due maggiori poste, ò che hanno per il punto di diuisione à esser diuise, ò che la prima delle maggiori ha da esser perfetta & vna delle inferiori alterata.
Questa è vna regola delle principali delle piu chiare & delle piu infallibile che si possa trouare della quale Morales il Palestina, & altri sono stati buoni & fedeli osseruatori: massimamente che si vede esso Morales nella Messa de Beata Virgine in piu luochi vsar queste figure.
[Music example]
Onde se bene questo è assai bene intelligibile per auertirne i Cantori dico, che si come nella Proportione maggior perfetta & nel Tempo perfetto vn tale essempio per quel punto di diuisione il tatto delle prime figure si diuide da quell'altro; & nel sequente con quell'altro che casca nel fine vengano alterate, che cosi ancora mutandosi quell'essempio nelle figure della Proportione minor perfetta ò nelle Prolationi le venirà sotto altra forma & visione; perche in cambio di esser formato con le figure di Breue & di Semib. serà in forma di Semib. & Minime: come nell'essempio quì si vede.
[Music example]
Et non è da merauiglairsi se io ho rinouato il superiore essempio, & se io quì faccio questa digressione & ragionamento intorno al punto di diuisione essendosi di lui sufficientemente ragionato nel Capitolo sesto del Libro Secondo, perche con tal ragionamento & digressione: voglio dimostrare al Cantore & à chi che si sia, come tutto quello che si dimostra con gl'essempij delle Proportioni maggior perfette, se ha da intendere anco delle minori perfette & delle Prolationi.
Però qualunque volta che si aduranno essempij tali per non stare à moltiplicarli, ogni uno se li potrà adattare come li parerà & nè sentirà piacere; riccordandosi che sotto qual si voglia figura che sono fatti, sempre ritengano la medema iurisdittione: perche sono sempre sottoposti alle medeme regole. Nel che si vede che non solo i superiori autori: ma anco con essi loro tutti gl'antichi che quando voleuano che quelle due figure poste infra le due maggiori non fossero alterate le oscurauano affatto affatto, ò se pur ne voleuano cosi alcune naturali & bianche lasciare, ne oscurauano almeno un tatto, se bene le compositioni loro alcune volte ci dimostrano il contrario: il che non voglio credere che sia di lor volere, ma bene opera de molti copiatori, & delle stampe: perche vedendo in un luoco osseruare quel che si deue, & in vn'altro vscir fuori delle regole; per quella tale osseruatione debbiamo piu presto credere che tale disorbitanze & errori sieno proceduti da altri che da loro: essendo in altro stati buonissimi osseruatori di tutto quello che si debbe osseruare.
Dunque è necessario di diuidere simil figure per non ridurre le Proportioni à volontà proprie; & non à commune regole, (quando però simil figure sono gl'accompagnamenti delle figure che cascano in tatto:) ò se pur non le vogliano col punto diuidere d'oscurarne vn tatto; se bene il proprio è di diuiderle per conseruatione delle specie delle Proportioni.
Con questa occasione delle figure che hanno à esser diuise & alterate non voglio mancare di esporre & narrare come sono stati alcuni che quando hanno voluto nelle compositioni sue alterare vn tale essempio qual è vno delli dua superiori; hanno posto tra la prima figura maggiore, & la prima minore il punto per dimostrarle per quella via alterate, come seria à dire formate in questo modo.
page 160v
[Music example]
Et non hanno giudicato, ne meno considerato, che se per alterare la seconda figura delle inferiori poste infra le due magiori fosse necessario il punto di alteratione; che il punto di diuisione seria omninamente superfluo & vano; perche l'absenza di detto punto dimostreria la diuisione come da se stesso ogni uno lo può considerare, & da se stesso giudicare: Doue che per non distorci da i veri & buojni precetti osseruatiui, & dalle sollite osseruanze antiche; bisogna prima nella collocatione delle figure che quando si pongano due figure minori infra due maggiore; se le non si vogliano alterare, ò far che le sieno alterate; di collocarle con il punto di diuisione: come anco quando si vuole che l'ultima sia alterate di lasciarle cosi senza: perche allhora per la sua absenza si hauerà notitia che la seconda minore serà alterata.
Oltra di questo si possano dimostrare i tatti di Proportione diuisi col mezzo di due pause separate poste in mezzo di due Breue, ouero di altre figure tale: & non solo con le dette pause, ma anco con la positione di piu Semibreue sieno in quanto numero & quantità che si vogliano come dell'uno, & dell'altro l'essempio quì dimostra.
[Music example]
Onde in tale occasione sogliano alcuni per togliere & leuare dalla mente de Cantori ogni dubbitatione oscurare quelle figure che hanno il punto di diuisione & che sono collocate vicino à figure simile; accioche eglino vedendo quelle due Breue bianche non si credano per la superior ragione che la prima sia perfetta: questo non è necessario di farlo, ne facendolo si fa male quando però che le possano gran dubbio apportare.
Per il che si deue molto bene auertire per conseruatione delle specie di Proportione di non introdurre vna sorte di figure di vna specie nell'altra se con le proprie figure si può l'istesso hauere: perche cosi non solo le si destruggano, ma anco le si confondano. E però non è merauiglia se hoggi di molti Cantori quantunque sieno perfetti & securi non sanno cantare vna Proportione: perche hormai si è venuto à tale che non hanno piu la vera forma ne quell'essere che haueano antichamente: perilche n'è nato questo che le si cantano piu tosto per prattica che per scienza, essendo ridutte al parere & alla volontà di questo & di quello: ma il douere non lo comporta, ne lo soffrisce ò vuole: dica chi si vuole che se i Compositori seguitassero i precetti delle regole musicali & immitassero i maestri che si debbano immitare, le ritorneriano su l'esser di prima, & le fariano da Cantori ricconoscere per quelle che le sono, & per quelle che sempre mai da dotti & valent'huomini sono state ricconosciute.
Anzi che farieno meglio quelli che le adoperano secondo il loro cappriccio, & fuori d'ogni ordine & osseruanza Musicale di non adoperarle; perche in quel tempo che non sel pensano, altri di loro tengono tenzone & fanno come si suol dir commedie.
L'obligo dunque del Compositore è questo di formar le sue Proportioni pulite, & con buoni ordini di figure, seguendo le proprie & particulari figure di quella specie ch'egli si ha elletto: & di non introdurne d'altre mai, se non in occasion grande & in necessità sforzate, distinguendo quei tatti che possano esser perfetti ò alterati con il sollito punto di diuisione, proponendole con i suoi debbiti segni et per via de suoi proprij mezzi, non hauendo riguardo piu à gl'essempij di questo & di quello che à i precetti & alle regole Musicali, dietro le quali vanno tutti i buoni & honorati Musici: perche facendolo per questa via darà à chi sà queste cose buon saggio di se stesso, & si farà da tutti stimare, & reuerire.
Ecco come le figure Musicali nelle Proportioni s'hanno da diuidere & in che modo s'habbiano da collocare: per conseruatione di quelle figure che per l'absenza di detto punto sono, & possano essere alterate: resta solamente che i Compositori l'adoperi ne i suoi bisogni, & li ponghi oue van posti; accioche non si pigli una figura per l'altra, & accioche tutte venghino tenute & sieno ricconosciute secondo il lor douere, che in questo modo, & per questa via si conseruaranno le Proportioni nell'esser loro, et di loro se ne hauerà piu perfetta cognitione che sin quì se n'è hauuto. Cosa da esser abbracciata & da tutti osseruata.
page 161
Questo nel fine si ha da sapere che si come si diuidano le figure sciolte, che cosi ancora in qual si voglia occasione si diuidano le legature, non hauendo esso punto di diuisione piu iurisdittione in vna che nell'altra.

Alcune particulare annotationi, & auertimenti che si debbano hauere ne i punti d'alteratione, ò nelle figure alterate di Proportione. Cap. XLV.

I Longhi & diffusi ragionamenti fatti intorno al punto di agumentatione, di diuisione, di perfettione, & di alteratione togliano tutti quelli che hora si douerebbero fare: & però con presuposto che si sappia che cosa sia punto di alteratione, & in che modo si formi: si dice ch'egli ha virtù di alterare, cioè di agumentare altro tanto valore all'ultima sua simil figura inferriore, che in somma è tanto quanto che se si dicesse ch'egli accresce all'ultima figura inferriore di quelle infra le quali egli è collocato & posto altro tanto valore, quanto che ogn'una di quelle, come seria à dire se infra vna quantità di Semibreue fosse posto & collocato il punto; & che non fosse collocato, & posto nel sito del punto di agumentatione ch'alhora, se immediatamente dopò la figura infra la quale egli è posto ne seguita vn'altra simile di valore, quella figura viene à esser diuisa, ma se gli ne seguitano due, altera quella seconda che viene à essere l'ultima figura inferriore: sopra di che ha da notare che non senza qualche proposito, ò qualche causa si dice che altera la sua simile inferriore: solo perche nel mezzo di qual si voglia quantità le non possono esser alterate, ne meno esso punto le può alterare; poiche se l'alteratione ne dimostra vna Semibreue in valore d'una Breue naturale, che per non douere esser tolta per perfetta ò di douer dare perfettione, alla compagna, si forma in quella maniera: quando dopò quella figura che riceue l'alteratione ne seguiranno dell'altre di quella similitudine, & medema sorte, non serà necessario di formar figura alterata; perche vna Breue serà sufficiente à far senza periculo l'istessa demostratione: attentoche non per altro si fanno alterar le figure, solo perche non si potria in alcune occasioni seruirsi del valore d'una Breue naturale, douendosi porne vn'altra simile dopò quella: che in questo modo essendo la prima vicina ad vna sua simile veria à riceuere perfettione, & haueria sufficiente inditio di esser perfetta.
E perche crediamo noi che fosse ritrouato, & s'ordinasse d'introdurre nelle cantilene, & particularmente nelle Prolationi, nel Tempo perfetto, & nelle Prolationi il punto di alteratione? Solo perche i Compositori potessero (seruando la forma naturale & il color delle figure) porre sotto la forma di vna Semibreue il valore di vna Breue; accioche per quella via li fosse tolta quella perfettione che essendo sotto la sua forma venirebbe hauere: Et benche il porre quella figura alterata sotto figura di Breue oscura, togliesse la necessità & l'occasione del sudetto punto: nondimeno si come per seruar le figure diuise & bianche è necessario il punto di diuisione: cosi anco per l'istessa ragione è necessario il punto di alteratione: perche quando s'introducano le figure oscurate & negre infra le figure bianche, s'introduce vn'altra specie di Proportione: & per questo gl'antichi si forzauano à piu potere di comporre le cantilene loro sotto di qual si voglia specie particulare; se non erano astretti da gran necessità, & bisogno: parendoli che fosse errore & sciocchezza d'introdurre vna specie nell'altra, & di fare questa sporcha & reporobata mescolanza: quando che col punto di diuisione, & di alteratione l'una et l'altra specie si poteano conseruar separate.
Quanto crediamo noi che le Proportioni antiche le serieno piu belle & piu pulite se non fossero state formate da diuersi copiatori sotto diuerse copie? & secondo quelle diuerse copie diuersamente esser state formate? Lo vogliamo noi vedere? guardiamo qual si voglia opera antica che diuersamente in diuersi tempi & in diuersi luochi sia stata stampata, che vi trouaremo tanta diuersità di figure sotto i medemi valori, che si farà stupire: & se quelle sono cosi state variate, quanto piu crediamo noi che le si sieno variate nelle copiature di penna.
Io posso ben dir questo di hauer veduto vna multitudine di libri chorali, oue in figure grosse sono notate tutte le parte per vso delle Capelle; i quali se bene conteneuano l'istesse cantilene & Musiche, nondimeno le figure erano si diuerse che mi faceuano stupire & merauigliare; ne mai con altri ò da me stesso mi son potuto immaginar la cagione, solo pensare che i copiatori secondo i cappricci loro le page 161v habbiano cosi fatte & formate, & che si sieno presi licenza & ardire di leuare i punti di diuisione & di alteratione, & di formar altre figure in luoco de quelli; per il che ne sieno poi venute tante diuersità quanto si veggano, le quali poi sieno state essempij & mostre à quelli che le hanno formate fuori d'ogni ragione & regole.
Non voglio già per questo che si creda, & si dia fede alle mie semplice parole: parendomi che il douer non voglia, che tutti valent'huomini dotti & saggi per l'uso & la tradittione fermati & stabiliti in questo; habbiano da dar fede & credere al mio semplice parlare: ma per segno della verità di quel ch'io dico: voglio che si rimiri questo particular essempio quì formato.
[Music example]
Tolto nell'Altro della Messa Fortuna disperata di Iusquino nel fin del Credo, trouato in alcuni libri stampati in Parigi nel anno 1549. il qual essempio trouato poi in altri libri stampati del 1547. si troua altramente come in quest'altro essempio si vede.
[Music example]
Oltra che ne ho trouato poi de gli altri pur assai. Il primo essempio non possiamo dire che l'habbia fatto l'autore perche il secondo non è opera di copiatore ne di quelle genti che in qualche parte intendano le Proportioni: E però non ci debbiamo marauigliare, se trouiamo le Proportioni mescolate, & se le non si veggano cosi pulite come le doueriano essere stante i disordini seguiti, & le male traduttioni fatte: ma noi che gli vediamo & gli tocchiamo con mano, siamo obligati di osseruar le regole & gl'ordini che ce insegnano in che modo le Proportioni s'habbiano da formare, per non con fondere tutte le specie di esse Proportioni, che facilissimamente si confonderiano quando che si ponesse quella figura che può esser perfetta in luoco di vn'alterata per non volerci porre il punto di alteratione.
Onde perche tanto il punto di diuisione quanto quello di alteratione & di perfettione, non ostante tutto quello che si è detto nel Capitolo settimo del Secondo Libro, per esser tutti d'una sorte & in vn medemo sito collocati bisogna sapere; che quando il sudetto punto diuide, che non li seguita mai piu d'una figura di quella sorte infra le quali egli si troua collocato; & quando ch'egli altera, sempre gli ne seguitano due di quella istessa sorte, & vltimamente quando ch'egli dimostra perfettione sempre stà di sopra, ò per dir meglio infra due figure vna maggiore & l'altra minore.
Queste cose quantunque altroue sieno state azzzennate & dette: non per questo quì le stanno male ò le ci son poste fuori di proposito: perche se non fossero stati i superiori auertimenti, queste cose si serieno lasciate andare & di loro non se ne seria mosso parola; ma l'occasione di ragionar delle figure alterate, & delle diuise, m'ha fatto anco ragionar di quel che si vede.

In che cosa circa le regole Musicali i Prattici non conuengano con i Theorici. Cap. XLVI.

SE il Tempo perfetto fosse simile alle Proportioni, & che in quanto alle difficultà che sin quì vi sono occorse & vi possano occorrere si potessero incontrare; tutti i ragionamenti che hora si fanno intorno all'essere delle Proportioni si serieno fatti in quelli d'esso Tempo, ma perche molte piu difficultà (per le compositioni che sono in piu gran numero) si trouano in dette Proportioni che in qual si voglia altra difficile & particular maniera, per questo i detti ragionamenti quì seranno vn poco piu diffusi & longhi che non son stati altroue: perche l'occasione & il luoco si ce lo page 162 rapresenta: E però dico che non è scrittore fra quanti scrittori che di Musica fin hora habbia scritto, che nelle sue decchiarationi & ennarationi Theoriche non habbia particularmente detto questo, ch'allhora le figure in qual si voglia segno di perfettione seranno perfette & per tale si doueranno ricconoscere, che seranno vicine à sue simile sieno bianche ouero oscure.
Quando si dice che le sieno bianche ouero oscure si ha da intendere che le dette figure simile, qual di lor dua sia bianca quella esser perfetta; perche l'oscurità della compagna non li può per nisciuna via derrogare, ò torli la perfettione; ben quella oscura serà per l'oscurità imperfetta & venirà a esser priuata di quella quantità & valore.
Di poi dicano che quando due maggiori sono collocate infra due minori, che la prima maggiore serà perfetta & la prima minore alterata: come per mostrarne qualche essempio se ne forma questo in Proportione.
[Music example]
Nel che i Prattici non conuengano se non in questo di dare alla prima figura maggiore la sua conueniente Proportione: ma non di alterare la prima inferriore; perche essi alterano la seconda.
Vogliamo ancora che due figure minori poste infra le dette due maggiore legate insieme, per via di legature habbiano autorità di render perfetta la prima sua maggiore: come seria à dire se noi trouassimo vno essempio di questa sorte.
Et questo perche se le due pause disgionte & separate vna dall'altra poste pendente ad vna istessa corda hanno
[Music example]
autorità di render perfetta una tal figura come quì si vede.
[Music example]
Perche non potranno le figure far l'istesso? è forsi maggior regola delle pause che delle figure? Questa è bene vna sorte & gagliarda ragione: mai Prattici à quel che si vede non l'hanno accettata ancora: perche nisciuna Proportione si troua che habbia simil legature, et che la legatura facci perfetta quella maggiore che li stà à canto: hanno bene accettato l'essempio delle pause & conforme alle regole fanno che quella figura per hauer quelle due pause cosi collocate sia perfetta: il che è tutto conforme alla regola superiore: Et quello che loro dicano delle due figure inferriori; intendano anco delle tre; le quali con maggior chiarezza per esser vn compito numero ternario ne dimostrano tal perfettione; di modo che si come quelle Breue superiore per hauer due figure inferriori dopò si vengano à esser perfette, cosi ancora se ne haueranno tre veniranno hauere l'istessa perfettione: il che da Prattici fin hora sempre è stato osseruato: perche non si troua essempio in contrario, ne chi li dica contra.
Oltra di ciò dicano ancora che trouandosi cinque figure inferriore fra due altre maggiore, che la prima maggiore sia perfetta & l'ultima delle minori alterata, cosi vogliano che si osserui anco quando le sono sei, non in quanto all'alteratione; perche le figure minori sono in diuisione quanto comporta & ricerca il ternario numero: ma in quanto alla perfettione perche vogliano che la prima maggiore sia perfetta non ostante che li seguitano si gran numero di figure minori.
Alla qual cosa non si troua Prattico che ancora gli habbia assentito; perche se gli hauesse assentito, in tante compositioni si trouerieno alcuni essempij che ce lo demostraria. Solo si troua Petrus della Rue nel Tenore della sua Messa cum iocunditate che vsa queste figure.
[Music example]
Le quali in prima vista paiano che sieno conforme à queste regole: ma poi considerandole bene le sono tutte contrarie: perche nel primo essempio, se è vero la regola delle pause come è verissima che page 162v tanto sia vna pausa quanto che vna figura tacciuta: quelle due maggiori seconde hauerieno sei figure, e nondimeno la prima non è perfetta; ne anco le sei sono per doi Tempi ternari, che l'ultima viene à esser alterata.
Di piu ancora se le cinque che li seguitano dopò per regola hauesse l'ultima alterata non haueria hauuto bisogno di punto di alteratione, ne meno gli l'haueria posto se hauesse creduto che tal cosa non fosse stata ragioneuole.
Doue che apertamente si vede ch'essi Prattici hanno osseruato, & osseruano di quello che gli dicano i Theorici solamente quel che dicano quando fra due ò tre minori sono due maggiori di far la prima perfetta, ma non la prima delle minori alterata; & per ancora non hanno accettato di fare che vna legatura di due figure habbia quella autorità che hanno le due pause attaccate à vna medema corda: Ne in questo come in altro voglio che si creda alle mie semplice parole: perche se ben sò ch'ogni uno crederà che quest'ultima regola delle cinque & sei minori poste infra due maggiore non sieno da vsarse per l'obligo grande che si daria à Cantori di andar si correndo con l'occhio tanto lontano, & di numerarle mentre che egli deue stare intento, & occuparsi tutto nelle cose presenti che li sono proposte dinanzi: nondimeno perche ancora non sono di tanta autorità di farmi senza proue credere: massimamente aprresso quelli che non sanno ciò che io mi sia; ne si persuaderanno che in questa professione io sia tale: per questo voglio che col dire ci sieno le sufficienti proue: però quanto all'alteratione della prima figura inferriore che si troua collocata infra le due maggiori, non sono voglio che si riguardi l'essempio di Morales posto di sopra nel Capitolo quadragesimo quarto, ma anco voglio che si riguardi à questo del Palestina.
[Music example]
Posto nell'Osanna della Messa; Ad coenam magni prouidi: doue che si vede l'alteratione cadere nell'ultima figura minore, & non nella prima.
Queste contrarietà di regole son state causa, (se ho da dir il uero) che io nelle figure perfette & alterate mi sia risoluto di porci le zifre & i numeri accioche non sia chi de loro ne dubbiti.
Alcuni poi che non hanno voluto stare à quel rigore delle dette regole, massimamente in quella dì douer fare la prima maggiore perfetta quantunque secondo quelle il douer uolesse che trouandosi tal figure.
[Music example]
La prima Breue con eessa Longa fossero perfette; nondimeno perche li seguitano figure inferriori inditiale della loro imperfettione per le quali spessissime volte rimangano imperfette: per fuggire ogni inconueniente hanno collocato appresso le sudette figure in punto di perfettione; & per questa via l'hanno dimostrate perfette come quì si vede che l'usa Giorgio della Hyelle nell'Osanna della Messa; Saluatorem expectamus.
[Music example]
Particularmente nella parte del Tenore & con esso lui tutti gli altri: il che quanto sia ben fatto & quanto stia bene lo si può comprendere da questo, che quando le figure maggiori fossero in alcune particulare occasioni cosi per le due sequenti minori perfette, le serieno anco in occasione di pause; & se le fossero in occasione di pause, le conuenirieno à essere cosi ancora perfette & la minore alterata.
Di modo che non si saperia mai se le
[Music example]
pause stessero per gl'accompagnamenti de i tatti compiti, ò per l'altre compagne che non fossero ancora accompagnate.
E però volendosi porre dinanzi à due page 163 Semibreue vna Breue perfetta si essorta & si consiglia di porla con il punto di perfettione; & non solo quando le sono figure, ma anco quand'una d'esse è pausa, & ch'essa pausa sia senza mezzi vicina alla sudetta figura maggiore come quì si vede.
[Music example]
Anzi che per fuggire ogni periculo & per assicurarsi meglio dell'errore che facilmente potria succedere, quando in tali essempij si hanno da porre le Semibreue alterate con l'accompagnamento di vna pausa, si può porre vna Breue oscura che cosi s'assicureranno i Cantori, & si torranno via tutte le dubbitationi formandone gli essempij in questo modo.
[Music example]
Che in queste tale occasioni si concede l'introdurre le figure d'una specie nell'altra: & sono piu comportabile che quando le ci sono introdutte senza verun sforzo & occasione.
Alcuni quei punti che in questo essempio si chiamano punti di perfettione collocandoli vicino alle figure in foggia de punti di agumentatione le fanno esser tale, quale sono con quelli di perfettione; il che quantunque non si douesse fare, si permette non di ragione di regole, ma per l'uso & la consuetudine che ha tanto potere è forza di commutar l'usanza in legge quando però simil usanze non hanno tanta forza di frangere & guastare le principali legge che conseruano tutti i principali buoni essete: come seria se si volesse fare che vna figura di perfettione non fosse perfetta ne suoi bisogni: ma farla perfetta per vn mezzo ò per l'altro questo non fa caso, perche quel modo che è piu facile quello piu si ha d'adoperare: & se bene quì si dice che si possa adoperare il punto d'agumentatione in cambio del punto di perfettione; non per questo esso punto di perfettione dalle cantilene ternarie si bandisce & toglie; ma solo si dice che quando si dubitasse ch'alcune figure per le pause che li seguita, non fosse col punto di perfettione intesa per perfetta: che si può in quel caso collocarli appresso il punto di agumentatione: non per ragione, ma per l'uso che si ha tolto questa licenza, & non ha osseruato di adoperare il sudetto punto nelle figure che vanno contra il tatto quando hanno hauuto dibisogno di quel ternario valore.
Et se io ho da dir il vero, non mi posso immaginare ch'egli si sia introdutto in altro modo, solo che molti hauendoli veduti tutti dua intrauenire nelle Proportioni, non hauendo riguardo piu che tanto in che modo si douessero introdurre, si sieno contentati di adoperare solamente quello di agumentatione col mettere da vna banda quell'altro di perfettione; & nondimeno l'uno e l'altro sono necessarij, sì per conseruatione di quelle figure che hanno da essere perfette, sì anco per quell'altre che hanno da esser agumentate; attento che quella figura che và contra il tatto quantunque sia di ternario valore non per questo si può dir perfetta, essendo la perfettione vn compimento di quella parte che manca à compire esso tatto.
Però in questo come in ogni altra cosa si debbe procedere piu chiaro che si può, & con maggior osseruanza di regole che sia possibile, essendo l'uso scorso tanto inanzi come si vede: accioche l'vno non destrugga l'altro, ma piu tosto che le ragioni deponghino i mali costumi, & le cattiue vsanze.
page 163v

Oppinioni diuerse che hanno alcuni particulari professori intorno alle Proportioni. Cap. XLVII.

LE nostre menti accute, & i sottili ingegni nostri che per lo studio longo, sono venuti à qualche segno di perfettione, da queste & quelle cose solleuate & mosse, per la diuersità in che si trouano non possano mai si bene conuenire insieme, che sempre infra di loro non ci sia qualche poco di discrepanza & disparere: perche se conuenissero ne i pareri & nelle oppinioni, non ci serieno tante contrarietà & disconueninze, ne meno per sostentarle serieno necessarie tante sottile, & ragioneuol proue, quanto che vediamo essere.
Onde da questo n'è venuto che dal pazzo & ignorante in poi i quali non sanno ciò che si dicano; ogni vno studia & s'affatica di dir cose, che dicendole con buona fronte le possi deffendere & sostentare; & tanto piu per sostentare il parer suo studia colui, & à piu potere s'arma de ragioni & proue; che il suo detto non in voce (che col dire il detto sparisce) ma in scrittura dir lo vuole, rimanendo sempre per iscrittura cosi viuo.
Ma per questo non resta che sopra i detti & le scritture altrui non ci sia chi ragionando dica. Cosi per questa via si sentano à ragionar quelli che dal loro proprio parere, & dalla pura & semplice volontà son mossi, chi dalla vera cognitione è stimulato, chi da maligna spina è punto, & chi da apparente cognitione è ridutto à ragionar, e in questo modo ogn'uno ragiona et dice: Et si trouano de quelli che per uno influsso di parole, & per una abbondanza de ragioni apparente si sforzano di mostrare che sanno: Anzi vogliano quasi col ragionar loro isbassando i detti altrui preporre i pareri suoi quali che li si sieno ò buoni ò cattiui; & si credano col semplice dire assai con efficacia detto, di subintrare nelle ragione altrui, et quelle à fatto à fatto conculcarle: Et ben si può credere che poi trouandosi soli & commemorando le cose dette s'auegghino nel sostentare le cose false, ò nel dir contra il douere & la ragione, in quanto errore stauano sommersi: ma non per questo essaminato la verità, del falso si veggano à ritrattare ne à confessar il uero, tanto sono indurate le loro ostinate menti; ò perche si credano di hauere forsi in altri quel parer loro si bene impresso che non sia possibil piu à rimouerlo; ò perche si credano di derogarsi da se stessi la loro propria autorirà & reputatione. Per il che io hora son constretto di dire che ragionando con diuersi professori di Musica, piu per imparare che per tentare il loro sapere; infatti ne ho trouato assai che si sono forzati à darmi ad intendere cose piu tosto ridiculose che veridiche & sincere: onde perche tacendone le piu importanti, molti che leggessero queste mie fatiche se le fossero senza le teneriano per niente ò almeno le reputerieno per imperfette, ò che alcuni da quelli potrieno esse sedutti, et con la seduttione per non saper la uerità di questo, sopra di quelle potrieno altre strane cose imaginarsi, le quali potrieno esser causa di maggior errore: per questo deliberatomi di porne le piu importanti, farò per questa uia che in simile & in ogni altra occasione tutti sieno sincerati della ragione: E però dico che sono alcuni i quali hanno per opinione, et tengano per fermo che queste figure cosi poste, non stieno bene. Dicendo che nisciuna figura simile può derogare alla perfet
[Music example]
tione d'una sua compagna essendoli vicina, & che quelle vltime due Breue legate insieme non possano se non essere d'uno istesso valore per la regola vniuersale che dice come le figure simile qualunque volta che sono una dopò l'altra che sempre le sono perfette, & che da simile & simile non nasce mai ueruna imperfettione, perche cosi non serieno di autorità vguale, & non essendo d'autorità uguale non conuenirieno in tutta la similitudine. Al che si risponde & dice, che le figure simile da simile non patiscano imperfettione, ma bene da quelle che li sono inferriore; massimamente quando le dette figure inferriori le sono immediatamente inanzi ouer dopò: Et per questo la prima Breue superiore non patisce imperfettione per l'altra Breue sua compagna: ma bene per l'accompagnamento delle Semib. anteriore, la quale se non fosse dal punto di diuisione separata et diuisa, la ueniria à esser alterata, et cosi la prima Bre. legata ueniria à esser perfetta come si troua à essere quella seconda; perche se le figure di perfettione fossero in qualche cantilena cosi collocate et poste. Non ci è dubbio nisciuno che tutte se le fossero
[Music example]
mille le serieno perfette: attento che in ciò vale la superior ragione & di simil sorte de figure s'intende; ma se le fossero cosi con questi accompagnamenti collocate.
page 164
[Music example]
Per gl'inditij delle figure minori nelle parte anteriore & posteriori poste, haueria per chiaro & manifesto segno che la prima & vltima Breue per quelli accompagnamenti si vicini fossero imperfette.
Et tanto piu di questo non si debbe dubbitare quanto che le regole nell'insegna, & l'uso l'adempisce; che in segno di ciò non solo si può riguardare la tauola de gli essempij di Proportione quì nel fine di questo Libro posta nella quale si vedrà quanti autori l'hanno vsate: ma anco non contento di quella, l'opere di qual si voglia Compositore che habbia composto Proportioni ò cantilene di Tempo perfetto ò di Prolatione. Onde se bene il primo, & vltimo tatto di quest'ultimo essempio si potesse oscurare & per questa via farle piu facile e chiare: nondimeno perche oscurandole si passeria dalla specie di Proportione maggior perfetta all'imperfetta: per questo si dice che cosi le hanno da stare, & chi tiene il contrario tiene il falso, & crede quello che piu si debbe abborrire & fuggire. Di poi sono altri che trouando queste figure.
[Music example]
Si forzano di far credere che quel punti denoti & dimostri diuisione, & non s'aueggono ne meno si riccordano che le regole vogliano & dicono che il sudetto punto si debbe sempre collocare infra due figure minori che sieno rinchiuse, & posto infra due maggiori, & non fra vna maggiore & vna minore massimamente seguitandogline vn'altra dopò; che piu tosto cosi douerebbe esser punto di alteratione seguitandole le due sudette figure minori & non di diuisione: Onde perche non sanno che cosa sia punto di perfettione, non vogliano credere che egli si chiami tale; pur in tanti luochi egli si ritroua come habbiamo veduto ne i Capitoli del Tempo perfetto: Costoro vogliano omninamente dimostrare per l'effetto che se ne vede (generato dalla natura delle figure, & non dall'interuento del punto) che la seconda Smib. sia per quella via alterata, & non per esser priuate della sua diuisione che douerieno hauere: A questo si risponde che mai per via di punto tal'essempio si può alterare: perche chi è caldo per natura, non ha bisogno d'esser da Fuoco ò d'altra cosa infocata riscaldato. Et in fede di ciò debbiamo rimirare i scritti di questo & di quello ne quali trouaremo gli essempij delle figure alterate, diuise, & perfette: Et se quello non ci bastasse faccisi questa consideratione, proponianci dinanzi à gl'occhi vn'essempio tale.
[Music example]
Et vediamo à chi appartenghi quel punto, che conueremo confessare che l'appartenghi à quella Breue, la quale, per lui non può esser diuisa ne alterata, che nelle Proportioni lei non è soggetta alla diuisione, & alteratione.
Or se l'appartiene à lei & la fa valere quanto vale ogni Breue perfetta; in che modo voremo negare che non sia punto di perfettione, se il punto di diuisione ha da cascare infra tatti formati di figure equale & non disequale come sono queste? Il che voglio che basti contradicendo questa tale oppinione al senso & alla ragione. Sono poi altri ancora i quali vogliano che questo essempio.
[Music example]
Si possi formar col punto come si vede & senza; & che il porcelo sia bene, & il non porcelo non sia male, pensandosi che nella Musica si troui cosa superflua et non necessaria: e questo perche ne veggano l'opere piene; & perche anco caddendo la prima Breue in tatto dicano che sia cosa chiara che la seguente Semib. sia la sua compagna, & che la seconda sia l'accompagnamento di quell'altra che li seguita dopò, & in conto alcuno non vogliano acconsentire alle regole vniuersale che sono chiare risoluendole con questo detto ch'ogni regola patisce eccettione: & che gli seria ben dibisogno del punto se la prima Breue non caddesse in tatto, perche allhora la Semibreue seria alterata; & nondimeno i scritti altrui & gl'essempij di questo & di quello ne dimostrano il contrario.
Ond'io rispondo è dico conforme à quello ch'io ho detto altroue che tutti gli errori che si veggano in quest'opera & in quella, non sono nati da altro che dalle stampe & de copiatori.
Et chi non mi crede le miri & cantando le proui come ho fatt'io, che ui trouerà mancamento di pause, de punti d'agumentatione, contrarietà di legature, chiaue collocate altroue che doue uanno, segni di page 164v altra sorte che de quelli che hanno da essere & che ricercano quelle cantilene, sospiri di manco, vna figura per l'altra: & quel che è peggio alle volte figure di piu, alle volte di manco col esser cambiato il nome à gli autori & postone de gl'altri: Or se l'esser cambiato il nome à gli autori, il mancamento delle pause, de i sospiri, & delle figure: con la contrarietà delle legature & l'altre cose che vi sono di triste, & di cattiue, attribuuiamo il diffetto alle stampe: perche trouando noi un tale essempio senza il punto, & douer esser diuiso; non diremo che le manchi il punto di diuisone, se si trouano l'istesse figure alcune volte cader in tatto & alcune volte andarli contra, & essere senza il sudetto punto alterate? Che ciò sia il vero di gratia consideriamo questo; se il superiore essempio stà bene senza il punto; à che fine alle volte porcelo, se si può far senza; poiche ponendocelo non si fa altro se non che si pone vn'essempio scropoloso dinanzi à gli occhi del Cantore: attento che vedendolo senza punto, & poi col punto; egli che sà come nelle cantilene perfette & di Proportione si troua il punto di alteratione: potria dubbitare s'egli in quel luoco facesse qualche effetto simile: Et di piu s'egli non fosse necessario, perche alcune volte oscurarne vn tatto, se lasciandole bianche le serieno l'istesse? Et però si dice che per diuidere i tatti egli è necessario: sì perche le regole lo commettano, sì anco perche i Prattici conforme alle regole hanno posto in vso di porcelo; perche altrimente non si hauerieno potuto seruire di questo essempio con l'absenza di detto punto per la prima Breue perfetta & la seconda Semib. alterata: come habbiamo veduto che se ne sono seruiti Morales: il Palestina con tutti i Compositori antichi.
Ma perche molti per vederne l'opere antiche piene, con l'oppinione de questi potria credere che in alcune occasione se non in tutte si potesse far senza, & non dissentire, ne meno derrogare alle regole generali di loro assignandone la superiore eccettuatione: voglio che sappiano come al confondere i commandamenti & i precetti Musicali, non bastano gl'essempij di qual si voglia Prattico : perche piu possano hauer errato i Prattici nell'uso delle figure & delle regole, che i Theorici nel formarle; essendo che tutti conuengano & dicano che vna delle due figure minori poste infra due maggiori sia sempre alterata, non hauendo infra di loro punto di diuisione: Et se questo non bastasse alla resolutione, & non fosse sufficiente mezzo ad iscoprirne questa chiara verità, volendo che piu vaglia l'uso d'hauerle cosi adoperate, che le proprie & le buone regole, quantunque io potessi dire che con l'adurre vno inconueniente l'altro inconueniente mai non si scioglie; dico, & col dire prego ogni vno che si ritroua di questo parere che si degni di riguardare il trattato di Musica di Henrico Fabro Lictenfelse, il quale per dire come egli dice, ne dimostra la verità, con questi essempij & particular parole. Due aut tres minores propinque duabus maioribus posite absque diuisionis puncto, nullam imperficitur vt hic.
Se dunque tutte queste quattro Breue non
[Music example]
ostante che habbiano gl'accompagnamenti à canto sono perfette: come la seconda Semib. del primo essempio non serà alterate non hauendo tutto il ternario numero, & non potendosi con nisciuna di quelle figure accompagnare?
Questo solo voglio che basti per quietar le menti di coloro che tengono il contrario, & per assicurare quelli che li seguitano nel farsi lecito di vsarle come à loro pare & piace.
Voglio ancora in tale occasione & proposito che si sappia come non è merauiglia se nelle Musiche & compositioni de valent'huomini si trouano di simile & altre cose; perche se bene sono obligati di sapere tutto quello che s'appartiene & conuiene alla professione; non fa per questo che non possono commetter errore & fallare: & se bene di sopra nel Cap. 45. di questo Libro, per saluarli l'honore; tutti gli errori che si trouano nelle cantilene ho attribuito à i copiatori, & à stampatori: non per questo si toglie che non si possa dire ch'anch'essi non ne habbiano commessi; perche in alcune cose vediamo gli essempij superare l'intelligenza & capacità de i copiatori & de i stampatori: se l'uno & l'altro non fossero anco Compositori, (il che rare volte può intrauenire & non cosi spesso come gli errori vediamo esser commessi;) & superando tale intelligenza, forza è di dire che essi de molti n'habbiano commessi, per la cui proua & confirmatione voglio che ci basti solo l'essempio dell'Osanna del Lupo posto nel Soprano della Messa Peccata che è questo.
[Music example]
page 165
Con quello di Tomas Chrequillone nell'Osanna della sua Messa; Ie Prens engre, il quale è quest'altro.
[Music example]
Che se si riguardano bene si troueranno falsi; non perche con altre parte non concordino: ma perche in loro manca il debbito ordine & la vera dispositione delle figure secondo la tessitura delle Proportioni: onde perche chi non sà quale sieno queste figure che in Proportione stanno male; credendosi che cosi come le stanno le stieno bene dico, che non solo i punti iui per diuisione posti stanno male, ma anco alcune di quelle stanno contra ogni douere; attento che le regole vogliano che l'uno & l'altro essempio per ragion habbia da stare in questo modo.
[Music example]
Cosi vedendo noi che questi dua essempij sono gagliardamente errati: perche non voremo che in quelli, ne quali manca la presenza del punto di diuisione sia tal diffetto, ò mancamento tale? Et che dietro à i seguiti errori non habbiano poi seguito i moderni che si fanno lecito di poter vsare il passo superiore come loro torna commodo & come loro pare & piace, ponendoli gl'accidenti proprij sotto la consideratione delle cose contingenti & non sotto di quelle che sono & vanno? Vltimamente vogliano alcuni che i punti di diuisione, di perfettione, & di alteratione non sieno necessarij & che si possi far senza di loro assignandone questa ragione, che le figure alterate & diuise si possano mostrare sotto la forma di figure imperfette, & le perfette sotto la forma di figura agumentata, come se per essempio ne formassimo vna tale.
[Music example]
Et in cambio di formare quella figura perfetta, & quelle diuise & alterate in questo modo che sono quì formate; formarle come quì si vede.
[Music example]
Che cosi si veniranno à fuggire tutti questi punti, & fuggendoli serà segno che si può far senza, & che sono cose piu tosto da confondere i cantanti che di darli animo à farle cantare: Ai quali breuemente si risponde e dice, che quantunque con destruttione d'essi punti questo si potesse fare: bisogna considerare che le ragioni del punto di diuisione, di perfettione, & d'alteratione non s'estendano solamente nelle due specie principali delle Proportioni, che s'estendano anco nelle quattro Specie Modali, & nel Tempo perfetto con le Prolationi.
Onde si si essaminano bene le Prolationi et le Specie Modali si trouerà che senza di loro non possano fare: page 165v E però non potendo loro far senza, non si debbe anco discacciarli dalle Proportioni; sì perche gl'appartengono, sì anco perche in questo modo saressimo forzati di concedere vna specie di Proportione mista.
Di modo che non solo si può adoperare il primo essempio senza periculo ò dubbio d'esser ripreso, ma anco con esso lui tutti gli altri che sono stati proposti non tanto per le superiori regole, quant'anco perche le contrarie ragioni vedute sono ragioni di poco momento & di niente. Anzi che io per questo non mi son curato di durar molto fatica, nell'adurne le proue: & queste poche & semplice che quì son state adutte, piu tosto son state adutte per ouuiare à queste strane & false oppinioni che non habbiano d'andar piu inanzi con periculo di corromper quelli che tenessero la buona parte; che per prouare quella verità che già alla maggior parte di chi sanamente intende non solo è prouata, ma anco è chiara & manifesta.
E però contento di quel che ho detto si lascia credere ad ogn'uno ciò che vuole; pur che la uerità rimanghi al suo luoco, & non sia da veruna apparente ragione lacerata ò guasta; pigliando ogni uno la sua protettione, per farli rattenere il suo luoco, & per farli possedere quel che di giusto & di douer gli viene.
Questo solo breuemente voglio dire che per prouar vn falso detto non bastano mille ragioni, come alla verità ne basta vna sola: & quando che il parer proprio è contrario al parer commune si debbe essaminar la cosa con ogni diligenza, per uedere in che modo tanti conuengano in vna oppinione, & poi da quella se li pare con ottimi & sufficienti mezzi dissentire.

Come entrano le pause nelle Proportioni. Cap. XLVIII.

NOn seria giusto ne di douere che in questo Libro trattandosi delle Proportioni (come specie che hanno variate la quantità delle figure cantabili) non si trattasse anco delle pause, & non si vedesse in che modo hanno d'andare sotto i tatti inequali: perche se le lasciassimo di fuori non si potria dire quel che già si è detto & che già habbiamo veduto di sopra, cioè che nella Musica esse pause non sieno altre che interualli di figure mute; attentoche trouandosi disconuenienza nell'entrar de tatti, non conueniriano nella natura & nelle ragioni: ma come cose contrarie & disconueniente, ogni uno di loro haueria le proprie & particulari regole.
Però essendo loro una cosa istessa, & ritrouandosi le dette pause soggette alle ragione delle figure; fa bisogno & è necessario che se si è detto quanto vagliano le figure nelle Proportioni, & in che modo vi si sottopongano, si dichi anco delle pause, accioche non si lasci di dir vno quel che si è detto dell'altro, perche non dicendolo si stimaria che questo mancamento mi fosse auenuto per dapocchagine, ouero per ignoranza: & poi delle Proportioni non se ne haueria tutti i sufficienti inditij & tutti i chiari amaestramenti.
Dunque è da sapere che si come la Breue nella Proportione maggior perfetta, può riceuere & hauere in se la quantità & valore di tre Semibreue naturale, che cosi ancora le pause le ponno hauere; & allhora l'hanno che sono segnate & tirate da vna corda all'altra occupando vn sol spatio, come qui si vede.
[Music example]
Ma perche non tutte le volte che si compongano le Proportioni nasce occasione di dar perfettione alla sudetta Breue; per questo non serà bisogno di mostrar le pause in quel modo che l'habbiamo quì di sopra dimostrate, perche le danno inditio & le dimostrano che in quel luoco si hanno da tacere tre Semibreue naturale; ma quando si vuol farne taccer due sole, si tiene altro stile & ordine, per non conuenire con il superiore, & per incontrarsi con gl'ordini delle sue figure.
L'ordine è questo che si come per far tacere vna Semibreue si pone vna pausa attaccata ad vna corda delle corde Musicali, che cosi ancora nel farne tacer dua se gli n'attaccano & fanno pendere due come quì si vede.
page 166
[Music example]
Et questo si fa accioche non si confondino le pause delle Breue perfette con quelle dell'imperfette che le prime ricercano la quantità di tre Semibreue & le seconde di dua: Et benche in quanto alla demostratione del valore & della quantità delle figure tacciute, tanto seria di atacarle & farle pendere tutte dua ad vna corda, quanto che à diuerse: niente di manco perche il porle tutte dua in vna corda, se li faria fare altro officio di quel che fanno: per questo si vieta & prohibisce di porle cosi pendente ad una istessa corda, quando dopo vna Breue naturale si hanno da far tacere due Semibreue, ma in cambio di farle pendere tutte dua equalmente ad vna corda le si hanno da far pendere in diuersi & separati luochi: & nota che non senza qualche mistero & cagione dico Breue naturale, solo perche con questo termine & voce naturale si habbia la differenza della Breue perfetta che vale oltra la sua natura, & la Breue naturale che non vale altro se non quanto che è il suo proprio valore.
Però in qual si voglia occasione che si doueranno segnare le sudette pause, le si segnaranno in quel modo che le si veggano segnate nel secondo superiore essempio: ma quando con le pause si uorà mostrare il ualor tacciuto d'vna Breue perfetta che serà per la quantità di tre Semibreue, al hora farà bisogno di estendere le pause da vna corda al altra: & questo si dice in quanto alle pause, & in quanti modi si facci tacer la Breue conforme al suo diuerso valore: ma perche spessissime volte occorre che inanzi le pause sieno esse figure di Breue ò d'altre sue maggiori che possano per le superiore ragioni adutte esser perfette & imperfette: per questo ad intelligenza di tutto quello che in questo caso potria intrauenire si dice; che se inanzi alle pause di tre Semibreue serà vna Breue perfetta al'hora si doueranno tirar le pause da una corda al altra: cosi anco se la serà vna Breue imperfetta le pause si disporano tutte separate quantunque le sieno tre come quì si vede.
[Music example]
Con questa auertenza particulare che le due prime pause non pendino mai ad vna istessa corda, perche le farieno vn altro particulare effetto di quello che le non fanno cosi collocate in quel modo che si vede:Et chi brama di saper la causa di questa prohibitione sappia, che se non si reseruasse questa maniera di situar le pause, non ci seria mezzo di mostrar una Breue perfetta seguendogli le due sudette pause, & cosi altra ragione seria delle pause & altra delle figure; per questo quando si vuole dinanzi à due pause collocare una Breue perfetta, le pause si fanno pendere tutte due ad vna istessa corda; & cosi per questa via si ha tutta quella libertà che si uuole: E però se ne formano queste regole che le due pause insieme quando hanno inanzi vna Breue, non solo sono per il valore di vna Breue perfetta che rileua la quantità di tre Semibreue, ma anco dimsotrano la perfettione di quella che li sta vicino: quelle poi che sono cosi come quì si vede.
[Music example]
Quantunque rileuino l'istessa quantità, & stieno per vno istesso ualore non per questo dimostrano, ne apportano ueruna perfettione à quella Breue che hanno inanzi per esser cosi: disgiunte & separate che danno inditio di esser tre Semibreue come nel Cap. 47. del primo Libro habbiamo ueduto che si segnano le pause loro.
Vltimamente quelle pause che si sogliano segnar cosi:
[Music example]
se bene le sono dua, non per questo le restano di non mostrare la Breue esser perfetta come quì. Delle prime pause che sono quelle le quali occupano tutto uno integro spacio & hanno il loro trammito da vna corda al altra, non ui è dubbio veruno che le non habbiano tanta autorità & iurisditione per esser la sua regola assai bene & gagliardamente impressa nella mente de Musici & cantori: Ne meno delle seconde vi è da page 166v dubbitare essendo cosa chiara & treuiale, ma bene del vltime sono alcuni che non sapendo la ragione si merauigliano di donde nasca questo, ne ricercandola la sanno trouare.
Però volendo sodisfare à quelli che si stupiscano come sia vna istessa autorità nelle pause che stanno per il valore di tre Semibreue & di quelle che stanno per dua: dico che quando la Breue è perfetta per uigore delle pause che sono tirate & distese da vna corda al altra; alhora è perfetta per ragion di simile, perche se in quel luoco oue sono le pause essendo quelle pause di Breue si ponesse vna figura che rileuasse tutta quella quantità & valore, si doueria porre vna Breue perfetta, & cosi per quella via la prima che è dinanzi veniria à riceuere la perfettione: ma quando ch'essa riceue perfettione dalle pause che pendano equalmente ad vna istessa corda, vogliano i Theorici che la sia perfetta per ragione di due figure minori collocate infra due maggiori : il che è buono & si loda: ma si fatta ragione non mi piace trouandogliene io vna altra migliore, la quale è questa che se in ciò la sudetta regola Theoricale hauesse luoco & fosse vera ne seguiria questo, che le due pause fossero per dua Semibreue vna naturale et l'altra alterata, come in diuersi luochi di sopra è stato detto: Et se cio fosse, ne seguiria questo dico che con quelle due pause cosi pendente ad vna corda non si potria dare perfettione alla Breue se le figure non fossero cosi disposte & ordinate.
Il che è falsissimo, perche se io posso
[Music example]
vicino ad vna figura perfetta porre vna figura imperfetta saluando la perfettione della prima col rendere imperfetta (per l'accompagnamento) la seconda, che mai simile da simile patisce: perche non porrò io con le pause di figura imperfetta, saluare & dare la sua perfettione alla figura perfetta come quì si vede?
[Music example]
Nel che si scorge che più propriamente la Breue riceue perfettione dalla sua figura vicina perfetta che da vna Semibreue naturale & l'altra alterata come credo che ogni vno m'intenda; & se per sorte alcuno non m'intendesse rimiri quì quest'altro essempio, che in quel luoco oue sono le pause con le figure che dimostrano la perfettione della Breue, di vno & di l'altro si fa cambio come si vede.
[Music example]
Doue consta che le figure perfette non restano di esser perfette per l'imperfettione delle figure, quanto che per l'accompagnamento delle due pause cosi pendente ad vna istessa corda: Si che la Breue per quelle due pause è perfetta; perche se in suo luoco fosse vna figura vi seria vna Breue imperfetta: & per questo nel collocar delle pause bisogna esser auertito & sapere queste differenze per accomodar le pause come vanno & per non dare occasione à cantanti che non le habbiano à conoscere; poi che se i Compositori componeranno le loro compositieni con tutte quelle regole che vanno composte, & i Cantori sapendole come tutti sono obligati di saperle; non è dubbio che tutte le cantilene si canteranno bene, & senza nisciuno disordine.
Quanto poi alle pause doppie come quelle della Massima & della Longa non ci è dubbio nisciuno che ponendole immediatamente dopo una Breue bianca che la detta Breue non sia perfetta; che se la pausa di Breue tirata da vna corda al altra, ha questa autorità di darli perfettione, molto maggiormente la pausa di Longa & di Massima; che non si troua mai che habbia piu autorità vno inferriore che vn superiore, ne piu vn minore che un maggiore: ma perche può nascere occasione di legar due Breue perfette in una istessa corda; & in luoco di due Breue dimostrarle sotto una figura di Longa: per que page 167 sto si dice & si auertisce che nel istesso modo si può dimostrar la sua perfettione con le due superiori pause come quì si può vedere.
[Music example]
Alcuni compositori dubbitando che per quelle due pause sole non li fosse data quella perfettione, hanno stimato che sia meglio di oporui il punto di perfettione: In conclusione questo stà in libertà di chi lo vuol fare essendo l'vna & l'altra maniera concessa: è ben uero che quanto piu vno si discosta dal suono ò dalla uoce; manca uoce & suano sente, & che cosi ancora quanto piu ci discostiamo dalle pause semplice tanto piu si rendano dubbiose & manco forte le loro autorità, & le loro forse; nondimeno si dice che una tale & tanta autorità si estende sino alla Longa come in figura uicina & propinqua alla Breue composta con dua de suoi ualori; ma se in cambio di una Longa si ponesse una Massima uicino alle due sudette pause, non s'intenderia mai la Massima per perfetta: se la non s'accompagnasse con il punto di perfettione; il che poi non seria perfetta per vigor di pause ma solamente di punto, e questo per natura delle regole altroue in altre occasione commemorate, le quali dicano che la perfettione nasce dalle figure piu propinque: ma l'imperfettione, non solo dalle piu propinque come anco dalle piu remote, che tutte fanno accompagnamenti come parte spezzatte & rotte si ponno à qual si voglia figura applicare.
Per questa via dunque si potrà hauer chiara & manifesta cognitione del'effetto che fanno le pause nelle Proportioni & in che maniera le uvnno disposte & situate; hauendo riguardo nelle figure maggiori che quanto piu le se discostano da loro, tanta manca iurisdittione hanno in esse, & manco in loro ponno. Onde se in qualche caso vno dubbitasse che vna di queste figure atte alla perfettione non fosse cosi per le pause semplice riconosciuta per perfetta: può acompagnarla col punto di perfettione, & lasciar stare di adoperare quel inditio delle pause; perche non mancano delle vie à fare che le cose sieno chiare senza adoperar le oscure & quelle che sono in poca prattica & malamente conosciute da Cantori; essendo quell'indito delle pause parerelle pendente, inditio proprio & particulare della perfettione della Breue, & non d'altra figura maggiore; perche se bene con qual si voglia Breue si può dimostrare la perfettione della Massima & della Lonza, non per questo ai concede che le pause sieno gl'istessi sufficienti mezzi; poiche l'autorità delle pause non si estende se non quanto comporta la loro figura; cioè la pausa di Breue nella Breue; quella di Longa nella Longa & c. E però le pause che entrano nelle Proportioni, entrano con tutte quelle considerationi che di sopra si sono vedute; le quali da quelle in poi che vanno tirate da una corda al altra, & che sono alla similitudine delle vere pause di Breue; tutte l'altre hanno bisogno di grande auertenza nel collocarle per esser riseruato nella collocatione, hora la perfettione, & hora l'imperfettione d'essa Breue.
Al che se i Compositori vi haueranno auertenza, le disporanno & l'ordinaranno in modo che i Cantori l'habbiano da intendere, & intendendole à ricconoscerle per quelle che le sono, & per quelle che vanno conosciute: accioche con tal reccognitione se n'habbia à cauare vna perfetua conseruatione delle specie delle Proportioni.

In che modo pare che le Pause habbiano piu forza & maggior potere che non hanno le figure. Cap. XLIX.

NEl mirar che si fanno le pause, nel aspetto di prima vista & nel primo apparire; par che ci mostrano di hauer maggior possanza & iurisdittione che non hanno le figure & che esse piu possano di quel che sia il loro potere, & nondimeno considerandole sensatamente si trouan tutte essere d'vna medema natura che le figure sue simile, & hauere vna istessa autorità che hanno esse figure; questo auiene perche considerandole le non si considerano in quel modo che vanno considerate, perche se le si considerassero come si deue, le non veniriano à generare questa apparente autorità & iurisdittione; che mai cosa ben considerata & veduta si riconosce per piu di quello che và ricconosciuta.
page 167v
Onde accioche si sappia quale pause ad alcuni dimostrano di hauere piu possanza che non hanno le figure si ha da sapere come alcuni si sono merauigliati & forsi anco si merauigliano che due pause pendente ad vna istessa corda, disgionte & separate habbiano tanto potere di render perfetta vna sua figura maggiore come quì si vede.
[Music example]
Parendoli cosa nelle Proportioni inusitata et nuoua, & non s'aueggano, ne meno si riccordano che dal principio che si è incomminciato à ragionare delle Proportioni è stato detto che quando due figure maggiori si trouano insieme, la prima è perfetta quantunque la sua compagna sia oscurata & negra.
Per il che se noi in quel luoco oue sono quelle due pause ponessimo vna Breue imperfetta quella prima Breue venirebbe à esser quell'istesso qual hora si ritroua essere: Ma quello ch'essi hanno per difficile, & istimano che sia impossibile è questo, che haundo ueduto nel primo Lib. in che modo si formino le pause della Breue; tengano che solamente la pausa vera che occupa da vna corda al altra tutto vno intiero spatio fia la pausa che la possi render perfetta: & non si ricordano che di sopra habbiamo ueduto come la puo essere di dua valori & che se ne ritroua vna che vale dua Semibreue & l'altra tre;
Dimodo che se quanto al valore si trouano due sorte di Breue, perche non vorremo noi che ci sieno ancora due sorte di pause, se le pause non sono altro che figure mute? e però quando quelle due pause stanno cosi tutte dua attaccate ad vna istessa corda le si chiamano pause di Breue imperfetta, quando poi le stanno attaccate à diuerse corde quelle si chiamano pause di Semibreue; perche di quel altre che si tirano da una corda all'altra, non ci è dubbio che le non sieno conosciute per pause di Breue, essendo quell'istesse pause che si veggano nel primo Lib. nel ragionamento che si fa delle pause.
E però come si è detto di sopra quella sorte di pause cosi equalmente pendente, hanno autorità & forza di render perfetta non solo la Breue come si vede, ma anco la Longa quando le sudette pause non sono gl'accompagnamenti suoi, ma appartengono à gli posteriori, ò sequenti accompagnamenti: per questo si ha da essere molto bene auertito nel collocarle, accioche non habbia da nascer disordine per non hauerle collocate nelle sue corde.
Alcuni tengano quest'ordine nel segnarle, che se le figure sono ne i spatij ò nelle corde di attaccar le pause alla piu propinqua corda ch'habbia la figura. Alcuni altri l'hanno attaccate doue gli ha piaciuto l'vno & l'altro modo è buono; ma il primo è il migliore, perche quanto gli sono piu propinque & vicine: tanto piu par che dimostrano quella loro autorità & iurisdittione rifferirsi in far perfetta quella figura che hanno dinanzi, come per star lontano non rifferirsi se non alle sussequente & à quelle che stanno dopo: E però qualunque volta che si potrà collocarli le pause vicine serà assai bene di collorarle: perche quanto piu le cose sono fatte chiare tutta via le sono piu intelligibile.
L'altre pause poi ch'appartengono alla Massima & alla Longa si possano collocare doue si vuole, pur che non s'anteponghino le pause di Breue à l'altre pausa maggiore (se però debbano esser postposte quantunque l'anteporle & il postporle, non fa quel caso che faria se le fossero semplice:) nondimeno per la lro conseruatione si hanno da osseruar le regole & gli ordini della collocatione delle pause.
Questo solo nel fine ci basta di sapere che le pause non hanno piu potere delle figure, ne le figure piu poter delle pause: & che secondo vna falsa immagginatione le ci paiano piu possente che non sono le figure.

In che modo si procede nelle cantilene di Proportione per saper quando le figure sono perfette & imperfette. Cap. L.

IO stimo per quanto posso comprendere che molti haueranno per cosa di gran fatica il sapersi gouernare nelle cantilene di Proportione, essendoci tante difficultà quante fin quì si son vedute, & bisognandoci hauere tanta auertenza quanto ci bisogna hauere; onde poi per non page 168 hauerci patienza non si voglino curare d'impararne le ragioni, ò di saperle cantare, & perche il pensier mio non è altro che di ridurre le cose difficile à vna intelligenza & facilità possibile, per questo dopo l'hauer molto ben dimostrato le difficultà delle Proportioni, & di loro espostone le regole; mi parea di pregiudicarli assai, ò di mancarli nel meglio se sotto qualche breuità non reducesse quelle cose che sono diffuse & longhe, per hauer modo et regola di saper conoscere quando le figure di perfettione nonostante gl'accompagnamenti propinqui & vicini sieno perfette, & quando le sieno separate da tale perfettione: poiche intorno à loro si è detto che non solo da pause possano esser fatte perfette & da sue simile: ma anco se bene sono vicine à figure simile, possano per compagne propinque esser priuate della loro perfettione.
E però per quello che si è detto che le figure di perfettione possano hauere gl'accompagnamenti inanzi & dopo: & che con le figure sue minori anteposte & postposte possano esser rese imperfette, si ha da tener quest'ordine & questa infallibil regola, che nel cantarle se la figura casca nel principio del tatto, & che dopo li seguiti due figure maggiori la prima non serà altrimente perfetta: come quì si vede.
[Music example]
Se poi la figura maggiore serà in principio di tatto & che li seguiti figura minore, non è dubbio che l'vltima maggiore serà imperfetta per hauer compagnia & per seguitarli figura minore come quì.
[Music example]
L'istesso s'intende, et il medemo si osserua quando vna figura di perfettione casca nel tatto, & che dopo li seguita tre sue figure minore, non ostante che inanzi li sieno pur altre figure come per vederlo quì si può mirare.
[Music example]
In queste tre maniere consistano tutte le difficultà delle figure perfette & imperfette nelle quali hauendosi i superiori riguardi facilissimamente si sapranno conoscere quando le sono tale, & quando altrimente; poiche col riguardare à quelle tre figure minori che stanno in fra quelle maggiore, si ha notitia che le non appartengano à nisciuna di esse maggiore, ma le sono da perse; essendo che le ritenuano tutto vn tatto di Proportione.
Del punto poi di diuisione per esser chiaro, non ci è che dire, ne di che dubbitare, solo del punto di alteratione si dice questo che mai in vna quantità di figure può alterare se dopo dua di esse figure non seguita vna figura maggiore; il che si dice accioche trouandolo in mezzo di piu figure minori come l'vsò Iacob Vaed nel Hynno di S.Michaelarchangelo cosi fatto.
[Music example]
Si sappia ch'egli non fa nulla, & è superfluo non ricchiedendo le figure di esser diuise, perche le si diuidano solamente quando col non esser diuise le serieno alterate, & quando le non possano pattire alteratione.
Del restante tutte quante le cose sono chiare, ne possano produr nisciun diffetto di dubitatione quando si ha cognitione delle regole, & che si ricconoscano i punti per quelli che sono, & per quelli che debbano esser ricconosciuti; altrimente non si faria cosa che fosse buona, ne che se ne caui frutto veruno, come ogni vno se lo può pensare.
Cosi non questi auertimenti di douer accompagnar le figure con i suoi accompagnamenti, & di douere in caso delle tre figure minori rinchiuse infra due maggior ricconoscer la prima figura maggiore per perfetta; ci darà questo auertimento ancora che quando le seranno due minori solamente senza page 168v esser diuise, douer esser l'ultima delle due minori alterata: quantunque in molti essempij senza punto le sieno diuise.
Questo non fa caso, perche l'esser diuise senza l'interuento del punto è contra le regole: E però s'auertiscono i cantori nel cantarle ad hauerli quel riguardo che li si debbe hauere, per supplire à gli errori d'altri, & alle fallacie già commesse.

Che cosa ci sforzi ad introdurre le figure delle Proportioni imperfette nelle Proportioni perfette. Cap. LI.

BIsogna credere & giudicare che non senza necessità & causa nelle Proportioni maggiore & minore perfette s'introduchino, & si mescolino le figure denegrite & scure, figure delle Proportioni imperfette: perche quantunque il punto di perfettione, di alteratione, & di diuisione sia stato ritrouato per conseruatione delle figure bianche, niente di manco nasce alle volte certe occasioni che non si possano per via de detti punti mostrare alcune figure senza non oscurarle chi non volesse porle in modo confuso, & hauesse à piacere di sentire nelle sue compositione dissonanti effetti, & insuportabili disordini; non essendo sufficiente il punto di alteratione di far quello che fa l'oscurità & il collore in esse figure.
Questo si dice accioche si sappia, & non paia strano il vedere nelle Proportioni bianche l'interuento delle figure oscure; le quali non vi s'introducano mai se non per necessità & bisogno; & allhora fa bisogno & è necessario d'introdurcele quando che si vuol formare vna ò piu figure soggette alla perfettione & che non si vuole ne meno si ha bisogno che sieno perfette: come volendolo vedere in questo essempio rimirandole si possano considerare.
[Music example]
Quì in questo essempio se si considerano bene le figure oscurate, si trouerà chiaramente & si venirà à toccar con mano che le non si possano formar in altra foggia; perche ne con altra sorte di figure, ne per via di nisciun punto le si possano dimostrar di quel valore.
Di modo che in queste & in simile altre occasioni si possano introdurre le figure oscure infra le bianche: Ma nell'escurarle bisogna hauere quest'auertenza di oscurarne tanti tatti intieri, per osseruare l'ordine che si ha da tenere nella consideratione del numero ternario, & non fare come fanno alcuni che non pensando piu oltra ne oscurano quante che à loro pare & piace se bene le rimangano in due Semibreue in quattro ouero in cinque. Et se qualcheduno m'adducesse l'essempio di Iusquino nella Messa Gaudeamus che nel Basso vsa queste figure.
[Music example]
Et con esso si volesse far lecito di vsarle secondo qual si voglia numero non hauendo piu rispetto alle regole che all'uso: se li risponde che questa non è buona ragione: prima perche egli in altri diuersi luochi ha osseuato il vero, & proprio numero delle figure oscure; Et poi che non possiamo dire che sia stato piu lui che lo stampatore, & la colpa piu debbe essere del sudetto stampatore che di lui come si è detto altroue, sì perche simil fallo dimostra esser stato commesso da persona ignorante di questa professione, sì anco perche in altre occasioni di collocar simil figure si uede ch'egli è stato osseruatissimo.
Per corroboratione di questo rimirisi l'opere del Palestina, & di Lodouico Vittoria; che per esser stati loro i correttori nelle lor cose impresse, le vanno à torno molto piu purgate che non vanno quelle de gli altri Compositori antichi che tante e tante volte in diuerse parte sono state ristampate.
page 169
Se quelle ancora de i sudetti autori fossero piu e piu volte ristampate crediamo pur ch'ancor esse ne hauerieno la parte loro.
Ond'io non tanto mi merauiglio de quelli che non oscurano i tatti compiti nelle Proportioni secondo il douere del numero ternario; quanto piu mi stupisco & merauiglio de quegl'altri che l'oscurano senza proposito & occasione, pigliandosi forsi solazzo & piacere di vedersi dinanzi à gl'occhi quella diuisione & diuersità di figure bianche & negre; & non s'aueggano che l'introdurre vna cosa senza proposito & occasione in qual si voglia materia & attione è piu tosto segno di sciocchezza & pazzia; che di sagacità & prudenza.
In questa occasione di oscurar le figure, si debbe hauer gran riguardo, & auertenza nell'oscurar le Minime; perche trouandosi altra figura naturale simile à lei quando però fosse denegrita, portarebbe periculo con tal sorte di figure di disturbare vn Cantore; & fare che mentre egli canta pigliasse le Minime per Semiminime, & producesse effetto cattiuo & dissonante: Et se bene gli antichi spesse volte le hanno vsate, bisogna vedere se l'hanno vsate bene, & in che proposito se ne sono seruiti; & i moderni vedendo il disordine che ne potrebbe vscire, le debbano lasciar stare se non sono piu che forzati d'adoperarle: perche realmente con buona ragione le non si possano adoperare oscurare nelle Proportioni bianche se non in casi che sieno chiari: Et le si adoperano solamente nelle Proportioni oscure perche la Proportione minore si forma di tre Minime: e però si vede bene che poi non si può adoperare altra figura che li sia simile come la Semiminima, & la Chroma; accioche le habbiano da rimanere chiare & senza verun scropolo.
Onde se bene si oscurano l'altre figure come la Semibreue, la Breue la Longa & la massima, le si oscurano perche oscurate che sono non hanno, & non possano somigliarsi ad altra figura naturale, essendo le figure oscurate per natura, la Semiminima con l'altre sussequenti. Ma la Minima se si oscura non si può sapere se cosi oscurata tiene il luoco di Minima ouero di Semiminima. Ne meno è lodeuole (se ben su può fare) di seruirsi (ne gl'essempij delle figure oscure) delle figure quadre, massimamente di quelle liquide chiamate oblique: perche quando le stanno per vna Breue imperfetta, molte uolte il Cantore le canta per vna Semib. non essendo troppo vso à passarli quelle figure nelle Proportioni per le mani: & chi mi dicesse ch'egli è obligato à conoscerle, & à sapere se la detta figura obliqua è Breue ouero Semib. li rispondo e dico che questo non si nega: ma che ci vorà egli fare quando vn Cantore delle cantilene sue gli n'hauerà dato mal saggio, & cattiua sodisfattione?
Et poi quanti Compositori si trouano che non sanno tutto quello che sono obligati à spere; cosi non serà miracolo se anco vn Cantore non sapprà queste & altre simil cose, ò pur sapendole non li soueniranno cosi presto alla mente: E però i Compositori sono obligati à proporre à i Cantori le cantilene piu chiare che possano & non piene di cose fosche & dubbiose, accioche col mezzo de cantanti ne riportino quell'honore, & ne sentino quella lode che ne bramano vdire; che ben si vede come per essere le opere antiche molto oscure & confuse le non si vogliano vedere & sono delle mani de Cantori quasi bandite, che le non serieno cosi bandite se le fossero piu chiare & intelligibile.
A questo di farle intelligibile non mancano vie come altroue habbiamo veduto massimamente che si concede nelle necessità sforzate di seruirsi delle figure oscure, essendosi vietato d'introdurle senza proposito & occasione, come quando si può far senza & le s'introudano à bel diletto, solo per vaghezza di far vedere le figure negre infra le bianche: ò per mostrare che si sà fare di variate compositioni & cantilene. Quelli che hanno simil pensiero, dimostrano poco curarsi dell'honore & hauer solazzo di esser beffeggiato: perche se non volessero esser beffeggiati, facendo vn poco piu stima dell'honore di quel che fanno, farian vedere l'opere loro molti piu purgate di queste simil cose di quel che sin quì fatto non hanno.

Quanta differenza sia delle figure oscure che si adoperano nelle Proportioni da quelle che si adoperano nelle cantilene ordinarie. Cap. LII.

ALhora che noi ci partiamo da vna consideratione & che entriamo nell'altra, apertamente noi vediamo che si mutano tutti i valori delle figure, & che con esse debbiamo altrimente entrare sotto i tatti, ò con altra quantità sotto d'essi sottometterci: essendo che secondo page 169v le varie considerationi, cosi anco bisogno con variata quantità & numero seguitarle & immitarle: Et però non serà miraculo, ne ci douerà apportare merauiglia se le figure oscure seranno in vn modo nelle Proportioni, & in vn'altro seranno nelle cantilene, per esser noi hora in altra consideratione che non erano à quel tempo che ragionassimo di loro: per questo si ha da sapere che se bene di sopra nel Primo Libro, particularmente nel Cap. 45. delle legature si è detto & veduto come le figure oscure perdano alquanto del loro valore; quando le sono oscurate; nelle Proportioni non perdano nulla, ma rimangano sane & naturali senza verun diffetto ò mancamento di valore: cioè che la Semibreue, la Breue, la Longa & la Massima nelle Proportioni vagliano tanto oscure, quanto che ne i canti ordinarij sogliano valere quando le sono bianche; & non per altro le si oscurano che per torli quel valore & perfettione che le hauerieno se le fossero del proprio lor colore.
Però non solo si auertiscono i Cantori di questa oscurità ch'alle volte hanno le figure, ma anco con essi loro i Compositori à non seruirsene per altro valore che per il naturale, & di oscurarle se non quanto ne ricerca il bisogno & l'occasione: accioche meglio & piu facilmente le sieno ricconosciute per quelle che le sono.
Cosi ancora non si comporta, ne meno è leccito di seruirsi della Semibreue oscurata per vna Minima col punto, come l'huomo se ne può seruire nelle cantilene ordinarie quantunque in quelle ancora con poca ragione le si possano vsare come si può vedere nel Cap. 45. del Primo libro. E questo perche occorrendo molte volte d'oscurarle nelle Proportioni per accompagnare i tatti che rimanerieno sproporzionati di numero & di figure; ouero di introdurle nelle Proportioni imperfette, oue in questo caso essendo vso di vederle spesse volte cosi.
[Music example]
Trouandole poi nelle Proportioni ò per accompagnamento de tatti sproportionati, ò per piena integrità del numero delle figure cosi in quest'altra foggia.
Potria dubbitare che le non fossero di quella sorte.
E però da quelle cantilene in
[Music example]
fuora non serà leccito di usar mai la Semibreue oscura per vna Minima puntata, et d'introdurla in qual si voglia caso & occasione per farli fare vn'effetto tale; perche allhora le Semibreue oscurate serieno con vn falso valore, & vi entrariano con diffetto & mancamento, non rimanendoci intiere si come ricerca le Proportioni: & per questo io dissi in quel Capitolo che non lodaua quell'uso, perche i Cantori hauendoui fatto vna prattica possano facilmente fallare nel trouarle fuori di quelle maniere, pensando che le sieno cosi come l'erano in quei luochi.
Dal che si viene in cognitione che le figure oscure introdutte nelle cantilene di Proportione, non si oscurano per altro che per leuarli quella parte di perfettione che hauerieno se le rimanessero bianche: Et che s'oscurano anco quelle che non possano essere perfette non già per periculo di perfettione, ma solo per accompagnare i tatti sotto la quantità di ternaria, & non fare che fosse veduto vt tatto di figure mezze bianche, & mezze negre per maggior chiarezza di quelle figure che hanno da esser perfette.
Però dalle cantilene ordinarie in poi che possano con l'oscurità diminuire vna particella delle figure: sempre mai che si troueranno figure denegrite & oscurate, sempre le si teneranno per quelle che le sono in sua natura: come seria à dire la Massima per otto Semibreue, la Longa per quattro, la Breue per dua & la Semibreue per quello che ordinariamente la vale; lasciando la Minima come figura oscurata per accidente per Minima & non per altro; ne mai introdurre le superiori figure con tutte quell'altre che già si sono vedute nel sudetto Capitolo delle legature di figure denegrite con quel mancamento; perche non solo si commetteria errore nell'adoperarle, ma anco si daria occasione che le Proportioni imperfette confusamente fossero ricconosciute, & che malamente in occasione di douerle cantare fossero da Cantori mal cantate.
page 170

Quale figure nelle Proportioni ci possino ingannare. Cap. LIII.

BEn spesso la sperienza ne dimostra che quanto piu vna cosa si muta & cambia sotto varie forme, tanto piu ci può ingannare, & piu facilmente ci può far parere che la non sia piu quella ch'era già altrimente formata.
Di questo sempre piu ne habbiamo certo segno & inditio manifesto, senza andar ricercando piu lunghe proue: poiche vediamo alle volte che vno vestito co i panni d'altri non pare piu quello che ne parea vestito de panni suoi; & però non serà miraculo, ne ci douerà parere cosa nuoua, se alcune volte le figure Musicali formate in vn certo modo ci possano ingannare; poiche le vediamo non esser altro che certi caratteri à i quali applichiamo la mente & per via d'esse ci moderiamo nel tenere piu o meno il suono ch'esce dalla nostra voce, doue si vede che quantunque le sieno quelle istesse che sono state altroue dalla nostra volontà variate, le si vengano à formare d'altro suono di quello ch'erano formate per prima come habbiamo veduto nel Secondo Libro, che le si variano nelle Specie Modali, non già inquanto à quella forma che tengano, ma in quanto al valore che altroue hanno hauuto.
Ond'io essaminando nelle Proportioni quale figureci possino ingannare, ho trouato che vna foggia di legature con vna facilità mirabile lo può fare la quale e questa, ò altre simile.
[Music example]
Che trouandola cosi legata la non ci lasciarà venire à mente le regole delle Proportioni che vogliono trouandosi due minori infra due maggiore, che la prima maggiore sia perfetta & la seconda minore alterata: E però molti Cantori attenti alla regola delle legature che ne insegna come trouandosi di questa sorte di legature che la prima, & la seconda sieno Semibreue, & tutte l'altre Breue si dimenticano quella delle Proportioni, & li par strano di tenere la seconda figura legata quanto sia per il valore d'una Breue; nondimeno questo non li debbe parer strano ne meno cosa nuoua: perche se noi trouando vno essempio con queste figure.
[Music example]
Facciamo la prima figura delle maggiori perfetta & la seconda delle minori alterata: perche causa trouandole poi in qual si voglia occasione di legature legate come quì si vede.
Le non si teneranno come si tengano quelle altre? Doue si vede che dalla parte
[Music example]
delle legature possano venire tali inganni, che con facilità grande possano ingannare ogni buon Cantore, non solo con le legature quadre: ma anco, & forsi piu con le oblique che sono di tal natura che per vederle di raro con tanta facilità ingannano i Cantori; molto piu facilmente inganeranno nelle Proportioni, & in altre specie di cantilene.
Per questo con l'auertimento presente non solo si dimostra in che figure si possano ingannare i cantanti: ma anco si rende la ragione perche causa quella seconda Semibreue legata ritiene il valor di Breue, con dire che non per altro la diuenta tale che per essere vna delle due figure minori collocate infra due maggiori: ne per questo mutando il valore si derroga alla regola delle legature; essendo che non se li fa torto ne meno ingiuria.
Che ciò sia il vero consideriamo che se la Semibreue sciolta è di due valori vno naturale & l'altro alterato, che anco la legata conuerà esser l'istesso: perche le legature non sono fatte per altro che per page 170v accomodar le sillabe, & le parole, accioche i Cantori non cantino le parole se non sotto quelle figure che le vanno cantate.
Sono ancora molti che trouando le legature in Proportione, non hanno quest'auertenza di guardare all'ultima figura legata se la pende ouer salisce, per fare che s'ella pende habbia d'hauere tutto il suo valore; & per questo io nel primo essempio ho posto quelle due sorte di legature non solo perche si vegga in che modo vadino quelle due Semibreue che sono infra le Breue; mà anco perche si vegga come quell'ultima figura che pende, per ragion di esser quadrata & vltima viene à essere di valor di vna Longa.
Però in qual si voglia occasione che quelle & simil altre sorte di legature si trouino, si hanno di hauere tutti i superiori riguardi, & quelli anco che quì non si son detti; (hauendoli remessi in coloro che in qual si voglia occorrenza & caso li trouerano) à gouernarsi col giuditio, & esser pronti in considerarare ciò che ricercano: perche per quanta fatica che si dura non si possano mai rarcorre tutte quelle difficultà che sono in diuersi luochi sparse, ne meno io ho questa intentione di raccorle.
A me basta questo di mostrare quelle difficultà che da tutti non sono cosi conosciute, ne cosi si stimano per tale: per destare quella cognitione che con pochissimo aiuto si può hauere, non volendo che per me si resti di non esser auertito & di non hauere tutta quella integra cognitione che in tale, & in ogni altra occasione fa bisogno & è necessario di hauere.

Perche causa si sieno fatte tante longhe digressioni, & douendosi fare perche si sono fatte piu quì che altroue. Cap. LIIII.

Prudenza di colui che ragiona quando che con disegno & arte lascia di ragionar di quelle cose che meglio & con piu opportuna occasione altroue ne può ragionare: perche trouandoui luoco opportuno, oltra che meglio le se intendano, si scuopre vna sottigliezza d'ingegno, & vn discorso raro nel riportarle oue piu le stanno bene, & oue le sono piu commodamente intese: Non voglio già io da me stesso attribuirmi simil honore ò caricarmi di questa lode: ma bene col dimostrare che l'anteporre & postporre alle volte i ragionamenti non è segno di dimenticanza ò di obliuione (come alcuni potriano giudicare) si habbia da sapere che i ragionamenti fatti intorno alle Proportioni, quantunque si serieno potuto fare ne i ragionamenti del Tempo massimamente in quelli del Tempo perfetto; nondimeno perche pochi si trouano che di lui n'habbia quella integra cognitione che bisogneria hauere, per questo io mi sono elletto questo luoco, parendomi il piu atto di tutto quanto il trattato; sì perche sono l'istesse ragione delle Proportioni, sì anco perche esse Proportioni sono in piu gran prattica, & in maggior cognitione che non sono qual si voglia specie d'altra sorte di cantilene: & douendosi trattare delle cose difficile & d'importanza mi parea di commetter grand'errore se io n'hauessi trattato piu in quei luochi difficili & manco conosciuti, che in questo.
Con l'occasione dunque delle Proportioni si sono fatti tutti i superiori ragionamenti; i quali sono ragionamenti communi & appartengono non solo al Tempo perfetto & alle Proportioni, ma anco à qual si voglia Specie Modale & Prolationi come à specie che sono tutte dal numero ternario comprese: escludendosi sempre le Duple le Triple con qual si voglia altra specie contenuta sotto i superiori cinque assignati generi.
E però qualunque volta che si rapresenterà occasione di cantare vna cantilena formata sotto i segni del Tempo perfetto si haueranno gl'istessi riguardi: & si faranno l'istesse considerationi nel alterare, nel diuidere, & nel render perfette le figure: cosi nelle Prolationi si farà l'istesso come anco nelle dua principali specie de Modi: applicando le regole non sempre alle istesse figure come seria à dire, sempre alla Breue: ma à quelle che sono le principali in quelle particulari specie considerate.
Onde se bene altroue si sono dimostrate quale siene queste figure, non per questo io resterò di dire che queste regole si haueranno d'applicare alla Massima nel Modo maggior perfetto quando haueremo tal compositione inanzi, ò che si doueranno cantare simil cantilene: S'applicheranno poi ancora alla Longa nel Modo minor perfetto, alla Breue nel Tempo perfetto, & nelle Proportioni maggior perfette; vltimamente alle Semibreue nelle Prolationi & nelle Proportioni minor perfette: che cosi di tutte si haueranno quelle sufficiente cognitioni che si debbano hauere.
page 171
Dimodo che per la cognitione che piu si ha delle Proportioni, che del altre specie difficile; più in questo luoco che in altro si è trattato delle regole che communemente possano seruire à qual si voglia sorte di cantilene pertinente alla consideratione & alla diuisione ternaria, le quali per esser regole commune & vniuersale per questo le se refferiscano alle cantilene deModi fatte sotto la consideratione maggiore & minor perfetta, à quelle del Tempo perfetto, & vltimamente à queste & à quelle delle Prolationi. Però quando se haueranno per le mani vna sorte di quelle compositioni, ricorrendo à queste regole facilissimamente si potranno risoluere & cantare: quando però le seranno applicate alle proprie & particular figure che si doueranno applicare: perche altrimente non si faria cosa buona, & vano seria stato ogni ragionamento & ogni dire. Doue che per volerne esser padrone, bisogna dopo l'hauerle ben lette & vedutene in le Proportioni molti essempij & esperienze formarsi questo nella mente che nella prima specie de Modi che serà la maggior perfetta. La massima serà quella che hauerà perfettione & serà soggetta in occasione di pause del suo valore, & di compagna simile di esser tale quale habbiamo veduto esser la Breue in essa Proportione maggior perfetta: cosi la Longa in essa specie serà non solo diuisa, ma anco alterta: procedendosi nell'altre specie cosi come qui nelle Proportioni si è proceduto: poiche il voler dire di tutte le specie soggette alle perfettioni, alle diuisioni & alterationi tutto quello che quì si è detto di esse Proportioni, seria prima vna fatica intollerabile non cosi prezzata & stimata forsi, & poi facilmente con tanto dire, si potriano confondere i scolari & i lettori, ch'hanno di hauer chiarezza sotto poche & breue parole. Questo solo voglio ricordare, che douendo applicar queste regole ad altre cantilene ternarie le si habbino d'applicar bene, per non douer commetter errore: perche applicandole male, la colpa non seria di chi quelle cantilene hauesse composto; ne delle regole che in loro non hauessero autorità tale, ma solamente di colui che non le sapesse adoperare, & à tal compositione applicare, & si come di molte cose che si trouano nelle compositioni antiche per non saperne render la ragione si dice che le stanno male, & in cambio di rassettarle le si tolgano dalle regole che stanno bene: cosi in tal caso si faria in questo & in altre simile, se ogni vno partendosi dal douere delle regole le volesse intendere & acconciare secondo il suo parere: Il che staria non solo male, ma anco seria causa di graue & seuera reprensione. Chi dunque leggerà bene queste regole delle Proportioni & l'intenderà come le vanno intese solo saprà cantar queste, ma anco qual si voglia altra cantilena di consideratione ternaria.

Con quanta facilità quelle regole che paiano si longhe & di tanta importanza, si raccolghino per summario in vno Epilogo. Cap. LV.

IO credo certo, & non tengo d'ingannarmi ò di creder il falso che molti legeranno tutte queste mie premesse cose, & con esse vederanno i chiari & espressi essempij atti à leuare ogni scropolo & dubbitatione che potesse nelle dubbiose menti nascere, & niente di manco non le sapranno adoprare, ne meno trouar la via di formare vna buona Proportione: per il che io mi sono risoluto di por le regole quì succintamente, quantunque tutte di sopra nelle ennarationi sieno state dette & ennarate.
Et questo volontieri lo voglio fare, accioche se alcuno cosi sparse non l'intendesse, raccolte insieme le possi intendere: & per comminciare & dar principio dico, che la Breue è propria & principal figura della Proportion maggior perfetta, si come la Semibreue è della minor perfetta: per rispetto che le dette Proportioni nascano dal Tempo; & essendo queste figure, figure naturale del Tempo, per questo se sono naturale & proprie di vno, bisogna che sieno anco dell'altro.
Queste due figure riceuano perfettione secondo che sono in esse Proportioni considerate, cioè la Breue nella maggior perfetta, & la Semibreue nella minor perfetta: tutte l'altre figure maggiore riceuano perfettione, perche nisciuno inferriore ha piu forza del suo maggiore: queste hora l'hanno per propria natura, & quelle per ragione di superiorità, ma in tal perfettione vna cosa si ha da considerare, & è che la Massima nelle perfettioni si chiama figura patiente, & tutte l'altre poi agente & patiente.
page 171v
La detta Massima è patiente perche dalle compagne sue susequente può esser fatta imperfetta, & non può dimostrare perfettione in altra sua figura maggiore, per esser lei la prima & principale, nè hauendo sopra di se altra figura superiore: Ma l'altre figure poi che da lei descendano possano essere perfette & imperfette, & oltra di questo dimostrare la perfettione delle compagne, sieno sue superiori ò sue maggiori come seria à dire; vna Longa può dimostrare la perfettione della Massima sua anteriore, & d'vna Breue sua posteriore, & puo esser perfetta & imperfetta. Figura perfetta si chiama quella che val tanto quanto vagliano tre delle sue figure piu propinque, come seria à dire, quando la Massima è perfetta s'intende che vaglia & habbia à valere per tre longhe. La longa per tre Breue. La Breue per tre semib. & la Semib. per tre Minime. Fuori di queste quattro figure non si troua figura che sia atta alla perfettione, ne che possi in nissun caso esser perfetta: & alhora le figure sono perfette che piu simile sono poste insieme come quando si troueranno essere dua o tre Massime vna dopo l'altra poste vicine, ouero dua ò tre Longhe, & altre figure simili. Nissun simile poi può da vn'altro suo simile esser fatto imperfetto ne patire imperfettione, cioè che quantunque vna figura simile sia imperfetta con la sua imperfettione non può derogare alla perfettione della compagna: ma bene da figura inferiore, che li sia anteposta ouero postposta.
La imperfettione si da per via de gli accompagnamenti sieno vicini oeur remoti, ò con l'oscurar le figure che possano esser perfette: gl'accompagnamenti vicini & remoti sotto tutti quelli che di valore sono inferiori alla figura che potria esser perfetta, come seria à dire; la Breue non solo si fa imperfetta col porli accanto vna Semibreue, ma anco con due Minime, ouero quattro Semiminime, sieno come si voglia accompagnate pur che rileuino il valore d'vna Semib. & si come queste figure rendano imperfette le Breue qualunque volta che li sono poste vicine, cosi ancora qualunque volta che seranno à canto alle Longhe & alle Massime le renderanno imperfette, che per altro non si dice accompagnamenti remoto & vicino.
Con l'occasione di vn ragionamento tale, se bene non è tanto necessario che non si potesse far di manco, non per questo voglio restare di non dare il presente auertimento, cioè che nisciuno si presumma di dar perfettione à vna figura semplice che sia atta ad esser perfetta con il leuarla fuori di tatto, & col torla fuori del suo tempo; perche s'inganna di grosso, volendo che la perfettione s'estendi fuori de quel ordine del tatto non essendo la perfettione altro che vn compimento di quel tempo che manca, alle numerationi loro. Doue che alhora per volere che le figure, habbiano quel valore che le hauerieno nel caddere in tatto le si accompagnano con il punto di agumentatione che le rileua in quella istessa quantità che le si releuariano con la perfettione, & questo si dice accioche le non si accompagnino col punto di perfettione: perche esso punto, non può hauer luoco se non in quelle figure che cascano nel tatto, & che potriano da qualche figura ò pausa pattire imperfettione: & si come seria errore il collocare esso punto di perfettione apresso vna figura che andasse al contrario del tatto, cosi anco seria errore il collocare il punto di agumentatione appresso quelle figure che fossero tolte & comprese nel tempo & nel caddere di detto tatto. Quando si dice figura perfetta s'intende che l'habbia tanto valore, ò che la vaglia tanto quanto vagliano tre delle sue piu vicine inferiori. Ma quando si dice figura alterata, s'intende valer tanto quella figura che si altera, quanto è due volte tutto il suo valore.
Quella figura poi che patisce imperfettione è sempre maggiore di quella che causa la detta imperfettione come seria à dire la Breue patisce imperfettione dalla Semibreue, e però è sempre maggiore: cosi di tutte l'altre si tiene il medemo ordine, perche cascano sotto l'istessa ragione. La perfettione non si dà mai se non con figura simile ouero maggiore, & quando vna figura di perfettione si troua solo fra gl'accompagnamenti giusti, alhora può esser perfetta, altrimente sempre può esere accompagnata dalla parte anteriore & posteriore.
Molti in occasion tale vi agiungono il punto di perfettione, sopra di che si dice che non è necessario se però il luoco non lo recchiedesse, & minacciasse qualche disordine che in tal caso si deue porre: ma ben si vieta in luoco suo di porci il punto di agumentatione, punto che serue solamente alle figure che vanno contra tatto.
Di più si dice che le pause, il colore con i punti di diuisione hanno possanza di render imperfette le figure: per le pause s'intendano le pause semplice che stanno attaccate à diuerse & differente corde: per il collore l'oscurità & denegratione; & per il punto di diuisione quel punto che diuide vn tempo di figure da vn'altro. Le pause poi di Breue che si distendano da vna corda al altra quando sono vicine à qual si voglia figura maggiore dimostrano la loro perfettione: ma quelle che sono attaccate ad vna corda me page 172 dema & che dimostrano esser pause di Semib. si estendano à dimostrar la perfettione della Breue, et alle volte quella dela Longa; ma non si estende alla demostratione della Massima: come fa la figura di Breue.
Quando le figure maggiore contengano dua ò tre minore, sempre la prima maggiore è perfetta, & la seconda ancora se non ha con chi s'accompagnare.
Le due figure minori quando non sono diuise con il punto di diuisione sempre la seconda è alterata; il che si osserua etiam che le figure sieno legate. L'alteratione si fa per il diffetto & mancamento di quella parte che manca à compire i Tempi di vn nummero ternario. Nelle pause il punto di alteratione è superfluo, perche la sua forza non si estende tant'oltre, ma solamente nelle figure, il che si dice per far sapere che il punto di diuisione si estende ancora nelle pause, perche per quella via si può mostrare vn tatto del altro diuiso & separato.
Quando le regole concedano vna cosa potersi fare in piu modi, sempre si deue fare ellettione del piu facile & del migliore, per fare che le cose sieno meglio intese per sicurezza delle cantilene. Cosi quando nasce occasione di porre due figure che potrieno hauer perfettione per la similitudine, douendone oscurar vna, sempre si deue oscurar la prima come piu intelligibile, hauendo questo auertimento di non oscurar mai figura senza proposito & occasione: & quando che con occasione & poposito se ne debbano oscurar alcune, se ne debbano sempre oscurare vno, dua, tre, ò quattro tatti quanti che ne fa bisogno d'oscurare; per non lasciar i tatti sproportionati & mezzi fatte con figure bianche, & mezze con negre: perche l'oscurarle à volontà & à cappriccio proprio del Compositore, & non in necessità ò con intiera quantità de tatti può essere ad ignoranza facilmente attribuito.
Vltimamente sono obligati i Compositori ad osseruare i proprij segni delle Proportioni & d'introdurle & di cauarle con esse da la cantilene ordinarie, si come di sopra in diuersi luochi è stato detto. Queste sono le regole principali con le quali non solo si possano formare qual si voglia sorte di Proportione ò cantilena straordinaria & strauagante: ma anco formatele cantarle conforme alle regole.
Onde se in questo altra cosa si troua da dire, tutta la si rimette nel giuditio di chi quella tal cosa ha da adoperare; perche quì si sono dette le piu vniuersale con le piu famose & communi, per lasciar le particulare sotto il parere di questo & di quello, non hauendo proprie regole & per esser di tal natura che si refferiscono à gl'ordini & alle regole generale.
Però qualunque volta che si ha da comporre cantilena di Proportione, ò d'altra sorte che conuenghi sotto la consideratione ternaria riccorrendo à questo Cap. si potrà senza difformità ouero errore accomodar le figure in quel modo che le vanno accomodate, & darli tutto quello che ricercano le regole, perche quì breuemente sono tutte quasi che come in vno epiligo comprese; & come in vn breue & succinto summario ad vna ad vna raccolte.

Con qual ordine & pulitia si debbano fare le Proportioni conforme alle vere & buone regole. Cap. LVI.

LA varietà de i pensieri nostri, con la diuersità delle cose che per sua natura sono variate, danno occasione & materia à chi di stupirsi delle tante variationi, à chi di considerarle in che modo le si variano, à chi di dire sopra le varietà loro, & à chi di nuouo riuariarle: per il che non ci debbiamo poi stupire & merauigliare, se nelle Proportioni ancora conforme all'altre specie di cantilene variate, non ci mancano delle variationi, essendo che da ogni vno diuersamente sono state considerate: Et si come per variare vna cosa, vdendola variar che stia bene, la si varia con l'osseruatione de gl'ordini & delle regole, cosi anco trouandosi diuerse Proportioni nelle Musiche variate, non sono variate fuori delle regole & degli ordini parlando di quelle che sono variate con buon fondamento, & buona occasione: che se le fossero in tutto contrarie à i superiori ordini & regole, le non serieno accettate & approbate come le sono; ma come contrarie le serieno riffiutate & reprobate: perche non s'approba mai cosa che sia contraria, ò che contradichi alle regole & à gli'ordini: vogliamolo noi vedere consideriamo che se cosa nisciuna si trouasse contraria à gli'ordini suoi & alle sue regole, la non si potria connumerare in fra le cose ordinate & regolate.
Però se bene le Proportioni, sono diuerse non solo in quanto all'harmonia, ma anco in quanto che le non hanno tutte quella vera forma che douerieno hauere; non per questo sono tante contrarie alle regole principali che le sieno à fatto à fatto da reprobarsi, hauendone l'vso approbate de molte come altroue habbiamo veduto; In quelle cose che l'vso ci fa consentire si debbiamo tutti conformare, fin tanto page 172v che vn'altro vso ne lo prohibisce: ma bene quelle cose che ne l'vso, ne le regole ce lo concedano, le debbiamo lasciar stare da vna parte per non guastar quelle che sono ben ordinate.
Questo si dice accioche nel formar le Proportioni si sappia far buona ellettione & s'habbiano da deporre tutti i cattiui abusi, & seguitar gli vsi buoni; perche tutta la diuersità loro nasce dal non sapere proportionar bene il nummero ternario: nummero che per esser disparo non si può cosi ageuolmente accomodare, come con facilità grande si accomoda il binario: per il che siamo forzati di dare alle volte ad alcune figure vna quantità di piu detta perfettione & alteratione, accioche i tatti corrispondino à i nummeri & non rimanghino imperfetti.
Et però chi vuole & si delibera di voler formare vna Proportione pulita è bella non solo bisogna ch'egli sia franco padrone, & ottimo possessore delle regole superiore: mà anco bisogna che habbia intelletto & giuditio di constituire & formar le figure in modo che le habbiano e per le regole,. & per l'vso à esser chiare & da Cantori bene intese, & nel formarle constituirle per quelle che le sono intese, lasciando da vna parte tutte quelle cose che à lui stesso in vn subbito rendano dubbitatione: perche questa è vna causa che le si sono hormai deposte, volendosi ogni vno collocar nuoua foggia di figure, ellegendosi sempre le piu dubbiose & le piu oscure; come han fatto quelli che si sono dellettati di comporre le cantilene loro con le oppositione de nummeri ò con altri sensi nascosti & occulti. L'ordine dunque che si ha da tenere nel formare vna bella Proportione è questo che non s'habbia da porre tra le figure il punto di diuisione senza proposito se si può far senza; ne meno far alterare vna figura se ageuolmente si può con vn altra mostrar l'istesso.
Il simile si dice dell'introdurre le legature, che le non s'habbiano d'adoperare se con le figure sciolte il medemo si può fare, & se pur l'huomo alle volte si troua forzato di seruirsene, si debbe seruir delle quadre, & non delle oblique se senza l'oblique listesso può hauere: perche molte volte vn passo stà meglio con alcune figure & è piu intelligibile che non staria con alcun'altre se bene con altre ancora senza pericolo di esser ripreso le potessero stare.
Di piu in alcune occasioni quando il bisogno & la necessità ne sforza è leccito di oscurar le figure oscurandole sempre conforme alla diuisione: ma altrimente sempre si debbano adoperar le figure delle sue specie particulari, leuandone ogni superfluità che potesse ingannare, & disturbare il Cantore: perche se bene non si possano cosi tutte le difficultà in vno Epillogo & restringono, molta cognitione si può hauere di quelle che sotto nummero tale non si sono Epillogate & ristrette. E però se in questo caso rimiriamo questo essempio.
[Music example]
Non trouaremo nisciuna sufficiente causa che ne sforzi ad oscurar quelle figure, non perche restando bianche le sieno l'istesse: ma perche accompagnandole col punto di alteratione come quì si vede.
[Music example]
Si conseruano tutte le figure, & si fa rimaner tutto l'essempio intiero di Proportion perfetta, che non per altro come altroue ho detto si sono ritrouati i punti di perfettione, di diuisione, & di alteratione; Et nota che con il lume di questo essempio si puo venire in cognitione di tutte quelle figure che nelle Proportioni perfette senza proposito & occasione sono oscurate.
Onde se in questo caso alcuno dicesse che non si trouano altri passi i quali habbiamo figure denegrite: che con buoni mezzi si possano accomodar bianche: assai s'inganna: perche non ostante l'essempio superiore ha figure che si possano rimouere; anco l'infrascritto.
page 173
[Music example]
Le ha tale che di nisciuna buona ragione le può hauere per rispetto che nisciuna cosa sforza il Compositore ad oscurarli le figure: & se mi si dicesse che essendo tutte le figure bianche, le dua prime Breue oscure serieno di ragion perfette, & la seconda Semibreue che loro hanno in mezzo seria alterata: & che oltre di questo quella Breue vicino alle due pause seria perfetta, io direi: che si come per schiuarle dalla perfettione le si sono denegrite & oscurate, perche le non si sono formate cosi.
[Music example]
Che si seria fuggito ogni periculo: & si seria conseruato la specie con le sue figure?
In questo veramente si vede che spessissime volte i Compositori possano far di manco di oscurar delle figure, che non lo fanno per non volerci auertire, & farui buone considerationi sopra. Che crediamo noi (circa à i Compositori famosi) come Morales & il Palestina che si faticassero à comporre le loro Messe del Lommè Armè con quella variatione de segni & che non conoscessero se le faceano altra diuersità di Musica & di harmonia che non fanno le altre commune?
Certo che il persuaderci altrimente de quei si famosi huomini, è vn persuadersi che non hauessero quel giuditio che tutto il mondo crede che habbiano hauuto, & che non conoscessero quello che conosciamo noi: ma che debbiamo credere? Solo che l'habbiamo voluto comporre si per dare occasione à i Cantori che in simil sorte di cantilene s'habbiano da esercitare, & vedere la sotigliezza de loro ingegni: si anco per mostrare che hanno inteso le compositioni antiche, & che hanno vsato ogni diligenza per conseruarle.
E però si come loro con tutti gli altri buoni Compositori si sono affaticati non solo in osseruare quello che hanno osseruato gl'altri suoi antecessori: ma anco in facilitarcele per meglio poterle intendere & conseguire: cosi ancor noi, con quelli che hanno da venire siamo obligati se non vogliamo introdurre le cantilene nostre sotto quelle considerationi & maniere de Modi, & de Prolationi & Proportioni; almeno non destruggerle & annichilarle con nuoua introdutione d'altre inusitate maniere: perche fra tanti Musici & Compositori che si trouano, non è che non ci sia anco, chi brami & si fatichi di conseruarle: per non dare occasione di riffar le legge Musichali, con tutte l'osseruanze & preccetti harmoniali.
Già vediamo ch'essi con gl'altri famosi Musici particularmente nel comporre le Proportioni sono andati con diligenza & molto bene osseruati purgandole da ogni macchia & errore: cosa facile à chi vuole, & à chi si diletta di far le cose bene à leuar qual si voglia cattiuo & incomportabil vso.
Cosi ancora se si seguita non è dubbio che in breue & poco tempo le veniranno si purgate & corrette che serà vna bellezza & vna maestà il vederle.
Quì ci è la commodità & il modo, resta solo di porre quel che si vede in essecutione; & di adempire i documenti, che si sono per buone lettione intese.
Ecco dunque in che modo & con che pulitia s'habbiano da tessere & comporre le Proportioni; tutte l'altre difficultà che in questa matteria potrieno nascere con la cognitione di quel che si è detto, & col giuditio particulare di chi l'ha da vsare, si potrà ogni difficil cosa render non solo facile: ma anco chiara & intelligibile.

Perche causa si trouano piu Proportioni maggior perfette che minor perfette. Cap. LVII.

IN quanto al primo aspetto delle Proportioni par che le ci apportino vn inditio di superiorità & di magioranza, per vederne in vso vna piu che vn altra: nondimeno non si può dir altrimente se non che tanto sia vna quanto che l'altra; si perche le si veggano essere d'vna istessa page 173v & medema forza, si perche anco per tale sono state formate & instituite; & chi tiene altra oppinione, non solo crede il falso & s'inganna; ma anco col creder il falso & ingannarsi si priua del loro vso commune & da se stesso si rinchiude dentro à vna strana & biasmeuol oppinione: perche chi n'astringe à noi di douer adoperar piu la Proportione maggior perfetta che la minore, se tutte dua sono in nostra libertà poste?
Quando noi vediamo vsaserne piu vna che vn altra questo non è per la loro natura: ma solo per nostra volontà & volere, che ci contentiamo piu di adoperar questa che quella: Et s'auertisce che si deponesse quella che hora piu si vsa, & che si adoperasse quel altra che quasi hora non s'adopera; questo ad altro non si potria attribuire che alla sudetta nostra volontà & volere, essendone di loro padrone: per il che si dice che ogni vno le può adoperare à suo piacere, & seruirsene come il pare & piace.
Ma se pur vogliamo sapere perche causa si adoperi piu la maggiore che la minore: habbiamo da considerare che si come trà i segni delle cantilene ordinarie, piu s'adoperano i segni della Breue che quelli della Semibreue come segni principali da i quali tutti gl'altri segni sono discesi: che cosi ancora per immitarli, nelle Proportioni si adoperano piu i segni della Proportione maggiore che della minore.
Et se bene le cantilene che sono fatte & ordinate con i detti segni della Breue la piu parte quasi sono cantate alla Semibreue, non per questo gli si toglie che non sieno tale & che per questa via si volesse arguire ch'ancora le Proportioni si potrieno cosi trasportare quantunque fossero sotto dell'istesse figure, al che si risponde che quando le cantilene ordinarie de i segni della Breue si cantano alla misura della Semibreue in tal commutatione non cascano difficultà che possano disordinar le figure essendo equalmente raccolte dal tatto di esse cantilene: ma se quelle delle dette Proportioni si volessero commutare sotto altri valori, perche fra i primi valori cascano le perfettione & l'alteratione sotto nummeri inequali, per questo le non si potriano commutare senza manifesta & euidente confusione.
E però si lasciano che le cantilene binarie si cantino à beneplacito de Cantori, ponendo quelle figure che douerieno andare sotto di vn tatto, sotto di dua come si vede la piu parte fare; perche facendolo con li può intrauenire nisciuno sinistro caso essendo il valor delle figure naturalmente equale: ma le ternarie nel l'inequalità delle figure, & de suoi accidentali valori, non possano esser commutate in altri valori: perche commutandole subbito se ne vederia la dessolutione & destruttione.
Questa è la causa che le rimangano sempre l'istesse, & che le si cantano secondo che le sono state formate & fatte: Cosi i Compositori si come non ostante la sudetta reuolutione seguitando di comporre la maggior parte delle cantilene loro sotto i segni della Breue, cosi ancora seguitando di comporle sotto i segni della Proportion maggiore, quelle si commutano à beneplacito di chi le canta ò di chi le fa cantare, & queste rimangano sempre nelle sue misure, perche l'inequalità delle figure, & de i valori non gli le comoda.
Ma però non è che l'vna & l'altra non si possi communemente adoperare: Per questo io in molti luochi ho detto & quì di nuouo ritorno à dire che chi brama di vedere le difficultà delle Proportioni minor perfette riueda tutti questi essempij nelle sue figgure collocandole & disponendole con i suoi debbiti punti, che di loro ne hauerà ogni contento & sodisfattione: Come volendo cauare tutte le difficultà delle Specie Modali può far l'istesso che ne rimanerà contento & sodisfatto essendo le regole commune.
L'vso dunque è causa che piu s'adoperi vna che l'altra, & vna sia meglio conosciuta della compagna; che se la compagna si adoperasse cosi spesso che si adopera quella che è piu conosciuta, la si haueria piu in prattica che non si ha questa che ci è quasi familiare.
Spesse volte i Compositori si obligano volontariamente senza esser astretti da nisciuno; perche nel comporre delle cantilene loro si seruano nel principio come ho detto de i segni della Breue, & cosi douendoui introdurre vna Proportione si trouano esser astretti d'introdurui la maggiore per far che i segni delle oppositioni circa la quantità delle figure si corrispondino, & non fare ch'esse oppositioni sieno contrarie; che se il piu delle volte segnassero il principio di dette cantilene con il segno della Semibreue nel'introdurci le Proportioni serieno astretti d'introdurui le minori.
Si può ben dir questo per saluar l'honor de mori se però la presente scusa sia sufficiente che se bene vna quantità de Compositori sanno in che modo le si debbano proporre in cambio di proporle con le figure di Proportion minore, le propongano con le figure di Proportion maggiore per sicurezza che le habbiano da esser ben cantate; se bene si potria rispondere & dire che piu tosto douerieno cambiar i segni communi, che quelli delle Proportioni: perche se bene il tatto non corrisponde al segno; almeno nelle Proportioni si ha da fare che le figure le corrispondino per non contradire alla comparatione page 174 & oppositione: Basta che facil cosa seria il remediarui; perche seguitando questo abuso non si fa altro solo che si fa dir di se, & si fa da gli oseruatori delle buone regole schernire & beffeggiare. Queste dunque sono le cause che piu si vsano le Proportioni maggiore che le minore.

Quali sieno gl'effetri delle Proportioni. Cap. LVIII.

QVelle cose che per natura ò d'altro si sottopongano al giuditio humano alcune volte per gl'effetti si conoscano le loro cause & alle uolte per le cause i loro effetti secondo che ò queste ò quelle sono piu propinque à i nostri sensi: per questo douendone alle volte dar giuditio, & dirne il nostro parere voltati intorno alle speculationi andiamo minutamente considerando i principij & le cagioni per saperne render buon conto & darne di loro buona ragione: perche malamente si giudica quella cosa che non si conosce, & di quella si da mal parere, della quale non se n'hà cognitione: ma in fra quelle che si giudicano, alle volte ne sono de alcune che essendo solamente sottoposte al giuditio del senso; il senso che piu oltra non si estende di quello che comporta la sua natura le giudica per quanto vede, ò sente; e però si vede che la mano toccando dal tatto aspro & molle ne fa dire ciò che si sente, il gusto dal amaro & dolce quel che ne sa buono ò che ci dispiace ci fa refferire: l'odorato, dal odore & il fetore prende occasione di farci ragionare; gl'occhi dalle cose nuoue, obrobriose, ò dilletteuole, (quelle amandole & queste ordinandole) ce le fa odiare ouer bramare.
Vltimamente l'orecchie con l'vdire gl'harmoniosi canti; et da quelli trahendone le delicate dolcezze secondo il diletto & il piacere le giudica, & ne spinge à dirne quel che ne piace.
Doue che si come ogni senso particulare, particularmente giudica quella cosa che al suo giuditio si sottopone; cosi la Musica sottoponendosi al giuditio del vdito, l'vdito è quello che ne da il vero giuditio & parere, essendo il suo vero obietto come da gli occhi il colore.
Però essendo la Musica sottoposta al giuditio del vdito, esso vdito per altra via non la giudica se non per gl'effetti suoi, i quali tenendo che son buoni o cattiui; cosi sono accettati & approbati, & da lui ottimamente commendati, & quando ch'egli li giudica & approba, ò che li giudica per gl'effetti suoi soaui & dolci, ò per le vaghezze nuoue, ò per la delicata harmonia, ò per altre diuerse & varie immitationi che sono infinite.
Onde quantunque questi sieno effetti vniuersali, nondimeno ne producano vn altro, il quale nasce dal ordine delle figure: perche altro è il suono che producano quando dalle voci sono percosse & intonate, & altro è quel effetto che produce l'ordine delle figure: quando dal tatto Musicale sono raccolte & misurate.
L'ordine delle figure tanti effetti produce, quanti diuersi tatti l'informano: & perche due tatti solamente sono quelli che le informano, per questo si dice ch'anco dua effetti solamente producano; vno effetto di figure equale per la equalità delle figure, & d'altro di figure inequale dalla inequalità di dette figure: che hanno potere e forza di produrre diuersi & differenti effetti, si distinti che si fanno diuersamente giudicare.
Quì non ci è cosa che ne ripugni; poiche se noi pigliamo tutte le cantilene insieme, & che l'vdiamo à cantare, tutte quelle che seranno composte sotto la consideration binaria le giudicaremo di vna sorte, & quelle che seranno contenute dalla ternaria d'vn altra.
Cosi se ci fossero altre cantilene che si potessero cantare sotto altri tatti da questi dua impoi, da quelli effetti che producessero sotto i suoi altri tatti, ne faressimo distinto giuditio, & ne haueressimo particular cognitione. Ma non estendendosi il tatto in altra multiplicatione, ne potendosi diuidere in maggior quantità di quella ch'è diuiso che è in dua diuersi moti, per questo si dice che solamente dua effetti producano. Il moto equale produce quel effetto ordinario & commune, che noi sogliamo sentire quando si cantano le cantilene sotto il moto equale: Il moto poi inequale produce quel altro effetto che noi chiamiamo Proportione. Dimodo che dalle Proportioni in poi, & da quelle cantilene che ricercano esser cantate in foggia di Proportione, tutte quante l'altre conuengono in vn aere & fanno vn medemo effetto; & questo perche l'esser loro non nasce da altro che dal moto, il quale si come si produce cosi li dà essere & l'informa: Et quantunque vniuersalmente tutte le cantilene si possano mouere con qual si voglia sorte di moto lento ouer velloce, col restringer piu figure sotto d'vn tatto, ouero con la ritardanza d'vna figura riceuer piu tatti come souente si suol fare: questo non fa caso ne può uariar quel effetto che noi diciamo: perche dal moto equale n'escano sempre tante figure equalmente condotte, sieno pur assai ò page 174v poche quanto si voglia & dall'inequale altra quantità simile: ma gli effetti che noi cerchiamo di cauar dalle cantilene per saper quali sieno i proprij & particulari, non sono quelli effetti da vna multitudine di figure generati, essendo simili effetti, effetti composti & non semplici: Et però quando che noi vogliamo sapere quali sieno i veri & proprij effetti delle Proportioni; bisogna che noi pigliamo quella quantità di figure che è quella la quale per sua natura & essere, forma il tatto di Proportione; & per quella via giudicare che effetto produchi, altrimente non si procede per buona via, ne si và per il suo diritto; attento che sempre la forma si piglia dall'essere, & dall'esser nascono gli effetti: L'esser delle cantilene sono i valori delle figure da i tatti compresi, & i puri effetti sono le semplice quantità de i valori d'esse figure ch'escano da i tatti.
Onde se i tatti non si diuidessero in dua mettà equale ò inequale, i detti primi semplici effetti serieno cagionati da semplice figure come seria à dire, vna figura sola produria il primo effetto; ma essendo diuisi in quel modo che si veggano essere & che sensibilmente consta, quelle figure che semplicemente vanno sotto le dua mettà del tatto, quelle si dicano produrre il proprio effetto delle cantilene. E però quando il tatto hauerà le sue diuisioni equale & ch'egli con le sue dimensità non prenderà piu da vna parte che dall'altra; alhora produrà vno effetto che non serà niente simile, ne dimostrerà hauer che fare con l'effetto delle Proportioni: perche il tatto loro essendo tatto inequale & diuisibile in tre equale dimensioni, dimostrerà vn'effetto inequale sotto di vn mouimento grato & diletteuole per mezzo di compiti & perfetti numeri, che hanno possanza per vigore della loro perfettione di render sommo diletto & piacere: il che si attribuisce alla natura & qualità de detti perfetti numeri che possano render si buona & perfetta delettatione.
Per questo si vede che quanto piu le figure vengano à conformarsi con il loro tatto, che tanto piu le producono il loro chiaro ternario effetto: & che piu le si accostano ad vna manifesta perfettione.
Quando poi le figure nel tatto in gran quantità & numero vengono multiplicate; allhora perche le si partano dal loro semplice essere come essere che composto, varia l'effetto in quel modo che vediamo auenire alle cantilene ordinarie, che quanto piu in loro le figure sono sotto i tatti multiplicati; tanto piu le si partano dalla loro propria forma, & piu s'accostano alle maniere veloce de passaggi che rileuano le figure Musicali in quantità si grande che non si possano in vn'attimo nummerare.
Ecco dunque gl'effetti delle Proportioni; però chi vuole che le habbiano forma di Proportione, non le ha troppo da separare dalla semplicità loro; ò multiplicarli le figure che cosi le si fanno entrare di vno effetto nell'altro.

Perche causa i Compositori antichi andauano dietro alle Specie Modali, se da loro non ne cauauano altro effetti che l'ordinario. Cap. LIX.

TRa che piu volte io mi sono abbattuto à ragionar con gente, & discorrere con persone che hanno hauuto cognitione, & hanno intieramente saputo ciò che sia Musica: tra che da me stesso anch'io mi sono andato immaginando che non trouandosi nelle cantilene altri che i dua superiori effetti; come gli antichi s'occuparano mai tanto intorno alle cantilene delle Specie Modali & delle Prolationi, se da quelle non ne traheano altro diuerso effetto, che l'effetto ordinario & commune.
Doue che dopò molti discorsi & ragionamenti, non ho trouato altro parere, ne altri mi son potuto immaginare; solo che l'occasione che se gli rappresentauano, & lo spontaneamente obligarli di compor Musiche con poche figure d'assai valori, gli astringeuano & gli astrinsero ad instituire le sudette specie, & à seruirsene in quel modo che se ne sono seruiti: perche prima l'uso & l'inuentioni serieno state vane, & poi l'hauerle ritrouate non li seria stato punto di lode: se tanto le specie commune, quanto quest'altre gli hauessero potuto seruire.
E però si vede che i Compositori moderni non hauendo bisogno de quei longhi & prolissi valori, non adoperano piu quelle specie come le conuenirieno adoperare se n'hauessero necessità & bisogno: perche per altra via non troueriano valori che li potesse aiutare.
Ma ch'anch'essi da gli effetti conformi non conoscessero se le sudette specie faceano altra diuersa harmonia dell'harmonia commune io nol posso credere; essendo sottoposte al giuditio dell'udito come sono. Et hauendolo cosi purgato come si vede che l'haueano, e però quantunque gli effetti delle Specie Moda page 175 li non sieno niente differenti da gl'effetti delle cantilene binarie & commune, & che solamente queste con quelle delle Proportioni si possino dire (per quello che si sente) che produchino diuersi effetti; non per questo dobbiamo da sprezzare le Specie Modali con l'altre specie hora inusitate: perche al Musico sono necessarie per la libertà che la Musica tiene, non solo per l'honor suo e'l suo decoro: ma anco per aiutare il Compositore di qual si uoglia sorte di ualore.
Questa dunque è la causa che gl'antichi andauano dietro à queste specie che hora non sono piu in vso, non gia per la uariatione de gl'effetti: ma solo per alcune quantità de ualori che non si poteuano trouare in nisciuna figura naturale seguendo le loro immitatione & oblighi che si pigliauano assonto di seguire; come del tutto ne fanno fede le loro cantilene.
Possiamo ben dir questo che molte cose si serieno fatte con minor fatica che non si sono fatte, & hauerieno potuto essere molto piu purgate di quelle che non sono: ma se ui consideriamo rettamente & bene: trouaremo che non sono degni di tanto biasmo, quanto sono meriteuoli di piu lede; essendo ch'essi ne sieno stati come primi inuentori: Et qual cosa fu mai trouata perfetta che non ui fosse che agiongere ò che leuare? Se hora noi conosciamo qualche superfluità ò qualche mancamento; possiamo purgarle per ridurle alla perfettione, perche in ogni modo quelli che ueniranno dopo noi, se noi l'haueremo purgate bene essi le purgheranno meglio, leuandogli di male tutto quello che noi di male gli haueremo lasciato.
Crediamo forsi che le cose nostre un giorno da qualche sottile ingegno non habbiano da esser corrette & ripurgate? non vediamo noi quanto i scrittori moderni superano nello scriuere gl'antichi: & quante opere antiche sono da moderni ricorette?
Cosi và il mondo dice il commun prouerbio, et con il tempo tutto s'affina: non bisogna che ci dispiaccia ne meno hauerlo à sdegno: perche si ha da presuporre che ogni vno vi faccia il debbito suo, & che ci vsi ogni diligenza, per riportarne quel honore che brama ogni honorata persona di riportare. Però possiamo concludere che gl'antichi ancora connobbero tutte le specie binarie per il moto equale conuenire in vno effetto solo; & che composero molte cantilene sotto gl'ordini di diuerse specie, non già per trarne nuouo & vario effetto: ma bene per hauerne alcuni valori di figure Musicali che non l'haueuano nelle specie commune: et che al dì h'hoggi ancora se i Compositori hauessero bisogno di quelle sorte de valori conueniriano adoperarle come l'adoperarano loro: altrimente conueniriano affaticarsi in altre inuentioni.
Io non per altro di sopra ho detto delle superfluità & mancamenti, solo perche si sappia che se bene nelle sudette Specie Modali & Prolationi si trouano de i valori delle figure che si potriano hauer altroue con maniere piu facile, & per vie piu intelligibile, non per questo ci debbiamo marauigliare, ne contro di loro qual si voglia cosa dire: essendo che non sappiamo prima per qual causa l'habbiamo fatto, & poi facendole altrimente non serieno stati patroni di quella libertà che possedeuano.
Oltra che si potriano adurre altre ragioni: Queste poche voglio che bastino, & se attri, altre ne vuole si contenti di questa, che con le ragioni del Tempo hanno formato le specie maggiore & minore, per poter cauarne le diuisioni delle specie perfette & imperfette come nel secondo Libro per tutto commodamente si può vedere.

Qual cantilena produce maggior diletto, le Proportioni ouero le commune comprese sotto il numero binario. Cap. LX.

VOgliamo le ragioni del senso & le naturali che quanto piu le cose preciose & buone di raro si gustano e veggano; tanto piu le ci habbiamo da piacere & gustare: atento che per la bontà e'l preggio, i sensi si fattamente vi s'impiegano, che intenti à nudrirsici dentro, in poco spacio & breue tempo non essendoui le dolcezze della bontà soprema rinouate diuien satio & spezzandole alla fine l'aberisce et odia. E però si suol dire che il dolce è bene amico della natura, ma che il troppo subbito fastidisce & satia; & che i temperamenti con le moderationi sono quelle che ci mantengano le bontà, & ci fanno perseuerare nel diletto: Che per segno di ciò ben si vede quanto i Musici vanno con le consonanze cattiue temperando le buone, & quante durezze tessano dentro alle loro Musiche che per altro non lo fanno solo per fuggire il pericolo, & l'occasione di satiarne & stuffarci; poiche facilissimamente le ci stuffariano & satiariano se lo fossero tutte buone & piene di consonanze perfette; & di più page 175v perche crediamo noi che non si conseruino cosi le cantilene antiche, come si conseruano tutte l'altre cose che si trouano in altre facultà & professione: opere che hanno oltra cento & mill'anni: che cosi non si trouano delle Musiche composte? & non bisogna dire che quelle non si conseruano per non esser ridotte à quella perfettione che le sono hora ridotte; perche anco queste che noi teniamo che le sieno in somma perfettione le vediamo à tempi nostri esser abandonate & riposte.
Quante opere d'eccelentissimi autori moderni furono già in gran prezzo & stima, che hora non sono piu stimate & prezzate? come dunque voremo noi che le si conseruino lungo tempo, se al tempo nostro noi che gia le prezzammo le si veggano da noi esser spezzate?
Ond'io soglio somigliar le cantilene & dire che la Musica sia simile vn soaue & vago fiore, che mentre egli è nelle mani nostre con i suoi primi odori, odorifero e fresco, lo sogliamo tener caro & stimare; ma subbito ch'egli ce n'ha satiato disprezzandolo lo comminciamo à lacerare, fin tanto che la sera alla piu lunga l'habbiamo tutto lacerato & guasto: e questo non per altro solo perche i sensi di lui se ne solo talmente satiati che non essendoli rinouato la bontà & l'odore satio di quello che in principio ci suol tanto piacere & dellettare, cerca nuoue bontà & odori.
Per qnesto noi vediamo quelle Musiche le quali tanto delettauano al mondo, & che il mondo tanto stimaua essere in un tratto per altre dolcezze & maniere nuoue abandonate et in vn canton lasciate.
Ma quantunque per la sua gran dolcezza & rara bontà auenghi questo alle cantilene, & che si vegga come con facilità mirabile le noue & moderne conculchino le vecchie & l'antiche: In quanto à gl'effetti possiamo ricercare quali piu piaccino, & piu dilettino, poiche il diletto & il piacere non tanto nasce dalla variatione quant'anco da vn certo particular essere: e però se noi riguardiamo à gl'effetti delle cantilene binarie, & à quelli delle ternarie vi scorgeremo vn certo diletto particulare piu in vna che nel altra: & saremo forzati à dire che piu ci piacciano le ternarie che non ci dilettano le binarie, effetto ch'assai piu diletto produce & piacer cagiona che non le binarie: non gia inquanto perche manco si vsa, & che il buono che piu di raro si suol vsare piu suol piacere & delettare: ma perche la natura loro è tale che essendo ridutte à i termini di perfettione, come cosa perfetta ci rende piu delletto & piu ci piace, & vi si sente una maniera si dolce & vn aere si soaue che ne rapisce il cuore, poiche la forza & il vigor del numero è tale che supera tutte le forse di qual si voglia numero, & di uirtù & di valore li preuale.
E però inquanto à l'effetto delle cantilene binarie & di Proportione non è chi senta & giudichi se le ternarie sieno da paragonarsi alle binarie: quando che l'effetto delle ternarie produce vna certa melodia che n'empie l'vdito d'vna perfetta & compita sodisfattione; & le binarie fanno vn certo mouimento continuo & equale simile à vn mouimento debole & noioso, non violento & alterato, come è quello delle ternarie ridotte sotto il moto inequale & di Proportione.
Il che ci manifesta & ci da segno in quanta stima & consideratione si habbiano di hauere le cantilene perfette particularmente quelle di Proportioni cagionando vn tale effetto qual si vede cagionare: & producendo all'orecchie nostre si vaga & grata harmonia qual si vede produrre.
Ne sia chi di questo dubbiti, perche facendone esperienza, & paragonandole vn'al altro, con le debbite proportioni con che si debbano paragonare, ne hauerà tal cognitione che non ci serà ragione che la pareggi ò vinca, perche non si vincano mai quelle cose i cui effetti à i sensi sono chiari; & alle proue reali & pronte, non potendo il senso suffrire coperta & apparente ragione.
Per concluder dunque quali effetti sieno migliori, & quale cantilene produchino maggior diletto si può dire che le commune non si hanno da paragonare alle Proportioni, non inquanto alla debbita dispositione delle consonanze & figure che queste si riducano sotto altri particulari effetti; ma in quanto alla forza & natura de numeri che sono tali che non possano da altri numeri auanzati; ne in qual si uoglia occasione agiunti ò superati, possano bene le cantilene binarie produrre vn buono effetto quando che nelle corde de suoi Tuoni, sono trouate le sue vere cadenze & consonanze, & chele sono accompagnate con i suoi debbiti mezzi & per le loro conuenuente vie: ma questo effetto non è quell'effetto che noi crediamo: perche quì non si cerca l'effetto d'esse consonanze, & cadenze: ma solo quelli effetti che nascano dal numero & quantità delle figure che sono semplicemente dal tatto raccolte.
page 176

Se l'effetto delle Proportioni è piu deletteuole che non è quello delle cantilene ordinarie, perche non si vsano piu le Proportioni che quelle Cap. LXI.

SE bene le Proportioni producano vn'effetto piu deletteuole che non producano l'altre cantilene ordinarie che si cantano sotto il tatto equale; non per questo è ragioneuole che le sieno piu adoperate che l'altre; prima perche quelle cose s'hanno piu d'adoperare che sono piu facile, et all'usar le piu intelligibile, & poi se si adoperassero le Proportioni come cose perfette, non serieno da sentirsi l'altre cantilene per la loro imperfettione; & non ci seria con che accrescer il diletto & la dolcezza, allhora che l'udito nostro del continuo cantare fosse in qualche parte satiato: E però le cantilene binarie come quelle che non hanno d'hauer nisciun riguardo alle perfettioni rimanendo sempre naturale & pure, secondo che le sono, vengano piu adoperate che le Proportioni; non essendo il douere che si proceda da perfetto à imperfetto: perche cosi l'ordine andaria al contrario & alla riuersa, oltra che ne succederia contrario effetto; il quale seria si difforme che in breue tempo si lascieria & dimetteria come cosa vota & scarica di maggior dolcezza.
Il che come ho detto non auien dall'uso che ci habbiamo; cioè piu di sentir à cantar le cantilene binarie che sono le cantilene imperfette che le ternarie che sono le perfette, per che in questo caso non aueneria il simile alle ternarie: perche come quelle che rittengono in se tutte quelle perfettioni che possano hauer cantilene perfette in quanto all'integrità del numero, sempre serieno quell'istesse che sono, & sempre mai produrieno quel medemo effetto che producono le cantilene perfette; & se à lungo tempo le satiassero, non satierieno come cose atte à satiare: ma come continua estensione che suol tediare. E però si vede ch'ogni preggiata cosa ci suol satiare & quasi venir in odio; non già per il suo prezzo che sempre di prezzo riman tale: ma bene i sensi nostri che non possano per le qualità contrarie di che si trouano esser composti continuare in una permanenza stabile, dopò che hanno conseguito & posseduto quel sommo diletto che gli sogliano apportar le cose nuoue; debbilitati alquanto si mostrano languidi & deboli. Cosi anco in questo non si potria dire che se le si vsassero, ch'anch'esse le ci hauessero da stuffare: ma che vsandole di raro le ci dilettano piu dell'altre: perche quando ci stuffassimo di loro ci stuffaressimo come di cose perfette, & di cose ottimamente dolce & buone, & non come di cose che hauessero ne i numeri qualche imperfettione ò di cose che in quanto alla Proportion de numeri suoi potessero esser migliore: perche facciasi qual si voglia comparatione & oppositione de numeri comparabili, non vsciranno mai simili effetti quali sono gli effetti di Proportione.
Con tutto ciò l'uso dottamente ammaestrato, non l'ha uoluto porre in si commune & familiar consideratione, non tanto per le ragioni adutte quanto che per conseruarle à guisa di gemme & di cose preciose, che bene come cose preciose & buone le vediamo da gli antichi esser state adoperate, & hauerle piu e piu uolte usate: Perche se l'hauessero piu spesso vsate, haueriano cacciato da banda tutte le cantilene binarie, et si vsariano solamente le ternarie. E per qual causa crediamo noi che ogni diuersa specie di cantilena hormai si sia dimessa & lasciata gire dalle Proportioni in fuora, se le difficultà che sono nelle Proportioni sono anco in tutte le Specie Modali del Tempo & delle Prolationi? Solo perche se bene le Proportioni hanno l'istesse difficultà, nondimeno producano si buono & compito effetto che in conto alcuno non si possano lasciare, & chi le lasciasse andare senza seruirsene & adoperarle, perderia il piu precioso effetto harmoniale che dalla Musica si potesse hauere. Gl'altri effetti perche sono compresi da quantità pare, & de tatto equale; quantunque habbiano la quantità ternaria delle figure secondo il nomero perfetto delle Proportioni; nondimeno perche hanno nel numero la misura equale, & sono comprese dal tatto ordinario; per questo le non sono piu prezzate ne piu adoperate, ma in cambio loro s'adoperano solamente le Proportioni. Onde si vede bene ancora che per essere l'effetto delle Prolationi simile, & una medema cosa con l'effetto delle Proportioni, le si sono demesse da vna parte, & si adoperano solamente le specie delle Proportioni; perche da loro se ne caua vna medema cosa.
Et possiamo ben credere che le Prolationi particularmente non fossero da gli antichi ritrouate per altro che per seruirsene nelle Specie Modali per i maggiori valori che nella Musica dalle figure Musicali si potessero hauere, come si vede nel Cap. 38. del Secondo Libro; ma che dopò l'hauerle ritrouate & posto in uso per le dette cose, vedendo la natura delle figure, & alla diuersità che poteuano seruire l'usassero in foggia di Proportione, con la distintion delle figure che si vede; ma che essi ancora non sentissero & giudicassero quello che giudichiamo & sentiamo noi non lo possiamo dire: perche l'esperien page 176v ze istesse ne lo da ad intendere & fa credere: e però se bene gl'effetti delle Proportioni sono megliori di ogni altra sorte di cantilena, non per questo debbano esser preposti à gli altri che sono piu semplici & piu facili; perche anco nelle cose preciose & d'importanza s'interpongano alle volte delle basse ò mediocre, sì perche le mediocre & le basse habbiano per le preciose d'hauer qualche grandezza & honore, sì anco perche con le comparationi, le preciose comparischino meglio & sieno piu riputate & in maggior stima tenute.

Se tutte quattro le specie delle Proportioni producano vn'effetto istesso. Cap. LXII.

QVando le cose che hanno essere per diuerse vie le vogliamo comparar insieme, & ricercarne gl'effetti particulari; non è dubbio nisciuno ch'alla prima si hanno da ricercare le loro forme & compositione, dalle quale n'escano i sudetti effetti; se de gli effetti particulari & proprij, ne vogliamo hauere sufficiente cognitione; poiche non è effetto che non procedi dalla forma della sua materia, & che variandosi detta forma, non si varij ancora il particular suo effetto, non che noi ricercaremo dalla forma delle Proportioni quanti effetti n'escano, trouaremo che n'esce vn solo, poiche in tutti i modi che si formi vna Proportione sempre la vien formata con tre figure, sieno Semib. ouero Minime: & questo perche come altroue ho detto il tatto è quello che da l'essere alle cantilene, & per la sua forma si distinguano le cantilene binarie dalle ternarie: Doue che se bene si trouano quattro specie de Proportioni, et che ogni specie si formi distintamente; l'effetto sempre riman l'istesso, perche nell'istesso numero vanno sotto il tatto queste & quelle figure delle quali esse Proportioni si formano.
Anzi che se noi vi attendiamo bene, li uederemo conuenire anco con le Prolatione naturali: perche ogni differenza loro con qual si voglia specie ternaria, nasce dalla diuersità delle figure & non dal numero che in quanto al numero conuengono nella medema quantità come essaminandolo si può non solo vedere: ma dopò l'hauerle veduto sentire; egli è ben vero che se bene l'effetto delle Proportioni nasce dal numero di tre figure, che queste tre figure diuersamente dal tatto vengano comprese; perche hora vi vanno à vn modo & hora all'altro: ma la diuersità non ha si gran possanza, ne meno è si efficace., che possa commutar l'effetto, & rimosso lo possi far parer vn'altro; come lo remoueria vn variato numero di figure che nelle sue diuisioni fosse vn numero equale: e però quando si ricerca se le Proportioni producano vn'effetto solo, ouero diuersi effetti: si ricerca se la melodia ch'esce dal numero delle sue figure, è diuersa per diuersità di figure, ò di numero; & non essendo diuersa per diuersità di numero, ma solamente di figure, se tutte quattro le sue specie producano vn medemo effetto, sopra di che si dice; che d'una simil cosa non occorre à dubbitare; essendo cosa manifesta al senso, & chiara alla ragione: poiche tutte le figure che sono atte à formar effetto di Proportione che sono le Semib. & le Minime, tutte quante vengano dal tatto comprese sotto vn medemo numero; numero proprio & particulare di cantilene perfette, di Prolatione, & Proportione: Onde si potrà dunque dire che tutte quattro le specie de Proportioni producano vno effetto solo mediante il numero delle figure; ma che le figure sieno diuerse, secondo che è la sua natura d'hauerle: essendo che habbiamo veduto di sopra nel Cap. 38. che le Proportioni si formano, & producano in essere gli effetti suoi col mezzo di due sorte de figure; le quali in somma non sono altro che le Semibreue, & le Minime: le Semibreue per le Proportioni maggior perfette, & le Minime per le minori imperfette.
Queste sono cose assai ben chiare; che senza altre proue dalla esperienza si possano conoscere, & non si ricercano per altro che per non lasciarle delle consideratione Musicali; per meglio poter passare alla cognitione dell'altre cose piu importante; massimamente che per questa via voglio iscuoprire perche causa producendo le Proportioni vno effetto solo, non si adoperano vna sol sorte di figure, che se ne adoperano due; vna sorte pertinente alle maggiore, & l'altra alle minore. Il che non serà men'utile che diletteuole: iscuoprendosi per questo quesito con quanta consideratione anticamente ne furono formate le specie delle Proportioni, conforme à tutte l'altre Specie Modali & di Prolatione, che in se non hanno cosa da potersi biasmare & biasmandola da riffiutare: & come nella Musica non è cosa che maturamente non sia stata fatta: ne meno è cosa da potersi da qual si voglia semplice Musico & Cantore essercitare; senza hauerne in qualche gran parte cognitione.
page 177

Se tutte quattro le specie delle Proportioni producano vn medemo effetto; perche causa non se ne forma vna specie sola. Cap. LXIII.

SEria gran segno di dapoccaggine, & mero inditio di pazzia quando che chi potesse far di manco di adoperare tutte le quattro specie delle Proprotioni, con adoperarne vna sola potendone hauere i medemi & istessi effetti, le volesse come per ostinatione tutte quattro adoperare: perche ogni vno che le vedesse & questo conoscesse, sprezzaria l'opera, & ogni dotta inuentione.
Dico i medemi effetti in quanto all'istesso numero, & medeme figure, & non in quanto alla diuersa dispositione di esse figure che secondo il numero ternario si possano disporre: Onde in quanto à questo producendo le quattro specie di Proportione in quanto al numero delle figure vn medemo effetto si potria dire che tre fossero inutile & vane: perche quello che ne produce vna ne produce anco l'altra.
Ma perche le figure delle Proportioni sono secondo le diuisioni del Tempo: per questo ancor loro bisogna che habbiano due sorte di figure per corrisponderli & non essere da lui discrepante.
Che le figure del Tempo sieno due non ce n'è da dubbitare: poiche già di sopra habbiamo veduto che la Breue serue al semicirculo trauersato & la Semibreue al semicirculo semplice.
E però non repugna che le Proportioni come ho detto in quanto al numero delle figure, sieno vna cosa istessa; perche anco le cantilene della Breue & della Semibreue per conto del numero delle figure sono vna medema cosa; e pur in quanto all'esser loro particulare, sono diuerse & differente. Questo si fa accioche ogni segno habbia le sue figure: & che alle figure del semicirculo trauersato corrispondino le figure della Proportion maggiore, & che à quelle del semicirculo semplice corrispondino quelle della Proportion minore.
Cosi quantunque gli effetti sieno gli istessi, & che l'una & l'altra sorte di figure per essere in vna medema quantità raccolte faccino vna medema sorte di harmonia non repugna che secondo la diuersa sorte di figure, non vi sieno due sorte di Proportione: le quali dopò la loro diuisione di maggiore in minore ciascheduna s'habbia da diuidere per il colore che possano hauer le figure in diuision perfetta & imperfetta, stante la perfettione & imperfettione delle figure.
Et se per sorte tal cosa ad alcuno paresse strano, ò poco conueniente, che quello che si può con piu breuità fare si facci con la multiplicatione dell'istesso numero & quantità. Sappia che non è cosa di hauerla per tale: perche à considerarla bene; si troua che quantunque la Proportion minore habbia l'istesso numero delle figure che ha la Proportion maggiore: non per questo dalle figure si può cauare, quello che si caua dalla Proportion maggiore per rispetto delle figure minute che per esser oscure, in occasione d'oscurarle per accompagnamenti di figure imperfette; non possano subintrare nel colore ò nella forma dell'altre figure & rimaner l'istesse come habbiamo veduto di sopra.
E però non ostante che per il numero delle figure, tutte le quattro specie delle Proportion d'inequalità di tatto faccino vn medemo effetto; & che per vn'effetto solo & il numero si potesse fare con vna sol specie, per corrispondere con le figure à i segni del Tempo, & per hauere dalla Proportion maggiore quella quantità & vso di figure che non si può hauere dalla minore, si dice che sieno necessarie queste due prime specie: le quali sono causa poi che per separarle da ogni sorte di perfettione l'una & l'altra possi esser perfetta & imperfetta.
Queste ragioni dunque faranno fede che le non sono superflue, ò di momento quasi inane, hauendo noi scoperto la principal cagione che ci sforza à conseruarle tutte quattro: non tanto per rispetto del Tempo che ha due sorte di figure; quant'anco per poter hauere quel che si vuole; che malamente si haueria, se non ci fosse questo commodo che si vede.
Il che qualunque volta che ci fosse incredulità ò poca fede, col farne esperienza commodamente l'huomo se ne può certificare.
page 177v

Quando si adopera la Proportione imperfetta se fa bisogno d'introdurla con i segni del Tempo, ò se si può far senza. Cap. LXIIII.

LA necessità che ci sforza & spinge à non proporre nisciuna Proportion mai senza li segni del Tempo & della ternaria zifra: parlando delle Proportioni perfette, ci doueria spingere, & sforzare ancora à non proporre ne anco mai le Proportioni imperfette senza li suoi debbiti segni; quantunque per le figure oscure & negre si habbia certo segno che le sieno Proportioni: perche il propor figure negre & oscure senza altro mezzo, è proprio delle Triple, come habbiamo veduto di sopra nelli Capitoli superiori, che per non variar tatto, basta che solamente le sieno priuate del loro natural colore: ma le Proportioni per la variation del tatto si doueriano sempre proporre con li segni di Proportione non ostante che le sieno delle Proportioni oscure: perche si come nelle Proportioni perfette procediamo di non produrle mai senza li segni del Tempo & la zifra, per non farle conuenire con le Sesquialtere che non hanno dibisogno di essere introdutte con alcun segno di Tempo, ma solamente con il segno della zifra ternara: cosi ancora nelle Proportioni imperfette, siamo obligati di proporle con i medemi segni & mezzi, essendoci le Sesquialtere negre che sono l'Emiolie, le quale in quanto alle figure sono simile alle Proportioni: & non bisogna credere che sia superfluo il segnarle: perche si crede il falso: & chi lo vuol vedere, consideri vn poco bene che se le Proportioni imperfette si potessero introdurre senza alcunn segno, ma solamente con le sue semplice figure: che non potressimo in questo caso saper quando le fossero Emiolie ouero Proportioni: massimamente quando le Proportioni fossero delle minori.
Ne per corroborare questo falso bisogna dire, che nisicun Compositore vsa di segnarle seguendo i moderni stili antichi che le non si segnauano mai: poiche con queste ragioni non si ribatte le ragioni dal senso ne meno le regole, le quali c'insegnano d'introdurle sempre con i suoi proprij segni non trouandosi che le ci facciano distintione d'introdurre con li segni di Proportione piu le perfette che l'imperfette; & possiamo ben credere che nelle compositioni antiche questo errore sia nato da diuersi copiatori come ne sono nati de molti altri di sopra nel Cap. 45. notati & demostrati.
Et se quelli fanno male che l'introducano senza segno, molto piu male fanno quelli che nell'introdurle fanno che vna parte ò dua vi ci entri con le pause: & perche ogni vno meglio m'intenda rimiri quì in questo essempio & consideri vn poco in che modo vi entrano le parte, & con che maniera sproportionata hanno da nummerar le loro pause.
[Music example]
Che vederà quanto malamente, & con quanta difficultà le si nummerano: Onde se qualche vno quantunque l'essempio sia chiaro, non penetrasse, & iscorgesse oue la difficultà consista: consideri vn poco che le pause semplice, essendo nelle Proportioni hora vna integra quantità di tatto, & hora vna terza parte come habbiamo veduto di sopra nel Capitolo quadragesimo ottauo, al presente che le sono quì introdutte, non si può senza i segni particulari delle Proportioni, sapere di page 178 quanto valore le sieno; e questo perche nelle Proportioni perfette essi segni sono quelli che ci dimostrano quale figure sieno quelle che hanno da informare il tatto, & quale habbiano da essere le sue pause.
Non dico poi de quelli che nelle Proportioni imperfette introducano una figura bianca, come se in esse Proportioni non ci fosse valore di rileuare qual si voglia valore delle figure maggiore, & fanno che in tutta vna Proportione di figure negre si vegga solamente vna figura bianca, cosa da essere molto ben considerata, & poi al fin fuggita; non solo per fuggir l'occasione di proporre vna Proportione con le figure d'altra specie che con le sue: come anco per non dare occasione à i Cantori che cantandole le habbiano da fallare: essendo che molti in quel caso se vi veggano vna Breue, perche sanno che la vale due Semibreue cercano di tenerla per due tatti, & non ariuano alle figure de Proportione se non tardi & per forza tirati.
E però in quanto al obligo ogni vno ha da sapere che tutte le quattro specie de Proportioni s'hanno da introdure ouero da proporre con li segni del Tempo & la zifra ternaria, non ostante che le sieno Proportioni negre, & che le sieno atte & facile ad essere intese, & s'hano anco da finire: quando però dopo la Proportione seguità canto d'altra sorte: perche di tutte quattro le sudette specie in quanto alla sua introdutione si troua vna sol regola: & tutta volta che si farà altrimente cioè che si proporanno le Proportioni imperfette senza zifra & segni sempre si commetterà errore, essendo quella foggia & maniera di segnar i canti maniera & foggia di Tripla & Sesquialtera come habbiamo veduto di sopra ne i Capitoli 8. & 9. nisciuno si ha da fidare con dire che cosi si vsa: perche tutte l'vsanze cattiue s'hanno da fuggire & non da seguitare.

Con quante sorte di figure Musicali si possino sotto il tatto inequale accomodare le figure in forma di Proportione. Cap. LXV.

NOi sappiamo per quanto di sopra habbiamo veduto che le figure musicali quanto piu nel tatto si multiplicano, tanto piu le si partano dalla forma delle quattro modulate maniere; passandosene dalle maniere ordinarie, alle maniere di colorature & passaggi: e però stante la forma visibile & attuale di detto tatto quanto piu pi le figure vi andaranno semplicemente, tanto piu le seranno propriamente informate dalle sue vere & proprie figure.
Le figure proprie & vere che informano le Proportioni sono quelle che piu semplicemente informano esso tatto: & esso tatto non può con piu simplicità esser formato che con dua ouero tre figure: doue che per le due, & tre figure che l'informano, si vede che in tre modi le possano informare, vn modo equale & gl'altri dua alterati.
Il modo che non figure equale informano le Proportioni, è quando vna quantità di tre figure equale, equalmente entrano sotto vn tatto di Proportione come quì si vede.
In che si scorge che vna figura non supera l'al
[Music example]
tra di valore, ne meno tutte tre rileuano piu quantità di tatto che di vn tatto inequale.
Gl'altri dua modi alterati sono quelli che con l'istessa quantità di figure di valore inequale formano vn tatto tale, come quì in questo essempio si vede.
[Music example]
Tutte l'altre figure poi che informano le Proportioni sono figure che entrano sotto questi tre mezzi principali; perche questi sono li più semplici & li piu proprij delle Proportioni.
Ma si ha d'auertire che si come le Proportioni naturalmente si formano di due sorte di figure come le maggiori che si formano di tre Semibreue & le minori di tre Minime: cosi ancora in questa consideratione si potranno formar gli essempij con le figure Minime che di tutte quattro le specie de Proportioni si haueranno gl'essempij delle figure che formano vn tatto inequale in foggia di proportione.
page 178v
Et nota che tutte l'altre foggie di accomodar le figure in poca, ouero in quantità grande sotto di esso tatto inequale, non seranno propriamente in foggia di Proportione accomodate: ma bene con similitudine distinta & lontana che con vna impropria similitudine vi anderanno, & seranno da lui comprese come serà à dire se noi consideriamo bene come vi uanno le Minime che sono in questo essempio.
[Music example]
Et sentitone l'effetto, comparatolo poi, dal primo et vltimo tatto in fuora trouaremo che le ui uanno in un certo modo che non si discerne bene se le ui uanno in foggia di Proportione ò di cantilena ordinaria. Onde se queste Minime ui uanno in altra maniera, che non ui uanno le Semibreue & producano un effetto differente dal effetto proprio delle Proportioni; molto maggiormente ui andaranno con uno effetto improprio & dissimile.
Questo si dice accioche non solo si sappia qual sia il proprio & naturale effetto delle Proportioni; ma anco accioche ogni uno in qual si uoglia occasione se ne sappia seruire, & sappia quali sieno gl'effetti proprij & gl'improprij. Cosa assai vtile & necessaria à i Compositori per poter meglio, accomodar le parole nelle sue compositioni disponeadole secondo che rissona il senso, & ch'esse gli ne porgano occasione.
In tre modi dunque si possano accomodare le figure, con farli risonare l'effetto proprio delle Proportioni: come ne i tre superiori essempij si vede. Gl'altri effetti improprij nascano dalla situatione, & accomodamento di diuerse figure inferriori, disposte & ordinate in foggia di figure minute, & in assai quantità multiplicate; come l'ultimo essempio ce ne da un poco di cognitione, & ne lo dimostra con la dispositione di quelle Minime che in cambio delle tre Semibreue ò d'una Breue & Semibreue che uanno per tatto; ue ne uanno sei.

Se nelle Proportioni si possano vsar figure in foggia di sincope. Cap. LXVI.

ESsendoci nelle Proportioni (come anco in tutte le maniere ordinarie) concessa di adoperar tutte le figure massimamente quelle che sono le proprie forme delle cantilene, non ci seranno anco uietate & prohibite nelle Proportioni le figure di sincope; tanto piu quanto le sincope delle Proportioni uengano da figure che sono connumerate infra le principali, & non da quelle che sono delle quattro minori come uengano quelle delle cantilene ordinarie: massimamente quando esse sincope sono introdutte nelle Proportioni maggiore che procedano da Semibreue ouero da Breue & Semibreue.
E però si ha da sapere che in tutte quattro le specie di Proportioni si possano accomodare le figure in effetto di sincope, tenendosi questi stili che si sono tenuti di sopra nel Cap. 52. del primo Libro, cioè d'interporre le figure maggiore dopo una minore, delle figure però che sieno atte, & che possino in questo caso sincopare: perche si possano disporre le due prine & principal figure con anteporli una delle sue figure minori, & non per questo le seranno sincopate, generandosi la sincopa dalla interpositione d'una figura che uagli la terza ouero quarta parte d'una figura di tatto: come uedessimo nel superiore Cap. delle sincope commune.
Onde per procedere con ogni debbita distintione, inanzi che io uenghi à i particulari essempij delle sincope che si trouano nelle Proportioni si ha da sapere, che si come le cantilene ordinarie procedendo da nummeri pari con parità producano gl'effetti suoi: cosi ancora le ternarie procedendo da numeri impari, producano impari effetti come l'udito ne lo fa sentire: per il che si come la sincopa delle cantilene binarie procede dalla quarta parte di tatto interposta per uia di figure intra altre figure di doppio ualore, cosi ancora la sincopa delle cantilene ternarie procede dalla terza parte di tatto rileuata da vna figura che uagli tanto, & posta inanzi ad altre figure che uaglino altro tanto: per questo ho detto di page 179 sopra che la sincopa si genera dal valore d'vna figura che vagli la terza ouero la quarta parte d'vn tatto ponendola dinanzi ad altre figure che vaglino due volte quanto lei: perche sotto questa vniuersale descrittione delle sincope, si comprendi anco la sincopa di Proportione la quale per dimostrare in che modo la si formi sotto questo essempio lo si scuopre & fa vedere.
[Music example]
Ma è da notare che si come le Proportioni hanno diuersa natura che non hanno le cantilene binarie, & che non conuengano con esse: cosi ancora è forza che le sincope sue sieno diuerse. Onde già che habbiamo veduto di sopra nel Cap. 52. del primo Libro che le sincope ordinarie propriamente sono d'vna sorte sola: essendo che l'altre maniere si chiamino figure contra tempo: possiamo hora vedere che le sincope delle Proportioni sono di due sorte: non per altra causa; solo perche il numero delle figure di Proportione possano in due maniere esser disposte, & produrre l'effetto naturale delle Proportioni; che le figure delle cantilene ordinarie non ne possano produrre se non vn solo, il quale per qual si voglia diuersità & dispositione sempre riman l'istesso.
Per hora lasciaremo di dir altro sopra li dua effetti di Proportione causati da due sorte d'accomodamento di figure, essendosene assai ragionato nel Cap. superiore & dimostrato in che modo si dispongano; & diremo solamente delle sue due sorte di sincope: perche non ostante l'ordine delle figure superiori che fanno (co l'interpositione di vna Semibreue posta dinanzi à vna Breue) sincopare tutte le sudette Breue; si può ancora col disporre piu Semibreue dopo vna Minima, cauare il medemo effetto: che ciò sia il vro cantisi queste poche figure che sono in questo essempio.
[Music example]
Che cantandole le sentirà sincopare: Et se alcuno mi adimandasse quali di questi dua essempij produca & facci piu uera & reale sincopa: se bene quest'vltima, pare che sia la piu reale & vera; io nondimeno, sarei indeterminato, & non darei piu ragione al vna che al altra, perche tutte dua fanno sincopa vera & reale: & non guardarei che questa la facci con piu fatica, & che le sue figure vadino piu tirate ò piu velloce: essendo che la velocità & la fatica non sieno quelle cose che faccino le sincope.
E però si tenerè per certo che tutti dua questi essempij per la interpositione delle figure minore che sono poste dinanzi alle figure maggiore sieno essempij che producano sincope; i quali si possano anco formare con le figure di Proportion minore, che faranno sempre sincopato effetto: perche s'interpone la minor quantità alla maggiore come si vede: da cui procedano tutte le sincope.
Per questo io dissi di sopra nel Cap. delle sincope binarie, che l'interporre, ò collocar dinanzi à vna ò piu Semibreue vna Minima, non è sincopa ma figure che vanno contra il tatto: perche in simil sorte di figure non s'interpone quantità minore alla maggiore in disugual diuisione: essendo che va Minima, è la mettà d'vna Semibreue; che le figure di sincope, non solo sono quantità minore delle figure che vengano comprese dal tatto, ma anco comparando le quantità insieme, non si potranno mai vgualmente comparare, tale è la natura delle figure che sono atte à sincopare.
E però si come nelle cantilene binarie non si troua altro che vna sorte di quantità da poter produrre le sincope naturali: cosi nelle Proportioni essendocene di due sorte, due sorte di sincope vi si troueranno, & tutte due seranno vere & reale sincope: perche in qual si voglia modo che le figure vi seranno disposte, come ui sono disposte ne gl'essempij superiori; sempre gl'effetti si diranno sincope.
Et è d'auertire che la interpositione fatta nel essempio primo dalla Semibreue posta dinanzi à tante Breue quanto si vede, è la maggior quantità con la quale si possi fare sincope nel piu largo modo: & quella del secondo essempio, è la minore: delle quali il Compositore se ne può seruire à suo piacere, non page 179v essendoli prohibito, ouer commesso di adoperar piu l'una che l'altra: ma bene nell'adoprarle deue hauere questo particular auertimento di non adoprar si spesso quella del secondo essempio per la difficultà che seco porta che sia cagione ben spesso intrauenir suole; che i Cantori lascino stare: & che non le voglino per tanta difficultà cantare.

Come si conosca & proui che le Proportioni imperfette non possino esser introdutte in cantilene binarie senza li suoi segni. Cap. LXVII.

BEnche le ragioni adutte sieno sufficiente & atte à demostrarci che le Proportioni imperfette non possino mai stare per conseruation loro & particular distintione delle Triple & Sesquialtere senza li suoi segni; & che si come non si possano introdur mai le perfette, che anco l'imperfette non sono da introdursi, essendo di loro vna ragion commune: nondimeno accioche le ragioni riluchino ne gli essempij, & che si riduchino alle proue, volendo che si conoschi il vero, dico: che se fosse possibile, ò che per douer di regole si potessero adoperare le Proportioni imperfette, introdutte nelle cantilene binarie, senza l'interuento di nisciun segno: ma solamente con l'oscurità delle figure, come potressimo noi sapere, se habbiamo da porre tre Minime per tatto, ouero tre Semibreue? quì non occorre à dire che l'interuento delle Breue, & dell'altre figure maggiore ne diano segno & ce lo dimostrino: perche anco nelle Proportione minori possano intrauenire esse figure maggiori: & poi se le figure maggiori ci douessero in questo caso dar inditio & notitia delle particular specie di Proportione; molte volte nasce occasione di non adoperar altre figure che le Semibreue, & le Minime.
Di maniera che in alcuni casi i Cantori se si concedessero di vsar le Proportioni senza segni poriano star dubbiosi & ambigui del valore di esse figure, & della terminata quantità delle sue diuisioni che sono la quantità delle proprie figure delle Proportioni che dal tatto inequale vengano comprese, che ciò sia il vero rimirisi vn poco questo essempio.
[Music example]
Et guardisi bene per qual via si voglia sapere se hanno d'andar tre Minime ò tre Semibreue per tatto.
Doue che per mostrare & addurre qualche sensata & buona ragione, non bisogna già dire che il segno del Tempo il quale è posto nel principio del canto siasufficiente segno di dimostrarci che si come sotto il tatto ordinario andauano due Minime per tatto che nell'entrar in vn canto segnato con il semicirculo trauersato. Et esser cantato secondo l'uso del semicirculo semplice, come ben spesso si suole: ne meno si può sapere l'intentione di chi le compone, se vuole che vadino tre Minime per tatto, ouero tre Semibreue.
Per questo io dico, che se le Proportioni imperfette non si propongano con gli debbiti inditij suoi particulari, non serà mai possibile di dirle tutte bene: & sempre mai porteranno periculo di esser cantate male.
Anzi ch'io per spiarne il vero, da molti honorati Cantori hò ricercato che per cortesia mi dichino che regola tengano quando le Proportioni non sono segnate in sapere se le sono Proportioni che ricer page 180 chino tre Minime per tatto ouero tre Semibreue, & ogni vno quasi m'ha risposto, che non tengano altra regola se non quanto che rimirando le prime figure se le veggano esser cosi di questa sorte.
Tengano per certo che ogni tre Semibreue facciano vn tatto di Proportione: E que
[Music example]
sto perche dall'ordine di Semibreue & Breue insieme fanno giuditio & si presummano che quelle sudette figure faccino tutta vna integra quantità di vn tatto di Proportion maggiore: come anco per contrario se le trouano in quest'altra forma.
[Music example]
Giudicano che il valor di tre Minime faccino vn tatto: Il che seria assai buona regola quando però non vi fosse questo periculo di entrare d'una specie di Proportione nell'altra, essendoche qual si uoglia specie di Proportione può legittimamente hauer le Semibreue, & le Minimein suo vso: senza veruno impedimento & prohibitione; massimamente che sono assai le specie di figure bianche, che hanno le figure ordinate & disposte in modo di sincope doppie come in ogni cantilena anticha di Proportione si può vedere.
Doue che se questo nelle Proportioni bianche si può fare; si potrà ancor far nelle negre, potendo le negre ancora hauer in vso l'une & l'altre figure come ho detto. E però qualunque volta che si doueranno proporre Proportioni imperfette nelle cantilene binarie, sempre le si doueranno proporre con li debbiti segni suoi; sì per conseruarle nella differenza delle Emiolie: sì anco perche altrimente non si può hauer proprio & vero inditio quale habbiano da essere le proprie figure del tatto.

In qual caso si possino introdur le Proportioni senza segno. Cap. LXVIII.

FAcilmente si penserà qualcheduno, che hauendo io detto di sopra nel Capitolo superiore che non si permette mai ò che ne mai è leccito d'introdurre Proportione senza li segni suoi, che questa regola sia senza qualche eccettione, ò che omninamente i segni in esso sieno si necessarij, che non si possino in alcun lasciare. Et credo anco che non si trouerà nisciuno che legghi il titulo di questo Capitolo, & che habbia letto l'altro, non pigli amiratione, & in qualche parte non si merauigli, come & in che modo io voglia dimostrare che in alcuni casi le sudette Proportioni si possino introdurre, senza verun segno, parlando delle Proportioni imperfette; hauendo io si seueramente ripreso & con tante efficace ragioni dimostrato che le non si debbano mai proporre senza i segni, per non farle essere pure Emiolie, ò per non dare occasione di farle fallare: nondimeno se il superiore Capitolo con tutto il presente raigonamento delle Proportioni si leggerà con tutta quella attentione che si deue, io non dubbito punto che leggendolo non vi trouerà cosa che le contradichi, ò che le sieno di ripugnanza: perche quando di sopra si è trattato de i segni delle Proportioni, & che si è detto che non si possano mai nelle cantilene introdurre senza l'interuento de li suoi ordinarij segni, il tutto si è detto quando le sono tessute & inserte nelle cantilene segnate con li segni del numero binario, come le si sogliano sempre inferrire & tessere: ma però non si è mai prohibito ò detto che le non possano intrauenire nelle cantilene perfette massimamente in quelle che vanno sotto il tatto equale sumministrate.
Per questo hauendo in esse ancora l'ingresso, potriano hauer ingresso senza interuento d'alcun segno: perche essendo il segno di Proportione segno perfetto, & quello medemamente si potriano far le oppositioni senza dubbio d'esser ripreso: nondimeno quando le cantilene sono segnate con il circulo solo senza il trauerso, se bene le cantilene sono dal numero ternario misurate, non per questo vi si possano introdurre le Proportioni senza segni: perche quel segno non è il segno proprio delle Proportioni: ma segno di cantilena perfetta.
Onde si come vn segno solo serue al sudetto Tempo perfetto; cosi ancora vn sol segno serue alle Proportioni & in questi dua casi solamente le si possano introdurre senza segni, vno quando dentro à vna Proportion si vuol introdurre vna Proportione imperfetta come quì si vede.
page 180v
[Music example]
Et l'altra quando che dopò l'hauer proposto vn canto con il circulo trauersato, segno particulare delle Proportioni; & che nel mezzo si volesse introdurre vna Proportion se la non fosse imperfetta basteria in quel caso il primo segno: ma se vi s'introduce la perfetta basterà la zifra sola perche già il segno è proposto, & dimostra quella cantilena esser cantilena di Proportione, come quì si vede.
[Music example]
Questo si fa perche esso Tempo cosi trauersato non può mai esser pregiudicato; & doueria per sua ragione tutto il canto esser cantato in Proportione: ma perche à poco à poco se gli è cambiato il tatto, & fatto diuenire come se fosse senza trauerso: per questo si permette che egli possa vsar la zifra per segno di douer cantar quelle figure in Proportione: ma se in cambio di questa Proportione perfetta vi se ne introducesse vna imperfetta, in quel caso non seria bisogno di nisciun segno, & vi seria con ragione bene introdutta, altrimente qual si voglia introduttione serà falsa: perche in qualunque altro canto ordinario che s'introduca l'imperfetta senza segno sempre serà male; se bene da tutti la serà bene intesa. Et introducendo la perfetta con la zifra sola oue sia il semicirculo semplice ouero il trauersato sempre vi serà repugnanza, & implicherà contraddittione; oltra che non vi serà luoco di poter collocar le Triple nelle cantilene senza periculo di confonderle ò dubbio che le non sieno intese: E però in questo si deue guardar molto bene di disporle & segnarle come le vanno segnate, & diposte.

Delli dua segni delle Proportioni, qual sia il piu proprio & particulare. Cap. LXIX.

I Segni per i quali si dimostrano le Proportioni sono dua come di sopra habbiamo veduto, et tutti sanno: i quali non si possano segnare con le zifre sole: perche simil sorte di segnature sono segnature che conuengano alle specie del genere Multiplice & Superparticulare: & si potriano ben segnare con li segni del Tempo solo per questo particular effetto ritrouato: ma perche il proprio segno delle Proportioni antiche; à poco à poco si è fatto segno delle cantilene commune seruando la sua quantità perfetta, nelle sue diuisioni, & nelle figure di esso Tempo: per questo si vsa di porre dopò il segno del Tempo, le due zifre; perche mediante quelle & esso segno, s'intenda che quelle particular cantilene non si hanno da cantar altrimente che in foggia di Proportione.
Il segno ch'io dico che già solea seruire alle Proportioni è il circulo trauersato, altre volte di sopra dimostrato, & particularmente nel Cap. 48. del Secondo Libro commemorato con il quale si sole page 181 uano in prima segnare; &ne habbiamo sicurezza che sia il vero, attento che nella Musica non si troua cosa nisciuna che à qualche buon proposito non sia stata ritrouata: & se si concedesse che il sudetto segno seruisse alle cantilene del Tempo perfetto simministrato con il tatto equale, & non alle Proportioni, ne seguiria questo che ò l'uno, ò l'altro segno fosse superfluo: ne si può dire che il trauerso del sudetto segno dimostri dimidietà di valore delle sue figure; perche essendo le sue figure compreso da numero inequale che è il numero ternario come habbiamo veduto; in nisciun modo con valor & figure equale si potriano diuidere.E però trouandolo noi spesse volte esser stato da gl'antichi vsato debbiamo credere che adoperandolo anco senza trauerso, l'adoperassero trauersato in segno di Proportione, che ben si vede essersi tanto conseruato che insino al dì d'hoggi i moderni l'adoperano con le zifre nelle loro cantilene di Proportione: Onde sono alcuni che vedendo l'ultimo Kyrie della Messa Lommè Armè del Palestina esser il Tenor segnato col segno superiore et le zifre, & tutte l'altre parte hauer il circulo semplice dicano che il sudetto Tenore potea con ragion di segno stare senza veruno interuento di zifre: che quelli dua segni cosi insieme posti danno sufficiente inditio che il semplice canti al modo ordinario, & che il trauersato canti in Proportione: Il che assai mi piace quando però questo segno di circulo trauersato fosse in vso & cognito come si tiene che fosse cognito & vsato al tempo antico. Et crederò sempre che il sudetto Palestina conoscesse la forza & l'autorità del segno: ma che essendone hora spento qua si ogni cognitione, l'habbia accompagnato con le zifre. Che questo circulo trauersato sia il proprio segno delle Proportioni, il consta prima dalle Proportioni istesse che non si segnano altrimente quantunque egli habbia appresso anco le zifre: poiche le zifre sole non possano dimostrar altro che l'oppositione delle figure in quantità ternaria: ma esso segno per il trauerso dimostra che le figure minori del Tempo che sono le Semib. hanno da essere da vn tatto inequale raccolte à differenza delle Sesquialtere: che con le zifre sole si raccolgano dal tatto equale: Et poi anco ne habbiamo certezza dall'opere di qual si voglia antico; che non è nisciuno di loro, che non habbia composto cantilena con simil segno: ma piu de gli altri ce lo dimostra Iusquino nel suo Motetto di Propter peccata, nel quale sono si disposte & ordinate le figure, che volendolo cantar in altra foggia che in Proportione non fa nisciun buono effetto harmoniale: ma piu tosto effetto tediosi & disdiceuole, come ogn'uno lo può prouare:
Et per quello che io ho veduto nelle stampe antiche io m'immagino che non segnassero mai altrimente le Proportioni, se non con il segno superiore; perche, in altre stampe ho veduto l'istesse cose hauer le zifre & il Tempo; il che m'ha fatto credere che per intelligenza de i Cantori che non sanno quaste cose gli sieno state introdutte le zifre. Il circulo dunque trauersato è il proprio segno delle Proportioni: & da poco tempo in quà vi sono state introdutte le sudette zifre.

Se nell'introdurre le Proportioni nelle cantilene ordinarie, si può introdurre vna parte prima dell'altra. Cap. LXX.

TVtta volta che noi per vedere se nelle cantilene ordinarie, vna parte di Proportione può intrar prima dell'altra andaremo considerando & essaminando bene la natura de i numeri, non è dubbio che per la contrarietà delle diuisione inequali, in un tratto iscorgeremo non esser leccito ne conueniente d'introdurle: & questo perche gl'effetti harmoniali sono per dispositione del tatto generati mediante li numeri equali & inequali; & tutta uolta che si variassero i numeri, & che fossero nelle diuisioni sue discrepanti, si variariano anco essi effetti; i quali se hanno da esser buoni, & in sua dispositione perfetti, non hanno da esser leuati fuori delli suoi naturali tatti; essendo che l'estraerli fuora, riducendoli sotto altra forma li fa produrre altro effetto; & benche ogni effetto Musicale, si raccolga sotto effetti harmoniali & modulanti: non produce però nisciuno effetto ordinario & principale, per esser dua soli, conforme alle due varietà de tatti, i quali distinguano realmente quest'effetto da quest'altro. Et chi m'adimandasse sotto quale effetto di questi dua si riseruino tutti gl'effetti d'oppositi et comparati numeri che sono le comparatione et oppositione che si trouano in tutti li principali generi delle oppositioni, et comparationi; direi come anco è il uero che si riseruano sotto effetti innominati et straordinarij: che in somma tanti possano essere quanti esse specie sono: poiche si uede che se bene qual si uoglia specie loro uiene sumministrata sotto il tatto equale che per la diuersità de gl'oppositi numeri, nisciuna di loro ha forma di cantilena binaria et commune, dalla Quadrup. in poi che nella oppositione del uno ò del dua conuiene nella similitudine. Et però quando che nelle compositioni commune & binarie si ha da introdurre qual si voglia specie di Proportione, stante la contrarietà de numeri et del tatto non si può iuridicamente introdurre vna page 181v parte prima dell'altra: & qualunque volta che vi serà introdutta non serà mai raccolta da Proportione: ma bene da Sesquialtera ch'entra con le sue tre figure sotto il tatto equale.
Onde chi volesse che si potessero introdurre senza repugnanza de numeri & senza contradittione de tatti ò di figure vorebbe vna cosa impossibile; perche mentre le figure sono per numero ternario raccolte dal tatto equale le non si possano dir Proportione: ma bene Sesquialtere: perche le Proportioni non riceuano mai le figure in numero ternario se non in tatto di Proportione: & di piu in esse Sesquialtere non si possano mai introdur figure di natura perfette per essere una specie d'opposito numero che non è soggetta alle regole di perfettione come anco sono tutte l'altre sue compagne.
E però, non si douerà mai introdurre vna parte di Proportione prima dell'altra, cioè introdurre vna parte prima che si sia entrato nel tatto di Proportione. Et se le parole ci mouano, & ce ne danno occasione tutta quella quantità che serà introdutta prima che si sumministra il tatto inequale; serà quantità di Tripla ouer di Sesquialtera: & doueranno per douer di regole esser introdutte differentemente quantunque le sieno poche: perche la quantità ternaria sotto il tatto equale non ha che fare nelle Proportioni come già si è veduto. Et per confirmation di questo se noi essaminaremo bene le cantilene antiche, non trouaremo mai vna parte essere in Proportione introdotta prima dell'altra; ma tutte insieme; & quando per poco ò per assai n'hanno voluto introdurre qualch'una sotto il tatto equale; sempre l'hanno introdutta in foggia di Prolatione limitata; ò di Tripla di sotto con zifra segnata.

Se nelle Proportioni si possano introdur figure in modo che produchino effetto improprio & sproportionato. Cap. LXXI.

NEl disporre & ordinare qual si voglia figura Musicale, nelle tessiture di Proportione; & nel adattarle sotto li suoi inequali tatti; nisciuno si crederia mai, che le si possano adattare & tessere in maniera tale che cantandole, le si partano da loro effetto proprio, & si trasferiscono in vno effetto sproportionato; parendoli cosa molto strana per non dir fuori di natura che questo si possi fare, senza l'oppositione de numeri che hanno potere & forza in opposita comapratione di variar effetto; massimamente che nelle cantilene commune & ordinarie non si troua di poter mai disporre figure che produchino effetto improprio & non conueniente; se non volessimo dire di quelle figure che per natura non si possano disporre in buona forma harmoniale delle quali io ne ragionai nel 46. Capitolo del Primo Libro.
Nondimeno tra le cantilene di Proportioni sono alcune figure che per loro impropria dispositione senza alcun segno che distolgano tutto vn buon effetto di Proportione, & lo trasportano in vno effetto strauagante. Et nota che non per altro io dico senz'alcun segno; perche nelle cantilene binarie che sono le piu commune; le Triple, le Sesquialtere con tutte l'altre oppositione de numeri che per via di zifre alle volte vi sono interposte, producano altro effetto che l'effetto ordinario, che non è cosi nelle Proportioni; atteso che con la disposition sola delle figure, senza interuento di segno ò di zifre si può causar vn'effetto che da chi l'ode, non serà mai giudicato per effetto di Proportione che ciò sia il vero cantisi vn poco questo essempio.
[Music example]
Nel quale per vna istrana & inusitata dispositione di figure sentirà cambiarsi l'effetto proprio, & essere da esse figure condotto in vno effetto sforzato & duro, effetto improprio & sproportionato conforme piu tosto à gl'effetti delle Sesquialtere, & d'ogni altro opposito numero; il che nasce dalla difforme quantità delle figure che non essendo secondo la diuision ternaria & sua multiplicatione, vi fanno quell'effetto che si sente.
page 182
Onde di lui non si può dire quello che già si disse delle figure collocate al contrario dell'uso, che per l'effetto cattiuo, & la difficultà di pronuntiarle non si possano vsare: perche le superiori figure sono libere, & da molti Compositori state cosi in strano effetto adoperate: Et quando si dice che le producano vn effetto improprio & sproportionato, si dice in quanto alla comparatione di questo effetto, all'effetto naturale: che paragonati insieme seranno tenuti & conosciuti per effetti contrarij & non d'una istessa sorte.

Dopo tutte l'essentiale demostrationi del esser principale delle Proportioni, che differenza sia tra l'effetto di Emiolie & quello di Proportione. Cap. LXXII.

ANcorche gli adutti essempij con le demostrationi fatte intorno à qual si uoglia sorte di Proportione tanto d'inequalità di figure, quando che d'inequalità di tatto sieno sufficienti et bastanti in torre & à leuar via dal vso presente, ouero euellere & estirpare dall'indurate menti, la falsa & corrotta credenza che sin quì si è hauuto sempre nel torre le Triple, & l'Emiolie con le Sesquialtere per Proportioni d'inequalità di tatto & di figure, & nel tener per fermo che le fossero vna cosa istessa; nondimeno stante l'ordine del ragionamento presente per corroborare le superiore ragioni & fondamenti (quantunque non sia piu quasi bisogno) & stabilir meglio in questo la verità manifesta, hò giudicato al fine esser bene anzi debbito mio di proporne à gli increduli qualche sensata ragione.
Onde con l'occasion presente di douer comparare gli effetti di Proportione, à gli effetti di Emiolie ò Sesquialtere con vn manifesto essempio non voglio mancare à fatto à fatto d'iscoprirne le quì annotate cose.
Già dunque che noi habbiamo veduto & ci siamo certificati con vere & proprie distintioni quale sieno le Triple, l'Emiolie, le Sesquialtere con le quattro specie di Proportione d'inequalità di tatto & di figure, nel comparare & fare esperienza dell'effetto delle Emiolie & Proportioni assegnate, iscorgeremo ciò che quelle & queste sieno: poiche io son resoluto di proporre in tale occasione vn essempio che cantandolo non solo si possa veder le superiori assegnate differenze, ma anco vedendole sentire dell'uno & l'altro effetto la differenza reale.
Non ho timore ne meno dubbito punto che le genti non se riccordino de i ragionamenti già fatti nel nono Capitolo del Libro presente, & non habbiano à mente come nel dimostrar che io feci delle Sesquialtere, adussi per essempio & proue quel Madrigale dello Strigio; Ahi dispietato Amore, & quel motetto à 6. di Costanzo Porta vidi speciosam, & feci vedere che le sudette Sesquialtere che vi son dentro ne andauano cantate sotto altro tatto che il tatto del quale seruendosi si formano l'altre parte: e però quì hora non farà bisogno di dir altro, ne men altro di riccordare solo che volendosi cantare questo canto che io proporò quì in fine di queste quattro parole s'habbia d'hauer quei superiori riguardi, & aurtenze per cantar bene quelle figure oscure, le quali da molti possano esser tolte per figure di Proportione, & che le vadino cantate sotto il tatto inequale: niente di manco il tatto non si muta: per causa che il Soprano camina con le figure ordinarie, & non è astretto ne da segno ne da figure di hauer altro tatto che il suo tatto ordinario.
Per questo tutte le parte seranno rette da vn tatto che serà il tatto commune; quantunque l'Alto, il Tenore, il Basso habbia quelle figure oscure, & sotto delle prime figure la ternaria zifra, perche se bene senza di essa zifra ternaria quelle figure stessero bene per ragione & douer di regole: non per questo si dice che la vi stia male: essendo che vi sia insegno di oppositione, & insegno che quelle figure non sono soggette al tatto di Proportione.
Et tutta volta che le Sesquialtere formate in questo modo fossero cognite & in uso, le quali propriamente si chiamano Emilie; per la denigratione & oscurità delle sue figure, le si potriano lasciar schiette senza l'interuento di zifra: ma perche le non sono troppo ben conosciute; & molti di esse non ne hanno cognitione: per far che le sieno conosciute le s'introducano con la zifra come in questo essempio si vede: il quale dopò gli infrascritti auertimenti per vdirne l'effetto ageuolmente lo si può cantare.
page 182v
[Music example]
page 183v
Et accioche le genti non si credano che queste cose sieno semplice oppinioni mie, & che io per questa via voglia dare ad intendere che le Sesquialtere, & Emiolie non sieno Proportioni d'inequalità di tatto: dico che il canto non è mio, ne meno sò certo chi sia l'autore, hauendolo trouato ne libri grossi senza nome; ben si crede che'egli sia ò del Senfelio, ò di Henrico Isaac.
Io l'ho veduto & cantato nella Capella del Serenissimo Duca di Bauiera mio Serenissimo Patrone, & il si canta ogni anno di Quaresima, essendo l'vltimo verso di quel tratto che dice, Domine non secundum peccata nostra quae fecimus nos: & fa si buon effetto; quanto che ogni uno cantandolo bene se ne può assicurare.
Il che non solo ci certifica di questo: ma anco ci ricconferma quello che noi vedessimo di sopra nel Capitolo nono del presente Libro, quando che in proposito di prouare con sufficiente mezzo che l'Emiolie, & Sesquialtere non erano Proportioni d'inequalità di tatto, io dissi & dimostrai in che modo le si doueano formare, & quante se ne trouauano per le compositioni antiche, che per tale non erano ricconosciute.
Però di questo non ne doueremo dubbitare: ma col esserne sicuri saperemo anco qual'effetto faccino: che se l'Emiolie come si vede fanno quel'effetto differente che s'ode, & non si può dire che sia effetto di Proportione d'inequalità di tatto: cosi ancora, le Sesquialtere, & le Triple adoprandole come vanno adoprate, faranno vn'effetto che non si potrà dire che sia effetto di simil Proportione. Per l'equalità del tatto ch'informandole li darà altra forma, & le constituirà sotto altro essere. Ond'io mi credo che se gli antichi s'hauessero creduto che col tempo si fossero perse queste particular cognitioni, ò che ne haueriano lasciate maggior copia per memoria, ò che non lasciandole ce ne haueriano lasciate in scritto tal memorie: che in nisicun tempo mai si serieno potuto perdere.

Se in vn canto di Proportione può essere vna parte ò dua che cantino le figure sotto la quantità binaria. Cap. LXXIII.

COl considerare le facultà grande della Musica; & la spaciosa iurisdittione che hanno i Compositori nel disporre & adoperar le figure Musicali, conforme à quello che io già dissi di sopra nel Capitolo trigesimo ottauo del Primo Libro: ciaschuno da per se stesso potrà giudicare, se non è priuo di mente; che se si cantano le Triple le Sesquialtere, l'Emiolie con qual si voglia altra specie de i superiori oppositi & comparati numeri sotto l'amministratione del tatto equale: & che particularmente le Emiolie, le Sesquialtere, con le Triple nelle cantilene binarie non fanno effetto difforme; ma effetto competente, che rende assai delettatione & è buono come si sente vscire dalla cantilena superiore, che non serà anco difforme, ne meno produrà cattiuo effetto una parte ò dua misurata con figure & quantità de valori in numero binario misurati, introdutte dentro à una cantilena di Proportione: poiche à considerarui bene, dal tatto, & dalla piu parte delle voci che sumministrano le figure in quantità ternaria, & secondo le misure di Proportione, si conseruerà sempre l'effetto principale, che in fine da altro non depende se non da esso tatto: cone anco intrauiene alle compositioni binarie quando che le piu parte cantano sotto l'administratione del tatto commune, & che vna parte, ò dua cantano in foggia di Proportione ò Sesquialtere.
E però si ha da sapere, che si come nelle cantilene ordinarie si possano introdur parte che habbiano le sue figure misurate dal tatto inequale: Cosi ancora nelle cantilene di Proportione; alcune parte possano esser introdotte con le misure del tatto equale, & non repugnare all'attione:perche sebene i numeri per sua natura non comportano questa sorte di dispositione & mescolanze, non per questo si le riffiuta & abhorrisce, che non li comporta & riceua come sono riceuuti & comportati tutti gli altri contrarij & oppositi numeri.
Anzi che per la contrarietà loro producano vna dellettatione, che nel prouarle si sente vn diletto mirabile: perche in esso si sente con quant'arte & maestria quelle parte che conducano le sue figure sotto il tatto occulto & nascosto quanto legiadramente vi caminano; & come dal tatto esteriore, & visibile punto non si lasciano ingannare; hauendoci tutte quelle debbite auertenze che vi si debbano hauere: per far che tutte le parte sieno guidate con quelle misure, & con quella quantità di figure page 184 con le quale sono state ordinate & fatte. Et quantunque il guidar vna parte sotto vn contrario tatto; sia assai difficile & non cosa da ogni Cantore: nondimeno le sono cose fattibile, & antichamente molto vsate, non tanto per mostrare vn canto con variati segni fatto: quant'anco per far vn nuouo effetto vdire.
Quì non sia male il ridurci alla memoria quello che di sopra fu detto nel Capitolo quadragesimo ottauo, del Secondo Libro à proposito di quel canto che quantunque habbia il segno di Proportione per cagione di vn Tenore che gli è soggetto tutto si canta in foggia di cantilena alla Breue: per che reducendolo alla memoria, ò se pur ce lo siamo dimenticato col rittornarlo à riuedere. Si vedrà come non repugna al senso ò alla ragione di cantar cantilene ch'habbia diuersi segni: poiche se noi consideriamo bene non ci è variation di segno che non produchi variato effetto se bene gl'effetti principali nascano dal tatto.
Onde volendoci di questo certificare facciamo comparatione di qual si voglia segno, che nelle comparatione oltra gli effetti equali, & inequali che sono i primi, ò che li trouaremo piu tardi ò piu velloci.
Di questo non voglio altra proua che l'antiche cantilene istesse: le quali ce lo possano dimostrare, & farcelo benissimo sentire. Et sentitolo veremo in cognitione che non si douerà hauer per inconueniente se dentro à vna cantilena di Proportione vi si troua inserta vna parte che canti per i segni communi & ordinarij: perche quand'anco di questo noi volessimo dubbitare; cantisi l'infrascritto essempio che si vederà il Tenore guidar le sue figure secondo il segno del semicirculo trauersato, & condur le sue figure secondo la misura binaria sino al fine.
[Music example]
page 184v
[Music example]
page 185v
Doue che non solo vi si vede con che bella maniera & vaga legiadria vi camini il sudetto Tenore; ma anco la prima cosa vi si considera che il Tempo di tutte le altre parte per conformarsi col segno del Tenore è simile; il che ci dimostra la licenza che si possano pigliare i dotti & periti Musici per mostrare vn loro singular pensiero: Di poi si vede la pulitia delle figure diuise & alterate con l'ottima dispositione delle pause, le quali dimostrano la perfettione delle loro figure & la imperfettione secondo la dispositione del luoco & del sito: Oltra che nella parte del Tenore per quelle poche legature che vi sono; io vengo à confirmare esser il vero quello che io dissi di sopra nel Cap. 44. del primo Libro à proposito delle figure legate: cioè che da me non erano state formate in quella quantità per dimostrar cosa nuoua; ma bene che di mia fatica & osseruatione, erano state raccolte da questo & quello autore.
Onde accio che il canto superiore mi facci fede et sia testimonio che il legar delle parte sotto tatto contrario non sia cosa nuoua da me per qualche cosa cappricciosa ritrouato: ma esser stato costume anticho: di compor i canti in questo modo: si ha da sapere che questa cantilena è di Lodouico Semfelio & è la terza parte del suo Motetto gaude Maria Virgo: & questo io lo fò per dimostrare che nella Musica io non voglio introdurre fogge noue; ma bene che sieno conosciute le vecchie & l'antiche, conforme à quello che sempre hò detto: di voler confirmare i detti miei con le opere altrui & le regole già approbate & fatte.

Quale sieno le Proportioni bastarde. Cap. LXXIIII.

COn la mia diligente & sollicita inquisitione tanto sono andato cercando, & tanto ho riuoltato le compositioni & opere antiche, ch'alla fine trouando diuerssorte de Proportioni; io ne ho trouato vna sorte, che non sapendoli che nome li dare, essaminato ben prima la sua natura li ho dato titulo di Proportion bastarda; essendo ch'ella naschi & proceda per via illegittima, & strada quasi irreprobata.
Onde se bene l'esser suo non comparta l'esser introdutta & il stare à paragon delle altre che sono per lor natura legittime; nondimeno hanno tanta habilità & gratia che per quelle che le sono le si possano in alcun caso adoperare, & quando io dico che l'esser suo non comporta di stare à paragon delle altre, non s'ha da intendere in quanto al esser suo harmonioso & modulatiuo che è quello di hauer ben disposto le consonanze, & d'esser purgato da ogni fallacia & errore: ma in quanto à i segni del Tempo et dispositione delle sue figure.
Per questo mi è parso di dimandarle Proportioni bastarde; essendo che le figure sieno collocate fuori delle braccia delle sue madre: poiche i segni sono madre delle figure Musicali disponendoli la quantità del valore; tutta uolta che le sieno introdutte da altri segni che dalli segni proprij & naturali, si può dire che quei segni non hauendo le sue naturale & proprie figure, habbiano le figure bastarde, che vuol dir figure non sue.
Onde perche le cantilene binarie possano esser cantate sempre àvna foggia, non ostante il semicirculo semplice & il trauersato; per questo non può mai auenire che vn tatto habbia figure non sue, per natura di esse figure che sempre uanno disposte à vn modo, ne possano esser variate se non per via di segno come si variano in tutte l'altre cantilene che sono variate da gl'inditij Modali: ma le Proportioni qualunque volta che li segni suoi vi sono variati, ò che sotto di loro vi sono collocate altre figure delle figure sue proprie, quelle Proportioni non seranno naturale: Et accioche meglio ogni vno m'intenda, descendendo à certe particularità chiare, dirò: che quando si propone vna cantilena tutta di Proportione, senza esser mescolata con cantilena binaria s'alhora per caso sotto il semicirculo semplice, fossero collocate le figure del circulo, ò semicirculo trauersato: perche non vi seria contraditione di comparato numero, non essendoci ne inanzi ne dopoi numero da comparare, quelle Proportioni non hauendo le sue proprie figure non si possano chiamar altrimente che Proportioni bastarde: & questo non perche le regole ce l'insegnino; che non c'insegnano di propor mai Proportione con altri segni ouer altre figure, che con le figure & segni suoi: ma la licenza che s'hanno preso i Compositori di non hauer riguardo nel adoprare piu questo segno che quest'altro, è stato causa che io non habbia ardire di formarne veruna reprensione: perche l'opere antiche vecchie & moderne ne sono piene: & quantunque io con la ragione che adussi di sopra nel Cap. 47. di questo Libro potessi dire che la poca cura de correttori & impressori ne sia stato causa: nondimeno perche io mi sono trouato à disputarla con huomini della professione sufficienti & dotti, i quali vogliano che ci sia questa libertà, senza pregiuditio de segni & delle regole, tutta page 186 volta che non vi precede segno binario anch'io dirò che non sia errore: se bene mal volontieri io lo dico: perche se nelle Proportioni adoperiamo i segni & le figure; non voremo adoprare i segni proprij che voremo adoprare i segni forastieri?
Di questo si lascia il carico à chi l'ha d'hauere, ch'à me basta d'hauerne detto queste quattro parole: e piu tosto dirò Proportioni bastarde quelle Proportioni che dentro di se hanno le figure bianche & oscure: per hauer del vna & del altra sorte di figure: se bene piu propriamente si doueriano dire Proportioni miste, hauendo dentro di se figure che sono di Proportion perfetta & imperfetta: sia alla fine come si voglia perche hò detto questo, non sono per esserci delle persone le quali vogliano che si trouino le Proportioni bastarde, ma anco per dire in questo caso quel che dice Angelo Grichauft nel fine delle sue regole, che distinguendo le Proportioni, nomina particularmente questa sorte di Proportioni miste Proportioni bastarde, come ogni vno in detto autore lo può vedere.

Quale sieno le Proportioni sciolte. Cap. LXXV.

SIn tanto che noi siamo stati intenti & occupati intorno alle cose piu importante & essentiali delle Proportioni, ho lasciato per non diuertirmi dal ordine già disposto & formato, le cose minori per trarne ageuolmente quì nel fine; perche mentre gl'intelletti nostri per gl'alti ragionamenti si trouano eleuati, con ogni picciolo riposo & quiete si rinforzano & si rihanno: & rihauuti con facilità mirabile tornano pronti alle sollite speculationi.
E però hormai che habbiamo finito di ragionare delle cose piu importante pertinente al negotio delle Proportioni, & quelle con ogni diligenza decchiarate; possiamo hormai venire à gli residui & alle minime.
Dunque si ha da sapere che le Proportioni tolte per le quattro specie di cantilene che sono nella loro informatione raccolta & abbracciate dal tatto inequale, si chiamano Proportioni sciolte tutta volta che le sue natural figure, non sono da altre figure allacciate & comprese, come seria à dire, quando che in tutte le parte d'un canto sono disposte tre Semibreue ouero vna Breue con vna Semibreue & che si sentano tutte le parte andar insieme, & cantar tutte vna istessa sorte di figure, quella Proportione quantunque produchi vn effetto ternario si dice che produchi vn effetto sciolto perche nisciuna figura si sente esser legata, ne meno esser à quantità maggior soggetta.
E però tolto la prima specie delle Propurtioni diremo che la Proportion sciolta in dua modi le sue figure si possano disporre, atte tutte dua à render vn effetto sciolto; vn modo con disporre tre Semibreue per tatto, & l'altro con vna Breue & vna Semibreue come questi dua infrascritti essempij chiaramente ce lo dimostrano & fanno sentire.
[Music example]
page 186v
Onde qualunque volta che le Proportioni camineranno cosi con le figure insieme, si diranno Proportioni sciolte: sieno di qual si voglia specie: e questo perche nisciuna figura è soggett'al altra: ma vanno libere da ogni suggettione: & nota che io non per altro ho detto sieno di qual si voglia specie: solo perche si sappia come le sudette Proportioni sciolte si possano formare tanto con tre Semibreue quanto che con tre Minime.
E però tutta volta che si troueranno Proportioni che caminino cosi con figure contra figure, le si chiameranno Proportioni sciolte, per differenza delle altre Proportioni che caminano altrimente, & dispongano le figure con altro stile.
Questa sorte de Proportioni sono le piu semplice che si ritrouano per rispetto che ogni figura in quantità si corrispnde: per la cui semplicità meritamente vengano detto sciolte: Et qualunque volta che si vogliano adoprare, si possano adoprare à commodità del Compositore: perche egli nel vsar le Proportioni non è astretto di vsar piu questa, che quest'altra: & non hauendo quest'obligo ouer suggettione, vi può ancora dispor le figure secondo che li torna commodo ò ch'egli vuole: pur che disponendole le disponghi sotto li suoi segni, & gli l'accomodi secondo le regole.

Quale sieno le Proportioni alacciate. Cap. LXXVI.

POca, ò non molta difficultà ci serà rimasta per hauer à intendere quale in fra le Proportioni, sieno le Proportioni allacciate: atentoche con l'hauer letto il Cap. superiore può ogni vno giudicare quale le si sieno: essendosi detto che le Proportioni sciolte sono quelle che con sono da nisciuna figura legate: ma sono guidate con vn moto insieme.
Però venuto immediatamente alla sua decchiaratione, dirò che le Proportioni allacciate sono tutte quelle che nel ordine & tessitura delle sue figure, la quantità di vna non s'incontra mai con la quantità del altra: come seria à dire, se vno canta vna Semibreue, chi vi canta contra non è mai di simil quantità, che sempre serà di quantità maggiore ouer minore: io dico quantità maggiore ouer minore: perche à vna Semibreue si può opporre qual si voglia figura, delle figure grande & picciole che sono in numero sette: & quelle ancora per uia de punti agumentabili possano essere in maggior numero accresciute, & apposta far essere la opposition legata & non sciolta, per rispetto de le quantità non sono mai vguale. Onde se dirà ch'vna Proportione sia legata qualunque volta che le figure ui seranno cosi disposte.
[Music example]
Perche nel cantarle si sentirà che i valori di esse figure vi sono collegati insieme, che non vi si sente per vn minimo effetto sciolto: Questa maniera di Proportione è vna maniera vaga & artificiosa: la quale serue à dimostrar le vaghezze & l'artificio delle compositioni, con piu amato stile che con lo stile delle Proportioni sciolte: perche nel moto che fanno le voci nel dare la quantità del valore alle figure: si sente una piu vaga & diletteuole harmonia che non si sente in quel altre: per il che queste si possano dire Proportioni preciose: perche non hanno nisciun mancamento di quelle cose che possano hauere: & nota che si come non si haueria per inconueniente che dentro à vna Proportion sciolta ui fossero figure, delle Proportioni alacciate: cosi ancora non si hauerà per inconueniente cosa che in vna Proportion alacciata ui siano figure delle Proportioni sciolte.
Tutto questo si dice per dimostrare che con le figure di Proportione si possano formare varij effetti: accioche ne i raggionamenti di Proportione si sappia distinguere gl'effetti sciolti da gl'alacciati: et questi & quelli da gl'effetti misti: cose che à sentirne si distintamente à ragionare, si da segno à chi sciolta che s'intende la Musica, & se ne sà ragionare, oltra che nel ordinar le figure s'ordinano gl'effetti à page 187 corrispondenza delle parole: le quali per la corrispondenza che hanno rispondano meglio, & fanno piu bell'udire.

Quale sieno le Proportioni rissolute. Cap. LXXVII.

ALcuni peritissimi scrittori di Musica chiamati Theorici si sono in diuerse occasioni seruiti d'alcuni particulari nomi i quali aprresso de Prattici, non sono troppo bene intesi, & questo perche le attioni dell'uno & dell'altro sono attioni diuerse & differente, vno considerando le cose essentiali & speculatiue pertinente all'harmonia,; & l'altro le cose reali & già in forma disposte. Onde fra tanti che ve ne sono vno è questo Proportion risoluta: Per intelligenza di cui si ha da sapere che per Proportione i sudetti Theorici intendano tutte le numerale quantità harmoniche & modulante; dalle quale n'escano i varij & diuersi effetti delle melodie: come seria à dire tutte quelle quantità di figure vniuersale che da qual si voglia tatto sono semplicemente raccolte; tutte dico sono raccolte per via di certe misure che si chiamano Proportione; oue che, se vi vanno in quantità binaria si dice che sia Proportion Dupla, se vi và in ternaria Tripla, se in quaternaria Quadrupla & c.
Cosi per questa via non solo le comparationi semplice; ma anco qual si voglia specificata oppositione di loro si chiama Proportione secondo che commodamente habbiamo veduto di sopra ne i primi capituli delle compositione de gli oppositui generi, da quali ne nascano le specie di Duple di Triple de Sesquialtere, & Superbipartiente. Le comparationi semplice sono le commune & ordinarie che noi habbiamo continuamente per le mani quando che nel cantar vna cantilena sogliamo porre due Minime per tatto, ouero due Semib. e però già che habbiamo veduto tutte le loro Proportione equale, & inequale, & quelle secondo l'opportunità & l'occasione decchiarato che cosa siano: hora sopra le Proportioni risolute non haueremo altro che vedere solo come le si formano, hauendo noi distinto le Proportioni d'inequalità di figure che sono tutte le comparatione de numeri, da quelle d'inequalità di tatto che sono le Proportioni reali che i Cantori intendano per Proportione.
Dunque le Proportioni rissolute, non sono altro che quelle Proportioni che in cambio di hauer figure alterate, diuise, & perfette l'hanno tutte per via di figure oscure & imperfette, & de punti d'agumento risolute: le quali per la loro rissolutione, non hanno bisogno d'altro auertimento di douer diuidere ò alterar questa figura è quella. Et nota che le Proportioni rissolute non sono tutte quelle che sono priue delle perfettioni, & alterationi; perche le Proportioni imperfette non possano caddere sotto questa consideratione: ma solamente quelle che potriano hauer le figure perfette & alterte, & per causa di bel giuditio del Compositore sono senza detrimento delle regole sciolte dalle sudette alterationi & perfettioni: Perche se noi pigliamo alcuni essempij di Proportione, & li consideriamo bene: molti per non dir infiniti se ne ritrouano che potriano esser accomodati meglio, & hauer le figure in piu buona & miglior dispositione. E questo perche de molte se ne ritrouano che per via de punti si potriano far piu intelligibile & chiare, ò con altro opportuno mezzo esser dilucidate meglio. E benche potessero hauer miglior forma: non per questo la forma che hanno quando non vi è cosa che contradichi alle regole, è cattiua è trista: essendo che alla forma delle Proportioni basta solamente che non habbiano cosa che repugni à i precetti di Proportione: E però non parerà strano che le Proportioni rissolute sieno quelle Proportioni che sono libere da punti di diuisione d'alteratione & perfettione, à i quali sono soggette tutte le Proportioni perfette. Et accioche ogni vno in qual si voglia occasione, sappia conoscere le già formate, ò ne possa di ben nuouo formare, guardi quest'essempio.
[Music example]
Che essendoui dentro à tutte dua le parte introdutto il punto di alteratione per far alterare quelle Semibreue che vanno alterate, si possano disporre in quest'altra maniera.
page 187v
[Music example]
Nella quale i punti vengano à esser risoluti in figure, & le figure non repugnano ouer contradicano alle regole: perche le rimangano nel suo douere, & non hanno in che possino contradire.
Il lume di questi dua essempij aprirà la strada alla cognitione, & al saper formare di molte Proportioni: perche procedendo (quando però si può) per via delle resolutioni; si leuaranno molte cose dubbiose.

Se in qual si voglia sorte di Proportione vi è cosa ch'habbia bisogno di esser dimostrate & auertita. Cap. LXXVIII.

DOpò che siamo venuti à questo termine, di hauer veduto tutte le difficultà principale delle Proportioni, & che sopra di loro n'habbiamo fatto tutti quei particulari ragionamenti che si vede: non voglio lasciare di auertire alcuni Cantori nelle cose si può dir piu facile: per hauerne trouato assai che in loro non hanno hauuto vn particular auiso, ch'hauerei creduto che douessero hauere. E però si ha da sapere che molte volte in tutte le parte di vna Proportione, si trouano due pause di Semibreue (se però la Proportione è maggiore che se l'è minore seranno due pause di Minime) le quali per essere come io dico commune à tutte non si cantano: ma immediatamente si comincia senza aspettarle: e questo perche vi sono fatte per accompagnar le parole con i tempi ternarij, che senza di loro serieno sproportionati, come se in caso si hauesse vna Proportione di questa sorte inanzi.
[Music example]
Allhora perche si veggano le pause esser commune, le parte non l'hanno d'aspettare: ma incominciare, & nell'incominciare elleuar la mano per farla caddere nella prima Breue: Onde se in caso che li compagni non possano vedere le commune pause di tutte le parte: colui che regge il tatto, è obligato nell'elleuar della mano di dargline inditio; ò con hauergline auertito prima fare che il principio, non sia tolto fuori di misura: ma se vn Cantore è prattico dall'inditio delle parole che sono sotto le figure della sua parte, potrà sapere se quelle due pause, sono all'altre parte commune, cosi non hauer bisogno che si li dichi niente, et questo che quì si dice, non si dice per altro che per auertire coloro che non sanno queste cose, ne meno hanno tanto giuditio di giudicarle. Il restante tanto di queste Proportioni quanto che delle superiori & altre si lascia al giuditio del Cantore: Quello che sin quì si è detto, si è detto per dimostare quel che le sono, come le vanno diuise, le difficultà che apportano nel cantarle, & tutto quello che si è veduto: Coloro che haueranno letto sin quì, et inteso ciò che haueranno letto, non ho dubbio, che da quì in poi non sappiano cantare qual si voglia Proportione per difficile che la si sia; & che di loro non ne sappia rendere buon conto & ragione.
page 188

TAVOLA VNIVERSALE. DE DIVERSI ESSEMPII DI PROPORTIONE NELLA QVALE SI SCORGANO LE COSE BVONE, ET LE CATTIVE. ET SI VEDE QVALE SIENO DI adoperarsi, & quale sieno da lasciarsi.

ACcioche i superiori ragionamenti miei corrispondino alle proue, & che habbiano d'hauere tutta quella credenza che à verità si debbe dare: venuto il tempo di proporre gli vniuersali essempij di sopra in diuersi luochi azzennati & promessi, i se propongano con il nome de gli autori & il luoco particulare oue sono tolti come tutti possano vedere: presupponendo che gl'essempij buoni & ben fatti sieno stati fatti da i maestri, & che i cattiui sieno per colpa de i traduttori & copiatori: come ogni giuditiosa persona può pensare.
[Music example]
[Music example]
[Music example]
[Music example]
[Music example]
NON è dubbio nisciuno che se in proposito & occasione di voler mostrare con le cose ben fatte le cattiue & danneuole mediante gl'essempij di questo Compositore & di quello si potria empire non solo questi fogli che seguitano, ma anco formarne vn grosso volume per la gran quantità & copia abondante che se ne ritroua essendone piene tutte l'opere antiche: ma à che fine voler caminar per le tediose vie lunghe, se si può con gran diletto caminar per le vie breue?
E però ogni uno si contenti de gli proposti et adutti essempij: perche ho cercato nell'adurli, & proporli page 192v porli, di proporre & adurre, cosa che possi informare & dar lume à qual si voglia Cantore & Compositore che habbia volontà & diletto d'esser capace & patrone delle Proportioni.
Anzi che in occasione & proposito tale non mancherò di dire che vna gran parte de gli dutti essempij si serieno potuto mostrare con altre figure che non si sono mostrate, essendo ne i citati luochi, & da quegli autori formati sotto altre forme, che per commodità delle stampe ha bisognato sciogliere di molte legature, & in cambio di oblique seruirsi delle quadre, che non si serieno sciolte & cosi fatte se le sudette figure si fossero trouate nelle moderne stampe: ma bene nel cambiar l'oblique, & nel sciogliere le legature si è andato con fedeltà, & auertimento tale, che non vi succede errore, ne vi è diffetto ò fraudolenza.
Questo auiene perche i moderni non vsano quasi piu quelle figure oblique & quelle legature antiche per esser intenti alla facilita delle figure, & cosi essendosi dimesse, hora quasi piu non si trouano, & molte di quelle poche che si trouano non hanno fatto à proposito.
Non ho mancato di porre in opera & adoperare quelli che son stati buoni, & che hanno potuto seruire; accioche tenghino piu che possano la forma che hanno nelle opere già citate.
Per tanto chi si diletta di queste cose & ha piacere di vedere delle difficultà nelle figure & suoi valori che si trouano nelle cantilene perfette & Proportioni, può per suo piacere, riguardar tutte l'opere di Henrico Isaac, & Iacob Obrecth, nelle quali trouerà non solo punti, legature, & altre figure di far in vn subbito vacillar il pensiero à vn Cantore, ma anco vi trouerà delle cose fatte con l'osseruatione & ordine delle Prolationi & Modi.
Io mi son contentato di dimostrare tutti i superiori citati luochi, & con esse demostrationi ho voluto anco farci quelle poche annotationi che vi si vede sotta, si per sodisfare alla promessa altroue fatta, si anco per non douerli spargere per il volume secondo l'occasione che me n'è venuta, & questo non per altro solo perche qui meglio vniti & raccolti insieme possino come dianzi ho detto seruire non solo à tutte le Proportioni, ma anco à tutti i canti del Tempo perfetto, & compositione Modali. Chi dunque hauerà canti difficili per le mani & che per valor di figure, de punti, & legature non le saprà cantare, reduttosi à memoria l'essenza de i ragionamenti superiori, & ricorso à questa tauola si farà d'ogni dubbio & difficultà capace, & del suo buon essere padrone & possessore. Il fine.
page 193

IL QVARTO LIBRO DELLA PRATTICA DI MVSICA DEL R.P.F. LODOVICO ZACCONI DA PESARO, DELL'ORDINE AGOSTINIANO.

Doue si tratta de Tuoni Musicali, & della conuenienza de tutti gl'istrumenti &c.

Sotto questo nome Tuono, quante cose s'intendano. Cap. I.

LA quantità delle cose che si ritrouano essere & conuenire sotto vn equiuoco nome, sforzano spesse volte à distinguere quello di che si parla, da quell'altro che non intende di parlare; accioche sotto d'un nome non s'intenda altro, se non ciò che vn vuole che sia inteso: Et per questo tutti coloro che hanno cognitione di lettere, ouero ch'intendano qualche cosa; sogliano primo ch'essi descendino alle particularità di quel che vogliano dire tutte le equiuocationi da i ragionamenti loro torre: perche mentre ragionano chi scolta si potria pensare, che ragionassero di quel che loro non pensano. Però douendo io secondo il titulo di questo Quarto Libro ragionar de Tuoni, per assicurarmi d'esser inteso sequendo questo lodeuol stile & necessario costume, torrò di campo quel nome che con l'equiuocation sua ci potria ingannare; & dirò che nella Musica si troua un nome particulare che significa due cose distinte & separate, le quali conuengano in vno istesso nome; perche tutti dua conuengano sotto vna istessa & medesima consideratione: ma però con questa differenza, che vno considera la cosa nel suo piu largo & vniuersal modo; l'altro nel piu ristretto & particulare.
Questo nome di che hora si ragiona si chiama Tuono, & non solo per lui s'intende quel suono & rumore che si fa con la voce, ò istrumenti quando che si chiama, si percuote l'aere, si scaricano Artelarie, si sonan Campane Trombe ad altro che si sia; ma anco quel suono che fanno le Musiche allhora che le figure Musicali dalla voce sono intonate; attento che quel moto che fa la voce nell'intonarle, non è altro che vn'harmonioso Tuono: nondimeno egli significa ancora due altre cose particulare: la prima delle quali è questa ch'egli significa quel transito che fa la voce nel passare da vn grado all'altro, quando che si ascende ò che si descende per grado; l'altra è quando che l'harmonie sono per vna certa particularità diuerse.
Lasciamo dunque che Tuono significhi quel rumore che si fa quando si parla, si chiama, si scharicano Artelarie, ò che si sonan Trombe, ouero Campane: ma toltolo per quello ch'egli entra nelle Musiche diciamo ch'egli sia di due sorte; vno per quando la voce si parte da vt, & se ne passa in re; ò che si parte da re, & se passa in vt: & l'altro per quella distinta harmonia che fanno le cantilene fatte di diuersa sorte.
Nel primo modo si dice Tuono perche mouendosi da vn luoco all'altro, col moto si forma vn'altro diuerso & distinto suono di quello che si era formato prima; & nell'altro per la diuersità de alpage 193vcune harmonie che si cauano da i canti quando che le si sentano diuersamente esser state composte.
Di modo che volendone noi hauere vna distinta & chiara cognitione, & separarli dalla equiuocatione serà bene di distinguerli in questa maniera & dire; Tuono di grado, & Tuono harmoniale: per Tuono di grado intendere quel Tuono ch'intendano i Musici nel dire che da vt re, è vn Tuono di distanza: & per Tuono harmoniale intendere quel Tuono ch'essi dicano le particulari specie delle cantilene (da Theorici chiamati Modo) essere composte & fatte.
Cosi con questa distintione, ne io nel ragionare serò tenuto confuso; ne chi legge, nel leggere si potrà confondere.
Bisognerà dunque auertire che quando si dirà di vno, di non intendere dell'altro: perche cosi nulla haueria giouato la distintione, & colui istesso che se ne dimenticasse seria cagione di non potere i ragionamenti intendere: & in vano leggeria quel che quì si è per trattare.

Che cosa sia Tuono di grado, & de quanti Tuoni si formi vna scala naturale. Cap. II.

OGni vno crederia che per il Tuono di grado il premesso ragionamento bastasse, essendosi detto ch'egli sia quella distanza che passa da vt re, ò da re vt: Et certamente ch'egli basteria quando che in lui non si douesse fare altra consideratione: perche cosi semplicemente considerato, non si seria altro che dire: ma perche il considerarlo vn poco piu intrinsecamente serà causa che meglio si conosca, & di lui miglior notitia ne habbia d'hauere, per questo mi par necessario di douer dire che il Tuono di grado in due maniere s'intenda, vna quando si formano due figure d'un sol grado distante, & l'altra quando le figure d'un sol grado distante con la voce sono intonate: Et accioche meglio ogni vno m'intenda dico, che quando si dimanda à vno quanta distanza sia da vt re; non si ha da rispondere altrimente se non che vi sia la distanza di vn Tuono: perche quella distanza che corre da vt re, re mi, fa sol, & sol la; tutta è distanza d'un Tuono. Con tutto ciò non solo s'intende di questa distanza, ma anco di quella quando due voci cantando, sono vn grado vna dall'altra distante; & questo è il vero e il piu proprio modo, non essend'altro che suono d'harmonica uoce, tolto per le voci consonante & disonante.
Onde se si ricerca la causa perche la distanza semplice di vt re, ò di re mi, si chiama Tuono si ha da sapere che non per altro, solo perche conuengano nella similitudine in questo modo; che quelle distanza che fanno le due voci nel cantare insieme quando distano da vna è l'altra vn Tuono; conuiene con quell'altra distanza quando le sono distante di grado.
Et se alcuno per questo semplice parlare non m'intendesse, volendo che ogn'uno chiaramente m'intenda dico, che le distanze che corre fra queste figure.
[Music example]
Si chiama Tuono, perche vt, da re, si troua lontano per tanto suono che per il detto suono si forma vn Tuono, & da re, mi, vn'altro: come ricercando in tutti i luochi & positione della Mano Musicale oue si troua Tuono ogni vno può vedere, per questo dico che quando dua cantano le figure in questa forma poste.
[Music example]
Allhora similmente vi corre la distanza di vn Tuono: ma con questa differenza che il primo essempio forma il Tuono per distanza di grado ascendente, ò descendente; & il secondo per grado in uno istesso tempo sonante.
Quest'ultimo è quel Tuono ch'intendano i Musici quando dicano Tuono, Dittono, Trittono, Diatesseron, Diapente, Hezacordo, & Diapason. Et però se bene di sopra si è fatta distintione del Tuono di grado, & del Tuono harmoniale; non per questo si toglie che il Tuono di grado non si diuida ancora, ò non si possa diuidere nel Tuono di grado ascendente & descendente, & nel Tuono di grado in vna istessa hora sonante come di sopra si vede. E però si dice che Tuono è vn nome generico; cioè vn nome commune che in se contiene & comprende il Tuono di grado, & il Tuono di harmonia: ma il Tuono di grado si diuide nel Tuono di grado ascendente ò descendente con le semplice voci: & nel Tuono di grado con due voce in vn'istesso tempo sonante. page 194
Gli essempi sono chiari per questo io credo a' esser inteso: ne mi faticherò di farmi meglio intendere; ma deposto queste positioni dirò che le scale naturali si formano con cinque Tuoni, & vn Semituono: procedendo da vt re, nel cui spatio passa vn Tuono, da re mi vn'altro, da fa sol vn'altro, & da sol la vn'altro con il Semituono in mezzo come qui si vede.
[Music example]
Pigliandole come ho detto di sopra in qual si voglia luoco & positione della Mano che naturalmente vi sia collocato vt re mi fa sol la. ilche si dice accioche si sappia che non tutti i gradi si possano chiamar Tuoni: perche nel ascendere & nel descendere delle scale naturali si ritroua il Semituono che è mezzo Tuono, ilquale forma tutte le distintioni del Tuono harmoniale in quel modo che in breue vederemo, & saremo per toccar con mano.
A tal che doppo l'hauer veduto che il Tuono di grado in dua modi si può intendere, vn modo quando vno canta solo & ascende ò discende per grado: l'altro quando due voci cantando, sono per vn grado distante, & che le scale naturale si formano de cinqui Tuoni & vn Semituono si può ageuolmente passare alla dechiaratione del altre cose pertinente al Tuono harmoniale, per poterne hauere quella notitia vera, & perfetta cognitione che si ricchiede à chi li vuole intender bene, & farne (per interesse di Musica) professione.

Che cosa vogli dire Dittono Semidittono Trittono con la dechiaratione de tutti quanti i gradi che passano per il Tuono harmoniale. Cap. III.

NOn è da merauigliarsi se alcuni alle volte non capiscono, & non intendano quelle cose che da altri sono si bene intese; perche il non hauer cognitione de i termini de iquali quelle cose si sumministrano: fà si che di quello che l'huomo voria non se n'habbia notitia vera: tanto piu volontieri questo intrauiene, quanto che si trouano delle cose che si nominano con altri termini, & sotto d'altri nomi: che quando si nominano con quei nomi che quasi l'vso gli ha deposti, non riconoscendoli per quelli; ò ch'vno si pensa che voglino significar altro, ò se pur sono gl'istessi, che sieno in qualche parte variati. Ond'io che per bene assai non vorrei ragionare con termini incogniti, si per non esser io stesso causa di non esser inteso, si anco per non farmi da gl'intelligenti delegiare; voglio prima che io vada più inanzi dimostrare in che modo, & sotto quai nomi si sumministrino i gradi particulari de vn Tuono harmoniale.
E però dico che componendosi esso Tuono d'harmonia de otto voci, lequali si restringano sotta vna quarta, & vna quinta; si và cercando qual sia ciaschuna sua particular voce; perche non essendo egli altro che vna quantità de voci sonore che melodia rendano, ciaschuna particular voce; serà particular quantità d'harmonia: ma queste voci comparate alla loro vnità & principio, secondo che da esso principio & vnità seranno lontane & distante, con piu diversità de nomi si nominaranno.
Lasciato dunque da vna parte quella larga consideratione che in breue doueremo fare intorno al Tuono harmoniale che consta & in se comprende otto diuerse voci da Theorici chiamato Modo; & comminciato à considerare ciaschedun grado ascendente ò descendente comparandolo sempre al suo principio ò vnità che vogliamo dire; si ha da sapere che volendo produrre à l'orecchie nostre il suono & la melodia è necessario di produr la voce, & essa voce produrla con soaue suono: se bene l'aspro ancora si comprende & raccoglie per suono, formandosene la distintione che dice consonante & disonante. & alhora veramente il suono melodia rende ch'esser accompagnato con altri suoni si ritroua; essendoche la melodia Musicale in minor numero del dua non si possa ridurre. page 194v
Or quando le voci sono redutte à modular insieme, se le sono vnite in vna istessa corda, senza vna minima distanza, ma che le paiano vna cosa istessa, quelle dua voci ò quanto le seranno poste insieme per quella vnità in che si ritrouano essere & conuenire si dicano essere in vno istesso suono: dal che ne vien detto Vnisono: ma poi separandosi queste voci che in questa vnità si trouano esser concordate, se si separano per vn grado, quella distanza che fa la voce discostandosi dall'vnità vn solo semplice grado, s'egli è separato per vn grado perfetto si chiamerà Tuono, se serà per un grado imperfetto si chiamerà Semittono; cosi da Theorici & da Prattici chiamato, & è à punto allhora che da vna corda al suo piu propinquo spacio, ouero da vn spacio alla sua piu propinqua corda due voci caminano.
Quando poi le dette voci per la distanza de gradi distano per tanto spacio di voci che vi corrano dall'unità & esso luoco tre gradi, quella distanza si chiama Dittono, piu chiaramente terza; con questo però che se infra detta distanza corrano tre Tuoni integri, la si chiama terza maggiore, ò Dittono, se poi dua Tuoni e mezzo, si chiama terza minore ò Semidittono.
Similmente la distanza di quattro gradi si chiama Diatesseron che vuol dir quarta come di sopra nel Primo Libro particularmente nel Capitolo quinquagesimo sesto da Canoni è stato detto; se si discosta per cinqui gradi si dice Diapente che vuol dir quinta: se per sei gradi Tonus cum Diapente che vuol dir sesta; se per sette gradi Dittonus cum Diapente che vuol dir settima; vltimamente se per otto gradi Diapason che non vuol dir altro che ottaua, nella quale si come tutti gli interualli dall'vnità principiano cosi in lei tutti finiscano in quel modo che nel decimo numero tutti i numeri si riposano: perche passando piu oltre, non fanno altro se non che raddoppiano il medesimo principio.
Dunque Vnisonus vuol dire due voci vnite insieme. Tonus vna seconda. Dittonus vna terza, Diatesseron vna quarta. Diapente vna quinta. Tonus cum Diapente una sesta. Dittonus cum Diapente vna settima. & Diapason vna ottaua: Ma perche tutti questi gradi in quel modo che si è detto di sopra che il Dittono quando non consta de tre gradi perfetti si chiama Semidittono: per questo si auertisce che dall'vnità in poi tutti i gradi possano esser perfetti & imperfetti, & in questa tale imperfettione viene à cascare quella voce Trittono della quale sin hora non se n'è fatta mentione.
Onde accioche tutti veggano la verità di quel che si è detto decchiarato i termini, & dimostrato tutto quello che vogliano dire se ne formano gl'infrascritti essempij.
[Music example]
Con questa occasione ancora di hauer dimostrato che cosa sieno le parole superiore denominatione de tutti gradi che si vede, non voglio mancare di decchiarare questo nome Exacordo, accioche quelli che non lo sanno, ne l'intendano; l'habbino da intendere & sapere.
Exacordo dunque non vuol dir altro ne altro risona che sesta, & debbiamo credere che sia parola Greca, ò dal Greco tolta come sono molte altre parole che vsano i Musici nel ragio page 195 nare che pur sono assai la quale in nostra lingua non vuol significar altro, che vna distanza Musicale di sei gradi. E però Exacordo non solo si chiamano tutte le scale naturali: ma anco secondo che esse scale sono con vno ò dua Semituoni formate cosi si dicano maggiori & minori in quel modo à punto che si dice sesta maggiore & minore, la minore per contenere in se dua Semituoni, & la maggiore per contenerne vno solamente.
Ecco la decchiaratione de tutti quei nomi che appresso d'alcuni sono vn poco oscuri & quasi incogniti; resta solo che io dica come raddoppiandosi l'ottaua, spesse volte in cambio di dire quintadecima, la si suol chiamare Bisdiapason che in somma non vuol dir altro che due ottaue da bis che latinamente vuol dir due volte, & Diapason che vuol dir ottaua.
Tutti questi nomi di Diapason Bisdiapason, Diapente, Diateseron, Dittono, & Tuono, sogliano seruire à i Compositori quando in vna cantilena loro vi fanno vn Canon: i quali seruano per dimostrare al Cantore che ha da seguitare la parte del Canon quanto lontano dalla prima voce di quella parte ha da comminciare à seguitare per fuggir l'obligo di porre in qualche luoco, & distendere la resolutione come di questo n'è stato anco ragionato nel Primo Libro, & particularmente nel Capitolo 56. dianzi commemorato, & in questo proposito citato.

In che modo si sia introdutto nella Musica di dire Dittono Semidittono, & Trittono, se si potea dire terza maggiore terza minore & quarta falsa. Cap. IIII.

Molti nell'udire à vscir di bocca à diuersi Compositori queste parole Dittono Semidittono Trittono con tutte le superiore denominationi di qualunque grado del Tuono harmoniale, si pensano come io sò che molti si son pensato che questi nomi vogliano dire ogni altra cosa di quella che dicano; & che sieno particulare significatione di cose Theoriche & Musicali, & non di pure & semplice prattiche come sono: per il che io mi son mosso à formarne il Capitolo superiore: & farne tutte quelle decchiarationi che si veggano.
Hora per dimostrare in che modo questi nomi sieno fatti introdutti ne i ragionamenti familiari; & perche causa non si dicano le cose con quella chiarezza che si doueria dire: voglio che si sappia come il nominare la terza maggiore con questo nome Dittono, & la terza minore sotto quest'altra Semidittono, non è errore ne meno il nominarle cosi si può prohibire & vietare; essendo ch'anch'essi sieno i suoi proprij nomi in quel modo che sono quegl'altri; ne meno è da pensarsi che sieno Sinonimi; perche se fossero tali piu facilmente si potriano prohibire: ma nomi proprij di diuerse lingue; che per tutto donde sono introdutti sonano l'istesso in quel modo à punto che risonano le parole Hebraiche, Greche, & Lattine che producendole in qual si voglia linguaggio, sempre significano il medemo, quando però le rimangono quelle che le sono nel loro proprio linguaggio come ogni uno se le può ben pensare.
Di questo non ci è da dubbitare: perche chi dubbitasse dimostraria di non hauer inteso quel che io ho detto di sopra nel Capitolo terzo, che Dittono, Semidittono, & Trittono non vuol dir altro che terza maggiore terza minore & quarta falsa.
Però quì non si è da ricercar altro solo perche potendosi dire terza maggiore, si dichi Dittono, terza minore Semidittono, & quarta falsa si dichi Trittono: sopra di che si ha da sapere che tutti i superiori nomi tanto questi del presente Capitolo quanto quelli del precedente parlando de quelli che appresso tutti non sono conosciuti sono nomi lattini, i quali possiamo credere che siano stati tolti dal Greco insieme con gli altri, & che sieno di significatione piu simile al Greco che possino essere, stante le traduttione che si fanno delle cose che sono sotto vn Idioma nell'altro.
Cosi essendo nomi lattini, i Musici quando ragionano delle cose Musicali nella lingua volgare gli introducano in quel modo che vi vediamo introdurre, dummodo, etiam, igitur, & molt'altri: che ragionandosi in questa forma, io farei molto ben contento d'esser à casa etiam che pouero ci fosse; ò uero io me n'andarei sin'à Firenze dummodo che io hauessi compagnia s'introducono come cose cognite & familiari, & si presuppone che da tutti sieno intese. page 195v
Cosi i Musici ancora ragionando de i gradi che passano nel Tuono d'harmonia introducano queste parole lattine Dittono, Semidittono, Trittono & l'altre: presupponendo che le sieno intese, non altrimente che le se intendano nella lingua lattina: & in quel modo che s'intende Diatesseron, Diapente, & Diapason, che quantunque sieno anch'esse parole lattine non per questo le sono tante incognite, che le non sieno meglio intese di quell'altre.
Di modo che per il presente Capitolo hora si viene à sapere che tutti quei nomi de gradi Musicali che si ritrouano nel Capitolo superiore, sono nomi lattini descendenti da nomi Greci, & entrano ne i ragionamenti & nelle cose Musicali per tali quali sono, in quel modo à punto che habbiamo veduto che vi entrano le superiori: & che vediamo entrarci i nomi della institutione & formatione della Mano che in cambio di dire A re, B mi, C fa vt, alle volte suol dire Hypatehypaton, Perhypaton Lichanos hypaton che sono parole Greche.
Però dopò l'hauerli decchiarati, & demostrati in che modo si vsano, & perche causa si possano vsare: non voglio anco restar di dire che essendosene hormai smarita & persa la cognitione, per essersi introdutto di dire seconda terza quarta quinta &c. è meglio quando si può far di manco di lasciarli stare che d'usarli per douerli sempre stare à decchiarare; che se si credesse ancora col seruirsene d'introdurne quella cognitione di prima direi che si facesse; ma essendo cosa difficile, & di poco momento direi che si lasciassero stare; che vediamo bene quante cose dell'antiche si lascino, per hauerne trouato altre delle moderne; & piu siamo obligati in questo di seguitar l'uso presente, che il passato; massimamente quando che col passato si può confondere il presente.
Questo che io di loro ho detto; non l'ho detto per altro, solo per dimostrar à quelli che non sanno ciò che sieno, quello che sono, sì per non lasciarne andar questo Libro senza: sì anco per darne quella notitia che si deue: accioche qual si voglia persona sappia (ritrouandoli) che cosa vogliano dire.

Che cosa nella Musica vogli dire Medietà, & relatione. Cap. V.

BEnche io potessi senza questo particular ragionamento scorrere alla cognitione del Tuono harmoniale: & ch'io potessi abbreuiarmi la via del ragionare; nondimeno perche queste cose son si contigue alla superiore intelligenza ò narratione, & hauendo seco tanta conuenienza quanto siamo per vedere, per questo non l'ho voluto pretermettere, ne lasciarle andare: ma piu succintamente che si può dire che le Medietà sono tutte quelle distanze che dall'ottaua sono contenute come seria à dire se nel mezzo d'una ottaua si pone vna quinta, come qui si vede:
[Music example]
La detta quinta si dimanderà Medietà, perche è mezzo fra l'Vnisono & la Diapason cosi tutte l'altre figure che sono collocate tra la detta Diapason & Vnisono seranno Medietà, massimamente quando le formaranno distintione di questa specie di Tuono harmoniale da quest'altro; attento che sotto di questo nome si contengono tutti i gradi che passano dal numero primo all'ottauo, come mezzi da loro contenuti & abbracciati: ma piu propriamente Medietà si sogliano chiamare quel mezzi che distinguono i sudetti Tuoni communemente chiamate quarte & quinte; che bene se consideriamo il nome scorgeremo la verità di questo: poiche scorgendo Medietà non voler dire altro che mezzo, & il mezzo di conoscer i Tuoni harmoniali che non è altro che il distinguerli con le quarte & con le quinte; diremo che quantunque tutti i gradi contenuti fra l'uno, e l'otto sieno rispetto all'esser contenuti Medietà, nondimeno che le quarte & le quinte sieno le piu proprie.
Questo istesso si ha da intendere quando fra l'uno & il decimo numero, ò fra l'uno & il duodecimo, ouero il quintodecimo altri numeri sono contenuti, la quarta, la quinta, la sesta, & l'ottaua, le quali allhora perche sono infra gl'estremi numeri, sono Medietà di essi numeri estremi: cosi ancora quando infra la quinta, si pone la terza; la terza viene à essere Medietà.
Di modo che dalle Medietà de i Tuoni harmoniali, descendano tutte l'altre Medietà particulari; & tanto è à dire Medietà quanto che mezzo. page 196
Le relatione poi sono quei rispetti che hanno le figure vna all'altra quando piu figure sono modulate insieme, dalle quale n'escano certi proprij & improprij suoni attaccati con li suoni piu propinqui, come seria à dire quando le cantilene seranno accommodate in harmonia tale, che per la disconuenienza de Trittoni & quinte false non s'oda nisciun effetto cattiuo in quanto alle consonanze, allhora si dirà che le sieno buone: ma se infra le dette consonanze vi si sentiranno alcune figure pronuntiate in luoco che le nature loro sieno contrarie (non ostante che le non sieno pronuntiate insieme) per esser si propinque le loro relationi, si chiamano relationi false come cantando queste poche figure l'huomo può sentire.
[Music example]
Perche essendo fa mi per natura contrarij quantunque non sieno pronuntiati insieme; nondimeno perche sono si vicini si sente ancor l'offesa & lo strano effetto che fanno.
Doue che se da questa sorte d'accompagnamento di figure n'escano le relationi false per sentirsi le contrarietà di fa, mi, vicine, le quali seco apportano non sò che di offesa, qualunque volta che le seranno cosi accompagnate & disposte.
[Music example]
Si dirà che le sieno senza: essendo che dopò la pronuntia di qual si voglia figura non si sente cosa che nè in poco nè in assai ci offenda.
Queste dunque sono le relationi buone, & le superiori le false: chi di loro se ne ha da seruire se ne serua poi secondo che commandano le regole del comporre: perche à me basta di hauer decchiarato i termini, & con le decchiarationi dimostrato che cosa sieno per corrispondere al Capitolo superiore nel quale si è decchiarato che cosa Dittono e Semidittono voglia dire; accioche con quella sorte de nomi, trouando questi nomi di relatione buone & cattiue le sappia conoscere, sì per intendere i ragionamenti che si fanno di queste cose; sì anco accioche se ne sappia preualere, & seruire.
Cosa ch'assai gioua, quando che s'intendano bene i termini, & si ha cognitione di quello che l'huomo si preuale, non potendosi vno mai preualer bene di vna cosa, se non l'intende & non ne ha cognitione. page 196v

Che cosa sia Tuono harmoniale. Cap. VI.

POi ch'assai bene & con opportuna occasione ne i premessi ragionamenti si è discorso & raggionato di quelle particularità ch'entrano nelle scale naturali, & in ciaschedun grado delle dette scale incomminciando dal primo sin al ottauo; & veduto in particulare che cosa sia Tuono di grado; è ben ragione ch'hora vediamo qual sia il Tuono harmoniale, il quale perche si compone d'vno interuallo di voce in cui si contengono otto gradi Musicali: per questo il si diffinisce che non sia altro che alcune qualità di sonore voci ch'all'orecchie nostre melodia rendono.
Queste qualità di sonore voci si risoluano in quel suono che fanno le voci quando cantano vna cantilena insieme, che cantandola producano vna certa diuersità non inquanto alla collocatione delle figure, ma in quanto al suono & l'harmonia; formando particulare & distinta cognitione questa da quella, & questa da quel altra: il cui essere è tale che mentre le si cantano, passando le parte per le corde harmoniali fanno vna continuata melodia, la quale non da vna parte sola, ma da tutte quante insieme si comprende & raccoglie, in quel modo che vediamo dalle mani di un Pittore per mezzo de diuersi colori con arte & maestria distesi vna bella pittura vscire.
Onde si come il Tuono di grado cioè grado ascendente, ò in vna istess'hora sonante, si conosce da qual moto che fa la uoce nel mouersi da questo luoco à quello con un puro & semplice mezzo, ò del moto che fanno due uoce insieme per un grado solo distante; cosi ancora il Tuono harmoniale si conosce dal moto che fanno le uoci quando soauemente con dolcezza si mouano.
Dimodo che fra il Tuono harmoniale & il Tuono di grado ui casca questa differenza che l'uno harmoniosamente risona & l'altro dissona; oltra che l'uno consta di otto gradi & l'altro di un grado solo.
Il Tuono che dissona non si può chiamar harmonioso, perche dissonando non può far harmonia alcuna per esser l'harmonia un certo suono diletteuole, come si può chiamar quello che risona il quale per la risonanza rende una dolcezza grande, & un diletto mirabile.
E però versando questo Libro intorno alla cognitione del Tuono harmoniale deposto ogni altro ragionamento vederemo tutto il suo particular essere & informatione volendo che per hora basti di sapere ch'egli sia quelle qualità de voci sonore, per via de numeri & misure agregate che mouendosi sfericamente nel aere fanno risonar si vaga & grata harmonia atta à renderci molli & indulcirci gl'animi, quando che per passioni acerbe & triste doglie si trouano mal disposti: essendo la proprietà del harmonioso canto d'indulcire & raffrenare gl'animi, in altre cose lontane & astratte occupati, & benche io habbia detto ch'esso Tuono harmoniale consta d'otto gradi: non per questo si ha da credere & tenere ch'egli consti di otto perfetti Tuoni di grado: perche questo hora si dice in vniuersale & in commune: quando noi veniremo alle sue strette proue discorrendoli intorno ne cercaremo tutta quella cognitione che si deue; & questo si fa accioche per hora solamente si sappia che il Tuono harmoniale in se comprende piu volte il Tuono di grado, perche ascende sin à otto gradi; i quali poi sieno compiti & perfetti, ò imperfetti & senza ottimo compimento questo si douerà vedere; non comportando il luoco, ne le debbite distintioni delle cose che tutto quello che s'ha da dire; si dica in vna volta ò si ponga insieme: atentoche subbito le confusioni serieno in campo, & da ogni parte n'uscirieno danni & biasmi.
Per questo conforme al sano che fugge il male; del numero & della quantità de gradi che formano vn Tuono harmoniale, nel seguente Cap. mi riporto à ragionarne.

De quanti gradi Musicali si formi vn Tuono harmoniale. Cap. VII.

VOlontieri & molto piu di buona uoglia io soglio ne i ragionamenti miei discorrere co gl'essempij in mano, che con le forte ragioni delle sensate parole: perche oltra la uiuace forza che seco portano i sudetti essempij; fann'anco che le ragioni assignate meglio & piu commodamente s'intendino: onde perche hora non posso fare di non discorrere, cosi senza nisciuna mostra sempre mi pare di non esser bene inteso, hauendo piu uolte prouato con facilità incredibile son stato meglio con i piu piccioli essempij che con le piu sensate parole inteso.
E però qualche uolta s'alle superiore promesse non corispondano i fatti, d'esser succinto & breue, page 197& di studiar la breuità al possibile; non per questo contro di me alcuno si debbe sdegnare: perche quando la necessità delle cose me ne da occasione, & me ne sforza; ogni vno ha d'hauer patienza & m'ha da perdonare: Che chi ha giuditio può ben pensare ch'io non ragiono per diletto: ma per esser con ogni mezzo inteso, & per non lasciare le cose di senso asciutto & imperfette, conoscendo io quanto importi & quanto danno arechi alle espositione il diffetto & mancamento delle debbite decchiarationi.
Questo alle volte mi farà parere tedioso e longo: ma chi guarderà bene al fine, & considerarà la cosa & le parole non dubbito punto di non ritrouar venia & perdono, & col perdono lode.
Or deposto da vna parte l'escusationi, ch'assai son state: dico che il Tuono harmoniale si forma di otto gradi, i quali comprendano sei Tuoni di grado ascendente et dua semituoni che in tutti fanno otto.
Ma è da notare quando si dice che vn Tuono harmoniale si forma di otto gradi non si ha da intendere che vna cantilena sia tutta piena di scale, & che in essa non vi si vegga altro che vn tal ordine di re mi fa sol re mi fa sol, & sol fa mi la sol fa mi re, perche questo tal ordine, non è ordine sopra modo harmoniale, ne meno è ordine di poterlo senza gran pena & thedio ascoltare, essendo che tutti i sensi nostri non amino altro che le cose diuerse & nuoue: che ben si vede quanto volontieri si corre, oue si veggano otto ò diece persone congregate, & con quanta patienza ne i Theatri per veder le giostre ò altro vi stanno le migliaia di persone.
E però quando si dice il sudetto Tuono harmoniale constare de otto gradi si ha da intendere che discorrendosi dal principio e 'l fine d'vna cantilena; le figure contenute infra le corde Musicali non passaranno questo numero di otto gradi, togliendole ne i luochi piu alti & piu bassi che si possa.
Onde se per sorte alle volte si trouasse vna cantilena, la quale non arriuasse col suo ascendere al sudetto numero de gl'otto gradi, questo non fa caso; perche il sudetto numero in essi è numero di perfetta limitatione, & non di misura tale che fuori di simil numero non si possi vn simil Tuono formare, potendosi facilmente di cosa già perfetta formata, altra simile imperfetta formare, essendo che non tutte le volte è tenuto il Compositore di darli tutto il compito numero come è obligato di darli la forma delle sue vere & proprie specie per distinguerle & non renderle difforme ò confuse.
Similmente quando vn Tuono harmoniale nel caminar alto & basso, non si contenta di hauer i gradi naturali ma passa oltra gl'otto gradi, questo non fa caso: perche alla essenza loro basta di hauer quel numero; che se gl'hanno, si dicano esser tuoni harmoniali perfetti; se sono deffettosi & che gli ne manchi qualch'vno, si dicano imperfetti come anco se passano oltra l'assegnato numero si dicano piu che perfetti: Cosi per questa via si viene in cognitione che il detto Tuono harmoniale si forma principalmente di otto gradi, continente sei Tuoni di grado, & dua Semituoni: ma se per caso vno de sudetti Tuoni non hauesse questo compito numero non li faria altro che farlo caddere dalla sua perfettione; & se n'hauesse di piu di farlo entrare in maggior perfettione.
In questo bene ha da esser auertito chi li vuole adoperare per farne qualche cantilena ò compositione, di non passar tant'oltre che le voci non vi possano ariuare, & che le sieno de quantità de gradi Musicali difformi: perche se bene i gradi fossero piu di otto & che per quello si douessero dire plusquam perfetti, nondimeno perche la perfettione vuol esser senza difformità e sproportione per questo si diriano piu presto Tuoni misti ò sproportionati: misti perche passando piu gradi oltra il sudetto ottauo numero conueniriano formar vna quarta ouero vna quinta delle quali essi Tuoni vengono à esser formati, & cosi potrieno formar vn'altra specie di Tuono: sproportionati poi, perche nel passare il detto numero guastano la vera forma delle specie modulanti & harmoniale.
Di questo assai sono ripresi quelli che nel comporre non hanno simil auertenza, & fanno si male: che prima danno di se molto che dire; & fanno che le cantilene loro non risonino bene per quella retta via, che bene & commodamente potrieno risonare: oltra che i Cantori le fuggano à piu potere, ò se non le possano fuggire le cantano per forza & si da mala uoglia, che n'hanno pena & martire.
Quanta lode meritano quelli che in simil caso caminano con tanto bel ordine che non possano mai i debbiti gradi, & vi accomodano si bene le figure con le parole che nel ridurle alle consonanze fanno si grata & dolce harmonia che ci rapiscano il cuore, & si ueggano i Cantori nel cantarle prenderne quel diletto che si suol prendere delle cose che piu ci piacciano & ci sanno buono?
Ogni uno ui studij sopra per farsi honore: & per fare ch'ad altri piaccia quello per cui egli s'affatica che gl'habbia da piacere. page 197v

Se il Tuono harmoniale è vn solo ouer piu d'vno. Cap. VIII.

NOn si ritroua cosa naturale ouero artificiosa (per picciola che si sia,) che diuidendola in molte, non habbia qualche diuersità & che questa e quella in qualche parte non sia dissimile: perche ne la mano, ne la natura possano si equalmente operare che non sieno in alcune piu parche, & in alcun altre piu liberale: mirisi l'herbe, le piante, & le radice con qual si uoglia altra cosa naturale, & poi le cose con artificio fatte; oue chiaramente come in specchio furbito & lucente si uederanno le cose d'una istessa & medema specie essere una del altra diuersa & differente: & se bene la diuersità non è tanto dissimile che si possi paragonare alla diuersità di questa & di quella specie; nondimeno le si ueggano in tanta quantità disconuenire, che siamo forzati di dire, che le non sieno simili: perche in una ui trouiamo essere quelli che nel altra manca, & nel altra non esserci quello che manca in quel una.
Et se di ciò uogliamo certificare ueniamo ad una particular demonstratione, & diciamo; quanti huomini constituiti sotto il nome di specie humana si ritrouano al mondo, i quali si somigliano inquanto che sono simili, perche tutti quanti hanno il naso, gl'occhi, la bocca, le mani, l'orecchie, i piedi &c. ma se ui guardiamo bene con diligenza & sottilmente se si somigliano in particulare, ne trouaremo tanti pochi che con picciol numero si potranno numerare: poiche per la paucità quasi non li potremo con qual si uoglia picciol numero restringere, & contare.
Da questa particular consideratione si uiene in una diffusa & larga cognitione, che qual si uoglia cosa, nella sua specie cresciuta & moltiplicata sia dissimile, non di quella dissimilitudine che si ritroua tra il bianco el negro, tra le tenebre & la luce: ma di quella disconuenienza che si ritroua tra bianco e bianco, tra negro e negro, & tra tenebre & tenebre; che sono negro, bianco, luce & tenebre; ma tenebre da tenebre diuerse, luce da luce diuersa, bianco da bianco diuerso, & negro da negro diuerso.
Cosi anco nella Musica si troua questa particular disconuenienza & dissimilitudine: perche prima ogni cantilena è uariata et dissimile in quanto alla diuersa collocatione delle figure Musicali, et poi sono dissimile & uariate inquanto al esser sonante; come anco uediamo le piante l'herbe i mettalli con l'altre cose esser dissimile, & non conuenir in altro se non in questo che tutte sono piante, tutte sono herbe & tutti sono mettalli: ma qual metallo piu grosso & qual piu purgato; qual herba piu grande & salutifera, qual piu picciola & dannosa: & alla fine qual pianta piu alta e piu dritta, qual piu picciola & piu storta; in questo modo conuengano tutte in questa vniuersal similitudine che tutte sono piante, tutte sono herbe & tutti sono mettalli, & disconuengano in quest'altra particulare che vna non è l'altra.
Et però non ci doueremo merauigliare se oltra la disconuenienza & dissimilitudine che si troua nelle cantilene che è quella commune di non esser tutte vna istessa & medema cosa, se ne ritroua vn'altra piu ristretta & particulare: poiche in tutte le cose si ritroua questa diuersità & variatione.
Deposto dunque da una parte quella disconuenienza & dissimilitudine vniuersale che si ritroua nelle cantilene, se ne ritroua vn altra che li da vn altro essere piu ristretto & piu distinto, il quale diuide & distingue questa cantilena da quest'altra, per la cui distintione si formano le varie specie de i Tuoni harmoniali non potendo por la transportatione d'alcuni Semituoni essere vn solo, come nel progresso del Libro prouaremo.
Per hora basta di saper questo che essendo assai piu d'vna la multiplicatione delle specie de Tuoni harmoniale: ch'anch'esso Tuono harmoniale piu d'vno conuien essere: Onde perche i pensieri nostri & le nostre voglie in qual si uoglia occasione non si quietano mai fin tanto che non son venuti ò non vengano alli dimostratiui essempij & alle proue Mathematicale: per questo non essendo io contento di hauer detto che per la varia transpositione de i Semituoni che entrano nel Tuono harmoniale, si conoscano le varie specie delle cantilene; voglio che si sappia in che maniera, & quando queste tale cantilene sono di specie variate, per poterne meglio raccorre la quantità, & il numero procedendosi con tutte quelle distintioni necessarie, che in tale occasioni siano possibile, per non confondere quello ch'apresso d'ogni vno non è cosi chiaro, come doueria essere.
Fin hora ci basta di saper questo, che sono molti i Tuoni harmoniali, i quali ò che procederiano in infinito, ò che seriano un solo, se non fosse la uaria transpositione del Semituono, che si colloca dentro à gl'otto gradi Musicali contenuti dentro alle corde modulanti, che sono quelle le quali contengano i sudetti otto gradi.
Procederiano in infinito; perche se non ci fosse mezzo di ridurli sotto misurato termine, seriano tanti page 198quanti sono & possano essere le cantilene che possano essere senza numero.
Seriano poi un solo se non ci fosse il detto mezzo di poterli variate: cosi si variano, & uariati si riducano sotto una quantità terminata.
Atalche tutte le cantilene di Musica si trouano non solo esser diuerse d'una diuersità uniuersale; ma anco d'una particulare, le quali per una naturale moderatione si riducano à un certo numero, numero da potente mezzo limitati, & da conuenienze Musicali abbracciato secondo che vederemo, & con sufficiente ragioni prouaremo, poi che potendo esser piu d'vno, se non ci fosse termine ò limitatione se bene non fossero infiniti: nondimeno i potrieno esser tanti quanti volessero i Compositori: essendo che ogni uno si faticheria di ritrouarne de gli altri, & esser inuentore di specie nuoue.
Il che se stesse bene ò male, lo si lascia giudicare à chi bel giuditio tiene, & à chi conosce l'errore che ne potria uenire.
Però si come non è un solo ma molti; cosi quei molti si riducano & raccolgano sotto un limitato & giusto nummero.

In quante maniere è stato chiamato il Tuono harmoniale & se si può con altro nome chiamare. Cap. IX.

IO so bene ch'a molti parerà strano che hauendo io uoluto trattare de i Tuoni Musicali, li habbia trattato sotto il nome de Tuono harmoniale & non di Modo come ne hanno trattato gli altri per la dottrina assai stimati, et per l'autorità senile assai uenerati. Et si merauigliaranno anco che io ne habbia formato questa particular distintione con far diuerso il Tuono di grado ascendente & descendente, dal Tuono di grado in vna istessa hora sonante; & di haver questo & quello distinto dal Tuono harmoniale, formandone d'ogni vno la propria distintione; nondimeno perche rendendogliene la ragione so che ogni vno della detta ragione ne resterà contento & sodisfatto non essendo mi io mosso per altro che per non confondere quello che sotto d'un'istesso nome si contiene et comprende.
Però quanto il hauerli dato questo nome di Tuono harmoniale assai consta di sopra che io non l'hò fatto per altro che per meglio distinguerlo da gl'altri dua sopra nominati Tuoni, i quali sono minime parte di che ne consta & se ne forma esso Tuono harmoniale.
Quanto poi al hauerlo chiamato Tuono & non Modo come molt'altri l'han chiamato, si ha da sapere & col sapere di hauer riguardo à due cose; prima al vso, ch'hanno i Musici & i Compositori di chiamar le diuerse specie delle cantilene Tuoni & non Modi, & poi che sotto il nome di Modo s'intende quella principal maniera di cantar con l'agumento & la multiplicatione del valore delle figure del quale largamente n'è stato trattato nel secondo Libro, & n'è stato detto tutto quello che di lui se ne douea dire: Et però non solo mi sono eletto di chiamar Tuono qual si voglia specie di cantilene per non confonder le cose diuerse sotto il nome di Modo comprese: ma anco volontieri ho detto Tuono: perche cosi meglio da qual si voglia prattico Musico & Cantore per particular specie di harmonia si comprenda: che ben si vede quanto nel sudetto secondo Lib. trattando del Modo del Tempo et delle Prolationi, ho hauuto da dire questa cosa s'intende in questo modo, che per non confondere vn nome proprio con uno aduerbio modale, ho detto sempre questa cosa s'intende in questa maniera, et cosi ho fuggito l'occasione di confondere i sudetti sensi, et ho senza periculo di male interpretatione seruato il nome di Modo à quella particular foggia di cantare: et ho nel ragionare esposto con le parole naturale & proprie tutti quei sensi che io ho uoluto esporre.
Cosi hora al presente douendo io ragionar de Tuoni; se bene quasi tutti quelli che ne trattano, ne trattano sotto questa parola di Modo: nondimeno per non confonder i Tuoni con le maniere di cantare di sopra assegnate: per questo io mi sono elletto il nome di Tuoni & non di modo come si uede; et quello diuisolo da gl'altri dua Toni che ci potriano confondere: cosi sotto il nome di Tuono harmoniale s'intende tutto quello che se intenderia in questo particular proposito sotto il nome di Modo.
Ma non per questo si toglie la libertà à qual si voglia lingua et uolere, che non li dimandi et chiami con qual nome che li pare ò piace, ch'à me solo basta questo di hauerli chiamati Tuoni conforme al volgar costume, et non conforme alla volontà propria, potendosi vedere nel primo Libro particularmente nel Cap. 5. come io disponendomi di ragionare delle cose Musicali, non hò inteso di ragionarne in altra maniera che nella maniera Volgare et secondo il parlare del Tempo presente. page 198v
Il Tuono dunque harmoniale da molti si chiama Modo; & io non l'ho detto Modo non per contradir à loro: ma per non confondere le specie harmoniale con le cantilene del Modo: Anzi ch'io haurei potuto secondo ch'ho detto Tuono harmoniale dire specie d'harmonie; ma perche pochi sotto questo nome di specie haueriano intesi ò Modo ò Tuono, & essendo da molti vsato di dire al Modo Tuono, per questo mi sono eletto piu presto di dire Tuono che Modo. Onde per non parere che col tacere il nome io volesse dar bando ò riprender coloro, che non chiamassero le sopradette specie come l'ho chiamat'io: ne ho formato & fatta la presente digressione, per la quale tutti intenderanno che l'hauerle io chiamate cosi, non fa che le non si possino chiamar altramente: poiche m'è parso meglio & piu espediente di chiamarli Tuoni che Modi. Ma per fare che chiaramente s'intenda & si sappia perche quelli che li chiamano Modi non li chiamano specie ò Tuoni, essendo ch'anch'essi trattando della diuersità del valore delle figure, & della varietà delle cantilene, in occasione di ragionar del Tempo & delle Prolationi, trattano & ragionano anco del Modo sotto del istessa parola, dico & fo sapere, che quei Scrittori iquali di Musica han scritto, & trattando de Tuoni non hanno hauuto riguardo à questa parola che in vno istesso trattato habbia tre sensi, vn primo senso commune che è quello aduerbio modale gia di sopra dimostrato, l'altro quello di quelle particular cantilene ch'agumentano tanto valore alle figure, & vltimamente questo di dimostrare le specie particulare delle harmonie: ma solo hanno atteso alla forza delle parole ch'essi in diuersi autori hanno veduto studiato & letto: & perche tutti li scrittori Lattini che di Musica scrissero parlando de Tuoni ne hanno parlato sotto questa parola Modo: che à questo proposito latinamente non vuol dire altro che specie Musicale: per questo loro ancora ne parlano sotto tal parola. & tanto piu volontieri l'han fatto, quanto che nel trattato & ragionamento de Tuoni non occorre mai à ragionar de Modi de tempi ò de Prolationi. Ma io che ho hauuto riguardo à questo, & all'vso volgare che è quello de chiamarli Tuoni, lasciato da vna parte il nome di Modo gl'ho chiamati, & chiamerò sempre Tuoni. Credo ch'ogni vno e del nome & delle raggioni resterà sodisfatto & contento: poiche ne in vno ne in l'altro si troua cosa che repugni ò che mi facci degno di reprensione: hauendo hauuto rispetto alle confusioni che ne haueriano potuto nascere, & riguardo di non far intendere vna coa per vn'altra, che facilmente si seria potuto intendere quando infra le cose che sotto vn sol nome si comprendano non si fossero fatte le sufficiente separationi, & le necessarie diuisioni come in tutte quante le cose si deue fare.

Quanti sono i Tuoni harmoniali circa alla loro quantità & numero. Cap. X.

VOlontieri & molto di buona voglia quando io posso & conoscendo il vero tolgo la protettione altrui; alhorche le ragione d'altri sono da questo e quello lacerate & guaste, più perche conosco quanto sieno piene d'imperfettione l'operationi nostre, che per riportarne gloria ò mercede: & secondo ch'io ben spesso per altri m'armo, cosi vorrei ch'in ricompensa di tanto bene altri per me s'armassero & prendessero la mia diffesa, se però vdissero mai nisciuno non solo tassarmi in vniuersale, ma anco riprendermi in questo particulare di hauer nominato le specie Musicali, ch'altri hanno chiamato Modi sotto il nome di Tuono harmoniale: perche io non ho hauuto mai altra intentione che di giouare ad ogni vno con sodisfattione de tutti, & quando che questi tutti non haueranno sodisfattione delle cose mie, bisogna che se ricordino che non tutti in tutte le cose ci possano sodisfare, assai fanno quando ci sodisfano in vna gran parte: Questo ch'io dico alcuni me l'han fatto dire: poiche non si vogliano contentare di questa mia nuoua inscrittione, parendoli ch'omninamente debbiamo stare alla denominatione antica, & che in nisciun modo altro nouello & forastiero nome in questa denominatione de specie harmoniali si deue introdurre; concedendo il nome di Tuono solamente in quelli che non sanno la propria & vera denominatione.
In questo mi basta di hauer detto tutto quello che di sopra si vede & legge, rimettendomi del restante à i bei giuditij delle dotte & perite persone, sperando da i sensati giuditij loro diffesa & corroboratione.
Hora dopoi che habbiamo veduto che il Tuono harmoniale si chiama ancor Modo passando oltra ad altre dechiaratione, lasciato questo nome di Modo da vna parte si dice che essendo l'harmonie che fanno le cantilene & le compositioni quando sono modulate & cantate diuerse vna dal altra, è page 199forza che secondo le diuersità se ne formino diuerse specie, le quali secondo che vn Animal ragioneuole conuiene che sia maschio ò femina, cosi qual si voglia compositione & cantilena conuiene che si restringhi & reduchi à vn certo numero di specie harmoniale come à lor madre, ouer nutrice: il qual numero è limitato sotto il numero duodecimo, ne per via di vigilie & lungo studio bisogna pensare di trouarne d'altri; perche troppo Mathematicalmente si tocca con mano la via impossibile, & chi lo crede fare, cerca di trouar collore nel aere, di riscaldar il ghiaccio, ò di liquefar il marmo, ch'al fin troua ogni opera gittata al vento.
Ne meno si creda ch'essendosi da poco in quà sparsa la voce che di otto Tuoni ch'erano prima sieno venuti à dodeci, di potere per la medema ragione ritrouarne de gl'altri; perche assai s'inganna essendo loro sempre stati dodeci come apertamente vederemo.
Però bisogna fermarsi in questo ch'essendosi gia veduto come per le varie traspositioni di uno ò piu Semituoni non può essere vn sol Tuono; ch'essendo piu non passino, ò non possino passare oltra il duodecimo numero.
Sono dunque nella Musica dodeci Tuoni harmoniali sotto de quali si ritrouano essere composte tutte quelle compositioni cantilene che si ritrouano, che si sono fatte, si faranno mai mentre che si osseruaranno questi medemi stili & regole: & queste sono le loro proprie & specificate differenze, per le quali l'harmonie si conoscano esser diuerse & differente.
Quì non ci bisogna altra sensata demostratione solo il credere: perche in breue veniremo alle strette proue & per via d'esse iscorgeremo in quanto errore sieno quelli che credano de trouarne d'altri, ò che non sieno stati mai altro che otto.
Per hora ci basta di sapere la quantità loro che non sono nè piu nè meno che dodeci, non ostante le oppinioni contrarie, delle quale in breue ne diremo quel che ci pare & che in questa occasione se ne de dire, mostrandone co gl'essempij et le sperienze le demonstrationi chiare, & le chiarezze vere.

Come si procede nella nummeratione de Tuoni harmoniali, & in che modo si nummerauano anticamente. Cap. XI.

E Si ben chiaro & manifesto al dì d'hoggi, & al tempo presente il modo di numerare, che quasi non ha bisogno d'altra demostratione; poi che col comminciar dall'nno et seguitar dua, tre, quattro &c. si può nummerare à mille, migliaia, & millioni: continuando la nummeratione per grado sequente & non alterato ò confuso: ma perche col modo di nummerare i Tuoni harmoniali, voglio dimostrare in che modo si nummerauano antichamente; per questo non volendo proporre il modo antico senza il moderno, dico, che douendosi incomminciare à numerare essi moderni, incomminciando dall'uno, si dice primo, secondo, terzo, quarto, quinto &c. fin che s'arriua al duodecimo.
E però fatto prima questa breue demostratione d'insegnare in che modo si nummerano i sudetti Tuoni harmoniali dirò, che si come gl'antichi poneuano per Musico i Poeti; cosi ancora dalle maniere Poetiche tolsero occasione di chiamar le specie Musicali, per quella conuenienza che hanno con le Poesie, nel produr suono soaue, & dolcezza harmoniale: Et è da credere che da gl'aeri Poetici, ne sieno venuti gl'aeri Musicali, non estendendosi anticamente la Musica in altro che in dolce maniere di cantar versi e Rime.
Per questo io non starò à raccontare; quanti aeri & maniere di cantar Rime & versi haueano i Poeti antichi; solo dirò che i Musici per conformarsi con quelli che anticamente erano chiamati Musici, hanno tolto la maniera di chiamare i Tuoni harmoniali non solo Modi come è stato detto di sopra nel Capitolo nono, ma anco col chiamarli Modi in cambio di dire Modo primo secondo terzo etc. han detto Dorio, Frigio, Iolio, Lidio &c. Et questo perche i sudetti Musici et Poeti antichi nel cantar le Rime & versi; seruauano gl'aeri delle Prouincie, delle Città, & de popoli: onde (per quanto si legge) secondo che i Populi, le Città, & le Prouincie trouarono gl'aeri da cantare, da loro quei aeri pigliauano la denominatione: & l'altre gente cantandoui sopra altri versi & Rime non gli toglieuano di cosi chiamarli. Io vorrei quì porli tutti per sodisfar altrui; ma il ritrouare tanta disconuenienza tra li scrittori nell'assegnarli il luoco primo & secondo con gli altri ordini che seguitano, li porò in confuso: non volendo che quello che io porò per primo sia ne primo ne secondo, ne gli altri in quei luochi che seranno collocati: ma che sia primo & secondo quelli che vogliano i communi pareri. page 199v
Però in quella maniera che noi hora diciamo primo Tuono, secondo Tuono, terzo Tuono, &c. essi diceuano Modo Dorico, Modo Frigico, Modo Hypolidico &c. perche da queste quindeci maniere Lidia, Iastia, Iolia, Frigia, Doria, Hiperlidia, Hipolidia, Hipofrigia, Hipodoria, Mistolidia, Ionica, Sintonolidia, Locrica, Eolia, & Hipoeolia; ne cauarono i dodeci Modi Musicali.
Ne quì à questo proposito anco, adurò i nomi ne l'oppinione de quelli che li chiamauano Tropi, Sistemati, ò intere constitutioni, essendo questi nomi, à i Musici & Prattici moderni incogniti & forastieri: perche à noi basta di sapere che si come hora dicendo primo Tuono secondo Tuono s'intende vna delle prime specie harmoniale cosi ancora à quel tempo che si vsauano queste denominationi, & che si diceua Modo, non se diceua nè primo nè secondo; ma come hor hora habbiamo veduto.
Questa maniera di nominare i Tuoni harmoniali sotto il nome di Modo Lidio, Iastio, Iolio, Frigio, Dorio &c. è piu tosto maniera Poetica che Musicale; per questo mi pare che serà molto bene di porla da vna parte & lasciarla à Poeti: poiche l'usarla può confondere qual si voglia buon ordine & cognitione.
Et se bene io ne ho fatta mentione; non per questo lodo; ne meno essorto che la si debba vsare già che il tempo presente da i Musici sono quasi bandite, ch'altra cosa non me ne ha fatto parlare, solo le digressioni & i longhi parlamenti che ne fanno li scrittori parlando intorno alle dette maniere Poetiche, faticandosi d'accommodarle alle specie harmoniali per porle in bocca, à Musici & à Cantori, & fare che in quella maniera che si dice primo Tuono, secondo Tuono, s'habbia da dire Modo Dorio, & Hipodorio; il che potendosi ancora fare si lascia in libertà di ciascheduno.
Ma bene si ricorda questo che colui da segno di pazzia quando che con chi non intende il parlar Greco, si sforza di dire il suo concetto in quella lingua; potendola in altra commodamente dire.
Onde io di nominarle in altra maniera che di Tuono harmoniale, non solo mi guarderò quanto piu posso, ma anco accioche altri non s'habbiano senza utile ò proposito con nomi tali a intricarselo; (descriuendoli,) non solo ho tenuto lo stile che hanno tenuto gli altri: ma anco la numeratione in cambio di porne dodeci, ne hò posto quindeci: perche piu facilmente non sapendo quali sieno i tre da escludersi, à fatto à fatto s'habbiano da lasciar stare.

Perche causa i Tuoni harmoniali non sono nè piu nè meno de dodeci. Cap. XII.

NOn è dubbio nisciuno che quando le cose tendano ad vno infinito, che le non si possano ridurre & stringere sotto vn determinato numero: ma se le hanno vna quantità terminata, & vna limitatione; tendino pur à lungo quanto si voglia, che sempre le si possano alle cose del douere, & alle compite nummerationi restringere & ridurre: & se quelle ch'assai tendano in longo si possano al detto limitato numero ridurre & restringere; molto maggiormente si ridurranno & si restringeranno quelle le cui limitationi sono poche & breue: per la breuità che sempre & la piu parte delle volte suol rendere le cose facile: consistendo la facilità nelle cose semplice. Et le cose quanto piu poche sono, tutta via le tengano piu della simplicità & del incomposto: come per contrario quell'altre che quanto piu le sono assai & grosse, tanto piu le tengano del composto & del materiale.
Or se bene le specie de canti che sono gli Tuoni harmoniali per i quali si ha la specificata differenza di questa cantilena & di quella non son da porsi tra le cose piu semplice & pure, arriuando loro sino al duodecimo numero, ne meno fra le assai & composte che possano tendere al sudetto infinito; non per questo le si hanno da tirar fuori, & escludersi dalle pure & composte; ma bene piu si possano accostare alle pure & semplice, che alle composte tolte per quelle che tendano ò possano tendere ad vna infinità & à vn numero indeterminato.
Et però conforme à quello che già si è detto non sono nè piu nè meno di questo duodecimo numero & la cagione è questa, che si come per scorrere tutta la Mano Musicale & in essa trouarne le figure atte & apparecchiate in seruitio dell'harmonie non ci seruiamo d'altro che vt, re mi, fa, sol, la, che in somma non sono altre ne altro risonano che pure sei sillabe, & non solo ci seruano à quella che anco ci possano seruire al passar di fuori di detta Mano, tanto dalla parte superiore quanto che dalla parte inferiore; che cosi anco questi dodeci Tuoni harmoniali ci seruano à formare qual si voglia cantilena, & compositione, se se ne volespage 200sero compor tante quante sono le minute arene del mare, ò le spessissime stelle del cielo: ne si può fare che si come bisogna (vadasi da presso ò da lontano) sumministrar le cantilene con queste sei syllabe, che ci seruano à sumministrar con suono le figule; che cosi ancora per variarle, in quante varietà che le si possano mai variare, bisogna sempre seruirsi di questi Tuoni, & fare che le sieno constituite sotto d'vna di dette specie harmoniale: Ma si come gl'essempij si danno, non acciò che si somigliano in tutto, quando non possano somigliarsi se non in parte; cosi quantumque le dette sei syllabe con lequali s'informano di suono le figure, nella prima institutione, s'hauessero potuto accrescere ò diminuire potendosi ancora adesso far l'istesso: poiche non si troua altra ragione che le sieno piu sei che cinque ouer sette, solo che le furono cosi instituite sei per causa che le voci humane communemente & senza veruna fatica si trouano ascendere & smontare queste sei gradi, come si è detto di sopra nel primo libro particularmente nel cap. 40. non per questo si ha da credere & arguire che il simile & l'istesso sia de i Tuoni harmoniali: perche in questo solo si somigliano alle sudette syllabe che si come loro raccolgano tutta la Mano Musicale: cosi essi raccolgano, tutte le modulationi & melodie harmoniali; ma del restante sono fermati in questo che non possano esser ne piu ne meno de dodeci, hauendo essi hauuto vn altra sorte d'institutione: Et che sia il vero che i Tuoni harmoniali non si somigliano alle sudette sei syllabe nella institutione; vediamo ch'esse syllabe non dependano da nisciuna cosa per la cui dependenza possino esser soggette & legate: come fanno i Tuoni che dependendo da altro non possano senza rimouer il fondamento esser mossi.
Questo loro fondamento non è altro che le sette lettere con le quali si forma la Mano Musicale che sono in fatti A, B, C, D, E, F, G. Et se queste lettere dal principio che furono ordinate alla tessitura della Mano, fossero state più ò meno, i Tuoni ancora più ò meno haueriano conuenuto essere: perche ne la statiera soleua il peso senza il marchio, ne il marchio senza il peso su la statiera si sostenta.
Onde per voler vedere se i Tuoni harmoniali possano essere più ò meno de dodeci, bisogna considerare che si come nel ascendere & nel descendere della sudetta Mano Musicale, vadasi lontano quanto si voglia, sempre si repetano l'istesse lettere, lequali fanno che quelle syllabe sumministratiue delle Figure Musicali sieno sempre l'istesse; che cosi ancora vadasi doue si voglia con le compositioni, cioè lontano ò da presso delle corde ordinarie, sempre le conuengano essere vna delle dodeci maniere, & questo perche si come F fa vt secondo non è altro che pura renouation del primo trouandosi ne gl'istessi luochi principali quelle denominatione de figure che sono nella sua principal tessitura & ordinatione: cosi anco in tutti gli altri luochi, i ritrouati & le inuentioni non seranno mai altro che semplice renouationi; che ciò sia il vero C sol fa nel passar oltra la Mano Musicale diuenta C sol fa vt: D la sol, D la sol re; E la, E la mi, & se queste collocatione di figure tornano à diuentare quelle che sono le prime, perche non voremo noi ancora che quelle specie & maniere di cantilene che passaranno per quelle corde in ottaua trasportate, ridurle alle corde ordinarie, & fare che le sieno quelle istesse che le serieno se le fossero nelle proprie corde collocate? Non vediamo noi che con le sudette sette lettere possiamo aiutare qual si voglia cantilena ò parte che dalle corde proprie & ordinarie vscita sia?
Questo è quello che chiaramente ne dimostra come i tuoni harmoniali non possano essere nè piu nè meno de dodeci: perche essendo specie & maniere terminate & finite, è forza che terminando finischino in vna di quelle positioni della Mano Musicale, nelle quali sono come per fondamenti fermate le sudette lettere: & che si come l'altre positioni (bisognando) per quelle si vengano à rinouare, & à diuentar l'istesse; cosi ancora trouandosi altri finali, quei finali veniranno à rinouarsi & à diuentar gl'istessi.
Dunque le specie modulanti, ò i Tuoni harmoniali si fondano sopra le sette lettere principali della Mano Musicale & non sono, ne possano essere piu ò meno de dodeci, se non si guastasse ò riuolgesse la sudetta Mano.
Di quello poi che in prima vista ne contradice, in quanto che scorgiamo le lettere esser sette, & li Tuoni harmoniali diciamo che sieno dodeci: questo non ci disturba, ne ci dà danno; perche che di ciò si merauigliasse ha da sapere che in qual si voglia luoco & positione oue principalmente si trouano le sudette sette lettere, si ritroua il fine de dua harmoniali Tuoni: & quantunque con questa multiplicatione douessero essere quattordeci collocandone dua per ciascun luoco, nondimeno perche le parte essentiali con che differentemente si formano, non hanno luoco in vna delle dette lettere, per questo leuandone vna & restandone sei, multiplicate le vengano à riuare al numero de dodeci. page 200v
In che modo vna di queste lettere rimanghi fuora: & perche causa quelle parte essentiali che differentemente formano i Tuoni harmoniali in essa non si possino formare, si dirà in breue per non porre ogni cosa à periculo di confusione.
Per hora voglio che basti questo; sì perche si è detto assai, sì anco perche à sufficienza si è prouato come i sudetti Tuoni non sono nè piu nè meno de dodeci: hauendo in questa occasion' veduto che come aeri, & specie harmoniale conuengano hauer termine & fine in vn luoco della Mano Musicale; & come che nella Mano Musicale non si trouino altri finali che quelli i quali sono collocati & abbracciati dalle sudette lettere. E però fermatoci in questa verità assai manifesta, possiamo ageuolmente scorrere & passare alle cose pertinente à questa cognitione.

Se i Tuoni harmoniali sono necessarii, ò se si può far senza. Cap. XIII.

CHi è colui che per se stesso non giudichi ò non consideri se gl'ordini & le misure sono vtile & necessarie per la moderatione et terminatione di quelle cose che senz'alcun dubbio tenderiano all'infinito, & che quando le sono terminate & moderate, le si veggano restringere, & abbracciare da giuste limitationi & misure? nisciun certo può con verità & buon giuditio dire che le cose senza le limitationi & le misure sieno perfette & buone: perche dalle interminate ne nascano le cattiue; & pio perche la perfettione ha origine & nasce dalle sudette misure & moderationi, & sono causa della loro permanenza & di tutto il lor buon essere.
Doue che se la Musica non hauesse questi ordini & misure, & che in se non ritenesse tutte le conueniente & necessarie moderationi, tutta si dissolueria, & se n'anderia in ruuina.
E però si vede che la non consiste in altro che in ordini, limitationi & misure, fra le quale misure limitatione & ordini si ripongano & vi si trouano essere i dodeci Tuoni harmoniali come di Musica cose proprie & essentiale: Et si come se la fosse deffettuosa di vna di dette misure & ordini che sono causa come le figure che si cantano, habbiano vn conueniente & misurato valore, che le vadino hor alte hor basse, che le corrino presto, ò vadino lente, & che chi canta si riposa ò fermi: cosi anco si può dire che se nella Musica non fossero i dodeci Tuoni harmoniali la seria si dissoluta & scontrafatta, che pochi si curerieno d'udirla: perche i Compositori conueniriano con le loro compositioni andarsene alla ventura, & spessissime volte sarieno si stranij effetti che ogni vno fuggiria per non scoltarli, ò se pur non fuggisse almeno si chiuderia l'orecchie per non sentirle: che mal volontieri quel che non diletta s'ode, & fugge ogni vno da quel che non li piace.
Ma poniamo caso che la Musica non hauesse necessità de questi Tuoni harmoniali, & che si potessero comporre le compositioni à libertà & complacenza di qual si voglia Compositore: non per questo si toria la necessità loro: perche necessariamente molte cantilene conueniriano essere d'una medema sorte, & d'una istessa specie, à talche in ogni modo serieno necessarij: ma lasciamo andare che non fossero necessarij quando che la Musica si trouasse spogliata de limitationi & regole, hora che la vediamo essere tutta regolata & limitata non possiamo negare che essi non sieno necessarij, tanto piu quanto che dall'esser loro ne uediamo si grande vtilità risultare: prima perche senza di loro le modulationi & i canti non serieno si diletteuoli & harmoniosi, & poi perche descendendo dalla Mano Musicale è forza che c'apportino vn'utile mirabile, altrimente seria stato vana la inuestigatione, & la inquisitione harmonica che si caua da detta Mano.
Essendo dunque i Tuoni harmoniali sì per le ragioni delle cose che non sono contingente, sì per i fondamenti suoi essentiali necessarij alle cantilene & compositione Musicali: bisogna dire che senza di loro non si possi fare; attento che si come gl'edificij & le fabriche non si possano presuporre ne stare senza i fondamenti, che cosi ancora le compositioni & le cantilene non possano risonare senza non risonare sotto qualche specie & maniera harmoniale, non ritrouandosi materia in essere & in atto essistente senza propria forma: ne forma senza particular materia: per il che credo ch'ogni uno rimanerà pagato, & contento: essendo che con le ragioni adutte ogn'uno si può pagar il senso, & vedere che essendo canto, ò cantandosi si conuien cantare sotto qualche aere cosi dal Volgo chiamato et detto; il che in modo alcuno non ci può far contrasto, ne meno alla sensata verità ne può contradire; per esser si chiaro & manifesto, che piu manifesto e chiaro non può essere. page 201

Qual cosa sforza i Tuoni harmoniali à esser necessarii. Cap. XIIII.

PER volersi noi di questa verità certificare, se i Tuoni harmoniali sieno superflui ò necessarij non si possiamo meglio certificare, quanto che in considerare qual cosa sforzi la necessità loro: perche se noi consideriamo bene, & discorriamo giuditiosamente, nisciuna cosa è necessaria che la necessità sua non sia forzata; attento che se la forza non l'astringesse à essere, quello che noi diciamo che sia necessario, potria essere & non essere; & cosi veria à caddere sotto le considerationi contingente, che sono di natura tale di essere & non essere: la necessità che sforza i Tuoni harmoniali à essere è questa che essendo vt, re, mi, fa , sol, la, istrumenti con che si maneggiano, & sumministrano le modulatione Musicali & l'harmonie per le corde modulanti da vn luoco all'altro, non sempre vi corre tutto quel intiero interuallo di Tuono di grado ch'habbiamo detto di sopra nel Capitolo secondo, perche da vt re, & re mi, corre tanta quantità di diuerso suono che se ne formano doi perfetti & compiti Tuoni: ma non da mi fa: essendoli tanto interuallo & distanza che si forma solamente vn Semituono che vuol dire mezzo Tuono.
E per questo nelle cantilene che piu e piu volte si sumministeranno le figure di re fa la, si scuoprirà vno effetto che non si scuoprirà in quelle che piu e piu volte serà sumministrato vt mi sol; perche in quelle che piu volte si vdirà vt mi sol, si trouerà passare dal primo & secondo interuallo dua Tuoni di grado intieri che non passerà, ne si potrà trouare in quelli di re fa la; Quel Tuono che passa & che si troua infra vt re, & re mi; è Tuono perfetto, & di tutto vn compito grado, che fuori di lui immediatamente si entraria nel suono del compagno; & manco di quello ch'egli si troua essere, non seria si intiero & perfetto: ma cosi non si può dire de mi fa, perche da mi fa, non vi corre tutto il sudetto intiero grado: poiche senza toccar del grado di sol, si potria ancora altro tanto ascendere & formar vn Tuono giusto di compito grado.
Di modo che non ostante la particulare di sopra adutta ragione che essendo canto, conuiene à essere specie modulata & aere harmoniale ò che tutte instituiscono Tuono particulare: si proua ancor per quest'altra ragione che modulandosi le cantilene sotto le dittioni di vt, re, mi, fa, sol, la, per quel diffetto & mancamento che casca da mi fa, & da fa mi; bisogna non solo formarne le diuersità specificate: ma con le specifichate differenze le forme necessarie: attento che le cantilene non si possano modulare senza interuento di suono harmoniale, & non è suono harmoniale che non si formi di Tuono di grado: ne il Tuono di grado si forma per altro che per instituire & formare il Tuono harmoniale, senza del quale le modulationi & i canti serieno piu aspri & seluaggi che le cose deserte & siluestre; & quantunque quelle ancora fossero comprese da maniere & specie Musicali, le fariano ancora piu strano effetto che non fanno quelle cantilene che sono cantate da gente che non sappiano cantare.
Io non sò che ci sia nisciuno, ne meno mi persuado che si ritroui, chi habbia per oppinione, ò tenghi per fermo i Tuoni harmoniali non esser necessarij, che se nisciuno si ritrouasse dimostreria di non sapere ciò che sia canto, ne di hauer sentito mai cantare, perche s'egli hauesse sentito almeno vna sol volta à cantare ò ch'egli poco poco sapesse ciò che sia canto, apertamente confesseria nella Musica esser necessarij.
Quel ch'io dico della necessità de Tuoni & di quello che li sforza à essere; non vorei che fosse inteso se non in quel modo che l'intend'io, presupponendo quel che ho detto cioè che non potendosi cantare senza suono è forza che ci sieno diuerse foggie & maniere per l'interuento delle dittioni con che si informano di suono le figure, che non sono di natura atte à essere tutte d'una istessa sorte intonate, poiche alcune hanno tutti gli intieri gradi & alcune n'hanno mezzi, i quai mezzi secondo che duiersamente sono collocati, cosi diuersamente sforzano i Tuoni harmoniali à essere, & à essere in tanta quantità quanto che sono le diuersità de mezzi suoi. page 201v

I sufficienti mezzi con i quali si proua che i Tuoni harmoniali non sono ne furono mai manco de dodeci. Cap. XV.

COloro che non sanno & si credano di sapere, ò coloro che non intendano ne si pigliano pensiero d'imparare sono d'un strano parere, & d'una folle & strauagante oppinione: poiche chi tiene che i Tuoni harmoniali non sieno se non otto, & chi tiene che sieno sedeci, lasciando da vna parte quelli che bene & ottimamente tengano per fermo che non sieno ne piu ne meno de dodeci: & non s'aueggono del scioccho lor parer & della ridiculosa ostinatione.
Quanto à i primi che dicono come essi Tuoni harmoniali non sono piu di otto, che gl'altri quattri per arriuar à i dodeci sieno solamente da poco in quà stati ritrouati: & à gli altri che dicano esser sedeci, fondano le loro proue sopra questi simili detti che si come da poco in quà questi quattro aggiunti à gl'otto sono stati ritrouati, che in quel medemo modo ancora per lo studio loro particulare, & per le sottile speculationi fatte sieno trouati gl'altri quattro sopra li dodeci: & non s'aueggano che questi & quelli presuppongano il falso, & sopra il falso fondano le loro ragioni, dando di se mala sodisfattione à i dotti, & à gl'intelligenti molto che dire, non hauendo esso intelligente & dotto maggior pena, ne fa mai maggior fatica che di persuadere la verità all'ostinato & ignorante: che se pur anco le lor ragioni fossero in qualche parte apparente, le si potriano ancora porre infra le cose disputabile fin che da dotti & sottili ingegni le fossero ben vintellate & disputate: ma le sono appresso chi intende si chiare & manifeste, che contra la loro chiarezza non è dotto ò intelligente ch'ardisca pur c'apprir la bocca, non che di mouerne parola: per non farsi ignorante tenere come fanno quelli che non si curano d'esser reputati tali.
Onde per volerli manifestare in quanto errore so trouino, & per persuadere à quelli che non sapendo piu che tanto, come ciechi seguitano la loro falsa oppinione; prima ch'io venghi alle mie sufficiente proue, dimando à loro quando mai fu la Musica senza questi dodeci Tuoni harmoniali? forsi fu al tempo anticho quando che i Compositori s'affaticauano tanto di comporre i canti sotto le maniere del Modo, del Tempo, delle Prolationi & di tutte l'oppositione de numeri? ò in altro tempo che si seguitaua di comporre alle maniere moderne? non veggan loro se le compositioni antiche sono con tutta quella quantità de Tuoni che sono le moderne?
Come dunque si può dir altrimente, ò di loro si può dubbitare? Et poi se i Tuoni harmoniali si formano de tanti Tuoni di grado, & i Tuoni di grado sono fondati nella Mano Musicale, & quella Mano Musicale che è hora è stata sempre; dunque bisogna dire che i Tuoni harmoniali sieno stati sempre quelli che sono hora, & in quella quantità & numero che hora si veggono essere; prima per ragione de fondamenti loro, & poi per quello che espressamente si vede.
Perche à non voler credere che anticamente fosser tanti quanti ne sono hora, basta à riguardar le loro opere che ne daranno ferma sicurezza, & ne faranno indubitata fede.
Di questo nisciun dotto dubbita, ne meno al parer contrario ascentisce, solo quelli che non sanno piu che tanto credano che non sieno piu di otto, & quelli che vogliano saper piu de tutti si credano di farli arriuar à sedici.
Il fondamento de quelli i quali tengano & credano che non sieno più di otto per quanto s'ode à dire non è altro che volendo incontrar il canto figurato con il canto fermo, essi nel canto fermo non ne trouano piu di otto: il che li fa credere, che anco i canti figurati non sieno piu di questo numero; nondimeno essi presuppongano vn falso, & secondo quello che credano male; perche l'una & l'altra sorte di canto sempre ha hauuto vn medemo numero & vna medema quantità de Tuoni.
Del canto fermo forsi alcuni piu dubbitano che del canto figurato, hauendosi del canto figurato tante chiare & manifeste proue.
Al cui dubbio & parere si risponde che il detto canto fermo di questo numero & quantità non ne fu mai spogliato, ma sempre ne fu pieno: che ciò sia il vero deposto da vna parte gli otto Tuoni de quali non si dubbita, vediamo qual sia il Graduale della Messa de Morti che noi vederemo espressamente non esser altro che il nono: perche se guardaremo alla maniera, al aere, & alle sue debbite forme, non lo trouaremo conuenire con nisciuno de gli otto, & riguardando al nono Tuono de vn canto figurato vi trouaremo tutto il medemo essere, & caminare con l'istessa maniera. Di modo che si troua il nono Tuono nel canto fermo, & da molti non è conosciuto; et non bisogna dire che ce ne sia un solo di questa sorte; perche se no trouano parecchi chi ben li cerca: che sia il uero guardisi quell'Antifona di page 202Pasqua Haec dies: il Graduale di vn Confess. Pont. Iustus vt palma florebit. Nimis honorati sunt Amici tui Deus de gl'Apostoli. Exultabunt Sancti in gloria de piu Martiri, & molti altri che io per breuità non li voglio adurre, che si troueranno esser tutti d'vn Tuono & d'vna medeme sorte; i quali se bene non ariuano à tutta quella perfettione che doueriano: questo non fa che non sieno tali, hauendo per natura i canti fermi la piu parte di non esser perfetti come si può vedere: & poi al formar vn Tuono harmoniale piu si ricerca la specie d'vna quinta che di vna quarta essendo la sudetta specie di quinta, il primo fondamento suo, & doue si fonda la detta quarta; è però non sera miraculo se si troueranno de molti canti che con hanno tutte quante queste perfettioni, bastando à loro di hauer la prima specie: cosi questo canto per la presente specie di quinta che si ritroua hauere, con quella specie di quarta che si principia à formar di sopra la detta specie di quinta, si chiama & si dice che sia Tuono harmoniale del nono modo, che tanto serà à dire quanto del nono Tuono.
Di questo pochi hanno da dubitare, per darcene l'harmonia, & il finale segno manifesto: ma se si dubbitasse per chiarezza maggiore, riguardisi al proceder del principio, al suo mezzo & come finisce che ci farà vedere non esser ne fine ne mezzo, ne principio di primo Tuono, come si doueria stimare; ne tanpoco d'altri: perche quantunque paia che si somigli al secondo & al quinto, è tanto sproportionato da vno e l' altro che non solo non può essere vno de loro dua: ma ne anco se gl'auicina à essere non camminando con le medeme specie, ne per le medeme vie: Ecco come ne canti fermi si ritroua il nono Tuono.
Chi è poi che dubbiti che non li sia il decimo? se il decimo com tutti quelli che nella nummeratione cascano in numero paro si chiamano collaterali & descendenti?
Guardisi l'vltimo responsorio della Domenica delle palme Circundederunt me viri mendaces: che quantunque il sia trasferito alla quinta bassa; non per questo mostra di esser secondo, non caminando per le vie del secondo: et ben ce lo dice et scopre il Glareano nella sua famosa Theorica quando che per prouare la quantità de Tuoni harmoniali ricercati sotto il nome de Modi, proua & narra che il sudetto responsorio, non solo è del nono Tuono: ma anco sempre è stato, hauendolo lui in piu luochi trouato scritto & notato con il principio & fine in A la mi re.
Et è da credere che molti copiatori non hauendone cognitione piu che tanto l'habbia trasferito di A lami re in D sol re, come sono state trasferite di molt'altre; delle quali egli ne mostra & dice tutto quello che se ne può dire, prouando la detta quantità de Tuoni harmoniali, & de tutti rendendone le sue ragioni.
Quanto poi al undecimo Tuono: nel canto fermo egli è piu noto e piu chiaro che non è forsi qual si uoglia altro: si per il suo aere, & la sua natura; si anco perche per dua mesi del anno non si canta mai altro che ciò sia il vero guardisi quell'Anthifona. Alma redemptoris mater.
Che si vederà se io dico il vero, ò pur buggia; come anco che non volesse credere che si ritrouasse il duodecimo, si certifichi & chiarischi in rimirar quell'altra che si suol dir di Pasqua Regina Coeli, & me ne dichi poi il suo parere.
Non voglio che la multitudine de detti ò la forza delle parole vinca le contrarie oppinioni & gl'auuersi pareri; ne meno voglio che semplicemente si dia fede al mio semplice dire; ma voglio che uinca la verita con le proue Mathematicale; atte à vincere & soggiogare qual si voglia sinistra oppinione: perche rimirando quelle quattro cose commemorate, & essaminandole con diligenza si venirà à chiarire & a sicurarsi di quello che si dice: Oltra che si trouano ne i libri Chorali de canti fermi molt'altre cose che ce ne danno chiarezza & manifesto inditio.
Di modo che di loro non ci è da dubbitare che non sieno sempre stati dodeci, poiche l'vno & l'altro canto ce ne certifica, & ce ne fa fede: Ma se alcuno volesse intendere che i Tuoni harmoniali non furono mai tanti inanzi che si fosse trouato & introdutto nelle Chiese il canto fermo per lodar Iddio, & che per questo ò simile ragioni si tiene che non sieno piu di otto: se li risponde & dice che le maniere di cantare che erano in vso inanzi al canto fermo per esser aeri con i quali si cantano l'Historie Poetiche ò le lode de gl'antichi Heroi & Dei, non solo non erano ne otto ne dodeci: ma erano secondo che in diuersi autori si legge almeno quindeci, il che non fa à proposito delle cantilene harmoniale per non hauer tutta quella intiera conuenienza insieme, hauendo altri ordini & altre maniere: & poi anco uoglio credere & concedere che inanzi la sudetta inuentione de canti fermi fosse in vso questa Musica figurata che hora habbiamo al presente; & che per inanzi si componesse con gl'istessi stili & maniere; io dico che mi si aduchi vna cantilena, & un essempio di quel tempo, che io vederò se io son forzato à credere che già non fossero se non otto.
Io so bene che de simil sorte de canti non ne troueranno vestigie, si perche il tempo l'ha consumate: page 202vsi anco perche quelle maniere non haueano che fare con le moderne, essendo le moderne una agregatione di molte buone modulate voci contrarie à quelle ch'erano ben modulate Rime: e però conueniamo confessare che da quel tempo che noi habbiamo memoria delle maniere di comporre, per le cantilene antiche, habbiamo la istessa nummeratione de Tuoni: & sempre sono stati tanti, quanti li vediamo esser hora: Et hoggi giorno ancora n'apparerieno (parlando de i canti fermi) se per commodità de gl'aeri da salmeggiare non ne fossero de molti ne gli otto communi aeri stati trasferiti & commutati: ma però ce ne sono remasti tanti che ce ne fanno ferma & indubbitata fede, come appertamente vediamo.
Doue che coloro i quali tengano, che ne i canti fermi non ci sieno i sudetti dodeci Tuoni, simili à i Tuoni harmoniali s'ingannano, et sono in grand'errore; perche vi sono et ui sono stati sempre.
Quello in che noi nel nummerarli erriamo, commodamente per distintione et commodità de i ragionamenti, lo vederemo nel Cap. seguente: essendo cosa di diletto, et piaceuole d'udire cosi quanto sia stata la superiore; alla quale voglio por fine parendomi che sia hora et tempo.

In che modo sia nato questo errore di tenere che li Tuoni harmoniali sieno solamente otto, & non dodeci come sono stati sempre mai. Cap. XVI.

FAcilmente quando nella conseruatione di quelle cose, che hanno stretta conuenienza insieme si vsa piu vn nome che l'altro, et che contenendosi sotto vna istessa voce, vna si dimette et l'altra si riceue; facilmente dico quella che piu si usa, quella si mantiene et in essere si conserua, come per contrario quella che si lascia et che manco si usa; con facilità mirabile si smarisce et perde.
Questo è intrauenuto à i Tuoni harmoniali, che per hauer hauuto conuenienza, & vna gran domestichezza con alcuni aeri Musicali, & essi con i detti aeri essendo conuenuti sotto questo particular nome di Tuono; ha fatto che i se sieno confusi, & che oltra la confusione si sieno tenuti nella quantità de numeri con i numeri de i detti aeri.
Gl'aeri che io dico sono quelle maniere di salmeggiare che communemente si chiamano Tuoni: i quali per essere stati dal vso restretti in vn numero ottauo; & le maniere Musicale esser similmente state chiamate Tuoni à poco à poco si è venuto à tale (per esser stati molto piu quelli che hanno hauuto cognitione de i sudetti aeri da salmeggiare che gl'altri di esse Maniere Musicale;) che con vna denomination sola si è inteso l'vn & l'altro, tutti compresi sotto vn numero: come seria à dire; perche sotto il nome de Tuoni già molt'anni si comminciò à intendere non solo il Tuono harmoniale; ma anco gl'aeri da salmeggiare, & essendo la cognitione d'essi Tuoni harmoniali rimasta in pochi, & quella che gl'aeri sudetti diffusa in molti: quei molti hanno sparso questa voce & hanno fatto credere à molti altri, che i Tuoni harmoniali non fossero se non otto: & che ciò sia il vero vediamo che quando loro vogliano prouare ch'essi Tuoni non sieno se non otto; subbito intrano nelle ragioni de i sudetti aeri da Salmeggiare; & non s'aueggano ch'essi aeri con essi Tuoni quantunque habbiano vn medemo luoco per la loro cognitione, non per questo sono gl'istessi: perche il loro essere è molti diuerso dal essere et maniera di Salmeggiare.
Io chiamo aeri & maniere di Salmeggiare quei aeri con i quali si salmeggia & si cantano i Salmi nelle Chiese per lodar Iddio tutti in una voce: perche mi pare che non siano altri, & che altrimente non si douerieno chiamare.
Che ciò sia il uero che i Tuoni harmoniali sieno diuersi & differenti da gl'aeri da Salmeggiare: basta solo il considerare l'harmonia del uno & del altro; che si vederà quelle maniere de cantar Salmi, non esser altre che semplici aeri cauati dal harmonia delle cantilene tanto figurate, quanto che Chorale.
E però questo non fa caso che si trouino piu Tuoni harmoniali che aeri, ò manco arie che Tuoni harmoniali: perche quando si volsero introdur quest'aeri nelle Chiese per cantar i Salmi, quelli che ne furono inuentori, & che l'introdussero si contentaranno di otto solamente (riserbandomi à ragionar del nono & de gli altri altroue:) parendoli che questi otto fossero abastanza: ma non resta per questo che le cantilene del una & del altra Musica non sieno in quella quantità di numero che sono le loro specie con che le si formano.
In questo modo i Cantori & quelli che hanno hauuto cognitione di Musica per quella conuenienza, che hanno gl'aeri & i Tuoni harmoniali insieme (che è quella che si caua dalla fine di dette cantilene alhora che si dice per dire come si vsa, questo è primo Tuono questo è secondo) &c. al aere con che si page 203Salmeggia smenticatosi la vera cognitione de canti s'hanno creduto, & hanno sparso questa voce che non ci siamo piu di otto maniere di cantilene, sottoponendole tutte à gl'otto aeri con il nome de Tuoni.
Questa è la causa che molti nol vogliano credere & stimano pazzi chi crede altrimente: poi che nel nummerarli & nel darli le diffrenze loro, si come dalla fine delle cantilene essi Tuoni si conoscano, cosi ancora conoscendosi gl'aeri ch'io dico, dicano che non sono se non quanti sono gli sudetti aeri da Salmeggiare: et non s'aueggano che i detti aeri non hanno che fare con gl'harmoniali Tuoni.
Però ogni uolta che di loro si vorà hauer cognitione, & si ricercarà il loro particular essere, deposto la cognitione de gli aeri con che si salmeggia, si ha da procedere con i suoi debbiti mezzi, et caminare per le loro debbite vie, che cosi non si commetterà veruno errore: Le loro debbite vie, et i debbiti mezzi loro, sono i finali: & si conoscano da l'vltima figura in che finisce vn canto, tanto Musicale et figurato, quanto che fermo et Chorale.
Alhora senza uerun pericolo di errare si venirà in cognitione di quello che sia Tuono harmoniale, et aere da Salmeggiare; et con la uera cognitione di uno et dell'altro oltra il conoscerli, si scuoprirà in che modo si sia fatta questa unione di nominare Tuono il canto, et il suo aere; et come per la fine delle cantilene che hanno dopo se l'intonatione di poterci sumministrare et cantare qual si uoglia Salmo, si è fatto questo errore; errore da dotti molto ben conosciuto, reprobato, et fuggito: perche conoscano non hauerci che fare, non essendo altro alla fine che pure maniere da cantarci qual si uoglia cosa che sia simile à i Salmi: tolte le loro denominationi da i Tuoni harmoniali delle cantilene figurate ouero Chorale alle quale sono ministre et serue.
Per questo ogni uolta che si hanno da considerare le cantilene in quanto al suo Tuono, non si ha mai nella sua consideratione da interporre cosa ch'appartenghi alle sudette maniere et aeri da salmeggiare.

Quale sieno le vere & proprie forme de i Tuoni harmoniali. Cap. XVII.

ANcor che di sopra nel Cap. 7. sia stato detto che i Tuoni harmoniali si formano di otto Tuoni di grado, non per questo si è detto quale sieno le loro uere et proprie forme: perche altro è il considerare esso Tuono harmoniale in quanto alle sue distanze et gradi, et altro è il considerarlo in quanto al harmonia che produce et che di lui n'esce.
Alhora che nel sudetto Cap. lo considerammo, lo considerammo solamente in quanto alla forma d'essi gradi, cercando quanti gradi possa ascendere et descendere: hora habbiamo da ricercar vn poco piu intrinsecamente et uedere se l'harmonia che n'esce et produce, è tutta d'vna sorte, ò se pur è diuersa, in quante specie si diffondano.
E però lasciato da vna parte quel ragionamento della sua graduata forma, & tolto à ragione del suo proprio et essential essere: dico che si come habbiamo ueduto ch'esso Tuono harmoniale no può esser vn solo; cosi anco è impossibile che tutti quanti sieno d'vna sorte, et d'una medema specie: perche se conuenissero in una medema specie & sorte, per forza conueniriano esser vn solo, et non piu come sono: Quello che li fa esser diuersi & differenti sono le diuerse specie di quarte & di quinte che collocandole in diuerse maniere & foggie generano & producano tanta diuersità che li fanno ariuare sino al duodecimo nummero.
Queste quarte & quinte sono quelle parte che hanno tanta forza & potere di render diuersa questa foggia di Musica da quest'altra, & questo Tuono harmoniale da quest'altro, & sono quelle che si dicano essere & darli le vere proprie & specificate forme.
Di modo che quante sorte de quarte & di quinte che si trouano nella Mano Musicale, tanti Tuoni harmoniali si trouano: perche se restasse una quarta et una quinta vacua senza esser adoperata ne seguiria che in quel luoco si potesse formare vno de i sudetti Tuoni: ma essendo tutte adoperate & occupate, bisogna dire che non ci sia luoco per altri Tuoni parlando de gl'harmoniali; et che quante specie delle sudette quarte et quinte si trouano, tanti harmoniali Tuoni si formano, et si trouino.
Essendo donque le quarte et le quinte quelle parte principali, et quei mezzi piu potenti che formano le variate specie del harmonie, bisogna sapere che non per altro queste due parte sono le loro vere forme, solo perche infra tutti gli gradi che sono nel Tuono harmoniale, il quinto è il page 203vpiù nobile: perche è il piu soaue & il piu dolce: Onde perche si come altroue ho detto che nel ottauo numero tutti gl'interualli Musicali si riposano, trouando in l'ottaua l'istessa voce dell'Vnisono, cosi scorrendo esso Tuono harmoniale per tutti i sudetti interualli Musicali, trouando nel ottauo numero l'istesso interuallo di prima si ferma: cosi poi riceuendo l'interuallo della quinta per il principale ò il più nobile, & douendo ariuare all'ottaua riceue la quarta come quella parte che forma l'altra soauità & dolcezza, & che lo fa ariuare alla sua perfettione: Ne bisogna riguardare alla dolcezza di vna, & alla dolcezza del altra: perche paragonadole insieme vi si troua gran differenza, per esser piu soaue & piu dolce vna quinta che vna quarta: ma quando le si paragonano per questa via, & che le si pongano ad informar vn Tuono harmoniale le riescano di dolcezza eguale: perche tra l'Vnisono & l'ottaua si comprende la detta quinta, abbracciata da consonanze simile alla consonanza sua che è consonanza perfetta; & dal detto vnisono & essa quinta per ariuar all'ottaua ne corre questa quarta: Cosi formandosi il Tuono harmoniale di otto Tuoni di grado, si pigliano infra questi gradi la quinta come consonanza di mezzo, & la quarta come l'integra parte che si troua dalla quinta al ottaua. & si dicano che sieno i proprij & i principali mezzi che formano le specificate harmonie; perche dal numero primo al numero ottauo non si trouano con le voci consonanze piu perfette; proui ogni vno di partirsi dal vnisono & andarsene all'ottaua che si certificarà del vero.
Per questa via non solo venirà in cognitione mediante le consonanze perfette di quale sieno le sudette proprie forme de gl'harmoniali Tuoni; ma anco come necessariamente vi concorrano otto gradi di voce in modo tale che li sforzano ad ariuare à quel preciso numero se vogliano esser perfetti; perche caminando dal sudetto primo numero sino all'ottauo, tutte le voci si trouano esser dalla prima differente eccetto l'ottaua che ritorna à rinouar la prima, cosi se loro passano oltra questo prescritto numero di perfettione, il passare non è altro che vn rinouare in ottaua quelle prime voci che si sono cauate dal Vnisono; come anco il mancare, non li fa esser si perfetti come potriano essere, potendosi ancora altre voce produrre senza di riuocarne alcune.
Di modo che stante gli otto gradi con i quali qual si voglia specie di harmonie modulanti si può formare; da loro se ne caua la quinta & la quarta, come parte piu buone, & per via d'esse se ne formano specificatamente quante sorte che se ne ritrouano nella Mano Musicale. Ecco dunque quale sieno le vere & proprie forme de i Tuoni harmoniali: possiamo lasciar queste considerationi & venir ad altre piu certe & più sicure.

Per qual via & con qual ordine le Quarte & le Quinte formino i Tuoni harmoniali. Cap. XVIII.

QVando le false ragioni & le praue credenze sono ben bene essaminate, & che con rigor del vero sono euintilate & esposte, perdano ogni apparente forza & falso vigore: perche il falso vigore con qual si voglia forza apparente nel apparir del vero fugge & sparisce, & sparendo cede; arrecandosi à vergogna & attribuendosi à disonare l'esser dal vero conculcato & vinto.
E però in questa diligente essaminatione della forma de i Tuoni harmoniali al apparir della verità chiara; sparischi ogni apparente ragione che essi non sieno piu di otto; quando che le proprie loro forme passano questo numero ottauo, & ariuano sino al duodecimo: perche chi n'assegnasse con ogni sorte di ragione, la ragione, & gl'essempij di Aloysio Dentice, che nel suo Dialogo primo sotto il nome di Modo Dorio Hypodorio, Phrigio &c. ne dimostra solamente otto, non assignaria sufficiente proua; se la proua è manifesta & chiara. Quello che ce n'ha dato inditio chiaro & certo, è stato la loro propria forma: & poi il sudetto Dentice non piglia assonto di prouare che non sieno piu di otto, ma si è formato nel ottauo, perche forsi ha hauuto nella intentione i Tuoni harmoniali conforme à gli aeri da Salmeggiare: essendo che egli di tutti otto n'assegna le specie particulare: & assegnandole è forza dico ch'egli habbia veduto quelle specie vacue che restauano: Però diciamo che essendo dodeci le specie, è forza che sieno tanti quanti esse specie sono.
E coloro che nel inuestigarle non li troua, ò che hanno qualche difficulta intorno alle sei gia nominate lettere; sappiamo che per ogni lettera vi se ne formano due: e perche se nel formarsene dua si formassero tutti dua à vn modo veniriano à essere vna cosa istessa: per questo volendosi constituir page 204differenti, douendo constare de otto gradi diuisi per quarta & per quinta, sempre al primo che per ordine di numero si troua in esse lettere oltra la quinta principal forma de i Tuoni harmoniali, vi si agiunge di sopra anco la quarta: & per cauarne il compagno, quella quarta che vi si dispone di sopra, vi si dispone & accomoda di sotto.
A talche possiamo cauar questa regola vniuersale che la quinta sia principal forma de tutti i sudetti harmoniali Tuoni, & che la mettà ne sieno formati con vn ordine, & l'altra mettà con vn'altro.
Et perche come ho detto per ogni lettera ve ne sono dua: bisogna che la quarta essendo la principal differenza loro, hora sia collocata dalla parte di sopra, & hora di sotto: & cosi in quel luoco che si ritroua il primo fine; sia la dispositione de gli otto gradi per quinta & per quarta ascendente per institutione del primo & che poi per institutione del compagno, stando ferma la quinta se li ponghi la quarta di sotto in quel modo che l'hauea di sopra che ne cauerà l'altro. doue che queste dipositioni mostrerà il primo & il secondo Tuono.
[Music example]
E questo perche quella quarta che si ritroua sopra dalla quinta hora è collocata di sopra: hora di sotto come si vede, perilche se si hà tutte quelle vere & reale distintioni che in questo caso se ne possi hauere.
Presuponendo dunque le quinte per primo fondamento de i Tuoni harmoniali; la binaria dispositione delle quarte fa che per ogni lettera se ne formino dua, vno con la dispositione di sopra & l'altra di sotto. Cosa che con tal dimostratione & principij facilmente s'intende & capisce: massimamente quando che con il leggere attento, si considera quel che si legge: perche le non sono cose di tanta difficultà che non si possino intender bene.
Et qualunque volta che vno questo non intende à se stesso può attribuir il difetto, non hauendo letto con attentione.
Hormai che habbiamo reprobate le opinioni di coloro che tengano i Tuoni harmoniali non esser se non otto; & formato il fondamento che sieno dodeci: possiamo entrar nel restante; & veder quel che ci rimane con altra maggior facilità & chiarezza: poiche tutte le cose difficile se ne sono passate, & à fatto à fatto demesse.

Di doue si cauino queste Quarte & queste Quinte & come habbiano hauuto principio. Cap. XIX.

Alhora che nelle cose importante & difficile si troua ostaculo, che in qualche parte se non in tutto ne repugni il senso & la ragione; ricorrendo immediatamente alle vere & reale demostrationi, lume & sole d'ogni offuscata & tenebrosa, col mezzo loro ne veniamo à scoprire & manifestare tutto quello che alla realtà del vero ne fa bisogno: perche tutto quello che si espongano con le dotte & sottile espositioni, & che ne vien dato ad intendere, in vn tratto nel apparir che fanno gli essempij & le ragioni sensate si ci scuopre qual si voglia cosa nascosta.
Per questo dottamente vsarono i Filosofi & qual si voglia acutissimo espositore nelle dotte & sensate espositioni loro di venire alle Mathematicali proue; poiche per quella via dimostrauano esser vero tutto quello ch'essi n'haueano detto, & meglio che ne hauea desiderio d'intenderle l'intendea: pigliandone per questa via la propria & vera cognitione: & però se mentre che noi siamo in questa cognitione de i Tuoni harmoniali ci nascesse qualche dubbio, che non ostante le superiore ragioni che ce li fanno toccar con mano; ricorrendo alle reale demostrationi ogni vno del suo parere si potrà chiarire: se bene ce ne sono pochi che sin hora hormai non sieno stati chiariti facendo diligente inquisitione, di donde si cauino le loro proprie forme che sono le superiore quinte & quarte.
Poiche ricercandole, doueremo ricorrere alla Mano Musicale, & iui facendone diligente inquisitione le ritrouaremo tutte quante essere con vna mirabile diuisione distinte.
Però debbiamo sapere che formandosi la superior Mano Musicale di quelle sette lettere che habbiamo veduto di sopra nel cap. 24. del primo lib. & disponendosi per ogni Tuono harmoniale la quarta hora di sopra & hora di sotto della quinta lor forma principale: se ne haueranno tanti che ariueranno sin al numero de dodeci. & non è da merauigliarsi che ariuano sin à quel numero perche per ogni lettera che vi si dispongano, le dispositioni sono diuerse, & non simile. page 204v
Questa è la causa del numero loro: ch'ogni vno può ben pensare che se si somigliassero in tutto il loro esser serieno gl'istessi, & i medemi.
Cosi dalla diuersita loro n'è venuta et risultata la loro origgine: perche veduto come le prime dispositioni non si somigliauano alle seconde, furono trouati tutti i loro principij; et fin tanto che ci fù da poterli variare, tanti ne furono formati: si che finito le varietà, si come si trouauano l'istesse lettere, cosi si veniuano à trouar le medeme quarte & quinte.
Di questo il senso ce ne può far fede disponendo la sudetta quarta per ciascheduna lettera dopo la quinta hora di sopra, & hora di sotto, che trouerà sempre nuoue variate dispositioni, & volontariamente al vero ci farà acconsentire.
Dimodo che i Tuoni harmoniali hauendo per loro fondamento le quarte & le quinte; per mezzo della doppia dispositione delle quarte si cauano la diuersità, & dalle diuersità che si trouano sparse & distese nelle sudette sette lettere, se ne caua la quantità & il numero, il qual deriua da vn const$uto principio modulante, cauato dal numero di esse lettere per via di speculatione fatta mediante l'humano ingegno.

In qual lettera della Mano Musicale si pone il principio de i Tuoni harmoniali. Cap. XX.

Siamo giunti à vn termine che possiamo caminar hormai con parole piu chiare, & fare i ragionamenti vn poco piu succinti: poiche habbiamo passato il procelloso golfo delle difficultà importante, non solo in quanto alla proua del numero, ma anco oltra la quantità nummerale alla loro forma & dispositione: E però deposto qual si voglia dire, dirò solamente che trouando nella Mano Musicale sette lettere come habbiamo altre volte veduto, & fuori di quelle non trouar altro che l'istesse renouationi, si ha da sapere che se bene l'A è il principio di tutte le lettere, & che da lei iuridicamente si doueria cominciare: nondimeno perche nel disporui la quarta hora di sotto, & hora di sopra, come habbiamo veduto che la si può disporre, & che di ragione va disposta: non si potria sotto di A re hauer una quarta che fosse contenuta dentro di essa Mano Musicale, oltra che non ci seria luoco, senza non rinouarli scale per la parte graue, per questo si lascia l'ordine del principio delle lettere, & si ascende à i luochi naturali, per accomodar essi Tuoni harmoniali, & per dar campo alla sudetta parte graue formandosi il principio in D sol re, come in luoco commodo & opportuno che senza passar fuori della Mano commodamente la parte graue può discorrere, & non vscir fuori se però si vuol caminare per i suoi limiti & vie.
E però constando l'harmonia di parte graui acute & naturale è stato giusto et conueniente non solo che la parte naturale, habbia da formar l'aere & il Tuono harmoniale; ma anco doueano formare & constando delle sudette parte era conueniente & giusto ch'egli douesse hauer fondamento & luoco, in luoco si opportuno & atto, che con la commodità sua tutte le parte potessero esser accomodate: altrimente gl'institutori serieno stati tenuti per dapochi & ignoranti, & per l'ignoranza loro seria stato un giorno forza di rassetarli, & di disporli in modo che à tutte le parte hauessero potuto seruire.
Cosi si vede che in vna ellettion tale, tanto la parte graue, quanto che l'acuta ha campo, & può scorrere nelle corde del acuto & del graue senza pregiuditio & offesa della Mano Musicale, ò del altre parte: perche ogni parte ha tanti gradi quanto comporta il loro bisogno, & s'auiene ch'alle volte la parte graue habbia bisogno d'vscir fuori di detta Mano, & che radoppia le scale descendente; questo non fa caso essendo che quel bisogno, sia accidente, & non propria sua natura.
Questa dunque è la conclusione che i Tuoni harmoniali si formano piu in natura che in graue; & che per commodità del graue & del acuto s'habbiano eletto D sol re: parendo che in quel luoco sia megliore & piu opportuno il collocar la loro fine, quando che le parte commodamente in dette corde possano sumministrare qual si voglia deleteuole harmonia, & formarne qual si voglia soaue & delicato concento. page 205

Essendosi posto il principio delli Tuoni harmoniali nelle corde di natura, perche piu si è posto in D sol re, che in C fa vt: se C fa vt è il primo luoco di natura. Cap. XXI.

Gia che nel instituire il fondamento à i Tuoni harmoniali fù più commodo & giudicato esser meglio di fondarli nelle corde di natura, che nelle corde del graue: par che sia stato inconueniente à porre il principio loro in D sol re, se C fa vt è il primo luoco di natura: Et qui è forza di dire per rispondere à quello che pare inconueniente quello che io dissi di sopra nel Cap. 23. del libro primo, che se gl'antichi inuentori hebbero si bel giuditio nel inuentione di queste & altre cose, possiamo ben giudicare che in questo particularmente ancora vedessero quel principio cosi propinquo essere il vero principio di natura, & che collocandolo in D sol re: per collocarlo in luoco naturale seria stato meglio & assai bene à collocarlo in C fa vt, quando che nel collocarlo in D sol re, s'auiddero hauer l'vltima specie in C sol fa vt. Che di queste cose cosi particulare non sapendone noi adurre quelle ragioni che ne doueano adur loro, si crediamo ch'essi non l'habbiano vedute: ma io per me credo che per certo l'habbiano vedute; & che per qualche forte ragione habbiano lasciato C fa vt, & preso D sol re: che noi con le nostre inquisitioni & speculationi non le sapiamo trouare.
Onde se m'è concesso di dirne il mio parere, io dirò quello che dicano molti altri, che i Musici pipigliando gl'aeri harmoniaci, da gl'aeri Poetici; pigliarano quel aere Poetico che infra li detti aeri Poetici era il primo & il piu nobile.
Onde perche il Dorico aere secondo Latantio & molti altri era il primo di nobiltà & di bellezza per questo essi Musici, hauendo da loro preso il modo di concertare regolatamente le voci, & di formarne soaui concenti, douendo dar forma à i concenti loro: pigliarono lo stile & la forma del aere Dorico & ne formarano il primo Tuono harmoniale: perche procedeua da suoni ch'escano dalle dispositioni di re la, come il Glareano ne lo dimostra chiaramente: & non di vt sol: E però questo non ci deue parer inconueniente: perche noi stessi se vogliamo dir il vero possiamo dire, ch'egli sia Re de i Tuoni, come il Dorico infra in Modi si tiene che sia Heroico & regale.
Dunque non tanto per la conuenienza che hanno essi Tuoni harmoniali con i Modi Poetici, hanno da loro preso i principij & hauuto l'origine; quanto che per esser quel Modo & aere, il piu soaue & deletteuole si pone il principio in D sol re, & non in C fa vt, & si postpone quella lettera che doueria esser anteposta: poiche si come non si è hauuto per inconueniente il lasciar le lettere prime della Mano, per lasciar campo alle parte graue; cosi anco non si hauerà per inconueniente, che essendosi tolti i Tuoni harmoniali da gli aeri & Modi Poetici si sia collocato il principio piu in D sol re, che in C fa vt, per farli conuenir insieme.

Essendo il principio de i Tuoni harmoniali collocato nella corda di D sol re: vtrum se seria bene di leuarlo & di collocarlo nella corda di C fa vt; vera & prima corda di natura. Cap. XXII.

QVando che in questo caso gl'huomini si disponessero, & che particularmente i Musici volessero cambiar le corde à i Tuoni harmoniali & in cambio di darli il principio in D sol re, darglilo in C fa vt, non è dubbio che il se potria fare, & che il se faria con facilità & presto, non essendo bisogno di farci altro che collocandoceli di mutarli il nome come dice il Zerlino: Ma quando che vna simil commutatione si volesse fare, per farla conuenientemente & bene, non solo bisogneria cambiarli il nome & disporli con l'ordine delle lettere della Mano Musicale incominciando da C D E F G A. ma anco bisogneria rimouere tutti gl'aeri da salmeggiare, & di molte intonationi per dare al primo Tuono che si togliesse nelle corde di C fa page 205vvt vna intonatione: perche stando in C sol fa vt, se gl'accomoda l'intonation del ottauo; & riducendolo in C fa vt, non si sapria qual aere ò intonation se gl'accomodare.
Onde fin tanto che i Musici non si risoluano à fare questa commutatione; & gli ponghino stile & ordine; sempre si douerà seguire l'ordine & lo stile antico; & questo perche se si cambiassero le corde de i Tuoni harmoniali nel formar de motetti, madrigali, canzonette & altro, non cambiandoli à gli aeri da salmeggiare: altro seria l'aere, & altro seria l'harmonia che fusse applicata al aere: & chi dicesse: che i Tuoni harmoniali non hanno che fare con gl'aeri con che si sumministrano i Salmi: sappia che molte volte le compositioni se gl'hanno d'applicare, come vediamo nelli Magnificat & Salmi verspertini, che non si può far di manco di non hauerci che fare: Per questo qualunque volta che i Musici si risoluessero à mutarli le corde, & à cambiarli il principio, formatene di nuouo l'intonatione & gl'aeri, bisogneria fare quello che gia si fece del Kalendario Gregoriano, che leuatone quei giorni che si leuarano, fu commesso ad ogni vno che gl'hauesse per leuati, altrimente se si leuassero a volontà particulare, & non commune: piu tosto saressimo per confonderli, che per renderli piu chiari.
Se la penna mia hauesse tanta forza & vigore che dopo le dimostrate ragioni, s'assicurasse della institutione seguendo il parere del Zerlino, farei che la vi ponesse termine & ordine: ma douendoli acconsentire tutte le volontà particulare de quelli che sono della professione: mi contento, & voglio che li basti di hauer detto questo; che seria bene di collocar il principio de i Tuoni harmoniali nelle prime corde di natura; & che gli primi institutori non gli li collocarano, per abbracciare gl'aeri & Modi Poetici da quali pigliarano l'institutioni, & le maniere di tutte le loro forme: si per incontrarsi nella principal maniera loro; si anco per proporre nel primo luoco quella vaghezza del primo Tuono; come dalla sua dolcezza si può sentire.

Se per l'antica institutione de i Tuoni harmoniali, si constituisce il principio in D sol re, & il fine in C sol fa vt collocandone dua per ciascheduna lettera; come possano esser dodeci, se le lettere sono sette. Cap. XXIII.

OGni volta che si vuol sapere come nelle positioni della Mano Musicale si trouano le dispositione delli dodeci Tuoni harmoniali, si ha da ridurre à memoria le cose che io dissi di sopra nel cap. 18. di questo libro, che i Tuoni si dispongano col mezzo delle quarte & delle quinte; perche riducendoselo à memoria, & essaminando bene da D, sol re, à C sol fa vt: & disponendoui per tutto la quinta: trouerà in B fa b mi non poterui dispor quinta: perche quella quinta che vi si dispone è quinta falsa & non cantabile: non potendo produrre harmonia, ne dolcezza che possi risonare: e però lasciato da vna banda la quinta di B fa b mi, ne rimangano sei nelle quali disponendoui la quarta hora di sotto, & hora di sopra, ne risulteranno tutti i dodeci Tuoni harmoniali con quella commodità che si può vedere, quando ch'vno si vuol disporre d'essaminarli bene ad vno ad vno: & ricercarne l'essenza loro particulare.
Onde dopo che io ho scoperto che per cagione della quinta falsa che si troua in B fa b mi: in quella corda non se ci pone alcun Tuono: non mancherò anco d'assegnarne la sua intima & particular ragione; & dire che la quinta falsa non forma mai Tuono: perche quel che è falso non è mai buono, come tutti sanno; & non hauendo bontà in se si conuien porla da vn canto, & lasciarla stare: & chi dicesse che nella sudetta corda si troua di formarui la quinta buona di ponendola in F fa vt secondo col porui il fa del detto B fa b mi al incontro: se li dice che il simil dispositione non è naturale; ma si chiama dispositione trasportata: che ben si vede le cantilene di natura non hauer mai bisogno di b molle.
Per questo quando si dice che nella sudetta corda di B fa b mi, non vi si forma quinta buona, s'intende sempre di quinta naturale, à corrispondenza di tutte l'altre quinte che formano i sudetti Tuoni, & non mai di quinta tolta fuori di natura, perche quelle sorte di quinte si chiamano quinte trasportate: ne men credo che in questo proposito ci serà nisciuno che arguendo dica che B fa b mi ancora forma vna quinta naturale descendendo in E la mi primo, perche breuemente in questo caso se li diria che le quinte de i Tuoni harmoniali procedano in tutte le loro corde per gradi & dispositione ascendente; & non mai descendente; essendo che le reuolutioni sue seriano l'istesse quinte riuoltate che ben si vede page 206come riuoltando la quinta di B fa b mi, si ritroua la quinta della seconda specie di essi Tuoni harmonali.
Per questo si dice che essendo quella quinta de altri, la quinta sua superiore, non serà quinta buona, ma falsa & cattiua: per la cui falsità non serà possibile di poterci fondare alcun Tuono harmoniale; fondandosi in quinte ottime perfette & buone.

Quale sieno le sensate, & reale demostrationi de i dodeci Tuoni harmoniali. Cap. XXIIII.

PEr piu certo segno, & maggior sicurezza di tutte le cose antedette non voglio mancare di descendere à gli sensati & Mathematicali essempij: sì perche meglio s'intendi quel che io ho detto con quello che mi resterà à dire: sì anco perche si vegga i principij, & s'impari di cauarne le reale & sensate loro demostrationi.
Però sopra quel che io ho detto de i principij, & fondamenti de i Tuoni harmoniali & delle loro forme.
Dico che chi sin hora non ha inteso troppo bene le positioni, le forme & le decchiarationi fatte di sopra in questo proposito & materia, può riguardare in questa figurata mostra.
[Music example]
Che vederà in che maniera si formino, & in che positione ò luoco habbino fondamento: sopra della quale io non ne farò altro lungo ragionamento potendo ogni vno vedere il Glareano, il Zerlino, l'Artusi & altri che hanno fatto le medeme mostre, & dimostrato gli medemi essempij: solo dirò che queste sono l'essenze che distingnano questo Tuono da quest'altro, & sono di tal sorte che se bene non si trouano cosi scoperte & nude dentro alle compositioni: nondimeno vi sono collocati con tali accompagnamenti, che vi riman l'aere.
Questo si dice, accioche vno non creda che se vn canto non ha la dispositione di quelle precise figure, non sia di questa sorte de Tuoni; perche alla essential forma del primo Tuono basta che la parte naturale produchi questo effetto.
[Music example]
O con altra varia disposition di figure che passino per queste corde in foggia di re la, & re sol; & che nel terminare, termini nella corda che si vede: cosi de gli altri non è necessario che si vegghino le quinte & le quarte cosi scoperte: perche le si pongano cosi scoperte & nude per breuità, & succinta chiarezza di chi brama vedere qual sia l'essential forma de i Tuoni harmoniali, da i quali si pigliano le cognitioni, & se ne forma la loro particular scienza.
E però qualunque volta che vno vuol conoscere vn Tuono harmoniale: discorra nella parte naturale che è quella del Tenore, & vegga la prima cosa s'egli è di quelli che habbia la quarta di sopra della sua quinta; & poi se la dispositione del canto è di vt sol, ò di re la, ò di mi mi, ò di fa fa: et via di mano in mano come si vede nell'essempio superiore, et ultimamente veduto il fine: potrà dir al sicuro questo è in tal Tuono: auertendolo di questo che il Tenore può per accommodar l'altre parte finire di sopra al suo natural fine vna terza, vna quinta, & anco vn'ottaua: e questo perche il Basso page 206vin quel caso fa quel fine & forma quella voce che doueria formar il Tenore: come piu commodamente vederemo ne i Capitoli seguenti.

Per la conuenienza che hanno i Tuoni harmoniali nella esteriore & semplice forma, in che modo si formano, & si fanno le loro particular denominationi. Cap. XXV.

SE non fosse la doppia dispositione che si fa della quarta, disponendola ne i Tuoni harmoniali hora di sopra & hora di sotto come si vede nel Capitolo superiore, in quanto all'apparenza semplice non solo conueniriano tutti in vna particular denominatione: ma anco non essendoci piu di sei specie di quinte variate, arriuariano solamente al numero de sei, & non si potriano far conuenire sotto generici nomi.
Onde perche la sudetta quarta è cagione del lor numero multiplicato, è ancor causa che entrandoci per due bande, in due modi principali si faccino le sue diuisioni: & che pigliandoli tutti dodeci insieme, facciamo differenza trà quelli che hanno la quarta disposta di sopra, & quelli che l'hanno di sotto, non essendo conueniente che hauendo le forme cosi dissimile, si possino ridurre tutto sotto vn'istesso nome: E però si ha da sapere che ogni Musico & Theorico scrittore vedendo questa dissimilitudine & disconuenienza per constituirne la loro differenza, tutti quelli che hanno sopra la quinta la quarta ancora, tutti dico gli han chiamati Tuoni autentici ò principali: & quegl'altri che hanno la sudetta quarta di sotto della quinta gli han chiamati plagali, ouero collaterali.
I primi sono stati adimandati, autentici ò principali, perche sono i primi, & quelli da i quali deriuano gli altri; come anco i secondi si chiamano plagali ouero collaterali perche nascano per via de i principali.
Questa diuisione si fa per sapere in ogni caso se le distanze de gradi che hanno i Tuoni harmoniali sono tutti dalla parte di sopra, ouer di sotto; & per saper anco ragionare de quei Tuoni, che sono causa & origine de gli compagni.
Pero questo se ne forma l'infrascritta regola, che tutti i numeri che sono dispari dimostrano i Tuoni autentici, & gli pari li plagali: & chi ricercasse perche causa gli autentici come principali incomminciando dall'uno non seguitano per ordine fin che possano essere & fare che si come sono tutti in numero disparo, habbiano à essere in numero sequente: sappia che simil'ordine non derroga punto alla natura loro: perche questa traspositione di mettere secondo l'ordine de i numeri vn Tuono autentico, & vn plagale; si fa per la coaderenza che hanno insieme, hauendo ogni plagale origine dall'autentico.
Onde chi li volesse separare, & porre gli autentici da vna parte per ordine de numeri & i plagali dall'altra; oltra la confusione che ne seguiria si veniria à dissoluerli, & sradicarli da i suoi ceppi & radice, come qual si voglia Musico può giudicare.
E però ragioneuolmente fattosi le diuisioni de gl'autentici come principali, si ricconoscano per patroni de i plagali, & i plagali per loro descendenti, tenendosi ogni particular Tuono autentico il suo plagale appresso, come sua madre & sua genitrice.

Come in tutta la disposition d'vn canto facilmente si posi cauare la cognitione di vn particular Tuono harmoniale. Cap. XXVI.

CHi non ha tutta quella cognitione & prattica de i Tuoni harmoniali: non ostante gli inditij manifesti & le chiare mostre delle sue disposte quarte & quinte distese quì di sopra nel Capitolo 24. non potrà mai cosi ageuolmente conoscerle come farà vn perito & perfetto professore di quest'arte: essendo che spesse volte, et quasi sempre la disposition delle figure Musicali, per la varietà de concetti, et per l'abellimento delle cantilene son tale, che ornando le reale et principali forme sue page 207toglie à i mediocri, & à i debili di conoscerle, non vedendole nude & scoperte; come per dargline cognitione gli sono state mostrate: & cosi in molti casi si trouano dubbiosi & irresoluti, per il cui dubbio & irresolutione non sanno poi che si dire.
E però coloro che di questa cognitione sono si poueri, che non sanno, ne meno possano dire sicuramente questo canto è del tal Tuono; riguardino al andar del detto canto, & habbino questa particular auertenza di riguardare alla dispositione delle cadenze; che quantunque in ogni corda possino esser disposte, nondimeno ve le troverà disposte si ben nelle corde naturale, che li faranno sentire che insieme con la corda finale quelle principali delle quali se ne forma la cognitione, & se ne caua il vero inditio: perche le cadenze naturale sono quelle che si formano ne gli estremi della quinta come seria à dire se noi formiamo la quinta della prima specie collocata in D sol re, & la disporemo cosi per consonanze.
[Music example]
Haueremo che per la fine & dispositione il canto sia del primo Tuono; & se bene le cadenze non fossero cosi ben disposte che le non apparessero cosi chiare & manifeste: ma che in cambio di si chiara apparenza & dispositione fossero formate in quest'altra forma.
[Music example]
Non per questo il resterà di esser l'istesso, hauendole disposte nelle medeme corde con ordine contrario e questo perche nelle cadenze quello che si fa di sotto non si può far di sopra, ne quel che si fa di sopra si può far di sotto conuenendole incontrar insieme come quì si vede.
[Music example]
Però qualunque volta che vno nella parte del Tenore trouerà simil maniere & andamenti, hauerà per certo che quello sia il primo Tuono harmoniale, & questo perche nel suo procedere s'intona la quinta sua principal forma, & col ascendere alla quarta, se ne descende alla corda finale con quella maniera che si vede.

Qual particular auertenza bisogna hauere per conoscer bene questo & quel Tuono harmoniale. Cap. XXVII.

E tanto facil cosa d'ingannar vno ne i cambij & le variatione, massimamente nelle cose de i Tuoni harmoniali che piu non si può dire: e questo perche le persone hanno tanto fissa la mente alle corde naturale, che rapresentandoseli dinanzi à gli occhi vna cantilena trasportata, si credano che la non sia piu quella.
Però coloro che non hanno questo particular riguardo; hanno da sapere che tutti i Tuoni harmoniali si possano trasportare, & de naturali che sono farli trasportati.
Questo si fa tutta volta che si ha vn canto per le mani che nel suo essere & forma, sia di questa sorte d'aere formato & fatto. page 207v
[Music example]
Et che in cambio di formarla tra le corde di D sol re, e D la sol re; si forma trà quelle di G sol re vt primo & secondo: formando il b molle nelle corde di B fa b mi, come quì si vede.
[Music example]
Allhora che vno lo vederà & essaminerà bene lo trouerà esser l'istesso; perche in tutti dua i modi che si cantino, sempre le figure seranno re re mi fa con tutto il rimanente: Onde per vedere che tutte le dette figure sono l'istesse si dirà che sia il primo Tuono harmoniale, non ostante che la dispositione della quinta & della quarta del secondo essempio sia in altre corde di sopra assegnate & dimostrate: E perche la corda in che egli finisce, non è la sua corda naturale, per questo si chiama primo Tuono trasportato. Col lume dunque & la cognitione di questo essempio si cauerà questa regola vniuersale, che tutti i Tuoni naturali si possano trasportare, & collocar per ordine trasportandoli vna quarta di sopra à i suoi luochi di natura come in questo essempio si vede.
[Music example]
Ma perche se il Tenore come parte dalla quale si prende il lume & la cognitione della specialità di detto Tuono si formasse in quelle corde che si vede, da i primi in fuora che sono poi de cinqui ò sei bisogneria chi volesse accommodar l'altre parte vscir fuori della Mano Musicale: per questo disponendoli in quelle corde che quantunque mutati sieno l'istesse quarte & quinte, i se trasportano in questi luochi.
[Music example]
Ne queste tante diuersità de luochi farà parer strano à Cantori & à scolari non troppo ben periti in questa professione la facile & pronta cognitione de ciaschedun Tuono harmoniale, perche alla fine essaminandoli bene tutti, li trouerà esser quegl'istessi che habbiamo veduto di sopra nel 24. Cap. di questo Libro; quando che si sono mostrati tutti i sudetti Tuoni per natura: E però non si douerà merauigliare, perche si come habbiamo veduto che non possano essere piu de dodeci per rispetto che in tutti i luochi page 208che noi li volessimo formare & instituire, in tutti vi trouaressimo gli già instituiti; cosi ancora in tutti quei luochi che gl'istessi senza offesa del compagno ò di entrar nel medemo si possano formare, i Musici & i professori di simil cose ne l'hanno voluto formare; per il che essaminando tutti i luochi & le positioni della Mano Musicale se ben sono formati tutti gli ordini superiori. Con i quali qual si voglia Compositore volendo può formare qual si voglia compositione, & accompagnar le parte in quel modo che li pare e piace; perche in tutti i modi che gl'accompagnerà seranno gl'istessi accompagnamenti, & ne risulterà in quanto al Tuono l'istessa harmonia.
Questo si fa accioche questa particular scienza sia in ogni parte libera e sciolta, & non habbia che la tenghi legata & soggetta: ma possa in qual si voglia occasione preualersi di quello che piu li aggrada ouer li diletta.

Perche causa i Musici hanno trouato di trasportar i Tuoni harmoniali fuori delle loro corde naturale per collocarli in altre corde. Cap. XXVIII.

SEmpre che si considera la fine (perche si trouino piu cose che tirano à vn medemo disegno) & che col fine si vede quantità multiplicar in vn soggetto; chi non sà piu che tanto si crede esser superchio quel che piu di vno vi vede ò troua: & talmente la natura c'insegna di reprobar la detta quantità senza proposito ritrouata che anco il Cantore trouando i dodeci Tuoni harmoniali si diuersamente trasportati come quello che non può compatire multiplication'inutile si stupisce, & quasi sprezzandola abhorrisce d'hauerne di loro cognitione, se con la cognitione de naturali, ne caua tutta la sua debbita scienza che in questo caso li fa bisogno d'hauere. Onde accioche questa quantità et multiplicatione non li paia inutile & infruttifera, ha da sapere che nell'ordine delle scienze, sempre s'abbracciano tutte quelle cose senza le quali essa ne potria rimaner imperfetta, come se i Musici nel trouar dentro della Mano Musicale sei diuerse specie di quinte, con altre sei quarte diuerse, & quello poterle collocar hora di sotto, & hora di sopra come habbiamo veduto nel Cap. 24 ne hauessero lasciata qualcheduna per non seruirsene, la scienza seria rimasta deffettuosa & manca per non hauer tutti quei compimenti che potria hauere: cosi ancora le forme de i dodeci Tuoni serieno imperfette se non si fossero trouate in tutti i luochi & le positioni di detta Mano che si possano trouare: perche nisciuno che viua può saper la mia voglia, ò la mia intentione: & forsi per qualche mio rispetto od altro buon pensiero non vorò seruirmi delle corde naturali: & se fuori di dette corde naturali trouo di poter far l'istesso perche mi serà egli prohibito? fo io forsi pregiuditio à nisciuna positione; ouero destruggo io vn fondamento per fondarcene vn'altro?
E però già che senza destrugger i fondamenti altrui, ò farli pregiuditio si possano collocare i Tuoni harmoniali in queste & in quelle corde: non douerà parer si strano che possino hauer il fondamento in tanti diuersi luochi, quanto nel Capitolo superior si vede: perche in tutti i luochi che sono non essendoli variata la specie sempre riman l'istesso, per questo se ne forma l'infrascritta regola: che tutti i Tuoni che sono formati in corde che non habbiano bisogno di b molle, tutti si chiameranno Tuoni naturali perche sono formati nelle loro corde naturali, come anco tutti quelli che seranno fatti col b molle tutti si chiameranno Tuoni trasportati; perche seranno gl'istessi, ma fuori delle loro proprie corde: & nota che quando io dico di non hauer bisogno di b molle, ò di esserne con lui formato si ha da intendere quando che il sudetto b molle è collocato nel principio d'un canto, & che seguita sino al fine: come seria à dire il primo Madrigale del Arcadelt che dice: Il bianco e dolce cigno, & non quando che in qualche caso nel mezzo di vna cantilena si trouano de b molli, perche quando ch'egli è posto nel principio dopò la chiaue è segno che per tutto il canto in quel luoco si ha da dir fa: doue non essendoci si diria mi, che quando egli è nel mezzo, è segno che in quel luoco solo & per quella volta si dice fa come nel Cap. 49 del primo Libro si può vedere.
I Tuoni harmoniali dunque non per altra causa si trasportano che per accommodare il Compositore, & perche secondo la libertà & la natura de i luochi possano esser trasportati.
Doue che per segno de gli naturali & trasportati, breuemente si può osseruar questo che i canti i quali sono senza b molle sono naturali, & che gli altri che sono con il b molle sono trasportati, per page 208vla cui cognitione essaminando bene la natura delle quarte & delle quinte non potrà commetter errore, & saprà in ogni occasione formarne le particular loro distintioni.

Con qual piu facil osseruanza si possi hauer breue & succinta cognitione de i Tuoni harmoniali trasportati. Cap. XXIX.

QVando che le cose sono assai diffuse & ample, i mal sicuri & poco prattici durano assai fatica di saperne riuscire, e questo perche in tanto gran spacioso Mare ogni picciol legno teme.
Onde non è merauiglia se alcuni Musici & Cantori nella cognitione di Tuoni harmoniali non sanno ciò che si dire, perche dopo l'hauerli veduto nelle corde naturale, vedendoli trasportati in altri diuersi luochi fà che parendoli variati, si credino che non sieno piu quegl'istessi: per questo io volontieri mi son eletto di farne la presente decchiaratione; accioche coloro che non li conoscano piu che tanto, sappiano trouar la via di conoscerli, & d'impatronirsi della loro cognitione.
Però hanno da saper che si come per render compita la scienza Musicale di tutte le sue perfettioni che possi hauere furono instituiti gl'inditij del Modo, i segni del Tempo, & il punto delle Prolationi: & che quantunque vi sieno, da i segni del Tempo in fuora poche volte sieno adoperati: cosi ancora quantunque i Tuoni harmoniali si possino trasportare in tutte quelle corde che si vede nel superiore Cap. 27. non per questo i Compositori si seruano de tutti nel trasportarli: e questo perche lasciano che per ampliatione & abondanza la scienza habbia il suo douere, per seruirsene de quelli che à loro piu pare, ò piace.
Per tanto lasciandone da banda vna gran parte piglirrò solamente quelli che nelle cantilene sono piu in vso & dirò, che si come per questo essempio.
[Music example]
Si ha cognitione che il canto sia del primo Tuono per esser composto della prima specie di quinta che si troua in D sol re, non ostante ch'egli sia trasportato nelle corde di G sol re ut: et che per quest'altro.
[Music example]
Essendo pur formato della medema specie di quinta con la quarta al contrario sia il secondo: cosi anco de tutti gli altri che seranno formati con il b molle si douerà riguardare sotto che demostration de nomi risonano le figure: & trouato le specie proprie, dir che sieno quelli che serieno in quelle positioni naturale: perche in conclusione se bene tutti dodeci si possano trasportare, i Compositori che hanno hauuto riguardo al loro bisogno, se ne sono seruiti per il piu de quattro solamente: i dua primi sono i superiori, & i gli altri l'vndecimo & il duodecimo: che hauendoli voluto trasportare gl'hanno trasportati in queste corde che quì si vede.
[Music example]
page 209essaminando dunque ogni compositione si trouerà la piu parte esser formate in queste chiaui, & hauer queste quattro terminationi, parlando delle trasportate, & se ne ritrouano d'altre, sono poche & rare che per esser si rare & poche, non mi curerò di farne altro essempio: assicurandomi che per i superiori ogni vno se ne possi far da se medemo, ò trouandone de fatti riccorrendo à i naturali possi saperli riconoscere, come li conoscano senza veruna difficultà tutti i veri professori.

Demostratione d'alcuni harmoniali Tuoni naturali che hanno bisogno di esser con chiarezza demostrati. Cap. XXX.

DOpo ch'habbiamo veduto come con facilità si possi hauer cognitione de i Tuoni harmoniali altroue trasportati parlando de quelli che sono piu in vso, & piu spesso adoperati, non voglio mancare di mostrarne ancor di alcuni naturali: e questo perche sono molti che da gli otto primi Tuoni in fuora, non conoscano gl'altri quattro che li seguitano, per la conuenienza ch'hanno con l'intonatione di che si formano gli aeri da Salmeggiare: & passato le corde in che si prende notitia de gli otto sudetti aeri, non sanno conoscer gl'altri, stante dunque le demostrationi superiore de i Tuoni naturali, non ho dubbio che habbiamo da ingannar nisciuno, essendo cosa assai pratticata, et si può dir fatta commune; ma de i quattro che auanzano sopra li otto ci ho vn poco di dubbio: però tutta volta che si hauerà per le mani vn canto il cui Tenore habbia questa fine.
[Music example]
Si hauerà per certo ch'egli sia del nono Tuono, essendoui la quarta disposta in quel modo che si vede sopra la quinta, et hauer il fine in quella corda in cui la denotation dimostra, et notato appare. Similmente hauendo quest'altra dispositione.
[Music example]
Serà segno ch'egli sia del decimo; e questo perche se egli essaminerà bene la principal forma loro vi trouerà la quinta specie di Diapente con la quale secondo la dispositione della quarta se ne forma il nono & il decimo Tuono. Spesse volte si suol trouare ancora vn canto del vndecimo Tuono naturale, & perche chi lo volesse formare secondo che sono le positioni delle sue corde, bisogneria principiarlo in C sol fa vt, & farlo ariuare sino in C sol fa, & si toglieria il campo al altre parte come al Alto & al Soprano di caminar con le loro figure dentro della Mano Musicale; per questo il se finisce in C fa vt, come quì si vede.
[Music example]
Et si fa rimanere nell'istessa sesta specie di quinta. Di maniera che, chi conoscerà qual si voglia di queste tre mostre essere quei Tuoni che ne dimostra il lor fine, non ci serà nisciuno che non ricconosca questo per il duodecimo.
[Music example]
page 209vEssendo formato del'vltima specie di Diapente con la dispositione della Diapason di sotto. Cosi con queste demostrationi, & con le superiori trasportate, si potrà ogni uno assicurare & dire questo è il tal Tuono, e questo è quest'altro: essendo che da gl'ordinarij in poi che sono quelli che hanno conuenienza con gl'aeri da Salmeggiare, la maggior parte & quasi tutti hanno questa sorte de finali: & quelli per la cognitione che se n'hà, non possano generar trauaglio ouer disturbo per esser chiari come il sole.
Ecco dunque che non solo de gli Tuoni trasportati, ma anco de gli naturali con questi pochi essempij se ne può hauer integra intelligenza & cognitione: essendo che tutti questi sieno i suoi proprij finali collocati però nelle parte del Tenore, come altroue è stato detto.

Auertimento necessario & particulare intorno alla cognitione di qual si voglia Tuono harmoniale. Cap. XXXI.

MOlte volte gl'accidenti fanno & constituiscano simil differenza, che nel riguardar vna cosa per prima gia veduta, s'habbia per vn altra & non piu per quella.
Onder senza l'andarne ricercando essempio ò proua, aduro solamente gl'essempij superiori, che altroue trasportati non li fanno parer piu quelli; non dico che i Musici & professori veri non li conoschino, perche trasportati doue si uoglia riguardando alla loro forma, li riconoscano alla prima: ma dico che i mal prattici di queste cose per ogni picciol accidente si credano che un Tuono harmoniale no sia piu quello ch'egli è, ò ch'egli sia stato sin à quel hora, & poi ch'egli si sia mutato alla fine.
Però quelli come ho detto che sono mal prattici di queste cose, hanno da sapere che quantunque il Tenore come parte naturale sia quello che ne da inditio & segno di qual si voglia particular Tuono harmoniale: nondimeno alle volte il suo fine è collocato in alcune corde che ci può ingannare, & questo perche ne i suoi piedi & nel suo luoco subintra la parte del Basso, et occupa quel suono et luoco che doueria occupar lui: il che si fa per accomodar meglio l'altre parte, et per darli la sua debbita dispositione.
In questo caso dunque si douerà ricorrere alla parte graue, non per riguardare al suo stile & procedere, hauendo altre forme; ma per uedere la corda finale, et da lui prender informatione di qual sorte de Tuoni harmoniali sieno; & nota che non solo il finale ci può ingannare quando che il Tenore finisce vna terza, vna quinta, ouero un ottaua sopra del Basso, che anco in alcuni casi ci possano ingannare tutte le cantilene che hanno la seconda parte: però in questo caso si come si ha da riguardare alla corda del Basso, per vedere se quella è la corda dalla quale si ha da pigliar information del Tuono: cosi col riguardare al procedere che fa il Tenore, in questo canto e in quello, si hauerà cognitione per non finire ne i suoi debbiti luochi, che li seguiti la seconda parte.
Di questo non se ne può dar regola sicura, perche si come in vn Tuono harmoniale possano intrare le cadenze di questo Tuono & di quello, cosi anco nel fine in qual si voglia cadenza può finire: ma si dice bene, che riguardando à gl'essempij delle corde & veduto di cauare le quarte & le quinte, vedendo quella fine cosi spezzata & rotta si può facilmente sapere che in quel fine non finisce il canto, & che per tal fine rotto & spezzato gli n'ha da seguitare almeno vn altra parte.
Per questi dua particulari auertimenti dunque, ogni vno serà auertito che se bene il Tenore finisce vna terza, vna quinta, ouero vn ottaua di sopra, che riguardando alla corda finale del Basso si potrà sapere di che Tuono egli sia: & che essendo il fine spezzato & rotto, cioè non compito & terminato in quelle corde che dimostra il suo principio & mezzo habbia la seconda parte, la quale se lei ancor ne ha delle altre dopoi, dal vltima infora tutte haueranno i finali di simil sorte.

Se ci è nisciun Tuono harmoniale che possa finire oltra gli superiori assignati modi. Cap. XXXII.

FRà tutti i Tuoni harmoniali che possano finire nelle corde naturale & trasportate, il secondo solamente ha doppio natural fine, e questo perche non essendo le positioni della Mano Musicale piu di sette, & quelle ogni volta che si rinouano ridette, ò repplicate: le corde naturale ancora, ogni volta che seranno rinouate veniranno à esser l'istesse. Per tanto se noi pigliaremo il secondo Tuono naturale che sera questo. page 210
[Music example]
Et lo trasportaremo vna ottaua di sopra: cioè che doue egli finisce in D sol re: finisca in D la sol re, non trouandoui variatione nella sua quarta & nella sua quinta: serà forza di dire ch'egli sia il medemo: & se lo vogliamo vedere essaminiamo queste figure ad vna ad vna che ci certificharemo del tutto.
[Music example]
Questo si fa per accomodar il canto & la compositione dentro alle positioni di essa Mano, & per non douer introdurre nuoua foggia di collocation di chiaue: perche la chiaue del Basso che è quella di F fa vt, come per lo piu si vede essere, non si colloca mai se non nella corda di mezzo, ò nella superiore; che douendola collocare nella prima i Cantori che non la sogliano troppo spesso cosi vedere; non ci hanno tutta quella prattica che si doueria.
Cosi gli Compositori, per manco male & per il meglio si ellegano di trasportare questo secondo Tuono vn ottaua di sopra: & nota che se bene io dico ch'essi si ellegano di trasportarlo vn ottaua: non per questo egli si douerà dire Tuono trasportato, ma naturale: per rispetto che solamente quelli che sono notati nel Cap. 27. di questo Libro sono i Tuoni trasportati.
Questo dunque non ostante che sia trasportato al ottaua douendosi distinguere si dirà naturale: & da lui si piglierà informatione che se per caso si trouassero altre compositioni che hauerssero i suoi finali formati all'ottaua, seranno quegl'istessi che serieno, se fossero dentro all'ordinarie corde.
Il che piu ci manifesta esser il vero quello che altroue hò detto, quando mi è venuta occasione di dire che la Mano Musicale si compone delle prime sette lettere del Alfabeto; e però si hauerà per regola generale che hauendo i Tuoni harmoniali il suo fine in altre corde, se le lettere di dette corde conuengano con le naturale sono i medemi Tuoni che serieno se fossero nelle corde ordinarie, e questo non per altro, solo perche quei transiti che si trouano infra le quarte & le quinte di questo, si trouano anco in quello, ne punto si veggano variate; & non essendoci variati gradi è forza che sieno gl'istessi, per rispetto che le variationi loro nascano da i varij & diuersi gradi che vi corrano in mezzo, & che si trouano ne gl'estremi.
Onde per non esserci difficultà nisciuna, dopò l'hauerne dato il particular auertimento atto à informarci di qual si voglia altro che possi esser al ottaua trasferito, me ne descenderò al altre cose piu importante che sono queste.

Consideration particulare sopra il quarto Tuono harmoniale Cap. XXXIII.

IL quarto Tuono harmoniale nella Musica che noi chiamiamo figurata, è vn certo Tuono che à considerarlo bene vi è che ragionarui sopra, & assai che dire; per rispetto ch'egli camina con certi ordini strauaganti & contrarij alla sua natura che io per me stesso considerandolo, vi ritrouo non solo assai che dire, & molto da ragionarui: ma anco da farui sopra i ragionamenti et il dire progressi tali da empire quasi che vn altro simil volume.
Onde perche in questa particular professione come huomo che hà posto il suo pensiero, nel giouar altrui, dopò molte fisse & continue considerationi ho deliberato di scoprire perche causa il quarto Tuono harmoniale si sumministra al contrario di quello che uanno sumministrati.
Però in questa consideratione, bisogna che ogni vno non solo si riduchi alla memoria tutto quello page 210vche in proposito de Tuoni si è detto di sopra: ma anco quello ch'auiene alle cantilene che si dice che sieno del quarto Tuono.
Quanto alla forma di esso quarto Tuono per uenire alle strette proue,) habbiamo veduto ch'egli non solo ha da terminare nella corda di D sol re; ma anco oltra la terminatione che habbia la quarta disposta di sotto per esser il primo Tuono plagale: nondimeno nelle compositioni figurate, spessissime volte il se troua formato in alcune corde che se si giudica & considera bene, in nisciun modo li può conuenire.
Et in questo caso adurrò l'essempio di quel famoso Madrigale Ancor che col partire di Ciprian Rore, che per sin adesso non è finito di decidere se sia il terzo ouero il quarto Tuono, & dirò che vi andiamo vn poco considerando sopra, perche causa alcuni lo fanno del quarto, se la quinta del quarto dice mi mi, & la sua quarta la mi collocata di sotto; & la quinta di quello dice re la, & la quarta la mi, come si può uedere in quelle parole che dicano della vita ch'acquisto nel ritorno, & in tanto son dolci, con tutto il progresso del Madrigale: che in somma trouaremo fondar le proue loro nel aere che hanno i canti Chorali nel Salmeggiare essendo che tutti quanti i quarti Tuoni d'essi salmi caminino per quelle corde.
Et chi di ciò dubbioso alquanto fosse oltra tutti i Salmi Vespertini che si trouano in Musica riguardi i Magnificat di Morales nel quarto Tuono: che vederà questi & quelli caminar con tal disposition di figure, & la dispositione di esse figure esser collocata dentro à queste corde con simil sorte di figure.
[Music example]
Doue che rimirandolo bene, & considerandolo maturamente non serà nisciuno che non si auegga questa maniera non conuenire al quarto Tuono: ma solamente à gl'aeri da Salmeggiare, i quai perche caminano sempre nella corda di A la mi re: per questo fanno che sieno di quella sorte: & se mi si dicesse che i Magnificati & i Salmi si fanno cosi per concordar l'harmonia con le intonationi & seguir gl'aeri suoi, io dirò che cosa ci hanno da far i Madrigali che ancor loro sono fatti di simil sorte? se una cosa si concede à quelli, non si doueria concedere à questi, poiche con tal dispensa & concessione si viene à guastar le specie già diuise & distinte.
E però ne i Madrigali e ne i Motetti & altro si ha d'hauere questo particular riguardo che ce ne sono alcuni i quali sono fatti ad immitatione di essi aeri con che Salmeggia: il che ci corroborerà quello che io dissi di sopra nel Cap. 22. di questo Libro, che chi volesse redurre i Tuoni harmoniali nelle prime corde di natura incominciando il primo in C fa vt: bisogneria rifformar di nuouo tutti gl'aeri, per dare al vndecimo posto in luoco del primo intonatione, senza destruggere l'intonatione del ottauo ò d'altri, onde per esser fatti à quella immitatione, & essendo quegl'aeri da Musici & cantori assai ben conosciuti, non occorerà à dirne altro parendomi che in questo caso basti d'hauer apperto la via à farne qual si voglia, lunga & diffusa consideratione.
Però in simil cosa nisciuno si merauiglierà se molte volte i Salmi composti in Musica non hanno il fine che corrisponda alle corde assegnate: essendo ch'allhora facendosi le cantilene col soggetto d'essi Salmi, è ben ragione che nel aere li corrispondino, & che habbino tutte le loro conuenienze.
Di questo ogni hora se ne vede l'esperienza: che molti per accomodar il choro formano l'intonatione del primo Tuono in C sol fa ut, cosi ancora il settimo in D la sol re, dandoli il fine nella corda di A la mi re, e chi è colui che vedendo, e l'intonatione & la fine esser contraria alla natural fine de gli Tuoni harmoniali, non dica questo auiene, per l'intonatione de Salmi. Fatto dunque le presente considerationi non serà merauiglia se si troua il quarto Tuono esser formato à somiglianza del aere da Salmeggiare, & che quantunque habbia il fine del quarto Tuono, le dispositioni di mezzo sieno piu tosto del terzo o d'altro: perche questo dimostra la libertà grande della scienza Musicale. page 211

Quante sieno l'intonatione de cantici & Salmi noturni & vespertini. Cap. XXXIIII.

SE bene parlando de Tuoni harmoniali, non faria bisogna di far altro ragionamento sopra l'intonation de Salmi; nientedimanco per voler scoprire à quelli che credano qualmente non sieno piu di otto aeri di poter Salmeggiare, & che per li sudetti otto aeri non sieno piu de otto Tuoni harmoniali, dico che se si riguarda bene alle intonatione de Salmi, noi ne trouaremo piu di otto: perche se oltra le otto non ci fosse mai altra intonatione, ci basta l'intonation del Inexitu.
Il che ci proueria che passino questo ottauo numero & si potria dire che hauendone noi vn di piu sopra l'ottauo, è forza che sieno stati conosciuti anco gli altri, ma che i Musici non essendosene curati gl'habbino posti da vna parte & che quel solo sia stato abbracciato; nondimeno perche ancora meglio questo si puo prouare, produrrò la sudetta ragione per sufficiente & buona, & dopo la bontà & sufficienza sua; diro ancora che infra le intonatione de Salmi alcune sono l'istesse, & che per esser l'istesse non si piglia notitia del aere dalla intonatione, ma dal fine. Onde se il fine ci da la cognitione: che diremo noi di questi dua finali?
[Music example]
Se noi diciamo che il primo sia terzo, & che il secondo sia quarto: io chiederò con che ragione mi si mostra questo: et se mi si dice che il primo essempio è il terzo Tuono perfetto, & che il secondo ò il quarto imperfetto, io subbito dirò come vogliamo noi che il terzo Tuono, che io chiamo aere, possi hauere questa perfettione, se l'ordinario & commune diciamo che sia il perfetto; & se quello è perfetto questo non può esser tale, perche dua Toni perfetti non si concedano; ne meno si può dire che sia piu che perfetto, perche gl'aeri da Salmeggiare, non hanno questa prerogatiua di hauer maniere che sieno piu che perfette.
E però si come l'intonatione del secondo aere conuiene con l'ottauo: perche non potremo dire che questo primo finale quantunque si somigli & habbia similitudine del terzo aere sia del vndecimo formandosi l'vndecimo in questa maniera.
[Music example]
E ben cosa piu conueniente che il superior primo finale s'accomodi à questo Tuono harmoniale che al terzo: cosi ancora che il secondo finale s'accomodi, & piu conuenghi al decimo Tuono harmoniale, che al quarto, perche infra le vere intonationi non trouiamo mai il quarto aere oltra il suo ordinario fine: hauerne d'altri che di questa sorte.
[Music example]
Et se bene in alcuni particulari paesi si trouano altri strauaganti finali: non per questo si può dire che ce ne sieno di piu sorte, & che si come quelli, quantunque non sieno in vso per hauer di quella similitudine, si dicano tali, che cosi ancora questi dua superiori possano essere, del terzo & del quarto aere: perche in loro cascano altre ragioni: et poi per quella varietà non si muta l'aere che non sia l'istesso, essendo la varietà si poca & quella poca piu nel mezzo che nel fine.
Per tanto noi debbiamo sapere che anticamente doueano esser questi dodeci aeri di Salmeggiare: ma che i moderni si come, si haueano smenticato & smarito la cognitione, che i quattro Tuoni harmoniali sopra li otto: quantunque l'hauessero sempre hauuto dinanzi à gli occhi che cosi ancora s'hauessero smarita, & smenticata la cognitione de gli quattro aeri con che si cantano i Salmi, non ostante che gl'hauessero hauuti sempre inanzi: che ciò sia il vero; vogliamo noi che gl'antichi hauessero attribuito al Inexitu il nono aere, & che non hauessero conosciuto gl'altri come il decimo, l'vndecimo & il duodecimo? questo non è possibile; prima perche se conobbero gl'aeri passare oltra gli otto, è forza che conoscessero quant'oltre poteano passare: & poi si vede che nel distribuire gl'aeri à i Salmi Vespertini delpage 211vla Dominica, non solo adoprarano il nono aere come si vede, ma anco il decimo che è quello del Beatus vir & Confitebor.
Queste poche ragioni voglio che sieno sufficiente, & bastante à dimostrare che gl'antichi non solo conobbero i Tuoni harmoniali esser dodeci; ma anco gl'aeri da Salmeggiare, perche le loro compositioni & opere, ce ne danno segno, & ce ne fanno fede. Ne meno queste proue sieno ad alcuni nouelle: perche molti giuditiosi Musici sono di questo parere.
Però coloro che non sanno queste cose, non se n'hanno da merauigliare: perche imparandole si fanno padroni di ciò ch'essi non sanno, & col impatronirsi di simil cose, oltra le consolationi grande & infinite che vno riceue nel imparare, goderanno tra dotti di esser intelligente & di sapere.

Quali sieno i Tuoni misti infra li Tuoni harmoniali. Cap. XXXV.

IN fra tante cantilene & compositioni che si fanno, ò per accomodar le parte, ò per immitar le fughe, spesse volte i Compositori sono forzati & astretti di passar i limitati segni delle proprie & perfette forme de i Tuoni harmoniali: essendo che si come il non esser condotti alla loro perfetta conditione, non si dice che sieno tristi ò falsi: cosi ancora se passano oltra le loro perfette misure non si dice che sieno cattiui: ma secondo la quantità de gradi & la varia dispositione delle loro principal forme si dice che sieno ò Tuoni più che perfetti, ò misti.
I Tuoni piu che perfetti sono quelli i quali oltra le loro quarte & quinte hanno vn grado Musicale di piu: & quantunque alle volte ancora s'habbiano dua ò tre, questo non fa caso: perche ne vno ne dua, ne tre gradi, oltra gli gradi naturali leua vn Tuono harmoniale da vna consideratione & lo pone in vn altra; atentoche si come esse quarte & quinte li danno con la forma la distintione: cosi ancora mentre che non passano l'ordinarie limitationi che è di hauer vno, ò dua gradi di piu ò di manco, non si dice che sia entrato nelle considerationi del compagno: ma bene ch'egli ci entri quando che fuora delle limitationi ordinarie, & di quelle che strasordinariamente se li concede, entrano nelle specificate forme d'altri.
Questo in due modi si può fare, vn modo variando le specie in altre forme, & l'altro nel accrescer alle forme vere altre forme accidentale, & accioche queste cose da ogni vno sieno inteso dico: che alhora vn Tuono harmoniale è misto che dentro alle sue corde ordinarie si variano spesse volte le quarte & le quinte; come seria à dire se nel primo Tuono harmoniale che per suo ordine & natura ha d'hauer disposto re la in quinta, & di sopra re sol per la sua quarta, se ui si disporanno altre maniere & altre forme, non è dubbio nisciuno che quella contraria dispositione lo farà variare, cosi ancora serà variato, s'egli oltra il suo douere, di sotto ouer di sopra haurà tanti gradi che faccino vna quarta ouero vna quinta, & questo perche come altre volte è stato detto esse quarte & quinte sono forme d'essi Tuoni: ma nota che se per una volta tanto passano le limitationi, & gl'ordinarij termini de Tuoni harmoniali; non si dice che il Tuono sia misto, atentoche queste varietà consistano in trouarle piu volte, & non in vna sola.
Ogni uolta dunque che si troueranno cantilene, le quali habbino oltra gli otto gradi ordinarij, altri gradi, che faccino per tre ouer quattro gradi, si ha da riguardare, in che modo, & quante volte, ò con che occasione passino à quelle corde, & alhora far giuditio di qual sorte egli più partecipa, & dire ch'egli è di quel Tuono che mostrano le sue corde finale: ma che seco vi è qualche parte di quello che dimostrano i suoi gradi strasordinarij.

Se è lecito di variar le specie de Tuoni harmoniali con intrar di vna specie nel'altra, & farli esser Tuoni misti. Cap. XXXVI.

NOn è (per quanto io credo,) chi habbia cognitione della Musica, et particularmente de Tuoni harmoniali, che non conosca & sappia se è lecito di entrar di vn Tuono nel altro: poi che se il Compositore ha tutte le libertà superiori ch'altroue habbiam ueduto: hauerà ben ancor questa di poter vscir da questo Tuono, et entrar in quest'altro: ma la bellezza et la difficultà di questo consiste nel entrarci à proposito, ò con qualche opportuna & buona occasione: poiche l'entrarci con brutte mapage 212niere guasta si fattamente il Tuono & l'aere del Tuono harmoniale; che chi l'ode et scolta, non potendo quasi soffrire quel brutto effetto che produce la mal fatta trasportatione, odia & fugge quasi di sentirlo.
E però in quanto al variar le specie di vn Tuono harmoniale dentro dalle sue corde naturali, quando le sono variate con debbiti mezzi & bene non si dice nulla, per esser cosa d'assai artificio, ma bene si dice qualche cosa, quando che le si variano fuori delle sue corde, & che fuori del ordinario si fanno piu è piu voci descendere, ò salire, per rispetto ch'alhora si passano le sue ordinate limitationi.
Il che non solo fa il Tuono esser misto per contenere in se diuerse altre specie: ma anco fa che le parte cantino male: non essendo le uoci humane atte à salire ò scendere oltra gli otto gradi, che scendino ò salischino bene, che non per altro nel Cap. 66. del primo Lib. io dissi che le uoci nostre naturalmente non ascendano piu di 6. gradi che sieno perfetti & buoni, & che non per altro i Tuoni harmoniali si formano di otto gradi, prima perche l'ottauo grado è fine de i gradi semplici con cui risonano le Musiche: & poi perche le nostre dette voci per ordinario & con assai commoda via ariuano sin à quel termine.
Onde se à quel termine v'ariuano con commoda uia, pasando piu di vn grado ouer di dua vi andaranno malamente, & faranno sempre vn effetto deffetuoso ò dissonante: perche le parte ò che per esser troppo alte non vi potranno ariuare, ò che per esser troppo basse in quei luochi non seranno sentite.
In questo per modo di dire non è lecito di variar vna specie, con entrar nel altra, nè di far che vn Tuono harmoniale sia misto, se col rimaner ne i termini suoi & nelle sue corde si può far l'istesso.
In proposito di questo ch'hora si ragiona; si può ben scorrere et dare vn occhiata, alle cantilene antiche & particularmente à quelle che vanno alte sino à dodeci, tredeci, & quatordeci gradi, che si vedrà come in quei gradi si alti vi uanno le voci con faticha, et che in quelle basse non si sentano, et cosi da queste et da quelle hauer notitia & pigliar informatione se è lecito di variar le specie de Tuoni harmoniali col formarne de miste, ouero di condur le cantilene in luochi che le voci non le possino suleuare.

Di quanto giouamento sieno i Tuoni harmoniali al Compositore. Cap. XXXVII.

CHi non sà & conosce di quanto danno sia al Compositore di non sapere & conoscere la natura & l'essere de i Tuoni harmoniali, non può anco conoscere & sapere di quanto danno li sia il non saperli, & il non hauerne cognitione: ma bene coloro che li fanno possano dire di quanto giouamento & vtile li sieno, poiche conoscendo l'esser particulare & la natura loro si fanno patroni, & sono dominatori di tutte le buone dispositioni harmoniche, & le dispongano con tanta ligiadria & ordine che aguisa di sutil recchamo, & preggiato penello le fa tenere in prezzo & stima.
Onde val tanto al Compositore la cognitione de Tuoni harmoniali, che non solo li da quel saper di piu, ma anco li fa disporre le sue cantilene si regolatamente, che per buone regole, risonano in altro modo di quello che non risoneriano se fossero composte senza la loro cognitione.
Oltra che con la loro cognitione si mantengano in tuono, et non si trasportano fuori à produrre strani & strauaganti effetti: effetti piu tosto d'aborrirsi che da prezzarsi. E chi è mai colui che senza cognitione de i sudetti Tuoni harmoniali possa comporre cantilena che stia bene, se qual si voglia persona ch'inuitato dalla pura & semplice voglia ponendo mani all'arte, & operationi artificiose per non saper ne gli ordini & le misure, le conuien lasciar stare, ò facendole le fa monstruose & strane? quanto maggiormente riusciranno strane & monstruose le compositioni di colui, che non hauerà questa particular cognitione? E però qualunque persona che vuol far professione di Musico & Compositore inanzi che impara i primi elementi del comporre deue imparare di conoscer i canti di che Tuono sieno: accioche componendo possegga le ragioni di quello che'egli compone: & facci che le compositioni sue rendino quel diletto, et faccino quel buono effetto che possano fare; perche se non faranno quel buono effetto che possano fare, ò non daranno quel diletto che si vorebbe, come cose piene di imperfettioni si lasceranno da vna parte.
Non dico poi quanto gioui questa cognitione al saper ordinare vna Musica; perche mi presupongo ch'ogni vno da per se se lo immagini et lo consideri, ne meno quanta sodisfattione apporti à chi gl'intende, essendo cosa facile da pensarselo, se non per altro rispetto, almeno per rispetto di possedere quello che non si possiede. Per questo io mi rimetto, & volontieri mi contento di lasciarlo al bel giuditio altrui, uolendo dopo tutte le superiore ennarrationi, et dopo tutti i ragionamenti fatti, deporre il ragionar de Tuoni harmoniali, per passarmene alla conuenienza di tutti gl'Istrumenti Musicali, come quì si uede. page 212v

DELLA CONVENIENZA ET DIVISIONE DE TVTTI GLI STRVMENTI MVSICALI.

Che cosa sia & voglia dire Istrumento Musicale. Cap. XXXVIII.

OGni particular matteria & trattato è forza che habbia il suo particular ragionamento, se non per altro, almeno per introduttione di quel che si vuol ragionare.
Dico particular ragionamento per quella introduttione che si fa nel voler trattare di questa cosa et di quella; e però quantunque il trattato presente potesse hauere vna larga et ampla introduttione essendo per sua natura meriteuole, nondimeno per dar fine à tanto ragionare, et per peruenire al'amato riposo, deposto ogni introduttorio ragionamento dirò, che Istrumento Musicale è vna cosa materiale con tal artificio fatta, che secondo la sua misura et proportione è atta et può immitar la voce humana quando che harmonicamente canta.
Si dice Instrumento Musicale perche vi sono alcuni Istrumenti che non sono atti à far Musica: perche non hanno le voce giuste, ò da rileuar i Semituoni che si ricercano nel modulare: essendo che non possano seruire, se almeno Diatonicamente non sono diuisi, che sono le piu semplice diuisioni che si possano trouare.
Et nota che quantunque ogni Istrumento, per ragione di harmonial diuisione, bisogna che sia Diatonicamente diuiso; nondimeno fra questi et quelli vi corre vna certa perfettione et imperfettione che si separano gl' perfetti da gl'imperfetti: & gl' perfetti si chiamano Musicali, à differenza de gl'imperfetti che sempre con qualche diffetto et imperfettione immitano et soleuano le uoce Musicali.
Quelli sono particularmente imperfetti che oltra l'imperfettione delle sue uoci non ascendano à gli otto gradi del ottaua, per solleuare et seruire à qual si voglia particular Tuono harmoniale; è questo perche constando essi Tuoni di otto gradi redotti à quel termine per loro perfettione; ogni volta che fossero in una cantilena introdotti, mancandoli delle uoci, seria deffetuosa introdutione, et ne i più bei luochi, ò nelle migliore occorenze quelle sorte di Istrumenti seriano muti: il che quanto paresse buono lo si lascia giudicare à chi di queste cose è perito, et ne ha cognitione.
Per questo dunque se n'è fatta la presente distintione: accioche per Istrumento Musicale non solo s'intenda gl'Istrumenti Diatonicamente diuisi: ma anco per quelli che al meno hanno possibilità et potere di solleuar otto uoci di grado ascendente: accioche appoggiandoli alle parte da cantare possino sumministrar le uoci di un Tuono harmoniale, voci che l'informano, et li danno essere sonante et particulare.
Onde se un Instrumento manca di un grado; non ostante che con lui si suoni una cantilena; quel Istrumento non si chiamerà Istrumento Musicale, per non hauer tutte quelle particular perfettioni che ricercano hauere gl'Istrumenti perfetti: che possano seruire à qual si uoglia concerto et harmonia. page 213

Quali sieno quegl'Istrumenti atti à far Musica & à produrre soaue & dolce harmonia. Cap. XXXIX.

NOn qual si voglia Istrumento che produchi suono è buono & atto à produrre harmonia; perche l'harmonia constando di piu soaue & sonore voci; molti Istrumenti ci sono che per l'imperfettion loro non sono atte ne possano cauare quelle voci che fanno bisogno à i concenti: Oltra che in molti luochi non danno i Tuoni & i Semituoni reali, per le cui defraudationi i canti & le Musiche restano imperfette.
E però quelli solamente si dicano esser atti à tal negotio che almeno si possano diuidere secondo le diuisioni Diatoniche: le quali non sono altre che quelle che si dimostrarano già nel Cap. 50. del primo Libro.
Et nota che simili diuisioni, hanno da essere in tutta lor perfettione: perche le voce de gl'Istrumenti si come assai meglio & più commodamente si possano diuidere che non fanno le voci, cosi ancora nelle sue dispositioni bisogna che sieno intiere et perfette: per questo si vede che vno che non sia della professione sentendo sonar un Istrumento alquanto discadente dalla sua perfetta accordatura, tener per certo ch'egli non sia discordato, che colui il quale di quel Istrumento ne fa particular professione subbito sente, & li conosce, qual si voglia minimo deffetto.
Anzi che se noi consideriamo bene di donde nasca il prezzo de gl'Istrumenti, trouaremo che non nasce da altro che dalla sua buona & ottima accordatura: essendo che l'ottima accordatura sia quella che lo facci, con dolcezza & diletto rissonare: quantunque nel accordatura conuien che l'Istrumento sia buono: nondimeno si dice che egli sia buono quando egli è ben accordato: perche quel mezzo è il piu propinquo & sensato à farci sentire la perfettione & bontà sua.
Quando dunque vn Istrumento Diatonicamente si può diuidere, & che alle sue diuisioni corrispondano l'accordature, quello è atto à seruire alle Musiche: perche per la sua buona diuisione tutte le voci si possano cauare che dalle Diatoniche corde sieno comprese ò che dentro di loro sieno contenute, è cosi potendosi da loro in qual si voglia occasione cauare Diatonico suono, et il suono Diatonico seruendo à tutte le modulationi harmoniche: tutti potranno produre dolce & soaue harmonia.

Diuisione generica & specificata de gl'Istrumenti Musicali. Cap. XL.

DI tutto il numero & la quantita di gl'Istrumenti Musicali si caua vna certa breue & picciola diuisione che quantunque non sia quella piu sottile, almeno è tale che ci fa conoscere le principali differenze: poiche ricercando la conuenienza loro si troua che tutti sono fatti per immitar la voce: & essendo fatti per quest'effetto, si troua che per immitarla, si puo produrre il suono & farlo risonare, per via di fiato, di tastatura, ouer d'archetto: & nota che sotto gl'Istrumenti di fiato quantunque vi sieno ancora le Trombe, nondimeno perche le Trombe, sono Istrumenti da campi, ò da bataglie, & non hauendo tutte le voci Diatoniche: per questo le si escludano, & si pongano solamente i tromboni, i Cornetti, Fifari, i Fagotti, i Cornamuti, le Dolzaine, i Doppioni, le Cornamuse, i Flauti &c.
Similmente fra quelli di tastatura ve ne sono alcuni che si sonano per via di uento, & altri per via di penne: quelli che sonano mediante l'aiuto di vento sono gli Organi, i Clauiorgani, & gli Regali, & quelli che sonano per via di penna sono gl'Arpicordi, i Clauicimbani, le Cethare, & gli Spinetti.
Vltimamente quelli di Archo sono le Viole, le Lire, i Lironi, & i Violini. Et nota che se bene infra le presente diuisione, non si mette l'Arpa & il Leuto con altre sorte d'Istrumenti: questo non li fa per altro che per descriuere quegl'Istrumenti hora piu adoprati nelle Musiche, i quali diuidendosi si riducano in tre generi come si vede.
Onde se per caso altro Istrumento con diuision Diatonica se ritroua che sia atto & buono à seruire page 213valle Musiche & harmonie, tutti si possano ridurre sotto quel genere che piu per natura li conuiene, ò che se li può attribuire: perche quando io mi son preso assonto di ragionare di tutti gl'Istrumenti Musicali, ho inteso di voler ragionare de quelli i quali piu nelle Musiche per concerti sono adoprati; & questo non ad altro fine solo per dare questo particular lume al Compositore, che non ha cognition di loro: accioche hauendo animo d'adoprarli, & di seruirsene sappia la natura loro: & quante voci habbiano per poterlo seruire: perche s'egli non sà quanto che vadino alto, & quanto possano descendere potrà facilmente accompagnare vn Istrumento ad vna parte, & accompagnatolo non poterli per mancamento de voci seruire.
Cosi tolto gl'Istrumenti piu famosi & vniuersali, ne farò le loro particulare demostrationi. Et se in questo caso io non faro mentione del Leuto, del Arpa, della Lira, & altri Istrumenti conosciuti & adoperati: non vorò per questo derogare al loro honore: perche quando si dice Istrumento Musicale: non si ha da intendere d'altro Istrumento che de gl'Istrumenti che seruano à far concerti: Tutti dunque i superiori Istrumenti sono da far concerti, & per le varie maniere che hanno da esser adoprati si riducano sotto la superiore generica diuisione, distinguendone le sue specie con i suoi distinti nomi, come habbiamo veduto, che si distinguano.

Se gl'Istrumenti Musicali che sono fatti con le diuisioni Diatoniche si possano diuidere Chromaticamente. Cap. XLI.

SE gl'Istrumenti sono stati fatti per poter suuenire alle Musiche in cambio delle voci humane, & immitarle quando che harmonicamente cantano: potendosi dalle voci humane cauar tutti i suoni Diatonici & Chromatici non serà anco inconueniente che da gl'Istrumenti Musicali essendo formati & fatti con quelle diuisioni: cerchiamo se si possano cauare le diuisioni Chromatiche, in quel modo che se cauano dalle voci: perche hauendo la voce quest'attitudine, & formandosene delle compositioni; se gl'Istrumenti Musicali non si diuidessero Chromaticamente ancora non serieno perfetti, & atti à seruire in quello che gli Musici li volessero adoprare: però se noi riguardaremo bene à tutti gl'Istrumenti che sono atti à far concenti, tutti si possano diuidere Chromaticamente, & formar ne i Tuoni, i Semituoni come habbiamo ueduto che si fanno le diuisioni Chromatiche: & quantunque in molti non tutte le dette diuisioni vi possano venire, nondimeno perche nelle corde principali con facilità mirabile vi si trouano, per questo si dice che tutti quelli Istrumenti i quali contengano perfettamente le diuisioni Diatoniche, contengano anco le principale diuisioni Chromatiche & alhora quelli Istrumenti si dicano essere piu de gl'altri perfetti & buoni che piu Chromaticamente si possano diuidere: essendo che gl'Organi, le Viole & altri Istrumenti contengano meglio le sudette diuisioni che non contengano i Flauti, i Cornetti, i Fifari & gl'altri.
Onde non per questo si può dire che essendo gl'Organi Istrumenti piu atti ad immitar tutte le parte, che per poterle seruire in ogni caso per questo hanno piu quantità de diuisioni, perche le Viole sono Istrumenti che accompagnano le parte sole come si vede, nondimeno corrispondano à tutte le diuisioni del'Organo.
E però questo ci farà dire che gl'Istrumenti Diatonici, vno si diuide meglio del altro Chromaticamente, & che non si troua Istrumento che habbia le diuisioni Diatoniche, che non habbia anco le Chromatiche, per il rispetto che hanno esse diuisioni Chromatiche con le Diatoniche.
Doue che per concluderla possiamo pigliar in consideratione tutti gl'Istrumenti Musicali di qual genere & specie che si voglia, & dire che tutti ci possano dare & seruire in occorenza nelle cantilene Chromatiche: ma che meglio vno piu del altro lo può fare: la cui bontà nasce dalla quantità delle scale Musicali che sono collocate dentro alle diuisioni Istrumentale, & non solo si cauano da gl'Istrumenti stabili, quanto da gli mobili, perche con la stabilità ò col moto, sempre hanno da essere medeme diuisioni. page 214

Quali sieno quegli Istrumenti, che hanno sempre il suono fermo & stabile, atto à non potersi mouere senza loro offesa & danno. Cap. XLII.

DI quant'eccellenza, & perfettione sia la voce humana rispetto à gl'Istrumenti Musicali, non è chi non lo vegga ò chi non lo sappia giudicare; poiche il sentirla con tanta facilità alzarsi & bassarsi quando che si è cantato vna cantilena, & che se ne vuol principiar vn'altra, è forza che si conoschi ancora questa particular perfettione & eccellenza, non tanto per la sudetta facilità & ageuolezza, quant'anco per l'inattitudine & impossibilità d'alcuni Istrumenti, i quali contengano i suoni fermi & stabili, con stabilità & fermezza tale, che si dicano immobili.
Essaminando noi dunque gl'Istrumenti Musicali, & facendone alcune schiette comparationi, ne trouaremo vna quantità che hanno i suoni & le voce sempre in vn'istesso modo e questi sono tutti quelli che non solo vogliano esser sonato per via di fiato: ma anco per rileuar le voci e 'l suono vogliano hauer, i fori, ouero i buchi.
Questa sorte d'Istrumenti perche si sonano per vie de mezzi limitati, non possano mai senza loro danno & offesa passar oltra le sudette limitationi. Io chiamo mezzi limitati quei mezzi per i quali n'escano i suoni: e però venendo il loro suono da quei buchi & fori, non è possibile di poterlo mouere, essendo che quei suoni solamente si possano à voglia & compiacenza nostra mouere che procedano per via di corde; li quali douendo essere sopra gl'Istrumenti tirate & condotte, si come mouendosi dal suono imperfetto, si conducano al perfetto, cosi ancora quel suono che si è vna volta redutto à perfettione, si può per li medemi mezzi ridurre in altra perfettione, & fare che quei Tuoni che prima erano imperfetti, esser perfetti: cioè quei suoni che sono già tirati à vn segno, ritirarli vn grado piu alto ouer più basso.
A talche i Cornetti, i Fifari, i Flauti, i Fagotti, le Cornamuse, & gl'altri che sonano mediante i forami & buchi sono quegli Istrumenti che hanno il suono stabile, i quali dopo che son fatti, non si possano rimouere da quel suono che formano, se non che l'arte & l'ingegno del sonatore che l'ha in mano & l'adopera lo può in qualche parte aiutare: non in altro caso se non quando che sonando sonando si alza, il che auiene facilmente se vi sono le voci appresso: poiche alhora, & in quel caso col coprire & discoprire alquanto, quei buchi & forami, che si doueriano discoprire, & coprire; si aiutano in tal maniera, che s'accomodano al meglio che possano.
Questa è quanta possibilità che hanno gl'Istrumenti di suono stabile, & quanto dal vso suo si possano mouere.

Quali sieno quegli Istrumenti che hanno il suono mobile. Cap. XLIII.

HOra che habbiamo separato gl'Istrumenti di suono stabile, da quelli di suono mobile: & che à bastanza habbiamo discorso & ragionato intorno à gl'Istrumenti che hanno il suono stabile; possiamo discorrere sopra quelli che l'hanno mobile: & quanto al quesito presente si ha da sapere, che infra gl'Istrumenti di suono mobile, ce ne sono alcuni, che si possano con facilità mirabile alterare & mouere, & altri, che con difficultà grande si mouano: quelli che con tanta facilità si possano mouere & alterare sono, le Viole, i Violini, l'Arciuiolatelire, le Lire & gli Arpicordi che procedendo i loro suoni da corde, non possano questa facilità negare: quegl'altri poi che con fatica si mouano, sono gl'Organi, & i Clauiorgani, & in questo caso s'escludano i Regali per esser Istrumenti che quantunque habbiano per la medema uia il fiato che hanno i Clauiorgani & gli Organi: nondimeno perche le canne loro sono temperate per via di certe linguette, per questo potendo facilmente esser sbassati & alzati si escludano da i sudetti Organi et Clauiorgani, & si pongano tra gli Istrumenti piu mobili.
Gli Organi dunque, et i Clauiorgani solamente si alzano et si sbassano con vn poco di fatica: perche volendoli alzare et sbassare bisogna agiungerui ò tagliar le canne, et tagliandole, ò agiungendole vi concorrano certe misure, le quali se si transgrediscano, sono causa della ruuina et destruttion loro. page 214v
Per questo tutti gl'altri Istrumenti sono piu atti di loro à esser alzati & sbassati, per rispetto che procedendo i loro suoni da estensiue corde, esse corde che sono atte ad esser tirate in piu gradi sonanti, con commodità mirabile vi si tirano.
Onde se alcuno mi ricercasse per qual cagione io ho fatto queste & le superiore diuisioni, sappia che hauendo io intentione di mostrare al semplice Compositore la particular conuenienza de tutti gl'Istrumenti Musicali, è stato forza non solo di distinguerli, & distinti di vedere quali habbiano il suono per mezzo di fiato & di corde: ma anco quali sieno di suono stabile ò mobile, accioche in qual si voglia occasione volendoli nelle sue compositioni far intrauenire, sappia quali stiano fermi & quali si possano abassare & alzare: perche con simil notitia & informatione ageuolmente potrà discorrere che gl'Istrumenti di suono mobili si potranno accomodare secondo il bisogno delle voci, & vnirli con quelli di suono stabile: che gl'Istrumenti di suono stabile molte volte lo sforzeranno à quello ch'egli non voria: per rispetto che altro mezzo non hanno per accomodar le voci, che di trasportar quelle cose ch'essi hauerieno da sonare in Tuono, alla seconda, alla terza, alla quarta, alla quinta &c. il che molte volte le compositioni sono tali che non comportano d'esser sonate alla seconda & alla terza; che comportano la quarta & la quinta.

Se tutti gl'Istrumenti Musicali hanno le voci reale: & quali sieno quelli che ne possano produrre del'altre oltra le proprie & vere. Cap. XLIIII.

E cosa chiara & manifesta che nelle demostrationi sempre si procede dalle cose piu chiare alle piu intime, & dal intime alle piu intrinseche, per condur con ordine l'intelletto nostro alle speculationi: & si procede in tal modo & con tal via, che dalle sensate & piu grosse, si viene alle piu pure & immateriali.
Onde se dal principio che noi habbiamo incomminciato à ragionare del suono de gl'Istrumenti Musicali, hauessimo voluto ricercare se oltra le voci reale si possano da loro cauare voce che non sieno proprie: haueressimo proceduto dalle cose intrinseche all'estrinseche, & con simil sorte di procedere non si seria potuto hauer notitia & cognitione delle cose piu chiare: però fatto prima tutte le superiore distintioni & veduto quali sieno gl'Istrumenti di suono mobile & di suono stabile, & fattone le generiche diuisioni con tutte le superiore inquisitioni; si ha da sapere che infra gl'uniuersali Istrumenti Musicali ce ne sono alcuni talmente limitati che oltra le loro limitationi non possano passare, & alcuni altri che quantunque sieno ancor loro limitati, nondimeno hanno tanta possibilità che oltra i limitati termini cauano altre voci, & fanno che col mezzo & aiuto del sonatore, se ne formino delle altre.
Quelli che con le limitationi terminano le voci, non solo sono gli Organi, i Clauicimbani, i Clauiorgani, i Regali & gl'Arpicordi: ma anco i Fifari i Flauti & altri: perche hanno i confini terminati si fattamente che non hanno modo di piu oltra passare.
Quegl'altri poi che passano i loro naturali termini sono i Cornetti, le Dolzaine, le Viole, i Violini, & altri simili, i quali possano dare alcune voci di piu che non danno gli altri.
Dunque per quello che si vede si trouano de gl'Istrumenti che non hanno altre voci oltra le sue naturale: & altri che ne hanno di piu non per via di natura, ma per l'arte del Sonatore, & l'esser del Istrumento: e però quel semplice Compositore che nelle compositioni sue vuol introdurre piu sorte d'Istrumenti: bisogna almeno che sappia non solo quanto ch'essi Istrumenti vadino in alto & basso per natura, ma anco quali habbiano altre voci oltra le naturale, per poterli disporre senza dishonore & imperfettione: atento che s'egli li disponesse male, & che non potessero sulleuare tutte le figure della sua compositione, seria cosa si brutta & si difforme, che di difformità & brutezza nella Musica non ci seria paragone.
Oltra che l'istesso Sonatore nel douer rompere i pensieri suoi piglia si mala sodisfattione, che mal sodisfatto non può se non biasmare i mal concertati Istrumenti. page 215

Quali sieno quegli Istrumenti che in se contengano piu voci cioè che partendosi dalle voci piu graue, vadino piu alto nelle acute. Cap. XLV.

BEnche io sia nemico delle digressioni, & che mal volontieri io mi trattenga nelle cose di poco vtile ò valore: nondimeno io sò che in molte cose, serò tenuto per amatore di digressione, & per huomo che ragioni volontieri: ma se quei tali che mi tenerano per huomo tale consideraranno quello di che io ragiono, son sicuro che si auederanno come i ragionamenti non son vani ma necessarij: poiche oltra le superiore distintioni, vn compositore non potria sapere qual Istrumento lo può seruir meglio, nelle voci alte & basse, se col separarli non dimostrasse quali sono.
Però non pareranno stranij i ragionamenti essendo fatti tutti à buon fine, ne meno sia chi se ne merauigli, perche non per altro io cerco al presente quali sieno quelli Istrumenti che contengano in se piu voci, solo per iscoprire à compositori, che non ci è Istrumento che ne contenghi piu de Clauicimbani Organi & Regali, quando però sono fatti di tutta sua tastatura, iquali hauendo tutti vn medemo ordine & diuisione, si nomineranno sotto il nome de Clauicimbani, non come Istrumento maggiore ò piu nobile: ma come quello che piu nelle voci si dilata & si distente: hauendo per ordinario cinquanta tasti: Questa sorte d'Istrumenti per la gran commodità delle voci possano seruire alle compositioni piu che qual si voglia altro Istrumento, del quale sempre n'è stato fatto piu capitale: contenendo in se le diuisioni Diatoniche & Chromatiche piu perfettamente, come le proue ne lo dimostrano.
E però i sudetti Istrumenti sono quelli che partendosi dalle voci piu graue, ascendano alle piu acute in maggior quantità; Onde se bene si trouano de gli Organi, Regali, Clauiorgani, Arpicordi, & altri Istrumenti di tastatura che non hanno tutta questa quantità di voci, non per questo si dice che non ascendino tant'alto: perche alhora si dice che l'Istrumento di tasto sia compito che contiene il numero de cinquanta tasti, & se tutti non gl'hanno, questo è perche non vi si conosce il bisogno, che se il bisogno fosse tale che ne sforzasse, tutti li conueriano hauere in vn medemo numero.
Perilche non occorerebbe à dir altro: ma quali hauendone piu, & quali manco; per questo è bene di sapere che infra gl'Istrumenti Musicali, i Clauicimbani, & Organi con tutti gl'altri Istrumenti del medemo ordine sono quelli che contengono piu voci; perche in la maggior quantità loro fra Tuoni & Semitoni producano cinquanta voce col mezzo de cinquanta tasti. & quelli che ne hanno manco non possano mai esser si poche che non sieno piu di quelle di qual si voglia altro Istrumento.

Con qual Istrumento meglio si possi sonar tutte le parte. Cap. XLVI.

GRan diffetto & mancamento seria stato nelle inuentioni & arte, cercando di voler per ogni via imitar la voce; se non si fossero poi potuto imitare se non le parte in particulare, & non tutte insieme quando che concertate, ne fanno sentir le soaui & dolce harmonie; perche le parte sole sono membri che posti insieme, fanno vn bello & legiadro corpo intiero: e però di poco valore seria stata l'arte; se nel trouar gl'Istrumenti, fra tanti che ne ha trouati, non ne hauesse trouato & formato alcuni in che si potessero tutte le parte imitare & in se contenere.
Onde per tal essere & natura siamo forzati di formarne queste particular distintioni & dire che infra gl'Istrumenti Musicali ce ne sono alcuni che sonano solamente vna parte, & alcuni altri che le sonano tutte; Quelli che sonano solamente vna parte: sono quelli che producano il suono per mezzo de fori & buchi; e gli altri poi che le sonano tutte sono tutti gl'Istrumenti di tastatura: ma debbiamo molto ben auertire che infra gl'Istrumenti che sonano per via de buchi & fori vna parte sola, si pongano quegli Istrumenti che si sonano per via d'archo: come sono le Viole, i Violini, &c. E questo perche dalle Lire & Arciuiolatelire in poi che sonano piu parte insieme, tutti sonano vna parte sola: ma per esser disconuenienti nel modo di sonare non si pongano insieme: Però in qualsiuoglia occasione che si ricerca quali Istrumenti sonino tutte le parte insieme; non solo si ha da intendere tutti gl'Istrumenti di tastatura, ma anco quelli che per via di arco sono tali & atti à sonarle: come sono quelli che pur hor hora ho nominato. page 215v
Questo si dice per intelligenza del compositore, che non sapendo sonare veruno Istrumento, almeno per prattica di scritture sappia, quali Istrumenti suonino tutte le parte: & quali ne sonano vna sola, accioche in occasione di volerli adoprare, ne sappia far elettione, & dopo l'elettione li sappia applicar le parte: perche l'ordine nelle cose composte è quello che da le bontà, & il prezzo à quello che in loro poi, più si prezza e stima.

Quali Istrumenti in fra gl'Istrumenti Musicali sono soggetti all'accordature. Cap. XLVII.

PEr hauer gli Istrumenti Musicali l'esser diuerso & differente, ò per esser formati & fatti sotto varie & diuerse misure & diuisioni; si come tutti non hanno il suono stabile, per essercene alcuni che l'hanno anco mobile, cosi ancora non tutti hanno tal prerogatiua che accordati vna sol volta sieno accordati per sempre: perche ce ne sono alcuni, i quali qualunque volta che si vogliano adoprare bisogna, accordarli: & alcuni altri che per qualche tempo mantengono l'accordatura.
Quelli che ad ogni tratto bisogna accordarli sono i Violini & le Viole: & quelli che la mantengano per qualche tempo sono i Clauicimbani, gl'Arpicordi: ma in fra questi che la mantengono vn tempo, non ci è Istrumento che la mantenghi piu del Organo & manco del Regale, perche l'vno si conserua accordato per mesi & anni, & l'altro da vn hora ad altra che si riman di sonare si scorda.
Onde se noi consideriamo bene da i Regali in poi, non ci è Istrumento che sia piu soggetto alle accordature, che gl'Istrumenti, iquali sonano mediante le corde di budella da alcuni chiamate corde animate, per esser state interiore d'animali irragionevoli: e questo perche quelle corde sono di tal sorte & natura che si distendano piu facilmente che non fanno quelle d'acciaio ouer di rame; cosi fanno che l'Istrumento in che sono poste sia sempre piu soggetto alle accordature, che non sono tutti gli altri di suono mobile.
Per questo nel adoprarli bisogna esser molto ben auertito, non tanto d'accordarli ben prima; ma anco dopo l'hauerli accordati & reuisti, d'ascoltarli nel sonare se sonando sonando, qualche corda è calata: essendo noi sicuri che non possano mai ascendere, essendo cosa che in questo repugna la natura.
Vi è bene vna sorte d'Istrumenti che si possano porre infra gl'Istrumenti stabili & mobili: infra gli stabili perche ha le limitationi, & le positioni naturale, & infra mobili perche con l'aiuto del Istrumento & del sonatore si possano mouer le voci & hora accrescerle, & hora abassarle, questo Istrumento si è il Trombone, ilquale, se bene ha li storti suoi ordinarij, & che per quelli si formino le voci stabile, nientedimanco il sonatore, con il slungar & rittirar la mano nel toccar le positioni vere, & con l'aiutar l'Istrumento mentre ch'egli li porge il fiato, s'accomooda secondo li bisogni. & secondo quelli si gouerna & regge ne piu ne meno, se non quanto che la necessità l'astringe.

Quali sieno quegli Istrumenti che accordati vna sol volta, sono accordati per sempre. Cap. XLVIII.

OGni vno che habbia giuditio & che discorra considerando come si sonano gl'Istrumenti Musicali, può da se stesso giudicare che tutti gl'Istrumenti di suono stabile, bisogna che sieno tali, & habbino tal natura che non douendo mai alterar il suono, accordati vna sol volta, sieno accordati per sempre: perche se il suono non ha mai da esser alterato, quando ch'escano dalle mani del maestro se sono accordati, quella accordatura se li conserua sempre, & non occorre mai piu d'accordarli, che non è cosi de molti altri Istrumenti, bisognandone molti accordare qualunque volta che si vogliono sonare.
I Flauti dunque con tutti gl'altri Istrumenti che hanno i buchi per sonare, quando che il maestro che gl'ha fatti, gl'ha fatti bene & giusti, non occorre mai piu accordarli: con iquali si come accordati vna volta non hanno piu bisogno d'altra accordatura, cosi ancora serà difficil cosa da poterne altri suoni cauare: & tutti quelli che da loro si cauano, che pur se ne cauano alcuni; ò si cauano per natura del Istrumento, ò per artificio del sonatore: In tutti dua i modi che si cauino, per non esser cauati naturalmente ò sono vn poco defettosi, ò che si cauano con fatica. page 216
Il compositore si debbe molto ben guardare di non occupar l'Istrumento con le compositioni sue, in quelle voci accidentale: perche se patiscano in qualche parte, è forza che se non sempre almeno qualche volta faccino strano & cattiuo effetto.
Onde se si aggiungano gl'Istrumenti alle voci, debbiamo credere che non gli s'aggiungano per altro che per buono effetto, & accioche faccino parer piu belli quei canti & compositione, che poi facendole risonar con quelle voci; quelle voci per esser come ho detto sempre vn poco defettose, le faranno dissonare & parer piu brutte.

Se gli Istrumenti Musicali che sono soggetti alle accordature tutti s'accordano in vn modo, ò pur diuersamente. Cap. XLIX.

QVantunque nelle diuisioni de gl'Istrumenti Musicali habbiamo veduto che alcuni sono di suono stabile & alcuni di suono mobile: non per questo quelli di suono mobile per esser soggetti alle accordature conuengano nelle maniere d'esser accordati: e questo perche si come hanno diuerse varietà & forme, cosi ancora conuengano hauere varie & diuerse accordature, tanto piu che gl'Istrumenti mobili hanno il suono per via di contrarie corde; essendo altre le corde d'acciaio, & di rame, & altre le animate.
Onde è ben conueniente che si come le corde animate che sono le corde de Violini & de Viole si tirano & si distendano piu di quelle che son di ramo ouer d'acciaio, che cosi ancora sieno piu soggetti alle accordature, & che piu facilmente si discordino, & che per consequente habbino altr'accordatura che non hanno gl'altri Istrumenti delle sudette corde.
Però non solo per la diuersità delle corde & l'esser loro particulare, ma anco per la qualità, & la fatezza del Istrumento tutti gl'Istrumenti di suono mobile, s'accordano diuersamente & tengano nell'accordatura altro diuerso & variato stile.
Il che meglio da questo si vede, che se tutti s'accordassero in vn modo, che ne sapesse sonar vno li saperia sonar tutti, & se vno fosse buono & perfetto serieno anco gli altri.
Onde per vedere ch'vna simil cosa ne i Sonatori non si verifica; si può con la ragion del senso senza piu altre speculatiue proue dire, che sia pur troppo il vero; essendo pertinacia, & segno espresso di pazzia l'ostinarsi in quelle cose, che il senso l'abbraccia & consente: perche se quelle non si vogliano & si rifiutano, molto maggiormente si rifuteranno, & non si voranno quelle che sono in proua dell'intelletto speculatiuo adutte.

Se ci è Istrumento nisciuno che conuenghi con l'altro Istrumento nell'accordatura. Cap. L.

SEria gran cosa certo, se infra tanti Istrumenti Musicali di suono mobile, non ci fosse vn Istrumento che conuenisse con l'altro nell'accordatura; perche si come habbiamo veduto che nelle corde & la tastatura molti conuengano, è forza ch'anco nel'accordatura habbino qualche conuenienza: & se non altri, almeno quelli che conuengano nella tastatura. & quantunque di sopra ho detto che per le corde, & le qualità del Istrumento nisciun Istrumento conuien con l'altro nel accordatura; Questo si ha da intendere de gl'Istrumenti particularmente che hanno diuerse sorte de diuisioni, perche gl'Arpicordi & i Clauicimbani, con tutti gli altri Istrumenti à se simili s'accordano in vn modo, come anco gli Organi, i Clauiorgani, & i Regali quantunque habbino per via di mantice & fiato il suono, s'accordano con il medemo ordine che si sogliano accordare i sudetti Clauicimbani & Arpicordi. Similmente ancora, le Viole perche hanno le medeme corde del Leuto, & la medema diuisione l'vno & l'altro s'accorda à vn modo: A talche si come colui che sà accordar il Clauicimbano, sà anco accordar l'Arpicordo: cosi ancora chi saprà accordar vn Leuto, sapra anco accordar vna Viola; & nota che io non per altro dico vna Viola: solo perche si sappia, che non tutte le Viole d'vna modulatione s'accordano insieme: quantunque tenghino il medemo ordine d'accordatura, come à suo luoco et tempo piacendo à Dio vederemo. Per hora basta quasto per meglio poter vedere quello che ne gl'infrascritti capitoli siamo per vedere. page 216v

Che ordine & maniera si tiene nell'accordare gl'Istrumenti di suono mobile. Cap. LI.

PEr molta intelligenza & assai cognitione che vno habbia della Musica, non è huomo d'accordar perfettamente vn Istrumento di suono mobile, s'egli in la professione del accordare, non è assai bene essercitato; perche essendo il suono molto meglio, & piu diuisibile che non è la voce, molte di quelle parte che mancaranno alla perfettione di vn grado sonante non seranno dal Musico conosciute, come meglio & bene le conoscerà il vero professore: Di questo non me ne voglio troppo (come si suol dire) riscaldare, perche mi basta solo di dir à quelli che li par cosa strana & difficile il creder questo, che rimirino vn poco quanti maestri di capella & compositori sono che non sanno accordar vn Istrumento: & se mi dicano che non sapendoli sonare, & per non esserli noto le sue diuisioni che per questo non li sà accordare: io torno à dire quanti Sonatori sono, che sonando non sanno accordar il suo Istrumento; piglisi in ciò essempio del Organista, ò da altro che soni l'Arpicordo che se no trouano assai che non li sanno accordare: Però quanto alla maniera & ordine che si ha da tenere nelle accordature de gl'Istrumenti di corde di ramo ò d'acciaio che sono gl'Arpicordi & i Clauicimbani vanno accordato secondo l'ordine & la dispositione de Tuoni, procedendosi da Tuoni, Tuoni, & Semituoni. Onde per darne sotto vna regola vniuersale qualche poco di lume & di chiarezza dico che si come dalle parte naturale si conoscano, & conoscendosi si formano i Tuoni harmoniali, cosi ancora volendosi dar principio, & accordar vn Istrumento, s'incominciarà dalla corda che in lei dimostra la position naturale: e perche la corda che dimostra la position naturale non è altro che la corda di C fa vt; per questo volendosi accordar qual si voglia Istrumento di suono mobile si darà principio in C fa vt: tirandoui sopra le terze, le quarte, ouer le quinte, secondo che ricerca quel particular Istrumento, & da quelle positione poi che si sono accordate, si ascende alle sue ottaue, formandole giuste come giuste hanno da essere; perche tirandouele false tutte l'altre positioni farà falsificare. & nota che alcuni non stanno à questa regola generale di principiar l'accordatura nella corda di C fa vt: che alcuni, la principiano in F fa vt, ò in G sol re vt; Questo non fa caso, perche tutto quel che si è detto, non si è detto per altro che per formarne con buono & ottimo fondamento vna regola vniuersale, atento che non per questo si prohibisce & vieta à gli huomini di non principiare doue li pare ò piace: ma in quanto al ordine naturale, non si deue principiar in altro luoco che in C fa vt, ò pur in C sol fa vt, che è l'istesso principio tolto in ottaua. In vna di queste due corde dunque si ha da dar principio all'accordature de gl'Istrumenti di suono mobile. & instituito il tuono che l'huomo vuole, si formano l'altre voci sopra secondo che vi vanno disposte; & disposte che ui sono, sempre si và à ritrouar l'ottaue per sentire se le vi sono tirate à bastanza & giuste.

Di quanta fatica sia l'accordar gl'Istrumenti. Cap. LII.

SEmpre si presuppone che vno ilquale sappia sonar vn Istrumento lo sappia ancor'accordare; perche se non lo sà accordar in tutto & perfettamente, almeno l'accorda in tal maniera che se ne sta appresso che bene: ma perche quando si dice & ragiona d'vn Istrumento accordato, sempre s'intende d'vn Istrumento accordato bene, & riduto in quanto all'accordatura in sua perfettione: per questo si dice che non è cosa tanto facile quanto ch'è quelche d'vno forsi si pensa, essendomi io abbattuto molte volte in vedere che molti ci hanno posto le mani, & accordatoli secondi il lor giudicio & sapere, & nondimeno ponendoci le mani che se n'intende & nè fa professione: far vedere che non erano punto accordati. Non si dice che in tanto e quanto non s'accordino: perche dicendo questo si descenderia à gl'estremi, ma si dice che l'Istrumento è di tal natura per hauer le voci cosi diuisibile, che à chi non è piu che prattico ouer perfetto, li parerà accordato quello che al professore è quasi scordato: E però si vede che vn Musico quantunque sappia & intenda l'ordine del accordatura & che conosca gl'Vnisoni le seconde, le terze le quarte & le quinte: non per questo la prima volta che ci pone la mano li sà accordare, perche oltra il saprere i sudetti ordini, bisogna che vi sia talmente abituato & asuefatto, che l'abito & la consuetudine l'habbia redutto à perfettione. Il che considerando ci può dimostrare & far sapere di quanta fatica sia l'accordar vn Istrumento: Onde se per vno page 217che non sappia piu che tanto, non ostante ch'egli sia Musico, & sappia in che modo s'accordino gli Istrumenti, ha tanta difficultà in accordare vn Istrumento semplice che seria vn Arpicordo ò vn Clauicimbano; quanta maggior fatica durerà in accordar bene gl'Istrumenti composti intesi per vn corpo di Viole? Non bisogna dire che chi ne sà accordar vna le sà accordar tutte, perche, se ben tutte vanno accordate nel medemo modo, nondimeno per esserci vna certa varietà nelle parte graue, nelle acute & nelle di mezzo, per questo si dice che sia molto piu fatica in accordar vn corpo di Viole, che in accordar vn Arpicordo. Questa fatica è ancor ne gl'Organi per la quantità de registri, ne i quali si vede vn gran sonatore à sonarli bene, & non saperli accordare. E però non serà chi si merauigli se io dico che sia fattica in accordar vn Istrumento che stia bene: perche con il scoprire la difficulta grande voglio inferire che vna simil operatione non è di altra persona che di perito maestro, & di proprio professore.

Quali sieno quegli instrumenti ch'essendo sotto vn nome solo hanno bisogno d'esser diuisi. Cap. LIII.

TRa giudiciose persone, & huomini che con qualche ragione discorrano, non è chi non vegga & consideri quanto sia bene, & di quant'vtile sieno le diuisioni & le distintioni, quando che se ne i ragionamenti che quotidianamente & d'ogni hora si fanno non ci fossero le diuisioni, seriano si oscuri & confusi, che di confusione & oscurezza non haueriano pari; e però in occasione di ragionar de gl'Istrumenti Musicali, non solo si sono diuisi come si vede, ma anco in alcuni altri s'hanno da diuidere per rispetto che sotto vn nome si contengano dua sorte d'Istrumenti.
Questo none ch'abbraccia due cose, & che ha bisogno di esser diuiso & distinto: non è altro che il nome della Viola: trouandosi la Viola da braccio, & la Viola da gamba: l'vno e l'altro Istrumenti d'vna istessa specie: & chi m'adimandasse perche causa si trouano le sudette Viole da gamba & quelle da braccio: io direi che le non si trouano per altro che per potersene seruire per le case & per le vie, non essendo conueniente, ne men si facile il portar le Viole da gamba per le vie, come sono piu commode da sonar in casa, & [gap — ]o piu soaue harmonia: & se altra piu particular ragione vi si troua, voglio che questa qui sia per nulla, & che quella sia la propria & la vera: perche in questo caso io non ho voluto affatticar la mente in considerare, perche si trouino piu queste specie di Viole distinte, che nisciun altra sorte d'Istrumento particulare: & questo poco che io ne ho ragionato, io ne ho ragionato per altro che semplicemente per scoprire queste due sorte di Viole, accioche volendole il compositore ne i suoi concerti introdurre sappia che ve ne sono da gamba, & da braccio: & che quelle da gamba non solo vanno piu basso che non vanno quelle da braccio: ma anco sono piu compite & perfette, per le diuisioni multiplicate che in esse si trouano: che non per altro si veggano piu ne i concerti esser adoprate, che non sono le altre; se non perche piu perfettamente seruano alle compositioni.
Però fattone la presente distintione, ogni vno le potrà adoprare secondo che li pare: perche adoprandole, l'adopri in buon propositio & occasione: perche l'adoprarle in cattiua occasione & in mal proposito, se ne resta mal contento & mal seruito.

Se gl'Istrumenti che sonano vna parte sola, & che hanno il suono mobile, douendosi accordare, s'accordano tutti insieme. Cap. LIIII.

CHi non fosse auertito: ò chi non sapesse quanto vaglia & importi il formar i ragionamenti con distintione, spesse volte si pensaria che fosse vano il ragionar d'vna cosa; nondimeno poi in progresso del ragionamento se vno non è a fatto a fatto cieco & ignorante, s'accorge à che fine sono fatti; poiche li scopriano quello che mai si pensaua, ne men sapria: e però stante i ragionamenti fatti & le cose che si potriano intender al contrario di quello che vanno intese, si ha da sapere che si trouano alcuni Istrumenti di suono mobile iquali quantunque vadino accordati secondo l'ordine delle specie in che sono constituiti, & che l'accordatura di vno sia l'accordatura del altro; nientedimanco perche ogni particular parte conuien che habbia il suo particular Istrumento; per questo si dice che le Viole in particulare per esser Istrumento che solo non serue alle compositioni, ma in compage 217vpagnia delle altre che fanno tutte vn corpo & vna modulatione, ha bisogno di compagno: & per questo come Istrumento che rileua vna parte sola: ne vuol hauere dell'altre: & hauendone si come i Flauti & gl'altri Istrumenti di simil sorte, il Soprano è piu alto del Alto & del Tenore & il Basso piu graue del Tenore Alto & Soprano: cosi le Viole ancora hanno la medema natura. Dunque pigliato le Viole di mezzo che sono tutte dal Soprano & Basso in poi, tutte s'vniscano à vn modo & si fa che la prima corda s'vnischi con la prima della compagna, la seconda con la seconda & via di mano in mano, fin che le si sono incontrate tutte; alhora poi si piglia il Soprano, & si fa che la seconda corda del Tenore dia il tuono alla prima corda di detto Soprano: & postola in quella voce che sia però giusta & bene vnita, si procede al altre con lo stile d'accordar vna Viola in particulare: essendo che per essersi cambiato le corde è forza che infra d'alcune vi sia qualche discrepanza, per non esser poste tutte le corde in egual diuisione: cosi accordato il Soprano, si piglia l'vltima di vn Tenore, & si fa che sia la seconda del Basso: perche hauendo accordato la seconda corda del Basso con la prima del sudetto Tenore, sopra di quella s'accordano tutte l'altre: Onde accordate bene che seranno, si hauerà per accordato tutto vn corpo di Viole. Questo si è detto intorno ad ogni altro Istrumento di suono mobile, che soni vna parte sola: accioche ogni vno sapendo le regole della loro accordatura si sappia porre ad accordarli.

Come si può far senza maestro à imparar d'accordar gl'Istrumenti Musicali di suono mobile. Cap. LV.

COloro che sono bramosi & hanno sommo desio d'imparar senza lettione ò precetto di maestro il modo d'accordar gl'Istrumenti Musicali, hanno la prima cosa da sapere che cosa sia terza maggiore & terza minore per poterle disporre come vanno disposte, & poi volendo imparar senza molto fatica se si ha d'accordar vn Clauicimbano ò Arpicordo pigliar il Toscanello di Pietro Aron & riguardar nel fine di quel suo volume, ch'egli insegna di tasto in tasto come vanno accordati: De gl'altri Istrumenti poi come le Viole tanto da braccio come da gambe, Violini: & altri, si può guardar nel fin del libro di Gio: Maria Lanfranco, ilquale distintamente insegna come ciaschedun s'accorda: & nisciun se merauigli se io non ne faccio quelle demostrationi, & non ne discorro come era forse l'intention de molti: Perche in questo caso d'insegnar il modo d'accordare, loro ne discorrano & ne ragionano si bene, che oltra il parermi superfluo di ragionarne, mi pare che altro non hauerei potuto dire se non quello che hanno detto loro: & douendo dire quello ch'essi han detto, è meglio che chi lo vuol sapere & vedere, lo vegga in fonte & ne i proprij autori.
Cosi la lode rimarrà sua: & io da nisciuno serò imputato che m'habbia voluto quel ch'è d'altri attribuire: Quello poi ch'essi non dicano, & che à me resta di dire non è altro, solo di auertir coloro che con i sudetti libri, & senza maestri si porranno ad'accordare gl'Istrumenti, che dalle terze maggiore, & minore in poi, che poca fatica durano à esser conosciute, quando che da chi le adopera sono intese: le quarte & le quinte hanno bisogno di vna diligenza incredibile, perche le non hanno mai à esser tirate si giuste che l'orecchie nostre le riceuino per accordate, volendo hauere simil parte che basta solo d'hauercele condotte, essendoche per le gran diuisioni chi si trouano in vn Tuono di grado che non sà & non è in questo auertito, le tira tanto che quantunque le paiano accordate, toccandole in paragon del altre sono scordate: e però tanto la quarta, quanto che la quinta ogni volta che si serà tirata à quel primo segno che la comincia à esser conosciuta per quinta & per quarta buona, la si lascerà stare, & hauer quel giuditio di conoscere che tra le diuisioni delle quarte & delle quinte buone: esse quinte & quarte hanno piu da tendere nel graue che nel acuto.
L'ottaue poi per esser assai più facile d'accordarsi, non hanno bisogno d'altro che di esser ben riconosciute. Similmente ancora nel accordar le seste, chi conosce quale sieno le maggiore & le minore, non hauerà difficultà nisciuna, nel accordarle. Bisogna ben hauer quest'auertenza, d'incontrar con le prime corde accordate le sue ottaue, & tra le ottaue toccarui le sue quinte, & terze maggiori, & sentito che le risonano bene, tirarui sopra pur l'ottaue, & infra di loro ancor le sue quinte: che procedendosi cosi sin al fine si hauerà tutto l'Istrumento accordato. & benche vno per la prima volta non l'accordi perfettamente vi s'esserciti spesso, che l'vso & l'essercitio li purgherà l'vdito si fattamente che in breue tempo gli ne farà esser padrone, scorgendosi da vn hora al altra quel che non si scorgea per prima. page 218

Vniuersal demostratione di quanto vadino alto & basso tutti gl'Istrumenti Musicali. Cap. LVI.

HOrmai che habbiamo veduto tutto quello che intorno à gl'Istrumenti Musicali si ha da vedere, & che se ne son fatte tutte quelle considerationi che se ne doueano fare; parmi che sia hora non solo di dar fine al presente ragionamento, ma anco à tutti i ragionamenti passati: hauendo sodisfatto le promesse, & adempito tutta la mia intentione: ma perche se in questo fine io lasciasse di dire quello che dal principio di quest'vltimo libro mi proposi di dire, mi rattenerei appresso di me quello per cui io mi posi à farlo: per questo dopo le sufficiente enarrationi, voglio qui porre come in vna tauola vniuersale quanto vadino alto tutti gl'Istrumenti Musicali, & particularmente de quelli, che piu e piu volte ne i superiori ragionamenti n'è stata fatta mentione: accioche disponendosi il compositore di fare vna superba compositione, con animo & proposito d'introdurui questo Istrumento & quello, possa disporre la compositione insieme con essi, senza verun mancamento.
Però quanto à i Cornetti cosi bianchi come negri: naturalmente non passano 15. voci incominciando d'A la mi re, & nota che i Cornetti negri particularmente oltra queste voci naturale possano ascendere ancora quattro cinque & sei voci, cosi buone & perfette quanto sieno tutte l'altre; se però il Sonatore le sapra ben formare. Similmente tra i Cornetti negri vi si troua vn Cornetto che si chiama il corno torto, ilquale non ascende piu di vndeci voci reali: principiando da D sol re, sino in G sol re vt, & con la chiaue, non descende piu che in C fa vt. Le Dolzaine poi non passano senza le chiaue noue voci & con le chiaue vndeci per sino à dodeci incominciando da C fa vt, sino in D la sol re. Il Fagotto chorista va dall'ottaua di C fa vt da basso, sino in B fa b mi di sopra. Si dice Fagotto chorista perche ve n'è vn'altro che non è del suo tuono, ma vn poco piu alto ouer piu basso. I Cornamuti torti non passano noue voci, incominciando da C fa vt, sino in D la sol re, come anco le Dolzaine senza chiaue. I Fifari non passano di sotto da D sol re, & di sopra il soprano non passa la quintadecima. Il soprano de Flauti ascende da G sol re vt primo, sino in F fa vt sopr'acuto; & gli tenori da C fa vt sino in A la mi re; & il basso da F fa vt basso basso sino in B fa b mi. Vi sono poi alcuni Istrumenti che si chiamano Sordini, i quali hanno il suono come le Cornamuse, & vanno tanto basso quanto và il Fagotto chorista, & è di tal natura, che non ascende, ne descende se non à un certo segno.
I Tromboni poi vanno alti fino in A la mi re alto: & descendano poco manco quanto si vuole, perche col slungar le canne, & agiungerui i torti si cauano voci di piu del ordinario.
Queste sono tutte l'ascese & discese de gl'Istrumenti stabili & particularmente de quelli che sonano una parte sola. Gl'altri Istrumenti poi di suono mobile se uogliamo uedere quanto uadino alto & basso, lascieremo da una parte gl'Organi, i Clauicimbani con gl'Arpicordi i regali et i Clauiorgani per esser Istrumenti che tra Tuoni & Semituoni nella maggior quantità rileuano cinquanta uoce: & diremo che i Violini ascendano fino à 17. uoci, incominciando da C fa ut, sino in A la mi re oltra d'alcune che se ne cauano per artificio & giuditio di chi li sona cosi ancora le Viole da braccio & da gamba &c.
Sono istrumenti che quantunque sieno conformi di nome & si dichino sotto vna sol dittione, hanno però diuersi ordini di corde, & con la diuersità di corde, varie & diuerse accordature; perche le Viole da gamba hanno 6. corde, & quelle da braccio quattro.
Quelle da gamba coninciando dalle Violetta picciola và alto & basso da A la mi re fuori della Mano sino in A re. Il suo Basso se ne và da D la sol re sino in G sol re vt basso basso: Le di mezzo poi da A la mi re sino in D sol re basso basso. Ma le Viole da braccio perche s'accordano con gl'ordini del Violino, & esso Violino accordandosi di quinta in quinta, si tenerà quest'ordine: prima in quanto all'accordare la piu bassa corda del Soprano hà da esser l'Vnisono del Sopran del Basso, & esso Sopran del Basso ha da essere la seconda corda del Tenore tra le corde piu acute: di modo che il Tenore con tutte le altre Viole di mezzo formaranno queste voci da A la mi re sin in F fa vt fuori del principio di essa Mano, & il Basso perche s'accorda col Soprano il suo piu basso suono che possi formare (parlando delle Viole ordinarie) serà quello di B fa b mi basso sino in D la sol re. Cosi per questa via si hauerà non solo tutta la possibilità naturale de gl'Istrumenti di suono stabile & mobile; ma anco si hauerà per sino donde possino arriuare.
Anzi ch s'io mi credessi che col semplice leggere ogni uno si tenesse à mente i luochi & le positiopage 218vni di sopra commemorate m'acquetarei & porei fine: ma dubbitando di non esser cosi da tutti inteso, ho deliberato al fine di proporre tutto quello che sin quì ho detto sotto figure della presente Tauola.
[Music example]
Queste sono le possibilità de gl'Istrumenti che si sogliono adoprare per far concerti: & se ve ne sono d'altra sorte, tutti hanno conuenienza con qualcheduno de li superiori. Cosi riguardando vn Compositore alla possibilità loro se ne seruirà con assai piu facilità; & li saprà meglio dispor le parte sopra, che non saria quando che non sapesse la possibilità delle voci che ci possano dare.
Et auerta ogni vno che si come le voci humane, possano cantar vna cantilena vn Tuono piu alto, & vn Tuono piu basso secondo che li torna commodo & che li pare è piace, che cosi ancora gl'Istrumenti possano sonar vna cosa hora in vn Tuono & hora nell'altro, per rispetto che tutti vniuersalmente sono alti rispetto alle voci. Et cosi quando che con gl'Istrumenti si vogliano accompagnar le voci il piu delle volte per accommodarle, le si sonano alla seconda, alla terza, alla quarta &c. E però in questo caso quelli che li vogliano adoprare: se non ne hanno altra particular cognitione: almeno sappiano generalmente che i Tuoni harmoniali posti & collocati dentro alle lor corde naturali: si possano sonar vn Tuono piu basso: & che li trasportati si possano fare alla quarta & alla quinta come si presuppone ch'egli da se stesso habbia da considerar queste cose.
Il restante poi che in questa professione si ha da considerare si lascia ad altro piu perito di me, perche si come il giuditio & il discorso gioua in ogni cosa, cosi ancora in simil occasione considerando in che modo & per che via procedano gl'Istrumenti in accommodar le parte che hanno da cantare può preuenire à tutte le considerationi particulare, & in qual si voglia caso riuscire nè piu nè meno che s'egli fosse vn perito & perfetto maestro.
Onde se le scritture hauerssero quella forza & viua voce che hanno le parole, con i ragionamenti & le parole m'assicurerarei di mostrar meglio, & di meglio dar ad intendere tutte queste cose; ma essendo tale quale si veggano essere, dopò l'essermi affaticato quanto in tutto il progresso dell'opera si vede, & hauer cercato al possibile di farmi intendere, fatto breuemente tutte quelle escusationi che in simili ragionamenti si debbon fare: hauendo adempita la mia intentione in nome di quel Signore che mi ha dato possanza di dar principio, & condurmi sin quì con pace, & buona gratia de tutti voglio terminare & dar fine.
IL FINE.