page 7CHE COSA SIA DISSONANZA, E DI QUANTE SORTI SI RITROVI.
Capitolo Primo
Dovendo io in questo trattato, ragionare della Dissonanza, parmi il dovere,
per non procedere con termini ignoti incominciare della diffinitione di lei,
poiche questa è quella, che esprimendo le cose essentiali, ci fa
venire i cognitione di quella cosa, di cui trattare dobbiamo;
però diremo che la Dissonanza, è una distanza di suono
grave, & acuto che insieme l'uno l'altro unire, overo mescolare non
si possono, & percuote l'udito aspramente, & senza alcuno
diletto; nasce da proportioni differenti di denominationi, da quelle che si
ritrovano in atto fra le parti del senario, & l'ottonario numero
collocate. Da questa diffinitione, nella quale si contiene la forma, che
sono le proportioni, la materia, i suoni, e'l fine l'asprezza che all'udito
proviene, cose principali, & essentiali della Cosa, si cava che la
Dissonanza nasce; Quando diversi suoni insieme percossi non si vogliono,
l'uno, l'altro unire, per quella disproportione che si ritrova tra di loro,
& mentre, che si sforzano di restare ogni uno nella loro
integrità, & nell'esser suo, all'hora offendendosi l'un
l'altro pervengono senza alcuna dolcezza ò soauità,
all'udito, e l'offendono. Ma poi quando doppo questo contrasto insieme si
uniscono, resta di maniera, il senso pago, e contento, che niente
più desidera, & cosi nasce l'unisonanza, ò
Consonanza contraria come ho detto alla Dissonanza nel secondo genere delli
oppositi, ma non gia nelli immediati, ma nelli mediati, perche tra questi
dui estremi contrarii vi cadono molti mezi, in quella maniera che tra'l
nero, e'l bianco, e'l dolce, & l'amaro vi cadono molti colori,
& molti sapori, che participano di questi due estremi contrarii, se
bene molti filosofi, sono stati di altro parere. Questa voce Dissonanza che
da Greci, e chiamata Diaphona, viene dal verbo Greco Diaphoneo, che in
latino vuol dire dissono, e in nostra lingua vale quanto, strepitoso,
Dissonante, Indi ne viene Dissonanza che è un strepito che si fa
senza soauità alcuna; overo come dicono alcuni altri, Viene dal
Greco Asimphonia; da. A, quod est sine, & simphonia, Consonantia.
Cioè intervallo che è senza alcuna consonanza, Questi
intervalli Dissonanti sono diversi, & hanno le forme loro, sotto
diversi generi, e però sono, ancora diversi di natura l'uno
dall'altro; alcuni sono aspri, & altri più aspri
all'udito come si vedrà nella seconda parte di questo trattato
più chiaramente.
page 8
Delle Dissonanze alcune tengono le forme loro nel Genere.
- Super particolare & sono due, la.
- Seconda che è overo.
- Maggiore, & ha due spetie, percioche l'una
tiene la sua forma nella.
- Proportione sesquiottava fra. 9. &
8.
- Proportione sesquinona fra. 10. &
9.
- Menore che Semituono maggiore viene altrimenti
detto, & ha la sua forma nella proportione
sesquiquintadecima fra 16. & 15.
- Quarta, che al modo pratico, è Dissonante,
è tiene la sua forma nella proportione
sesquiterza fra 4. & 3.
- Super partiente, & sono tre, la.
- Quinta che si divide in
- Superflua, che tiene la sua forma nella super 9
partiente. 16. fra. 25. 16.
- Diminuta, & e di due sorti.
- Naturale che ha la sua forma nella super
19. partiente 45. fr 64. & 45.
- Accidentale che tiene la sua forma nella
super 11. partiente 25. tra 36. &
25.
- Settima che si divide in.
- Maggiore, e tiene la sua forma nella proportione
super 7. partiente 8. fra 15. & 8.
- Menore che ha la sua forma nella proportione,
super 4 partiente 5. fra 9. 5.
- Quarta, & e di due sorti.
- Superflua & ha la
- Naturale contenuta nella sua forma, dalla
proportione super 13. partiente. 32. fra 45.
32.
- Accidentale, & ha la sua forma
contenuta dalla proportione super 7.
partiente 18. fra 25. 18.
- Diminuta, che tiene la sua forma nella proprtione
super 7. partiente 25. tra 32. & 25.
Aviso
- Se farai comparatione dalla quantita delle consonanze, alla
quantita delle Dissonanze, ritrovarai, molto più la
Musica essere ricca di Dissonanze, che di consonanze.
page 9
DELLA PRIMA SPECIE DI SECONDA MAGGIORE.
CAPITOLO SECONDO.
Non ritrovo fin'hora nella Musica, intervallo alcuno, che più
habbi travagliata la mente de Filosofi, & Musici Antichi e Moderni
di questo: concorsero tutti di comune parere, che per la divisione di lui
nascessero i Semituoni, & quelli intervalli, che dà loro
sono detti Diesis; ma furono differenti nella divisione. Aristoseno per incominciare da questo, posto ch'egli hebbe
sotto'l senso dello udito tutto il giuditio delle cose Musicali, divise
questo intervallo, quando in due parti eguali, alcuna volta in tre,
& quando in quatro; & se bene alcuni hanno detto, ch'egli lo
divise in ventiquatro particelle, non si ritrova però ne suoi
scritti, cosi fatta chimera; ma si bene che in Semissem, Trientem, &
quadrantem lo dividea; si come doppo lui fece Martiano
Capello d'Aristoseno imitatore,
che lo divise in due, in tre, & in quatro parti eguali; &
ciascuna delle tre parti chiamava diesis tritemonia, che vuol dire terza
parte; la quarta diesis tetartemonia cioè quarta parte, vero e
che fra questi dui valent'huomini, v'è stata differenza assai,
nello applicare dette parti alle specie, come si puo vedere ne suoi
scritti.d'altra opinione, & molto da questa lontano fu Filolao Filosofo pitagorico, & grande
osservatore de numeri: pose quest'huomo il principio del Tuono nel primo
numero impare, & nel primo cubo, i quali l'uno nell'altro
moltiplicati, ne da un terzo prodotto. 24. al quale aggionto lo istesso
impare, ne da il 27. per il maggior termine, che con il 24. contiene la
forma di questo intervallo, ne numeri tra loro composti: & si vede
apunto la differenza del ternario tra di loro, & primo impare
di Pitagorici tanto osservato, &
havuto in pregio; il maggior numero di questi dui termini, divise un
Filosofo, in due parti, l'una da lui detta Apotome è fu la
maggiore di 14. Unita, & l'altra principio de Diesis, che poi e
stata detta Semituono, & fu la menore di 13. Unita; & la
differenza, che e l'unita chiamo Comma. D'altro parere fu Aristide; moltiplicò gli termini del Tuono per il
numero quaternario, onde ne nacque il 36. & 32. per gl'estimi
termini del Tuono, i quali tramezati fanno 36. 35. 34. 33. 32. ponendo fra
il 36. & 35. un'intervallo di Diesis, il menore; & fra 35.
& 34. un'altro intervallo di Diesis, alquanto di proportione
maggiore; & cosi lo divise seguendo in Diesis, la divisione, di
quatro Diesis, & in dui Semituoni l'uno di propositione
sesquidecimosettimo; & l'altro sesquidecimosesto ambidui
superparticolari. Altri si sono pensati d'haverlo diviso in due parti eguali
con certi, & determinati numeri rationali, quando hanno moltiplicato
i suoi termini per il binario, & nel mezo del prodotto, v'hanno
posto un terzo numero. 18. 17. 16. La qual divisone è al tutto
impossibile, come dimostraBoetio, il Stapulense, e'l Dottissimo Zerlino, & come volgarmente si sà, che le
proportioni, poste nel genere superparticolare, non possono essere divise in
due, ne in tre, ò più parti eguali con certi &
determinati numeri rationali. Questo intervallo fù da D.Nicola, & dalloilluminato diviso in nove Comme, cinque delle quali,
dissero
essere il Semituono maggiore, & il restante lo menore; la qual cosa
quanto sia ragionevole si può vedere il Dottissimo Zerlino, nelle
demonstrationi
Libro Secondo Demonstratione
vintiuna, che restara sodisfatto. di modo, che quanto
più vado pensando alla varietà, & diverse
opinioni sopra di ciò, tanto più mi vado confirmando
di parere; che se hà travagliato gl'intelletti humani per lo
adietro, habbi da fare impazire qualcheduno per lo avenire. Ma lasciando
questi pensieri à chi li vuole, che non fanno al proposito: dico
che la seconda maggiore, ò Tuono, che direlo vogliamo (della
prima specie pariando) e un legitimo spatio di dui Tuoni, contenuti dalla
proportione sesquiottava; ò pur diciamo con i Moderni, ch'egli e
quello intervallo, per il quale, la consonanza Diapente sopravanza la
Diatessaron; & porche sottratto, dalla sesquialtera proportione,
forma della Diapente; la sesquiterza forma della Diatessaron, ne resta per
differenza di queste due quantità un'intervallo sesquiottavo,
forma della prima spetie di seconda maggiore; però dissero, e
bene, ciò esser quello, che dall'altro viene superato. Questo
tenerò per fermo gl'Antichi essere principio della Consonanza,
perche molto bene conoscevano, che non v'era intervallo alcuno, che
consonante fosse, il quale frà le due cordi non havesse simile
intervallo, anzi che non si componesse, e di lui , & delle sue
parti; di qui prese ardire D. Nicola Vicentino
di dire, che il Tuono si componeva di dui Unisoni, & la terza di tre
Unisoni, & cosi per ordine seguendo; si come il numero binario, si
compone di due unità, & il ternario di tre ascendendo con
questo ordine à maggiori intervalli; non s'accorgendo, che se
sarrano ben mille, che in Unisono insieme cantino, farranno un solo suono,
& non generarano alcuno intervallo, ne perciò si
può dire, che il Tuono, si componi di dui Unisoni; si come non
concede manco il prospettivo, che due superficie, che si tocchino, siino due
superficie
page 10 ma vuole, che sia una sola superfitie; cosi il Musico non concede,
che due voci, che siano in Unisono, faccino due voci differenti una
dall'altra, di maniera che sia un tuono, ma una voce sola senza intervallo
alcuno: ragionevolmente poteva piutosto dire, che l'unisono e simile al
nulla nell'Arithmetica, per sommate, ò moltiplicate quante nulle
volete sempre sarà nulla, ne mai fanno, che di loro nasce alcuna
quantità, ò poco overo assai. Oltra che si
può dire, che accrescendo, & moltiplicando tuono
à tuono non s'haurà consonanza alcuna sia qual si
voglia. O per meglio dire, se dui Unisoni fanno un Tuono; tre dui, quatro
tre; & cosi crescendo, non sarà mai vero, che dui, tre,
ne quatro, ò più Tuoni di questa proportione, diano
consonanza alcuna sia qual si voglia. Questo intervallo hà
diversi nomi, imperoche alcuni lo chiamano, Tuono che viene da Tonos voce
Greca, che tanto suona, quanto in nostra lingua stabilita, ò
fermezza, & ciò fu benissimo detto, perche sta egli
saldo, e stabile in ogni intervallo consonante; da alcuni viene detto
epocdoo, da epi voce Greca, che vuol dire supra, & oc doo che otto,
quasi nove sopra otto 9/8 che precisamente dimostra la sua forma. E di molto
utile nella Musica, percioche aggiunto alla seconda spetie di seconda
maggiore, ci dà la terza consonante; nella sua proportione
sesquiquarta nel genere superparticolare, in quella maniera, che aggiunto
insieme dui numeri dispari, ne habbiamo un terza, che e paro.
|
9 |
8 |
Prima specie di seconda maggiore. |
|
10 |
9 |
Seconda speie di seconda maggiore. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 18 |
90 |
72 |
Terza mag: fuori de suoi termini radicali. |
|
——— |
——— |
|
|
5 |
4 |
Terza mag: ne suoi termini radicali. |
Questo intervallo è uno de lati principali della Terza maggiore,
ò della sesquiquarta proportione: acquistasi col mezo di questo
la consonanza Diapente, perche aggiunto, alla Diatessaron, s'hà
la proportione sesquialtera, ne dall'uno all'altro si può in modo
alcuno passare senza il costui mezo.
|
4 |
3 |
Sesquiterza. |
|
9 |
8 |
Sesquiottava. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 18 |
36 |
24 |
Sesquialtera ne numeri Communicanti. |
|
——— |
——— |
|
|
3 |
2 |
Sesquialtera ne numeri contraseprimi. |
Nasce questo Intervallo dalla Divisione Harmonicamente fatta della terza
maggiore, quando in due parti inequali viene partita; & tiene il suo
luoco in ogni tetracordo, tra la seconda, & la terza corda;
& e maggiore di nove Comma, & menore di dieci.
Della Seconda Specie Di Seconda Maggiore.
Capitolo Terzo.
Sono già stati alcuni di parere, che tante specie di seconde
maggiori siano chimere, e vanità, ritrovate secondo il capricio
de gl'huomini, & non che la ragione, ne la natura, l'habbi prodotte;
à quali si risponde,che non sono, ne chimere, ne
vanità, ma intervalli dalla natura cosi prodotti. Et sano
benissimo i giudiciosi, che Dio, & la natura non producono cosa
alcuna indarno, ma sempre à qualche fine, essendo che nelle sue
operationi sono meravigliosi, e quivi non misforzarò di provarlo
perche assai famosa e quella propositione, che dice Deus & natura
nihil frustra agunt. Che poi siano dalla natura prodotti, si conosce
chiaramente nel quadrato descritto dal Dottissimo, & Reverendo
Zarlino, nel secondo delle
Demostrationi alla
proposta
decimaterza, &
decimaquarta. Non diremo adunque, che queste due specie siano
frustatorie, ma necessarie perche la Terza maggiore consonante consta di
queste due parti come suoi lati esentiali,
page 11 de quali si può formare, come nel
Capitolo passato ho dimostrato. Et e d'avertire, che quivi non dico, che
queste seconde reintegrino quel ditono de gl'Antichi contenuto dalla
proportione super 17. partiente. 64. nel genere superpartiente, lontano
secondo gl'Antichi dalla semplicità, & purità,
& perciò dissonante, come si può vedere nella
seconda del secondo del Stapulense, & in
molti luochi delle
Demonstrationi, &
Institutioni del Dottissimo, &
Reverendo Zarlino; ma dico la Terza
overo ditono contenuto dalla proportione sesquiquarta fra. 5. 4. ne suoi
termini radicali, nel genere superparticolare, & consonante, il
quale diviso in due parti inequali, secondo l'Harmonica
proportionalità, ci dà per uno de suoi lati, il
sesquiottavo come hò detto, & questo, il quale diciamo
essere quello, che viene contenuto dalla proportione sesquinona, ne
può essere diviso in due parti eguali con certi, &
determinati numeri rationali; ma si bene in due parti inequali, che sono i
dui Semituoni, il maggiore, che chiamiamo seconda menore à
differenza della seconda maggiore, & e contenuto dalla proportione
sesquiquintadecima, & il minore dalla sesquiventesimaquarta
proportione ambedue ne superparticolari. Hora questo potiamo dire, che sia
la differenza, che si ritrova fra la settima, menore, & la Dupla;
percioche non si può da detta settima partendosi arrivare
all'ottava con altro mezo; ci apporta adunque questo utile, che aggiunto
alla minor settima di proportione super. 4. partiente. 5. fra 9. 5. havremo
la dupla ne suoi termini radicali.
|
9 |
5 |
Menor settima |
|
10 |
9 |
Seconda maggior |
|
——— |
——— |
|
Divisore 45 |
90 |
45 |
Dupla ne numeri Composti. |
|
——— |
——— |
|
|
2 |
1 |
Dupla ne minimi termini. |
Con lo aiuto di questo si passa dalla Terza menore, allo acquisto della
Quarta, & da questo à quello non vi si può con
altro mezo arrivare.
|
6 |
5 |
Terza menore. |
|
10 |
9 |
Seconda maggiore. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 16 |
60 |
45 |
Quarta ne numeri Composti. |
|
——— |
——— |
|
|
4 |
3 |
Quarta ne suoi termini radicali. |
Et chi vuole andare dalla Quinta alla maggior sesta, non vi si può
andare con altro intervallo, che con questo, & cosi per il contrario.
|
3 |
2 |
Quinta |
|
10 |
9 |
Seconda |
|
——— |
——— |
|
Divisore 6 |
30 |
18 |
Sesta ne numeri tra loro communicanti |
|
——— |
——— |
|
|
5 |
3 |
Sesta ne minimi termini. |
Tiene questo intervallo, il suo luoco in ogni tertracordo fra la Terza,
& quarta corda, & è differente dal passato per
una propositione sesquiottantesima, forma del nostro Comma, & si
ritrova essere maggiore di otto Comme, & menore di nove.
Comma, & differenza dell'una, & l'altra spetie di seconda
maggiore.
page 12
COME, ET IN QUANTI MODI S'INTENDA UN TUTTO ESSERE DIVISO IN
PARTI
CAPITOLO QUARTO
Et perche ne'Capitoli passati hò detto, che l'una, e l'altra
seconda sono parti essentiali, & che reintegrano la Terza maggiore,
come sue parti, parmi qui il luoco per non andare più oltre con
termini ignoti, dichiarare, come, e in quanti modi un tutto si possi
dividere in parti, & dette parti come s'habbiano dà
dimandare. Dico dunque, che in cinque modi il tutto viene diviso nelle sue
parti.
Il primo è, quando il tutto viene diviso in parti soggettive,
individuali, & sottoposte à qualche genere; la onde se
pigliaremo questo tutto. Huomo, & divideremo in parti soggetive,
& individuali, haveremo Socrate,Platone, Pitagora, & tutti gl'individui; si come al
nostro proposito la consonanza sarà il tutto, & le parti
soggetive, & individuali saranno; l'Ottava, la Quinta, la Quarta, la
Terza, & l'altre.
Il secondo modo s'intende, quando un tutto viene diviso in parti, che
essentiali sono; come dividendo il corpo, diciamo, che si divide in materia,
e forma, cose essentiali del corpo, senza le quali non saria ne corpo, ne
composto, & al proposito nostro diciamo, questa, &
quell'altra cantilena, che hà materia, che sono i suoni, de'quali
ella è composta; & forma, che viene ad'essere il modo,
sotto al quale sar à composta; & senza la materia
cioè, i suoni, non sarà cantilena in modo alcuno;
altre tanto si dice della forma.
Il Terzo è, quando dividiamo il continuo in parti, le quali sono
integrali, per la qual cosa, se noi divideremo la Casa, in tetto , pariete,
fondamenti, e camere, & altre: & il corpo dell'Animale nelle
sue parti, che sono piedi, gambe, testa, ventre, & altre cose, che
reintegrano detto corpo: Cosi diciamo, che la Quinta viene reintegrata dalla
Terza maggiore, & dalla minore, come da sue parti; & queste
dalla seconda maggiore, & minore, l'una: & l'altra dall'una,
& l'altra spetie di seconda maggiore, che tengono della natura del
continuo; perciò che da questi dui intervalli separati,
s'hà quatro corde, ma giunti insieme à un termine
commune, che è l'estrema acuta dell'uno, e la più
grave dell'altro viene reintegrata la Terza, come da sue parti integrali, di
modo, che nella congiuntione loro, come à termine commune, si
perde una corda; & di questo restano tre.
Il Quarto modo è, quando si divide la quantità discreta
nelle sue parti; tra le quali se bene non v'e una continuità,
evvi non dimeno una certa proportione, & ordine, che quasi la
fà essere nel continuo. In questo ordine viene diviso lo
Essercito, in Soldati, à piedi, à cavallo; Sergenti,
Capitani, & altri: & questo, e lo seguente modo non fanno in
cosa alcuna al proposito nostro; ma bene il Terzo modo: & quando
dirò, che uno intervallo sia parte a'un altro, & che
reintegri quel tutto, intenderò sempre secondo il detto Terzo
modo di sopra detto.
Il Quinto, & ultimo è, quando il tutto, che si divide,
hà delle potenze; si come dividendo l'anima, la dividono questi
Filosofi nelle sue potentie, & virtù.
page 13
DELLA SECONDA MINORE.
CAPITOLO QUINTO.
La Secondo minore, che altrimenti viene detta semituono maggiore,
è un'intervallo contenuto nella sua forma dalla proportione
sesquiquintadecima nel genere superparticolare. Questo potremmo dire,
ch'egli sia il condimento, è'l sale delle buone Harmonie, perche
senza di lui ogni cosa, & ogni intervallo sarà aspro,
& crudo, & all'udito insoportabile, di qui viene, che
Guidone Aretino nella divisione da lui fatta
del Sistema massimo, lo pose nel mezo d'ogni essacordo, come in luogo
più honorato,& degno, dove che prima, quando era diviso
in tetracordi; era posto nel principio d'ogni tetracordo. Adopravano in
luoco di questo gli'Antichi lo Apotome contenuto dalla proportione 139.
partiente 2048, minore di questo nostro semituono, come dimostrativamente
prova il Dottissimo Zarlino nelle
Dimostrationi sue Libro Secondo, proposta
XXVI. Et nella XXV. dimostra, che il Limma, che tanto hà limato
il Cervello à questo, & quell'altro Musico, contenuto
dalla proportione super 13. partiente 243. è maggiore di questa
seconda minore; il quale intervallo aggiunto allo Apotome, gli dava il Tuono
di proportione sesquiottava. O vogliamo dire la prima spetie di seconda
maggiore: si come noi aggiungiamo questa minore seconda col Semituono minore
di proportione sesquiventesimaquarta, ne habbiamo la seconda spetie di
seconda maggiore reintegrata da queste due proportioni, come da sue parti.
Questo si ritrova essere più di cinque Comme, & meno di
sei, e'l Comma non è quello degl'Antichi, che contenuto
è dalla proportione super 7153. partiente 524288. ma è
contenuto ne'superparticolari fra 81. 80. Questo nostro Comma è
la differenza come ho detto di sopra, che si ritrova fra l'una, &
l'altra spetie di seconda maggiore, & quello è la
differenza, che si ritrova fra lo Apotome, e'l Limma. Fù questa
seconda minore dallo Illuminato, & da D.
Nicola prima di lui posto di cinque Comme,
& determinando l'uno, & l'altro quello, che la natura, non
haveva, ne hà voluto, concludere, & determinare come
nella proposta XXIII. del secondo dichiara il Dottissimo, &
Reverendo Zarlino. Questo intervallo
dà alcuni viene nominato Tuono imperfetto, & bene,
percioche viene da semus, sema, semum; che lo istesso di imperfectus,
imperfecta, imperfectum, & Tonus Toni. Quasi che sia intervallo, il
quale non possi essere proferito cosi pieno come il Tuono, ma in un modo
imperfetto: Ne viene altrimenti da semus, come vogliano altri, che dire vuol
mezo, & Tonus, Tuono; Quasi mezo Tuono, perche non è
veramente mezo tuono, ma tuono imperfetto. Molte utilità ci
provengono da questo intervallo, percioche senza l'aiuto di lui, non si
può passare dalla Terza maggiore alla quarta come si vende apertamente.
|
5 |
4 |
Terza maggiore. |
|
16 |
15 |
Seconda menore. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 20 |
80 |
60 |
Quarta ne numeri tra loro composti. |
|
——— |
——— |
|
|
4 |
3 |
Quarta ne suoi termini radicali. |
Ne si puo senza lo aiuto di questa seconda andare, dalla seconda maggiore
cioè della prima spetie alla terza menore ò
semiditono, che dire vogliamo di proportione sesquiquinta.
|
9 |
8 |
Seconda maggiore. |
|
16 |
15 |
Seconda menore. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 24 |
144 |
120 |
Terza menore ne numeri comunicanti. |
|
——— |
——— |
|
|
6 |
5 |
Terza menore ne suoi termini radicali. |
Et volendo passare dalla settima maggiore all'ottava, sia necessario aiutarsi
con questo intervallo, perche ogn'altro intervallo ò
sarà maggiore, ò menore; se sarà maggiore,
diverà l'ottava superflua, se menore diminuta.
|
15 |
8 |
Settima maggiore. |
|
16 |
15 |
Seconda menore. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 120 |
240 |
120 |
Dupla ne numeri tra loro composti. |
|
——— |
——— |
|
|
2 |
1 |
Dupla ne minimi termini posta. |
page 14Questo in ogni tetracordo come hò detto di sopra tiene il suo
luoco, fra la prima, e la seconda Corda; & in ogni essacordo fra la
terza, & la quarta, dia poi principio lo essacordo in qual luoco si
voglia, che questo poco importa.
DELLA QUARTA
CAPITOLO SESTO.
Forsi pigliera ammiratione qualch'uno, che havendo io nell'arte del
Contraponto detto, che la quarta, non solo, è consonante, ma
consonanza perfetta; hora la ponghi nel numero d'una di quelle che
dissonino, & offendono l'udito; la onde per levare questa
meraviglia, saprano, che nell'
arte del
Contraponto, quando io hò detto, ch'ella è
consonanza perfetta, l'ho detto perche veramente ella è tale,
come per diverso modi si può dimostrare; & voglio che in
tal caso bastino le ragioni, che dal Dottissimo, & Reverendo
Zarlino nella terza parte delle
propositioni [sic: Istitutioni]
, nel Capitolo Quinto; & quelle che nel secondo delle
Demonstrationi diffinitione decima sono addotte: la
ragionemò per la quale ne tratto hora come dissonante; e perche
in questo trattato, mi sono proposto di ragionare di tutti quelli
intervalli, che da pratici sono havuti, & usati senza volere
accettare ragione alcuna in contrario, che ragionevol sia, per dissonante;
& perche adoprano questa nel numero di una di quelle, io
perciò in questo luoco ne ragionerò, se bene contra
ogni dovere, come Dissonante; dico adunque che la Diatessaron, e uno
intervallo il quale nasce dalla divisione della Dupla Harmonicamente fatta,
& e uno de suoi lati principali; & propinqui di quel tutto.
Questo da gl'Antichi fu havuto in grandissima consideratione, e lo adoprano
per intervallo consonante, & lo hebbero per il primo; divisero
perciò il loro sistema Massimo, in tetracordi, & non come
noi in essacordi, & dissero essere questo il minimo intervallo
consonante, perche non hebbero ne dittono, ne semidittono, che fosse
consonante, ne altra specie d'intervallo menore di questo, attento, che
l'uno, & l'altro di questi dui, haveva la forma sua nel genere
superpartiente, genere totalmente inetto alle consonanze, si come puotesi
vedere appresso ilStrapulense, Platone, il Ficino, & il
Dottissimo Zarlino, & altri.
Questa con la sesquialtera aggiunto dà la Dupla prima, &
perfettissima consonanza.
|
3 |
2 |
Sesquialtera |
|
4 |
3 |
Sesquiterza |
|
——— |
——— |
|
Divisore 6 |
12 |
6 |
Dupla ne numeri composti. |
|
——— |
——— |
|
|
2 |
1 |
Dupla ne minimi termini. |
Contiene fra le sue corde, l'una, e l'altra spetie di seconda maggiore,
& la menore, ne più ne meno, che sono le tre Dissonanze
semplici, & ogni altro intervallo, ne contiene, ò
più, ò meno secondo la sua quantità. Tiene
la sua forma nel genere superparticolare, & è la terza
specie di tal genere, fra 4. 3. senza lo aiuto di questo non potiamo dalla
terza maggiore partendosi arrivare alla sesta maggiore.
|
4 |
3 |
Quarta. |
|
5 |
4 |
Terza. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 4 |
20 |
12 |
Sesta ne numeri Comunicanti. |
|
——— |
——— |
|
|
5 |
3 |
Terza [Sesta] ne termini radicali. |
Ne si passera dalla Terza menore, alla sesta menore, senza di lei.
|
4 |
3 |
Quarta. |
|
6 |
5 |
Terza menore. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 3 |
24 |
15 |
Sesta menore ne numeri composti |
|
——— |
——— |
|
|
8 |
5 |
Terza nemore ne termini radicali. |
Dicono questi pratici, che questo intervallo è
dissonante non può patire ne l'Harmonica, nella Contrassarmonica
proportionalità, e in questo tiene della natura della Seconda
maggiore, & menore: oltra che non le sodisfa l'udito come l'altra
consonanze, le quali ricevono la proportionalità Harmonica
ò vero la Contrassarmonica, che più le sodisfa il
senso dell'udito di questa; come la Sesquialtera, & la Sesquiquarta;
ne senza causa la natura l'hà posta nel mezo di queste due, che
ricevono questa passione ella n'e priva.
page 15
Sta ella come il ponto nella linea, che
congiunge à un termine comune l'altre nondimeno egli non
è linea, ma tiene da una parte, & dall'altra diverse
linee: & la linea non è superficie, tuttavia congiunge
diverse superficie insieme, & la superficie non è corpo,
& pure ella congiunge dà una parte e l'altra diversi
corpi. Cosi dicono, che la quarta stà nel mezo delle consonanze,
anzi si può dire, che congiunga l'altre insieme, ma non per
questo seguita, ch'ella sia consonante, bene potremo dire, che essendo ella
dissonante non sia altrimente, ne aspra, ne asprissima, ma che essendo posta
nel mezo delle consonanze, si tenghi della temperatura mezana, di modo, che
l'udito ne resti sodisfatto, e manco offeso, d'ogn'altra dissonanza.
DELLA DIAPENTE SUPERFLUA
CAPITOLO SETTIMO.
Espediti quelli intervalli dissonanti, c'hanno le forme loro nel genere super
particolare, e il dovere, che di quelli, che sono nel super partiente
trattarne; & per incominciare dal primo dico; che la Diapente
superflua è un'intervallo dissonantissimo contenuto ne
superpartienti dalla proportione super 9. partiente. 16. fra questi termini
suoi radicali 25. 16. & per consequenza contraseprimi; nasce questo
intervallo ogni volta, che alla Diapente, sarra aggiunto, lo Intervallo
sesquiventiquatroesimo forma del menore Semituono; & parlando al
modo practico, ogni volta, che alla Corda più acuta della Quinta,
sarra aggiunto questo segno [sharp] diremo essere una quinta
superflua, accresciuta d'un menore Semituono.
|
3 |
2 |
Diapente. |
|
25 |
24 |
Semituono menore. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 3 |
75 |
48 |
Diapente superflua ne numeri composti. |
|
——— |
——— |
|
|
25 |
16 |
Diapente superflua ne termini radicali. |
Senza lo aiuto di questo intervallo non si può passare dalla
seconda menore alla sesta maggiore, percioche per reintegrare tal sesta, gli
manca un cosi fatto intervallo; & ciò accade perche dalla
quinta alla sesta maggiore, vi si passa col mezo della seconda specie di
seconda maggiore, la qual consta del maggiore, & menore Semituono,
l'uno come altre volte hò detto sesquiquintodecimo, l'altro
sesquiqventesimoquarto. Ma già la quinta è accresciuta
del minore Semituono, & della parte menore della seconda spetie di
seconda maggiore, & per reintegrare detta seconda, e guingere al
compimento di tal seconda, volendo arrivare alla sesta, vi fa bisogno della
seconda menore, overo semituono maggiore come dire lo vogliamo.
|
25 |
16 |
Quinta superflua. |
|
16 |
15 |
Seconda menore. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 80 |
400 |
240 |
Sesta fuori di suoi termini radicali. |
|
——— |
——— |
|
|
5 |
3 |
Sesta ne suoi termini radicali. |
Ma perche questo intervallo, per se stesso è tanto sconvenevole,
& inutile, che il practico, non può in cosa alcuna
servirse ne, ne mai entra nelle compositioni, e nelle cantilene; non
starò à dirne altro, avertendo però ogni
compositore à fugirlo, perche non potra usandolo, se non perdere
di reputatione, si come dico ancora di quelle ottave, che sono col segno
[sharp] O. del [flat]. signate superflue, overo diminute
delle quali non ragiono, per essere intervalli senza Harmonia, &
senza vaghezza, ma si bene di strepito, & d'offesa importante
all'udito; ne si possono accomodare in modo alcuno nelle cantilene, che
siano sopportabile, si come si accomodano molte altre Dissonanze, che
rendono grata l'Harmonia tanto, che dietro le seguita, che l'udito ne resta
sodisfatto.
page 16DELLA DIAPENTE DIMINUTA NATURALE.
CAPITOLO OTTAVO.
Questo intervallo, che nel Monocordo Diastematicamente diviso, nasce tra la
corda [natural] & F. naturalmente disonante, & e
contenuto dalla proportione super 19. partiente 45. fra 64. 45. E differente
dallo accidentale per un Comma di proportione, come hò detto di
sopra sesquiottantesimo; & questo e per il diffetto, che patisce
questo intervallo, che si ritrova tra D. & E. che in luoco della
prima spetie di seconda maggiore, vi cade la seconda, che per tanta
quantità sono l'una dall'altra differenti; si habra la forma di
questo intervallo ognivolta, che sonaremo insieme, con la sesquiterza; la
deconda menore, ò verò il Semituono maggiore, e
l'havemo ne numeri contraseprimi, & radicali.
|
4 |
3 |
Sesquiterza. |
|
16 |
15 |
Sesquiquintadecima. |
|
——— |
——— |
|
|
| 64 |
45 | |
Quinta diminuta ne suoi termini radicali. |
Ci apporta questo utile, che aggiunto alla prima specie di seconda maggiore
nascerà una proportione super 3. partiente 5. forma della menore
sesta; e dalla seconda maggiore à detta sesta non si
può passaare senza lo aiuto di questa Quinta diminuta naturale.
|
64 |
45 |
Quinta diminuta. |
|
9 |
8 |
Seconda maggiore. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 72 |
| 576 |
360 | |
Sesta menore ne numeri composti. |
|
——— |
——— |
|
|
8 |
5 |
Sesta menore ne suoi minimi termini. |
E avertisca il Lettore, che quanto hò detto, e sono per dire
intorno à questi intervalli, lo dico considerandoli ne puri
numeri; perche quando havessi dà considerarli, participati, come
si sentono ne gl'instromenti, dove hanno le forme loro sorde, &
irrationali, all'hora si havrebbe di loro altra consideratione. Aggiunta
questa Quinta alla Quarta superflua naturale, s'havera la Dupla.
|
64 |
45 |
Quinta diminuta naturale. |
|
45 |
32 |
Quarta superflua naturale. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 1440 |
| 2880 |
1440 | |
Dupla ne numeri composti. |
|
——— |
——— |
|
|
2 |
1 |
Dupla ne minimi termini. |
Se aggiunta la Diapente con la Sesquiterza proportione ne habbiamo la dupla;
aggiunta la Quinta Diminuta, con la Quarta superflua, e necessario, che ci
dia la Dupla; perche quello intervallo di cui manca la Quinta Diminuta per
giungere alla forma della Sesquialtera, cresce, & soprabonda la
Quarta senza contradittione alcuna.
page 17
DELLA DIAPENTE DIMINUTA ACCIDENTALMENTE.
CAPITOLO NONO.
La Diapente accidentalmente diminuta è un intervallo contenuto
ne'suoi termini radicali dalla proportione Super 11. Partiente 25. fra 36.
& 25. nasce questo intervallo, ogni volta, che nella corda
più grave della Diapente i prattici pongono, il [sharp]
che priva questo, & ogn'altro intervallo d'un Semituono menore; egli
è per accidente Dissonante; Ma quivi sogliono dire alcuni; se
accidente è quello, che può essere, & non
essere nel soggetto, senza corruttione del soggetto; come saria accidente,
se muta, guasta, e corrompe la Quinta, e di Consonante diviene Dissonante? A
cui si risponderà nell'ultimo Capitolo di questo Primo Libro.
Questo intervallo usato con i debiti mezi, come nella Seconda Parte di
questo Trattato vedremo, fà gratissimo sentire, &
dà piacere all'udito: si chiama Diapente diminuta accidentale,
perche col mezo dell'accidente [sharp] Diesis si diminuisce di una
certa quantità, la qual di novo aggiuntavi, lo restituisce,
& ritorna nell'esser suo. S'haura la forma di questo ogni volta, che
sottrarremo dalla Sesquialtera forma naturale della Quinta, la Sesquiventesimaquarta.
|
3 |
|
2 |
Sesquialtera. |
|
|
X |
|
|
|
25 |
|
24 |
Sesquiventesimoquarto. |
|
——— |
—— |
——— |
|
Divisore 2 |
72 |
|
50 |
Quinta Diminuta ne' numeri composti. |
|
——— |
—— |
——— |
|
|
36 |
|
25 |
Quinta Diminuta ne' minimi termini |
Ne cavaremo questo utile, che aggiunto alla seconda spetie di Seconda
maggiore, n'havremo la forma della Sesta menore, in quella guisa, che
fà il Diapente diminuto naturale, con la prima spetie di Seconda maggiore.
|
36 |
25 |
Diapente diminuta. |
|
10 |
9 |
Seconda spetie di Seconda maggiore. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 45 |
360 |
225 |
Sesta menore fuori de'suoi termini. |
|
——— |
——— |
|
|
8 |
5 |
Sesta menore ne'suoi termini radicali. |
Et congiunta con la spetie di quarta accidentale, ei darà la Dupla.
|
36 |
25 |
Quinta accidentale diminuta. |
|
25 |
18 |
Quarta accidentale superflua. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 450 |
900 |
450 |
Dupla ne'numeri tra loro communicanti. |
|
——— |
——— |
|
|
2 |
1 |
Dupla ne'termini suoi radicali |
Si vede la differenza di questa alla passata, sottraendo una dall'altra, che
ne resterà una propositione Sesquiottantesima, come hò
detto, forma del nostro Comma.
|
64 |
|
45 |
Quinta diminuta naturale. |
|
|
X |
|
|
|
36 |
|
25 |
Quinta diminuta accidentale. |
|
——— |
—— |
——— |
|
Divisore 20 |
1620 |
|
1600 |
Differenza, & Comma. |
|
——— |
—— |
——— |
|
|
81 |
|
80 |
Comma ne'minimi termini. |
page 18 Mentre che vado considerando come l'una, è l'altra spetie di
seconda maggiore, con l'una, & l'altra spetie di quinta diminuta ci
dano, come hò dimostrato la sesta menore; si vede come la natura
Madre à tutte le cose hà provisto, & fattele
non indarno nè à caso, ma sapientissimamente; onde si
scuopre come ella è stata valorosa dispensatrice delle cose per
benefitio di chi le hà dà possedere, intendere,
& adoprarle, percioche se ci hà dato due spetie di Quinta
Diminuta, e dissonante, ci hà ancora proveduto di due spetie di
seconda maggiore, per potere acquistare giungendo l'una all'altra; altri
intervalli consonanti, è atti alle buone Harmonie. tacciano
adunque quelli che dicono essere frustatorie, & vane, tante spetie
di seconde; perche oltra l'utile detto, che n'apportano detti intervalli, ci
sarrano ancor, & sono di molta comodità come discorendo
si vedrà apertamente.
DELLA SETTIMA MAGGIORE.
CAPITOLO DECIMO.
E lo intervallo della settima maggiore, quello che hà la sua
forma fra la superpartiente, nella proportione super 7. partiente 8. fra 15.
& 8. Dissonantissimo, & potiamo dire, che questo col suo
compagno siano composti, poiche se noi aggiungeremo alla sesquialtera forma
della Quinta, la sesquiquarta forma della terza maggiore, havremo ne'suoi
termini radicali, & numeri contraseprimi, la forma di questo intervallo.
9 |
5 |
Sesquialtera. |
10 |
9 |
Sesquiquarta. |
——— |
——— |
|
15 |
8 |
Settima ne suoi termini radicali. |
Et accioche meglio s'intenda questo, ponerò l'una, è
l'altra insieme aggiunte di queste due consonanze, che ne suoi estremi
vedremo là forma di questa settima maggiore.
15 |
|
10 |
|
8 |
| |
Sesquialtera 3.2 |
| |
Sesquiquarta 5.4 |
| |
| |
________ |
| |
________ |
| |
| |
________ |
Settimasuper 7. partiente 8 |
________ |
| |
S'havrà la istessa proportione se alla sesta maggiore. 5. 3.
aggiungeremo la prima spetie di seconda maggiore.
|
5 |
3 |
Sesta maggiore. |
|
9 |
8 |
Seconda maggiore. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 3 |
45 |
24 |
Settima ne numeri composti. |
|
——— |
——— |
|
|
15 |
8 |
Settima ne numeri contraseprimi, & radicali. |
page 19La medesima proportione havremo, se dà noi sarà
aggiunto alla sesquiterza, la forma della Quarta superflua, detto Trittono.
|
45 |
32 |
Tritono. |
|
4 |
3 |
Sesquiterzo. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 12 |
180 |
96 |
Settima menore ne numeri composti. |
|
——— |
——— |
|
|
15 |
8 |
Settima ne numeri contraseprimi |
Ci apporterà questo utile, che dalla menor seconda all'ottava,
senza di lei, non vi si può arrivare, però aggiungendo
l'uno, e l'altro insieme havremo senza contradittione, la Dupla forma
dell'ottava, primo nobilissimo, è perfettissimo intervallo.
|
15 |
8 |
Settima. |
|
16 |
15 |
Secondo menore. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 120 |
240 |
120 |
Dupla ne numeri composti. |
|
——— |
——— |
|
|
2 |
1 |
Dupla ne numeri contraseprimi. |
Et cosi di questo come de gl'altri habbiamo la sua forma; come nasci
l'utile, che si apporta; l'uso poi di questo, & de gl'altri quanto
alla pratica, si vedrà nella Seconda parte di questo
Trattato.
DELLA MENORE SETTIMA.
CAPITOLO UNDECIMO.
Questo intervallo fra gl'altri dissonante, è contenuto nella sua
forma dalla proportione super 4. partiente. 5. nel genere superpartiente fra
9. & 5. & è differente dal passato per uno
intervallo di proportione sesquiventesimoquarto detto da pratici semituono menore.
|
15 |
|
8 |
Settima maggiore. |
|
|
X |
|
9 |
|
5 |
Settima menore. |
|
——— |
—— |
——— |
|
Divisore 3 |
75 |
|
72 |
Sesquiventesimoquarto numeri composti. |
|
——— |
—— |
——— |
|
|
25 |
|
24 |
Semituono ne numeri radicali. |
Viene questo intervallo ad essere composto, di una sesquialtera, &
una sesquiquinta come si vede.
|
3 |
2 |
Sesquialtera. |
|
6 |
5 |
Sesquiquinta |
|
——— |
——— |
|
Divisore 2 |
18 |
10 |
Settima ne numeri composti. |
|
——— |
——— |
|
|
9 |
5 |
Settima ne minimi termini. |
Et questa compositione meglio si scuopre ne suoi termini radicali, che ne
composti, perciò, che se saranno tramezati da un termine mezano,
si vedrà da una parte la sesquialtera, & dall'altra la
sesquiquinta.
page 20
9 |
Sesquialtera 3.2 |
6 |
Sesquiquinta |
5 |
|
—— |
Super 4 partiente. 5 |
—— |
S'havrà ancora questo intervallo, se alla menor sesta,
cioè alla proportione super 3. partiente 5. sarà
aggiunta la proportione della prima spetie di seconda maggiore.
|
8 |
5 |
Sesta menore. |
|
9 |
8 |
Seconda maggiore. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 8 |
72 |
40 |
Settima menore ne numeri composti. |
|
——— |
——— |
|
|
9 |
5 |
Settima menore ne minimi termini. |
Potransi questi dui intervalli insieme congiunti, tramezare di modo, che
dà una parte si vedrà, la menor sesta, &
dall'altra, la seconda maggiore.
72 |
Super 3. partiente. 5 |
45 |
Sesquiottava |
40 |
|
—— |
Super 4 partiente. 5 |
—— |
Ci apporta questo utile, che aggiunto alla speciedi maggiore seconda, ci
dà la Dupla forma dell'ottava, in quell maniera, che aggiunta la
seconda menore, alla settima maggiore, habiamo pur hauta la Dupla.
|
9 |
5 |
Settima menore. |
|
10 |
9 |
Specie di seconda maggiore. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 45 |
90 |
45 |
Dupla ne numeri communicanti. |
|
——— |
——— |
|
|
2 |
1 |
Dupla ne puri numeri. |
page 21COME, ET IN QUANTI MODI S'INTENDA UNO INTERVALLO ESSERE
COMPOSTO.
CAPITOLO DUODECIMO.
Poi che habbiamo detto, che la settima maggiore, è la menore sono
intervalli composti, parmi, che sia conveniente dimostrare in quanti modi,
s'intenda uno intervallo essere composto, & come, & de quali
parti si componi. Dico adunque, che intervallo composto, lo intendono i
Theorici in tre maniere; overo ch'egli è composto di
più parti della Diapason, hauta dà Musici per il tutto
divisibile, di modo, che non arriva alla intiera Diapason, ma è
manchevole, & diminuta; overo, che egl'è composto della
Diapason, & di alcuna delle sue parti; ò verò
di più Diapason insieme aggiunte. Nel primo modo diciamo, che
l'una, e l'altra settima, viene ad essere composta; essendo, che la
maggiore, è composta della Quarta, & della Terza
maggiore; ò verò del Tritono, & della Quarta;
ò della sesta maggiore, & della maggior seconda le quali
tutte sono parti della Diapason, se bene non arrivano insieme poste ad essa
Diapason, ma con lo aiuto poi d'altri intervalli, ci pervengono; si come
anco nella minore settima, che già habbiamo detto essere composta
della Quarta, & della minore Terza, ò verò
della sesta menore; & della maggior seconda, che pur tutte sono
parti del tutto diviso, cioè della Diapason, ne perciò
insieme aggiunte, reintegrano esso tutto, ma mancano; se bene aiutate di poi
dà altri intervalli vi pervengono come s'è
già dimostrato. Nel secondo modo diciamo, che intervallo
composto, è la Diapason Diapente, ò Diapason
Diatessaron; ò la Diapason, con la Terza maggiore, ò
menore: ò verò con la sesta maggiore, ò
menore. Nel Terzo luoco la bisdiapason, ò trisdiapason, &
altre; ò verò due ottave, ò tre insieme
aggiunte: potremo anco dire, che intervallo composto, s'intende essere
quello il quale ha li suoi termini talmente disposti, & ordinati,
che sono capaci di un termine mezano, che in due parti, li divida come
aputno quelli dell'una, & l'altra settima.
DELLA DIATESSARON SUPERFLUA NATURALE.
CAPITOLO TERTIODECIMO.
Fra tutti quelli intervalli, che dissonanti sono, non vè
nè ritrovo alcuno, che più dà compositori
pratici, sia abhorrito, per la deformita, e crudezza sua di questo: tuttavia
adoprato nelle compositioni con i debiti mezi, e regolatamente, non solo,
non dissuona ma dà piacere all'udito, & in qual modo sia
lecito adoprarlo, si vedrà nella Seconda Parte di questo
Trattato. Questo dicono essere un intervallo, che nella sua forma
è contenuto dalla proportione super 13. partiente 32. ne
superpartienti come comporta la natura di tale intervallo; egl'è
composto di tre seconde maggiori; ò verò di tre tuoni,
di dove egl'hà acquistato il nome di Tritono; da Tris voce Greca,
che vuol dire, tre & Tonos tuono, cioè intervallo che
frà le sue corde, contiene tre tuoni, senza alcuno Semituono.
Nasce questo intervallo cosi fatto, per la disgiuntione del Tetracordo Meson
del Diezeugmenon; chiamata dà Boetio,
& altri Diezeusis, che si fà, ciascuna volta, che si
scompagnano l'uno dall'altro, questi dui Tetracordi aggiungendo il tuono
sesquiottavo al più grave, cioè al Meson, e parlando
al modo pratico; ogni volta, che al tetracordo mezano, che si ritrova tra la
corda E. & A. viene aggiunto il Tuono sesquiottavo, tra A. a
& [natural] fa be mi; nasce frà la corda F.
& [natural] fa be mi il detto Trittono; la forma del quale
s'hà, ogni volta, che noi, raccoglieremo insieme la forma della
Terza maggiore, frà 5. & 4. e la prima specie di seconda
maggiore fra 9. & 8. & l'havremo ne suoi termini
radicali.
page 22
5 |
4 |
Terza maggiore. |
9 |
8 |
Seconda maggiore. |
——— |
——— |
|
45 |
32 |
Tritono ne suoi minimi termini. |
——— |
——— |
|
L'utile, che dà questo ne viene sè veduto di
sopra nel Capitolo Ottavo. Et aggiunto con altri intervalli siano
consonanti, ò verò dissonanti, non ci darà
intervallo, che sia al proposito nostro; dico aggiunto con intervalli
dà noi modernamente adoprati, in questa specie di Diatonico
syntono, cosi coperto da Tolomeo, ma
naturale; & quando si volesse andar cercando intervalli contenuti da
altre proportioni fuori di quelli, che noi usiamo, mà d'altre
spetie, col mezo suo, credo, che si havrebbono molti intervalli, che forsi
non sarebbono ingrati all'udito. Quivi parmi di dare un'aviso di non poca
consideratione, & è che più facilmente,
à quelli intervalli, che sono diminuti, si ritrova qualche
accompagnamento col mezo di cui si puote pervenire allo acquisto di qualche
consonanza, che di quelli, che sono superflui.
DELLA DIATESSARON SUPERFLUA ACCIDENTALE.
CAPITOLO QUARTODECIMO.
Si servono di questo intervallo i Musici nelle loro compositioni con molta
leggiadria, & loro torna molto comodo, si come nella seconda parte
di questo Trattato si vedrà. In tanto diciamo, che questo
è, un'intervallo, che è contenuto, nella sua forma
dalla proportione super 7. partiente 18. nel genere superpartiente;
è nasce ogni volta, che alla Quarta sarà aggiunto il
[sharp] diesis nella corda acuta, non nella grave, che lo
diminuirebbe: aggiungendo adunque alla sesquiterza, il sesquiventesimo
quarto s'havrà la detta proportione.
|
4 |
3 |
Sesquiterzo. |
|
25 |
24 |
Sesquiventesimoquarto. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 4 |
100 |
72 |
Diatessaron diminuta fuori della radice. |
|
——— |
——— |
|
|
25 |
18 |
Diatessaron diminuta nella sua radice. |
Ci apporterà questo utile, che accompagnato con la terza menore ne
cavaremo la forma della maggior sesta: di qui viene, che come si
vedrà in pratica doppo lo essersi scritto di lei, le seguita
subito dietro la sesta maggiore.
|
25 |
18 |
Diatessaron diminuta. |
|
6 |
5 |
Menore terza. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 30 |
150 |
90 |
Sesta fuori de suoi termini. |
|
——— |
——— |
|
|
5 |
3 |
Sesta ne suoi termini radicali. |
Questo dal naturale cade in differenza del Comma, si come l'una, e l'altra
Quinta diminuta: & è il dovere, perche se queste hanno
aggiunte à quelle, dà reintegrare la Dupla, sia
necessario, che di quanto quelle sono diminute, di altretanto queste siano superflue.
|
45 |
|
32 |
Diatessaron naturale superflua. |
|
|
X |
|
25 |
|
18 |
Diatessaron accidentale superflua. |
|
——— |
——— |
——— |
|
Divisore 10 |
810 |
|
800 |
Comma fuori de suoi termini radicali. |
|
——— |
——— |
——— |
|
|
81 |
|
80 |
Comma & differenza ne numeri contraseprimi. |
page 23DELLA DIATESSARON DIMINUTA.
CAPITOLO QUINTODECIMO.
Se bene sino al giorno d'hoggi mà hò veduto alcuno
pratico c'habbi nelle sue compositioni usato questo intervallo non voglio
però restare di dire, che intraviene à questo il
contrario, di quello che aviene alla Quinta; percioche si son serviti,
& si servono i Compositori con molto contento dell'udito, dello
intervallo della Quinta diminuta; ne adoprano, ne adoprerano la superflua,
& della Quarta si servono della superflua, & abhorriscono la
Diminuta, la causa, & il perche si vedrà nel seguente
Capitolo, & nel Secondo Libro Capitolo settimo. In tanto diremo, che
questo intervallo è dissonante al possibile, è
insoportabile: & è contenuto nella sua forma dalla
proportione super 7. partiente 25. fra 32. 25. suoi termini radicali;
s'havrà questo intervallo ogni volta, che levaremo dalla quarta
il menore semituono; per forza della zifra [sharp] detta Diesis.
|
4 |
|
3 |
Quarta. |
|
|
X |
|
25 |
|
24 |
Semituono menore. |
|
——— |
——— |
——— |
|
Divisore 3 |
96 |
|
75 |
Quarta diminuta. |
|
——— |
——— |
——— |
|
|
32 |
|
25 |
Quarta ne numeri radicali. |
Questo ci apporta però qualche utile, perche aggiunto alla Quinta
superflua s'havrà la dupla: & cio è per causa
di quel semituono, di cui una l'ha di superfluo, manca all'altra, &
poste insieme fanno un bonissimo composito.
|
25 |
16 |
Quinta superflua. |
|
32 |
25 |
Quarta diminuta |
|
——— |
——— |
|
Divisore 400 |
800 |
400 |
Dupla fuori de suoi termini. |
|
——— |
——— |
|
|
2 |
1 |
Dupla ne numeri contraseprimi. |
Di più aggiuntovi la prima spetie di seconda maggiore,
s'havrà la Quinta diminuta.
|
32 |
25 |
Quarta diminuta. |
|
9 |
8 |
Seconda maggiore. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 8 |
288 |
200 |
Quinta diminuta ne numeri composti. |
|
——— |
——— |
|
|
36 |
25 |
Quinta diminuta ne numeri radicali. |
Et accompagnato con la maggior Terza, s'havrà senza contradittione
alcuna la forma della sesta menore.
|
32 |
25 |
Quarta diminuta. |
|
5 |
4 |
Terza maggiore. |
|
——— |
——— |
|
Divisore 20 |
160 |
100 |
Sesta menore ne numeri composti. |
|
——— |
——— |
|
|
8 |
5 |
Sesta menore ne numeri contraseprimi. |
page 24RISOLUTIONE D'ALCUNI DUBII.
CAPITOLO SESTODECIMO.
Perche sò, che molti sono desiderosi di sapere la causa,
& il perche, ritrovandosi la Quinta, & la Quarta havere
l'una, & l'altra intervalli superflui, & diminuti; ogni
Compositore più volentieri adopri nelle cantilene la Quinta
diminuta, è la Quarta superflua; che la Quarta diminuta,
& la Quinta superflua: Oltra di ciò per qual ragione, si
mova, à non adoprare sorte alcuna d'intervallo, ne che sia
superfluo, ne diminuto dell'Ottava, ma cosi sprezzi, e abborrisca, &
altre tanto li diminuti. Voglio, per quanto potrò, sodisfarli.
L'Ottava per incominciare dà questo capo, fra tutte le consonanze
resta, e sempre stà nell'essere suo fermo, & stabile.
Questa per essere semplicissima consonanza, & la prima nata fra
questi termini 2. 1. l'uno principio de'numeri, e l'altro primo numero, che
sono dui principii, non patisce sorte alcuna d'alteratione, ne di
superfluità, ne diminutione; attento, che quelle cose, che per se
stesse sono semplici, pure, e principio dell'altre non sono sottoposte
à varietà, ò imperfettione alcuna; ma
quelle, che imperfette, e men pure, sono soggette à qualche
alteratione, si come in proposito la Quinta, e la Quarta, le quali se bene
da alcuni de moderni prattici vengono poste nel numero delle Consonanze
perfette, non si può però dire, ch'elle siano
perfette; ma si chiamano perfette, perche più s'avicinano le loro
propositioni à quella della Dupla, che l'altre; &
à loro intraviene, come à colui, che più
s'avicina al fuoco, sente maggior calore, & manco colui, che
più lontano stassi; & perche 3. 2. forma della Quinta
più s'accosta al 2. 1. forma dell'Ottava; & il 4. 3.
forma della Quarta più s'allontana, che quella della Quinta;
perciò diciamo, che sono perfette, ma una più
dell'altra, secondo che più s'allontanano, ò
s'avicinano alla prima, & principale; ne si può
perciò semplicemente dire, che siano perfette, ma per
participatione, poiche tutta la perfettione, che in loro si ritrova, la
ricevono dall'Ottava, più semplice, pura, e perfetta di tutte
l'altre; Dico io, che all'Ottava non si può ne levare, ne
aggiungere cosa alcuna fuori della sua forma senza offesa insopportabile
dell'udito, come l'esperienza dimostra; ne mi pare il dovere, che quello,
che si ritrova essere primo, e fonte da cui, come da prima materia, viene
ogni'intervallo Musicale, e quello, di cui tutti gl'altri intervalli sono
parte, habia ad essere sottoposto à tale imperfettione come
quelli, che imperfetti sono, che da altri vengono, ne hanno l'essere da se
stessi, ma da altri dipendono; & è il dovere, che quelli
che sono primi, puri, & perfetti, portino dalla natura particolare
privilegio di non essere sottoposti à varietà alcuna.
Oltra di ciò questo intervallo, che per natura sua,
s'è acquistato il nome d'unisonanza, perche hà
gl'estremi suoi talmente simili, che pare un solo suono: Non sarebbe tale
ogni volta, che fosse, ò superfluo, ò diminuto, ma
perderebbe il nome, e di perfetto sarebbe imperfetto, & d'unisonante
si direbbe dissonante. Perciò dico, ch'egli non deve patire
alteratione alcuna. Che poi della Quinta, & della Quarta adoprino i
Compositori dell'uno i superflui, e dell'altro quelli,che sono diminuti,
& non per il contrario; si può dire, che la natura
gl'habbia cosi prodotti, & insegnato il modo di doverli usare, come
quella, che benissimo conosce, che li superflui dell'uno sono per dilettare
più l'udito, che dell'altro; & li diminuti dell'altro
possono più sodisfare di quelli dell'uno: Dimostra ciò
l'Artefice essere il vero, mentre che s'affatica nel participare
gl'intervalli, dove che, per avicinarsi alla natura più che
puote, tempra di modo le Quinte, che vengono diminute dalla sua vera forma,
d'una certa quantità, & le Quarte accresce d'altretanto,
si perche l'una, e l'altra sono all'udito più grate: si ancora
accioche l'Ottava, che come da sue parti viene da questi dui intervalli
reintegrata, resti nell'essere suo primiero, puro, & semplice.
page 25DELLA NATURA, ET EFFETTO DELLA ZIFRE [sharp] et
[flat]. CON LA RISOLUTIONE d'alcuni dubii.
CAPITOLO SETIMODECIMO.
Si muovono alcun conragione assai apparente, & dicono, che il
[flat]. molle; & il [sharp] Diesis fanno un'istesso
effetto, essendo, che l'uno, è l'altro leva, & accresce
à quell'intervallo al quale sono aggiunti il Semituono menore;
ò l'uno, ò l'altro, è di soverchio anzi,
che vanamente, e senza utile si fa con diversi accidenti, quello, che si
può fare con un solo, & se cosi è,
più tosto si confonde l'intelletto de studiosi, che se gl'apporti
utile alcuno, à quali si concede, che queste Zifre faccino uno
istesso effetto, ma è d'avertire, che lo fanno per contrario
modo; percioche il [sharp] Diesis posto nella corda più
acuta, accresce quello intervallo di un Semituono menore; & il
[flat] molle lo scema è diminuisce. Il [sharp]
posto nella corda più grave, scema lo intervallo al quale
è aggiunto dell'istessa quantità; & il
[flat]. molle lo accresce, & aumenta; adunque è
il vero, che fanno un'istesso effetto, ma questo effetto viene da loro
operato per contrario modo, come dimostra lo essempio.
Sono però necessarii l'uno, e l'altro, ne ve
n'è alcuno di soverchio, ne superfluo. Oltra di questo di vede,
che per loro natura; l'uno sempre tende al descendere, & l'altro
allo ascendere; il [sharp] Diesis ascende, & il
[flat]. molle discende; cioè quella figura positiva, che
seguita quella alla quale è aggiunto il [sharp] Diesis
bisogna, che ascenda; & quella che seguita drietto al
[flat]. molle discenda in questo modo & quando altrimenti
sono da Compositori adoprate queste Zifre;
sono con
poco gusto dell'udito adoprate, il quale si diletta di quelle cose, che
naturali sono overo, che più s'avicinano alla natura dell'altre.
Quivi avvertisca il lettore, che io non intendo ragionare di questi
accidenti ciascuna volta, che sono posti nel principio delle Cantilene
trasportate; che all'hora si può modulare come più al
compositore piace d'accomodare la sua Cantilena; ma quando nel mezo delle
Cantilene sparsamente sono adoprate. Hora per rispondere à
quelli, che sogliono pigliare meraviglia, che un'accidente posto
à un'intervallo, lo privi, e scemi; e di poi lo accreschi, e
aumenti di un Semituono menore; gli dico, che questo aviene perche il
[sharp] sempre naturalmente, inacutisce quella corda, alla quale
viene aggiunto; & il [flat] molle sempre tende al grave;
però essendo posto nella corda acuta, quello intervallo, che si
ritrova fra quella, & la grave, viene accresciuto di Semituono
menore si come lo essempio dimostra.
Quando poi
quella Zifra è agiunta alla corda più grave, all'hora
quello intervallo, che si ritrova fra questa, et l'acuta, viene diminuito;
perche tend'egli à inacutirsi Contrario ma tiene il
[flat]. molle, che nella parte acuta posto, scema lo intervallo,
contenuto, tra quella corda alla quale, egl'e aggiunto, & la
più grave, che di Terza Maggiore, che prima era, diventa menore
per vigore del [flat]. molle;
ma posto nel
grave lo accresce che di Terza Menore, che era in prima, doventa Maggiore
per lo accrescimento, che gl'apporta simile Zifra; & cosi nello
grave accresce; & nello accuto diminuisce: Cosi per il contrario il
[sharp] Diesis, nello grave diminuisce, & nello acuto posto
accresce. Ma non contenti di questo si rinforzano con dire: se queste Zifre
sono accidenti; lo accidente è quello, che può essere,
& non essere nel soggietto, senza che il soggietto si corrompa:
Queste Zifre accrescono, e diminuiscono quelli intervalli, di modo, che
mutano forma, perche se prima erano Maggiori, diventano Menori; & se
prima Menori diventano Maggiori dalli Menori sono differenti di proportioni,
le qual sono le forme de gl'intervalli; adunque non sono ne accidenti, ne
accidentali, ma più tosto ogn'altra cosa: alla quale instantia si
risponde, che quelli intervalli, à quali viene aggiunta una di
queste Zifre [sharp] [flat] molle, non mutano forma,
ma qualità, è una
qualità, e lo diventare lo intervallo Acuto, overo Grave, e un
mutar suono, e qualità resta però quella Terza, Sesta,
ò Quinta, che si sia nella sua forma nel massimo sistema, la
quale per lo accidente viene accresciuta, ò diminuita, se bene il
suono si è fatto più acuto, ò
più grave, si come l'huomo resta sempre huomo rationale,
risibile; se bene, non ride sempre, ne sempre è bianco,
ma
alcuna volta, ò bruno,
ò rosso, secondo lo accidente, che gl'occorre; & questi
accidenti nell'huomo movono il senso; si come il suono hà forza
di movere egli ancora il senso dell'udito; fu perciò dal Filosofo
posto nella terza spetie della qualità, perche hà
forza di immutare il senso. Non è adunque meraviglia se
alterandosi rende qualche passione al senso dell'udito; che proprio
è di quelle cosa, che
page 26 sono poste nella Terza spetie, ò nel Terzo ordine delle
qualitadi. Movonsi di novo di questo sodisfatti, e dicono. Se il
[natural] lo istesso effetto, che fa il [sharp] Diesis,
potramo adunque usare, & adoprare il [natural] in luoco del
[sharp] Diesis in F. & altrove secondo il bisogno, massime
quando hà la corda di fa be mi, che gli corrisponde per una
Quinta; & se bene questo non è accidentale, ne il
[flat]. molle, si ritrova, che sia accidentale, ma è
particolare di quel luoco dove è posto, & introdotto, per
la divisione del Tuono, & per la molificatione del Trittono,
& se quello da Compositori viene trasportato, & usato dove
più le piace; anco il [natural] si può
trasportare, & usarlo in loco del [sharp] Diesis. Dico, che
non è vero, che il [flat]. molle sia naturale in quel
luoco, ma accidentale; & per fare capace questi tali, è
dibisogno dimostrarlo. Sia adunque il Sistema massimo.
|
|
|
__ |
Note Hiperboleon |
__ |
a. a. a la mi re |
|
|
|
| |
Paranete hiperboleon |
__ |
g. g. sol re ut |
|
|
Tetracordo eccelente. |
| |
Tritehiperboleon |
__ |
F. F. fa ut |
|
|
|
__ |
Nete Diegeuzmenon |
__ |
e. e. la mi |
|
|
|
__ |
Paranete diegeuzmenon |
Nete synemenon |
d. d. la sol re |
|
__ |
|
| |
Tritediegeuzmenon |
Paranete synemenon |
c. c. sol fa ut |
|
| |
Tetracordo disgiunto. |
| |
Paranaese |
__ |
[natural] fa be mi |
Tetracordo congiunto. |
| |
|
__ |
|
Diezeusis separatio Tritesynemenon |
b. fa, be mi |
|
| |
|
__ |
Mese |
__ |
A. A. la mi re |
|
__ |
|
| |
Lycanos Meson |
__ |
G. Sol re ut |
|
|
Tetracordo mezano. |
| |
Parhipatemeson |
__ |
F. fa ut |
|
|
|
| |
Hipatemeson |
__ |
E. la mi |
|
|
|
__ |
Lycanos hipaton |
__ |
D. sol re |
|
|
|
__ |
Parhipatehipaton |
__ |
C. fa ut |
|
|
|
| |
Hipatehipaton |
__ |
[natural] mi |
|
|
Tetracordo principale. |
| |
Proslambanomenos |
__ |
A. re |
|
|
|
__ |
Hipoproslambanomenos |
__ |
[gamma] ma ut |
Nel quale si vede il Tetracordo congiunto, & dove il [flat].
molle, è posto, che divide il Tuono della separatione del
Tetracordo mezano, & del congiunto; tutte le corde di questo ordine
hanno, perche sono naturali una corda, che ò nello acuto,
ò nel grave gli corrisponde per un'Ottava: & perche la
Tritesynemenon si ritrova essere accidentale, & non naturale,
perciò ella sola non hà corda alcuna, che gli
corrispondi per un'Ottava; la onde quella, che si ritrova posta nell'Acuta,
è superflua, & nel grave, è diminuta
ciò viene confirmato dal dottissimo Zarlino, nella proposta Sesta, & Ottava, del Quarto
ragionamento & se ella si ritrova essere accidentale, potrassi
trasportare ovunque più al Compositore piacerà: ma non
diro così del [natural] il quale havendo nel Sistema
Massimo una corda nel Grave, & una nello Acuto, che gli
corrispondono per Ottava, sarà naturale, & non
accidentale, & sarà nel luoco suo naturale adoprato
ragionevolmente, & non altrove.
Il Fine del Primo Libro
page 27Libro Secondo Nel Quale Si Tratta dell'Uso Delle Dissonanze.
Che Cosa Sintenda per Agente, et Patiente.
Capitolo Primo.
Havendo nel passato Libro trattato, come nasca, & quanto utile
apporti alla Musica gl'intervalli Dissonanti, secondo, ch'io promisi nel
principio di fare; Hora è ragionevole trattare come, si debbano
praticare, & nelle Cantilene accomodare, di modo, che non solo, non
offendino, ma si rendino all'udito grate; Ma perche un suono hà
relatione all'altro, ne uno può stare senza l'altro, volendo, che
naschi la Dissonanza; si come nella Consonanza, che il grave hà
relatione allo acuto, & l'acuto al grave; non s'intende, che uno sia
padre se non hà figlioli, ne uno si chiama figlio, se non
hà padre; Cosi nella Dissonanza forza è, che vi si
ritrovino dui suoni, l'uno grave, & l'altro acuto, ne puo uno essere
senza l'altro; & quando uno fosse senza l'altro, non sarria ne
Consonanza, ne Dissonanza, ma un semplice suono. Dui suoni adunque l'uno
grave, & l'altro acuto fanno la dissonanza, si come nella
diffinitione di lei, si può vedere nel principio del passato
Libro posta; i quali suoni possono in dui modi insieme concorrere, e
percuotersi, Regolatamente, & irregolatamente. Irregolatamente
intendo quando dui suoni, insieme s'incontrano senza ordine alcuno, ma
à caso, & senza havere consideratione alcuna offendono
l'udito senza piacere. Regolatamente; ogni volta, che con i debiti modi,
& ordini, vengono poste dal Compositore di maniera, che l'udito ne
resta sodisfatto, & se ne contenta; Ma perche in questo ordine, sia
necessario, che uno stia, ne si movi, & quasi sospeso anzi perso
resti, e l'altro con vivacità, hor quà, hor
là, secondo la mente dello Artefice percuota, di modo, che in
quella percossa, l'udito ne venga alquanto offeso, se bene di poi come
altrove hò detto, ne piglia piacere; però per non
caminare per termini ignoti, & accioche non confondiamo la mente di
chi leggerà questo Trattato; chiamerò quella parte,
che stà & riceve la percossa Patiente. Perche patisce
quella cosi fatta percossa; & quella parte, che offende l'altra,
& è quella, che opera e fa la Dissonanza Agente.
page 28ESSAMINE INTORNO ALLA REGOLA, ET USO DELLE DISSONANZE.
CAPITOLO SECONDA.
Lasciorno i nostri per Regola Universale, che si come ne'Contraponti
diminuti le Consonanze fossero poste ne'luochi, à loro dalla
natura constituiti, la quale pose ordine, non solo alle cose animate, ma
alle inanimate ancora; ma più oltre passando discero, che i
luochi erano, che doppo la Sesta Maggiore, si dovesse andare all'Ottava; e
dietro alla Menore, vi procedesse la Quinta; & doppo la Terza
Maggiore la Quinta; & dietro la Menore l'unisono; & in
questo modo si procedeva con la più vicina, cosi dalla natura
determinato; & come io, nell'Arte del Contraponto hò
dimostrato. Cosi, & non altrimenti, nell'uso delle Dissonanze, si
deve procedere, cioè, che dietro alla Dissonanza, gli seguiti
quello Intervallo, che la natura gl'hà dato il luoco, &
determinato; & sarà la più a lei vicina; per
la qual cosa più avanti passando alla dichiaratione di questa
Regola, dissero, che la più vicina, alla Seconda, & alla
Quarta, ritrovavano essere la Terza, & alla Settima, la Sesta; la
qual regola à mio giudicio non pare, che universalmente sia vera,
ma che patischi eccettioni assai; percioche la seconda tal volta si risolve
con l'unisono, è la replicata con l'Ottava: & la Quarta
si salva con la Quinta diminuta, come dimostraro al suo luoco;
però, à me pare, che più universalmente si
possi dire. Quella parte, la quale nelle Dissonanze sarà
patiente, sempre doppò la percossa hauta, descenderà
per un grado, sia poi di Tuono, ò Semituono. Vada poi la parte
agente ovunque più le piace, pur che doppò tal offesa
si incontrino in una consonanza, che imperfetta, è tal volta in
una perfetta, & anco in un'altra Dissonanza, come si
vedrà, secondo la dispositione delle parti. Et à
questo modo divendo si levano le chimere à quelli, che non
spendono il tempo in altro, che ad empire la mente de studiosi di
sofisticarie: Vanno perciò dicendo, che poiche doppo la
Dissonanza, s'hanno da incontrare le parti, in una Consonanza imperfetta,
che non hanno legge, che gli sforzi à far si, che là
parte Agente, più che la Patiente, ò più
questa, che quella si movi per grado, ne per salto, & si fanno
avanti con simili, & altre demonstrationi.
Con dire, che simili movimenti non offendono l'udito, ma la sodisfanno,
& non s'accorgono, che quelli, che sino al giorno d'hoggi sono
stati, è sono, & sarranno al Modo, tanto speculativi,
quanto pratici, si sono affaticati, & s'affaticano nell'esperienza
del buono, & del bello; e ritrovano, si come ritrovaranno sempre,
che questo modo di procedere, fu, è, & sarà
senza utile alcuno; & senza acquisto di cosa, che accreschi questa
nobilissima arte del Contraponto: seguiti però ogn'uno, i
precetti lasciati da migliori Auttori con l'esperienza del quelle cose di
Adriano
Cipriano, Claudio, il Porta,
& tanti altri valent'huomini, i quali hanno sempre atteso, a quelle
cose che la ragione insieme, col senso hanno abbracciato per buono, e bello;
& non à quello, che il solo senso, come inganevole,
& fallace s'attiene.
page 29Come la Quarta Possi Essere Risolta dalla Quinta Diminuta, &
la Seconda dall'Unisono.
Capitolo Terzo.
Non è dubio alcuno, che quando la
parte patiente è posta nello Acuto, che la Quarta viene risolta,
e bene alla Terza, à lei più vicina, si come questa
risolve ancora la Seconda, quando la parte patiente si ritrova nel grave; Ma
ciascuna volta, che la parte agente viene posta nel Acuto; non e possibile
risolvere la Quarta con la Terza, ma bisogna, con la Quinta diminuta fare
un'tale effetto; & quando la parte agente, e nel grave, che la
Seconda si risolva per forza con l'unisono, come la demonstratione havra
chiaro il tutto per ordine.
D E D |
C B A B |
B A B |
A B C D |
A |
|
B |
|
C |
|
D |
|
E |
192 |
|
180 |
|
160 |
|
144 |
|
135 |
| |
__ |
| |
__ |
| |
__ |
| |
__ |
| |
|
16.15 |
|
9.8 |
|
10.9 |
|
16.15 |
|
|
|
| |
__ |
5.4 |
__ |
| |
|
|
|
|
| |
__ |
__ |
4.3 |
__ |
__ |
| |
| |
__ |
__ |
__ |
64.65 |
__ |
__ |
__ |
| |
Sia. A. B. C. D. E. la forma della Quinta diminuta, ne sua proportione 64.
& 45. di modo, che sia divisa nelle sue parti. Et tra A. &
B. sia la menor seconda: fra B. C. la prima spetie di Maggior seconda,
& fra C. D. la Seconda spetie di Seconda Maggiore: & fra D.
E. la menor Seconda; i quali intervalli insieme posti in ordine, habbiamo
dà gl'estremi, come hò detto la Quinta diminuta. Dato
hora, che la parte patiente si ritrovi in B. & l'Agente in D. se
l'Agente si parte di D. arrivando in E. forza è che ritrovandosi
tra B. & E. la proportione Sesquiterza; la parte Agente D. E. habbi
percossa la parte patiente B. con una Quarta, al modo pratico Dissonante;
sentendosi D. patiente percosso, non ascenderà in
C. per ritrovar, chi lò hà percosso, ma è
dibisogno, che fugga, & si ritiri per un grado descendente;
& se si ritira per un grado descendente, bisogna che sia in A. come
intervallo à lui più vicino, & è di
minor Seconda; ma già habbiamo supposto, che tra A. & E.
v'è lo intervallo di Quinta diminuta; adunque la Quarta alcuna
volta si risolve con la Quinta Diminuta. Ritornando poi le parti al suo
luoco primiero, con molta gratia sarà salvata: che è
lo intento di dimostrare. Par quasi, che vadino queste parti, l'Agente,
è la patiente imitando coloro, che nell'Arte di gioco dell'Arme
si vanno essercitando; percioche colui, che si vede arrivare il colpo e
percuotere, per salvarsi, & havere manco percossa che puote, si
ritira un passo adietro; rinforzandosi poi di ritornare al suo luoco per non
perdere in tutto; di modo, che seguitando poi il gioco, hora si ritira, hora
và adosso allo inimico; & quello che viene percosso rare
volte si caccia avanti, per non ricevere di peggio, ma si và
ritirando sempre; si come parte, che si ritrova in B. sentendosi percuotere
non ascenderà in C. ma descenderà in A. ritirandosi
per ripigliare lo spirito, & aiutarsi; ma perche si ritrova in
questo gioco talvolta di quelli tanto corraggiosi, che quanto più
si sentono percossi, si respingono adosso alla parte contraria, Agente se
bene si vedono al disavantaggio: Cosi nel secondo sopraposto essempio, si
vede, che ritrovandosi la parte Acuta offesa dalla Grave; non s'allontana;
ma più se le avicina, & di modo se le avicina, &
di modo se le unisce, che resta una sola; se bene dipoi crescendo la grave
di B. in C. l'acuta se le discosta, & và in A. Di modo,
che scopre in un'istesso tempo, che & l'unisono, & la
Terza,
page 30 sono le più vicine alla Seconda, la qual corre del pari,
con la Quarta, che dà una parte hà la Quinta Diminuta,
& dall'altra la Terza; è l'una, & l'altra sono le
più vicine, & quelle, che risolvono la Quarta: si come si
vede, che gl'Antichi hanno usate di fare, che hora la Sesta, hora l'Ottava
risolvono la Settima, massime fra le parti di mezo in questo modo
però aissi per levare le chimere, che quella parte, che patiente
fosse, dovesse sempre doppo la percossa descendere per un grado, fosse di
Tuono, ò di Semituono.
DELLE SECONDE MAGGIORI et Menori con le Replicate.
Capitolo Quarto.
page 31
Avisi.
- Figura di fare il buon pratico, che la parte
Agente ritrovandosi in Ottava, con la patiente, non percuota in
Nona, andando poi altrove, perche più tengono della
Natura di due Ottave, che d'altro.
- Non andrà di Nona in Ottava descendendo per la
similitudine delle due Ottave, se bene dà molti e stato
usato, fra le parti di mezo, & questo modo di Comporre si
addimanda compositione comune, simili à quelle, che fanno
all'improviso sù per le piazze i zaratani.
- Si guardarà di fare, che essendo le parti in Nona, non
discendano in Ottava, ogni volta, che tal Ottava possi dal Cantore
esere solevata: col segno [sharp] Diesis.
Di un Strano Modo Usato Intorno alle Dissonanze.
Capitolo Quinto.
Hanno fino al giorno d'hoggi per Regola universale osservato i Musici,
& Compositori, intorno all uso delle dissonanze, tre cose
principali, & la prima è che la parte patiente sia
legata; la seconda, che quella parte legata sia del valore, per la
metà della figura alla quale ella è legata; come una
Semibreve col ponto; che vale per la metà della Minima alla
quale, egl'è legato, & cosi l'altre per ordine: la Terza,
che la parte Agente percuota, la Patiente sopra quella parte, che
à lei, è annessa, & legata; che
sarà nel battere accioche poi nel levare, della batuta sia
resoluta seconda la regola, & il modo del dire bello, & ben
regolato. Hora si movone alcuni Moderni speculativi, & dicono,
guidati dal solo senso, che la parte patiente viene ad essere legata, ogni
volta, che la parte Agente percuota la Patiente nel levare, restando ferma,
& che di poi, la Patiente discende per un grado, con la seguente
figura nel battere, di modo, che l'Agente si ferma, & la Patiente si
move, & secondo, che suole l'Agente percuotere nel battere, hora
percuote nel levare: è quando suol risolvere la dissonanza nel
levare, la risolve nel battere; ordine contrario totalmente al primiero come
si vede nella demonstratione à tal che per restare la parte acuta
ferma, & immobile, & movendosi la parte Grave, per moti
eguali vogliono, che la seconda Semibreve, nella parte Grave, posta risolva
quella Seconda, che fa l'Acuta con la Grave, il qual modo di dire quanto
utile è benefitio possi apportare all'Arte, lò lascio
al giudicio de consumati, & esperimentati nelle cose Musicali senza,
ch'io m'affatichi più oltre, per dimostrare la vanità
di costoro.
page 32Come et in Che Modo Si Possi Usare la Quarta.
Capitolo Sesto.
In due maniere adoprano questi pratici la Quarta; assolutamente posta,
& come le altre dissonanze, legata. Ma lasciando, quando la pongono
sopra la Quinta di modo, che l'Ottava viene divisa Harmonicamente l'usano
ancora con la.
- Terza quale pongono hora nello
- Acuto, & puo essere questa Terza.
- Maggiore.
- Minore.
- Grave, & puo essere.
- Maggiore.
- Minore.
- Parte agente nello
- Acuto, & doppo la percossa puo.
- Fermarsi
- Descendere per Terza
- Ascendere per grado
- Grave, che corrisponde alle acute
- Grave, & doppo la percossa puo.
- Fermarsi.
- Ascendere per Quinta
- Descendere per Quinta, & Ottava
- Acuta, che corrisponde alle Gravi
page 33
Avisi.
- Servirà per uno delli accordi ogni volta, che
sarà replicata à più voci, fra le
parti di mezo; cosi la usò Cipriano nel Madrigale. Chi non sa à
quattro voci: & il Porta nel Madrigale. Ne d'un bel fonte à
cinque voci, & molti altri luochi, & da diversi
altri Auttori.
- Usò Cipriano di
Rore molte volte questo intervallo, ma sempre
accompagnato con la Sesta, nel Madrigale Fontana
di dolore: & in quel'altro La
bella netta ignuda è bianca mano: &
anco in quello, La Donna mia: &
clemens non Papa, nella Canzone Rosignolet que canta; &
Andrea Gabrielli nel Motetto
à quattro voci; Sancta, &
imaculata Virginitas, fece incominciare doppo il segno
privato, un soprano in Quarta col Basso, ma facea la parte di mezo
una Sesta col Basso; con molto contento dell'udito.
Della Quinta Diminuta.
Capitolo Settimo.
Nella divisione, che lo speculativo fa, del Monocordo diastematicamente,
cioè, per tuoni, è Semituoni, ne puri numeri
considerati, si scuopre chiaramente quanto dalla Madre natura sia stato
favorita, la Quinta diminuta, & la Quarta superflua; considerando
però questi cosi fatti intervalli gl'Artefici, dissero, che se
bene per se stessi erano dissonanti, non poteano, perciò fare se
non buono effetto nelle Cantilene, essendo adoprati con debiti modi,
è regolatamente; & se quelli che sono consonanti posti
senza ordine, e rispetto alcuno, fanno effetto non troppo buono,
maggiormente questi che sono dissonanti offenderebbono; ma posti secondo le
buone regole da Theorici speculate; & insegante non è
dubio, che darano piacere; & quando non fossero buoni da cosa
alcuna, si potria dire, che la natura fosse diffettiva; ma non produsse ella
mai cosa alcuna indarno, è vanamente: & perche tra certe
corde e luochi particolari produsse questi intervalli; parve di poi all'Arte
imitatrice della natura quanto può di ritrovare altri intervalli
diminuti, & altri superflui per forza d'accidenti [sharp]
Diesis , & [flat] molle, in altri luochi, & altre
corde secondo che più l'e venuto in proposito; & se bene
tra le accidentali, & le naturali vi cade differenza, è
il dovere perche si sà benissimo, che l'Arte non può
giungere alla perfettione della natura, il che se fosse, saria un'altra
natura, onde ne nascerebbe inconvenienti di non poca importanza; &
perciò è necessario, che questi da quelli siano
differenti, si come hò dimostrato nel Libero passato. Et perche
nella divisione del Monocordo la natura non hà prodotto, ne
Quinta superflua, ne Quarta, che sia Diminuta: Ne lo Artefice s'è
andato industriando d'imitarla lasciando simili intervalli come inutili,
& da lei sprezati. Usano questi intervalli di Quinta diminuta i
pratici hora nella posata, hò della Batuta; hora nella levata,
con molta leghiadria, & secondo le torna comodo; fa ad ogni modo
bonissimo effetto, come dimostra la seguente Tavola.
page 34Sono le Quinte diminute di due sorti.
- Naturali, & hanno la parte Agente hora nello
- Acuto, & bisogna, che sempre doppo la Quinta si
ritrovano le parti in Terza Maggiore.
- Grave, è s'incontrerano le parti in Terza
Maggiore.
- Accidentali, & havrà la parte Agente hora nello
- Acuto, & avertirà di fare, che si
incontrino le parti in Terza Maggiore.
- Grave, & osservarà, come l'altre
d'incontrarsi in Terza, che sia Maggiore.
Avisi.
- Se farà di modo, che è doppo, &
avanti à queste Quinte si ritrovi uno intervallo, che sia
consonante, temperara di modo la sua asprezza, che l'udito se ne
contenterà più assai, che in qualunque altra
maniera.
- Potrà ciascuno vedere il Motteto Ave
dulcissime Iesu; à Quattro voci di Adriano; & quell'altro
à Quattro voci, Stella quam viderant
Magi. & quello Deus, qui
contentis bella di Costanzo
Porta, che ritrova, l'una & l'altra di queste
Quinte usate con molt'Arte.
page 35
Della Settima, Dove S'insegna di Conoscere Qual delle Dissonanze
sia più, & meno aspra.
Capitolo Ottavo.
Quello Intervallo, che dà Greci, è detto Eptacordo,
viene da epta,che vuol dire sette; & corda, Corda; cioè
intervallo contenuto da sette corde, il quale noi chiamiamo settimo; Questo
è di due sorti, Maggiore, & Menore; & si come
sono differenti di proportione, come nel Capitolo XI. del passato Libro
hò detto, sono anco di suono; la onde essendo differenti di
suono; & dissonanti bisogna ancora dire, che uno sia più
dissonante, & aspro all'udito, dell'altro; si come diciamo de
gl'Intervalli consonanti, che uno è più sonoro,
è vagho dell'altro come io dissi nell' Arte del
Contraponto. Intraviene à questi Intervalli, quello
che alle due seste loro vicine accade; una delle quali, quella che
più s'avicina alla corda grave dell'Ottava, che viene ad essere
la maggiore, è più aspra per natura della menore, la
qual più si discosta avicinandosi alla corda più
acuta, che non fa la maggiore; & lo istesso vediamo accadere alle
Terze, poiche quella, che più dell'altra s'accosta alla corda
più grave offende più l'udito, di quella, che se le
discosta; più aspra è manco vaga si ritrova essere la
Terza menore, che la maggiore perche questa alquanto più
s'allontana dalla corda grave, di quella menore, che più se le
avicina. Di modo, chè se le consonanze quanto più
s'avicinano à questi dui estremi, sono manco diletevoli,
& manco grate all'udito, di quelle, che se le accostano; quanto
maggiormente potremo dire, che le dissonanze, che per natura sono
insoportabili, acquistino asprezza accostandosi all'uno de gl'estremi suoni
dell'Ottava? Sono senza contradittione alcuna, la Settima Maggiore,
è la Seconda Menore più aspre, crude, &
insoportabili, della Settima Menore, & della Seconda Maggiore;
queste più di quelle, si discostano dalla corda Grave, &
Acuta; e quelle più se le accostano, e sono perciò
assai più aspre da sentire; si come dimostrai nell' Arte del Contraponto.
Come la Settima Maggiore, Più S'Accosta All'Ottava
Della Menore, & la Seconda Menore, più della
Maggiore all'Unisono.
Capitolo Nono.
Poiche nel Capitolo passato hò detto, che la Settima Maggiore,
più della Menore s'avicina all'Ottava, &
perciò più aspra, avanti, che più oltre
passi parmi questo il luoco di dimostrare, ciò essere il vero; ma
voglio, che sappiate, che io intendo di dimostrare qual di questi dui
intervalli habbi i suoi termini più vicini all'Ottava;
cioè aggiungendo, & all'uno, & all'altro tanto
intervallo, che reintegri l'Ottava; qual di questi dui aggiunti sia
maggiore, & qual menore; perche quello à cui manco
intervallo manchera per arrivare al segno, sarà più
vicino; & à cui più; sarà
più lontano. Sia adunque la maggior Settima. D. A. che
perciò dico essere maggiore, perche fra le sue corde, non vi si
ritrova altro, che una sol volta il Semituono, fra la Quinta, &
Sesta corda.
page 36
B |
|
D |
|
A |
16 |
|
15 |
|
8 |
| |
__ |
| |
__ |
| |
| |
__ |
2 Dupla 1 |
__ |
| |
B |
|
C |
|
A |
10 |
|
9 |
|
5 |
| |
__ |
| |
__ |
| |
| |
__ |
2 Dupla 1 |
__ |
| |
sia anco. C. A. la Minore Settima, perche fra le sue corde due
volte si ritrova il Semituono, mi, fa, overo fa, mi, posto trà la
Prima, & la Seconda, & fra la Quinta, & Sesta Corda.
Senza dubio volendo di la partirsi, & andare di D. in B. si
ritrovarà, che gli manca un'intervallo Sesquiquintodecimo forma
della Menor Seconda, overo Semituono Maggiore, per uno, & il primo
aggiunto. Similmente partendosi da. C. per andare in B. gli bisogna per
arrivare all'Ottava un'intervallo Sesquinono per il Secondo aggiunto; Ma
perche il Sesquinono, si ritrova essere Maggiore del Sesquiquintodecimo per
un'intervallo Sesquiventesimoquarto, il che si ritrova sottraendo il minore
dal Maggiore; però dirò ancora essere più
lontano dall'Ottava, quello à cui è stato agiunto il
Sesquinono, che quello al quale è stato aggiunto il
Sesquiquintodecimo; Ma per il supposito à C. A. Settima Menore,
è stato aggiunto il Sesquinono intervallo; & D. A.
Settima Maggiore, è stato accresciuta d'un Sesquiquintodecimo per
giungere al termine B. adunque ne seguita, che la Settima Maggiore,
è quella che più s'avicina all'Ottava della menore,
& per consequenza, naturalmente, più aspra della minore,
la quale manco s'avicina, al detto termine, & però manco
aspra, come era il proposito di dimostrare. Per conoscere hora qual delle
due Seconde, più s'avicini, ò s'allontani dal segno,
si potrà sottraere l'una dall'altra, è quella che
sarà maggiore, più s'allontanarà;
è la menore, più s'avicinarà, & per
sua natura havrà maggior asprezza, di quella che si
ritrovarà essere più lontana.
Dello Uso Della Settima.
Capitolo Decimo.
Debbesi come la raggione ricerca, e'l senso appetisce, la Settima risolvere
con la Sesta; ma perche due sono le Settime; Maggiore, & Minore; due
altresi le Seste, l'una Maggiore, è l'altra Minore; dovrebbono
ancora per consequenza essere quattro i modi, con li quali queste Settime
venessero risolte cioè.
A |
__ |
B |
Settima Maggiore. |
|
Sesta Maggiore. |
|
X |
|
Settima Minore. |
|
Sesta Minore. |
C |
__ |
D |
Nondimeno quando andremo bene considerando, ritrovaremo, che tre sono i modi
solamente adoprati nelle buone Harmonie da pratici ne possono essere
più.
page 37
Settima Maggiore. |
A |
__ |
B |
Sesta Maggiore. |
|
|
/ |
|
|
Settima Minore. |
C |
__ |
D |
Sesta Minore. |
Et per meglio essere inteso ecco in pratica lo essempio chiaro.
La causa perche il Quarto modo, cioè la Settima Maggiore, non
possi essere risolta con la Minore Sesta, è in pronto. Dovendo
essere risoluta la Maggior Settima per un grado descendente, quella parte,
che si ritrova essere Patiente, è forza, che descenda per una
Seconda, ò Maggiore, overo Minore; ma perche lo intervallo, che
si ritrova fra la Maggior Settima, & la Minor Sesta, è
assai maggiore di una Seconda Maggiore, ne si ritrova simile intervallo nel
Sistema, percioche è lontano lo intervallo di Settima Maggiore,
dalla Sesta Menore per un intervallo contenuto dalla proportione super 11.
partiente 64. fra 75. & 64. come comporta la natura sua
dissonantissimo, & inetto alle buone Harmonie; &
è maggiore della Prima spetie di Seconda Maggiore per
un'intervallo di proportione Sesquiventesimoquarto, come cavando dalla
Settima Maggiore la Sesta Minore si può vedere è dalla
differenza cavandone la Sesquiottava, chiaramente si toccarà con
mano. Ne seguita ancora, che impossibil fia, risolvere la Settima Maggiore
con la Sesta Menore; non sarrano adunque più di tre; Cade la
differnenza della Settima Maggiore, con la Sesta Menore, fra la Menor Terza,
& la prima specie di Seconda Maggiore; Usa il Porta nel Motetto à quatro voci:
Stella quam viderant Magi di risolvere la
Settima Menore, con la Maggior Sesta, & la menore, ma in altro modo
non si ritrova appresso alcuno Auttore; nè può in modo
alcuno usare.
page 38page 39
Avisi.
- Essendo la parte grave Agente, non descenderà doppo la
Settima in Ottava, si perche tiene della natura delle due Ottave,
come ancora, non sarebbe gran cosa, che il Cantore nel risolvere la
dissonanza, aggiungesse lo accidente * alla minima, se bene da
alcuni nelle parti di mezo senza risguardo alcuno viene usato.
- Fugirà essendo la parte grave patiente, di fare, che
l'acuta sia Settima, ogni volta, che andrà signata la
grave con questo segno [sharp] di Diesis.
Della Quarta Superflua, Naturale et Accidentale.
Capitolo Undecimo.
La Quarta superflua, che per altro nome, la chiamano questi Pratici Tritono,
è gli Greci Tertraphomia, ò Tetracordo maggiore,
à differenza della Quarta di proportione Sesquiterza; per sua
natura è tanto alle orecchie insoportabile, che come nella Prima
Parte di questo Trattato dissi, è fugito, & da
Compositori abhorrito: Ma perche tanta era la sua asprezza, che non gli dava
l'animo di accomodarlo nelle compositioni, di modo che fosse all'udito
grato; ritrovorno il [flat] molle che è un segno
accidentale, come di sopra hò dimostrato, per mezo del quale,
levandogli un Semituono, lo raddolciscono, e temprano di maniera, ch'egli si
rende soave, è sopportabile. Tuttavia perche la natura non fece
mai cosa alcuna indarno, ne à caso, l'accomoda il Musico
Compositore, nelle sue compositioni, hora con la parte Grave, hora fra
quelle di mezo con tanta gratia, che l'udito se ne contenta: Questa ritrovo
essere di due sorti. Naturale, & Accidentale. Et si come la natura
nella divisione del Monocordo, hà prodotto, è la
Quinta diminuta, & la Quarta superflua di modo, che aggiunti insieme
reintegrano la Dupla, in quello itsesso modo, che fa la Sesquiltera con la
Sesquiterza. Cosi havendo lo Artefice à imitatione della natura
introdotto una Quinta diminuta per mezo de gl'Accidenti. [flat]
molle, & [sharp] Diesis; ha ritrovato ancora una Quarta
superflua accidentale di tanta quantità, che aggiunta, con la
Quinta diminuta, senza contradittione alcuna ne da la Dupla forma
dell'Ottava come altrove hò detto; & oltra di
ciò, si come fra la Quinta naturale diminuta, &
l'accidentale vi cade differenza di una proportione Sesquiottantesima fra
81. & 80. Cosi fra li termini della Quarta naturale, &
l'accidentale, vi cade la differenza Sesquiottantesima; di modo che si vede
con quanta industria, & arte; lo Artefice sia incaminato alla
imitatione della natura. Questo intervallo si ritrova naturalmente fra le
corde F. & [natural] fa be mi. accidentalmente poi fra la
corda [natural] fa be mi segnata col [flat] molle; &
la. E. & nelle sue corrispondenti per un'Ottava; di queste se ne
servono i pratici come dell'altre in varii modi, secondo, che le torna
comodo, & come la seguente Tavola dimostra.
page 40Si ritrova essere la Quarta superflua di due sorti.
- Naturale, & questa s'adopra in due maniere overo
- Le parti di mezo fra di loro usano questo intervallo
- Una delle parti di mezo userà tale intervallo
con la parte più grave.
- Accidentale, & si adopra altresi in dui modi, overo
- Le parti di mezo fra di loro fanno simile essetto.
- Qualche parte delle Acute percuote la Grave di modo, che
si sente cosi fatto intervallo.
Avisi.
- Usò simile passaggio Costanzo
Porta, nel Motteto Pater
noster à Quattro voci; & due volte nel
Motteto; Domine Deus, qui conteris bella:
& nel Madrigale à cinque voci; Ma s'è
ben duro il modo, con molta gratia.
- Si come doppo la Quinta diminuta, è necessario per
legge, che le parti s'incontrino, in una Terza Maggiore; cosi dietro
la Quarta superflua è di bisogno, che s'allontanano in
una Sesta, come lo essempio dimostra, & sarà per
un precetto da osservarsi, quando però sarà
usato con la parte grave, perche fra quelle di mezo non si guarda
poi cosi sottilmente.
- S'adoprano ancora simili intervalli, quando le minime sono poste
di maniera, che alla batuta, ne và una buona, &
una cattiva, ma bisognerà avertire, ch'el canto fermo, si
fermi di modo, che s'incontrino in terza; il che non accade ad altre
Dissonantie.
page 41In Qual Maniera L'Uso Delle Dissonanze Renda Languida La
Cantilena.
Capitolo Duodecimo.
L'uso della Terza maggiore, in luoco della menore; & della Sesta
minore, in vece della maggiore; Rende talmente languida, poco grata, e si
può dire insipida la Cantilena, che niente più; perche
quelli intervalli non sono posti, ne'luochi determinatoli dalla natura; la
onde si sente, quando nel grave viene posta la Terza menore in vece della
maggiore, un'offesa troppo d'importanza come ogni esperimentato chiaramente
conosce; Ma al paro di questi và l'errore di quella figura, che
seguita, la Dissonante per un grado descendente, ogni volta, che in vece di
lasciarla sciolta overo ligata ad un'altra Dissonante; la pongono legata ad
una consonante, & cosi vano sincopando per alquanto spatio di tempo,
con poca sodisfattione dell'udito. Questo errore da pochi viene conosciuto,
& perciò da molti posto in uso; mi è
però piaciuto per essere al nostro proposito darne quivi uno
averrtimento; & per maggiore chiarezza hò posto il buono,
& il cattivo effetto.
- buono effetto
- cattivo effetto
Come Sopportabili Siano Due, Tre, & ograve; Piu Dissonanze, e
Come Usar si possino l'una dietro l'altra.
Capitolo Terzodecimo.
Poiche habbiamo veduto come usar si possino raggionevolmente, & da
Compositori, si costamino tutte le dissonanze nelle Cantilene; si le
semplici come le composte. Hora parmi bene in qual maniera adoprare si
possino dui, tre è più intervalli dissonanti l'uno
dietro l'altro senza molta offesa dell'udito dimostrare; Ma perche una parte
può percuotere, & essere percossa; da una, due, &
più parti variatamente, secondo che più allo Artefice
piace; però accio non confondiamo le cose, ma ogn'uno possi con
facilità intendere quel ch'io dico; Hò diviso questo
uso in quatro maniere; & sarà la prima: Ogni volta, che
la Cantilena ritrovandosi à più voci, una parte sia
poi grave, overo acuta, percuote con un'intervallo dissonante due di loro,
& tal volta à questo modo ne può percuotere
tre; ò queste insieme possono percuotere lei sola, &
sarà patiente all'hora: la seconda intendo essere ciascuna volta,
che una parte doppo lo haverne percossa una, và senza mezo
alcuno, à percuoterne un'altra come dimostra lo essempio,
dove si vede, che doppo, che la parte
grave hà percossa quella parte di mezo con una Quinta diminuta,
subito ascendendo, percuote la parte più acuta, con una Nona; di
modo, che vengono ad essere due dissonanze l'una dietro l'altra, usate dalla
parte grave Agente, con le parti acuti patienti. Sarà la terza
maniera ogni volta, che due parti si percuoterano di modo, che l'una dietro
all'altra faranno dui intervalli dissonanti; & di questo modo si
vedrà la seguente Tavola formata. La Quarta maniera, e composta
della Seconda, & della Terza insieme, perche doppo lo havere due
parti tra di loro, usato due dissonanze, può di poi la parte
Agente, percuotere un'altra, delle parti Acute, senza mezo; di modo tale,
che si potrà dire, che quella parte la qual percuote, questa
Terza; habbi usato tre dissonanze, l'una dietro l'altra, &
sarà sempre Agente. Ma bisogna avertire che nel numero di una di
queste Dissonanze, sempre vi cade la Quinta diminuta, ò la Quarta
superflua, & è il dovere, perche se poniamo la Settima
per uno estremo, è la Seconda per l'altro, cade fra di loro la
Quinta diminuta, è la Quarta superflua; una delle quali
à viva forza bisogna che servi; doppo la Settima, ò
doppo
page 42 la Seconda, poiche non si camina, da un'estremo all'altro, senza
mezo: troppo e lontana la Settima da usare dietro alla Seconda: &
questa troppo da quella; però è necessario volendo
usare due, ò più dissonanze, doppo la Settima, ponere
la Quinta diminuta; & doppo la Seconda, la Quarta superflua, alla
quale più s'avicina la Seconda, che la Quinta diminuta; &
questa alla Settima, più che non fa la Quarta superflua.
Le dissonanze di cui due, se ne possono usare l'una doppo l'altra; overo
secondo il
- Terzo modo di sopra detto, accade in tre maniere.
- Primo quando doppo la Seconda, succede la Quinta diminuta
- Secondo, quando drieto alla Quarta, le succede la Quinta
diminuta.
- Terzo, quando doppo la Settima, le succede subito la
Quinta diminuta.
- Quarto modo composto del secondo, & del Terzo,
è quando doppo lo havere fatto con una parte due
dissonanze, ne percuote dipoi un'altra aspramente di maniera, che
tengono ad essere tre dissonanze l'una drieto,
l'altra.
Aviso.
- Non dimostro cosa alcuna del Primo, & Secondo modo, perche
per se stessi sono facili, e troppo bene conosciuti, da ogni
Compositore per principiante, che si sia. Ma perche questi
cioè il Terzo, & Quarto: sono gli più
difficili: m'è parso dimostrare il vero modo, secondo il
quale si debbonono adoprare.
page 43Come Due Dissonanze Simili Non Sono Sopportabili.
Capitolo Quartodecimo.
Mentre sono andato i nostri antecessori speculando nello considerare le
regole, e il modo, che deve tenere il Compositore, volendo operare di
maniera, che l'udito ne pigli piacere; hanno detto, & bene, che due
Consonanze, che siano simili di proportione, non si debbano ponere ne'buoni
Contraponti; come due Ottave, due Quinte; perche se le buone Harmonie
nascono dalla diversità delle cose, che tra loro sono dissimili,
& contrarie: mentre che nelle Cantilene vi pongono intervalli
simili, non generarano dissimiltudine, & varietà; ma
similitudine di Harmonia, & tale, che darebbe poca sodisfattione
all'udito. Ma se questo accade nelle Consonanze, le quali non offendono
l'udito, ma lo dilettano, ne seguitando le buone regole; sono sopportabili;
Quanto maggiormente dia dissonanze, che simili di proportione siano; come
due Quinte diminute, due Seconde menori, overo maggiori; ò due
Quarte superflue, debbano essere schivate? Si debbono perciò
usare variatamente, e l'una dall'altra diverse; Et se bene pare ad alcuni,
che queste siano due seconde; cioè, che la parte acuta batta
sopra quella di mezo in una Seconda, con la Minima, & di poi con la
Semiminima; non è però verò, che siano due
Seconde: anzi se consideraremo bene quelle figure, che non siano ne diminute
ne legate; ritrovareremo, che non vi cade, ne una, ne due dissonanze di
modo, che potremo dire, che quelle siano, le diminute di queste per dare
gratia all'Harmonia con molto contento dell'udito.
page 44Dell'Uso Delle Dissonanze Nelle Cadenze, Con la Risolutione d'alcuni
dubii.
Capitolo Quintodecimo.
Quelli, che i precetti di quest'Arte hanno
insegnato, dissero, che di tanto valore debe essere quella figura positiva,
che risolve la Dissonanza, di quanto si ritrova essere la Dissonanza
istessa; se di semibreve, se di minima, se di semiminima, e la Dissonanza;
di semibreve, di minima, di semiminima vogliono, che sia quella che risolve,
come lo essempio dimostra.
Si come hò detto di sopra nel Capitolo Quinto. Sogliono
però questi moderni pratici con molta vaghezza diminuire cosi
fatte cadenze, & risolvere quelle dissonanze con diversi modi,
usando hora la semplice dissonanza; hora di ribattere la istessa, &
talhora per salto come dimostra il quarto essempio sottoposto, percuotere in
una seconda fra se usata da Gomberto in molti
luochi, & daClaudio da
Correggio una volta nel ricercare del Terzo modo, con molta
gratia.
Ma perche M. Cipriano di Rore huomo
singolare in quest'arte nel Madrigale
Fontana di
dolore; & in quell'altro, un'altra volta la Germania strida
ambidui à quattro voci, usò il Terzo essempio dove si
vede, che doppo la dissonanza per il valore di semiminima, pose la
diminutione delle due crome di poi per salto di
terza ribatendo nella settima dissonanza, ritorna di novo alla risolutione
della Settima con la sesta: presero ardire alcuni di dire; che se lecito e
stato à M. Cipriano di
quinta in settima per salto di terza percuotere in quella
dissonanza;
à loro
ancora sarà altretanto conveniente il salto di quarta,
ò altro in questo modo purche doppo la dissonanza, le seguiti
quella consonanza, che per debito suo deve risolvere la settima,
ò altra dissonanza, che si sia; & questo maggiormente le
pare che stia bene quanto, che l'uso gl'approva, che la parte acuta essendo
Ottava con la grave, & ascendendo la grave per grado, percuote
l'acuta la Grave in una Settima seguitandole di poi la Sesta atta
à risolvere quella dissonante cosi nel levare della batuta,
& tal volta ancora nel battere secondo, che al compositore torna
comodo: alla qual libertà si può dire, che quella
prima semiminima, che con la parte grave viene ad essere Settima, ella e
come se fosse legata alla minima, la quale di poi è risolta dalla
Sesta, che le succede: si può dire ancora che altro effetto fanno
le parti quando una sta ferma, & l'altra si mova; come fa
l'auttorità addotta, la quale se bene ambi due si movono, non si
move però altro, che la grave di moto locale, & altro
effetto fanno quando l'una, & l'altra si move da luoco, à
luoco, come quella di Quinta in Settima;
che insieme l'acuta, e la Grave si movono di moto
locale, e'l luoco di M. Cipriano
stà, che una parte si move, è l'altra si ferma;
però non hanno convenienza alcuna insieme queste cosi fatte
auttorità; & se paresse ad alcuno, che questa ragione non
le acquetasce l'intelletto; acquetasi à questo, che
più viene ferito L'udito per salto, che per grado; maggiormente
si fanno sentire quelle consequenze, che per salto vanno di quelle, che per
grado; maggiormente offende anco l'udito quel salto di Quinta in Settima,
che quelle per grado come si può vedere ancor in questi
essempii.
page 45
ne quali si vede, che, se bene sono
contra quella regola da me posta nella Tavola delle Semiminime, che dice;
ogni volta che il Compositore farà più Semiminime
l'una dietro all'altra, avertirà di far che una sì
l'altra nò, sia consonante; non dimeno perche procedono per
grado, usano di fare che le due mezane siano dissonanti, &
gl'estremi consonanti; & quando dovessero andare per salto, non
darieno la gratia alle Cantilene, che dano; fugasi adunque cosi fatta fra se
nelle compositioni per inutile è danosa, che cosi facendo sarrano
le compositioni purgate, & saranno quella riuscita, che si
desidera;
Quali Conditioni Debba Havere il Senso Dell'Udito Volendo Fare Giudicio
delle cose della Musica.
Capitolo Sestodecimo.
Tutte quelle cose, che da Dio Ottimo Massimo, & dalla natura sono
prodotte non sono prodotte tali, che fra di loro non si ritrovi altro, che
estremità ma sono poste in una certa temperatura, ò
simpatia, overo proportione, che finche dura, & stà
quella temperatura; dura & stà la cosa prodotta ancora;
imperoche dispone Dio le cose tutte soavemente; & la natura le
constituisce proportionatamente; che ciò sia il vero, si
può per tutte le cose create dimostrare; & per
incominciare da questo capo, se fra corpi celesti ve nè sono di
quelli che per virtù, sono caldi, altri freddi: fra questi gli se
ne ritrovano anco molti, che sono termperati, & che participano di
questi dui estremi, caldo, & freddo: Ne gl'Elementi si vede che
l'aere non è humido, è caldo come gl'altri, ma
temperato: Nelle stagioni dell'anno fra la estate calda, e'l inverno freddo,
si ritrova la primavera, & l'Autunno che sono temperati; Ma ne'corpi
nostri considerando la sanità, è
l'infirmità, da che procede, se non da una bene ordinata
proportione d'humori, ò male che si sia, come dice Galeno, & Avicena,
& finalmente tutte le cose naturali consistono in una certa
proportione, ò temperatura, disposta con ordine de gl'Elementi
insieme: la onde si vede, che la natura ha sempre abhorrito, &
spreza le cose estreme, ne mai passa, dall'uno all'altro estremo senza il
mezo, anzi che nel mezo, & nella proportione consiste, &
stà tutta la perfettione delle cose come testifica Horatio il Flacco.
Est modus in rebus, sunt certi denique fines
Quos ultra, citra que nequit consistere rectum.
Di qui, è, che la bellezza del corpo la venusta della faccia; la
gravità de gesti, la strutura de gl'edificii, & di tutte
le cose stà, nella proportione datale, dalla natura, &
dall'Arte, di qui è, che quando vogliamo cosa ben fatta,
& che à gl'occhi nostri dia piacere, ò altra
cosa nella quale i sensi, se ne compiacciono; subito diciamo ella
è ben proportionata; al contrario ciascuna volta che, ne solo ne
gl'oggetti non si dilettano; ma per il più ricevono qualche
offesa. Hora perche l'arte deve imitare la natura quanto può
nelle sue operationi, accioche le cose da lei fatte habbino qualche
politezza, & ornamento; è necessario che habbino una
certa proportione, ò temperatura, altrimenti da nostri sensi
sarieno sprezate, & abhorrite; la qual cosa si fa chiara nelle
Comedie, Tragedie, Conserti Musicali, ne gl'instromenti, ne versi Heroici
nelle pitture, ne gl'edificii, nel condimento de'cibi, ne' vestimenti, che
noi portiamo, & finalmente in tutte le cose Arteficiali, nelle quali
ciascuna volta che non scopriamo una certa proportione, & ordine
proportionato, ne discpiace, & mal volontieri le guardiamo, come
cose che, sono fuori dell'ordine osservato da Dio, & dalla natura:
Ma se cosi è come l'esperienza ci dimostra, diremo noi, che fra
l'udito, e la cosa udibile, non v'habbi da essere proportione alcuna? anzi
bisogna che vi sia, altrimenti sarebbe cosa mostruosa, ne la natura istessa
potrebbe ciò patire; Vi sarà adunque tra'l senso, e'l
sensibile una proportione bene ordinata, ma non Mathematica, ò
Geometrica, che consiste fra due quantità, che habbino del
continuo: ne Arithmetica, che si ritrova fra due quantità
discrete; Ne Metafisica, che stà nella perfettione di due cose.
Ma in una certa proportione, che consiste fra la potenza, &
l'obietto;l & perche à fare, che queste due cose, la
potenza, & l'obietto habbino proportione tra di loro, vi sia bisogno
alcune conditioni, hò perciò fatto la seguente Tavola,
nella quale si ritrova quanto sia bisogno, & ritrovato, si possino
di maniera proportionare, che s'habbi senza replica lo intento.
page 46 Il senso dell'udito è una certa mistione, che nasce dalla
temperatura de gl'Elementi, senza la quale non può l'udito
ricevere le spetie: percioche à volere, che l'udito sia bene
proportionato, con la cosa udibile, & possi far giudicio
dell'obietto bisogna che
- La potenza non sia offesa, ma può essere offesa
ò per
- Natura.
- Ogni volta, che alcuno sarà impedito di
modo, che non possi ricevere le speite, havendo
portato questo impedimento dalla natura,
ò come si dice dalle fascie; come quelli,
che sordi nascono, ò hanno la potenza
talmente ingrossata, che se bene sentono qualche
poco, malamente intendono, e discernono, qualche
l'huomo dice.
- Accidente.
- Quando ò per infirmità,
ò qualche humore peccante, tanto vengono
offese quelle parti, le quali prima erano purgate;
che sono venute impure, overo s'assue fanno
à qualche romore, e tale effetto genera
in quelle pelicole; che corrompe il senso; come si
vede ne fabri: overo in quei popoli, che per il gran
romore, che fa il Nillo s'accordano.
- L'obietto sia proportionato; ne sarà tale ogni volta
che
- Superarà il senso.
- Superarà il senso, la chiara luce del
Sole, di modo, che non potrà l'huomo
affissare gl'occhi suoi ma rimangono lippi; anzi per
dir meglio, l'obietto corrompe il senso, si come
hò detto di quei popoli, à cui
il gran romore guasti l'udito.
- Il senso supera l'obietto.
- Si come non può il senso nelle cose
maggiori discernere l'obietto, ma s'offusca; cosi
nelle minime, si perde; dimaniera, che ne gl'estremi
à sensi nostri si perdono, e sono vitiosi
le cose cosi fatte; ma quando participano di questi
estremi, e sono poste nel mezo, all'hora
incominciano ad havere modo.
- Il mezo non sia impedito
- L'aria, che si ritrova essere in mezo, fra il senso
è la cosa sensibile, & è
quella, che porta le spetie alle potentie bisogna che sia
purificato, e chiaro; & ogni volta, che
sarà humido, havra del grosso, & pieno di
nebbia sarà impedito; lo spirare del vento,
& simili accidenti impediscono il mezo.
- Tra la potentia, & l'obietto, vi sia una debita distanza,
ne è dubio alcuno, che se troppo lontano sarà,
non riceverà le spetie come si deve, ne potrà
fare quel giudicio, che si ricerca; si come l'esperienza ci
dimostra; in alcuno che sia lontano, & percuota qualche
cosa, si vede prima il colpo assai tempo avanti, che l'udito lo
senta; perche non è proportione nella debita distantia;
& chi troppo vicino si ritrova, manco v'è la
debita, & proportionata distanza.
Avisi.
- Quanto s'inganano coloro, che si sforzano di far conoscere, che le
cose della Musica il solo senso ne debba far giudicio, si
può vedere dalle cose sopradette: Volse perciò
Tolomeo, che non il solo
senso, contra gl'Aristosenici; ne la
sola ragione contra Pitagorici; ma e'l
senso, è la ragione insieme fossero gl'Arbitri delle cose
appartenenti alla Musica, è giudiciosamente.
Indi si cava, che quando nell'Organo à molti registri vi si
interpone la duodecima, che con gl'altri fa molte dissonanze, ne il senso le
può capire, ne discernere; l'obietto non è bene
proportionato con la potenza; ma perche si ritrova essere in una male
ordinata proportione, però si corrompe il senso, si come si
corrompe il vedere, quando volendo mirare, le stelle del mezo giorno, la
presenza del Sole, obietto della potenza visiva supera, offusca, e corrompe
la potenza, di modo tale, che non può vedere quel che desidera;
Ne il gusto può ricevendo molti sapori insieme posti, discernere
l'imperfettioni, d'alcuni d'essi; per il che la moltitudine de gl'estremi,
& di questi participano non lasciano discernere le cose, la onde si
confonde, e si corrompe di modo che non può intieramente, il
diffetto discernere. Non discernerà il senso dell'udito, se bene
purgato, quella imperfettione, che ne conserti, che hoggi dì si
fanno à tre, ò quattro chori, con molti instromenti;
Organi, Violoni, Lauti, Tromboni, Cornetti, Cornamuse, & altri;
perche l'obietto talmente supera il senso, e le spetie
page 47 la potenza, per il gran romore, che insieme fanno,
che non può in moso alcuno scoprire, quei diffetti, che vi sono;
bene si gode, e piglia molto piacere, per causa della proportione, &
del numero, che si ritrova in quell'Harmonia, ma non può,
com'è dimostrato scoprire quei mancamenti; & alle volte,
anzi per il più non s'intendono le parole, non che quei minimi
diffettucci, che in simile romore di voce, & d'instromenti si
ritrovano.
Opinione Intorno Alli Conserti Musicali.
Capitolo Sestodecimo.
Quei diffetucci, & quelle offese, che molte volte ne'Conserti
Musicali si sentono da tre cause, parmi che possino principalmente
procedere; overo che i nostri sensi da qualche causa intrinseca offesi non
sono disposti, à ricevere l'obietto, ò che le cose,
cioè gl'instromenti, & le voci non sono con le debite
distanze, & tra di loro bene proportionate; overo che le
compositioni portano con seco dallo Artefice non bene avertito qualche
imperfettione; & perche delle due prime cagioni, n'hò
à bastanza ragionate nel passato Capitolo de quest' ultima
solamente dirò che molte sono le inavertenze, che hoggi
dì usano li Compositori (de buoni sempre con ogni rispetto
ragionando) nelle loro compositioni: percioche mentre, che nelle Cantilene
fatte, per gli conserti, pongono le parti più gravi
cioè i Bassi dell'uno, & l'altro Choro distanti, per una
Quinta, Terza, & Ottava; quasi sempre se sente un non sò
che di tristo, che offende l'udito; & questo è perche
quella parte, che prima era base è fondamento sopra la quale;
l'altre erano fondate, & stabile, diventa parte di mezo; &
la fabrica tutta che da due, ò tre parti gravi, secondo la
quantità de'Chori, era sostentata, viene à rimanere
con un solo Basso, & tanto debole, che talvolta à pena si
sente; e quelle parti che principali, & che più
dell'altre erano sentite, & dall'udito scoperte, apportano qualche
tristezza, & mal affetto, come ogni esperimentato conosce
apertamente. Ma per rimediare à questo disordine lodarei molto,
che nella congiuntione de'Chori, quelle parti, che sono più
gravi, cioè tutti quei Bassi, modulassero insieme in unisono,
perche oltra, che la fabrica tutta viene ad havere fondamento suffitiente
à lei; si fuggono quelle Seste delle parti di mezo col Basso;
& quelle Terze menori poste nel Grave fra quei Bassi che offendono,
assai più che non dilettano; & quei Chori, che si
ritrovano lontani l'uno dall'altro, più si nutriscono in questo
modo, che quando il loro Basso, è diventato parte di mezo,
& quando è diventato parte di mezo si può
dire, che quel Choro sia senza Basso è fondamento; & qual
buono effetto potra fare, se la fabrica sarà in un luoco, e'l
fondamento altrove? Qual soave Harmonia può apportare, lo sentire
tre, ò quattro parti d'una Cantilena senza il Basso; ò
tanto lontano talvolta, che à pena si sentono? però
meglio, è più Harmoniosa sarà, la
Cantilena, se come hò detto, saranno i Bassi unisoni, poi che
questi sono quelli, che nutriscono le Harmonie. Come disse Merlino.
Bassus alit voces, ingrassat fundat, & auget.
Il Fine Della Seconda Parte dell'Arte del Contraponto.