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Title: Regole del Contraponto

Author: Valerio Bona

Publication: Bernardo Grasso (, 1595)

Principal editor: Renzo Bez

Funder: Utrecht University Netherlands Organization for Scientific Research (NWO)

Edition: 2000

Department of Information and Computing Sciences Utrecht University P.O. Box 80.089 3508 TB Utrecht Netherlands
Copyright © 2000, Renzo Bez; Utrecht University, Netherlands
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REGOLE DEL CONTRAPONTO, ET COMPOSITIONE BREVEMENTE RACCOLTE da diuersi Auttori.
PER IL R.P.F. VALERIO Bona da Bressa, Minor. Conuent.
Dedicate AL MAG. M. GERMANO ALIARDO Tenorista, & Chorista nel Duomo di Vercelli. Operetta molto facile, & vtile, per i scolari principianti.
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IN CASALE, Appresso Bernardo Grasso, M. D. X C V. Con licenza de' Superiori.page iipage iii
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AL LETTORE.

SE il mio scholaro principiante, vuole stu-diar tutt'i libri de gli Auttori, che diffusa-mente & amplamente, hanno della Musi-ca trattato, Al sicuro, più presto si leuarà dal studio confuso è balordo, che esser restato capace di co-sa, che egli habbia studiato; & io, per dargli cibo, ch'il suo stomaco possi diggerire, ho cauato breue-mente il sugo da molti eccellenti Auttori, & in que-sto picciol libretto l'hò posto, à fine, che il mio sco-laro, à piacer suo lo possa gustare, con sua sodisfat-tione, è contento. Nè alcuno dourà (come è soli-to de maldicenti) tagliar il giupone à quelli che s'af-faticano di mostrar facilmente, & breuemente la strada: di poter gionger presto alla cognitione del-la virtù. Perche si sà bene che. Nihil dictum, quod prius non fuerit dictum. Et se bene ogni scienza tien il suo fine al quale ogn'vno concorre col'suoco'l suo dire, è però diuerso il modo, & la maniera del dire, & far restar capace la persona. Non si veggono tanti li-bri, sopra vna istessa materia? Si che il mio benigno lettore, à chi piacerà di vedere queste Regole Musi-cali, da me raccolte, le vedda con la benedittion del page iv Signore; & chi vorrà esser sodisfatto più altamen-te, & più diffusamente, potrà studiare il Zarlino, le Scintille di Musica, di Gio. Maria Lanfranco, ve-dere le Tauole, di Gio. Maria Artusi Bolognese, leggere i Raggionamenti di Musica di D. Pie-tro Pontio, & altri dotti libri, che tralascio per più rispetti. Che io non hò mi-rato ad altro, che alla breuità, & facilità per il mio scolaro, il Signor v'accompagni sempre.
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MESSER GERMANO MIO CARISSIMO,

QVESTO è l'officio del vero amico. Honorare, riuerire, et gradire l'altro suo amico. Et io che mi reputo d'essergli quel vero amico, che gli son et fui sempre, andai del continuo ardendo di desiderio, di mostrarmegli per tale, con qualche atto vir-tuoso. Così, hauendo breuemente raccolto le Regole del comporre, et poste quà in questo libretto, hò voluto anco che se ne vadino tapinando, accompagnate con il vostro nome, GERMANO mio aponto per l'affettione, et ami-citia nostra; et molto più à voi, che ad ogn'altro si con-uengono; La protettione c'hauette sempre tenuta di me, et dell'opere mie, mentre era Mastro della Musica nel-la Cathedrale, non m'obliga à questo? L'instanza che mi hauete fatto, in farmi far questa poca fatica, per facili-tà, et vtilità di Pietro Antonio, vostro figliuolo, non lo ri-cerca? L'intelligenza vostra di questa virtù non lo vuo-le? sì certo, sì certo; Et se non fosse per non so chè direi as-solutamente che l'hò fatto perche sete d'un Core tanto ge-neroso, è fedele, (da pochi però conosciuto) che meritate ogni bene. Accettate dunque l'animo mio grande, con que-sto picciol dono, et fate studiar il vostro figliuolo, che sarà honor suo, et vtile insieme. Ben vostro, è contento mio. Dal Conuento di S. Francesco di Vercelli il primo di Fe-braro. M. D. X C V. Vostro Carissimo amico F. Valerio Bona.
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MADRIALE DEL STAMPATORE AL LIBRO.

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DE le Sibille i libri saggi, et sacri,
Per predir a mortali
Di Dio i pensieri, e i nostri beni, et mali,
Dal Mondo, et da suoi Regi
Furono sì stimati,
Che come degni, et almi simulacri
Fur ne i luor tempij posti, et celebrati.
Mà tu libretto mio,
Se conforme al desio
Al Mondo mostrerai con chiari accenti
Formar note, e concenti,
Per cui del ciel si cantino i gran pregi,
Dal Rè de Regi sì bel tempio haurai,
Che frà i Thesori suoi posto sarai.

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FRATE VALERIO AL SVO SCHOLARO.

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VOLENDO tù (figliuol mio) dar opera à quest'arte nobilissima della Musica, biso-gna prima, che tu sappia, che cosa sia questa Musica; La onde molti diuersamente l'hanno diffinita; Ciascuno di loro, dicendo l'opinion sua, & à fin che l'intelletto tuo resti capace di qualche cosa, vna sola, & veramente bella diffinitione, ti voglio porre quà, la quale è questa;Diffini-tion della Musi-ca. Musica est scien-tia, quae in numeris, proportionibus, consonantijs, mensu-ris, et qualitatibus Consistit. ò vero volgarmente di-remo; la Musica è la maestra d'ogni Canto, che na-sca da Canto, ò suono, & questa è di due sorti.Diuision della Musica. Vna è chiamata Musica naturale, l'altra Artificiale. Dal-la Musica naturale, ne nascono due altre,Diui-sion della Musi-ca naturale. vna si di-ce esser Musica mondana, l'altra Humana. Di que-ste due, non te ne parlo, perche bisognaria, che tu hauessi cognitione, & di Filosofia, & d'Astrologia, & hauer visto cose assai dipoi non fà à nostro propo-sito. La Musica artificiale;Musica artificiale qual sia. cosi chiamata, perche s'acquista con industria, & artificio, e quella dalla quale ne nascono tre altre sorti, cioè, Musica pla-na, Musica figurata, & Musica instromentale. La page 2Musica plana,Musica plana. e quella, che egualmente si canta con figure vniformi, come breui con breui, ò semibre-ui con semibreui, & simili. La Musica figurata,Musica figurata e quella, che vien cantata con figure di diuerso valo-re. La musica instromentale poi,Musica instro-mentale. e quella, che è causata da gli instromenti, come Organi, Cethare, Lauti, & altri instromenti. Si che tu hai inteso, Co-me la Musica (generalmente parlando) si diuide in due, Naturale, & Artificiale. La naturale parimente in altre due, Mondana, & Humana. L'Artificiale poi, in altre tre; Plana figurata, e instromentale. Re-sta solo, che tu sappia, che il Musico è di due sorti:Diuision del Mu-sico. Specolatiuo è prattico. Specolatiuo è quello,Musico specolatiuo. che solamente considera la Musica naturale, Prattico poi è quello,Musico pratti-co. che considera la Musica Artificiale, & và accommodando le consonanze è dissonan-ze insieme, in modo tale, che siano grate, & dolci alle orecchie de gli ascoltanti. Hora, che tu sai, qual sia la Musica Naturale, & Artificiale, & qual sia il Musico specolatiuo, & prattico, voglio, che tu sap-pia anco, quale si deue chiamar Musico. Hora sen-ti. Si chiamarà MusicoQual si deb-ba chiamar Musico. quello (parlando del Musico prattico) il quale saprà comporre à tre, quattro, e più voci. Vno dunque, che cantarà vn'altra parte sopra il canto figurato, ò sopra il canto fermo, non si chiamarà Musico? poiche è gionto alla cognitione di porre le consonanze è dissonanze insieme? page 3nò, mà si chiamarà Contrapontista, non essendo passato più oltre. Ti hò voluto dir anco questo, ac-ciò tu non erri, come molti errano, & hanno errato, chiamando Musici, quelli che semplicemente can-tano, & solamente il Contraponto sanno. Et dopò che siamo à parlar del Cantore, ti voglio dire qual egli si sia, & qual sia l'officio suo. Sappi dunque, che il Cantore,Qual sia il Can-tore. è quello, che solamente hà cognitione delle figure, de modi, tempi, prolationi, e propor-tioni, che dalli Musici prattici, nelli loro canti sono vsate. Deue anco il Cantore, con soauità cantare, mandando fuori la voce soauemente & proportio-natamente senza gridare, come fanno alcuni al tem-po d'hoggi. E però volendo tu esser buono Compo-sitore, bisogna prima, che tu sij buono Cantore, & buono Contrapontista. Quello, che deue sapere il buono Cantore, già te l'ho detto di sopra, & quello che deue sapere vn buon Contrapontista, hora te lo dirò, ascolta bene.

CHE COSA SIA CONTRAPONTO SEMPLICE, ET DIMINVITO.

CHI vuole far bene il Contraponto, biso-gna che sappia, che egli è di due sorti;Diuision del contraponto. vno è chiamato, Contraponto semplice, & l'altro diminuito. Il Contraponto semplice, non è alpage 4tro, che il mandare vna nota, contra vn'altra nota, egualmente cantando. Il Contraponto diminuitoContra-ponto dimi-nuito. poi è quello, con il quale si passano più figure all'in-contro d'vna figura, come per essempio, all'incontro d'vna semibreue, tu passerai con due minime, ò quat-tro semiminime; e cosi delle altre, parlando secon-do la loro valuta. Et con il mezzo di questo Con-traponto diminuito, si gionge poi alla cognitio-ne della compositione, onde si fanno tante belle, e variate compositioni, & Cantilene. Dipoi bisogna che tu habbia molto bene cognitione delle conso-nanze, si perfette, come imperfette, & anco delle dissonanze, come fondamentali del Contraponto. Eccole.
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DIVISIONE PRIMA Delle Consonanze.

1 3 5 6 8 10 12 13
15 17 19 20 22
Et sono semplici, duplicate, et triplicate in questo modo.
Semplici Duplicate Triplicate.
Vnisono Ottaua Quintadecima, vigesimasecunda.
Terza Decima Decimasettima.
Quinta Duodecima Decimanona.
Sesta Decimaterza Vigesima.
HOR tu vedi come dall'Vnisono, ne vien creata l'ottaua, & la quintadecima, & la vigesimaseconda duplicando, & tripli-cando; così per ordine, dico anco delle altre, & sono d'vna istessa natura; auertisse bene. Hora bisogna, che tu sappia, che di queste Conso-nanze, parte ne sono perfette, & parte imperfette. Vedi quà. page 6

DIVISIONE SECONDA, Delle Consonanze.

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ET se tu non intendi quello, che io voglio dire, dicendo, perfette vnisone, & equiso-ne; Sappi che vnisono,Vniso-no, che cosa sia. non è altro, se non sonare in vna istessa corda, ò cantare in vna istessa voce. Equisonare poi, vuol dire egual-mente sonare, talmente che ripiglia l'ottaua sopra l'vnisono, e cosi tu sentirai il suono quasi vnifor-me; altro non gli è, saluo che vno è basso, & l'altro è alto. Et medemamente tu farai con la quintade-cima, & vigesimaseconda.
Perfette, mezzane, & consone, vuol dire, che stan-no da mezzo, come tu puoi vedere, che frà l'vniso-no, & l'ottaua, vi si ritroua la quinta, & da l'ottaua alla quintadecima, vi stà in mezzo la duodecima. Et frà la quintadecima, & la vigesimaseconda, vi è posta nel mezzo la decimanona. Et se tu ti acco-page 7sterai al tuo Arpicordo, facendone l'esperienza, so-pra la tastatura, facilmente restarai capace. Con-sone; vuol dire, che sono sonore, & grate all'orec-chia. Et tien bene à memoria questi termini,Nome delle consonanze antiche Vni-sone, Equisone, Consone, Emmele, & dissone, che vuol dir dissonanti. Et cosi da Consone, si dicono Consonanze, & da dissone, si dicono dissonanze, le quali dissonanze, in numero, sono noue; & so-no à guisa delle Consonanze, Semplici, duplicate, & triplicate, Come tu vedi.
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DISSONANZE.

SECONDA, QVARTA, SETTIMA, NO-NA, VNDECIMA, QVARTADECI-MA, SESTADECIMA, DECIMAOT-TAVA, ET VIGESIMAPRIMA. Et so-no d'vna istessa natura perche l'effetto, che fà la seconda, tanto lo fà la nona, & la decimasesta. E così per ordine. Ecco quà. page 8
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TV vedi come dalla seconda, ne vien crea-ta la nona, & la decimasesta. E così dal-la Quarta l'vndecima, e và discorrendo delle altre. Hora che tu hai inteso, quali siano le Consonanze, & dissonanze, ti voglio dar alcune regole, per adoperarle, nel far il tuo Contraponto.
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IN CHE MODO SI VSANO le Consonanze nel far il Contraponto.

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PRIMA, comincia con vna Consonan-za perfetta. Questo à me piace (se bene non ti sforzo) come nel fine ti astringo. Secondariamente tu non ti mouerai da luogo à luogo, con due Consonanze perfette, & per dirtelo chiaro, non far mai, nè due vnissone, nè due quin-page 9te, nè due ottaue, nè due duodecime, nè due quinte-decime, nè due decimenone, ne due vigesimeseconde. Ma fà che dopò vna Consonanza perfetta, ne seguiti vna imperfetta, ò due, ò più come à te piace. Et auertisse quà,Auertimento. che se ben io hò detto che non si puo fare due Consonanze perfette vna dopò l'altra, intendo però, di quelle di vna istessa denominatio-ne, come due quinte, due vnissone, due ottaue, & simili. Tu potrai però fare due Consonanze per-fette l'vna dopò l'altra, mà non d'vna istessa deno-minatione, come per essempio. Tu potrai fare la quinta, e poi l'ottaua, l'vnisono, e poi la quinta, la duodecima, e poi la quintadecima, & simili.
Delle CONSONANZE IMPERFETTE, tu nè potrai fare, vna dopo l'altra, quante tu vorrai, mo-uendoti da luogo à luogo, ascendendo, ò descen-dendo. Di più quando tu vedi, che vna parte ascende, e tu descenderai con l'altra, & questa regola,Regola degna d'esser osseruata. se bene non è sempre necessaria, è però ben fatto os-seruarla, più che sia possibile. Auisandoti,Auiso. che quan-do, tu vorrai andare da vna Consonanza imperfet-ta ad vna perfetta, tu gli andarai con la più vicina. Vltimamente tu finirai in Consonanza perfetta, & à me piace finir sempre, ò in vnisono, ò in ottaua, ò in quintadecima. Et perche le dissonanze mesco-late con le consonanze, rendono il Contraponto, & la Compositione, più vago e più diletteuole, al-page 10l'vdito; per tanto ti darò alcune altre regole, acciò tu ti sappia seruire anco di queste dissonanze, orna-mento veramente, (se sono ben poste,) della Compositione.
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IN CHE MODO SI VSANO LE DISSONANZE NEL CONTRAPONTO, & Compositione.

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SERVENDOTI della dissonanza, bisogna, che ella sia accompagnata, & attaccata ad vna Consonanza, sia perfetta, ò imperfetta come si voglia. Et breuemente, è chiaramen-te, ti farò Capace, in che modo tu ti debba gouer-nare. Passagi proprij delle dissonanze.
Fatta la seconda, seguitarà l'vnisono, ouero la terza. Fatta la quarta, seguitarà la terza. Fatta la settima, seguitarà la sesta. Fatta la nona, seguitarà la ottaua. Fatta la vndecima seguitarà la decima. Fatta la decimaquarta, seguitarà la decimaterza. Fatta la decimasesta, seguitarà la quintadecima. Fatta la decimaottaua, seguitarà la decimasettima. page 11Fatta la vigesimaprima, seguitarà la vigesima. Ba-staua, che io ti hauessi detto della seconda, Quar-ta, & Settima, perche le altre, sono composte da queste tre, & sono d'vna istessa natura, Come di sopra t'hò detto, & vn'istesso effetto fanno.
Et questo ti basti, intorno alle Consonanze, & dissonanze. Hora resta, che tu sappia, quali sia-no i mouimenti loro, & quali siano i suoi passag-gi, & come siano poste nel Contraponto Sem-plice, & nel Contraponto diminuito.

MODO DI FAR IL CONTRAPONTO SEMPLICE.

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FACENDO tù Contraponto Semplice, tu lo farai priuo d'ogni dissonanza, ma lo Componerai di pure, e schiette Con-sonanze. Auertendo però di fuggire gli vnisoni, & l'ottaue, più che sia possibile, non già perche non siano Consonanze buone, anzi sono buo-nissime, mà perche fanno la Cantilena magra, & priua di Consonanze, & tu lo farai cantare più per grado, che per salto. page 12

MODO, ET PASSAGGI DELLE Consonanze per far il Contraponto, et prima, Dell'VNISONO.

IN doi modi solamente, si fà l'vnisono. Vno, nel principio della battuta, & l'al-tro, nel fine della battuta, cioè in eleua-tione. Quando tu lo vorrai fare in principio del-la battuta, e che stia bene, tu farai ascendere la parte bassa, e descendere la parte acuta, senza salto del-l'vna, & dell'altra talmente, che sempre sarà vna ter-za auanti, di poi tu andarai all'vnisono. IN eleua-tione poi, tu farai, che vna parte resti ferma, & con l'altra farai l'vnisono, partendoli da qual Conso-nanza si voglia, dalla sesta in poi. Et facendolo in questi doi modi, starà bene, & nel Contrapon-to, & nelle Compositioni di più voci.
Si fà anco in vn'altro modo, posto in eleuatio-ne, mà à tre, quattro, ò più voci. Come quando vna parte resta in vn luogo, & l'altra và à far l'vni-sono seco, percotendosi ambedue le parti. Et in somma nelle Compositioni di più voci, tu lo potrai fare come à te piacerà, eccetto in questi doi modi, che seguitano. Passo illecito.
Quando fatto l'vnisono, tu passassi all'ottaua, saltando, vna parte in sù, & l'altra in giù. Questa si fà solo à otto voci. L'altro modo, che non si de-page 13ue fare, è questo.Passo prohito [sic: prohibito] Quando tu hauessi fatto l'vniso-no, è che poi passassi alla quinta, saltando tutte due le parti in sù. Et questo ti basti per l'vnisono. Ho-ra me ne passo alla terza; mà volendo trattarti del-la terza, bisogna prima ch'io ti dica, come la ter-za, è maggiore, & minore, & de quanti tuoni, sia composta, & l'vna, & l'altra. la onde bisogna pri-ma che tu sappia, che cosa sia tuono, & come si formi il tuono. Vedi.

Che cosa sia tuono, e come si forma.

TVONO altro non è, che l'ascendere, ò descendere d'vna voce, e si forma in questo modo, cominciando dalla prima vo-ce, cosi dicendo.
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TUTTI sono tuoni, eccetto mi, fa, & fa, mi. Che è semitono. Hora per via de questi tuoni, & semitoni, si conosce, qual sia la terza maggiore, & qual sia la minore, & nè più nè meno, s'intende della sesta.

Della TERZA Maggiore.

SAPPI, che la terza maggiore, è quella, che in se contiene duoi tuoni. Come, vt mi, mi vt, fa la, la fa, & acciò tu resti più Capace. ogni volta che non vi si troua il semito-no mi fa, o, fa mi, quella è terza maggiore. Et fà passaggio in sei modi.

PASSAGGI DELLA TERZA MAG-giore numero sei.

  • IL primo. Si passa dalla terza, alla Quinta.
  • Il secondo, dalla terza, alla sesta.
  • Il terzo, dalla terza, all'ottaua.
Con questi tre passaggi, tu ti mouerai senza so-spetto di errare.
  • Il Quarto. dalla terza, alla settima.
  • Il Quinto. dalla terza, alla seconda.
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Intendi bene quà. Passando dalla terza, alla set-tima, tu farai descendere vna parte per grado, po-sta in eleuatione, & l'altra tu la farai ascendere per salto, con figure di minime, & fatta la terza, tu andarai à percuotere la settima, nel principio della battuta.
Passando dalla terza, alla seconda. Si fà andare vna parte sincopando, per grado ineleuatione [sic: in eleuatione], & l'altra libera e sciolta. Talmente che fatta la ter-za, se ne passa alla seconda.
Il sesto, & vltimo passaggio, si è dalla terza, al-l'vnisono, & tu potrai sempre passare allegramen-te, come à te piacerà, eccetto in questi doi modi. Passi prohi-biti.
Primo. Tu non passarai dalla terza, all'vnisono descendendo ambedue le parti. Secondo, tu non passarai dalla terza, all'vnisono, ascendendo tutte due le parti. Nel resto, vsalo à tuo piacere, che non gli è pericolo d'errore.
Tu hai inteso, qual sia la terza maggiore, & qua-li, & quanti siano i passaggi suoi.

Della TERZA minore.

LA terza minore, è composta d'vn tono, & vn semitono. Come re fa, fa re, mi sol, sol mi. Et acciò meglio tu capisca questo, vedi ogni volta che vi si ritroua il semitono, mi fa, ò fa mi. Quella, è terza minore. Et hà cinque pas-saggi. page 16

PASSAGGI DELLA TERZA MINO-re, numero cinque.

  • IL primo, è dalla terza all'vnisono.
  • Il secondo, dalla terza alla quinta.
  • Il terzo, dalla terza alla sesta.
  • Il quarto, dalla terza all'ottaua.
  • Il quinto, dalla terza alla seconda.
Et in quel modo, che tu ti seruirai delli passaggi della terza maggiore, nell'istesso modo, tu potrai seruirti per la terza minore, perche sono quasi si-mili. Vi è questo di più, che passando tu dalla ter-za alla sesta, tu gli potrai andare, ascendendo tut-te due le parti. Vna per grado, l'altra per salto, & veramente è gratioso passo. Che facendolo, con la terza maggiore, rende vn poco di durezza all'o-recchia. Et questo ti basti, in quanto alla terza minore.

Della QVINTA.

TV hai da sapere, che la Quinta è di due sor-ti;Diuisione del-la Quinta e si dice così. Quinta perfetta, & quin-ta imperfetta. La Quinta perfetta, tiene in se tre tuoni, & vn semituono, come per essempio. Vt, sol. e così in sei modi fà passaggio. page 17

PASSAGGI DELLA QVINTA PER-fetta numero sei.

  • IL primo, è dalla Quinta alla sesta.
  • Il secondo, dalla quinta all'ottaua.
  • Il terzo, dalla quinta alla terza.
  • Il quarto, dalla quinta all'vnisono.
  • Il quinto, dalla quinta alla settima.
  • Il sesto, dalla quinta alla seconda.
Nel primo passaggio, tu hai d'auertireAuer-tisse. che non si passa dalla quinta alla sesta, descendendo, ò ascendendo tutte due le parti, con salto. Nel secondo. Tu hai d'auertire,Auer-tisse. di non passare dalla quinta, all'ot-taua, quando tutte due le parti ascendessero, vna per salto, l'altra per grado. Questo più presto te lo concedo à più voci, come quattro e più. Nè tam-poco tu hai d'andare dalla Quinta, all'ottaua,Auer-tisse. quando tutte due le parti ascendeno per salto.
Et similmente tu hai da schiuare quest'altro.Auer-tisse. Di non andare dalla duodecima (che della istessa na-tura è della quinta) all'ottaua, quando vna parte descendesse con salto & l'altra ascendesse con salto.
Si deue anco fuggire quest'altro modo di pas-sare,Auer-tisse. quando vna parte è posta con vna figura di semibreue sincopata, & facendosi la quinta de-scende per grado, e se nè và poi all'ottaua, & l'altra page 18parte descende per salto.
Deuesi schiuare (in Contraponto tanto) di non passare dalla Quinta, all'ottaua, descendendo am-bedue le parti, l'vna per salto, & l'altra per grado à più voci starà bene. Passando dalla quinta, alla terza, tu non potrai errare. Il quinto passaggio, tu lo potrai fare in vn modo solo, cioè fatta la Quinta, passare con l'vnisono, restando però fer-ma vna parte. Vi è anco vn'altro modo. Cioè, quan-do vna parte ascende per salto; & l'altra descende per grado. Ma questo passaggio in Contraponto non stà bene.
In più voci sì. in altro modo, non si potrà mai passare dalla Quinta, all'vnisono, che stia bene, il quinto, & sesto passaggio, tu li puoi fare senza scropolo, poiche facendoli, non si possono fare, se non bene.
Ti auiso poi, che se bene i passaggi stanno posti tutti così per ordine, che per questo non ti obligo à seruar quell'ordine, ma passarai hor con vno, hor con l'altro, secondo che ti verrà commodo, & tan-to dico delli altri delle altre Consonanze. Basta questo per la quinta perfetta.

Della QVINTA imperfetta.

LA Quinta imperfetta, ò quinta falsa, come tu vuoi, è quella che è composta de duoi toni, page 19& duoi semituoni, ouero dirò così acciò tu inten-da più presto. Quando si ritroua mi, Contra fa in quinta, all'hora è quinta falsa. La quale se si com-moda nella compositione co'l suo proprio passag-gio, è consonanza; se altramente, è dissonanza, i passaggi sono duoi.

PASSAGGI DELLA QVINTA IM-perfetta numero duoi.

  • IL suo primo passaggio, è dalla Quinta al-la terza.
  • Il secundo, dalla Quinta alla sesta.
Il primo, vsalo in qual modo tu vuoi, che sarà sem-pre buono, purche fatta la Quinta, subito ne se-guiti la terza. Il secondo, tù non lo puoi fare che tutte due le parti non descendino vna per grado, l'altra per salto. E però questo passaggio, tu non lo farai mai, se non fosse per il significato di qualche parola, ò di qualche obligatione; che in tal caso, tu sarai iscusato. Hora me ne passo alla Sesta.
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Della SESTA.

LA SESTA è di due sorti.Diuision della se-sta. Vna si chiama sesta maggiore; l'altra sesta minore. Ti dirò prima, qual sia la sesta Maggiore, dipoi seguirà della minore.

Della SESTA Maggiore.

SAPPI dunque, che la sesta Maggiore, è quella, che è composta de quattro tuoni, & vn semitono, & a dirlo più chiaro. Quella è sesta maggiore, che hà dentro se non vna volta, mi fa. Come, vt la. Et questa, fà vn passag-gio solo. Il Quale, è dalla sesta all'ottaua.

Il passaggio della SESTA Maggiore.

ANDANDO dalla sesta Maggiore; all'ot-taua, non bisogna mai che le parti ascen-dino, ò descendino per salto, se il passo deue star bene. Duoi altri modi vi sono di passar all'ottaua. Vno quando tutte due le parti descendono, vna per page 21grado, l'altra per salto, questo modo à più voci, tu lo potrai fare. l'altro è,Duro passo per la sesta mag-giore quando vna parte ascende con salto, l'altra resta ferma. Questo modo non mi piace, perche fà duro effetto.
Essendo la SESTA Maggiore pouera de pas-saggi, tu potrai preualerti di quelli della sesta mi-nore. come del secondo, del Quinto, & del Sesto.

Della SESTA Minore.

LA SESTA minore poi, è quella, che è fatta ò composta, de tre tuoni, & doi semituoni ò vero. Come gli è due volte mi fa, (per più capacità tua) Quella è sesta minore. Come cantando; mi fa, in sesto. Et questa in sette modi fà passaggio ad altra consonanza.

PASSAGGI DELLA SESTA MI-nore numero sette.

  • IL Primo modo di passare è, Dalla sesta alla Quinta.
  • Il secondo. Dalla sesta, alla terza.
  • Il terzo. Dalla sesta, all'ottaua. page 22
  • Il Quarto. Dalla sesta, all'vnisono.
  • Il Quinto. Dalla sesta[unclear: ,] alla decima.
  • Il Sesto. Dalla sesta, alla seconda.
  • Il Settimo, & vltimo. Dalla sesta, alla quarta.
TVTTI questi passaggi, tu potrai poner giù senza dubbio, che sempre saranno buoni. Auertisse solo al Quarto,Passo illecito. che è dalla sesta, all'vnisono[unclear: ;] che non si può fare che stia bene. però lascialo stare, & nel Contraponto, & nelle Compositioni.
Delle seste, tu nè potrai fare due tre, vna dopò l'al-tra; è ben vero, che la prima, deue esser maggiore, & poi la minore. La sesta fà bell'effetto, mà lo fà anco tristo. La sesta maggiore lo fà tristo, ò alme-no duro, se ella salta. La sesta minore, se và per grado, contenta l'vdito, se salta, tanto più.
Hora che t'hò detto qual sia la sesta maggiore, & qual sia la minore, & quali siano i passaggi del-l'vna, & dell'altra resta ch'io ti dichi, in che modo la sesta Maggiore, diuenti minore, & la minore diuenti Maggiore. Et questo è di grandissimo com-modo al compositore. & si fà accidentalmente. Bi-sogna dunque che tu sappia prima quali siano que-sti Accidenti.
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ACCIDENTI MVSICALI numero duoi.

TV hai da sapere, che gli accidenti del Can-to sono doi. il bequadro, & il bemolle. & questi sono quelli, che fanno diuentar la sesta, di Maggiore minore & di minore Maggiore. & il simile fanno della terza. Il bequa-dro, si segna Cosi il quale ha per compagno quest'altro segno di queste virgolette le quali fanno l'istesso effetto del bequadro. e si chiama, Diesis. il bemolle poi si segna con questa lettera b. La natura de questi accidenti è tale.

Natura de gli Accidenti.

IL bequadro, o vero Diesis, fa ascendere la Cantilena, & il bemolle, la fà descendere. Sono però stati alcuni Compositori, che tali Acci-denti hanno vsati contra la natura loro. tien pur tù, la strada vera. page 24

Che cosa siano gli Accidenti.

HORSV bene. Questi Accidenti non sono altro che doi semitoni. La sesta maggiore stà de quattro tuoni, & vn semitono. Hor volendola far minore, tu ti seruirai, ò del be molle, ò del be quadro, secondò che farà bisogno, ò nel ascendere, ò nel descendere, che faccia la par-te. Il simile si fà della minore, facendola maggiore. Et nota bene. Che doi semitoni, fanno vn tuono. Sappi anco, che questi accidenti rendono la quin-ta falsa, de imperfetta, perfetta, & de perfetta, im-perfetta. Et sono anco stati ritrouati per fuggir il noioso tritono.

Della OTTAVA.

L'OTTAVA è vna Consonanza perfettissima, la quale rinchiude in se, tutte le Consonanze, e dissonanze. Che ciò sia il vero, proualo ef-fettualmente sù l'Arpicordo, è trouarai l'vnisono, la Terza, la Quinta, & la Sesta; delle dissonanze. La Seconda, la quarta, & la settima. L'ottaua, è com-posta de cinque tuoni, & doi semitoni, & hà cinque passaggi. page 25

PASSAGGI DELL'OTTAVA. numero cinque.

  • IL primo è dall'ottaua, alla quinta.
  • Il secondo è dall'ottaua, alla terza.
  • Il terzo è dall'ottaua, alla sesta.
  • Il quarto è dall'ottaua, alla Decima.
  • Il quinto è dall'ottaua, all'vnisono.
Tutti questi passaggi sempre sono buoni, fatti in qual si voglia modo, tu hai solo d'auertire al pri-mo, che è dall'ottaua alla quinta, che si può passare anco così. descendendo tutte due le parti, vna per salto, l'altra per grado. Dico, che di questo modo, te ne seruirai nelle Compositioni di più voci, & è bonissimo. All'vltimo, guarda, che tu non passi dal-l'ottaua, all'vnisono, descendendo vna parte, & a-scendendo l'altra, ambedue con salto. perche que-sto si conuiene solo alli Bassi, cantando à doi Chori.
Hora che hò spedito di narrarti i passaggi del-le Consonanze, voglio mostrarti, in che modo si vsino queste dissonanze nelle Compositioni. & i passaggi loro. Et prima ti dirò.
[Figure]
page 26

Della SECONDA. La seconda hà quattro passaggi.

  • IL Primo. è dalla seconda, all'vnisono.
  • Il Secondo. è dalla seconda, alla Terza.
  • Il Terzo. è dalla seconda, alla Quinta.
  • Il Quarto. è dalla seconda, alla Sesta.
Il primo starà sempre bene, e tu non puoi erra-re. Il secondo anc'egli starà sempre bene, mà auer-tisse, che quando tu passassi, dalla seconda, alla ter-za, per vna corda segnata co'l Diesis, ò be quadro, ò be molle, che non staria bene. Altri però l'hanno vsato, mà per qualche fuga, ò altro rispetto. Il ter-zo anc'esso, sarà sempre buono. Eccetto, se fatta la seconda, seguitasse la Quinta saltando vna parte, ò in sù, ò in giù. Si deue anco schiuare il passar dal-la seconda, alla Quinta, quando vna parte facesse atto di Cadenza, come dire; sol fa sol. Per che il Cantore, gli vol sempre mettere il semitono Die-sis. & mettendolo, quella Quinta, diuenta di per-fetta, imperfetta; & per tal rispetto, stà male. se non fosse questo, staria bene.
Il Quarto, che è dalla seconda, alla sesta, facen-dolo, tu non puoi errare; & veramente, egli è vn passo molto degno. Hò detto assai intorno alla seconda. Hor senti. page 27

Della QVARTA.

LA Quarta, in quanto à se, come quarta sempli-cemente fatta, ella è dissonanza. Accompagnata poi, con qualche altra Consonanza, anc'essa è Consonanza. Come per essempio. S'ella è posta frà l'ottaua, è Consonanza sonorissima. perche con la parte bassa, fà Quinta, & con la parte soprana, fa Quarta. à questo modo, & in altri modi, che ella è accommodata nelle Compositioni, è Consonan-za. altrimente nò. Sono però stati alcuni, i quali, considerata come Quarta semplicemente fatta, l'-hanno posta frà le Consonanze. Che raggione habbino questi tali, io non lo sò, perche veramente, hò visto, che quasi tutti, l'hanno Connumerata frà le Consonanze poi, io non sò, che contento dia al-l'vdito, come la Terza, Quinta, & altra, fà più pre-sto fastidio, che altramente. proualo, e sentirai si che, in quanto per me, la tengo per dissonanza, e come dissonanza, passa in tre modi.

PASSAGGI DELLA QVARTA numero tre.

  • IL primo. è dalla Quarta, alla Terza.
  • Il secondo. è dalla Quarta, alla Quinta.
  • Il terzo. è dalla Quarta, alla Sesta.
Facendo il primo come à te piacerà, sarà sempre page 28buono. Facendo il secondo non si può falare, mà tal passaggio, si conuiene più alle compositioni di più voci, che al Contraponto di due voci. facendo il terzo, ti riuscirà sempre bene.
La quarta,Auiso. s'ella deue esser buona, deue esser com-posta de duoi toni & vn semitono: che quando el-la fosse di tre toni, & vn semitono, non saria buo-na quarta. Come dire mi contra fa in quarta. il che si deue fuggire. Della quarta, parmi hauerti detto à bastanza. hora senti.

Della SETTIMA. La settima, hà cinque passaggi.

  • IL primo. è dalla settima, alla sesta.
  • Il secondo. è dalla settima, alla quinta.
  • Il terzo. è dalla settima, alla terza.
  • Il quarto è dalla settima, all'ottaua.
  • Il quinto è dalla settima alla decima.
Questi passaggi sono sempre buoni. Hauen-do però l'occhio al secondo, che è dalla settima, alla Quinta. & al terzo, che è dalla settima, alla Terza, che passando (fatta che sarà la settima) alla Quinta, & alla Terza. con mouimento sepa-page 29rato, ò per dirtelo acciò tu intenda con salto. Che questo non stà bene. Così s'intende anco della se-conda, come già t'hò detto, parlando de i suoi passaggi. Nel resto ponili giù allegramente, & senza dubbio, che ti riusciranno.
Fin quì,Com-pendio. tu hai inteso, che cosa sia Musica. La di-uisione della Musica. Che cosa sia Musico. La di-uisione del Musico. Qual si debba chiamar Musi-co. Qual sia il Cantore. La diuision del Contra-ponto. La diuisione delle Consonanze, & Disso-nanze, & i passaggi loro. Però volendo tù restar capace di tutte queste cose, che di sopra t'hò det-to, non le leggerai tutte in vn tratto come à dire legger tutto il libro, ò la metà, nò;Modo di stu-diare. mà ad vna, ad vna, le andarai molto ben considerando, facen-do l'esperienza sù la cartella. & se cosi farai, facil-mente tu venerai in cognitione del fatto, con tuo gusto.
Hora resta , ch'io ti dichi in che modo si forma il Contraponto sopra vn canto fermo, ò figurato. & parimente le qualità sue. Perche altro fatto è far Contraponto, & altro è far vn Duo. Hor senti il modo, che tu hai da tenere nel far il Contraponto, il qual modo, contiene sei cose.
  • La prima. è che tu non salti molto, mà vadi gra-damente.
  • La seconda. che sia ornato di tirate belle. page 30
  • La Terza. che tu ti replichi qualche inuentione già fatta, mà diuersamente.
  • La Quarta. che tu non facci salto incantabile.
  • La Quinta. che tu non facci mai Cadenza.
  • La Sesta, & vltima. che tu schiui le ottaue, & gli vnisoni, nel principio della battuta.
Le qualità poi sono tre.

Qualità del Contraponto, numero tre.

  • LA prima. Che sia DIMINVITO.
  • La seconda. Che sia LEGATO.
  • La terza. Che sia FVGATO.
Ti dichiaro questi tre termini. DIMINVITO. S'intende, che non vi siano Breui, nè minime co'l ponto, nè semibreui co'l ponto nel principio del-la battuta. Perche così? perche se non stasse in que-sto modo, non si chiamaria Contraponto, ma Compositione.
LEGATO, ò vero sincopato; s'intende, quan-do vna nota participa del fine, & del principio della Battuta.
FVGATO poi. s'intende quando, tu, repli-cassi vn medemo passo più volte, mà in diuerso modo. Come à dire più volte, vt, re, mi, fa, sol. Sarà page 31ben fatto aspettare mezza battuta, auanti che tu dia principio. Hora osseruando tu questo modo, & queste regole, si potrà veramente chiamare, Con-traponto, & non Duo. Sò che tu desideri intender due parole anco del Duo. Son conteuto.
Il Duo, si fà in modo di Compositione, aspet-tando pause nel principio, nel mezzo, & secondo che occorre. si può far delle breui, semibreui, & minime col'pontoco'l ponto nel principio di Battuta. si può far Cadenza proportionata al tuono. & non si deue passar questi estremi più di dodeci, ò quindeci vo-ci. Questo auertimento t'arricordo anco nelle Com-positioni; cioè far che siano vnite trà di loro, più che sia possibile, perche l'vdito nè resta più grati-ficato, & fanno più bella Armonia.
Volendo far qualche Compositione; sia, ò Mottetto, Messa, Salmo, Madrigale, Canzone, ò altra sorte, ti fà bisogno hauer molto bene cognitione di queste due cose. del TVONO, & delle sue CA-DENZE. Che se tu Componesti, & non hauesti ri suardo [sic: riguardo] à queste due cose importantissime, tu sare-sti à modo d'vn cieco, che pur và, mà non sà doue si vada. e però ti pongo quà i Tuoni, i quali in nu-mero sono otto.
[Figure]
page 32

TVONI NVMERO OTTO.

Il primo. Re la.
Il secondo. Re fa.
Il terzo. Mi fa. in Sesta.
Il quarto. Mi la.
Il quinto. fa fa. in Quinta.
Il sesto. fa la.
Il settimo. vt sol.
L'ottauo. vt fa.
[Figure]
[Figure]
DI questi otto toni, bisogna, che tu habbia be-ne cognitione. Mà questa cognitione, si può ha-uere in doi modi, ò che si conosce il tono, per in-tonar il Salmo, o che ella si hà, in conoscere vn Canto fermo, ò figurato, di qual tono sia, & l'vna, & l'altra bisogna hauere.

Cognitione per intonar il Salmo.

A CONOSCERE il tono, per intonar il Salmo, si fà cosi, si guarda il fine dell'An-tifona, & il principio delle E V O A E & fa-cendo così, subito lo conoscerai tenen-do sempre in memoria. Re, la, Primo. Re. fa, Se-page 33condo, &c. Come di sopra ti hò mostrato.
A conoscer poi, se vn Canto fermo, ò figurato, sia del primo, ò d'altro tono, gli va altra conside-ratione, & è questa.

Cognitione per conoscer di qual tono sia vn Canto figurato.

Bisogna sapere la natura del tono, & quali sia-no le corde, nelle quali, esso tono fà Cadenza, & doue finisce, talmente, che importa molto sapere queste Corde finali, & le Cadenze. dirotti dunque prima, doue finiscono, & poi le Cadenze sue pro-prie.
SAPPI, che questi toni, vanno come fanno li frati, à doi, à doi. Cioè. Corde fi-nali.
  • Il primo, & il secondo, finiscono inD.
  • Il terzo, & quarto, inE.
  • Il quinto, & sesto, inF.
  • Il settimo, e l'ottauo inG.
DI questi otto toni, ve nè sono doi, che spesse volte sono trasportati dalli Composi-tori, per Quarta in acuto co'l soccorso del bemolle, & sono questi doi. Il PRIMO & SECONDO. page 34e però vanno à finire ambidoi in G. Hora bene Tu hai da sapere, che ogni tuono, hà il suo princi-pio, mezzo, & fine. & sono le Corde, nelle quali propriamente casca ò per dir meglio fà Cadenza. Cominciamo dal primo.
  • Il primo tuono, principia in F. tien il Mezzo in A. & il fine in D.
  • Il secondo, principia in C. tien il Mezzo, in F. & il fine in D.
  • Il terzo, principia in G. tien il Mezzo, in C, & il fi-ne in A. ò in E.
  • Il quarto, principia in A. tien il Mezzo, in A, & il fine in E.
  • Il quinto, principia in F. tien il Mezzo, in C. & il fine in A.
  • Il sesto, principia in F. tien il Mezzo in A. & il fi-ne in F.
  • Il settimo, principia in G. tien il Mezzo in D. & il fine in A.
  • L'ottauo, principia in G. tien il Mezzo in C. & il fine in G.

Per bemolle.

  • Il primo principia in B. tien il Mezzo in D. & il fine in G.
  • Il secondo. principia in F. tien il Mezzo in B. & il fine in G.
page 35
Hora se tu haurai bene cognitione de questi to-ni, & delle cadenze loro, facilmente tu conoscerai, se vna compositione, sarà del primo, ò del secondo tono. & adoperandole nella tua Compositione bene, sarai tenuto per intelligente, & la tua Canti-lena non potrà esser se non bella.
Tu hai poi da osseruar questo. Che le parti per-cuotino spesso le sue Corde, doue fanno cadenza, & particolarmente la finale[unclear: .] Et quando comincia la Cantilena, deueno le parti esser lontane l'vna da l'altra per Quarta, ò per Quinta. & questo sia fatto à proposito secondo il tono. facendo fine poi al-la Compositione, tu lo farai sempre nella corda fi-nale del tono. se non fosse, che tu facessi vn Mo-tetto, ò Madrigale, ò altra Compositione, che ha-uesse due parti; che all'hora tu potrai finire con la prima parte nella Medietà. & con la seconda nella corda finale. Come per essempio. se tu facessi vn Motetto del primo tono, che hauesse due parti, con la prima tu potresti finire in A, re, & con la secon-da in D, sol re, & in tal modo si fà delle [sic: delli] altri.
Credo d'hauerti detto assai intorno al cono-scer i toni, & al conoscer se vn Canto figurato, sia del primo o secondo tono. Resta dirti della cogni-tione del Canto fermo.
[Figure]
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COGNITIONE PER CONOSCERE il Canto fermo, se sia del primo, ò secondo tono.

SE bene il primo, & secondo tono, finisco-no in D. sono però differenti nel proce-dere loro. Per tanto sappi, che il primo non passa sotto la sua corda finale, più d'vna voce, ò due, poi, ascenderà sin all'ottaua di detta corda finale. (se cosi piacerà al Compositor, di farlo ascen-dere.) Questo sarà del primo tono.
Il secondo. Non passa la quinta, che lui fà con la corda sua finale, più d'vna voce. Di poi, descende-rà sotto la sua corda finale, quattro voci. Questo sarà del secondo.
Ecco, come chiaramente si può conoscere, se il Canto fermo sia del primo, ò secondo tono. & tal consideratione si fà anco delli altri.
Questi toni, sono chiamati AVTENTICI, & PLAGALI. però sappi, che quattro sono gli Au-tentici; & quattro i Plagali, & sono questi.
[Figure: Toni Autentici.]
Diuisione delli toni.
  • Il PRIMO.
  • TERZO. page 37
  • QVINTO.
  • SETTIMO.
[Figure]

Toni Plagali.

  • SECONDO.
  • QVARTO.
  • SESTO.
  • OTTAVO.
[Figure]
MA' tu mi dirai; che mi gioua saper questa diuisione per il mio componere? io ti di-co, che se non ti giouasse in altro, ti gio-ua nell'aria della Compositione;Condi-tione del Com-posito-re. Perche dicono, che i toni Autentici sono allegri, & i Plagali, mesti. & perche il Compositore deue hauer questo risguardo, di far che il Canto sia conforme alle parolle; se sono allegre, delli Autentici, se sono meste delli Plagali, per questo sono stati diuisi, come t'hò mostrato di sopra. Mà in vero direi, secondo il pa-rer mio, che il tono, è allegro & mesto, secondo che il Compositore lo fà, con l'aria da lui ritrouata. hor basta, questo è di poca consideratione al tuo comporre. page 38
Vi sono poi certi toni, che sono Misti, i quali si chiamano così, perche le cadenze loro sono mesco-late, hor d'vn tono, & hor d'vn altro. onde da quì si caua, che alle volte non bisogna far giudicio del tono, solamente per la corda finale, ma per la Can-tilena. e per questo t'hò detto, che tu debba seruar bene le loro cadenze proprie. Di più sappi che
Il Sesto tono, quasi sempre vien fatto per bemol-le dalli Compositori, & questo auuiene, perche non si potria dar la Quinta da f, faut, a B, mi, che buona fosse, se non fosse il soccorso del bemolle, e però cre-do, che per questa causa particolare, & per altre ancora, sia fatto per il più, dalli Compositori per bemolle.
Il Quinto, anc'egli si fà per bemolle, & à questo modo, il Sesto & Quinto, hanno vna corda finale, che è F. secondo che di sopra t'ho mostrato nelle quattro corde finali. Sappi però, che se bene finis-cono tutti doi in f, faut, che però diuerso è il pro-cedere dell'vno, & diuerso quello dell'altro. Come sono anco, il Primo, & Secondo. Terzo, & Quarto. Settimo, Ottauo.
Il Quarto, anc'esso si può far per bemolle, tra-sportandolo per Quarta in acuto, come hà fatto l'-Asola, col'Salmoco'l Salmo Laudate pueri. à sei. Mà l'hò visto da pochi esser stato fatto, perche stà bene, & è com-modo, al suo luogo, come il Terzo. pure si può fa-page 39re anco à questo modo, chi vole, & non è discom-modo, per il Compositore.
Hora ti voglio dar vn'altra regola,Altra cogni-tione per i toni. per la cognitione delli toni, se bene si potrà chiamar più pre-sto prattica, che scienza. però è ben fatto saper la prima, e poi questa Seconda. Intendi bene.
Quando il PRIMO TONO, si compone per bequadro, guarda che la chiaue del Basso sarà di f, fa vt, posta in seconda riga. Quella del Tenore sarà in C, solfaut, posta anc'essa in seconda riga. Quella del Contralto, sarà di C, solfaut, posta in terza ri-ga. Quella del Soprano, sarà di C, solfaut, posta nel-la prima riga.
Il SECONDO. la chiaue del Basso sarà di f, faut, posta in seconda riga. Quella del Tenore sarà di C, solfaut, posta in seconda riga. Quella del Contral-to, sarà di C, solfaut, posta in terza riga. Quella del Soprano, sarà di C, solfaut, posta in seconda ri-ga, à basso.

Per bemolle.

IL PRIMO tono, per bemolle. il Basso la chiaue di f, faut, posta in terza riga, oue-ro di C, solfaut, posta in seconda riga. Il Tenore, hà la chiaue di C, solfaut, posta in terza riga. Il Contralto, hà la chiaue di C, solfaut, po-page 40sta in seconda riga, à basso. Il Soprano, hà la chiaue di G sol re ut posta in seconda riga come si sà.
Il SECONDO. Il Basso,hà la chiaue di f, fa utfaut, posta in seconda riga. Il Tenore hà la chiaue di C, solfaut, posta in seconda riga. Il Contralto, hà la chiaue, di C, solfaut, posta in terza riga. Il Sopra-no, hà la chiaue di C, solfaut posta in prima riga. Vedi come il primo, & secondo tono per bemolle, sono differenti di chiaue.

Per bequadro.

IL TERZO. Il Basso, hà la chiaue di F, faut, po-sta in seconda riga. Il Tenore, hà la chiaue di C, solfaut, posta in seconda riga. Il Contral-to, hà la chiaue di C, solfaut, posta in terza riga. Il Soprano, hà la chiaue di C, solfaut, posta in prima riga.
Il QVARTO. Le chiaui delle parti, sono simi-li à quelle del Terzo. e come conoscerai dunque, qual sia il Terzo, & qual il quarto, se le chiaui sono simili? dico, che & della Cantilena, & dalla corda finale, tu farai il giudicio. Il QVINTO. Il Basso hà la chiaue di f, faut, posta in terza riga. Il Tenore, hà la chiaue di C, solfaut, posta in terza riga. Il Contral-to, hà la chiaue di C, solfaut, posta in seconda ri-page 41ga, à basso. Il Soprano, hà la chiaue di G, sol reut posta nel suo luogo.
Il SESTO. Il Basso, hà la chiaue di f, faut, posta in seconda riga. Il Tenore. hà la chiaue di C, solfa-ut, posta in seconda riga. Il Contralto, hà la chiaue di C, solfaut, posta in terza riga, il Soprano. hà la chiaue di C, solfaut, posta in prima riga.
Questi doi, cioè il Quinto & Sesto, tengono le istesse chiaui anco per bemolle. Non gliègli è altro, sal-uo che se gli aggionge il b.
Il SETTIMO. Il Basso, hà la chiaue di f, faut po-sta in terza riga, o vero quella di C, solfaut, posta in seconda riga. Il Tenore, hà la chiaue di C, solfa-ut, posta in terza riga. Il Contralto, hà la chiaue di C, solfaut, posta in seconda riga, à basso. Il Sopra-no, hà la chiaue di G, solreut, posta nel suo luogo.
L'OTTAVO. Le chiaui di questo tono, sono simili à quelle del Settimo. & à conoscere la diffe-renza dell'vno, & dell'altro, corre l'istessa raggio-ne, che t'ho detto del Terzo, & del Quarto.
L'ottauo tono però, Alcuni l'hanno fatto (& si puo fare chi vuole) con le chiaui del primo tono. è però, non sono nè anco le chiaui, che totalmen-te mostrino il tono, mà le cadenze, & corde finali.
Et perche sò, che tu vederai, ò pure tu hai visto, che alcuni fanno, che questi toni siano dodeci, aggiongendoui il NONO, DECIMO, VNDECI-page 42MO, DVODECIMO; Però, ti dirò succintamente quello ch'io ne sento.
I toni, che & dalli Ecclesiastici, & dalli Compo-sitori sono vsati, propriamente sono otto, & sono quelli, che t'ho assignati di sopra, Con le sue corde finali, & Cadenze.
Questi altri Quattro, sono stati aggionti, cauati però (secondo il parer mio) da quelli otto. Come chiaramente si può conoscere dalle Cadenze loro, & corde finali, & facendo tù qualche Compositio-ne del NONO, & DECIMO tono, la giudicarai aria, più presto del settimo tono, che altrimente. & similmente direi, che L'VNDECIMO, & DVO-DECIMO, fossero della specie del Terzo, & Quar-to; ò pur direi, che fossero toni Misti. Però lascio queste sottigliezze à più sano giudicio del mio. Ba-sta che per te, seruiranno quelli otto, de i quali cre-do hauerti dato assai competente sodisfattione.

Solutione de certi dubij, che ti potriano venire per conto del fine d'alcuni toni.

SONO Alcuni toni, che fanno il fine in diuerso modo, come si vede, e si sente nelli chori can-tando il Canto fermo. Però, questo vol dir poco, basta che le sue corde finali, delle quali il Com-page 43positore fà consideratione, sono quelle quattro, che di sopra t'ho assignato. Quelli toni, ch'hanno diuersi fini, sono Quatro, il
  • Primo.Terzo
  • Settimo.Ottauo.
[Figure]
Questo anco tù hai da sapere, che il Terzo, & Quinto tono finiscono in a, la mi re (parlando de Salmi) però tù hai d'auertire, che facendo Salmi, tù ti seruirai sempre delle Corde finali, eccetto in que-sti Doi; Terzo, & Quinto. Ogni altra Composi-tione poi che tu faccia (da Salmi in poi) le Corde finali, ti seruiranno per il fine, & facendo Salmi, cercarai sempre d'imitar il Canto fermo.

Resta non sò che da dirti.

NON ti hò ragionato, nè ti ho mostrato la trasportatione del Terzo, Quinto, Sesto, Settimo, & Ottauo tono, che si doueria fare per Quarta in acuto, col'socorsoco'l socorso del bemolle, Come si fà anco del primo, Secondo, & Quarto. Ma sai perche? perche non ho visto mai, che da Al-tri, siano stati trasportati. & veramente, questa tra-sportatione non è molto proportionata per questi toni. Et Creddo, che questa sia la caggione, che al-tri di tal trasportatione, habbino fatto Silentio. Chi vorrà far del sufficiente potrà farlo. page 44
Per esser la Cognitione del tono, & della Cadenza, di molta importanza al Compositore, (hauen-doti sodisfatto del tono) voglio Contentarti an-co della Cadenza solamente con due parole.

CHE COSA SIA CADENZA.

CADENZA, è vn riposo & vna terminatio-ne delle parti, fatta, o nel fine della Can-tilena, ò nel Mezzo, ò doue piace al Compositore. Di questa ti farà capace il tuo giudicio, & l'orecchia Cantando. & fatta che sarà la Cadenza, tutte le parti haueranno, vna de queste note Co-ronate; ò vna longa, ò vna breue, ò vna semibreue. Non parlo di quelle Cadenze, che si fanno frà la Cantilena, è subito si passa, nò, mà di quelle fer-matiue, per dir così. & à fine che tù sappia Cono-scere queste Coronate, & seruirtene nella tua Com-positione, ti dirò due parole breuemente, intorno a queste, & altri segni. Come Ritornello, & presa; cossette tutte bisognose per la perfettione del Com-positore.

Della CORONATA.

LA Coronata, non è altro che vna nota di lon-ga, ò di Breue, ò di semibreue, con vn semi-page 45circolo di sopra, & vn ponto in mezzo. & questa si pone per fine, fatta che tu haurai la cadenza fer-matiua.

Del RITORNELLO.

IL RITORNELLO, sono due pause di longa, poste appresso l'vna all'altra, con quattro ponti in-sieme, doi da vna parte, & doi dall'altra; Il qual RITORNELLO ti fà sapere, che tu debba ritornare à cantar la cosa, che sino al RITORNELLO, tu hai cantata de tali essempi, i libri nè sono pieni, & par-ticolarmente, nè i libretti delle villanelle à tre voci, si vedono.

Della PRESA.

LA PRESA poi, non è altro, che vn s, con doi ponti, vno di quà, & l'altro di la, come quì .s. & questo segno, si mette sotto quella nota, che si vuole, che si pigli, come si vede nelli Canoni particolar-mente. & doppò ch'io son à questo proposito, ti voglio dir non so che, che ti sarà à caro saperlo.
Hai tù mai visto, Canon in Diapente, Diatesse ronDiatessaron, Diapason, & simile parole? non può esser di manco. ti dirò io, che cosa vol dire. Tu trouarai leg-gendo libri di Musica, & particolarmente sopra i Canoni, questi termini. Diapente, DiatesseronDiatessaron, Diapason, &c. auertisse, che sono nomi d'alcune consonanze, & sono queste.
  • Quarta& è chiamata,Diatessaron.
  • Quinta& è chiamata,Diapente. page 46
  • Ottaua& è chiamata,Diapason.
  • Duodecima& è chiamata,Diapason Diapente.
  • Quintadecima,& è chiamata,Disdiapason.
Ti hò voluto dechiarar questo, acciò studiando tù altri libri, & trouando questi termini, ò nomi, tù non resti sospeso.
Non sò poi, se tu ti riccordi, ch'io ti dissi al prin-cipio, parlando del Cantore, che bisognaua, che ha-uesse cognitione, delli Modi, Tempi, Prolationi, Fi-gure, & altri segni, che dalli Compositori sono mo-strati, nelle lor Cantilene; sì? Hor bene voglio dir-ti in che modo s'adoprino, & si mostrino nelle Com-positioni, acciò ancor tù li sappi adoperare, & mo-strare. Hora metti il ceruello à segno.
Tu hai da sapere, che in ogni Canto misurato vi si trouano queste tre cose.Gradi della Cantilena. MODO, TEMPO, PRO-LATIONE. Et questi sono hora perfetti, & hora imperfetti, secondo che piace al Compositor di mo-strare, nelle sue Cantilene. Ti dirò prima (& più breuemente, & facilmente, che sia possibile) qual sia il MODO, TEMPO, PROLATIONE. e poi ti dirò come si mostrino, cioè quando sono perfetti, & quando nò, vedi quà.
Le figure, cioè le note, in numero sono otto. Mà di queste otto, se ne cauano fuori cinque, le quali sono sottoposte alla perfettione, & imperfettione, & sono chiamate note essentiali: quali sono queste page 47cinque noteno [sic: note] essentiali, & principali? sono. Note essentiali, & principali. La MASSIMA, La LONGA. La BREVE. La SEMIBREVE, & la MINIMA. Alla Massima, & Alla Longa,si dice Modo. Alla Breue,si dice Tempo Alla Semibreue, & Alla Minima,si dice Prolatione. In che modo si sia fatto questo, te lo dirò.

Come siano state ritrouate, queste cinque note, Essentiali, & principali.

SAPPI che la breue, è stata la prima à esser ritrouata, & creata, e per questo ella è det-ta la Madre di tutte le altre, e perciò gli fù posto nome, il Tempo. Da questa nota Breue, chiamata Tempo; parte per moltiplicatione, & parte per diuisione di questo Tempo, furon create, la Lon-ga, la Massima, la Semibreue, & Minima, à questo modo. Per moltiplica-tione.
Il Tempo fù moltiplicato due volte, ponendo due Breui in vn corpo solo, & fù creata la Longa, chiamandola Modo. page 48
Questo Tempo fù maggiormente moltiplicato, ponendo quattro tempi intieri, cioè quattro Breui in vn corpo solo, e così fù creata la Massima, la qual ancora lei fù chiamata Modo.
Poi, secondo che per moltiplicatione del tempo, sono state create queste due, la Longa, & la Massi-ma, chiamandole Modo, così medemamente per DiuisionePer Di-uisione. di questo Tempo, fù creata la Semibre-ue, ponendo due semibreui per vn tempo, & que-sta fù chiamata Prolatione.
La Minima anc'essa fù creata per Diuisione del-la semibreue, ponendo due minime per vna semi-breue. & questa ancora, fù chiamata Prolatione.
Talmente, che tù hai visto, come dalla Breue, so-no state create queste altre quattro figure, cioè, Massima, Longa, Semibreue; & Minima. le prime due per moltiplicatione del Tempo, & le altre due per Diuisione.
Da quì auuiene, che ogni canto misurato, è Com-posto di Longhe, Breui, Semibreui, & Minime. e così per consequenza (essendo la Longa, chiama-ta Modo. la Breue Tempo. la Semibreue, Prolatio-ne) potremo dire con verità, che vn canto Misura-to, non può stare senza questi tre gradi, se perfet-tamente, lo vorremo cantare. tra i quali gradi, vi è Maiorità, & Minorità, Perfettione, & imper-fettione. vedi quà. page 49
  • La Massima,e [sic: è] detta Modo Maggiore.
  • La Longa,è detta Modo Minore.
  • La Breue,è detta Tempo.
  • La Semibreue,è detta Prolatione Minore.
  • La Minima,è detta Prolation Maggiore.
Hor tu vedi, come trà di loro, vi è questa Maio-rità, & Minorità, perfettione, & imperfettione. & questa Maiorità anco ella è perfetta, & imperfetta. vedila quà chiara.
La Massima. è Modo maggiore; & è Modo maggiore perfetto, quando che in vna Massima, sono considerate tre Longhe. ella è Modo imperfetto, quando che in essa Massima sono considerate due Longhe solamente.
La longa. è Modo Minore; & è modo minore perfetto, quando che in vna longa sono conside-rate tre breui, ella è modo minore imperfetto, quan-do solamente due breui, in essa longa, sono intese.

Il Tempo.

IL Tempo poi, egli è perfetto, & imperfetto. il tempo è perfetto, quando che in vna Breue, sono considerate tre semibreui, imperfetto; quando in essa Breue, solo due semibreui, sono con-siderate.
La Semibreue, è Prolatione Minore. ella è perfetpage 50ta quando, che in vna semibreue, sono conside-rate tre minime. Imperfetta poi quando, che sola-mente due minime, in essa semibreue sono consi-derate.
Più Chiaro.
La massima perfetta, vale Longhe. imperfetta.
La Longa perfetta, vale Breui. imperfetta.
tre Due
La breue perfetta, vale Semibreui. imperfetta.
La Semibreue perfetta, vale Minime. imperfetta.

Auanti ch'io passi più oltra, ti voglio leuar la sete di sa-pere, per che la Massima sia detta modo Maggiore & la Longa Minore.

TI dirò; la massima è detta modo maggio-re, per che in essa vi è piu moltitudine de tempi intieri. non vedi, che quattro Bre-ui, Creano la Massima?
La longa è detta modo Minore; Perche manco tempi sono inclusi, in essa. Come tù vedi, che sole due Breui, fanno la longa. & medemamente corre l'istessa raggione ancora della prolatione, parlan-do per diuisione.
La Minima è detta Prolation Maggiore, perche in più parti diuide il tempo. &
La Semibreue. è detta Prolation Minore, perche page 51in manco parti, ella diuide il tempo. Questa è la causa, perche si dice Modo Maggiore alla Massima, Mo-do Minore alla longa. & Prolation Maggiore alla Minima, Prolation Minore alla semibreue.
Hora, questi tre gradi; MODO, TEMPO, PROLA-TIONE. Hanno i suoi segni di perfettione, Sotto i quali le note sono perfette. e però, ti dirò prima Qual sia il segno perfetto del Modo, & poi seguirò, quello del Tempo, & Prolatione.
Il segno del Modo Maggiore perfetto,Qual sia il segno del Modo maggior per-fetto. saranno due pause, (Alcuni fanno, che sian tre) che abbrac-ciaranno quattro righe.
Il segno del Modo minor perfetto,Qual sia il segno del Modo mi-nor perfetto. sarà vna pausa sola, che abbracciarà pur quattro righe.
Il Segno del tempo perfetto,Qual sia il segno del Tem-po per-fetto, & imper-fetto. sarà vn circolo in-tiero, ò trauersato. Quello del Tempo imperfetto sarà vn semicircolo semplice, ò trauersato.
Il Segno della Prolatione perfetta,Qual sia il segno della Prola-tion per-fetta. sarà vn pon-to nel mezzo del circolo intiero, ò trauersato, ò se-micircolo semplice, ò trauersato.

Auttorità delli segni perfetti sopra le note.

CIascuno di questi segni perfetti, ha autto-rità sopra le sue note. Verbi gratia. se si mostra il segno del Modo Maggior per-fetto,Auttorità del Modo Mag-gior per-fetto. esso haurà auttorità solamente sopra la Mas-sima. se si mostra quello del Modo minor perfetto,Auttorità del Modo page break Minor perfet-to. page 52haurà auttorità solamente sopra della Longa. Se si mostra il circolo intiero,Auttorità del Tempo perfet-to. ò trauersato, solamente per la Breue, s'intende la perfettione, & mostrando il ponto nel mezzo del Tempo,Auttorità della Prola-tione perfetta. s'intende la perfettione solamente, per la semibreue, & minima.
Mà tù mi dirai.Quesi-to. e come saprò io conoscere la per-fettione, & imperfettione per queste note? forse, che non è facil cosa da intendere?Come s'inten-da la per-fettio-ne, & imper-fettio-ne nel Canto. ogni volta, che si mostrano i loro segni perfetti, all'hora la perfet-tione preuale sopra di loro. & quando non si mo-strano, restano in suo essere, cioè imperfette. per-che tù hai da sapere, che la perfettione s'intende per la dimostratione delli segni perfetti, & la im-perfettione, s'intende per la priuatione loro.
Questa perfettione che tu hai intesa fin quì, è v-na sorte di perfettione, che corre nelle note per ri-spetto del numero ternario. Come dire. sotto il se-gno del Modo perfetto, si numera tre longhe, in-tese in vna Massima, ò vna Massima considerata per tre longhe. & medemamente tre Breui, intese in vna longa, ò vna Longa considerata per tre Breui.
Sotto il circolo intiero, che è il tempo perfetto, si numera tre semibreui, comprese in vna Breue, ò vna Breue s'intende per tre semibreui. Sotto il segno della Prolatione perfetta, si numera tre minime comprese in vna semibreue, ò pure si considera vna se-mibreue, per tre minime. & in somma, à dirlo chia-page 53ro, i segni perfetti vanno numerati ternariamente.
Hor senti vn'altra perfettione, la qual ancora lei, è di numero ternario, & è simile à quella, che t'ho già detto di sopra, mà nel cantare fà altro effetto, cioè altro moto. Senti.
Vi è la proportione SESQVALTERA, che dalli Cantorucci è chiamata Trippa, mà credo, che più presto vorriano dire Busecca. Hor basta. Dico, che le note sotto il gouerno di questa proportione ses-qualtera, vanno cantate à tre, à tre, & la battuta è alterata in questo modo. Due note, ouero l'equiualen-te di quelle due note, si cantano nella positione del-la battuta, & l'altra nella eleuatione. Et quali sono queste tre note, che due ne vanno cantate nella de-positione della battuta, & vna nel leuare? Sono tre semibreui, ò tre minime, ò tre semiminime, secondo che il tempo, ò la zifra mostra, due in giù, & vna in sù.
Et quando si mostra questa Proportione, deue propriamente il Compositore mostrar il tempo perfetto, cioè il circolo trauersato con due zifre, vna ternaria, & l'altra binaria. Mà hò visto,Errore d'alcuni compositori. che molti, dico molti; hanno abusato questo, perche hauendo fatta nelle loro Cantilene, questa proportione, l'hanno fatta sen-za mostrar il tempo perfetto, mà solo con vna zifra sola ternaria; cosa, che à me non piace. Perche, chi mostra la perfettione, & l'imperfettione, se non il tempo? egli è giusto, mettere à campo in soldati senpage 54za il suo Capitano? Penso però, che questi tali Com-positori, l'habbino fatto, non perche, non sappino la cosa come si debba fare, mà per manco fatica del-la penna; ò perche, il Cantore subito, che vede quel-la 3. s'accorge che bisogna darsi mano con i Zop-pi, non discorrendo più oltra. Et auertisse bene, che sotto questa battuta zoppesca, dico alterata; Altre note vanno cantate à tre, à tre, senza segno al-cuno, nè di tempo, nè di zifra. Le note, che vanno can-tate à questo modo, sono tre semibreui negre, ò tre semiminime; & questa gli antichi l'hanno chiama-ta EMIOLIA. Si scaccia poi questa battuta, & il numero ternario, con la bianchezza delle altre.
Tu trouarai anco le minime, che pur vanno à tre, à tre, in battuta, mà si segna il semicircolo semplice co'l ponto nel mezzo, & vna zifra ternaria. Questa dico, esser proportion minore; & à scacciar questa battuta, & il numero ternario, si pone il semicirco-lo semplice, ò trauersato come si vole, priuo del pon-to nel mezzo, & della zifra.

Regola generale, per il Cantore di questa battuta alterata.

SAPPI, che sempre tre note vanno per battuta, ò che saranno tre semibreui. (& queste saran-no nella proportion maggiore. ò che saranno tre semibreui negre, ò tre semiminime, (& queste sa-page 55ranno nella EMIOLIA, ò che saranno tre minime,) & queste saranno nella Proportion Minore.
Hora che tù sai, quali siano i segni del Tempo, perfetti, & imperfetti, & le note al loro gouerno sotto poste, bisogna che tu sappia anco i segni del-le note, i quali segni si chiamano pause, ò battute come tu vuoi, che nel Canto dimostrano silentio; & sono propriamente denominate dalle note. co-me tù sai, che vna virgola, ch'abbraccia tre righe, egli è il valore della Longa. Et vna virgola, che nè abbraccij due, egli è il valore della Breue. Et và dis-correndo delle altre, (sono chiamati segni, ò pur pause inditiali, & essentiali) Hor voglio dire, che queste pause, fanno l'istesso effetto di perfettione, ò per dir meglio, sono sottoposte alla perfettione, nell'i-stesso modo, che sono sottoposte le note, quando i segni della perfettione, lo comandano. Mà, che? le pause hanno questo priuilegio, di non patir mai, nè imperfettione, nè alteratione. cosa, che non è così nelle note; Perche le note, alle volte sono per-fette, alle volte imperfette, & alle volte alterate, co-me quì di sotto ti dirò.

In che modo le Note siano perfette, ò imperfette, sotto i lor segni di Perfettione, Della MASSIMA.

LA MASSIMA, Primieramente mai patisse Al-page 56teratione. Poi ella è perfetta, essendo posta innan-zi ad vn'altra simile à se. ò vero posta innanzi alle pause della sua denominatione, ò vero essendo ac-compagnata col'pontoco'l ponto di perfettione. imperfet-ta; essendo fatta negra; ò vero se doppò lei non se-guita vn'altra simile à se, ò vero le pause della sua denominatione, ò vero se non è pontata, col'pon toco'l ponto di perfettione.

Della LONGA.

LA LONGA. è perfetta posta innanzi ad vn'al-tra longa, ò vero posta innanzi alle pause del-la sua denominatione, ò vero essendo accompagna-ta col ponto di perfettione; ò vero posta innanzi ad vna Massima, (se il ponto di diuisione però, non l'offende.) Della sua imperfettione, la raggione va-le, che lì di sopra hò detto della Massima.

Della BREVE.

LA BREVE. è perfetta posta innanzi ad vn'al-tra simile à lei, ò vero posta innanzi alle sue Maggiori (Massima Longa) se il ponto di diuisio-ne non vi è posto nel mezzo. ò vero, e perfetta posta innanzi alle pause della sua denominatione, & à quelle delle sue maggiori. ò vero essendo pontata col'pontoco'l ponto di perfettione. ò vero essendo posta in-nanzi due pause di semibreue, poste tutte due in page 57vna istessa riga.

Della SEMIBREVE.

LA SEMIBREVE. sotto il suo segno perfetto, (in-tendi sempre il ponto nel mezzo del tempo) ella è perfetta posta innanzi ad vn'altra semibreue, ò vero posta innanzi ad vna pausa di semibreue, ò vero posta innanzi, à qualche sua maggiore, (se il ponto di diuisione, non vi si interpone. ò vero ella è perfetta, essendo pontata col'pontoco'l ponto di perfettione, ò vero posta innanzi à due pause di Minima, posta in vna istessa riga.

Dell'Alteratione delle note alterabili, le quali sono quat-tro, cioè Longa, Breue, Semibreue, & Minima.

LA LONGA. è alterata, se si ritroua seconda frà due Massime. se però il ponto di diuisione, non la perturba, o vero ella s'altera, se vien posta frà il ponto di diuisione, & vna Massima.
La Breue. anc'essa è alterata, se è posta per secon-da frà due longhe, se il ponto di diuisione non la guasta. & similmente s'altera, s'ella è posta frà il pon-to di diuisione, & vna longa.
La SEMIBREVE. Medemamente si altera, es-sendo posta per seconda frà due Breui, se il ponto di diuisione, non la rompe. & similmente s'altera, s'ella è posta frà il ponto di diuisione, & vna Breue. page 58s'altera ancora, s'ella si ritroua frà due pause di Bre-ue, ò pure se si troua quinta frà due breui.
La minima. Ancora lei si altera, se si troua secon-da frà due semibreui, non essendoui però il ponto della perturbatione, dico di diuisione. s'altera an-cora, s'ella è posta frà il ponto di diuisione, & vna semibreue, ò pausa di semibreue. è ancora alterata, ritrouandosi nel mezzo di due pause di semibreui.
Hora che t'hò detto dell'alteration delle note, voglio che tù sappia anco, che cosa sia alteratione, perche inuero fà bisogno saperlo.

Che cosa sia Alteratione.

ALTERATIONE. Altro non è che il duplica-to valore della Nota alterata. la quale altera-tione,Perche si fac-cia l'al-teratione. non si fà per altro, saluo che per la reintegra-tione del numero ternario. Et questa Alteratione,in quali gradi si ritroua l'alteratione. solamente nelli gradi di perfettione si ritroua. & tù hai da sapere, che l'alteratione Casca cosi nelle lega-ture, come nelle note sciolte. Questa Alteratione (non volendola) si scaccia ò con la negrezza, ò col' pontoco'l ponto di diuisione.
Et perche tù m'hai sentito motteggiare del pon-to, con dire, ponto di perfettione, ponto di diui-sione &c. quasi che vì siano più sorti de ponti, (del che non si deue dubitare) perciò tì voglio dechiarar questa sua diuisione, come quella che fà bisogno, & page 59nelli gradi di perfettione, & nelli tempi d'imper-fettione ancora.

Diuisione del PONTO.

IL ponto si diuide in tre. Ponto di perfettione. Ponto di Aumentatione. Ponto di Diuisione.
Il ponto di perfettione,Del pon-to di per-fettione. serue solo nelli gradi di perfettione, in questo modo. Quando vna nota, s'imperfecisse per via d'una figura, ò pausa, che si fa per conseruarla perfetta¿ [sic: ;] se gli pone appresso questo ponto, il quale la conserua nella sua perfet-tione. Et per questo,Perche sia detto ponto di perfet-tione. è chiamato ponto di perfet-tione.
Il ponto di Aumentatione,Del pon-to di Aumentatione. serue solo nelli gradi, ò nelli tempi imperfetti. & questo si pone ap-presso che nota si vole accrescendoli la metà del suo valore. onde si dice. Il ponto appresso la no-ta, vale la metà della nota, doue è appresso. (parlando di questo.) e così è detto ponto di Aumentatione,Per che sia det-to pon-to di Aumentatione. per l'accrescimento del valore, ch'egli ap-porta alla nota.
Il ponto di Diuisione,Del pon-to di Diuisione. serue solo nelli gradi di perfettione, mà non si scriue appresso la nota, al modo, che si fà delli altri doi, mà ò più alto, ò più basso si mette. Et è detto ponto di Diuisione,Perche sia det-to pon-to di Diuisione. per-che diuide, ò separa vna nota dall'altra.
Questo ponto, egli hà tre nomi. Ponto d'im-page 60perfettione. Ponto d'alteratione. Ponto di Tra-sportatione. Di questi tre, non ti voglio intrigar il ceruello, perche, se bene questo ponto fà questa di-uisione, egli è però quello, che fà questi tre officij; ch'imperfecisse, ch'altera, & che trasporta. Tutto questo raggionamento, che t'ho fatto sin qui, non contiene altro, se non la dichiaratione del Modo, Tempo, e Prolatione, i quali gradi, sono queste Note. Massima, Longa, Breue, Semibreue, Minima. Et auanti ch'io passa più oltra, dir ti voglio due parole della Negrezza, perche di questa se ne serue, & nelli gradi di perfettione, & nelli tempi imperfetti ancora. Hor stà à sentire.

L'effetto della Negrezza.

LA Negrezza sempre leua vn terzo alla Nota, che vien fatta negra. Nelli gradi di perfettio-ne, imperfecisse la nota, togliendoli vn terzo del suo valore. Nelli tempi imperfetti, sempre leua vn ter-zo del valore della nota, come hò detto; Ti dirò, le note, che si fanno negre, ad vna, ad vna, acciò tu resti più sodisfatto. Et prima.

Della Breue fatta negra sotto il tempo imperfetto.

LA breue fatta negra vale vna semibreue co'l ponto, ò pur parlando più chiaro, vale vna bat-tuta e mezza. Et essendo posta così negra, doppò page 61lei seguiranno due semiminime, ò vero vna semi-breue negra, la quale in questo caso, ella perde la metà, & vale se non mezza battuta.

Della Semibreue.

LA Semibreue fatta negra perde vna semimini-ma, ò pure diremo così, vale tanto come fà vna Minima co'l ponto, & doppò lei, seguirà vna semiminima, ò vero due Crome.

Della Longa.

NON ne parlo. Perche (nel tempo imperfetto tanto) non si vsa farla negra. Ti hò però d'a auertire [sic: d'auertire], che quando fossero molte note negre, vna doppò l'altra ridutte insieme; dico, che all'hora sa-ranno considerate nella proportione chiamata Emiolia. Et andaranno cantate à tre, à tre, al mo-do zoppesco, cioè con la battuta alterata.
Hora, che hò spedito di parlarte di queste cinque note essentiali, & principali, parmi che adesso sia tempo di raggionarti della semiminima, Croma, & semicroma.Perche siano state ritrouate, la semimi-nima, croma, semicroma. come quelle, che sono state ritrouate per ornamento del canto, & non per bisogno del Modo, Tempo, Prolatione; diminuendo la Mini-ma,Diminutione della minima. in queste tre parti. Semiminima. Croma. Se-microma. page 62

Della SEMIMINIMA.

CREDO, che tu sappia, che si mandano due Minime per battuta, & quattro delle semimi-nime: Però, volendosi seruire, & delle Minime, & delle semiminime nella Compositione, la regola ge-nerale sì delle minime, come delle semiminime, è questa;Regola generale delle minime & semi-minime che si deue fare la prima consonante & la seconda dissonante. (parlando però quando si mouono par [sic: per] grado.) se saltano poi, deueno esser tut-te consonanti.
Di poi, alle volte (e ben spesso) nella composi-tione nè vien esser fatte se non due, le quali seguitano doppò vna semibreue co'l ponto, ò doppò vna semibreue sincopata. Queste si fanno sempre nel-l'eleuatione della Battuta. di queste, alle volte la prima sarà consonante, & la seconda dissonante; & al-le volte la prima sarà dissonante, & la seconda con-sonante, secondo che si procede con le parti.
Ti voglio ben dir questo per sicuro, che quan-do tù nè farai due & che la prima habbia da essere dissonante, bisognarà che la bianca sia buona. In ogni altro modo, che se ne faccino se non due, bi-sognarà che sempre siano buone, saltando se saran-no buone, senza saltare, sarà negro.
Questo è in quanto al saperle porre nella com-positione Consonanti, & dissonanti. la naturaNatura delle se-miminime. lo-page 63ro poi, è più presto di descendere, che d'ascendere, Questo però sì fa, secondo che mette commodo; auertendo però, che se si fà qualche tirata, che as-cenda, sempre si deue andar diritto, senza schauez-zar la tirata; come dire, re mi fa sol sol. Nel descen-dere poi si può fare, come dire, sol fa mi re re.
La regola, di far, che la prima sia buona, la secon-da cattiua, la terza buona, andando di mano in mano, è stata guastata però da alcuni Compositori; mà l'hanno fatto solo nel descendere. perche se ascendessero, non può farsi in alcun modo.
Sono però huomini eccellenti, & consumati vn CI-PRIANO RORE, ADRIANO, VVILAERT, ORLANDO, LASSO, MORALES, il PALE-STINA, & tanti altri.

Della Croma, & semicroma.

L'Istessa regola, che corre delle semiminime, tan-to corre per la croma, & semicroma, & se bene sono veloci, & velocissime, doue pare, che si bene si facesse qualche erroretto, (come ò di due quin-te, ò non si seruasse, che la prima fosse buona, la seconda cattiua, terza buona) non sia scoperto con l'o-recchia; dico però, che stà bene à seruar la regola loro, la quale è quella, che hò detto della semimini-ma. & già, che hò detto, che queste note si fanno per grado, & per salto, (per grado vna buona, l'al-page 64tra cattiua, per salto tutte buone) senti anco due porole [sic: parole].

Del salto.

IL maggior salto, che tù possi fare (lodato, & com-modo al cantore) si è il salto d'un'ottaua. si salta poi in molti modi frà questa ottaua, de i quali par-te sono buoni, & parte cattiui. quelli, che tu haurai da schiuare, sono questi.Salti illeciti. salto di settima, & salto di sesta maggiore. il salto della sesta minore ascendendo, è buono, descendendo, non è troppo lodato.
Doppò, che sono state ritrouate queste otto fi-gure;Nomi delle fi-gure. MASSIMA LONGA, BREVE, SEMIBRE-VE, MINIMA, SEMIMINIMA, CROMA SE-MICROMA. è anco stata ritrouata la battuta, sot-to la quale s'hauesse da considerare, & cantare il loro valore, & questa battuta, è quella, che il tutto regge e gouerna. che ciò sia il vero, se si canta sen-za la battuta, si vede che ogni cosa subito và in ro-uina, e precipitio, & in questo caso, colui che la batte, deue batterla bene, & salda, acciò con questo ti-more, & col'ualoreco'l ualore del Nocchiero, la barca sij gui-data a bon porto.

Della battuta.

LA BATTVTA, è vn segno egualmente fatto dal Musico con la mano, in giù, & in sù. Alle page 65volte poi ella è ineguale, & questo auuiene per il segno della proportion Sesqualtera, ò per qualche zifra ternaria.
La Cognitione dell'etimologia dei nomi, è quella, che ne fà restar capaci più presto della cosa. però m'arricordo, che t'ho detto, che le qualità del Con-traponto, sono trè. Diminuito. Fugato. & Legato. sò che tù hai à caro saper, che cosa sia diminutio-ne, ligatione, & fuga, è veramente ti farà seruitio. apri dunque l'orecchie, che ti dirò prima.

Che cosa sia DIMINVTIONE.

DIMINVTIONE non è altro, che il spezzamento del tempo, & quanto più si spezza con se-miminime, Crome, & semicrome, tanto più si chiamarà vera diminutione.

Che cosa è FVGA.

FVGA, non è altro, che il replicare quello, che già hà cantato in'altra parte, passando per l'i-stesse corde, & se si farà questo co'l soprano sopra la parte graue si potrà fare per le istesse corde si, mà all'ottaua. la fuga si può fare in doi modi;Come la fuga è dop-pia. ò che sarà RETTA, ò che sarà CONTRARIA. RET-TA, cioè che tutte due le parti dicchino le istesse note. come dire, vt re fa, & l'altra, vt re fa. acsen dendo [sic: ascendendo], ò descendendo tutte due le parti. CON-page 66TRARIA. cioè, che vna ascenda, & l'altra descen-da, facendo le parti vn'atto istesso. (per mouimen-to contrario però, intendi bene) & questa è più in-geniosa.
Vi è vn'altra sorte di procedere, che pare, che sia fuga nel vederla, ma non è così. ella è imitatione;L'imita-tione. & questa è, quando le parti si vanno imitando, (ò per dir così) fanno fuga, mà in diuerse corde: & questo modo si chiama, IMITATIONE.

Che cosa sia LIGATIONE.

LIgatione non è altro, che il Congionger insie-me il fine, & principio della Battuta; & per causa di questo ligamento, la nota poi vien esser chia-mata sincopa. & già che siamo a parlar di sincopa, con poche parole, ti dirò l'esser suo. Vedi.

Che cosa è SINCOPA.

LA sincopa si ritroua in tutti i tempi, mà parti-colarmente in questi doi; Tempo di breue, & Tempo di semibreue. Nel tempo di breue ella sarà vna semibreue. nel tempo di semibreue, ella sarà vna minima. dico dunque, che sincopa si chia-ma quella nota, che piglia il fine, & il principio, parte ò del principio, & parte del fine della battuta, le-gato insieme.
mà qual è il tempo di breue, & semi-breue?Qual sia il tempo di breue & semibreue. Tempo di breue, egli è vn semicircolo tra-page 67uersato. Il tempo di semibreue, egli è il semicircolo semplice. e che vol dir questo? Vol dire, che il Compositore deue sotto il tempo di breue, procedere con note bianche, cioè, longhe, breui, semibreui, minime, & semiminime; & deue sotto questo tempo finire nel numero di breue. e perche cosi? perche sogliono i Musici à piacer loro, vedendo questo tem-po, battere alla breue, ò come si dice, per medium,Che cosa vo-glia dir per Me-dium. ch'altro non vol dire, che far passare vna breue, per vna semibreue; & se il Compositore non hà hauuto questo auertimento di finire, nel numero della breue, ne succede questo disordine, che la battuta fi-nisse sù. sotto il tempo di semibreue poi, deue il com-positore procedere con note di semibreui, Minime, Semiminime, Crome, & semicrome, vsando di ra-ro, Breui.
Non m'arricordai anco, quando ti parlai della cognitione delli toni, per via delle chiaui, che il se-sto, & il secondo, il primo, & il quinto, se sono fatti per bemolle, hanno le chiaui simili; però in questo bisogna hauer l'occhio al fin e [sic: fine] & alle cadenze, che in vn tratto si conosce facilmente la differenza loro.
Horsu per sigillo di questo mio raggionamen-to, ti voglio dare alcuni auertimenti per la compositione, i quali se tù osseruarai, non potrà esser la composition tua, se non buona, e perfetta.
Molti sono gli auertimenti, che deue hauere il page 68Compositore, se vuole, che la sua compositione sia perfetta. Però te nè dirò alquanti delli più importan-ti, acciò tu sappia ridurre la tua compositione al se-gno della perfettione. & sono questi.

Auertimenti per la Compositione.

PRima tù hai da seruare molto bene il tono, del quale tù vuoi fare la tua cantilena. & questo è il principal scopo di colui, che vol componere.
Poi, tù hai da comporre la tua cantilena, di con-sonanze, & dissonanze insieme, ben poste, & accommodate, secondo le regole loro.
Poi, tù hai da dar principio con le parti, per quar-ta, ò per quinta; cioè, che nel dar la voce da vna al-l'altra, non vi sia l'interuallo più di quattro ò cinque voci, & questo tù farai commodamente, se tù for-marai bene l'ottaua di quel tono, che tù fai la com-positione. come per essempio. tù fai vn motetto del primo tono; tù dirai, relare la, re sol, partendoti dà desolre, andando in alamire, & dà alamire andan-do in delasolre. & tanto tù farai delli altri, secondo la natura loro.
Poi, tù hai da dar principio nel cantare con fi-gure, che siano simili, come dire tù dai principio ad vna parte con vna breue, ò semibreue, tanto deue principiare ancora le altre parti, & sarà giudiciosamente fatto. page 69
Poi tù hai d'auertire di procedere con le note ordinatamente, più che sia possibile, cioè di non metterne vna di molto valore, inanzi vn'altra di picciol valore; come saria dire, far vna breue, è poi seguitar con vna semiminima, ò croma. di questo facilmen-te tù sarai auertito, se tù ti gouernarai, secondo che comanda il tempo di breue, & di semibreue. in questo fatto, bisogna esser giudicioso.
Poi, tù farai cantare bene le parti, cioè, che vadino per grado più, che sia possibile, & non far salti prohibiti, nè incommodi, perche rende maggior armonia nella cantilena, & maggior commodità al cantore, auertendoti di far star le parti unite frà di lo-ro, & far cantar bene particolarmente il basso, facendolo saltare gratiosamente con salti commodi, & proportionati alle corde, doue si hà da far cadenza. & se il basso, caminarà bene, o per dir meglio cantarà bene, tutte le altre parti non potranno essere se non ben fatte ancor loro; perche in uero il basso, si chiama la ba-se, & fondamento nella musica.
Poi, tù hai d'auertire, che le parole siano bene accommodate con il loro senso alle cadenze, & far cadenza con la conclusione delle parole; & se tù facessi altrimente, oltra il disgusto dell'vdito, tù ancora saresti tenuto per poco intelligente.
Poi, tù hai d'auertire, di non far cantare vna parola, che sia breue per longa, ò per il contrario, di longa farla breue, ch'anco que-sto sarà goffaria, anzi ignoranza espressa.
Poi, tù hai d'auertire, che quando tù volessi far la proportione Sesqualtera, ò alterar la misura, con qualche altro segno; tù dourai con tal proportione, ò alteratione, principiare nel principio del-la battuta.
Poi, tù hai d'auertire d'imitar le parole, cioè, se significano Pian-to, Mestitia, Morte, & simili; far la Compositione dolente; se signi-ficano Allegrezza, Gaudio, Gioia, & altre simili parole, far la Com-positione allegra giouiale. Et se tu osseruarai questo, oltra, che per intelligente tù sarai tenuto, ti sarà anco di grand'aiutto per l'inuentione.
Poi, tù hai d'auertire di non far ottaue superflue, nè passar per vn'istessa corda, con segni contrarij. Mi dichiaro. ottaua super-flua saria, se essendo due parti in ottaua, vna hauesse vn Diesis, ò bemolle, & l'altra nò. Passar per vn'istessa corda con segni con-page 70trarij saria, se vna parte si ritrovasse in befabemi co'l bemolle, & dopò la partenza di quella, vi andasse subito l'altra co'l bequadro.
Poi, tù hai da sapere, che non starà bene rispondere con la tirata, fa con mi, come dire; fa, la, sol, fa mi. (aspro, & pericoloso passo, per il cantore.)
Poi, tù hai d'haver consideratione nel metter le sillabe sotto le note. però sappi, che per il più, ogni nota bianca vuole vna sil-laba. le note negre poi, che sono tirate, si mette la sillaba nel principio della tirata, & la si porta fino dopò vn'altra bianca. se so-no due note negre, che seguino dopò vna semibreue sincopata, si puo proferir la syllaba, ò sotto la prima bianca, ò dopò, come si vuole, se sarà vna semiminima, dopò la Minima co'l ponto, si potrà proferirgli sotto vna sillaba, & si potrà portarla fino doppò la prima bianca. I libri, che da buoni Compositori sono stati composti, mostrano chiaramente l'essempio di questo.
Poi, tù hai d'auertire, che facendo vna Compositione à otto voci, tù farai principiar il basso del secondo Choro, in vnisono, ò in ottaua con l'altro. perche più facilmente, & con più sicurezza s'intra.
Poi, tù hai d'auertire di comporre le tue cose, tutte in suo gra-do, come dire; se tù fai cose Ecclesiastiche, non le far con note ne-gre alla Madrigalesca, nè cose lasciue alla Ecclesiastica nò; Mà ogn'vna nel grado suo. Perche veramente le cose Ecclesiastiche, ritengono in loro grauità, e diuotione. In somma ogni composi-tione deue hauer, (& hà chi la sà trouare) l'aria sua proportio-nata.
Cose di Chiese, à vn modo; Madrigali, à vn'altro; Canzoni, à vn'altro; Villanelle à vn'altro; & và discorrendo d'ogni altra Compositione.
HORA tù hai inteso, in tutto questo mio raggionamento, in che modo tù ti debba gouernare nel Contraponto, & nel-la Compositione, & quali siano quelle cose, che tù debba piglia-re, & quali lasciare. Hauerei potuto con molte parole, trattarte quelle cose, che hò toccato con breuità, ma così succintamente te le hò mostrate, & per non confonderti, con tante persuasioni, & perche in somma quello, che hò detto, egli è il sugo, & la me-dolla del tutto. & osseruando quanto da me è stato trattato in page 71questo libretto, tu sarai da giudiciosi, per buono Compositore, & vero osseruatore delle regole, riputato. Sò bene, che tu vedrai delle Compositioni, ch'oggidì vanno à torno, che tal volta sono fallaci delle regole, che t'ho datto; ma vuoi ancor tù caminare per la cattiua strada? Questi tali l'hanno fatto, o per il poco sapere, ò se lo sanno, hanno fatto poca stima delle regole; o perche veramen-te si serue nelle Compositioni, & del bene, & del male, mà tutto con occasione, & à proposito. Come, se le parole dicessero, Aspro, Duro, fallo, errore, peccato, & simili altre parole; dico, che in tal caso si serue delli passaggi illeciti, & altre cose vietate nella Mu-sica; & questo, non è altro, che mostrar con il canto, il significato della parola. à questo modo tu sarai lodato, altrimente biasma-to tù saresti: & se tu desideri d'hauer presto questa cognitio-ne della Musica, sopra il tutto sia Deuoto, & habbi il ti-mor de Dio innanzi gli occhi; attendi al studio, che à questo modo, la Maestà de Dio Fon-te d'ogni bene, t'illuminerà l'intellet-to, & consolerà sempre. A Dio ti lascio.
IL FINE.
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page 72

TAVOLA DI TVTTO QVELLO, CHE SI CON-tiene in detta opera.

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DIffinition della Mu-sica. à car. 1
Diuision della Mu-sica. 1
Diuision della Musi-ca naturale. 1
Musica artificiale, qual sia. 1
Musica plana, qual sia. 1
Musica figurata, qual sia. 2
Musica instromentale, qual sia. 2
Diuision del Musico. 2
Musico specolatiuo, qual sia. 2
Musico pratico, qual sia. 2
Qual si debba chiamar Musi-co. 2
Qual sia il Cantore. 2
Che cosa sia Contraponto semplice, & Diminuito. 3
Diuision del Contraponto. 3
Qual sia il Contraponto Dimi-nuito. 4
Diuisione prima delle consonanze. 5
Diuisione seconda delle conso-nanze. 6
Vnisono, che cosa sia. 6
Dissonanze. 7
In che modo si vsano le conso-nanze, nel far il Contrapon-to. 8
In che modo si vsano le disso-nanze nel Contraponto, & Compositione. 10
Passaggi proprij, delle disso-nanze. 10
Modo di far il Contraponto semplice. 11
Modi, & passaggi delle conso-nanze, & per far il Contra-ponto, & prima dell'Vniso-no. 12
Che cosa sia tono, e come si forma. 13
Della terza. 14
Passaggi, della terza maggio-re. 6. 14
Della terza minore. 15
Passaggi, della terza mino-re. 5. 16
Della quinta. 16
Diuisione della quinta. 16
Passaggi della quinta perfet-ta. 6. 17page 73
Della quinta perfetta [sic: imperfetta]. 18
Passaggi, della quinta imper-fetta. 2. 19
Della sesta. 20
Diuision della sesta. 20
Della sesta maggiore. 20
Passaggio della sesta maggio-re. 20
Duro passo, della sesta mag-giore. 21
Della sesta minore. 21
Passaggi della sesta minore. 7. 21
Accidenti musicali. 2. 23
Natura delli accidenti. 23
Che cosa siano gli accidenti. 24
Dell'ottaua. 24
Passaggi dell'ottaua. 5. 25
Della seconda. 26
Della quarta. 27
Passaggi della quarta. 3. 27
Della settima. 28
Modo di studiare. 29
Qualità del Contraponto. 3. 30
Toni numero otto. 32
Cognitione per intonar il Sal-mo. 32
Cognitione per conoscere di qual tono sia vn canto figu-rato. 33
Corde finali delli toni. 33
Cognitione per conoscere il canto fermo, se sia del pri-mo, ò secondo tono. 36
Diuisione delli toni. 36
Toni autentici. 36
Toni Plagali. 37
Conditione del Compositore. 37
Altra cognitione, per i toni. 39
Solutione di certi dubbij, per conto del fine d'alcuni to-ni. 42
Che cosa sia cadenza. 44
Della Coronata. 44
Del Ritornello. 45
Della presa. 45
Gradi della Compositione. 46
Note essentiali, & principali. 47
Come siano state ritrouate queste note essentiali, & principali. 47
Perche la Massima sia detta modo maggiore, & la longa Minore. 50
Auttorità delli segni perfetti sopra le note. 51
Regola generale, per il Canto-re. 54
Della Massima. 55
Della Longa. 56
Della Breue. 56
Della semibreue. 57
Dell'alteratione delle note alterabili, cioè Longa, breue, se-mibreue, & minima. 57
Che cosa sia alteratione. 58
Diuisione del Ponto. 59
L'effetto della negrezza. 60
Della breue fatta negra. 60
Della semibreue. 61
Della Longa. 61
Della semiminima. 62
Della Croma, & semicroma. 63
Del salto. 64
Della battuta. 64
Che cosa sia diminutione. 65page 74
Che cosa è Fuga. 65
Che cosa sia ligatione. 66
Che cosa, è sincopa. 66
Che cosa voglia dir Medium. 67
Auertimenti per la Composi-tione. 68
IL FINE.

Registro.

A B C D E F G H I K. Tutti sono fogli intieri.
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IN CASALE, Appresso Bernardo Grasso, M. D. X C V. Con licenza de' Superiori.