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Title: L'illuminata di tutti i tuoni di canto fermo
Author: Illuminato Aiguino
Publication: Antonio Gardano (Venezia, 1562)
Principal editor: Frans Wiering
markup: Emiel Ubink
Funder: Utrecht University Netherlands Organization for Scientific Research (NWO)
Edition: 2000
Department of Information and Computing Sciences Utrecht University P.O. Box 80.089 3508 TB Utrecht NetherlandsCopyright © 2000, Utrecht University, Netherlands
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LA ILLVMINATA
DE TVTTI I TVONI DI
CANTO FERMO,
CON ALCVNI BELLISSIMI SECRETI,
non d'altrui piu scritti,
COMPOSTA PER IL REVERENDO PADRE
Frate Illuminato Aiguino da Bressa,
dell'ordine Seraphico
d'Osseruanza.
page 2[Figure]
Con Priuilegio dell'Illustrissima Signoria di Venetia,
per anni X V.
IN VENETIA PER ANTONIO
GARDANO, M D L X I I.
[annotation:
Ad uso de Scrittori della Prou.a Rif.a
di S. Ant.' di licenza espressa del Super.e]
[Figure]
ALLA MOLTO ILLVSTRISSIMA
E RELIGIOSISSIMA SIGNORA PAOLA
CONTESSA DI GVASTALLA,
& Essemplarissima Ancilla di
Giesu Christo.
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ANCOR che la purità, e sincerità del bellissimo,
e santissimo animo vostro, Illustrissima e Religiosissima Signora Contessa, sempre intento a quelle
sopra naturali harmonie che porge a gl'eletti suoi
la diuina consolatione, non molto forse prezzi questi nostri mondani, & imperfetti concenti, Ella
pregia pur nondimeno la buona mente di coloro,
che al Colto diuino, danno il frutto delle lor fatiche e studi, quali e quanti si siano. Ne di prouar questo farà mestiero
altronde tor gl'essempi che dalle santissime vostre operationi, con le
quali intanto hauete esso diuino honore, e nelle Chiese, e ne luoghi pii,
da Voi cosi religiosamente edificati, e gouernati essaltato, che dal santissimo essempio Vostro pigliano maniera, e forma tutti coloro, che
del viuer pio sono dallo Spirito Santo infiammati. Per questa cagione
adunque hauendo io Illuminato, seruo di Giesu Christo, anchorche
inutile, & affettionatissimo alla santissima conuersation vostra, composto ad vtilità di coloro, a cui il diuin Colto diletta, alcune introduttioni, e regole di Musica plana, ò canto Fermo, da vsarsi nelle Chiese
Monastiche, e doue piu si ricerca il Canto semplice e pio che la Musica variata, e che piu diletta spesso l'orecchia che il Core. Et douendole all'honor del Signor nostro Giesu Christo dare in luce, ho preso ardire di a Voi dedicarle, cosi perche con ogni affetto di Core riuerisco
il nome Vostro, come ancora perche la cosa in se è pia & religiosa, alla pietà, & religion Vostra, come a suo simile si conuiene. Vostra Signoria Illustrissima e religiosissima adunque si degni con quell'animo
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accettar questo picciol dono, che il Saluator nostro accettò i duoi minuti della pouera Vedoua, la qual con lieto animo piu dato hauerebbe
se piu dar'hauesse potuto. Et viua sempre felice.
Di Venetia a di 3 Di Genaro nel MDLXII.
Di V. Illustriss. Signoria
Seruitore,
Frate Illuminato Aiguino,
Minoritano d'Osseruanza.
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LA ILLVMINATA DE TVTTI I TVONI DI CANTO FERMO, CON ALCVNI BELLISSIMI SECRETI, non d'altrui piu scritti. LIBRO PRIMO.
Della mano secondo i Greci. Cap. I.
LA MANO Greca comenza in A re, & ha quindeci positioni come appare.
A proslambanomenos hypate hypaton | b trite synemenon paramese |
C parhypate hypaton | C trite diezugmenon, cum paranete synemenon |
D lychanos hypaton | D paranete diezugmenon cum nete sinemenon |
E hypate meson | E nete diezugmenon |
F parhypate meson | F trite hyperboleon |
G lychanos meson | G paranete hyperboleon |
A Mese | A Nete hyperboleon. |
Della mano de Guido Aretino, & della sua diuisione. Cap. II.
HOR seguita la mano de Guido Aretino, la quale è quella che i Latini li hanno dato opera, & di continuo da loro è essercitata.
Adunque le
positioni di essa mano sono venti, & saranno diuisi in tre parti. La prima
parte sarà chiamata Graue, la seconda Acuta, la terza Sopracuta, come
vederai tutto per ordine dalla parte remissa.
Anchora esso Monacordo sarà diuiso in due parti, cioè diece in riga, &
diece in spacio incominciando la prima positione quale è Gamma ut,
sarà chiamata riga, & la seconda positione qual dice A re, sarà chiamata
spacio, & cosi procederai infino alla fine di esso Monacordo, dicendo vna
in riga, & l'altra in spacio, & per essere piu degno luogo, la riga che non
è il spacio comenza adunque il Monacordo in riga.
La parte Graue | La parte Acuta | La parte Sopracuta |
---|---|---|
Gamma ut | G sol re ut | G sol re ut |
A re | A la mi re | A la mi re |
mi | b fa mi | b fa mi |
C fa ut | C sol fa ut | C sol fa |
D sol re | D la sol re | D la sol |
E la mi | E la mi | E la |
F fa ut | F fa ut |
Delle chiaui vniuersali della mano di Guido, & quante sono, & anchora quante sono le particulari, & che il b molle è accidentale, & che cosa sia chiaue. Cap. III.
LE chiaui vniuersali sono venti, secondo la opinione d'alcuni musici
alli quali son contrario, & dico mentre che tutte le lettere per se sole dimostrano la sua positione, ò sia riga ò spacio, non per questo sono venti,
Ecco la ragione, Dando principio alla prima positione qual chiamiamo Gamma ut, A re, mi, C fa ut, D sol re, E la mi, F fa ut, ouero cosi
GA C D E F, seguita G sol re ut primo, infina alla positione F fa ut
inclusa, sarano quelle istesse lettere come appare, G sol re ut, A la
mi re, b fa mi, C sol fa ut, D la sol re, E la mi, F fa ut, ouero cosi G A
C D E F, seguita poi la positione G sol re ut secondo, per infino
all'ultima positione, saranno quelle istesse lettere apparenti, mancando l'ultima lettera quale è F, G sol re ut, A la mi re, b fa mi, C sol fa,
D la sol, E la, ouero cosi G A C D E, adunque seguita per le dimostrationi sopradette, che le chiaui vniuersali non sono altro che sette,
ma sono deriuate & replicate, & non venti come alcuni hanno scritto, &
questo afferma Nicolao Vuolico Baroducense, & Giouan Spadaro, & il
mio irrefregabile maestro Pietro Aron. Hora potrebbono dire alcuni
che dal G sol re ut primo, per infino al F fa ut secondo, vi sono otto lettere per cagione del b molle posto in mi acuto. Rispondo, dato che
il b molle sia posto in mi acuto, & anchor in mi sopracuto, non per
questo ritrouansi in ordine delle sette lettere naturali, quali sono queste G A C D E F, anzi sono accidentali come confermano i dotti Musici disopra nominati. Hor veniamo al proposito nostro, che le
lettere disopra mostrate sono chiaui, dice Giouan Tintore nel suo Compendio Diffinitorio.
Quid sit Gamma ut, est linea cuius clauis est G,
quid sit A re, est spacium, cuius clauis est A, quid sit mi, est linea cuius clauis est quid sit C fa ut, est spacium, cuius clauis est C, quid
sit D sol re, est linea, cuius clauis est D, quid sit E la mi, est spacium, cuius clauis est E, quid sit F fa ut, est linea, cuius clauis est F, quid sit G sol
re ut, est spacium, cuius clauis est G,
& cosi procede con tal ordine per infino all'ultima positione della mano. Adunque la chiaue vniuersale non è
altro che vna dimostratione di linea, ouero spacio. Et le chiaui particulari sono due, la prima sarà chiamata chiaue della
proprietà di natura
graue posta in F fa ut, & composta di tre note come appare in figura
[Figure]
delche ogni volta che si trouara la sopra detta chiaue sempre dimostrara la positione di F fa ut primo. Hor seguita la seconda
chiaue
la quale sarà chiamata della proprietà del quadro acuto posta in
C sol fa ut, & composta di due note come appare.
[Figure]
& doue apparira tal
figura, sempre si dimostrara la positione di C sol fa ut. Anchora dimopage 4
straremo vna figura come appare b, la quale è chiamata da Greci Menon, che vol dire cosa accidentale, & da noi è chiamata Congiunta di b
molle, perche mouetur ad tempus, che potest adesse & abesse sine corruptione subiecti. Et d'un minor semituono causa il tuono sesquiottauo,
& per contrario d'un tuono causa il semituono minore per fare il tuono. Diremo adunque che sarà chiaue accidentale posta in mi acuto,
con quella della proprietà di quadro acuto, posta in C sol fa ut, come appare.
[Figure]
Potrebbono dire alcuni quale è la cagione ch'io pongo
tal figura b con la chiaue della proprietà di quadro acuto, posta
in C sol fa ut, e che l'altre sono poste per se sole. Io rispondo molte ragioni vi potrei dire, nondimeno mi voglio accostare
con il Filosofo qual dice, omne quod potest fieri per pauciora, non debet fieri per
plura. Hor al proposito mio, philosophus dicit, accidens non potest esse sine subiecto,& cosi anchora volendo dimostrare il b molle in mi, graue bisogna dimostrare la chiaue della proprietà di natura graue posta in F fa ut, come appare.
[Figure]
Cosi anchora volendo dimostrare il b molle sopr'acuto, bisogna sia dimostrato accompagnato come appare.
[Figure]
perche volendo dimostrarli per se soli nascerebbono molti errori, & si verrebbe a fare contra al Filosofo. Ma gli errori che di quì nascerebbono
non gli dico per non essere prolisso. Et la predetta chiaue è d'alcuni chiamata Chiaue principale, ò voi dire naturale, la qual cosa non sarà da noi concessa per essere accidentale,
come disopra habbiamo prouato, perche seguiterebbe che non saria differenza dalla naturale
all'accidentale, & da Greci fu trouato tal figura b, per annullare il tritono, come afferma Guido Aretino. Inuentum est a Grecis b, rotondum,
ad temperantiam tritoni, & vbi necessarium fuerit apponatur.
Adunque
seguita che il b molle è accidentale, perche il tritono è naturale, qual
nasce dalla positione F fa ut, alla positione mi, & volendo leuare il tritono bisogna che gli sia vna cosa accidentale. Cosi anchora volendo
distruggere l'accidentale, bisogna che sia il naturale. Resta a vedere che
cosa sia chiaue della qual chiaue, daremo vna diffinitione generale che
conuenga alla chiaue accidentale & alla naturale. Chiaui adunque pigliandole in generale non è altro che vna dimostratione di tutte le corde & note, & rimouendo tali chiaui restaranno le note senza gouerno.
Come dice il Filosofo, rimossa la causa si rimuoue l'effetto.
Che cosa sia proprietà, & quante sono nel Monacordo. Cap. IIII.
LA proprietà non è altro che vna deriuatione di piu voci d'vn istesso
principio come a dire della prima sillaba che sarà dalla parte remissa
haranno principio, la qual sillaba sarà chiamata ut, come vederai ogni
cosa in figura per ordine. Le proprietà adunque sono sette volte nella
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mano ouero Monacordo di Guido Aretino, cioè ut re mi fa sol la, cinque naturali & due accidentali, & queste sei sillabe fanno vna proprietà,
& saranno esse proprietà diuise in tre parti. Adunque le prime tre proprietà saranno chiamate Graui, per essere tutte nelle parti graui, cioè la
prima sillaba quale è chiamata ut, si troua nelle parti graui, & perche questa sillaba ut, è capo & fondamento di tutte le seguenti a lei. Adunque
conuiene a questa sillaba ut, essere chiamata proprietà, e non a altre sillabe come alcuni credono, che il fa, sia capo di
tutte le sillabe, ma di questo sono ingannati, perche Omne deriuatiuum habet principium sui primitiui. Le altre tre seguenti a loro saranno chiamate acute, per essere
nelle parti acute. La settima è vltima sarà chiamata sopracuta per essere nelle parti sopracute.
[Figure]
A che modo furno trouate le sei sillabe: cioè vt re mi fa sol la. Cap. V.
GVIDO Aretino inspirato dalla diuina prouidenza, prese fatica
per amore de gli Latini, accioche gl'animi loro hauessono qualche allegrezza, in laudare la diuina Maesta. Guidone sentendo la suauità della
musica che faceano i Greci, resto quasi morto di dolcezza, ritornato
nel suo essere: in quel punto si delibero di trouare la uia & modo di cantare, hor uedendo che i Greci haueuano certe sillabe
le quali bisognaua stare non poco tempo auanti che un spirito gentil potesse imparare
a cantare alcuna cosa. Guido Aretino si puose all'oratione pregando la
Maestà diuina gli uolesse concedere gratia che potesse trouare alcune
sillabe, che fosse facile alli Latini da imparare a cantare, per laudare sua
Maestà. Iddio per sua benignità gli pose in cuore che douesse guardare
all'hinno di san Giouanni qual dice. Vt queant laxis, ut prima sillaba
Resonare fibris, re seconda sillaba. Mira gestorum mi terza sillaba, famuli tuorum, fa quarta sillaba, solue polluti, sol quinta sillaba, labii reatum, la che è la ultima sillaba ouero nota, sancte Ioannes. Et però il comercio Musico chiama le sei sillabe, ouero essacordo di Guidone, come
afferma l'aureato, M. Giouanni Spatario nelli errori contro di Franchino Luodense nella prima parte, al secondo errore, & il simile afferma
Franchino al secondo capitolo del primo libro della sua pratica, & anchora il mio honorato maestro Pietro Aron.
Come si debbe intendere quel uerso, ut re mi scandunt, fa sol la, quoque descendunt. Cap. VI.
DA Guido Aretino fu trouato questo uerso, ut re mi scandunt, fa
sol la, quoque descendunt. Sono alcuni che dicono, & massime Giouan
Maria Lanfranco, nelle sue scintille, che ut re mi ascendono, & la sol fa
descendono. Io dico, che gl'è il uero che infina li putti che incominciano a parlare metendogli innanzi a gl'occhi tale figuratione, come appare
[Music example]
tutti diranno che le prime tre note ascendono, & le altre tre note descendono, & da
molti Musici è inteso tal uerso come dimostra la figura. Alle quali opinioni son contrario. Hora dico che, ut re mi scandunt, fa sol la quoque descendunt,
cioè ogni fiata che la mutatione terminarà in ut, in re, in mi, sempre staranno per ascendere. Et ogni fiata che la mutatione
terminara in fa, in
sol, in la, sempre staranno per descendere, & cosi afferma il mio irrefrepage 5v
gabile Maestro Don Pietro Aron al. 10. cap. del primo lib. de Institutione harmonica, & il simile afferma messer Giouanni Spadaro.
Che cosa sia mutatione, & in Gamma ut in A re, in mi & in b fa mi primo & secondo, & in E la non si faranno mutatione. Cap. VII.
LA mutatione non è altro che mutare una nota in un'altra in un'istesso
luogo, & suono, o sia in riga, ouero in spacio, per andare di proprietà
in proprietà, & de luogo in luogo. Adunque in Gamma ut, in A re, in
mi, & in b fa mi, primo & secondo, & in E la, sono una nota sola per
ogni positione, seguitara adunque, non si fara mutatione, ne li sopradetti
positioni, per essere una nota sola per ogni positione. Alcuni potrebbono dire che in b fa mi, sono due note, adunque si debbe fare mutatione. Io ui rispondo. Dato che in apparenza dimostrano essere due
note in b fa mi, nondimeno non sono eguale in suono, anzi sono distanti
una da l'altra cinque comme, che uol dire uno apotome, ouero uno
semituono magiore, come afferma il mio honorato maestro Pietro Aron
al capit. 11. del primo libro de Institutione harmonica, & l'aureato Giouanni Spataro, all'errore terzo della prima parte,
contro di Franchino,
essendo adunque tal distanza infra loro, seguitara che in tal positione non
si potra fare mutatione, perche non sono eguali in suono ouero in uoce.
In quanti luogi della mano si faranno mutatione, & quanti mutationi si fara per ogni positione della mano. Cap. VIII.
GIVNTO alli mutationi di necessità di tutto il canto fermo, li quali
saranno poste in figura. Hor in quatordeci luogi della mano si fara mutatione. In C fa ut, D sol re, E la mi, F fa ut, G sol
re ut, A la mi re, C sol fa
ut, D la sol re, E la mi, F fa ut, G sol re ut, A la mi re, C sol fa, D la sol.
Et in quella positione che hauera due note, si fara due mutationi, & quella positione che hauera tre note, si fara sei mutationi, & daremo principio
alla quarta positione del Monacordo, & la prima in ordine del numero
sopradetto, perciò le mutationi del canto piano nascono dalla necessità,
& quelle del canto figurato dalla commodità.
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C, fa ut prima positione due mutationi faremo.
[Music example]
Hor vedi che la prima mutatione finisse in ut, che sta per ascendere
della proprietà di quadro graue, in quella di natura graue. Et la seconda mutatione termina in fa, che sta per descendere della proprietà di natura graue, in quella di quadro graue.
D, sol re seconda positione in ordine, due mutationi faremo.
[Music example]
Hor vedi la prima mutatione, è terminata in re, per ascendere della
proprietà di quadro graue, in quella di natura graue. La seconda
mutatione è terminata in sol per descendere della proprietà di
natura graue, in quella di quadro graue.
E la mi, terza positione, due mutationi faremo.
[Music example]
Vedi lettore benigno, la prima mutatione è terminata in mi per ascendere della proprietà di quadro graue, in quella di natura graue. La
seconda mutatione è terminata in la, per descendere della proprietà di natura graue in quella di quadro graue. Adunque hai visto che le
mutationi le quali sono terminate in ut, in re, in mi, stanno per ascendere.
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Et quelle che sono terminate in fa, in sol, in la, stanno per descendere, &
cosi lettore mio benigno a te sempre sia manifesto.
F, fa ut quarta positione, due mutationi, la prima adunque sara chiamata irregulare, la quale non è altro che cangiare la nota naturale in l'accidentale, & la seconda sara chiamata mutatione naturale.
[Music example]
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Alcuni potrebbono dire che questa mutatione, sol in re, l'ho posta due
fiate, adunque seguita che in G sol re ut, si fara sette mutationi, ouero
che questa ultima mutatione di sol in re, gliè superflua. Io rispondo auegna ch'io ponga due fiate sol in re, nondimeno non
sono due mutationi
anzi glie vna sola, perche è vn passo istesso per trouare il fa di b molle,
& dipoi trouare la quinta mutatione in ordine quale si chiama re in ut,
& seguitando trouiamo la sesta mutatione, quale sara ut in re, & sara
chiamata irregolare, come di sopra è detto. Et cosi a uoi sia manifesto
de tutti gli altri mutationi duplicati.
[Music example]
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[Music example]
[Music example]
[Music example]
[Music example]
Hor lettore mio benigno, tutte le mutationi, che hai hauuto nelle parti
acute, quelle istesse hauereti nelle parti sopracute, & per breuità non
gli pongo, perche il tuo ingegno sodisfarà alla tua volontà, hauendo
riguardo alle mutationi, che sono fatte; nelle parti acute, & quelle te
saranno colonna è scudo delle sopracuti, & cosi a voi sia manifesto, &
per esser breue lascio le quattro positioni, cioè G sol re ut, secondo,
A la mi re, C sol fa, D la sol.
Hor nelle mutationi di sopra, habbiamo fuggito il b molle, eccetto
quello che non si è potuto fare di manco, per rispetto del tritono. Hora
vederai tutta la proprietà di b molle, & le mutationi che si farà tra
la proprietà di natura graue, & il b molle, & per contrario. Et cosi
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vederai le mutationi che si fara tra la congiunta di b molle, & la proprietà di natura acuta, & anchor vederai il tritono accidentale per ordine, che alcune fiate l'occorre nel quinto tuono quando esso tuono si canta per b molle, come conciede Guido Aretino nel suo trattato, quando dice. Nullum in cantu plano, cantetur per b molle nisi
in temperamento tritoni, & aliquando in quinto & sexto tono.
[Music example]
Ma auertisse che il fa della positione di b fa mi primo, alla positione
E la mi secondo, & per contrario gli nasce il tritono accidentale, il
qual tritono non è altro che una compositione di tre tuoni continuati,
ma essendo posto il b molle, in E la mi acuto come appare nel sopradetto luogo, esso tritono non sarà piu, ma sarà conuertito nella terza spetie
del diatessaron, qual dice ut fa, ouero ut re mi fa, & per contrario fa ut,
ouero fa mi re ut.
Che cosa è tuono, & de la sua diuisione. Cap. IX.
TVONO non è altro che uno spacio, ouero interuallo di due uoci o
suoni, scritto da Gamma ut, prima positione, alla positione A re, seconda positione della mano, & da A re, alla positione mi, sarà quello istesso interuallo, ouero tuono, che stato tra il Gamma ut, & A re, & il simile interuallo sarà da C fa ut,
quarta positione, alla positione D sol re.
Anchor dalla positione D sol re, alla positione E la mi, sarà quello istesso interuallo, ouero tuono che stato tra Gamma ut, & A re, ouero da
A re, a mi, ouero da C fa ut, a D sol re, doue che resta questo interuallo del tuono sempre a un modo, & non è differenza alcuna
tra loro
sia pure nelle parti graue, ouero acute, ouero sopracute, ouero fuora della mano per positioni acquisite, cosi dalla parte remissa della mano, come anchora dalla parte intensa con queste sillabe ut re mi, mi re ut, fa sol
la, la sol fa, cosi naturali come anchora accidentali, come appare in figura.
[Music example]
Et cosi a uoi sia manifesto di tali sillabe per tutta la mano, & anchora di
fuora per le positioni acquisite, sempre quell'interuallo che tra una nota
& l'altra sarà chiamato tuono sesquiottauo, cioè che questo tuono cade
nella proportione sesquiottaua, la figuratione de tuoni accidentali non
la pongo per essere breue, & perche sono quelle istesse sillabe & tuoni, del
che non è alcuna differenza tra loro quanto alli tuoni, ouero interualli,
perche cadono cosi, il tuono accidentale nella proportione sesquiottaua come fa anchora il naturale. Et cosi saranno chiamati tuoni essi interualli, cosi in ascendere come in descendere, come dimostra la figura
sopra detta, & il simile hauerai per tutto il Monacordo, ouero mano, &
anchora di fuora dè la mano, per le positioni acquisiti in questo modo
ut re tuono, re mi tuono, fa sol tuono, sol la tuono, & per contrario sarà il simile. Hor espedito il tuono perfetto, haueremo a pertrattare de
la sua diuisione. Diremo adunque esso tuono cosi naturale come accidentale è diuiso in noue parti eguali, le quali parti sono chiamate comme, & essi noue parti saranno diuisi in due parti ineguali, una sarà magpage 10
giore, la qual sarà composta de cinque comme, & l'altra minore che sarà composta de quattro comme, & quella parte maggiore che de cinque
comme composta è detta da Greci Appotome, che uol dire appresso di
noi semituono maggiore. Et quella parte minore la qual è composta
delle quattro comme, è chiamata da Platone & da Marchetto Padoano,
& dal mio honorato maestro Pietro Aron, Lima, che appresso di noi uol
dire semituono minore, delche il tuono resta diuiso in due semituoni ineguali, uno maggiore & l'altro minore, & di quì nasce
che il Monacordo,
ouero mano debbe essere chiamata mano perfetta, perche resta ogni tuono in due semituoni diuiso come a ciascuno instromento
perfetto si appartiene secondo il modo usato.
Del semituono minore & maggiore. Cap. X.
IL semituono in generale dico non è altro che un tuono imperfetto,
che Semi significa in questo luogo imperfetto, & non mezo, come alcuni hanno scritto, & i grossi credono, le quali sue opinioni non gli è concesso dal Musico commercio, perche s'il fusse uero che il semituono fosse mezo tuono, ne risultarebbono assai errori, imperoche esso tuono come di sopra è detto, è formato di due semituoni ineguali, & in questo modo non sarebbe differenza tra la proportione 2187
& 2048. nella qual
proportione cade il semituono maggiore, il qual semituono maggiore
supera il minor semituono d'un comma, il qual spacio del comma è ultimo sensibile come a Boetio piace (& il minor semituono cade nella proportione 256 a 243. doue seguitarebbe che le proportioni sarebbono
eguali) la qual cosa è falsa come ogni mediocre Arithmetico puo uedere, altri errori non diro per essere breue. Hora il semituono minore non
è altro che una distanza di due suoni, ouero uoci, ritrouasi adunque
da la positione mi graue alla positione C fa ut, con queste sillabe mi
fa, & per contrario fa mi. Cosi anchora di E la mi, primo alla positione F fa ut, con queste sillabe mi fa, & per contrario fa mi, & il simile dalla
positione A la mi re, primo al b fa, con l'istesse sillabe mi fa, & per contrario fa mi, anchora sarà il simile dal mi acuto, a C sol fa ut, con quelle istesse sillabe mi fa, & per contrario fa mi, & il simile sarà da E la mi, secondo a F fa ut, secondo con quelle istesse sillabe, mi fa, e per contrario, fa mi, e
da A la mi re, secondo al b fa, secondo, ouer sopracuto con quelle istesse
sillabe, mi fa, & per contrario, fa mi, & in il simile sarà da mi sopracuto, a C sol fa , con quelle istesse sillabe, mi fa; & per contrario, fa mi, &
cosi andarai discorrendo fuora della mano, per le positioni acquisiti,
cosi dalla parte remissa, come dalla parte intensa. Hor essendo espediti
i semituoni minori, dimostraremo il semituono maggiore, il qual interpage 10v
uallo di esso semituono, nasce [tra la] sillaba, fa & mi della positione
chiamata b fa mi, la qual voce mi, è piu intensa, ouero acuta di essa
voce fa. d'un semituono maggiore, il qual supera il minore semituono d'un comma, come è detto nel cap. di sopra. Et di quì nasce,
che in b fa mi non si puo fare mutatione, perche la mutatione non
è altro che mutare vna nota in vn'altra in vn istesso suono, ouero voce. Adunque seguita non essendo esse sillabe eguali in
voce, non si puo
fare mutatione.
Del Dittono. Cap. XI.
IL Dittono non è altro ch'una distanza di tre suoni, ouero voci, importanti due tuoni perfetti continuati, Come da Gamma ut, alla positione A re, & da la positione A re, alla positione mi, con queste sillabe ouero note, ut re mi, ouero incomposito, ut mi, & per contrario, mi
re ut, ouero mi ut, & il simile sarà da la positione, C fa ut, alla positione
D sol re, & da la positione, D sol re, alla positione, E la mi, con queste sillabe, fa sol la, ouero incomposito, fa la, & per contrario, la sol fa, ouero
la fa, & cosi andarai per tutta la mano, la doue tu trouerai tal discorso
sempre sarà chiamato Dittono, cosi naturale, come anchora accidentale. Hora alcuni credono, che il Dittono per hauere vari nomi delle voci,
ouero note come appare, ut re mi, & fa sol la, che esso Dittono douerebbe hauere, due spetie, la qual cosa non si conciede,
ne meno nel commercio Musico si ritroua. Auegna che le sillabe, ouero note, siano differenti
di nome, non per questo essi interualli restano variati, anzi sempre sono a vn modo, perche procede per tuono & tuono, & se per il variare
delle sillabe facesse variare tali interualli, nascerebbono non pochi errori, quali non dico per breuità. Ma le sillabe stanno come termini, che
diuidono l'interualli. Doue per non variare l'interualli, esso Dittono resta hauere vna sola spetie & cade nella proportione
LXXXI & LXIIII
& cosi è chiamata terza maggiore, ecco la figura.
[Music example]
Del Semidittono. Cap. XII.
IL Semidittono non è altro che vno Dittono imperfetto, perche
semis, significa in questo luogo imperfetto Dittono, il qual contiene
tre voci, ouero suoni, che importa vn tuono, & vno minor semituono,
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& esso semidittono ha due spetii per cagione del semituono qual varia,
hora si troua nell'ultimo interuallo, hora nel primo come da la positione A re, alla positione C fa ut, con queste sillabe re mi fa, & per contrario fa mi re, ouero incomposito re fa, & per contrario fa re. Anchora da la positione mi, alla positione D sol re, con queste sillabe mi fa
sol, & per contrario sol fa mi, ouero incomposito, mi sol, & per contrario sol mi, & cosi essaminando tali discorsi ritrouarai due spetie
differenti di nome, & di compositione, rispetto a gli semituoni che hanno
vari luoghi. Et cosi andarai per tutta la mano, doue tu trouarai tali discorsi sempre saranno chiamati Semidittoni, cosi naturali come anchora accidentali. Et il simile sarà fuora della mano per
le positioni acquisiti, & dal Musico commercio è chiamata terza minore, la qual cade ne
la proportione 32 a 27. Hor vedi la figura.
[Music example]
Della quarta, ouero del Diatessaron minore. Cap. XIII.
IL Diatessaron minore non è altro che vna compositione di due tuoni, & vno semituono minore, continente in se quattro suoni, ouero voci, & esso diatessaron ritrouasi hauere tre spetii. La prima spetie adunque nascerà da la positione A re, alla positione D sol re, con queste sillabe re mi fa sol. La seconda spetie nascerà da la positione mi graue a
la positione, E la mi graue, con queste sillabe mi fa sol la. Et la terza spetie nascerà da la positione C fa ut, alla positione
F, fa ut, primo con
queste sillabe ut re mi fa, doue chiaro si uede essere, essi diatessaron differenti di nome & di compositione, rispetto a gli semituoni, che hanno
vari luoghi, come chiaro si vede, che nella prima spetie si ritroua il semituono, nel secondo interuallo. Et la seconda spetie ritrouasi il semituono, nel primo interuallo. Et nella terza spetie ritrouasi il semituono
nell'ultimo interuallo, doue chiaro si conosce che il semituono è causa
della variatione delle spetie, & doue trouarai nel Monacordo re mi fa sol
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ouero incomposito, & il simile di fuora della mano per le positioni acquisiti, sempre sarà chiamata prima spetie del diatessaron, & il simile sarà, trouando mi fa sol la, nella mano, & anchora fuora per le positioni acquisiti sempre sarà chiamata seconda spetie del diatessaron. Cosi anchora trouando per il Monacordo, ouero mano ut re mi fa,
ouero incomposito, & il simile fuora della mano, per le positioni acquisiti, sempre
sarà chiamata terza spetie del diatessaron, il qual diatessaron cade nella
proportione sesquitertia 4 a 3.
[Music example]
Della quinta, ouero diapente perfetto. Cap. XIIII.
LA quinta, ouero diapente perfetto non è altro che vna compositione di cinque voci, ouero suoni, le quali contengono in se tre tuoni sesquiottaui, & vno minor semituono, il qual diapente ritrouasi hauere quattro spetii differenti di compositione & di nome, come vederai ogni cosa per ordine, la prima adunque nascerà dalla positione D sol re, alla
positione A la mi re, con queste sillabe re mi fa sol la, ouero incomposita. La seconda spetie nascerà da la positione E la mi, primo alla positione b fa mi con queste sillabe mi fa sol re mi, ouero incomposita.
La terza spetie nascerà da la positione F fa ut primo, alla positione
C sol fa ut, con queste sillabe fa sol re mi fa, ouero incomposito. La quarta spetie del diapente nascerà dalla positione
G sol re ut primo, alla positione D la sol re, con queste sillabe ut re mi fa sol, ouero incomposito.
Hor vedi che tutti li spetii sono variati per cagione del semituono, qual
cade nella prima spetie nel secondo interuallo in ascenso. Et nella seconda spetie ritrouasi hauere il semituono nel primo interuallo in ascenso.
Et nella terza spetie ritrouasi hauere il semituono nell'ultimo interuallo in ascenso. Et nella quarta spetie ritrouasi hauere il semituono nel terzo interuallo in ascenso, come chiaro da voi istessi potete
comprendere
per ogni diapente, il qual interuallo, di diapente cade nella proportione
sesquialtera 3 a 2.
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[Music example]
Della quantità de gli modi, ouero tuoni, & che cosa sia tuono. Ca. XV.
GLI modi, ouero tuoni erano quattro che furno primi trouati, & i
nomi loro erano chiamati Protus, Deuterus, Tritus, & Tetrardus, che
uol dire primo terzo, quinto settimo, & per la discomodità loro di ciascun per lo ascenso & discenso erano non poco faticosi
alli cantanti, &
all'audienti rendeuano fastidio, come recita Marchetto Padouano, & fu
sequitato vn tempo con tal'ordine delli quattro tuoni. Hora vedendo i Musici che erano faticosi alli cantanti, & a gl'audienti non gli era troppo grato il loro procedere, per rispetto dell'ascenso, & discenso suo. Hor il canto
come si legge fu trouato per laudare Iddio, & per prouocare il comun
grido alla deuotione della Maestà diuina, si deliberorno di leuare quella tanto ascensa & discensa, & anchora per hauere piu variationi, accioche
gli cantanti, & all'audienti restassero piu contenti, per la loro variatione
de gli tuoni. Hor di quattro tuoni, che prima erano ne furno aggiunti
quattro altri, la doue che alla voce humana, non gli era tanto faticosa, &
all'audienti rendeuano piu grato, per sentire vari modi, perche prima
sentiuano li quattro tuoni, & dipoi ne sentiuano otto, li quali sono variati di nome & di compositione, che a gl'aggiunti,
gli spetii loro, uanno al
contrario de gli altri come vederai al luogo suo, & per la variatione de le
cose, il mondo resta bello & grato, il simile è stato nel canto, perche si sentiuano di otto variationi di tuoni, & senza tal ascenso & discenso, restò
piu grato a gl'audienti, & alli cantanti meno fatica, & cosi il Musico commercio ha sempre seguitato con tal ordine infin hoggidi, perche si vede essere piu
grato & meno fatica che prima. Hor gli tuoni che furno aggiunti sono
questi, il secondo, il quarto, il sesto & ottauo. Doue che gli primi trouati, cioè il primo, il terzo, il quinto & il settimo, sono chiamati Signori,
ouero autentici, gli altri quattro, cioè il secondo, quarto, sesto & ottauo
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sono chiamati suiuguali, ouero placati. Dipoi furno accompagnati gli
suiuguali alli Signori. In questo modo, il secondo al primo, il quarto al
terzo, il sesto al quinto, l'ottauo al settimo, doue che gli suiuguali stanno sotto all'ombra delli Signori, ouero autentici. Hora hauendo espedito la quantità delli tuoni, haueremo a dimostrare che
cosa sia tuono.
Il tuono adunque non è altro che una compositione d'una ottaua, cioè
di otto note, che importano sette interualli di cinque tuoni sesquiottaui, & due minori semituoni, la qual ottaua cade nella proportione dupla
con questi numeri, 2 a 1.
Della compositione del primo & secondo tuono. Cap. XVI.
HOR nelli capitoli disopra detti 13. & 14. habbiamo dimostrato che
cosa era diatessaron, & diapente, & la quantità loro. Et in questo habbiamo a dimostrare la compositione del primo & secondo tuono, & di essi
interualli, de gli diapenti, & diatessaron, & ne haueremo a seruire a tutti
gli tuoni, come uederai ogni cosa per ordine. Hor adunque il primo tuono si componerà della prima spetie della quinta, ouero diapente, nascente dalla positione D sol re, alla positione A la mi re primo, con queste sillabe re mi fa sol la, ouero re la, & della prima del diatessaron nascente dalla
positione A la mi re primo, alla positione D la sol re, con queste sillabe re
mi fa sol, ouero re sol. Hor adunque il diapente, & diatessaron insieme
giunti fanno un'ottaua, come afferma Boetio, diapente & diatessaron faciunt diapason, che non uuol dire altro, quinta perfetta, & quarta minore, causa l'ottaua perfetta. Et doue che finisse il diapente, ouero la quinta
in quel luogo istesso ha principio il diatessaron, ouero la quarta, & cosi a
uoi saranno manifesto de tutti li modi, ouero tuoni, & gli essempi che saranno posti de tutti gli tuoni, ui daranno notitia d'ogni cosa, & il tutto
per ordine uederete.
[Music example]
Del secondo tuono.
IL secondo tuono si componerà di quello interuallo del diapente, da
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estremo a estremo, che anchora habbiamo fatto al primo tuono. Ma tal
interuallo sarà riuoltato al contrario come afferma il mio honorato
maestro Don Pietro Aron, nel primo libro de Institutione harmonica,
al cap. 31. allegando duoi Responsori, Sint lumbi vestri precinti, & duo
Seraphin, che essi Responsori sono del secondo tuono, per cagione de
la discensa loro. Ma ratione compositionis, restano del primo tuono per
cagione de quelli duoi diapente congiunti, & riuoltati al contrario,
quali dicono re la, & il simile afferma Marchetto Padoano nel trattato
decimo al cap. 3. Adunque seguita che la compositione nel secondo tuono, & de tutti gli suiuguali debbono essere posti al contrario, de quelli
delli Signori, ouero autentici. Benche alcuni hanno scritto, & posto in
contrario nelli suoi essempi, la qual cosa non conuiene al Musico commercio, perche gli tuoni suiuguali viueno sotto all'ombra delli Signori
ouero autentici che sono stati, dopo aggiunti come gia è detto. Hor viuendo sotto all'ombra delli Signori, ouero autentici.
Adunque debbono essere differenza tra loro nella compositione, & anchora alla remissione come anchora nelle spetie riuoltati al contrario, perche pretendeno alla remissione, & per conseguentemente le spetie
di tutti gli tuoni
suiuguali debbono essere posti al contrario che fanno quelli delli Signori, ouero autentici, altramente non si conoscerebbono le spetie di tuoni
autentici, da quelle delli suiuguali. Hor al proposito nostro dico che il
secondo si componerà di quello interuallo del diapente, da estremo a
estremo come habbiamo fatto al primo tuono, ma sarà riuoltato al contrario nascente dalla positione A la mi re primo, alla positione D sol re,
quale sillabe dicono la sol fa mi re, & della prima del diatessaron, riuoltata al contrario con queste sillabe sol fa mi re, nascente dalla positione
D sol re, alla positione A re, come dimostra la figura.
[Music example]
Hor si vede chiaro che il secondo tuono è differente dal primo in ogni
cosa perche si vede che le spetie del primo tuono procedono alla intensione, & quelle del secondo tuono procedono alla remissione doue che
tutti gli interualli del suiuguale della spetie maggiore restano variati
da quello del primo. Adunque seguita che non tanto è differente il suiupage 13v
gale del diatessaron come si puo vedere, perche il suiugale ha il suo
diatessaron dalla parte remissa. Et il primo tuono ha il suo diatessaron
dalla parte intensa del diapente. Ma anchora è differente nelli interualli della spetie maggiore, doue si troua che il secondo tuono è differente dal suo Signore in tre cose. La prima adunque sarà nella spetie maggiore è riuolta al contrario, & il simile nella minore secondariamente
nel diatessaron, qual è dalla parte remissa del diapente. La terza è che sono variati gli interualli, della spetie maggiore del secondo tuono da
quelli del primo tuono, doue che esso secondo tuono resta differente dal
suo Signore di compositione & remissione, & cosi a voi sia manifesto di
tutti gli tuoni suiugali, i quali saranno differenti d'ogni cosa da gli suoi
Signori, o vuoi dire autentici.
Della compositione del terzo & quarto tuono. Cap. XVII.
IL terzo tuono si componera della seconda spetie del diapente, qual
dice mi fa sol re mi, nascente dalla positione E la mi primo, alla positione mi acuto. Et anchora della seconda spetie del diatessaron,
qual dice mi fa sol la, nascente dalla positione mi acuto alla positione E la mi secondo, come appare in figura.
[Music example]
Del quarto tuono.
Il quarto tuono si componera di quello interuallo del diapente da estremo a estremo che habbiamo fatto al terzo tuono, ma tal interuallo
sarà riuoltato al contrario, nascente dal mi acuto alla positione E la
mi primo, con queste sillabe mi la sol fa mi, & anchora di quello interuallo della seconda spetie del diatessaron, da estremo a estremo con
queste sillabe la sol fa mi, nascente dalla positione E la mi primo, alla
positione mi graue, doue che chiaro si puo vedere che il quarto tuono è differente, in ogni cosa, cosi nella spetie maggiore come nella
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minore, & tutti gli interualli di essi speti sono variati da quello del terzo tuono, doue che viene a essere differente di compositione dal suo Signore, come appare in figura.
[Music example]
Della compositione del quinto & sesto tuono. Cap. XVIII.
IL quinto tuono si componera della terza spetie del diapente, nascente dalla positione F fa ut primo, alla positione C sol fa ut, con queste sillabe fa sol re mi fa, & della terza spetie del diatessaron, nascente da
la positione C sol fa ut, alla positione F fa ut secondo, con queste sillabe
ut re mi fa, come appare in figura.
[Music example]
Del sesto tuono.
Il sesto tuono si componera di quello interuallo del diapente, da
estremo a estremo, che anchora habbiamo fatto al quinto tuono.
Ma tal interuallo sarà riuoltato al contrario, nascente dalla positione C sol fa ut, alla positione F fa ut primo, con queste sillabe
fa mi la sol fa. Et anchora di quello interuallo della terza spetie del diatessaron da estremo a estremo con queste sillabe fa mi
re ut, nascente dalla positione F fa ut primo, alla positione C fa ut,
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doue che chiaro si puo vedere che il sesto tuono è differente dal quinto
in ogni cosa, cosi nella spetie maggiore, come anchora nella minore, &
ne gli interualli che tra le spetie, come ogni ingegno puo vedere doue
che esso tuono è differente dal suo Signore nella compositione, come
appare in figura.
[Music example]
Della compositione del settimo & ottauo tuono. Cap. XIX.
IL settimo tuono si componera della quarta spetie del diapente, nascente dalla positione G sol re ut primo, alla positione
D la sol re, con
queste sillabe ut re mi fa sol. Et anchora della prima spetie del diatessaron qual dice re mi fa sol, nascente dalla positione D la sol re, alla positione G sol re ut secondo, con queste sillabe re mi fa sol, come appare in
figura.
[Music example]
Del tuono ottauo.
L'ottauo tuono l'inuentore del quale fu Tolomeo, anchora si componera di quello interuallo del diapente, da estremo a estremo
che anchora
habbiamo fatto al settimo, ma tal interuallo sarà riuoltato al contrario,
nascente dalla positione D la sol re, alla positione G sol re ut primo, con
queste sillabe sol fa mi re ut. Et anchora di quello interuallo della prima spetie del diatessaron, nascente dalla positione G sol re ut primo,
alla positione D sol re, con queste sillabe sol fa mi re, doue che si vede
page 15
chiaro che l'interuallo del diapente è variato, de gli interualli ma la diatessaron non è variato de gli interualli, ma è
posto di sotto all'interuallo del diapente, come ogni douere & ragione vuole che il sia differente
l'ottauo dal suo Signore, ouero autentico. Et se non fosse differente dal
suo Signore sarebbe eguale del suo maggiore, doue ne risultarebbe errori assai, quali non dico per breuità. Hor lettore mio benigno tutti li tuoni suiuguali hanno la diatessaron dalla parte remissa del interuallo del diapente, & tutti gli interualli delli diapenti sono uariati. Et
la seconda & terza spetie del diatessaron, anchora loro sono uariati, doue che quasi tutti
gli tuoni suiuguali, hanno le sue spetie uariati da quelli autentici, come
chiaramente ogni ingegno puo uedere.
[Music example]
Perche causa se piglia la prima spetie del diatessaron a componere il settimo tuono, & che non se piglia una dell'altre dua. Cap. XX.
NEL capitolo sopra detto habbiamo dimostrato il settimo & ottauo tuono, & in questo haueremo a dimostrare la cagione perche causa si
piglia la prima spetie del diatessaron, & che non si piglia una delle altre
dua speti, cioè la seconda, ouero la terza a componere il settimo tuono.
Hor dico che habbiamo per precetto, che ciascun tuono sia formato di
diapente & diatessaron, & hauendo hauuto il diapente, dal G sol re ut primo, a D la sol re. Restaci il diatessaron di mettere
dalla positione D la sol
re, al G sol re ut secondo, se uogliamo pigliare. La seconda spetie del diatessaron, qual dice mi fa sol la, bisogna mettere la presente figura b in E
la mi, come dimostra la figura.
[Music example]
Hor se questo processo non ui
piace, & che hauesti appiacere di hauere la terza spetie del
diatessaron, qual dice ut re
mi fa, bisogna metter la prepage 15v
sente figura in F fa ut, come appare
[Music example]
doue si vede chiaro volendo accettare
vna delle sopradette spetie per formare il settimo tuono, bisogna procedere per congiunta, la qual cosa non ha
conuenienza, perche si leua il naturale, & si da luogo all'accidentale, ma
pigliando la prima spetie del diatessaron, quale è piu degna che le altre,
perche si viene a procedere naturalmente senza mettere segni accidentali, adunque seguita che a lui gli conuiene essere accettato dal Musico
commercio, piu che altra spetie, per formare il settimo tuono.
Delli cinque ordini del canto fermo. Cap. XXI.
HOR hauemo come santo Gregorio constituete gl'Antiphonari, &
altri libri musici tutti essemplari, come afferma messer Giouanni Spadaro nella quinta parte de gl'errori contra di Franchino
all'errore vigesimo, perciò haueremo cinque ordini del canto fermo. Il primo ordine
adunque sarà chiamato Differente. Il secondo ordine sarà chiamato Indifferente. Il terzo ordine sarà chiamato Prosa. Il quarto ordine sarà
chiamato Metrico. Il quinto ordine sarà chiamato comune. Hor il primo qual è chiamato Differente, sarà quando l'Antiphone haueranno tutta la compositione loro perfetta, & il simile di ciascun
canto. Il secondo
qual è chiamato Indifferente, sarà quando le cantilene non haueranno la
sua compositione perfetta. Il terzo qual è chiamato Prosa, sarà quando
la compositione è fatta sopra delle parole sacre, cioè Introiti, Graduali,
Alleluia, Offertori & simile altre cose, nelle quali se trouano abondanza
de neume sotto una sillaba ouero uocale. Credendosi alcuni che il sia
stato in arbitrio del compositore, per fare lungo il canto la qual cosa dico che non è poco erronea. Ma ben dicoui che sono con grande mistero
date da Gregorio, accioche il cantore habbia da considerare il senso delle parole, & contemplare la diuina Maestà. Il quarto qual è chiamato
Metrico, cioè che la compositione, qual è fatta sopra de i uersi dell'Hinni,
& altri simili. Il quinto qual è chiamato commune, sarà quando un canto
hauerà la compositione, la qual sarà commune, cosi all'autentico quanto al suiugale, cioè che hauerà la diatessaron dalla
parte intensa del diapente, & il simile hauerà la diatessaron dalla parte remissa del diapente.
LIBRO SECONDO.
Della terminatione delli tuoni regolati. Cap. I.
DA PVOI che habbiamo ordinati li tuoni regolati, è necessaria cosa a porre la terminatione loro, accioche ciascun possa conoscere gli tuoni. Hor adunque gia ui ho dimostrato al cap. 15.
delli tuoni accompagnati
che il secondo fu dato al primo, il quarto fu dato al terzo, il sesto fu dato al
quinto, l'ottauo fu dato al settimo, doue che restano tutti accompagnati, a
duoi come chiaro si puo uedere. Hor adunque il primo & secondo tuono,
hauerà a terminare in D sol re, doue che ciascun canto che terminara in
D sol re, sempre sarà o primo, ouero secondo tuono regolato. Il terzo &
quarto tuono hauerà a terminare in E la mi primo, doue che ciascun canto qual teminara in E la mi, sempre sarà terzo, ouero
quarto tuono regolato. Il quinto & sesto tuono hauerà a terminare in F fa ut primo, doue
che ciascun canto qual terminara in F fa ut, sempre sarà quinto, ouero sesto tuono regolato. Il settimo & ottauo tuono hauera a terminare in G
sol re ut primo, doue che ciascun canto qual terminara in G sol re ut, sempre sarà settimo, ouero ottauo tuono regolato.
Della perfettione & imperfettione del primo tuono. Cap. II.
IL primo modo, ouero tuono hauera di ascendere cinque tuoni sesquiottaui, & duoi minori interualli nascenti dalla positione D sol re, insino
alla positione D la sol re, che sarà una ottaua chiamata perfetta, cioè tuono perfetto, & mancando alcuna figura, ouero nota
dalla parte intensa,
cioè che non ascendesse a D la sol re, chiamato sarà tuono imperfetto, come la figura dimostrara la perfettione & imperfettione loro. Anchor ui
auertisco che tutti gli tuoni Signori ouero autentici, mai non possono essere fatti imperfetti dalla parte remissa per rispetto del suo fine. Ma li suiugali ouero placati, possono essere fatti imperfetti dalla parte remissa, &
anchora dalla parte intensa, per cagione del diatessaron & diapente. Anchora ui auertisco che da noi sarà posto poche note in dimostrare gli tuoni
per essere breue, ma ben possono essere tante quante piace al compositore con ragion poste. Hor adunque la imperfettione del
tuono non è altro
che leuare qualche interuallo del diapente, ouero del diatessaron, ouero
a tutti duoi gli speti, & questo si appartiene a tutti li modi, cosi Signori,
come suiugali che possono essere fatti imperfetti de tutti duoi gli speti.
[Music example]
page 16v
[Music example]
[Music example]
[Music example]
Anchora haueremo a dimostrare un tuono composto per diapente, ouero per quinta come appare in figura.
[Music example]
Hor la sopradetta figura si uede chiaro che tutto quello interuallo è cosi
comune al primo, come anchora al secondo tuono dalla positione D sol
re, alla positione A la mi re, sarà il primo, & per contrario al secondo dalla
positione A la mi re, alla positione D sol re, doue che questo canto debbe
essere giudicato per speti minori, come piu chiaro intenderai al suo cap.
perche esso canto non gli manca speti minori da essere giudicato.
Del secondo tuono, perfetto & imperfetto.
IL secondo tuono ha da descendere dalla positione A la mi re primo,
alla positione D sol re, & anchora descendere dalla positione D sol re, alla
positione A re, che sarà la compositione de cinque tuoni sesquiottaui, &
duoi minori semituoni che si troua l'ottaua perfetta, & questa compositione sarà chiamata tuono perfetto. Et mancando qualche nota del diapente, ouero del diatessaron, sarà chiamato tuono imperfetto. Et mancando qualche nota dalla parte remissa, & anchora dalla parte intensa, sapage 17
rà chiamato tuono imperfetto dalla parte intensa & remissa, & cosi a uoi
sia manifesto de gli altri tuoni suiugali, parlando sanamente & uederai
ogni cosa in figura.
[Music example]
[Music example]
[Music example]
Anchora possono essere fatti manco imperfetti, ma per breuità non
gli pongo.
Della perfettione & imperfettione del terzo & quarto tuono. Cap. III.
IL terzo tuono perfetto, ha da ascendere dalla positione E la mi graue, alla positione E la mi acuto, che sarà la compositione
de cinque tuoni sesquiottaui, & duoi minori semituoni, la qual compositione sarà chiamata ottaua perfetta, ouero tuono perfetto, & mancando alcuna nota
sarà chiamato tuono imperfetto, come vederai ogni cosa in figura.
[Music example]
[Music example]
page 17v
[Music example]
Il quarto tuono perfetto ha da descendere dalla positione mi acuto alla positione E la mi graue, & di E la mi, alla positione mi graue, che verra giusta l'ottaua di cinque tuoni, & duoi minori semituoni, & mancando alcuna nota del diapente, ouero del diatessaron,
ouero
interuallo alcuno, sarà chiamato tuono imperfetto, come appare in fig.
[Music example]
[Music example]
[Music example]
Possono essere gli sopradetti tuoni manco imperfetti, ma per breuità
non sono posti, & a voi lascio questo giudicio con l'ingegno vostro di
giudicarli manco imperfetti secondo che saranno.
Della perfettione & imperfettione del quinto & sesto tuono. Cap. IIII.
IL quinto tuono perfetto ha da ascendere dalla positione F fa ut primo alla positione F fa ut secondo, che sarà la compositione di cinque tuoni, & duoi semituoni minori, che sarà vn'ottaua perfetta, & mancando
alcuno interuallo sarà chiamato tuono imperfetto, come dimostra la
figura.
page 18
[Music example]
[Music example]
[Music example]
Il sesto tuono perfetto ha da descendere dalla positione C sol fa ut, alla
positione F fa ut primo, & dalla position[e] F fa ut, alla positione C fa ut,
che sarà la compositione di cinque tuoni & duoi minori semituoni, &
sarà chiamata compositione perfetta, cioè tuono perfetto, & mancando alcuno interuallo, sarà chiamato tuono imperfetto, come di[m]ostra
la figura.
[Music example]
[Music example]
[Music example]
Della perfettione & imperfettione del settimo tuono. Cap. V.
IL settimo tuono perfetto ha da ascendere dalla positione G sol re
ut primo, alla positione G sol re ut secondo, che sarà la compositione
di cinque tuoni sesquiottaui, & duoi minori semituoni, che sarà chiamata ottaua perfetta, ouero tuono perfetto, & mancando
alcuno interuallo sarà chiamato tuono imperfetto, come dimostra la figura.
[Music example]
[Music example]
[Music example]
L'ottauo tuono perfetto ha da descendere dalla positione D la so re, alla positione G sol re ut primo, & dal G sol re ut,
alla positione D sol re,
che sarà la compositione di cinque tuoni, & duoi minori interualli che
verra l'ottaua giusta, & sarà chiamato tuono perfetto, & mancando alcuno interuallo, cosi dalla intensa come dalla remissa, sarà chiamato tuono imperfetto, come appare in figura.
[Music example]
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[Music example]
[Music example]
Possono anchora essere tutti gli tuoni disopra detti manco imperfetti, come anchora si trouano nelli libri Ecclesiastici, & anchora meno, &
non gli ho posti in figura per essere breue. Ma lasciandoui questo giudicio tenendo l'ordine disopra dato, non tanto alli
tuoni autentici, ouero Signori, come anchora alli suiugali, & mancando alcuni interualli per
essi saranno giudicati. Doue che qualunque tuono non impiera la sua
diapason ouero ottaua sarà chiamato tuono imperfetto, pur che esso
tuono sia composto almeno d'una quinta ouero quarta, perciò si troua
de piu sorte de tuoni. Tuono perfetto regolato. Tuono imperfetto regolato. Tuono misto perfetto regolato. Tuono misto imperfetto regolato. Tuono commisto perfetto regolato. Tuono commisto imperfetto regolato. Tuono commisto maggiore regolato. Tuono commisto
minore regolato. Tuono imperfetto commisto perfetto regolato. Tuono imperfetto commisto imperfetto regolato. Et la quantità del spacio
della imperfettione delli tuoni suiugali, non è posta perche lascio questo giudicio a voi, per essere cosa facile.
Della perfettione delli tuoni secondo l'opinione d'alcuni, & massime di Marchetto Padoano, con la risposta da noi data. Cap. VI.
ALCVNI hanno scritto & massime Marchetto Padoano nel trattato suo vndecimo al cap. 2. che la perfettione delli tuoni autentici, & massime il primo il terzo, & il settimo debbono descendere vno tuono sotto alla fine loro, & il quinto tuono vno semituono minore, & non
descendendo tali interualli come è detto, saranno imperfetti, doue che
Marchetto conclude che anchora gli suiugali debbono ascendere sopra
le sue diapenti vno tuono, & alcuna volta vn semituono secondo l'occorrenze loro, & mancando di tali interualli cosi gli Signori, ouero gli
autentici, come anchora gli suiugali saranno tuoni imperfetti. Doue
che Marchetto & altri credono perche il tuono è formato di diapente,
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& diatessaron, perche il diapente è formato di cinque note, & il diatessaron di quattro che fanno cinque, & quattro noue note, & per questo credono che gli autentici, & gli suiugali debbono essere formati di noue note, da estremo a estremo come Marchetto ha posto in parole, & anchora
in essempio nel suo trattato undecimo al capo secondo, alle quali opinioni io son contrario, & dico che il tuono consiste
in diapente & diatessaron,
i quali interualli non causano una nona, come è l'opinione loro. Ma ben
causano una ottaua come dice Boetio, diapente & diatessaron faciunt
diapason cioè ottaua. Se adunque il tuono consiste in diapente & diatessaron, adunque seguita che il tuono perfetto restara in quantità d'una
ottaua, & non d'una nona. Hor conchiudo che il tuono debbe restare di
una ottaua, & questo conferma il mio honorato maestro Pietro Aron nel
libro chiamato de Institutione harmonica al cap. 26 & anchora al 27. & il
simile afferma Giouanni Spadaro nel suo trattato non posto in luce, & il
simile afferma Don Franchino nel trattato secondo al cap. 11, nel libro
chiamato Angelico & diuino, che il tuono debbe rimanere di una diapason perfetto, cioè una ottaua perfetta.
Dell'autorità delli tuoni autentici ouero Signori. Cap. VII.
HOR al cap. 15. hai hauuto come il primo, terzo, quinto, & settimo
tuono, furono i primi instituiti, delche sono piu degni che gli altri. Et però debbono hauere qualche dignità, dato che alcuni
scrittori non li fanno alcuna differenza tra gli tuoni autentici & suiugali, perciò uogliono
che gli tuoni chiamati Signori, possano descendere di sotto alle terminationi loro una nota, & gli suiugali ouero placati
uoleno che possano ascendere una nota disopra della confinalità delli diapenti delli Signori, alle
quali opinioni son contrario, & dico che li tuoni suiugali sono instituiti
dalli speti de gli autentici, ben che le speti siano riuolti al contrario, non
dimeno uiuono perciò sotto all'ombra de gli autentici. Viuendo adunque gli suiugali sotto all'ombra delli primi instituiti, seguita che non debbono hauere dignità equiualente alli primi inuenti. Hor adunque il primo, il terzo, & settimo tuono possano descendere uno tuono, sotto alla fine loro, & il quinto tuono puo descendere un semituono minore. Hor possono descendere essi tuoni autentici di sotto alle fini loro gli spacii disopra detti, ratione dignitatis, senza rispetto alcuno di mistione come intenderai al cap. suo che cosa sarà mistione, & questa dignità è per autorità ecclesiastica, & non per autorità musicale, come afferma il mio honorato maestro Pietro Aron per lettere di propria sua
mano, mandate al l'aureato musico M. Giouan Spadaro Bolognese, & anchora esso autore afferma il detto del mio irrefregabile
mastro, & Don Franchino nel trattato
secondo al cap. 11. del lib. chiamato Angelico & diuino, anchora lui afferma l'opinione delli sopradetti irrefregabili Maestri. Hor questa dignipage 20
tà ouero concessione, se intende quando essi tuoni autentici sono perfetti, & non essendo perfetti, tal dignità non sarà da noi concessa. Et gli
tuoni suiugali non haueranno dignità alcuna di ascendere sopra la confinalità delli diapenti di tuoni autentici, ouero Signori,
ne tuono sesquiottauo, ne meno semituono minore, per essere soggetti come hai inteso. Perche il seguitarebbe che sariano eguali dell'autentici, la qual cosa non conuiene che il seruo sia eguale del Signore, perche hauerebbe
potesta di rompere la spetie minore del tuono, doue che ne seguitarebbono non pochi errori, i quali per essere breue da noi non saranno dimostrati, ma con il vostro ingegno ritrouareti ogni cosa. Anchora dimostraremo che tale autorità delli autentici, se intende quando non
passano di sotto alli fini loro piu di vn solo interuallo, & passando piu di
vno interuallo, tal autorità da noi non è concessa, per rispetto di non
leuare le speti minori alli suiugali, perche verrebbe alcuna volta di vn
semidittono, & alcuna volta vno dittono, doue che gli suiugali restarebbono composti alcuna volta di diapente & semidittono, & alcuna
volta di diapente & vn dittono, & alcuna volta di diapente & diatessaron, doue che chiaro si vede che in tre modi si ritrouerebbono gli compositioni delli tuoni placati, delche in loro non si ritrouarebbe fermezza alcuna. Per tanto conchiudo che l'autorità delli Signori ouero autentici tuoni, egliè concessa quando sono perfetti, & che descendeno
di sotto alli fini loro, vno solo interuallo, & passando piu d'uno interuallo di sotto alli fini loro, tal autorità da noi
non è concessa, & se tal autorità fosse alloro sempre concessa inuano, la compositione delli suiugali
di diapente & diatessaron saria stata trouata dalli nostri antichi Musici,
& accioche anchora gli tuoni placati ouero suiugali, restino nella fortezza loro, cioè nella compositione tale autorità delli autentici, se intende quando sono perfetti, & che essi tuoni passano vn solo interuallo
di sotto alli fini loro, & passando piu esso canto di vna nota ouero interuallo, tal autorità a loro da noi non è concessa per rispetto di non leuare le speti minori alli collaterali.
Che cosa sia mistione & della sua diuisione. Cap. VIII.
HOR hai visto in figura gli tuoni perfetti & imperfetti; con l'autorità loro de gl'autentici, hora in questo cap. hauemo a dichiarare che cosa sia Mistione. La mistione non è altro che gl'autentici, participano de
li diatessaron delli suiugali, & per contrario gli placati pigliano del diatessaron delli suoi Signori, & in questo modo sono
accompagnati. Il primo con il secondo. Il terzo con il quarto. Il quinto con il sesto. Il settimo
con l'ottauo. Hor adunque la Mistione sarà diuisa in due parti, cioè perfetta & imperfetta, & in questo cap. dimostraremo quella imperfetta,
con la perfettione delli tuoni, come dimostraranno le figure per ordine.
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Espediti gli tuoni perfetti con la mistione imperfetta. Hora dicoui che
gli tuoni autentici di sopra mostrati possono essere manco imperfetti,
ma non sono posti in figura per essere breue, delche con il vostro ingegno giudicareti secondo l'occorrenze loro tenendo l'ordine dato di sopra. Ma i tuoni placati non possono essere manco imperfetti,
stando gli
autentici nella perfettione loro come hauemo detto & dimostrato nel
presente capitolo.
Delli tuoni imperfetti con la mistione imperfetta. Cap. IX.
[Music example]
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Hor auisoui che tanto uuol dire Signore in questo luogo, come a dire
autentico, parlando di tutti gli tuoni autentici, & dicoui anchora che
gli tuoni disopra mostrati possono essere manco imperfetti, & dimostrati anchora per altro modo, ma per essere breue non sono posti, ma con
il uostro ingegno ne farete giuditio secondo le dimostrationi loro che
trouarete.
Della mistione perfetta con gli tuoni perfetti, & delle positioni ò stanze ouero corde, che fanno giudicare i tuoni. Cap. X.
LA mistione perfetta non è altro che un canto, il qual sia autentico
& placato perfetti, doue è necessario che uno di loro tenga il principato, & di quì nasce la mistione perfetta, per rispetto della perfettione loro, & in un'altro capitolo la dimostraremo per un'altro modo. Hor adunque come è detto, è necessaria cosa che uno di loro tenga il principato, altramente saria confusione. Hora terminaremo una regola, che
di tal canto ne farai giudicio determinato. Hor haueti hauuto che gli
interualli delle diapenti sono communi alli autentici, & alli suiugali, &
intra loro gli è la differenza nel diatessaron, doue che gli tuoni primi
instituiti hanno la diatessaron dalla parte intensa del diapente, &
gli suiugali hanno la diatessaron dalla parte remissa del diapente.
Bisogna adunque diuidere il diapente in due parti, & quella positione che è in mezzo del diapente, sarà quella che diuiderà esso interuallo, doue che uiene a essere due note dalla parte intensa dalla positione
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che diuide il diapente, & il simile sarà due note dalla parte remissa della
positione che diuide il diapente. Et tutte quelle note che si trouaranno
dalla parte intensa della positione, ouero corda che diuide il diapente,
pretendeno alli tuoni autentici ouero Signori. Et tutte quelle note che
si trouaranno dalla parte remissa della corda ouero positione, che diuide il diapente, pretendeno alli tuoni placati ouero suiugali. Hor adunque la corda ouero positione del primo & secondo, sarà F fa ut primo,
la corda del terzo & quarto tuono, sarà G sol re ut primo, la corda ouero positione del quinto & sesto tuono, sarà A la mi re primo, la positione ouero corda del settimo & ottauo tuono, sarà mi acuto. Hor
adunque trouando vn canto qual sia autentico & placato perfetti,
bisogna numerare tutte le note della parte intensa della corda, dapoi
hauereti a numerare tutte quelle note che sono di sotto della corda, vedereti quali sono più in quantità, & se piu saranno
quelle intense, sarà
chiamato primo ò terzo ò quinto ouero settimo, secondo che saranno
con la mistione perfetta, & se piu saranno quelle della parte remissa della stanza, sarà chiamato secondo ò quarto ò sesto
ouero ottauo secondo che saranno, con la mistione perfetta con il suo autentico. Et se le note ouero figure che sono state numerate, cosi dalla
parte intensa come
dalla parte remissa della corda fossero eguali di numero, conuien l'honore alli primi istituiti ouero Signori, per essere piu degni. Et vi auertisco che mai non hauereti a numerare le note che sono nelle corde ouero stanze per applicarli a gl'autentici ne meno alli suiugali, ma restano
come cosa innumerabile per essere stanze, quale diuideno li interualli
delli diapenti. Hor questa opinione della corda a me non piace, come
vederai al suo cap. Ma ne ho detto per recitare alcuni Scrittori, & a complacenza d'alcuni amici, nondimeno a me non piace per essere regola generale, doue che interuiene errori assai.
[Music example]
Hor la sopradetta figura chiaro si vede essere primo & secondo tuono
perfetti, è cosa conueniente che sia vn capo, la corda sua sarà quella che
darà giudicio di tal canto che tuono sarà, perche numerando le note
ouero neume, vederete di qual parte della corda sarà la maggior quantità, & se maggior quantità sarà dalla parte intensa, che della remissa
per la ragione di sopra detta sarà giudicato primo tuono perfetto, con
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la mistione perfetta con il suo suiugale, & il simile sarà della presente figura tenendo tal ordine della corda, come vi ho detto.
[Music example]
Hor chiaro si vede essere la figura disopra detta, primo & secondo tuono perfetti, è cosa conueneuole che sia vn capo. Bisogna adunque che
per corda sia giudicato esso canto, numerando la quantità dalla parte
intensa della corda & remissa, sarà giudicato primo suiugale, perche si
vede chiaro essere maggior quantità della parte remissa, & misto con il
primo autentico, & cosi procederai con tal ordine nelli altri tuoni seruando l'ordine dato di sopra, con le corde dimostrate alli luogi loro come haueti visto. Cosi anchora non essendo tali tuoni
perfetti che mancassero egualmente de figure del diatessaron, cosi dalla parte intensa, &
remissa per la corda saranno giudicati essi tuoni, & questa è l'opinione di
alcuni scrittori. La qual cosa non mi piace per essere regola generale, &
anchora perche leua la libertà alli speti, & vederai ogni cosa in figura
per ordine per tua satisfattione, de tutti i tuoni perfetti misti, che per la
corda saranno giudicati.
[Music example]
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Dicoui lettori miei benigni che le sopradette dimostrationi delli tuoni debbono essere giudicati per le stanze loro, per essere perfetti ambi
duoi tuoni per ogni dimostratione, come nelli essempi si vede. Et il simile sarà delli tuoni imperfetti che mancassero egualmente di note, di
ascenso & discenso della perfettione loro, debbono essere giudicati per
corda loro.
Per cortesia diremo contra la particola disopra detta, qual dice di conoscere i tuoni per la positione ouero corda. Cap. XI.
DICO che alcuni autori hanno scritto che quando vn canto hauerà la perfettione sua, cioè che 'l sia autentico e placato perfetti, ouero
siano imperfetti eguali di note ambi duoi tuoni, che si debbe giudicare il canto per la corda, alle quali opinioni son contrario & dico, che
in questo gli scrittori hanno male considerato, perche essi positioni,
ouero corde non diuidono il diapente egualmente de interualli come
chiaro si puo vedere, perche hora si troua il dittono dalla parte remissa della corda. Hora dalla parte intensa per essere formato il diapente
de tre tuoni, & d'vn minor semituono, che resta diuiso per vn dittono
& vn semidittono. Adunque essendo alcuna volta il dittono dalla parpage 24
te intensa, & alcuna volta dalla parte remissa, & il simile sarà del semidittono, seguitarà che il diapente non si puo diuidere egualmente, adunque gli scrittori hanno male considerato. Ma se il diapente si potesse diuidere egualmente de interualli, & che gli diatessaron sempre
mancassero egualmente de interualli, le corde potrebbono meglio passare, delche giustamente si potria annouerare tutte le
figure che fossero dalla parte intensa della corda, & il simile dalla parte remissa, senza
far torto a nessuno delli tuoni. Ma stando cosi come alcuni scrittori
hanno terminato, alcuna volta sarà fatto torto a gl'autentici, & alcuna volta alli placati, doue che mai nessuno di loro restaranno contenti. Era adunque necessario che gli predetti scrittori trouassero altro
modo di conoscere gli tuoni che per la via delle corde, perche non diuideno il diapente egualmente, come chiaramente si puo vedere, &
questo è stato male considerato, per hauere terminato vna regola generale, la qual cosa non conuiene alla Scola musicale. Ma egli era ben
di mettere vna regola particolare, che meglio saria riuscita. Ma per
hauerla posta generale è stato grande errore come intendereti maggiormente nel capitolo seguente.
Risolutione del cap. sopradetto, & in che modo doueuano fare gli scrittori, & per le speti debbono essere giudicati i canti. Cap. XII.
HORA hauendo dimostrato nel capitolo sopradetto, che non è cosa conueniente ne ragioneuole a conoscere i tuoni per via della
corda,
perche il diapente non si puo diuidere egualmente de interuallo, & il
diatessaron non puo sempre mancare egualmente. Et se gli scrittori voleuano mettere tal regola, doueuano fare almeno che le
speti hauessero
luogo, perche la Scola musicale accetta le speti, & volendo dare luogo alle corde seguitaria che sariano da manco le spetie che le corde, la
qual cosa non conuiene alla Scola musicale, perche le corde non causano gli tuoni, ma si ben le speti, & se le speti non fossero meno sariano
gli tuoni variati. Ma saria vno infilciare note, & sempre gli modi sariano vna cosa istessa, eccettuando la terminatione loro, doue è necessario che le speti habbiano luogo piu che le corde. Era adunque necessario alli scrittori di porre vna regola particolare, volendo tenere quella opinione della corda, & dire in questo modo. Sarà vn canto il quale
verra autentico & placato, siano poi perfetti ouero imperfetti che mancassero egualmente di ascensa & discensa, non hauendo
dentro speti di
diapente ne di diatessaron destinte, pertinenti al tuono ne dittoni, quale è la maggior parte del diapente. Vogliamo che esso canto per corda
sia giudicato. Hor questa opinione poteua passare, ma hauendo termipage 24v
nato la regola uniuersale ha priuato della sua potenza le speti. Delche
me perdonaranno gli scrittori che in questo hanno male considerato.
Hor adunque sarà un canto il quale hauerà dentro delle speti del diapente pertinenti al tuono, dico che per essi speti debbe essere giudicato, &
non per corda, & se esse spetie non si ritrouaranno in quel canto. Riguarda quelle delli diatessaron pertinenti al tuono, che per esse debbe essere
giudicato. Et se essi speti mancaranno per i dittoni di quel tuono debbe
essere giudicato, & questi tali canti che per i dittoni saranno giudicati,
occorreranno non poche uolte nell'antiphone, & alcuna uolta in altri canti secondo l'occorrenze loro. Hor nella antiphona Euge serue bone, del Benedictus ratione discensionis, è secondo tuono, nondimeno è giudicato
primo tuono, per rispetto del dittono qual dice, fa la, & fa sol la. Hor adunque seguita che per le speti minori, quali sono la maggior parte del diapente diuiso in due parti si conosce li tuoni. Hor concludo che non tanto si conosce i tuoni per li diapenti, & per i diatessaron, come anchora per
gli dittoni come appare nella antiphona Euge serue bone, disopra detta,
doue che hanno tanta forza questi interualli delli dittoni nelli modi imperfetti, che de placati gli conuertiscono in autentici. Anchor nell'antiphona Hec est uirgo sapiens, & una de numero prudentum delle uirgine,
per cagione della discensa sua è secondo tuono imperfetto, nondimeno
è giudicato primo tuono, per cagione del dittono qual dice fa sol la. Il
simile sarà dell'antiphona chiamata Veni electa mea, del Comune delle
Virgine, è secondo tuono per cagione della discensa sua, nondimeno è
primo tuono per cagione di quel dittono, qual dice fa sol la, & molte altre antiphone si trouaranno nelli ecclesiastici libri, non tanto alla somiglianza delle sopradette antiphone, & anchora de maggior interuallo,
da estremo a estremo, non tanto in antiphone come anchor in altri processi d'altri canti, & a uoi lascioui questo giudicio, tenendo l'ordine dato disopra, cioè mancando gli speti maggiori & minori, che per dittoni
debbono essere giudicati, quando regnaranno essi dittoni in un canto.
Hor concludo che per speti maggiori & minori, & dittoni si conosce i
tuoni, se adunque per essi speti si conosce li tuoni, seguita che in uano è
stato trouato la corda per regola generale, perche si priuano gli speti de
l'autorità loro, la qual cosa da noi non si conciede.
D'alcuni che uolesse tenere l'opinione di giudicare i tuoni per stanza ouero corda. Cap. XIII.
HOR nel cap. sopradetto habbiamo dimostrato che dalli scrittori è
stato male considerato a terminare una regola generale a giudicare i tuono per uia delle corde, perche il seguitarebbe che il fariano da manco le speti
che le corde, la qual cosa non è poco erronea. Hor adunque quando si trouara un canto, il qual sia autentico & placato perfetti, il quale non gli sarà
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dentro speti de diapente, ouero diatessaron pertinenti al tuono, ouero
che non regnasse il dittono di quel tuono, che viene a essere la maggior
parte del diapente di esso canto. Dico che da noi per il mancamento de
le speti, sarà concessa la corda per giudicare esso canto come dimostra
la figura.
[Music example]
Hora chiaro si vede che la figuratione disopra mostrata, è primo & secondo tuono perfetti, & non si ritrouano speti de diapenti, ne manco de diatessaron, ne manco de dittoni, che per essi interualli potesse essere giudicato il
tuono, doue per il mancamento de essi speti, da noi è concessa la corda per
giudicare il tuono, il quale si vedera essere secondo tuono misto con il suo
autentico, & il simile giudicio farai delli altri tuoni, tenendo l'ordine
dato disopra. Hor anchora sarà vn canto il quale verra autentico & suiugale imperfetti, & mancaranno vna ouero due note d'andare alla perfettione loro. Dico che esso canto non hauendo dentro
spetie distinti,
che per esse potesse essere giudicato, che per la corda debbe essere giudicato esso tuono come dimostra la figura, auegna
sarà posto poche figure, nondimeno possono essere de manco & anchor di piu, perche ogni
poco di essempio vi sarà per ammaestramento, non tanto in questo capitolo, come anchor per tutta l'opera, & cosi a voi sia manifesto.
[Music example]
Hora chiaro si vede che la prima figura disopra mostrata, è secondo
tuono imperfetto, & la seconda figura dimostra essere il primo tuono, per
cagione delle corde loro che nella prima figura ritrouansi piu neume da
la parte remissa della corda ouero stanza, & nella seconda figura ritrouansi piu neume dalla parte intensa della stanza. Ma vi auertisco che la
figura seconda non puo essere manco imperfetta, perche la verrebbe in
quinta, & in questo cap. non habbiamo parlato di tale materia, ma nel
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suo capitolo diremo quel che il Signor Iddio me farà participeuole.
Anchor vi auertisco auegna ch'io vi ho dimostrato che dalli scrittori,
furono male considerato la inuentione delle corde, perche le speti viene a essere priuati dell'autorità loro, nondimeno lascioui in libertà di tenere l'opinione qual vi piace, saluo che vogliamo
sopra tutte le ragioni
che le due spetie maggiori habbiano luogo, in tutte le cantilene & gli
dittoni nell'antiphone, quando per speti maggiori non si potrà giudicare il tuono, & se tutte le spetie mancaranno per stanza,
debbe essere giudicato il tuono.
D'alcuni canti, i quali mentre che siano imperfetti dalla parte remissa & intensa eguali de figure del diatessaron, non sempre si debbe giudicare il tuono per stanza. Cap. XIIII.
SONO alcuni canti che saranno autentici & suiugali, ma essi tuoni
mancaranno del diatessaron vna nota ouero due, cosi dalla parte remissa come dalla intensa, anchor che non gli sia dentro speti del tuono, non
per questo si debbe giudicare il tuono per corda, anzi si debbe hauere
alcuni rispetti, i quali conoscereti per ordine. Hor del primo & secondo tuono, non diremo cosa alcuna perche mancano egualmente de interualli. Ma il terzo & quarto tuono possono mancare egualmente de
figure & non gia de interualli, ouero spaci come dimostra la figura.
[Music example]
Nello sopra notato canto, chiaramente si vede essere terzo & quarto imperfetti d'vna figura, per andare alla perfettione loro,
nondimeno in
questo non si debbe guardare alla corda, & di quì nasce vn rispetto, qual
bisogna vedere che spacio manca a perficere essi tuoni. Hor dico che a
perficere il terzo tuono manca vn tuono sesquiottauo, & a perficere il
quarto, manca vn semituono minore. Adunque in questo luogo non è
cosa conueniente a giudicare il tuono per corda, auegna che essi mancano d'vna nota alla perfettione loro. Ma douemo guardare qual spacio manca piu, & manco a perficere essi tuoni. Hor adunque manca piu
interuallo a perficere il terzo tuono, seguitara che nel sopra notato essempio sarà giudicato quarto tuono, perche il manca meno de cinque
comme del terzo. Adunque sarà cosa frustatoria a giudicare sempre i
tuoni per corda. Ma alcuna volta per spacio, & alcuna volta per stanza,
come hauemo dimostrato di sopra.
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Et il simile sarà giudicato per spacio ouero interuallo, la presente figuratione, come appare.
[Music example]
Hor chiaro si vede nella figura sopradetta, gli manca due note alla perfettione loro per essere terzo & quarto. Adunque a perficere il terzo
tuono gli manca duoi tuoni, & a perficere il quarto tuono gli manca vn
semidittono. Adunque mancando maggior quantità d'interuallo al terzo tuono, seguitara che sarà quarto tuono giudicato, non
per numeri
della stanza, ma per il spacio ouero interuallo che gli manca. Anchor si
trouara vn canto quale terminara in F fa ut, & mancaranno della perfettione loro ambi duoi tuoni d'vna figura ouero due. Dico
che questo canto debbe essere giudicato per la quantità del spacio, & non per corda,
come appare in figura.
[Music example]
Hora si vede che il tuono autentico manca vno semituono minore della perfettione sua, & il suiugale manca vno tuono sesquiottauo. Adunque mancando maggior quantità del spacio al tuono suiugale, seguitarà che la sopradetta figura sarà quinto tuono, & ritrouando alcuni canti che fossero eguali d'interualli, per corda saranno
giudicati, & tale intelligenza se intende, quando per spetie non si potessero giudicare essi
tuoni. Anchora si trouaranno alcuni canti che per spacii non saranno giudicati, ne manco per corda, hor questi tali saranno sottoposti all'intelligenza ecclesiastica, come si vede in
alcune antiphone, le quali auanti la
prima pausa non ascende alla quinta, che d'autentico restarà placato
come nell'antiphona di santo Lorenzo al secondo vespero quale si troua essere settimo tuono, per cagione de quelli duoi diapenti congiunti,
nondimeno la chiesa non ha voluto priuarsi dell'autorità sua, che di settimo douerebbe essere secondo l'ordine musicale, ritrouasi ottauo, & in
molti altri modi, i quali non dico per breuità, & piu diffusamente intendereti al suo cap. dell'autorità delli diapenti congiunti.
Anchora sarà
giudicato per interuallo, ouero spacio la presente figura, come appare.
[Music example]
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Hora si vede che la sopradetta figura gli manca vno semidittono alla
perfettione del quinto tuono, & alla perfettione del sesto gli manca vn
dittono, seguitarà che sarà quinto tuono, nondimeno chi volesse giudicare per corda, & non hauere rispetto al spacio restarebbe sesto, & non
quinto, la qual cosa da noi non è concessa.
D'alcuni canti, i quali sono composti d'una quinta di estremo a estremo. Cap. XV.
GLI tuoni, i quali sono composti per diapente ouero quinta. Dico
che saranno giudicati alcuna volta per spaci, & alcuna volta per speti.
Adunque sarà vn tuono, il qual terminara nella positione D sol re, certo sarà primo ouero secondo tuono, & tal spacio è commune cosi al primo quanto al secondo da estremo a estremo, perciò è cosa
necessaria
che in esso canto gli sia vn capo. Hor vi dico che tutti gli tuoni composti per diapente, non possono essere giudicati per corda per vedere la
quantità loro delle neume. Adunque per spaci ouero speti saranno giudicati, hor per il spacio se dira alcuna cosa. Sarà vn
canto il qual terminara nella positione D sol re. Dico non hauendo questo canto vno diapente che dica la re, ouero mediato imperfetto ouero perfetto, &
vno diatessaron incomposito qual dica sol re. Hor dico che esso canto
sarà primo tuono, perche hauera maggior spacio disopra della corda,
qual sarà la compositione d'un dittono, & dalla parte remissa della corda gli è vn semidittono, piu oltra dico che denominatio fit a nobiliori.
Hor alcuni potriano marauigliarsi, con dire ch'io ho detto che mai non
si debbe accettare la corda incomputatione delle figure, ma sono pigliate le note delle corde come termini de gl'interualli, & il simile sono
le corde per fare conoscere i tuoni & gl'interualli, & cosi intendereti di
tutte le corde. Hor vederai la figura quale sarà primo tuono, per cagione del maggiore interuallo che ha sopra della corda, come appare.
[Music example]
Et per contrario si trouara nel canto vn diapente & vn diatessaron, quali appartiene al secondo tuono. Dico che in questo
non occorre a giudicare per interuallo, ma per spetie, doue si conclude che non sempre per
interuallo maggiore si debbe giudicare il tuono, ma per le speti. Ancor
concediamo che la sola spetie del diapente sodisfara a peruertire il tuono, & cosi a voi sia manifesto in tutti gli tuoni,
hauendo le spetie pertinenti alli tuoni, per essi debbono essere giudicati.
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[Music example]
Auenga che la diatessaron non sia al propio luogo della compositione
sua, nondimeno ogni uolta che si trouara la diatessaron sol re, nell'interuallo pertinente al tuono placato, sempre sarà al seruitio di esso suiugale,
& per contrario re sol, al seruitio del primo modo. Et cosi sarà il simile mi
la, al terzo tuono, & la mi, al quarto tuono, & al quinto tuono, ut fa, & al
sesto fa ut, & al settimo tuono re sol, & sol re all'ottauo tuono, & uedereti
ogni cosa in figuratione.
[Music example]
[Music example]
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[Music example]
[Music example]
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[Music example]
Hor se nelle sopradette figurationi hauesse pochi neume, alla tua discretione sodisfara due speti de diatessaron senza la
diapente, & il simile
vno diapente solo.
De tutti gli canti che saranno composti per quarta ouero diatessaron. Cap. XVI.
ALCVNI dicono che un canto, il quale sarà composto per quarta
ouero diatessaron da estremo a estremo, che esso canto non sarà chiamato tuono. Io rispondo che non poco fuggono la uerità della Scola musicale, perche un canto il quale sarà composto d'una quarta debbe essere
chiamato tuono, per cagione che egli è composto d'una spetie quale si
compongono il tuono. Hor adunque hauendo una delle duoi le quali si
compongono il tuono, seguitara che esso canto debbe essere chiamato
tuono. Anchora auertiscoui che tutti i tuoni, composti per quarta senza
speti saranno chiamati suiugali, & ui saranno posto due figure in essempio, come appare.
[Music example]
Dimostratione del primo tuono per cagione delle due diatessaron, quali dicono re sol, & tale intelligenza solamente è atta a uno concento di
pochi neume, & non in maggiori cantilene, come Introiti, Graduali, Offertori & simili.
[Music example]
Et cosi con tal ordine dato di sopra procederai con altri tuoni.
Della compositione del dittono, & anchora del semidittono. Cap. XVII.
IL canto quale sarà composto di duoi tuoni perfetti, cadenti nella
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sesquiottaua proportione, & il simile d'un semidittono, quali interualli
dimostrano per se soli, terza maggiore & minore. Hor questi canti che
saranno composti dell'interualli per se soli disopra detti. Dico che non
possono essere chiamati tuoni, perche non hanno la compositione d'una
delle tre che compongono il tuono. Hor per la priuatione loro, saranno
chiamati questi canti composti per dittono, ouero semidittono. Buona
Suonorità, & questo conferma il mio irrefregabile maestro Pietro Aron
nel primo lib. de Institutione harmonica, al cap. 30.
[Music example]
Della commistione maggiore imperfetta. Cap. XVIII.
NEL cap. 14. del primo libro habbiamo dimostrato del diapente
ouero quinta, & la quantità delle speti di esso interuallo. Hor adunque
ogni uolta che si trouara nel monacordo re la, per quinta incomposito
ouero mediato imperfetto ouero perfetto, sempre sarà interuallo pertinente al primo tuono, & per contrario la re, sarà interuallo pertinente al
secondo tuono. Anchor trouando mi mi, per quinta dalla positione
E la mi, al mi, di b fa mi, incomposito ouero mediato imperfetto ouer perfetto, sempre sarà interuallo pertinente al terzo tuono, & per contrario mi mi, dalla positione mi, di b fa mi, alla positione E la mi, sarà interuallo pertinente al quarto tuono. Anchora trouando fa fa per quinta, dalla positione F fa
ut, alla positione C
sol fa ut, incomposito ouero mediato imperfetto ouero perfetto, sempre sarà interuallo pertinente al quinto tuono, & per contrario sarà interuallo pertinente al sesto tuono, & cosi il simile nell'ottaue sue. Cosi
anchora trouando nel Monacordo, ut sol per quinta, incomposito ouero mediato imperfetto ouero perfetto, sempre sarà interuallo pertinente al settimo tuono, & per contrario sempre sarà interuallo pertinente
all'ottauo tuono. Hor adunque la commistione maggiore imperfetta,
non è altro che interuallo di duoi diapenti d'una spetie istessa, da estremo a estremo posti in un canto non pertinente a quel tuono, & uedereti
ogni cosa in figura, auegna che saranno poste pochi neume per ogni essempio per manco fastidio del stampatore. Et daremo principio al primo modo ouero tuono.
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Hor la sopradetta figura puo essere imperfetta, & anchor essere commista, & esso tuono uerra misto, come al suo cap. è dichiarato.
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[Music example]
Hor lettore mio benigno vi auertisco che li sopradetti interualli che dimostrano la commistione, possono essere incompositi perfetti, & anchor
mediati imperfetti, & mediati perfetti, & anchor possono essere vna incomposita perfetta, & l'altra composita perfetta, ouero composita imperfetta, perche siano duoi interualli pertinenti a vno fine, siano poi come
si vogliano di questo non piglio cura, nondimeno a me piace piu essere
tutti duoi le speti incomposite perfette. Perciò siano poi come si vogliano ogni cosa è bona, & cosi a voi sia manifesto de tutti li speti, cosi maggiore come minore, che dimostrano & dimostraranno la commistione.
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Hor lettore mio benigno per gli quattro figurationi disopra mostrati.
Auegna che tutti le duoi speti delli diapenti, non siano in vn luogo istesso, nondimeno sono interualli pertinenti al primo
& al secondo tuono.
Dato che siano variati le sedie loro, non per questo seguita che siano variati le speti loro, anzi sono eguali di nome & de
compositione di estremo a estremo, & essi interualli pretendeno a vn solo fine, & altri ragioni
si lasciano per essere breue. Et de simile giuditio farai di ciascun tuono,
trouando in vn canto duoi spetie d'vna compositione istessa, non pertinenti al tuono in vari sedie sempre dimostraranno la commistione imperfetta, ouero facendo vn canto sarai in liberta di porre i duoi diapenti per vari sedie, cosi de gl'autentici quanto delli
suiugali, & vi saranno li
sopradetti figurationi ammaestramento d'altri tuoni quali per breuità
non sono posti, che con l'ingegno vostro ne fareti giuditio tenendo l'ordine dato disopra.
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Delli tuoni misti con la commistione maggiore imperfetta. Cap. XIX.
HORA nel cap. disopra detto habbiamo dimostrato, i tuoni commisti per se soli, & anchora con l'autorità sua, & in questo habbiamo a
dimostrare i tuoni misti & commisti. Hor adunque il tuono misto &
commisto, non è altro che participare del diatessaron con il suo compagno sia poi placato ouero Signore, & hauere duoi diapenti in esso canto d'vna compositione istessa, i quali interualli non appartengono al tuono, & vedereti quasi ogni cosa in figura. Che di ciascun tuono perfetto,
ouero imperfetto, ne potreti fare giudicio tenendo l'ordine dato disopra, non tanto di giudicare come anchor volendo fare alcun canto, hauereti il modo di seguire l'intento vostro, & sarà chiamata commistione maggiore imperfetta, & per essere breue si lasciera di porre la mistione imperfetta, che con il vostro ingegno ne potreti
fare giuditio, mancando alcuno interuallo del diatessaron, come è detto disopra.
[Music example]
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[Music example]
Anchora puo essere misto imperfetto, & essere commisto con il sesto
per cagione del suo diapente.
[Music example]
Anchora puo essere misto imperfetto, & essere commisto con il settimo,
per cagione del suo diapente.
[Music example]
Anchora puo essere misto imperfetto, & essere commisto con il settimo,
per cagione del suo diapente. Et riuolgendo per contrario le sopra dette speti quali commettono la commistione maggiore con
il settimo,
verranno commisti con l'ottauo, & in figura non sono posti per essere
breue.
[Music example]
Et il simile nascera la commistione dalla positione D sol re, alla positione
A la mi re, & riuoltando per contrario le spetie, verra commisto con il secondo.
Anchora puo essere misto imperfetto, & essere commisto con il primo.
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[Music example]
Et mettendo al contrario le speti, verra commisto con il sesto.
Anchora puo essere misto imp. & essere commisto con il quinto, & sesto.
[Music example]
Anchora puo essere misto imperfetto, & essere commisto con il settimo.
Et riuolgendo per contrario gli speti verra commisto con l'ottauo.
Et il simile nascera la commistione con il settimo, da C fa ut, al G sol re ut,
& per contrario con l'ottauo. Et il simile sarebbono gli commistioni con
li sopradetti tuoni, quando le figurationi fossero quarti tuoni, tenendo
il stile per contrario sanamente scriuendo, & non sono posti in figura per
essere breue.
[Music example]
Anchora puo essere misto imperfetto, & essere commisto con il primo.
Et il simile nascera la commist. dalla po. D sol re, alla po. A la mi re primo.
Et riuolgendo le speti per contrario verra commisto con il secondo T.
[Music example]
Anchora puo essere misto imperfetto, & essere commisto con il terzo.
Et riuolgendo per contrario le speti verra commisto con il quarto T.
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[Music example]
Et il simile nascera la commistione, dal C fa ut, alla positione G sol re ut
primo. Et per contrario verra commisto con l'ottauo tuono.
Anchora puo essere misto imperfetto, & essere commisto con il settimo.
Ma essendo la mistione imperfetta verra a mancare la commistione dal
C. al G. per il settimo, & per contrario all'ottauo.
[Music example]
Et il simile nascera la commist. dalla posi. D sol re, alla posi. G sol re ut pri.
Et riuolgendo le speti per contrario verra commisto con il secondo T.
Anchora puo essere misto imperfetto, & essere commisto con il primo.
Ma essendo la mistione imperfetta verra a mancare la commistione, dal
D sol re, alla po. A la mi re pri. per il primo, & per contrario al secondo.
[Music example]
Et riuolgendo le speti per contrario uerra commisto con il quarto T.
Anchora puo essere misto imperfetto, & essere commisto con il terzo.
[Music example]
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Et le speti per contrario verra commisto con il sesto tuono.
Anchora puo essere misto imperfetto, & essere commisto con il quinto.
Hor sequitara gli ambi duoi tuoni imperfetti con la commistione imperfetta, auegna che tutte le figurationi non saranno posti per essere breue, nondimeno l'ingegno vostro satisfara alla mia mano breue.
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Et per contrario le speti sopradetti, verranno commisti con il quarto.
[Music example]
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Et per contrario le sopradette speti verranno commisti con l'ottauo.
[Music example]
Et per contrario le speti sopradetti verranno commisti con il quarto.
[Music example]
[Music example]
Et riuolgendo per contrario le sopradette speti, verranno commisti con
il sesto. Et molte altri figurationi sono lasciati di porre per essere breue,
che con l'ingegno vostro trouereti ogni cosa, pur che infra gl'estremi
delli canti siano misti perfetti ouero imperfetti, trouando le speti maggiori delli tuoni autentici ouero Signori, & il simili delle collaterali ouero placati ne fareti giuditio.
Hora vedereti alquante figurationi delli tuoni suiugali misti & commisti.
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[Music example]
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Et riuolgendo per contrario le spetie, verranno commisti con il quarto.
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Et riuolgendo per contrario le speti, verranno commisti con il secondo.
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Et riuolgendo per contrario le spetie, verranno commisti con l'ottauo.
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Et riuolgendo per contrario le spetie, verranno commisti con il sesto.
Et in molti altri modi sarebbono posti molte figurationi. Ma per essere
breue si lasciano, delche con il vostro ingegno son certo che fareti & trouareti ogni cosa, hauendo riguardo & memoria delli cap. passati.
Anchora auisoui come ciascun tuono sia misto perfetto ò imerfetto,
ouero che tutti duoi i tuoni siano imperfetti, possono essere in loro la
commistione maggiore imperfetta, che da estremo a estremo del canto puo
nascere la commistione secondo che saranno le sedie loro, non tanto potrete
giudicare come anchora fare tenendo l'ordine dato disopra. Et ho lasciato di porre ogni cosa in figuratione per essere breue, perche nel cap.
disopra detto tanto è posto ogni cosa per ordine della commistione che
senza porre altro, ciascuno potra fare & giudicare. Doue concludo che
tra i tuoni del cap. disopra detti, & di questo non gli è altra differenza
che la mistione, sia poi perfetta ouero imperfetta, cosi ne gl'autentici
quanto nelli suiugali, & alcuna volta la imperfettione d'vn tuono solo,
& anchora i duoi tuoni, cioè del placato & dell'autentico, & fareti giuditio secondo che si trouaranno, & queste poche figurationi vi saranno
per ammaestramento de tutti gli tuoni.
Del tuono commisto con tutti i Signori tuoni. Cap. XX.
ANCHOR sarà vn canto il quale hauera dentro tre spetie de diapenti differenti di nome & di compositione non pertinenti al
tuono, & ciascuna spetie sarà duplicata, siano poi come vogliono. Dico che sarà
commisto con tutti i tuoni Signori, & questa figura vi sarà per ammaestramento.
[Music example]
Auegna ch'io habbia posto le speti delle diapenti per vari soggetti, nondimeno possono essere poste seguentemente d'vn'istessa compositione.
Et riuolgendo le speti per contrario uerra commisto con gli suiugali,
ouero collaterali.
Anchora puo essere commisto con i suiugali, & anchor con gl'autentici
in parte & in vari modi, & vi sarà mostrato vna sola figura per ammaestramento, come appare.
[Music example]
Anchor puo essere commisto con tutti i tuoni, cosi autentici quanto collaterali, & vi sarà dimostrato vna figura per ammaestramento, delche
trouando potrete giudicare, & volendo fare hauereti il modo di essequire l'intento vostro, & sareti in libertà di porre le speti a vostro commodo, & le parole voleno la parte sua, cioè non porre sotto alla sillaba
ouero vocale vna nota differente, perche si verrebbe a commettere distonanza, la qual cosa non è da noi concessa.
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[Music example]
Et il simile sarà del settimo dal C fa ut, al G sol re ut, & per contrario
all'ottauo.
Che cosa sia commistione minore imperfetta. Cap. XXI.
LA commistione minore imperfetta, non è altro che porre tre volte
in vn canto vn diatessaron minore, d'vna compositione istessa non pertinente al tuono. Sia poi perfetto ò imperfetto, misto
perfetto ò misto
imperfetto, pur che si troui essa spetie nell'interuallo del tuono, cioè da
estremo a estremo del canto, sia poi sempre esso diatessaron, per vna sola
sedia ouero per vari sedie. Et auertiscoui che ciascuna volta si trouara
questo diatessaron re sol, ouero composito perfetto ò imperfetto, sempre sarà al seruitio del primo tuono, nascente dalla positione A la mi re
primo, alla positione D la sol re, & il simile nell'ottaue sue, & anchor dalla positione D sol re, alla positione G sol re ut primo, ma non gia sempre
come al cap. seguente intendereti, cosi anchor trouando nel canto, ouero nella mano questo diatessaron mi fa sol la, ouero
incomposito, sempre sarà al seruitio del terzo T. & per contrario la sol fa mi, ouero incomposito la mi, sarà al seruitio sempre del quarto tuono, & il simile che esso fosse mediato imperfetto. Anchor trouando questo diatessaron, ut
re mi fa, ouero incomposito perfetto, ò mediato imperfetto, sempre sarà al seruitio del quinto tuono, & per contrario fa mi re ut, ouero incomposito perfetto, ò mediato imperfetto, sempre sarà al seruitio del sesto
tuono. Anchora trouando questo diatessaron re sol, ouero mediato perfetto ò imperfetto dalla positione D sol re, alla positione G sol re ut primo, in vn canto che non sia primo tuono ne manco
secondo. Dico che
esso diatessaron, sempre sarà al seruitio del settimo tuono, & per contrario nascendo sol re, ouero composito perfetto ò imperfetto, dalla positione G sol re ut, alla positione D sol re, sempre sarà al seruitio dell'ottauo tuono, & la cagione di questo non sarà detta in questo cap. ma nel
seguente vedereti ogni cosa. Hor adunque ritrouasi questo diatessaron
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re sol, tre volte nell'Offertorio della prima messa della Natiuità del nostro Signore Giesu Christo. Letentur coeli & exultet terra, il qual è quarto tuono imperfetto, & è commisto con il settimo per cagione delli tre
diatessaron, quali dicono re sol, nascenti dalla positione D sol re, al G sol
re ut primo. Anchora sarà la commistione minore nell'Alleluia della quarta dominica dell'Aduento, il qual Alleluia è quarto tuono imperfetto,
& è commisto con il settimo per cagione delli tre diatessaron, quali dicono re sol, nascenti dalla positione D sol re, alla positione G sol re ut,
& vedereti alquante figurationi per ammaestramento.
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Et p contrario li diatessaron diranno la mi, che verra commisto con il quarto.
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Et per contrario i diatessaron diranno la mi, verra commisti con il quarto.
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Et p contrario i diatessaron diranno sol re, & verra commisto con l'ottauo.
[Music example]
Et per contrario i diatessaron, diranno mi la, che verra commisto con il terzo.
[Music example]
Per essere al luogo della compositione sua a corrispondenza dell'ottaua
sua di C sol fa ut, & per contrario i diatessaron diranno fa ut, verra commisto con il sesto tuono per essere al luogo della compositione sua ordinariamente.
[Music example]
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Et anchor in alcuni altri tuoni possono essere la commistione minore per
vari sedie secondo l'occorenze delli tuoni. Et molte altre dimostrationi si lasciano di porre in figura per essere breue,
lasciando alli giuditii vostri tenendo l'ordine dato disopra in parole, & in figura. Et anchor auisoui che le speti delli diatessaron disopra detti, molto mi piace a essere
incomposite, nondimeno lascioui in libertà. Ma essendo incomposite
perfette piu chiaro si sente la intonatione loro, che se fossero mediate
perfette, come ciascuno puo giudicare da se stesso.
Anchor puo essere vn tuono commisto con tutti i tuoni, scriuendo correttamente, & altra figuratione non è dimostrata per essere breue.
Anchor puo essere vn tuono, il qual sarà poco di neume, come occorre
alcuna volta nell'Antiphone, & anchor in altre cose, che due diatessaron
causara la commistione minore.
Del diatessaron che nasce da D sol re, al G sol re ut primo, non sempre sarà al seruitio del primo tuono. Cap. XXII.
SARA adunque vn canto, il qual terminara in D sol re, sarà primo ò
secondo tuono, & hauera dentro il diatessaron distinto, qual dirà re sol,
nascendo dalla positione D sol re, alla positione G sol re ut primo. Hor
questo diatessaron sarà al seruitio del primo. Ma se il canto verra in Gamma ut, come fa alcuna volta il secondo tuono non di necessità. Dico che
esso diatessaron sempre sarà al seruitio del settimo tuono, per cagione
della sua compositione, qual ha principio in Gamma ut, a corrispondenza di G sol re ut primo ottaua sua, doue che dal Gamma
ut, a D sol re, nasce la quarta spetie del diapente qual dice ut sol, & dalla positione D sol
re, alla positione G sol re ut, nasce la prima spetie del diatessaron, qual
dice re sol, la quale è stata accettata dal Musico commertio per formare il settimo tuono per essere piu conueniente ch'una delle dua per non
procedere con la congiunta, che saria per Musica fitta, delche dal Gamma ut, al G sol re ut primo, nasce la vera & giusta compositione del settimo tuono, hor seguita che esso diatessaron sarà del settimo tuono, quando il canto verra in Gamma ut, auegna ch'esso canto
fosse primo tuono
perfetto, ouero solo secondo. Ma se esso canto non verra in Gamma ut,
vogliamo che esso diatessaron sia al seruitio del primo tuono per essere
sua spetie. Dato che il diatessaron non sia al luogo della compositione
del primo, nondimeno per essere nell'interuallo del tuono, resta a lui tal
diatessaron per essere sua spetie, & il simile saranno dell'altri diatessaron
pertinenti alli loro tuoni. Et in altro tuono vogliamo che esso diatessaron
sempre sia al seruitio del settimo tuono. Doue si conclude che vn canto
il quale terminara in D sol re, sia poi come si voglia. Et che non descende in Gamma ut, dico che esso diatessaron re sol, sarà del primo tuono.
Et per contrario sol re, dalla positione G sol re ut, alla positione D sol re,
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sarà al seruitio del secondo tuono. Ma se il canto uerra in Gamma ut, dico
che esso diatessaron re sol, dalla positione D sol re, al G sol re ut primo, sarà al seruitio del settimo tuono. Et per contrario sol re, dalla positione G
sol re ut primo, alla positione D sol re, sarà al seruitio dell'ottauo tuono.
Ma in altri canti, quali non saranno primo ne manco secondo tuono, uogliamo che il diatessaron re sol, dalla positione D sol re, alla positione G
sol re ut, sia sempre al seruitio del settimo tuono, per essere al luogo della
sua compositione. Et per contrario sol re, dal G sol re ut, al D sol re, sempre sarà al seruitio dell'ottauo tuono, per essere al luogo della suo compositione, auegna che esso canto non habbia la positione
Gamma ut, per il
settimo, & D la sol re per l'ottauo tuono.
LIBRO TERZO.
Della commistione perfetta. Cap. I.
LA commistione perfetta nelli tuoni autentici, non è altro che passare l'ottaua sua dalla parte intensa, una nota ouero piu. Anchor nelli tuoni suiugali, non è altro la commistione perfetta, che passare l'ottaua sua
dalla parte remissa una nota ouero piu. Hor adunque alcuni hanno scritto che un canto autentico ch'ascende sopra dell'ottaua
sua una nota, ouero piu, sarà chiamata tuono piu che perfetto. Et il simile descendere una
nota ouero piu, sotto del diatessaron delli suiugali, saranno chiamati tuoni piu che perfetti. Anchor Marchetto Padoano nel trattato undecimo,
al cap. 2. dice, che il tuono piu che perfetto autentico, sarà quello che de
la fine sua ascendera alla nona ouero decima. Anchor nelli tuoni suiugali, saranno quelli che uerranno disotto della sua ottaua una nota ouero
piu. Alle quali opinioni io son contrario & dico, che gli scrittori in questo hanno male considerato per la sentenza del Filosofo qual dice.
Vltra
perfectum nihil datur. Ergo male.
Alcuni diranno che quelle note che
passa la perfettione del tuono saranno chiamate note superflue, perche
non danno cosa niuna al tuono, quanto alla perfettione, ne manco gli ne
leua. Io rispondo che esse figure ouero note non sono date da Gregorio,
& confirmate d'Augustino per cose superflue. Perche deus & natura, nihil agunt frustra
, dice il Filosofo. Adunque non si possono chiamare tuoni piu che perfetti, per l'autorità del Filosofo quale è detta di sopra,
ne
manco si possono chiamare note superflue per il detto disopra. Ma saranno chiamate note commistibili che de loro nascono la
commistione perfetta, come uedereti in figuratione alquante dimostrationi per uostro
ammaestramento. Adunque sarà un canto qual sarà primo tuono, & ascendera sopra la sua perfettione una nota che sarà in E la mi, dico che esso
canto sarà primo tuono commisto con il terzo perfetto regolare, perche
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della positione E la mi primo, alla positione E la mi secondo, nasce la compositione del terzo tuono, come habbiamo dimostrato al cap. 17. del
primo lib. Essendo adunque la compositione del terzo tuono, nella figura qual vedereti, seguitara che esso canto sarà primo
tuono commisto
con il terzo. Et quasi in tutti i tuoni che causaranno la commistione perfetta, haranno dentro alcuna spetie pertinente al tuono, cioè diapenti,
ouero diatessaron, & non hauendo vna delle dua, da noi non sarà concesso la commistione perfetta. Ma quelle note che saranno disopra della perfettione de gl'autentici, & anchor disotto del diatessaron delli suiugali
saranno chiamate note superflue.
[Music example]
In feria quinta dopo il Spirito santo Antiphona, Conuocatis Iesus duodecim apostolos, è primo tuono, & ascende in E la mi secondo, & ritrouasi hauere vn diatessaron del terzo tuono, qual nasce dal mi di b fa
mi, in E la mi secondo, con queste note mi la, come appare nella sopra detta figura.
Anchor sarà il primo tuono, & sarà commisto con il quinto perfetto,
perche ritrouasi hauere la sua compositione, qual nasce da F fa ut primo, al F fa ut secondo, & hauera la spetie del diapente, qual dice fa re fa,
nascente di F fa ut primo, al C sol fa ut.
[Music example]
Antiphona nel sabbato prossimo alle calende di Nouembre, Vidi dominum sedentem, è primo tuono, & ascende in F fa ut secondo, & ritrouasi
hauere la sua diapente fa re fa, nascente di F fa ut primo, al C sol fa ut. Et il
simile nell'offertorio della dominica quarta dopo Pascha, Iubilate deo.
Anchor sarà il terzo tuono, & sarà commisto con il quinto perfetto, perche ascende al F fa ut secondo, doue che di F fa ut primo, al F fa ut secondo, nasce la giusta compositione del quinto, &
anchor si ritroua in esso
terzo tuono, la spetie del quinto, come si ritroua nel verso del Graduale
della dominica Settuagesima qual dice, Adiutor in opportunitatibus,
come chiaramente ciascuno puo vedere fa re fa, da F fa ut, al C sol fa ut.
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[Music example]
Anchora il quinto tuono sarà commisto con il settimo perfetto, perche
ascende in G sol re ut secondo, doue dal G sol re ut primo, al secondo,
nasce la compositione del settimo tuono, & anchor si truoua in esso canto la quarta spetie del diapente, da C sol fa ut, al G sol re ut secondo, con
queste note ut re fa sol, nel Graduale della Croce, Christus factus est.
[Music example]
Anchora il settimo tuono, sarà commisto con il primo perfetto, perche
ascende in A la mi re secondo, & ha dentro la prima spetie del diapente,
da D la sol re, in A la mi re secondo, nell'Antiphona del Benedictus de
tutti li Santi, Te gloriosus, con queste note re mi fa sol la, & molte altre
quali per breuità non si pongono.
[Music example]
Doue che nasce da A la mi re primo, al secondo, la compositione del primo tuono irregolare, come dimostra la sopra detta figura.
Anchora il secondo T. verra commisto con il settimo perfetto, perche
descende in Gamma ut, & da esso, al G sol re ut primo, nasce la compositione del settimo regolare, ha corrispondenza dell'ottaua sua, di G sol re
ut primo, al G sol re ut secondo, & ha dentro la quarta spetie del diapente, qual dice ut re fa sol, dal Gamma ut, al D sol
re, nell'Offertorio della
Croce, Dextera domini.
[Music example]
page 40v
Anchora il quarto tuono verra commisto con il primo perfetto, perche descende in A re, & essa positione è terminatione del primo & secondo irregolare a corrispondenza dell'ottaua sua A la mi re primo, come
al cap. suo vedereti ogni cosa, & ritrouasi hauere vn diapente qual dice
re la dalla posi. D sol re, & A la mi re primo, come si ritroua nell'Offertorio, della quarta dominica dopo la Pentecoste. Illumina oculos meos.
[Music example]
Delche dalla positione A re, alla positione A la mi re, nasce la compositione del primo tuono irregolare, come dimostra la sopra detta figura.
Anchora il sesto tuono verra commisto con il terzo perfetto,
perche descende in mi, & di esso mi al mi di b fa mi, nasce
la compositione del terzo tuono irregolare, & ha dentro
la diatessaron pertinente al terzo tuono, qual dice mi la, da E la mi primo, ò A la mi re primo, come si troua nell'Introito della feria quarta
mensis Settembris. Exultate deo adiutori nostro, qual è sesto tuono.
[Music example]
Anchor l'ottauo tuono verra commisto con il quinto perfetto, perche
descende in C fa ut, & essa positione è terminatione del quinto & sesto
tuono irregolare a corrispondenza dell'ottaua sua, quale è C sol fa ut,
come intenndereti ogni cosa al cap. suo. Doue che di C fa ut, al C sol fa ut,
nasce la compositione del quinto irrego. Et esso tuono ottauo ritrouasi hauere dentro la terza spetie del diapente, qual dice fa re fa, dalla positione F fa ut primo, al C sol fa ut. Nell'Offertorio della vigilia della Pentecoste. Emitte spiritum tuum.
[Music example]
Et molte dimostrationi si lasciano per essere breue, che con l'ingegno
page 41
vostro trouareti ogni cosa tenendo l'ordine dato disopra, cioè che le
figurationi disopra detti vi saranno ammaestramento, & de loro ne cauareti il tutto.
D'alcune considerationi circa della commistione perfetta. Cap. II.
HORA sarà vn canto il qual terminara in D sol re, & ascendera in E
la mi secondo, ò in F fa ut secondo, ouero in G sol re ut secondo, & descendera in A re, dico se questo canto si debbe giudicare per corda ò nò, per
essere primo & secondo, ouero perche passa sopra dell'ottaua sua, vna ò
due ouero tre note, che si debbe giudicarlo primo tuono, per hauere
quella gran quantità sopra dell'ottaua sua. Dicono alcuni che altramente non occorre a giudicarlo per corda, ne manco per
speti. Hora si risponde auegna che esso canto ascende sopra dell'ottaua sua, vna ò due ouero
tre note, perciò queste note non danno fauore al tuono, perche il tuono
debbe stare nella fortezza sua, cioè nell'ottaua sua. Et quelle note che soprauanzano causano la commistione perfetta. Se
adunque le sopradette
note non danno fauore al tuono. Seguitara che esso canto debbe essere
giudicato per speti, & se per speti non si potra giudicarlo, la stanza sua
sarà quella che dara notitia del tuono, numerando le note che si trouaranno di estremo a estremo di A re, & D la sol re, & quelle note che sarà
disopra dalla positione D la sol re, causaranno la commistione perfetta,
secondo che saranno, tenendo l'ordine dato disopra. Et per contrario nelli
modi suiugali, cioè delle note che passaranno disotto gli diatessaron loro, non daranno fauore alcuno al tuono, ma causaranno la commistione
perfetta, & cosi a voi sia manifesto de tutti i tuoni.
Anchora altri tuoni possono essere commisti perfetti, cosi dalla parte
intensa come dalla parte remissa in questo modo, sarà vn canto il quale
terminara in D sol re, & ascendera in E la mi secondo, & descendera in
Gamma ut. Hor poniamo per caso che 'l sia giudicato primo tuono, dico che verra commisto con il terzo perfetto, & con il settimo perfetto.
perche di E la mi primo, a E la mi secondo nasce la compositione del terzo tuono, & di Gamma ut, al G sol re ut primo, nasce la compositione del
settimo tuono, come dimostra la figura.
[Music example]
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Et con tal ordine potreti giudicare altri tuoni, & questo vi sia per ammaestramento. Anchora puo essere vn canto il qual sarà primo ò secondo, ouero terzo & quarto, ouero quinto & sesto, sia poi
qual si voglia, &
ascendera in G sol re ut secondo, & descendera in Gamma ut, alcuni potrebbono dire che sara commisto con il settimo duplici modo, perche
dal Gamma ut, al G sol re ut primo, nasce la compositione del settimo,
& dal G sol re ut primo, al G sol re ut secondo, nasce anchora la compositione del settimo, hor questo non si niega anzi si afferma. Ma che il tuono venga commisto doppiamente, questo si niega,
perche la compositione del settimo regolato, sempre ritrouasi a vn modo, cioè della quarta spetie del diapente, & della prima del diatessaron, la qual compositione nasce dal Gamma ut, al G sol re ut primo, & cosi
sarà il simile dal G
sol re ut primo, al G sol re ut secondo, che viene a essere vna cosa istessa,
perche quello ch'habbiamo in graue l'habbiamo in acuto. Dico adunque essendo vna compositione istessa, seguitara che esso canto non puo
ragioneuolmente essere commisto doppiamente con il settimo, per tanto si conclude che quel canto verra commisto, vna sol volta
con il settimo come appare in figura.
[Music example]
Hor la sopradetta figura ritrouasi essere primo & secondo tuono commisto con il settimo perfetto dalla parte remissa, per essere piu degno il
luogo graue che l'acuto, & altre ragioni si lasciano per essere breue. Hor
adunque quelle note di E la mi secondo, al G sol re ut secondo, saranno
chiamate note superflue come testifica il mio honorato maestro Pietro
Aron, al cap. 27. del primo libro de Institutione harmonica. Ma se la figura non ascendesse in G sol re ut secondo, & che ascendesse in F fa ut,
sarebbe commisto con il quinto perfetto, & se essa figura non ascendesse
in F fa ut, & che arriuasse in E la mi, se verra commisto con il terzo.
Della commistione mista. Cap. III.
LA commistione mista non è altro che vn diapente & duoi diatessaron d'un istesso tuono, posti in vn canto non pertinenti al tuono in quepage 42
sto modo. Sarà vn canto il quale verra primo tuono, & hauera dentro la
seconda spetie del diapente mi mi, qual appartiene al terzo tuono, & anchor duoi diatessaron, quali dicono mi la, hor questo interuallo è soggetto al terzo tuono. Essendo adunque due volte nel primo tuono, auegna che fossero per vari sedie sempre saranno al seruitio del terzo tuono. Delche ritrouandosi nel primo tuono sia poi come si voglia, vn diapente & duoi diatessaron d'un'istesso tuono, come sarebbe del terzo, &
perche alla diapente gli è attribuita la commistione maggiore, & alla
diatessaron la minore. Essendo adunque nel primo tuono la seconda spetie del diapente mi mi, & duoi diatessaron, quali dicono
mi la, auegna
che fossero in vari sedie, da noi sarà chiamata commistione mista, perche vna spetie sola de diapente non è sofficiente per fare la commistione, ne manco duoi diatessaron per se soli. Dico adunque per quella fortezza della metà maggiore, & la maggior parte della
minore, causaranno la commistione mista, ma per se soli come è detto non possono
causare la commistione, massime in vn canto come saria Introiti, Graduali, Offertori, & altre cose che siano alquanto prolissi. Ma essendo la
metà della maggiore, & anchor la maggior parte della minore causaranno la commistione, la qual da noi sarà chiamata commistione mista. Et con tal ordine procedereti ne gl'altri tuoni, & vi saranno dimostrato vna sola figura per ammaestramento.
[Music example]
Della libertà del diapente per se solo, non pertinente al tuono, & il simile della diatessaron. Cap. IIII.
HORA sarà vn canto il quale di poche neume sarà composto, come
non poche volte occorre nelle Antiphone. Hor ritrouandosi vn diapente in esso canto, il quale non appartenga al tuono, vogliamo che esso sia
commisto per essere poco di note. Anchora che esso canto non hauesse
dentro spetie di diapente, & che hauesse dentro due speti de diatessaron
d'una spetie istessa non pertinenti al tuono, vogliamo che esso canto sia
commisto con la commistione minore. Anchora si trouara vn canto sia
poi come si voglia, il quale sarà composto di poche neume come
si vede nell'Antiphona del comune delle Virgine, Haec est Virgo
sapiens, & vna de numero prudentum, ritrouandosi in esso canto vno
diatessaron non pertinente al tuono, qual sia incomposito perfetto
page 42v
vogliamo che esso canto sia commisto con la commistione minore. Ma
se esso canto fosse composto de piu neume, ouero note che non è nell'Antiphona, Haec est virgo sapiens, disopra detta, vogliamo che duoi diatessaron, almeno causano la commistione minore, ma ritrouandosi vn solo diatessaron, anchora che 'l fosse non mediato perfetto, da noi non sarà
concesso la commistione. Ma nelli canti prolissi come sarebbono Introiti
Gloriae in excelsis deo, Graduali, Alleluia, Offertori, Sanctus, Agnus, Postcomunioni, Antiphone prolisse & altre cose, vogliamo almeno
che gli
sia dentro duoi diapenti, a causare la commistione maggiore. Et quei canti che saranno composti di poche neume, vogliamo almeno che gli sia
dentro duoi speti de diatessaron a fare la commistione minore. Et quei
canti che saranno composti di poche neume, come è detto disopra nell'Antiphona, Haec est virgo sapiens, concediamo che vna sola spetie de
diatessaron non mediato perfetto, hauera a causare la commistione minore. Et auertiscoui che le speti quali causano la commistione, sia poi
maggiore ò minore da noi sono piu commendate a essere incomposite
perfette, perche piu si sente l'intonatione loro, che se fossero mediati perfetti, nondimeno quando sono duplicati, & che vna delle dua fosse mediata in questo caso, da noi non sarebbe vituperato. Ma essendo tutti gli
speti incompositi sono piu commendati & accettati dalla Scola musicale.
De i tuoni irregolari & della quantità loro, con la terminatione di essi. Cap. V.
I tuoni irregolari sono sei, cioè primo, secondo, terzo, quarto, quinto, & sesto, benche molti scrittori ne dimostrano otto, con dire che sono otto regolari, & otto irregolari, la qual cosa da noi non è concessa
che siano otto tuoni irregolari, come intendereti ogni cosa nel cap. seguente, ma ben sono sei come è detto. Hor adunque la irregolarità non
è altro che la terminatione de tuoni, doue non si troua la compositione
loro ordinariamente, cioè il diapente & diatessaron. Dico adunque che
il primo & secondo tuono irregolari, haueranno a terminare in A la mi
re primo, il terzo & quarto tuono irregolari haueranno a terminare in mi di b fa mi primo, il quinto & sesto tuono irregolari, haueranno a terminare in C sol fa ut, & il simile in A re, a corrispondenza dell'ottaua sua di A la mi re terminaranno, il primo & secondo, il simile in mi a corrispondenza dell'ottaua sua di mi di b fa mi
terminaranno il terzo & quarto, il simile in C fa ut, a corrispondenza dell'ottaua di C sol fa ut, terminaranno il quinto & sesto. Anchora
per vn'altra ragione vi saranno dimostrato, che A re mi, C fa ut, sono positioni delli tuoni irregolari, per gli positioni acquisiti disotto al Gamma ut, tre positioni, quali sono questi D sol re acquisito, E la
mi acquisito, F fa ut acquisito, & Gamma ut, che sono positioni regolapage 43
ri, seguita poi le irregolari A re mi, C fa ut. Vn'altra volta segue le regolari D sol re, E la mi, F fa ut, G sol re ut. Anchora ciascun tuono
irregolare, debbe esser composti de cinque tuoni, & duoi minori semituoni di estremo a estremo, & gli tuoni autentici hanno quella istessa
autorità che si ritrouano nelli tuoni regolari, & auertiscoui che ciascun
tuono irregolare possono essere misti imperfetti & perfetti, & anchor
commisti perfetti, & commisti con la maggiore & minore, come hanno
fatto gli tuoni regolari, & per essere breue saranno posti tutti gli tuoni
irregolari nelli suoi simplicità, lasciandoui per ammaestramento i tuoni regolari.
[Music example]
Hor auertiscoui che le sopra dette figurationi si possono ridurre alla regolarità, abbassando tutte le note vno diapente, delche trouareti tutta
la compositione loro ordinariamente & naturale. Anchor vi dico ch'in
tutti i libri Romani non trouareti canti d'alcuna sorte, che passano A la
mi re secondo, dato che nelli sopra notati essempi passano, nondimeno
sono posti per dimostrare i tuoni irregolari, perciò tutti si possono ridurre alla regolarità.
Contra all'opinioni de i scrittori quali hanno dimostrato che in D la sol re, debbe terminare il settimo & ottauo tuono irregolare. Cap. VI.
MOLTI scrittori hanno terminato nelli suoi trattati, che A la
mi re, debbe terminare il primo & secondo tuono irregolare in mi
di b fa mi, il terzo e quarto tuono irregolare in C sol fa ut, il quinto
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& sesto tuono irregolare in D la sol re, il settimo & ottauo tuono irregolare. Alle quali opinioni son contrario, che il settimo & ottauo tuono irregolare habbiano luogo in D la sol re. Hor habbiamo nel Monacordo di Guido Aretino, altro che sette lettere come appare
A
C D E F G, doue riguardando per tutto il suo Monacordo non si troua altro che le sopradette lettere quali sono sette. Hor
adunque le quattro lettere quali si dimostrano D E F G, sono le terminationi delli tuoni regolari, & le altre tre lettere quali se dimostrano
A C sono le terminationi delli sei tuoni irregolari, cioè del primo, secondo, terzo,
quarto, quinto & sesto. Doue adunque sarà la lettera che hauera a terminare il settimo & ottauo tuono irregolare. Hor bisognarebbe che
fosse vn'altra lettera differente dalle sopradette che hauesse a terminare
il settimo & ottauo tuono irregolare, perciò nella mano di Guido non
si troua altra lettera latina. Hor non trouando seguita che il settimo &
ottauo tuono irregolare non haueranno luogo nel Monacordo, saluo se
non si mettesse vna delle dua, cioè per congiunta. Anchor per vn'altra
ragione hauemo a dimostrare, che in D la sol re, non puo terminare il
settimo & ottauo tuono irregolare, & dico che al cap. primo del secondo libro hauemo dimostrato le positioni delli tuoni regolati quali sono D sol re, che terminaranno il primo & secondo tuono regolare, in E
la mi primo terminaranno il terzo & quarto tuono regolare, in F fa ut
primo terminaranno il quinto & sesto tuono regolare, in G sol re ut primo terminaranno il settimo & ottauo tuono regolare. Seguita le positioni irregolari per la confinalità delli diapenti de i tuoni regolari di necessità
quali sono A la mi re primo, terminaranno il primo & secondo
tuono irregolare in mi, di b fa mi primo terminaranno il terzo
& quarto tuono irregolare, in C sol fa ut, terminaranno il quinto & sesto tuono irregolare. In D la sol re, non puo terminare il settimo
& ottauo tuono irregolare, perche dalla positione D la sol re, alla positione A la mi re secondo, nasce naturalmente la prima spetie del diapente qual dice re la, quale è compositione del primo
tuono, & dalla positione A la mi re secondo, alla positione D la sol, nasce naturalmente la
prima spetie del diatessaron, qual dice re sol, doue che dalla positione
D la sol re, alla positione D la sol, nasce naturalmente tutta la compositione
del primo tuono regolare, & il simile da A la mi re secondo, a A la mi re
primo, nasce la compositione del secondo tuono regolare. Adunque
seguita che essa positione è la terminatione del primo & secondo tuono regolare. Et piu ui dico a corrispondenza dell'ottaua sua, qual è D sol
re, terminaranno il primo & secondo tuono regolare. Adunque seguita
che il settimo & ottauo tuono irregolari non possono terminare in D la
sol re, perche le piu degno il naturale che non è l'accidentale. Adunque
tutti gli scrittori che hanno detto che la positione D la sol re, è terminapage 44
tione del settimo & ottauo tuono irregolare, hanno male considerato.
Et se uogliamo che la irregolarità habbia luogo, la qual non è altro che
una terminatione de tuoni, doue non si troua la loro compositione ordinariamente, & la regolarità non è altro che una terminatione
de tuoni, doue si troua la loro compositione ordinariamente. Se adunque uogliamo che la irregolarità habbia luogo, maggiormente la debbe hauere la regolarità, perche il naturale precede l'accidentale. Anchor piu oltra ui dico che ciascun tuono puo terminare in ciascuna positione della
mano, pur che le spetie, cioè il diapente & diatessaron si possono ritrouare ordinariamente, come afferma il mio irrefregabile maestro Pietro
Aron, nel cap. 32. del primo libro de Institutione harmonica, & il simile
Marchetto Padoano nel trattato undecimo, al cap. 4. Hor si conclude che
tutti i musici che hanno detto nelli suoi trattati, che in D la sol re, debbe terminare il settimo & ottauo tuono irregolari, sono condennati da
le ragioni sopradette, & non tanto non possono terminare in D la sol re,
ne manco nel Monacordo di Guido. Ma ben possono terminare in D la
sol re, hauendo fauore d'una delle dua posta in F fa ut secondo, doue che
la spetie maggiore uerra accidentale, la qual cosa non conuien nella
Musica.
De i principii di ciascun tuono. Cap. VII.
IL primo tuono ha sei principii in C fa ut, Antiphona, Germinauit,
in D sol re Antiphona, Medicinam carnalem, in E la mi, Introito, Exclamauerunt, in F fa ut, Antiphona, Pulchra es, in G sol re ut, Antiphona,
Aue maria, in A la mi re, Antiphona, Vidi dominum sedentem.
Il secondo tuono ha quattro principii in A re, Antiphona, Miserator dominus, in C fa ut, Antiphona, Crucem sanctam subijt, in D sol re, Antiphona, In uelamento clamabant, in F fa ut, Antiphona, Ego sum qui
sum.
Il terzo tuono hauera quattro principii, in E la mi, Antiphona, quando natus es, in F fa ut, Introito, Vocem iocunditatis, in G sol re ut, Antiphona, Simeon iustus, in C sol fa ut, Antiphona, Domine mi rex.
Il quarto tuono ha sei principii in C fa ut, Antiphona, Ne reminiscaris,
in D sol re, Antiphona, Rubum quem uiderat, in E la mi, Antiphona,
Gratia dei in me uacua, in F fa ut, Antiphona, Mentem sanctam spontaneam, in G sol re ut, Antiphona, Syon noli timere, in A la mi re, Antiphona, Augustini primitus.
Il quinto tuono ha quattro principii, in F fa ut, Antiphona, Nazareus uocabitur puer iste, in G sol re ut, una post comunione,
Circuibo & immolabo, in A la mi re, Antiphona, Vincenti dabo manna absconditum, in
C sol fa ut, Antiphona, Ecce dominus ueniet.
page 44v
Il sesto tuono ha quattro principii in C fa ut, una post comunione, Qui
manducat meam carnem in D sol re, una post comunione, Honora dominum de tua substantia in F fa ut, Antiphona, O admirabile
commercium
in G sol re ut, Antiphona, Obserua fili mi precepta.
Il settimo tuono ha sei principii in F fa ut, Antiphona, Factum est silentium,
in G sol re ut, Antiphona, Qui persequebantur iustum, in A la mi re, Antiphona, Orate sancta Lucia, in b fa mi, Antiphona, Misit dominus angelum suum, in C sol fa ut, Antiphona, Domine ostende nobis patrem,
in D la sol re, Antiphona, Salue crux.
L'ottauo tuono ha sei principii in C fa ut, Antiphona, Sapientia clamitat, in D sol re, Responsorio, Maria Magdalene, & altera Maria, in F fa ut,
Antiphona, Hodie beata uirgo Maria, in G sol re ut, Antiphona, Beatus
Andreas, in A la mi re, Antiphona, Spiritus sanctus in te, in ,C sol fa ut,
Antiphona, Ecce ancilla domini.
Che cosa uuol significare e u o u a e. Cap. VIII.
HOR nelli canti immensurabili & massime nell'Antiphone, & alla fine loro si dimostra il tuono, & anchora il fine del Salmo, apparendo dopo
la fine dell'Antiphona queste uocale, come appare in figura e u o u a e,
perciò non pochi restano confusi, perche a loro manca tal intelligenza.
Hor adunque si trouano esse uocale, dopo le terminationi dell'Antiphone, sotto alle note dalla parte intensa della fine loro,
distante per quinta;
& alcuna uolta per terza maggiore & minore, & anchor per sesta, & alcuna uolta per quarta, & uedereti ogni cosa in figura
nel cap. seguente, perciò dico che esse uocale e u o u a e non dimostrano altro, che seculorum amen. Doue per breuità del spacio gli nostri antichi hanno leuato
le uocale fuora delle due parole, cioè del seculorum amen.
Modo di conoscere il primo & secondo tuono delli Salmi, con la intonatione loro, posti a compiacenza, & il simile di tutti gl'altri tuoni. Cap. IX.
SARA un'Antiphona la quale terminara in D sol re, & dopo il fine de
l'Antiphona si uede il seculorum amen, & se essa Antiphona sarà primo
tuono, il principio del seculorum sarà in A la mi re primo, la qual cosa sarà distanza di positione a positione per quinta,
doue che si debbe dire re
la, per quinta primo tuono, & uedereti ogni cosa in figura dell'Antiphone & anchor de gli seculorum per uostro ammaestramento. Et auertiscoui che le Antiphone possono essere perfette & anchor imperfette.
Et dicoui anchor che tutti i seculorum, sempre procedono a un modo, cosi
festiui come feriali.
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[Music example]
Anchora sarà vn'Antiphona la quale terminara in D sol re, & dopo il fine dell'Antiphona si vede il seculorum amen, & se essa Antiphona sarà
secondo tuono, il principio del seculorum sarà in F fa ut, la qual distanza da positione a positione sarà per terza minore, doue che si debbe dire re fa, per terza secondo tuono, come dimostra la figura.
[Music example]
Modo di conoscere il terzo & quarto tuono delli Salmi, con la intonatione loro. Cap. X.
SARA adunque vn'Antiphona la quale terminara in E la mi, & dopo
il fine dell'Antiphona ne segue il seculorum amen, & se essa Antiphona sarà terzo tuono, il principio del seculorum sarà in
C sol fa ut, la qual distanza da positione a positione sarà per sesta minore, doue che si debbe
dire mi fa, per sesta terzo tuono, come dimostra la figura.
[Music example]
Anchor sarà vn'Antiphona la quale terminara in E la mi, & dopo il fine
dell'Antiphona ne segue il seculorum amen, & se essa Antiphona sarà
quarto tuono; il principio del seculorum sarà in A la mi re, la qual distanza da positione a positione sarà per quarta, doue che si debbe dire
mi re, per quarta quarto tuono, come dimostra la figura.
[Music example]
Modo di conoscere il quinto & sesto tuono delli Salmi, con la intonatione loro. Cap. XI.
SARA vn'Antiphona la quale terminara in F fa ut, & dopo il fine de
l'Antiphona ne segue il seculorum amen, & se essa Antiphona sarà quinto tuono, il principio del seculorum sarà in C sol fa ut, la qual distanza
da positione a positione sarà per quinta, doue che si debbe dire fa fa, per
quinta quinto tuono, come dimostra la figura.
[Music example]
Anchora sarà vn'Antiphona la quale terminara in F fa ut, & dopo il fine
dell'Antiphona ne segue il seculorum amen, & se essa Antiphona sarà
sesto tuono, il principio del seculorum sarà in A la mi re, la qual distanza da positione a positione sarà per terza maggiore, doue che si debbe
dire fa la, per terza sesto tuono, come dimostra la figura.
[Music example]
Modo di conoscere il settimo & ottauo tuono delli Salmi, con la intonatione loro. Cap. XII.
SARA vn'Antiphona la quale terminara in G sol re ut, & dopo il fine
dell'Antiphona ne segue il seculorum amen, & se essa Antiphona sarà settimo tuono, il principio del seculorum sarà in D la
sol re, la qual distanza da positione a positione sarà per quinta, doue che si debbe dire ut sol,
per quinta settimo tuono, come dimostra la figura.
[Music example]
Anchora sarà vn'Antiphona la quale terminara in G sol re ut, & dopo il
page 47
fine dell'Antiphona ne segue il seculorum amen, & se essa Antiphona sarà ottauo tuono; il principio del seculorum sarà in C sol fa ut, la qual distanza da positione a positione sarà per quarta,
doue si debbe dire ut fa,
per quarta ottauo tuono, come dimostra la figura.
[Music example]
Dell'Intonatione delli cantici, cioè Magnificat & Benedictus. Cap. XIII.
De tutti i seculorum di ciascun tuono, posti a compiacenza. Cap. XIIII.
[Music example]
Alcuni credono che li seculorum de tutti i tuoni siano posti a beneplacito del compositore ouero scrittore. Hor dicoui che tutti i seculorum
diuersi sono posti con gran diligenza della musica, & per ogni seculorum
si potrebbe fare vn capitolo dichiarando ilperche, perciò si conclude
che ciascun seculorum d'ogni tuono sono posti con gran dottrina, & massime delle speti maggiori & minori, le quali chiamano diuersi seculorum
d'un tuono per forza, & per essere breue si lasciano la ragione di ciascun
seculorum d'ogni tuono, ma studiando trouareti ogni cosa hauendo riguardo alle speti maggiori & minori, & vi accorgiereti di quelli che sono ben posti ò nò, cioè la terminatione loro.
[Music example]
[Music example]
page 48v
[Music example]
[Music example]
[Music example]
[Music example]
Dicoui lettore mio benigno che tutti i seculorum sempre debbono essere cantati a vn modo, cosi nelli Salmi festiui come anchora nelli feriali, & il simile nelli cantici.
Contra all'opinione d'alcuni scrittori, circa dell'intonatione del Salmo festiuo del quinto tuono. Cap. XV.
ALCVNI scrittori hanno dimostrato che il quinto tuono del Salmo festiuo & anchor li cantici debbono essere cantati per b molle, &
hanno cauato questo fondamento da quel verso qual dice la sol la, quartus ut mi sol, sit tibi quintus con dire cantando per b molle si fugge quella mutatione che si douerebbe fare in A la mi re, & non hanno riguardo
che per forza bisogna fare mutatione in D la sol re, come vedereti, alle
quali opinioni son contrario, & dico che quel verso è falso, & essendo falso non puo fruire buoni frutti, come afferma Christo
nell'Euangelio omnis arbor mala, non potest bonos fructus facere. Hor lasciaremo da canto
la prima particola del verso, qual dice la sol la, quartus per essere breue.
Ma veniamo alla seconda particola del verso qual dice ut mi sol, sit tibi
quintus, le quale note non possono dire cosi per duoi ragioni. La prima
sarà dicendo ut mi sol, sit tibi quintus, che 'l si leua la musica naturale, &
da luogo all'accidentale laqual cosa non conuiene, & anchor nella terza nota appresso il fine del seculorum, quale si troua
in b fa mi bisogna che la sia pronuntiata nella quantità del mi, come dimostra nell'instrumento, altramente si commetterebbe distonanza, la qual cosa
non conuiene nella musica, anzi la debbe essere pronuntiata suaue, delche è necessario a fare mutatione in D la sol re, per cangiare la in sol,
per dire mi, in b fa mi, doue che tutte due le parti cioè quelli che voleno che si dica ut mi sol, & noi vogliamo che si dica fa re fa. Egli è
adunque necessario a tutti due le parti, che si faccia vna mutatione, vna
in A la mi re, secondo l'opinione nostra, & secondo l'opinione d'alcuni scrittori bisogna farla in D la sol re, di necessità
per dire mi, in b fa
mi. Se adunque tutti due le parti gliè necessario vna mutatione, seguitara che gliè cosa necessaria a cantare per il naturale,
& non per l'accidentale, & piu oltra vi dico che tanto è a dire fa in F fa ut, & re in A la mi
re, & fa in C sol fa ut, come anchor a dire ut in F fa ut, & mi in A la mi re
& sol in C sol fa ut, per essere processi non mediati, perche gliè cosi dittono da F fa ut, A la mi re, per il naturale come anchor per l'accidentale,
& il simile egli è il semidittono da A la mi re, al C sol fa ut, per il naturale
come anchor per l'accidentale, per essere processi non mediati, doue che
non si viene a mutare speti minori di sorte alcuna. Adunque sarà cosa piu
degna a cantare per il naturale che non è per l'accidentale, la seconda ragione sarà che si fugge la spetie del diapente quale
appartiene al quinto
tuono, & accettano la quarta spetie del diapente, qual appartiene al settimo tuono, la qual cosa non conuiene, perche accettando la quarta spetie del diapente, non per questo si fugge vna mutatione,
piu oltra vi dico che si viene a dare luogo alla spetie accidentale, & si distrugge il natupage 49v
rale, non anchor per questo si fugge vna mutatione, anzi di necessità bisogna farne vna come è detto di sopra. Hor per le
ragioni di sopra dette, bisogna cangiare quelle note del verso quali prima diceua ut mi sol,
& dire per il naturale fa re fa, & cantare il principio & ogni cosa per il
naturale, & non per l'accidentale.
Che tuono sarà quello che terminara in C fa ut, come fanno gli Alleluia di Assumpta est Maria, è di Bene fundata est, della dedicatione della Chiesa. Cap. XVI.
HORA dico che l'Alleluia di Assumpta est Maria, & il simile di Bene
fundata est, nella dedicatione della Chiesa sono settimo tuono, perche
dal C fa ut, al G sol re ut primo, nasce la quarta spetie naturale del diapente, qual è compositione del settimo tuono, & dal G sol re ut, al C sol fa
ut, con la congiunta del b molle posta in mi acuto, nasce la prima spetie del diatessaron, doue che viene la compositione del settimo tuono. Ma a questo io son contrario, perche dal C fa ut, al G sol re ut, nasce
la quarta spetie naturale del diapente questo si conciede, ma la prima
spetie del diatessaron, qual nasce dal G sol re ut, al C sol fa ut, è accidentale, & per essere composto il tuono de spetie naturale & accidentale, non
puo distruggere la positione irregolare, ordinaria del quinto & sesto
tuono irregolare, per dare luogo al settimo tuono, per essere compositione mista, de naturale & accidentale. Ma se tutte duoi le spetie fossero
naturali, sarebbe cosa degna che la positione accidentale desse luogo alla naturale. Perciò dimostraremo chiaro che C fa ut, è terminatione del
quinto & sesto tuono irregolare, dato che nel cap. 5. di questo libro ne
hauemo detto alquanto. Adunque C fa ut, è terminatione del quinto &
sesto tuono irregolare per cagione della correspondenza dell'ottaua
sua, qual è C sol fa ut. Anchor per altra via dimostraremo che C fa ut, è
terminatione del quinto & sesto tuono irregolare. Hor nella giuntura
della mano si troua D sol re acquisito, quale è terminatione del primo
& secondo regolare in E la mi seguente, al D è terminatione del terzo
& quarto tuono regolare in F fa ut acquisito, di sotto al Gamma ut, è
terminatione del quinto & sesto tuono regolare, in Gamma ut è terminatione del settimo & ottauo tuono regolare, doue che sono tutte positioni al correspondenza dell'ottaue loro, delle positioni ordinarie.
Hor seguono le positioni irregolari quali sono A re, mi C fa ut, in
A re, terminara il primo & secondo tuono irregolare in mi, terminara il terzo & quarto tuono irregolare, in C fa ut, terminara il quinto & sesto tuono irregolare, & piu vi dico
che sono positioni a correspondenza dell'ottaue loro A re, con A la mi re, mi, con mi, di b
fa mi, C fa ut, con C sol fa ut, doue si conclude che ciascun canto
qual terminara in C fa ut, sarà quinto ò sesto tuono irregolare.
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Adunque l'Alleluia di Assumpta est Maria, & l'Alleluia della dedicatione della Chiesa, qual si chiama Bene fundata est, sono quinto tuono
perfetti, perche ascende all'ottaua loro, come chiaro si puo vedere.
Contra al cap. disopra detto che il quinto & sesto tuono, & anchor il settimo & ottauo, non debbono terminare in C fa ut. Cap. XVII.
GIA è mostrato nel cap. disopra detto che il canto qual hauera a terminare in C fa ut, per le ragioni di sopra mostrate debbe essere quinto
ò sesto tuono irregolare, nondimeno in questo cap. parmi di mostrare,
che non debbe essere quinto ne sesto, ne manco settimo come ho gia detto. Hor hauemo dimostrato le positioni regolari & irregolari,
che per
la positione qual si troua irregolare terminato, e che sia quinto & sesto
tuono, doue che quì nessuno non sanno quasi che dire in contrario, affermando che ciascun canto qual terminara in C fa ut, sia quinto ò sesto tuono. Io rispondo, & dico che siamo obligati sempre a
tenere modo & via
di procedere dell'imperfetto al perfetto come dice il Filosofo nel primo della Phisica, cosi anchor debbiamo ridurre gli canti irregolari alla
regolarità, per essere piu degna. Hor adunque bisogna considerare ben
le spetie che si troua in quel tuono irregolare, da estremo a estremo, &
vedere di abbassare ò alzare tutte le note, vna quarta ò una quinta, restando perciò nel Monacordo, come dal Musico commercio è stato ordinato che la musica plana non debbe riuscire fuora del Monacordo,
come
anchor nelli canti Romani si troua, & vedere tutto il processo di quel canto in qual positione comodamente puo terminare esso canto, hauendo
sempre riguardo alla maggior spetie naturale, & anchor alla minor, sia
poi come si voglia, quali si trouano in esso canto irregolare, & vedere di
farle incontrare anchor nel tuono regolare, & se non tutte le due speti,
almeno la maggiore come fanno quelle dell'Alleluia di Assumpta est
Maria, & Bene fundata est, quali nascono la quarta spetie naturale del diapente dal C fa ut, al G sol re ut, qual è compositione
del settimo tuono.
Adunque alzando vna quinta tutte le note verra la terminatione loro in
G sol re ut, doue anchor si trouara dal G sol re ut, a D la sol re, la quarta
spetie naturale del diapente, & la spetie minore, qual prima diceua naturalmente ut fa, dal G, al C, non era pertinente al
settimo tuono. Ma hauendo alzato vna quinta tutte le note, la terza spetie che gia era si conuertisce nella prima del diatessaron naturale. Anchor hauendo pigliato
la prima del diatessaron, qual era prima accidentale per cagione del
b molle posto in mi acuto, hauendo alzato vna quinta tutte le note del
diatessaron, di accidentale diuenta naturale, doue che tutte le dua sono
al seruitio del settimo tuono pigliando vna delle dua si viene a trouar tutta la vera compositione del settimo tuono regolare. Hauendo alzato tutte
le note vna quinta, si troua il diap. naturale come prima, e il diatess. che
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prima era accidentale cioè re sol, è fatto naturale, & quell'interuallo che
si trouaua terza spetie del diatessaron, si troua prima spetie del diatessaron, tutti interualli pertinenti al settimo tuono naturale composto de
speti naturali. Adunque seguita che non possono essere chiamati essi Alleluia quinto tuono ma settimo, per essere alzato vna
quinta come è
detto, per trouarsi tutta la compositione naturale da estremo a estremo,
& piu vi dico che simile effetto anchor farebbe abbassando vna quarta
tutte le note, doue che la terminatione loro verrebbe in Gamma ut, &
dal Gamma ut, al G sol re ut, ne risulta la compositione del settimo tuono, tenendo l'ordine dato di sopra, seruando il detto del Filosofo di andare del imperfetto al perfetto.
Della natura del diapente congiunto. Cap. XVIII.
IL diapente perfetto congiunto non è altro ch'una compositione di
tre tuoni, & vn minor semituono, il qual diapente nasce nella proportione sesquialtera come appare, 3 a 2, ouero cosi 3/2.
Hor adunque sarà vn
canto qual verra terzo tuono perfetto, & sarà misto imperfetto, &
hauera dentro duoi diapenti congiunti, quali appartengono al quarto
tuono. Dico che esso canto dato che sia terzo tuono perfetto, nondimeno sarà giudicato quarto tuono, per cagione delli diapenti congiunti,
& questo conferma il mio irrefregabile maestro Don Pietro Aron nel
primo lib. de Institutione harmonica al cap. 31. & il simile afferma Marchetto Padoano nel trattato decimo al cap. terzo, & vedereti ogni cosa in figura.
[Music example]
Anchor per contrario sarà vn canto, qual sarà quarto tuono perfetto,
& sarà misto imperfetto, & hauera dentro esso tuono duoi diapenti congiunti, quali appartengono al terzo tuono, esso canto sarà giudicato terzo tuono, come dimostra la figura.
[Music example]
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Et cosi lettore mio benigno farai giuditio de gl'altri tuoni, hauendo riguardo alli duoi diapenti congiunti pertinenti a vno delli duoi, pigliando per ammaestramento le sopradette figure, che d'autentico
imperfetto & suiugale perfetto, per cagione delli duoi diapenti congiunti, quali
appartengono all'autentico giudicato sarà autentico ratione compositionis. Et per contrario d'autentico perfetto & suiugale imperfetto
giudicato sarà suiugale, per cagione delli duoi diapenti congiunti quali
appartengono al suiugale, & cosi a voi sia manifesto.
Della dignità delle neume auanti la prima pausa come appare ne i libri Romani. Cap. XIX.
LI canti quali hanno principio in G sol re ut, & ch'haueranno a terminare in essa positione, & che non ascendino alla quinta nota auanti la
prima pausa ouero vergola, dato che essi canti ascendessero infino alla settima nota, come si troua nell'Antiphona del secondo Nocturno di san
Lorenzo sempre saranno ottauo tuono, & piu vi dico anchora che se essi
canti ascendessero all'ottaua, cioè al G sol re ut secondo, sempre saranno
ottauo tuono, & il piu dicoui auegna che essi canti hauessero dentro
duoi speti de diapenti congiunti pertinenti al settimo tuono, & che essi
canti non ascendessero alla quinta auanti la prima pausa, dico che essi
canti saranno ottauo tuono, come nell'Antiphona del Magnificat del
secondo vespero di Santo Lorenzo, ritrouasi hauere gli duoi diapenti
congiunti pertinenti al settimo tuono, nondimeno perche essa Antiphona non ascende auanti la prima pausa vna quinta, esso
canto in se resta ottauo tuono, & che questa regola occorre la maggior parte nell'Antiphone,
che dal musico commercio è stato ordinato che dal principio dell'Antiphona infino alla prima uergola, hanno tanta forza quelle neume auanti la prima pausa, che di settimo quanto alla regola, resta ottauo auegna
che esso canto hauesse dentro gli duoi diapenti congiunti pertinenti al
settimo tuono, restara ottauo tuono, come nelle sopra dette Antiphone
appare. Anchor nell'Antiphona, Hic uir despiciens mundum delli Confessori non Pontefici, quanto alla regola generale douerebbe essere settimo tuono, nondimeno perche dal principio suo infino
alla prima uirgola non ascende alla quinta resta ottauo, & in molte altre Antiphone, le
quali non dico per breuità, che douerebbono essere settimo tuono, per cagione dell'ascensa sua, ouero per li speti loro quali sono congiunti, cosi maggiori come minori, ouero non congiunti, perciò
restano ottauo tuono,
per cagione di quelle neume, che dal principio d'ogni canto infino alla
prima pausa come è detto, & anchor per hauere il maggiore interuallo
dalla parte remissa della stanza, perciò la conclusione di questo cap. è tale che ciascun canto ch'hauera principio in G sol
re ut primo, & anchor
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terminara in essa positione, & che non ascende alla quinta dal G sol re ut,
primo, alla positione D la sol re, innanzi la prima pausa ouero uirgola,
sempre sarà ottauo tuono, dato che esso canto ascende alla settima ouero alla perfettione sua ouero se ben hauesse gli duoi diapenti congiunti
pertinenti al settimo tuono, sempre sarà ottauo tuono, & questa dignità delle neume è stata concessa dalla Scola musicale all'ottauo tuono, per
essere l'ultimo inuento, & altre ragioni si lasciano per essere breue, & questo afferma il mio honorato maestro Don Pietro
Aron al cap. 34. del primo lib. de Institutione harmonica.
Modo di conoscere i tuoni de gl'Introiti, de i Graduali con i suoi uersi, & il simile dell'Alleluia con i uersi suoi. Cap. XX.
FORSE ch'alcuni crederanno che senza altro rispetto in conoscere
i tuoni dell'Introiti, & delli Graduali, & anchor l'Alleluia riguarderanno
il fine del Salmo dell'Introito, & il fine del uerso del Graduale, & il fine
del uerso dell'Alleluia, e per essi terminationi giudicaranno i tuoni, la qual
cosa da noi non è concessa, ne manco dalla Scola musicale, anzi saranno degni di riprensione. Dico che la fine dell'Introito è ferma e stabile per essere capo. Ma la fine del Salmo non è stabile come chiaro si uede del primo tuono, & per uostro essempio sarà dimostrato questo solo, perciò alcuna uolta terminara in D sol re, & alcuna uolta in F fa ut, & alcuna uolta in G sol re ut, & anchor in A la mi re, & cosi concludo che la terminatione del Salmo non è stabile, perche la Scola musicale li concede che poscia terminare fuora della sedia ordinaria, per essere
membro dell'Introito, essendo adunque il Salmo membro dell'Introito, seguita che per il salmo non si debbe giudicare il tuono,
ma si ben per la fine dell'Introito,
per essere capo & principale, & occorrendo che l'Introito non ui desse notitia del tuono per la ascensa ò discensa sua, riguarda poi il salmo che lui
ui dara notitia per rispetto del suo procedere, ma del fine di esso salmo
non ue ne curate. Cosi anchora de i Graduali hauereti sempre di guardare alla fine loro, & non quella delli uersi, per essere capo & principale, &
non potendo hauere notitia del tuono per ascensa ò discensa del Graduale, riguardate il suo uerso che lui ui dara notitia
del tuono, per cagione
della ascensa ò discensa sua, & il simile giuditio farai delli Responsori, de
li Nocturni & altri, & cosi anchora nelli Alleluia delle Messe, i quali Alleluia hanno la terminatione loro in un luogo, & gli uersi in un'altro come
si troua nella Dominica quarta dell'Aduento, il qual Alleluia termina in
E la mi primo, & il suo uerso ha la terminatione in D sol re, doue che alcuni restano ambigui di giudicare il tuono, perche l'Alleluia ha la terminatione in un luogo, & il uerso in un'altro, perciò
la terminatione di Alleluia ritrouasi essere ordinaria per rispetto delle speti del tuono quali
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regnano, doue che esso Alleluia tiene il principato del tuono, & la terminatione del verso è fuora del suo proprio, la qual
terminatione del verso non è per cagione d'alcun seculorum, ma per cagione del principio
suo come si vede nell'Antiphona di san Giouanni qual dice Innuebant
patri eius, cosi anchora in tutti gli Alleluia sempre hauereti a riguardare il fine dell'Alleluia. Cosi anchora in tutti l'Alleluia sempre hauereti a
riguardare il fine dell'Alleluia, perche esso fine è stabile & immobile, per
essere capo, come anchora è il fine dell'Introito, ma il fine del verso non
ha fermezza, & se ancho la terminatione del verso terminasse nel luogo
doue termina l'Alleluia, non per questo accettate la terminatione sua,
ma lassatelo come cosa morta quanto per tale effetto, & se non potesti
hauere notitia del tuono per la ascensa ò discensa per via dell'Alleluia,
riguardate poi il uerso, che per la intensità delle figure ouero per la remissione loro hauereti la vera notitia del tuono, & se alcuna volta non
trouasi per la via delle figure il tuono, come alcuna volta potrebbe occorrere che fossero eguali dell'ascensa & discensa, lo trouareti almeno
per le spetie maggiori ò minori, ouero per la stanza sua. Ma vi auertisco
che il fine de i Salmi de gl'Introiti, & de i versi delli Graduali, & anchor
quelli delli Alleluia possono terminare doue ha alcuni principii gli tuoni per se soli, & anchor doue terminaranno i seculorum
de gli tuoni, &
cosi a voi sia manifesto de tutti i tuoni.
Come nella fine de li canti in cambio de Alleluia non si debbe dire sempre Dicit dominus, ouero Ineternum, ouero altre parole. Cap. XXI.
SONO alcuni cantori che hanno poca intelligenza, & massime quando sono giunti alla Settuagesima, che di Alleluia sono priuati, per infino alla Pascha. Hor non poche volte occorre a pigliare delli canti, i quali hanno alla fine loro l'Alleluia, sempre li cantori
come sono giunti al
principio dell'Alleluia, mutano l'Alleluia in queste parole Dicit dominus, ouero Ineternum, alle quali opinioni son contrario & dico, che se il
vostro intento fosse per dire Dicit dominus, ouero Ineternum, non vi riprenderei. Ma l'intento vostro è per adempire quelle
note doue sono Alleluia, & di quì nasce che seti degni di riprensione. Adunque trouando
vna Antiphona, ouero altro canto, & che alla fine loro gli fosse Alleluia,
& che l'ultima parola finisce con le note soggette a lei in D sol re, & dopo
esse note, ne segue l'Alleluia, ilqual Alleluia anchora lui finisce in D sol re.
Dicoui che non doueti dire Dicit dominus, ouero Ineternum, perche tutte
quelle note sono superflue, quanto al tuono, perche haueti chiaro il tuono
per la via dell'ultima nota, soggetta all'ultima parola innanzi l'Alleluia.
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Saluo se non fosse in esse note di Alleluia qualche spetie de diapenti, ouero
de diatessaron pertinenti al tuono, uogliamo per ogni ragione che si dica tutte quelle figure, quali sono sottoposte all'Alleluia, con le parole, Dicit dominus, uel ineternum, ouero stare con l'ultima uocale della parola
che auanti l'Alleluia per infino alla fine. Ma non hauendo tali speti, da noi
non sarà concesso, perche haueti il tuono per la uia dell'ultima parola, con
le note innanzi l'Alleluia. Ma se l'ultima parola con le note terminasse in
D sol re, & l'Alleluia in E la mi, per ogni ragione uogliamo che si dicano
quelle note quali sono sotto l'Alleluia, per rispetto del tuono che di terzo ò quarto, restarebbe primo ò secondo, & ueneresti a mutare la natura
del tuono, la qual cosa non conuiene nella Musica mettendoli perciò le
parole ò uocale dette di sopra, & siaui manifesto de tutti i tuoni.
Che cosa sia tritono ouero quarta maggiore. Cap. XXII.
IL tritono ouero diatessaron maggiore, non è altro che una compositione di tre tuoni continuati, cadenti nella proportione sequiottaua,
per se soli, i quali contiene in se quattro note & tre interualli da estremo
a estremo. Il qual tritono causa una durezza non poco difficile alla pronuntia, & anchor molto offende l'orecchia, il qual tritono nasce due fiate
naturalmente nella mano, dalla positione F fa ut primo, alla positione mi, di b fa mi primo, & il simile per contrario, & cosi nell'ottaua sua dalla parte intensa, & questo s'intende quando il canto non passa mi acuto, & il simile nell'ottaua intensa.
[Music example]
Et il simile saranno nell'ottaua sua intensa. Hor nelli sopradetti tritoni,
si uede & sente che nel cantare, & anchor nell'instrumento è una cosa
troppo dura, & offende l'orecchia non poco, perciò i Greci sentendo
tal durezza trouettero questa figura b, la quale da loro gliè chiamata
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Menon, che vol dire cosa accidentale, & da noi è chiamata congiunta di
b molle per distruggere tal durezza, come afferma Guido nel suo trattato, & il mio honorato Don Pietro Aron, & messer Giouanni Spadaro,
Inuentum est a graecis b rotundum ad temperantiam tritoni, & vbi necessarium fuerit apponatur. I quali tritoni si conuertiranno nella terza spetie del diatessaron, mettendo la congiunta di b molle in mi acuto, & anchor nell'ottaue loro, come dalla Scola musicale è stato ordinato, che ciascun tritono debbe essere conuertito nella
terza spetie del
diatessaron, & vedereti ogni cosa in figuratione, doue che la durezza che
prima gia era restara soaue, perche gliè leuato a tal processo, cioè al tritono vno semituono maggiore per cagione della congiunta di b molle, posta nel mi acuto, & anchor nel sopr'acuto, il qual b molle è
contrario di forma & natura al quadro come appare. Hor adunque trouando il tritono ascendente ò discendente in ciascun canto, sempre lo doueti distruggere con il b molle, & vedereti tutte le figurationi disopra dette, conuertite nella terza spetie del diatessaron, qual
dice ut fa, & per contrario fa ut, ouero composito ut re mi fa, fa mi re ut,
perciò sarà accidentale.
[Music example]
Hauendo espediti i tritoni naturali, & che hauereti annullato il tritono
con la figura come appare b hauereti a cantare con tal figura b infino
che ritornara il canto al suo proprio, cioè al naturale, subito doueti lasciare la congiunta di b molle, & cantare per il naturale, come dice Guido Aretino nel suo Compendio, & affermato dal mio
honorato maestro
Pietro Aron, & da Giouanni Spadaro in questo modo. Nullum in cantu
plano cantetur, per b molle, nisi in termperamento tritoni, & aliquando
in quinto & sesto tuono. Et quando cantus ad suam naturam reuerterit
statim debet auferri signum b mollis. Et anchora auertiscoui come seti
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intrati in vna proprietà, sempre doueti seguitare quella proprietà insino che poteti, & poi fare mutatione, come dice Guido Aretino, non fit
mutatio nisi necessitate cogente.
Anchora sarà dimostrato il tritono accidentale, il qual si trouara quando vn canto si cantara per il b molle posto al principio
ouero per altri
rispetti come occorre nelli canti, & massime nel quinto & sesto tuono misto, il qual tritono nasce dal b fa, di b fa mi primo, alla positione
E la mi secondo, come dimostra la figura.
[Music example]
[Music example]
D'alcuni tritoni comportabili. Cap. XXIII.
HAVENDO dimostrato i tritoni naturali & accidentali, & in che
modo si debbono sempre annullare con la figura b molle come gia è detto, nondimeno ogni regola ha qualche eccettione, perciò vedereti in figuratione alcuni tritoni i quali andaranno giocondo con alcune figure
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dalla positione F fa ut, alla positione mi, di b fa mi, & per contrario. Cosi anchor nell'accidentali, dal fa, di b fa mi, alla positione E la mi secondo, & per contrario, & alcuna volta per la virgola ouero pausa, quale si trouara tra le note del tritono, & quando sareti giunti
alla virgola ouero pausa, hauereti di pausare tanto tempo come importa vna nota ouero dua secondo i processi che saranno, delche tal durezza del tritono cosi in ascendere come in descendere verra comportabile, cosi naturali come accidentali.
[Music example]
[Music example]
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Et anchora altri tritoni comportabili si lasciano, cosi naturali come accidentali per essere breue, lasciandoui perciò per ammaestramento gli
sopradetti, cioè di fare in tal modo che il tritono non offenda l'orecchia.
Del tritono conuertito nella seconda spetie del diatessaron, & che la presente figura è chiamata al contrario della natura sua. Cap. XXIIII.
SONO alcuni tritoni i quali di necessità saranno conuertiti nella seconda spetie del diatessaron, dato che habbiamo detto
che il tritono si
debbe conuertire nella terza spetie del diatessaron, come dalla Scola musicale è stato ordinato, nondimeno ogni regola ha qualche eccettione.
Et auertiscoui che ogni spetie bisogna che la sia conuertita in vn'altra
spetie propinqua ò maggiore ò minore. Hor adunque saranno nel fine dell'Antiphone, Assumpta est Maria, e Maria virgo, i tritoni
dal
mi, di b fa mi, alla positione F fa ut, & molti altri quali si lasciano
per essere breue.
[Music example]
Perciò in questo discorso bisogna annullare il tritono dalla parte remissa come anchora appare nel Monacordo. Hor adunque
è necessario a
mettere questa figura in F fa ut, la qual è chiamata dal volgo cieco
diesis. Delche non è cosa conueniente, perche tal figura opra vn'effetto contra la natura del diesis, perche quattro diesis è comma, causano il
tuono sesquiottauo come a Boetio piace. Adunque seguita che il diesis
è la quantità di due comme, delche l'effetto & il nome non hanno corrispondenza, & questo segno opra la quantità di cinque comme che di
semituono causa il tuono, & per contrario, & di terza minore la causa
maggiore, & di sesta minore la causa maggiore, & da noi è chiamata segno di b quadro giacente, ouero congiunta di b quadro giacente, perche il nome & l'effetto hanno corrispondenza, & questo è affermato dal
mio honorato maestro Don Pietro Aron nel Lucidario suo, all'opinione nona del secondo libro, & anchor da messer Giouanni Spadaro Bolognese, ne gl'errori contra di Franchino, nella quinta parte
all'errore
trenta noue, & il simile da Giouanni Ottobi, la qual figura leua vn semituono maggiore al tritono, doue che 'l viene a conuertirse nella seconda spetie del diatessaron, & questi essempi vi saranno per ammaestramento, come appare in figura.
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[Music example]
Hor nelle sopradette figure è concesso da noi douersi conuertire il tritono nella seconda spetie del diatessaron, riuolta
per contrario la mi, non
tanto nella terminatione delli canti come anchora nelli processi. Et gli
compositori quando compongono alcuni canti per la congiunta di b
molle, volendo fare d'vna sesta minore maggiore, ouero terza maggiore dimostrano la congiunta di b quadro giacente in b fa mi, la
qual cosa è falsa, perche Non datur signum accidentale supra signum
accidentale. Ma quando vogliono fare tal effetto bisogna porre il b
quadro qual è naturale, il qual precede gli segni accidentali per essere proprio suo luogo. Saranno forse alcuni che nelle sopradette dimostrationi non potranno conuertire il tritono nella seconda spetie del
diatessaron, per cagione della voce loro, la quale non la potranno accomodare a tal effetto, per distruggere il tritono dalla parte remissa. Hor
in tal caso da noi non saranno condennati, perche non si puo sforzare la
natura, ma di necessità bisogna almeno distruggere il tritono con
il b molle posto in mi, di b fa mi, come è detto.
Come il cantore è tenuto alcuna volta a commettere il tritono per fare il diapente perfetto, & per contrario secondo l'occorrenze loro. Cap. XXV.
HORA alcuni cantori hanno questa opinione che 'l sia meglio commettere il diapente imperfetto, & distruggere il tritono, alle quali opinioni son contrario, & per essere breue non si metteranno altre ragioni, ma vedereti alcune figurationi, le quali vi saranno per ammaestramento come appare a casella per casella, & anchora altri passaggi senza
il tritono.
[Music example]
Et anchor in altri modi oltra di questi sarebbon posti, ma si lasciano per
essere breue, perciò trouando alcuni passaggi nella musica plana, considerando gli sopra dette figurationi vi saranno per ammaestramento, &
con il vostro ingegno seguitareti la vera arte della musica, hauendo riguardo alle sopradette figurationi.
Come disopra di A la mi re, non sempre si debbe dire fa. Cap. XXVI.
HOR dal volgo cieco è dimostrato all'adolescentoli, partendosi
dalla proprietà di natura, ascendendo in b fa mi, & non passando essa
positione sempre si debbe dire fa, alle quali opinioni son contrario.
Hor dico che sarà vn canto il qual nel principio, ouero per il processo suo se partira da E la mi, & ascendera in mi, di b fa mi, per quinta. Dico che bisogna hauer riguardo alle spetie delle diapenti come fanno nell'Offertorio delli Apostoli. Mihi autem nimis,
& anchora
nel verso dell'Alleluia della dominica sesta dopo la Pentecoste, & in molti altri modi quali si lasciano per essere breue, delche è necessario che le
speti habbiano luogo, & massime nel terzo & quarto tuono, & anchor
nelli altri tuoni, & hauere sempre riguardo di non rompere le speti maggiori & minori, & hauere riguardo alle note seguenti
dicendo fa, in
b fa mi, che non si distruggesse alcuna spetie maggiore, & non distruggendo speti alcuni, concediamo anchora noi che di sopra
del la, sempre si debbe dire fa. Anchor per contrario sarà vn canto il qual andara
giocando con alquante note, dal F fa ut, alla positione A la mi re, sia poi
in principio del canto, ouero per il processo suo, & poi ascendera
al b fa mi, & dal b fa mi, descendera alla positione E la mi, sia poi esso interuallo come si voglia, & non passera essa positione, dico anchor che quella nota qual è in b fa mi, si debbe dire mi, per fare la spetie del diapente perfetto, cosi nel terzo & quarto tuono come anchor in altri tuoni. Et anchor hauendo principio i canti in altri luoghi oltra di E la mi, dicendo fa in mi, di b fa mi, come è detto di sopage 56
pra, sempre si debbe hauer riguardo di non distruggere le speti delle
diapenti ò sia innanzi ò dopo di quella nota che si troua nel mi, di b
fa mi. Hor per le ragioni disopra detti, non sempre si debbe dire
fa, disopra del la, & considerando ben questo cap. de molti passi che
si trouano nella musica, vi sapreti gouernare alla pronuntia qual merita
quelli passaggi, & alcuna volta concediamo che 'l si possano distruggere
le speti delle diapenti per distruggere il tritono secondo l'occorrenze
loro, & massime quando il tritono è immediate.
Delle note del canto fermo, & della sua misura con alcune considerationi. Cap. XXVII.
NELLA musica immensurabile, si ritroua hauere quattro diuerse sorte di note, cioè quadre semplici, & quadre composte mediocri, & oblique, perciò la nota quadra è detta dalla forma come è la breue, le note
quadre composte, sono le figure legate tra semplici e semplici, ouero
tra semplici & oblique, & similmente per il contrario le note mediocri
ouero mezzane, sono alla somiglianza delle semibreue, & esse non puo
hauere sotto di se sillaba ne dittione, l'obliqua nota è diforme della lunga & distesa, & dall'estremi nascono due note, le
quali contengono vna
sillaba, & similmente le semplici & le composte, & tutte le note di sopra
nominate, debbono essere pronuntiate con eguale misura, eccetto nel
Credo Cardinalesco, & auertiscoui quando sareti sotto a vna vocale come saria o, & dopo segue altre note priuate non lasciate
la uocale o, &
pigliare altre sillabe, perche è cosa disdiceuole, come hoggidi si vede in
alcuni chori per non hauere tal intelligenza, doue che ne risulta de gli
errori, quali si lasciano per essere breue.
Modo da intonare i canti senza distonatione alcuna. Cap. XXVIII.
SONO alcuni i quali si credeno d'intonare gli canti a suo piacere senza rispetto alcuno, delche sono ingannati & dalla Scola musicale sono
dannati. Hor adunque bisogna hauere alcun rispetto in ciascuna intonatione per euitare la distonatione, perciò il cantore debbe guardare la
ascensa & discensa del canto, & poi fare l'intonatione in tal modo che la
maggior parte del choro sia accomodato, & verrai a fuggire errori assai
quali si lasciano per essere breue. Anchor sarà vn'Introito, il qual sarà
primo tuono, & hauera principio in C fa ut, & la terminatione del Salmo, sarà in F fa ut. Et anchor la Gloria debbe essere cantata sopra del Salmo, & alcuna fiata bisogna aggiungere delle note secondo l'occorrenze delle
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sillabe, & alcuna volta leuarne, perciò il fine della Gloria verra anchora
hauere la terminatione in F fa ut, & quando vorrai repigliare l'Introito,
hauerai di abbassare la voce alla proportione della quarta, per venire a
trouare C fa ut, principio dell'Introito, doue che non venireti a commettere distonatione alcuna, & cosi intendereti di tutti
gl'altri tuoni, & il simile sarà delle Antiphone, hauendo riguardo di pigliare la voce del seculorum amen, & andare a trouare il principio dell'Antiphona, con la
proportione della voce, & il simile sarà d'ogni altra cosa che debbe essere replicata, & non fare come hoggidi si fanno in alcuni chori, che nel repigliare l'Introiti, & cosi l'Antiphone & altre cose, non hanno rispetto
alcuno, ò che alzano il canto ouero che l'abbassano, delche ne risulta gran
distonatione, che da noi è dannata & da tutta la Scola musicale. Anchor
potrebbe nascere che per la inauentenza del cantore, che la intonatione
del Introito sarebbe troppo bassa ouero alta. Dicoui che doueti fare vn
poco d'interuallo innanzi che lo repigliate; & il simile dell'altre cose, doue che la distonatione non hauera in tutto il
suo luogo, che sarà il manco male. Anchora auertiscoui ch'in ciascun canto, qual nel principio ritrouasi hauere vna nota sola, & immediate ascende ò discende, vogliamo
che la prima nota sia duplicata per fare buono fondamento, & anchor
potrebbe essere che il cantore hauerebbe il ceruello in altro luogo, & subito che lui ha cominciato l'intonatione si accorge
che l'intonatione è
falsa, delche nella seconda nota el la piglia giusta, & molte raggioni si lasciano per essere breue, che con l'ingegno uostro dell'opinione duplicata ne farete giuditio buono.
Modo d'intonare gl'Introiti, i Graduali, Alleluia, gli Offertori, & le post Comunioni. Cap. XXIX.
HORA in ciascuna modulatione si debbe hauere riguardo alla natura del canto, cioè quanto ascende & discende, accioche il choro sia accomodato, perciò l'intonatione dell'Introito debbe essere mezzanamente
alta a inuitare i ueri Christiani alle orationi & diuini Offici.
I Graduali, & Tratti debbono essere intonati con la uoce piana & humile, perche significa i gradi delle uirtù.
La intonatione dell'Alleluia debbe essere soauemente modulata, con
giubilatione del diuino Officio.
La intonatione delli Offertori, & post Comunioni, debbono continuare
con la uoce alquanto alta & modulata.
Come il Chorista debbe gouernarsi in choro. Cap. XXX.
SEMPRE fu costume dopo che Gregorio distribuì il canto, che in
ciascun choro sia un Chorista, il quale habbia da emendare le cosa false,
accioche meglio Dio sia laudato, doue che tutto il choro debbe essere
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soggetto a lui, perciò piu rispetti debbe hauere anchora lui a tutto il
choro. Hor adunque sarà vn cantore il quale dara principio all'intonatione d'vn'Antiphona, ouero altra cosa auegna che tutta l'intonatione
sia falsa. Dico che il Chorista non debbe pigliare il canto per infino che
non è terminata l'intonatione, perche d'vn male ne faresti duoi, perilche
verresti a fare dissonanza & vi faresti tenere ignorante & non pratico, &
oltra di questo vergognate il cantore. Ma lasciando terminare l'intonatione come ogni douere comporta per essere sua, & con piu l'intonatione viene a essere falsa, maggior honore sarà del Chorista a pigliare la nota seguente dell'intonatione giusta. Anchor sarà
vn cantore qual farà
vn'intonatione che sarà alquanto bassa ouero alta. Dico che il Chorista
debbe guardare di non fare vergogna al cantore, & massime quando la
intonatione puo passare, & non lasciarse vincere alla passione, dato che
dopo l'intonatione, ò sia buona ò falsa, ogni cosa sia in arbitrio del Chorista, nondimeno a ogni huomo sta bene hauerse rispetto
l'vn con l'altro.
In che modo si debbon gouernare duoi cantori quando sono accompagnati per intonare. Cap. XXXI.
SARANNO adunque duoi cantori accompagnati per intonare ò Salmi ouero altre cose, & perche non poche volte occorre dissonanza nell'intonare, perche alcuna volta vno piglia la voce giusta, & l'altro la piglia vn poco piu alta ouero piu bassa, & di quì nasce la dissonanza, & tutti dua tengono saldo l'intonatione sua, perche fanno
piu stima del mondo che del honore di Iddio, perche ciascun di loro si tiene grand'huomo,
ne manco niuno di loro si vole cedere a l'altro, auegna che sentino la dissonanza doue che vn di loro douerebbe cedere, &
seguitare il compagno, accioche il Signor Dio meglio sia laudato & il popolo edificato,
ma fanno il contrario, & la superbia ne cagione. Volendo adunque noi
leuare questi errori daremo vna regola generale, essempi gratia saranno
duoi cantori, i quali vorranno intonare alcuna cosa. Dico che quello il
quale è maggiore in sufficienza debba dare principio all'intonatione, &
subito il compagno debbe seguitare l'intonatione del suo maggiore, doue che Dio ne resta laudato & il popolo edificato.
Come debbono essere cantati gli Agnus Dei delli Apostoli. Cap. XXXII.
VOLENDO io condescendere a preghi, & volere de alcuni amici,
mi è stato forza di pertrattare l'Agnus Dei delli Apostoli, iquali da molti non sono intesi come debbono essere cantati, benche
d'alcuni sono cantati non gia per ragione alcuna, ma cosi all'orecchia, hor vedereti ogni
cosa in figura, come debbono essere cantati, perciò mettendo la congiunta del b quadro giacente in F fa ut.
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[Music example]
Della contrarietà d'alcuni circa l'Alleluia, che nella dominica infra l'ottaua della Epifania, come appare in figura. Cap. XXXIII.
[Music example]
HOR nella presente figuratione sono alcuni, i quali cantano a vn modo & chi a vn'altro, doue che tra loro interuiene grande
auersità & confusione, nondimeno intendo dichiarare in che modo essa figuratione si
dee cantare. Hor sono alcuni chori che cantano cioè replica l'Alleluia
dal principio per infino alla virgola, & alcuni chori non replicano esso
Alleluia, & questi tali che non replicano, debbono cantare tutto l'Alleluia insieme con il suo verso per quadro, per essere terzo tuono imperfetto. Diranno alcuni che cantando esso Alleluia per b molle,
che sarà piu dolce, io vi dico che questo non doueti fare, perche distruggeti tutte le speti del tuono & remoueti il propio,
cioè il naturale, per
dare luogo all'accidentale, la qual cosa non conuiene, perche totalmente è contra de Guido Aretino, & da tutto il commercio Musico confermato. Ma quelli che replicano l'Alleluia vogliamo che la prima volta si pronuntii per b molle per infino
alla virgola, per rispetto del tritono
qual nasce dalla positione mi acuto, alla positione F fa ut graue,
& la replica l'hauereti da cantare per il suo proprio, cioè per quadrato, & seguitare per infino al fine, non tanto dell'Alleluia, come
anchora il suo verso, & cosi verrai a seruare la natura del tuono, & altramente facendo fareti contra alla Scola musicale, & gli nostri antichi Musici si hauerebbono affaticati in vano, & il simile
giuditio fareti in tali figurationi, perche occorreno alquante volte infra l'Anno, & anchora
nel Comune delle Vergine.
IL FINE.
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CONCLVSIONI IN MVSICA POSTI PER IL Reuerendo padre frate Illuminato Aiguino, non per superbia, ma per cortesia.
CHE la diatessaron re sol, ò mi la, ouero ut fa, non è perfetto diatessaron.
CHE la breue del tempo perfetto, ouer nella sesquialtera fatta perfetta, innanzi alle due pause di semibreue, parimente posti non puo essere perfetta.
CHE la breue del tempo perfetto, fatta perfetta innanzi le due semibreue, puo essere perfetta.
CHE la dimostratione del modo maggiore perfetto con due virgole parimente poste, & vna posta piu remissa ouero piu alta, d'vn
tempo
non possono dimostrare il modo maggiore perfetto, come appare.
[Music example]
CHE la semibreue del tempo imperfetto è maggiore che non è quella del tempo perfetto.
CHE la minima debbe essere chiamata Prolatione maggiore, & per
contrario la semibreue Prolatione minore.
CHE non è altra pausa ch'habbia fermezza che la pausa breue, & le
sue descendenti.
CHE il seculorum amen del quarto tuono, qual ascende in C sol fa
ut, come appare in alcuni libri in Venetia, & anchor per tutta la Franza,
per quello che mi è detto. Dico che esso seculorum è falso ascendendo
in C sol fa ut.
CHE il seculorum amen disopra detto, ascendendo in C sol fa ut, diuinamente è ben posto.
CHE non debbono essere pause inditiali, del modo maggiore ne minore.
Alcuni dicono che il Genere Diatonico è misto con il Chromatico,
& io dico al contrario che il Genere Chromatico ha giouamento dal
Diatonico.
Alcuni dicono che Alma redemptoris è del vndecimo tuono, & io dico che ritrouasi essere quinto.
CHE il compositore volendo far cantare alla breue il suo concento,
essendo composto sotto all'imperfettione del tempo, dico che sarà frustatorio a porre in principio del canto il semicircolo.
TAVOLA DELLI CAPITOLI CHE nell'opera si contengono.
Della mano secondo i Greci. | Cap. i. |
Della mano de Guido Aretino, & della sua diuisione. | cap. ii. |
Delle chiaui vniuersali della mano de Guido & quante sono, & anchora quante sono le chiaui particolari, & che il b molle è accidentale, & che cosa sia chiaue. | cap. iii. |
Che cosa sia proprietà, & quante sono nel Monacordo. | cap. iiii. |
A che modo furno trouate le sei sillabe, cioè ut re mi fa sol la. | cap. v. |
Come si debbe intendere quel verso ut re mi scandunt, fa sol la, quoque descendunt. | cap. vi. |
Che cosa sia mutatione, & in Gamma ut, in A re, in mi, & in b fa mi primo & secondo, & in E la, non si faranno mutatione. | cap. vii. |
In quanti luoghi della mano si farà mutatione, & quanti mutationi si farà per ogni positione della mano. | cap. viii. |
Che cosa è tuono, & della sua diuisione. | cap. ix. |
Del semituono minore & maggiore. | cap. x. |
Del dittono. | cap. xi. |
Del semidittono. | cap. xii. |
Del diatessaron minore, ouero quarta minore. | cap. xiii. |
Della quinta, ouero diapente. | cap. xiiii. |
Della quantità delli modi ouero tuoni, & che cosa sia tuono. | cap. xv. |
Della compositione del primo & secondo tuono. | cap. xvi. |
Della compositione del terzo & quarto tuono. | cap. xvii. |
Della compositione del quinto & sesto tuono. | cap. xviii. |
Della compositione del settimo & ottauo tuono. | cap. xix. |
Perche causa si piglia la prima spetie del diatessaron a componere il settimo tuono, & che non si piglia una dell'altre dua. | cap. xx. |
Delli cinque ordini del canto Fermo. | cap. xxi. |
LIBRO SECONDO. | |
---|---|
Della terminatione delli tuoni regolati. | cap. i. |
Della perfettione & imperfettione del primo & secondo tuono. | cap. ii. |
Della perfettione & imperfettione del terzo & quarto tuono. | cap. iii. |
Della perfettione & imperfettione del quinto & sesto tuono. | cap. iiii. |
Della perfettione & imperfettione del settimo & ottauo tuono. | cap. v. |
Della perfettione delli tuoni secondo l'opinione d'alcuni, & massime di Marchetto Padoano, con la risposta da noi data. | cap. vi. |
Dell'autorità delli tuoni autentici, ouero Signori. | cap. vii. |
Che cosa sia mistione & della sua diuisione | cap. viii. |
Delli tuoni imperfetti con la mistione imperfetta. | cap. ix.page 59v |
Della mistione perfetta con li tuoni perfetti, & delle positioni ò stanze ouero corde che fanno giudicare i tuoni. | cap. x. |
Per cortesia diremo contra la particola disopra detta, qual dice di conoscere i tuoni per la positione ouero corda | cap. xi. |
Risolutione del capitolo sopradetto, & in che modo doueuano fare gli scrittori, & per le speti debbono essere giudicati i tuoni | cap. xii. |
De alcuni che volesse tenere l'opinione di giudicare i tuoni per stanza, ouero corda | cap. xiii. |
De alcuni canti i quali mentre che siano imperfetti dalla parte remissa amp; intensa, eguali de figure del diatessaron, non sempre si debbe giudicare il tuono per stanza | cap. xiiii. |
De alcuni canti i quali sono composti d'vna quinta di estremo a estremo | cap. xv. |
De tutti li canti che saranno composti per quarta, ouero diatessaron. | cap. xvi. |
Della compositione del dittono, & anchora del semidittono. | cap. xvii. |
Della commistione maggiore imperfetta. | cap. xviii. |
Delli tuoni misti con la commistione maggiore imperfetta. | cap. xix. |
Del tuono commisto con tutti i Signori tuoni. | cap. xx. |
Che cosa sia commistione minore imperfetta. | cap. xxi. |
Del diatessaron che nasce da D sol re, al G sol re ut primo, non sempre sarà al seruitio del primo tuono. | cap. xxii. |
LIBRO TERZO. | |
---|---|
Della commistione perfetta. | cap. i. |
D'alcune considerationi circa della commistione perfetta. | cap. ii. |
Della commistione mista. | cap. iii. |
Dell'operatione del diapente & diatessaron quando sono per se soli. | c. iiii. |
De i tuoni irregolari, & della quantità loro con la terminatione di essi. | cap. v. |
Contra all'opinioni de i scrittori quali hanno dimostrato che in D la sol re, debbe terminare il settimo & ottauo tuono irregolare. | cap. vi. |
Delli principii di ciascun tuono. | cap. vii. |
Che cosa vuol significare e u o u a e. | cap. viii. |
Modo di conoscere il primo & secondo tuono delli Salmi con la intonatione loro a compiacenza posti, & il simile de tutti li altri tuoni. | cap. ix. |
Modo di conoscere il terzo & quarto tuono delli Salmi con la intonatione loro. | cap. x. |
Modo di conoscere il quinto & sesto tuono delli Salmi con la intonatione loro. | cap. xi. |
Modo di conoscere il settimo & ottauo tuono delli Salmi con la intonatione loro. | cap. xii. |
Dell'intonatione delli cantici, cioè del Magnificat & Benedictus. | c. xiii.page 60 |
De tutti i seculorum di ciascun tuono, posti a compiacenza. | cap. xiiii. |
Contra all'opinione d'alcuni scrittori, circa dell'intonatione del Salmo festiuo del quinto tuono. | cap. xv. |
Che tuono sarà quello che terminara in C fa ut, come fanno gli Alleluia di Assumpta est Maria è di Bene fundata est della dedicatione della Chiesa. | cap. xvi. |
Contra al cap. disopra detto, che il quinto & sesto tuono, & anchor il settimo & ottauo, non debbono terminare in C fa ut. | cap. xvii. |
Della natura del diapente congiunto. | cap. xviii. |
Della dignità delle neume auanti la prima pausa, come nelli libri Romani appare. | cap. xix. |
Modo di conoscere i tuoni de gl'Introiti, de i Graduali con i suoi versi, & il simile dell'Alleluia, con i suoi versi. | cap. xx. |
Come nella fine delli canti, in cambio dell'Alleluia non si debbe dire sempre Dicit dominus, ouero Ineternum, ouero altre parole. | cap. xxi. |
Che cosa sia tritono ouero quarta maggiore. | cap. xxii. |
D'alcuni tritoni comportabili. | cap. xxiii. |
Del tritono conuertito nella seconda spetie del diatessaron, & che la presente figura è chiamata al contrario dalla natura sua. | cap. xxiiii. |
Come il cantore è tenuto alcuna volta a commettere il tritono per fare il diapente perfetto, & per contrario secondo l'occorrenze loro. | c. xxv. |
Come disopra di A la mi re, non sempre di debbe dire fa. | cap. xxvi. |
Delle note del canto fermo, & della sua misura con alcune considerationi. | cap. xxvii. |
Modo da intonare i canti senza distonatione alcuna. | cap. xxviii. |
Modo d'intonare gl'Introiti, i Graduali, Alleluia, gl'Offertori, & le post Comunioni. | cap. xxix. |
Come il Chorista debbe gouernarsi in choro. | cap. xxx. |
In che modo si debbon gouernare duoi cantori quando sono accompagnati per intonare. | cap. xxxi. |
Come debbono essere cantati gli Agnus Dei delli Apostoli. | cap. xxxii. |
Della contrarietà d'alcuni circa l'Alleluia, che nella dominica infra l'ottaua della Epifania, come appare in figura. | cap. xxxiii. |
Errori occorsi per cagione della Stampa nel primo libro.
Manca nelli mutationi la positione C sol fa ut, perciò ritrouasi essere
le sue mutationi al proprio suo luogo.
Hora ritrouasi nell'opera alcuna volta posto vna lettera per vn'altra
ouero sillaba, delche hauendo riguardo al sentimento delle parole dette dinanzi di essi & dopo. La cortesia & l'ingegno vostro restara sodisfatto, hauendo compassione alla stampa.
[Figure]