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Title: Il Desiderio

Author: Ercole Bottrigari

Publication: Gioambattista Bellagamba (Bologna, 1599)

Principal editor: Frans Wiering

Funder: Utrecht University Netherlands Organization for Scientific Research (NWO)

Edition: 2003

Department of Information and Computing Sciences Utrecht University P.O. Box 80.089 3508 TB Utrecht Netherlands
Copyright © 2017, Utrecht University, Netherlands
page i
IL
DESIDERIO,
OVERO
De' Concerti di varij Strumenti Musicali.
DIALOGO
DEL M. ILL. SIG. CAVALIERE
Hercole Bottrigaro:
Nel quale anco si ragiona della Participatione di essi
Strumenti, & di molte altre cose pertinenti
alla Musica.
[Figure]
IN BOLOGNA.
Appresso Gioambattista Bellagamba. MDIC.
Con licenza de' Superiori.
page iipage iii

ALL'ILLVSTRISSIMO,
ET REVER.MO MONSIG.
PATRON MIO COL.MO
IL SIGNOR
Cardinale Aldobrandino.


[Figure]
DESIDERIO, Che l'Opera pre-
sente; degno parto del Caualier Herco-
le Bottrigaro, Illustre, & di molto me-
rito per l'vniuersale cognitione, ch'egli
hà di tutte le scienze, & belle arti, e
particolarmente della Musica; mi sia
mezo ad ottenere qualche parte della
gratia di V. S. Illustrissima. Et al mio desiderio s'aggiunge
certissima speranza appoggiata à quella benignità, che pacifi-
camente concorrendo con la grandezza di V. S. Illistriss. fà,
che ciascuno affettuosamente l'ami, & deoutamente la riue-
risca. Onde gliele presento, e confido, che V. S. Illustrissima per la
cognitione che hà, e per lo diletto, che prende della Musica,
volontieri la riceuerà; E essercitando la sua benignità, farà
page iv degno della sua gratia me, che istantissimamente ne la supplico
con farle humilissima riuerenza, e pregar IDIO che
riconosca le sue rare virtù; conseruandole, & accrescendole la
felicità, & grandezza.

Di Bologna il dì 26. di Ottobre. 1599.
Di V. S. Illustriss. & Reuerendiss.
Humilissimo seruitore
Gratia Lodi Garisendi.


page v

A' Benigni, e Cortesi Lettori.

TANTO, e tale desiderio si accese entro allo animo di M.
Annibale Melone nella sua matura età d'intender'e d'im
parare le cose teoricali della Musica, che poco ad vn cer-
to modo prezando quelle della prattica; Delle quali egli
haueua e cantando, e sonando varij, e diuersi stro-
menti musicali, e cōponendo Madrigali, e Motetti, & ad
altri anco in publica scuola insegnando, fatto honorata, & vtile professione:
cosi che e nella sua giouentù, e nella virilità si era andato non solamente ri-
parando da' disagi; ma fatto haueua de' beni della Fortuna cumolo tale, che
ne gli anni della sua vecchiezza non ha hauuto tema alcuna della Pouertà.
Cercaua diligentemente, & ad ogni suo potere di conoscere, di parlare, &
di trattare con tutti, e ciascuno di coloro, che di Theorica tale si dilettasse, e
di essere anco lui conosciuto e da quelli, e da ognuno per Musico teorico;
Donde auuenne, che hauendo egli inteso il Ritorno fatto 1587. dal Sig. Ca-
ualiere Hercole Bottrigaro; da Ferrara, ou'esso haueua habitato per molti
anni; alla Patria: e sapiendo quanto trà gli altri studij delle Matematiche
si fusse il Sig. Caual. di questo in particolare della Musica, e pratticamente
ne' primi anni suoi giouenili componendo anch'egli assai gratiose Cantilene:
e specolatiuamente poi volgendo, e leggendo i libri de' Musici teorici, co-
si antichi, come moderni, tanto Greci, quanto Latini, & anco Italiani,
preso diletto: si diede con ogni affetto, diligentia, e solicitudine à far vir-
tuoso ossequio, e seruitù questo Gentilhuomo; che, hauendo già per lungo
spatio di tempo auanti hauuto cognitione di esso Melone, e della sua molta
bontà cortesemente lo accolse, e con sì dimestica famigliarità li diuenne ami-
co, che delle 24. hore di ciascun dì naturale, per lo meno 3. del giorno la
Estate, e 3. della notte il Verno staua il Melone in casa del S. Caual. a ragio-
nare cōtinouamente con lui delle cose pertinenti alla Musica, e sua Teorica.
Ciò tutto voglio hauereui, Benigni Lettori, narrato à fine, ch'essēdo la voi stato
veduto questo Dialogo de' Concerti di varij stromenti musicali, titolato
IL DESIDERIO, vscito fuore per le stampe, non sono anchora moltij
anni, sotto un finto nome di supposititio Autore; nō prendiate marauiglia ve-
dendolo hora portare in fronte il vero nome del suo proprio Autore: che e
il Sig. Caual. sudetto; il quale ben veramente scriuendo esso Dialogo per isti-
gatione, ò stimolo, & à contemplatione, e compiacenza di esso Melone ve lo
introdusse à ragionare sotto 'l verisimile nome, e cognome di Alemanno Be-
nelli; che per Anagramma, ò diciam' trasporto di lettere, non rileua altro
veramente, che Anniballe Melone. si come altro non è il Sig. Gratioso
Desiderio, che quel M. Desiderio introdutto dal dottiss. e Reu. Zarlino
page vi ne' suoi Dialoghi delle Dimostrationi armoniche: ciò è quella intrinseca vo-
glia. & quello affetto, che nasce ne gli animi de gli huomini d'intendere, &
di sapere questa, e quella cosa. E benche possa parere per vna risposta del
Benelli à Gratioso; dicendo Voi non sareste veramente della famiglia, che
voi siete, se non desideraste ogn'hora qualche virtuosa cosa; ch'ei sia vera-
mente cognome: sapiate, che ciò fù detto per verisimile modo di scherzo nel
ragionar delle persone insieme. Essendo stato adunque ad istigatione, e com-
piacenza, come ho detto, del Melone scritto il presente Dialogo dal Sig.
Caual. si come anco sono stati da lui composti i TRE DIALOGHI de' Tuoni,
Tropi, ò Modi, & introdutto in quelli alla scoperta esso Melone à ragionare
come principal persona, & IL MELONE, & IL MELONE SECONDO; nè quai si di-
scorre de' tre Generi armonici: E si come anco à contēplatione dello stesso Me
lone sono stati dal medesimo Sig. Bottrigaro tradutti in parlare Italiano non
solamente gli Armonici e di Aristosseno, e di Tolomeo; quelli ispurgando dallo
migliaia di errori, che si leggono in una Traduttione Latina del Gogauino,
e con alcune breui Annotationi dilucidandone molte oscurità; ma la Isagoge,
ouero Introduttione, con la Regola armonica di Euclide, e con facili, e breui
Demostrationi dichiarata; Oltra di questi la XIX. Diuisione de' Problemi
di Aristotele: Il Sinopsis, ò diciam' Compendio musicale di Psello: la Musi-
ca di Plutarco, quella di Gaudentio, e quella di Alipio; Autori tutti, che
scrissero in lingua Greca; della quale il Melone nō conosceua pur il Iota: E di
quei, che ne hanno trattato Latinamente; per non hauere il Melone in quel-
lo Idioma alcuna minima sicurezza: sono stati medesimamente tradutti gli
scritti di Martiano Capella, di Censorino, di Cassiodoro, di Beda, e non ha
molto, la Musica del Fogliano, e quella anco poi di Boethio: Parue al Me-
lone di poter pigliare buona occasione di farsi conoscere vniuersalmente con
la publicatione di questo Dialogo, si come haueua sin'allhora fatto parti-
colarmente con alcune sue lettere al Zarlino, al R. D. Giouanni di Montoya
Spagnuolo, & ad alcuni altri. La ond'ei pregò più volte il Sig. Caualiere, &
lo essortò à douersi contentare, che si publicasse per le stampe questo Dialo-
go; si come anco lo hauea pregato, & essortato à conceder, che si stampasse lo
vno, e lo altro MELONE: Ma nulla curando il Sig. Bottrigaro tal publi-
catione, e perciò tratenendolo con promissioni, e buone parole finalmente egli
impetrò, che fusse publicato questo Dialogo senza nome di Autore; per
cosi potere il Sig. Caualiere star dietro la tauola, & vdire quel che 'l Mon-
do ne dicesse. Copiò M. Anniballe il Dialogo dall'originale di mano del
Sig. Caualiere, come era vsato di opiare tutte le altre cose di questo Gen-
tilhuomo, e particolarmente quelle che 'l Melone, come hò detto, instaua che
si publicassero; e co 'l mezo del Libraro Pipino lo mandò, perche fusse posto
in istampa à Venetia: Ma, per quale accidente non so, quella Copia si perdè
nelle mani dello stampatore: Onde al Melone conuenne farno vn'altra, e
page vii colà mandarla E perche in questi nostro tempi non si concede il far pu-
blicatione, ne stampar libro senza nome di Autore fù conchiuso di publi-
carlo sotto 'l nome Anagrammato verisimile, e di persona così tolta in im-
presto e Mascarata. Hauendo poi sapiuto il S. Caual. dopò la publicatione
di questo Dialogo per alcuni mesi, che lo Anagramma era stato per qual si
fusse modo inteso da molti, ne sentì qualche disgusto, e n'hebbe ragionamen.
to co 'l Melone: che poi ad vna certa occasione tento per sue lettere, che an-
chora viuono, il Sig. Caualiere assente, che li permettesse lo scoprimento
dello Anagramma; Il che da lui per sue lettere in risposta fù per diuersi
rispetto concernenti l'honore di quello, consigliato à non lo fare, e tacersene:
Ma tuttauia crescendo in lui lo ardore, e voglia immensa, che fusse pale-
se quello essere il nome e cognome suo, o perciò facendo solicitamente re-
plicate instantie co 'l Sig. Caualiere di poterlo scoprire: fecesi finalmente
deliberatione che si scoprisse lo Anagramma; che era ne primi giorni so-
lamente inteso dal Sig. Cau. che lo haueua composto, da esso Melone, e dal
Sign. Fuluio Codibò; con ritornare co 'l mezo delle stampe le lettere tras-
portate al loro vero luogo; E nel titolo del Dialogo (hauessene fatto il
Mondo qual giudicio si sia; che per la salda dottrina, e ferme ragioni, so-
pra le quali è quegli fondato, non puo esser se non buono) fusse risposto il
nome, e cognome del Signor Caualiere, suo proprio, e vero Autore. Co-
si dunque è stata hora da vna cosa con la presente dechiaratione, e l'altra
con leffetto posta in essecutione. Che è per lo intiero di questa historia à
voi Cortesi Lettori da me raccontata, non ad altro, che al suddetto fine.
[Figure]
page viii
TAVOLA
DELLE COSE PIV NOTABILI
CONTENVTE NEL DIALOGO.
AMARE i virtuosi è specie di virtù. facciata 1.
Accordo di varij strumenti Musicali douer'esser fatto da
vn solo buono accordatore.
4
Accordo del Lauto co 'l Clauacembalo. 7
Auuertimento primo nel concertare gli strumenti al tut-
to stabili insieme.
10
Auuertimento secondo nel concertare gli strumēti al tutto stabili con gli
al tutto alterabili
10
Auuertimento terzo nel concertare gli strumenti al tutto stabili con gli sta
bili alterabili.
10
speculationi a chi non vi ha fatto studio esser difficili, ma di qualche diletto
a' nobili spiriti.
17
A' musici è necessario saper non solamente la ragione delle Canzoni, che
compongano, ma molte altre cose.
24
Abusi de' Musici moderni esser principalmente due. 34
Accordatori d'Organi, spinette, & simili usano di accordare à tentoni. 38
Archicembali, & Arciorgani di D. Nicola Vicentino quanti, & doue si
trouano.
41
Academici Filarmonici laudati. 47
BVONO augurio, & suoi frutti. 2
b fa aggiunto per guadagnare il Ditono, ouer terza maggior con D sol
re, & il semiditono con Gamma vt.
14
Boethio semplice relatore: ma buono ordinatore delle cose dette da' Mu-
sici antichi.
22
Burla di vn Musico moderno per farsi stimare da qualche cosa. 24
b molle di E la mi, depende dal b fa del Sinemmenon. 33
Basso, ouer parte graue esser la base, & fondamento delle altre parti della
Cantilena.
50
CERIMONIE Cortegianesche souerchie, & infruttuose. 1
Caldo farsi maggiore per lo ripercotimento del Sole. 2
Cappa leggiera vsata di Estate à questi tempi nostri. 3
Corde de gli strumenti Musicali non hauer molta stabilità. 3
Corde di Metallo patiscono meno la instabilità che le corde d'intestini. 4
Clauacembalo, & lauto perche non si possono accordare insieme perfet-
page ix tamente.
7
Clauacembalo non può sonare vn tuon più basso, ò vn tuon più alto in tut
ti i luoghi.
8
Consero conseris latino hauer diuersi significati, si come ha diuerse le desi
nentie del suo tempo passato, & del supino.
Concenti esser la propria voce significante vnione di varij strumenti Mu-
sicali.
9
Concerti di tutte le specie de gli strumenti, cioè stabili, stabili alterabili,
& al tutto alterabili.
11
Consiglio nel far concerti di varij, & diuersi strumenti Musica 11
Cromatico quello che sia. 19
Chiaui della musica finta con b molle in prattica. 20
Cromatico trouarsi in tutti gli organi, & clauacembali. 22
Cromatico di Didimo di specie, che torna commodissimo alla Musica Dia
tonica Diatona incitata di Tolomeo.
23
Consonanze participate esser manche, & imperfette. 31
Consonanze alterate per la participatione esser supportabili alle orec-
chie.
36
Concerti Musicali di Venetia. 39
Concerti Musicali de' Filarmonici. 40
Concerti Musicali di Ferrara. 40
Camare de' Musici del Sereniss. di Ferrara. 40
Clauacembalo con tutti tre' Generi Armonici secondo la inuentione di
D. Nicola Vicentino.
40
Contaggio grande in Italia. 1575. 1576. 41
Compagnie di Cantori oltramontani. 45
Comedianti primi molto accorti, & auueduti. 45
Concerto in Bologna di persone sopradette Riuaruoli. 46
Concerto Musicale in somma perfettione. 46
Contrapunti fatti alla mente, & all'improuiso sopra à' canti fermi produr
re spesse volte gran confusione.
51
DISCORDANZA d'onde possa nascere. 4
Dechiaratione delle varie specie de gli strumenti Armonici. 5
Diatonico sintono di Tolomeo participato, ouer temperato. 5
Diatonico sintono di Tolomeo prossimo al senso, & alla ragione. 5
Diatonico incitato di Aristosseno. 5
Dimostratione in prattica come il Clauacēbalo, organo, e simili suonano
due semituoni ineguali, & il Lauto & le Viuole due semituoni eguali.
6
Dubio della pluralità di corde. 13
Diatonico insieme co 'l genere Cromatico. 13
Diapason, ouero Ottaua non patisce alteratione alcuna. 13
D sol re aggiunto per acquistar la quarta vera con A re, & la quinta vera
page x cō a la mi re, & la terza minor cō F faut, & co 'l b fa graue il Ditono.
14
Ditono antico Dissonante. 14
Dimostratione fatta sopra il Clauacembalo di tre Tetracordi congiūti. 16
Dimostratione de' tasti negri del Clauacembalo. 18
Diesis segno del semituono minore non esser posto bene in b fa per vole-
re reintegrare il mi.
18
Differentia del semituono minore, & del semituono supersettecentouen-
tottesimo.
19
Duo di Adriano; che in apparentia finisce in settima. 21
Discorso di Giouanni Spadaro Musico intorno al Duo di Adriano. 21
Dimostratione del Tetracordo cromatico, & suo principio. 26
Dimostratione de' Tetracordi Cromatici congiunti. 26
D sol re esser diuersa nel Diatonico dal Cromatico, e dall'Enarmonico, 27
Difficultà sopra la perfetta intelligentia della participatione non esser in-
tesa se nō da chi ha cognitione, & prattica delle proportioni, & nume-
ri armonici.
30
Dimostratione di numeri pertinenti alle voci diatoniche con le aggiunte
per la pluralità di corde.
30
Diatonico incitato di Tolomeo, & Cromatico di Didimo communicano
insieme.
33
Don Nicola Vicentino rinouatore de' tre Generi armonici. 40
Dame della Serenissima Duchessa di Ferrara per la Musica sua secreta
vere simulacri delle tre Gratie.
47
Descrittione di vn nobile, & Eccellentissimo Concerto di Musica. 48
E La mi del lauto esser vnisuono con E la mi, del Clauacembalo. 7
Esperienza del Clauacembalo, Organo & simili con Lauti, & Viuole,
e tali strumēti per dimostrar la disconueniēza trà loro ne' semituoni.
17
Essacordi di Guido Monaco Aretino. 22
Epiteto di Cromatico quello che importà. 22
Esser poco honore fare le cose, & non saperne la ragione. 20
Essempio vero del far nobili concerti Musicali. 43
FAbricatori de gli strumenti stabili alterabili da fori, & da fiato poco
intelligenti dell'artificio loro.
6
F faut del Clauacembalo non esser vnisuono con F faut del Lauto, & del-
la Viuola.
7
Fanciulli fanno miracoli à' nostri tempi nel componere pratticamente le
Cantilene.
25
Fiorino Maestro principale della Musica dell'Altezza Serenissima di
Ferrara.
42
Frequentare insieme de' Musici, & strumenti fa grandemente perfettare
l'armonia.
43page xi
Generi armonici, & loro specie descrittici da Tolomeo sono al nume
ro di vintiquattro.
6
G sol re ut del Lauto con quello del Clauacembalo essere vnisuono. 7
G sol re vt co 'l diesis del Lauto nō esser vnisuono col G sol re ut solleua
to del Clauacembalo.
7
Genere Diatonico & Cromatico contenuto dal Clauacembalo, & altri
strumenti stabili
13
Gamma ut, aggiunta da' Musici meno antichi, & perche. 17
Gran concerto dell'Altezza Serenissima di Ferrara. 40
Genere armonico essercitato, & non conosciuto. 40
Gratiosa modestia del Maestro di Capella del Serenissimo di Ferrara nel
lo ammonire, & auuertire i Musici del gran Concerto.
42
Gran Concerto di Ferrara non esser mai fatto all'improuiso, ne di ogni
compositione.
43
Giudicio grande nel far passaggi sonandosi le Cantilene. 49
INdustria del diligente Sonatore de gli strumenti da fiato. 11
Industria del diligente Sonatore di Viuola, & Lauto. 11
Impossibilità del perfetto accordo de gli strumenti Musicali. 11
Il Signor Duca Serenissimo di Ferrara trasferirsi in persona ad vdire le
proue del Gran Concerto.
43
LOde date dall'amico nō deuono esser se non per modestia rifiutate. 2
Lauti, Viuole, & altri strumenti tali secondo la Opinione di alcuni
suonano il Diatonico incitato di Aristosseno.
6
Lauto puo sonare vn tuon piu basso, & vn piu alto, che nō dà noia al sēso. 8
Lodouico Fogliano fu il primo a ragionare delle corde aggiunte. 14
Luzzasco Organista principale del Serenissimo di Ferrara. 41
MOdo di concertare insieme gli strumenti Musicali. 10
Mano di Guido Monaco Aretino. 17
Musica finta che cosa sia. 19
Musica finta con b molli, & suo perfetto Sistema Diatonico diatono inci-
tato di Tolomeo.
20
Musica finta cō b molli cōposta in Cātilene da huomini pratici famosi. 20
Musica finta con b molli in che modo si possa ridurre alla vera. 20
Musica finta con Diesis, & come si possa ridurre alla vera. 21
Musiche finte molto più che a' Componitori pertenersi à' Sonatori per ac-
commodare i cantori abbassando le loro canzoni quanto più li torna
commodo.
21
Musici antichi non haueuano per consonanza alcuno de gl'interualli di
sotto alla Diatesseron, ne di sopra alla Diapente fin alla Diapason.
23
Musici debbono sapere non solamente la raigone delle canzoni, che com-
pongono: ma di molte altre cose.
24
Musici, che ragionano della Teorica della Musica, vengono burlati e
page xii scherniti da' Musici prattici.
25
Musica finta nel Genere Cromatico. 28
Musica finta con b molli ne' Tetracordi congiunti Cromatici. 29
Musica finta con b molli ne' Tetracordi disgiunti Cromatici. 29
Musica finta con Diesis, e con b molli ne' tetracordi disgiunti Cromatici
diuersa dalla prima.
29
Mida adornato da Apollo delle Orecchie di Asino. 30
Musici prattici, che compongono solamente Cantilene, non sono perfetti
Musici.
33
Musici Teorici quali debbono essere. 33
Musica trouata da Pitagora per laudare principalmente gli Dij, & per ec-
citatione de gli animi nostri.
34
Monocordo, ouer Regola Armonica. 35
Musici diuersi stipendiati dal Serenissimo di Ferrara. 40
Musici Teorici hoggidì esserne pochissimi. 40
Morte di D. Nicola Vicentino. 41
Mastri valenti prouigionati dall'Altezza di Ferrara per tener ad ordine
gli strumenti Musicali, & fabricarne de' nuoui.
42
Marauigliosa armonia del gran Concerto di Ferrara. 42
Mouimento de' Sonatori in far passaggi in vn tempo medesimo esser ca-
gion di molti disordini, & perche.
50
ORgani, Clauacembali, , Arpe doppie sono di vna medesima
specie.
5
Organi, e Clauacembali da Camera collegati insieme, dāno grandissima
dilettatione al senso dell' vdito.
10
Ordine osseruato da' Musici nel formare i loro tetracordi Armonici. 23
Ordine suuertito da Tolomeo, & da Didimo nel formare alcuni de' loro
Tetracordi.
23
Opinione del Fogliano intorno alla participatione. 36
Opinione dell'Autore del principio della participatione hauer molto del
verisimile.
38
Opinione dell'Autore sopra l'accordare gli strumenti, & alle vnisonanze
loro.
38
Organo di legno di busso fatto à chiozzola, ouer à voluta con le canne di
vn sol pezzo.
40
PRofessori delle Scientie sono obligati à dar conto di quelle. 3
Poca diligentia nell'accordare gli strumenti Musicali. 4
Proua se il Lauto, & Clauacembalo si possono vnire perfettamente in-
sieme.
7
Parlare enigmatico sopra il far concerti. 8
Poca intelligentia de' Musici prattici nel far'i concerti. 7page xiii
Protestatione modesta dell'Autore intorno à' Concerti. 10
Participatione de gli strumenti Musicali come trouata. 13
Participatione de gli strumenti Musicali che cosa sia. 13
Pluralità di corde apparenti ne gli strumenti non è altro che una dupli-
catione delle voci del perfetto Sistema.
13
Pluralità di corde vera che cosa sia. 13
Pluralità vera di corde è per hauer tutte le consonanze nella loro vera for
ma, & proportione.
13
Proportione del Comma moderno. 14
Piacere, & diletto dell'vdito esser atteso solamente dalla maggior parte
delle genti.
4
Pluralità di corde vera non esser quella, che si troua ne gli strumenti or-
dinarij.
15
Perfetto Sistema quale, & di quante voci formato. 15
Proportioni delle consonanze composte. 15
Principio de' Tetracordi. 16
Proslambanomenos, ò prosmelodos voce aggiūta da gli antichi Musici. 17
Pietro Aron scrittore di Musica. 21
Prattica Musicale se basti à Componitori moderni. 24
Piace à gli huomini uniuersalmente di farsi stimare anco piu di quello che
sono.
24
Prouerbio. 25.29.30.35.39.
Pluralità vera di corde, & vtilità del b fa, di E la mi, aggiunto. 29
Pluralità vera di corde, serue ad vn sol genere, che è il Diatonico incitato
di Tolomeo.
33
Pluralità vera di corde dà ad intendere bene la participatione. 35
Proue, obedientia, & attentione usare nel gran Concerto di Ferrara. 42
Padouani compagni de' primi comedianti, i quali cantauano naturalmen
te con gran diletto de gli ascoltanti.
45
Proceder della Maestra di un nobile Concerto di Musica. 48
Perfettione della concordanza ne' Concerti nascer in gran parte dal lun-
go conuersare insieme de' Cantori, & Sonatori.
49
Poco gusto de' Cantori, & de' Sonatori moderni nel far le Musiche loro. 51
QVarantacinque ò piu tasti esser ne gli Organi, Clauacembali, & stru-
menti altri tali.
13
Quindici corde del genere Diatonico. 13
Quarta lunga, & quinta curta dentro alla ottaua del Sistema Diatonico
Diatono incitato di Tolomeo cominciante da Proslambanomenos,
cioè A re.
14
Quadrupla, ò disdiapason, ouero quintadecima è il perfetto Sistema. 15
RAunanza di molte genti farsi con gran tardanza. 2
Ragione della diuersità dei semituoni conosciuta da tutti i buoni so-
page xiv natori.
8
Ricercar di Anniballe Padoano organista per essempio della Musica fin-
ta con segni del Diesis.
21
SOnno ne' giorni lunghi, & caldi assalir facilmente gli huomini otiosi. 2
Suggetto principale del presente Dialogo. 3
Strumenti diuersi di Musica apparecchiati per far Concerto. 3
Strumenti male accordati insieme produrre confusione. 3
Strumenti musicali anchora che d'una medesima specie portano difficul-
tà nell'accordarli insieme.
4
Sonatori, & Cantori esser di parer diuerso molte uolte nell'udito. 4
Strumenti al tutto stabili quali siano. 5
Strumenti stabili alterabili quali siano. 5
Strumenti da corde stabili alterabili quali, & come facilmente si possono
alterare mediante il buon giudicio de' sonatori.
5
Strumenti da fiato stabili alterabili, & come si possono facilmente alte-
rare.
5
Strumenti al tutto alterabili quali, & come possono vagare quà & là se-
condo il uolere del diligente sonatore.
5
Strumenti da fiato, & da fori alterabili contenere piu tosto il Diatonico
Diatono di Tolomeo, che altro.
6
Strumenti al tutto alterabili quali siano. 6
Strumenti, che suonano diuerse specie d'Armonia quali siano. 6
Strumenti Musicali di specie diuerse non si possono unire perfettamente
insieme.
7
Semituon' minore esser meno della metà del Tuono. 8
Significato della parola Concerto. 9
Scherzo sopra le voci Concerto, & Conserto. 9
Significatione della parola Conserto. 9
Semituoni diuersi causano il non potersi unire perfettamente gli strumen
ti Musicali di uarie specie.
10
Separatione de gli strumenti da corde, & da tasti da quelli da fiato, & da
fori.
11
Segno del moderno Diesis . 18
Semituono in proportione supersettecentouentesima. 18
Segno del quadro si ha da porre per reintegrare il tuono della Diui-
sione.
18
Scrittori, che hanno parlato della participatione. 37
Senso dell'udito è il principale oggetto dell'armonia. 38
Strumenti vsati, & non vsati quali nella camera de' Musici del Serenis-
simo di Ferrara.
40
Silentio & obedienza esser non solamente di grandissimo decoro, ma di
grandissimo aiuto alla perfettione de' Concerti.
page xv Strumenti da fiato vsati ne' Concerti da Donne Religiose con gran mara-
uiglia de' professori eccellenti di quelli.
49
TEtracordo sinemmenon quello che sia. 16
Tetracordo primo detto Hypaton comincia in mi. 16
Tetracordo secondo detto Meson comincia in E la mi. 16
Tetracordo terzo, detto sinemmenon, ouer congiunto comincia in A la,
mi, re.
16
Tetracordi Diatonici esser formati tutti ad vn modo, & come. 16
Tuono della diuisione quello che sia. 17
Tetracordo Diezeugmenon. 17
Tetracordo Hyperboleon, & i loro principij. 17
Tasti negri, che non sono in molti Clauacembali, e Spinette, & perche. 18
Tuono della disgiuntione di maggior che egli è sempre nella musica ve-
ra, nella finta diuentar minore, & perche.
19
Tetracordo Diezeugmenon esser abbassato per un tuono nella Musica
finta.
20
Tuono dela diuisione abbassarsi per un tuono nella Musica finta. 22
Tetracordo Cromatico come si dimostra in prattica. 26
Tuono della disgiuntione diuiso in due semituoni, & quali. 27
Tastame con la vera pluralità di corde. 31
Tastame del semplice Diatonico Diatono incitato di Tolomeo. 37
Tastatura dell'Archicembalo di D. Nicola per la numerosità sua esser
spauenteuole à' sonatori.
41
VIno, & acqua, & Ventarole per rinfrescare fare officio contrario alla
intentione di chi se ne serue.
3
Varie sorti di strumenti Musicali. 4
Varie specie di strumenti Musicali. 4
Vsandosi la cognitione si fuggono gli errori dell'accoppiamento de gli
strumenti Musicali.
10
Voci humane facilmente si accostano à tutte le specie di Armonia. 10
Voci Cromatiche come da' moderni chiamate. 18
Vtilità del b molle di E la mi aggiunto. 32
Vtilità del D sol re, aggiunto. 32
Vtilità del b fa graue aggiunto. 32
Vdito non godere intieramente il diletto delle consonantie quelle essen-
do participate.
36
Vdito esser come tutti gli altri sensi sottoposto à gli accidenti. 38
Vnione, & frequentia causa della perfettione dell'Armonia. 46
Fine della Tauola.
[Figure]
page xvi

Nomi de' Musici così Teorici, come Prattici, &
di alcuni Poeti, & Filosofi, allegati
nel Dialogo.

  • Aristosseno.
  • Aristotele.
  • Adriano Vvillart.
  • Aniballe Padoano.
  • Beda Venerabile.
  • Boethio.
  • Cl. Tolomeo.
  • Columella.
  • Cipriano Rore.
  • Didimo.
  • Francesco Salines.
  • Gaudentio.
  • Gioseffe Zarlino.
  • Giouannni Motone.
  • Giouanni Spadari.
  • Guido Monaco.
  • Giouan Maria Lanfranco.
  • Horatio Flacco.
  • Lodouico Fogliano.
  • Loyset Pieton.
  • Marco Tullio Cicerone.
  • Nonio Marcello.
  • D. Nicola Vicentino.
  • Platone.
  • D. Pietro Aaron.
  • Terentio.
  • Vitruuio.
  • Virgilio.
  • Vincentio Galilei.
page 1

IL DESIDERIO,
OVERO
De' Concerti di varij Strumenti Musicali,


DIALOGO
DEL M. ILL. SIG. CAVALIERE
Hercole Bottrigaro,
Nel quale anco si ragiona della Participatione di essi
Strumenti, & di molte altre cose pertinenti
alla Musica,
INTERLOCVTORI.
GRATIOSO DESIDERIO ALEMANNO BENELLI.
GR. QVesto nostro incontrarci, M. Alemanno, & à questa
hora, & in questo luogo mi dà grandissima speran-
za si buono Augurio.
AL. E perche speranza di buono Augurio Signor Gra-
tioso? voi sapete, ch'io vi honoro come Gentilhuo-
mo, & che vi amo non solamente come affettiona-
to, che siete à' virtuosi; ilche è specie di virtù: maAmare i virtuosi è
specie di virtu.

come proprio virtuoso.
GR. Io desidero principalmente, che lasciamo da parte le cerimonie, & leCerimonie corte-
gianesche souer-
chie, & infruttuo-
se.

parole cortegianesche come souerchie, & infruttuose: & delle molte
lode, che mi hauete con molta breuità dato, breuemente ve ne rendo
quelle gratie maggiori, ch'io posto, & debbo. Ma per ch'io da questo
nostro incontrarci hora quì habbia preso grandissima speranza di
buono Augurio, vi dirò volontieri; se però non v'interrompo qualche
vostro negotio, ò non vi tratengo dal vostro viaggio.
AL. Io mi sono partito di casa non per negotio: ma con animo di trouar-
mi ad vdire vn Concerto grosso di Musica; il qual mi fu detto stamat-
page 2
tina, che si doueua fare in queste vostre parti hoggi dopo desinare su-
bito; nel quale vi hanno da intrauenire forse quaranta persone, parte
Raunanza di mol-
te genti farsi con
tardanza.
per sonare strumenti diuersi, parte per cantare: ma cosi perche sò, che
doue si ha da ragunare quantità di gente, & massimamente in nume-
ro tale cosi grande, non se ne viene molto presto alla conchiusione,
come anco per che io me l'era quasi scordato: & facilmente me lo sa-
Sonno ne' giorni
lunghi, & caldi as-
salir facilmēte gli
huomini otiosi.
rei scordato affatto, se 'l sonno, che suole in questi giorni caldi dopo il
desinare assalir volontieri gli occhi de gli huomini otiosi, nel modo,
che haueua assalito i miei gagliardamente, non me l'hauesse fatto ri-
cordare, ond'io fuggendo da lui colà non molto solecitamente mi so-
no hora inuiato.
Buono augurio, &
suoi frutti.
GR. Ecco il principio de gli effetti del mio buon Augurio, M. Alemanno:
il Concerto, per lo quale vi siete mosso di casa è già spedito, & essen-
domi io trouato ad vdirlo dal principio la fine replicatamente me ne
torno à casa, & con tanta rinouatione di confusione, & accrescimento
di quella nella mente mia, ch'io non sò certo come la cosa si habbia
da passare, se voi come intellgentissimo, & perfettissimo, che
siete dell'arte, & della professione tale, non me ne liberate come hò
detto sperare: ò non mi ci date qualche buon rimedio, & soccorso in
contro.
AL. Spiacemi ad vn certo modo d'essere stato cosi tardo à mouermi ad
vscir di casa, che il Cōterto sia spedito: ma spiacemi assai più, che per
questo Cōcerto vi occorra di essere in tanta gran' confusione dentro a
voi medesimo, che desideriate di haueruici qualche rimedio, & par-
ticolarmente da me, che sono di niun valore.
Lode dato dall'a-
mico non deueno
essere se non per
modestia rifiutate.
GR. Non fate cosi dicendo questo si gran torto à voi medesimo, & al giu-
dicio, non dirò per hora vniuersale: ma solamente mio particolare,
per cercar voi forse cosi fuggire di darmi il da me sperato, richiesto, &
aspettato rimedio presentaneo; quando però non me lo interdica al-
tra cagione di vostro negotio.
AL. Altro negotio non hò veramente per hoggi, che è meza festa; ond'io
mi offero in tutto ad ogni vostro piacere.
GR. Piacciaui adunque (& ecco il progresso del buono Augurio mio) di
tornare à dietro questi venti passi, che noi entraremo in casa mia; do-
ue potremo con deporre questi panni, & sedendo starcene con minor
caldo, & con maggior commodità ragionare insieme sopra quanto io
verrò sponendoui di questa mia toccataui confusione.
AL. Facciam' come vi pare, & piace.
GR. Entriamo in camera, che se ben pare, che sotto questa loggia debba
Caldo farsi mag-
gior per lo riper-
cotimēto del Sole
per l'apertura di questo cortile esser maggior fresco, nōdimeno per lo
ripercotimento del Sole vi è caldo maggiore. Sedete M. Alemāno, &
page 3 piacendoui accettate da me l'esempio, & l'inuito dello allegerirui delCappa leggiera
la cappa almeno, anchora che elle s'usino hora tali, che si possono quasi
addimandare di tele di Ragno. E tu porteraici del uino, e dell'acqua da Vino, & acqua, &
Ventaruole [[per]] rin-
frescare fare offi-
cio contrario alla
intentione di chi
se ne serue.

poterci beuendo rinfrescare: ci porgerai anchora le ventaruole.
AL. Non fate di gratia far queste due cose: perche l'una, e l'altra sarebbe
contraria alla intentione, per la qual voi vi siete mosso à commandar-
le; & oltra cio da genti, ò troppo dilicate, ò soperate.
GR. Pigliate dunque almeno la commodità del sedere.
AL. Di questo io ui compiacerò volontieri.
GR. Io andaua M. Alemanno mio prima alquanto, ch'io testè v'incōtrassi,Soggetto princi-
pale del presente
Dialogo.

& che anco io vi uedessi, trà me stesso fantasticādo quello, che alcune al
tre uolte anchora hò similmēte fantasticato: & è, che essendomi troua
to piu volte ad udire varij, & diuersi concerti di Musica con uoci accōpa
gnate da varij strumenti, io nō ne habbia giamai sentito quel gran dilet
to, che io mi era imaginato, & prosupposto: & che in somma io ne spe-
raua: & particolarmente hoggi, ch'io mi sono trouato presente à que-
sto; per lo quale hauend'io veduto un grande apparato di stromenti diStrumenti diuersi
di Mufica apparec
chiati per far con-
certo.

uersi; trà quali era un Clauacembalo grande, & vna Spinetta grande,
Tre Lauti di varie forme, vna gran quantità di Viuole, & un'altra di
Tromboni, due Cornetti vno diritto, & uno torto, due Ribechini, &
alquanti Flauti grossi, diritti, & trauersi; vn'Arpa doppia grande, &
vna Lira tutti per accompagnamento di molte buone voci: & doue
mi pesaua di udire una Armonia celeste, hò sentito una cōfusione anzi
che accōpagnata da una discordanza; che mi hà piu tosto offeso, che
dato piacere, però vorrei sapere da uoi, se questo uiene dal sēso del mio
vdito; che non sia buon giudice, ò se pur è vero quello, ch'io giudico.
AL. Da quello, che dite, comprendo, che il giudicio del senso uostro è
perfetto nō che buono nel discernere le cose della Musica: Et se hauete
udito piu tosto discordāza, che buona cōcordanza, & piu tosto cōfusio
ne che vnione, questo può molto bē stare. La ragion è, che molte volteStrumēti male ac-
cordati insieme
produrre confusio
ne.

gli strumēti nō sono bene accordati insieme, & questo nō puo causare
altro che mala cōcordāza, & mala vnione, come uoi mi hauete detto.
GR. Voi dite bene, che la mala concordanza de gli strumenti può causa-
re questo: ma nel concerto, che hò udito hoggi non credo, che ella
possa procedere da questo; percioche tutti quei Musici, che haueuano
quegli strumenti in mano, & che li sonauano sono tutti huomeni ec-
cellenti: & li conosco molto bene: & tutti sono atti à fare il Maestro,
come alcune volte gli hò ueduto fare ne' simili concerti; però tengo.
che vi debba essere qualche altra ragione; & se voi che siete della proProfessori delle
scientie sono obli
gati a dar cōto di
quelle.

fessione non la sapete, terromi nella musica esser tanto esperto come
uoi: pero fa bisogno, che mi diciate altra ragione.
page 4 .
AL. Poi che mi stringete à dire quello, ch'io ne sento: dirò quanto io ne
hò vdito dire da huomini esperti, & quanto io ne hò imparato da graui
scrittori: Et cercarò di sodisfarui al meglio, chio potrò. Et se voi
non haurete lo intiero, vi contentarete del mio buono animo. Io vi
Discordāza d'on-
de possa nascere.
hò già detto, che questa discordanza può nascere dal male accordo de
Poca diligēza nel
l'accordar gli stru
menti musicali.
gli strumenti, ciò è, che non vi sia stata posta quella diligenza; che si
può vsare in accordare gli strumenti insieme; la onde non possono fare
Strumēti Musicali
anchora che di v-
na medesima spe-
cie portano diffi-
coltà nell'accor-
darli bene insieme.
buona concordanza: Ma per un'altra ragione anchora, & è questa, che
hauendomi voi detto, che ui era una gran quantità de Viuole: ui di-
co, che ui fa bisogno di grande industria à fare, che quelle Viuole,
quantunque siano d'uno medesimo corpo, siano bene d'accordo insie-
me; anchora che ui sia la diligenza del buono accordatore, ne ce ne po
Corde de gli stru
menti Musicali nō
hauer molta stabi
lità.
tiamo fidare: & questo nasce dalle corde, che non hāno molta ferma sta
bilità, come ne habbiamo testimonianza da Boethio nella sua Musica:
Cap. 10. del pri. li. & da Tolomeo ne' suoi Armonici: & il simile auuiene ne' Lauti. Et
Cap. 8. del pri. lib. perche anchora mi hauete detto, che ui erano vn Clauacembalo grau-
Corde di metallo
patiscono meno
la instabilità delle
corde de intestini
de, & una Spinetta grande; dirò, che anchora quì può nascere qualche
disordine: ma non tanto per essere le corde loro di Metallo; le quali nō
patiscono tanta alteratione, come quelle d'intestini: ma può bene esse-
re, che non siano frà loro in quel perfetto accordo, che si desiderareb
be: ma voi mi potreste rispondere, come già m'hauete detto, & dire,
che essendo questi strumenti in mano di huomini giudiciosi; che ogn'u-
no terra bene ad ordine, & accordato il suo. Voi direste bene, quando
Sonatori, & cātori
esser di parere di-
uerso molte volte
nell'udito.
non ui nascesse un'altro disordine; il qual'è, che tutti questi uirtuosi
(come uoi non mi negarete) non sono di un medesimo giudicio, & di
un medesimo orecchio & questo si vede assai volte, che ad un sonato-
re pare, che una uoce, ò suono di una corda di uno strumento sia ri-
messa, ò bassa, & ad un'altro sonatore pare, che sia tesa, ouer alta,
talche come questa cosa si uiene à mescolare con uarie orecchie, & ua-
Accordo di uarij
strumēti musicali
douer esser fatto
da un solo buono
accordatore.
rij giudicij presto presto si dà in una confusione, però è necessario, che
un solo sia, il quale accordi ogni cosa: Ma bisogna, che habbia come
dice Aristosseno ne' suoi Elementi Armonici, & ci afferma Gaudentio
Cap. I. nella sua Institutione Armonica. Bisogna (dice egli) à colui il qual de-
sidera principalmente di posseder le ragioni di queste cose, che egli so
pra tutto habbia gli orecchi usati alla esperientia, & bene essercitati: &
che intenda giustamente i suoni: che conosca gli interualli, & che fi-
nalmente sappia ciò, che sia consonantia, & disonantia con ciò, che se-
gue sin'al fine del suo proemio. Euui un'altra cosa di non poca impor-
Varie sorti di stru
menti Armonici.
tanza; la qual'è, che trà questi strumenti; che mi hauete nominato
ve ne sono di varie sorti; percioche ne sono de gli al tutto stabili, &
varie specie di stru
menti Armonici.
de gli stabili, ma alterabili; & oltre ciò ue ne sono di varie specie.
page 5
GR. A bell'Agio M. Alemanno, io non intendo queste varie sorti di stru-
menti, ne che cosa sia strumento al tutto stabile, ne quello, che im-
porti strumenti stabili alterabili, ne strumenti al tutto mobili: ne an-
chora quelle diuerse specie loro.
AL. Dirouelo io: gli strumenti al tutto stabili sono quelli; che da poi che
Dichiaratione del-
le specie [[de]] gli stru
menti Armonici.

sono accordati dal diligente Mastro, non si possono alterare a patto alStrumēti al tutto
stabili quali siano

cuno, & questi sono Organi, Clauacembali, Arpicordi, Spinette, Ar-
pe doppie: che per le semplici non si può sonare, se non il puro Dia-
tonico Diatono qual più piace, ò pare: & altri strumenti simili. Gli
Strumenti stabili
alterabili quali
siano.

strumenti stabili, ma alterabili sono tutti quelli, che dapoi che sono
accordati dal sonator diligente, si possono alterare con l'accrescere,
Strumenti da cor-
de stabili alterabi
li quali, & come
facilmente si pos-
sano alterare me-
diāte il buon giu
dicio de sonatori.

& minuire in qualche parte, mediante il buon giudicio del sonatore
toccando i loro tasti un poco più sù, un poco più giù. Et questo inter-
uiene nel Lauto, & nelle Viuole, benche habbiano la stabilità de' lo-
ro tasti. Il medesimo auuiene ne gli strumenti da fiato, come Flauti
diritti, e trauersi, Cornetti diritti, & torti, & simili benche habbino laStrumēti da fiato
stabili alterabili,
quali, & come si
possono alterare
facilmente.

sua stabilità mediante i loro buchi, nondimeno il diligente sonatore
si può accommodare con un poco più, un poco meno fiato: & anchora
con aprire un poco più, ò vn poco meno i fori di quello, & accostarsi
al buono accordo, quanto più potrà: & questo fanno i diligenti soStrumēti al tutto
alterabili quali, e
come possono ua-
gare quà e là secō
do il uolere del di
ligente sonatore.

natori di tali strumenti: Gli strumenti al tutto alterbili sono tutti
quelli, che non hanno ne buchi, ne tasti, come sono Tromboni, &
Ribechini, e Lire, & simili; i quali per non hauere ordinariamente ne
tasti, ne foro; che li pongano freno, possono vagare quà, & là secon-
do però il volere del diligente sonatore, con allungare, & accorciare
vn poco più, vn poco meno i tiri, come uengano nominate le canne
del Trombone, & con lo allargare, & con lo stringere i labri: Et me-
desimamente la Lira, e 'l Ribechino toccando le corde sopra il mani-
co un poco più sù, vn poco più giù secondo la volontà, & piacere del
sonatore. Vi hò detto anchora, che tra questi instrumenti ve ne sonoDichiaratione di
varie specie de gli
strumēti armonici
Organi, Clauacē-
bili, Arpe doppie,
Spinete, & simili
sono di una mede
sima specie.

di varie specie; però dico, che l'Organo, il Clauacembalo, la Spinetta,
& simili sono di vna medesima specie, & che suonano, come piace ad
alcuno, la Specie del Diatonico Syntono di Tolomeo, però tempera-
to, ouero participato, come fanno i diligenti fabricatori, & accor-
datori di tali strumenti; il qual Diatonico di Tolomeo trà tutti i DiaDiatonico synto-
no di Tol. [[par]]ticipa
to ouer tēperato.

tonici chiamati da Aristosseno ne' suoi Armonici primo Genere, & piùPrimo lib. de' suoi
armonici.

naturale di tutti gli altri Generi, è il più prossimo al senso, & alla ra-
gione di quanti sino ad hora ci siano stati insegnati. I Lauti, le ViuoDiatonico synto-
no di Tolom. pros
simo al senso, & al
la ragione.

le tengono, vn'altra specie diuersa: ma eguale frà loro: & questa è re-
putata da alcuno scrittore la specie del Diatonico incitato di Aristos-
seno per hauere i Tuoni diuisi in due semituoni eguali, qual'è la opiDiato. incitato di
Aristosseno.

page 6 nione di esso Aristosseno: & è come si ode, & vede nel Lauto, & Viuole
Strumēti da fiato,
& da fori alterabi
li contengono piu
tosto il Diatonico
incitato di Tolo-
meo che altro.
Gli strumenti da fiato con fori, come sono Flauti diritti, & trauersi,
Cornetti diritti, & torti, & altri simili sono una specie; che piu tosto
suona il Diatonico Syntono di Tolomeo che altra; & per non poter-
Cap. 8. del primo. sene hauere come afferma esso Tolomeo ne' suoi Armonici, essata cer
Cap. 12. del 2. lib. tezza ne per li fori, ne per lo fiato la passaremo: nondimeno soggiun-
gerò di hauer parlato con diligenti Mastri di tali strumenti, & truouo,
Fabricatori de gli
strumēti stabili al
terabili da fori &
da fiato poco intel-
ligenti dell'artifi-
cio loro.
che essi non ui hanno cosa ferma da poterui fondare salda ragione: ma
solo mentre fabricano i buchi a tale strumento, vanno ad orecchia
quelli allargando secondo che sentono il bisogno; aiutati dalla natu-
Cap. 12. del 2. lib. ra; il che anco hauere hauuto in vso gli antichi fabricatori delle Ti-
poco auanti il me
zo del 2. libro.
bie, & delle Fistole si legge appresso di Tolomeo, & di Aristosseno ne'
Strumenti al tutto
alterabili quali
siano.
loro scritti di Musica. Gli strumenti al tutto alterabili; che sono i
Tromboni, & Ribechini possono sonare non solamente tutti tre i
Generi armonici,
& loro specie de-
scrittici da Tolo.
sono al nu. di 24.
generi Armonici: ma ogni & qualunque specie di quei generi, i quali
sono sino al numero di vintiquatro, cioè sei specie di Enarmonici, ot-
to specie di Cromatici, & dieci di Diatonici, come più distintamente
Cap. 14. del 2. lib. si uede nelle Tauole particolari descritte da Tolomeo ne' suoi Armo
nici, & oltra ciò la specie Enarmonica nostra moderna, & ciascun'al-
tra, che potesse essere già stata, ò fusse di nuouo inuentata. Hora per
Strumēti che suo-
nano diuerse spe-
cie di Armonia
quali.
che ho già detto che gli strumēti al tutto stabili suonano il Diatonico
Syntono di Tolo, & alcuni de gli stabili alterabili, cioè flauti diritti,
Lauti, Viuole, &
altri strum. tali se-
condo l'opinione
d'alcuni suonano
il Diatonico inci-
tato di Aristoss.
trauersi, Cornetti diritti, & torti, & altri tali suonano il medesimo
Diatonico più tosto che altro, & alcuni altri stabili: ma alterabili, co-
me sono Lauti, Viuole, & altri simili suonano il Diatonico incitato di
Aristosseno, ò di alcuno altro antico, io però non voglio ciò ne affer-
mare, ne negare: ne meno voglio disputare, se il semituono detto mi
Dimostratione in
pratica cōe il Cla-
uacembalo, Orga-
no, & simili suona
no dui semituoni
ineguali, & il Lau
to & la Viuola suo
nano dui semituo
ni eguali.
nore sia il minore: & se pur hà il suo luogo trà il maggiore & il mini-
mo, bastarà solo à mostrare per li suoi effetti, che il Clauacembalo,
l'Organo, & simili suonano due semituoni ineguali, cio è uno maggio
re dell'altro, et che il Lauto, et le Viuole suonano dui semituoni egua-
li, ciò e il Tuono diuiso in due semituoni eguali secondo la mente di
Aristosseno. Ma per chiarire le cose, che ui ho detto se bene io ne
Don Nic. Vicētino
nell'vlt. cap. della
sua antic & mod.
Musica.
potrei addurre l'auttorità di alcuni Musici moderni Eccellenti scritto-
ri, io nondimeno, uoglio che il senso dell'udito ue ne faccia certo; &
Galilei nel suo dia
logo della Musica
Zarlino nel ca. 27.
del 4. de suoi sup-
plim. Musicali.
che ne ueniamo alla esperienza, & mostrarui come questi strumenti
di uarie specie si possano bene unire, & accordare insieme; però sarà
ben fatto che ci accostiamo à questo Clauacembalo, & uedere, & udire
Salines nel ca. 28.
del li. 3. & per tut-
to quello.
se e uero ò non quello che ui hò detto; Et perche credo, che egli sia be
ne accordato, come anco questi altri strumeti; che qui d'intorno ueggio
apparecchiati, dirò, che anchora uoi pigliate uno di quei Lauti, & che
lo accordate cō tutta la uostra diligēza piu che sia possibile col Claua-
page 7 cembalo in questo modo. Io tocco il G sol re ut, in sù il Clauacēbalo, &Accordo del Lau-
to col Clauacem-
balo.

voi accordate il tenore à vuoto del vostro Lauto in vnisuono cō me, &
dapoi accordate il resto secōdo quest'ordine, come sò, che sapete fare.
GR. E gliè accordato.
AL. Tocco hora E la mi, nel Clauacembalo, & voi toccate E la mi, su 'l voProua se il Lauto,
& Clauacembalo
si possano vnire [[per]]-
fettamente insie-
me.

stro Lauto, che sarà la mezanina à vuoto; siete d'accordo, & vnisuo-
no con E la mi del Clauacembalo?
GR. Siamo.
E la mi del Lauto
esser vnisono con
E la mi del Claua-
cembalo.
AL. Io tocco hora F fa ut, in sù il Clauacembalo: Toccate hora voi il vo-
stro F fa ut al primo tasto della mezanina del vostro Lauto: siete d'acF fa vt del Claua-
cembalo non esser
vnisono cō F fa vt
del Lauto, & delle
Viuole.

cordo, & vnisuono meco?
GR. Non siamo.
AL. Tocco hora il G sol re ut in su il Clauacembalo, & uoi toccate nel uo
stro Lauto il G sol re ut al terzo tasto della mezanina; siete d'accordo G sol re ut, del La-
uto con quello del
Clauacēbalo esser
vnisuono.

& vnisuono con meco, cioè col Clauacembalo?
GR. Siamo.
AL. Tocco hora il G sol re ut, solleuato sù il Clauacembalo; toccate voiG sol re ut col
diesis del Lauto
non esser unisuo-
no col G sol re ut
solleuato del Cla-
uacembalo.

il quarto tasto della mezanina per hauere il solleuato di G sol re
ut: siete uoi d'accordo, & unisuono col Clauacembalo?
GR. Non siamo: E da che uien questo M. Alemanno.
AL. Ve lo dirò: ma questo; che hauete sētito nella mezanina, interuiene
anchora nelle altre corde ogni uolta, che si uiene à toccare i semituoni.
GR. Da che procede questo?
AL. Non ui hò detto, che il Clauacembalo & simili suonano una specie,
& il Lauto, & simili ne suonano un'altra?
GR. Me l'hauete detto.
AL. Se sono adunque di due specie diuerse questi strumenti, come uoleteStrumēti Musicali
di diuerse specie
nō si possono uni-
re perfettamente
insieme.

voi, che si uniscano perfettamente insieme?
GR. Voi mi dite & fate uedere & udire cose; che mai non l'haurei credu-
te: ma, hora che le ueggio, & odo non posso se non confessare quello
che dite esser la uerità.
AL. Non ui paia gran cosa il nō sapere queste cose; perche quelli anchoPoca intelligenza
de' Musici prattici
nel fare i concerti

ra, che ciò essercitano tutto il giorno, & pongono ogni loro indu-
stria nel componere tai Concerti, non l'intendono: & cio chiara-
mente si conosce; perche se le sapessero, & le intendessero, non
satiano tali compositioni, anzi tali confusioni. Hauendo adunque,
come hanno il Lauto, & le Viuole diuiso il tuono in due semituoni
eguali, & il Clauacembalo, & simili in due Semituoni ineguali, di quiClauacembalo, &
Lauto perche non
si possono accor-
dare insieme per-
fettamente.

uiene, che quando io toccai F fa ut, in sù il Clauacembalo, & uoi toc-
caste F fa ut al primo tasto della mezanina del Lauto, nō ui trouaste in
unisono con me, come udiste, e cōfessaste: questo è, che il Clauacēbalo
page 8 suona participatamente il semituono maggiore: che è in proportione
da 16. à 15. che è alquanto più di mezo Tuono: & il Lauto suona par-
ticipatamente il mezo Tuono; che uiene ad essere minore del semituo
no maggiore da 16. à 15. il qual è più di mezo Tuono; & quando io
toccai il solleuato di G sol re ut, in sù il Clauacembalo, uoi tocca-
ste il G sol re ut solleuato al quarto tasto della mezanina del Lau-
to; doue non ci trouassimo unisuoni insieme: & uoi lo udiste, & lo con-
fessaste; ciò uiene, percioche il Clauacembalo suona participatamen-
Semituono mino-
re esser meno del-
la meta del tuono.
te il semituono detto minore; che è in proportione sesquiuentiquat-
tresima, cioè da 25. à 24. che è assai meno della metà del Tuono: & il
Lauto (che quando dico del Lauto intendo del Lauto, & delle Viuo-
le, & altri strumenti tali) suona participatamente il mezo Tuono;
che uiene ad esser assai maggiore di esso semituono detto minore da
Ragione della di-
uersità de semi-
tuoni, conosciuta
da tutti gli buoni
scrittori.
25. à 24. Però non è , se noi non ci siamo trouati unisuoni
in questo luogo; & il simile si trouarà in tutti gli altri luoghi, doue
interuiene cotal differenza, & diuersità di semituoni. Diroui un'altra
ragione per mostrarui, che i semituoni di detti strumenti sono eguali,
Clauacembalo nō
puo sonare vn tuō
più basso, ò vn tuō
più alto in tutti i
luoghi.
& è, che i Sonatori de gli strumenti al tutto stabili, come Clauacem-
bali, Orgnai, & simili per eccellenti, che si siano, quando uogliono so-
nare, come si dice un tuon più basso, un tuon più alto, ò un semituono
più basso, ò un semituono più alto non lo possono fare in tutti i luoghi
Esperiēza del Cla-
uacembalo, Orga-
no, & simili, con
Lauti, & Viuole,
& tali strumēti per
dimostrare la dis-
conueniēza tra lo
ro ne' semituoni.
del suo strumento: & di questo n'è causa, che occorrendoli toccare il
semituono communemente detto maggiore, mancandoli sù il suo stru
mento sono necessitati à toccare il communemente detto minore;
doue sentono gli uditori,; & loro stessi offesa al senso dell'vdito; &
questo lo sanno molto bene i diligenti sonatori di tali strumenti, &
gli intelligenti della Musica, Ma questo non auuiene nel Lauto, &
Lauto può sonare
vn tuon piu basso,
& più alto, che nō
da noia al senso.
nelle Viuole perche hanno in ogni luogo il semituono eguale, & pos-
sono sonare vn tuon più alto, vn tuon più basso, & un semituon più
alto, & un più basso, che non dà noia al senso; & questo ogni giorno
vien fatto da' periti sonatori, quando fanno scannello, come essi
dicono, al primo, & al secondo tasto col dito indice della mano sini-
stra: & doue più li piace; però uicino a' tasti che il senso dell'vdito
non ne sente offesa alcuna: & iui suonano, si come fusse il principio
del manico.
GR. Voi dite il uero; che questo hò ueduto fare molte uolte. Ma per
quello, che ui odo dire & per quello, che habbiamo discorso, non si
potranno dunque far Concerti.
Parlare Enigmati-
co sopra il far con
certi.
AL. Anzi per quello che ahbbiamo discorso, pur troppo si potranno fare
questi tai Concerti.
GR. E che parlare è questo uostro Enigmatico? piacciaui di dichiararme-
page 9 lo, che io non l'intendo.
AL. Hò detto, che pur troppo si potranno fare questi concerti; percio-
che se uoi uerrete à cercare quello; che vuol significare concerto, Significato della
parola concerto.

trouarete, che pur troppo, come ho detto, & replicato, si potranno
fare tai concerti: essendo che concerto significa contentione, ò contra
sto come ne habbiamo testimonio Cicerone nell'oratione pro lege
manilia, & nelle epistole ad Attico, & nel libro de natura deorum, &
nel primo de diuinatione, & Terentio nella scena seconda del secōdo at
to de gli Adelphi: & direi ancora di Plinio, se bene mi ricordassi il
luogo, & però quelli che fanno tai concerti fanno benissimo, & osserua
no molto bene la Etimologia del uocabulo.
GR. Eccoci su le burle & sù gli scherzi, & se noi cosi come proferiamoScherzo sopra le
voci concerto &
Conserto.

concerti per c. nel mezo di essa parola, ponessimo la s. & la profe-
rissimo al modo de' fiorentini & forse di tutta la Toscana Conserti,
come uoce deriuata dal uerbo consero; che ha significato d'incalma-
re ò in estare, di seminare & di piantare insieme; del qual uerbo si
seruì Virgilio se ben mi racordo nel secondo della sua Georgica, &
nella prima delle Egloghe. Columella nel 21. libro. & Cicerone nelle
Toscolane nel libro de natura Deorum & altroue, non cessarebbe
queso uostro scherzo, & questa uostra burlesca difficoltà?
AL. Non cessarebbe altrimente: & poco in somma sarebbe per ciò il
guadagno; conciosiacosa che conserto, à creder mio, è cosi proferitoSignificato della
parola Conserto.

da' Toscani più tosto per uezzo per non dir uitio della loro pronun-
tia in simil uoci, che perche egli habbia la da uoi detta deriuatione;
Imperoche Consero, conseris; che ha tal significatione di Seminare,Consero conseris
verbo latino ha-
uer diuersi signifi-
cati si come ha di-
uerse le desinenze
del suo tēpo passa
to & del supino.

di piantare, & d'inestare insieme fà conserui consitum. & non conser-
ui consertum, come fà l'altro Consero, conseris; dal quale ueramen-
te deriua consertus; che sarebbe la propria parola non solamente
Toscana: ma nostra Italiana Conserto. & ha significato di scaramuc-
ciarae di uenire alle mani, & in somma di contendere cosi nè i fori
ciuili, come con le armi, se noi prestiamo, come debbiam prestare,
fede all'autorità di Cicerone nella da uoi allegate toscolane, nelle E-
pistole ad Attico, & anco nelle Orationi pro Murena, & pro Funteio:
di Virgilio nel secōdo della sua Eneide, & di Nonio Marcello della lin-
gua latina, & in conchiusione di tutti gli interpreti: non ui hauete a-
dūque da marauigliare, se sētite questi mali accordi, & queste cōfusioni.
GR. Voi seguite pur le burle, ui domando, se si possono fare, ò nō que-
sti concerti; perche hò pur inteso, che se ne fanno di buoni & di belli.
AL. Se se ne fanno di buoni & di belli, non debbono esser concerti, neConcenti esser la
propria uoce signi
ficante vnione di
uarij strumēti Mu
sicali.

conserti: ma concenti: & di questi concenti tengo, che se ne possano
fare: ma con industria altrimenti si tramutarà la lettera n. in r. ò in s.
page 10 & in luogo di concento si haurà concerto, ò conserto. Ma però noi
in questo nostro ragionamento usaremo indifferentemente concento
& concerto per non uscire del commun nostro parlare.
GR. Ma in che modo si hauranno da fare questi concenti:
Modo di concerta
re insieme gli stru
menti Musicali.
AL. Ve lo dirò nel miglior modo ch'io saprò, rimettendomi sempre à
chi meglio di me l'intendesse (disse il buon legista) in questo, & in o-
Protestatione mo-
desta dell'Autore
intorno al far con
certi.
gn'altra cosa. Ma prima fatemi gratia in cortesia, Signor Gratioso,
di considerare in quale concetto potrebbono essere questi tai concerti
musicali moderni al Mastro di coloro; che sanno Aristotile: e come
. 9. distin. 19. bene gli ammetterebbe, poi che egli risoluēdo vna propositione sopra
l'accompagnamento di una Lira sola, ò di vna sola Tibia con la voce
humana disse (s'io bene mi ricordo) queste parole apunto. Ma con più
non può esser conseruata la sua uita; conciosiacosa che la Cantilena uenga
offuscata & quasi tutta distrutta.
essendomi in cosi quasi come in ciò
Vsandosi la cogni
tione si fuggono
gli errori dell'ac-
copiamēto de gli
strumēti Musicali.
protestato dirò, che tai concenti si potranno fare ogni uolta che si co-
noscerà la natura de gli strumenti, i quali si uogliono adoperare in-
sieme; percioche hauendo tal cognitione & usandola si potranno fa-
re concenti in molte, & uarie maniere in quel miglior modo che sia
possibile. Ma bisogna saper componere & accompagnar bene questi
Auuertimēto pri-
mo nel cōcertare
gli strumēti al tut
to stabili insieme.
strumenti insieme. Et se si pigliaranno le specie de gli strumenti al tut-
to stabili & si accompagnaranno insieme, che sono com'habbiam det-
Organi, & Claua-
cembali da Came
ra collegati insie-
me danno grādis-
sima dilettatione
al senso del vdito
to, Organi Clauacembali, Spinette & simili non è dubbio, che essen-
do bene accordati insieme, ilche però per mio giudicio non sarà molto
facile si sonarà in quella perfettione; che possono dare gli strumenti
artificiali temperati, ouer participati: Et di questo ne habbiamo espe-
rienza; che sono molti Organi da Camera; che hanno con esso loro
collegati Clauacembali, & insieme suonano con gran diletto & pia-
cere; & massimamente, quando hanno più di una sorte di Registri tanto
Auuertimēto secō
do nel concertare
gli strumēti al tut
to stabili cō gli al
tutto alterabili.
di canne, quanto da corde. Si potranno anchora far concenti con
gli strumenti al tutto stabili, come sono Organi Clauacembali, & si-
mili con gli strumenti al tutto alterabili, che sono Tromboni Ribe-
chini, & uoci humane: & questo è perche sono atti, come di sopra
Voci humane fa-
cilmente si acco-
stano a tutte le spe
cie di armonia.
habbiamo diuisato ad accostarsi à qualunque specie: & il simile fanno
le uoci humane essendole facile ad accostarsi à qual si uoglia specie,
stando però le uoci & gli strumenti auuertiti di accostarsi a gli strumē-
ti al tutto stabili; i quali non possono à patto veruno mouersi in par-
Auuertimēto 3. di
cōcertare gli stru-
menti al tutto sta-
bili, & gli stabili
alterabili.
te alcuna d'onde prima sono stati accordati. Si potranno anchora far
concerti con gli strumenti al tutto stabili, come Organi Clauacemba-
li, Arpe,& simili con gli strumenti stabili alterabili, come Lauti, Vi-
uole, & simili. Ma habbiamo di già prouato, che non si possono v-
page 11 nire perfettamente questi al tutto stabili, con gli stabili alterabili;
percioche suonano diuerse specie: & di questo è la maggior causa la Semituoni diuersi
causano il non po
tersi vnire perfet-
tamente insieme
gli strumenti Mu-
sicali di uarie spe
cie.

differenza de' Semituoni: Ma perche habbiamo anchora detto, che
questi stabili alterabili, che sono Lauti, Viuole, Flauti, diritti, e tra-
uersi: Cornetti diritti, & torti, che se non si potesse in qualche par-
te vsare la loro alteratione, ella sarebbe al tutto vana: ne occorrereb-
be à dire, che fossero stabili alterabili. Di questi adunque ne debbiamo Separatione de gli
strumēti da corde
& da tasti da quel
li da fiato, & da fo
ri.

fare diuisione separando quelli da corde, & da tasti da quelli da fiato,
& da fori; imperoche, come habbiam detto, sono di specie diuersa,
& nel suono, & nel genere; la onde prima dicendo di quei da fiato,
& da fori, come di genere nel suono quasi l'istesso de gli al tutto sta-
bili; conchiuderemo che si potrà fare accompagnamento tale, ogni
volta che co' detti strumenti stabili alterabili haurà preso, come si di-
ce, tuono ouer suono da gli stumenti al tutto stabili il diligente so-
natore; imperoche con la sua industria haurà facultà di andarsi acco Industria del dili-
gente sonatore di
strumenti da fiato

stando a gli strumenti al tutto stabili con un poco più, ò con un poco
meno fiato, & con aprire, ò chiudere vn poco più, ouer vn poco me
no i fori del suo strumento, secondo la sua uolontà, & il bisogno.
Hor quanto a quelli da corde, & da tasti, come si è detto Lauti, ViIndustria del dili-
gente sonatore di
Viuola, & di lauto

uole, il buon sonatore dopoi, che haurà preso tuono, ouer suono
da gli strumenti al tutto stabili, haurà qualche difficultà nel volersi
accostare con unione a gli al tutto stabili; & questo è per la diuersità
delle specie, & generi, come habbiam detto; ma potrà con diligente
industria andarsi aiutando con mandare un poco più su il dito sopra
il manico, & un poco piu giu quanto sentirà il bisogno. Resta di Concerto di tutte
le specie [[de]] gli stru
mēti, cioè stabili,
stabili alterabili,
& al tutto altera-
bili.

ragionare della compositione di tutte quelle specie di strumenti, che
habbiamo già detto tanto de gli al tutto stabili, quando de gli stabili
alterabili, & de gli al tutto alterabili. Ma perch'io tengo, che non
si possa fare se non con grandissima disunione, & tal qual mi
venuto dipingendo quella; che apunto hauete udita hoggi; però Consiglio nel far
concerto de varij,
& diuersi strumē
ti musicali.

consigliarei sempre à non douersi far simili concerti; perche non
si possono fare se non con gran difficultà; la quale è prossima alla
impossibilità. La ragione è questa, che componendo gli stabili alImpossibilità del
perfetto accordo
de gli strumenti
Musicali.

terabili, che sono di due specie diuerse cioè da corde, & da tasti; &
da fiato, & da fori, & con loro ponendo gli al tutto alterabili, & gli
al tutto stabili, che se bene ciascuno sonatore di particolari stabili al-
terabili vsarà tutta la sua diligenza per unirsi con gli al tutto stabili
gli al tutto alterabili, non potranno giamai unirsi con esso loro;
percioche volendosi unire con quelli da fiato & da fori, come
quelli che più facilmente si possono accostare per esser di genere
page 12
propinquo à gli al tutto stabili; essi non potranno giamai accostarsi
perfettamente à quelli da corde, & da tasti, come quelli; che più dif-
ficilmente si possono accostare à gli al tutto stabili: & per contrario
uolendosi gli al tutto alterabili accostare à gli alterabili da corde, &
da tasti si uerranno à discostare d quegli altri da fiato, & da fori: &
cosi produrre quel uero concerto, ò battaglia de strumenti in uece
di concento; laqual uoce importa unione, & concordanza di uoci,
& di suoni diuersi; la onde uolendosi dupplicare, ò treplicare ler par-
ti d'un choro si dourà per mio parere hauer sopra tutto grandissimo
auertimenti di non accoppiare insieme giamai strumenti di specie
diuerse, ciò è da fiato, & da fori & da corde, & da tasti: come se si per essempio duplicare le parti de Tenori non si debba ac-
compagnare giamai un Flauto, ouer Cornetto grosso, ò strumento
altro di specie tale con una Viuola, ouer Lauto, ò altro strumento
di simile specie; Imperoche la dimostrata disunione, ò discordanza
loro sarebbe troppo apparentemente scoperta: Et auuertenza tale
potiamo , che si possa per senso contrario cauare in un certo mo-
Nel fin del 12. cap.
del sec. libro pro-
blema 44. sett. 19.
do dalle parole di Aristosseno anzi pur di Tolomeo ne' suoi armoni-
ci; doue egli consiglia à douersi far sempre l'accopiamento della Ti-
bia ò della Fistola con l'antico Monacordo, & da Aristotele assai pri-
ma proferite ne problemi, A questo auertimento importantissimo
stimo, che ottima cosa sia ch'io soggiunga, che non si debba far gia-
mai concerto alcuno di strumenti Musicali senza darli accompagna-
Nel fine del vlti.
lib. della politica.
Molto piu chiara-
mente, & copiosa
mente, & assai me
glio Anchor Pla-
tone passato più
del mezo del sec.
delle leggi.
mento di una uoce humana, & quella ben conforme sempre alla ma-
teria della cantilena: & ciò per fuggire, che tale Armonia; & con-
cento non possa da sapiuti & intelligenti esser detta muta, ò come A-
ristotele, & Platone lo chiama. ciò è nudo suono di Citara, ò di Au-
lo, con soggiungerui costo simigliante alle uoci delle bestie, & ciò per
la manchezza della espressione de gli affetti & della pronuntia delle pa
role; delle quali, & massimamente essendo bene imitate dall'Eccellen
te Musico nella sua cantilena, ueramente deriua il maggiore de tutti
i commouimenti de gli animi delle persone ascoltatrici.
GR. Due cose ui ho da dimandare; lequali per non impedire il corso del
uostro ragionamento ho sin à quest'hora induggiato à dimandarui, la
prima è che molte uolte ui hò udito dire strumenti participati, ò tem-
perati; & perche io non intendo quello, che significhi questi strumen-
ti temperati, & questi participati; però desidero, che me lo dichiarate:
l'altra è che mi pare pur gran cosa, che tanti huomini tenuti giudi-
ciosi in far tai concerti non si siano mai accorti di questo disordine;
del quale habbiamo parlato; però malamente mi posso accomodare
à dar credenza alle uostre parole: quantunque conosca esser uero tut-
page 13 to quello; che me ne hauete detto: & ancora con buone ragioni di-
mostrato.
AL. Io ui responderò secondo l'ordine delle nostre dimande, & dirò,
che la participatione de gli strumenti stabili; & stabili alterabili è staParticipatione de
gli strumēti Musi-
cali come trouata
Participatione de
gli strumenti Mu-
sicali che cosa sia.

ta non so s'io mi debba dire ritrouata studiosamente, ouero auuenuta
à caso: & hora è in uso per fuggire la pluralità, ò miltitudine delle
corde: & per ageuolezza del sonatore, & acciò che più facilmente
questi tali strumenti si potessero accompagnare (che unire come haue-
re inteso è imposibile) insieme, ciò è gli stabili con gli stabili altera-
bili: & gli alterabili con gli stabili senza molta offesa, & fastidio, anzi
dirò scompiacimento del senso dell'udito. Hor quanto all'altra uo-
stra dimanda de' concerti ui risponderò.
GR. Piano M. Alemanno, uoi hauete detto, che la participatione è uno
schifamento di corde ne gli strumenti stabili, doue mostrate quasi, Dubio della plura
lità delle corde.

che ui fossero strumenti di maggior quantità di corde di quello; che
hora si trouano ne gli Organi, Clauacembali, Arpe & simili.
AL. Quando io dissi pluralità di corde, io non intesi di dire quella, che
hora si uede ne gli strumenti, come Organi, Clauacembali, & simili;
ne' quali si trouano ordinariamente quarantacinque, & più tasti, &Quarātacinque, ò
piu tasti esser ne
gli Organi, Claua
cembali & strumē
ti altri tali.

corde, ò canne; perche tal pluralità non è se non una duplicatione, ò
triplicatione del primo perfetto sistema, ciò è delle quindici corde
del genere Diatonico Diatono incitato, com'è creduto di Tolomeo. Pluralità di corde
apparente ne gli
strumēti nō èaltro
ceh una dupplica
tione delle uoci
del perfetto siste
ma.

Ne meno intendo per uera pluralità di corde, & di canne quella, che
in se contiene la inspessatione del Tetracordo Synemmenon; & insie-
me quella d'una specie Cromatica, ciò è delle uoci, ò suoni solleua-
ti come si dice col Diesis, la ragion'è che l'huomo si parte di un genere,
ciò è del Diatonico, & entra nel cromatico, cosa; che hora parimenQuīdeci corde del
genere Diatonico
Diatonico īsieme
col genere croma.

te si troua in questi tali strumenti stabili. Ma per uera pluralità di cor-
de, & canne parmi, che si habbia da intendere quella; laquale è perGenere Diato. &
Cromat. cōtenuto
da , &
altri strumēti sta-
bili.

potere hauere tutte le consonanze nella sua perfetta proportione ciò
è la Diapente, ò uogliam dire quinta sotto la proportione sesquialte-
ra; & la Dyatesseron, ò uogliam dire quarta sotto la proportione sesPluralità delle cor
de uera che cosa
ella sia.

quiterza. Il Dittono ouer diciamo terza maggiore sotto la proportio-
ne sesquiquarta: Il semituono, o uogliam dire terza minore sotto la Plur. uera di corde
è per hauer tutte
le cōsonāze nella
loo uera forma,
& proportione.

proportione sesquiquinta: lo essacordo maggiore, ouer sesta maggio-
re sotto la proportione, superbipartiente terza; la qual è da 5. à 3. &
lo essacordo minore, ouer sesta minore sotto la proportione supertri
partientequinta, ciò è da 8. à 5. perche della Diapason, ouer ottaua; cheProportione delle
cōsonāze sēplici,
Diapasō ouero ot
taua nō patisce al
teratione alcuna.

è sotto la proportione dupla, non occorre altrimente dubitarne; per-
che di questa non si è fatta, ne si può far alteratione alcuna; che non
uenga alterata, & guasta ogni costitutione, & moltitudine di canne,
page 14 ò di corde in detti strumenti, & questa pluralità di corde nasce, che
nel sistema di Tolomeo, ciò è del Diatonico incitato, che hora si di-
Quarta lunga, &
quinta corta den-
tro alla ottaua del
Sistema Diatonico
Diatono incitato
di Tolom. comin-
ciante da proslam
banomenos ciò è
A re
ce esser in uso, si truoua vna quarta lunga, & una quinta corda den-
tro lo spatio di una Diapason, ciò è tra la corda proslambanomenos,
ò uogliam dire, A re, & trà Mese, ciò è, a la mi re; la qual quarta lun
ga si truoua trà la corda Proslambanomenos ciò è A re, & la corda
Lycanos Hyppaton, ciò D. sol re. & trà esso D. sol. re. & la corda
Mese, ciò è a la mi re, la quinta corta, & la loro differenza è il com-
Proportione del
comma moderno
ma moderno, il qual'è contenuto dalla proportione sesquiottante-
sima, ciò è da 81. à 80. onde per volere esse consonanze nella perfet-
ta loro proportione, & forma sarebbe necessario aggiungere una
corda sotto al D. sol re. per far quinta vera con a la mi re, & anchor
D. sol. re. aggiunto
acquista la quarta
vera tra A re, & la
vera quinta trà
A la mi re, e la ter
za minore cō F fa
ut, & col b, fa gra
ue il Ditono.
quarta vera con A re. il qual D. sol re. aggiunto sarebbe il D. sol re.
dell'antico Diatonico Diatono. oltra di questo per guadagnare la
terza minore con F fa ut. & col b fa graue il Ditono, ouer terza
maggiore sarebbe necessario anchora aggiungere vn'altra corda trà la
corda mi, & la corda b fa graue; la qual'è ottaua della corda b fa,
sopra a la Mese nominata da gli antichi Tritesynemmenon, & è la
Terza del Tetracordo Synemmenon, ciò è congiunto; d'onde nasce
lo inspessamento della pluralità di corde, che di sopra habbiamo po-
sto nel secondo luogo insieme con lo inspessamento del Genere Diato-
b. fa aggiūto gua-
dagnare il Dito-
no ouer terza ma
giore con D. sol re
& il semiditono,
ouer terza mino-
re con Gama ut.
nico incitato col genere Cromatico: & con questa tal corda aggiunta
del secondo b fa, si haurebbe col D. sol re, il vero Ditono, ò Terza
maggiore sotto la proporitone sesquiquarta, ciò è da 5. a4 Doue ho
ra il b fa ordinario viene ad hauere il Ditono antico, che è sotto la
proportione superpartientedecisettesessantaquatresima, ciò è da 81.
Ditono antico dis
sonante.
a 64. & per ciò stimato da tutti gli antichi interuallo disonante, come
Nel fine del 10. c.
del primo lib.
si legge ne gli Elementi Armonici di Aristosseno: & Tolomeo ne' suoi
Aristosseno presso
il mezo del 2. li.
Armonici dice, che per ciò non è pur atto al canto. Con questa cor-
Cap. 2. della 3 diui
sione.
da anchora si haurebbe il Semiditono, ouer Terza minore con Gam-
ma vt; il che molto più chiaramente appare nella Musica speculatiua
Lodouico Foglia-
no fu il primo a
ragionare delle
corde aggiunte.
di Lodouico Fogliano; il qual fu il primo, per quanto io ne hò veduto.
a dare di questo buona cognitione.
GR. Di gratia M. Alemanno mio siate contento di ritenere il corso al vo-
stro dire, & chiaritemi alcune cose, che mi paiono oscure molto per
Piacer, & diletto
dell'udito essere
atteso solamente
da la maggior par
te delle genti.
non hauere io giamai posto alcun studio Teoricale in queste cose
di Musica: ma solamente atteso al piacer, & diletto del senso dell'u-
dito con le compositioni, & suoni della sola pratica conforme à que-
sti nostri tempi, & s'io volessi indugiare ad intendere queste cose al fin
del uostro incomminciato ragionamento, io son quasi certo, che
page 15 me ne scordarei la maggior parte: & io non uorrei scordarmene
pur una.
AL. A me non fà nulla l'esser io in ragionando interrotto da uoi, per-
cioche tutto ritorna a quel filo, essendoche in questi nostri ragio-
namenti noi non trattiamo con metodo, ò ordine scientifico que-
ste cose di Musica: ma si bene ne discorriamo per semplice uostra
intelligentia.
GR. Per pluralità di corde io credo fermamente, che non si habbiaPluralità di corde
vera nō esser quel
la, che si troua ne
gli strumenti ordi
narij.

da intender la moltitudine; che si vede ne gli strumenti di quaran-
tacinque, & più quantità di tasti; & parimente moltitudine di cor-
de, ò canne; oltra di questo io non intendo, che se bene se ne ag-
giungessero di più, che ogni volta che si passasse la Diapason, ouer
ottaua, sempre si tornaria da capo, ciò è si farebbe piu acuta, ouer
più graue per una ottaua secondo il luogo; doue prima si venisse à
principiare.
AL. Voi dite bene: ma auuertite, che non si hà mai il perfetto Siste-Quadrupla ò dis-
diapasō ouer [[qui]]nta
decima è il perfet&
to Sistema
ma ueramente sin'a tanto che non si è peruenuto alla Bisdiapason,
ciò è alla quadrupla, ouer quintadecima, perche all'hora non so-
lamente si hà la sette specie Diapason, & le quattro specie Perfetto Sistema
quale, & di quan-
te voci formato.

della Diapente, & le tre specie della Dyatessaron, come ci mos
tra Tolomeo ne' suoi Armonici, ma tutte le altre consonanze,
cio è la Decima maggiore sotto la proportione da 5 a 2. & la DeCap. 4. del 2 lib.
Propotioni delle
consonanze com-
poste.

cima minore sotto la proportione da 12 a 5. & la Duodecima:
la qual'è in proportione tripla da 3 a 1. & anchora la Diapason
Diatessaron, ò vogliam dire Vndecima sotto la proportione du-
pla superbipartienteterza, ciò è da 8 a 3. & finalmente la Quinta-
decima, ouer Disdiapason sotto la proportione quadrupla da 4 a 1.
& questo si hà da intendere per intiera, & perfetta Costitutio-
ne nelle sue vere forme, poi che oltra questo si torna ueramente da
capo.
GR. Ho inteso: ma quando diceste, che non intendete per uera plu-
ralità di corde, & di canne, quella, che contiene in se la inspes-
satione del Tetracordo Synemmenon: & di vno Genere Croma-
tico, desidero, che mi diciate primieramente, che cosa sia questo
Tetracordo Synemmenon; poscia, qual sia quel Genere Croma-
tico, & finalmente perche questa non sia uera pluralità di corde,
ò di canne; essendo, che ella à me par pur che sia vera plurali-
tà di Corde, & Canne, poi che in se contiene tale inspessatione;
nella quale debbono concorrere molte, & diuerse Corde, ò
Canne.
page 16
Tetracordo Synē-
menō quello che
sia.
AL. Il Tetracordo Synemmenon, che tai parole significano quattro cor-
de congiunte, è uno Tetracordo aggiunto à' due primi; i quali sono
Tetracordo Hypa-
ton.
da Hyppate hyppaton, ciò è da mi, sin ad Hyppate Meson, ciò è
E la mi: & da Hyppate Meson, ciò è E la mi, à Mese, ciò è a la mi re il
Tetracordo Mesō. secondo: à questo Mese, ciò è a, la mi, re, si aggiunge questo altro
terzo Tetracordo; il qual partendosi da essa Mese, ciò è a la, mi, re
Tetracordo Synē-
menon.
giunge sino à Netesinemmenon, ciò è d. la, sol, re, ne più oltra si può
procedere congiuntamente, si come dimostra Tolomeo ne suoi Ar-
cap. 6. del secōdo
libro.
monici, & il luogo di questi Tetracordi sono in tali strumenti dopo
i tre primi tasti seguenti negri nominati semituoni; & quatro tasti più
alti, & dapoi altri tre; che è il mi, sino ad E la, mi, & da esso E la
mi, poi tre tasti più alti sino ad a la, mi, re, dal qual a la mi re, ascen-
dendo tre altri tasti piu alti arriuarà sin al d. la sol, re, escludendone pe-
rò il seguente bianco, & inchiudendoui il terzo tasto negro nominan-
dolo b fa.
GR. Mostratemi di gratia queste cose nel Clauacembalo, poiche l'hab-
biamo quì commodo: acciò che io possa con maggior chiarezza com-
prender facilmente il tutto.
Dimostrationi fat
ta sopra il Claua-
cēbalo de tre Te-
tracordi congiūti.

AL. Vedete quì, questi sono i tre primi tasti seguenti negri.
GR. Cosi sono.
AL. Questo primo tasto bianco è mi; doue si comminciano, come hab
Prīcipio de Tetra-
cordi.
biam detto i Tetracordi ; il seguente è. C. fa, ut, il terzo D. sol re. il
Tetracordo primo
deto Hypaton co-
mincia in mi.
quarto E, la, mi, & a questo seguentemente E la mi, è F fa ut: & que-
sto altro G. sol, re ut, & questo altro a la, mi, re, che è per il secondo
Tetracordo. Hora partendosi da esso a la, mi, re, & toccando il terzo
Tetracor. secondo
deto Meson prin
cipia in E la mi.
di questi altri tre tasti negri semituoni è b fa, & tralasciando questo se-
guente bianco; che è l'ottaua più alta di mi, passaremo à questo al-
Tetacordo tertio
detto Synemenon
ouero congiunto
principia in a la
mi re.
tro seguente bianco; che è C. sol, fa, ut, & finalmente giungeremo al
seguente bianco; che è d. la, sol, re, che è per finire, come si disse, essi
tre Tetracordi congiunti ò uogliam dire, il Tetracordo Synemmenon.
GR. Ditemi; perche pigliate questo semituono; che chiamate b fa, & la-
sciate questo bianco mi nel fare essa congiūtione de' tre Tetracordi?
AL. La ragion'è questa; perche da A re. à mi è un Tuono, & uolen-
dosi fare essa congiuntione è necessario, che ui fia uno semituono, &
Tetracordi Diato
nici esser formati
tutti ad un modo
& come.
non un tuono; imperoche cominciandosi nel principio de tre Tetra-
cordi, ciò è, à mi & alzandosi di uoce si fà un semituono in C: fa
ut; & da C. fa, ut à D. sol re, un tuono, & da D. sol re, ad E la, mi,
un'altro Tuono: & questo è il primo Tetracordo; alla simiglianza
delquale uengono formati gli altri dui seguenti; & però da questo
E la, mi, à questo altro F fa, ut, è uno semituono: & di F fa ut à G. sol
re, ut, un tuono: & da G. sol, re ut, ad a la mi re, un tuono: & pari-
page 17 mente a questo a, la, mi, re, volendosi giungere il terzo Tetracordo
è necessario, che segua il semituono, & non il tuono, che uiene ad
eser da a, la, mi, re, a b, fa, & poscia a questo segue il tuono ciò è,
da b fa. a C. sol fa ut: & da esso C. sol fa ut, a d, la, sol, re, vn'altro
tuono, & questi sono i tre Tetracordi congiunti; Ma uoglio che ol-
tra ciò sappiate; che il tuono; che habbiamo detto esser trà a la mi, re,
& mi, si dimanda il tuono della diuisione, ò disgiuntione; imperoTuono della diui-
sione llo che sia.

che qui si disgiungono, & si separano da' duoi primi tetracordi graui,
ouero inferiori; il primo de quali è chiamato Hypaton, & il secondo
Meson: gli altri duoi superiori tetracordi; de' quali il primo è chiama Tetracordo Die-
zeugmenon.

to Diezeugmenon, ciò è disgiunto, & il secondo Hyperboleon ciò è
eccellente; che sono mi. C. sol fa ut, d. la, sol, re, E la mi, per il Die.Tetracordo Hyper
boleō & loro prin-
cipij.

zeugmenon, & per l'Hyperboleon, e la, mi, f fa, ut, g sol, re, ut, a la mi
re; ne quali si procede con l'ordine medesimo; che habbiamo detto de
gli altri più bassi, ò inferiori; ciò è, di un semituono, tuono, è tuono
ch'è sempre Mi, fa, sol, la; di che ci dà notitia chiara, & manifesta la MaMano di Guido
Monaco Aretino.

no di Guido Monaco Aretino.
GR. Queste sono per me troppo alte speculationi da poter cosi subitoAlte speculationi
à chi nō ui hà fat-
to studio esser dif
ficilissima di qual-
che diletto a nobi
li sprititi.

apprender; non dimeno ne sento non sò che di delettatione: ma prima
che passiamo più oltra ditemi di gratia; perche hauete lasciato questi
primi tre tasti bianchi; de' quali non hauete fatto mentione alcuna? &
pur essi sono nello strumento medesimo: & si può dire fondamento di
quello?
AL. Di questi non ho fatto mentione alcuna; percioche essi sono tutte
ottaue delle uoci superiori; che di già habbiamo ueduto, & questo;
ch'è precedente à mi, è detto da Moderni Musici A re: ma da gli an-
tichi fu nominata proslambanomenos, ciò è acquistata, ouer aggiun Proslambanome-
nos, o Prosimelo-
dos uoce aggiūta
da gli antichi Mu
sici.

ta per ottaua di a, la, mi, re, & accioche la Mese rapresentata da essa
a la mi re, fusse ueramente posta in mezo del sistema perfeto, nomi-
nandola ancor prosmelodos come narra replicatamente Boethio. Onde Cap. 20. 22. lib. 1.
si conosce, che i Tetracordi hebbero ueramente il loro principio da
mi; doue a punto noi habbiamo incominciato. Questo altro tasto Gamma ut aggiū-
ta da' Musici me-
no antichi, & [[per]]che
Essacordo di Gui
do Monaco Areti-
no

poi seguente è chiamato Gamma ut; che anco ella è una corda ag-
giunta da meno antichi Musici per ottaua di G. sol re ut, come dice
Guido Aretino nel principio del suo Micrologico Musicale; della qua-
le egli su seruì per fare compiutamente i suoi Essacordi, ciò è, vt, re, mi,non molto lunge
dal principio, &
anco poco auanti
il mezo del 1. lib.

fa, sol, la; Et questo primo è chiamato F fa ut, pur ottaua dell'altrof fa,
vt, & si come queste voci in infinito si possono accrescere in accutez-
za, in infinito si possono anchora diminuire in grauezza, pur che lo
spirto non manchi, ò nell'una, ò nell'altra estremità; di che diligen-
temente ne scrisse Aristosseno ne suoi elementi Armonici.
page 18
GR. Piacciaui di dirmi anchora di questi tasti negri ouer semituoni tan-
to di tre primi quanto de gli altri seguenti; de' quali non hauete ra-
gionato punto.
AL. Questi (& cosi uerrò à rispondere all'altra parte della inspessatio-
Voci Cromatiche
come da moderni
chiamate.
ne; di che mi hauete dimandato; la qual'è, che cosa sia quel genere;
ouero specie cromatica) sono quelle uoci; che da' Musici moderni
sono chiamate solleuate: & le segnano con un loro Carrattere, che
Segno del mo-
derno diesis.
da essi uien detto diesis in questa forma come sapete; & nominano
quelli semituoni; ma impropriamente; percioche essi non son ue-
ramente mezo tuono: & alcuni di questi li segnano anchora col b fa,
come habbiamo detto, & è sempre semituon maggiore. & incom-
minciandosi noi da questo semituon negro antecedente à C. fa ut, di-
remo esser il C. fa ut, solleuato, & questo altro E la mi, col b molle,
Dimostratione de
Tasti negri del
Clauacembalo.
questo altro negro primo de' secondo trè è F fa ut, solleuato & il se-
condo G. sol re, ut, solleuato, questo terzo già sapete quello; che
habbiamo detto, ciò è, che egli è il b fa del Synemmenon; Tutti poi
questi altri superiori, cosi come tutti gli altri inferiori sono ottaue di
questi, che hora habbiamo ueduti.
GR. Ciò capisco benissimo; ma desidero saper; perche in molti Claua
cembali, & Organi, si come io hò auuertito, non si trouano questi
due primi semituoni o tasti negri: ma solamente ui è questo terzo di
b. fa.
Tasti negri; che
non sono in molti Clauacembali, &
perche.
AL. Questo cred'io che sia fatto; percioche tali uoci graui solleuate ra-
re uolte uengono poste in uso, anzi che come douete hauere auuertito
i moderni fabricatori de' Clauacembali & Organi gli accordano in ot-
taua con D. sol. re. & E la mi, & con aggiugnere poi un tasto bianco
sotto à questo F fa ut, grauissimo & accordandolo in ottaua con C. fa,
ut, dicono apporui il mi, re, ut, ma quando pur essi si seruano de' due
tasti negri primi à tali effetto di ottaue solleuate non restano di accor-
dare esso tasto bianco aggiunto nella sua propria ottaua con E la mi;
accioche egli non resti otioso. Ne uoglio passare con silentio una cosa
di non poca importantia; della quale quasi niuno de' Musici moderni
pratici ha cognitione, & è, che hauendo essi nelle loro compositio-
ni da lor chiamate per b molle, & questo è la specie de' tre Tetracor-
di congiunti, ciò è del Synemmenon, posto il b. fa & uolendo essi sol-
leuare il detto b. fa per far terza ouer decima maggiore col G sol re ut,
ò col Gama ut, & anchora per fuggire la quinta falsa con E la mi, se-
Diesis segno [[de]]l
semitō mino-
re non esser posto
bene nel b fa
mi per uolersi
reintegrare il
mi.
gnano esso b. fa col Carattere del loro diesis toccando & sonando il
mi della specie de' Tetracordi disgiunti: ma ciò da sonatori uiene
ottimamente fatto, à caso però per non ui esser la corda segnata da tai
Musici pratici & non da essi Musici pratici, con quel lor segno di die-
page 19 sis, col qual sempre segnano il semituon minore, che è sotto la pro-
portione 25 à 24. ma à uolere a reintegrare giustamente esso mi è
necessario, che sia il semituono da 135. à 128: che è maggior di esso Differentia del se
mituono minore,
& del semituono
supersettepartiēte
cētouentotesimo.

semituono minore per un coma moderno ciò è da 81. à 80. onde essi
per fuggire tale inconueniente douriano segnare non il diesis ma il
quadro: & cosi ueramente sarebbe reintegrato esso mi. & la ca-
gion di tal diffetto loro è perche essi credono, che in questo luogo sia
un tuon minore, & ui è il maggiore; che è quello della diuisione:
questo però uiene a loro ben fatto all'hora, che procedendo per Mu-
sica finta pongono il b molle in E la mi, & uolendolo poi solleuare,
& ritornare in esso E la mi, vero, segnano sotto a tal b molle il loro
diesis: conciosia cosa che in questo luogo si troua il tuon minore, ilqual
è composto del semituon maggiore; che è il b molle, & del minore che
è il diesis. Hora diciamo, che cosa sia questo genere Gromatico: ma Cromatico quel-
lo che sia.

sapiate anchora prima, che i moderni Musici pratici, & sonatori cre
dono, che le uoci solleuate siano del genere Diatonico, & pur uera-
mente non sono, ne di alcuna delle sue specie; percioche egli non hà
tasto alcuno negro se non il b fa, ch'è semituon maggiore: ma sono
solamente del Genere Cromatico, eccetto però il G. sol re, ut, solle-
uato; il qual è stato intromesso & per la Decima maggiore con E la
mi, & per la minore con mi: & perche possa seruire per la quinta
col C. fa ut solleuato: & in somma egli non è, ne può esser in modo al-
cuno del genere Cromatico per non hauer egli mai nel suo sistema
questa corda, ò voce non che artificiale, ò solleuata: ma la naturale, se
non all'hora, che si procede per Musica finta.
GR. E che cosa è questa musica finta, della quale uoi faceste anco teste men
tione? Non mi souuiene di hauer mai sentito dire, che ui sia musica
finta.
AL. Musica finta, che vera ella non è, percioche esce fuori de' suoi veriMusica finta che
cosa sia.

Tetracordi, è una alteratione de' proposti Tetracordi col mezo de' se-
mituoni a similianza de' Tetracordi veri, si come vengono à fare queTuono della dis-
giuntione di magi
giore ch'egli è sē-
pre nella Musica
uera nella finta di
uentar minore, &
perche.

sti, i quali procedono disgiuntamente per un tuon piu basso, & il tuo-
no della diuisione di maggiore, ch'egli è trà la Mese, & la Paramese, ò
vogliam dire a la mi re, & mi acuto: diuien minore trà la Lycanos
Meson, & essa Mese, ciò è g. sol re vt, & a la mi re.
GR. Anchora che io capisca bene con l'intelletto il ragionamento uostro
nondimeno desidero, che me lo poniate inanzi à gli occhi con farmene
l'essempio ond'io possa hauerne intiera, & chiara intelligentia.
AL. Volontieri: ma per hora ve ne darà l'essempio del genere Diatonico,
riserbandomi più oltre, & in più commodo luogo daruelo del Croma-
tico: & all'hora anco meglio intenderete il tutto. Tal è l'essempio:
page 20 Musica finta con
b. molli & suo per
fetto sistema Dia-
tonico diatono in
citato di Tolom.
[Music example]
nel quale voi vedete il legamento del primo Tetracordo esser D. sol
re, il secondo d la sol re, & procedere sino à G sol re ut acuto: &
il terzo Tetracordo; che cosi viene ad esser disgiunto, di Synemme-
Tetracordo Die-
zeugmenon esser
abbassato per un
tuon nella Musica
finta.
non esser diuenuto Diezeugmenon per un tuon più basso: & il quar
to da d la sol re, sin a g sol re vt, acuto fare officio pur dell'Hy-
perboleon, come qui potete uedere anco su 'l Clauacembalo, inco-
minciando noi da A re, & anzandosi per un semituono: & da poi
per un tuon maggiore, & dapoi per un minore: & cosi seguendo
in tutti gli altri.
GR. Con tutto ch'io vegga ottimamente, & anchora oda con le orec-
chie il tutto, à me non pare, che occorrendomi io la sapessi applicare
alla pratica: ne mi assicurerei di dire, quando me ne fusse mostrato al-
troue, ch'ella fusse tal Musica finta.
AL. Oho voi mi dite una cosa, che quasi non ve la posso credere, & par-
mi impossibile, che non vi souuenga di hauerne veduto, parlandoui
da pratico, con queste chiaui.
[Music example]
Chiaui in pratica
della musica finta
con b molli.
GR. Certo voi me ne hauete fatto ram
mentare con queste demostrationi:
Musica finta con
b molli composta
in cātilene da huo
mini pratici famo
si.
& ricordomi di hauer veduto quel famoso Motetto di Gian Motone,
Peccata mea, con queste chiaui: &
quell'altro di Loyset Pieton, O admirabile, nel quale egli non si con-
tentò di porre tre b molli, ma pur assai volte vi aggiunse il quarto
in A re, del basso, & anco il quinto in D. sol re, due volte, ò tre; so-
uuiemmi anchora di vn'altro di Adriano Vviliart nella Peccorina, il
qual comincia Aspice Domine, & s'io non m'inganno, il Madrigale
Ponmi oue il Sol, nel terzo lib. di Cipriano à cinque.
Musica finta cō b
molle in che mo-
do si possa ridurre
alla uera.
AL. Cosi stà veramente: ma voi douete forsi hauer auuertito, che l'una
e l'altra di quelle voci, ò b molli di a la mi re, ò diciam, A re, & di D.
sol re, non si truouano ordinariamente ne' Clauacembali, ò altri stru-
menti tali. Voi vi douete anco poi ricordare, come questa Musica fin
ta si possa ridurre alla vera; che scriuendo il Motetto, ouer Madrigale,
ò una voce piu alta per quadro, ouer una quinta piu alta per b mol-
le, ouero per l'istesso b molle una quarta piu basso, che è il medesi-
mo per esser una ottaua piu basso.
page 21
GR. Parmi di ricordarmene, & credo, che si debbia fare in questo modo.
[Music example]
AL. Voi hauete detto, & fatto bene, che cosi a punto si hà da fare: ma
se bene voi non hauete fatto mentione alcuna dell'altra Musica finta,
non per tanto stimo, che ò non la sappiate, ò non ve ne siate ricorda-
to, & quella è procedendosi per li semituoni minori, ò diciam, voci
solleuate, cio è segnate col Diesis in questa forma,
[Music example]
Musica finta con
diesis & come si
possa ridurre alla
uera.

& si riduce à vera alzandola un semiditono, & togliendo via i die-
sis .
GR. Io me lo ricordaua certo: ma staua pensando s'io ne haueua qual-
che essempio.Ricercar di Ani-
bal padoano Or-
ganista per essem-
pio della musica
finta co' segni del
diesis

AL. Voi n'hauete (aspettate) essempio da un gran valent'huomo, & fa-
moso sonatore di Organo; il qual fu Annibale Padoano in una sua
come dicono i pratici sonatori, fantasia stampata nel suo primo libro
de Ricercari.Musiche finte piu
che à cōponitori [[per]]
tinēti a sonatori [[per]]
alzar secondo tor
na cōmodo a can-
tori le cantilene.

GR. E verissimo, & queste Musiche finte sono à mio giuditio molto più
pertinenti à tali Sonatori, che a Cantori, ò Componitori, se però essi
Componitori non fanno per mettere in questo modo il Ceruello a par
tito à Cantori. Ma questo ragionamento di Musica finta ci tirarebbeDuo di Adriano
che in apparentia
finsice in settima.

facilmente à dire di quel Duo di Adriano; che in apparentia finisce in
settima; & diede a Musici di quei tempi tanto da pensare & da dire, &Discorso di Gioan
ni Spadaro musi-
co intorno al Duo
di Adriano, che in
apparentia finisce
in settima.

anco da scriuere: & tra gli altri à Giouanni Spadari; il qual si come
intendo, dimostrò veramente in quella sua lettera scritta à Don Pie-
tron Aron sopra tal Duo di non esser vn Musico da dozina. Ma non vo
glio che questi nostri, anzi per meglio dir, miei Episodij, ouer digresPietro Aron scrit-
tor di musica.

page 22 sioni, che homai sono tante, che sono di souerchio; prolunghino mol
to più oltre la conchiusione di questo nostro ragionamento. Seguite
dunque di dirmi di quel Genere Cromatico; accioche potiate finire di
dichiararmi essa participatione se però vi siete spedito della vera plu-
ralità di corde.
AL. Non voglio che in questa Musica finta restiate anchora di auuertire;
quando non l'habbiate altra volta auuertito, che se bene nel solfiziare,
direm cosi, si procede con gli istessi nomi delel uoci, non però tra quel-
li sempre sono i medesimi interualli, & segnatamente, per non dir
di tutti, il tuono, che è tra g. sol, re, ut: & a la, mi, re, il qual uiene a
Tuono della dis-
giuntione essersi
abbassato per un
Tuono.
far l'officio del tuono della disgiuntione in questa musica finta (come
habbiam già detto) è minore, & nella uera, trà a la, mi; re, & mi (co
me habbiamo anco detto) è tuon maggiore.
GR. Stà bene. Ma di gratia non indugiate la speditione delle cose, che
restano à dire per potermi anco poi ragionare de concerti, come uoi
mi hauete promesso, che à niun modo me lo voglio scordare.
AL. De' Concerti tosto ci spediremo, non dubitate; perche quanto al
Genere ci restano solamente alcune poche cosette da di-
re; & della participatione quasi niente; quando però noi hauremo
detto à bastanza (che perciò quello, che resta a noi da dire, non è
veramente molto) della uera pluralità di corde percioche in que-
sta consiste tutta la importantia di essa participatione. Sbrighiam-
Cromatico trouar
si in tutti gli Orga
ni, Clauacembali,
& simili.
moci adunque primieramente, come hauete ricordato, del Gene-
re Cromatico, pertinente à quella pluralità di corde, che hora si
vede ne' Clauacembali, & Organi, & altri tali, la quale
io son certo, che voi mi uerrete homai à poco à poco confessando,
che ella non sia vera pluralità di corde, ò di suoni necessaria: ma
si bene uno volutario inspessamento di quelle, & tanto più ciò uoi
affermarete; quando haurete inteso, che questo Genere Cromatico è
diuerso intieramente dal Diatonico incitato di Tolomeo; c'hora è te
nuto, che si canti, e si suoni.
GR. Hò veramente cominciato a conoscere tal diuersità di Generi;
però, seguite pur gagliardamente alla distesa il uostro ragiona-
mento.
AL. Questo Genere, ò specie tale di Sistema, ò diciam Costitutione,
ch'è formata da' semituoni maggiori, & da questi Diesis, ò come
Epiteto di Croma
tico quello che
.
dicono essi pratici, uoci solleuate: ma meglio, semituoni minori
rappresentatici conformemente certo all'epiteto di Cromatico; il-
quale in somma non importa altro, che colorito, sotto questi ta-
sti di color negro diuerso dal color di tutti questi altri tasti ordina-
page 23 rii viene ragioneuolmente nominata Cromatica; imperoche essa è
la specie Cromatica secondo la distributione, che del Tetracordo
di quella già ne fece Didimo, si come ci dimostra Tolomeo ne'Cap 14 del 2. lib.
colon 6 della Ta-
uola del genere
Cromatico.

suoi Armonici, & viene primieramente composta dal Semituon det-
to maggiore, contenuto come più volte habbiamo detto, dalla
Proportione Sesquiquindicesima, ciò è da 16. à 15. poscia dal se-
mituono chiamato minore; che è sotto la proportione da noi pa-
rimente più uolte replicata Sesquiuintiquatresima, ciò è da 25. a
24. & finalmente dal Semiditono di proportione Sesquiquinta,
ciò è da 6. a 5. & di questa tale specie di Cromatico fu da Musici Cromatico di Di-
dimo di specie
che torna como-
dissimo a la Musi-
ca Diatonica Dia-
tona incitata di
Tolomeo.

nostri antecessori fatta volontieri elettione, & inspessatone il Cla-
uacembalo, & l'Organo; imperoche tale inspessamento torna mol-
to bene per poter hauere le Terze maggiori, & le minori, & le
Seste minori, & li maggiori in quello, si come parimente si hanno
in esso genere Diatonico Diatono incitato di Tolomeo; col quale
perciò non si poteua accompagnare altra specie di Cromatico, ne
inspessare in modo alcuno i Tetracordi di quello se non co' Te-
tracordi di questo. Et è veramente cosa marauigliosa, che nel far
Didimo tal distributione non hebbe rispetto ad uscir delle regole,
& ordini vniuersalmente tenuti da tutti gli altri Musici antichi nel
formare i loro Tetracordi in tutti i tre generi Musicali; ilquale or
dine fù di metter nei Tetracordi gli interualli minimi nel graue,
i minori nel mezo, & i maggiori nell'acuto: & da lui medesimo
osseruato nel suo Diatonico, & nell'Enarmonico: & da Tolomeo
poscia anchora similmente suuertito nell'ordinare il TetracordoOrdine suuertito
da Tolomeo & da
Didimo nel for-
mare alcuni loro
Tetracordi.

del suo Diatonico Diatono incitato; percioche egli pose il semi-
tuono Sesquiquindicesimo per lo primo interuallo graue: & fece
del tuono sesquiottauo l'interuallo di mezo, & costituì l'interual-
lo superiore acuto del tuono sesquinono alterando cosi tale ordi-
ne di esso Tetracordo; del quale fu Didimo veramente primiero
trouatore; & di questa alteratione ne rende esso Tolomeo ragio Presso il fine del
cap. 15 del pri. lib.

ne buonissima ne' suoi Armonici. Alla quale Briennio ne aggiun-
Presso il fine del
3 & ult. lib. della
sua Musica.

ge alcune altre. La principale intentione adunque di chi fece pri-
mieramente questa inspessatione, fù come habbiamo detto, per po-
tere hauere le consonantie del Semiditono, & del Ditono & del-
l'uno essacordo maggiore, & dell'altro minore; come sono in esso
Diatonico incitato nelle vere forme loro; doue però si possono naMusici antichi nō
haueuano per cō-
sonāza alcuno de
gli interualli sot-
to la Diatessaron,
ne sopra alla Dia-
pente sin'alla Dia
pason.

turalmente trouare: cosa, che gli antichi Musici non hebbero in
consideratione, se bene essi le formarono; imperoche essi non haue-
uano per consonāte interuallo acluno cosi di sotto alla Dyatessaron, ò
page 24 diciam quarta sino all'unisuono, come disopra alla Diapente, ouer
quinta (eccetto però essa Dyatessaron) sino alla Diapason, ciò è otta-
Passato il mezo [[de]]l
pri.& anco presso
il mezo del 2. lib.
ua. Il che ci afferma Aristosseno ne' suoi elementi Armonici, & me-
desimamente Tolomeo ne' suoi Armonici, & molto più chiaramente
In fine del cap. 7.
del pri. lib.
Vitruuio nella sua Architettura con queste parole ridutte in nostra
In fine del cap. 4.
del 5. lib.
lingua. Ne possono far consonantie ne la terza, ò Sesta, ouer settima
Boethio semplice
relatore: ma
ordinatore
dottrina de Musi-
ci antichi.
uoce. ne ui adduco Boethio; percioche, egli fu solamente semplice
relatore: ma però buonissimo ordinatore della dottrina di questi, & al
tri principalissimi Matematici, & Filosofi Musici suoni antecessori; ma
uoi mi parete star cosi pensoso?
GR. Io sto ueramente più tosto, dirò ammiratiuo che pensoso.
AL. Et da che nasce questa uostra ammiratione, ò questo uostro pen-
siero?
GR. Nasce, che hauendo io molti & molti anni pratticato, come doue-
te sapere con tanti diuersi Musici reputati de' migliori, & de' più Ec-
cellenti dell'età nostra, & ragionato con loro infinite uolte delle co-
se della Musica, io non gli habbia mai sentito discorrere di queste
cose; le quali mi rendono ammiratione; ond'io staua pensando, di uo
lerui addimandare, se a tutti i Musici tali Moderni, che compongono
Pratica musicale
se basti a compo-
nitori moderni.
Madrigali; & Motetti, è loro necessario il saperle, & se le sanno; ò
se per ciò basta loro la semplice pratica; perche parmi impossibile,
che sapendole essi non me ne hauessero se non ragionato come fate
hora uoi almeno moteggiato qualche poco in fauellando noi insieme.
Piace à gli huomi
ni uniuersalmēte
di farsi stimare an
co di piu di quel-
lo che sono.
Essendo che in questi nostri tempi pur gioua à gli huomini farsi stima-
re da molto più di quello, che essi ueramente sono: ma io non uoleua
interromperui.
Burla di uno Mu-
sico moderno per
farsi stimare da
qualche cosa.
AL. Voi mi hauete fatto, ah, ah, souuenire di un certo Musico nostro
moderno apunto; il qual per farsi riputare un gran Cimabue nella
musica ha sempre in bocca ragionando con chi si uoglia vno schis-
ma, o vno Diaschisma, ò qualche altra voce, ò termine musicale; col
quale si possa egli persuadere di rendere non che ammiratione, o stupo
re: ma quasi indurre spauento, ò terrore a chi l'ascolta.
GR. Questi è certo un bello humore; & hauete ragione di rideruene.
AL. Ne ui credeste però, che egli sappia molto più oltre se bene fa pro-
fessione di hauere presso di se libri; ne' quali sono contenute cose
importanti di Musica, & sono veramente di buoni, & Eccellenti Mu
sici famosi: & quelli tiene egli solamente per andarui sciegliendo uo-
A musici è neces-
sario saper non so
lamente la ragio-
ne delle canzoni
che cōpōgono: ma
molte altre cose.
ci tali, quali ui hò narrato. Et quanto à me poi, credo che a ciascun
musico sia necessarijssimo il sapere non solamente tutto quello, che
da me voi hauete hoggi inteso: ma molte & molte altre cose infinite.
& di assai maggiore importantia. Ma se i Musici, ò per dir più pro-
page 25
priamente i componitori di Musica; che sono a questi nostri tempi, le
sanno, io non lo voglio ne accertare, ne anco negare: dirò bene, che
se essi le sanno, non lo mostrano; poi che ne ragionamenti loro, e ne' lo
ro scritti non ne apparisce pur minimo segno, anzi pare, che si burliino,
& si mocchino di qualch'uno, che è tenuto, che ne sappia alcuna: &Musici che ragio-
nano della Teori
ca della Musica,
uengono burlati,
& scherniti da
pratici.

io perciò quelle poche, ch'io sò, tengo più celate, ch'io posso: & non
ne ragiono con alcuno: Et se voi mi hauete hoggi fatto vscire, è stato
per compiacere al desiderio vostro: & alle vostre dimande; allequali mi
dispiacerà grandemente sempre di non hauer potuto, ò di non poter so-
disfare. Se à componitori tali basti poi la semplice prattica per com-
ponere Madrigali, ò Motetti, ò altra sorte di Cantilene, diroui di sì: Fāciulli fanno mi
racoli a nostri tē-
pi nel componere
praticalmente le
Cantilene.

poiche veggio, & prouo, che la maggior parte di quelli riescono con
grande applauso: & in breue spatio di tempo sin'i fanciulli vi fanno den
tro hora marauigliosi miracoli: ma soggiungerò bene anco, che non mi
pare molto honore il far le cose, e non saperne render la ragione, per-
cioche si suol dire, che questi tali arrosciscono. & l'arroscire dà segnoEsser poco hono-
re far le cose, e nō
saperne la ragio-
ne.

della propria imperfettione, & se questo, ch'io dico à me non vien cre-
duto, leggasi quello, che di tai genti, scrisse Guido Aretino monaco,Nel principio del
prologo del 3. lib.

nel suo Micrologo, & prima di lui il venerabile Beda nella sua Musica,
& similmente Boethio.cap. 34. lib. 2.
GR. Horsù, sù, io vi ho inteso, io vi ho inteso: Ma per chiarirmene à fat-
to io voglio dimandarne à tutti: & anco per farli vscir meglio, & più fa-
cilmente voglio narrar loro di questo nostro ragionamento, & discorso
fattimi da voi. Ne cosi tosto essi hauranno aperto la bocca, che mi sa-
rò in gran parte certificato, se ne sanno, ò non ne sanno; percioche si
dice per prouerbio, tocca le campane, & le conoscerai al suono. Prouerbio.
AL. Voi farete quanto vi piace: ma state bene auuertito di non fare di pri-
mo lancio in toppo in quel Musico da gli schismi; che à fè, à fè, voi non
ve ne accertarete, ne cosi tosto, ne cosi facilmente, come hora vi per-
suadete.
GR. O' bene, ò bene: qualche cosa sarà, seguite pur di dire quello, che re-
sta di esso Cromatico, che per certo io ne sento gran piacere, & per
maggior mia dilettatione, & intelligentia desidero poi: & ve ne prego
caldamente, che non vi sia graue il dimostrarmi il procedere di esso Cro
matico sù 'l Clauacembalo.
AL. Et il procedere di esso Cromatico, & anco i luoghi della vera plurali-
tà di corde mostraroui io volontieri su la testatura di questo clauacem-
balo, poiche le voci, ò suoni di essa vera pluralità non vi potrò fare vdi-
re, si come io vi farò vdire per le corde di esso clauacembalo il procede-
re, & ogni altra cosa pertinente à tal Cromatico, tosto ch'io haurò fini-
page 26 to di dirui quel poco, che di lui mi resta da dirui, ch'è solamente, che
esso godendo tutte le commodità, che gode per la participatione esso
Diatonico Diatono incitato, patisce anchora tutte le imperfettioni,
che patisce per essa participatione esso Diatonico Diatono incitato.
Dimostratiōe del
Tetracordo Cro-
matico, & suo prī-
cipio.
Hora vedete quà il proceder suo: Egli da questo tasto bianco, che sape-
te esser , mi, prende, si com'io vi dissi prender anco esso Diatonico, &
tutti gli altri generi, il principio de' suoi Tetracordi, & procedendo dal
Semituon maggiore, che è l'interuallo, come sapete, sino a questo altro
tasto bianco di C. fa, vt, (& non istarò qui à raccordare altramente i no-
ni de gli antichi greci, per non prolongare inutilmente il ragionamento
nostro) al semituono minore, che è questo tasto primo de' due primi
negri, ilqual'è, come dicono, C. fa, vt, solleuato, & da questo piglia il
salto del semiditono incomposto, lassando questo tasto bianco, che è di
D. sol re, in questo altro tasto bianco seguente di E la, mi, & per maggior
vostra chiarezza, hor che hauete veduto, & vdito il procedere di questo
Cromatico nel suo primo tetracordo su 'l clauacembalo, ve lo voglio
Tetracordo Cro-
matico, come si
dimostra in prati-
ca.
anco mostrare con la penna sù questa carta.
[Music example]

Et cosi nel suo procedere segue ordinatamen
te di semituono in semituono, & semiditono
in ogni Tetracordo.
GR. Poi che mi hauete fatta questa gratia, non dimandataui, piacaui an-
co di ampliarla, & seguire di dimostrarmi il proceder seguentemente di
questi Tetracordi.
AL. Volontieri: Tal'è il suo procedere ne' due suoi primi Tetracordi dis-
giunti, immitando non solamente in questi, ma ne' congiunti, ò dicia-
mo del synemmenon anchora quelli del Diatonico in questa maniera.
Dimostratione di
tutto il Sistema
perfetto Croma-
tico disgiunto.
[Music example]
Et questi sono, come potete imaginarui, i quattro Tetracordi di Cromati-
ci disgiunti per lo tuono della diuisione, ilqual'è l'istesso del Diatonico,
& è sempre commune à tutti i generi, & à tutte le specie loro. Euclide
ne' suoi elementi Armonici ne scriue copiosamente.
GR. Io intendo benissimo.
AL. Questi altri hora saranno i congiunti, ouero co'l synommenon; ne'
page 27
[Music example]
Dimostratione de'
Tetracordi Cro-
matici cōgiunti.

quali il tuono della disgiuntione è diuiso ne' due semituoni l'uno mag Tuono della dis-
giuntione diuiso
in due semituoni
& quali.

giore, & l'altro minore segnato col Diesis ordinario; imperoche di
maggiore, che egli ordinariamente è trà tetracordi disgiunti, in questi
congiunti diuien sforzatamente minore per seguitar la regola detta de'
semituoni, e tuoni, si come habbiamo detto, parlando noi del Tetracor-
do synemmenon Diatonico, & della Musica finta: Et perciò la corda d.
la, sol, re, viene ad esser più rimessa, ò bassa dell'ordinario per un nostro
comma, il qual poi si viene ad aggiungere al tuono minore seguente con-
tenuto dalla corda d. la sol re, & dalla corda E la mi, & cosi di tuono mi-
, ch'egli è, diuien maggiore, & si fa tuono della diuisione per una
quarta piu alta à guisa del Diatonico, & di questo ne habbiamo comman
damento da Tolomeo ne suoi Armonici. Doue te anchora diligentemen Lib. 2. cap. 4. pre-
so il fine.

te auuertire, che in questo genere Cromatico, come souiemmi di ha-
uerui altra uolta detto, non si troua la corda D. sol re, ne quella di G.
sol re ut, non che quelle propriamente non ui siano; perche ui conuen-
gono esser, & ueramente ui sono: ma non sono ne' luoghi proprij del
Diatonico: ma quella del D. sol re, è nel C. fa, ut, solleuato, & quella
del G. sol re ut, è nel F. fa ut, solleuato: & questo auuiene; perche gli an-
tichi Musici non dauano, se non un sol nome ad una corda, & quella cosi
nominauano sempre in tutti i generi, & in tutte le specie Lycanos HypD sol re, esser di-
uersa nel Diatoni
co dal Cromati-
co, & dall'enar-
monico.

paton, & Lycanos Meson: ma i moderni danno nome alla D. sol re, ho-
ra di C. fa ut, solleuato, & hora di C. fa, ut, & la G. sol re, ut, chiamano
hora G. sol, re, ut, hora F. fa, ut, solleuato, & hora F. fa ut: ma questo
D. sol re, in C. fa, ut, & questo G. sol re, ut, in F. fa ut, è proprio del gene
re Enarmonico: & chi di ciò vuole più particolare scientia, lega AristosNel 1. lib. de suoi
Elementi armoni
ci uicino al fine.
& nel 2 lib. passa-
to poco piu del
mezo, & anco nel
terzo.

seno ne' suoi Elementi Armonici: Ma questo al nostro presente intento
non si appartiene punto: soggiungerò bene, che questo si ha da inten-
dere solamente ne' Tetracordi disgiunti, & non ne' congiunti: Impero-
che nel Tetracordo ui è necessariamente la corda D. la sol
re; la qual è Diapason, ò diciamo ottaua di essa D. sol re, ma meno acuta
della d. sol re, disgiunta per un coma in questo Diatonico Diatono inci-
tato di Tolomeo, si come parmi, che di sopra fusse anchora auuertito.
Il simile diremo, che occorra per Musica finta; laqual ci dà non solamen-
te la corda del D. sol re, & del G. sol, re, ut, Diatonici: ma finge an-
page 28 chora un b. molle in la mi re.
GR. Per Musica finta si può dunque procedere anchora in questo genere
Cromatico?
Musica finta nel
genere Cromati-
co.
AL. Non ha dubbio alcuno; ma però con quelle auuertenze, che dicemo
nel genere Diatonico.
GR. Deh non ui sia d'impaccio, ò di qualche disturbo il mostrarmi anco
in essa Musica finta il procedere di questa specie cromatica.
AL. E che impaccio, ò qual disturbo uolete uoi, che mi recchi sì picciola
cosa; qual è il far tal dimostratione? Eccouela.
Musica finta co'
b molli ne Tetra-
cordi disgiunti
Cromatici.
[Music example]
Musica finta co' b
molli ne Tetra-
cordi congiunti
Cromatici.
Questa è ne' tetracordi disgiunti. Et questa ne' congiunti; ne' quali
uoi uedete il b. molle in a la, mi, re, che se disse hauere usato Loyset Pie-
ton in quel suo motetto di Musica finta, O' admirabile, & il riducimen-
to di quella alla uera Musica si fà, come si disse nel Diatonico.
GR. Si può forse anco procedere in questo genere Cromatico per quell'al-
tra sorte di Musica finta co' diesis?
AL. Del Certo: ma ui bisogna qualche aiuto dell'altra prima, cioè di alcu-
ni b. molli, & ne' tetracordi di quest'altra fittione, disgiunti; però mol-
to meglio, & piu distintamente in un certo modo appariscono tutte le
uoci sotto i loro semplici, & proprij nomi, che in alcun'altra dimostra-
tione; percioche si uede chiaramente il procedere di esse uoci da righe
à spatij, & da spatij à righe, come nel Diatonico. Eccoui la dimostra-
tione, & eccoui, s'io dico il uero.
Musica finta co'
diesis & co' b mol
li ne Tetracordi
disgiunti Croma-
tici diuersa dalla
prima.
[Music example]
GR.Cosi è ueramente: & credo che la sua risolutione in Musica uera si
debba hauer à fare nella maniera istessa, che uoi mi diceste, che si fa quel-
la del Diatonico.
AL. Voi credete bene. Hora, che di questo genere Cromatico Didimo,
& del suo inspessamento col genere Diatonico Diatono incitato di To-
lomeo hauete inteso quello, che sotto molta breuità ui ho potuto dire:
page 29 & cosi speditici di questa pluralità di corde non uera, come sò, che uoi
mi confessarete hora ella non esser uera pluralità di corde.
GR. Io lo confesso liberamente.
AL. Passaremo piacendoui alla speditione della uera pluralità di corde.
GR. Passiamoci di gratia, ch'io dubito assai di non hauerui homai fatica-
to piu di quello, che da principio fu mente mia, & che uoi haureste uo-
luto; ma tanto dolci, & diletteuoli sono questi ragionamenti uostri, che
io non mi stancarei mai di ascoltarui. si bene foste stanco, come credo
certo, che siate di ragionare.
AL. Per finire hora di dire della uera pluralità di corde, à quel tutto, chePluralità uera di
corde, & utilità
del b, fa di E la
mi, aggiunto.

di essa habbiamo già detto, soggiungerò solamente, che sarebbe neces-
sario di aggiungere ad E la mi, un altro b. molle piu graue di questo suo
b. molle ordinario, ilqual'è creduto, che faccia quarta uera con questo b.
fa ordinario, & quinta uera con questo altro b. fa, acuto ordinario del
synemmenon: ma non le fa altrimente, & perciò sarebbe, com'ho det-
to necessario aggiungeruene sotto un'altro, ilqual ueramente le formas-
se nelle loro proportioni, che ciò si farebbe abbassandolo di suono per
un nostro comma. Et in questo modo anchora il b. molle ordinario di
esso E la mi, uerrebbe a far quarta uera col b. fa graue aggiunto, & quin
ta uera col b. fa aggiunto del synemmenon.
GR. Io crederei d'intendere con maggior facilità questa cosa, che uoi ui
siete andata à mio giudicio riserbando in questo fine, per uerificare quel
prouerbio, che dice, la corda esser dura, & difficile da scorticare. S'io neProuerbio.
uedessi in qualche modo la descritione sù la carta; perche à dire la pura
uerità, io cosi non la capisco bene, come uorrei. Et quello, che piu
m'ingombra di difficultà la mente, è l'haueru'io sentito dire, che que-
sto semituono di b. fa graue, non fa quarta con questo altro b. molle or-
dinario di E la mi; & questo b. molle ordinario di E la mi, non fa quinta
con questo altro b. fa acuto, si come parmi, che uoi poco auanti ancho-
ra uoleste inferire, che questo tasto di D. sol, re, non consonasse una
quarta con questo altro di A re, ne una quinta, con questo altro di la
mi, re, ne questo F fa, ut, una terza minore, ne con questo semituono di
b. fa graue il Ditono, ouer terza maggiore, quando diceste, che sarebbe
stato bisogno aggiungerui un altro b. fa graue, & un'altro D. sol re, che
li facessero; de le quai cofe all'hora non ui dissi couelle; percioche dalla
ingordigia di saper quelle altre cose, non mi fu conceduto, se bene ho
poi hauuto pensiero di domandaruene: & questa tal mia difficoltà pro-
cede, che essendo cosi, come hauete detto esser creduto: ferma uniuer-
sale opinione, non solamente di tutti i pratici sonatori, & di clauacem-
bali, & organi: ma de' Musici pratici moderni, che pur trà loro si troui
page 30 esse terze, esse quarte, & esse quinte, cosi pare anco alle mie orecchie;
lequali io non mi persuado però, che siano di piu perfetto, & discernen-
Mida adornato
da Apollo delle
orecchie di Asi-
no.
te udito, che si fossero quelle del buon Mida: & massimamente all'hora
che egli uenne, come si legge, adornato da Apollo di quella cosi bella
coppia Asinina in segno honorato del buon giudicio fatto da lui nella
controuersia, che uertiua trà esso Apollo sonatore della Lira, ò Citare-
do, & Pane sonatore della Siringa.
Difficultà sopra la
perfetta intelligē
tia della partici-
patione non esser
intesa, se non da
chi ha , & prattica del
le proportioni, &
numeri armoni-
ci.
AL. Voi siete à punto caduto in quella difficultà, nella quale io ho cerca-
to di farui cadere; imperoche senza lei penso, che non haureste potuto
intender bene quello, che à uoi resta di saper per intiera, & perfetta
intelligentia di essa participatione, come hauete mostrato grandemen-
te di desiderare d'intendere: ma uoi non sareste ueramente della fami-
glia, che uoi siete, se non desideraste ogn'hora qualche uirtuosa cosa:
Hora demostrabile descrittione alcuna altra non sò, che ui potesse esser
proposta per certificarui di questo uostro dubbio, che quella delle pro-
portioni conseguentemetne congiunte insieme, contenute da' proprij
numeri; ma dubito, che in quelli non habbiate prattica a sufficientia,
per quanto parmi di ricordare, che mi habbiate accennato in questi no-
stri ragionamenti.
GR. Noi potressimo sperimentare, E chi sà, che uoi non haueste fatto in
cosi poco spatio di tempo, se non un Dottore, almeno, un buono scola-
re? Se ui piace, & potete, mostratemi esse proportioni.
AL. Piacemi, & uoglio, & posso; & s'io non m'inganno, senza dubbio
anchora scriuendole; imperoche credo di hauerne uno essempio adosso.
Eccolo per mia fè: uedete, che sopra à ciascun numero anco è segnato il
carattere di Guido Monaco corrispondente à quelli: considerate hora
uoi quello, che ne potete cauare di buono.
aggiunta aggiunta aggiunta
1920. 1728. 1620. 1600. 1536. 1440. 1296. 1280. 1215. 1200. 1152. 1080. 960.
G. A. b. b. . C. D. D. b. b. E. F. G.
Dimostratione de' numeri pertinenti alle uoci diatoniche, con le ag-
giunte per la uera pluralità di corde.
GR. In fatti, chiasino è, & ceruo esser si crede, al saltar del fosso se ne
Prouerbio. auuede, dice il prouerbio. Io conosco chiaramente, che il mio sarebbe
Prouerbio. un perder il tempo, & pestar, come si dice, acqua in mortaio, quantun-
que mi paia di comprenderui un non sò che.
AL. Io dubitaua grandemente di questo, come ui dissi; percioche queste
cose non sono facilmente intese, se non da chi ui ha fatto qualche studio
lungo intorno, & ui sia uersato dentro: Ma se uoi credeste di poter su-
perar questa difficultà, con la ueduta in un'altra maniera, poiche supe-
page 31 rare non l'hauete potuta in questa, con questi numeri: nè la potete hora
con l'udito: Io ui disegnarei in un subito sù questa carta una testatura
da clauacembalo, ò da organo nel modo giusto, ch'ella si ricerca à que-
sta uera pluralità di corde: Et vuò, che facciano quest'altra proua un
poco, se per questa tal strada uoi poteste sodisfare al desiderio uostro,
che per quella de' suoni io la reputo impossibile: poiche, per quanto io
mi uado immaginando, le uostre orecchie non hanno mai sentito altra
consonantia, se non la Diapason nella sua uera forma: ma siano usate adConsonanze par-
ticipate esser mā-
che, & imperfet-
te.

udire solamente queste cosi participate, manche, & alterate in tutti gli
strumenti stabili, & stabili alterabili: & per hora non habbiamo com-
modo alcuno da farui quelle udire, com'io ui prometto di farui udire
un'altra uolta ad ogni uostro piacere sù la Regola armonica, detta da
Moderni Monocordo, cioè strumento da una corda sola.
GR. Prontamente accetto questa uostra gentilissima proferta: & usarola
uolontieri qual'hora saprò, che non ui sia lo scommodo uostro, ne uo-
glio asconderui la mia ignorantia anco in questa parte esser molta: ma
spero anco uostra mercè di uscirne tosto, tosto.
AL. Se non fusse l'hora cosi tarda, io direi, che mandassimo à pigliar il
Monocordo: ma in fatti egl'è troppo tardi: non u'incresca di gratia d'in-
dugiare sin à domani, ch'io spero di darui, e sodisfatione, e diletto.
Hora credo, che uoi riconosciate chiaramente tutti questi tasti bianchi
per li medesimi, che sono in questo clauacembalo: & che sono etiandio
ordinariamente in tutti gli altri strumenti di questa specie; oltra di ciò,
che alcuni di questi semituoni siano spezzati in mezo, cioè duplicati, con
esser l'uno posto sopra l'altro; & perciò siano stato à causa di distintio-
ne da me disegnati, per una loro parte tutti negri, & per un'altra tutti
trattizati.
[Figure]
GR. Per tali io riconosco egli uni e gli altri.
AL. Hauete hora da sapere, che tutti questi semituoni negri hanno da es-
ser di uoce, ò per dir meglio di suono alquanto piu acuto di questi altri
trattizati suoi compagni; Et per uenire à darui di loro più chiara, &
particolare distintia notitia, dicoui, che questo primo semituono trat-
page 32 tizato di questa prima coppia è il b. fa graue ordinario in tutti questi tali
strumenti, & questo altro suo compagno superiore tutto negro è il b fa
aggiunto. Questo seguente tutto negro è il D. sol re, aggiunto. Quest'al-
tro poi trattizato primo della seconda coppia è il b. molle aggiunto di
E la mi. E questo secondo, alquanto superiore tutto negro suuo compa-
gno è il b. molle di esso E la mi, ordinario in tutti gli strumenti tali.
Di quest'altra coppia di semituoni soli, questo primo trattizato è il b. fa
synemmenon, del quale è ottaua graue questo altro trattizato, & que-
sto altro suo compagno negro tutto è per l'ottaua di esso b. fa graue ag-
Vtilità del b. mol
le di E la mi, ag-
giunto.
giunto, si come tutti questi altri semituoni sono respettiuamente ottaue
acute, & otaue sopracute, & acutissime di tutti questi altri graui. Ho-
ra l'ufficio di questo b. molle primo di E la mi, aggiunto sarebbe di far
uera quarta come io ui dissi, cosi in astratto, con questo b. fa graue or-
dinario, & uera quinta con questo altro b. fa acuto ordinario del sy-
nemmenon, & di questo altro b. fa graue tutto negro aggiunto, sareb-
be di far uera quarta, con questo b. molle ordinario tutto negro di E la
mi. Et della sua ottaua acuta aggiunta il far uera quinta col medesimo
b. molle ordinario di E la mi; La utilità poi, che ui ho detto, & afferma-
Vtilità del D. sol,
re, aggiunto.
to, con l'auttorità del Fogliano, che si riceuerebbe da questo D. sol, re,
aggiunto, sarebbe il far uera quarta, con A re, & uera quinta, con A la,
mi, re, & oltra di ciò fare uero semiditono, ouer terza minore, con que-
sto F fa ut bianco, & con questo b. fa graue ordinario il uero Ditono,
ouer terza maggiore, si come anco esso Ditono, ouer terza maggiore
Vtilità del b fa
graue aggiunto.
consonarebbe trà questo b. fa graue tutto negro aggiunto, & questo
D. sol, re, bianco: & il uero semiditono, ouer terza minore si udireb-
be trà esso b. fa graue negro, & questo Gamma ut bianco: Et questo
in conchiusione è tutto quello, che s'appartiene ad essa uera pluralità
di corde.
GR. Poi che uoi mi hauete detto, che uera pluralità di corde, non è quel-
la, che si uede in questo, & ordinariamente in tutti gli altri clauacem-
bali, & organi: & contiene in se per ciascuna ottaua tredeci corde, ò
canne, facendosi principio da questo tasto bianco di F fa, ut, grauissi-
mo: Io mi era andato imaginando, che uoi mi haueste à dimostrare,
che la uera pluralità di corde ne hauesse à contenere dentro ad una ot-
taua diciotto, ò uenti, lò per lo meno sedeci: ma io uedo sù questa te-
statura disignatami, & dichiaratami da uoi essere appena eguale alla non
uera, cioè di tredeci: & trà quelle esserne connumerate anchora due
delle ordinarie, lequali sono questo b. fa graue trattizato, & questo b.
molle negro di E la mi, & sottratte da essa pluralità di corde ura, ella
per mio parere uiene à rimanere solamente di undeci corde, ò canne, &
page 33 per conseguenza ad esser minore della pluralità non uera apparente, &
ordinaria per due corde, ò canne, & perciò conseguentemente ancho-
ra la non uera pluralità di corde ad esser la uera, & la uera ad esser la non
uera; ilche tengo per impossibile, non che per inconueniente.
AL. La conchiusione delle vostre premesse sarebbe ueramente tale, quale
uoi l'hauete fatta, quando si hauessero da intendere esse premesse cosi
semplicemente, come le hauete proposte, ma bisogna auuertire, che le
uanno intese di altra maniera; imperoche la pluralità di corde non ue-
ra, & apparente è una compositione, ò uno inspessamento di uoci, ò
suoni di due generi Armonici, cioè Diatonico, & Cromatico insieme,Diatonico incita
to di Tolomeo, &
Cromatico di Di
dimo communi-
cano insieme.

cosi che l'uno si può seruire dell'altro nella guisa, che hora costumano
di comporre e Madrigali, & Mottetti, & altre cantilene tali indifferen-
temente i Musici pratici moderni, cioè con terze, & seste consonanti à
diuerse aiere in un tempo medesimo, col mezo della participatione. EtPluralità uera di
corde, serue ad
vn sol genere, che
è il Diatonico in-
citato di Tolo-
meo.

la uera pluralità di corde, contiene solamente quelle corde, ò suoni, che
sono pertinenti ad un sol genere, che è il genere, ò diciam piu tosto la spe
cie Diatonica Diatona incitata di Tolomeo; laqual ci dà , &
nelle uere forme loro, & Ditoni, & semiditoni, & l'uno, & l'altro essacor
do consonanti. Et in questo modo ad otto corde continenti una Dia-
pason principiata, come uoi hauete detto, ne uengono aggiunte cinque,
che sono piu della metà dell'ordenario. Oltra di ciò uoi douete auuer-
tire, che le due corde, ò suoni, che dite esser (come sono ordinariamen-
te in tutti i clauacembali, & in tutti gli organi) non sono piu di essa plu
ralità di corde non uera, che si siano di essa uera, anzi molto piu proprie
della uera ad un certo modo, che della non uera, & massimamente que-
sta del b. molle negro di E la mi, essendo che esse dependono dal tetrab. molle di E la
mi, depende dal
b. fa del synem-
menon.

cordo synemmenon, onde tolte uia queste due dall'una, & dall'altra di
esse pluralità di corde, come communi, rimaranno, tanto per la uera,
quanto per la non uera undeci corde, ò suoni, in ciascuna loro ottaua
presa il uostro modo; per la qual cosa la uera non essendo superata dalla
non uera pluralità: ma per lo meno rimanendo sua eguale, cosi uerrà per
quella altra ragione della sua simplicità à restare pluralità uera, & la non
uera à rimaner non uera per la sua compositione.
GR. Io non credeua, che i Musici fussero tanto sottili: & sapessero tanto
inanzi del sillogizzare; ma io mi auuedo dell'error mio.
AL. Error uostro in questo non ci ha, se non inquanto, che uoi hauete
sempre stimato solamente Musici quei, che sanno infilzar note, come siMusici pratici, che
compōgono sola-
mente cantilene,
non sono perfetti
Musici.

dice, insieme & sono puri pratici, de' quali vuò che da noi sia già per non
intrare in altri ragionamenti di loro stato detto à bastanza: Ma se haure-
te commercio co' Musici Teorici, uoi conoscerete qual bisogna, che essiMusici quali deb-
bono essere.

page 34 siano: Egli scritti di quegli antichi chiaramente e breuemente lo dimo-
strano: Oltra che si sà, che una parte di loro fu della scuola Pitagorica,
un'altra ne uscì della Academia Platonica, & un'altra del Liceo, ouer del-
la loggia Aristotelica, & Pitagora istesso, & gli istessi Platone, & Aristo-
tele ne scrissero molto dottamente. E qui mi protesto, che ne per que-
sta, ne per alcuna altra cosa, che hoggi io habbia ragionato cosi all impro
uiso con esso uoi della Musica, habbiate col bell'ingegno uostro, ne hab-
bia altri, a' quali uoi foste per narrarla, come hauete detto di uoler fare
à quello amico de gli schismi, da sillogizzare, ch'io mi stimi uno di quei
Musici da me accennati: Ben desiderarei di essere, & se non per altro,
almeno per l'auttorità di poter leuare molti abusi, che sono hora in que-
sta nostra Musica moderna, ò per dir meglio in questi nostri nominati
Abusi di Musici
moderni esser prī
cipalissimamente
dui.
Musici moderni, de' quali abusi due sarebbono i primieri: & di esse due
il principale, quello della indifferentia, con la quale uengono composte
le cantilene, non si trouando alcuna diuersità trà le compositioni deli-
ciose, & lasciue: & le funebri, & lugubri, & quelle, che hanno à serui-
re al culto diuino, inuocando, ringratiando, & laudando la onnipoten-
te Maestà di Dio, & i suoi Santi; per lo quale effetto, come ci essorta
Musica trouata
da Pitagora per
laudar principal-
mente di Dei, &
pereccitatione de
gli animi nostri,
nel fin del cap. 6.
del 3. lib.
Tolomeo ne' suoi Armonici sponendoci la mente di Pitagora sopra ciò:
fu principalmente trouata la Musica, ilche breuemente, & con gran fe-
licitade uiene espresso dalla risposta d'Apollo alla interrogatione fatta-
gliene da un'amatore delle Muse in questo essastico. Vditelo di gratia,
& auuertite il misterio anco inchiusoui dell'essacordo di Guido mona-
co, cioè delle sei note Musicali ordinarie, ascendenti, & discendenti.

Candidulo vultu, ruseo, & suffusa pudore
Dic quare in terris Musica carpit iter?
Ap. Vt Repleat Miseros Facili Solamine: Laudes
Sola Vagis Miras Repetat: Vt[[qacute]]ue modis
Diuorum: benefacta uirum, & piua munera vatum,
De coelo veniens Musica, in orbe viget.

L'altro abuso sarebbe quello de' concerti, donde hebbero principio que-
ste nostre cosi lunghe ciancie; & facil cosa forse sarebbe, s'elle pene-
trassero loro alle orecchie, che persuasi da quelle per tante buone ra-
gioni, che in se contengono, se ne astenessero:& non uolessero per
l'auuenir dar da ridere a gl'intendenti della Musica, con tante loro con-
page 35 fusioni di strumenti diuersi, con la moltitudine de' quali si credono di fa-
re essi i miracoli, che si legono di quegli Orfei, di quegli Anfioni, & di
tutti quegli altri Antichi Musici. Et quanto s'ingannino, uoi ne potete
fare loro buona testimonianza.
GR. Voi ui leuate cosi in piedi? non ui raccordareste forse, che ui resta
da dirmi della participatione, & de' concerti di hoggidì cosi famosi, si
come uoi ui siete obligato di dire?
AL. Perdonatemi, che a confessarui il uero io era entrato in un poco di
escandescentia: & come si dice sù il poledro: ma questo poco di motoProuerbio.
mi haueua ben fatto risentire, & ritornare à casa: ne uoglio mancare di
quanto ui ho promesso.
GR. Io ui credea flemmatico, & non colerico, ritornate dunque à sedere,
& ripigliate il filo del uostro ragionamento, per la participatione, della
quale mi dourete homai cominciare à dire; poiche conchiudeste d'ha-
uer parlato à bastanza della pluralità di corde, per quanto s'appartiene
à farmi capace di essa participatione.
AL. Se uoi hauete bene inteso, come parmi, che habbiate inteso benissi-
mo, che cosa sia la uera pluralità di corde, facile sarà, che subito intenPluralità uera del
le corde, dà ad in-
tendere bene la
participatione.

diate benissimo anchora, che cosa sia la participatione; percioche non
sapendosi quella, non si può comprender questa à modo alcuno.
GR. Buono è stato ueramente il pensiero, & trouato uostro di propormi
questo tastame da clauacembalo, ondio habbia potuto far paragone di
lui con questo ordinario; percioche ueramente cosi, se non in tutto, in
grandissima parte almeno ho compresa essa pluralità di corde uera, cioè
semplice, & necessaria (dirò cosi) per l'effetto di poter hauere quelle con
sonantie nella perfettione loro, e loro uera forma; nellaquale giouami
di crederui, che non si habbiano in questa altra pluralità di corde non
uera, cioè composta, & alterata; Della qual cosa certo restami che de-
siderare, per non possedere anco bene, cosi la diuersità, che è tra quelle
uere consonantie, & queste participate, da uoi chiamate manche, &
imperfette, & fuora della uera forma loro, ò delle correspondenti lo-
ro proportioni.
AL. Di questo vi certificarà domani intieramente regola ArmonicaMonocordo ouer
regola Armoni-
ca.

Maestro di legno chiamata da Guido Aretino, ò diciam Monocordo.
A' me basta hora, che intendiate, che altro siano le uere terze, & le mi-
nori, & le maggiori: le uere quarte, & le uere quinte, & similmente
amendue le uere seste, che quelle di questo, & de gli altri clauacembali,
de gli organi, & di tutti gli strumenti tali stabili, & stabili alterabili, si
come dite d'intendere, & anco à me pare, che uoi intendiate à bastan-
za; ond'io ritorno à dirui, che essa participatione, non è altro, che uno
page 36 fuggire la uera pluralità di corde, & con un sol b. fa, & con un sol D. sol
re, & con due E la mi, fare quello effetto prossimamente, che farebbono
i duo b. fa, i due D. sol re, & i tre E la mi, ingannando il senso dell udito.
Vdito non gode-
re intieramēte il
diletto delle con
sonātie quelle es-
sendo participate.
Ho detto prossimamente; imperoche perfettamente non si può fare, se
non con essa pluralità uera: & ho detto ingannando il senso dell'udito;
percioche egli intieramente non gode quel diletto, che goderebbe uden
do le consonantie nelle perfette forme loro: ma cosi le ode per la mag-
gior parte, ò aggrandite, ò scarseggiate, ilquale atto di scarseggiare da
mastri fabricatori, ouero accordatori di tali strumenti è nominato spun
tare. Ho detto anchora, con un sol b. fa, & con un sol D. sol re, & con due
E la mi: ma perciò non uoglio, che intendiate, ò con questo, ò con quel
suono, ò diciam uoci, ò de gli ordinarij, ò de gli aggiunti; percioche,
se ciò si facesse, si uerrebbe à tornare, & incorrere ne gli istessi incon-
uenienti, & diffetti. Ma vuò che intendiate per un suono mezano trà
l'ordinario, & l'aggiunto, il qual procedendo però da questi tasti ordi-
narij possa far l'ufficio rispettiuamente de gli uni, & de gli altri. Ilche se
bene uien fatto, com'ho detto, alquanto imperfettamente: nondimeno
egli uien fatto, senza dispiacer dell'orecchie. E tal b. fa, ouer D. sol re, ò ta
li E la mi, non essendo altro, che suoni rappresentatiui de' termini cōmu
ni di tutte le consonantie, parte delle quali erano primieramente termina
te conforme alla perfettione loro in uno di essi due b. fa, ouer di essi due
D. sol re, ouero di essi tre E la mi, & parte nell'altro di quelli fà, che cia-
scuna consonantia tale uenga accresciuta oltra alla sua perfettione, ouer
diminuita di quella: cosi però, che per tale atto di alteratione, che essi
Consonantie alte
rate per la partici
patione esser sup-
portabili alle o-
recchie.
Mastri nominano participatione niuna consonantia si scosta dalla sua
propria, e uera forma, tanto che, com'ho detto, le orecchie ascoltatrici
nō la possano udire, & uolontieri sopportare; Imperoche si è per isperien
tia trouato, che niuno b. fa, ouer D. sol re, ò E la mi, pigliato da per se so
lo può supplire, per questi altri b. fa, ouer D. sol re, ò E la mi de' pratici.
Et questo è tutto quello, che della cagione di essa particiaptione ne ha
lasciato scritto, & copiosamente assai piu di ciascuno altro scrittore. Il
Cap. 2. della 3. di-
uisione.
Fogliano nella sua Musica specolatiua, & quasi cō queste medesime paro
le, eccetto però de' due, ò de' tre E la mi, de' quali egli non fece parola
alcuna; imperoche non hebbe notitia del secondo b molle di esso E la
mi: & fu gran cosa certo, essendo egli stato molto diligente considera-
tore di tutte le altre imperfettioni di esse consonantie, & buono proue-
ditore à quelle: A' questa imperfettione è poi stata posta auuertentia da
Musici posteri suoi, & dato soccorso, con esso b. molle secondo aggiun-
Opinione del Fo-
gliano intorno al
la participatione.
to. Se uolete hora, ch io soggiunga la opinione mia della origine, ò in-
uentione di quella al modo, che esso Fogliano seguentemente racconta
page 37 in esso Capitolo esser tenuto nell'affetuarla da' Mastri tali pratici, che ue-
ramente è quello, che hoggidì tengono essi anchora, lo farò prontamen-
te per darui compiuta sodisfattione.
GR. Mi sarà ueramente di grandissima sodisfattione il sapere e l'una, e l'al-
tra cosa; perche molto meglio cosi me la uerrò imprimendo nella men-
te. Et se uoi mi direte insieme quali siano quegli scrittori, che ne habbia-
no parlato, mi sarà grandemente anchora grato; percioche forse dalla
lettione de gli scritti loro sentirò piacere.
AL. Gli scrittori, che oltra esso Fogliano hanno fatto mentione ne gliScrittori, che han
no parlato della
participatione ca
pit. ult.

scritti loro di essa particiaptione: ma con gran breuitade, & solamente
cose pertinenti ad effetuarla, sono questi. Don Pietro Aron, nel suo
Toscanello: Gioan Maria Lanfranco, nelle sue scintille di Musica parlanQuarta parte.
do del modo di accordare gli strumenti, cioè, Clauacembali, ò Organi,
Vincentio Galileo nel suo Dialogo della Musica antica, & moderna:Cap. 41. 42. cō gli
altri seguenti del
la 2. parte propo.
prima del quinto
rag. del 14. cap. fin
al 27. del 3. lib.

Don Gioseppe Zarlino, nelle sue institutioni Armoniche, toccando
qualche parola della cagione di quella: & anco nelle demostrationi Ar-
moniche: Don Salines ne' suoi libri di Musica. Hora l'opi-
nione mia d'intorno alla origine, & ritrouamento di essa participatioOpinione dell'Au
tore intorno al ri
trouamento del-
la participatione.

ne è questa, che essendosi quei primi Mastri pratici fabricatri de' Cla-
uacembali, ò Organi proposti la fabrica di quelli dentro à' termini del
Systema Diatonico Diatono incitato perfettissimo, cioè delle quindeci
uoci, ouero delle diciasette compresoui il semituono di b. fa, del synem-
menon, & l'altro della sua ottaua graue; del qual questo, che qui ui di-
segno, uiene ad essere il semplice testame.
[Figure]
Venuti essi à dare il suono particolare à ciascuna corda, ò canna, Testame del sem
plice Diatonico
incitato di Tolo-
meo.

forse bene anchora, con l'aiuto della Regola Armonica, ò di-
ciam Monacordo, attastando poscia i suoni insieme per sentire
il buon, & aspettato accordo delle Consonantie loro, & trouan-
do, non solamente alcune quinte, & quarte, & terze, & seste non
consonare: ma di esse consonantie anchora mancarne alcune, ò per
dir meglio, molto lontane dalle forme loro: & sappendo essi insieme,
che tal sistema in se non contiene, se non essa certa quantità di uoci,
page 38 ò corde, ò tasti dimostratiui, si posero à far proua, se col lasciar da
banda la ragione, & le non conosciute piu che tanto da loro proportio-
ni uere di esse consonantie potessero sodisfare, & compiacere al senso
Senso dell'udito
è il principale og
getto dell'armo-
nia.
dell'udito, ilche è proprio principale oggetto dell'Armonia; onde fer-
mate primieramente, con ogni possibile perfetione le ottaue superio-
ri del suono (dirò seguendo l'uso commune) di questo tasto di C. fa,
ut, in quella uoce giudicata da loro per ben commoda, & alle parti gra-
ui, & alle parti acute nominato uniuersalmente da' Mastri moderni tali
Tuon Corrista, cominciarono à tentone hora à tirare, & hora ad allen
tare le altre corde di esso clauacembalo, & à cosi uariare spesse uolte
esse fraposte consonantie, sinche uenne lor fatto di conseguire un me-
zano suono temperato in guisa, che conforme all'armonia, si compatis-
sero scambieuolmente insieme, cioè, che l'una non si accostasse tanto
alla sua perfettione, che l'altra restasse di maniera imperfetta, che ella
fusse insopportabile alle orecchie: ma fusse cosi participata egualmente
la imeprfettione trà loro, che nel modo sposto tutte si rendessero non
solamente supportabili, ma diletteuoli all, udito.
Opinione dell'Au
tore del principio
della participatio
ne hauer molto
del uerisimile.
GR. Questa uostra opinione del principio di essa participatione ha molto
del uerisimile: & maggiormente ueggendosi, che giornalmente tutti i
moderni pratici Accordatori nell'accordare, e Clauacembali, ò Spinette,
Accordatori d'or
gani, spinette, &
simili usano di ac
cordare à Tento-
ni.
Organi, Regali, & altri strumenti simili vsano un modo tale, ilqual per
la gran prattica, che essi ui hanno fatto dentro, è tanto loro facile, che
par quaso à chi li uede operare, che essi facciano tal'operatione loro per
ferma scientia.
Opinione dell'Au
tore sopra l'accor
dare gli strumen
ti, & alle uniso-
nanze loro.
AL. Io non ui uoglio tacere un mio pensiero, sopra queste accordature
cosi participate, e fatte à Testoni da tai pratici accordatori; ilqual'è, che
essendo il senso dell'udito un senso, come tutti gli altri quattro, il qual
Vdito esser come
tutti gl'altri sensi
sottoposto à gli
accidenti.
può facilmente esser per natura di minor perfettione in questo sugget-
to, che in quello, & per accidente anco deprauato, cosi in questo, come
in quello, & meno, e piu secondo la buona dispositione, & la indisposi-
tione corporale di uno accordatore in quel punto di tale atto di accor-
dare: Se si facessero accordare due diuersi clauacembali, ò organi, an-
chora che fossero di una istessa grandezza, & di una medesima bontà da
due uarij mastri stimati anco diligenti, & eccellenti, & un luoghi alquan-
to separati, & lontani l'uno dall'altro, cosi che udire non si potessero: &
quelli tirati in somma sotto un commune primo unisuono conuenuto
trà loro à quell'eccellentia maggiore di accordatura, che essi hauessero
sapputo, & particolarmente fusse loro stata possibile: posti poscia tali
clauacembali, ò organi, cosi accordati a fronte insieme, & uicini: Io du-
bito grandemente, che toccandosi le corrispondenti corde, ò canne non
page 39 fussero per udirsi in uero unisuono, se non le ottaue del primo com-
mune conuenuto unisuono: Anzi di piu dirò, ch'io stimo, che ciò fus-
se parimente per auuenire, se ben fusse un mastro solo, che accordasse
separatamente amendue essi strumenti: ma però non facesse, se non il
primo conuenuto unisuono con laltro di quelli, ilqual fusse stato il pri-
mo ad esser da lui accordato.
GR. Parmi gran cosa questa: e se bene possibile, difficile, nondimeno mol
to da auuenire.
AL. Et io possibile, & facilissima la stimo, non solamente, per la suppo-
sitione fatta da me del senso delludito: ma per alcuni altri accidenti, che
per breuità nō uoglio stare hora à raccontarui, delle cose materiali, che
etiando ui possono facilmente concorrere, stante pur la supposta egua-
lità della grandezza, & della bontà di quegli strumenti: Et sio pen-
sassi, che uoi considerando meglio questa facil possibilità, non foste per
acconsentire à tal mia opinione: io tornarei à ponerui di nuouo in con-
sideratione quello, che poco men, che nel principio di questi nostri ra-
gionamenti si disse della gran difficoltà di accordare insieme presential-
mente due, tre, & maggior numero di Viuole: & di altri strumenti Mu-
sicali; onde per la parte loro uiene accresciuta quella confusione de' suo-
ni; laquale si ode con tanto fastidio, & affanno delle purgate, & ben
giudiciose orecchie, come hauete mostrato esser le uostre.
GR. Voi tirate molto bene per mio giudicio l'acqua, come si dice, al uoProuerbio.
stro molino Et anchora, ch'io desiderassi d'intendere da uoi qualche
altra cosa pertinente ad essa participatione, dellaquale, s'io non m'ingan
no, hauete quanto à uoi fatto la conchiusione: nondimeno uoglio con-
tentarmi di quanto me ne hauete detto, & mostrato, riserbandomi, à
douermi far dar informatione piena del modo, che si tiene attualmen-
te in effetuarla, da essi Mastri pratici, & accordatori, se però letto, ch'io
haurò quei libri, i quali mi hauete detto, che ne trattano, io non me ne
sentirò sodisfatto à bastanza. Et poi, che non sò se à caso, ò pur come
piu tosto io credo, con artificio siate ritornato à parlare de' concerti,
uoglio, che di quelli ui piaccia di seguitare dicendomi liberamente il pa-
rer uostro di quei tanto marauigliosi, & famosi in ogni parte, ad imita-
tione per non dire emulatione, ò concorrenza de' quai sforzano di fare
i suoi questi nostri Musici.
AL. Non mi ricordo bene, se uoi allegandomi quei famosi concerti, quasi
come testimonij maggiori di ogni eccettione, mi nominaste i luoghi, ne'
quali con tanto eccellente artificio si fanno.
GR. Credo di nò.
AL. Sono essi forse quei di Venetia? Concerti musica-
li di Venetia.

page 40
Concerti Musi. di
Filarmonici di
Verona.
GR. Non sono altrimente, se bene intendo, che sono molti diletteuoli.
AL. E quai sono dunque? forse quei de' Veronesi?
Concerti Musica-
li di Ferrara.
GR. Quei de' , & quei di Ferrara principalmente.
Grā Cōcerto del-
l'Altezza Serenis.
di Ferrara.
AL. Di quei di Ferrara, adunque intendendo principalmente à punto di
quei del Serenissimo Signor Duca, ragionaroui. Et perche di questi io
ne posso, come disse il lor Poeta, parlar come per arte, essendomi troua-
to alcune uolte à uederli, & udirli, cosi in publico, come in priuato, pro-
uandosi in camera; Vuò, che la conchiusione, che di quelle ui sarà da
me fatta, habbiate da intender esser fatta anchor di tutti gli altri simili
concerti eccellenti, e rari, & degni ueramente di esser ricordati, & pre-
Camere de Musi-
ci del Sereniss. di
Ferrara.
zati. Hora udite. Ha l'Altezza sua due gran camere honorate, dette le
camere de' Musici; percioche in quelle si riducono ad ogni lor uolon-
Musici diuersi sti
pendiati dal Sere
niss. di Ferrara.
tade i Musici seruitori ordinariamente stipendiati di sua Altezza; iquali
sono molti, & Italiani, & Oltramontani, cosi di buona uoce, & di belle,
& gratiose maniere nel cantare, come di somma eccellentia nel sonare,
questi Cornetti, quegli Tromboni, dolzaine, piffarotti; Questi altri
Viuole, Ribechini, quegli altri Lauti, Citare, Arpe, & Clauacembali;
iquali strumenti sono con grandissimo ordine in quelle distinti, & ap-
presso molti altri diuersi strumenti tali usati, & non usati.
GR. Come non usati? & quai sono questi strumenti non usati?
Strumēti usati, &
non usati quali
nella camera di
Musici del Sere-
niss. di Ferrara.
AL. Strumenti non usati intendo in due modi, l'uno de' quali è, che essi
strumenti non siano per la loro antichità posti hora in opera: ma con-
seruati, per la forma loro diuersa da quella, nellaquale si fanno ordina-
Organo di legno
fatto à chrozzo-
la, ouero à Volu-
ta cō le canne di
un sol pezzo.
riamente hora, come è un Organo fatto à chrozzola, ò diciamo à uolu-
ta, ouero à uite, con le canne tonde di legno di Busso, di assai notabile
grandezza, & misura tutto di un pezzo à guisa de' Flauti: come anco uo-
gliono molti, che sia (ma io non lo uoglio accertare altrimente) tutto
il corpo dell'Organo.
GR. Questo deue esser un bello strumento da uedere.
AL. L'altro modo è, che essi strumenti siano per la rarità loro quasi uni-
Clauacēbalo con
tutti i tre Generi
di Musica, secon-
do la mēte di D.
Nicola Vicētino.
ci, si come un Clauacembalo grande, con tutti i tre generi Armonici,
secondo la inuentione, & diuisione fatta di uentisei uoci Diatoniche in
piu di centotrenta corde, con due tastami pieni di semituoni, ò tasti ne-
D. Nicola Vicen-
tino rinouatore
di tre generi Ar-
monici.
gri doppij, & spezzati, da Don Nicola Vicentino, sopranominato l'Ar-
cimusico, per hauer egli rinouata la consideratione di questi tre Gene-
ri, di due de' quali non era homai piu memoria alcuna appresso, non sò
Musici Teorici
hoggidì esserne
pochissimi.
s'io mi debba dire de gli huomini, ò solamente de' Musici pratici; per-
cioche de' Musici Teorici, ò specolatiui, de' quali hoggidì se ne trouano
Genere armoni-
co esercitato, &
non conosciuto.
pochissimi, eglino sono, & sempre saranno; Et dell'altro terzo Gene-
re, che essi tuttauia essercitauano, non era da loro conosciuta la specie.
page 41
GR. Oh questi si, che si può dire strumento, che in se contenga pluralità
di corde, poi che non solamente uiene à contenere tutte le corde ordina
rie duplicate, & triplicate: ma tutti tre i generi Musicali, & debbe uera-
mente fare un nuouo udire, quando egli è sonato.
AL. Lo fa certamente: Ma, come ui ho detto, egli non uiene, se non di ra-
do usato per la gran difficoltà, che è parte nell'accordarlo, & accordatoTestatura del Ar-
chicembalo, di D.
Nicola Vicentino
per la numerosità
sua esser spauen-
teuole à sonatori,
& accordatori.

nel mantenerlo, parte nel sonarlo; percioche non è cosi ualente mastro
accordatore, prattico, & sperimētato Organista di ualore, che non si spa-
uenti quasi nell'esserli à quegli presentata cosi gran quantità di corde, à
questi di tasti compartiti, com'ho detto, in due tastami con semituoni ne
gri ordinarij, spezzati in due, & altri anco aggiunti; oltra che per ageuo-
lare alquāto tal difficoltà fa bisogno al sonatore spesse uolte cō una mano
sola [[pre]]mere, e calcare de' tasti di amēdue le tastature in vn tēpo medesimo:
& tal'hora anco fare l'istesso effetto in un punto cō l'una, & laltra mano.
GR. Se ho detto, che questo strumento, mentre è sonato, debbe fare un
nuouo udire, & render una nuoua Armonia alle orecchie: nell'esser egli
tasteggiato, debbe anco fare una nuoua uista à gli occhi.
AL. Non si può dire altramēte, & in questo, & in quello effetto: & massima-
mente nellArmonia all'hora che il Luzzasco Organista principale di suaLuzzasco organi
sta principale del
Sereniss. di Ferra-
ra.

Altezza, lo maneggia molto delicatamēte, cō alcune cōpositioni di Musi-
ca fatte da lui à questo proposito solo. Ma se tal diuisione di D. Nicola sia
poi teoricale, & ragioneuole, ò, nō, io nō uorrei, che mi fusse addimādato.
GR. E perche?
AL. Perche dubito assai, ch'io non mi risoluessi à dire liberamente di non;
stimandola io sin ad hora fatta cosi alla grossa da Pratico Aristossenico
piu tosto, che da uero, & buono Teorico Tolomaico. Ma seguitiamo il
ragionamento nostro dell'ordine tenuto, & osseruato da quei gentilissi-
mi Musici del Serenissimo di Ferrara nel fare i lor Concerti.
GR. Si di gratia; accioche mi passi uia tosto il gran prurito, che mi haue-
te mosso col raccordarmi questo Archicembalo, che cosi parmi, che
l'Auttore istesso lo nominasse: ilquale ho sentito altre holte mentiona-
re, per cosa rara: & ueramente rara, poi che oltra questo, non sono se
non dui tali Arciorgani cosi anco questi nominati da lui, uno in RomaArchicembali, &
Arciorgani da D.
Nicola Vicentino
quanti, & doue si
truouano.

fatto già fabricare dal Cardinale di Ferrara Fel. memoria Zio di sua Al-
tezza, & di esso Don Nicola benefattore, & patrone sotto la cura di lui:
& un'altro similmente fabricato, pur sotto la cura di Don Nicola in Mi-
lano, dou'egli poi morì l'anno seguente, doppo quello atrocissimo conMorte di D. Nico
la Vicentino.

taggio, che non solamente afflisse quella grande, & opulente Città: maContaggio gran-
dissimo in Italia.
1575. & 1576.

insieme con la stupendissima Venetia, Padoa, Mantoa, & altre importan
ti Città dItalia: ma seguite.
page 42
AL. In queste camere adunque, delle quali non uoglio, che aspettiate;
però ch'io ui uada hora ogni particolarita descriuendo, si possono essi
Musici, ò tutti, ò parte ad ogni loro piacere, & uolontà ridurre, & esser-
citarsi, come fanno, & sonando, & cantando; percioche ui sono oltre le
compositioni Musicali scritte à penna molti, & molti libri di Musica
, doue si
essercitano i Mu-
sici del Serenis. di
Ferrara, fornite
di strumenti Mu-
sicali diuersi, &
di libri di Musica.
Mastri pro
uisionati da sua
Altezza, per te-
ner ad ordine gli
strumenti, & fa-
brcarne de nuo-
ui.
stampati, & di tutt'i ualent'huomini in questa professione ordinatissima-
mente tenuti ne' luoghi à tal effetto deputati: Et gli strumenti tutti so-
no sempre ad ordine, & accordati da poter esser presi, & sonati ad ogni
improuiso: Et sono cosi tenuti da Mastri valenti, che li sanno & accor-
dare, & fabricare eccellentissimamente: & sono da sua Altezza Sereniss.
perciò del continouo trattenuti, & prouisionati. Qual'hora adunque
il Signor Duca Sereniss. Commanda al Fiorino suo Maestro di capella, &
capo di tutte le Musiche dell'Altezza sua, cosi publiche, come priuate,
domestiche, & secrete, che si faccia il Concerto grande, che cosi uien no
Fiorino maestro
principale della
Musica di sua al-
tezza Sereniss.
minato, quel famoso Concerto da uoi allegato; ilquale non uien dalla
Altezza sua quasi mai domandato, se non per occasione di trattenimento
di Cardinali, Duchi, Principi, & d'altri personaggi grandi, de qual sia,
si com'è quasi del continouo, splendissima, & lietissima albergatrice, &
io posso ueramente affermare, che non sia altro Prencipe in Italia, che
usi, & uolontieri piu di lui questo atto di cortesia, & di liberalità, & ma-
gnificentia: Il Fiorino subito conferisse il commandamento hauuto dal
Signor Duca, col Luzzasco primieramente, se egli non era presente à tal
commandamento, come quasi sempre auuiene per l'assidua, & quasi com
mune dirò seruitù continoua loro; & poscia con tutti gli altri Musici
cantori, & sonatori predetti, & oltra ciò fa sapere à ciascun Ferrarese, che
sappia cantare, & sonare in modo, chegli sia dal Fiorino, & dal Luzzasco
giudicato sufficiente à poter intrauenire à tal concerto, che debba tro-
uarsi alle camare della Musica, & iui con molta amoreuolezza intima à
tutti il douer ritornare ad esse camare il giorno seguente, ò l'altro secon
do ch'è, per far lungo indugio il Prencipe forestiero in essa Città, per
cominciare la proua d'esso Concerto, nel quale entrano tutte quelle sor-
ti di strumenti, che hauete narrato essere state poste hoggi nel Concer-
to da uoi udito, & forse alcune altre anchora, delle quali non importa
couelle, ch'io mi uada hora rammentando, per non uolere diuisare io
Proue, obediētia,
& attentione usa-
te nel gran Con-
certo di Ferrara.
i partimenti de' Chori di quello. Fattane adunque, non solamente una
& due: ma molte proue; nelle quali standosi con somma obedientia, &
Gratiosa mode-
stia del Maestro
di capella nell'a-
monire, & auer-
tire i Musici del
gran Concerto.
attentione, non si ha mira ad altro, che al buono accordo insieme, & alla
unione maggiore, che sia possibile, & perciò senza rispetto alcuno: ma
però con gratiosa modestia ogn'uno uiene, qualhora occorra auuertito,
& ammendato dal Maestro di capella: & per tal effetto anco tal'hora
page 43 con benignissima, & serenissima fronte, & frateuole maestrà si trasferisce
in persona il Signor Duca, & ascoltandoli dà souente loro col suo perfetIl Sig. Duca di Fer
rara trasferirsi in
persona ad udir
la proua del gran
Concerto.

tissimo giudicio quegli auertimenti efficaci, & sani ricordi: che sono
necessarij, con inanimarli, & insieme à portarsi bene, & à farsi honore:
Onde al tempo costituito da sua Altezza, uengono essi poscia concorde-
mente à far tal Concerto nel luogo ordinato, con sommo diletto, & pia
cer infinito del Prencipe forastiero diuenutone ascoltare, & di tutti gli
altri personaggi circonstanti, per la molta marauigliosa seguitane sua ArMarauigliosa ar-
mionia del grāde
Concerto di Fer-
rara.

monia; la qual'è ueramente tanta, & tale, che la relatione fattane della
fama è di gran lunga minore del proprio effetto.
GR. Questa uostra conchiusione messer Alemanno, parmi, che diritta-
mente si opponga, & sia del tutto contraria à quanto mi diceste de' con-
certi tali, quando incomminciamo à ragionare di quell.
AL. Le cose, che paiono, come si dice, non sono; La onde se questa, che à
uoi pare, ueramente non sia, non ui ha certamente da esser molto gran
cosa; percioche non solamente io non ho datto di questo gran Concer-
to (le ho però saputo lasciarmi bene intendere, & spiegare appunto con
chiarezza, quanto io ne ho nell'animo) conchiusione, laqual sia contra-
dicente in qual si sia minima parte à quello, ch'io de' Concerti sò d'ha-
uerui affermato: quando primieramente ne principiamo à fauellare:
ma ne anco conchiusione cosa alcuna. ma narratoui solamente il modo,
colquale si procede da quei Musici giudiciosi in effettuare esso gran Con
certo, & laudatolo, non quanto è il giusto, & douuto: ma quanto pos-
sono le debole forze di questa mia lingua, laqual hora perciò ben farà
questa uera, & ferma conchiusione ad honore di quello, & sarà (se non
m'inganno) conformissima alla già primieramente da me fatta de' Con-
certi Musicali, che tutti coloro, che si metteranno à far simili concertiEssempio uero
del far nobili con
certi Musicali.

di Musica, con tanti diuersi, e di tante uarie specie di strumenti Musica-
li, & non pigliaranno il uero essempio della concorde frequentia, & del-
lo unanime interuenuto di quei gentilissimi, & eccellenti Musici di in esso gran Concerto; ilqual non si fa mai di altra compositione,Gran concerto di
Ferrara non esser
mai fatto all'im-
prouiso ne di o-
gni cōpositione.

che di uan delle due fatte à questo solo tale effetto, una del già Alfonso
dalla Viuola, l'altra del Luzzasco: non faranno mai cosa, che si auuicini
al buono accordo: & che per cosi rendere gran dilettatione a' giudiciosi,
& intelligenti ascoltatori possano da quelli meritarne laude; imperoche
il frequente, & quasi dirò continouo conuersare cantando, & sonandoFrequentare insie
me de Musici, &
instrumēti fa grā-
demente perfetta
re l'armonia.

insieme de' Cantori, & Sonatori fa grandemente perfettare quella unio-
ne, ò per forse dir meglio, scemare, & minuire quella molta imperfet-
tione del mescolamento di tante uarie specie di strumenti insieme, che
è necessaria alla deriuatione, & nascimento della ricercata Armonia; per
page 44 la qual uengono ueramente gli animi delle genti ascoltatrici à godere
dell'aspettato piacere, & diletto.
GR. Se è uero quello, che communemente si dice, cioè, che ogni cosa
nuoua piaccia, come può stare, che questo gran Concerto essendo fatto
come uoi dite sempre esser fatto di una delle due compositioni à tale ef-
fetto composte, & forse anco sempre concertato nel medesimo modo, &
con l'istesse persone, & con gl'istessi strumenti.
AL. Cosi stà.
GR. Possa rendere alcun, non che si gran piacere, & diletto alle genti
ascoltatrici?
AL. Vna risposta: & forse anco due, ui darò io: & Aristotele ue ne darà due
altre. La prima delel mie è questa, che si ben si dice, che ogni cosa nuoua
piace, non per ciò si toglie, che le cose uecchie non possono anco piace-
re. L'altra mia risposta è, che nuoua rispettiuamente è quella cosa sem-
pre, che ella non sia stata altra uolta ne ueduta, ne intesa, ne udita da chi
la uede, & intende, & ode.
GR. E'uerissimo.
AL. A quel Prencipe adunque, ò Cardinale, ò personaggio altro tale im-
portante, che ode esso Concerto, per non l'hauer esso udito mai piu
uiene ad esser nuouo; & per conseguenza à renderli, come cosa nuoua
piacer grandissimo, & diletto.
GR. Non si può negare.
Probl. 5.& 41 del-
la 19. sett.
AL. Le risposte poi d'Aristotele, lequali io lessi già ne' Probl. risguardano la
persona, c'ha piu uolte udito esso Concerto, sono queste, che noi siamo
soliti ad ascoltare, cō maggior soauità quella cantilena, che noi conoscia-
mo, che quella di che noi non habbiamo cognitione: ò perche quando la
cātilena è conosciuta da noi molto meglio all'hora ella ci apparisce; per-
che si cōseguisse il fine, à similanza del riguardāte, onde si faccia piu soa-
ue la cōtemplatione: ò pur perche auuenga, che l'ascoltatore senta il com
mouimento insieme co colui, che isprime la manifesta, & conosciuta can
tilena: come quegli, che canti sotto uoce qualche cosa, & si faccia compa
gno al cantante: & ciascun suole, con sicurezza, & allegramente cantare,
s'egli da qualche necessità nō è sforzato fare altramente: & à ciò soggiun
ge egli, che è molto piu soaue alle orecchie una cosa solita, che una insoli-
ta. Et è per ciò molto bene in uso anco à questi nostri cosi corrotti tēpi
doppo l'essersi cantata una cantilena nuoua il farne subito cantando re-
plica: come di quel gran Concerto accostumano sempre di fare quegli
accorti, & giudiciosi Musici; onde & in loro, & ne gli ascoltanti si accre
Orat. Fl. presso il
fine della sua Poe
tica.
sca maggiore il piacere, & il diletto; poi che anco si dice, che le cose buo-
ne spesse uolte replicate sogliono maggiormente piacere, & dilettare.
page 45 Tenete adunque per massima, & firmissima conchiusione, che niuna cosa
sia piu atta, & piu efficace di tai Concerti, & per conseguente à produr-
re l'aspettato piacere, & diletto, che la frequente, & concorde conuer-
satione de' cantori, & de' sonatori insieme.
GR. Io lo credo: & lo tengo per uerissimo; percioche mi ricordo prima,
che le seditioni, & i tumulti, & finalmēte le guerre ciuili cominciassero à
turbare la bella, & fertilissima Frācia, ad arderla, & à cōsumarla, si com'el
la homai arsa, & distrutta si truoua affatto: & similmente prima, che la
Fiandra troppo arditamente pigliasse l'arme incōtra al uero, & legittimo
suo Cattolico Prencipe: & che gran parte dell'una, & dell'altra (chè peg
gio) si scostasse dalla uera Religion Christiana: & che si togliesse con le
sue Vgunotterie, & Caluinarie per isfogare: come il buon Poeta disse il
suo accerbo despitto, dal sacro santo grembo della Chiesa Apostolica Ro
mana, & appostatarsi, dirò così, dal Santissimo Vicario di Giesu Christo
in terra: onde ne è successa la loro uniuersale meritata ruina. Mi ricordo,
dico, che da quelle due prouincie, & nationi scaturiuano, come da due ui
ui, & profluuosi fonti del canto molte compagnie, lequali parte per diuoCōpagnie di can
tori Otramonta-
ni in Italia.

tione di uisitare molti luoghi santi in Italia: parte insieme per curiosità di
uedere le antichitadi, & i segni, cosi delle passate, come gli effetti delle pre
senti grandezze di Roma, andauano il lor peregrinaggio allegerendo, &
à quello anco souenendo col cantare alla mente di quelle aerose canzoni
francesi hora à tre, hora à quattro, & hora à cinque, cō tanta sonorità di
uoci, & con si lieta maniera, che le genti, che gli udiuano, correuano per
le strade, come adescate da quel diletto ad ascoltarli, & à donarli uolontie
ri: Et essi erano quasi sempre i primo apportatori in Italia delle piu belle,
& delle migliori canzoni: che da' Fiamenghi, & da' Frācesi fussero all'ho-
ra composte in Musica: Il simigliante mi souiene anchora esser ne' tempi
medesimi auuenuto di alcuni Padouani, che à quei primi comedianti de'Padouani compa
gni primi co-
medianti, quali
cantauano natu-
ramente con grā
diletto de gli a-
scoltanti.

Giani, & de' Cantinelli, e donne sostanze furono gl'inuentori rappresen
tando le persone, i pāni, i gesti, i costumi, & le sciocchezze di quelle su le
scene per danari, in tutte le città d'Italia, seruiuano per trattenimenti, &
intermedij à gli atti delle comedie, cantando ad aere di quelle loro Paua-
ne, con grandissima uiuacitade, & con tale unione essendo tutti di bonis-
sima uoce, che gli spettatori, se bene sentiuano sommo diletto delle come
die, desiderauano però grandemēte il fine de gli atti, per udire il piaceuoComedianti pri-
mi molto accor-
ti, & auueduti.

le canto di coloro; onde i comedianti auuedutisi, anzi certificatisi di ciò,
come accorti faceuano tall'hora nascere per entro le comedie occasioni
di far mattinate sotto le fenestre delle innamorate, talhora nel fine delle
comedie far gli sposalitij in publico con balli, suoni, & canti.
AL. Tutto è uero, & certo: & se bene ho fisso nella memoria quelli, & que-
sti non ho però uoluto interrompere il uostro rammentarlo, con affer-
page 46 mar subito, che cosi fusse stato, sentend'io piacer grandissimo del molto
piacer, che dimostrauate apparentemente tale esser in uoi nel cosi raccon
tarlo: Et hora non per interromper tal diletto uostro: ma piu tosto per
confirmarlo, & accrescerlo uoglio anchora io narrarui di un'altro simi-
Concerto in Bo-
logna di persone
sopradette Riua-
ruoli.
le Concerto di una lieta brigata in quei tempi medesimi, & anco assai pri
ma, la quale hauendo ciascno di essa atteso tutto il giorno alle sue pro-
prie facente, la sera si riduceuano insieme, & stauano prima essercitādosi
nel canto di certe loro canzoni poscia cōcordemente usciuano di casa, &
per alcune hore della notte, quando inanti la cena, & quando dapoi, &
quando appresso il far del giorno andauano per la citta uagando, & salu
tando con esse diletteuolissime loro canzoni hor questo, hor quello, hor
quell'altro amico, & amiche; i quali ne restauano cōsolatissimi: & era tale,
& tāto il desiderio loro di perfettare sta sorte d'Armonia cō la unione,
Vnione & frequē
tia causa della [[per]]-
fettione dell'Ar-
monia.
che oltre che per ciò ne uolessero spessissime uolte gli auuertimēti cōue-
neuoli dal Maestro di capella del Duomo, musico in quei tempi molto
principale, non raffinauano giamai di amonirsi amoreuolmente trà loro
de' proprij diffetti, & finalmēte con lo stare stretti, cō le persone insieme,
& inuolti quasi ascosi ne' māti cosi al buio dimostrauano, che si come essi
stauano quāto piu poteuano co' corpi uniti; de quali ne haurebbono cer
to uoluto poter fare un solo; parimente bramauano di far à loro potere
una vera unione delle loro uoci respettiuamēte; onde ne hauesse à nasce-
re un'armonia, dirò, quasi celeste. Et di ciò veramēte essi haueuano un cer
to giubilo, e una certa gonfiezza honesta, che uolōtieri ascoltauano colo
ro, che de' cāzoni alla riuaruola alle loro cāzoni, & à loro stessi di riuaruo
li dauano nome; Ne senza ragione però veniuano costoro cosi nominati;
percioche essi non essendo in uero di molto alta conditione habitauano
quasi tutti lungo le ripe del canale del Reno; il qual correndo passa per la
parte della Città di Bologna posta uerso il tramōtar del Sole. Hora à que
ste humili laiche congregationi, di che habbiamo fatto hora mentione,
giouami di soggiungere uno nobilissimo, e altiero mostro del far sti tai
Concerti di Musica; ne' quali intrauengono queste tante sorti, & specie
Concerto Musica
le in somma per-
fettione.
diuerse di strumenti in tutta quella somma perfettione, che la imperfet-
tione humana, & terrena li può fare: & sarà no uoglio già dire il zuccha
ro in sù le uiuande; percioche sono molte uiuande, le quali non solamen
te, non lo ricchiedono: ma l'abboriscono, ne uorrei tal uolta, che questo
nostro tioaportrito per mala fortuna fusse una di quelle: ma dirò bene per
chiuder la bocca al sacco pieno di queste molte nostre castagne: Et ecco
appunto, che suonano le uentitre hore; le quali ci ricordauo, & ammoni-
scono à douer por fine à cosi lungo nostro cicalamento: poi che à quest'
hora le Cicale istesse, hauendo cicalato tutto il giorno, per l'ordinario
anch'esse sogliono lasciare il fastidioso loro cicalare.
page 47
GR. E qual può esser mai questo Concerto? bisogna bene, ch'egli sia d'una
marauigliosa eccellentia: & se non è di quei de Filarmonici io non saprei
giamai appormiuici.
AL. Bisogna certamente, che egli sia d'una stupenda non che marauigliosa
eccellentia, com'io ui posso affermare, & ui affermo, & confermo, chegli
è ueramente; percioche mi è uenuto in gratia d'hauarlo, non solamente
potuto udire, & la prima delle molte uolte per farmene particolar fauo-
re: ma uedutolo cōponere, & concertate effettualmente insieme quella,
& per lo meno un'altra uolta; Onde à me non parea, che le persone, che
in esso Concerto ordinariamente intrauengono, fussero creature huma
ne, & corporee: ma spiriti ueramente Angelici. Ne ui andaste miga imagi
nando, ch'io uolessi intender ciò per lasciuia de' uolti, & lautezza de' uesti
menti, e pāni loro, che fareste grandemēte errato; percioche se nō mode-
stissima gratia, & habiti piaceuoli, & portamenti humili, in loro si scorge.
GR. Voi mi fate con questo parlarmi cosi Anfibologicamēte girandolare,
ui sò dire col pēsiero à uoglia uostra; [[per]]che pur uorrei uedere, s'io potessi
dare in brocca qual Cōcerto sto si sia. Ma nō posso fermarmi in luogo
alcuno; [[per]]che sio pēso à Filarmonici, sento che nō ui quadrano molto be
ne le parole, che uoi hauete, [[pre]]ferito nel genere feminile, se poi le applico
alle tre nobilis. Dame della S. Duchessa Sere. di Ferrara [[per]] la musica sua se-
creta; [[per]]che ne diuersità grāde, ne molta quātità di strumēti musicali pos-
sono esse ne' Cōcerti loro adoperare: e maggiormēte impiegādo sēpre le
sonorissime, & suauissime voci loro nel cāto, io nō sò che deliberarmene.
AL. Si come uoi potete assicurarui, che per nō hauer io giamai ne udito, ne
ueduti i Cōcerti de gli Academici Filamornici, se bene io credendo alla
gran fama del lor ualore stimi ueramente, che quelli siano corrisponden
ti allo academico nome loro, che di amatori dell'Armonia ha significato:Academici Filar
monici laudati.

Io nō debba di quelli in modo alcuno parlare: & uoi esser per ciò sicuro,
che sto Concerto nō sia de' suoi, posto anchora, ch'io cō parole del ge-
nere Maschile ue ne hauessi toccato: le quali però, se bē sonaste proferite
veramēte sotto il genere feminile hāno però relatione ad alcun'altre; le
quali hāno anchora in se forza Maschile, parimēte potete esser certissimo,
che di lle tre Dame, anzi di quei tre ueri, & uiui simulacri delle tre GraDame della Sere
nissima Duches-
sa di Ferrara, per
la Musica sua se-
creta ueri simula
cri delle tre Gra-
tie.

tie io nō intenda, che sia il Concerto, se bene posso testificarne [[per]] essermi
stato anco piu d'una uolta, mercè della somma elementia, & benignità di
quelle Altezze Serenissime, conceduta gratia di poterlo e uedere, & udi-
re: essendo che tai Concerti non sono di quella qualità, si come bene
hauete uoi detto, che ui ha mosso per la molta uarietà de gli strumenti,
che ui concorre, à commandarmi, che di quelli ui ragioni.
GR. Qual può dunque esser questo Concerto?
AL. Non ui struggete di gratia più per questo Sig. Gratioso: & se uoi ui
page 48 affligete solo per uoler indiuinare qual Concerto sia questo, come ui
struggereste uoi uedendolo primieramēte cōponere, concertare insie
me, con tāta uenustà, con tanta gratia, & con tanto silentio; onde ui par-
rerebbe certo ò di sognarui, ò di ueder qualche uno di quegli imaginati
incāti della maga Alcina, ouero altretāte di quelle bābine tedesche; lequa-
li [[per]] forza di fascie di acciaio tēperate, uāno sù [[per]] le tauole sonādo quegli
strumenti, che sono stati loro accōmodati da' suoi ingegnosi fabricatori.
GR. Deh Iddio, che queste pur deuono esser Donne.
AL. Et poi finalmēte udēdo la suauiss. Armonia, che risuonano in lle uoci
angeliche, e quei strumēti toccati cō tāto giudicio, e cō tāta discretione.
GR. Queste son Donne certo.
AL. Esse indubitatamente son Donne, & uedendole uoi venire (che uenire
Descrittione di
un nobile, & ec-
cellentiss. Concer
to di Musica.
dirò piu tosto che andare, cosi parendomi di esserui hora presente) al luo
go, dou'è preparata una lūga tauola; sopra la quale da un capo si troua un
clauacēbalo grande, uoi le uedreste entrare ad una, ad una, pian piano rec
candosi con seco ciascuna il suo strumēto, ò da corde, ò da fiato, che egli
si sia; percioche di tutte le maniere esse ne essercitano, & accostarli à lla
Silentio, & obe-
dienza esser, non
solamēte di gran
dissimo decoro:
ma di grādissimo
agiuto alla per-
fettione de Con-
certi.
tauola ponendosi, senza fare alcun minimo rumore nel suo debito luogo
à sedere lle, che à sedere hāno da adoperare gli strumēti loro: & l'altre re
stare in piedi. Vltimamente la Maestra del Cōcerto assidersi dall'altro ca
po di essa tauola, & cō una lūga, & sottile, & ben polita verghetta à lei già
dauāti apparecchiata, poi che ha ueduto, & chiaramēte conosciuto tutte
Procedere della
Maestra di un no
bile Concerto di
Musica.
le altre sirocchie esser in accōcio dar loro, sēza strepito alcuno segno del-
lo incominciare, & d'indi poi seguētemēte dalla misura del tēpo; alla qua-
le esse hāno in cosi cātādo, & sonādo da obedire: Et in sto pūto io sono
certissimo, che uoi direste, come dissi anchora io in tale instante col gran
Poeta Mantoano, che ciò replicatamente disse nel suo gran Poema.
Nel 7. Presso il fi-
ne, & nel 10. qua-
si nel princip. del
Aeneida.
Pandite nunc Aelicona Deae Cantus, Mouete.
Et udireste certamente uscirne un'armonia tale, che ui parrerebbe, ò
d'esser uoi stesso rapito colà, od'Elicona, insieme con tutto il coro delle
Muse cantanti, & sonanti esser stato trasportato costà.
GR. Voi mi state poi a dire, ch'io non mi affligga, & ch'io non mi strug-
ga, & tuttauia somministrate causa maggiore: ond'io maggiormente
habbia da affliggermi, & da struggermi per intender prestamente, do-
ue sia questo Elicona, & quali siano queste Muse: ditemelo homai, se
non uolete ch'io mi spasimi.
AL. Horsù Parnaso vi sarà Ferrara; Elicona, & Santo la Chiesa di san Vito;
& le sacre Muse quelle Reuerende Monache.
GR. Adunque le Monache di S. Vito in Ferrara fanno tai Concerti?
AL. Tal è la pura uerità: & se uoi haueste auuertito alla parola, ch'io ui dissi
nel principio di sto mio rapporto, haureste conosciuto, ch'altre [[per]]sone,
page 49 che religiose non poteuano esser queste; Et se poi ne dimandarete mai
all' Vuert, allo Spontone, al Reuerendo padre Porta, al Merulo da Correg
gio musici degnamente reputati principalissimi di questa nostra moder-
na Musica, & ad alcuni altri tali, che sono capitati in Ferrara in quel tem
po anco medesimo, ch'io ui era: sono sicurissimo, che ue ne faranno
questa medesima, & forse anchor piu ampia fede.
GR. Parmi gran cosa di non hauer mai piu sentito parlare: Ma deue per
auentura esser cosa nuoua: & opera del Fiorino, & del Luzzasco, come
quei, che ui hanno maniera, per rispetto del lor gran Concerto.
AL. Come cosa nuoua? Ella non è altrimenti cosa nuoua: Ma s'io ui dicessiPerfettione della
concordanza ne
Concerti nascer
dal lungo conuer
sare insieme de
cantori, & sonato
ri.

delle decine, & delle uintine de gl'anni, non errarei: & di quindi in gran-
dissima parte si può conoscere, che nasca quella perfettione cosi grande
della concordanza loro. Ne il Fiorino, ne il Luzzasco, se bene amendui
sono appresso qelle in molto honore, ne altro musico od huom uiuēte
ui ha parte ne di opera, ne di conseglio ordinario: & ciò si fa tāto piu ma-
rauiglioso, anzi stupendo à ciascuno, che si diletta della Musica.
GR. Bene stà quant'all'uniuersale de' suoi concenti: ma quanto al parti-
colar del'apprender il modo del cantare, & piu del sonare gli strumen-
ti, & massimamente da fiato egli è, dirò, quasi impossibile il potersi fare,
senza maestri: Ma facilmente esse non deuono essercitare Cornetti, &
Tromboni, cosi per esser de' piu difficili instrumenti musicali, come per
esser Donne.
AL. Anzi che l'uno, & l'altro di questi strumenti è da loro usato duplicataStrumenti da fia-
to usati ne Con-
certi da Donne re
ligiose, con gran
marauiglia di pro
fessori eccellenti
di quelli.

mente quasi sempre nelle Musiche, che esse fanno ordinariamente in tut
ti i giorni delle feste dell'anno: & li suonano con tanta gratia, & con si
gentil maniera, & cō tale giusta, & sonora intonatione delle uoci, che sin
coloro, che sono stimati eccellētissimi in tal professione, ciò confessano
esser cosa incredibile à chi non l'ode, & uede. Et i passaggi loro non soGiudicio grande
nel far passaggi
sonandosi le Can
tilene.

no di quei cosi tritellati, & cosi furiosi, & continouati, che guastino, &
che distruggano l'aere principale, che si è sforzato ingegnosamente di
dare quel ualente componitore alla sua cantilena, che uien sonata: ma
sono à tempo, & luogo con si leggiadra uiuacità tirati, che à quella ren-
dono ornamento, & Spirito grandissimo.
GR. Io stupisco: io trasecolo ueramente: Ma chi ammaestra in somma le
principiāti? E'pur necessario à uoler mantenere almeno, se nō accrescere
questo cosi chiaro splendore de' Concerti Musicali, che ui sia chi se ne
prēda cura, & sia anco intelligente, ed esperto di modo che possa ammae-
strare, si come ui è chi lo fa con tanta prudentia, & destrezza essercitare.
AL. Quella medesima, che è regitrice de' cōcenti è Maestra anchora à tutte
le principianti cosi nel cantare, come nel sonare: & con tal decoro, &
page 50 grauità della persona sua ha sempre proceduto, & procede in questo offi
cio, che di eguale, che è loro, quelle uolontieri si contentano di riceuer-
la, & tenerla per superiore, amandola, & obedendola, temendola, & ho-
norandola sommamente.
GR. Raro, & nobile intelletto conuien che sia cosi questa nel regere & am
maestrare, come quegli altri retti, & ammaestrati, & maggiormente se
il numero loro e molto, in questa professione della Musica.
AL. Giungeuano, se bene mi racordo, al numero di uentitre quelle che
entrauano allhora nel gran Concerto loro; ilqual non fanno anchora
esse, se non à certi tempi, come di solennità grandissime della Chiesa, ò
per honorare le Serenissime Altezze de Prencipi suoi, ò per gratificare
ad intercessione, ò del Fiorino, ò del Luzzasco, ò di auttorità de' loro su-
periori qualche famoso professore, ò nobile amatore della Musica: ma
non già mai all'improuiso, ne in fretta, ne di tutte le compositioni. Si co
me anco ui dissi del gran Concerto Ducale: ma delle giudicate solamen
te acconcie ad esser concertate: & non come uedo, & intendo, che ne'
Concerti sanno i nostri, che uoi non uolendoli chiamare emuli, ò
concorrenti à questi nominaste, per non dire anco simie, imitatori: cosi
uolendo eglino mostrarsi pratichissimi, sicurissimi, & eccellentissimi:
onde, quando non intrauenga loro di fare altro errore, essendo che pur
molti errori si commettano incantando: & per ciò quella mescolanza
Probl. 44. sett. 19. (& hora parlo per bocca di Aristotele) che deriua dalle buone, & dalle
cattiue operationi, necessariamente conuien, che sia peggiore assai: gli
interuiene quello della discordanza, la quale non solamente, per ciò è
tall'hora tanta, che offende bene, & spesso l'udito sin di coloro, che di
Musica non hanno intelligenza, ò cognitione, non che de' pari uostri giu
diciosi, a' quali conuiene partirsene mal sodisfatti, & quasi introniti: ma
per quella prosontuosa audacia di uolersi, non dico alcuna uolta qualcu-
Mouimēti de' so-
natori nel far pas-
saggi in un tem-
po medesimo es-
ser cagione di
molti disordini,
& perche.
no: ma quasi del continouo, & tutti mouersi, come à garra in un tempo
medesimo à far passaggi: Et tal'hora per maggiormente mostrare il lo-
ro ualore tanti lontani dal contrapunto della propostasi compositione
Musicale, & tanto intricati perciò di disonantie trà loro, che sforzata-
mente ne succede una insupportabile confusione; la quale tanto mag-
giormēte si accresce all'hora, che anco quelli (e uedete di gratia sin dou'è
Basso, ouer porre
graue esser la ba-
se & fondamento
delle altri parti
della cantilena,
& perciò douersi
cātare & sonare,
come à pūto è sta-
ta formata dal suo
componitore.
giunto questo capriccio, & questa frenesia) che essercitano la parte gra-
ue, e bassa, non si ricordando, per lasciar di dir non sappendo, che ella e la
base, & il fondamento, sopra ilquale è stata fabricata quella cantilena: E
che non istando egli fermo, & saldo tutta quella fabrica conuiene, che
uada sossopra, si pongono sù grilli de' passaggi, & si lasciano da questo
particolare diletto loro tirar tanto oltre, che nō solamente passano nella
page 51 parte de' Tenori: ma giungono à quella de' Contr'alti: & non li bastan-
do, quasi à quella de' soprano: inarborand si di maniera alla cima, che
non ne possono scendere, se non à rompi collo.
GR. Cauallier Napolitano, che dite?
AL. Intanto l'altre parti uanno uacillando, con esser in pericolo grandissi-
mo di andare tutte à terra, senza speranza di poter hauer soccorso.
GR. Tra tutte le cause, che da gli strumenti, & da' sonatori di quelli proce
dere uoi mi hauete hoggi narrato, sia per poter prodirre gli essetti delle
discordanze, & delle consusioni, che si dono in questi nostri Concerti,
io non istimo, che sia la piu potente, & la piu efficace di questa de pasContraponti fatti
allamente, & al-
l'improuiso sopra
il cāto fermo pro
durre piu tosto cō
fusione, & diso-
nantie, che dilet-
to.

saggi indebitamente molte uolte fatti, senza pensata consideratione. Et
ciò mi conferma l'essermi hora souenuto di hauer udito simil discordan
ze, & confusioni esser fatte da' Cantori nelle Chiese contrapunteggian-
do alla mente sopra i canti fermi de gli Introiti, che tal uolta diuiene
quasi, odiosa, & ridicolosa insieme.
AL. Crediate pur certo, che se è molto difficile il far bene una cosa, che si
faccia pensatamente, & riposatamente, che molto piu facile sia il farla
male, facendosi quella impensatamente, & frettolosamente: & aggiunPoco gusto de cā
tori & de sonato
ri moderni nel
far le Musiche lo
ro.

geroui, senza alcun gusto dell'operante, come parmi conoscere chiara-
mente, che hoggidì facciano quasi tutti questi nostri cantori, & sonato-
ri: Testimonio di ciò ne sia, che non si tosto sono, dou'essi hanno da es-
ser à far Musica, che subito, se bene hanno tardato à comparirui, uorria-
no spedirsi per andare altroue; Et mentre sono à cantare, ò à sonare, se
possono cianciano, ridono, & burlano, con altri, che loro siano uicini.
Et de più? cantato, ò sonato, che hanno una sol uolta, strappaccitamen
te anchora, qual si sia buon Madrigale, ò Motetto: di quello non ne uo-
giono altro. Et con questo ui lascio alla buona sera.
GR. Felice successo, & adempimento del mio buono augnrio, pur è stato
questo, come io ueramente lo sperai, pregoui caldamente messer Ale-
manno à fauoririmi di rimaner meco à cena.
AL. Il fauor sarebbe il mio signor gratioso, ma ue ne ringratio.
GR. Ricordateui di hauermi à pagar domani il debito da uoi contratto
hoggi meco del Monacordo.
AL. Non mancarò, uiuetene sicuro.
IL FINE.
page 52

Errori piu importanti scorsi nello stampare.

Errore Correttione.
Nella Tauola.
C Camarate Camare.
P Prouerbio 25. 29. 30. 35. 39.
S reintegratre rentegrare.
ogetto oggetto.
Nel Dialogo.
Fac.3. lin. 35. huomeni huomini.
39. terromi terromini
4. 31. nel margine nel principio del 2. lib.
10. 13. la sua uita la suauità
23. il che (il che
24. facile facile)
12. 26. & Platone & molto piu chiaramēte
& copiosamēte, & assai meglio anchor
Platone lo chiama. le quali parole
sono poste nel margine, & debbono es-
ser dentro.
13. 32. Dittono Ditono
13. 32. il Semituono il Semiditono
13. 11. scompartimento compiacimento
17. 35. Micrologico Micrologo.
18. 12. incominciandosi incominciandoci.
22. 30. affermarete affirmarete.
27. 37. D sol re. d la sol re
28. manca nella figura il Diesis in e la mi
acuto, cioè alla penultima nota.
17. che si disse ch'io ui dissi.
38. cromatico didimo Cromatico di Di-
dimo.
29. 20. b fa aggiunto b fa acuto aggiūto.
32. 29 mi hauete mi haueuate
Errore Correttione.
Fac.36. lin. 31. Scrittore. Il Fogliano Scrittore il
Fogliano.
38. 26. fatte a Testoni fatte a tastoni.
39. 34. de' quai sforzano. de' quai si sforzano
40. 4. Ferrara, adunque Ferrara adunque,
23. Chrozzola Chiozzola.
41. 20. delicatamente dilicatamente.
42. 18. splendissima splendidissima.
43. 7. ascoltare ascoltatore.
8. per la molta per la molto
14. L. AL.
17. saputo sappiuto.
30. interuenuto interuento.
45. 27. donne sostanze donne Sostanze.
46. 35. tioapottito Oioapottito.
47. 6. hauarlo hauerlo
2. 24. Filarmornici Filarmonici.
8. concertate concertare.
29. sonoste sono state.
23. dalla misura
Od'elicona
della misura.
Od Elicona.
49. 7. di non hauer di non ne hauer.
50. 5. regere reggere.
51. 4. che dite? che è di te?
25. Et de piu? Et che piu?
31. gratioso Gratioso.
6. 32. auttorita autorità. & cosi sempre.
25. 10. prattica pratica. & cosi sempre.
27. 37. coma. comma. & cosi sempre.
41. 31. Auttore autore.& cosi sempre.
42. 30. prencipe principe. & cosi sempre.
page 53

Errori scorsi nello Stampare, & corretti.

Errori. Correttioni.
Nella lettera a' Lettori
Fac.1. lin. 4 prtattica prattica &
cosi sempre.
Fac.3. lin. 36. huomeni huomini.
40 terromi terrommi.
4 31 nel margine nel prin-
cipio del secondo lib.
6 34 auttorita autorità,
& cosi sempre.
10 13 la sua vita la suauità.
23 il che (il che
24 facile facile)
12 27 & Platone, & molto
più chiaramente, & co-
piosamente, & assai me-
glio anchor Platone lo
chiama. Le quali paro-
le sono poste nel margi-
ne, & debbono esser den-
tro.
31 de di
13 33 Dittono Ditono.
34 il Semituono il Se-
miditono.
17 35 Micrologico Micrologo
18 12 incominciandosi inco-
minciandoci.
22 30 affermarete affirmarete
27 37 D sol re d la sol re
38 coma comma &
cosi sempre.
28 māca nella figura il Di-
esis in e la mi acuto, cioè
alla penultima nota.
Errori. Correttioni.
Fac. 28. l. 18 che se disse ch'io
vi dissi.
28 40 Cromatico
Didimo
Cromatico di Didimo.
29 14 b fa ordinario b fa
graue ordinario
20 b fa aggiunto b fa acu-
to aggiunto.
32 29 mi hauete mi haueuate
36 31 Scrittore. Il Fogliano. Scrittore il Fogliano.
37 1 affetuarla Effettuarla
pratici, prattici, &
cosi sempre.
21 quindeci quindici
38 26 fatte à Testoni fatte à
tastoni.
39 34 de' quai sforzano de'
quai si sforzano
40 4 Ferrara, adunque. Ferrara, adunque. Fer-
rara adunque,
23 Chrozzola Chiozzola.
41 20 delicatamente dilica-
tamente.
31 Auttore autore, &
cosi sempre.
42 18 splendidissima splendi-
dissima.
30 Prencipe Principe, &
cosi sempre.
43 1 Frateuole fratelleuole
7 ascoltare ascoltatore.
8 per la molta per la molto
14 L. AL.
17 saputo sapiuto.page 54
Errori. Correttioni.
Fac.43. lin. 24. debole, debili
30 interuenuto interuento
45 2 Efficace di tai Concerti efficace à scemare, &
minuire, come hò detto,
la grande imperfettione
di tai Concerti.
28 Comedianti de' Giani, Comedianti; i quali
de' Gianni,
29 donne sostanze donne
Sostanze.
46 36 tioapotrito. Oioapotrito.
47 6 hauarlo hauerlo.
Errori. Correttioni.
Fac. 47. lin. 8. concertate concertare
25 Filamornici Filarmo-
nici.
30 sonaste sono state.
33 di quei di quegli
48 24 dalla misura della
misura.
49 7 di non hauer di non
ne hauer.
50 5 regere reggere.
51 4 che dite? che è di te?
25 Et de piu? Et che piu?
31 gratioso Gratioso.
Gli altri errori non notati si lasciano alla correttione
de' discreti Lettori.