IL DESIDERIO,  
                           OVERO  
                           De' Concerti di varij Strumenti Musicali,
                        
  DIALOGO 
 
                        DEL M. ILL. SIG. CAVALIERE 
 
                        Hercole Bottrigaro, 
 
                        Nel quale anco si ragiona della Participatione di essi  
                           Strumenti, & di molte altre cose pertinenti  
                           alla Musica,  
                           INTERLOCVTORI.  
                           GRATIOSO DESIDERIO ALEMANNO BENELLI.
                        
                        GR. QVesto nostro incontrarci, M. Alemanno, & à questa  
                           hora, & in questo luogo mi dà grandissima speran-za si buono Augurio.  
                           
                        
                        AL. E perche speranza di buono Augurio Signor Gra-tioso? voi sapete, ch'io vi honoro come Gentilhuo-mo, & che vi amo non solamente come affettiona-to, che siete à' virtuosi; ilche è specie di virtù: maAmare i virtuosi è  
                              specie di virtu.  
                           come proprio virtuoso.  
                           
                        
                        GR. Io desidero principalmente, che lasciamo da parte le cerimonie, & leCerimonie corte-gianesche souer-chie, & infruttuo-se.  
                           parole cortegianesche come souerchie, & infruttuose: & delle molte  
                           lode, che mi hauete con molta breuità dato, breuemente ve ne rendo  
                           quelle gratie maggiori, ch'io posto, & debbo. Ma per ch'io da questo  
                           nostro incontrarci hora quì habbia preso grandissima speranza di  
                           buono Augurio, vi dirò volontieri; se però non v'interrompo qualche  
                           vostro negotio, ò non vi tratengo dal vostro viaggio.  
                           
                        
                        AL. Io mi sono partito di casa non per negotio: ma con animo di trouar
-mi ad vdire vn Concerto grosso di Musica; il qual mi fu detto stamat
- 
                           page 2   
                           tina, che si doueua fare in queste vostre parti hoggi dopo desinare su
-bito; nel quale vi hanno da intrauenire forse quaranta persone, parte 
 
                           Raunanza di mol-te genti farsi con  
                              tardanza.
                           per sonare strumenti diuersi, parte per cantare: ma cosi perche sò, che 
 
                           doue si ha da ragunare quantità di gente, & massimamente in nume
-ro tale cosi grande, non se ne viene molto presto alla conchiusione, 
 
                           come anco per che io me l'era quasi scordato: & facilmente me lo sa
-Sonno ne' giorni  
                              lunghi, & caldi as-salir facilmente gli  
                              huomini otiosi.
                           rei scordato affatto, se 'l sonno, che suole in questi giorni caldi dopo il 
 
                           desinare assalir volontieri gli occhi de gli huomini otiosi, nel modo, 
 
                           che haueua assalito i miei gagliardamente, non me l'hauesse fatto ri
-cordare, ond'io fuggendo da lui colà non molto solecitamente mi so
-no hora inuiato. 
 
                        
                           Buono augurio, &  
                              suoi frutti.
                           GR. Ecco il principio de gli effetti del mio buon Augurio, M. Alemanno:  
                           il Concerto, per lo quale vi siete mosso di casa è già spedito, & essen-domi io trouato ad vdirlo dal principio la fine replicatamente me ne  
                           torno à casa, & con tanta rinouatione di confusione, & accrescimento  
                           di quella nella mente mia, ch'io non sò certo come la cosa si habbia  
                           da passare, se voi come intellgentissimo, & perfettissimo, che  
                           siete dell'arte, & della professione tale, non me ne liberate come hò  
                           detto sperare: ò non mi ci date qualche buon rimedio, & soccorso in  
                           contro.  
                           
                        
                        AL. Spiacemi ad vn certo modo d'essere stato cosi tardo à mouermi ad  
                           vscir di casa, che il Conterto sia spedito: ma spiacemi assai più, che per  
                           questo Concerto vi occorra di essere in tanta gran' confusione dentro a  
                           voi medesimo, che desideriate di haueruici qualche rimedio, & par-ticolarmente da me, che sono di niun valore.  
                           Lode dato dall'a-mico non deueno  
                              essere se non per  
                              modestia rifiutate.
                           
                        
                        GR. Non fate cosi dicendo questo si gran torto à voi medesimo, & al giu-dicio, non dirò per hora vniuersale: ma solamente mio particolare,  
                           per cercar voi forse cosi fuggire di darmi il da me sperato, richiesto, &  
                           aspettato rimedio presentaneo; quando però non me lo interdica al-tra cagione di vostro negotio.  
                           
                        
                        AL. Altro negotio non hò veramente per hoggi, che è meza festa; ond'io  
                           mi offero in tutto ad ogni vostro piacere.  
                           
                        
                        GR. Piacciaui adunque (& ecco il progresso del buono Augurio mio) di  
                           tornare à dietro questi venti passi, che noi entraremo in casa mia; do-ue potremo con deporre questi panni, & sedendo starcene con minor  
                           caldo, & con maggior commodità ragionare insieme sopra quanto io  
                           verrò sponendoui di questa mia toccataui confusione.  
                           
                        
                        AL. Facciam' come vi pare, & piace.  
                           
                        
                        GR. Entriamo in camera, che se ben pare, che sotto questa loggia debba 
 
                           Caldo farsi mag-gior per lo riper-cotimento del Sole
                           per l'apertura di questo cortile esser maggior fresco, n
ondimeno per lo 
 
                           ripercotimento del Sole vi è caldo maggiore. Sedete M. Alem
anno, & 
 
                           
                           page 3 
                           piacendoui accettate da me l'esempio, & l'inuito dello allegerirui del
Cappa leggiera  
                           la cappa almeno, anchora che elle s'usino hora tali, che si possono quasi 
 
                           addimandare di tele di Ragno. E tu porteraici del uino, e dell'acqua da 
Vino, & acqua, &  
                              Ventaruole per rin-frescare fare offi-cio contrario alla  
                              intentione di chi  
                              se ne serue.  
                           poterci beuendo rinfrescare: ci porgerai anchora le ventaruole. 
 
                           
                        AL. Non fate di gratia far queste due cose: perche l'una, e l'altra sarebbe  
                           contraria alla intentione, per la qual voi vi siete mosso à commandar-le; & oltra cio da genti, ò troppo dilicate, ò soperate.  
                           
                        
                        GR. Pigliate dunque almeno la commodità del sedere.  
                           
                        
                        AL. Di questo io ui compiacerò volontieri.  
                           
                        
                        GR. Io andaua M. Alemanno mio prima alquanto, ch'io testè v'incontrassi,Soggetto princi-pale del presente  
                              Dialogo.  
                           & che anco io vi uedessi, trà me stesso fantasticando quello, che alcune altre uolte anchora hò similmente fantasticato: & è, che essendomi trouato piu volte ad udire varij, & diuersi concerti di Musica con uoci accompagnate da varij strumenti, io non ne habbia giamai sentito quel gran diletto, che io mi era imaginato, & prosupposto: & che in somma io ne spe-raua: & particolarmente hoggi, ch'io mi sono trouato presente à que-sto; per lo quale hauend'io veduto un grande apparato di stromenti diStrumenti diuersi  
                              di Mufica apparecchiati per far con-certo.uersi; trà quali era un Clauacembalo grande, & vna Spinetta grande,Tre Lauti di varie forme, vna gran quantità di Viuole, & un'altra diTromboni, due Cornetti vno diritto, & uno torto, due Ribechini, &alquanti Flauti grossi, diritti, & trauersi; vn'Arpa doppia grande, &vna Lira tutti per accompagnamento di molte buone voci: & douemi pesaua di udire una Armonia celeste, hò sentito una confusione anziche nò [sic: non] accompagnata da una discordanza; che mi hà piu tosto offeso, che  
                           dato piacere, però vorrei sapere da uoi, se questo uiene dal senso del mio  
                           vdito; che non sia buon giudice, ò se pur è vero quello, ch'io giudico.  
                           
                        
                        AL. Da quello, che dite, comprendo, che il giudicio del senso uostro è  
                           perfetto non che buono nel discernere le cose della Musica: Et se hauete  
                           udito piu tosto discordanza, che buona concordanza, & piu tosto confusione che vnione, questo può molto ben stare. La ragion è, che molte volteStrumenti male ac-cordati insieme  
                              produrre confusione.  
                           gli strumenti non sono bene accordati insieme, & questo non puo causare  
                           altro che mala concordanza, & mala vnione, come uoi mi hauete detto.  
                           
                        
                        GR. Voi dite bene, che la mala concordanza de gli strumenti può causa
-re questo: ma nel concerto, che hò udito hoggi non credo, che ella 
 
                           possa procedere da questo; percioche tutti quei Musici, che haueuano 
 
                           quegli strumenti in mano, & che li sonauano sono tutti huomeni ec
-cellenti: & li conosco molto bene: & tutti sono atti à fare il Maestro, 
 
                           come alcune volte gli hò ueduto fare ne' simili concerti; però tengo. 
 
                           che vi debba essere qualche altra ragione; & se voi che siete della pro
Professori delle  
                              scientie sono obligati a dar conto di  
                              quelle.fessione non la sapete, terromi nella musica esser tanto esperto come
uoi: pero fa bisogno, che mi diciate altra ragione.
                           page 4 .
                           
                        
AL. Poi che mi stringete à dire quello, ch'io ne sento: dirò quanto io ne 
 
                           hò vdito dire da huomini esperti, & quanto io ne hò imparato da graui 
 
                           scrittori: Et cercarò di sodisfarui al meglio, ch
'io potrò. Et se voi 
 
                           non haurete lo intiero, vi contentarete del mio buono animo. Io vi 
 
                           Discordanza d'on-de possa nascere.
                           hò già detto, che questa discordanza può nascere dal male accordo de
Poca diligenza nell'accordar gli strumenti musicali.
                           gli strumenti, ciò è, che non vi sia stata posta quella diligenza; che si 
 
                           può vsare in accordare gli strumenti insieme; la onde non possono fare 
 
                           Strumenti Musicali  
                              anchora che di v-na medesima spe-cie portano diffi-coltà nell'accor-darli bene insieme.
                           buona concordanza: Ma per un'altra ragione anchora, & è questa, che 
 
                           hauendomi voi detto, che ui era una gran quantità de Viuole: ui di
-co, che ui fa bisogno di grande industria à fare, che quelle Viuole, 
 
                           quantunque siano d'uno medesimo corpo, siano bene d'accordo insie
-me; anchora che ui sia la diligenza del buono accordatore, ne ce ne po
Corde de gli strumenti Musicali non  
                              hauer molta stabilità.
                           tiamo fidare: & questo nasce dalle corde, che non h
anno molta ferma sta
bilità, come ne habbiamo testimonianza da Boethio nella sua Musica: 
 
                           Cap. 10. del pri. li.
                           & da Tolomeo ne' suoi Armonici: & il simile auuiene ne' Lauti. Et 
 
                           Cap. 8. del pri. lib.
                           perche anchora mi hauete detto, che ui erano vn Clauacembalo gra
u-Corde di metallo  
                              patiscono meno  
                              la instabilità delle  
                              corde de intestini
                           de, & una Spinetta grande; dirò, che anchora quì può nascere qualche 
 
                           disordine: ma non tanto per essere le corde loro di Metallo; le quali n
on  
                           patiscono tanta alteratione, come quelle d'intestini: ma può bene esse
-re, che non siano frà loro in quel perfetto accordo, che si desiderareb
be: ma voi mi potreste rispondere, come già m'hauete detto, & dire, 
 
                           che essendo questi strumenti in mano di huomini giudiciosi; che ogn'u
-no terra bene ad ordine, & accordato il suo. Voi direste bene, quando 
 
                           Sonatori, & cantori  
                              esser di parere di-uerso molte volte  
                              nell'udito.
                           non ui nascesse un'altro disordine; il qual'è, che tutti questi uirtuosi 
 
                           (come uoi non mi negarete) non sono di un medesimo giudicio, & di 
 
                           un medesimo orecchio & questo si vede assai volte, che ad un sonato
-re pare, che una uoce, ò suono di una corda di uno strumento sia ri
-messa, ò bassa, & ad un'altro sonatore pare, che sia tesa, ouer alta, 
 
                           talche come questa cosa si uiene à mescolare con uarie orecchie, & ua
-Accordo di uarij  
                              strumenti musicali  
                              douer esser fatto  
                              da un solo buono  
                              accordatore.
                           rij giudicij presto presto si dà in una confusione, però è necessario, che 
 
                           un solo sia, il quale accordi ogni cosa: Ma bisogna, che habbia come 
 
                           dice Aristosseno ne' suoi Elementi Armonici, & ci afferma Gaudentio 
 
                           Cap. I.
                           nella sua Institutione Armonica. Bisogna (dice egli) à colui il qual de
-sidera principalmente di posseder le ragioni di queste cose, che egli so
pra tutto habbia gli orecchi usati alla esperientia, & bene essercitati: & 
 
                           che intenda giustamente i suoni: che conosca gli interualli, & che fi
-nalmente sappia ciò, che sia consonantia, & disonantia con ciò, che se
-gue sin'al fine del suo proemio. Euui un'altra cosa di non poca impor
-Varie sorti di strumenti Armonici.
                           tanza; la qual'è, che trà questi strumenti; che mi hauete nominato 
 
                           ve ne sono di varie sorti; percioche 
ne [sic: ue] ne sono de gli al tutto stabili, & 
 
                           varie specie di strumenti Armonici.
                           de gli stabili, ma alterabili; & oltre ciò ue ne sono di varie specie. 
 
                           
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                        GR. A bell'Agio M. Alemanno, io non intendo queste varie sorti di stru-menti, ne che cosa sia strumento al tutto stabile, ne quello, che im-porti strumenti stabili alterabili, ne strumenti al tutto mobili: ne an-chora quelle diuerse specie loro.  
                           
                        
                        AL. Dirouelo io: gli strumenti al tutto stabili sono quelli; che da poi che 
 Dichiaratione del-le specie de gli strumenti Armonici.  
                           sono accordati dal diligente Mastro, non si possono alterare a patto al
Strumenti al tutto  
                              stabili quali sianocuno, & questi sono Organi, Clauacembali, Arpicordi, Spinette, Ar
-pe doppie: che per le semplici non si può sonare, se non il puro Dia
-tonico Diatono qual più piace, ò pare: & altri strumenti simili. Gli 
 Strumenti stabili  
                              alterabili quali  
                              siano.  
                           strumenti stabili, ma alterabili sono tutti quelli, che dapoi che sono 
 
                           accordati dal sonator diligente, si possono alterare con l'accrescere, 
 Strumenti da cor-de stabili alterabili quali, & come  
                              facilmente si pos-sano alterare me-diante il buon giudicio de sonatori.  
                           & minuire in qualche parte, mediante il buon giudicio del sonatore 
 
                           toccando i loro tasti un poco più sù, un poco più giù. Et questo inter
-uiene nel Lauto, & nelle Viuole, benche habbiano la stabilità de' lo
-ro tasti. Il medesimo auuiene ne gli strumenti da fiato, come Flauti 
 
                           diritti, e trauersi, Cornetti diritti, & torti, & simili benche habbino la
Strumenti da fiato  
                              stabili alterabili,  
                              quali, & come si  
                              possono alterare  
                              facilmente.  
                           sua stabilità mediante i loro buchi, nondimeno il diligente sonatore 
 
                           si può accommodare con un poco più, un poco meno fiato: & anchora 
 
                           con aprire un poco più, ò vn poco meno i fori di quello, & accostarsi 
 
                           al buono accordo, quanto più potrà: & questo fanno i diligenti so
Strumenti al tutto  
                              alterabili quali, e  
                              come possono ua-gare quà e là secondo il uolere del diligente sonatore.natori di tali strumenti: Gli strumenti al tutto alterbili sono tutti
quelli, che non hanno ne buchi, ne tasti, come sono Tromboni, &
Ribechini, e Lire, & simili; i quali per non hauere ordinariamente ne
tasti, ne foro; che li pongano freno, possono vagare quà, & là secon
-do però il volere del diligente sonatore, con allungare, & accorciare 
 
                           vn poco più, vn poco meno i tiri, come uengano nominate le canne 
 
                           del Trombone, & con lo allargare, & con lo stringere i labri: Et me
-desimamente la Lira, e 'l Ribechino toccando le corde sopra il mani
-co un poco più sù, vn poco più giù secondo la volontà, & piacere del 
 
                           sonatore. Vi hò detto anchora, che tra questi instrumenti ve ne sono
Dichiaratione di  
                              varie specie de gli  
                              strumenti armonici  
                              Organi, Clauacem-bili, Arpe doppie,  
                              Spinete, & simili  
                              sono di una medesima specie.  
                           di varie specie; però dico, che l'Organo, il Clauacembalo, la Spinetta, 
 
                           & simili sono di vna medesima specie, & che suonano, come piace ad 
 
                           alcuno, la Specie del Diatonico Syntono di Tolomeo, però tempera
-to, ouero participato, come fanno i diligenti fabricatori, & accor
-datori di tali strumenti; il qual Diatonico di Tolomeo trà tutti i Dia
Diatonico synto-no di Tol. participato ouer temperato.tonici chiamati da Aristosseno ne' suoi Armonici primo Genere, & più
Primo lib. de' suoi  
                              armonici.  
                           naturale di tutti gli altri Generi, è il più prossimo al senso, & alla ra
-gione di quanti sino ad hora ci siano stati insegnati. I Lauti, le Viuo
Diatonico synto-no di Tolom. prossimo al senso, & alla ragione.le tengono, vn'altra specie diuersa: ma eguale frà loro: & questa è re
-putata da alcuno scrittore la specie del Diatonico incitato di Aristos
-seno per hauere i Tuoni diuisi in due semituoni eguali, qual'è la opi
Diato. incitato di  
                              Aristosseno.
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                           nione di esso Aristosseno: & è come si ode, & vede nel Lauto, & Viuole
.  
                           Strumenti da fiato,  
                              & da fori alterabili contengono piu  
                              tosto il Diatonico  
                              incitato di Tolo-meo che altro.
                           Gli strumenti da fiato con fori, come sono Flauti diritti, & trauersi, 
 
                           Cornetti diritti, & torti, & altri simili sono una specie; che piu tosto 
 
                           suona il Diatonico Syntono di Tolomeo che altra; & per non poter
-Cap. 8. del primo.
                           sene hauere come afferma esso Tolomeo ne' suoi Armonici, essata cer
Cap. 12. del 2. lib.
                           tezza ne per li fori, ne per lo fiato la passaremo: nondimeno soggiun
-gerò di hauer parlato con diligenti Mastri di tali strumenti, & truouo, 
 
                           Fabricatori de gli  
                              strumenti stabili alterabili da fori &  
                              da fiato poco intel-ligenti dell'artifi-cio loro.
                           che essi non ui hanno cosa ferma da poterui fondare salda ragione: ma 
 
                           solo mentre fabricano i buchi a tale strumento, vanno ad orecchia 
 
                           quelli allargando secondo che sentono il bisogno; aiutati dalla natu
-Cap. 12. del 2. lib.
                           ra; il che anco hauere hauuto in vso gli antichi fabricatori delle Ti
-poco auanti il mezo del 2. libro.
                           bie, & delle Fistole si legge appresso di Tolomeo, & di Aristosseno ne' 
 
                           Strumenti al tutto  
                              alterabili quali  
                              siano.
                           loro scritti di Musica. Gli strumenti al tutto alterabili; che sono i 
 
                           Tromboni, & Ribechini possono sonare non solamente tutti tre i 
 
                           Generi armonici,  
                              & loro specie de-scrittici da Tolo.  
                              sono al nu. di 24.
                           generi Armonici: ma ogni & qualunque specie di quei generi, i quali 
 
                           sono sino al numero di vintiquatro, cioè sei specie di Enarmonici, ot
-to specie di Cromatici, & dieci di Diatonici, come più distintamente 
 
                           Cap. 14. del 2. lib.
                           si uede nelle Tauole particolari descritte da Tolomeo ne' suoi Armo
nici, & oltra ciò la specie Enarmonica nostra moderna, & ciascun'al
-tra, che potesse essere già stata, ò fusse di nuouo inuentata. Hora per
Strumenti che suo-nano diuerse spe-cie di Armonia  
                              quali.
                           che ho già detto che gli strum
enti al tutto stabili suonano il Diatonico 
 
                           Syntono di Tolo, & alcuni de gli stabili alterabili, cioè flauti diritti, 
 
                           Lauti, Viuole, &  
                              altri strum. tali se-condo l'opinione  
                              d'alcuni suonano  
                              il Diatonico inci-tato di Aristoss.
                           trauersi, Cornetti diritti, & torti, & altri tali suonano il medesimo 
 
                           Diatonico più tosto che altro, & alcuni altri stabili: ma alterabili, co
-me sono Lauti, Viuole, & altri simili suonano il Diatonico incitato di 
 
                           Aristosseno, ò di alcuno altro antico, io però non voglio ciò ne affer
-mare, ne negare: ne meno voglio disputare, se il semituono detto mi
Dimostratione in  
                              pratica come il Cla-uacembalo, Orga-no, & simili suonano dui semituoni  
                              ineguali, & il Lauto & la Viuola suonano dui semituoni eguali.
                           nore sia il minore: & se pur hà il suo luogo trà il maggiore & il mini
-mo, bastarà solo à mostrare per li suoi effetti, che il Clauacembalo, 
 
                           l'Organo, & simili suonano due semituoni ineguali, cio è uno maggio
re dell'altro, et che il Lauto, et le Viuole suonano dui semituoni egua
-li, ciò e il Tuono diuiso in due semituoni eguali secondo la mente di 
 
                           Aristosseno. Ma per chiarire le cose, che ui ho detto se bene io 
ne [sic: ue] ne 
 
                           Don Nic. Vicentino  
                              nell'vlt. cap. della  
                              sua antic & mod.  
                              Musica.
                           potrei addurre l'auttorità di alcuni Musici moderni Eccellenti scritto
-ri, io nondimeno, uoglio che il senso dell'udito ue ne faccia certo; & 
 
                           Galilei nel suo dialogo della Musica  
                              Zarlino nel ca. 27.  
                              del 4. de suoi sup-plim. Musicali.
                           che ne ueniamo alla esperienza, & mostrarui come questi strumenti 
 
                           di uarie specie si possano bene unire, & accordare insieme; però sarà 
 
                           ben fatto che ci accostiamo à questo Clauacembalo, & uedere, & udire 
 
                           Salines nel ca. 28.  
                              del li. 3. & per tut-to quello.
                           se e uero ò non quello che ui hò detto; Et perche credo, che egli sia be
ne accordato, come anco questi altri strumeti; che qui d'intorno ueggio 
 
                           apparecchiati, dirò, che anchora uoi pigliate uno di quei Lauti, & che 
 
                           lo accordate c
on tutta la uostra dilig
enza piu che sia possibile col Claua
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                           cembalo in questo modo. Io tocco il G sol re ut, in sù il Clauac
embalo, &
Accordo del Lau-to col Clauacem-balo.  
                           voi accordate il tenore à vuoto del vostro Lauto in vnisuono c
on me, & 
 
                           dapoi accordate il resto sec
ondo quest'ordine, come sò, che sapete fare. 
 
                           
                        GR. E gliè accordato.  
                           
                        
                        AL. Tocco hora E la mi, nel Clauacembalo, & voi toccate 
                           E la mi, su 'l voProua se il Lauto,  
                              & Clauacembalo  
                              si possano vnire per-fettamente insie-me.stro Lauto, che sarà la mezanina à vuoto; siete d'accordo, & vnisuo-no con E la mi del Clauacembalo?  
                           
                        
                        GR. Siamo.
                        E la mi del Lauto  
                              esser vnisono con  
                              E la mi del Claua-cembalo.
                           AL. Io tocco hora F fa ut, in sù il Clauacembalo: Toccate hora voi il vo-stro F fa ut al primo tasto della mezanina del vostro Lauto: siete d'acF fa vt del Claua-cembalo non esser  
                              vnisono con F fa vt  
                              del Lauto, & delle  
                              Viuole.cordo, & vnisuono meco?
                        GR. Non siamo.  
                           
                        
                        AL. Tocco hora il G sol re ut in su il Clauacembalo, & uoi toccate nel uostro Lauto il G sol re ut al terzo tasto della mezanina; siete d'accordo
                              G sol re ut, del La-uto con quello del  
                              Clauacembalo esser  
                              vnisuono.  
                           & vnisuono con meco, cioè col Clauacembalo?  
                           
                        
                        GR. Siamo.  
                           
                        
                        AL. Tocco hora il G sol re ut, solleuato sù il Clauacembalo; toccate voi
G sol re ut col  
                              diesis del Lauto  
                              non esser unisuo-no col G sol re ut  
                              solleuato del Cla-uacembalo.  
                           il quarto tasto della mezanina per hauere il solleuato 

 di G sol re 
 
                           ut: siete uoi d'accordo, & unisuono col Clauacembalo? 
 
                           
                        GR. Non siamo: E da che uien questo M. Alemanno.  
                           
                        
                        AL. Ve lo dirò: ma questo; che hauete sentito nella mezanina, interuiene  
                           anchora nelle altre corde ogni uolta, che si uiene à toccare i semituoni.  
                           
                        
                        GR. Da che procede questo?  
                           
                        
                        AL. Non ui hò detto, che il Clauacembalo & simili suonano una specie,  
                           & il Lauto, & simili ne suonano un'altra?  
                           
                        
                        GR. Me l'hauete detto.  
                           
                        
                        AL. Se sono adunque di due specie diuerse questi strumenti, come uoleteStrumenti Musicali  
                              di diuerse specie  
                              non si possono uni-re perfettamente  
                              insieme.  
                           voi, che si uniscano perfettamente insieme?  
                           
                        
                        GR. Voi mi dite & fate uedere & udire cose; che mai non l'haurei credu-te: ma, hora che le ueggio, & odo non posso se non confessare quello  
                           che dite esser la uerità.  
                           
                        
                        AL. Non ui paia gran cosa il n
on sapere queste cose; perche quelli ancho
Poca intelligenza  
                              de' Musici prattici  
                              nel fare i concertira, che ciò essercitano tutto il giorno, & pongono ogni loro indu
-stria nel componere tai Concerti, non l'intendono: & cio chiara
-mente si conosce; perche se le sapessero, & le intendessero, non 
 
                           satiano tali compositioni, anzi tali confusioni. Hauendo adunque, 
 
                           come hanno il Lauto, & le Viuole diuiso il tuono in due semituoni 
 
                           eguali, & il Clauacembalo, & simili in due Semituoni ineguali, di qui
Clauacembalo, &  
                              Lauto perche non  
                              si possono accor-dare insieme per-fettamente.  
                           uiene, che quando io toccai F fa ut, in sù il Clauacembalo, & uoi toc
-caste F fa ut al primo tasto della mezanina del Lauto, n
on ui trouaste in 
 
                           unisono con me, come udiste, e c
onfessaste: questo è, che il Clauac
embalo 
 
                           
                           page 8 
                           suona participatamente il semituono maggiore: che è in proportione 
 
                           da 16. à 15. che è alquanto più di mezo Tuono: & il Lauto suona par
-ticipatamente il mezo Tuono; che uiene ad essere minore del semituo
no maggiore da 16. à 15. il qual è più di mezo Tuono; & quando io 
 
                           toccai il 

 solleuato di G sol re ut, in sù il Clauacembalo, uoi tocca
-ste il G sol re ut 

 solleuato al quarto tasto della mezanina del Lau
-to; doue non ci trouassimo unisuoni insieme: & uoi lo udiste, & lo con
-fessaste; ciò uiene, percioche il Clauacembalo suona participatamen
-Semituono mino-re esser meno del-la meta del tuono.
                           te il semituono detto minore; che è in proportione sesquiuentiquat
-tresima, cioè da 25. à 24. che è assai meno della metà del Tuono: & il 
 
                           Lauto (che quando dico del Lauto intendo del Lauto, & delle Viuo
-le, & altri strumenti tali) suona participatamente il mezo Tuono; 
 
                           che uiene ad esser assai maggiore di esso semituono detto minore da 
 
                           Ragione della di-uersità de semi-tuoni, conosciuta  
                              da tutti gli buoni  
                              scrittori.
                           25. à 24. Però non è 
merauigila [sic: merauiglia], se noi non ci siamo trouati unisuoni 
 
                           in questo luogo; & il simile si trouarà in tutti gli altri luoghi, doue 
 
                           interuiene cotal differenza, & diuersità di semituoni. Diroui un'altra 
 
                           ragione per mostrarui, che i semituoni di detti strumenti sono eguali, 
 
                           Clauacembalo non  
                              puo sonare vn tuon  
                              più basso, ò vn tuon  
                              più alto in tutti i  
                              luoghi.
                           & è, che i Sonatori de gli strumenti al tutto stabili, come Clauacem
-bali, Orgnai, & simili per eccellenti, che si siano, quando uogliono so
-nare, come si dice un tuon più basso, un tuon più alto, ò un semituono 
 
                           più basso, ò un semituono più alto non lo possono fare in tutti i luoghi 
 
                           Esperienza del Cla-uacembalo, Orga-no, & simili, con  
                              Lauti, & Viuole,  
                              & tali strumenti per  
                              dimostrare la dis-conuenienza tra loro ne' semituoni.
                           del suo strumento: & di questo n'è causa, che occorrendoli toccare il 
 
                           semituono communemente detto maggiore, mancandoli sù il suo stru
mento sono necessitati à toccare il communemente detto minore; 
 
                           doue sentono gli uditori,
; & loro stessi offesa al senso dell'vdito; & 
 
                           questo lo sanno molto bene i diligenti sonatori di tali strumenti, & 
 
                           gli intelligenti della Musica, Ma questo non auuiene nel Lauto, & 
 
                           Lauto può sonare  
                              vn tuon piu basso,  
                              & più alto, che non  
                              da noia al senso.
                           nelle Viuole perche hanno in ogni luogo il semituono eguale, & pos
-sono sonare vn tuon più alto, vn tuon più basso, & un semituon più 
 
                           alto, & un più basso, che non dà noia al senso; & questo ogni giorno 
 
                           vien fatto da' periti sonatori, quando fanno scannello, come essi 
 
                           dicono, al primo, & al secondo tasto col dito indice della mano sini
-stra: & doue più li piace; però uicino a' tasti che il senso dell'vdito 
 
                           non ne sente offesa alcuna: & iui suonano, si come fusse il principio 
 
                           del manico. 
 
                           
                        GR. Voi dite il uero; che questo hò ueduto fare molte uolte. Ma per  
                           quello, che ui odo dire & per quello, che habbiamo discorso, non si  
                           potranno dunque far Concerti.  
                           
                        
                        Parlare Enigmati-co sopra il far concerti.
                           AL. Anzi per quello che ahbbiamo discorso, pur troppo si potranno fare  
                           questi tai Concerti.  
                           
                        
                        GR. E che parlare è questo uostro Enigmatico? piacciaui di dichiararme
-
                           page 9 
                           lo, che io non l'intendo. 
 
                           
                        AL. Hò detto, che pur troppo si potranno fare questi concerti; percio-che se uoi uerrete à cercare quello; che vuol significare concerto,
                              Significato della  
                              parola concerto.  
                           trouarete, che pur troppo, come ho detto, & replicato, si potranno  
                           fare tai concerti: essendo che concerto significa contentione, ò contrasto come ne habbiamo testimonio Cicerone nell'oratione pro lege  
                           manilia, & nelle epistole ad Attico, & nel libro de natura deorum, &  
                           nel primo de diuinatione, & Terentio nella scena seconda del secondo atto de gli Adelphi: & direi ancora di Plinio, se bene mi ricordassi il  
                           luogo, & però quelli che fanno tai concerti fanno benissimo, & osseruano molto bene la Etimologia del uocabulo.  
                           
                        
                        GR. Eccoci su le burle & sù gli scherzi, & se noi cosi come proferiamoScherzo sopra le  
                              voci concerto &  
                              Conserto.  
                           concerti per c. nel mezo di essa parola, ponessimo la s. & la profe-rissimo al modo de' fiorentini & forse di tutta la Toscana Conserti,  
                           come uoce deriuata dal uerbo consero; che ha significato d'incalma-re ò in estare, di seminare & di piantare insieme; del qual uerbo si  
                           seruì Virgilio se ben mi racordo nel secondo della sua Georgica, &  
                           nella prima delle Egloghe. Columella nel 21. libro. & Cicerone nelle  
                           Toscolane nel libro de natura Deorum & altroue, non cessarebbe  
                           queso uostro scherzo, & questa uostra burlesca difficoltà?  
                           
                        
                        AL. Non cessarebbe altrimente: & poco in somma sarebbe per ciò il  
                           guadagno; conciosiacosa che conserto, à creder mio, è cosi proferitoSignificato della  
                              parola Conserto.  
                           da' Toscani più tosto per uezzo per non dir uitio della loro pronun-tia in simil uoci, che perche egli habbia la da uoi detta deriuatione;  
                           Imperoche Consero, conseris; che ha tal significatione di Seminare,Consero conseris  
                              verbo latino ha-uer diuersi signifi-cati si come ha di-uerse le desinenze  
                              del suo tempo passato & del supino.  
                           di piantare, & d'inestare insieme fà conserui consitum. & non conser-ui consertum, come fà l'altro Consero, conseris; dal quale ueramen-te deriua consertus; che sarebbe la propria parola non solamente  
                           Toscana: ma nostra Italiana Conserto. & ha significato di scaramuc-ciarae di uenire alle mani, & in somma di contendere cosi nè i fori  
                           ciuili, come con le armi, se noi prestiamo, come debbiam prestare,  
                           fede all'autorità di Cicerone nella da uoi allegate toscolane, nelle E-pistole ad Attico, & anco nelle Orationi pro Murena, & pro Funteio:  
                           di Virgilio nel secondo della sua Eneide, & di Nonio Marcello della lin-gua latina, & in conchiusione di tutti gli interpreti: non ui hauete a-dunque da marauigliare, se sentite questi mali accordi, & queste confusioni.  
                           
                        
                        GR. Voi seguite pur le burle, ui domando, se si possono fare, ò non que-sti concerti; perche hò pur inteso, che se ne fanno di buoni & di belli.  
                           
                        
                        AL. Se se ne fanno di buoni & di belli, non debbono esser concerti, ne
Concenti esser la  
                              propria uoce significante vnione di  
                              uarij strumenti Musicali.  
                           conserti: ma concenti: & di questi concenti tengo, che se ne possano 
 
                           fare: ma con industria altrimenti si tramutarà la lettera n. in r. ò in s. 
 
                           
                           page 10 
                           & in luogo di concento si haurà concerto, ò conserto. Ma però noi 
 
                           in questo nostro ragionamento usaremo indifferentemente concento 
 
                           & concerto per non uscire del commun nostro parlare. 
 
                           
                        GR. Ma in che modo si hauranno da fare questi concenti:  
                           
                        
                        Modo di concertare insieme gli strumenti Musicali.
                           AL. Ve lo dirò nel miglior modo ch'io saprò, rimettendomi sempre à 
 
                           chi meglio di me l'intendesse (disse il buon legista) in questo, & in o
-Protestatione mo-desta dell'Autore  
                              intorno al far concerti.
                           gn'altra cosa. Ma prima fatemi gratia in cortesia, Signor Gratioso, 
 
                           di considerare in quale concetto potrebbono essere questi tai concerti 
 
                           musicali moderni al Mastro di coloro; che sanno Aristotile: e come 
 
                           Plob [sic: Prob]. 9. distin. 19.
                           bene gli ammetterebbe, poi che egli risolu
endo vna propositione sopra 
 
                           l'accompagnamento di una Lira sola, ò di vna sola Tibia con la voce 
 
                           humana disse (s'io bene mi ricordo) queste parole apunto. 
Ma con più  
                              non può esser conseruata la sua uita; conciosiacosa che la Cantilena uenga  
                              offuscata & quasi tutta distrutta.
 essendomi in cosi quasi come in ciò 
 
                           Vsandosi la cognitione si fuggono  
                              gli errori dell'ac-copiamento de gli  
                              strumenti Musicali.
                           protestato dirò, che tai concenti si potranno fare ogni uolta che si co
-noscerà la natura de gli strumenti, i quali si uogliono adoperare in
-sieme; percioche hauendo tal cognitione & usandola si potranno fa
-re concenti in molte, & uarie maniere in quel miglior modo che sia 
 
                           possibile. Ma bisogna saper componere & accompagnar bene questi 
 
                           Auuertimento pri-mo nel concertare  
                              gli strumenti al tutto stabili insieme.
                           strumenti insieme. Et se si pigliaranno le specie de gli strumenti al tut
-to stabili & si accompagnaranno insieme, che sono com'habbiam det
-Organi, & Claua-cembali da Camera collegati insie-me danno grandis-sima dilettatione  
                              al senso del vdito
                           to, Organi Clauacembali, Spinette & simili non è dubbio, che essen
-do bene accordati insieme, ilche però per mio giudicio non sarà molto 
 
                           facile si sonarà in quella perfettione; che possono dare gli strumenti 
 
                           artificiali temperati, ouer participati: Et di questo ne habbiamo espe
-rienza; che sono molti Organi da Camera; che hanno con esso loro 
 
                           collegati Clauacembali, & insieme suonano con gran diletto & pia
-cere; & massimamente, quando hanno più di una sorte di Registri tanto 
 
                           Auuertimento secondo nel concertare  
                              gli strumenti al tutto stabili con gli al  
                              tutto alterabili.
                           di canne, quanto da corde. Si potranno anchora far concenti con 
 
                           gli strumenti al tutto stabili, come sono Organi Clauacembali, & si
-mili con gli strumenti al tutto alterabili, che sono Tromboni Ribe
-chini, & uoci humane: & questo è perche sono atti, come di sopra 
 
                           Voci humane fa-cilmente si acco-stano a tutte le specie di armonia.
                           habbiamo diuisato ad accostarsi à qualunque specie: & il simile fanno 
 
                           le uoci humane essendole facile ad accostarsi à qual si uoglia specie, 
 
                           stando però le uoci & gli strumenti auuertiti di accostarsi a gli strum
en-ti al tutto stabili; i quali non possono à patto veruno mouersi in par
-Auuertimento 3. di  
                              concertare gli stru-menti al tutto sta-bili, & gli stabili  
                              alterabili.
                           te alcuna d'onde prima sono stati accordati. Si potranno anchora far 
 
                           concerti con gli strumenti al tutto stabili, come Organi Clauacemba
-li, Arpe,& simili con gli strumenti stabili alterabili, come Lauti, Vi
-uole, & simili. Ma habbiamo di già prouato, che non si possono v
-
                           page 11 
                           nire perfettamente questi al tutto stabili, con gli stabili alterabili; 
 
                           percioche suonano diuerse specie: & di questo è la maggior causa la 
Semituoni diuersi  
                              causano il non potersi vnire perfet-tamente insieme  
                              gli strumenti Mu-sicali di uarie specie.  
                           differenza de' Semituoni: Ma perche habbiamo anchora detto, che 
 
                           questi stabili alterabili, che sono Lauti, Viuole, Flauti, diritti, e tra
-uersi: Cornetti diritti, & torti, che se non si potesse in qualche par
-te vsare la loro alteratione, ella sarebbe al tutto vana: ne occorrereb
-be à dire, che fossero stabili alterabili. Di questi adunque ne debbiamo 
Separatione de gli  
                              strumenti da corde  
                              & da tasti da quelli da fiato, & da fori.  
                           fare diuisione separando quelli da corde, & da tasti da quelli da fiato, 
 
                           & da fori; imperoche, come habbiam detto, sono di specie diuersa, 
 
                           & nel suono, & nel genere; la onde prima dicendo di quei da fiato, 
 
                           & da fori, come di genere nel suono quasi l'istesso de gli al tutto sta
-bili; conchiuderemo che si potrà fare accompagnamento tale, ogni 
 
                           volta che co' detti strumenti stabili alterabili haurà preso, come si di
-ce, tuono ouer suono da gli stumenti al tutto stabili il diligente so
-natore; imperoche con la sua industria haurà facultà di andarsi acco 
                              Industria del dili-gente sonatore di  
                              strumenti da fiatostando a gli strumenti al tutto stabili con un poco più, ò con un poco
meno fiato, & con aprire, ò chiudere vn poco più, ouer vn poco me
no i fori del suo strumento, secondo la sua uolontà, & il bisogno.
Hor quanto a quelli da corde, & da tasti, come si è detto Lauti, Vi
Industria del dili-gente sonatore di  
                              Viuola, & di lautouole, il buon sonatore dopoi, che haurà preso tuono, ouer suono
da gli strumenti al tutto stabili, haurà qualche difficultà nel volersi
accostare con unione a gli al tutto stabili; & questo è per la diuersità
delle specie, & generi, come habbiam detto; ma potrà con diligente
industria andarsi aiutando con mandare un poco più su il dito sopra
il manico, & un poco piu giu quanto sentirà il bisogno. Resta di 
Concerto di tutte  
                              le specie de gli strumenti, cioè stabili,  
                              stabili alterabili,  
                              & al tutto altera-bili.  
                           ragionare della compositione di tutte quelle specie di strumenti, che 
 
                           habbiamo già detto tanto de gli al tutto stabili, quando de gli stabili 
 
                           alterabili, & de gli al tutto alterabili. Ma perch'io tengo, che non 
 
                           si possa fare se non con grandissima disunione, & tal qual mi 
siente [sic: siete]  
                           venuto dipingendo quella; che apunto hauete udita hoggi; però 
Consiglio nel far  
                              concerto de varij,  
                              & diuersi strumenti musicali.  
                           consigliarei sempre à non douersi far simili concerti; perche non 
 
                           si possono fare se non con gran difficultà; la quale è prossima alla 
 
                           impossibilità. La ragione è questa, che componendo gli stabili al
Impossibilità del  
                              perfetto accordo  
                              de gli strumenti  
                              Musicali.terabili, che sono di due specie diuerse cioè da corde, & da tasti; &
da fiato, & da fori, & con loro ponendo gli al tutto alterabili, & gli
al tutto stabili, che se bene ciascuno sonatore di particolari stabili al
-terabili vsarà tutta la sua diligenza per unirsi con gli al tutto stabili 
 
                           gli al tutto alterabili, non potranno giamai unirsi con esso loro; 
 
                           percioche volendosi unire con quelli da fiato & da fori, come 
 
                           quelli che più facilmente si possono accostare per esser di genere 
 
                           
                           page 12   
                           propinquo à gli al tutto stabili; essi non potranno giamai accostarsi 
 
                           perfettamente à quelli da corde, & da tasti, come quelli; che più dif
-ficilmente si possono accostare à gli al tutto stabili: & per contrario 
 
                           uolendosi gli al tutto alterabili accostare à gli alterabili da corde, & 
 
                           da tasti si uerranno à discostare d quegli altri da fiato, & da fori: & 
 
                           cosi produrre quel uero concerto, ò battaglia de strumenti in uece 
 
                           di concento; laqual uoce importa unione, & concordanza di uoci, 
 
                           & di suoni diuersi; la onde uolendosi dupplicare, ò treplicare ler par
-ti d'un choro si dourà per mio parere hauer sopra tutto grandissimo 
 
                           auertimenti di non accoppiare insieme giamai strumenti di specie 
 
                           diuerse, ciò è da fiato, & da fori & da corde, & da tasti: come se si 
uo
                              uolesse [sic: uolesse] per essempio duplicare le parti de Tenori non si debba ac
-compagnare giamai un Flauto, ouer Cornetto grosso, ò strumento 
 
                           altro di specie tale con una Viuola, ouer Lauto, ò altro strumento 
 
                           di simile specie; Imperoche la dimostrata disunione, ò discordanza 
 
                           loro sarebbe troppo apparentemente scoperta: Et auuertenza tale 
 
                           potiamo 
di e [sic: dire], che si possa per senso contrario cauare in un certo mo
-Nel fin del 12. cap.  
                              del sec. libro pro-blema 44. sett. 19.
                           do dalle parole di Aristosseno anzi pur di Tolomeo ne' suoi armoni
-ci; doue egli consiglia à douersi far sempre l'accopiamento della Ti
-bia ò della Fistola con l'antico Monacordo, & da Aristotele assai pri
-ma proferite ne problemi, A questo auertimento importantissimo 
 
                           stimo, che ottima cosa sia ch'io soggiunga, che non si debba far gia
-mai concerto alcuno di strumenti Musicali senza darli accompagna
-Nel fine del vlti.  
                              lib. della politica.  
                              Molto piu chiara-mente, & copiosamente, & assai meglio Anchor Pla-tone passato più  
                              del mezo del sec.  
                              delle leggi.
                           mento di una uoce humana, & quella ben conforme sempre alla ma
-teria della cantilena: & ciò per fuggire, che tale Armonia; & con
-cento non possa da sapiuti & intelligenti esser detta muta, ò come A
-ristotele, & Platone lo chiama. ciò è nudo suono di Citara, ò di Au
-lo, con soggiungerui costo simigliante alle uoci delle bestie, & ciò per 
 
                           la manchezza della espressione de gli affetti & della pronuntia delle pa
role; delle quali, & massimamente essendo bene imitate dall'Eccellen
te Musico nella sua cantilena, ueramente deriua il maggiore de tutti 
 
                           i commouimenti de gli animi delle persone ascoltatrici. 
 
                           
                         
                        GR. Due cose ui ho da dimandare; lequali per non impedire il corso del 
 
                           uostro ragionamento ho sin à quest'hora induggiato à dimandarui, la 
 
                           prima è che molte uolte ui hò udito dire strumenti participati, ò tem
-perati; & perche io non intendo quello, che significhi questi strumen
-ti temperati, & questi participati; però desidero, che me lo dichiarate: 
 
                           l'altra è che mi pare pur gran cosa, che tanti huomini tenuti giudi
-ciosi in far tai concerti non si siano mai accorti di questo disordine; 
 
                           del quale habbiamo parlato; però malamente mi posso accomodare 
 
                           à dar credenza alle uostre parole: quantunque conosca esser uero tut
-
                           page 13  
                           to q
uello; che me ne hauete detto: & ancora con buone ragioni di
-mostrato. 
 
                           
                        AL. Io ui responderò secondo l'ordine delle nostre dimande, & dirò,  
                           che la participatione de gli strumenti stabili; & stabili alterabili è staParticipatione degli strumenti Musi-cali come trouata  
                              Participatione de  
                              gli strumenti Mu-sicali che cosa sia.ta non so s'io mi debba dire ritrouata studiosamente, ouero auuenutaà caso: & hora è in uso per fuggire la pluralità, ò miltitudine dellecorde: & per ageuolezza del sonatore, & acciò che più facilmentequesti tali strumenti si potessero accompagnare (che unire come haue-re inteso è imposibile) insieme, ciò è gli stabili con gli stabili altera-bili: & gli alterabili con gli stabili senza molta offesa, & fastidio, anzi  
                           dirò scompiacimento del senso dell'udito. Hor quanto all'altra uo-stra dimanda de' concerti ui risponderò.  
                           
                        
                        GR. Piano M. Alemanno, uoi hauete detto, che la participatione è uno  
                           schifamento di corde ne gli strumenti stabili, doue mostrate quasi,
                              Dubio della pluralità delle corde.  
                           che ui fossero strumenti di maggior quantità di corde di quello; che  
                           hora si trouano ne gli Organi, Clauacembali, Arpe & simili.  
                           
                        
                        AL. Quando io dissi pluralità di corde, io non intesi di dire quella, che 
 
                           hora si uede ne gli strumenti, come Organi, Clauacembali, & simili; 
 
                           ne' quali si trouano ordinariamente quarantacinque, & più tasti, &
Quarantacinque, ò  
                              piu tasti esser ne  
                              gli Organi, Clauacembali & strumenti altri tali.  
                           corde, ò canne; perche tal pluralità non è se non una duplicatione, ò 
 
                           triplicatione del primo perfetto sistema, ciò è delle quindici corde 
 
                           del genere Diatonico Diatono incitato, com'è creduto di Tolomeo.
                              Pluralità di corde  
                              apparente ne gli  
                              strumenti non è altro  
                              ceh una dupplicatione delle uoci  
                              del perfetto sistema.  
                           Ne meno intendo per uera pluralità di corde, & di canne quella, che 
 
                           in se contiene la inspessatione del Tetracordo Synemmenon; & insie
-me quella d'una specie Cromatica, ciò è delle uoci, ò suoni solleua
-ti come si dice col Diesis, la ragion'è che l'huomo si parte di un genere, 
 
                           ciò è del Diatonico, & entra nel cromatico, cosa; che hora parimen
Quindeci corde del  
                              genere Diatonico  
                              Diatonico insieme  
                              col genere croma.te si troua in questi tali strumenti stabili. Ma per uera pluralità di cor
-de, & canne parmi, che si habbia da intendere quella; laquale è per
Genere Diato. &  
                              Cromat. contenuto  
                              da Clauembali [sic: Clauacembali], &  
                              altri strumenti sta-bili.  
                           potere hauere tutte le consonanze nella sua perfetta proportione ciò 
 
                           è la Diapente, ò uogliam dire quinta sotto la proportione sesquialte
-ra; & la Dyatesseron, ò uogliam dire quarta sotto la proportione ses
Pluralità delle corde uera che cosa  
                              ella sia.quiterza. Il Dittono ouer diciamo terza maggiore sotto la proportio
-ne sesquiquarta: Il semituono, o uogliam dire terza minore sotto la 
                              Plur. uera di corde  
                              è per hauer tutte  
                              le consonanze nella  
                              loro uera forma,  
                              & proportione.  
                           proportione sesquiquinta: lo essacordo maggiore, ouer sesta maggio
-re sotto la proportione, superbipartiente terza; la qual è da 5. à 3. & 
 
                           lo essacordo minore, ouer sesta minore sotto la proportione supertri
partientequinta, ciò è da 8. à 5. perche della Diapason, ouer ottaua; che
Proportione delle  
                              consonanze semplici,  
                              Diapason ouero ottaua non patisce alteratione alcuna.  
                           è sotto la proportione dupla, non occorre altrimente dubitarne; per
-che di questa non si è fatta, ne si può far alteratione alcuna; che non 
 
                           uenga alterata, & guasta ogni costitutione, & moltitudine di canne, 
 
                           
                           page 14 
                           ò di corde in detti strumenti, & questa pluralità di corde nasce, che 
 
                           nel sistema di Tolomeo, ciò è del Diatonico incitato, che hora si di
-Quarta lunga, &  
                              quinta corta den-tro alla ottaua del  
                              Sistema Diatonico  
                              Diatono incitato  
                              di Tolom. comin-ciante da proslambanomenos ciò è  
                              A re
                           ce esser in uso, si truoua vna quarta lunga, & una quinta corda den
-tro lo spatio di una Diapason, ciò è tra la corda proslambanomenos, 
 
                           ò uogliam dire, A re, & trà Mese, ciò è, a la mi re; la qual quarta lun
ga si truoua trà la corda Proslambanomenos ciò è A re, & la corda 
 
                           Lycanos Hyppaton, ciò D. sol re. & trà esso D. sol. re. & la corda 
 
                           Mese, ciò è a la mi re, la quinta corta, & la loro differenza è il com
-Proportione del  
                              comma moderno
                           ma moderno, il qual'è contenuto dalla proportione sesquiottante
-sima, ciò è da 81. à 80. onde per volere esse consonanze nella perfet
-ta loro proportione, & forma sarebbe necessario aggiungere una 
 
                           corda sotto al D. sol re. per far quinta vera con a la mi re, & anchor 
 
                           D. sol. re. aggiunto  
                              acquista la quarta  
                              vera tra A re, & la  
                              vera quinta trà  
                              A la mi re, e la terza minore con F fa  
                              ut, & col b, fa graue il Ditono.
                           quarta vera con A re. il qual D. sol re. aggiunto sarebbe il D. sol re. 
 
                           dell'antico Diatonico Diatono. oltra di questo per guadagnare la 
 
                           terza minore con F fa ut. & col b fa graue il Ditono, ouer terza 
 
                           maggiore sarebbe necessario anchora aggiungere vn'altra corda trà la 
 
                           corda 

 mi, & la corda b fa graue; la qual'è ottaua della corda b fa, 
 
                           sopra a la Mese nominata da gli antichi Tritesynemmenon, & è la 
 
                           Terza del Tetracordo Synemmenon, ciò è congiunto; d'onde nasce 
 
                           lo inspessamento della pluralità di corde, che di sopra habbiamo po
-sto nel secondo luogo insieme con lo inspessamento del Genere Diato
-b. fa aggiunto gua-dagnare il Dito-no ouer terza magiore con D. sol re  
                              & il semiditono,  
                              ouer terza mino-re con Gama ut.
                           nico incitato col genere Cromatico: & con questa tal corda aggiunta 
 
                           del secondo b fa, si haurebbe col D. sol re, il vero Ditono, ò Terza 
 
                           maggiore sotto la proporitone sesquiquarta, ciò è da 5. a4 Doue ho
ra il b fa ordinario viene ad hauere il Ditono antico, che è sotto la 
 
                           proportione superpartientedecisettesessantaquatresima, ciò è da 81. 
 
                           Ditono antico dissonante.
                           a 64. & per ciò stimato da tutti gli antichi interuallo disonante, come 
 
                           Nel fine del 10. c.  
                              del primo lib.
                           si legge ne gli Elementi Armonici di Aristosseno: & Tolomeo ne' suoi 
 
                           Aristosseno presso  
                              il mezo del 2. li.
                           Armonici dice, che per ciò non è pur atto al canto. Con questa cor
-Cap. 2. della 3 diuisione.
                           da anchora si haurebbe il Semiditono, ouer Terza minore con Gam
-ma vt; il che molto più chiaramente appare nella Musica speculatiua 
 
                           Lodouico Foglia-no fu il primo a  
                              ragionare delle  
                              corde aggiunte.
                           di Lodouico Fogliano; il qual fu il primo, per quanto io ne hò veduto. 
 
                           a dare di questo buona cognitione. 
 
                           
                        GR. Di gratia M. Alemanno mio siate contento di ritenere il corso al vo
-stro dire, & chiaritemi alcune cose, che mi paiono oscure molto per 
 
                           Piacer, & diletto  
                              dell'udito essere  
                              atteso solamente  
                              da la maggior parte delle genti.
                           non hauere io giamai posto alcun studio Teoricale in queste cose 
 
                           di Musica: ma solamente atteso al piacer, & diletto del senso dell'u
-dito con le compositioni, & suoni della sola pratica conforme à que
-sti nostri tempi, & s'io volessi indugiare ad intendere queste cose al fin 
 
                           del uostro incomminciato ragionamento, io son quasi certo, che 
 
                           
                           page 15 
                           me ne scordarei la maggior parte: & io non uorrei scordarmene 
 
                           pur una. 
 
                           
                        AL. A me non fà nulla l'esser io in ragionando interrotto da uoi, per-cioche tutto ritorna a quel filo, essendoche in questi nostri ragio-namenti noi non trattiamo con metodo, ò ordine scientifico que-ste cose di Musica: ma si bene ne discorriamo per semplice uostra  
                           intelligentia.  
                           
                        
                        GR. Per pluralità di corde io credo fermamente, che non si habbiaPluralità di corde  
                              vera non esser quella, che si troua ne  
                              gli strumenti ordinarij.  
                           da intender la moltitudine; che si vede ne gli strumenti di quaran-tacinque, & più quantità di tasti; & parimente moltitudine di cor-de, ò canne; oltra di questo io non intendo, che se bene se ne ag-giungessero di più, che ogni volta che si passasse la Diapason, ouer  
                           ottaua, sempre si tornaria da capo, ciò è si farebbe piu acuta, ouer  
                           più graue per una ottaua secondo il luogo; doue prima si venisse à  
                           principiare.  
                           
                        
                        AL. Voi dite bene: ma auuertite, che non si hà mai il perfetto Siste-Quadrupla ò dis-diapason ouer quintadecima è il perfet&to Sistema
                           ma ueramente sin'a tanto che non si è peruenuto alla Bisdiapason,ciò è alla quadrupla, ouer quintadecima, perche all'hora non so-lamente si hà la sette specie dalla [sic: della] Diapason, & le quattro specie Perfetto Sistema  
                              quale, & di quan-te voci formato.  
                           della Diapente, & le tre specie della Dyatessaron, come ci mos  
                           tra Tolomeo ne' suoi Armonici, ma tutte le altre consonanze,  
                           cio è la Decima maggiore sotto la proportione da 5 a 2. & la DeCap. 4. del 2 lib.  
                              Propotioni delle   
                              consonanze com-poste.cima minore sotto la proportione da 12 a 5. & la Duodecima:la qual'è in proportione tripla da 3 a 1. & anchora la DiapasonDiatessaron, ò vogliam dire Vndecima sotto la proportione du-pla superbipartienteterza, ciò è da 8 a 3. & finalmente la Quinta-decima, ouer Disdiapason sotto la proportione quadrupla da 4 a 1.  
                           & questo si hà da intendere per intiera, & perfetta Costitutio-ne nelle sue vere forme, poi che oltra questo si torna ueramente da  
                           capo.  
                           
                        
                        GR. Ho inteso: ma quando diceste, che non intendete per uera plu
-ralità di corde, & di canne, quella, che contiene in se la inspes
-satione del Tetracordo Synemmenon: & di vno Genere Croma
-tico, desidero, che mi diciate primieramente, che cosa sia questo 
 
                           Tetracordo Synemmenon; poscia, qual sia quel Genere Croma
-tico, & finalmente perche questa non sia uera pluralità di corde, 
 
                           ò di canne; essendo, che ella à me par pur che sia vera plurali
-tà di Corde, & Canne, poi che in se contiene tale inspessatione; 
 
                           nella quale debbono concorrere molte, & diuerse Corde, ò 
 
                           Canne. 
 
                           
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                        Tetracordo Synem-menon quello che  
                              sia.
                           AL. Il Tetracordo Synemmenon, che tai parole significano quattro cor
-de congiunte, è uno Tetracordo aggiunto à' due primi; i quali sono 
 
                           Tetracordo Hypa-ton.
                           da Hyppate hyppaton, ciò è da 

 mi, sin ad Hyppate Meson, ciò è 
 
                           E la mi: & da Hyppate Meson, ciò è E la mi, à Mese, ciò è a la mi re il 
 
                           Tetracordo Meson.
                           secondo: à questo Mese, ciò è a, la mi, re, si aggiunge questo altro 
 
                           terzo Tetracordo; il qual partendosi da essa Mese, ciò è a la, mi, re 
 
                           Tetracordo Synem-menon.
                           giunge sino à Netesinemmenon, ciò è d. la, sol, re, ne più oltra si può 
 
                           procedere congiuntamente, si come dimostra Tolomeo ne suoi Ar
-cap. 6. del secondo  
                              libro.
                           monici, & il luogo di questi Tetracordi sono in tali strumenti dopo 
 
                           i tre primi tasti seguenti negri nominati semituoni; & quatro tasti più 
 
                           alti, & dapoi altri tre; che è il 

 mi, sino ad E la, mi, & da esso E la 
 
                           mi, poi tre tasti più alti sino ad a la, mi, re, dal qual a la mi re, ascen
-dendo tre altri tasti piu alti arriuarà sin al d. la sol, re, escludendone pe
-rò il seguente bianco, & inchiudendoui il terzo tasto negro nominan
-dolo b fa. 
 
                           
                         
                        GR. Mostratemi di gratia queste cose nel Clauacembalo, poiche l'hab-biamo quì commodo: acciò che io possa con maggior chiarezza com-prender facilmente il tutto.  
                           
                        
                        Dimostrationi fatta sopra il Claua-cembalo de tre Te-tracordi congiunti.  
                           AL. Vedete quì, questi sono i tre primi tasti seguenti negri.  
                           
                        
                        GR. Cosi sono.  
                           
                        
                        AL. Questo primo tasto bianco è 

 mi; doue si comminciano, come hab
Principio de Tetra-cordi.
                           biam detto i Tetracordi ; il seguente è. C. fa, ut, il terzo D. sol re. il 
 
                           Tetracordo primo  
                              deto Hypaton co-mincia in  mi.
 mi.
                           quarto E, la, mi, & a questo seguentemente E la mi, è F fa ut: & que
-sto altro G. sol, re ut, & questo altro a la, mi, re, che è per il secondo 
 
                           Tetracordo. Hora partendosi da esso a la, mi, re, & toccando il terzo 
 
                           Tetracor. secondo  
                              deto Meson principia in E la mi.
                           di questi altri tre tasti negri semituoni è b fa, & tralasciando questo se
-guente bianco; che è l'ottaua più alta di 

 mi, passaremo à questo al
-Tetacordo tertio  
                              detto Synemenon  
                              ouero congiunto  
                              principia in a la  
                              mi re.
                           tro seguente bianco; che è C. sol, fa, ut, & finalmente giungeremo al 
 
                           seguente bianco; che è d. la, sol, re, che è per finire, come si disse, essi 
 
                           tre Tetracordi congiunti ò uogliam dire, il Tetracordo Synemmenon. 
 
                           
                        GR. Ditemi; perche pigliate questo semituono; che chiamate b fa, & la
-sciate questo bianco 

 mi nel fare essa congi
untione de' tre Tetracordi? 
 
                           
                        AL. La ragion'è questa; perche da A re. à 

 mi è un Tuono, & uolen
-dosi fare essa congiuntione è necessario, che ui fia uno semituono, & 
 
                           Tetracordi Diatonici esser formati  
                              tutti ad un modo  
                              & come.
                           non un tuono; imperoche cominciandosi nel principio de tre Tetra
-cordi, ciò è, à 

 mi & alzandosi di uoce si fà un semituono in C: fa 
 
                           ut; & da C. fa, ut à D. sol re, un tuono, & da D. sol re, ad E la, mi, 
 
                           un'altro Tuono: & questo è il primo Tetracordo; alla simiglianza 
 
                           delquale uengono formati gli altri dui seguenti; & però da questo 
 
                           E la, mi, à questo altro F fa, ut, è uno semituono: & di F fa ut à G. sol 
 
                           re, ut, un tuono: & da G. sol, re ut, ad a la mi re, un tuono: & pari
-
                           page 17  
                           mente a questo a, la, mi, re, volendosi giungere il terzo Tetracordo 
 
                           è necessario, che segua il semituono, & non il tuono, che uiene ad 
 
                           eser da a, la, mi, re, a b, fa, & poscia a questo segue il tuono ciò è, 
 
                           da b fa. a C. sol fa ut: & da esso C. sol fa ut, a d, la, sol, re, vn'altro 
 
                           tuono, & questi sono i tre Tetracordi congiunti; Ma uoglio che ol
-tra ciò sappiate; che il tuono; che habbiamo detto esser trà a la mi, re, 
 
                           & 

 mi, si dimanda il tuono della diuisione, ò disgiuntione; impero
Tuono della diui-sione quello che sia.che qui si disgiungono, & si separano da' duoi primi tetracordi graui,
ouero inferiori; il primo de quali è chiamato Hypaton, & il secondo
Meson: gli altri duoi superiori tetracordi; de' quali il primo è chiama
                              Tetracordo Die-zeugmenon.to Diezeugmenon, ciò è disgiunto, & il secondo Hyperboleon ciò è
eccellente; che sono 

 mi. C. sol fa ut, d. la, sol, re, E la mi, per il Die.
Tetracordo Hyperboleon & loro prin-cipij.  
                           zeugmenon, & per l'Hyperboleon, e la, mi, f fa, ut, g sol, re, ut, a la mi 
 
                           re; ne quali si procede con l'ordine medesimo; che habbiamo detto de 
 
                           gli altri più bassi, ò inferiori; ciò è, di un semituono, tuono, è tuono 
 
                           ch'è sempre Mi, fa, sol, la; di che ci dà notitia chiara, & manifesta la Ma
Mano di Guido  
                              Monaco Aretino.  
                           no di Guido Monaco Aretino. 
 
                           
                        GR. Queste sono per me troppo alte speculationi da poter cosi subitoAlte speculationi  
                              à chi non ui hà fat-to studio esser difficilissima di qual-che diletto a nobili sprititi.  
                           apprender; non dimeno ne sento non sò che di delettatione: ma prima  
                           che passiamo più oltra ditemi di gratia; perche hauete lasciato questi  
                           primi tre tasti bianchi; de' quali non hauete fatto mentione alcuna? &  
                           pur essi sono nello strumento medesimo: & si può dire fondamento di  
                           quello?  
                           
                        
                        AL. Di questi non ho fatto mentione alcuna; percioche essi sono tutte 
 
                           ottaue delle uoci superiori; che di già habbiamo ueduto, & questo; 
 
                           ch'è precedente à 

 mi, è detto da Moderni Musici A re: ma da gli an
-tichi fu nominata proslambanomenos, ciò è acquistata, ouer aggiun
                              Proslambanome-nos, o Prosimelo-dos uoce aggiunta  
                              da gli antichi Musici.ta per ottaua di a, la, mi, re, & accioche la Mese rapresentata da essa
a la mi re, fusse ueramente posta in mezo del sistema perfeto, nomi
-nandola ancor prosmelodos come narra replicatamente Boethio. Onde
                              Cap. 20. 22. lib. 1.  
                           si conosce, che i Tetracordi hebbero ueramente il loro principio da 
 
                           
 mi; doue a punto noi habbiamo incominciato. Questo altro tasto
                              Gamma ut aggiun-ta da' Musici me-no antichi, & perche  
                              Essacordo di Guido Monaco Areti-no  
                           poi seguente è chiamato Gamma ut; che anco ella è una corda ag
-giunta da meno antichi Musici per ottaua di G. sol re ut, come dice 
 
                           Guido Aretino nel principio del suo Micrologico Musicale; della qua
-le egli su seruì per fare compiutamente i suoi Essacordi, ciò è, vt, re, mi,
non molto lunge  
                              dal principio, &  
                              anco poco auanti  
                              il mezo del 1. lib.  
                           
                           fa, sol, la; Et questo primo è chiamato F fa ut, pur ottaua dell'altrof fa, 
 
                           vt, & si come queste voci in infinito si possono accrescere in accutez
-za, in infinito si possono anchora diminuire in grauezza, pur che lo 
 
                           spirto non manchi, ò nell'una, ò nell'altra estremità; di che diligen
-temente ne scrisse Aristosseno ne suoi elementi Armonici. 
 
                           
                           page 18 
                           
                        GR. Piacciaui di dirmi anchora di questi tasti negri ouer semituoni tan-to di tre primi quanto de gli altri seguenti; de' quali non hauete ra-gionato punto.  
                           
                        
                        AL. Questi (& cosi uerrò à rispondere all'altra parte della inspessatio
-Voci Cromatiche  
                              come da moderni  
                              chiamate.
                           ne; di che mi hauete dimandato; la qual'è, che cosa sia quel genere; 
 
                           ouero specie cromatica) sono quelle uoci; che da' Musici moderni 
 
                           sono chiamate solleuate: & le segnano con un loro Carrattere, che 
 
                           Segno  del mo-derno diesis.
 del mo-derno diesis.
                           da essi uien detto diesis in questa forma 

 come sapete; & nominano 
 
                           quelli semituoni; ma impropriamente; percioche essi non son ue
-ramente mezo tuono: & alcuni di questi li segnano anchora col b fa, 
 
                           come habbiamo detto, & è sempre semituon maggiore. & incom
-minciandosi noi da questo semituon negro antecedente à C. fa ut, di
-remo esser il C. fa ut, solleuato, & questo altro E la mi, col b molle, 
 
                           Dimostratione de  
                              Tasti negri del  
                              Clauacembalo.
                           questo altro negro primo de' secondo trè è F fa ut, solleuato & il se
-condo G. sol re, ut, solleuato, questo terzo già sapete quello; che 
 
                           habbiamo detto, ciò è, che egli è il b fa del Synemmenon; Tutti poi 
 
                           questi altri superiori, cosi come tutti gli altri inferiori sono ottaue di 
 
                           questi, che hora habbiamo ueduti. 
 
                           
                        GR. Ciò capisco benissimo; ma desidero saper; perche in molti Clauacembali, & Organi, si come io hò auuertito, non si trouano questi  
                           due primi semituoni o tasti negri: ma solamente ui è questo terzo di  
                           b. fa.  
                           
                        
                        Tasti negri; che  
                              non sono in molti Clauacembali, &  
                              perche.
                           AL. Questo cred'io che sia fatto; percioche tali uoci graui solleuate ra
-re uolte uengono poste in uso, anzi che come douete hauere auuertito 
 
                           i moderni fabricatori de' Clauacembali & Organi gli accordano in ot
-taua con D. sol. re. & E la mi, & con aggiugnere poi un tasto bianco 
 
                           sotto à questo F fa ut, grauissimo & accordandolo in ottaua con C. fa, 
 
                           ut, dicono apporui il mi, re, ut, ma quando pur essi si seruano de' due 
 
                           tasti negri primi à tali effetto di ottaue solleuate non restano di accor
-dare esso tasto bianco aggiunto nella sua propria ottaua con E la mi; 
 
                           accioche egli non resti otioso. Ne uoglio passare con silentio una cosa 
 
                           di non poca importantia; della quale quasi niuno de' Musici moderni 
 
                           pratici ha cognitione, & è, che hauendo essi nelle loro compositio
-ni da lor chiamate per b molle, & questo è la specie de' tre Tetracor
-di congiunti, ciò è del Synemmenon, posto il b. fa & uolendo essi sol
-leuare il detto b. fa per far terza ouer decima maggiore col G sol re ut, 
 
                           ò col Gama ut, & anchora per fuggire la quinta falsa con E la mi, se
-Diesis  segno del  
                              semiton mino-re non esser posto  
                              bene nel b fa
 segno del  
                              semiton mino-re non esser posto  
                              bene nel b fa  mi per uolersi  
                              reintegrare il
  
                              mi per uolersi  
                              reintegrare il  
                               mi.
 mi.
                           gnano esso b. fa col Carattere del loro 

 diesis toccando & sonando il 
 
                           
 mi della specie de' Tetracordi disgiunti: ma ciò da sonatori uiene 
 
                           ottimamente fatto, à caso però per non ui esser la corda segnata da tai 
 
                           Musici pratici & non da essi Musici pratici, con quel lor segno di die
-
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                           sis, col qual sempre segnano il semituon minore, che è sotto la pro
-portione 25 à 24. ma à uolere a reintegrare giustamente esso 

 mi è 
 
                           necessario, che sia il semituono da 135. à 128: che è maggior di esso
                              Differentia del semituono minore,  
                              & del semituono  
                              supersettepartiente  
                              centouentotesimo.  
                           semituono minore per un coma moderno ciò è da 81. à 80. onde essi 
 
                           per fuggire tale inconueniente douriano segnare non il diesis 

 ma il 
 
                           
 quadro: & cosi ueramente sarebbe reintegrato esso 

 mi. & la ca
-gion di tal diffetto loro è perche essi credono, che in questo luogo sia 
 
                           un tuon minore, & ui è il maggiore; che è quello della diuisione: 
 
                           questo però uiene a loro ben fatto all'hora, che procedendo per Mu
-sica finta pongono il b molle in E la mi, & uolendolo poi solleuare, 
 
                           & ritornare in esso E la mi, vero, segnano sotto a tal b molle il loro 
 
                           diesis: conciosia cosa che in questo luogo si troua il tuon minore, ilqual 
 
                           è composto del semituon maggiore; che è il b molle, & del minore che 
 
                           è il diesis. Hora diciamo, che cosa sia questo genere Gromatico: ma
                              Cromatico quel-lo che sia.  
                           sapiate anchora prima, che i moderni Musici pratici, & sonatori cre
dono, che le uoci solleuate siano del genere Diatonico, & pur uera
-mente non sono, ne di alcuna delle sue specie; percioche egli non hà 
 
                           tasto alcuno negro se non il b fa, ch'è semituon maggiore: ma sono 
 
                           solamente del Genere Cromatico, eccetto però il G. sol re, ut, solle
-uato; il qual è stato intromesso & per la Decima maggiore con E la 
 
                           mi, & per la minore con 

 mi: & perche possa seruire per la quinta 
 
                           col C. fa ut solleuato: & in somma egli non è, ne può esser in modo al
-cuno del genere Cromatico per non hauer egli mai nel suo sistema 
 
                           questa corda, ò voce non che artificiale, ò solleuata: ma la naturale, se 
 
                           non all'hora, che si procede per Musica finta. 
 
                           
                         
                        GR. E che cosa è questa musica finta, della quale uoi faceste anco teste mentione? Non mi souuiene di hauer mai sentito dire, che ui sia musica  
                           finta.  
                           
                        
                        AL. Musica finta, che vera ella non è, percioche esce fuori de' suoi veri
Musica finta che  
                              cosa sia.  
                           Tetracordi, è una alteratione de' proposti Tetracordi col mezo de' se
-mituoni a similianza de' Tetracordi veri, si come vengono à fare que
Tuono della dis-giuntione di magigiore ch'egli è sem-pre nella Musica  
                              uera nella finta diuentar minore, &  
                              perche.sti, i quali procedono disgiuntamente per un tuon piu basso, & il tuo
-no della diuisione di maggiore, ch'egli è trà la Mese, & la Paramese, ò 
 
                           vogliam dire a la mi re, & 

 mi acuto: diuien minore trà la Lycanos 
 
                           Meson, & essa Mese, ciò è g. sol re vt, & a la mi re. 
 
                           
                        GR. Anchora che io capisca bene con l'intelletto il ragionamento uostro  
                           nondimeno desidero, che me lo poniate inanzi à gli occhi con farmene  
                           l'essempio ond'io possa hauerne intiera, & chiara intelligentia.  
                           
                        
                        AL. Volontieri: ma per hora ve ne darà l'essempio del genere Diatonico, 
 
                           riserbandomi più oltre, & in più commodo luogo daruelo del Croma
-tico: & all'hora anco meglio intenderete il tutto. Tal è l'essempio: 
 
                           
                           page 20 
                           Musica finta con  
                              b. molli & suo perfetto sistema Dia-tonico diatono incitato di Tolom.
                           
                           [Music example]
                           nel quale voi vedete il legamento del primo Tetracordo esser D. sol 
 
                           re, il secondo d la sol re, & procedere sino à G sol re ut acuto: & 
 
                           il terzo Tetracordo; che cosi viene ad esser disgiunto, di Synemme
-Tetracordo Die-zeugmenon esser  
                              abbassato per un  
                              tuon nella Musica  
                              finta.
                           non esser diuenuto Diezeugmenon per un tuon più basso: & il quar
to da d la sol re, sin a g sol re vt, acuto fare officio pur dell'Hy
-perboleon, come qui potete uedere anco su 'l Clauacembalo, inco
-minciando noi da A re, & anzandosi per un semituono: & da poi 
 
                           per un tuon maggiore, & dapoi per un minore: & cosi seguendo 
 
                           in tutti gli altri. 
 
                           
                        GR. Con tutto ch'io vegga ottimamente, & anchora oda con le orec-chie il tutto, à me non pare, che occorrendomi io la sapessi applicare  
                           alla pratica: ne mi assicurerei di dire, quando me ne fusse mostrato al-troue, ch'ella fusse tal Musica finta.  
                           
                        
                        AL. Oho voi mi dite una cosa, che quasi non ve la posso credere, & par
-mi impossibile, che non vi souuenga di hauerne veduto, parlandoui 
 
                           da pratico, con queste chiaui. 
 
                           [Music example]
                           
                        Chiaui in pratica  
                              della musica finta  
                              con b molli.
                           GR. Certo voi me ne hauete fatto rammentare con queste demostrationi:  
                           Musica finta con  
                              b molli composta  
                              in cantilene da huomini pratici famosi.
                           & ricordomi di hauer veduto quel 
                           famoso Motetto di Gian Motone,  
                           Peccata mea, con queste chiaui: &  
                           quell'altro di Loyset Pieton, O admirabile, nel quale egli non si con-tentò di porre tre b molli, ma pur assai volte vi aggiunse il quarto  
                           in A re, del basso, & anco il quinto in D. sol re, due volte, ò tre; so-uuiemmi anchora di vn'altro di Adriano Vviliart nella Peccorina, il  
                           qual comincia Aspice Domine, & s'io non m'inganno, il Madrigale  
                           Ponmi oue il Sol, nel terzo lib. di Cipriano à cinque.  
                           
                        
                        Musica finta con b  
                              molle in che mo-do si possa ridurre  
                              alla uera.
                           AL. Cosi stà veramente: ma voi douete forsi hauer auuertito, che l'una 
 
                           e l'altra di quelle voci, ò b molli di a la mi re, ò diciam, A re, & di D. 
 
                           sol re, non si truouano ordinariamente ne' Clauacembali, ò altri stru
-menti tali. Voi vi douete anco poi ricordare, come questa Musica fin
ta si possa ridurre alla vera; che scriuendo il Motetto, ouer Madrigale, 
 
                           ò una voce piu alta per 

 quadro, ouer una quinta piu alta per b mol
-le, ouero per l'istesso b molle una quarta piu basso, che è il medesi
-mo per esser una ottaua piu basso. 
 
                           
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                        GR. Parmi di ricordarmene, & credo, che si debbia fare in questo modo. 
 
                           
                           [Music example]
                           
                        AL. Voi hauete detto, & fatto bene, che cosi a punto si hà da fare: ma 
 
                           se bene voi non hauete fatto mentione alcuna dell'altra Musica finta, 
 
                           non per tanto stimo, che ò non la sappiate, ò non ve ne siate ricorda
-to, & quella è procedendosi per li semituoni minori, ò diciam, voci 
 
                           solleuate, cio è segnate col Diesis in questa forma,
                           
[Music example]
Musica finta con  
                              diesis & come si  
                              possa ridurre alla  
                              uera.  
                           & si riduce à vera alzandola un semiditono, & togliendo via i die
-sis 

. 
 
                           
                        GR. Io me lo ricordaua certo: ma staua pensando s'io ne haueua qual-che essempio.Ricercar di Ani-bal padoano Or-ganista per essem-pio della musica  
                              finta co' segni del  
                              diesis  
                           
                        
                        AL. Voi n'hauete (aspettate) essempio da un gran valent'huomo, & fa-moso sonatore di Organo; il qual fu Annibale Padoano in una sua  
                           come dicono i pratici sonatori, fantasia stampata nel suo primo libro  
                           de Ricercari.Musiche finte piu  
                              che à componitori pertinenti a sonatori per  
                              alzar secondo torna commodo a can-tori le cantilene.  
                           
                        
                        GR. E verissimo, & queste Musiche finte sono à mio giuditio molto più 
 
                           pertinenti à tali Sonatori, che a Cantori, ò Componitori, se però essi 
 
                           Componitori non fanno per mettere in questo modo il Ceruello a par
tito à Cantori. Ma questo ragionamento di Musica finta ci tirarebbe
Duo di Adriano  
                              che in apparentia  
                              finsice in settima.  
                           facilmente à dire di quel Duo di Adriano; che in apparentia finisce in 
 
                           settima; & diede a Musici di quei tempi tanto da pensare & da dire, &
Discorso di Gioanni Spadaro musi-co intorno al Duo  
                              di Adriano, che in  
                              apparentia finisce  
                              in settima.  
                           anco da scriuere: & tra gli altri à Giouanni Spadari; il qual si come 
 
                           intendo, dimostrò veramente in quella sua lettera scritta à Don Pie
-tron Aron sopra tal Duo di non esser vn Musico da dozina. Ma non vo
glio che questi nostri, anzi per meglio dir, miei Episodij, ouer digres
Pietro Aron scrit-tor di musica.
                           page 22 
                           sioni, che homai sono tante, che sono di souerchio; prolunghino mol
to più oltre la conchiusione di questo nostro ragionamento. Seguite 
 
                           dunque di dirmi di quel Genere Cromatico; accioche potiate finire di 
 
                           dichiararmi essa participatione se però vi siete spedito della vera plu
-ralità di corde. 
 
                           
                        AL. Non voglio che in questa Musica finta restiate anchora di auuertire; 
 
                           quando non l'habbiate altra volta auuertito, che se bene nel solfiziare, 
 
                           direm cosi, si procede con gli istessi nomi delel uoci, non però tra quel
-li sempre sono i medesimi interualli, & segnatamente, per non dir 
 
                           di tutti, il tuono, che è tra g. sol, re, ut: & a la, mi, re, il qual uiene a 
 
                           Tuono della dis-giuntione essersi  
                              abbassato per un  
                              Tuono.
                           far l'officio del tuono della disgiuntione in questa musica finta (come 
 
                           habbiam già detto) è minore, & nella uera, trà a la, mi; re, & 

 mi (co
me habbiamo anco detto) è tuon maggiore. 
 
                           
                        GR. Stà bene. Ma di gratia non indugiate la speditione delle cose, che  
                           restano à dire per potermi anco poi ragionare de concerti, come uoi  
                           mi hauete promesso, che à niun modo me lo voglio scordare.  
                           
                        
                        AL. De' Concerti tosto ci spediremo, non dubitate; perche quanto al  
                           Genere Gromatico [sic: Cromatico] ci restano solamente alcune poche cosette da di-re; & della participatione quasi niente; quando però noi hauremo  
                           detto à bastanza (che perciò quello, che resta a noi da dire, non è  
                           veramente molto) della uera pluralità di corde percioche in que-sta consiste tutta la importantia di essa participatione. Sbrighiam-Cromatico trouarsi in tutti gli Organi, Clauacembali,  
                              & simili.
                           moci adunque primieramente, come hauete ricordato, del Gene-re Cromatico, pertinente à quella pluralità di corde, che hora si  
                           vede ne' Clauacembali, & Organi, & altri sttrumenti [sic: strumenti] tali, la quale  
                           io son certo, che voi mi uerrete homai à poco à poco confessando,  
                           che ella non sia vera pluralità di corde, ò di suoni necessaria: ma  
                           si bene uno volutario inspessamento di quelle, & tanto più ciò uoi  
                           affermarete; quando haurete inteso, che questo Genere Cromatico è  
                           diuerso intieramente dal Diatonico incitato di Tolomeo; c'hora è tenuto, che si canti, e si suoni.  
                           
                        
                        GR. Hò veramente cominciato a conoscere tal diuersità di Generi;  
                           però, seguite pur gagliardamente alla distesa il uostro ragiona-mento.  
                           
                        
                        AL. Questo Genere, ò specie tale di Sistema, ò diciam Costitutione, 
 
                           ch'è formata da' semituoni maggiori, & da questi Diesis, ò come 
 
                           Epiteto di Cromatico quello che  
                              inporia [sic: importa].
                           dicono essi pratici, uoci solleuate: ma meglio, semituoni minori 
 
                           rappresentatici conformemente certo all'epiteto di Cromatico; il
-quale in somma non importa altro, che colorito, sotto questi ta
-sti di color negro diuerso dal color di tutti questi altri tasti ordina
-
                           page 23 
                           rii viene ragioneuolmente nominata Cromatica; imperoche essa è 
 
                           la specie Cromatica secondo la distributione, che del Tetracordo 
 
                           di quella già ne fece Didimo, si come ci dimostra Tolomeo ne'
Cap 14 del 2. lib.  
                              colon 6 della Ta-uola del genere  
                              Cromatico.  
                           suoi Armonici, & viene primieramente composta dal Semituon det
-to maggiore, contenuto come più volte habbiamo detto, dalla 
 
                           Proportione Sesquiquindicesima, ciò è da 16. à 15. poscia dal se
-mituono chiamato minore; che è sotto la proportione da noi pa
-rimente più uolte replicata Sesquiuintiquatresima, ciò è da 25. a 
 
                           24. & finalmente dal Semiditono di proportione Sesquiquinta, 
 
                           ciò è da 6. a 5. & di questa tale specie di Cromatico fu da Musici
                              Cromatico di Di-dimo di specie  
                              che torna como-dissimo a la Musi-ca Diatonica Dia-tona incitata di  
                              Tolomeo.  
                           nostri antecessori fatta volontieri elettione, & inspessatone il Cla
-uacembalo, & l'Organo; imperoche tale inspessamento torna mol
-to bene per poter hauere le Terze maggiori, & le minori, & le 
 
                           Seste minori, & li maggiori in quello, si come parimente si hanno 
 
                           in esso genere Diatonico Diatono incitato di Tolomeo; col quale 
 
                           perciò non si poteua accompagnare altra specie di Cromatico, ne 
 
                           inspessare in modo alcuno i Tetracordi di quello se non co' Te
-tracordi di questo. Et è veramente cosa marauigliosa, che nel far 
 
                           Didimo tal distributione non hebbe rispetto ad uscir delle regole, 
 
                           & ordini vniuersalmente tenuti da tutti gli altri Musici antichi nel 
 
                           formare i loro Tetracordi in tutti i tre generi Musicali; ilquale or
dine fù di metter nei Tetracordi gli interualli minimi nel graue, 
 
                           i minori nel mezo, & i maggiori nell'acuto: & da lui medesimo 
 
                           osseruato nel suo Diatonico, & nell'Enarmonico: & da Tolomeo 
 
                           poscia anchora similmente suuertito nell'ordinare il Tetracordo
Ordine suuertito  
                              da Tolomeo & da  
                              Didimo nel for-mare alcuni loro  
                              Tetracordi.  
                           del suo Diatonico Diatono incitato; percioche egli pose il semi
-tuono Sesquiquindicesimo per lo primo interuallo graue: & fece 
 
                           del tuono sesquiottauo l'interuallo di mezo, & costituì l'interual
-lo superiore acuto del tuono sesquinono alterando cosi tale ordi
-ne di esso Tetracordo; del quale fu Didimo veramente primiero 
 
                           trouatore; & di questa alteratione ne rende esso Tolomeo ragio
                              Presso il fine del  
                              cap. 15 del pri. lib.ne buonissima ne' suoi Armonici. Alla quale Briennio ne aggiun
-Presso il fine del  
                              3 & ult. lib. della  
                              sua Musica.  
                           ge alcune altre. La principale intentione adunque di chi fece pri
-mieramente questa inspessatione, fù come habbiamo detto, per po
-tere hauere le consonantie del Semiditono, & del Ditono & del
-l'uno essacordo maggiore, & dell'altro minore; come sono in esso 
 
                           Diatonico incitato nelle vere forme loro; doue però si possono na
Musici antichi non  
                              haueuano per con-sonanza alcuno de  
                              gli interualli sot-to la Diatessaron,  
                              ne sopra alla Dia-pente sin'alla Diapason.turalmente trouare: cosa, che gli antichi Musici non hebbero in
consideratione, se bene essi le formarono; imperoche essi non haue
-uano per conson
ante interuallo acluno cosi di sotto alla Dyatessaron, ò 
 
                           
                           page 24 
                           diciam quarta sino all'unisuono, come disopra alla Diapente, ouer 
 
                           quinta (eccetto però essa Dyatessaron) sino alla Diapason, ciò è otta
-Passato il mezo del  
                              pri.& anco presso  
                              il mezo del 2. lib.
                           ua. Il che ci afferma Aristosseno ne' suoi elementi Armonici, & me
-desimamente Tolomeo ne' suoi Armonici, & molto più chiaramente 
 
                           In fine del cap. 7.  
                              del pri. lib.
                           Vitruuio nella sua Architettura con queste parole ridutte in nostra 
 
                           In fine del cap. 4.  
                              del 5. lib.
                           lingua. Ne possono far consonantie ne la terza, ò Sesta, ouer settima 
 
                           Boethio semplice  
                              relatore: ma bono [sic: buono]  
                              ordinatore dellau [sic: della]  
                              dottrina de Musi-ci antichi.
                           uoce. ne ui adduco Boethio; percioche, egli fu solamente semplice 
 
                           relatore: ma però buonissimo ordinatore della dottrina di questi, & al
tri principalissimi Matematici, & Filosofi Musici suoni antecessori; ma 
 
                           uoi mi parete star cosi pensoso? 
 
                           
                        GR. Io sto ueramente più tosto, dirò ammiratiuo che pensoso.  
                           
                        
                        AL. Et da che nasce questa uostra ammiratione, ò questo uostro pen-siero?  
                           
                        
                        GR. Nasce, che hauendo io molti & molti anni pratticato, come doue-te sapere con tanti diuersi Musici reputati de' migliori, & de' più Ec-cellenti dell'età nostra, & ragionato con loro infinite uolte delle co-se della Musica, io non gli habbia mai sentito discorrere di queste  
                           cose; le quali mi rendono ammiratione; ond'io staua pensando, di uolerui addimandare, se a tutti i Musici tali Moderni, che compongono  
                           Pratica musicale  
                              se basti a compo-nitori moderni.
                           Madrigali; & Motetti, è loro necessario il saperle, & se le sanno; ò  
                           se per ciò basta loro la semplice pratica; perche parmi impossibile,  
                           che sapendole essi non me ne hauessero se non ragionato come fate  
                           hora uoi almeno moteggiato qualche poco in fauellando noi insieme.  
                           Piace à gli huomini uniuersalmente  
                              di farsi stimare anco di piu di quel-lo che sono.
                           Essendo che in questi nostri tempi pur gioua à gli huomini farsi stima-re da molto più di quello, che essi ueramente sono: ma io non uoleua  
                           interromperui.  
                           
                        
                        Burla di uno Mu-sico moderno per  
                              farsi stimare da  
                              qualche cosa.
                           AL. Voi mi hauete fatto, ah, ah, souuenire di un certo Musico nostro  
                           moderno apunto; il qual per farsi riputare un gran Cimabue nella  
                           musica ha sempre in bocca ragionando con chi si uoglia vno schis-ma, o vno Diaschisma, ò qualche altra voce, ò termine musicale; col  
                           quale si possa egli persuadere di rendere non che ammiratione, o stupore: ma quasi indurre spauento, ò terrore a chi l'ascolta.  
                           
                        
                        GR. Questi è certo un bello humore; & hauete ragione di rideruene.  
                           
                        
                        AL. Ne ui credeste però, che egli sappia molto più oltre se bene fa pro
-fessione di hauere presso di se libri; ne' quali sono contenute cose 
 
                           importanti di Musica, & sono veramente di buoni, & Eccellenti Mu
sici famosi: & quelli tiene egli solamente per andarui sciegliendo uo
-A musici è neces-sario saper non solamente la ragio-ne delle canzoni  
                              che compongono: ma  
                              molte altre cose.
                           ci tali, quali ui hò narrato. Et quanto à me poi, credo che a ciascun 
 
                           musico sia necessarijssimo il sapere non solamente tutto quello, che 
 
                           da me voi hauete hoggi inteso: ma molte & molte altre cose infinite. 
 
                           & di assai maggiore importantia. Ma se i Musici, ò per dir più pro
-
                           page 25   
                           priamente i componitori di Musica; che sono a questi nostri tempi, le 
 
                           sanno, io non lo voglio ne accertare, ne anco negare: dirò bene, che 
 
                           se essi le sanno, non lo mostrano; poi che ne ragionamenti loro, e ne' lo 
 
                           ro scritti non ne apparisce pur minimo segno, anzi pare, che si burliino, 
 
                           & si mocchino di qualch'uno, che è tenuto, che ne sappia alcuna: &
Musici che ragio-nano della Teori  
                              ca della Musica,  
                              uengono burlati,  
                              & scherniti da  
                              pratici.  
                           io perciò quelle poche, ch'io sò, tengo più celate, ch'io posso: & non 
 
                           ne ragiono con alcuno: Et se voi mi hauete hoggi fatto vscire, è stato 
 
                           per compiacere al desiderio vostro: & alle vostre dimande; allequali mi 
 
                           dispiacerà grandemente sempre di non hauer potuto, ò di non poter so
-disfare. Se à componitori tali basti poi la semplice prattica per com
-ponere Madrigali, ò Motetti, ò altra sorte di Cantilene, diroui di sì:
                              Fanciulli fanno miracoli a nostri tem-pi nel componere  
                              praticalmente le  
                              Cantilene.  
                           poiche veggio, & prouo, che la maggior parte di quelli riescono con 
 
                           grande applauso: & in breue spatio di tempo sin'i fanciulli vi fanno den
tro hora marauigliosi miracoli: ma soggiungerò bene anco, che non mi 
 
                           pare molto honore il far le cose, e non saperne render la ragione, per
-cioche si suol dire, che questi tali arrosciscono. & l'arroscire dà segno
Esser poco hono-re far le cose, e non  
                              saperne la ragio-ne.  
                           della propria imperfettione, & se questo, ch'io dico à me non vien cre
-duto, leggasi quello, che di tai genti, scrisse Guido Aretino monaco,
Nel principio del  
                              prologo del 3. lib.  
                           nel suo Micrologo, & prima di lui il venerabile Beda nella sua Musica, 
 
                           & similmente Boethio.
cap. 34. lib. 2.  
                           
                        GR. Horsù, sù, io vi ho inteso, io vi ho inteso: Ma per chiarirmene à fat-to io voglio dimandarne à tutti: & anco per farli vscir meglio, & più fa-cilmente voglio narrar loro di questo nostro ragionamento, & discorso  
                           fattimi da voi. Ne cosi tosto essi hauranno aperto la bocca, che mi sa-rò in gran parte certificato, se ne sanno, ò non ne sanno; percioche si  
                           dice per prouerbio, tocca le campane, & le conoscerai al suono.
                              Prouerbio.  
                           
                        
                        AL. Voi farete quanto vi piace: ma state bene auuertito di non fare di pri-mo lancio in toppo in quel Musico da gli schismi; che à fè, à fè, voi non  
                           ve ne accertarete, ne cosi tosto, ne cosi facilmente, come hora vi per-suadete.  
                           
                        
                        GR. O' bene, ò bene: qualche cosa sarà, seguite pur di dire quello, che re-sta di esso Cromatico, che per certo io ne sento gran piacere, & per  
                           maggior mia dilettatione, & intelligentia desidero poi: & ve ne prego  
                           caldamente, che non vi sia graue il dimostrarmi il procedere di esso Cromatico sù 'l Clauacembalo.  
                           
                        
                        AL. Et il procedere di esso Cromatico, & anco i luoghi della vera plurali
-tà di corde mostraroui io volontieri su la testatura di questo clauacem
-balo, poiche le voci, ò suoni di essa vera pluralità non vi potrò fare vdi
-re, si come io vi farò vdire per le corde di esso clauacembalo il procede
-re, & ogni altra cosa pertinente à tal Cromatico, tosto ch'io haurò fini
-
                           page 26 
                           to di dirui quel poco, che di lui mi resta da dirui, ch'è solamente, che 
 
                           esso godendo tutte le commodità, che gode per la participatione esso 
 
                           Diatonico Diatono incitato, patisce anchora tutte le imperfettioni, 
 
                           che patisce per essa participatione esso Diatonico Diatono incitato. 
 
                           Dimostratione del  
                              Tetracordo Cro-matico, & suo prin-cipio.
                           Hora vedete quà il proceder suo: Egli da questo tasto bianco, che sape
-te esser 

, mi, prende, si com'io vi dissi prender anco esso Diatonico, & 
 
                           tutti gli altri generi, il principio de' suoi Tetracordi, & procedendo dal 
 
                           Semituon maggiore, che è l'interuallo, come sapete, sino a questo altro 
 
                           tasto bianco di C. fa, vt, (& non istarò qui à raccordare altramente i no
-ni de gli antichi greci, per non prolongare inutilmente il ragionamento 
 
                           nostro) al semituono minore, che è questo tasto primo de' due primi 
 
                           negri, ilqual'è, come dicono, C. fa, vt, solleuato, & da questo piglia il 
 
                           salto del semiditono incomposto, lassando questo tasto bianco, che è di 
 
                           D. sol re, in questo altro tasto bianco seguente di E la, mi, & per maggior 
 
                           vostra chiarezza, hor che hauete veduto, & vdito il procedere di questo 
 
                           Cromatico nel suo primo tetracordo su 'l clauacembalo, ve lo voglio 
 
                           Tetracordo Cro-matico, come si  
                              dimostra in prati-ca.
                           anco mostrare con la penna sù questa carta. 
                           
[Music example]
  
                           Et cosi nel suo procedere segue ordinatamen
te di semituono in semituono, & semiditono 
 
                           in ogni Tetracordo. 
 
                           
                        GR. Poi che mi hauete fatta questa gratia, non dimandataui, piacaui an-co di ampliarla, & seguire di dimostrarmi il proceder seguentemente di  
                           questi Tetracordi.  
                           
                        
                        AL. Volontieri: Tal'è il suo procedere ne' due suoi primi Tetracordi dis
-giunti, immitando non solamente in questi, ma ne' congiunti, ò dicia
-mo del synemmenon anchora quelli del Diatonico in questa maniera. 
 
                           Dimostratione di  
                              tutto il Sistema  
                              perfetto Croma-tico disgiunto.
                           
                           [Music example]
                           Et questi sono, come potete imaginarui, i quattro Tetracordi di Cromati
-ci disgiunti per lo tuono della diuisione, ilqual'è l'istesso del Diatonico, 
 
                           & è sempre commune à tutti i generi, & à tutte le specie loro. Euclide 
 
                           ne' suoi elementi Armonici ne scriue copiosamente. 
 
                           
                        GR. Io intendo benissimo.  
                           
                        
                        AL. Questi altri hora saranno i congiunti, ouero co'l synommenon; ne' 
 
                           
                           page 27 
                           
                           [Music example]
Dimostratione de'  
                              Tetracordi Cro-matici congiunti.  
                           quali il tuono della disgiuntione è diuiso ne' due semituoni l'uno mag
                              Tuono della dis-giuntione diuiso  
                              in due semituoni  
                              & quali.giore, & l'altro minore segnato col Diesis 

 ordinario; imperoche di
maggiore, che egli ordinariamente è trà tetracordi disgiunti, in questi
congiunti diuien sforzatamente minore per seguitar la regola detta de'
semituoni, e tuoni, si come habbiamo detto, parlando noi del Tetracor
-do synemmenon Diatonico, & della Musica finta: Et perciò la corda d. 
 
                           la, sol, re, viene ad esser più rimessa, ò bassa dell'ordinario per un nostro 
 
                           comma, il qual poi si viene ad aggiungere al tuono minore seguente con
-tenuto dalla corda d. la sol re, & dalla corda E la mi, & cosi di tuono mi
-uore [sic: nore], ch'egli è, diuien maggiore, & si fa tuono della diuisione per una 
 
                           quarta piu alta à guisa del Diatonico, & di questo ne habbiamo comman
damento da Tolomeo ne suoi Armonici. Doue te anchora diligentemen
                              Lib. 2. cap. 4. pre-so il fine.  
                           te auuertire, che in questo genere Cromatico, come souiemmi di ha
-uerui altra uolta detto, non si troua la corda D. sol re, ne quella di G. 
 
                           sol re ut, non che quelle propriamente non ui siano; perche ui conuen
-gono esser, & ueramente ui sono: ma non sono ne' luoghi proprij del 
 
                           Diatonico: ma quella del D. sol re, è nel C. fa, ut, solleuato, & quella 
 
                           del G. sol re ut, è nel F. fa ut, solleuato: & questo auuiene; perche gli an
-tichi Musici non dauano, se non un sol nome ad una corda, & quella cosi 
 
                           nominauano sempre in tutti i generi, & in tutte le specie Lycanos Hyp
D sol re, esser di-uersa nel Diatonico dal Cromati-co, & dall'enar-monico.paton, & Lycanos Meson: ma i moderni danno nome alla D. sol re, ho
-ra di C. fa ut, solleuato, & hora di C. fa, ut, & la G. sol re, ut, chiamano 
 
                           hora G. sol, re, ut, hora F. fa, ut, solleuato, & hora F. fa ut: ma questo 
 
                           D. sol re, in C. fa, ut, & questo G. sol re, ut, in F. fa ut, è proprio del gene
re Enarmonico: & chi di ciò vuole più particolare scientia, lega Aristos
Nel 1. lib. de suoi  
                              Elementi armonici uicino al fine.  
                              & nel 2 lib. passa-to poco piu del  
                              mezo, & anco nel  
                              terzo.seno ne' suoi Elementi Armonici: Ma questo al nostro presente intento
non si appartiene punto: soggiungerò bene, che questo si ha da inten
-dere solamente ne' Tetracordi disgiunti, & non ne' congiunti: Impero
-che nel Tetracordo 
synommenon [sic: synmmenon] ui è necessariamente la corda D. la sol 
 
                           re; la qual è Diapason, ò diciamo ottaua di essa D. sol re, ma meno acuta 
 
                           della d. sol re, disgiunta per un coma in questo Diatonico Diatono inci
-tato di Tolomeo, si come parmi, che di sopra fusse anchora auuertito. 
 
                           Il simile diremo, che occorra per Musica finta; laqual ci dà non solamen
-te la corda del D. sol re, & del G. sol, re, ut, Diatonici: ma finge an
-
                           page 28 
                           chora un b. molle in la mi re. 
 
                           
                        GR. Per Musica finta si può dunque procedere anchora in questo genere  
                           Cromatico?  
                           
                        
                        Musica finta nel  
                              genere Cromati-co.
                           AL. Non ha dubbio alcuno; ma però con quelle auuertenze, che dicemo  
                           nel genere Diatonico.  
                           
                        
                        GR. Deh non ui sia d'impaccio, ò di qualche disturbo il mostrarmi anco  
                           in essa Musica finta il procedere di questa specie cromatica.  
                           
                        
                        AL. E che impaccio, ò qual disturbo uolete uoi, che mi recchi sì picciola 
 
                           cosa; qual è il far tal dimostratione? Eccouela. 
 
                           Musica finta co'  
                              b molli ne Tetra-cordi disgiunti  
                              Cromatici.
                           
                           [Music example]
                           Musica finta co' b  
                              molli ne Tetra-cordi congiunti  
                              Cromatici.
                           Questa è ne' tetracordi disgiunti. Et questa ne' congiunti; ne' quali 
 
                           uoi uedete il b. molle in a la, mi, re, che se disse hauere usato Loyset Pie
-ton in quel suo motetto di Musica finta, O' admirabile, & il riducimen
-to di quella alla uera Musica si fà, come si disse nel Diatonico. 
 
                           
                        GR. Si può forse anco procedere in questo genere Cromatico per quell'al-tra sorte di Musica finta co' diesis?  
                           
                        
                        AL. Del Certo: ma ui bisogna qualche aiuto dell'altra prima, cioè di alcu-ni b. molli, & ne' tetracordi di quest'altra fittione, disgiunti; però mol-to meglio, & piu distintamente in un certo modo appariscono tutte le  
                           uoci sotto i loro semplici, & proprij nomi, che in alcun'altra dimostra-tione; percioche si uede chiaramente il procedere di esse uoci da righe  
                           à spatij, & da spatij à righe, come nel Diatonico. Eccoui la dimostra-tione, & eccoui, s'io dico il uero.  
                           
                        
                        Musica finta co'  
                              diesis & co' b molli ne Tetracordi  
                              disgiunti Croma-tici diuersa dalla  
                              prima.
                           
                           [Music example]
                           GR.Cosi è ueramente: & credo che la sua risolutione in Musica uera si 
 
                           debba hauer à fare nella maniera istessa, che uoi mi diceste, che si fa quel
-la del Diatonico. 
 
                           
                         
                        AL. Voi credete bene. Hora, che di questo genere Cromatico Didimo, 
 
                           & del suo inspessamento col genere Diatonico Diatono incitato di To
-lomeo hauete inteso quello, che sotto molta breuità ui ho potuto dire: 
 
                           
                           page 29  
                           & cosi speditici di questa pluralità di corde non uera, come sò, che uoi 
 
                           mi confessarete hora ella non esser uera pluralità di corde. 
 
                           
                        GR. Io lo confesso liberamente.  
                           
                        
                        AL. Passaremo piacendoui alla speditione della uera pluralità di corde.  
                           
                        
                        GR. Passiamoci di gratia, ch'io dubito assai di non hauerui homai fatica-to piu di quello, che da principio fu mente mia, & che uoi haureste uo-luto; ma tanto dolci, & diletteuoli sono questi ragionamenti uostri, che  
                           io non mi stancarei mai di ascoltarui. si bene foste stanco, come credo  
                           certo, che siate di ragionare.  
                           
                        
                        AL. Per finire hora di dire della uera pluralità di corde, à quel tutto, chePluralità uera di  
                              corde, & utilità  
                              del b, fa di E la  
                              mi, aggiunto.  
                           di essa habbiamo già detto, soggiungerò solamente, che sarebbe neces-sario di aggiungere ad E la mi, un altro b. molle piu graue di questo suo  
                           b. molle ordinario, ilqual'è creduto, che faccia quarta uera con questo b.  
                           fa ordinario, & quinta uera con questo altro b. fa, acuto ordinario del  
                           synemmenon: ma non le fa altrimente, & perciò sarebbe, com'ho det-to necessario aggiungeruene sotto un'altro, ilqual ueramente le formas-se nelle loro proportioni, che ciò si farebbe abbassandolo di suono per  
                           un nostro comma. Et in questo modo anchora il b. molle ordinario di  
                           esso E la mi, uerrebbe a far quarta uera col b. fa graue aggiunto, & quinta uera col b. fa aggiunto del synemmenon.  
                           
                        
                        GR. Io crederei d'intendere con maggior facilità questa cosa, che uoi ui 
 
                           siete andata à mio giudicio riserbando in questo fine, per uerificare quel 
 
                           prouerbio, che dice, la corda esser dura, & difficile da scorticare. S'io ne
Prouerbio.  
                           uedessi in qualche modo la descritione sù la carta; perche à dire la pura 
 
                           uerità, io cosi non la capisco bene, come uorrei. Et quello, che piu 
 
                           m'ingombra di difficultà la mente, è l'haueru'io sentito dire, che que
-sto semituono di b. fa graue, non fa quarta con questo altro b. molle or
-dinario di E la mi; & questo b. molle ordinario di E la mi, non fa quinta 
 
                           con questo altro b. fa acuto, si come parmi, che uoi poco auanti ancho
-ra uoleste inferire, che questo tasto di D. sol, re, non consonasse una 
 
                           quarta con questo altro di A re, ne una quinta, con questo altro di 
à [sic: a] la 
 
                           mi, re, ne questo F fa, ut, una terza minore, ne con questo semituono di 
 
                           b. fa graue il Ditono, ouer terza maggiore, quando diceste, che sarebbe 
 
                           stato bisogno aggiungerui un altro b. fa graue, & un'altro D. sol re, che 
 
                           li facessero; de le quai cofe all'hora non ui dissi couelle; percioche dalla 
 
                           ingordigia di saper quelle altre cose, non mi fu conceduto, se bene ho 
 
                           poi hauuto pensiero di domandaruene: & questa tal mia difficoltà pro
-cede, che essendo cosi, come hauete detto esser creduto: ferma uniuer
-sale opinione, non solamente di tutti i pratici sonatori, & di clauacem
-bali, & organi: ma de' Musici pratici moderni, che pur trà loro si troui 
 
                           
                           page 30 
                           esse terze, esse quarte, & esse quinte, cosi pare anco alle mie orecchie; 
 
                           lequali io non mi persuado però, che siano di piu perfetto, & discernen
-Mida adornato  
                              da Apollo delle  
                              orecchie di Asi-no.
                           te udito, che si fossero quelle del buon Mida: & massimamente all'hora 
 
                           che egli uenne, come si legge, adornato da Apollo di quella cosi bella 
 
                           coppia Asinina in segno honorato del buon giudicio fatto da lui nella 
 
                           controuersia, che uertiua trà esso Apollo sonatore della Lira, ò Citare
-do, & Pane sonatore della Siringa. 
 
                        
                           Difficultà sopra la  
                              perfetta intelligentia della partici-patione non esser  
                              intesa, se non da  
                              chi ha cognitio
                                 na [sic: cognitione], & prattica delle proportioni, &  
                              numeri armoni-ci.
                           AL. Voi siete à punto caduto in quella difficultà, nella quale io ho cerca-to di farui cadere; imperoche senza lei penso, che non haureste potuto  
                           intender bene quello, che à uoi resta di saper per intiera, & perfetta  
                           intelligentia di essa participatione, come hauete mostrato grandemen-te di desiderare d'intendere: ma uoi non sareste ueramente della fami-glia, che uoi siete, se non desideraste ogn'hora qualche uirtuosa cosa:  
                           Hora demostrabile descrittione alcuna altra non sò, che ui potesse esser  
                           proposta per certificarui di questo uostro dubbio, che quella delle pro-portioni conseguentemetne congiunte insieme, contenute da' proprij  
                           numeri; ma dubito, che in quelli non habbiate prattica a sufficientia,  
                           per quanto parmi di ricordare, che mi habbiate accennato in questi no-stri ragionamenti.  
                           
                        
                        GR. Noi potressimo sperimentare, E chi sà, che uoi non haueste fatto in  
                           cosi poco spatio di tempo, se non un Dottore, almeno, un buono scola-re? Se ui piace, & potete, mostratemi esse proportioni.  
                           
                        
                        AL. Piacemi, & uoglio, & posso; & s'io non m'inganno, senza dubbio  
                           anchora scriuendole; imperoche credo di hauerne uno essempio adosso.  
                           Eccolo per mia fè: uedete, che sopra à ciascun numero anco è segnato il  
                           carattere di Guido Monaco corrispondente à quelli: considerate hora  
                           uoi quello, che ne potete cauare di buono.  
                           
                        
                        
                           
                           
                              
                                 |  | aggiunta |  | aggiunta |  | aggiunta |  | 
                              
                                 | 1920. | 1728. | 1620. | 1600. | 1536. | 1440. | 1296. | 1280. | 1215. | 1200. | 1152. | 1080. | 960. | 
                              
                                 | G. | A. | b. | b. |  . | C. | D. | D. | b. | b. | E. | F. | G. | 
                              Dimostratione de' numeri pertinenti alle uoci diatoniche, con le ag-giunte per la uera pluralità di corde.
                              
                           
                           
                         
                        GR. In fatti, chiasino è, & ceruo esser si crede, al saltar del fosso se ne  
                           Prouerbio.
                           auuede, dice il prouerbio. Io conosco chiaramente, che il mio sarebbe  
                           Prouerbio.
                           un perder il tempo, & pestar, come si dice, acqua in mortaio, quantun-que mi paia di comprenderui un non sò che.  
                           
                        
                        AL. Io dubitaua grandemente di questo, come ui dissi; percioche queste 
 
                           cose non sono facilmente intese, se non da chi ui ha fatto qualche studio 
 
                           lungo intorno, & ui sia uersato dentro: Ma se uoi credeste di poter su
-perar questa difficultà, con la ueduta in un'altra maniera, poiche supe
-
                           page 31  
                           rare non l'hauete potuta in questa, con questi numeri: nè la potete hora 
 
                           con l'udito: Io ui disegnarei in un subito sù questa carta una testatura 
 
                           da clauacembalo, ò da organo nel modo giusto, ch'ella si ricerca à que
-sta uera pluralità di corde: Et vuò, che facciano quest'altra proua un 
 
                           poco, se per questa tal strada uoi poteste sodisfare al desiderio uostro, 
 
                           che per quella de' suoni io la reputo impossibile: poiche, per quanto io 
 
                           mi uado immaginando, le uostre orecchie non hanno mai sentito altra 
 
                           consonantia, se non la Diapason nella sua uera forma: ma siano usate ad
Consonanze par-ticipate esser man-che, & imperfet-te.  
                           udire solamente queste cosi participate, manche, & alterate in tutti gli 
 
                           strumenti stabili, & stabili alterabili: & per hora non habbiamo com
-modo alcuno da farui quelle udire, com'io ui prometto di farui udire 
 
                           un'altra uolta ad ogni uostro piacere sù la Regola armonica, detta da 
 
                           Moderni Monocordo, cioè strumento da una corda sola. 
 
                           
                        GR. Prontamente accetto questa uostra gentilissima proferta: & usarola  
                           uolontieri qual'hora saprò, che non ui sia lo scommodo uostro, ne uo-glio asconderui la mia ignorantia anco in questa parte esser molta: ma  
                           spero anco uostra mercè di uscirne tosto, tosto.  
                           
                        
                        AL. Se non fusse l'hora cosi tarda, io direi, che mandassimo à pigliar il 
 
                           Monocordo: ma in fatti egl'è troppo tardi: non u'incresca di gratia d'in
-dugiare sin à domani, ch'io spero di darui, e sodisfatione, e diletto. 
 
                           Hora credo, che uoi riconosciate chiaramente tutti questi tasti bianchi 
 
                           per li medesimi, che sono in questo clauacembalo: & che sono etiandio 
 
                           ordinariamente in tutti gli altri strumenti di questa specie; oltra di ciò, 
 
                           che alcuni di questi semituoni siano spezzati in mezo, cioè duplicati, con 
 
                           esser l'uno posto sopra l'altro; & perciò siano stato à causa di distintio
-ne da me disegnati, per una loro parte tutti negri, & per un'altra tutti 
 
                           trattizati. 
 
                           
                           [Figure]
                           
                        GR. Per tali io riconosco egli uni e gli altri.  
                           
                        
                        AL. Hauete hora da sapere, che tutti questi semituoni negri hanno da es
-ser di uoce, ò per dir meglio di suono alquanto piu acuto di questi altri 
 
                           trattizati suoi compagni; Et per uenire à darui di loro più chiara, & 
 
                           particolare distintia notitia, dicoui, che questo primo semituono trat
-
                           page 32 
                           tizato di questa prima coppia è il b. fa graue ordinario in tutti questi tali 
 
                           strumenti, & questo altro suo compagno superiore tutto negro è il b fa 
 
                           aggiunto. Questo seguente tutto negro è il D. sol re, aggiunto. Quest'al
-tro poi trattizato primo della seconda coppia è il b. molle aggiunto di 
 
                           E la mi. E questo secondo, alquanto superiore tutto negro suuo compa
-gno è il b. molle di esso E la mi, ordinario in tutti gli strumenti tali. 
 
                           Di quest'altra coppia di semituoni soli, questo primo trattizato è il b. fa 
 
                           synemmenon, del quale è ottaua graue questo altro trattizato, & que
-sto altro suo compagno negro tutto è per l'ottaua di esso b. fa graue ag
-Vtilità del b. molle di E la mi, ag-giunto.
                           giunto, si come tutti questi altri semituoni sono respettiuamente ottaue 
 
                           acute, & otaue sopracute, & acutissime di tutti questi altri graui. Ho
-ra l'ufficio di questo b. molle primo di E la mi, aggiunto sarebbe di far 
 
                           uera quarta come io ui dissi, cosi in astratto, con questo b. fa graue or
-dinario, & uera quinta con questo altro b. fa acuto ordinario del sy
-nemmenon, & di questo altro b. fa graue tutto negro aggiunto, sareb
-be di far uera quarta, con questo b. molle ordinario tutto negro di E la 
 
                           mi. Et della sua ottaua acuta aggiunta il far uera quinta col medesimo 
 
                           b. molle ordinario di E la mi; La utilità poi, che ui ho detto, & afferma
-Vtilità del D. sol,  
                              re, aggiunto.
                           to, con l'auttorità del Fogliano, che si riceuerebbe da questo D. sol, re, 
 
                           aggiunto, sarebbe il far uera quarta, con A re, & uera quinta, con A la, 
 
                           mi, re, & oltra di ciò fare uero semiditono, ouer terza minore, con que
-sto F fa ut bianco, & con questo b. fa graue ordinario il uero Ditono, 
 
                           ouer terza maggiore, si come anco esso Ditono, ouer terza maggiore 
 
                           Vtilità del b fa  
                              graue aggiunto.
                           consonarebbe trà questo b. fa graue tutto negro aggiunto, & questo 
 
                           D. sol, re, bianco: & il uero semiditono, ouer terza minore si udireb
-be trà esso b. fa graue negro, & questo Gamma ut bianco: Et questo 
 
                           in conchiusione è tutto quello, che s'appartiene ad essa uera pluralità 
 
                           di corde. 
 
                           
                        GR. Poi che uoi mi hauete detto, che uera pluralità di corde, non è quel
-la, che si uede in questo, & ordinariamente in tutti gli altri clauacem
-bali, & organi: & contiene in se per ciascuna ottaua tredeci corde, ò 
 
                           canne, facendosi principio da questo tasto bianco di F fa, ut, grauissi
-mo: Io mi era andato imaginando, che uoi mi haueste à dimostrare, 
 
                           che la uera pluralità di corde ne hauesse à contenere dentro ad una ot
-taua diciotto, ò uenti, lò per lo meno sedeci: ma io uedo sù questa te
-statura disignatami, & dichiaratami da uoi essere appena eguale alla non 
 
                           uera, cioè di tredeci: & trà quelle esserne connumerate anchora due 
 
                           delle ordinarie, lequali sono questo b. fa graue trattizato, & questo b. 
 
                           molle negro di E la mi, & sottratte da essa pluralità di corde ura, ella 
 
                           per mio parere uiene à rimanere solamente di undeci corde, ò canne, & 
 
                           
                           page 33 
                           per conseguenza ad esser minore della pluralità non uera apparente, & 
 
                           ordinaria per due corde, ò canne, & perciò conseguentemente ancho
-ra la non uera pluralità di corde ad esser la uera, & la uera ad esser la non 
 
                           uera; ilche tengo per impossibile, non che per inconueniente. 
 
                           
                        AL. La conchiusione delle vostre premesse sarebbe ueramente tale, quale  
                           uoi l'hauete fatta, quando si hauessero da intendere esse premesse cosi  
                           semplicemente, come le hauete proposte, ma bisogna auuertire, che le  
                           uanno intese di altra maniera; imperoche la pluralità di corde non ue-ra, & apparente è una compositione, ò uno inspessamento di uoci, ò  
                           suoni di due generi Armonici, cioè Diatonico, & Cromatico insieme,Diatonico incitato di Tolomeo, &  
                              Cromatico di Didimo communi-cano insieme.  
                           cosi che l'uno si può seruire dell'altro nella guisa, che hora costumano  
                           di comporre e Madrigali, & Mottetti, & altre cantilene tali indifferen-temente i Musici pratici moderni, cioè con terze, & seste consonanti à  
                           diuerse aiere in un tempo medesimo, col mezo della participatione. EtPluralità uera di  
                              corde, serue ad  
                              vn sol genere, che  
                              è il Diatonico in-citato di Tolo-meo.  
                           la uera pluralità di corde, contiene solamente quelle corde, ò suoni, che  
                           sono pertinenti ad un sol genere, che è il genere, ò diciam piu tosto la specie Diatonica Diatona incitata di Tolomeo; laqual ci dà naturalmète [sic: naturalmente], &  
                           nelle uere forme loro, & Ditoni, & semiditoni, & l'uno, & l'altro essacordo consonanti. Et in questo modo ad otto corde continenti una Dia-pason principiata, come uoi hauete detto, ne uengono aggiunte cinque,  
                           che sono piu della metà dell'ordenario. Oltra di ciò uoi douete auuer-tire, che le due corde, ò suoni, che dite esser (come sono ordinariamen-te in tutti i clauacembali, & in tutti gli organi) non sono piu di essa pluralità di corde non uera, che si siano di essa uera, anzi molto piu proprie  
                           della uera ad un certo modo, che della non uera, & massimamente que-sta del b. molle negro di E la mi, essendo che esse dependono dal tetrab. molle di E la  
                              mi, depende dal  
                              b. fa del synem-menon.cordo synemmenon, onde tolte uia queste due dall'una, & dall'altra diesse pluralità di corde, come communi, rimaranno, tanto per la uera,quanto per la non uera undeci corde, ò suoni, in ciascuna loro ottauapresa il uostro modo; per la qual cosa la uera non essendo superata dallanon uera pluralità: ma per lo meno rimanendo sua eguale, cosi uerrà perquella altra ragione della sua simplicità à restare pluralità uera, & la nonuera à rimaner non uera per la sua compositione.
                        GR. Io non credeua, che i Musici fussero tanto sottili: & sapessero tanto  
                           inanzi del sillogizzare; ma io mi auuedo dell'error mio.  
                           
                        
                        AL. Error uostro in questo non ci ha, se non inquanto, che uoi hauete 
 
                           sempre stimato solamente Musici quei, che sanno infilzar note, come si
Musici pratici, che  
                              compongono sola-mente cantilene,  
                              non sono perfetti  
                              Musici.  
                           dice, insieme & sono puri pratici, de' quali vuò che da noi sia già per non 
 
                           intrare in altri ragionamenti di loro stato detto à bastanza: Ma se haure
-te commercio co' Musici Teorici, uoi conoscerete qual bisogna, che essi
Musici quali deb-bono essere.  
                           
                           page 34 
                           siano: Egli scritti di quegli antichi chiaramente e breuemente lo dimo
-strano: Oltra che si sà, che una parte di loro fu della scuola Pitagorica, 
 
                           un'altra ne uscì della Academia Platonica, & un'altra del Liceo, ouer del
-la loggia Aristotelica, & Pitagora istesso, & gli istessi Platone, & Aristo
-tele ne scrissero molto dottamente. E qui mi protesto, che ne per que
-sta, ne per alcuna altra cosa, che hoggi io habbia ragionato cosi all impro
uiso con esso uoi della Musica, habbiate col bell'ingegno uostro, ne hab
-bia altri, a' quali uoi foste per narrarla, come hauete detto di uoler fare 
 
                           à quello amico de gli schismi, da sillogizzare, ch'io mi stimi uno di quei 
 
                           Musici da me accennati: Ben desiderarei di essere, & se non per altro, 
 
                           almeno per l'auttorità di poter leuare molti abusi, che sono hora in que
-sta nostra Musica moderna, ò per dir meglio in questi nostri nominati 
 
                           Abusi di Musici  
                              moderni esser principalissimamente  
                              dui.
                           Musici moderni, de' quali abusi due sarebbono i primieri: & di esse due 
 
                           il principale, quello della indifferentia, con la quale uengono composte 
 
                           le cantilene, non si trouando alcuna diuersità trà le compositioni deli
-ciose, & lasciue: & le funebri, & lugubri, & quelle, che hanno à serui
-re al culto diuino, inuocando, ringratiando, & laudando la onnipoten
-te Maestà di Dio, & i suoi Santi; per lo quale effetto, come ci essorta 
 
                           Musica trouata  
                              da Pitagora per  
                              laudar principal-mente di Dei, &  
                              per eccitatione degli animi nostri,  
                              nel fin del cap. 6.  
                              del 3. lib.
                           Tolomeo ne' suoi Armonici sponendoci la mente di Pitagora sopra ciò: 
 
                           fu principalmente trouata la Musica, ilche breuemente, & con gran fe
-licitade uiene espresso dalla risposta d'Apollo alla interrogatione fatta
-gliene da un'amatore delle Muse in questo essastico. Vditelo di gratia, 
 
                           & auuertite il misterio anco inchiusoui dell'essacordo di Guido mona
-co, cioè delle sei note Musicali ordinarie, ascendenti, & discendenti. 
 
                        Candidulo vultu, ruseo, & suffusa pudore
Dic quare in terris Musica carpit iter?
Ap. Vt Repleat Miseros Facili Solamine: Laudes
Sola Vagis Miras Repetat: Vtque modis
Diuorum: benefacta uirum, & piua munera vatum,
De coelo veniens Musica, in orbe viget.
                        
                           L'altro abuso sarebbe quello de' concerti, donde hebbero principio que
-ste nostre cosi lunghe ciancie; & facil cosa forse sarebbe, s'elle pene
-trassero loro alle orecchie, che persuasi da quelle per tante buone ra
-gioni, che in se contengono, se ne astenessero:& non uolessero per 
 
                           l'auuenir dar da ridere a gl'intendenti della Musica, con tante loro con
-
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                           fusioni di strumenti diuersi, con la moltitudine de' quali si credono di fa
-re essi i miracoli, che si legono di quegli Orfei, di quegli Anfioni, & di 
 
                           tutti quegli altri Antichi Musici. Et quanto s'ingannino, uoi ne potete 
 
                           fare loro buona testimonianza. 
 
                           
                        GR. Voi ui leuate cosi in piedi? non ui raccordareste forse, che ui resta  
                           da dirmi della participatione, & de' concerti di hoggidì cosi famosi, si  
                           come uoi ui siete obligato di dire?  
                           
                        
                        AL. Perdonatemi, che a confessarui il uero io era entrato in un poco di  
                           escandescentia: & come si dice sù il poledro: ma questo poco di motoProuerbio.  
                           mi haueua ben fatto risentire, & ritornare à casa: ne uoglio mancare di  
                           quanto ui ho promesso.  
                           
                        
                        GR. Io ui credea flemmatico, & non colerico, ritornate dunque à sedere,  
                           & ripigliate il filo del uostro ragionamento, per la participatione, della  
                           quale mi dourete homai cominciare à dire; poiche conchiudeste d'ha-uer parlato à bastanza della pluralità di corde, per quanto s'appartiene  
                           à farmi capace di essa participatione.  
                           
                        
                        AL. Se uoi hauete bene inteso, come parmi, che habbiate inteso benissi-mo, che cosa sia la uera pluralità di corde, facile sarà, che subito intenPluralità uera delle corde, dà ad in-tendere bene la  
                              participatione.diate benissimo anchora, che cosa sia la participatione; percioche nonsapendosi quella, non si può comprender questa à modo alcuno.
                        GR. Buono è stato ueramente il pensiero, & trouato uostro di propormi  
                           questo tastame da clauacembalo, ond'io habbia potuto far paragone di  
                           lui con questo ordinario; percioche ueramente cosi, se non in tutto, in  
                           grandissima parte almeno ho compresa essa pluralità di corde uera, cioè  
                           semplice, & necessaria (dirò cosi) per l'effetto di poter hauere quelle consonantie nella perfettione loro, e loro uera forma; nellaquale giouami  
                           di crederui, che non si habbiano in questa altra pluralità di corde non  
                           uera, cioè composta, & alterata; Della qual cosa certo restami che de-siderare, per non possedere anco bene, cosi la diuersità, che è tra quelle  
                           uere consonantie, & queste participate, da uoi chiamate manche, &  
                           imperfette, & fuora della uera forma loro, ò delle correspondenti lo-ro proportioni.  
                           
                        
                        AL. Di questo vi certificarà domani intieramente 
le [sic: la] regola Armonica
Monocordo ouer  
                              regola Armoni-ca.  
                           Maestro di legno chiamata da Guido Aretino, ò diciam Monocordo. 
 
                           A' me basta hora, che intendiate, che altro siano le uere terze, & le mi
-nori, & le maggiori: le uere quarte, & le uere quinte, & similmente 
 
                           amendue le uere seste, che quelle di questo, & de gli altri clauacembali, 
 
                           de gli organi, & di tutti gli strumenti tali stabili, & stabili alterabili, si 
 
                           come dite d'intendere, & anco à me pare, che uoi intendiate à bastan
-za; ond'io ritorno à dirui, che essa participatione, non è altro, che uno 
 
                           
                           page 36 
                           fuggire la uera pluralità di corde, & con un sol b. fa, & con un sol D. sol 
 
                           re, & con due E la mi, fare quello effetto prossimamente, che farebbono 
 
                           i duo b. fa, i due D. sol re, & i tre E la mi, ingannando il senso dell udito. 
 
                           Vdito non gode-re intieramente il  
                              diletto delle consonantie quelle es-sendo participate.
                           Ho detto prossimamente; imperoche perfettamente non si può fare, se 
 
                           non con essa pluralità uera: & ho detto ingannando il senso dell'udito; 
 
                           percioche egli intieramente non gode quel diletto, che goderebbe uden
do le consonantie nelle perfette forme loro: ma cosi le ode per la mag
-gior parte, ò aggrandite, ò scarseggiate, ilquale atto di scarseggiare da 
 
                           mastri fabricatori, ouero accordatori di tali strumenti è nominato spun
tare. Ho detto anchora, con un sol b. fa, & con un sol D. sol re, & con due 
 
                           E la mi: ma perciò non uoglio, che intendiate, ò con questo, ò con quel 
 
                           suono, ò diciam uoci, ò de gli ordinarij, ò de gli aggiunti; percioche, 
 
                           se ciò si facesse, si uerrebbe à tornare, & incorrere ne gli istessi incon
-uenienti, & diffetti. Ma vuò che intendiate per un suono mezano trà 
 
                           l'ordinario, & l'aggiunto, il qual procedendo però da questi tasti ordi
-narij possa far l'ufficio rispettiuamente de gli uni, & de gli altri. Ilche se 
 
                           bene uien fatto, com'ho detto, alquanto imperfettamente: nondimeno 
 
                           egli uien fatto, senza dispiacer dell'orecchie. E tal b. fa, ouer D. sol re, ò ta
li E la mi, non essendo altro, che suoni rappresentatiui de' termini c
ommu
ni di tutte le consonantie, parte delle quali erano primieramente termina
te conforme alla perfettione loro in uno di essi due b. fa, ouer di essi due 
 
                           D. sol re, ouero di essi tre E la mi, & parte nell'altro di quelli fà, che cia
-scuna consonantia tale uenga accresciuta oltra alla sua perfettione, ouer 
 
                           diminuita di quella: cosi però, che per tale atto di alteratione, che essi 
 
                           Consonantie alterate per la participatione esser sup-portabili alle o-recchie.
                           Mastri nominano participatione niuna consonantia si scosta dalla sua 
 
                           propria, e uera forma, tanto che, com'ho detto, le orecchie ascoltatrici 
 
                           n
on la possano udire, & uolontieri sopportare; Imperoche si è per isperien
tia trouato, che niuno b. fa, ouer D. sol re, ò E la mi, pigliato da per se so
lo può supplire, per questi altri b. fa, ouer D. sol re, ò E la mi de' pratici. 
 
                           Et questo è tutto quello, che della cagione di essa particiaptione ne ha 
 
                           lasciato scritto, & copiosamente assai piu di ciascuno altro scrittore. Il 
 
                           Cap. 2. della 3. di-uisione.
                           Fogliano nella sua Musica specolatiua, & quasi c
on queste medesime paro
le, eccetto però de' due, ò de' tre E la mi, de' quali egli non fece parola 
 
                           alcuna; imperoche non hebbe notitia del secondo b molle di esso E la 
 
                           mi: & fu gran cosa certo, essendo egli stato molto diligente considera
-tore di tutte le altre imperfettioni di esse consonantie, & buono proue
-ditore à quelle: A' questa imperfettione è poi stata posta auuertentia da 
 
                           Musici posteri suoi, & dato soccorso, con esso b. molle secondo aggiun
-Opinione del Fo-gliano intorno alla participatione.
                           to. Se uolete hora, ch io soggiunga la opinione mia della origine, ò in
-uentione di quella al modo, che esso Fogliano seguentemente racconta 
 
                           
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                           in esso Capitolo esser tenuto nell'affetuarla da' Mastri tali pratici, che ue
-ramente è quello, che hoggidì tengono essi anchora, lo farò prontamen
-te per darui compiuta sodisfattione. 
 
                           
                        GR. Mi sarà ueramente di grandissima sodisfattione il sapere e l'una, e l'al-tra cosa; perche molto meglio cosi me la uerrò imprimendo nella men-te. Et se uoi mi direte insieme quali siano quegli scrittori, che ne habbia-no parlato, mi sarà grandemente anchora grato; percioche forse dalla  
                           lettione de gli scritti loro sentirò piacere.  
                           
                        
                        AL. Gli scrittori, che oltra esso Fogliano hanno fatto mentione ne gli
Scrittori, che hanno parlato della  
                              participatione capit. ult.  
                           scritti loro di essa particiaptione: ma con gran breuitade, & solamente 
 
                           cose pertinenti ad effetuarla, sono questi. Don Pietro Aron, nel suo 
 
                           Toscanello: Gioan Maria Lanfranco, nelle sue scintille di Musica parlan
Quarta parte.do del modo di accordare gli strumenti, cioè, Clauacembali, ò Organi,
Vincentio Galileo nel suo Dialogo della Musica antica, & moderna:
Cap. 41. 42. con gli  
                              altri seguenti della 2. parte propo.  
                              prima del quinto  
                              rag. del 14. cap. fin  
                              al 27. del 3. lib.  
                           Don Gioseppe Zarlino, nelle sue institutioni Armoniche, toccando 
 
                           qualche parola della cagione di quella: & anco nelle demostrationi Ar
-moniche: Don 
Franceseo [sic: Francesco] Salines ne' suoi libri di Musica. Hora l'opi
-nione mia d'intorno alla origine, & ritrouamento di essa participatio
Opinione dell'Autore intorno al ritrouamento del-la participatione.ne è questa, che essendosi quei primi Mastri pratici fabricatri de' Cla
-uacembali, ò Organi proposti la fabrica di quelli dentro à' termini del 
 
                           Systema Diatonico Diatono incitato perfettissimo, cioè delle quindeci 
 
                           uoci, ouero delle diciasette compresoui il semituono di b. fa, del synem
-menon, & l'altro della sua ottaua graue; del qual questo, che qui ui di
-segno, uiene ad essere il semplice testame. 
 
                           
                           [Figure]
                           Venuti essi à dare il suono particolare à ciascuna corda, ò canna,
                              Testame del semplice Diatonico  
                              incitato di Tolo-meo.  
                           forse bene anchora, con l'aiuto della Regola Armonica, ò di
-ciam Monacordo, attastando poscia i suoni insieme per sentire 
 
                           il buon, & aspettato accordo delle Consonantie loro, & trouan
-do, non solamente alcune quinte, & quarte, & terze, & seste non 
 
                           consonare: ma di esse consonantie anchora mancarne alcune, ò per 
 
                           dir meglio, molto lontane dalle forme loro: & sappendo essi insieme, 
 
                           che tal sistema in se non contiene, se non essa certa quantità di uoci, 
 
                           
                           page 38 
                           ò corde, ò tasti dimostratiui, si posero à far proua, se col lasciar da 
 
                           banda la ragione, & le non conosciute piu che tanto da loro proportio
-ni uere di esse consonantie potessero sodisfare, & compiacere al senso 
 
                           Senso dell'udito  
                              è il principale oggetto dell'armo-nia.
                           dell'udito, ilche è proprio principale oggetto dell'Armonia; onde fer
-mate primieramente, con ogni possibile perfet
tione le ottaue superio
-ri del suono (dirò seguendo l'uso commune) di questo tasto di C. fa, 
 
                           ut, in quella uoce giudicata da loro per ben commoda, & alle parti gra
-ui, & alle parti acute nominato uniuersalmente da' Mastri moderni tali 
 
                           Tuon Corrista, cominciarono à tentone hora à tirare, & hora ad allen
tare le altre corde di esso clauacembalo, & à cosi uariare spesse uolte 
 
                           esse fraposte consonantie, sinche uenne lor fatto di conseguire un me
-zano suono temperato in guisa, che conforme all'armonia, si compatis
-sero scambieuolmente insieme, cioè, che l'una non si accostasse tanto 
 
                           alla sua perfettione, che l'altra restasse di maniera imperfetta, che ella 
 
                           fusse insopportabile alle orecchie: ma fusse cosi participata egualmente 
 
                           la imeprfettione trà loro, che nel modo sposto tutte si rendessero non 
 
                           solamente supportabili, ma diletteuoli all, udito. 
 
                           
                        Opinione dell'Autore del principio  
                              della participatione hauer molto  
                              del uerisimile.
                           GR. Questa uostra opinione del principio di essa participatione ha molto  
                           del uerisimile: & maggiormente ueggendosi, che giornalmente tutti i  
                           moderni pratici Accordatori nell'accordare, e Clauacembali, ò Spinette,  
                           Accordatori d'organi, spinette, &  
                              simili usano di accordare à Tento-ni.
                           Organi, Regali, & altri strumenti simili vsano un modo tale, ilqual per  
                           la gran prattica, che essi ui hanno fatto dentro, è tanto loro facile, che  
                           par quaso à chi li uede operare, che essi facciano tal'operatione loro per  
                           ferma scientia.  
                           
                        
                        Opinione dell'Autore sopra l'accordare gli strumenti, & alle uniso-nanze loro.
                           AL. Io non ui uoglio tacere un mio pensiero, sopra queste accordature 
 
                           cosi participate, e fatte à Testoni da tai pratici accordatori; ilqual'è, che 
 
                           essendo il senso dell'udito un senso, come tutti gli altri quattro, il qual 
 
                           Vdito esser come  
                              tutti gl'altri sensi  
                              sottoposto à gli  
                              accidenti.
                           può facilmente esser per natura di minor perfettione in questo sugget
-to, che in quello, & per accidente anco deprauato, cosi in questo, come 
 
                           in quello, & meno, e piu secondo la buona dispositione, & la indisposi
-tione corporale di uno accordatore in quel punto di tale atto di accor
-dare: Se si facessero accordare due diuersi clauacembali, ò organi, an
-chora che fossero di una istessa grandezza, & di una medesima bontà da 
 
                           due uarij mastri stimati anco diligenti, & eccellenti, & un luoghi alquan
-to separati, & lontani l'uno dall'altro, cosi che udire non si potessero: & 
 
                           quelli tirati in somma sotto un commune primo unisuono conuenuto 
 
                           trà loro à quell'eccellentia maggiore di accordatura, che essi hauessero 
 
                           sapputo, & particolarmente fusse loro stata possibile: posti poscia tali 
 
                           clauacembali, ò organi, cosi accordati a fronte insieme, & uicini: Io du
-bito grandemente, che toccandosi le corrispondenti corde, ò canne non 
 
                           
                           page 39 
                           fussero per udirsi in uero unisuono, se non le ottaue del primo com
-mune conuenuto unisuono: Anzi di piu dirò, ch'io stimo, che ciò fus
-se parimente per auuenire, se ben fusse un mastro solo, che accordasse 
 
                           separatamente amendue essi strumenti: ma però non facesse, se non il 
 
                           primo conuenuto unisuono con l
'altro di quelli, ilqual fusse stato il pri
-mo ad esser da lui accordato. 
 
                           
                         
                        GR. Parmi gran cosa questa: e se bene possibile, difficile, nondimeno molto da auuenire.  
                           
                        
                        AL. Et io possibile, & facilissima la stimo, non solamente, per la suppo-sitione fatta da me del senso dell'udito: ma per alcuni altri accidenti, che  
                           per breuità non uoglio stare hora à raccontarui, delle cose materiali, che  
                           etiando ui possono facilmente concorrere, stante pur la supposta egua-lità della grandezza, & della bontà di quegli strumenti: Et s'io pen-sassi, che uoi considerando meglio questa facil possibilità, non foste per  
                           acconsentire à tal mia opinione: io tornarei à ponerui di nuouo in con-sideratione quello, che poco men, che nel principio di questi nostri ra-gionamenti si disse della gran difficoltà di accordare insieme presential-mente due, tre, & maggior numero di Viuole: & di altri strumenti Mu-sicali; onde per la parte loro uiene accresciuta quella confusione de' suo-ni; laquale si ode con tanto fastidio, & affanno delle purgate, & ben  
                           giudiciose orecchie, come hauete mostrato esser le uostre.  
                           
                        
                        GR. Voi tirate molto bene per mio giudicio l'acqua, come si dice, al uoProuerbio.stro molino. Et anchora, ch'io desiderassi d'intendere da uoi qualche  
                           altra cosa pertinente ad essa participatione, dellaquale, s'io non m'inganno, hauete quanto à uoi fatto la conchiusione: nondimeno uoglio con-tentarmi di quanto me ne hauete detto, & mostrato, riserbandomi, à  
                           douermi far dar informatione piena del modo, che si tiene attualmen-te in effetuarla, da essi Mastri pratici, & accordatori, se però letto, ch'io  
                           haurò quei libri, i quali mi hauete detto, che ne trattano, io non me ne  
                           sentirò sodisfatto à bastanza. Et poi, che non sò se à caso, ò pur come  
                           piu tosto io credo, con artificio siate ritornato à parlare de' concerti,  
                           uoglio, che di quelli ui piaccia di seguitare dicendomi liberamente il pa-rer uostro di quei tanto marauigliosi, & famosi in ogni parte, ad imita-tione per non dire emulatione, ò concorrenza de' quai sforzano di fare  
                           i suoi questi nostri Musici.  
                           
                        
                        AL. Non mi ricordo bene, se uoi allegandomi quei famosi concerti, quasi  
                           come testimonij maggiori di ogni eccettione, mi nominaste i luoghi, ne'  
                           quali con tanto eccellente artificio si fanno.  
                           
                        
                        GR. Credo di nò.  
                           
                        
                        AL. Sono essi forse quei di Venetia?
                              Concerti musica-li di Venetia.  
                           
                           page 40 
                           
                        Concerti Musi. di  
                              Filarmonici di  
                              Verona.
                           GR. Non sono altrimente, se bene intendo, che sono molti diletteuoli.  
                           
                        
                        AL. E quai sono dunque? forse quei de' Fillarmanici [sic: Filarmonici] Veronesi?  
                           Concerti Musica-li di Ferrara.
                           
                        
                        GR. Quei de' Fillarmanici [sic: Filarmonici], & quei di Ferrara principalmente.  
                           
                        
                        Gran Concerto del-l'Altezza Serenis.  
                              di Ferrara.
                           AL. Di quei di Ferrara, adunque intendendo principalmente à punto di  
                           quei del Serenissimo Signor Duca, ragionaroui. Et perche di questi io  
                           ne posso, come disse il lor Poeta, parlar come per arte, essendomi troua-to alcune uolte à uederli, & udirli, cosi in publico, come in priuato, pro-uandosi in camera; Vuò, che la conchiusione, che di quelle ui sarà da  
                           me fatta, habbiate da intender esser fatta anchor di tutti gli altri simili  
                           concerti eccellenti, e rari, & degni ueramente di esser ricordati, & pre-Camere de Musi-ci del Sereniss. di  
                              Ferrara.
                           zati. Hora udite. Ha l'Altezza sua due gran camere honorate, dette le  
                           camere de' Musici; percioche in quelle si riducono ad ogni lor uolon-Musici diuersi stipendiati dal Sereniss. di Ferrara.
                           tade i Musici seruitori ordinariamente stipendiati di sua Altezza; iquali  
                           sono molti, & Italiani, & Oltramontani, cosi di buona uoce, & di belle,  
                           & gratiose maniere nel cantare, come di somma eccellentia nel sonare,  
                           questi Cornetti, quegli Tromboni, dolzaine, piffarotti; Questi altri  
                           Viuole, Ribechini, quegli altri Lauti, Citare, Arpe, & Clauacembali;  
                           iquali strumenti sono con grandissimo ordine in quelle distinti, & ap-presso molti altri diuersi strumenti tali usati, & non usati.  
                           
                        
                        GR. Come non usati? & quai sono questi strumenti non usati?  
                           
                        
                        Strumenti usati, &  
                              non usati quali  
                              nella camera di  
                              Musici del Sere-niss. di Ferrara.
                           AL. Strumenti non usati intendo in due modi, l'uno de' quali è, che essi  
                           strumenti non siano per la loro antichità posti hora in opera: ma con-seruati, per la forma loro diuersa da quella, nellaquale si fanno ordina-Organo di legno  
                              fatto à chrozzo-la, ouero à Volu-ta con le canne di  
                              un sol pezzo.
                           riamente hora, come è un Organo fatto à chrozzola, ò diciamo à uolu-ta, ouero à uite, con le canne tonde di legno di Busso, di assai notabile  
                           grandezza, & misura tutto di un pezzo à guisa de' Flauti: come anco uo-gliono molti, che sia (ma io non lo uoglio accertare altrimente) tutto  
                           il corpo dell'Organo.  
                           
                        
                        GR. Questo deue esser un bello strumento da uedere.  
                           
                        
                        AL. L'altro modo è, che essi strumenti siano per la rarità loro quasi uni
-Clauacembalo con  
                              tutti i tre Generi  
                              di Musica, secon-do la mente di D.  
                              Nicola Vicentino.
                           ci, si come un Clauacembalo grande, con tutti i tre generi Armonici, 
 
                           secondo la inuentione, & diuisione fatta di uentisei uoci Diatoniche in 
 
                           piu di centotrenta corde, con due tastami pieni di semituoni, ò tasti ne
-D. Nicola Vicen-tino rinouatore  
                              di tre generi Ar-monici.
                           gri doppij, & spezzati, da Don Nicola Vicentino, sopranominato l'Ar
-cimusico, per hauer egli rinouata la consideratione di questi tre Gene
-ri, di due de' quali non era homai piu memoria alcuna appresso, non sò 
 
                           Musici Teorici  
                              hoggidì esserne  
                              pochissimi.
                           s'io mi debba dire de gli huomini, ò solamente de' Musici pratici; per
-cioche de' Musici Teorici, ò specolatiui, de' quali hoggidì se ne trouano 
 
                           Genere armoni-co esercitato, &  
                              non conosciuto.
                           pochissimi, eglino sono, & sempre saranno; Et dell'altro terzo Gene
-re, che essi tuttauia essercitauano, non era da loro conosciuta la specie. 
 
                           
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                        GR. Oh questi si, che si può dire strumento, che in se contenga pluralità  
                           di corde, poi che non solamente uiene à contenere tutte le corde ordinarie duplicate, & triplicate: ma tutti tre i generi Musicali, & debbe uera-mente fare un nuouo udire, quando egli è sonato.  
                           
                        
                        AL. Lo fa certamente: Ma, come ui ho detto, egli non uiene, se non di ra-do usato per la gran difficoltà, che è parte nell'accordarlo, & accordatoTestatura del Ar-chicembalo, di D.  
                              Nicola Vicentino  
                              per la numerosità  
                              sua esser spauen-teuole à sonatori,  
                              & accordatori.  
                           nel mantenerlo, parte nel sonarlo; percioche non è cosi ualente mastro  
                           accordatore, prattico, & sperimentato Organista di ualore, che non si spa-uenti quasi nell'esserli à quegli presentata cosi gran quantità di corde, à  
                           questi di tasti compartiti, com'ho detto, in due tastami con semituoni negri ordinarij, spezzati in due, & altri anco aggiunti; oltra che per ageuo-lare alquanto tal difficoltà fa bisogno al sonatore spesse uolte con una mano  
                           sola premere, e calcare de' tasti di amendue le tastature in vn tempo medesimo:  
                           & tal'hora anco fare l'istesso effetto in un punto con l'una, & l'altra mano.  
                           
                        
                        GR. Se ho detto, che questo strumento, mentre è sonato, debbe fare un  
                           nuouo udire, & render una nuoua Armonia alle orecchie: nell'esser egli  
                           tasteggiato, debbe anco fare una nuoua uista à gli occhi.  
                           
                        
                        AL. Non si può dire altramente, & in questo, & in quello effetto: & massima-mente nell'Armonia all'hora che il Luzzasco Organista principale di suaLuzzasco organista principale del  
                              Sereniss. di Ferra-ra.  
                           Altezza, lo maneggia molto delicatamente, con alcune compositioni di Musi-ca fatte da lui à questo proposito solo. Ma se tal diuisione di D. Nicola sia  
                           poi teoricale, & ragioneuole, ò, non, io non uorrei, che mi fusse addimandato.  
                           
                        
                        GR. E perche?  
                           
                        
                        AL. Perche dubito assai, ch'io non mi risoluessi à dire liberamente di non;  
                           stimandola io sin ad hora fatta cosi alla grossa da Pratico Aristossenico  
                           piu tosto, che da uero, & buono Teorico Tolomaico. Ma seguitiamo il  
                           ragionamento nostro dell'ordine tenuto, & osseruato da quei gentilissi-mi Musici del Serenissimo di Ferrara nel fare i lor Concerti.  
                           
                        
                        GR. Si di gratia; accioche mi passi uia tosto il gran prurito, che mi haue
-te mosso col raccordarmi questo Archicembalo, che cosi parmi, che 
 
                           l'Auttore istesso lo nominasse: ilquale ho sentito altre holte mentiona
-re, per cosa rara: & ueramente rara, poi che oltra questo, non sono se 
 
                           non dui tali Arciorgani cosi anco questi nominati da lui, uno in Roma
Archicembali, &  
                              Arciorgani da D.  
                              Nicola Vicentino  
                              quanti, & doue si  
                              truouano.  
                           fatto già fabricare dal Cardinale di Ferrara Fel. memoria Zio di sua Al
-tezza, & di esso Don Nicola benefattore, & patrone sotto la cura di lui: 
 
                           & un'altro similmente fabricato, pur sotto la cura di Don Nicola in Mi
-lano, dou'egli poi morì l'anno seguente, doppo quello atrocissimo con
Morte di D. Nicola Vicentino.taggio, che non solamente afflisse quella grande, & opulente Città: ma
Contaggio gran-dissimo in Italia.  
                              1575. & 1576.  
                           insieme con la stupendissima Venetia, Padoa, Mantoa, & altre importan
ti Città d
'Italia: ma seguite. 
 
                           
                           page 42 
                           
                        AL. In queste camere adunque, delle quali non uoglio, che aspettiate; 
 
                           però ch'io ui uada hora ogni particolarita descriuendo, si possono essi 
 
                           Musici, ò tutti, ò parte ad ogni loro piacere, & uolontà ridurre, & esser
-citarsi, come fanno, & sonando, & cantando; percioche ui sono oltre le 
 
                           compositioni Musicali scritte à penna molti, & molti libri di Musica 
 
                           Camare [sic: Camere], doue si  
                              essercitano i Mu-sici del Serenis. di  
                              Ferrara, fornite  
                              di strumenti Mu-sica[unclear: l]i diuers[unclear: i], &  
                              di l[unclear: i]bri di Musica.  
                              Mastri ualenri [sic: ualenti] prouisionati da sua  
                              Altezza, per te-ner ad ordine gli  
                              strumenti, & fa-bricarne de nuo-ui.
                           stampati, & di tutt'i ualent'huomini in questa professione ordinatissima
-mente tenuti ne' luoghi à tal effetto deputati: Et gli strumenti tutti so
-no sempre ad ordine, & accordati da poter esser presi, & sonati ad ogni 
 
                           improuiso: Et sono cosi tenuti da Mastri valenti, che li sanno & accor
-dare, & fabricare eccellentissimamente: & sono da sua Altezza Sereniss. 
 
                           perciò del continouo trattenuti, & prouisionati. Qual'hora adunque 
 
                           il Signor Duca Sereniss. Commanda al Fiorino suo Maestro di capella, & 
 
                           capo di tutte le Musiche dell'Altezza sua, cosi publiche, come priuate, 
 
                           domestiche, & secrete, che si faccia il Concerto grande, che cosi uien no
Fiorino maestro  
                              principale della  
                              Musica di sua al-tezza Sereniss.
                           minato, quel famoso Concerto da uoi allegato; ilquale non uien dalla 
 
                           Altezza sua quasi mai domandato, se non per occasione di trattenimento 
 
                           di Cardinali, Duchi, Principi, & d'altri personaggi grandi, de qual sia, 
 
                           si com'è quasi del continouo, splendissima, & lietissima albergatrice, & 
 
                           io posso ueramente affermare, che non sia altro Prencipe in Italia, che 
 
                           usi, & uolontieri piu di lui questo atto di cortesia, & di liberalità, & ma
-gnificentia: Il Fiorino subito conferisse il commandamento hauuto dal 
 
                           Signor Duca, col Luzzasco primieramente, se egli non era presente à tal 
 
                           commandamento, come quasi sempre auuiene per l'assidua, & quasi com
mune dirò seruitù continoua loro; & poscia con tutti gli altri Musici 
 
                           cantori, & sonatori predetti, & oltra ciò fa sapere à ciascun Ferrarese, che 
 
                           sappia cantare, & sonare in modo, ch
'egli sia dal Fiorino, & dal Luzzasco 
 
                           giudicato sufficiente à poter intrauenire à tal concerto, che debba tro
-uarsi alle camare della Musica, & iui con molta amoreuolezza intima à 
 
                           tutti il douer ritornare ad esse camare il giorno seguente, ò l'altro secon
do ch'è, per far lungo indugio il Prencipe forestiero in essa Città, per 
 
                           cominciare la proua d'esso Concerto, nel quale entrano tutte quelle sor
-ti di strumenti, che hauete narrato essere state poste hoggi nel Concer
-to da uoi udito, & forse alcune altre anchora, delle quali non importa 
 
                           couelle, ch'io mi uada hora rammentando, per non uolere diuisare io 
 
                           Proue, obedientia,  
                              & attentione usa-te nel gran Con-certo di Ferrara.
                           i partimenti de' Chori di quello. Fattane adunque, non solamente una 
 
                           & due: ma molte proue; nelle quali standosi con somma obedientia, & 
 
                           Gratiosa mode-stia del Maestro  
                              di capella nell'a-monire, & auer-tire i Musici del  
                              gran Concerto.
                           attentione, non si ha mira ad altro, che al buono accordo insieme, & alla 
 
                           unione maggiore, che sia possibile, & perciò senza rispetto alcuno: ma 
 
                           però con gratiosa modestia ogn'uno uiene, qualhora occorra auuertito, 
 
                           & ammendato dal Maestro di capella: & per tal effetto anco tal'hora 
 
                           
                           page 43 
                           con benignissima, & serenissima fronte, & frateuole maestrà si trasferisce 
 
                           in persona il Signor Duca, & ascoltandoli dà souente loro col suo perfet
Il Sig. Duca di Ferrara trasferirsi in  
                              persona ad udir  
                              la proua del gran  
                              Concerto.  
                           tissimo giudicio quegli auertimenti efficaci, & sani ricordi: che sono 
 
                           necessarij, con inanimarli, & insieme à portarsi bene, & à farsi honore: 
 
                           Onde al tempo costituito da sua Altezza, uengono essi poscia concorde
-mente à far tal Concerto nel luogo ordinato, con sommo diletto, & pia
cer infinito del Prencipe forastiero diuenutone ascoltare, & di tutti gli 
 
                           altri personaggi circonstanti, per la molta marauigliosa seguitane sua Ar
Marauigliosa ar-mionia del grande  
                              Concerto di Fer-rara.monia; la qual'è ueramente tanta, & tale, che la relatione fattane della
fama è di gran lunga minore del proprio effetto.
GR. Questa uostra conchiusione messer Alemanno, parmi, che diritta-mente si opponga, & sia del tutto contraria à quanto mi diceste de' con-certi tali, quando incomminciamo à ragionare di quelli.  
                           
                        
                        AL. Le cose, che paiono, come si dice, non sono; La onde se questa, che à 
 
                           uoi pare, ueramente non sia, non ui ha certamente da esser molto gran 
 
                           cosa; percioche non solamente io non ho datto di questo gran Concer
-to (le ho però saputo lasciarmi bene intendere, & spiegare appunto con 
 
                           chiarezza, quanto io ne ho nell'animo) conchiusione, laqual sia contra
-dicente in qual si sia minima parte à quello, ch'io de' Concerti sò d'ha
-uerui affermato: quando primieramente ne principiamo à fauellare: 
 
                           ma ne anco conchiusione cosa alcuna. ma narratoui solamente il modo, 
 
                           colquale si procede da quei Musici giudiciosi in effettuare esso gran Con
certo, & laudatolo, non quanto è il giusto, & douuto: ma quanto pos
-sono le debole forze di questa mia lingua, laqual hora perciò ben farà 
 
                           questa uera, & ferma conchiusione ad honore di quello, & sarà (se non 
 
                           m'inganno) conformissima alla già primieramente da me fatta de' Con
-certi Musicali, che tutti coloro, che si metteranno à far simili concerti
Essempio uero  
                              del far nobili concerti Musicali.  
                           di Musica, con tanti diuersi, e di tante uarie specie di strumenti Musica
-li, & non pigliaranno il uero essempio della concorde frequentia, & del
-lo unanime interuenuto di quei gentilissimi, & eccellenti Musici di 
For
                              rara [sic: Ferrara] in esso gran Concerto; ilqual non si fa mai di altra compositione,
Gran concerto di  
                              Ferrara non esser  
                              mai fatto all'im-prouiso ne di o-gni compositione.  
                           che di uan delle due fatte à questo solo tale effetto, una del già Alfonso 
 
                           dalla Viuola, l'altra del Luzzasco: non faranno mai cosa, che si auuicini 
 
                           al buono accordo: & che per cosi rendere gran dilettatione a' giudiciosi, 
 
                           & intelligenti ascoltatori possano da quelli meritarne laude; imperoche 
 
                           il frequente, & quasi dirò continouo conuersare cantando, & sonando
Frequentare insieme de Musici, &  
                              instrumenti fa gran-demente perfettare l'armonia.  
                           insieme de' Cantori, & Sonatori fa grandemente perfettare quella unio
-ne, ò per forse dir meglio, scemare, & minuire quella molta imperfet
-tione del mescolamento di tante uarie specie di strumenti insieme, che 
 
                           è necessaria alla deriuatione, & nascimento della ricercata Armonia; per 
 
                           
                           page 44 
                           la qual uengono ueramente gli animi delle genti ascoltatrici à godere 
 
                           dell'aspettato piacere, & diletto. 
 
                           
                        GR. Se è uero quello, che communemente si dice, cioè, che ogni cosa  
                           nuoua piaccia, come può stare, che questo gran Concerto essendo fatto  
                           come uoi dite sempre esser fatto di una delle due compositioni à tale ef-fetto composte, & forse anco sempre concertato nel medesimo modo, &  
                           con l'istesse persone, & con gl'istessi strumenti.  
                           
                        
                        AL. Cosi stà.  
                           
                        
                        GR. Possa rendere alcun, non che si gran piacere, & diletto alle genti  
                           ascoltatrici?  
                           
                        
                        AL. Vna risposta: & forse anco due, ui darò io: & Aristotele ue ne darà due  
                           altre. La prima delel mie è questa, che si ben si dice, che ogni cosa nuoua  
                           piace, non per ciò si toglie, che le cose uecchie non possono anco piace-re. L'altra mia risposta è, che nuoua rispettiuamente è quella cosa sem-pre, che ella non sia stata altra uolta ne ueduta, ne intesa, ne udita da chi  
                           la uede, & intende, & ode.  
                           
                        
                        GR. E'uerissimo.  
                           
                        
                        AL. A quel Prencipe adunque, ò Cardinale, ò personaggio altro tale im-portante, che ode esso Concerto, per non l'hauer esso udito mai piu  
                           uiene ad esser nuouo; & per conseguenza à renderli, come cosa nuoua  
                           piacer grandissimo, & diletto.  
                           
                        
                        GR. Non si può negare.  
                           Probl. 5.& 41 del-la 19. sett.
                           
                        
                        AL. Le risposte poi d'Aristotele, lequali io lessi già ne' Probl. risguardano la 
 
                           persona, c'ha piu uolte udito esso Concerto, sono queste, che noi siamo 
 
                           soliti ad ascoltare, c
on maggior soauità quella cantilena, che noi conoscia
-mo, che quella di che noi non habbiamo cognitione: ò perche quando la 
 
                           c
antilena è conosciuta da noi molto meglio all'hora ella ci apparisce; per
-che si c
onseguisse il fine, à similanza del riguard
ante, onde si faccia piu soa
-ue la c
ontemplatione: ò pur perche auuenga, che l'ascoltatore senta il com
mouimento insieme co colui, che isprime la manifesta, & conosciuta can
tilena: come quegli, che canti sotto uoce qualche cosa, & si faccia compa
gno al cantante: & ciascun suole, con sicurezza, & allegramente cantare, 
 
                           s'egli da qualche necessità n
on è sforzato fare altramente: & à ciò soggiun
ge egli, che è molto piu soaue alle orecchie una cosa solita, che una insoli
-ta. Et è per ciò molto bene in uso anco à questi nostri cosi corrotti t
empi 
 
                           doppo l'essersi cantata una cantilena nuoua il farne subito cantando re
-plica: come di quel gran Concerto accostumano sempre di fare quegli 
 
                           accorti, & giudiciosi Musici; onde & in loro, & ne gli ascoltanti si accre
Orat. Fl. presso il  
                              fine della sua Poetica.
                           sca maggiore il piacere, & il diletto; poi che anco si dice, che le cose buo
-ne spesse uolte replicate sogliono maggiormente piacere, & dilettare. 
 
                           
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                           Tenete adunque per massima, & firmissima conchiusione, che niuna cosa 
 
                           sia piu atta, & piu efficace di tai Concerti, & per conseguente à produr
-re l'aspettato piacere, & diletto, che la frequente, & concorde conuer
-satione de' cantori, & de' sonatori insieme. 
 
                           
                        GR. Io lo credo: & lo tengo per uerissimo; percioche mi ricordo prima,  
                           che le seditioni, & i tumulti, & finalmente le guerre ciuili cominciassero à  
                           turbare la bella, & fertilissima Francia, ad arderla, & à consumarla, si com'ella homai arsa, & distrutta si truoua affatto: & similmente prima, che la  
                           Fiandra troppo arditamente pigliasse l'arme incontra al uero, & legittimo  
                           suo Cattolico Prencipe: & che gran parte dell'una, & dell'altra (ch'è peggio) si scostasse dalla uera Religion Christiana: & che si togliesse con le  
                           sue Vgunotterie, & Caluinarie per isfogare: come il buon Poeta disse il  
                           suo accerbo despitto, dal sacro santo grembo della Chiesa Apostolica Romana, & appostatarsi, dirò così, dal Santissimo Vicario di Giesu Christo  
                           in terra: onde ne è successa la loro uniuersale meritata ruina. Mi ricordo,  
                           dico, che da quelle due prouincie, & nationi scaturiuano, come da due uiui, & profluuosi fonti del canto molte compagnie, lequali parte per diuoCompagnie di cantori Otramonta-ni in Italia.  
                           tione di uisitare molti luoghi santi in Italia: parte insieme per curiosità di  
                           uedere le antichitadi, & i segni, cosi delle passate, come gli effetti delle presenti grandezze di Roma, andauano il lor peregrinaggio allegerendo, &  
                           à quello anco souenendo col cantare alla mente di quelle aerose canzoni  
                           francesi hora à tre, hora à quattro, & hora à cinque, con tanta sonorità di  
                           uoci, & con si lieta maniera, che le genti, che gli udiuano, correuano per  
                           le strade, come adescate da quel diletto ad ascoltarli, & à donarli uolontieri: Et essi erano quasi sempre i primo apportatori in Italia delle piu belle,  
                           & delle migliori canzoni: che da' Fiamenghi, & da' Francesi fussero all'ho-ra composte in Musica: Il simigliante mi souiene anchora esser ne' tempi  
                           medesimi auuenuto di alcuni Padouani, che à quei primi comedianti de'Padouani compagni primi co-medianti, quali  
                              cantauano natu-ramente con gran  
                              diletto de gli a-scoltanti.  
                           Giani, & de' Cantinelli, e donne sostanze furono gl'inuentori rappresentando le persone, i panni, i gesti, i costumi, & le sciocchezze di quelle su le  
                           scene per danari, in tutte le città d'Italia, seruiuano per trattenimenti, &  
                           intermedij à gli atti delle comedie, cantando ad aere di quelle loro Paua-ne, con grandissima uiuacitade, & con tale unione essendo tutti di bonis-sima uoce, che gli spettatori, se bene sentiuano sommo diletto delle comedie, desiderauano però grandemente il fine de gli atti, per udire il piaceuoComedianti pri-mi molto accor-ti, & auueduti.le canto di coloro; onde i comedianti auuedutisi, anzi certificatisi di ciò,come accorti faceuano tall'hora nascere per entro le comedie occasionidi far mattinate sotto le fenestre delle innamorate, talhora nel fine dellecomedie far gli sposalitij in publico con balli, suoni, & canti.
                        AL. Tutto è uero, & certo: & se bene ho fisso nella memoria quelli, & que
-sti non ho però uoluto interrompere il uostro rammentarlo, con affer
-
                           page 46 
                           mar subito, che cosi fusse stato, sentend'io piacer grandissimo del molto 
 
                           piacer, che dimostrauate apparentemente tale esser in uoi nel cosi raccon
tarlo: Et hora non per interromper tal diletto uostro: ma piu tosto per 
 
                           confirmarlo, & accrescerlo uoglio anchora io narrarui di un'altro simi
-Concerto in Bo-logna di persone  
                              sopradette Riua-ruoli.
                           le Concerto di una lieta brigata in quei tempi medesimi, & anco assai pri
ma, la quale hauendo ciascno di essa atteso tutto il giorno alle sue pro
-prie facente, la sera si riduceuano insieme, & stauano prima essercit
andosi 
 
                           nel canto di certe loro canzoni poscia c
oncordemente usciuano di casa, & 
 
                           per alcune hore della notte, quando inanti la cena, & quando dapoi, & 
 
                           quando appresso il far del giorno andauano per la citta uagando, & salu
tando con esse diletteuolissime loro canzoni hor questo, hor quello, hor 
 
                           quell'altro amico, & amiche; i quali ne restauano c
onsolatissimi: & era tale, 
 
                           & t
anto il desiderio loro di perfettare 
questa sorte d'Armonia c
on la unione, 
 
                           Vnione & frequentia causa della per-fettione dell'Ar-monia.
                           che oltre che per ciò ne uolessero spessissime uolte gli auuertim
enti c
onue
-neuoli dal Maestro di capella del Duomo, musico in quei tempi molto 
 
                           principale, non raffinauano giamai di amonirsi amoreuolmente trà loro 
 
                           de' proprij diffetti, & finalm
ente con lo stare stretti, c
on le persone insieme, 
 
                           & inuolti quasi ascosi ne' m
anti cosi al buio dimostrauano, che si come essi 
 
                           stauano qu
anto piu poteuano co' corpi uniti; de quali ne haurebbono cer
to uoluto poter fare un solo; parimente bramauano di far à loro potere 
 
                           una vera unione delle loro uoci respettiuam
ente; onde ne hauesse à nasce
-re un'armonia, dirò, quasi celeste. Et di ciò veram
ente essi haueuano un cer
to giubilo, e una certa gonfiezza honesta, che uol
ontieri ascoltauano colo
ro, che de' c
anzoni alla riuaruola alle loro c
anzoni, & à loro stessi di riuaruo
li dauano nome; Ne senza ragione però veniuano costoro cosi nominati; 
 
                           percioche essi non essendo in uero di molto alta conditione habitauano 
 
                           quasi tutti lungo le ripe del canale del Reno; il qual correndo passa per la 
 
                           parte della Città di Bologna posta uerso il tram
ontar del Sole. Hora à que
ste humili laiche congregationi, di che habbiamo fatto hora mentione, 
 
                           giouami di soggiungere uno nobilissimo, e altiero mostro del far 
questi tai 
 
                           Concerti di Musica; ne' quali intrauengono queste tante sorti, & specie 
 
                           Concerto Musicale in somma per-fettione.
                           diuerse di strumenti in tutta quella somma perfettione, che la imperfet
-tione humana, & terrena li può fare: & sarà no uoglio già dire il zuccha
ro in sù le uiuande; percioche sono molte uiuande, le quali non solamen
te, non lo ricchiedono: ma l'abboriscono, ne uorrei tal uolta, che questo 
 
                           nostro tioaportrito per mala fortuna fusse una di quelle: ma dirò bene per 
 
                           chiuder la bocca al sacco pieno di queste molte nostre castagne: Et ecco 
 
                           appunto, che suonano le uentitre hore; le quali ci ricordauo, & ammoni
-scono à douer por fine à cosi lungo nostro cicalamento: poi che à quest' 
 
                           hora le Cicale istesse, hauendo cicalato tutto il giorno, per l'ordinario 
 
                           anch'esse sogliono lasciare il fastidioso loro cicalare. 
 
                           
                           page 47 
                           
                        GR. E qual può esser mai questo Concerto? bisogna bene, ch'egli sia d'una  
                           marauigliosa eccellentia: & se non è di quei de Filarmonici io non saprei  
                           giamai appormiuici.  
                           
                        
                        AL. Bisogna certamente, che egli sia d'una stupenda non che marauigliosa  
                           eccellentia, com'io ui posso affermare, & ui affermo, & confermo, ch'egli  
                           è ueramente; percioche mi è uenuto in gratia d'hauarlo, non solamente  
                           potuto udire, & la prima delle molte uolte per farmene particolar fauo-re: ma uedutolo componere, & concertate effettualmente insieme quella,  
                           & per lo meno un'altra uolta; Onde à me non parea, che le persone, che  
                           in esso Concerto ordinariamente intrauengono, fussero creature humane, & corporee: ma spiriti ueramente Angelici. Ne ui andaste miga imaginando, ch'io uolessi intender ciò per lasciuia de' uolti, & lautezza de' uestimenti, e panni loro, che fareste grandemente errato; percioche se non mode-stissima gratia, & habiti piaceuoli, & portamenti humili, in loro si scorge.  
                           
                        
                        GR. Voi mi fate con questo parlarmi cosi Anfibologicamente girandolare,  
                           ui sò dire col pensiero à uoglia uostra; perche pur uorrei uedere, s'io potessi  
                           dare in brocca qual Concerto questo si sia. Ma non posso fermarmi in luogo  
                           alcuno; perche s'io penso à Filarmonici, sento che non ui quadrano molto bene le parole, che uoi hauete, preferito nel genere feminile, se poi le applico  
                           alle tre nobilis. Dame della S. Duchessa Sere. di Ferrara per la musica sua se-creta; perche ne diuersità grande, ne molta quantità di strumenti musicali pos-sono esse ne' Concerti loro adoperare: e maggiormente impiegando sempre le  
                           sonorissime, & suauissime voci loro nel canto, io non sò che deliberarmene.  
                           
                        
                        AL. Si come uoi potete assicurarui, che per non hauer io giamai ne udito, ne  
                           ueduti i Concerti de gli Academici Filamornici, se bene io credendo alla  
                           gran fama del lor ualore stimi ueramente, che quelli siano corrispondenti allo academico nome loro, che di amatori dell'Armonia ha significato:Academici Filarmonici laudati.  
                           Io non debba di quelli in modo alcuno parlare: & uoi esser per ciò sicuro,  
                           che questo Concerto non sia de' suoi, posto anchora, ch'io con parole del ge-nere Maschile ue ne hauessi toccato: le quali però, se ben sonaste proferite  
                           veramente sotto il genere feminile hanno però relatione ad alcun'altre; le  
                           quali hanno anchora in se forza Maschile, parimente potete esser certissimo,  
                           che di quelle tre Dame, anzi di quei tre ueri, & uiui simulacri delle tre GraDame della Serenissima Duches-sa di Ferrara, per  
                              la Musica sua se-creta ueri simulacri delle tre Gra-tie.tie io non intenda, che sia il Concerto, se bene posso testificarne per essermistato anco piu d'una uolta, mercè della somma elementia, & benignità diquelle Altezze Serenissime, conceduta gratia di poterlo e uedere, & udi-re: essendo che tai Concerti non sono di quella qualità, si come bene  
                           hauete uoi detto, che ui ha mosso per la molta uarietà de gli strumenti,  
                           che ui concorre, à commandarmi, che di quelli ui ragioni.  
                           
                        
                        GR. Qual può dunque esser questo Concerto?  
                           
                        
                        AL. Non ui struggete di gratia più per questo Sig. Gratioso: & se uoi ui 
 
                           
                           page 48 
                           affligete solo per uoler indiuinare qual Concerto sia questo, come ui 
 
                           struggereste uoi uedendolo primieram
ente c
omponere, concertare insie
me, con t
anta uenustà, con tanta gratia, & con tanto silentio; onde ui par
-rerebbe certo ò di sognarui, ò di ueder qualche uno di quegli imaginati 
 
                           inc
anti della maga Alcina, ouero altret
ante di quelle b
ambine tedesche; lequa
-li 
per forza di fascie di acciaio t
emperate, u
anno sù 
per le tauole son
ando quegli 
 
                           strumenti, che sono stati loro acc
ommodati da' suoi ingegnosi fabricatori. 
 
                           
                        GR. Deh Iddio, che queste pur deuono esser Donne.  
                           
                        
                        AL. Et poi finalmente udendo la suauiss. Armonia, che risuonano in quelle uoci  
                           angeliche, e quei strumenti toccati con tanto giudicio, e con tanta discretione.  
                           
                        
                        GR. Queste son Donne certo.  
                           
                        
                        AL. Esse indubitatamente son Donne, & uedendole uoi venire (che uenire  
                           Descrittione di  
                              un nobile, & ec-cellentiss. Concerto di Musica.
                           dirò piu tosto che andare, cosi parendomi di esserui hora presente) al luogo, dou'è preparata una lunga tauola; sopra la quale da un capo si troua un  
                           clauacembalo grande, uoi le uedreste entrare ad una, ad una, pian piano reccandosi con seco ciascuna il suo strumento, ò da corde, ò da fiato, che egli  
                           si sia; percioche di tutte le maniere esse ne essercitano, & accostarli à quella  
                           Silentio, & obe-dienza esser, non  
                              solamente di grandissimo decoro:  
                              ma di grandissimo  
                              agiuto alla per-fettione de Con-certi.
                           tauola ponendosi, senza fare alcun minimo rumore nel suo debito luogo  
                           à sedere quelle, che à sedere hanno da adoperare gli strumenti loro: & l'altre restare in piedi. Vltimamente la Maestra del Concerto assidersi dall'altro capo di essa tauola, & con una lunga, & sottile, & ben polita verghetta à lei già  
                           dauanti apparecchiata, poi che ha ueduto, & chiaramente conosciuto tutte  
                           Procedere della  
                              Maestra di un nobile Concerto di  
                              Musica.
                           le altre sirocchie esser in acconcio dar loro, senza strepito alcuno segno del-lo incominciare, & d'indi poi seguentemente dalla misura del tempo; alla qua-le esse hanno in cosi cantando, & sonando da obedire: Et in questo punto io sono  
                           certissimo, che uoi direste, come dissi anchora io in tale instante col gran  
                           Poeta Mantoano, che ciò replicatamente disse nel suo gran Poema.  
                           Nel 7. Presso il fi-ne, & nel 10. qua-si nel princip. del  
                              Aeneida.
                           Pandite nunc Aelicona Deae Cantusque, Mouete.
  
                           Et udireste certamente uscirne un'armonia tale, che ui parrerebbe, ò  
                           d'esser uoi stesso rapito colà, od'Elicona, insieme con tutto il coro delle  
                           Muse cantanti, & sonanti esser stato trasportato costà.  
                           
                        
                        GR. Voi mi state poi a dire, ch'io non mi affligga, & ch'io non mi strug-ga, & tuttauia somministrate causa maggiore: ond'io maggiormente  
                           habbia da affliggermi, & da struggermi per intender prestamente, do-ue sia questo Elicona, & quali siano queste Muse: ditemelo homai, se  
                           non uolete ch'io mi spasimi.  
                           
                        
                        AL. Horsù Parnaso vi sarà Ferrara; Elicona, & Santo la Chiesa di san Vito;  
                           & le sacre Muse quelle Reuerende Monache.  
                           
                        
                        GR. Adunque le Monache di S. Vito in Ferrara fanno tai Concerti?  
                           
                        
                        AL. Tal è la pura uerità: & se uoi haueste auuertito alla parola, ch'io ui dissi 
 
                           nel principio di 
questo mio rapporto, haureste conosciuto, ch'altre 
persone, 
 
                           
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                           che religiose non poteuano esser queste; Et se poi ne dimandarete mai 
 
                           all' Vuert, allo Spontone, al Reuerendo padre Porta, al Merulo da Correg
gio musici degnamente reputati principalissimi di questa nostra moder
-na Musica, & ad alcuni altri tali, che sono capitati in Ferrara in quel tem
po anco medesimo, ch'io ui era: sono sicurissimo, che ue ne faranno 
 
                           questa medesima, & forse anchor piu ampia fede. 
 
                           
                        GR. Parmi gran cosa di non hauer mai piu sentito parlare: Ma deue per  
                           auentura esser cosa nuoua: & opera del Fiorino, & del Luzzasco, come  
                           quei, che ui hanno maniera, per rispetto del lor gran Concerto.  
                           
                        
                        AL. Come cosa nuoua? Ella non è altrimenti cosa nuoua: Ma s'io ui dicessiPerfettione della  
                              concordanza ne  
                              Concerti nascer  
                              dal lungo conuersare insieme de  
                              cantori, & sonatori.  
                           delle decine, & delle uintine de gl'anni, non errarei: & di quindi in gran-dissima parte si può conoscere, che nasca quella perfettione cosi grande  
                           della concordanza loro. Ne il Fiorino, ne il Luzzasco, se bene amendui  
                           sono appresso qelle in molto honore, ne altro musico od huom uiuente  
                           ui ha parte ne di opera, ne di conseglio ordinario: & ciò si fa tanto piu ma-rauiglioso, anzi stupendo à ciascuno, che si diletta della Musica.  
                           
                        
                        GR. Bene stà quant'all'uniuersale de' suoi concenti: ma quanto al parti-colar del'apprender il modo del cantare, & piu del sonare gli strumen-ti, & massimamente da fiato egli è, dirò, quasi impossibile il potersi fare,  
                           senza maestri: Ma facilmente esse non deuono essercitare Cornetti, &  
                           Tromboni, cosi per esser de' piu difficili instrumenti musicali, come per  
                           esser Donne.  
                           
                        
                        AL. Anzi che l'uno, & l'altro di questi strumenti è da loro usato duplicataStrumenti da fia-to usati ne Con-certi da Donne religiose, con gran  
                              marauiglia di professori eccellenti  
                              di quelli.  
                           mente quasi sempre nelle Musiche, che esse fanno ordinariamente in tutti i giorni delle feste dell'anno: & li suonano con tanta gratia, & con si  
                           gentil maniera, & con tale giusta, & sonora intonatione delle uoci, che sin  
                           coloro, che sono stimati eccellentissimi in tal professione, ciò confessano  
                           esser cosa incredibile à chi non l'ode, & uede. Et i passaggi loro non soGiudicio grande  
                              nel far passaggi  
                              sonandosi le Cantilene.no di quei cosi tritellati, & cosi furiosi, & continouati, che guastino, &che distruggano l'aere principale, che si è sforzato ingegnosamente didare quel ualente componitore alla sua cantilena, che uien sonata: masono à tempo, & luogo con si leggiadra uiuacità tirati, che à quella ren-dono ornamento, & Spirito grandissimo.  
                           
                        
                        GR. Io stupisco: io trasecolo ueramente: Ma chi ammaestra in somma le  
                           principianti? E'pur necessario à uoler mantenere almeno, se non accrescere  
                           questo cosi chiaro splendore de' Concerti Musicali, che ui sia chi se ne  
                           prenda cura, & sia anco intelligente, ed esperto di modo che possa ammae-strare, si come ui è chi lo fa con tanta prudentia, & destrezza essercitare.  
                           
                        
                        AL. Quella medesima, che è regitrice de' c
oncenti è Maestra anchora à tutte 
 
                           le principianti cosi nel cantare, come nel sonare: & con tal decoro, & 
 
                           
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                           grauità della persona sua ha sempre proceduto, & procede in questo offi
cio, che di eguale, che è loro, quelle uolontieri si contentano di riceuer
-la, & tenerla per superiore, amandola, & obedendola, temendola, & ho
-norandola sommamente. 
 
                           
                        GR. Raro, & nobile intelletto conuien che sia cosi questa nel regere & ammaestrare, come quegli altri retti, & ammaestrati, & maggiormente se  
                           il numero loro e molto, in questa professione della Musica.  
                           
                        
                        AL. Giungeuano, se bene mi racordo, al numero di uentitre quelle che 
 
                           entrauano all
'hora nel gran Concerto loro; ilqual non fanno anchora 
 
                           esse, se non à certi tempi, come di solennità grandissime della Chiesa, ò 
 
                           per honorare le Serenissime Altezze de Prencipi suoi, ò per gratificare 
 
                           ad intercessione, ò del Fiorino, ò del Luzzasco, ò di auttorità de' loro su
-periori qualche famoso professore, ò nobile amatore della Musica: ma 
 
                           non già mai all'improuiso, ne in fretta, ne di tutte le compositioni. Si co
me anco ui dissi del gran Concerto Ducale: ma delle giudicate solamen
te acconcie ad esser concertate: & non come uedo, & intendo, che ne' 
 
                           Concerti sanno i nostri, che uoi non uolendoli chiamare emuli, ò 
 
                           concorrenti à questi nominaste, per non dire anco simie, imitatori: cosi 
 
                           uolendo eglino mostrarsi pratichissimi, sicurissimi, & eccellentissimi: 
 
                           onde, quando non intrauenga loro di fare altro errore, essendo che pur 
 
                           molti errori si commettano incantando: & per ciò quella mescolanza 
 
                           Probl. 44. sett. 19.
                           (& hora parlo per bocca di Aristotele) che deriua dalle buone, & dalle 
 
                           cattiue operationi, necessariamente conuien, che sia peggiore assai: gli 
 
                           interuiene quello della discordanza, la quale non solamente, per ciò è 
 
                           tall'hora tanta, che offende bene, & spesso l'udito sin di coloro, che di 
 
                           Musica non hanno intelligenza, ò cognitione, non che de' pari uostri giu
diciosi, a' quali conuiene partirsene mal sodisfatti, & quasi introniti: ma 
 
                           per quella prosontuosa audacia di uolersi, non dico alcuna uolta qualcu
-Mouimenti de' so-natori nel far pas-saggi in un tem-po medesimo es-ser cagione di  
                              molti disordini,  
                              & perche.
                           no: ma quasi del continouo, & tutti mouersi, come à garra in un tempo 
 
                           medesimo à far passaggi: Et tal'hora per maggiormente mostrare il lo
-ro ualore tanti lontani dal contrapunto della propostasi compositione 
 
                           Musicale, & tanto intricati perciò di disonantie trà loro, che sforzata
-mente ne succede una insupportabile confusione; la quale tanto mag
-giorm
ente si accresce all'hora, che anco quelli (e uedete di gratia sin dou'è 
 
                           Basso, ouer porre  
                              graue esser la ba-se & fondamento  
                              delle altri parti  
                              della cantilena,  
                              & perciò douersi  
                              cantare & sonare,  
                              come à punto è sta-ta formata dal suo  
                              componitore.
                           giunto questo capriccio, & questa frenesia) che essercitano la parte gra
-ue, e bassa, non si ricordando, per lasciar di dir non sappendo, che ella e la 
 
                           base, & il fondamento, sopra ilquale è stata fabricata quella cantilena: E 
 
                           che non istando egli fermo, & saldo tutta quella fabrica conuiene, che 
 
                           uada sossopra, si pongono sù grilli de' passaggi, & si lasciano da questo 
 
                           particolare diletto loro tirar tanto oltre, che n
on solamente passano nella 
 
                           
                           page 51
                           parte de' Tenori: ma giungono à quella de' Contr'alti: & non li bastan
-do, quasi à quella de' soprano: inarborand
o si di maniera alla cima, che 
 
                           non ne possono scendere, se non à rompi collo. 
 
                           
                        GR. Cauallier Napolitano, che dite?  
                           
                        
                        AL. Intanto l'altre parti uanno uacillando, con esser in pericolo grandissi-mo di andare tutte à terra, senza speranza di poter hauer soccorso.  
                           
                        
                        GR. Tra tutte le cause, che da gli strumenti, & da' sonatori di quelli procedere uoi mi hauete hoggi narrato, sia per poter prodirre gli essetti delle    
                           discordanze, & delle consusioni, che si dono in questi nostri Concerti,  
                           io non istimo, che sia la piu potente, & la piu efficace di questa de pasContraponti fatti  
                              alla mente, & al-l'improuiso sopra  
                              il canto fermo produrre piu tosto confusione, & diso-nantie, che dilet-to.saggi indebitamente molte uolte fatti, senza pensata consideratione. Etciò mi conferma l'essermi hora souenuto di hauer udito simil discordanze, & confusioni esser fatte da' Cantori nelle Chiese contrapunteggian-do alla mente sopra i canti fermi de gli Introiti, che tal uolta diuiene  
                           quasi, odiosa, & ridicolosa insieme.  
                           
                        
                        AL. Crediate pur certo, che se è molto difficile il far bene una cosa, che si  
                           faccia pensatamente, & riposatamente, che molto piu facile sia il farla  
                           male, facendosi quella impensatamente, & frettolosamente: & aggiunPoco gusto de cantori & de sonatori moderni nel  
                              far le Musiche loro.geroui, senza alcun gusto dell'operante, come parmi conoscere chiara-mente, che hoggidì facciano quasi tutti questi nostri cantori, & sonato-ri: Testimonio di ciò ne sia, che non si tosto sono, dou'essi hanno da es-ser à far Musica, che subito, se bene hanno tardato à comparirui, uorria-no spedirsi per andare altroue; Et mentre sono à cantare, ò à sonare, se  
                           possono cianciano, ridono, & burlano, con altri, che loro siano uicini.  
                           Et de più? cantato, ò sonato, che hanno una sol uolta, strappaccitamente anchora, qual si sia buon Madrigale, ò Motetto: di quello non ne uo-giono altro. Et con questo ui lascio alla buona sera.  
                           
                        
                        GR. Felice successo, & adempimento del mio buono augnrio, pur è stato  
                           questo, come io ueramente lo sperai, pregoui caldamente messer Ale-manno à fauoririmi di rimaner meco à cena.  
                           
                        
                        AL. Il fauor sarebbe il mio signor gratioso, ma ue ne ringratio.  
                           
                        
                        GR. Ricordateui di hauermi à pagar domani il debito da uoi contratto  
                           hoggi meco del Monacordo.  
                           
                        
                        AL. Non mancarò, uiuetene sicuro.  
                           IL FINE.